1. DallAnschluss al patto di Monaco: a. gli obbiettivi di Hitler: i. ridiscussione degli accordi di Versailles; ii. espansione del Reich verso est: ricomposizione del popolo tedesco in un unico Stato; b. lannessione dellAustria: i. tentativo di colpo di Stato nazista in Austria (1934): morte di Dollfuss e opposizione di Mussolini; ii. la guerra dEtiopia e lavvicinamento di Germania e Italia: lAsse Roma-Berlino (1936); iii. disordini nazisti in Austria: il cancelliere propone un referendum, che darebbe risultato contrario allannessione; iv. schieramento delle truppe tedesche al confine con lAustria: dimissioni del cancelliere e sua sostituzione con un politico nazista; v. invasione nazista dellAustria: lAnschluss; c. le reazioni: accettazione del fatto compiuto pro bono pacis da parte britannica; d. le nuove pretese di Hitler: mire sui Sudeti (Cecoslovacchia); e. la conferenza di Monaco (29-30 settembre 1938): i. organizzazione da parte di Mussolini; ii. partecipazione di Francia, Regno Unito, Germania e Italia; iii. riconoscimento del diritto tedesco di annettere i Sudeti, ma con plebiscito dannessione. 2. Dalla dissoluzione della Cecoslovacchia allaggressione della Polonia: a. linvasione della Cecoslovacchia (marzo 1939): i. costituzione del Protettorato di Boemia e Moravia, annesso al Reich; ii. costituzione dello Stato autonomo di Slovacchia, con un governo filonazista; iii. annessione di territori cecoslovacchi da parte di Polonia e Ungheria; b. occupazione italiana dellAlbania (aprile 1939); c. nuove richieste tedesche: il corridoio di Danzica e il rifiuto polacco; d. la diplomazia: i. disponibilit di Gran Bretagna e Francia a soccorrere la Polonia in caso di attacco tedesco; ii. stipula del patto dacciaio tra Germania e Italia: alleanza anche in caso di guerra daggressione; iii. stato di tensione tra lUrss e le potenze occidentali; iv. il patto Molotov-Ribbentrop: il corridoio di Danzica, la Polonia occidentale e la Lituania alla Germania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Polonia orientale e Bessarabia allUrss; e. lo scoppio della guerra: i. attacco tedesco alla Polonia (1 settembre 1939); ii. dichiarazione di guerra di Francia e Regno Unito alla Germania (3 settembre); iii. non belligeranza dellItalia: impreparazione militare; iv. attacco sovietico a Polonia, Stati baltici e Finlandia (met settembre). 3. La guerra lampo: a. la Blitzkrieg: rapida conquista tedesca della Polonia occidentale e sovietica della Polonia orientale; b. le violenze in Polonia: i. stragi naziste: decapitare la societ polacca; ii. stragi sovietiche: il massacro di Katyn; c. attacco sovietico alla Finlandia e conquista della Carelia; d. conquista tedesca di Danimarca e Norvegia (aprile 1940); e. lattacco alla Francia: i. aggressione tedesca al Belgio e allOlanda (10 maggio); ii. sfondamento della linea Maginot; iii. presa di Parigi (14 giugno 1940); iv. dichiarazione di guerra dellItalia alla Francia (10 giugno 1940); f. la sistemazione della Francia: i. occupazione nazista della Francia settentrionale; ii. formazione del governo collaborazionista di Philippe Ptain a Vichy; iii. inglesi e francesi abbandonano la Francia salpando da Dunkerque e si rifugiano in Inghilterra: formazione di un ministero di unit nazionale guidato da Churchill; g. lattacco alla Gran Bretagna: i. laviazione: obbiettivi militari e civili; ii. indebolimento prima di tentare un attacco via mare; iii. il bombardamento di Coventry; iv. protrazione dei bombardamenti dal luglio 1940 al maggio 1941: fallimento. 4. Le guerre parallele: a. la strategia di Mussolini: i. impreparazione dellItalia fascista; ii. la guerra parallela; b. lAfrica: i. attacco dallEtiopia alla Somalia britannica (agosto 1940); ii. attacco dalla Libia allEgitto (agosto 1940): controffensiva britannica e occupazione della Cirenaica; iii. intervento tedesco in Libia: lAfrikakorps di Rommel e la controffensiva in Egitto; iv. sconfitta italiana in Etiopia: restaurazione di Hail Selassi (6 aprile 1941); c. la Grecia: i. apertura di un altro fronte in Grecia (28 ottobre 1940): catastrofe militare; ii. contrattacco greco e intervento britannico (marzo 1941); iii. sconfitta della flotta italiana a Capo Matapan; iv. le sconfitte e il consenso del regime; v. intervento tedesco nei Balcani (aprile 1941); vi. conquista della Jugoslavia e della Grecia; vii. costituzione di uno Stato autonomo in Croazia, affidata ad Ante Paveli e agli Ustaa. 5. La Germania nazista attacca lUnione Sovietica: a. irrealizzabilit dellattacco tedesco al Regno Unito; b. le attrattive dellEst: i. possibile espansione della razza tedesca a danno di slavi e bolscevichi; ii. ricchezza agricola dellUcraina; c. lOperazione Barbarossa: i. offensiva nazista contro lUrss (22 giugno 1941); ii. tre direttrici: verso Leningrado, verso Mosca, verso Kiev; iii. efficacia dellattacco, ma ritardo: sosta invernale prima di arrivare a Mosca; iv. organizzazione della resistenza sul territorio sovietico e collaborazione con lArmata Rossa; d. linverno 1941-42: i. mancata conquista di Mosca; ii. estensione enorme del fronte: difficolt nei rifornimenti e nei collegamenti e azioni di disturbo dei partigiani; iii. impossibilit di prendere Leningrado o Mosca: concentrazione verso il Caucaso per bloccare i rifornimenti di carburante per le armate sovietiche (primavera 1942); iv. inizio dellassedio di Stalingrado (agosto 1942). 6. La guerra nel Pacifico: a. la posizione degli Stati Uniti: i. politica isolazionisti; ii. spinta di Roosevelt per unazione antitedesca: concessione di materiale bellico ai paesi alleati a condizioni favorevoli (marzo 1941); iii. interruzione delle relazioni diplomatiche con la Germania (maggio 1941); iv. stesura della Carta atlantica (Roosevelt e Churchill, 14 agosto 1941): sconfitta dei regimi fascisti, autodeterminazione dei popoli, libera circolazione dei beni; v. lopinione pubblica statunitense e il doppio pericolo: tedesco e giapponese; b. gli obbiettivi del Giappone: i. dominio sulla Cina e sullAsia sudorientale; ii. crollo della Francia e occupazione dellIndocina (28 luglio 1941); iii. il patto tripartito (27 settembre 1940): spartizione delle aree dinfluenza tra Italia, Germania e Giappone; c. la crisi tra Giappone e Stati Uniti: i. imposizione dellembargo sul petrolio e sullacciaio statunitensi destinati al Giappone da parte di Roosevelt; ii. tensione diplomatica: gli USA chiedono al Giappone di ritirarsi da Cina e Indocina; iii. attacco giapponese alla flotta americana ancorata a Pearl Harbour (7 dicembre 1941); d. lo scoppio delle ostilit: i. occupazione giapponese di Thailandia, Indonesia, Malesia, Birmania, Filippine e Nuova Guinea; ii. dichiarazione di guerra statunitense a Giappone, Germania e Italia: il conflitto assume dimensioni mondiali; iii. dinamismo del settore industriale statunitense: ricostruzione della flotta del Pacifico e sostegno dello sforzo bellico; iv. partecipazione alla guerra e crescita della domanda del materiale bellico: superamento degli effetti della crisi del 29 e riassorbimento della disoccupazione. 7. Lordine nuovo in Asia e in Europa: a. lideologia: i. superiorit della razza tedesca o giapponese sugli altri popoli; ii. il caso giapponese: retorica antioccidentale e anticoloniale; b. loccupazione giapponese del Sud-est asiatico: i. retorica di liberazione: sapiente direzione del popolo guida; ii. realt dei fatti: durissimi regimi di occupazione militare, rapina delle risorse locali; iii. sfruttamento brutale della popolazione: non coprosperit, ma prosperit del Giappone e sfruttamento degli altri; c. loccupazione nazista: i. regimi collaborazionisti e contribuzioni coatte o a prezzi favorevoli: Francia, Croazia, Slovacchia, Norvegia; ii. occupazione militare diretta: deportazioni, riduzione servile, rapina delle risorse alimentari; iii. possibilit per i tedeschi di non risentire della guerra: rafforzamento del consenso; d. la possibilit di un ordine nuovo europeo: i. colonizzazione tedesca di Polonia, Ucraina e Bielorussia; ii. selezione razziale e rieducazione culturale; iii. espulsione o riduzione in schiavit delle popolazioni non germanizzabili. 8. Lo sterminio degli ebrei: a. la linea antiebraica: i. deportazione e dispersione fuori dai territori del Reich; ii. grande quantit di comunit ebraiche in Polonia: deportazione nei ghetti polacchi; iii. loffensiva antisovietica: rastrellamenti della popolazione ebraica e fucilazioni di massa; b. la soluzione finale: i. deportazione degli ebrei nei campi di concentramento originariamente concepiti per gli oppositori politici; ii. costruzione di campi di nuovo tipo (1942): la soluzione finale dello sterminio fisico di tutti gli ebrei; iii. organizzazione tecnicamente efficiente dei campi: supervisione delle SS; iv. condizioni inumane: degradazione ed eliminazione attraverso tecniche moderne: camere a gas e forni crematori; v. sterminio di sei milioni di ebrei; vi. le popolazioni civili: denuncia o tentativi di proteggere e nascondere; vii. i tentativi di resistenza ebraica: la rivolta del ghetto di Varsavia (1943). 9. La Resistenza: a. la Resistenza francese: i. guida di Charles De Gaulle: rifugio a Londra e ricostituzione della forza armata francese; ii. coordinamento con i gruppi resistenziali in Francia: difficolt logistiche, b. in Polonia: i. governo polacco in esilio a Londra; ii. partigiani comunisti o, pi spesso, fedeli al governo in esilio; iii. sostegno dellArmata Rossa; c. le resistenze nazionaliste: Ucraina, Bielorussia, paesi baltici; d. in Croazia: i. aggressione sistematica contro servi ed ebrei; ii. operato dei Cetnici in Serbia: conflitto con gli Ustaa per la costituzione di una Jugoslavia a dominante serva; iii. i partigiani comunisti di Tito: mancato appoggio dellUrss; e. in Grecia: i. il Fronte di liberazione nazionale del Partito comunista greco; ii. gruppi di partigiani nazionalisti e liberali; f. la risposta tedesca: i. ritorsioni naziste ai danni della popolazione civile: arresti ed esecuzioni sommarie di massa; ii. atti di intimidazione; iii. bombardamento di villaggi, saccheggio di viveri, rapimento di ostaggi. 10. La svolta del 1942-43: a. il quadrante dellOceano pacifico: i. ricostituzione della flotta e dellaviazione statunitense: bombardamento dimostrativo su Tokyo; ii. la battaglia del Mar dei Coralli (maggio 1942): blocco dello sbarco giapponese in Nuova Guinea; iii. la battaglia delle Isole Midway (giugno 1942): blocco di una possibile ulteriore espansione giapponese; iv. la battaglia di Guadalcanal (agosto 1942-febbraio 1942): sbarco dei marines americani e ribaltamento della situazione complessiva nel quadrante; b. il quadrante russo: i. controffensiva sovietica a Stalingrado (novembre 1942): gli assedianti si ritrovano assediati; ii. resistenza a oltranza e sconfitta dei tedeschi (febbraio 1943); c. il quadrante africano: i. offensiva delle truppe britanniche di Montgomery: sconfitta di Rommel a El- Alamein (novembre 1942); ii. sbarco di un contingente americano comandato da Eisenhower in Algeria: lesercito nazifascista preso tra due fuochi; iii. resa delle truppe di Rommel (maggio 1943). 11. La caduta del fascismo, la Resistenza e la guerra: a. la crisi del regime: i. scioperi nelle fabbriche del Nord Italia; ii. sbarco americano in Sicilia (10 luglio 1943); b. il crollo del regime fascista: i. la notte tra il 24 e il 25 luglio: lordine del giorno Dino Grandi e la restituzione del comando delle forze armate al re; ii. arresto di Mussolini e creazione del governo Badoglio; c. larmistizio: i. prosecuzione della guerra dopo il crollo del regime; ii. trattative segrete con gli angloamericani: firma (3 settembre) e diffusione dellarmistizio (8 settembre); iii. il caos: il re e Badoglio lasciano Roma e si rifugiano a Brindisi; iv. lesercito: scioglimento dei reparti o resistenza ai tedeschi; d. gli sviluppi: i. attestamento dei tedeschi lungo la linea Gustav (Gaeta foce del Sangro); ii. liberazione di Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso (12 settembre 1943); e. la Repubblica sociale italiana (Rsi): i. politica sociale: socializzazione delle imprese industriali; ii. dipendenza militare e politica dalle autorit militari tedesche; iii. lItalia spezzata: Regno del Sud e Rsi; f. la Resistenza italiana: i. i membri dei gruppi armati: studenti, operai, militanti; ii. il gruppo di Giustizia e Libert (Emilio Lusso e Carlo Rosselli, 1929): scarsa incisivit pratica, importante messaggio politico e morale; iii. i gruppi partigiani: Brigate Garibaldi (comunisti), Giustizia e Libert, Brigate Matteotti (socialisti), cattolici, monarchici; iv. formazione del Comitato di liberazione nazionale (Cln): Partito dazione, Democrazia cristiana, Partito socialista italiano di unit proletaria, Partito repubblicano italiano, Partito liberale italiano, Partito democratico del lavoro, Partito comunista italiano; v. polemica del Cln con il governo Badoglio e il re: responsabilit del fascismo; g. la svolta di Salerno: i. abbandono della polemica con Badoglio e il re: collaborazione del Cln con il Regno del Sud; ii. la svolta di Salerno (24 aprile 1944): formazione di un governo di unit nazionale presieduto da Badoglio; iii. impegno di Vittorio Emanuele III a cedere provvisoriamente i poteri al figlio Umberto dopo la liberazione di Roma; iv. liberazione di Roma (giugno 1944): Umberto di Savoia assume la carica di luogotenente generale del regno; v. dimissioni di Badoglio, sostituito da Ivanoe Bonomi; h. lazione della Resistenza: i. formazione del Comitato di liberazione nazionale dellAlta Italia (Clnai, dicembre 1944): riconoscimento del governo Bonomi dellorganismo come corrispettivo del governo nelle zone occupate; ii. divisioni interne al movimento: scontri drammatici tra le formazioni partigiane; iii. militanza non di massa; iv. repressione durissima: ritorsioni contro prigionieri e civili; i. le stragi: i. le Fosse Ardeatine (marzo 1944); ii. la distruzione di interi villaggi: S. Anna di Stazzema (12 agosto 1944) e Marzabotto (5 ottobre 1944); iii. terrore nella popolazione civile come tecnica di guerra: odio della popolazione per i partigiani; iv. successo delle azioni dei partigiani e ampliamento del movimento, nonostante le stragi: risultati non decisivi ma significativi; j. gli studi di Pavone sulla Resistenza: i. guerra civile: italiani contro altri italiani; ii. guerra patriottica: le formazioni partigiane combattono anche per lallontanamento delle truppe tedesche; iii. guerra di classe: diffusione ampia del marxismo tra i partigiani; iv. le novit di Una guerra civile. Saggio storico sulla moralit nella Resistenza (1991): motivazioni politiche ed etiche, restituzione delluniverso emotivo. 12. La fine della guerra: a. loffensiva sovietica: i. vittoria di Stalingrado (febbraio 1943) e ritirata delle truppe nazifasciste; ii. controffensiva sovietica: riconquista delle terre occupate; b. la conferenza di Teheran (28 novembre-1 dicembre 1943): i. incontro tra Roosevelt, Churchill e Stalin; ii. valutazione complessiva della situazione strategica; iii. richiesta di Stalin: offensiva americana contro la Francia, per accerchiare la Germania; c. lo sbarco in Normandia: i. il D-Day (6 giugno 1944): bombardamento preparatorio e sbarco; ii. sconfitta delle difese tedesche (luglio 1944); iii. liberazione di Parigi (25 agosto); d. il cedimento della Germania: i. incapacit dellindustria tedesca di fornire il materiale bellico necessario, n di produrre le nuove armi desiderate da Hitler; ii. riconquista di Belgrado da parte dei partigiani di Tito, sbarco inglese in Grecia (fine 1944); iii. pesantissimi bombardamenti ai danni delle citt tedesche: i bersagli civili e il caso di Dresda; e. la conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945): i. nuovo incontro tra Roosevelt, Churchill e Stalin; ii. divisione della Germania in quattro zone dinfluenza; iii. formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e Bulgaria; f. il crollo del fascismo: i. insurrezione generale del Nord Italia (25 aprile 1945): librazione delle citt; ii. ritiro delle truppe tedesche dallItalia; iii. cattura e uccisione di Mussolini (28 aprile); g. il crollo della Germania: i. suicidio di Hitler (30 aprile) e di Goebbels (1 maggio); ii. firma della resa senza condizioni (7 maggio); h. il Giappone: i. persistenza degli attacchi, attraverso i kamikaze; ii. lenta riconquista delle posizioni da parte degli USA; iii. morte di Roosevelt: Harry Truman (1945-53); iv. le bombe atomiche: Hiroshima (6 agosto) e Nagasaki (9 agosto); v. dichiarazione di guerra dellUrss al Giappone (8 agosto); vi. resa senza condizioni (15 agosto) e armistizio (2 settembre).