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STILL FRAME || Videoarte dallArchivio Giovani Artisti BLM

Rassegna collaterale della mostra Atelier 2013


a cura di CAKE AWAY
(Monica Bosaro, Elisa Fantin, Giada Pellicari, Samuele Piazza)


Fondazione Bevilacqua La Masa
Palazzetto Tito
Dorsoduro 2826, Venezia

Marted 25 febbraio 2014
Ore 18. 00


I Linguaggi dellanimazione
Giada Pellicari





La terza e ultima serata della rassegna STILL FRAME ||
Videoarte dallarchivio giovani artisti Bevilacqua La Masa verte
sul video danimazione e sui diversi linguaggi che si possono
riscontrare allinterno di questo insieme.
Il video danimazione molto spesso viene inteso come un aspetto
extra rispetto alle forme di videoarte conosciute, intendendolo
prevalentemente legato molto di pi a delle dimensioni narrative
e cinematografiche, grazie soprattutto alla diffusione e alla
tradizione del cartone animato.
E pur vero invece che il video danimazione, soprattutto nel caso
in cui venga inteso come quello in forma digitale, inizi ad essere
ben presente allinterno dellambito videoarte a partire dagli anni
Ottanta, legandosi al momento in cui anche la forma culturale del
videogioco divenuta parte centrale della cultura visiva
contemporanea.
Laspetto del digitale in toto, che compresente allinterno del
grande insieme dei new media, viene spesso trattato ambiti
specifici, ovvero allinterno di eventi per lo pi incentrati
sullargomento e volti ad un pubblico che, per forza di cosa,
mastichi gi questi argomenti relazionati al rapporto tra arte e
tecnologia.
Proprio per questi motivi lultima serata viene dedicata invece a
questi approcci, anchessi da considerarsi parte integrante della
cultura visiva contemporanea e delle forme artistiche correlate
alla videoarte. Aspetti che si sono ampiamente diffusi grazie
anche alla democratizzazione delle tecnologie sempre pi
disponibili al grande pubblico e, di conseguenza, anche pi
semplici ad essere utilizzate dalle nuove generazioni.
Il video danimazione una tendenza che stata riscontrata
ampiamenti allinterno della pratica degli artisti afferenti
allarchivio, anche se quelli selezionati non sono tutti artisti che
lavorano prevalentemente con il digitale e con lanimazione; in
alcuni casi si trattato di vere e proprie eccezioni.
Questo aspetto stato ancor pi un elemento convincente per
farli emergere rispetto ad altri e per dimostrare come
lanimazione, e con essa il digitale, sia sempre pi diffusa nel
mondo artistico contemporaneo, motivo per il quale non debba
venire emarginata o mostrata solo ed esclusivamente in rassegne
specifiche.
Lintera serata si vuole aprire ai new media anche per i motivi
appena citati, aspetto che verr dimostrato anche dal fatto che
non sono presenti esclusivamente animazioni da intendersi come
video a se stanti, ma invece alcuni casi come video nati come
parte visiva di installazioni, di vj set e di videomapping 3D. In
questo senso la serata si vuole aprire ai new media, che anche
da uno dei teorici pi noti, non vengono propriamente definiti
come un insieme chiuso, ma bens lasciati aperti in maniera
elastica verso confluenze e influenze diverse. Lev Manovich
infatti sostiene che: Un nuovo media un media analogico
convertito in forma digitale (Manovich, 2001, p. 72).
Da questo punto di vista il digitale ha permesso nuove forme di
montaggio, passando dal montaggio temporale a quello spaziale,
che viene realizzato allinterno di un flusso temporale esistente
dentro ad una unica scena. Il montaggio cos si pone come
metodo estetico effettivo e parte integrante della composizione,
andando a denotare una forma sintetica allinterno del video.
Spesso nel caso in cui vi siano artisti che utilizzano la tecnologia
per i loro lavori si riscontra, soprattutto nel caso dei pi giovani,
un reale feticismo della materia, dove essa spesso diviene quasi
il soggetto del lavoro stesso, il pi delle volte a discapito della
perdita della visione complessiva dellopera.
In molti dei lavori presentati allinterno della rassegna, invece, si
riscontra una forma di artigianalit della tecnologia, che diviene
una scelta effettiva per far percepire la presenza dellautore,
andando a svelare trucchi o lutilizzo di materiale non di ultima
generazione, che, in alcuni casi, viene dettato proprio da una
scelta estetica e concettuale.
I video presenti cominciano dalla riflessione tra la pittura, il
collage, la tecnica del passo uno associati allanimazione
(Giuseppe Gonella Ieri con Domani, Lucia Veronesi Linabitabile),
per poi andare verso forme di utilizzo del digitale esplicito
(Antonio Guiotto Real Job Versus Dreams, Elisabetta Di Sopra e
Igor Imhoff Somnium Coleopterae). Si termina invece con
unapertura effettiva alle forme dei new media, dove il video
parte integrante di altro, come nel caso di un installazione dove
si presta a forma visiva in secondo piano rispetto al suono (Dario
Lazzaretto Fleshword Trilogy), alla relazione con un set audio-
video (Sara Bonaventura RBG) a un effettivo videomapping
(Video Animazioni Vive My Beloved Brontosaurus) anchesso
presentato in forma non usuale, dato che invece di relazionarsi
allarchitettura e a metterla luce, tende a nasconderla quasi per
tutta la durata e ad utilizzarla come tela dove far svolgere la
narrazione.


Giada Pellicari
febbraio 2014

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