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Scenari e tecnologie

nellindustria alimentare
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Automazione & Industria


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EDITORIALE
Realizzando questo inserto, ci siamo trovati a rifettere sulla qualit dei cibi a
chilometro zero e sul piacere di portare in tavola la verdura coltivata in proprio.
Si tratta, per, di rifessioni che non possono prescindere dalla nostra esigenza di
unalimentazione completa: del resto nessuno di noi sarebbe disposto a mangiare
mele e patate per tutto linverno. Lindustria alimentare, che sfrutta sempre pi le
tecnologie di automazione, quindi fondamentale per la qualit della nostra vita,
permette infatti di conservare e distribuire, a prezzi accessibili, prodotti alimentari
che vengono cos resi disponibili per lintero anno.
In un settore che, solo in Italia, fattura 130 miliardi di euro allanno, si verifcano
anche comportamenti fraudolenti, con conseguenze pericolose per la nostra salute.
Ce lo raccontano le cronache recenti della carne equina allinterno di ravioli e
lasagne, ma anche, negli anni scorsi, luso di metanolo per adulterare il vino o le
sostanze tossiche nel latte per bambini.
Anche per queste ragioni lindustria alimentare soggetta a controlli rigorosi, ai
quali si aggiungono norme di tracciabilit ed etichettatura destinate proprio ad
aumentare la sicurezza dei consumatori.
Simili imposizioni, in alcuni casi, sono vissute in modo negativo dallindustria
stessa. Al contrario, grazie alle soluzioni in grado di automatizzare il processo
produttivo, efcienza e qualit vengono migliorate, con vantaggi anche economici.
Senza dimenticare che solo attraverso prodotti di qualit sempre pi elevata
e certifcata sar possibile valorizzare il settore alimentare, che rappresenta
uneccellenza italiana nel mondo. I tentativi di imitazione fraudolenti, purtroppo
sempre pi difusi a livello internazionale, dimostrano quanto il food made in
Italy rappresenti unassoluta eccellenza per il nostro Paese. Un fattore non solo
dimmagine, ma soprattutto economico. Come testimonia il fatto che, nel 2012,
lindustria alimentare italiana ha esportato beni per 24,8 miliardi di euro, in
crescita dell8% rispetto allanno precedente.
Lindustria
alimentare fa bene
MASSIMILIANO CASSINELLI
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Automazione & Industria


SOMMARIO
Impianti per il Food, un settore proiettato allestero ................................ 6
Alimentare lexport ................................................................................... 10
Food & bev, unindustria che nutre ancora il Paese ................................ 12
Distretti a rapporto: lAlimentare ancora in positivo ............................. 16
Tecnologia per un riso sostenibile ........................................................... 22
Sulle tracce dellalimento ......................................................................... 28
Macchine industriali fra tradizione e innovazione ................................. 34
F33, termoformatura ad alta tecnologia................................................. 38
Rittal e Pavan, collaborazione deccellenza ............................................ 39
Linnovazione che rafforza lindustria: Smc e Gima ................................ 40
Liscio come lolio ....................................................................................... 42
XTS, un nuovo modo di concepire il motion ............................................ 44
Al via la terza edizione di SPS IPC Drives Italia ...................................... 45
Il motion control secondo Moog ............................................................. 46
La famiglia di touch panel Phoenix Contact si allarga .......................... 47
RS, nuova linfa al mondo dellautomazione industriale ........................ 48
Le soluzioni Sick per il settore alimentare ............................................. 49
Connettersi in sicurezza con Stelvio Kontek .......................................... 50
Automazione & Industria
Redazione: Valeria Villani (Responsabile di Redazione),
Virna Bottarelli, Massimiliano Luce
Collaboratori: Massimiliano Cassinelli, Valeria De Domenico
Impaginazione: Elena Fusari
Direttore Editoriale BUSINESS MEDIA: Mattia Losi
Proprietario ed Editore: Il Sole 24 ORE S.p.A.
Sede legale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Presidente: Giancarlo Cerutti
Amministratore delegato: Donatella Treu
Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 - 20016 PERO (MI) - Tel. 02/3022.1 - Fax 02 3022.60951
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Stampa: Arti Grache Boccia - Via Tiberio Claudio Felice, 7 - 84131 Salerno
Testi, fotografe e disegni Riproduzione vietata copyright . Qualsiasi genere di materiale
inviato in Redazione, anche se non pubblicato non verr in nessun caso restituito.
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(Ins. Pub. gratuito data 06-05-2013)
SCENARI
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Automazione & Industria


SCENARI
LEXPORT TRAINA IL SETTORE
DEI MACCHINARI E DELLE
ATTREZZATURE PER LA PRODUZIONE,
LA TRASFORMAZIONE E LA
CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
VIRNA BOTTARELLI
N
ata nel 2004, come federazione di sei
associazioni di categoria con una storia
pi che trentennale, e federata ad Anima
(Federazione delle associazioni nazionali
dellindustria meccanica varia e afne),
Assofoodtec lAssociazione Italiana Macchine, Impianti,
Attrezzature per la Produzione, la Lavorazione e la
Conservazione Alimentare e, come dice la sua presidente,
Emilia Arosio, il pi importante riferimento associativo
nazionale nel settore delle tecnologie per il food.
Lassociazione, alla quale aderiscono 88 aziende,
rappresenta unindustria dal fatturato di circa 5 miliardi
Emilia Arosio,
presidente Assofoodtec
Made in Italy tra tecnologia e tradizione
Allinterno di Assofoodtec, la compo-
nente pi rappresentativa del settore
costituita dallUnione Costruttori Mac-
chine per lIndustria Alimentare (Ucma).
Le nostre aziende associate, dice Clau-
dio Maria Pollini, presidente di Ucma,
operano in undici comparti e includono
costruttori sia di singole macchine sia di
linee produttive per pane, prodotti da
forno, pasta, snack, olio, vino e birra, cioc-
colato.
Ucma svolge una costante attivit tec-
nico-normativa e collabora con il mondo
scientifco, sia nel campo alimentare, sia
in quello della chimica per materiali.
La forza del nostro comparto stata
la capacit di tradurre in tecnologia la
millenaria cultura alimentare del nostro
Paese, con impianti in grado di mante-
nere intatta la qualit dei prodotti della
tradizione anche nel passaggio dalla pro-
duzione artigianale a quella industriale,
commenta Pollini. La naturale propen-
sione allexport, il confronto costante con
mercati caratterizzati da esigenze diverse
e la possibilit di attingere a un grande
patrimonio alimentare hanno fatto il
resto.
Sul mercato interno, Pollini segnala una
situazione difcile: Gli investimenti in
macchinari nuovi scarseggiano, riman-
gono costanti le vendite di ricambi e la
domanda di servizi di assistenza; di con-
seguenza, i costruttori che hanno una
quota di export limitata al 20-30% del loro
business sono in soferenza. Discorso
diverso, invece, per le aziende che espor-
tano in quote maggiori, talvolta anche
superiori al 90%: Queste realt riescono
a compensare il forte calo della domanda
domestica con la crescita che si registra in
diverse aree geografche, Medio Oriente
Impianti per il Food
un settore
proiettato allestero
Automazione & Industria


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SCENARI
di euro. Il nostro un settore indubbiamente
allavanguardia dal punto di vista tecnologico; i costruttori
di macchine per il Food lavorano per produttori i cui
clienti, i consumatori, sono particolarmente esigenti
e la tecnologia diventata un elemento essenziale per
garantire una produzione che non impoverisca la qualit
della materia prima, continua Arosio.
Quella rappresentata da Assofoodtec unindustria
in buona salute, che trae forza dalla sua competitivit
sul mercato internazionale e dal buon andamento
delle esportazioni, mentre il mercato interno molto
penalizzato dallincertezza e da un sentimento di
negativit difuso, che frenano gli investimenti da
parte delle aziende. La quota di export per il settore
rappresentato da Assofoodtec si attesta mediamente
sul 74% della produzione. Lassociazione rappresenta
oggi sei diversi ambiti produttivi. Le tabelle in queste
pagine riportano, a titolo esemplifcativo, landamento
di tre comparti: impianti per lavorazione delle carni, per
produzione di pasta e per la macinazione.
Qual il denominatore comune di Assofoodtec e
quali sono le attivit svolte a supporto delle aziende
del settore?
Le aziende associate sono accomunate da un ricco
patrimonio di conoscenze nei vari comparti di
riferimento, maturato coniugando tradizione,
qualit ed evoluzione tecnologica. Assofoodtec, la
e Africa Subsahariana, ad esempio, e con
la tenuta del mercato nord americano.
Dal punto di vista dei macchinari quali
sono gli elementi che ci distinguono
dalla concorrenza internazionale?
Premetto che le aziende italiane che
esportano i loro macchinari non hanno
grandi concorrenti. Lelevato standard
qualitativo delle macchine - concepite,
progettate e realizzate in Italia - e il totale
rispetto delle normative di settore sono
elementi alla base della nostra competi-
tivit. A ci si aggiunge che il costruttore
italiano non si limita a vendere un pro-
dotto, ma ofre tecnologia di alto livello,
know how e un servizio di assistenza
qualifcato e afdabile. Questi fattori,
che si traducono in versatilit e adattabi-
lit delle soluzioni proposte, alimentano
il successo delle nostre tecnologie nel
mondo.
Cultura alimentare e capacit di espor-
tare tecnologia personalizzata sono i
nostri punti di forza. Ci sono, per contro,
dei limiti che penalizzano le nostre
aziende?
Credo che i limiti principali siano di quei
costruttori di dimensioni molto piccole,
che devono crescere dal punto di vista
del know how tecnologico e della cono-
scenza delle normative. Ci sono ancora
realt vincolate allaspetto puramente
meccanico del macchinario, che faticano
a costruire attorno alle soluzioni che
propongono un ventaglio di servizi e di
competenze tecnologiche in grado di
dare un valore aggiunto alla loro oferta.
Consapevole di queste difcolt, Ucma
impegnata nel fare cultura presso le
aziende del settore, soprattutto in ambito
normativo.
Alla forte propensione allexport pos-
siamo dire che si abbina anche una
marcata sensibilit verso linnovazione
tecnologica?
LAVORAZIONE DELLE CARNI, I NUMERI DEL COMPARTO (UFFICIO STUDI ANIMA, DICEMBRE 2012)
Variabili Consuntivo 2011 Preconsuntivo 2012 Previsioni 2013 % 12/11 % 13/12
Produzione mln euro 219,00 221,00 227,55 0,9 3,0
Esportazione mln euro 148,00 149,50 156,00 1,0 4,3
Export/produzione % 68 68 69
Occupazione unit 1.200 1.200 1.200 0,0 0,0
Investimenti mln euro 8,00 8,00 8,00 0,0 0,0
Utilizzo impianti % 75 75 75
Prezzi % 0 0 0
Le cifre soprariportate si riferiscono ai seguenti prodotti: macchine e attrezzature per salumici, impianti di macellazione, impianti per la lavorazione di
sottoprodotti, impianti di stagionatura e cottura, impianti frigoriferi, impianti di lavaggio.
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Automazione & Industria


SCENARI
Certamente, anche se quello delle tec-
nologie per lindustria alimentare un
settore maturo. Pensando, ad esempio, al
comparto della pasta, le innovazioni che
hanno determinato grandi mutamenti
sono essenzialmente due: nel 1953 fu
brevettato il sistema a vuoto totale,
grazie al quale la sfoglia per la pasta pu
essere prodotta in totale assenza daria, e
nel 1991 fu introdotta la tecnologia Tas
(Thermo active system) per lessiccazione
ad alta temperatura della pasta. Da quegli
anni in poi, le macchine si sono evolute
grazie allimplementazione di software di
gestione dei sistemi produttivi e allintro-
duzione di nuovi materiali nella costru-
zione dei macchinari stessi, che sono stati
dotati di una strumentazione sempre pi
tecnologicamente avanzata.
Quali sono i nuovi orizzonti da esplo-
rare per un settore maturo come quello
che ci sta descrivendo?
Le aziende del comparto hanno laper-
tura mentale necessaria per continuare
a innovare e migliorare i processi produt-
tivi, facendo leva su un altro dei loro punti
di forza: la profonda conoscenza della
materia prima che le macchine lavorano
e trasformano.
Nuovi ambiti da esplorare interessano il
confezionamento degli alimenti e, come
gi detto, i materiali con i quali si realiz-
zano gli impianti: nelle macchine per la
lavorazione del caf, ad esempio, lac-
ciaio ha sostituito il pi datato ottone,
cui rappresentativit nazionale e non legata a un
particolare territorio, supporta le aziende del settore nel
loro processo dinternazionalizzazione. Rappresentiamo
realt produttive che, sebbene operino a livello mondiale
e siano, in alcuni casi, leader nel proprio settore di
riferimento, hanno le dimensioni medio-piccole tipiche
del tessuto produttivo italiano e richiedono un supporto
per raggiungere mercati lontani e promettenti come la
Cina, lIndia, la Mongolia. Di rilievo anche lattivit
tecnico-normativa che Assofoodtec svolge in ambito
comunitario europeo, oltre che a livello nazionale:
abbiamo oferto un contributo determinante alla
stesura delle pi importanti norme europee relative alle
macchine per lindustria alimentare e alla defnizione di
norme sugli impianti e le attrezzature di refrigerazione e
conservazione degli alimenti a livello mondiale.
Una competenza specialistica, sulle tecnologie usate nella
fliera alimentare e nel trattamento dellacqua destinata a
consumo umano, oferta poi dallIstituto per la qualit
igienica delle tecnologie alimentari (Tifq), un organismo
di verifca promosso da Assofoodtec.
Come riescono le aziende a essere competitive sul
piano internazionale e a compensare cos lo stallo del
mercato interno?
In una situazione nazionale difcile come quella
contemporanea, va detto che le aziende italiane che
allestero hanno successo hanno sempre agito con
PRODUZIONE DI PASTE ALIMENTARI, I NUMERI DEL COMPARTO (UFFICIO STUDI ANIMA, DICEMBRE 2012)
Variabili Consuntivo 2011 Preconsuntivo 2012 Previsioni 2013 % 12/11 % 13/12
Produzione mln euro 245,00 215,00 215,00 -12,2 0,0
Esportazione mln euro 180,00 155,00 155,00 -13,9 0,0
Export/produzione % 73 72 72
Occupazione unit 755 745 745 -1,3 0,0
Investimenti mln euro 1,80 1,75 1,80 -2,8 2,9
Utilizzo impianti % 80 80 80
Prezzi % 0 0 0
Le cifre soprariportate si riferiscono ai seguenti prodotti: macchine e impianti per la produzione di paste alimentari, tradizionali e speciali, fresche e secche e
per alimenti estrusi.
Claudio Maria Pollini, vicepresidente
Assofoodtec e presidente Ucma
Automazione & Industria


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SCENARI
cos come nel trattamento delle carni il
materiale di riferimento lacciaio inox.
La vera nuova frontiera , tuttavia, fare in
modo che le nostre macchine siano usate
allestero per produrre gli alimenti delle
tradizioni e delle culture locali: siamo
riusciti a industrializzare con successo i
processi di lavorazione dei nostri cibi tra-
dizionali, credo abbiamo le potenzialit
per fare lo stesso anche con alimenti pi
difusi in altri Paesi.
La qualit del nostro cibo nota, meno
lo che ad alimentarla sia molto spesso
una tecnologia italiana. Come agite per
dare pi visibilit al vostro settore?
In campo alimentare vantiamo una
conoscenza empirica di lunga data,
ma solo alla fne degli anni Settanta
questo know how ha ricevuto un rico-
noscimento scientifco, con la nascita
dei primi corsi universitari di scienze
e tecnologie alimentari. Questano-
malia spiega la scarsa conoscenza, da
parte del grande pubblico, del fatto
che molti dei cibi consumati sono pro-
dotti e lavorati con tecnologia made
in Italy.
Con Assofoodtec vorremmo cogliere
loccasione di Ipack Ima 2015 e dellExpo
di Milano, che ha per motto nutrire il
pianeta, per lanciare a un pubblico pi
ampio un messaggio positivo sulleccel-
lenza italiana nel settore dei macchinari
per il Food. In quellambito vorremmo
afermare lidea che il problema globale
della nutrizione pu essere risolto instal-
lando localmente piccoli impianti di tra-
sformazione delle materie prime, delle
quali nessun Paese totalmente privo.
Penso che con piccole unit produttive,
in grado di soddisfare il fabbisogno ali-
mentare della popolazione nel raggio
di 100 km dalla loro sede, si possano
ottenere buoni risultati anche nelle zone
pi povere del mondo e si possano dare
opportunit di crescita a molti dei nostri
costruttori di macchine.
determinazione, contando sulle proprie forze. La loro
competitivit nasce dalla capacit di innovare, nonostante
il poco supporto fornito dalle istituzioni e la difcolt
nellaccedere alle linee di credito. A livello di tecnologie
disponibili non abbiamo lacune, ci che ci penalizza,
ad esempio nel confronto con i concorrenti tedeschi,
lincapacit di raggiungere i mercati esteri con un
approccio sistemico, che coinvolga imprese, istituzioni e
mondo del credito.
Teniamo lo sguardo sui mercati esteri: quali sono
le aree che orono pi possibilit di crescita per i
costruttori italiani?
Le aree tradizionali di sbocco delle nostre macchine sono
Francia, Germania, Spagna ed Est Europeo. Da seguire
con crescente attenzione sono Cina, India, Vietnam,
Brasile, Argentina e gli altri Paesi nei quali le comunit
italiane sono numerose. Dobbiamo presidiare i mercati
emergenti, caratterizzati da un aumento dei consumi e da
una variet di materie prime dalle quali, impiegando una
tecnologia avanzata come quella proposta dai costruttori
di macchine italiani, si potrebbero ottenere prodotti
alimentari di elevata qualit. Deve essere chiara lidea
che non solamente usando materia prima di ottima
qualit che si ottiene un prodotto fnito altrettanto valido:
un elemento fondamentale nel processo di lavorazione
dato dalla tecnologia e quella italiana ha tutte le
credenziali per essere considerata al top.
MACINAZIONE GRANO, MAIS E CEREALI, I NUMERI DEL COMPARTO (UFFICIO STUDI ANIMA, DICEMBRE 2012)
Variabili Consuntivo 2011 Preconsuntivo 2012 Previsioni 2013 % 12/11 % 13/12
Produzione mln euro 201,00 215,00 220,00 7,0 2,3
Esportazione mln euro 168,00 182,00 188,00 8,3 3,3
Export/produzione % 84 85 85
Occupazione unit 780 812 810 4,1 -0,2
Investimenti mln euro 4,50 4,50 4,50 0,0 0,0
Utilizzo impianti % 68 68 68
Prezzi % 0 0 0
Le cifre soprariportate si riferiscono ai seguenti prodotti: impianti per la macinazione del grano, mais e cereali in genere, impianti di stoccaggio, trasporti
meccanici e pneumatici per cereali.
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Automazione & Industria


SCENARI
Alimentare lexport
FOOD VUOL DIRE MADE IN ITALY E MACCHINE PER IL CONFEZIONAMENTO
E LIMBALLAGGIO. UN SETTORE FORTEMENTE ESPORTATORE E ALLE
PRESE, OGGI, CON LE INSIDIOSE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE
MASSIMILIANO LUCE
C
on un volume di afari di 130 miliardi
di euro e un numero di occupati di 408
mila addetti, il Food uno dei settori
pi rappresentativi del made in Italy. Il
settore Food & Beverage strategico
anche per il fatto di portare soluzioni di automazione
in ambiti fnora non completamente esplorati. Il
solo settore delle macchine per il confezionamento e
limballaggio conta un fatturato di oltre 4,3 miliardi
di euro e una quota export dell89,5%. Gli stessi
costruttori italiani di macchine per il confezionamento
e limballaggio, uniti nellassociazione di categoria
Ucima (Unione Costrutturi Italiani Macchine per
il Confezionamento e lImballaggio), rappresentano
una delle eccellenze del made in Italy. Una leadership
confermata da una quota di mercato mondiale che
nel 2011 stata pari del 26,4% (fonte Centro Studi di
Ucima), seconda solo alla Germania. A conti fatti, oltre il
50% delle macchine automatiche per il confezionamento
e limballaggio vendute nel mondo italiano e tedesco.
Packaging Valley, un traino per il Paese
Il settore italiano delle macchine per il
confezionamento e limballaggio costituito da
circa 150-200 aziende di dimensioni industriali,
cui si aggiungono circa 100 unit produttive con
caratteristiche artigianali. Le aziende sono dislocate
principalmente in Emilia-Romagna (dove si trova
la maggiore concentrazione di settore al mondo),
Lombardia, Piemonte e Veneto, regioni che assieme
rappresentano pi dell80% delle aziende del settore.
Vera e propria capitale produttiva Bologna, nella cui
provincia si trova la cosiddetta Packaging Valley.
Oltre il 50%
delle macchine
automatiche per il
confezionamento e
limballaggio vendute
nel mondo proviene
da Italia e Germania
Automazione & Industria


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SCENARI
C una stretta connessione tra le aziende alimentari
e il confezionamento, spiega Luciano Sottile, vice
presidente coordinatore del Centro Studi Ucima.
Il confezionamento infatti la parte terminale del
processo di produzione alimentare. La maggior
parte della produzione delle macchine per il
confezionamento e limballaggio viene assorbita
proprio dal comparto alimentare, oltre il 40% del
fatturato del settore. Il confezionamento, insieme al
settore delle macchine utensili, uno dei due settori pi
grandi delleconomia italiana. Fin dagli anni Settanta
le aziende alimentari hanno dovuto misurarsi con un
mercato del lavoro irrigidito, prosegue Sottile. nata
da qui lesigenza dellautomazione, con le prime aziende
che entrano nel settore del confezionamento, con un
efetto traino per le aziende alimentari italiane.
I numeri delle macchine
Da quando scoppiata la crisi, il 2009 ha rappresentato
lanno di maggiore difcolt del settore, con un
fatturato crollato fno a una percentuale del 20%. Il
2010 per riuscito a passare agli annali come lanno
del recupero. Fino ad arrivare al 2011 come anno
dei record, con il fatturato pi alto mai raggiunto
di 4,3 miliardi di euro, racconta Sottile. Nel 2012
abbiamo registrato di nuovo una frenata degli
ordinativi. LEuropa oggi compra meno macchinari
per limballaggio dei prodotti alimentari. Se nel 2001
rappresentava il mercato di riferimento per i costruttori
(assorbiva il 40% circa dellexport mondiale), nel 2012
ha visto una fessione di quasi 10 punti sotto il peso
delle tigri asiatiche, in futuro al centro nel business
dellimballaggio. LAsia passata dal 20% al 30%
nella quota export, specifca Sottile. Gli Stati Uniti
vivacchiano, mentre lEuropa extra UE e il Centro-Sud
America hanno un ruolo di comprimari. Anche se
al momento la maggiore parte dellexport dellItalia
ancora verso i Paesi maturi (Stati Uniti, Germania,
Francia), i mercati che rappresentano per il nostro
Paese un potenziale di sviluppo nel commercio di
macchinari sono oggi India, Iran, Nigeria, Vietnam,
Turchia e Cina.
Fare rete per crescere
Se vero che il settore
cresce nei Paesi in via di
sviluppo molto pi che in
Europa, grande importanza
acquisisce il tema della
rete. opportuno mettere
insieme le forze in una sorta
di federazione che riunisce
i costruttori di macchinari
per il Food, proprio come
fanno i tedeschi, commenta
Sottile. In questo modo si
riuscirebbe a confrontarsi
con politici e istituzioni
rappresentando un fatturato
di decine di miliardi di
euro. Noi siamo un piccolo
esempio di cosa si possa
fare in questa direzione: con
Acimac (associazione dei
costruttori di macchine per ceramica, ndr) abbiamo
avviato un processo di integrazione dei servizi erogati
agli associati e di razionalizzazione delle nostre
strutture. Quello che ci auguriamo arrivare in breve a
dare vita a una Federmacchine operativa che si muova
facendo sentire le esigenze del sistema alimentare.
Con i concorrenti tedeschi, le aziende italiane stanno
peraltro vivendo un avvincente testa a testa. Cosa fare
per procedere fnalmente al soprasso? Un punto di
forza fno a oggi stato quello di lavorare come sistema
da parte di costruttori, subfornitura e produttori,
prosegue Sottile. Ora con la globalizzazione questo
modello in difcolt a causa delle dimensioni delle
medie aziende. Le piccole sono in crisi perch ci
vuole innovazione e capacit di raggiungere nuovi
mercati esotici dal punto di vista del business. quindi
necessaria la concentrazione del settore. Anche per
raggiungere questo obiettivo necessario fare sistema.
I tedeschi sono supportati dalle istituzioni. In Italia
invece non viene fatto nulla per favorire laggregazione
a livello fscale delle aziende.
La maggior parte
della produzione
di macchine per il
confezionamento
e limballaggio
assorbita proprio
dal comparto
alimentare
12

Automazione & Industria


SCENARI
Food & bev, unindustria
che nutre ancora il Paese
NONOSTANTE LA RIDUZIONE DEI CONSUMI INTERNI, LE DIFFICOLT DI ACCESSO AL CREDITO E GLI EFFETTI DRAMMATICI DELLA CRISI,
LE AZIENDE DEL SETTORE AFFRONTANO IL 2013 A TESTA ALTA E PUNTANO SU EXPORT E INNOVAZIONE PER LA QUALIT E LA SICUREZZA
VALERIA VILLANI
I
l protrarsi estenuante della crisi, la diminuzione
segnata dallindice della produzione industriale
totale del Paese, nel 2012 pari al -6,7% rispetto
al 2011 (dato Istat, ndr), e il calo progressivo dei
consumi interni, che negli ultimi cinque anni
ha sottratto 20 miliardi di euro alla spesa alimentare,
non fanno per niente bene al settore alimentare.
Nonostante la relativa tenuta della produzione
(-1,4% rispetto al 2011, con un fatturato 2012 di
130 miliardi di euro) e il buon andamento dellexport
(+8% rispetto al 2011, con 24,8 miliardi di euro nel
La pressione scale che nuoce
al made in Italy

Questo settore, simbolo del made in Italy, invece di essere
sostenuto e difeso in una congiuntura cos difcile, oggetto di
una pressione fscale tra le pi elevate della storia. Diciamo no
allaumento dellIva al 22% e alle tasse di scopo (competitivit
e fscalit), s alla lotta alla contrafazione, s al sostegno alle
esportazioni, s ai progetti di educazione alimentare. Filippo
Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare.
Automazione & Industria


13
SCENARI
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
115,5
110,5
105,5
100,5
95,5
90,5
85,5
80,5
75,5
Indi. alim. indici grezzi (medie annue) Indi. tot. indici grezzi (medie annue)
2012), nel periodo 2011-2012 lindustria alimentare
ha perso 5mila posti di lavoro, ha visto scendere dal
58% al 45% la percentuale delle imprese disposte
a efettuare investimenti per il prossimo biennio e
crescere il numero di aziende con difcolt di accesso
al credito: negli ultimi due anni 1/3 delle imprese che
ha chiesto un fdo ha avuto un esito negativo.
A segnalare queste cifre, in occasione della
presentazione del bilancio 2012 e della valutazione
delle prospettive per il 2013, stato il Centro Studi
di Federalimentare, il cui presidente Filippo Ferrua
Magliani non ha nascosto preoccupazione e non
ha esitato a richiamare lattenzione delle istituzioni.
Nella crisi non esistono isole felici. Finora
lindustria alimentare ha saputo confermare la sua
vocazione alla qualit, ma lerosione delloccupazione,
la riduzione della propensione agli investimenti e
la difcolt nellaccesso al credito sono il rifesso di
una spirale involutiva del Paese che ci fa guardare al
futuro con preoccupazione. Portiamo allattenzione
Produzione industria
alimentare e totale
industria - indici
annuali (fonte:
Elaborazione
Federalimentare su
dati Istat)
AllItalia il record UE per Dop e Igp
Lindustria alimentare italiana detiene il record UE per numero
di prodotti a denominazione garantita: sono oltre 210 le unit
riconosciute Dop (Denominazione origine protetta) e Igp
(Indicazione geografca protetta) e 530 i prodotti nella piramide
del vino.
2001 2000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
210,0
205,0
200,0
198,0
190,0
185,0
180,0
175,0
170,0
165,0
160,0
155,0
150,0
145,0
140,0
135,0
130,0
125,0
120,0
115,0
110,0
105,0
100,0
Export industria alimentare
Export totale Italia
Export industra alimentare ed export totale italia (fonte: Elaborazione Federalimentare su dati Istat)
14

Automazione & Industria


SCENARI
LINDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA IN CIFRE (ELABORAZIONI CENTRO STUDI FEDERALIMENTARE SU DATI ISTAT)
2010 2011 2012 (stime)
FATTURATO (valore) 124 miliardi di euro (+3,3%) 127 miliardi di euro (+2,4%) 130 miliardi di euro (+2,3%)
PRODUZIONE (quantit) +1,8% -1,2% -1,4%
NUMERO IMPRESE INDUSTRIALI
6.450
(con oltre 9 addetti)
6.300
(con oltre 9 addetti)
6.250
(con oltre 9 addetti)
NUMERO ADDETTI 410.000 408.000 405.000
ESPORTAZIONI 21 miliardi di euro (+10,0%) 23 miliardi di euro (+10%) 24,8 miliardi di euro (+8%)
IMPORTAZIONI 17 miliardi di euro (+13,5%) 18,6 miliardi di euro (+11%) 18,7 miliardi di euro (+1%)
SALDO 4 miliardi di euro (+2,1%) 4,4 miliardi di euro (+10%) 6,1 miliardi di euro (+38,6%)
TOTALE CONSUMI ALIMENTARI
204 miliardi di euro
(variaz. reale -1,0%)
208 miliardi di euro
(variaz. reale -2,0%)
208 miliardi di euro
(variaz. reale -3%)
POSIZIONE ALLINTERNO DELLINDUSTRIA
MANIFATTURIERA ITALIANA
2 posto (12%)
dopo settore metalmeccanico
2 posto (12%)
dopo settore metalmeccanico
2 posto (13%)
dopo settore metalmeccanico
e innovazione. Bisogna ridurre la pressione
fscale, fermando ogni tassazione impropria,
come food tax o accise, contrastare laumento
dellaliquota gi al 21%, previsto per luglio
2013, e ridurre lincidenza fscale dei costi
del trasporto e dellenergia; occorre sostenere
linternazionalizzazione, adottare una politica
feristica chiara e lungimirante e lottare contro la
contrafazione.
Lexport tiene con 24 miliardi
Proprio linternazionalizzazione si conferma
unimportante leva di redditivit per il settore: con
24,8 miliardi di euro nel 2012, pari al
+8% sul 2011, lexport ha unincidenza del 19%
sul fatturato totale dellindustria alimentare.
Considerando che la percentuale di export del
manifatturiero italiano nel suo insieme del 37%,
secondo lanalisi di Federalimentare il gap del
food dovuto alla frammentazione di un settore
composto per lo pi da piccole e piccolissime
aziende, che hanno maggiori difcolt a presidiare
i mercati pi lontani e promettenti. Guardando
agli sbocchi del made in Italy, lanno scorso
lexport in area UE (+4,9%, con punte del +6% in
Germania, Francia e Regno Unito) stato meno
Controlli severi per battere
le frodi
Lo scandalo della carne di cavallo qualifcata come carne di manzo
stato defnito da Federalimentare un grosso caso di frode in com-
mercio, che non deve mettere in dubbio limpegno e lefcienza
del sistema di controllo europeo e italiano per la sicurezza dei pro-
dotti alimentari. Secondo Filippo Ferrua Magliani, presidente di
Federalimentare, casi come questo fanno perdere di vista il fatto
che il nostro sistema di controllo dei prodotti alimentari tra i pi
severi, efcienti e sicuri al mondo. Il fatto che il sistema riesca a
far emergere casi di frode, sofsticazioni e contrafazioni proprio
una testimonianza tangibile della sua efcienza. Il grande lavoro di
monitoraggio e controllo svolto da parte delle autorit preposte
(Asl, Nas, Ispettorato per il Controllo della Qualit, Istituto Supe-
riore di Sanit ecc.), integrato dal sistema di autocontrollo dellin-
dustria e degli altri operatori della fliera, la migliore garanzia di
sicurezza per il consumatore.
del nuovo Governo un documento programmatico
su alcune aree di intervento di rilancio del
settore, a partire da fsco, internazionalizzazione,
politiche europee, educazione alimentare, ricerca
SCENARI
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Dferehzatev daa cohcorrehza e tuteate e vostre conpetehze specfche.
disposto a efettuare investimenti per il prossimo
biennio e come oltre la met delle industrie
alimentari italiane (50,9%) voglia svolgere nel 2013
attivit di internazionalizzazione. Per unazienda
su quattro (23,2%) nel prossimo anno i mercati
esteri saranno fonte del 30% dei propri ricavi.
Circa l85% delle aziende aferma di aver puntato,
nel 2012, sulla segmentazione della clientela e di
voler incrementare questa pratica anche nel 2013.
Il 37,3% delle aziende, invece, ha scommesso
su prodotti per la salvaguardia della salute e del
benessere, mentre la quasi totalit delle imprese
(l89,6%) considera la sostenibilit ambientale
un imprescindibile elemento di competitivit e
posizionamento sul mercato.
La sicurezza alimentare si conferma una priorit
per tutto il comparto: anche nel 2012 lindustria
alimentare ha investito oltre 2 miliardi di euro
per questa voce, con 60mila addetti impegnati in
attivit di analisi e controllo qualit e circa
1 miliardo di analisi di autocontrollo lanno.
dinamico rispetto ai mercati extra-comunitari.
Gli Stati Uniti hanno registrato un +9,7%, mentre
le crescite pi signifcative si sono rilevate nei
mercati emergenti: Medio Oriente, con Emirati
Arabi Uniti (+41,5%), Arabia Saudita (+29,1%)
e Turchia (+38,5%); Estremo oriente, con Cina
(+20,6%), Giappone (+21,2%) e, soprattutto,
Tailandia (+38,5%), Corea del Sud (+25,9%)
e Hong Kong (+19,3%). Signifcativi anche il
Messico (+35,2%), la Russia (+19%) e lUcraina
(+18,0%).
Qualit e sicurezza, gli investimenti
non rallentano
In questo scenario, qualche buona notizia c
ancora, oltre alle quote di export, e arriva da
unanalisi congiunturale condotta da Format
Research per Federalimentare nel quarto trimestre
2012 su un campione di mille imprese del settore
distribuite sul territorio nazionale. Dallindagine
emerge, infatti, come il 45% delle imprese sia
16

Automazione & Industria


SCENARI
Distretti a rapporto
lAlimentare
ancora in positivo
IL IV RAPPORTO NAZIONALE CONFERMA UNA MAGGIOR SOLIDIT
DELLE IMPRESE DISTRETTUALI RISPETTO ALLE ALTRE REALT AZIENDALI.
IL FOOD & BEVERAGE TRA I COMPARTI PI DINAMICI E COMPETITIVI
VALERIA DE DOMENICO
distrettuale ha ancora una volta dimostrato rispetto
alle altre imprese una certa tenuta e solidit. Dopo
il crollo del 2009, infatti, il fatturato delle imprese
distrettuali ha registrato un aumento del 9,7% nel
2010 e del 5,2% nel 2011, contro rispettivamente il
7,7% e il 4,3% delle altre imprese.
Tra i distretti che hanno evidenziato tassi di crescita
del fatturato pi sensibili il Rapporto segnala quelli
specializzati in prodotti in metallo, nel settore
alimentare e nella moda. Faticano, invece, a riemergere
dallimpasse i distretti specializzati nel sistema casa, in
particolare quelli dedicati a elettrodomestici e mobili.
Crescita ed export, il paradosso
In realt, in base allindagine campionaria di
Unioncamere, la pur modesta crescita sarebbe
dovuta a un aumento considerevole delle vendite
da parte del 25,7% delle aziende, mentre nel 2012
pi della met delle imprese localizzate nei distretti
(51%) ha registrato una fessione del fatturato.
Pertanto, dopo molti anni il saldo tra imprese
con fatturato in aumento e quelle con fatturato in
diminuzione si inverte e diventa negativo. Anche i dati
delloccupazione confermano il trend congiunturale:
il 31% delle imprese ha ridotto il numero di addetti,
contro un 12,8% che ha registrato un aumento di
occupazione. Le previsioni per il 2013 sono improntate
alla cautela: il 27,5% delle aziende prevede un aumento
del fatturato, mentre il 20,2% una diminuzione, il
A
nche questanno ci troviamo a
ragionare sullultimo Report
dellOsservatorio Nazionale dei
Distretti, in un clima sociale ed
economico tuttaltro che sereno. Dati
alla mano, ci sembra di poter dire che il sistema
Automazione & Industria


17
SCENARI
Distretto Industriale Agroalimentare Nocera-Gragnano
Il territorio del Distretto Industriale
Agroalimentare Nocera-Gragnano
si sviluppa su una superfcie di 293
km
2
, al centro di un triangolo ideale
ai cui vertici si trovano le province
di Salerno, Napoli e Avellino. La sua
dimensione lo pone al primo posto
tra i distretti dellItalia meridionale.
Le realt produttive del Distretto
sono multiple, dalla trasformazione
del famoso pomodoro di San Mar-
zano, lOro Rosso, alla produzione
della Pasta di Gragnano, al cipollotto
Nocerino. La nascita e lo sviluppo di
questo distretto hanno una denota-
zione decisamente spontanea dovuta
soprattutto alla grande tradizione
agroalimentare del salernitano. La
maggior parte delle unit produttive
presenta la connotazione della piccola
impresa. Le esportazioni costituiscono
circa il 50% della produzione annua
del distretto.
Aniello Pietro Torino, presidente del
Distretto di Nocera Inferiore ha spie-
gato come in questa fase le aziende
del Distretto, la cui vocazione a espor-
tare profondamente radicata, stanno
ancora di pi spingendo sulla leva
dellexport. Per muoversi con proftto
sui mercati stranieri, per, la qualit
dei prodotti e i valori insiti nel made
in Italy sono condizioni s necessarie
eppure non sufcienti. Il Distretto di
Nocera e Gragnano ha anche altre
armi a propria disposizione per com-
petere da una posizione vantaggiosa,
ad esempio pu contare su processi
di trasformazione allavanguardia, che
rappresentano un punto di forza delle
aziende del Distretto. E oggi le realt
produttive dellAgro nocerino-sarnese
spiccano per lelevata specializzazione
produttiva e per il soddisfacente livello
tecnologico, con speciale riferimento
al segmento dedicato al packaging.
Ne un esempio virtuoso Sabox,
azienda sita in Nocera Superiore,
specializzata nel packaging ecososte-
nibile in cartone ondulato che, attra-
verso la progettazione di imballaggi
innovativi, contribuisce a sviluppare
comportamenti ecosostenibili sul
territorio. Nel corso del 2008 Sabox
ha adottato il Greenproject, un pro-
gramma di sostenibilit dal quale
sono nati prodotti innovativi, riciclati
e riciclabili al 100%, come GreenboxX,
un packaging ottenuto processando
il macero della raccolta diferenziata
campana. A parit di prestazioni
pi leggero, consente di risparmiare
notevoli risorse nella sua produzione
rispetto alla fbra vergine e soprat-
tutto costituisce il risultato di un
processo virtuoso che coinvolgendo
i cittadini e il territorio contribuisce
alla societ del riciclo. Per ogni ton-
nellata di GreenboxX prodotta si
risparmiano 1.250 kg di CO
2
rispetto
alla fbra vergine.
Tra i responsabili del vostro Distretto
c ottimismo: i punti di forza su cui
fare perno sono tanti, le prospettive
per il futuro prossimo del settore
restano positive. Ciononostante non
vanno dimenticati i fattori di criticit,
a cominciare da una crisi che non ha
smesso di premere sulle imprese...
La competitivit delle nostre realt
produttive sul mercato globale pu e
deve essere implementata, attraverso
azioni di sistema e sinergie parteci-
pate da tutti gli attori istituzionali. Un
aspetto interessante della corrente
progettazione del Distretto Industriale
la partecipazione alla Rete Carte-
sio, la pi importante rete italiana
per la gestione sostenibile di cluster,
aree territoriali e sistema dimprese,
che ha scelto proprio il Distretto di
Nocera Inferiore come riferimento in
Regione Campania per lapplicazione
delle nuove frontiere ambientali, sia
in termini di sviluppo ecosostenibile
del territorio sia in termini di sicurezza
ambientale del prodotto.
Aniello Pietro Torino, presidente
del Distretto di Nocera Inferiore
18

Automazione & Industria


SCENARI
Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore
La zona di produzione del Prosecco
Superiore si estende su unarea di
circa 20mila ettari, nella fascia colli-
nare della provincia di Treviso. Qui
i viticoltori hanno conquistato cen-
timetro per centimetro la collina,
creando un paesaggio unico. Sul
territorio si sviluppata una fliera
completa legata alla produzione viti-
vinicola: dai laboratori di analisi, alle
aziende fornitrici di prodotti e servizi
per lenologia, enti di tutela del ter-
ritorio e operatori dellaccoglienza,
oltre alle pi importanti aziende
produttrici di tecnologia di cantina e
vigneto a livello internazionale.
A Giancarlo Vettorello, direttore del
Consorzio Tutela Conegliano Val-
dobbiadene Prosecco Superiore,
abbiamo subito chiesto come giu-
dica lindustria vitivinicola italiana
per quanto riguarda lutilizzo delle
tecnologie pi innovative, rispetto
ai concorrenti tradizionali e ai nuovi
competitor extraeuropei. Lindustria
vitivinicola italiana sempre stata
piuttosto allavanguardia in Europa
nelladozione di nuove tecnologie,
negli ultimi decenni in particolare
questi aspetti sono stati molto svilup-
pati sia nelle grandi aziende sia nelle
piccole. Se oggi siamo in grado di
ofrire una qualit stabile sui mercati
credo che un importante merito vada
allinnovazione tecnologica. Del resto
per il nostro Distretto la produzione
di macchine per lenologia uno
degli aspetti caratterizzanti.
Il Distretto si posto come obiettivi
prioritari la tutela della biodiversit
e, in generale, dellambiente vitivi-
nicolo, attraverso una riduzione dei
ftofarmaci e il tentativo di ricavare
compost dalle vinacce e di utilizzare
le potature come biomassa. Altra
priorit garantire la tracciabilit
del prodotto. In che misura le nuove
tecnologie si stanno rivelando utili a
raggiungere i vostri scopi?
Soprattutto nel settore della difesa
lutilizzo di nuove tecnologie e di
innovazioni meccaniche legate alla
distribuzione dei ftofarmaci sono
centrali. A questo proposito abbiamo
in corso un progetto sperimentale
con la Facolt di meccanica agraria
dellUniversit di Padova, con tre
azioni volte, in modi diversi, a conte-
nere la deriva dei trattamenti ftosa-
nitari nei vigneti della docg, ovvero a
ridurre la possibilit che le goccioline
escano dal vigneto.
La prima prevede lo studio di un
impianto a terra semifsso per la
distribuzione dei prodotti ftosani-
tari, da utilizzare nelle aree di alta
collina, non percorribili dai trattori e
per questo trattate con lelicottero.
La seconda azione fnalizzata alla
messa a punto di un kit antideriva
composto da attrezzature e accessori
da applicare sulle irroratrici per impe-
dire lo spargimento della miscela al
di fuori del vigneto. In questo modo
si potr limitare lo sconfnamento
dei prodotti al di fuori dei vigneti e
luoghi pubblici, evitando ai produt-
tori di ricadere in infrazioni previste
dal Regolamento di Polizia Rurale. La
terza prevede il calcolo della fascia di
rispetto (ovvero la distanza tra dove
avviene il trattamento e dove il pro-
dotto non deve arrivare) in base al
tipo di macchina irroratrice, alla tos-
sicit del prodotto e alla presenza di
barriere verticali, cos da poter ade-
guare secondo le esigenze la tipolo-
gia di attrezzatura specifca.
Per il riutilizzo energetico stiamo
sperimentando sempre con lUni-
versit di Padova nuove tecnologie
in grado di contenere le emissioni
che sono il vero problema di questo
tipo di utilizzo. Sensori in grado di
analizzare le emissioni e sistemi
automatici di controllo sono le inno-
vazioni che si stanno introducendo a
questo fne.
Giancarlo Vettorello, direttore
del Consorzio Tutela Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore
Automazione & Industria


19
SCENARI
Parco Agroalimentare di San Daniele
I sette comuni del Parco Agroali-
mentare di San Daniele, posti come
sono nel cuore del Friuli, nella pro-
vincia di Udine, sulle principali vie di
comunicazione che uniscono i paesi
di lingua tedesca con il Mar Mediter-
raneo, hanno coltivato sin dallanti-
chit una forte tradizione artigianale
e commerciale. Oggi il Parco conta
in ambito agroalimentare circa
100 imprese che coinvolgono un
migliaio di addetti in forma diretta e
altri 700 nellindotto.
Ecco invece cosa ha detto Claudio
Filipuzzi, presidente del Parco Agro-
alimentare di San Daniele: Siamo
concordi nel ritenere linnovazione
nei processi produttivi e di prodotto
fattore di sviluppo oggi risolutivo.
Le pmi locali, nonostante il com-
parto agroalimentare tenga anche
negli scenari di crisi attuali, per il loro
dimensionamento ridotto hanno
oggi parecchie difcolt a innovare
per gli alti tassi di interesse praticati
sul credito. Proprio allo scopo di
ofrire alle aziende una struttura che
consente alle idee industriali di rea-
lizzarsi riducendo al minimo i fattori
di rischio iniziali nato lAtelier di
Asdi. Si tratta di un incubatore evo-
luto di azienda capace di supportare
gli imprenditori sino alla realizza-
zione di market test. I progetti che
il Parco ha messo in campo sono
relativi, ad esempio, alla valorizza-
zione degli scarti delle industrie del
territorio: il reimpiego dei carnicci,
per cui stato realizzato un impianto
di produzione pet-food, e del sale,
recuperato e destinato a lavorazioni
industriali. Rilevante anche latten-
zione rivolta al controllo rapido e non
distruttivo dei parametri qualitativi e
di processo, per cui sono stati svilup-
pati i sistemi Nir industriali dedicati
al Prosciutto Crudo e al Formaggio
stagionato. Questi operano in linea
e sono in grado di monitorare preci-
samente le caratteristiche di ciascun
pezzo lavorato di cui possibile, gi
oggi, avere una scheda nutrizionale
specifca. Sono in corso di realiz-
zazione, inoltre, progetti mirati a
sviluppare sistemi di monitoraggio
delle condizioni di stagionatura per
prodotti carnei e formaggi in grado
di intervenire prima dello sviluppo
di microrganismi di danno e un pro-
getto specifco sulla refrigerazione
avanzata dedicato in particolare al
settore ittico e dellacqua cultura.
Claudio Filipuzzi, presidente del Parco
Agroalimentare di San Daniele
25,8% un aumento della produzione, il 18,8%
un aumento della redditivit. Un fenomeno
estremamente interessante quello relativo
allexport, che mantiene un trend positivo, se
pur con cifre molto ridotte rispetto allo scorso
anno (nei primi nove mesi del 2012 le vendite
allestero sono aumentate appena dell1,9%,
contro il +10,5% nello stesso periodo del 2011,
ndr). Complessivamente sono 62 i distretti del
campione che hanno registrato una crescita
dellexport, compensando la diminuzione degli
altri 39 distretti.
Si assiste quindi a un paradosso: la crescita
delle esportazioni e lintensifcazione dei
processi di internazionalizzazione sembrano
non riuscire a incidere in modo signifcativo
sul rilancio del territorio e sulle fliere. Gli
esperti hanno identifcato le cause di questa
nuova competitivit senza sviluppo e senza
crescita in una serie di criticit, quali scarsit
di fgure manageriali, bassa presenza di
terziario innovativo, politiche di fliera ancora
deboli e, soprattutto, un rapporto di difcile
interlocuzione tra il sistema bancario e quello
delle imprese.
Rispetto a questo quadro, le strategie intraprese
dagli enti distrettuali puntano essenzialmente
su efcientamento e innovazione
dellorganizzazione aziendale attraverso
linnalzamento delle competenze interne,
lallungamento delle fliere, la partecipazione
a reti intelligenti, linternazionalizzazione
sempre pi spinta e il riposizionamento sui
mercati esteri, la ridefnizione del rapporto
con le banche e il miglioramento della gestione
fnanziaria.
Le tensioni e le tendenze fn qui emerse
ci sono state confermate e testimoniate
dai rappresentanti di quattro tra le realt
distrettuali nazionali del settore alimentare cui
il Rapporto, nonostante la crisi, attribuisce un
percorso di crescita attestato sul 6%.
20

Automazione & Industria


SCENARI
Coee Cluster di Trieste
Trieste Coffee Cluster lAgen-
zia per lo Sviluppo del Distretto
Industriale del Caff di Trieste. La
societ, a capitale misto pubblico
e privato, nasce nel 2008, due anni
dopo il riconoscimento formale
del Distretto Industriale del Caff
da parte della Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia con un chiaro
e ambizioso scopo statutario: pro-
muovere la valorizzazione e lo svi-
luppo del sistema produttivo locale.
Il Distretto ha nella citt di Trieste
radici storiche profonde, legate al
porto, allemporio che assieme alla
cantieristica e al comparto assicu-
rativo costituisce lossatura econo-
mica della citt.
Furio Suggi Liverani, presidente di
Trieste Coffee Cluster esprime con
fermezza la sua opinione: Dalla
crisi si esce con linnovazione di
prodotto, individuando forti ele-
menti di discontinuit e facendo
qualcosa che sia al di sopra della
norma. Per queste ragioni inno-
vazione, promozione del mar-
chio, internazionalizzazione delle
aziende e cura degli aspetti infra-
strutturali sul territorio sono gli
obiettivi principali del Coffee Clu-
ster. Lindustria del caff di Trieste
stata gi protagonista sul mer-
cato dai primi anni del Novecento,
ma parte dagli anni Sessanta un
intenso lavoro di aggiornamento
dei processi produttivi. In quegli
anni sono state ottimizzate le
miscele e le tecniche di torrefazione
pi funzionali, imponendo stan-
dard internazionalmente ricono-
sciuti come lespresso, poi insieme
a una societ inglese che ha fornito
la base tecnologica, sono stati svi-
luppati sistemi automatici di cer-
nita dei chicchi di caff: i brevetti
depositati dagli esperti triestini
ora si trovano nelle fabbriche di
caff di tutto il mondo sotto forma
di macchine selezionatrici. Oggi la
sfida lanciata dal mercato interna-
zionale si chiama caff porzionato:
in cialde o capsule. La competi-
zione fra le aziende multinazionali
del caff si spostata dallarena
commerciale a quella basata sulla
propriet intellettuale. Negli ultimi
dieci anni su questi prodotti le
aziende hanno fatto investimenti
ingenti. La tecnologia delle mac-
chine industriali capaci di produrre
i porzionati stata sviluppata allin-
terno dei laboratori aziendali, che
hanno ottenuto da questo punto
di vista risultati eccellenti. Per la
produzione in grande scala, poi, ci
si rivolti ad aziende specializzate
nella meccanica per lindustria ali-
mentare, site nei distretti lombardi
o dellEmilia Romagna.
Quali sono le tecnologie pi
interessanti applicate a questo
tipo di produzione?
Quando si parla di industria alimen-
tare si pensa a unindustria a bassa
tecnologia, vorrei sfatare questo
mito, unindustria che impiega
tecnologie molto sofisticate. Ad
esempio, per la costruzione delle
capsule, che sono in materiali pla-
stici, si ricorre alla saldatura a ultra-
suoni e a radiofrequenza, oppure
allimpiego di sofisticati sistemi
automatici di ispezione. Illycaff,
per fare un esempio significativo,
per il controllo dei suoi impianti
di macinazione, ha sviluppato un
sistema di misurazione della gra-
nulometria a difrattometria laser
in collaborazione con unazienda
americana che aveva perfezionato
questa stessa tecnologia per misu-
rare la dimensione delle polveri che
costituiscono i combustibili solidi
dei missili. Linnovazione continua
sar sempre pi elemento stra-
tegico di successo per le nostre
aziende.
Furio Suggi Liverani, presidente di Trieste
Cofee Cluster
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22

Automazione & Industria


TECNOLOGIE
AUTOMAZIONE AVANZATA, RISPETTO PER
LAMBIENTE E VALORIZZAZIONE DEL LEGAME CON IL
TERRITORIO SONO I PILASTRI SUI QUALI CURTIRISO,
STORICO MARCHIO DI RISO DELLA LOMELLINA, HA
COSTRUITO IL SUO RILANCIO
VIRNA BOTTARELLI
I
l riso prodotto presso lo stabilimento Curti,
nel cuore della Lomellina, nella Pianura
Padana, pu essere defnito il pi sostenibile
dEuropa. E non si tratta di uno slogan: il
prodotto di Curti, uno dei maggiori complessi
industriali risieri europei, parte di Euricom, ,
infatti, frutto di un processo a bilancio CO
2
=0,
nel quale le emissioni di gas serra da consumo
energetico sono compensate dal benefcio ottenuto
producendo energia da fonti rinnovabili.
Se, poi, lenergia prodotta con gli scarti di lavorazione
del riso stesso, nella centrale termica a biomasse che
Curti ha costruito accanto alla sua fabbrica di Valle
Lomellina, la sostenibilit pu dirsi davvero servita.
Dalla Lomellina al mondo
La risiera di Valle Lomellina nasce nel 1875 per
iniziativa della famiglia Curti e diviene lunit
produttiva focale del risone coltivato nei terreni
adiacenti allo stabilimento. Lintuizione vincente dei
fondatori fu il confezionamento del riso in pacchetti
gi dosati per il consumatore, unidea che avrebbe
rivoluzionato il mercato, caratterizzato, fno allora,
dalla vendita del riso al negoziante in sacchi
da 25-50 kg, dice Angelo Lonati, direttore
commerciale e marketing di Curti.
Nel secondo dopoguerra il riso in pacchetti
preconfezionati sostituisce progressivamente la
vendita dello sfuso e Curtiriso conosce una fase di
grande espansione, destinata a durare fno agli anni
Ottanta.
Tra gli anni Ottanta e Novanta, per, la famiglia
Curti lascia la conduzione dellazienda e cede lattivit
al Gruppo De Benedetti che, a sua volta, vende a
Buitoni, controllata di Nestl. Seguono anni difcili,
che Lonati sintetizza cos: La gestione Buitoni,
bench abbia consentito al marchio Curtiriso di
essere distribuito in modo molto pi capillare sul
territorio, non si mai rivelata compatibile con
un prodotto come il riso, le cui peculiarit sono
Tecnologia
per un riso
sostenibile
La sostenibilit
rappresenta
un plus per un
prodotto come
il riso che, per
sua natura, ha un
valore aggiunto
molto basso
(fonte: Ente
Nazionale Risi)
Automazione & Industria


23
TECNOLOGIE
diverse da quelle dei prodotti ad alto valore aggiunto
che rappresentavano il vero core business della
multinazionale.
Nel 1994 si apre una nuova fase con lacquisizione
dellazienda da parte di Francesco Sempio, che,
inserendola nel Gruppo Euricom (European Rice
Company), riconduce la realt Curtiriso a una logica
di gestione familiare orientata, per, allespansione
sul mercato internazionale. Dice ancora Lonati:
Loperazione svolta dalla famiglia Sempio non fu
semplice, perch in quegli anni il marchio si trovava a
competere con nuove realt, che si erano imposte sul
mercato italiano grazie a politiche di marketing molto
incisive; fno al 2000 la propriet rimase concentrata
sul mercato estero, puntando maggiormente sui
prodotti destinati allexport.
Consolidato il business internazionale, dal 2011 la
propriet torna a focalizzarsi sul mercato domestico
e concentra le sue risorse sul rilancio del marchio
Curtiriso. Un avvicendamento nel management
e nuovi progetti dinvestimento, uniti alla volont
di valorizzare il legame del nostro prodotto con il
territorio, hanno dato vita, in poco pi di un anno,
a risultati eccellenti, prosegue Lonati. Il marchio
Curtiriso stato riposizionato sul mercato e oggi
identifca un riso della tradizione che guarda per con
attenzione alla tutela del territorio e alle generazioni
future, perch la sua produzione avviene in modo
sostenibile.
Un processo da cui trarre valore
La sostenibilit pu rappresentare un plus per un
prodotto come il riso che, per sua natura, ha un valore
aggiunto molto basso: esso non trattato o trasformato
insieme con altri ingredienti e, come prodotto fnito, ha
una marginalit mediamente dell1%, un dato molto
inferiore rispetto, ad esempio, ai prodotti da forno, che
si aggirano attorno al 10% di margine annuale.
Il processo produttivo in Curti essenzialmente
di pulitura della materia prima, o risone, e di
confezionamento del riso in diversi formati. Un
prodotto a valore aggiunto cos basso crea esigenze di
automazione molto alte che, a loro volta, alimentano
elevati consumi di energia, dice Alessandro Irico,
Quality Manager dellazienda di Valle Lomellina. Le
quantit di riso che lavoriamo rendono ancora meglio
lidea: ogni anno mettiamo sul mercato circa 150
milioni di pacchetti di riso.
Sulla tecnologia impiegata nella risiera, si gioca
cos una parte importante della competitivit del
produttore di riso, che deve tenere bassa lincidenza
della manodopera e puntare su apparecchiature
che garantiscano un livello di qualit del prodotto
il pi possibile elevato, tanto nella fase di pulitura,
che avviene nel mulino, quanto in quella di
confezionamento, che avviene su linee completamente
automatizzate.
Dallagricoltore arriva una materia prima che porta
con s una quantit elevata di scarto, perch la pulizia
fatta sul campo una volta raccolta la pianta solo
superfciale, dice Irico.
Quello degli scarti di lavorazione per Curti stato un
problema rilevante fno a che lazienda non ha scelto
In Curti, 11 linee
automatizzate
impacchettano
il riso in diverse
modalit, secondo
le richieste della
clientela
24

Automazione & Industria


TECNOLOGIE
di investire nella realizzazione del termovalorizzatore,
che produce energia bruciando la buccia esterna del
risone. La buccia costituisce circa il 20% del peso del
risone, per tanto la quantit di scarto quotidianamente
prodotta, sia nella nostra fabbrica sia negli stabilimenti
satelliti, ci ha consentito di renderci indipendenti
dal punto di vista energetico, continua Irico. Nulla
va sprecato: la parte esterna della buccia usata per
la produzione di energia, mentre quella interna, pi
farinosa, usata per lalimentazione animale.
Un contributo alla sostenibilit deriva anche
dalleliminazione del trasporto su strada degli scarti:
Non solo produciamo biomassa per la nostra
autosuf cienza energetica, ma abbiamo anche ridotto
limpatto del traf co causato dallo spostamento
dello scarto dalla fabbrica alle zone di smaltimento,
conclude Irico.
La riseria, automazione al cento per cento
Unaltra peculiarit della materia prima lavorata in
Curti la sua estrema diversifcazione: il riso italiano
articolato in cento variet classifcate dallEnte
Nazionale Risi.
Oltre a conoscere le variet, occorre tenere
presente che condizioni climatiche diverse
incidono sui raccolti e che, quindi, ogni variet pu
avere caratteristiche diverse da un anno allaltro,
aggiunge Irico. Il nostro punto di forza studiare
il risone ancora prima che sia raccolto; per noi
fondamentale seguire le aziende agricole nella cura
delle coltivazioni, perch ci consente di conoscere in
anticipo le eventuali criticit della materia prima che
dovremo lavorare.
Il riso una pianta molto sensibile agli sbalzi di
temperatura e ha una resistenza molto limitata,
per tanto, pi lagricoltore competente ed ef cace
nellaiutare la pianta a crescere, meno il riso raccolto
sar difettoso. Anche un mulino allo stato dellarte,
tuttavia, permette di ovviare a molte problematiche.
Come dice Irico: Lobiettivo danneggiare i chicchi
il meno possibile durante il processo di pulitura ed
evitare di stressarli ulteriormente; tecnicamente,
occorre spalmare lo stress meccanico sul riso in una
serie di passaggi che lavorino il chicco velocemente.
Il risone arriva nello stabilimento mediante trasporto
su gomma e, dopo la verifca del peso e uno specifco
controllo qualitativo, scaricato in un tunnel coperto
e stoccato nei sili.
Sostenibilit certicata
Curti ha sviluppato un Inventario delle emissioni di gas serra
secondo lo standard Iso 14064 che permette di conoscere ogni
anno limpatto sul clima delle sue attivit. Sono cos contabilizzate
le emissioni associate al ciclo di vita del prodotto, dalla produzione
del riso, alla lavorazione e confezionamento, allo smaltimento
degli imballaggi. Nel rapporto GHG (Green House Gas o gas serra,
ndr) datato 6 maggio 2012 si legge che, in basi ai calcoli eseguiti, le
emissioni di CO
2
equivalente da fonte fossile legate alla produzione
e consumo di energia dello stabilimento Curti di Valle Lomellina
sono pi che compensate dalle emissioni di CO
2
evitate grazie
allimmissione nella rete elettrica nazionale di energia prodotta da
fonte rinnovabile.
Nella riseria, dove il processo di pulitura del risone totalmente automatizzato,
il ritmo di lavorazione della materia prima di 20 t/ora
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Una volta prelevato dalle celle di stoccaggio tramite
trasportatori, fa il suo ingresso in riseria, dove segue
un primo passaggio di setacciatura su griglie forate.
In questa prima fase, i chicchi, o comunque le parti
pi grandi, rimangono sulla griglia, mentre il resto
precipita verso il basso e prosegue nel processo; i fori
hanno misure diverse secondo la variet di riso che si
sta lavorando.
Una seconda fase di pulitura avviene con il passaggio
dei chicchi attraverso dei rulli: la buccia, molto secca
e asciutta, eliminata e il chicco ripulito incanalato
in uno scivolo, mentre un sistema di aspirazione
rimuove gli scarti e garantisce ligiene dellambiente in
cui il prodotto lavorato.
Di seguito, i grani di riso passano attraverso celle
granometriche, dove i grani ancora rivestiti con
la buccia sono separati da quelli ripuliti: Il chicco
che ha ancora la buccia pi pesante e pi ruvido
rispetto al chicco pulito e rimane fermo sulla
superfcie della cella, precisa Irico. In questa
fase, anche eventuali corpi estranei, come sassi o
pietruzze, pi pesanti rispetto al riso, sono eliminati
dal processo.
I chicchi che passano la selezione, per dimensione
e peso, devono per essere ancora ispezionati: il
chicco di riso pu essere, infatti, rotto, danneggiato
o macchiato, per efetto di un attacco di un insetto
o di una malattia della pianta. Per ispezionare i
chicchi usiamo dieci selezionatrici ottiche elettroniche
di ultima generazione, che Curti ha acquistato da
Sea, azienda di Imola la cui tecnologia ha saputo
coniugare, negli ultimi anni, ef cienza e performance
di livello molto elevato.
In questa fase del processo di selezione la media dei
chicchi danneggiati solitamente inferiore al 5%. Il
visore ottico delle selezionatrici mette a contrasto i
chicchi perfetti con quelli macchiati, che sono quindi
deviati da un getto di aria compressa, spiega Irico.
In questa fase sono identifcati e rimossi i corpi
estranei, come particelle di plastica dura o legno, che
si possono essere mescolati al riso perch dello stesso
peso specifco o dimensione.
26

Automazione & Industria


TECNOLOGIE
Il riso, un primato italiano
Con unarea di circa 240.000 ettari, lItalia il primo Paese europeo
coltivatore di riso. Seguono la Spagna (114.300 ettari), il Portogallo
(23.000 ettari), la Grecia (20.000 ettari) e la Francia (18.700 ettari). La
produzione risicola italiana dipende, oggi, dalle tecnologie chimi-
che e meccaniche pi avanzate. Il milione e duecentomila tonnel-
late ottenute su 200 mila ettari di terra coltivati (il 90% concentrati
nel triangolo Novara, Vercelli, Pavia) sono raccolte ed essiccate
completamente a macchina. Ogni ettaro, che nel 1939 richiedeva
in media 1.028 ore di lavoro, oggi non impegna mediamente per
pi di 50 ore. A fornire questi dati lEnte Nazionale Risi, lorgani-
smo di riferimento per il settore che, dal 1931, svolge unintensa
attivit tecnico-economica e promozionale a sostegno delle cate-
gorie interessate: produttori agricoli, industriali di trasformazione,
operatori commerciali, lavoratori e tecnici.
Ogni confezione
di riso prodotta
in Curti riporta un
codice (Internal
Factory Code)
comprensivo
delle informazioni
necessarie a
tracciarne lorigine
Dal confezionamento al magazzino,
ecienza al massimo
Usciti dalla riseria, dove il ritmo di lavorazione
della materia prima di 20 t/ora, i chicchi buoni
sono stoccati in sedici celle in acciaio inox. Da qui,
sempre senza essere manipolato, il riso viaggia
verso il reparto di confezionamento, dove 11 linee
automatizzate lo impacchettano in diverse modalit,
secondo le richieste della clientela e i mercati di
destinazione, alla velocit di 100 pacchetti al minuto.
Anche sulle macchine per il packaging si eseguono
controlli: sul peso delle confezioni, dove per ogni kg
impostata una soglia di tolleranza di 30g, e sulla
presenza di corpi estranei, grazie a un metal detector
in grado di rilevare anche minuscole frazioni di
metallo in ogni confezione.
La fessibilit delle linee di confezionamento
fondamentale, perch dobbiamo essere in grado di
realizzare diversi formati di packaging: confezioni
con fondo quadro, cuscini, sacchetti sottovuoto,
scatole sfuse o, ancora, sacchetti cottura, spiega Irico.
In un reparto ad hoc sono invece prodotte e
confezionate le gallette di riso e mais, la cui
commercializzazione con il marchio Curtiriso stata
avviata nel 2012.
Alla fne di ogni linea, robot antropomorf
provvedono al caricamento degli imballi sui pallet,
che sono poi trasportati nel magazzino automatizzato
per lo stoccaggio del prodotto fnito.
Questultimo frutto di uno dei maggiori
investimenti realizzati da Curti negli ultimi anni.
Nel magazzino, che ha una capacit di circa 12mila
posti pallet, il sistema informatizzato gestisce circa
4mila referenze, tenendo traccia delle giacenze per
lotto, prodotto e linea di confezionamento, dice
Irico. Lautomatizzazione del magazzino, oltre a
comportare un miglioramento nellefcienza della
sua gestione, ha eliminato i rischi per gli operatori
che, prima impiegati nella movimentazione manuale
dei colli, oggi si dedicano ad attivit diverse e pi
qualifcanti.
I dati di prodotto lungo tutto il ciclo di vita,
dalla riseria, alle linee di confezionamento,
al magazzino, sono gestiti da un sistema di
comunicazione che collega i diversi reparti,
dai dispositivi sul campo al sistema di gestione
aziendale. Ogni confezione di riso prodotta in
Curti riporta un codice (Internal Factory Code)
comprensivo delle informazioni necessarie a
tracciarne lorigine, dalla provenienza della materia
prima al lotto di fornitura dellimballo.
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Automazione & Industria


TECNOLOGIE
Sulle tracce dellalimento
LA TRACCIABILIT DI UN PRODOTTO ALIMENTARE UN OBBLIGO DI
LEGGE, MA ANCHE UN VANTAGGIO COMPETITIVO PER LE AZIENDE CAPACI
DI SFRUTTARE I BENEFICI DELLA TECNOLOGIA
MASSIMILIANO CASSINELLI
A 40 anni dalla sua ideazione, il codice a barre rimane la soluzione pi utilizzata
nella tracciabilit
L
a rintracciabilit di filiera la
capacit di ricostruire la storia
e di seguire lutilizzo di un
prodotto mediante identificazioni
documentate relativamente ai
flussi materiali e agli operatori di filiera. Una
definizione forse un po burocratica, quella
suggerita dalla norma Uni 10939 - Sistemi
di rintracciabilit nelle filiere agroalimentari
- Principi generali per la progettazione
e lattuazione, ma che ben identifica
unesigenza sempre pi sentita nellindustria
alimentare: conoscere perfettamente la storia
e i componenti di un genere alimentare.
Unesigenza ripresa anche dal Regolamento
CE n. 178/2002, nel quale sono stabiliti i
principi e i requisiti generali della legislazione
alimentare, istituendo anche lAutorit europea
per la sicurezza alimentare, di cui si sentito
molto parlare nelle settimane scorse, in
corrispondenza dello scandalo delle lasagne
con carne di cavallo.
Tracciabilit o rintracciabilit?
Nella storia di un alimento, una prima
distinzione essenziale di tipo terminologico,
anche in considerazione del fatto che i
termini tracciabilit e rintracciabilit
sono di solito utilizzati come sinonimi,
mentre sono complementari. La tracciabilit
(tracking in lingua inglese) consiste infatti
nel seguire lintera storia di un prodotto e
della relativa filiera, tenendo traccia di ogni
singolo processo, compresi quelli precedenti
e successivi la lavorazione industriale. La
rintracciabilit (tracing) consiste, invece, nel
raccogliere le informazioni precedentemente
rilasciate.
Allatto pratico, quindi, la tracciabilit
stabilisce quali agenti e quali informazioni
debbano lasciare traccia; mentre la
rintracciabilit identifica lo strumento tecnico
pi idoneo a rintracciare queste tracce. Allo
stesso modo, la tracciabilit non deve essere
confusa con letichettatura, che necessaria per
comunicare con il consumatore.
Automazione & Industria


29
TECNOLOGIE
Limpiego delle tecnologie informatiche
nellautomazione ofre nuove oppor-
tunit, ma occorre preparare adegua-
tamente il personale, soprattutto in
considerazione delle molteplici norma-
tive che deve rispettare una linea per la
produzione alimentare, dalla preven-
zione delle contaminazioni alla traccia-
bilit dellintera produzione. Per questa
ragione, come spiega lAutomation Trai-
ner di Area Professional, Cesare Chiodelli,
chi opera in questo settore chiamato a
implementare le tecnologie informatiche
pi innovative per fronteggiare la concor-
renza internazionale.
Come si evoluta la presenza dellIct
nellautomazione delle macchine desti-
nate al settore alimentare?
Negli ultimi anni cambiato soprat-
tutto lapproccio alla progettazione del
software, anche in considerazione del
fatto che i plc, rispetto al passato, sono
sempre pi aperti al mondo esterno. Gli
stessi costruttori di macchine, inoltre,
sono attenti alla standardizzazione e, per
tale ragione, costituiscono anche con-
sorzi specifci. Questo perch la neces-
sit di ridurre i tempi di realizzazione
delle linee induce a sfruttare al meglio
lesistente. Anche per tale ragione la pro-
grammazione a oggetti divenuta parte
integrante dei sistemi di controllo. Non
dobbiamo inoltre dimenticare che si
assiste a una progressiva integrazione di
sistemi ibridi e questo porta, necessaria-
mente, allafermazione di nuove profes-
sionalit.
Che ruolo rivestono le universit in
questo processo di sviluppo?
Esistono facolt, soprattutto quelle cre-
sciute a ridosso di aree territoriali in cui
esistono signifcativi distretti di automa-
zione, in grado di formare tecnici di buon
livello. In numerosi casi, al contrario, la
formazione rimane troppo teorica e lon-
tana dalle reali esigenze del mondo pro-
duttivo.
Sta per cambiando anche la fgura del
tecnico dellautomazione?
Il progettista non pi lelettrotecnico
o lelettricista evoluto. Oggi necessa-
ria unestrazione informatica. Questo
perch chi proviene dallautomazione
tradizionale spesso legato alla logica
dellelettromeccanica, ormai superata o
comunque da integrare con linformatica.
Chi proviene dallinformatica, per,
non rischia di perdere il contatto con la
realt fsica di una macchina?
Questo un rischio potenzialmente pre-
sente, perch esistono una serie di proble-
matiche di tipo pratico che si apprendono
solo sul campo. Anche per tale ragione, le
aziende pi lungimiranti formano auten-
tici esperti della macchina, in grado di
interpretare tutte le problematiche, non
solo quelle di una specifca branca. Pro-
prio partendo da una conoscenza reale,
infatti, possibile sapere come integrare
al meglio le nuove tecnologie messe a
disposizione dal mercato. Nellambito
dellautomazione, inoltre, non si pu
avere un approccio esclusivamente infor-
matico, ma necessario conoscere bene
il contesto in cui si opera e le sue pecu-
liarit. Un caso classico quello delle eti-
chettatrici: scrivere il sistema di controllo
non estremamente complesso in con-
dizioni ottimali, ma le variabili diventano
moltissime quando bisogna tener conto
delle condizioni ambientali e operative
e del comportamento del prodotto eti-
chetta in tali contesti.
Quando accenna alle nuove tecnologie,
a cosa fa riferimento?
Le soluzione meccaniche, come i robot
e i sistemi di motion control, sono le pi
visibili. Devono per essere messe in
comunicazione tra loro e con il mondo
che le circonda. Da qui lintroduzione
dei bus Ethernet, ormai parte integrante
dei principali progetti di automazione
delle macchine per il settore alimentare.
Proprio attraverso Ethernet, infatti, pos-
sibile gestire lautomazione, ma anche
raccogliere e centralizzare una serie di
informazioni necessarie per ottimizzare i
processi di tracciabilit, qualit e monito-
raggio delle prestazioni.
La tecnologia Mes, ovvero la possibilit
di gestire e monitorare in modo intel-
ligente le linee produttive, sembrava
dovesse avere unesplosione. Invece
la sua difusione appare inferiore alle
aspettative...
In efetti si tratta di una tecnologia molto
promettente, ma non ampiamente adot-
tata dalle aziende italiane. Questo perch
lesigenza di un controllo, basato anche
su specifci indicatori, noti con lacronimo
di Kpi (Key performance indicator), per-
cepita soprattutto nei grandi impianti.
Sui piccoli, invece, ancora difusa la ten-
denza ad afdarsi agli operatori di linea.
Una scelta che dipende soprattutto da
barriere mentali, in quanto limpatto per-
centuale dei costi abbastanza simile,
perch sui grandi impianti pi com-
plessa lattivit di raccolta e correlazione
dei dati.
Abbracciare le tecnologie informati-
che ofre notevoli vantaggi, ma espone
anche al rischio di violazioni. Le aziende
dellalimentare ne sono consapevoli?
Purtroppo il problema ancora sotto-
valutato, soprattutto sulle macchine
singole. Le linee di produzione delle
realt pi articolate, infatti, stanno adot-
tando adeguati strumenti di protezione,
di derivazione propriamente informa-
tica. I piccoli fornitori, un po per scarsa
conoscenza del problema e un po per
la mancanza di professionalit al proprio
interno, tendono ancora a ritenersi invio-
labili, come accadeva in passato, quando
si utilizzavano sistemi proprietari.
Non abbiate paura dellIct
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Tutto questo impone, ai singoli attori della
filiera produttiva e distributiva, di creare
sistemi di tracciabilit solidi e condivisi,
favorendo i processi di comunicazione interni
ed esterni.
In pratica, quindi, la rintracciabilit ha
lobiettivo di risalire alle caratteristiche,
ovvero materie utilizzate, lotto di
appartenenza e processi produttivi coinvolti,
ma, allo stesso tempo, deve permettere di
ricostruire tutti i passaggi dei componenti
impiegati, compresi eventuali inconvenienti
registrati. La rintracciabilit mette quindi a
disposizione tutte le informazioni necessarie
alle autorit per monitorare un singolo
prodotto e ai consumatori per compiere scelte
consapevoli.
La tracciabilit consente di riconoscere, in
modo univoco, tutte le unit logistiche e i
lotti produttivi che hanno subito il medesimo
processo di trasformazione. Per questo non si
limita a registrare la produzione di unazienda,
ma ricostruisce i componenti di ogni singolo
lotto, identificando, anche i fornitori di
materie prime, semilavorati o componenti di
imballaggio.
Informazioni di valore
In teoria, per rintracciare un prodotto,
sarebbe sufficiente tenere traccia solo delle
informazioni relative ai flussi di entrata/uscita.
In pratica quali prodotti sono stati utilizzati
in un singolo lotto, chi il fornitore e dove
stato spedito il lotto in questione. A questi si
aggiungono gli obblighi normativi, soprattutto
per quanto riguarda le informazioni da fornire
attraverso le etichette.
Infine, ogni singola azienda pu ritenere
utile memorizzare una serie di informazioni
sullorigine, la composizione o il metodo
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di lavorazione adottato. Proprio la corretta
definizione di tutte le informazioni da
raccogliere e gestire rappresenta uno
degli aspetti pi delicati in un processo di
tracciabilit.
Da un punto di vista pratico, ma anche
normativo, qualunque sistema di
rintracciabilit deve essere, oltre che
costantemente aggiornato, anche in grado di
fornire rapidamente una serie di informazioni
utili allazienda stessa o allautorit preposta.
I sistemi cartacei e, pi tipicamente, manuali,
si dimostrano cos inadeguati alle esigenze
delle moderne aziende. Simili sistemi,
infatti, vengono resi facilmente operativi,
a costi pressoch nulli. Due vantaggi
che, per, mostrano limiti in termini di
efficienza operativa. Le persone impegnate
nella trascrizione di migliaia di dati, oltre a
costituire un costo rilevante, possono incorrere
in errori e imprecisioni. Senza dimenticare
che, a differenza di un sistema automatico,
anche i tempi di trascrizione e archiviazione
risultano spesso lunghi. Basti pensare, ad
esempio, al latte che reso disponibile sugli
scaffali dei supermercati poche ore dopo
la mungitura. Alla luce di questi limiti, si
affermato limpiego di tecnologie dedicate,
che permettono un utilizzo semplice, oltre a
garantire un rapido accesso alle informazioni
necessarie.
Di contro occorre sottolineare come
la tracciabilit non sia connessa solo
allidentificazione di componenti, fornitori e
clienti, ma deve registrare anche i legami tra i
lotti e le unit logistiche successive. Anche per
questa ragione fondamentale che ogni attore
della filiera contribuisca correttamente alla
rilevazione dei dati necessari, prevenendo la
rottura (o perdita) della tracciabilit.
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Automazione & Industria


TECNOLOGIE
Dalle barre allRd
Per raccogliere i dati, la tecnologia pi
diffusa rimane, a distanza di 40 anni dalla sua
ideazione, quella basata sui codici a barre.
Il fascio di luce rossa degli scanner, leggendo le
differenti larghezze di barre e spazi, in grado
di riconoscere il prodotto, mentre il software
registra automaticamente linformazione. Tutto
questo senza la necessit di trascrizioni manuali,
velocizzando cos le operazioni e prevenendo
qualunque errore degli operatori. Il diffuso
standard Ucc/Ean-128, inoltre, permette la
concatenazione di numerose informazioni in
un unico codice a barre. Informazioni che,
grazie a unopportuna programmazione dello
scanner, possono essere rese disponibili in modo
differente ai diversi attori coinvolti. Lirrisorio
costo delle etichette, stampabili in proprio,
molto gradito anche dalla grande distribuzione,
in quanto non incide sul costo dei singoli
prodotti.
Il principale limite dovuto a eventuali
danneggiamenti delle etichette stesse, che
rendono illeggibile il codice. Il problema stato
parzialmente risolto dai QR Code. Anchessi,
per, impongono una visione diretta tra il
lettore e letichetta. Il che rallenta le operazioni e,
in alcuni casi, impone al personale di utilizzare
le mani per impugnare la pistola di lettura o per
posizionare i prodotti sotto la fotocellula. Un
limite superato dai sistemi a radiofrequenza,
pi noti come Rfid (Radio Frequency
Identification), basati su tre elementi principali:
tag; dispositivo di lettura/scrittura; software in
grado di convertire le informazioni.
Il tag utilizza un microchip in grado di emettere/
ricevere onde elettromagnetiche, comunicando
e registrando autonomamente i dati pi
svariati. Nello specifico, i dispositivi Rfid sono
detti passivi se, ricevendo un segnale radio,
caricano il condensatore fornendo al circuito
lenergia necessaria per inviare le informazioni
memorizzate nel chip. Laggiunta di una batteria
(dispositivi attivi), invece, amplia il raggio
dazione ed evita la necessit di unattivazione
dallesterno. Si tratta dunque di soluzioni che
possono memorizzare anche enormi moli di
dati, oltre a essere rese resistenti agli agenti
esterni. Occorre per ricordare che, qualora
la tecnologia Rfid sia utilizzata da aziende
diverse, necessario definire uno standard e una
frequenza comuni. Il costo dei tag, anche se di
pochi centesimi, pu inoltre influire in modo
percentualmente significativo sul prezzo finale
di alcuni prodotti. In ambito alimentare necessario conoscere tutti i dettagli di ogni singolo lotto
Alimentiamo lautomazione
Si parler di tracciabilit anche alla fera SPS IPC Drives Italia
di Parma, nella mattinata del 23 maggio, alla tavola rotonda
Automazione e Industria Alimentare, organizzata da Messe
Frankfurt Italia in collaborazione con CibusTec.
Tra i produttori del settore alimentare che parteciperanno al
confronto ci saranno Acqua Sangemini, Alce Nero, Bonduelle
Italia, Farchioni Olii, Gruppo Gelati, Heinz Plasmon, Lavazza,
Silver Giorgini, Orogel.
34

Automazione & Industria


TECNOLOGIE
C
hi realizza macchine per il
settore alimentare deve essere
particolarmente attento alle
soluzioni tecnologiche. Le
innovazioni, infatti, sono sempre
pi rapide e indispensabili per rimanere competitivi
a livello internazionale. Investimenti in tal senso sono
pi facili nelle realt produttive medio-grandi, pertanto
le aziende di piccole dimensioni che in passato hanno
investito poco in ricerca e sviluppo, ritenendo di poter
sfruttare una rendita di posizione in ristrette nicchie di
mercato, potrebbero scontare pesantemente il ritardo.
Alessandro Tasora, ricercatore del settore Meccanica
Applicata presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale
dellUniversit di Parma, sintetizza cos la condizione
dei costruttori di macchine per il settore alimentare. Un
settore che, per certi versi, sofre meno di altri la crisi
internazionale, ma che deve essere particolarmente attento
allevoluzione tecnologica, soprattutto in considerazione
del fatto che, come spiega lo stesso Tasora, oggi
lautomazione industriale deve coniugare le tradizionali
conoscenze di ingegneria meccanica alle recenti tecnologie
digitali e alla meccatronica.
Quando parliamo di meccanica e meccatronica non
possiamo prescindere dagli aspetti progettuali...
Efettivamente la progettazione ha subito una svolta
radicale rispetto a pochi anni fa, soprattutto grazie
allapporto della prototipazione virtuale. Data la necessit
di ottimizzare il processo produttivo contenendo i costi
e diminuendo il time-to-market, la simulazione per
mezzo di metodi numerici sul calcolatore appare sempre
pi competitiva rispetto alla realizzazione di prototipi
reali. Oltre a contenere tempi e costi, la prototipazione
virtuale consente di prevedere e analizzare situazioni
critiche difcilmente esplorabili per via sperimentale:
ci importante dato che oggi, nel competitivo contesto
dei produttori di macchine alimentari, non si possono
pi tollerare errori e correzioni empiriche. Anche per
questa ragione tutte le aziende si stanno dotando di
strumenti di simulazione particolarmente avanzati.
Non a caso, cos come negli ultimi anni si registrata
una notevole difusione dei sofware Fem per analisi
statiche, ora si nota anche una crescente popolarit di
complessi strumenti per simulazioni di fuidodinamica e
di dinamica strutturale.

Una simile evoluzione stata resa possibile dalla
diminuzione dei costi?
I sofware di simulazione sono sempre pi accessibili
dal punto di vista economico, inoltre sono diminuiti i
costi dellhardware sul quale debbono essere installati,
senza dimenticare che in passato si trattava di prodotti
utilizzabili solo da personale specializzato, mentre oggi
Macchine industriali fra
tradizione e innovazione
IL FUTURO DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI PER IL SETTORE ALIMENTARE PASSA DALLINTEGRAZIONE
DELLE NUOVE TECNOLOGIE
MASSIMILIANO CASSINELLI
36

Automazione & Industria


TECNOLOGIE
sono accessibili a tutti progettisti grazie allintegrazione
degli stessi allinterno dellinterfaccia utente dei
moderni cad.
Anche senza adottare i prodotti pi sosticati, nella
progettazione di base quanto si sta diondendo il cad
tridimensionale?
Tra i costruttori di macchine il suo impiego ormai
scontato e ubiquo, anche in ambiti non convenzionali.
Ad esempio, oggi il cad viene utilizzato anche per la
progettazione tridimensionale dei cablaggi, consentendo
di individuare i percorsi ottimali e, quindi, di ottimizzare
anche lattivit di installazione e manutenzione. Senza
dimenticare che nella moderna industria alimentare
non possono pi essere tollerati lunghi tempi di fermo
e, per tale ragione, si stanno difondendo soluzioni in
grado di massimizzare lafdabilit e lefcienza delle linee
produttive.
Da questo punto di vista, quali sono le nuove frontiere
della manutenzione?
Alla manutenzione preventiva, intesa come la capacit
di pianifcare gli interventi per garantire il perfetto
funzionamento di una linea produttiva, si aggiunge anche
la manutenzione predittiva, che consiste nellindividuare
segnali di un possibile malfunzionamento, ad esempio
con test non distruttivi (Ndt, Non destructive test). In
particolare, la manutenzione preventiva sempre pi
precisa, proprio grazie alla difusione di tecnologie
progettuali sofsticate. La manutenzione predittiva,
invece, attualmente utilizzata solo dalle aziende pi
grandi, dove si profla la possibilit di adottare, nellambito
delle macchine per il settore alimentare, soluzioni gi
sperimentate in ambito automotive e aerospace.
Parlando di nuove frontiere, la tecnologia di rete
Ethernet accettata anche in ambito alimentare?
In considerazione dei vantaggi oferti, una simile
tecnologia ormai difusa a tutti i livelli dellautomazione,
dai bus di campo ai sistemi di supervisione. Tuttavia le
accresciute potenzialit si accompagnano a una maggiore
complicazione e, con questa, a una maggiore possibilit di
esposizione a rischi. Esiste infatti la possibilit dellingresso
di malware allinterno dei sistemi di automazione, e
sono gi noti esempi di attacchi informatici a sistemi
di supervisione industriale Scada. Anche la recente e
interessante tendenza a implementare interfacce uomo-
macchina su dispositivi portatili dovr tener conto della
possibilit di intromissioni abusive. Le aziende di settore,
quindi, dovranno prestare una crescente attenzione a
questi possibili rischi, per quanto remoti.
Se da un lato la crescente diusione dellIct nel mondo
della produzione espone a nuovi rischi, dallaltro apre
nuove frontiere, prima fra tutte il Cloud Computing...
Le tecnologie Cloud rappresentano efettivamente
uninteressante opportunit, soprattutto nella
progettazione, dove possibile accedere a enormi
risorse di elaborazione e storage. Il tutto a fronte di
prezzi contenuti e, quindi, adatti anche alle piccole
realt, tipiche del tessuto produttivo italiano. Allo stesso
modo il Cloud rappresenta una grande opportunit
nellambito dei sistemi Scada, ma allo stato attuale vi
sono limiti allimpiego di questa tecnologia ai livelli
inferiori dellautomazione industriale. Si ricordi, infne,
che unapplicazione Cloud funziona solo a fronte della
completa disponibilit di una connessione di rete, pertanto
un problema di connettivit potrebbe avere, in mancanza
di accorgimenti opportuni, efetti indesiderati sul controllo
o sulla supervisione delle apparecchiature industriali
collegate.
Alessandro Tasora,
ricercatore del
settore Meccanica
Applicata presso
il Dipartimento
di Ingegneria
Industriale
dellUniversit di
Parma
uando l'obiettivo la produttivit degli impianti industriali, i teonioi non si attdano al proprio istinto, ma rioorro-
no alle soluzioni otterte dai sensori 3lCK, ohe garantisoono prooessi senza intoppi, evitano oostose avarie e ter-
mi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ci in ogni settore
dell'automazione industriale. 0razie a barriere totoelettriohe, sensori di prossimit, per i tuidi, di distanza, ottioi,
soanner, dispositivi di protezione optoelettronioi e ai servizi 3lCK, quando si tratta della siourezza della produzio-
ne, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.
IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE
ANCORA PI IMPORTANTE.
SICK espone presso il Pad. 02 Stand K002
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Automazione & Industria


SUCCESS STORY
F33, termoformatura
ad alta tecnologia
ELEVATA PRODUTTIVIT, MASSIMA FLESSIBILIT E SEMPLICE FUNZIONAMENTO SONO SOLO ALCUNI PLUS DELLA
TERMOFORMATRICE F33, LULTIMA NATA IN CASA OMV MACHINERY, SVILUPPATA CON IL SUPPORTO DI BOSCH REXROTH
O
mv Machinery (www.omvgroup.com), azienda
di Parona, nel veronese, riconosciuta a
livello internazionale per lo standard elevato
delle soluzioni tecnologiche e il grado di
specializzazione nella termoformatura e
nellestrusione di materiali plastici.
Tra gli impianti di pi recente realizzazione, la termoformatrice
modello F33 una soluzione efciente e avanzata per la
termoformatura di bicchieri, vaschette, contenitori per il gelato,
yogurt e imballaggi vari che richiedano la massima precisione
dimensionale. La F33 pu lavorare diversi materiali termoplastici
tipo PS, PP, Abs, Pet. Completamente automatica, con tecnologia
in-mould trim (formatura e taglio nella stessa stazione), la
macchina assicura funzionamento semplice e massima fessibilit,
precisioni di taglio elevate e alta velocit di ciclo, potendo
raggiungere oltre 40 cicli al minuto in modalit dry cycle. Questo
dato permette di classifcare la categoria della macchina, precisa
Marco Montresor, responsabile dellufcio tecnico elettrico.
Bisogna considerare poi che la velocit dipende da diverse
variabili, quali loggetto stesso, lo spessore della foglia e il materiale
utilizzato: la F33 pu stampare sia in PP sia in polistirene con
produttivit elevate. Ad esempio, possibile produrre oltre
53mila bicchieri da 200 ml per ogni ora di produzione. Per
la realizzazione della nuova F33, Omv stata supportata da
Bosch Rexroth (www.boschrexroth.it), che ha fornito controlli,
azionamenti, motori, componenti pneumatici e guide lineari. In
particolare, per la parte elettronica sono stati utilizzati i motori
Msk, gli azionamenti modulari singolo asse (da 36 a 210 A) con
sincronismo e interpolazione direttamente sul drive, lalimentatore
rigenerativo stabilizzato e lunit di controllo assi tipo Mld-M.
Larchitettura drive utilizza anche le funzioni di sicurezza integrata
certifcata di tipo Sto e safe motion. La fornitura realizzata per
Omv ha risposto perfettamente alle richieste di fessibilit e di
tempi ridotti nei cambi di produzione. Sono state determinanti
le alte prestazioni dei motori e degli azionamenti, commenta
Luca Stanzani, Food, Packaging and Printing Sales and Industry
Manager di Bosch Rexroth. La sfda stata supportare, con la
nostra componentistica, la meccanica molto spinta della F33: per
imprimere accelerazioni molto elevate e ridurre i tempi morti
nel ciclo sono stati utilizzati motori ad alta dinamica che hanno
assicurato il top delle prestazioni in termini di produttivit.
Attraverso una semplice impostazione sofware, la nuova
termoformatrice F33 pu funzionare con stampi con tecnologia di
taglio a penetrazione (punch-and-die) o con specifci stampi che
utilizzano la tecnologia steel-rule cutting, particolarmente difusa
per la produzione di contenitori e vassoi Pet.
Automazione & Industria


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SUCCESS STORY
Rittal e Pavan
collaborazione deccellenza
SINONIMO DI QUALIT E INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA COSTRUZIONE DI MACCHINE PER IL SETTORE ALIMENTARE, GRUPPO
PAVAN SCEGLIE I QUADRI ELETTRICI DI COMANDO RITTAL TS 8 IN ACCIAIO VERNICIATO CERTIFICATI UL508A
F
ondato nel 1946, il
Gruppo Pavan (www.
pavan.com) ha acquisito
una leadership mondiale
nellindustria alimentare
a livello di processo, tecnologia
proposta e innovazione. In virt di
ci, da qualche anno il Gruppo Pavan
ha intrapreso una collaborazione con
Barilla per la fornitura di impianti per
la produzione di pasta secca in vari
pastifci presenti soprattutto in America centrale e meridionale.
Con lo scambio reciproco di esperienze maturate nel settore
stato possibile sviluppare progetti di elevato contenuto
tecnologico, con riferimento particolare ai processi produttivi e ai
sistemi di automazione. Tra i vari progetti, Pavan stata incaricata
da Barilla della realizzazione e della fornitura di due impianti di
lavorazione pasta lunga della capacit complessiva di 8.000 kg/h
e di un impianto di stoccaggio per pasta corta da 200 t, inseriti
in un progetto pi ampio nello stabilimento di Avon, negli Stati
Uniti. Laumento consistente della presenza di Barilla sul mercato
americano in termini di produzione, il consolidamento di un
grande marchio a livello mondiale, nonch la grande visibilit
mediatica hanno comportato richieste particolarmente pressanti
in termini di capacit di pianifcazione e organizzazione delle
attivit, competenze su normative locali, integrazione con
limpiantistica dei vari fornitori, potenzialit e formazione delle
risorse. Per lautomazione degli impianti sono state sviluppate
diverse soluzioni, tutte di elevato contenuto tecnologico, in
relazione alle sezioni di impianto da
controllare. Le scelte fnali adottate
per ciascun impianto di pasta lunga
hanno previsto la realizzazione di un
quadro elettrico di comando per la
sezione di formatura ed estrusione,
uno per la sezione di essiccazione e
uno per la sezione di stoccaggio. Per
quanto riguarda invece la sezione di
stoccaggio pasta corta da 200 t sono
stati realizzati due quadri elettrici. In
totale sono stati utilizzati 50 moduli di carpenteria a modularit
800 mm per una lunghezza quadri complessiva di 40 m.
Dovendo rispettare la normativa locale e principalmente quanto
prescritto dal Nec (National Electrical Code), la scelta della
carpenteria stata orientata verso prodotti certifcati per UL508a
(Industrial control panel con grado di protezione Nema Type
12) di comprovata qualit riconosciuta a livello internazionale.
Questi requisiti sono stati riscontrati in pieno sugli armadi di
comando Rittal (www.rittal.it), sistemi TS 8, in acciaio verniciato.
Da lungo tempo Rittal rappresenta per Pavan una scelta sicura
e afdabile molto apprezzata dai clienti a livello mondiale, in
virt di punti di forza come la piena rispondenza agli standard
internazionali, la qualit e la facilit di assemblaggio, la qualit
della verniciatura, lottima modularit, la completezza dei dati
tecnici, lampia gamma di accessori e il design dei componenti.
Inoltre, la presenza di Rittal in tutto il mondo consente di gestire
in modo efcace la logistica, le tempistiche di consegna e il
supporto tecnico.
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Automazione & Industria


SUCCESS STORY
Linnovazione che raorza
lindustria: Smc e Gima
PERFETTO CONNUBIO FRA EFFICIENZA E PRATICIT, LA MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI CAPSULE DI CAFF REALIZZATA
DA GIMA UTILIZZA CILINDRI COMPATTI SERIE CQ2 E VALVOLE SV2000 DI SMC
S
mc (www.smcitalia.it) leader mondiale nel settore
della componentistica pneumatica per lautomazione
industriale. Non quindi un caso che sia stato scelto
come partner anche da Gima (www.gima.com),
azienda del Gruppo Ima (www.ima.it) che
vanta una lunga esperienza nel settore dellassemblaggio e
del confezionamento per lindustria alimentare, dolciaria,
farmaceutica e delle bevande, ed leader mondiale nella
progettazione e nella produzione di macchine automatiche.
Certamente degno di nota limpianto per capsule caf modello
595 che vede limpiego tra gli altri dei cilindri compatti serie CQ2
e delle valvole SV2000 di Smc. Macchina per la produzione di
capsule caf da 450 capsule/minuto, essa rappresenta il perfetto
connubio fra ef cienza e praticit. Tutte le operazioni possono
essere seguite da un solo operatore dal fronte macchina e la
struttura di tipo modulare ofre alta fessibilit. In questo modo,
la 595 pu essere altamente customizzata per la lavorazione di
una vasta gamma di prodotti e per limpiego di unampia variet
di materiali da confezionamento. Ove richiesto, la macchina pu
essere abbinata al modulo di estrazione dellossigeno, realizzando
cos un unico gruppo compatto e funzionale.
La soluzione permette di disporre del maggior
tempo di sosta possibile per le operazioni
di eliminazione dellossigeno, immissione
dellazoto e sigillatura del coperchio. Il
gruppo a motorizzazione indipendente
concepito in modo tale da lasciare tutto il
tempo per estrarre delicatamente lossigeno
dalle capsule cos da avere, anche in funzione
dellapplicazione, livelli di ossigeno residuo assai ridotti, il che
si traduce in una pi lunga durata a magazzino, una maggior
freschezza e pieno aroma del prodotto contenuto in ciascuna
capsula. Innovativo anche il design della camera ermetica in cui
hanno luogo le operazioni di estrazione dellossigeno, immissione
dellazoto e chiusura del coperchio: la camera sagomata in base
al contorno delle capsule lavorate, cos da consentire il consumo
della minor quantit possibile di gas inerte e, allo stesso tempo,
garantire ottima accessibilit agli organi della macchina.
Importante la funzione dei prodotti Smc: i cilindri compatti serie
CQ2 comandati da valvole in manifold serie SV2000 e integrati
nella parte di trasferimento e carico capsule vuote hanno il
compito di bloccare e liberare la discesa capsule vuote allinterno
del nastro di alimentazione multipla. Una volta che le capsule
sono posizionate a valle dei CQ2, queste vengono prelevate da
un movimento angolare che prevede la discesa degli steli di
presa che, alternando vuoto (fase di prelievo) tramite le valvole
serie VP e rilascio (fase di contro-sof o) e le valvole SV, vengono
depositate nella Transfer unit che le porter alla stazione di
lavoro successiva.
automazioneindustriale.com
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notizie sui prodotti, le tecnologie e gli eventi del settore
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Automazione Industriale
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Automazione & Industria


SUCCESS STORY
N
elle proprie campagne pubblicitarie
Farchioni Olii, la seconda azienda italiana
nella produzione di olio extra vergine di
oliva con 12 milioni di fatturato, esalta il
valore di un ingrediente fondamentale nella
dieta mediterranea. Un successo frutto di unattenzione
esasperata alla qualit, della quale la propriet ha sempre
fatto un motivo di orgoglio e una leva commerciale.
Per competere sul mercato, per, necessario coniugare
lesperienza con la capacit di sfruttare le tecnologie pi
innovative. Per questa ragione nel 2002, in concomitanza con
lapertura di un nuovo impianto produttivo distribuito su una
superfcie di 50mila m, Andrea Violetti, direttore qualit
e sistemi di Farchioni, ha cercato un sofware in grado di
ottimizzare la gestione della produzione.
Una ricerca per certi versi insoddisfacente, in quanto sul
mercato non esisteva nessun applicativo sviluppato in modo
specifco per un settore delicato come quello degli oli alimentari.
I prodotti industriali che arrivano sulla nostra tavola, infatti,
devono rispettare parametri chimici e fsici molto rigorosi,
pena lesclusione dal mercato. Inoltre, la normativa specifca
impone la completa tracciabilit dellintera produzione. Si tratta
di attivit decisamente complesse, soprattutto quando vengono
Liscio come lolio
IN FARCHIONI OLII LA PRODUZIONE GESTITA E TRACCIATA
ATTRAVERSO LA SOLUZIONE INTOUCH DI WONDERWARE
MASSIMILIANO CASSINELLI
Automazione & Industria


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SUCCESS STORY
gestiti lotti da migliaia di litri, ma Farchioni stata la prima
azienda di settore a mettere a disposizione la tracciabilit via
Web di ogni singola bottiglia.
Un cocktail tecnologico perfetto
In mancanza di un sofware specifco, Violetti ha realizzato sia
lo studio di fattibilit sia il progetto del sistema informativo e lo
ha fatto sviluppare da una societ privata. Tutta linfrastruttura
basata su soluzioni Wonderware (www.wonderware.it), brand
di Invensys Operations Management (http://iom.invensys.
com/it), leader nei sofware per la gestione in tempo reale delle
attivit industriali. Wonderware, infatti, conta oltre 675mila
licenze sofware attive in pi di 125mila impianti industriali
nel mondo. Una caratteristica che garantisce, in primo luogo,
lafdabilit dellintero sistema. Del resto un eventuale errore,
con il rischio di dover eliminare lintero lotto produttivo,
provocherebbe danni economici notevoli. In realt, spiega
Violetti, un simile incidente non mai accaduto in Farchioni.
Simili risultati, per, erano frutto di rigide modalit operative e
di controlli incrociati che, immancabilmente, incidevano sulla
produttivit. Senza dimenticare che,
dovendo combinare oli diferenti
per ottenere uno specifco prodotto,
i laboratori interni erano chiamati a
controlli ripetuti sulle caratteristiche
organolettiche e sulla quantit dei
prodotti.
Conoscere limpianto
A tutti questi limiti ha posto rimedio
lintegrazione di InTouch, lHmi di
Wonderware caratterizzato da elevate
capacit grafche. Una peculiarit
che consente di trasformare i dati
raccolti nellimpianto in diagrammi
di immediata interpretazione.
Tutti i valori misurati dai contatori
massici e dai sistemi di analisi
distribuiti lungo limpianto
convergono cos in un unico
punto. Da qui vengono poi gestite
le decine di valvole incaricate di
convogliare lolio stoccato nelle diverse cisterne. Una modalit
che consente a responsabili di operare allinterno di unarea
separata rispetto a quella prettamente produttiva e, quindi, in
condizioni di assoluta sicurezza e tranquillit. Contrariamente
a quanto accade in altre realt, dove il processo ancora dettato
da metodi sostanzialmente empirici, in Farchioni ogni singola
operazione viene gestita in modo scientifco, attraverso ricette
predeterminate, e visualizzata sugli schermi dello Scada targato
Wonderware. In questo modo i responsabili di linea sono
costantemente aggiornati su quanto sta accadendo in ogni
punto dellimpianto. Inoltre, in fase di sviluppo, sono state
implementate una serie di soglie dallarme, in grado di segnalare
tempestivamente anche trend non perfettamente congrui con
quanto pianifcato. Una capacit che stata validata solo dopo
aver testato, singolarmente, le oltre 600 possibilit di miscelazione
dellimpianto.
Il tutto, spiega Violetti, esaltato dal fatto che Wonderware,
essendo focalizzata sulle tecnologie di supervisione e gestione,
garantisce unevoluzione continua e compatibile con le versioni
precedenti. Una flosofa che ci permette di disporre sempre di un
sistema allavanguardia e compatibile
anche con levoluzione normativa del
settore alimentare. Un ambito nel
quale la tracciabilit viene gestita, in
automatico, attraverso il DataBase
Historian di Wonderware che,
essendo sviluppato per raccogliere
enormi quantit di dati, memorizza
tutte le informazioni relative a ogni
singolo lotto.
La competenza informatica di
Violetti ha avuto un impatto
signifcativo sulle sue valutazioni
e sulla sua capacit di intuire le
evoluzioni del settore, per sfruttare
al meglio le opportunit oferte
dalle nuove tecnologie: Quello
di Wonderware lunico Scada
certifcato da VMware, una
peculiarit che ci permette di
afrontare con serenit il processo di
virtualizzazione.
44

Automazione & Industria


IN VETRINA
XTS, un nuovo modo
di concepire il motion
I
l nuovo sistema di azionamento XTS (eXtended Transport
System) di Beckhof Automation (www.beckhof.it/xts)
ofre potenzialit totalmente nuove, unendo i vantaggi
di due principi di azionamento standard, quello rotativo
e quello lineare. Il motore completamente integrato in
unelettronica di potenza e un sensore di movimento. Uno o
pi Mover, moduli di trasporto mobili e senza cavi, possono
muoversi su una confgurazione di percorso pressoch libera e
fessibile in modo altamente dinamico fno a una velocit di
4 m/s. In questo modo XTS rivoluziona il motion control
in forma costruttiva e compatta, consentendo di progettare
macchine assolutamente innovative.
XTS un sistema meccatronico che dispone di un motore lineare
modulare completamente integrato con elettronica di potenza e
sensore di movimento in un unico apparecchio, uno o pi Mover
come elementi mobili, una guida meccanica, un pc industriale
con sofware di controllo TwinCAT. Le possibilit dimpiego per
XTS sono numerose: i Mover
possono accelerare, rallentare,
posizionarsi e sincronizzarsi,
assumere reciprocamente
posizioni assolute e relative,
oppure possono raggrupparsi e
accumularsi, percorrere curve
come i tratti rettilinei, recuperare
energia attraverso la frenata
rigenerativa e utilizzare traiettorie
di andata e ritorno per il trasporto.
Il sistema XTS pu essere confgurato in modo semplice
e modulare: i moduli dei motori costituiscono ununit
singola con i Mover, mentre le guide contengono le bobine
elettromagnetiche e tutte le altre funzionalit attive necessarie
per il funzionamento del sistema. Sono indispensabili solo
lalimentazione di tensione e una connessione EtherCAT.
I moduli dei motori non hanno parti mobili e non sono
soggetti a usura, sono infatti costituiti da piastre magnetiche
in grado di generare, insieme alle bobine del modulo motore,
le forze propulsive necessarie; assorbono le forze dattrazione
dei magneti su entrambi i lati e le compensano totalmente.
Cos le ruote dei Mover, dotate di una superfcie in plastica,
possono muoversi a una velocit molto elevata nella guida. Una
bandierina pendente con lencoder integrato meccanicamente
rileva la posizione del Mover sul modulo motore.
LXTS caratterizzato da unelevata versatilit, quindi pu
essere utilizzato nei settori pi disparati, ma il suo campo
dazione ideale il trasporto di materiale ad alta velocit:
spostamento, adeguamento della distanza, riduzione o
aumento della velocit dei prodotti, bloccaggio e movimento
di prodotti, trasporto ed estrazione di prodotti, manipolazione
di prodotti (sollevamento, chiusura, rotazione, avvitamento
del coperchio). Tutti i
componenti XTS sono sviluppati
e prodotti da Beckhof in
Germania, proprio come la serie
di servoamplifcatori AX5000
e i servomotori della serie
AM8000. Insieme al sofware
di automazione TwinCAT e al
motion control basato su pc,
Beckhof ofre cos una soluzione
di azionamento completa.
PROPOSTO DA BECKHOFF AUTOMATION, IL SISTEMA XTS INTRODUCE
NUOVE POTENZIALIT NEL CONTROLLO DI MOVIMENTO, INTEGRANDO
I DUE PRINCIPI DI AZIONAMENTO ROTATIVO E LINEARE
Automazione & Industria


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IN VETRINA
Al via la terza edizione
di SPS IPC Drives Italia
LAUTOMAZIONE IN FIERA A PARMA, DAL 21 AL 23 MAGGIO 2013: LEVENTO REGISTRA UNA CRESCITA A DUE CIFRE SUL 2012,
ATTESTANDOSI ALLA SOGLIA DEI 40MILA M
2
. CRESCONO LA STABILIT E LA FIDUCIA, IN UN CONTESTO POSITIVO E INCORAGGIANTE
D
opo un periodo di attesa da parte del settore
dellautomazione industriale, fnalmente
una manifestazione tailor made che ha
incontrato il gusto e lapprovazione sia degli
espositori sia dei visitatori che nel 2012 sono
stati pi di 14mila. Le ragioni di questo successo sono da
ricercarsi nella cura che pone lorganizzazione nel soddisfare
le richieste degli attori del mercato e la variet di progetti
messi in campo oltre ai continui investimenti in termini di
comunicazione. Francesca Selva, Exhibition Director di SPS
IPC Drives Italia (www.sps-italia.net), esprime soddisfazione
ed entusiasmo per levento che organizza con passione da
tre anni. Mi sono accostata a questo mondo di tecnici e
ingegneri con grande timore, ma anche grande rispetto, e ho
potuto scoprire tantissima professionalit, seriet ed etica,
ma anche entusiasmo, voglia di fare e molta ironia. Laver
saputo cogliere questi aspetti con gli occhi e lesperienza
di chi viene da altri ambiti ci ha permesso di sviluppare al
meglio una collaborazione che si andata intensifcando e
sviluppando a tal punto dallaverci suggerito il nostro adagio
lavoriamo insieme: solo con lapporto e la cooperazione
fattiva di professionalit e competenze diverse si realizzano
progetti importanti e duraturi. Da qui i progetti We Love
Our Customer rivolto agli end-user, questanno focalizzato
sul settore food & beverage, Linking University, dedicato
al mondo accademico, System Integrator on Demand, per
garantire il trait dunion fra fornitori di prodotti e tecnologia
e coloro che realizzano i sistemi, e Innovation Research, per
dare visibilit e smalto alle start-up e agli spin of universitari.
Questanno gli organizzatori (www.messefrankfurt.com)
segnalano anche il rinnovamento dellaltra anima della
manifestazione, le tavole rotonde: la terza edizione vedr
un programma convegnistico pi interattivo e stimolante
che seguir il format della tavola rotonda. Il 21 maggio si
terr la prima, Automazione: Scenari Futuri, Lautomazione
industriale e il re-made in Italy, il 22 maggio sar la volta
di Automazione: Tecnologie Attuali e Nascenti - Internet of
Tings, Tecnologie Wireless e Cloud Computing, Sistemi
di Progettazione e Simulazione, mentre il 23 maggio
prevista la terza tavola rotonda, Automazione e Industria
Alimentare, in collaborazione con CibusTec, un imperdibile
momento di confronto tra esponenti della produzione,
della distribuzione alimentare e fornitori di automazione
industriale su temi quali efcienza, produttivit, sicurezza,
tracciabilit, servizio e qualit.
46

Automazione & Industria


IN VETRINA
Il motion control
secondo Moog
M
oog (www.moog.it) in Italia, parte di
Moog Inc. (www.moog.com), leader
mondiale nella fornitura di soluzioni ad
alte prestazioni per il motion control,
specializzata nella progettazione e nella
costruzione di soluzioni in grado di garantire il controllo
preciso delliniezione, degli stampi, dellestrattore, dei
martinetti, dei carri, del parison, della manipolazione dei
materiali e di altre funzioni chiave delle macchine per la
lavorazione delle materie plastiche. I vantaggi nellaf darsi
al motion control di Moog sono diversi: , infatti, possibile
ottenere pi precisione nel posizionamento, un controllo
della pressione pi accurato alle alte velocit ed elevate
prestazioni per una migliore qualit, produttivit e
af dabilit delle macchine per stampaggio ad iniezione.
Moog si afermata azienda leader nel settore delle
macchine per la lavorazione di materie plastiche, grazie alle
sue competenze ingegneristiche in campo elettromeccanico,
oleodinamico o ibrido, secondo un approccio
technologically neutral, che consente ai suoi ingegneri di
collaborare con i clienti, proponendo sempre la soluzione
ottimale per le loro esigenze.
Moog ofre unampia gamma di prodotti con caratteristiche
diversifcate per dimensioni, confgurazioni e caratteristiche
prestazionali e, nello specifco, per quanto riguarda le
macchine totalmente elettriche Moog, oltre a fornire
servomotori e servoazionamenti, propone Max Force,
una gamma di attuatori elettromeccanici personalizzati
per iniezione, plastifcazione, attuazione dello stampo e
dellestrattore, martinetti e manipolazione robotizzata.
Punto di forza dellazienda sono le servovalvole e valvole
proporzionali per applicazioni nel campo delle macchine
per la lavorazione delle materie plastiche, che richiedono
un controllo di precisione. Inoltre, la servovalvola con
interfaccia digitale costituisce unopzione innovativa per tutti
quei clienti che richiedono un controllo distribuito, funzioni
confgurabili per defnire il comportamento dinamico della
valvola e funzionalit diagnostiche.
Inoltre, il controllore elettronico della serie MC600, basato
su sistema operativo Linux, che include una gamma
completa di moduli per il controllo totale di una macchina,
dotato di terminali operatore standard e personalizzati,
con e senza intelligenza locale, rende la soluzione fessibile,
semplice da confgurare e idonea per ogni esigenza. Lo
strumento per la programmazione di MC600, Mass (Moog
Application Sofware Suite), di facile utilizzo, basata su
CoDeSys e sullo standard Iec 61131-3, per lo sviluppo di
programmi applicativi personalizzati.
Controllore elettronico MC600
MOOG PROPONE SOLUZIONI DI CONTROLLO DI MOTO
PER MACCHINE PER LO STAMPAGGIO E SOFFIAGGIO
DELLE MATERIE PLASTICHE
Automazione & Industria


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IN VETRINA
La famiglia di touch panel
Phoenix Contact si allarga
PHOENIX CONTACT PROPONE DEI PANNELLI TOUCHSCREEN CON IL SISTEMA OPERATIVO MICROSOFT WINDOWS CE 6
E IL SOFTWARE DI VISUALIZZAZIONE VISU+ PREINSTALLATI
I
pannelli operatore con touchscreen della serie
TP 3000 sono proposti da Phoenix Contact
(www.phoenixcontact.it) equipaggiati con processori
XScale Pxa320 con frequenza 806 MHz e sono provvisti
di due porte Usb e una porta Ethernet con supporto dei
protocolli Modbus Tcp, Ethernet/IP e Siemens S7 Tcp. Come
opzione possibile avere una porta aggiuntiva Mpi, Profbus,
CanOpen o RS232, questultima con il supporto
del protocollo Modbus Rtu.
Disponibili con display touchscreen in diverse taglie, da
5,7 monocromatico e colori fno a 12 a colori, i pannelli
operatore della serie TP 3000 sono realizzati con il pannello
frontale in alluminio, che li rende particolarmente robusti
ed eleganti. Inoltre, i display da 5,7 e 7 widescreen sono
provvisti di retroilluminazione a Led, una tecnologia
innovativa che garantisce consumi minori.
Per applicazioni in cui siano richieste prestazioni superiori,
Phoenix Contact propone i pannelli operatore della serie
TP 5000 basati su processore Intel Atom 1,6 GHz, o
processore Intel Celeron M 1,01 GHz, dedicato ad
applicazioni con esigenze grafche elevate. La gamma TP
5000 composta da tre modelli che si diferenziano per le
dimensioni del display: da 12,1 fno a 17, passando per la
taglia da 15. In aggiunta alle interfacce standard (due porte
Ethernet Gigabit, quattro porte Usb e una porta RS232), i
pannelli operatore della serie TP 5000 dispongono anche di
uninterfaccia Vga per il collegamento di un monitor esterno
aggiuntivo.
Oltre ai plc di Phoenix Contact, i pannelli operatore si
interfacciano ai plc di Siemens, Schneider Electric
e Rockwell Automation con il supporto dei protocolli
Modbus Tcp e Modbus Rtu.
Il sistema operativo Microsof Windows CE 6, il sofware di
visualizzazione Scada Visu+ e lOpc Server sono preinstallati.
La programmazione delle applicazioni di supervisione
realizzata tramite interfaccia Ethernet con il sofware Scada
Visu+ che, oltre a funzioni di comando e supervisione, ofre
funzioni di rappresentazione di trend e gestione di allarmi,
di rilevamento dei dati di funzionamento e storicizzazione e
di gestione degli accessi mediante password.
Grazie al sofware Visu+ anche possibile, tramite nuove
variabili di sistema, monitorare la temperatura interna e la
tensione di alimentazione del pannello operatore, regolarne
la luminosit e il contrasto e gestire il funzionamento del
buzzer integrato.
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Automazione & Industria


IN VETRINA
S
i respira aria di nuovo in RS Components
(rswww.it). Dopo aver consolidato la propria
posizione di leader nella vendita di componentistica
elettronica e strumenti di misura, il distributore ha
infatti avviato un programma per diventare il punto
di riferimento anche per gli acquisti del settore automazione,
controllo di processo e manutenzione.
Grazie ai solidi rapporti di collaborazione con fornitori strategici
come Schneider, Smc, Abb, Honeywell, Phoenix Contact,
Siemens e Omron, lazienda ha iniziato a raccogliere larghi
consensi sia in termini di fatturato, sia in termini di credibilit,
da parte degli operatori del settore, primi fra tutti i costruttori di
macchine e quadri di controllo e di distribuzione, per impianti
o processi industriali. Oltre ad aver ampliato il proprio catalogo
nelle pagine specifche
dedicate allautomazione,
RS mette a disposizione
una grande quantit
di informazioni, come
i modelli cad 3D, il
cui utilizzo in fase di
progettazione pu
fare concretamente la
diferenza nella riduzione
dei tempi e nella riuscita
fnale del progetto
stesso, grazie al fatto che
integrando dei modelli gi esistenti non pi necessario crearli
da zero, cosa che evita inutili perdite di tempo e azzera il rischio
di errori. In aggiunta agli esistenti 30mila modelli cad 3D
di componenti elettronici e meccanici, RS ha infatti inserito
recentemente ben 2mila nuovi modelli specifci per il settore
dellautomazione industriale. Anche i nuovi modelli cad, come
gli altri, sono disponibili gratuitamente attraverso il sito web e
scaricabili in ben 21 formati neutri e nativi diversi, importabili in
tutte le pi conosciute suite cad.
Lazienda, che ofre oltre 550mila prodotti con consegna il giorno
successivo allordine, non sta investendo solo nellautomazione
e nel controllo di processo, ma anche nellambito della
manutenzione, andando a soddisfare le esigenze dei responsabili
che si occupano di mantenere in efcienza le linee di produzione,
i processi e gli edifci. Infne, non bisogna dimenticare il ruolo
strategico giocato dai buyer, al fanco dei quali RS lavora da
tempo con lobiettivo di afancarli nella riduzione dei costi di
acquisto e nellottimizzazione dei livelli di stock a supporto degli
obiettivi di business.
RS, nuova linfa al mondo
dellautomazione industriale
Mauro Quartieri, Maintenance Product
Management Manager Italy di RS
NON SOLO UN AMPLIAMENTO DELLOFFERTA A CATALOGO, MA ANCHE
UNA FORTE FOCALIZZAZIONE SUL SETTORE: LA NUOVA STRATEGIA
DI RS COMPONENTS, CHE PRESTO NON SAR PI IL RIFORNITORE DI
RIFERIMENTO SOLO PER I PRODOTTI DI ELETTRONICA
Automazione & Industria


49
IN VETRINA
Le soluzioni Sick
per il settore alimentare
R
ealt dal proflo internazionale fra le pi
note nella produzione di sensori dedicati ad
automazione industriale, logistica e processo,
Sick (www.sick.it) presente anche questanno
a SPS IPC Drives di Parma, dal 21 al 23 maggio,
dove (pad. 2, stand K002) esporr, allinterno dellampia
gamma di soluzioni specifche per i diversi settori industriali,
anche diverse famiglie di sensori particolarmente indicati
per applicazioni nel food & beverage e nel packaging. Il
sensore di livello LFP (in foto), ad esempio, totalmente
conforme allambiente igienico, resistente ai prodotti
chimicamente aggressivi e perfettamente in grado di lavorare
con cicli Sip e Cip, grazie alle certifcazioni Ehedg ed Ecolab;
tutte le parti a contatto con lesterno sono invece conformi
Fda. Il sensore in acciaio Inox 316L, in custodia con
diametro di 54 mm, ha protezione
IP69K e IP67, dotato di display con
quattro pulsanti, resiste a temperature
fno a 150 C e a pressione di processo
fno a 16 bar, prevede interfaccia
IO link, consente allacciamenti di
processo secondo le pi comuni
interfacce meccaniche e opera in
base al principio di radar guidato
(Time Domain Refectometry).
Le propriet del liquido non
infuenzano la funzionalit dellLFP:
non viene richiesta infatti una
nuova parametrizzazione in caso
di alterazioni della composizione del liquido. La sonda
costituita da unasticella in acciaio inossidabile con
lunghezza massima di 2.000 mm, che consente un ottimo e
semplice lavaggio secondo le normative vigenti.
Dimensioni compatte (33,3x11x21 mm
3
), anticorrosione
(custodia in acciaio Inox con inserti plastici) e completezza di
gamma sono invece le principali caratteristiche della nuova
serie di sensori miniaturizzati W8 Inox che Sick ha studiato
per macchine e impianti del settore alimentare, farmaceutico
e cosmetico. Con protezione IP69K, la fotocellula W8 Inox
si caratterizza per la resistenza agli agenti chimici e lassoluta
impermeabilit, che la rendono adatta al contatto con gli alimenti,
mentre il design, adatto ai lavaggi ad alta pressione, conferisce alla
serie unelevata afdabilit anche in ambienti difcili o in presenza
di detergenti caustici e disinfettanti utilizzati a temperature
elevate. Linterasse meccanico, relativo ai fori di fssaggio M3,
rende i W8 Inox compatibili con le comuni serie miniaturizzate.
La connessione elettrica pu essere efettuata con connettore
M8 o M12 predisposto con cavetto di prolunga di 300 mm di
lunghezza, caratteristica richiesta ad
esempio nel settore del packaging. La
proposta di Sick per il settore alimentare
e del confezionamento include anche
unampia gamma di soluzioni per la
visione, a partire dalla famiglia di sensori
di visione Inspector per continuare con
le smart camera della serie IVC 2D e 3D,
per applicazioni di controllo livello ed
etichettatura, e le telecamere 3D Ranger,
ideali, ad esempio, per applicazioni di
controllo forma, volume e grado di
cottura nella lavorazione di prodotti
da forno.
LA RICETTA GIUSTA PER OTTIMIZZARE LEFFICIENZA DELLE
MACCHINE INDUSTRIALI NEL SETTORE FOOD & BEVERAGE
50

Automazione & Industria


IN VETRINA
Connettersi in sicurezza
con Stelvio Kontek
I CONNETTORI MASCHI STELVIO KONTEK, COMPATIBILI CON I CONNETTORI FEMMINA RAST 5 ABBINATI AI PORTAFUSIBILI,
RAPPRESENTANO UNA SOLUZIONE COMPETITIVA NON SOLO PER I SISTEMI DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE E DI PROCESSO,
MA ANCHE PER LE APPLICAZIONI NEL BIANCO
I
l mercato del bianco ofre grandi opportunit,
tuttavia i produttori di componentistica sono
chiamati a superare il Glow Wire Test, che
garantisce al prodotto fnito la totale sicurezza
contro potenziali incendi. Il test del flo
incandescente simula lefetto di sollecitazioni termiche
che potrebbero avere origine da fonti di calore, come,
ad esempio, degli elementi incandescenti o resistori
sovraccaricati. In questo modo possibile valutare i rischi di
incendio mediante una tecnica di simulazione.
In generale, le prove si intendono superate quando
non si ha accensione del provino, oppure le famme o
lincandescenza si estinguono entro 30 secondi dal ritiro
del flo incandescente, oppure ancora non si ha accensione
dello strato specifcato. La normativa vigente EN 60335-1
descrive i requisiti degli apparecchi elettrici di uso domestico
e similare per quanto attiene la resistenza al fuoco.
La maggior parte delle famiglie di prodotti di Stelvio
Kontek (www.stelvio-kontek.com) sono Gwt-compliant,
certifcazione necessaria per lutilizzo in unattended
appliance nel settore della produzione di elettrodomestici.
I connettori maschi verticali da circuito stampato Rast
5 tipo tab header sono disponibili nella versione Gwt e
sono perfettamente compatibili con i connettori standard
femmina di tipo Rast 5 presenti sul mercato. Questi
connettori hanno passo 5 mm, sono dotati di chiavi di
polarizzazione e posizione degli ancoraggi personalizzabili
in funzione alla necessit del cliente, afnch sia possibile
avere connettori con lo stesso numero di vie, ma con
polarizzazioni diverse, per evitare possibili accoppiamenti
scorretti tra maschi e femmina. I connettori di questa
serie, inizialmente nati per essere utilizzati nel mercato del
bianco, trovano ampio utilizzo in diversi tipi di applicazioni,
sistemi di controllo, sistemi di automazione industriale e di
processo, Hvac, sistemi di sicurezza, con particolare enfasi
sulle applicazioni che richiedono un passaggio di corrente
fno a 10 A. I valori nominali di tensione e corrente sono
infatti di 250 V e 10 A, il numero di poli va da 2 a 16 nella
versione verticale.
Stelvio Kontek propone a catalogo anche unampia gamma
di portafusibili, complementari ai connettori maschi Rast
5, caratterizzata da elevati standard qualitativi in grado
di soddisfare le pi recenti normative Iec 60335-1. Tutti i
portafusibili, adatti per il montaggio su circuito stampato,
a pannello e volante, sono idonei per fusibili 5x20 mm
e 6,3x32 mm con grado di protezione contro le scosse
elettriche PC1 e PC2. I materiali impiegati sono adattia
processi di saldatura ad alte temperature e Gwt-compliant.
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Nuove soluzioni potenziano
le capacit di comando
e supervisione.
La famiglia di PC Industriali e Pannelli
Operatore si arricchisce di nuovi elementi
adatti ad una vasta gamma di utilizzi, tutti
programmabili con un unico software
SCADA. Il risultato una soluzione
perfettamente integrata, con caratteristiche
di qualit ed efficienza superiori agli
standard.
Fanno parte della famiglia:
PC Industriali da quadro elettrico
PC Industriali IP 65
per il bordo macchina
anche in versione multitouch
Tablet PC Industriali touch screen
Pannelli Operatore touch screen
delle famiglie TP 3000 e TP 5000
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