SOMMARIO INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 5 I463B - PELLEGRINI/CONSIP Provvedimento n. 14023 5 OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE 9 C6798 - AUCHAN/RAMO DI AZIENDA DI TAMOIL Provvedimento n. 14026 9 C6833 - COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL/RAMI DI AZIENDA DI ASSICURAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA Provvedimento n. 14027 12 C6883 - MITTAL STEEL/INTERNATIONAL STEEL GROUP Provvedimento n. 14028 14 C6885 - SO.DI.PAR./B.&D. Provvedimento n. 14029 17 C6887 - CARGILL/NATURE WORKS Provvedimento n. 14030 22 INDAGINI CONOSCITIVE 25 IC22 - STATO DELLA LIBERALIZZAZIONE DEI SETTORI DELL'ENERGIA Provvedimento n. 14031 25 PUBBLICITA' INGANNEVOLE E COMPARATIVA 43 PI4624 - CONSORZIO ACETO BALSAMICO MODENA Provvedimento n. 14032 43 PI4624A - ACETO BALSAMICO FINI Provvedimento n. 14033 52 PI4624B - ACETO BALSAMICO DEL DUCA Provvedimento n. 14034 59 PI4624C - ACETO BALSAMICO IACOBAZZI Provvedimento n. 14035 66 PI4631 - DIVA DIGIT CLIMA Provvedimento n. 14036 73 PI4634 - VODAFONE COSTI SUPER SUMMER CARD Provvedimento n. 14037 80 PI4635 - TIM MAXI CARTA VACANZE Provvedimento n. 14038 87 PI4638 - NUMERO RIPARTITO SU GAZZETTA AFFARI Provvedimento n. 14039 92 PI4664 - BOLLETTINI POSTALI TRADEMARK PUBLISHER Provvedimento n. 14040 96 PI4667 - 899 PORTOBELLO EDITRICE Provvedimento n. 14041 100 PI4724 - DECODER DIGITALE SKY Provvedimento n. 14042 108 PI4762 - FEDERCONSUMATORI/APCO Provvedimento n. 14043 110 PI4782 - CENTRO STUDI ERBAVIVA-CORSO DI FITOTERAPEUTA Provvedimento n. 14044 112
VARIE 115 PRATICANTATO PRESSO L'AUTORITA' 115 ERRATA CORRIGE 116
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
5 INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE I463B - PELLEGRINI/CONSIP Provvedimento n. 14023 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Giuseppe Tesauro; VISTA la legge del 10 ottobre 1990, n. 287, ed in particolare larticolo 14 e larticolo 15, questultimo, nella versione vigente anteriormente alla modifica introdotta dallarticolo 11 della legge n. 57/2001; VISTO il proprio provvedimento n. 10831 del 13 giugno 2002, con il quale stato deliberato che le societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice S.r.l. (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa) hanno posto in essere, in violazione dell'articolo 2, comma 2, della legge n. 287/90, un'intesa consistente in una pratica concordata che ha avuto ad oggetto la determinazione congiunta delle condizioni di fornitura del servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto al personale dipendente delle pubbliche amministrazioni in relazione alla gara bandita dalla Consip; che per la violazione accertata trovava applicazione il nuovo disposto dellarticolo 15, comma 1 della legge n. 287/90 in materia di sanzioni amministrative, come modificato dalla legge n. 57/2001 e poteva ritenersi, pertanto, congrua, a carico delle imprese ritenute responsabili, lirrogazione di sanzioni pecuniarie comprese tra 16.355.826,40 e 762.608,23 euro; VISTA la decisione del TAR Lazio, sez. I, n. 1790 del 10 marzo 2003 che, in parziale accoglimento del ricorso proposto dalle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa), ha disposto lannullamento del summenzionato provvedimento per la parte relativa alla quantificazione della sanzione irrogata, con particolare riguardo allindividuazione della norma giuridica a termini della quale quantificare la sanzione stessa, affermando che: lintesa accertata verteva su una definizione concertata dei termini e delle modalit di presentazione delle offerte di gara. Lesecuzione di unintesa di questo contenuto si sostanziava, quindi, nella semplice presentazione di offerte di tenore conforme ai termini convenuti, attraverso le quali la concertazione avrebbe compiutamente realizzato, con la conseguente aggiudicazione, la propria ragione dessere [] La successiva prestazione del servizio nellambito dei rispettivi lotti costituisce, per, nullaltro che il godimento materiale delle utilit cos ottenute attraverso lillecita collusione. Ne consegue, secondo il giudice, che la condotta tipica vietata dalla legge si era interamente consumata gi allatto in cui lutilit stata ottenuta. Il TAR, quindi, conclude: Da quanto esposto discende che, in forza del canone tempus regit actum, la fattispecie accertata avrebbe dovuto essere sanzionata a termini delloriginario disposto BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
6 dellarticolo 15 della legge n. 287/1990. Onde il suo assoggettamento al regime introdotto dal successivo articolo 11 della legge n. 57/2001 si traduce in una violazione del principio di irretroattivit delle leggi di cui allarticolo 11 delle disp.prel.cod.civ. nonch soprattutto allarticolo 1 della legge n. 689 del 1981 (cui fa rinvio lart. 31 della legge n. 287/1990) []. La sanzione inflitta alle ricorrenti, commisurata dallAutorit al parametro costituito dagli interi fatturati delle imprese, avrebbe dovuto quindi essere piuttosto riferita ai fatturati relativi ai soli prodotti oggetto dellintesa e quantificata secondo i criteri propri delloriginario dettato dellarticolo 15 della legge n. 287 ; VISTA la decisione del Consiglio di Stato n. 926 del 2 marzo 2004, che, in parziale accoglimento dellappello proposto dalle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A. e Sagifi S.p.A., nonch dellappello incidentale della societ La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa), ha confermato sul punto la sentenza del TAR Lazio, sez. I, n. 1790 del 10 marzo 2003, affermando che: LAutorit dovr, quindi, ora rinnovare, nel contraddittorio delle parti, il procedimento nella sola parte relativa alla quantificazione della sanzione, applicando loriginaria versione dellarticolo 15 della legge n. 287/1990 e prendendo come parametro di riferimento il fatturato realizzato dalle imprese, nellanno antecedente la notificazione della diffida, relativamente ai buoni pasto venduti nel settore pubblico. Nel riesercizio della potest sanzionatoria, lAutorit dovr tenere presente la diversa durata dellinfrazione [] ed anche il fatto che il parametro di riferimento mutato (dallintero fatturato a quello relativo ai soli prodotti oggetto dellintesa), essendo evidente che percentuali e parametri da applicare esprimono elementi di valore non assoluto, ma idonei a quantificare in concreto la sanzione il cui importo finale quello da valutare in termini di congruit []; CONSIDERATO che il provvedimento n. 10831 del 13 giugno 2002 stato annullato in parte qua limitatamente alla quantificazione della sanzione in quanto il giudice ne ha integralmente confermato la legittimit con riguardo allaccertamento della violazione commessa dalle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa) e alla legittimit dellimposizione alle medesime di una sanzione pecuniaria amministrativa, in ragione della gravit dellintesa, in misura percentuale uguale per tutte le imprese in considerazione del fatto che il contributo causale che ciascuna di loro ha fornito stato parimenti essenziale per tutte, e di tipo paritetico ; CONSIDERATO che la quantificazione della sanzione da comminare alle suddette societ secondo quanto disposto dal Consiglio di Stato deve avvenire in contraddittorio con le parti, applicando loriginaria versione dellarticolo 15 della legge n. 287/90 e prendendo come parametro di riferimento il fatturato realizzato dalle imprese nel 2001 relativamente ai buoni pasto venduti nel settore pubblico; RITENUTA, pertanto, la necessit di disporre lavvio di unistruttoria al fine di procedere alla determinazione della sanzione da irrogare per la violazione accertata, secondo il disposto originario dellarticolo 15 della legge n. 287/90; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
7 DELIBERA a) lavvio di unistruttoria nei confronti delle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice S.p.A., Ristomat S.p.A., Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina Societ cooperativa; b) la fissazione del termine di trenta giorni, decorrente dalla data di notifica del presente provvedimento, per lesercizio da parte dei rappresentanti legali delle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice S.p.A., Ristomat S.p.A., Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina Societ cooperativa o da parte di persona da essi delegata, del diritto di essere sentiti, precisando che la richiesta di audizione dovr pervenire alla Direzione F di questa Autorit almeno sette giorni prima della scadenza del termine sopra indicato; c) che il responsabile del procedimento Rosamaria Zirpoli; d) che gli atti del procedimento possono essere presi in visione presso la Direzione Istruttoria F di questa Autorit; e) che il procedimento deve concludersi entro il 30 giugno 2005.
Il presente provvedimento verr notificato ai soggetti interessati e pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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9 OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE C6798 - AUCHAN/RAMO DI AZIENDA DI TAMOIL Provvedimento n. 14026 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTA la comunicazione della societ Auchan S.p.A., pervenuta in data 26 novembre 2004; VISTA la propria comunicazione di interruzione dei termini ai sensi dellarticolo 5, comma 3, del D.P.R. n. 217/98, trasmessa in data 21 dicembre 2004; VISTE le informazioni inviate dalla societ Auchan S.p.A., pervenute, da ultimo, in data 24 gennaio 2005; CONSIDERATO quanto segue: I. LE PARTI AUCHAN S.p.A. (di seguito Auchan), una societ attiva nel settore del commercio al dettaglio e allingrosso di prodotti alimentari e non alimentari. Auchan controllata da Societ Italiana Distribuzione Moderna S.p.A., a sua volta posseduta al 99,1% da Eurofind S.A., una holding di partecipazioni finanziarie controllata congiuntamente, con quote paritetiche, da Ifil Investment Holding NV e da Groupe Auchan S.A. Il controllo della Ifil Investment Holding NV indirettamente riconducibile alla Giovanni Agnelli & C. Sapaz, mentre quello della Groupe Auchan riconducibile a persone fisiche. Nel 2004, il fatturato di Auchan S.p.A. in Italia stato di oltre 2,6 miliardi di euro.
TAMOIL Petroli S.p.A. (di seguito Tamoil) una societ attiva nel settore della raffinazione, commercializzazione e distribuzione di prodotti petroliferi. Tamoil direttamente controllata da Tamoil Italia S.p.A. la quale a sua volta controllata dalla societ di diritto olandese Oilinvest Netherlands B.V.. Il fatturato realizzato nel 2003 in Italia dal gruppo facente capo a Tamoil Italia S.p.A. stato di circa 4,5 miliardi di euro. Oggetto di acquisizione un ramo dazienda di Tamoil, consistente in un impianto per la distribuzione di carburante in rete per uso autotrazione (colorato Tamoil), nellambito del Centro Commerciale di Curno (BG). II. DESCRIZIONE DELL'OPERAZIONE Loperazione comunicata consiste nella cessione in affitto da Tamoil ad Auchan del ramo dazienda costituito dalla stazione di servizio per la distribuzione di carburanti in rete per uso BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
10 autotrazione (colorato Tamoil) sito nellambito del centro commerciale di Curno (BG), nel quale gi esiste un ipermercato Auchan. Il contratto daffitto ha durata di nove anni e prevede che Auchan conduca lazienda mantenendo le insegne, i marchi e i colori di Tamoil, fatta eccezione per una combinazione dei marchi delle due societ sui totem dingresso, dove sono esposti i prezzi del carburante e nei locali adibiti alle casse. Inoltre Auchan si impegna, con un apposito contratto separato, ad acquistare in esclusiva i carburanti da Tamoil, ad un prezzo preconcordato che si basa sulle quotazioni internazionali di benzina e gasolio. Tale contratto di fornitura esclusiva, che ha durata identica a quello di affitto, viene firmato nello stesso giorno del contratto daffitto ed a questo collegato, nel senso che la risoluzione delluno comporta automaticamente la risoluzione dellaltro. III. QUALIFICAZIONE DELL'OPERAZIONE La circostanza che Auchan gestir direttamente il punto vendita carburanti adottando una autonoma politica commerciale rispetto al fornitore Tamoil, fa s che il contratto daffitto di ramo dazienda conferisca ad Auchan il controllo sullattivit in questione. Pertanto loperazione, in quanto comporta lacquisizione del controllo esclusivo di una parte di impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui allarticolo 1, del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato nazionale realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate superiore a 411 milioni di euro. Con riferimento alla pattuizione tra Tamoil ed Auchan avente ad oggetto gli impegni assunti da questultima in materia di acquisizione dei carburanti in esclusiva da Tamoil per tutta la durata del contratto daffitto, si rileva che tale pattuizione, per il suo specifico contenuto, non pu configurarsi come accessoria alloperazione di concentrazione. 1
IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE Il Mercato rilevante Il mercato del prodotto rilevante, per la valutazione dell'operazione in esame, quello della distribuzione su rete stradale di carburanti per uso autotrazione (benzine, gasolio, GPL). Sulla base delle caratteristiche della domanda e dell'offerta, l'estensione geografica del mercato della distribuzione in rete stradale di tipo locale e coincide prevalentemente con il territorio della provincia in cui situato limpianto oggetto di acquisizione. Il mercato rilevante, ai fini della presente concentrazione , pertanto, quello della distribuzione di carburanti in rete stradale nella provincia di Bergamo.
1 Cfr. la comunicazione della Commissione Commission Notice On Restrictions Directly Related and Necessary To Concentrations, punto III.C, disponibile sul sito internet http://europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/regulation/implementing. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
11 Effetti della concentrazione Dai dati forniti dalle parti risulta che nel 2002, la stazione di servizio oggetto di cessione ha venduto carburanti per una quota, in quantit, inferiore all1% del totale delle vendite della provincia di Bergamo. Risulta, inoltre, che la societ acquirente non presente sul mercato rilevante. Allo stato, infatti, Auchan possiede sul territorio nazionale solo un distributore di carburanti, sito a Bussolengo (VR). Da tali considerazioni risulta, pertanto, che la cessione in affitto del ramo dazienda da Tamoil ad Auchan non suscettibile di creare alterazioni alla situazione concorrenziale allinterno del mercato rilevante. RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato interessato, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.
Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive. Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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12 C6833 - COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL/RAMI DI AZIENDA DI ASSICURAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA Provvedimento n. 14027 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTO latto di Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A. e di Aurora Assicurazioni S.p.A., pervenuto in data 15 dicembre 2004; VISTO il parere dell'ISVAP, pervenuto in data 20 gennaio 2005, secondo il quale non esistono elementi ostativi in merito all'operazione comunicata; CONSIDERATO quanto segue: I. LE PARTI Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A. (di seguito Unipol) e Aurora Assicurazioni S.p.A. (di seguito Aurora) sono societ, appartenenti al gruppo assicurativo Unipol, autorizzate allesercizio dellattivit assicurativa in tutti i rami vita e danni. Il fatturato realizzato in Italia nel 2003 dal gruppo Unipol, da considerare ai sensi dell'articolo 16, comma 2, della legge n. 287/90, risultato pari a circa 8 miliardi di euro.
Assicurazioni Internazionali di Previdenza S.p.A. (di seguito AIP) una societ, appartenente al gruppo SanPaolo IMI, autorizzata allesercizio dellattivit assicurativa nel settore vita, nonch nei rami 1 e 2 del settore danni. Il fatturato realizzato nellesercizio 2003 dai rami dazienda di AIP oggetto della presente operazione, ai sensi dellarticolo 16, comma 2 della legge n. 287/90, stato pari a circa 21 milioni di euro. II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata consiste nellacquisizione da parte di Unipol e di Aurora di due portafogli assicurativi, attualmente detenuti da AIP, composti da contratti di assicurazione relativi a polizze dei rami vita I, III e V. III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata, in quanto comporta lacquisizione del controllo di parte di unimpresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva disposto dallarticolo 16, commi 1 e 2, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate superiore a 411 milioni di euro. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
13 IV. IL PARERE DELLISVAP LIsvap, con parere pervenuto in data 20 gennaio 2005, pur avendo affermato che ancora in corso la valutazione delloperazione ai fini di stabilit, non ha menzionato profili concorrenziali che possano incidere su detta valutazione. V. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE Loperazione interessa i mercati dellassicurazione vita nei rami I, III e V. In base al consolidato orientamento dellAutorit, detti mercati hanno dimensione nazionale. Nei rami vita interessati dalla presente operazione il gruppo Unipol detiene quote di mercato pari a circa il 10% (ramo I), 4% (ramo III) e 14% (ramo V), mentre il ramo dazienda di AIP oggetto di acquisizione detiene, in ciascuno di questi, quote di mercato inferiori all1%. Considerato che in ciascuno dei mercati interessati il ramo dazienda acquisito presente in misura assolutamente marginale e che in detti mercati sono presenti numerosi e qualificati operatori concorrenti, come Generali, Allianz e Poste Vita, loperazione in esame non appare idonea a modificare in modo consistente lassetto concorrenziale in detti mercati. RITENUTO, pertanto, che l'operazione non determina, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.
Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate ed al Ministro delle Attivit Produttive. Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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14 C6883 - MITTAL STEEL/INTERNATIONAL STEEL GROUP Provvedimento n. 14028 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTA la comunicazione della societ Mittal Steel Company N.V., pervenuta in data 20 gennaio 2005; CONSIDERATO quanto segue: I. LE PARTI Mittal Steel Company N.V. (di seguito Mittal Steel Company) una societ di diritto olandese, quotata alla Borsa valori di New York e Amsterdam, attiva nella manifattura di prodotti finiti e semilavorati in acciaio. Mittal Steel Company, cos rinominata di recente in seguito ad unoperazione di ristrutturazione interna delle societ del gruppo, prima denominata Ispat International N.V., fa parte del gruppo LNM che svolge a livello mondiale, tramite le proprie societ controllate, attivit di produzione di prodotti finiti e semilavorati in acciaio e di estrazione di minerali ferrosi. Il gruppo LNM soggetto al controllo ultimo della famiglia Mittal. Il fatturato consolidato realizzato a livello mondiale dal gruppo LNM nel 2003 stato di circa [5- 10] 1 miliardi di euro, di cui circa [1-5] miliardi di euro nellUnione Europea e circa [50-350] milioni di euro in Italia.
International Steel Group Inc. (di seguito ISG) una societ di diritto statunitense ad azionariato diffuso quotata presso la Borsa valori di New York, attiva nella manifattura di prodotti finiti e semilavorati in acciaio. Nel 2003 ISG ha realizzato a livello mondiale un fatturato consolidato di circa [1-5] miliardi di euro, di cui circa [50-200] milioni di euro nellUnione Europea e circa [41-150] milioni di euro in Italia. II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata rientra nel piano di ristrutturazione del gruppo LNM e consiste nellacquisizione dellintero capitale sociale di ISG da parte di Mittal Steel Company. III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione in esame, in quanto comporta lacquisizione del controllo di unimpresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui allarticolo 1 del regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
15 disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallimpresa oggetto di acquisizione superiore a 41 milioni di euro. IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE a) Il mercato del prodotto Loperazione in esame interessa il settore dei prodotti siderurgici in acciaio, che risulta estremamente complesso e variegato, nel cui ambito si possono individuare diversi mercati. Secondo i precedenti comunitari 2 , la principale distinzione tra i prodotti in acciaio da effettuarsi in base al tipo di lavorazione: si individuano, pertanto, prodotti laminati a caldo e prodotti laminati a freddo. Tali prodotti vengono poi ulteriormente distinti, a seconda della forma, tra prodotti siderurgici lunghi e prodotti siderurgici piani 3 . In considerazione delle attivit svolte dalla societ oggetto di acquisizione si individuano i seguenti mercati del prodotto: i) lamiere laminate a caldo; ii) lamiere laminate a freddo; iii) lamiere laminate normali, sottili e in zinco; iv) binari ferroviari; vi) vergelle in acciaio al carbonio; vii) travi e profilati per pozzi di miniere; viii) profilati e barre. Inoltre, per quanto concerne la produzione di semilavorati utilizzati per la realizzazione di prodotti siderurgici finiti, ISG attiva nella produzione di bramme utilizzate per realizzare di prodotti piani e di billette o blumi per la realizzazione di prodotti lunghi. Tali prodotti possono individuare distinti mercati del prodotto, tuttavia, nel caso di specie, non risulta necessaria una precisa definizione del mercato, in quanto, anche nellipotesi pi restrittiva, la valutazione delloperazione non muterebbe. b) Il mercato geografico Dal punto di vista geografico, in linea con lorientamento della Commissione Europea 4 e dellAutorit ed in considerazione della bassa incidenza dei costi di trasporto sul prezzo finale dei prodotti e dellassenza di barriere tecniche o giuridiche idonee ad impedire gli scambi commerciali tra i vari Stati membri, i mercati del prodotto suddetti presentano una dimensione quantomeno comunitaria ad eccezione del mercato dei binari ferroviari. Tale mercato, infatti, presenta una dimensione geografica potenzialmente sovranazionale, ma appare ancora caratterizzato da una notevole connotazione nazionale 5 . Ai fini della valutazione della presente operazione non occorre, tuttavia, definire con precisione la dimensione geografica del mercato in qestione, in quanto una diversa definizione non modificherebbe la valutazione delloperazione.
1 Nella presente versione alcuni dati sono stati omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni. 2 Decisione Commissione n. IV/CECA 1268 Unisor/Cockerill Sambre del 4 febbraio 1999 e Decisione Commissione n. IV/CECA 1390 Lucchini/ Ascometal del 21 giugno 1999. 3 Provvedimento dellAutorit del 31/07/2003, n. 12293, C5978 Acciaierie Venete/Rami di azienda di Lucchini; Provvedimento del 07/08/2003, n. 12329, C5990 Palber Uno/Palini e Bertoli; Provvedimento del 02/12/2004, n. 13803, C6778 Arcelor/Companhia Siderurgica de Tubarao. 4 Decisione Commissione n. IV/CECA 1310 British/Steel del 15 luglio 1999. 5 Cfr. Provvedimento dellAutorit del 26 settembre 2002, n. 11242, C5469 Voestalpine Bahnsysteme/Vae. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
16 V. GLI EFFETTI DELLOPERAZIONE Sotto il profilo della valutazione degli effetti concorrenziali delloperazione in esame, occorre, in primo luogo, rilevare che ISG presente nei mercati interessati con delle quote marginali. Il gruppo LNM, invece, detiene nei mercati suddetti, a livello europeo, delle quote di mercato [comprese tra 1-15%]. Lunica sovrapposizione orizzontale significativa si rileva, in ambito nazionale, nella produzione di lamiere laminate a caldo relativamente alla quale, a seguito delloperazione in esame, il gruppo LNM verr a detenere una quota corrispondente a circa il [2-8%]. Nei mercati interessati, inoltre, operano numerosi e qualificati concorrenti, quali: Riva, Saarstahl, Celsa, Arcelor, Thysscn Krupp, Corus, Salzgitter e Voest Alpine. In considerazione di quanto detto, si ritiene che loperazione in esame non sia idonea a restringere, in misura significativa, la concorrenza nei mercati interessati. RITENUTO, pertanto, che loperazione comunicata non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.
Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive. Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
17 C6885 - SO.DI.PAR./B.&D. Provvedimento n. 14029 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTA la comunicazione della societ SO.DI.PAR. S.r.l. pervenuta in data 24 gennaio 2005; CONSIDERATO quanto segue: I. LE PARTI SO.DI.PAR. S.r.l. (di seguito SODIPAR), societ con sede legale a Roma, la holding a capo di un gruppo di societ attive nel commercio allingrosso di bevande alcoliche ed analcoliche nel territorio nazionale. SODIPAR controllata da Birra Peroni S.p.A. (di seguito PERONI) societ holding a capo del Gruppo Peroni. PERONI a sua volta, controllata, per il tramite di SABMiller Finanziaria S.r.l., da SABMiller P.l.c.. Questultima una societ per azioni di diritto inglese, quotata al London Stock Exchange e al JSE Securities and Exchange South Africa, attiva nella produzione di birra in oltre 24 paesi nel mondo. Il fatturato consolidato realizzato dal gruppo SABMILLER a livello mondiale, nel 2003, stato pari a circa 9,5 miliardi di euro.
B.&D. S.r.l. (di seguito B&D) una societ con sede legale a San Cesario sul Panaro (MO), attiva nel commercio allingrosso di bevande alcoliche ed analcoliche nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia. Il capitale sociale di B&D detenuto da quattro persone fisiche. Il fatturato realizzato nel 2003 da B&D interamente in Italia stato pari a circa 9,9 milioni di euro. II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata consiste nellacquisizione, da parte del gruppo SABMiller, mediante la controllata SODIPAR, del controllo esclusivo della societ B&D. Parte integrante delloperazione un patto di non concorrenza, a carico dei soggetti cedenti, nello svolgimento di attivit di distribuzione di bevande allingrosso nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, per un periodo di cinque anni decorrenti dalla data di perfezionamento delloperazione stessa. III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata, in quanto comporta lacquisizione del controllo di impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
18 realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate superiore a 411 milioni di euro. Il patto di non concorrenza previsto dalle parti pu considerarsi una restrizione accessoria alloperazione, in quanto appare strettamente funzionale alla salvaguardia del valore dellazienda acquisita, a condizione che tale patto abbia una durata limitata ad un periodo di due anni 1 . IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE I mercati del prodotto Loperazione in esame si inserisce nel processo di integrazione verticale, attualmente in atto nel settore, volto a costituire una filiera integrata della distribuzione della birra in capo ai produttori, che ha come effetto di consentire un controllo diretto della commercializzazione di birra nel canale horeca attraverso lacquisizione di grossisti indipendenti. La societ acquirente SODIPAR, infatti, controllata da PERONI, che il secondo produttore di birra a livello nazionale, mentre lazienda oggetto di acquisizione un distributore indipendente attivo nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia. In particolare, quando, come nel caso di specie, un produttore di birra acquisisce, direttamente o indirettamente, un grossista indipendente, occorre esaminare gli effetti delloperazione nel mercato della commercializzazione di birra ai pubblici esercizi, al fine di verificare la posizione che il produttore di birra raggiunge attraverso tale integrazione nei confronti dei produttori concorrenti. Il grossista rappresenta, infatti, lanello di congiunzione nei rapporti tra produttori e punti vendita al dettaglio, poich dispone di un proprio parco clienti, e la sua acquisizione da parte di un produttore di birra appare suscettibile di modificare i flussi di birra commercializzata attraverso la gestione diretta dei rapporti con i punti vendita riforniti. Per tali ragioni, loperazione in esame interessa il mercato della commercializzazione di birra ai punti vendita del canale horeca effettuata dai singoli produttori, attraverso distributori indipendenti o verticalmente integrati. Inoltre, in ragione dellattivit svolta da tutte le societ coinvolte, la societ acquirente e limpresa acquisenda, la presente operazione appare interessare anche il mercato della distribuzione allingrosso di bevande nel canale lungo, ossia il mercato della distribuzione allingrosso a bar, ristoranti, pizzerie, societ di catering (cosiddetto horeca), esercizi alimentari tradizionali o a libero servizio indipendenti, distributori porta a porta, nonch ad esercizi collegati alla distribuzione organizzata e alla grande distribuzione che non siano serviti da centri di distribuzione della catena di riferimento. Data la specifica tipologia dei clienti cui gli operatori del canale lungo si rivolgono, e considerata anche la peculiarit del servizio che essi offrono, tale canale distributivo pu essere considerato un mercato a s stante. Si osserva che, allinterno del suddetto mercato della distribuzione allingrosso di bevande, la birra rappresenta circa il 40% del fatturato complessivo dei distributori.
1 Si veda, al riguardo, la comunicazione della Commissione in materia di restrizioni direttamente connesse e necessarie alle operazioni di concentrazione (2001/C-188/03), con particolare riferimento ai paragrafi 15 e 20 della stessa. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
19 In sintesi, i mercati rilevanti ai fini della valutazione della presente operazione sono costituiti dal mercato della commercializzazione di birra da parte dei produttori ai pubblici esercizi che svolgono attivit di somministrazione di bevande e dal mercato della distribuzione allingrosso di bevande nel canale lungo. Il mercato geografico In merito alla dimensione geografica dei suddetti mercati, con riferimento al mercato della commercializzazione di birra ai punti vendita del canale horeca si osserva che, se da una parte i produttori di birra operano a livello nazionale, la fase della commercializzazione del prodotto avviene per il tramite di operatori, tuttora prevalentemente indipendenti, che operano in ambito locale. Nel momento in cui un produttore acquisisce un distributore allingrosso, integrandosi verticalmente, occorre valutare i riflessi delloperazione sulla concorrenza tra produttori a livello locale. Sulla base di quanto precede si ritiene che la dimensione geografica del mercato in questione sia locale, coincidente, in prima approssimazione, con i confini amministrativi provinciali. In ragione della dimensione dellarea servita dai distributori, anche il mercato della distribuzione allingrosso di bevande nel canale lungo ha dimensione prevalentemente locale, coincidente, in prima approssimazione, con i confini amministrativi provinciali. Nel caso di specie, i mercati geografici rilevanti, in ragione della zona di operativit dellazienda oggetto di acquisizione, appaiono dunque costituiti dagli ambiti territoriali corrispondenti alle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia. Gli effetti delloperazione Circa gli effetti delloperazione nel mercato della commercializzazione di birra nei punti vendita del canale horeca, per determinare le quote detenute su tale mercato dai singoli produttori, appare corretto considerare il numero complessivo di ettolitri di birra commercializzati da ciascuno nella provincia interessata, indipendentemente dalla circostanza che tali quantitativi vengano distribuiti da grossisti verticalmente integrati o indipendenti. Con riferimento alla provincia di Bologna, secondo i dati forniti dalla parte, sono distribuiti circa 72.700 ettolitri di birra. In tale contesto la birra complessivamente commercializzata dal gruppo SABMiller, pari a circa 10.500 ettolitri, rappresenta il 14,5% del mercato. Tale posizione non appare suscettibile di essere rafforzata in modo significativo a seguito dellacquisizione di B&D, in quanto la quota di mercato detenuta da questultima pari al 3,7%. Conseguentemente, ipotizzandosi leffetto di sostituzione della birra di altri produttori precedentemente commercializzata con birra propria, lincremento percentuale per il gruppo SABMiller sar tale da consentirgli il raggiungimento di una quota complessiva pari a circa il 18,2%, la quale non appare suscettibile di dar luogo alla costituzione o al rafforzamento di una posizione dominante, anche in ragione della presenza sul mercato rilevante di altri produttori con quote significative (Heineken 30,6%, Carlsberg 10%). Nella provincia di Modena, in cui sono distribuiti circa 83.200 ettolitri di birra, il gruppo SABMiller, commercializzandone circa 5.700 ettolitri, presente con una quota pari al 6,8% mentre la societ acquisenda detiene una quota pari a circa il 17,5%. Ipotizzandosi leffetto della sostituzione della birra precedentemente commercializzata, in seguito alloperazione comunicata il BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
20 gruppo SABMiller raggiungerebbe una quota pari a circa il 24,3%, la quale, vista anche la presenza di qualificati concorrenti (Heineken 35,2%, Carlsberg 14,6%), non appare idonea a pregiudicare la concorrenza nel mercato qui considerato. Con riferimento al mercato nella provincia di Reggio Emilia, in esso sono distribuiti circa 25.250 ettolitri di birra, di cui circa 1.500 commercializzati dal gruppo SABMiller che detiene, quindi, una quota di mercato pari a circa il 6%, e quasi 620 distribuiti dalla societ B&D che detiene una quota di mercato pari a circa il 2,4%. In seguito alloperazione in esame il gruppo SABMiller deterr una quota complessiva pari a circa l8,4%. Anche in questo caso, in considerazione della posizione di mercato che verr ad avere il gruppo SABMiller ed in ragione della presenza di qualificati concorrenti (Heineken 30,5%, Carlsberg 17,8%), loperazione non appare idonea a dar luogo alla costituzione o al rafforzamento di una posizione dominante. Per quanto concerne il mercato della distribuzione allingrosso di bevande nel canale lungo, la situazione attualmente la seguente: nella provincia di Bologna, il gruppo SABMiller detiene una quota pari a circa l1,7% che, a seguito delloperazione, sar incrementata del 3,1%, raggiungendo una quota complessiva pari a circa il 4,8%. In considerazione del valore marginale di detta quota e della presenza di numerosi e qualificati operatori (Idros 22,1%, Salus 15,6%, Heineken 14,7%), la presente operazione non appare suscettibile di alterare gli equilibri concorrenziali esistenti nel mercato qui considerato. Nel medesimo mercato nella provincia di Modena, il gruppo SABMiller detiene una quota pari al 7,6%, mentre la societ B&D controlla una quota pari al 15,8%. Sar pertanto possibile per la societ acquirente detenere una quota complessiva pari a circa il 23,4%, che, pur ponendo la stessa in posizione di preminenza nel mercato in questione, non appare tuttavia idonea a dar luogo alla costituzione o al rafforzamento di una posizione dominante, in ragione della presenza di numerosi concorrenti aventi quote di mercato significative (Heineken 12,4%, Ghidoni 12,4%, Stefani Beverages 11%, T&C Modena 8,3%). Con riferimento alla provincia di Reggio Emilia, il gruppo SABMiller soddisfa il 4,8% del mercato e la societ B&D detiene una quota di poco inferiore all1%, cos che, a seguito delloperazione comunicata, la quota dellimpresa acquirente raggiunger un valore pari a circa il 5,7% di un mercato in cui numerosi operatori detengono quote ben pi significative (Braglia 26,8%, Reggiana A. Minerali 16,9%, Bre-ca 15,7%, Canovi 14,5%, Lorenzini Dino 12,5%). RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16 comma 4, della legge n. 287/90. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
21 Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dellarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive. Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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22 C6887 - CARGILL/NATURE WORKS Provvedimento n. 14030 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTA la comunicazione della societ Cargill Inc., pervenuta in data 25 gennaio 2005; CONSIDERATO quanto segue: I. LE PARTI Cargill Incorporated (di seguito Cargill) la societ holding cui fa capo lomonimo gruppo, attivo in 61 paesi ed in numerosi settori, tra cui la produzione e commercializzazione di prodotti agricoli, alimentari, finanziari, nonch di acciaio, di fertilizzanti e prodotti similari. Cargill non soggetta al controllo ultimo di alcuna persona fisica o giuridica, in quanto il proprio capitale sociale ripartito tra numerosi azionisti. Nellesercizio sociale 1 giugno 2003 31 maggio 2004, il gruppo Cargill ha realizzato un fatturato consolidato di circa [50-55] 1 miliardi di euro a livello mondiale, di cui circa [7-12] miliardi di euro nellUnione Europea e circa [500-1.000] milioni di euro in Italia.
Nature Works LLC (di seguito Nature Works), precedentemente denominata Cargill Dow LLC, una societ attiva, a livello mondiale, nella produzione e commercializzazione di resine plastiche utilizzate nei settori delle fibre e degli imballaggi. In Italia, questultima svolge unicamente attivit di commercializzazione delle resine suddette. Nature Works soggetta al controllo congiunto da parte di Cargill PLA, appartenente al gruppo Cargill, e di CD Polymers facente parte del gruppo Dow Chemical. Nel 2003 Nature Works ha realizzato un fatturato consolidato a livello mondiale di circa [15-25] milioni di euro, di cui circa [3-8] milioni di euro nellUnione Europea e circa [1-5] milioni di euro in Italia. II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione comunicata consiste nellacquisizione di una partecipazione pari al 50% del capitale sociale di Nature Works, attualmente detenuta da CD Polymers, da parte di Cargill che gi ne detiene la restante parte del capitale tramite la controllata Cargill PLA. Al termine delloperazione Cargill deterr, pertanto, lintero capitale sociale di Nature Works e ne avr cos il controllo esclusivo. In base a quanto stabilito nellAccordo sottoscritto dalle Parti, la societ Dow Chemical Company si impegna, per un periodo di tre anni, a non sollecitare alcun dipendente di Nature Works dal
1 Nella presente versione alcuni dati sono stati omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
23 terminare il proprio rapporto lavorativo con questultima per collaborare con societ del gruppo Dow Chemical. Inoltre, le Parti stipuleranno alcuni accordi di licenza in virt dei quali: a) Cargill PLA ricever da Dow Chemical Company una licenza irrevocabile e non esclusiva della tecnologia di propriet di Dow Chemical Company utilizzata da Nature Works per produrre polilattidi, PLA, prodotti realizzati dal PLA, acido lattico; b) Dow Chemical Company ricever da Cargill PLA una licenza irrevocabile e non esclusiva della tecnologia di propriet di Cargill PLA utilizzata da Nature Works per produrre polilattidi, PLA, prodotti realizzati dal PLA, acido lattico. III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE Loperazione, in quanto comporta il passaggio dal controllo congiunto al controllo esclusivo di unimpresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate superiore a 411 milioni di euro. Laccordo assunto dalle Parti, di cui al punto II. a), direttamente connesso e necessario alla realizzazione delloperazione e, pertanto, pu essere considerato ad essa accessorio, in quanto funzionale a garantire il valore dellimpresa acquisita 2 . Laccordo di licenza di cui al punto II. b) non pu essere considerato accessorio alloperazione di concentrazione, in quanto il suo contenuto oltrepassa quanto appare ragionevolmente necessario a tale scopo. IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE I mercati del prodotto Loperazione in esame interessa lattivit di produzione e commercializzazione di resine plastiche. In particolare, la societ oggetto di acquisizione attiva nella produzione e vendita di una resina plastica ottenuta da polilattidi e denominata PLA. Tale prodotto viene utilizzato, per svariate applicazioni, nei settori degli imballaggi e delle fibre. Altri tipi di resine plastiche sono, essenzialmente, il polietilenteraftalato (PET), il polistirene (PS) e il polipropilene. Conformemente allorientamento dellAutorit 3 , ciascuno dei prodotti in questione pu individuare un mercato distinto, tuttavia, nel caso di specie, non risulta necessaria una definizione precisa del mercato, in quanto, anche nellipotesi pi restrittiva, la valutazione delloperazione non muterebbe.
2 Cfr. Commission notice on restrictions directly related and necessari to concentrations, in corso di pubblicazione sulla GUCE, attualmente disponibile sul sito dellUnione Europea europa.eu.int. 3 Cfr. Provvedimento dellAutorit n. 11189 del 5 settembre 2002, C5446 BNAC/ICI Alta. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
24 I mercati geografici In considerazione dei rilevanti flussi di importazione ed esportazione tra i Paesi europei e della scarsa incidenza dei costi di trasporto rispetto al prezzo dei prodotti, vi motivo di ritenere che i mercati interessati, qualunque sia la definizione, abbiano dimensione sovranazionale, quantomeno europea 4 . V. GLI EFFETTI DELLOPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE Sotto il profilo della valutazione degli effetti concorrenziali delloperazione in esame, occorre in primo luogo rilevare che il gruppo Cargill produce e commercializza resine plastiche esclusivamente tramite Nature Works e le controllate di questultima. Considerato che loperazione in esame comporta il passaggio dal controllo congiunto al controllo esclusivo di Nature Works da parte di Cargill e che sui mercati interessati operano numerosi e qualificati concorrenti, quali Basell, Basf, Borealis, Sabic, Voridian, BP, Equipolymers e Invista, la concentrazione in questione non risulta suscettibile di modificare in misura significativa le condizioni concorrenziali esistenti. RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.
Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dellarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive. Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
4 Cfr. Provvedimento dellAutorit n. 11189 del 5 settembre 2002, C5446 BNAC/ICI Alta e Provvedimento n. 13472 del 29 luglio 2004, C6590 Selenis/Aussapol. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
25 INDAGINI CONOSCITIVE IC22 - STATO DELLA LIBERALIZZAZIONE DEI SETTORI DELL'ENERGIA Provvedimento n. 14031 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Giuseppe Tesauro; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTO, in particolare, l'articolo 12, comma 2, della legge citata, ai sensi del quale l'Autorit pu procedere a indagini conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l'evoluzione degli scambi, il comportamento dei prezzi od altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata; VISTO il D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217 e, in particolare, l'articolo 17, relativo alle indagini conoscitive di natura generale; VISTO il proprio provvedimento del 20 febbraio 2003, con il quale lAutorit ha deciso di procedere, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, della legge n. 287/90, a un'indagine conoscitiva riguardante lo stato della liberalizzazione dei settori dellenergia elettrica e del gas naturale; VISTA la delibera adottata in data 20 febbraio 2003 dallAutorit per lenergia elettrica ed il gas, con cui la stessa ha avviato un'istruttoria conoscitiva sullo stato della liberalizzazione dei settori dellenergia elettrica e del gas naturale; VISTO lallegato al presente provvedimento, contenente il testo conclusivo, elaborato congiuntamente da questa Autorit e dallAutorit per lenergia elettrica ed il gas, dellindagine sullo stato della liberalizzazione del settore dellenergia elettrica; CONSIDERATO che relativamente al settore del gas naturale lindagine stata conclusa con provvedimento del 17 giugno 2004 1 ; DELIBERA di procedere alla chiusura dellindagine conoscitiva con riferimento al settore dellenergia elettrica.
Il presente provvedimento verr pubblicato sul Bollettino di cui all'articolo 26 della legge n. 287/90.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
1 Provvedimento n. 13267 pubblicato sul Bollettino n. 25/2004. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
26 CONCLUSIONI DELLINDAGINE CONOSCITIVA Lofferta di energia elettrica in Italia Il fabbisogno complessivo di energia elettrica nel 2004 stato coperto, per l86% da produzione nazionale, e per il restante 14% da importazioni. La produzione nazionale provenuta, per l81,4%, da fonti termoelettriche, per il 16,2% da impianti idroelettrici e per il restante 2,4% da impianti geotermoelettrici, eolici e fotovoltaici. La principale fonte di generazione utilizzata il gas naturale, seguita dai prodotti petroliferi, dai combustibili solidi, dalla fonte idroelettrica da apporti naturali, ecc. In termini di ripartizione della produzione netta nazionale tra operatori, si constatato che, a cinque anni dellavvio del processo di liberalizzazione del settore, ENEL contribuisce per una quota di poco inferiore al 50%. I primi sei produttori (ENEL, EDISON, EDIPOWER, ENDESA, TIRRENO POWER ed ENIPOWER) contribuiscono per circa l80% alla produzione domestica di energia elettrica. Per quanto riguarda, invece, la composizione del parco di generazione nazionale (misurata sulla potenza efficiente netta escludendo gli autoproduttori), si rileva una predominanza dei cosiddetti impianti di mid-merit (prevalentemente impianti termoelettrici convenzionali a olio combustibile e gas naturale e impianti idroelettrici a bacino e serbatoio). Il parco italiano (esclusa lautoproduzione) infatti costituito per circa met della potenza operativa da impianti di mid-merit (48,2%), per il 42,5% da impianti di base e per il restante 9,3% da impianti di punta. Il principale operatore nazionale, relativamente allo stock di potenza efficiente netta operativa, lENEL, con una quota superiore al 55%. ENEL presenta inoltre una struttura del proprio parco impianti sbilanciata verso gli impianti di mid-merit (51,4%) e di punta (15,2%), che le assicura un vantaggio competitivo rilevante per la copertura delle punte di fabbisogno. Anche in ragione del fatto che ENEL destinata a rimanere avvantaggiata, nel prossimo futuro, dalla detenzione della quasi totalit degli impianti di punta, opportuno chiedersi se tale vantaggio non richieda misure volte alla sua mitigazione. ENDESA, pur su livelli decisamente pi bassi (7,5% della potenza totale, esclusi gli autoproduttori), il concorrente di ENEL che presenta una analoga ripartizione del proprio parco impianti. Tra gli altri operatori, alcuni non posseggono impianti di punta ma hanno un buon rapporto tra impianti mid-merit ed impianti di base (ad esempio, EDIPOWER), mentre altri, non solo non posseggono impianti di punta, ma hanno un parco decisamente squilibrato verso gli impianti di base (ad esempio, EDISON e TIRRENO POWER). A tale proposito, rimane inalterata la perplessit, gi presente in sede di configurazione delle cd Genco, ed oggi di particolare evidenza con riferimento agli impianti di pompaggio e a quelli idroelettrici a serbatoio, circa leffettiva specularit ed equivalenza del mix produttivo delle Genco con quello del parco produttivo nella disponibilit di ENEL. Squilibri marcati sono certamente negativi per lo sviluppo della concorrenza; anzi contribuiscono a rafforzare la situazione leader-follower dianzi descritta. Con riferimento alla localizzazione geografica degli impianti, lanalisi evidenzia che nella zona Nord del Paese ubicata poco pi della met della capacit disponibile (53%); al Centro-Sud il 13,1% ed al Centro-Nord il 8,6%; il restante 25,3% suddiviso tra Sud ed isole. ENEL lunico operatore che presenta una capillare presenza nelle varie aree del Paese: il 45% del suo parco BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
27 generazione (misurato sulla potenza efficiente netta) localizzato nel Nord, il 7% in Sicilia e Calabria, il 3% in Sardegna ed il 45% sul restante territorio nazionale. Gli altri operatori principali presentano ripartizioni pi squilibrate, con percentuali elevatissime, dei propri impianti, localizzate al Nord. ENEL possiede il 47,3% della potenza efficiente netta installata al Nord del Paese (rispetto al 13,4 % di EDIPOWER, al 7,7% di ENDESA, al 5,8% di ENIPOWER e al 5% di EDISON). La quota di ENEL nella macro regione Sicilia e Calabria intorno al 52% (rispetto al 22,2% di EDIPOWER e al 4,1 % di ENDESA); in Sardegna, la quota di ENEL pari al 38,9% (rispetto al 30,8% di ENDESA). Nel restante territorio (centro nord, centro, sud peninsulare), ENEL dispone di ben il 71,9% della potenza efficiente netta installata, rispetto a quote dei concorrenti molto basse e comprese tra il 4% e l1%. Come detto i dati sulla ripartizione geografica e per tipologia degli impianti, tenuto conto che tre dei principali operatori concorrenti di ENEL (EDIPOWER, ENDESA e TIRRENO POWER) provengono da societ che sino a qualche anno fa rientravano nel perimetro societario dellex monopolista, indicano che il processo di dismissione delle societ di produzione (cosiddette Genco) attivato dal decreto di liberalizzazione del settore (D.Lgs. n. 79/99) non ha portato i risultati auspicati nella direzione di creazione di concorrenti effettivi di ENEL. Il descritto assetto dellofferta sar soggetto ad alcuni cambiamenti nel prossimo futuro, cambiamenti dei quali sar importante tener conto nel formulare indicazioni su come rendere pi competitivo il settore in esame. Lincremento netto della potenza (calcolato considerando in entrata sia i nuovi impianti sia gli impianti esistenti che rientrano in operativit dopo i fermi per repowering, conversioni e ambientalizzazioni e in uscita sia le dismissioni vere e proprie sia lindisponibilit degli impianti che devono essere ammodernati o riconvertiti) previsto per il biennio 2004-2005, quantificabile in circa 5.300 MW. Nel pi ampio periodo 2004-2007 si prevede un incremento della potenza efficiente netta operativa pari a circa 14.800 MW che, per oltre il 60%, sar localizzato nella zona Nord dove, come si visto, gi si concentra oltre la met della capacit disponibile del parco italiano. Inoltre, un terzo dellaumento di tale capacit, sempre con riferimento al periodo 2004-2007, ascrivibile ad impianti appartenenti allex perimetro ENEL, ovverosia gli impianti confluiti nelle tre Genco, EDIPOWER, ENDESA e TIRRENO POWER e gli impianti di ENEL Produzione, mentre circa il 30% relativo agli impianti di ENIPOWER. Con riferimento alla tipologia di impianti che saranno realizzati nei prossimi anni, si tratta prevalentemente di impianti a ciclo combinato (CCGT). Questa circostanza ha leffetto benefico di aumentare lefficienza media del parco termoelettrico (e dunque abbassare il costo di generazione nazionale), sebbene non diminuisca necessariamente il potere di ENEL nella fissazione del prezzo Larchitettura del mercato elettrico In estrema sintesi, larchitettura di mercato elettrico individuata dal decreto legislativo n. 79/99 prevede: (i) un mercato organizzato (c.d. borsa elettrica), gestito dalla societ Gestore del mercato elettrico Spa (Gme), per la compravendita di energia elettrica e composto da un mercato del giorno prima (MGP) e un mercato di aggiustamento(MA); (ii) un mercato non organizzato in cui gli operatori concludono contratti non standardizzati di compravendita di energia elettrica (cosiddetti contratti bilaterali); (iii) lattribuzione al Grtn della responsabilit della sicurezza del sistema BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
28 elettrico e del servizio di dispacciamento dellenergia elettrica; ruolo svolto anche attraverso un apposito mercato denominato mercato per il servizio di dispacciamento (MSD). Sia i contratti di compravendita di energia elettrica conclusi in borsa che i contratti bilaterali si configurano come acquisti e vendite di energia elettrica a termine, in quanto hanno ad oggetto impegni di acquisto e vendita riferiti ad istanti temporali successivi: nel caso della borsa, il riferimento ciascuna ora del giorno successivo a quello di negoziazione, mentre nel caso dei contratti bilaterali il riferimento si sposta su un orizzonte temporale pi lungo, solitamente lanno. Dato il differente orizzonte temporale, anche le modalit di determinazione del prezzo di valorizzazione dellenergia elettrica sono differenti. In borsa si ha una valorizzazione su base oraria, mentre nei contratti bilaterali il prezzo di norma determinato al momento della conclusione del contratto per tutta la durata del medesimo. Poich il bene scambiato nel mercato organizzato e con contratti bilaterali omogeneo, i prezzi dei contratti bilaterali e quelli di borsa sono tra loro connessi. Innanzitutto, poich i clienti possono acquistare anche nel mercato organizzato, i prezzi dei contratti bilaterali sono determinati in funzione della curva dei prezzi attesi di borsa (cosiddetta curva forward dei prezzi); inoltre, poich il contratto bilaterale consente al cliente di stabilizzare il prezzo su un orizzonte temporale predefinito, la valorizzazione dellenergia elettrica nei contratti bilaterali include anche la copertura dal rischio connesso con la volatilit del prezzo. Va tuttavia sottolineato che anche coloro che acquistano o vendono energia elettrica nella borsa elettrica possono stabilizzare il prezzo dellenergia elettrica ricorrendo alla stipula di appositi contratti di copertura, tipicamente contratti alle differenze (CFD). Ad esempio, attraverso la conclusione dei contratti alle differenze detti a due vie i relativi contraenti si coprono dal rischio di volatilit del prezzo dellenergia che si verr a determinare sul MGP attraverso la definizione ex ante di un prezzo fisso valido per entrambi i contraenti ad una data futura. Infatti, lungo larco di tempo di durata del contratto, se il prezzo di mercato effettivamente registrato sul MGP risulter superiore al prezzo fissato dal CFD, una parte (il produttore) corrisponder allaltra (il consumatore) la differenza tra i due prezzi. Se, invece, il prezzo di mercato sar inferiore a quello del CFD, graver sul consumatore lonere di corrispondere la corrispondente differenza al produttore. Per quanto sopra detto, lacquisto di energia elettrica attraverso contratti bilaterali quindi integralmente replicabile, in termini di copertura del rischio, attraverso la compravendita di energia elettrica nella borsa elettrica e la conclusione di contratti alle differenze a due vie. Con riferimento alle disciplina di funzionamento sia del mercato elettrico organizzato che dei contratti bilaterali, disposizioni attuative del decreto legislativo n. 79/99 hanno previsto che: al fine di gestire e risolvere le congestioni di rete, ovvero delle situazioni per le quali i vincoli di rete non consentono lesecuzione dei programmi di immissione di energia elettrica definiti sulla base di un ordine di merito economico, il mercato dellenergia elettrica sia diviso in zone di rete corrispondenti ad aree territoriali; le offerte di vendita accettate nel MGP siano valorizzate al prezzo di equilibrio della zona in cui avviene la corrispondente immissione dellenergia elettrica in rete; le offerte di acquisto accettate nel MGP siano valorizzate, indipendentemente dalla zona ove tali prelievi avvengono, ad un prezzo unico nazionale determinato come media dei prezzi zonali, ponderata sulla base dei consumi (PUN). BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
29 La gestione delle congestioni nella rete rilevante, attraverso la suddivisione del mercato in zone e lapplicazione di prezzi di vendita differenziati geograficamente, consente lassegnazione efficiente del diritto di utilizzo della capacit di trasporto, ovvero permette di selezionare gi nel MGP gli impianti di produzione che soddisfano la domanda al minor costo variabile, compatibilmente con i vincoli di rete. In tale contesto i produttori ricevono anche corretti segnali di prezzo e si incentiva, nel lungo periodo, la localizzazione efficiente degli impianti di produzione. La separazione del mercato in zone ai fini della gestione delle congestioni di rete rende, inoltre, esplicito il valore economico della capacit di trasporto tra le zone medesime, pari alla differenza tra i prezzi di equilibrio delle zone considerate, ai fini di una valutazione quantitativa dei benefici economici legati allo sviluppo della rete di trasmissione nazionale. La separazione del mercato in zone ai fini della risoluzione delle congestioni di rete comporta lapplicazione di corrispettivi di utilizzo della capacit di trasporto alle immissioni di energia elettrica in rete. A riguardo, la disciplina per il dispacciamento adottata da AEEG prevede che, nel caso di separazione del mercato in zone, i titolari di contratti bilaterali, in qualit di operatori di mercato che cedono energia elettrica siano assoggettati ad un corrispettivo per lutilizzo della capacit di trasporto pari alla differenza tra il PUN ed il prezzo di vendita dellenergia elettrica nella zona in cui avviene limmissione. Tale corrispettivo pu assumere valore sia positivo che negativo. Nel primo caso, il titolare del contratto bilaterale tenuto al pagamento del predetto corrispettivo a favore del Grtn. Nel secondo caso, il titolare del contratto bilaterale beneficiario del corrispettivo da parte del Grtn. Il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto pone i contratti bilaterali in condizioni di parit di trattamento rispetto alle vendite ed agli acquisti di energia elettrica effettuati sulla borsa elettrica. Si instaura, quindi, una competizione tra le due forme di mercato a tutto beneficio dellefficienza delle negoziazioni e della riduzione dei costi per la conclusione e la gestione delle transazioni. Come si detto, in presenza di congestioni di rete, lenergia elettrica venduta ed immessa in rete in una determinata zona valorizzata ad un prezzo zonale diverso dal PUN, mentre al PUN viene valorizzata lenergia elettrica acquistata (ovvero implicito nelle modalit di liquidazione dei prezzi di equilibrio di mercato lapplicazione del corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto). Il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto pu essere scomposto in due componenti: una componente corrispondente al costo delle congestioni di rete, pari alla differenza tra la valorizzazione, ai corrispondenti prezzi zonali, dellenergia elettrica prelevata dalla rete e dellenergia elettrica immessa in rete; una componente compensativa pari alla differenza tra la valorizzazione, rispettivamente al PUN ed a prezzi zonali dellenergia elettrica prelevata dalla rete. La somma delle due componenti risulta pari al corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto. In presenza di un prezzo unico nazionale di valorizzazione dellenergia elettrica acquistata, la componente compensativa risulta necessaria in quanto la differenza tra prezzo riconosciuto ai produttori e prezzo pagato dagli acquirenti avrebbe altrimenti consentito arbitraggi da parte degli operatori localizzati nella stessa zona: esemplificativamente, in assenza di tale intervento correttivo, un consumatore e un produttore di una zona a basso costo avrebbero lincentivo a BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
30 realizzare la fornitura attraverso un contratto di compravendita al di fuori del sistema delle offerte ad un qualsiasi prezzo compreso tra il valore atteso del prezzo zonale e il valore atteso del prezzo unico nazionale, dividendosi la rendita che deriva dalla predetta differenza di prezzi. Per effetto di tale arbitraggio, tutti i consumatori delle zone con valore atteso del prezzo zonale pi basso opterebbero per la fornitura attraverso contratti bilaterali, mentre i soli consumatori delle zone con valore atteso del prezzo zonale pi alto parteciperebbero al mercato elettrico. Di conseguenza, il PUN convergerebbe alla media dei prezzi delle zone con valore atteso di prezzo zonale pi alto. Per le predette ragioni il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto si applica anche ai contratti bilaterali con punti di immissione e di prelievo nella stessa zona. La previsione di un prezzo di acquisto unico nazionale, anche in presenza di congestioni di rete e di prezzi di vendita differenziati geograficamente, e, conseguentemente, di un corrispettivo a cui sono assoggettati i titolari di contratti bilaterali implica che sia i partecipanti al MGP sia i titolari di contratti bilaterali siano esposti al rischio derivante dalla variabilit delle differenze tra il PUN ed i prezzi zonali di vendita. Come appena rilevato tale rischio equivale a quello derivante dalla variabilit del corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto. Al fine di offrire agli operatori di mercato opportunit di copertura del rischio derivante dalla volatilit del corrispettivo, lAEEG ha promosso lo sviluppo di strumenti di copertura di predetto rischio, denominati CCC. I CCC, ceduti dal Grtn attraverso procedure concorsuali, possono qualificarsi come contratti per lassegnazione di diritti di utilizzo della capacit di trasporto con corrispettivo fisso, predeterminato e indipendente dalla valorizzazione spot del corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto. I CCC non hanno pertanto propriamente una natura assicurativa o finanziaria bens sono da intendersi come integrazione del contratto di dispacciamento.Semplicemente, consentono una valorizzazione a termine di un bene, il corrispettivo per lassegnazione dei diritti di utilizzo della capacit di trasporto. Ovvero lintroduzione dei CCC consente ai soggetti produttori di stabilire con anticipo il flusso dei ricavi e dei costi conseguenti alle immissioni di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale. I CCC, o strumenti analoghi, sono stati introdotti in molti Paesi esteri che hanno adottato un disegno di mercato caratterizzato da unarticolazione locale (zonale o nodale) dei prezzi. Lo sviluppo degli strumenti quali contratti alle differenze o CCC, cos come quello di eventuali strumenti analoghi, di rilevante importanza al fine di incentivare lingresso di nuovi operatori e lincremento degli scambi nel mercato organizzato, grazie alla possibilit di trovare forme di copertura dai rischi temporali e zonali. Tuttavia, entrambi i contratti implicano la fissazione di prezzi il cui livello esposto al potere negoziale delle parti; tali strumenti, pertanto, coprono i rischio di volatilit dei prezzi dellenergia, ma non eliminano il problema dellesercizio di potere di mercato e di sfruttamento di eventuali posizioni dominanti. Potere di mercato unilaterale Lindagine ha riesaminato la filiera del settore dellenergia elettrica, in particolare il segmento dellofferta di energia elettrica, in unottica di individuazione degli ambiti competitivi rilevanti. In altri termini, si fornita una definizione dei mercati rilevanti, alla luce della delimitazione dei confini - merceologici, geografici e temporali - entro i quali gli operatori possono innescare un BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
31 confronto competitivo, formulando strategie commerciali aggressive al fine di servire quote crescenti di domanda. Al fine di pervenire a tale definizione dei mercati merceologici rilevanti si proceduto alla aggregazione di talune attivit, in particolare generazione ed importazione di energia elettrica, e si pervenuti ad individuare quali ambiti competitivi di centrale rilevanza: il mercato allingrosso dellenergia elettrica ed il mercato dei servizi di dispacciamento. Il mercato allingrosso Il primo mercato stato cos definito in quanto, in unottica di analisi antitrust, lindividuazione della posizione di ciascun operatore sul mercato allingrosso dellenergia elettrica, consente di analizzare le strategie commerciali e leventuale esercizio di potere di mercato nellapprovvigionamento della domanda intermedia. Data larchitettura del settore elettrico italiano, corretto definire il mercato allingrosso come linsieme di contratti di compravendita di energia elettrica stipulati da operatori che dispongono di fonti primarie di energia (generazione nazionale e importazioni) da un lato, e grandi clienti industriali, Acquirente Unico e grossisti dallaltro. Si tratta di contratti conclusi sia nei mercati dellenergia (MGP e MA), sia al di fuori dei medesimi tramite contrattazione bilaterale. Ciascuna modalit di approvvigionamento di energia elettrica presenta delle proprie peculiarit ed sottoposta a regole differenti, in un caso definite normativamente (MGP e MA), nellaltro dalla libera contrattazione delle parti (si tratta della struttura non codificata dei contratti bilaterali). corretto ricomprendere tali fonti di approvvigionamento di energia elettrica allingrosso in un unico mercato rilevante del prodotto. , infatti, possibile considerare MGP, MA e mercato dei bilaterali come una serie di contrattazioni forward (che spaziano nel contesto italiano dal giorno successivo sino allanno ed oltre) utilizzate dagli operatori sulla base di un insieme di considerazioni legate ai nessi intertemporali sui prezzi attesi sui vari mercati. Considerando la continuit nelle negoziazioni nei mercati dellenergia evidente che gli operatori, che si comportino razionalmente, stipulano i contratti bilaterali in base alle attese sui prezzi del MGP. Tali considerazioni appaiono confermate anche dalle circostanze fattuali che indicano che, sino ad ora, i prezzi a cui sono stati negoziati i contratti bilaterali hanno avuto di norma come parametro di riferimento il prezzo allingrosso dellenergia (che nel passato regime era definito per via regolamentare). Con riferimento alla dimensione geografica del mercato allingrosso, utilizzando un test che valuta lincentivo di un ipotetico monopolista ad aumentare i prezzi nellarea geografica servita indipendentemente dallincidenza delle importazioni massime potenziali da aree limitrofe nazionali, si verificato che le macrozone Nord, Macrosud (Centro nord, centro e parte del sud peninsulare), Macrosicilia (Sicilia e Calabria) e Sardegna costituiscano mercati geografici distinti, sia per la percentuale di ore con domanda residuale dellipotetico monopolista positiva, che per lincidenza della medesima domanda residuale sulla domanda zonale. La struttura del mercato allingrosso I mercati geografici rilevanti cos definiti si presentano con una struttura estremamente concentrata. Il mercato Nord, sebbene sia il solo che presenti un certo pluralismo di offerta, deve BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
32 considerarsi come affetto da un livello di concentrazione assai elevato (HHI 1 superiore a 2600 nel 50% delle ore del campione). Gli altri mercati presentano livelli di concentrazione patologici, che a volte individuano situazioni di quasi monopolio (HHI in alcune ore prossimo a 10000). Pi in dettaglio, nella macrozona Nord ENEL il primo operatore (con quote, calcolate in base alle offerte accettate sul MGP da aprile a ottobre 2004, comprese tra il 33,2% al 47,9%), seguito da EDIPOWER (quote comprese tra 23,9% e 32,9%), ENDESA (9,8%-13,9%) e ENIPOWER (7,3%- 10,6%). Inoltre, lHHI nel Nord nelle ore del periodo di riferimento raggiunge un massimo di poco inferiore ai 5000 e un minimo di 1700; a ci si aggiunga che nel 50% delle ore del campione lindice HHINord risultato superiore a 2600. Nel MacroSud il peso di ENEL risulta molto pi pronunciato rispetto al Nord (mai inferiore, sempre in termini di offerte accettate nel MGP, all81,4% su base mensile e superiore al secondo operatore EDIPOWER - di circa 15 volte) con valori di CR2 e CR4 pi elevati. Lindice HHI assume valore massimo superiore a 9100 e valore minimo di poco inferiore a 4900. Nel 50% delle ore del periodo di riferimento HHIMsud superiore a circa 7300. Nella Macrosicilia due operatori (ENEL e EDIPOWER) hanno coperto una percentuale mai inferiore al 90% dellofferta totale accettata nel MGP della macrozona (CR2). Tali dati hanno mostrato una elevata variabilit nellevoluzione delle quote di mercato tra i primi due operatori (EDIPOWER passa dal 39,4% in aprile al 27,6% in ottobre, mentre ENEL va dal 53,7% al 68,3%), a fronte, per, di una sostanziale stabilit del grado di concentrazione (CR2), stabilmente superiore al 93% tra laprile e lottobre 2004. Nel periodo di riferimento HHIMsic raggiunge un massimo pari a 9000 ed un minimo di 3600 e per il 50% delle ore del periodo considerato HHIMsic non mai inferiore a 4900. In Sardegna emersa la presenza di due operatori (ENEL con quote in termini di offerte accettate nel MGP comprese tra il 38,3% ed il 55,4% tra aprile e ottobre -, ed ENDESA con quote tra il 40,8% ed il 57,5%) che da soli offrono mai meno del 95% del totale. LHHIsard assume un valore massimo di 9570 ed un valore minimo di circa 4000. Nel 50% delle ore del periodo di riferimento HHIsard superiore a 4950. Pivotalit nel mercato allingrosso stata condotta unanalisi, tipica del regolatore, sulla indispensabilit di ciascuno dei principali operatori di mercato ai fini della copertura del fabbisogno in ciascuna delle macrozone identificate come mercati geografici rilevanti e, dunque, sulla loro relativa capacit di fissare il prezzo allingrosso dellenergia elettrica nei suddetti mercati. Lanalisi fa perno sul calcolo del numero di ore in cui un operatore di mercato pivotale, ossia indispensabile al soddisfacimento della domanda locale. Tale indispensabilit testimoniata da una domanda residuale maggiore di zero per loperatore di mercato. I dati di analizzati, relativi al periodo 1 aprile 30 settembre 2004, hanno evidenziato la posizione dei vari operatori con esiti di grande rilievo. In primo luogo, ENEL stata assolutamente indispensabile per soddisfare il fabbisogno locale e, dunque, in grado di fissare il prezzo allingrosso nel 100% delle ore nel mercato rilevante Macrosud; nel 44% delle ore nel mercato rilevante Nord; nel 29% delle ore nel mercato rilevante Sardegna; nel 24% delle ore nel mercato rilevante MacroSicilia. ENDESA stata assolutamente indispensabile per soddisfare il fabbisogno
1 Per la definizione dellindice di concentrazione HHI si veda infra 3.2.2. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
33 locale e, dunque, in grado di fissare il prezzo allingrosso nel 67% delle ore in Sardegna; EDIPOWER stata assolutamente indispensabile per soddisfare il fabbisogno locale e, dunque, in grado di fissare il prezzo allingrosso per un periodo pari al 19% delle ore nella Macrosicilia. La capacit dei concorrenti di ENEL di determinare il prezzo allingrosso nei mercati rilevanti Nord e Macrosud stata invece nulla. Oltre a questa valutazione di assoluta indispensabilit si anche proceduto a valutare i casi in cui un operatore, pur non essendo assolutamente indispensabile su ciascun mercato considerato separatamente, possa disporre di potere di mercato in virt della propria posizione su pi macrozone geografiche contemporaneamente. Infatti, vi sono ore della giornata in cui loperatore di mercato diviene pivotale nel soddisfare la domanda della macrozona e, dunque, nella formazione del prezzo, solo se (i) la capacit di importazione da altri mercati rilevanti limitrofi non utilizzata, in tutto o in parte (potenzialit attiva), oppure (ii) se viene utilizzata, in tutto o in parte, la capacit di esportazione verso altri mercati rilevanti limitrofi (potenzialit passiva). In questi due contesti luso strategico del potere di mercato, detenuto da un operatore in una macrozona, che consente di divenire pivotale in unaltra, ma ci implica la disponibilit di una struttura e di una ubicazione del parco generazione articolata su pi mercati geografici. Nel contesto del mercato allingrosso dellenergia elettrica nazionale, tale uso strategico tra macrozone del potere di mercato perseguibile solo da ENEL che, anche alla luce della sua posizione strutturale prima indicata, risulta avere sullaggregato di pi macrozone un elevatissimo potere di mercato (in termini di capacit di fissare il prezzo, stimato nel 95% delle ore nella macrozone Nord - MacroSud, nel 91% delle ore nelle zone MacroSud-MacroSicilia e nel 63% nel MacroSud-Sardegna). ENEL quindi risultato un operatore con un elevato potere di mercato sostanzialmente in tutte le macrozone individuate come mercati geografici rilevanti. Pivotalit e dominanza La caratteristica precipua di una impresa dominante da rinvenirsi nel grado di indipendenza delle strategie poste in essere da detta impresa, dalle azioni/reazioni attuabili dai concorrenti e dalle strategie delle controparti contrattuali, siano essi clienti o consumatori finali. La determinazione della posizione dominante di una o pi imprese, e dunque, della indipendenza della stessa da concorrenti, clienti e consumatori finali, soprattutto quando finalizzata a valutare condotte abusive, deve necessariamente tener conto della esistenza di vari elementi, in primo luogo strutturali (ad esempio quote di mercato), che insistono sul mercato rilevante analizzato e che consentono alloperatore di definire le proprie azioni senza essere condizionato dal rischio di reazioni (aggressive o che comunque replicano quelle che il medesimo pone in essere). La nozione di pivotalit , invece, una definizione pi ampia di quella di dominanza, nel senso che identifica colui che, date le condizioni strutturali che caratterizzano la domanda e lofferta sul mercato allingrosso dellenergia, in grado di fissare il prezzo. Loperatore pivotale quello la cui offerta essenziale per il soddisfacimento della domanda (locale nello specifico settore oggetto di analisi). Detto altrimenti, pivot loperatore perno che garantisce lequilibrio tra domanda e offerta zonale, in assenza del quale si verificherebbe un gap non colmabile da alcun altro produttore locale o importatore da aree geografiche confinanti interconnesse. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
34 Date certe condizioni, i concetti di pivotalit e dominanza possono coincidere, essendo questultima una nozione che racchiude un sottoinsieme della prima. Il dominante anche pivotale, nel senso che pu fissare il prezzo, mentre non vale il viceversa. Loperatore pivotale assume la veste di operatore dominante quando la sua posizione sul mercato rilevante - valutata in termini di capacit di generazione/potenza efficiente netta operativa, tipologia di impianti e loro ubicazione -, tale da consentirgli: di esercitare il potere di determinazione del prezzo in modo sostanzialmente indipendente dai concorrenti e dai clienti, in modo stabile, in unottica temporale adeguatamente lunga e su una dimensione della domanda servita rilevante. di non temere la replicabilit delle sue strategie commerciali da parte di altre imprese; Nei mercati rilevanti allingrosso individuati, con riferimento certamente al Nord, al MacroSud e alla MacroSicilia, ENEL, tenuto conto degli elementi strutturali sintetizzati nel testo, appare indubbiamente pivotale e dominante. Con riferimento al mercato sardo levidenza non univoca. I dati strutturali sembrerebbero suggerire lesistenza di un duopolio (cd dominanza collettiva) tra ENEL ed ENDESA. Pivotalit e incentivi allesercizio del potere di mercato Lanalisi della pivotalit fotografa una situazione strutturale in cui loperatore, in certe condizioni di domanda e di capacit produttiva nella disponibilit dei suoi concorrenti, in grado di alzare a piacere i prezzi dellenergia elettrica allingrosso su uno o pi mercati rilevanti. Di per s tale analisi non offre informazioni per valutare se loperatore abbia effettivamente interesse ad esercitare il potere di mercato di cui dispone per alterare i prezzi rispetto ad un teorico equilibrio concorrenziale. Appare pertanto necessario individuare gli eventuali incentivi, per loperatore pivotale, ad esercitare effettivamente il potere di mercato. A tal fine, in linea con gli scopi della presente indagine, si proceduto ad unanalisi di confronto tra due situazioni opposte: quella di massimizzazione dei profitti sulla domanda residuale (ipotesi di comportamento monopolistico identificato con la vendita della quantit di energia per cui loperatore residuale al massimo prezzo possibile e dunque al tetto di 500 /MWh) e quella di massimizzazione della quantit venduta, dati i costi di produzione (ipotesi di comportamento concorrenziale con offerta di tutta la propria capacit produttiva al costo marginale). Sotto ipotesi semplificatrici, bench realistiche, si quindi proceduto alla costruzione di un indice di criticit residuale (ICR) che misura lincentivo allesercizio di potere di mercato sulla domanda per cui loperatore risulta residuale. Tale indice misura la perdita percentuale di volumi di vendita che loperatore sopporterebbe agendo come monopolista sulla domanda residuale rispetto ad una strategia di offerta concorrenziale. Si noti tuttavia che questo indice non in grado di segnalare come ore critiche le ore in cui loperatore ENEL congiuntamente indispensabile su pi mercati. Nella definizione della quantit per cui loperatore risulta residuale si sono identificati tre differenti scenari corrispondenti a differenti modalit di quantificazione della quantit per la quale loperatore risulta indispensabile. I valori assunti dai tre indici descritti determinano lintervallo allinterno del quale si pu collocare la reale situazione del mercato rilevante in esame e, dunque, sulla base delle diverse direzioni dei BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
35 flussi di energia elettrica nelle macrozone analizzate, la reale misura dellincentivo a esercitare il potere di mercato da parte delloperatore. Dallanalisi delle curve di durata dei tre indici nel periodo da aprile a settembre 2004 emergono elementi di preoccupazione con riferimento a tutte le macrozone. Riguardo alla macrozona Nord caratterizzata da frequente esportazione verso altre macrozone, lICR3 che assume appunto che la macrozona Nord esporti verso le altre macrozone, ha assunto valori ritenuti critici per pi del 90% delle ore del periodo in esame. Nella macrozona Sud gli indicatori pi rappresentativi delle normali dinamiche di mercato, lICR1 (importazione dalle altre macrozone) e lICR2 (importazioni pari alle esportazioni ), permangono nellarea di criticit per tutte le ore del periodo considerato. Anche considerando poco probabile la possibilit che tutta la capacit di transito in esportazione venga utilizzata, lindice ICR3 mostra una situazione molto preoccupante, con ENEL nella zona critica per pi del 98% delle ore. Infine, per quanto riguarda la Macrosicilia, le ore di presenza degli indici di criticit residuale di ENEL nellarea di incentivo allesercizio del potere di mercato si attestano intorno a meno del 20% per lICR1 e a circa l80 e 90% rispettivamente per lICR2 e ICR3. Da quanto detto emerge che, nellipotesi empiricamente e teoricamente robusta di importazioni nella macrozona Sud dalle altre due macrozone esaminate, linteresse da parte di ENEL ad aumentare strategicamente il prezzo , in assenza di contratti di medio/lungo termine da questa sottoscritti, persistente nel tempo in tutte e tre le macrozone. Il mercato dei servizi di dispacciamento Il MSD il mercato nel quale il Grtn si approvvigiona della capacit di riserva, secondaria e terziaria, nonch delle risorse necessarie al bilanciamento, nel rispetto dei vincoli di rete, tra immissioni e prelievi di energia elettrica nel sistema, al fine di garantire la sicurezza del sistema. La sua natura di mercato rilevante separato da quello allingrosso deriva da una serie di ragioni sia tecniche che economiche: (i) il bene venduto/acquistato in questo mercato diverso da quello oggetto di negoziazione nei mercati a termine dellenergia (MGP, MA, mercato dei contratti bilaterali, insieme identificati come mercato allingrosso) (ii) la domanda di tale mercato espressa dal Grtn e non dagli utenti del dispacciamento, (iii) si tratta di una domanda anelastica al prezzo, essendo sostanzialmente vincolata dalla necessit di assicurare la sicurezza del sistema, (iv) la partecipazione dellofferta, ovvero delle unit abilitate a partecipare a tale mercato, obbligatoria, circoscritta a unit con peculiarit tecniche specifiche, (v) la stessa formazione del prezzo segue una modalit diversa da quella dei mercati a termine, essendo legata ad una forma di asta discriminatoria (pay as bid). Considerando le diverse risorse utilizzabili per il funzionamento dellMSD, si accertato che le peculiari relazioni di sostituibilit esistenti fra esse, sostanzialmente connesse ai tempi di attivazione delle varie tipologie di riserva (che vanno da pochi secondi per la riserva secondaria, sino ad unora per la riserva terziaria), creano una gerarchia qualitativa che rende le predette risorse tecnicamente sostituibili solo in un senso; si per questo usata la definizione di sostituibilit unidirezionale, che va dalla riserva secondaria alla riserva terziaria e bilanciamento sino alle risorse per la risoluzione delle congestioni. Dal punto di vista del mercato rilevante del prodotto, i vari tipi di riserva identificano segmenti di mercato distinti ma contigui, i quali, caso per caso, possono essere aggregati seguendo la catena BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
36 di sostituibilit unidirezionale. Sono stati cos individuati contesti competitivi sempre pi ampi: dalla riserva secondaria, alla terziaria, sino allinsieme massimo comprendente tutto il MSD. In termini di area competitiva geografica, la localizzazione delle unit un elemento rilevante al fine di verificarne la dimensione geografica. Tale ubicazione, dati i limiti di trasmissione della rete rilevante, ha condotto alla conclusione che il MSD (cos come le varie configurazioni ottenute, caso per caso, dallaggregazione dei diversi segmenti contigui lungo la catena di sostituibilit unidirezionale) ha dimensione geografica zonale. Tali zone sono ritenute corrispondenti alle aree indicate dal Grtn ai fini dellapprovvigionamento di tali risorse. Lanalisi della struttura del MSD ha consentito di accertare un assetto ancora pi concentrato del mercato allingrosso. ENEL assume un chiaro ruolo di operatore dominante su tale mercato. ENEL, in particolare, lunico operatore a presentare una ripartizione delle quote su pi segmenti di servizi che costituiscono il MSD, a riprova della asimmetria strutturale nella dotazione di impianti per operatore che connota il parco elettrico nazionale. Con lunica eccezione della zona Nord, ENEL detiene in tutte le ore piene ( dalla sette del mattino alle 22 delle sera) una quota compresa tra il 65% ed il 90% delle offerte accettate sia a salire che a scendere sul MSD nel suo complesso; nel Nord, invece, ENEL ha una quota dal 32% al 40% a scendere e dal 65% e 80% a salire. Nelle ore vuote (dalle 23 della sera alle sei del mattino), ENEL ha quote (misurate sulle offerte a salire ed a scendere) comprese tra il 45% ed oltre 65% al Nord; gli altri operatori hanno nel complesso tutti quote pari al massimo alla met di quelle di ENEL (ma in genere molto pi piccole). In Sicilia la struttura appare fortemente duopolistica, con ENEL ed EDIPOWER che insieme totalizzano circa il 100% delle offerte a salire ed a scendere sia nelle ore piene che nelle ore vuote. In alcuni casi, tuttavia, EDIPOWER loperatore principale, come, ad esempio, nel caso delle offerte a scendere nelle ore piene quando la sua quota, nel periodo considerato, oscilla tra il 70% ad oltre l85%. Anche in Sardegna i dati indicano la presenza di due operatori di rilievo: ENEL ed ENDESA. Questi due operatori coprono da soli quasi il 100% delle offerte a salire ed a scendere nel periodo considerato, ed inoltre, mostrano quote che, non mutando nella loro somma, si muovono in modo speculare (quando una scende laltra sale e viceversa). ENEL loperatore dominante nella fornitura di servizi di riserva secondaria nelle areae continentali (con quote intorno al 90%) ed in Sardegna (con quote tra il 60% ad oltre l80%). In Sicilia, invece, EDIPOWER ha garantito la copertura di una quota compresa tra il 66% ed oltre il 97% di fabbisogno di riserva secondaria. Con riferimento alla fornitura di servizi di riserva terziaria, ENEL riveste il ruolo di operatore dominante nelle zone continentali, sebbene sia esposta ad un certo grado di competizione nella zona centro nord da parte di EDISON ed ENDESA. La quota di mercato di ENEL nelle zone Nord, centro nord, centro sud e sud non scende al di sotto del 65%. in Sicilia, tre operatori si contendono la fornitura di riserva terziaria: ENEL, EDIPOWER, ed ENDESA. I primi due operatori da soli coprono circa l80% del mercato (con ENEL che nel periodo considerato ha oscillato tra il 20% al 40% nelle ore a scendere e tra il 40% e 55% nelle ore a salire). In Sardegna, si ripete la situazione gi riscontrata per la riserva secondaria con ENEL ed ENDESA nelle veste di duopolisti (circa 60% ENEL, circa 40% ENDESA). BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
37 Potere di mercato collettivo Se il contesto attuale che contraddistingue il mercato allingrosso dellenergia elettrica vede la presenza di potere di mercato unilaterale, il medio-lungo periodo potrebbe aprire altri e diversi scenari, soprattutto in funzione delle eventuali scelte di politica industriale in questo settore. Una serie di caratteristiche tipiche del settore elettrico in materia di (i) di trasparenza del mercato con domanda inelastica o scarsamente elastica al prezzo, (ii) di capacit di reazione immediata e credibile ad eventuali comportamenti aggressivi, nonch (iii) di difficolt di entrata per i nuovi entranti, appaiono tali da consentire ( in contesto di interazione ripetuta quale quello che si ha sul mercato allingrosso dellenergia) il raggiungimento di un equilibrio collusivo tacito volto alla massimizzazione del profitto aggregato. In tale prospettiva, la creazione di nuove Genco, o la fissazione di nuovi tetti sulla quota aggregata detenuta dallimpresa leader o altre di pari importanza, non accompagnate da opportune misure strutturali di reale apertura dei mercati in termini tra laltro, di superamento delle congestioni di rete, di sviluppo e rinnovo dei parchi di generazione, di avvio dei mercati a copertura del rischio e di nuova razionale/efficiente ubicazione degli impianti futuri, potrebbe muovere lassetto di mercato da una situazione di chiaro sfruttamento di potere di mercato unilaterale verso un equilibrio tacitamente collusivo, tendente a replicare gli effetti indesiderati del primo in termini di elevatezza dei prezzi e riduzione delle quantit offerte. Intervento regolatorio e intervento antitrust in materia di esercizio del potere di mercato Affinch si possano creare e mantenere condizioni di concorrenzialit del mercato dellenergia elettrica necessario che lautorit di regolazione del settore a promozione della concorrenza e lautorit a tutela della concorrenza intervengano in maniera coordinata, nellambito delle rispettive competenze, sia ex-ante sulle condizioni di funzionamento del medesimo, che ex-post con interventi di valutazione e sanzione dei possibili illeciti. Per quanto riguarda le condizioni strutturali di funzionamento del sistema, lAEEG opera in modo da creare le condizioni che consentano agli operatori del settore, e al Gestore della rete, di assumere decisioni di investimento, di produzione e di consumo efficienti ed efficaci. Ci sottintende interventi sullassetto del mercato elettrico volti ad assicurare che il mercato stesso sia in grado di offrire corretti segnali sia di breve che di lungo termine circa le condizioni di domanda e offerta delle varie risorse in esso negoziate a livello locale e nazionale. Al fine di valutare lefficienza e lefficacia degli interventi effettuati sulla struttura e sul disegno di mercato, nonch per valutare gli effetti di eventuali comportamenti opportunistici assunti dagli operatori, si rende necessaria unattivit di monitoraggio degli esiti del mercato. Mentre lAEEG esercita tale funzione continuativa di monitoraggio del mercato, lAGCM opera ogni qual volta si ravvisino specifiche violazioni della normativa antitrust sui mercati rilevanti. Nellambito del monitoraggio, lautorit di regolazione controlla e valuta le dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato, il grado di concorrenzialit del mercato, nonch lefficacia delle regole di funzionamento dei mercati. Laccertamento di problematiche strutturali o comportamentali, sottostanti la formazione dei prezzi e, pi in generale, connesse con il funzionamento dei mercati indispensabile al regolatore per valutare lopportunit di modificare o sviluppare appositi strumenti di mercato volti a limitare il ripetersi di simili situazioni. Sul punto rilevante sottolineare che le misure di controllo delle BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
38 politiche di prezzo comportano inevitabili distorsioni ai segnali che il libero operare della concorrenza dovrebbe fornire al mercato e, pertanto, devono essere viste come misure transitorie, indispensabili a gestire la fase di transizione verso un mercato maturo e concorrenziale. Daltro canto, interventi di regolamentazione volti a controllare il comportamento degli operatori, cos come gli interventi antitrust, non possono essere sostitutivi degli interventi strutturali sullofferta o sulla domanda di energia elettrica, essendo solo questi ultimi il modo corretto per modificare il funzionamento del mercato e per indurre strategie competitive da parte degli operatori. Intervento regolatorio e intervento antitrust sono quindi da considerare come modalit complementari di intervento ex-ante ed ex-post per correggere distorsioni nelle strategie degli operatori e per assicurare che il mercato dia i corretti segnali di riorganizzazione (in termini di incentivo agli investimenti nelle reti e nel parco impianti). In questottica, le analisi sulla evoluzione dei prezzi condotte dal regolatore e finalizzate ad accertare distorsioni circoscritte ad archi temporali limitati, possono condurre ad un successivo inquadramento delle medesime secondo le fattispecie previste dal diritto antitrust, se poste in essere da un soggetto dominante che persegue una strategia sufficientemente articolata e ripetuta nel tempo a scopo escludente, di ostacolo allentrata o di distorsione degli assetti competitivi attuali o potenziali. Partendo dalle strategie di esercizio di potere di mercato unilaterale, si osserva che, in una prospettiva antitrust, la distinzione tra condotte unilaterali lecite e condotte illecite strettamente legata a due accertamenti: (i) lesistenza di una posizione dominante delloperatore sul mercato rilevante, (ii) la finalit del comportamento sotto osservazione. La posizione dominante il pre-requisito da accertare affinch loperatore possa ritenersi soggetto a speciali responsabilit, quindi per ritenere abusive forme di esercizio del potere di mercato tali da restringere/distorcere o limitare il confronto competitivo. Nel settore elettrico la dominanza (i) dimostrabile alla luce della posizione detenuta in termini di capacit di generazione, di ubicazione del parco impianti e della sua struttura; (ii) normalmente segnalata dal mercato con lacquisizione del ruolo di operatore pivotale, in modo stabile e su una quota di domanda servita rilevante. Il secondo passaggio consiste nello stabilire quando le condotte delloperatore dominante rientrano nellesercizio lecito del potere di mercato unilaterale, oppure in una condotta abusiva. E possibile affermare che lesercizio lecito quando si tratta di una condotta individualmente razionale, ossia volta alla massimizzazione della funzione di profitto dellimpresa che la pone in essere e non, invece, alla creazione di strategie escludenti o di ostacolo allingresso/permanere dei concorrenti sul mercato rilevante, o ancora al trasferimento della dominanza in altre aree/mercati. Una valutazione particolarmente complessa quella relativa alla fattispecie di esercizio abusivo del potere di mercato connessa alla fissazione di prezzi ritenuti eccessivamente onerosi; si tratta di una fattispecie espressamente prevista come caso di abuso di posizione dominante sia dallarticolo 82 del Trattato di Roma sia dallarticolo 3 della legge 287/90. La valutazione non facile in quanto implica lapplicazione della fattispecie di abuso di posizione dominante nel caso di condotte finalizzate allo sfruttamento del potere di mercato attraverso la fissazione di prezzi pi elevati rispetto a quelli che un operatore fisserebbe, in condizioni di efficienza, per massimizzare i propri profitti. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
39 In tale prospettiva, la strategia delloperatore dominante nel fissare i prezzi allingrosso dellenergia in una macrozona, potrebbe essere vista come condotta abusiva se utilizzata dalloperatore stesso come modalit per porre in essere forme di trasferimento del potere di mercato detenuto in una zona su unaltra (c.d leverage). Labuso potrebbe ravvisarsi, ad esempio, quando la strategia di prezzo non risulta definita con riferimento allo specifico mercato geografico (o del prodotto) ritenuto rilevante, bens entro un confine competitivo pi ampio. In entrambi i casi il prezzo potrebbe qualificarsi come eccessivamente oneroso non perch rapportato ad un parametro di riferimento ipotetico, bens perch esito razionale (nellottica delloperatore dominante) e al tempo stesso in violazione della legge antitrust, di una funzione che incorpora lobiettivo di leverage o di acquisizione del potere di mercato con effetti restrittivi a danno dei concorrenti. Linee di intervento Il quadro in materia di concorrenza rappresentato nella presente indagine conoscitiva, quantificato a mezzo degli indici di pivotalit e degli indicatori di dominanza calcolati sui vari mercati geografici rilevanti con riferimento ai primi mesi di funzionamento del sistema delle offerte nellanno 2004, evidenzia inequivocabilmente ed in modo trasparente, anche in termini di evoluzione dei prezzi, una serie di gravi criticit. Data la previsione di crescita del parco di generazione e di sviluppo della rete per lanno 2005, lanalisi qui effettuata dovrebbe essere sostanzialmente rappresentativa anche delle condizioni di mercato che verranno a determinarsi nellanno in corso; auspicabilmente, solo dal 2006, per alcune zone di mercato, potranno verificarsi evoluzioni positive dellassetto competitivo dellofferta di energia elettrica. Tuttavia, si ritiene che la scelta operata a favore dellintroduzione di meccanismi compiuti di mercato nel settore dellenergia elettrica, vale a dire laver affidato la ricerca dellequilibrio nelle attivit di negoziazione allingrosso a sistemi di mercato e non gi a determinazioni amministrate, oltre che essere una scelta irreversibile, certamente in grado di indirizzare i comportamenti degli operatori, cos come gli interventi delle Istituzioni e dei soggetti preposti alla realizzazione delle politiche di settore, verso la realizzazione, nel medio termine, di un vero assetto competitivo ed una riduzione del livello dei prezzi dellenergia elettrica allingrosso rispetto ai livelli attuali. Affinch questa funzione di indirizzo implicito svolta dal mercato sia efficace, il mercato allingrosso di energia elettrica nazionale dovrebbe evolvere verso un assetto meno condizionato dallex-monopolista ENEL, aumentando la capacit di reagire adeguatamente da parte di altri soggetti alle strategie delloperatore dominante, tanto dal lato dellofferta concorrente di ENEL, quanto dal lato della domanda. A tal fine, appare necessario adottare misure in merito agli assetti strutturali e di promozione dello sviluppo di unofferta competitiva di energia elettrica, nonch allassetto regolamentare della domanda. Per quanto riguarda lassetto strutturale dellofferta di energia elettrica, si ritiene che si debba procedere sollecitamente secondo le seguenti linee. a) Conferire priorit agli interventi sulla rete di trasmissione nazionale in grado di ridurre al minimo, rispetto alla situazione attuale, i rischi di congestione interzonali. Si tratta di interventi determinanti al fine di consentire che la nuova capacit di generazione che verr ad installarsi nei BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
40 prossimi anni, e localizzata nelle aree gi eccedentarie (nord) esportatrici nel resto del paese, possa rappresentare uneffettiva opportunit concorrenziale rispetto allofferta delloperatore dominante. b) Nellambito degli interventi di cui in sub a), potenziare, in misura coerente con gli sviluppi della rete di trasmissione nazionale, le linee di interconnessione con lestero e promuovere la realizzazione di linee dirette. Al riguardo, si ritiene che, rispetto al passato sino allanno 2004, vada perseguita e continuata la linea di garantire modalit concorrenziali di allocazione della capacit di interconnessione in grado di veicolare lofferta di energia estera sul mercato borsistico, non a beneficio dei principali operatori presenti nella produzione nazionale ma a vantaggio diretto della concorrenza nellofferta di energia elettrica e dellabbattimento dei prezzi. c) Favorire linsediamento, da parte dei soggetti diversi dalloperatore dominante, di nuovi poli di produzione nelle zone di mercato che risultano ad oggi deficitarie rispetto alla domanda zonale, al fine di un riequilibrio energetico zonale mirato soprattutto alla promozione della concorrenza nellofferta di energia elettrica. d) Prevedere misure atte a garantire che, nel periodo transitorio fino al raggiungimento di un assetto competitivo dellofferta, siano rimosse o minimizzate le situazioni di potenziale esercizio di potere di mercato. In particolare debbono essere poste in atto misure, alternative o parzialmente congiunte, che consentano di: (i) disciplinare le offerte di vendita dei soggetti dominanti in modo da ripristinare nel mercato condizioni competitive; (ii) creare le condizioni affinch i soggetti dominanti non possano trarre indebito vantaggio da strategie di offerta che condizionano negativamente la dinamica di formazione dei prezzi. e) Evitare sottrazione di capacit produttiva al mercato. In una prospettiva di medio termine in cui la dominanza unilaterale di ENEL sul mercato potrebbe venir meno, rilevante assicurare che tutta la capacit produttiva sia offerta al fine di evitare la creazione di artificiose scarsit di offerta, anche di tipo collaborativo tra i soggetti produttori, ai soli fini speculativi. Sul piano della promozione della concorrenza nel mercato, invece, sempre con riferimento allofferta di energia elettrica, occorre: a) rafforzare le misure volte a garantire lo sviluppo di un mercato stabile in cui gli operatori operano anche sulla base di contratti di medio/lungo termine; b) mantenere, almeno sino allo sviluppo di un livello di concorrenza adeguato in tutte le zone del territorio nazionale, lorganizzazione su base zonale che fornisce i segnali di prezzo idonei a rendere evidenti le criticit del sistema, sia agli operatori privati che alle Istituzioni ed ai soggetti pubblici interessati; quindi i corretti incentivi alla realizzazione ed alla prioritarizzazione degli investimenti in parchi di generazione efficientemente strutturati e ubicati; ogni eventuale evoluzione della configurazione delle zone nel medio-lungo termine dovr tener conto, al fine di garantire condizioni di certezza nelle scelte di investimento, degli sviluppi conseguiti nelle reti e nella dislocazione della nuova produzione; c) perseguire soluzioni, dato lo stretto nesso intercorrente tra i limiti nella capacit di trasmissione inter-zonale e lindispensabilit di ENEL nel soddisfacimento contestuale della domanda in pi zone, mirate a controllare che limpresa dominante sul territorio non tragga indebiti vantaggi dallesercizio di strategie collegate in varie zone del Paese; d) impedire linstaurarsi di un meccanismo di mercato distorto nella determinazione dei prezzi e delle quantit (quindi dei segnali e degli incentivi che esso pu dare) dalleventuale esercizio abusivo del potere di mercato, al fine di consentire che i soggetti concorrenti di ENEL (gli esistenti BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
41 ed i potenziali nuovi entranti) abbiano corretti riferimenti di mercato per gli investimenti in generazione. Le attivit di monitoraggio e di regolazione ex ante e di repressione di eventuali comportamenti abusivi, svolte dallAutorit di regolazione e dallAutorit di tutela della concorrenza, sono finalizzate ad evitare che una tale distorsione si produca, e quindi che i segnali di prezzo sul mercato dellenergia siano trasparenti e tempestivamente trasmessi ai corretti destinatari.Solo in questo modo appare possibile che il meccanismo di mercato assuma il vero ruolo di indirizzo e di segnale affinch si venga a creare una offerta di energia in grado - per tipologia, costi, capacit e ubicazione degli impianti di formulare strategie credibili, e concorrenziali, rispetto a quelle delloperatore dominante. Quanto, invece, alle misure per favorire un assetto concorrenziale della domanda di energia elettrica, rispetto ad un primo periodo (2004) in cui essa stata espressa in forma aggregata dal Grtn, la modifica operativa che la vede attiva dall1 gennaio 2005 sul MGP e MA appare una misura nella giusta direzione. Inoltre, si ritiene debbano sempre pi svilupparsi adeguati strumenti di copertura del rischio di prezzo (contratti differenziali standardizzati, prodotti derivati negoziati anche su appositi mercati organizzati, ecc.), in grado di facilitare la partecipazione attiva e consapevole della domanda e di incentivare strategie di acquisto dellenergia elettrica maggiormente reattive alle variazioni di prezzo (evidenziando le possibili elasticit della medesima). A ci pu essere dato un contributo sostanziale, da un lato, accelerando il processo di installazione e gestione dei misuratori orari su tutti i livelli di tensione dei clienti finali e, dallaltro, sostenendo iniziative mirate allutilizzo razionale dellenergia.
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43 PUBBLICITA' INGANNEVOLE E COMPARATIVA PI4624 - CONSORZIO ACETO BALSAMICO MODENA Provvedimento n. 14032 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004, un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio pubblicitario rappresentato dal depliant del Consorzio Aceto Balsamico di Modena diffuso a Modena in occasione di manifestazioni promozionali avvenute nel 2004, nel quale si fa riferimento, tra laltro, alla certificazione volontaria di prodotto rilasciata sullaceto in questione da parte del Cermet. Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra il prodotto pubblicizzato (Aceto Balsamico di Modena: di seguito: ABM) ed il pi pregiato prodotto DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (di seguito: ABTM). Infatti, per questultimo prodotto il Cermet lOrganismo autorizzato per la certificazione Dop (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92). Nella segnalazione si solleva, altres, lesigenza di riservare le certificazioni di prodotto ai soli alimenti tutelati da regimi speciali (Dop, Igp, Stg) mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc. In conclusione, secondo il segnalante, il messaggio innanzi indicato potrebbe indurre i consumatori a credere erroneamente che il prodotto pubblicizzato (AMB) sia, invece, assimilabile al noto e rinomato prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza consentire di distinguere le caratteristiche, la natura e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
44 II. MESSAGGIO Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dal depliant del Consorzio Aceto Balsamico di Modena diffuso a Modena in occasione di manifestazioni promozionali svoltesi nel corso dellanno 2004. Il pieghevole, nella parte propriamente illustrativa del prodotto, riporta le seguenti indicazioni: LAceto Balsamico di Modena il prodotto ottenuto, con particolare e tradizionale tecnologia, dalla fermentazione alcolica ed acetica di mosti duva, eventualmente sottoposti a parziale fermentazione o concentrati anche a fuoco diretto, con laggiunta di unaliquota di aceto vecchio di almeno 10 anni, in modo da conferire al prodotto i caratteri organolettici tipici. Si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento). Inoltre, se rispetto ai primi pu offrire un profumo pi gradevole e un pi delicato sapore agrodolce, dellaltro non pu vantare la corposit e il lungo invecchiamento[] . Nella parte intitolata Qualit e Garanzie per il consumatore si legge [] Inoltre il Consorzio ha conseguito la Certificazione Volontaria del Prodotto da parte del CERMET, che nel rispetto di un rigoroso disciplinare di produzione, prevede: - lutilizzo di mosti provenienti esclusivamente da uve prodotte in Emilia Romagna; - laffinamento e invecchiamento in botti di legno, censite dal Consorzio; - il controllo chimico e organolettico di tutta la produzione, da parte di selezionati laboratori di analisi []. Sono riportate, infine, due versioni del contrassegno consortile, attestante la corretta applicazione del Disciplinare Tecnico certificato: bordeaux per contraddistinguere un prodotto affinato; bianco per attestare un invecchiamento minimo di tre anni del prodotto, definito pertanto invecchiato. III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, al Consorzio Aceto Balsamico di Modena ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92, per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione: Il Consorzio ha conseguito la certificazione Volontaria di Prodotto da parte del Cermet (); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del prodotto Dop ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15/1/2001 sulla Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000). IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, al Consorzio ABM ed al Cermet - in qualit di BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
45 operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della comunicazione stessa, informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti aspetti: natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le differenze rispetto allABTM Dop; ruolo concretamente assunto dal Cermet per il prodotto pubblicizzato (ABM); ruolo svolto dal Consorzio ABM; modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto pubblicizzato; programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri strumenti di diffusione. Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, al Consorzio Produttori ABTM di trasmettere un esemplare di ABTM Dop (con la relativa certificazione di prodotto rilasciata dal Cermet), nonch di fornire informazioni sul ruolo del Consorzio stesso, nonch sulle differenze tra tali il prodotto Dop ABTM ed il prodotto ABM. Con comunicazione del 18 ottobre 2004, il Consorzio Produttori ABTM ha asserito quanto segue: il Consorzio titolare del marchio di forma della bottiglia da 100 ml utilizza per lABTM, nonch risulta lorganizzazione che ha richiesto il riconoscimento del regime DOP per il prodotto in questione ed ha svolto funzioni di vigilanza in ossequio allincarico conferito con il D.M. del 15 maggio 1987; attualmente il Consorzio impegnato nella difesa del marchio di forma della bottiglia in quanto un gruppo di fabbricanti di ABM (costituenti un altro Consorzio denominato Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena) non lo ritiene validamente registrato ed ha presentato ricorso per ottenerne lannullamento al fine di utilizzare liberamente la bottiglia; il sigillo di garanzia apposto sulla confezione di ABTM, e attualmente adottato, diverso da quello allegato alla domanda di registrazione, in quanto stato imposto al Consorzio di eliminare il marchio del Consorzio Produttori e di inserire la scritta Garantito dal Ministero delle Politiche Agricole come prodotto DOP; il Consorzio, su indicazione della Regione Emilia Romagna, ha segnalato al Mipaf lorganismo di certificazione Cermet. Tuttavia, recentemente il Consorzio stesso ha chiesto che lincarico di certificazione dellABTM venga attribuito ad un altro Ente; in ordine alle differenze esistenti tra lABTM Dop e lABM: il primo un condimento mentre il secondo un particolare aceto di vino; la metodologia produttiva dellABTM Dop si basa sulla tecnica dei travasi, in botti sempre pi piccole, di mosto cotto ottenuto esclusivamente da uve tipiche coltivate nella provincia di Modena, per un periodo non inferiore a 12 anni; le caratteristiche di composizione e le modalit di preparazione dellABM sono, invece, fissate dal DM del 3 dicembre 1965; con riferimento alla coesistenza delle due denominazioni, il Consorzio riceve spesso richieste di chiarimenti e segnalazioni che evidenziano la difficolt dei consumatori ad evincere dai vari messaggi pubblicitari le differenze effettivamente esistenti tra i due prodotti. Con comunicazione del 20 ottobre 2004 lOrganismo di certificazione Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni: BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
46 la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo, che il Cermet svolge per il prodotto ABM concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione; nel caso dellABM esiste oltre al predetto Documento Tecnico anche un apposito Disciplinate di produzione previsto dallOrganizzazione Consortile che raggruppa i produttori in questione (Consorzio ABM); le certificazioni volontarie di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP e STG; per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert; lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul predetto documento tecnico Cermet n. 003.1 1 ; il Cermet , inoltre, autorizzato anche allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit - condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000; la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto mentre il secondo un condimento alimentare riservato a piatti di alta gastronomia; letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi sufficienti a consentirne unefficace e immediata distinzione da parte dei consumatori. Basti pensare, a tal proposito, che lunica bottiglietta autorizzata per limmissione di ABTM Dop sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml; il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo ed utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento. Lindicazione adottata , peraltro, ben diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM sottosposto a certificazione volontaria. In data 24 novembre 2004 pervenuta la memoria del Consorzio ABM la quale, in sintesi, evidenzia quanto segue: Il Consorzio ABM stato costituito nel 1993 allo scopo precipuo di tutelare e qualificare la produzione e la diffusione dellABM e, in particolare, di avviare e favorire il processo di registrazione in ambito comunitario, come Igp, della denominazione Aceto Balsamico di Modena. In tale prospettiva il Consorzio ABM ha stilato un rigoroso disciplinare di produzione che, definendo in termini pi precisi e rigorosi le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ha integrato il disposto
1 Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
47 del DM del 3 dicembre 1965, il quale, appunto, regola la denominazione in questione. Detto disciplinare stato posto alla base della suddetta richiesta di registrazione Igp ormai in fase avanzata nonostante le continue contestazioni legali e la continua guerra da parte dei produttori di ABTM Dop; per rafforzare e garantire tale sistema di promozione e tutela della qualit dellABM, il controllo del rispetto dei requisiti stato affidato ad un organismo esterno abilitato alla certificazione: il Cermet; il pi nobile prodotto D.O.P. (ABTM) stato riconosciuto solo dopo che i consumatori avevano gi potuto conoscere ed apprezzare lABM ovvero attraverso lapposito DM del 5 aprile 1983. Per tale prodotto stata, quindi, creata la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena; esistono, in ogni caso, numerose differenziazioni nella presentazione e commercializzazione dei due prodotti (ABM e ABTM Dop) che rendono, di fatto, praticamente impossibile una reale confusione tra le due diverse categorie di consumatori a cui i prodotti stessi si rivolgono. La prima di queste sostanziali diversit pu essere ricondotta al fatto che lABTM Dop deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una particolare bottiglia da 100ml avente una prestabilita foggia -del tutto peculiare ed individualizzante- mentre lABM pu essere venduto solo in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima; ulteriore elemento distintivo costituito da un enorme differenza di prezzo visto che per lABM oscilla tra i 5 e i 10 euro a confezione, mentre per lABTM il prezzo minimo a confezione si attesta intorno ai 70 euro; dalle precisazioni innanzi fornite pu evincersi, quindi, che per quanto concerne il depliant oggetto della denuncia appare estraneo ad esso qualsivoglia profilo di ingannevolezza. Infatti, non solo ogni indicazione in esso contenuta veritiera e corretta, ma il pieghevole ha anche la premura di segnalare e rimarcare la differenza essenziale esistente tra il prodotto reclamizzato (ABM) ed il pi nobile e particolare ABTM; in definitiva il denunciante sembra implicitamente contestare quello che rappresenta un legittimo status quo, ovvero la simile denominazione dei due prodotti, nonch la circostanza che gli stessi siano certificati dal medesimo Organismo (Cermet). Tali profili, tuttavia, non possono certamente rappresentare elementi di ingannevolezza del messaggio oggetto di contestazione, il quale pubblicizza in maniera precisa e veritiera lABM, lattivit del relativo Consorzio tra i produttori e la certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet preoccupandosi, addirittura, di evidenziare anche le differenze tra lABM e lABTM. Con memoria del 10 dicembre 2004 il Consorzio ABM ha trasmesso copia del Decreto del 18 novembre 2004 con cui il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di registrazione in ambito U.E. come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato la protezione temporanea a livello nazionale alla stessa denominazione (Aceto Balsamico di Modena). Il predetto recente D.M. reca in allegato un apposito disciplinare di produzione, il quale prevede caratteristiche di produzione ed imbottigliamento del prodotto analoghe a quelle gi assicurate dal Consorzio stesso, nonch sottosposte alla certificazione volontaria di prodotto del Cermet. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
48 In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005. In data 12 gennaio 2005 pervenuta, infine, la memoria del Consorzio ABM nella quale si evidenzia, in sintesi, quanto segue: il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (CTABTM) stato costituito da imprese che producono sia ABM che ABTM ed allo stesso aderiscono anche enti pubblici locali, quali la Provincia di Modena e la Camera di commercio di Modena; la controversia in corso cui si riferisce il Consorzio ABTM che ha inviato la propria memoria allAutorit si fonda sul fatto che il CTABTM, dovendo imbottigliare lABTM nella peculiare bottiglia imposta per legge, ritiene non validamente registrabile la stessa come marchio da parte di un soggetto privato, quale appunto il predetto Consorzio ABTM; fermo restando che la questione inerente la coesistenza delle due denominazioni quasi omonime esula dalloggetto del procedimento istruttorio davanti allAutorit, il fatto (asserito ma non dimostrato) che i consumatori richiedano spesso al Consorzio ABTM chiarimenti in ordine alle differenze esistenti tra lABM e lABTM non fa altro che dimostrare la consapevolezza degli stessi circa lesistenza di due prodotti distinti aventi diversa ma simile denominazione e, comunque, modalit di presentazione, commercializzazione e prezzi completamente differenti. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio pubblicitario oggetto di contestazione volto a promuovere il prodotto conosciuto come Aceto Balsamico di Modena (ABM) evidenziandone le relative qualit. Il messaggio segnala, altres, il ruolo svolto dallapposito Consorzio costituito tra i produttori di ABM, nonch lattivit di certificazione volontaria di prodotto svolta a tal proposito dal Cermet sullABM. Il messaggio precisa che il prodotto pubblicizzato (ABM) va distinto sia dai comuni aceti di vino che dallABTM Dop (Si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento). Inoltre, se rispetto ai primi pu offrire un profumo pi gradevole e un pi delicato sapore agrodolce, dellaltro non pu vantare la corposit e il lungo invecchiamento). Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria dellABM prodotto dalle aziende aderenti al predetto Consorzio CABM. La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal D.M. del 3 dicembre 1965 fissando, quindi, i requisiti e le caratteristiche di tale prodotto. I requisiti in questione riguardano essenzialmente i seguenti elementi: produzione effettuata nelle province di Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna, affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di 3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
49 Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che -in occasione della presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM- il Consorzio CABM ha deciso di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati, quindi, elaborati i citati Documenti Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM. Quanto, poi, al duplice ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM) oggetto di contestazione da parte del consumatore segnalante, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente. In questottica, lABM delle aziende associate al Consorzio ABM e lABTM sono entrambi sottoposti allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione (il Cermet), ma, mentre il primo oggetto di una certificazione volontaria di prodotto basata sul citato documento tecnico, il secondo oggetto di una certificazione di prodotto Dop che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. (con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000). Dalle risultanze istruttorie emerso, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione volontaria di prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Infatti, nel 2000 il Cermet ha rilasciato al Consorzio ABM la certificazione di prodotto, dichiarando la conformit dellABM delle aziende appartenenti al Consorzio stesso ai requisiti previsti dal citato Documento Tecnico (DT 003.1) e, successivamente -ovvero nel 2001- stato autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM. Peraltro, il riferimento al Cermet riportato sulle etichette dellABTM Dop facoltativo ed utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento. Lindicazione adottata , comunque, diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto), il quale viene -invece- utilizzato sulletichetta dellABM sottosposto a certificazione volontaria. In questottica, appare veritiera la principale indicazione oggetto di contestazione secondo cui Il Consorzio ha conseguito la certificazione Volontaria di Prodotto da parte del Cermet , n appare plausibile ritenere che la stessa sia idonea ad ingenerare confusione tra lABM ed il pi pregiato prodotto ABTM. Oltre alle indicazioni fornite dallo stesso messaggio pubblicitario denunciato il quale esplicita la principale differenza tra lABM e lABTM Dop 2 , dalla documentazione acquisita nel corso del procedimento emergono, in ogni caso, ulteriori profili di differenziazione che appaiono rendere difficile una concreta confusione tra i due prodotti al momento della decisione di acquisto da parte dei consumatori. In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori 3 ; b) la diversa foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati.
2 A tal proposito, il messaggio pubblicitario denunciato, nel descrivere, lABM propagandato segnala ai consumatori potenziali acquirenti che: si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento). 3 A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
50 In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop, mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore. Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine, lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben distinti da quelli destinati agli aceti di vino. Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie. In ogni caso, come innanzi accennato, lo stesso messaggio pubblicitario denunciato, nella presentazione del prodotto reclamizzato (ABM) si preoccupa di distinguerlo espressamente dallABTM Dop (Si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento). Inoltre, nella pubblicit dellABM non compare alcun elemento di riferimento al particolare regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM. Il messaggio non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in questione. Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre 2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92. Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ecc. Esulano, infine, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili. RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena (ABM) non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche di tale prodotto, nonch alle differenziazioni sussistenti rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) DOP; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
51 DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalloperatore pubblicitario Consorzio Aceto Balsamico di Modena, non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
52 PI4624A - ACETO BALSAMICO FINI Provvedimento n. 14033 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 e integrata in data 2 settembre 2004, un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena -Fini acquistata nel 2004 presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto Certificato. Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM - Dop -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione Dop (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92). In particolare, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate agli alimenti tutelati da regimi Dop, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc. La presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet come certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico di Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le caratteristiche e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione. Infine, sulla confezione di ABM Fini viene riportato un colorante che non risulta presente su altre bottiglie di ABM. II. MESSAGGIO Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fini S.r.l., la quale reca il sigillo con il logo del BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
53 marchio Cermet, la scritta prodotto certificato con lindicazione ALI 00-02 ed il contrassegno consortile CABM bordeaux con la dicitura affinato. Segue lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la sede del produttore. III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Fini S.r.l. ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92 per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione Cermet (seguita dalla precisazione Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del prodotto Dop ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15/1/2001 sulla Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000). IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Fini ed al Cermet - in qualit di operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione, informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti aspetti: 1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le differenze rispetto allABTM Dop; 2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato (ABM); 3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto pubblicizzato; 4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri strumenti di diffusione. Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, alloperatore Fini S.r.l. di inviare un campione della confezione oggetto di contestazione. Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni: 1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo, concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione; 2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG; 3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
54 4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1 1 ; 5. pi precisamente, il prodotto ABM dellazienda Fini S.r.l. oggetto di certificazione volontaria di prodotto da parte di Cermet; 6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit - condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000; 7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto mentre il secondo un condimento alimentare; 8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata per limmissione di ABTM Dop sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml; 9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo e utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM certificato. In data 15 novembre 2004 pervenuta la memoria della societ Fini S.r.l. nella quale, in sintesi, evidenzia quanto segue: 1. le contestazioni mosse dal denunciante appaiono essenzialmente riconducibili a due profili: limpiego abusivo del contrassegno consortile e della certificazione con il logo Cermet e lutilizzo di un non ben identificato colorante nella preparazione del prodotto; 2. il colorante denunciato altro non che il caramello (esplicitamente segnalato nella lista degli ingredienti riportata sulletichetta della confezione) autorizzato fin dal 1933 per la produzione dellABM ed il cui utilizzo espressamente disciplinato dallarticolo 3 del D.M. 3 dicembre 1965; 3. nella seconda met degli anni novanta, dopo la presentazione alla Commissione CE della domanda di registrazione come IGP dellABM, la Regione Emilia Romagna ha suggerito che le aziende facenti parte dellapposito Consorzio sottoponessero il prodotto a certificazione volontaria affidandolo al Cermet, Ente a partecipazione regionale. Per tale ragione il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base stato elaborato un apposito Documento Tecnico da parte del Cermet; 4. lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM oggetto, quindi, di una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet. Pertanto, la societ Fini - facente parte del predetto Consorzio ABM legittimamente lo mette in evidenza sulla base della licenza duso del marchio Cermet;
1 Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
55 5. la sentenza del 15 luglio 2004 della Corte di Giustizia CE relativa al caso C239/2002 ha espressamente riconosciuto il diritto delle imprese di segnalare sulle etichette dei propri prodotti le certificazioni e gli attestati ottenuti, di cui sia possibile provare lautenticit; 6. il Cermet svolge attivit di controllo sullABM delle aziende associate al Consorzio ABM da tempo anteriore rispetto al successivo conferimento di analogo incarico da parte del Consorzio Produttori Aceto Balsamico Tradizionale Dop e detto successivo incarico certamente non limita il diritto/dovere di Fini S.r.l. di avvalersi dei servizi del Cermet e di darne indicazione nelle confezioni dei propri prodotti; 7. si tratta, quindi, di unapposita certificazione di prodotto (e non di una certificazione del processo produttivo) effettuata dal Cermet sullABM rispetto alla quale le aziende produttrici certificate, come appunto Fini S.r.l., devono riportare gli estremi di tale processo indicando lEnte certificatore ed il numero del certificato (ALI 00-02 nel caso di specie); 8. lABM in Italia ha avuto un riconoscimento ufficiale gi nel 1933 ed stato disciplinato con DM del 3 dicembre 1965, mentre solo nel 1983, per distinguerlo dal primo, lABTM riceveva una disciplina ad hoc; 9. la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha ottenuto la registrazione come Dop nel 2000 mentre alla denominazione Aceto Balsamico di Modena il Mipaf con Decreto del 18 novembre 2004 ha accordato protezione transitoria a livello nazionale, in attesa che la Commissione CE si pronunci sulla richiesta di registrazione della stessa in ambito U.E. come IGP; 10. lABM distribuito in bottiglie aventi diversa forma (ogni impresa produttrice ha la sua), con capienza minima di 250 ml e massima di 500 ml mentre lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - e una capienza che non ha mai superato i 100 ml; 11. la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto mentre quella dellABM pone in rilievo il marchio del produttore; 12. il prezzo al litro dellABM varia dai due euro a poche decine di euro, mentre lABTM costa tra i 400 e gli 800 euro a litro, a seconda dellinvecchiamento; 13. lABM un particolare aceto di vino, e come tale viene utilizzato per la preparazione di piatti semplici (quali le insalate), lABTM invece un condimento per piatti di alta gastronomia; 14. lABM destinato alla generalit dei consumatori ed venduto nei negozi di generi alimentari insieme ai normali aceti di vino mentre lABTM un prodotto per intenditori venduto in negozi di nicchia. In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione di Aceto Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fini S.r.l. appare incentrato sullutilizzo del contrassegno bordeaux del Consorzio ABM, recante la scritta affinato, nonch sul marchio Cermet con lindicazione prodotto certificato. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
56 Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il numero della certificazione rilasciata. La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si aggiungono ai requisiti previsti dal citato D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le caratteristiche dellABM. Tali requisiti possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna, affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di 3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici. Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che la Regione Emilia Romagna, in occasione della presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM, ha suggerito alle aziende facenti parte dellapposito Consorzio ABM di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati elaborati i citati Documento Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM. Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM, quali la societ in questione Fini S.r.l., appare essere stato effettivamente sottoposto ad una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet come si evince dalla relativa etichetta recante il marchio Cermet seguito dallindicazione prodotto certificato. In altri termini, la societ Fini S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo mette in evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita licenza duso del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di certificazione (ALI 00- 02). Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM) evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert. Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo oggetto di una certificazione volontaria di prodotto (e non, come vorrebbe il denunciante, di processo produttivo) basata sui citati documenti tecnici, il secondo oggetto di una certificazione di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000. Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Nel 2000 detto ente rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM Dop. Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
57 tra lABM ed il pi pregiato prodotto ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i quali sussistono numerose differenziazioni fattuali. In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori 2 ; b) la diversa foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati. In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop, mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore. Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine, lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben distinti da quelli destinati agli aceti di vino. Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie. Sulla confezione dellABM Fini oggetto di contestazione non compare, in ogni caso, alcun elemento di riferimento al particolare regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM. Il messaggio denunciato non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in questione. Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre 2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92. Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ecc. Esulano, infine, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili. RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fini S.r.l. non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a
2 A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
58 pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche di tale prodotto e alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop; DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalloperatore pubblicitario Fini S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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59 PI4624B - ACETO BALSAMICO DEL DUCA Provvedimento n. 14034 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004, un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena Del Duca acquistata presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto Certificato. Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM - Dop -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione Dop (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92). In particolare, secondo la segnalazione, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate agli alimenti tutelati da regimi Dop, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc. In conclusione, la presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet come certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico di Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le caratteristiche e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione. II. MESSAGGIO Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto Balsamico di Modena Del Duca prodotto dalla societ Grosoli S.r.l., la quale reca il sigillo con il marchio Cermet, la scritta prodotto certificato con lindicazione ALI 00-02 ed il contrassegno consortile CABM di colore bordeaux con la dicitura affinato. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
60 Segue lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la sede del produttore Grosoli S.r.l.. III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Grosoli S.r.l. ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92 per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione Cermet (seguita dalla precisazione Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del prodotto Dop ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15/1/2001 sulla Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000). IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Grosoli ed al Cermet - in qualit di operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione, informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti aspetti: 1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le differenze rispetto allABTM Dop; 2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato (ABM); 3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto pubblicizzato; 4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri strumenti di diffusione. Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, alloperatore Fini S.r.l. di inviare un campione della confezione oggetto di contestazione. Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni: 1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo, concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione; 2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG; 3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
61 4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1 1 ; 5. pi precisamente, il prodotto ABM dellazienda Grosoli S.r.l. (Aceto Balsamico del Duca) oggetto di certificazione volontaria di prodotto da parte di Cermet; 6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit - condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000; 7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto mentre il secondo un condimento alimentare. 8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata per limmissione di ABTM Dop sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml; 9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo e utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM certificato. In data 24 novembre 2004 pervenuta la memoria della societ Grosoli S.r.l. la quale, in sintesi, evidenzia quanto segue: 1. la societ Grosoli una delle imprese del Consorzio ABM che da pi tempo opera nel settore, avendo iniziato la propria attivit nel 1974; 2. Il Consorzio ABM stato costituito nel 1993 allo scopo precipuo di tutelare e qualificare la produzione e la diffusione dellABM e, in particolare, di avviare e favorire il processo di registrazione in ambito comunitario, come Igp, della denominazione Aceto Balsamico di Modena; 3. In tale prospettiva il Consorzio ABM ha stilato un rigoroso disciplinare di produzione che, definendo in termini pi precisi e rigorosi le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ha integrato il disposto del DM del 3 dicembre 1965, il quale, appunto, regola la denominazione in questione. Detto disciplinare stato posto alla base della suddetta richiesta di registrazione Igp; 4. Per rafforzare e garantire tale sistema di promozione e tutela della qualit dellABM, il controllo del rispetto dei requisiti stato affidato ad un organismo esterno abilitato alla certificazione: il Cermet; 5. la certificazione rilasciata dal Cermet allABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM una vera e propria certificazione di prodotto;
1 Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
62 6. alle sole imprese associate che compiono entrambe le operazioni di produzione e di imbottigliamento dellABM nella provincia di Modena e Reggio Emilia, il Consorzio ABM consente lapposizione del proprio sigillo: bianco (per i prodotti invecchiati) o bordeaux (per i prodotti affinati); 7. Il pi nobile prodotto, di cui solo nel 1983 stata creata la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena- registrata a livello comunitario come Dop - un condimento che deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia di 100 ml avente una prestabilita foggia, mentre lABM pu essere venduto solo in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima; 8. La confezione segnalata evidenzia, con scritta centrale e ben visibile, che il prodotto acquistato Aceto Balsamico di Modena Del Duca; 9. non appare plausibile ritenere che la semplice menzione di un comune ente di certificazione possa ingenerare confusione tra i prodotti; nel caso di specie, poi, ci avvalorato dal fatto che i prodotti in questione presentano rilevanti elementi distintivi soprattutto in relazione alla confezione ed al prezzo; 10. Per quanto detto, legittimo e doveroso lutilizzo del logo Cermet e vera e corretta lindicazione prodotto certificato; 11. in definitiva il denunciante sembra non tanto lamentare lingannevolezza del messaggio quanto dolersi di un legittimo status quo, ossia della simile denominazione dei due prodotti e del fatto che gli stessi siano entrambi certificati dal Cermet. In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione dellAceto Balsamico di Modena Del Duca (prodotto dalla societ Grosoli S.r.l.) sulla quale sono stati riprodotti il contrassegno del Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM) di colore bordeaux, nonch ai lati la scritta affinato ed il logo del Cermet con lindicazione prodotto certificato. Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il numero della certificazione rilasciata. La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le caratteristiche dellABM. Tali requisiti dellABM possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna, affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di 3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici. Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che -in occasione della presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM- lapposito Consorzio tra le aziende produttrici di ABM ha BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
63 deciso di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati, poi, elaborati i citati Documenti Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM. Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM, quali la societ in questione Grosoli S.r.l. che produce lABM Del Duca, appare essere stato effettivamente sottoposto ad una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet come si evince dalla relativa etichetta recante il marchio Cermet seguito dallindicazione prodotto certificato. In altri termini, la societ Grosoli S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo mette in evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita licenza duso del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di certificazione. Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM) evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert. Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo oggetto di una certificazione volontaria di prodotto (e non, come vorrebbe il denunciante, di processo produttivo) basata sui citati documenti tecnici, il secondo oggetto di una certificazione di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000. Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Nel 2000 detto ente rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM Dop. Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione tra lABM ed il pi pregiato prodotto ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i quali sussistono numerose differenziazioni fattuali. In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori 2 ; b) la diversa foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati. In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop, mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
64 Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine, lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben distinti da quelli destinati agli aceti di vino. Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie. Sulla confezione dellABM Del Duca oggetto di contestazione non compare, in ogni caso, alcun elemento di riferimento al particolare regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM. Il messaggio denunciato non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in questione. Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre 2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92. Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ecc. Esulano, in ogni caso, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena Del Duca prodotto dalla societ Grosoli S.r.l. non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche del prodotto stesso ed alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop; DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalloperatore pubblicitario Grosoli S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
2 A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
65 Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
66 PI4624C - ACETO BALSAMICO IACOBAZZI Provvedimento n. 14035 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004, un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena - Giacobazzi acquistata nel 2004 presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto Certificato. Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM - DOP -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione DOP (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92). In particolare, secondo il segnalante, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate agli alimenti tutelati da regimi DOP, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc. In conclusione, la presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet come certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico di Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato prodotto DOP ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le caratteristiche e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione. Sulla confezione di ABM della societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. viene, infine, riportato un non meglio identificato antiossidante che non risulta presente su altre confezioni di ABM. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
67 II. MESSAGGIO Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l., la quale reca il sigillo con il marchio del Cermet; la scritta prodotto certificato ed il contrassegno consortile (CABM) di colore bianco con la dicitura invecchiato. Sul retro delletichetta viene riportato lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la sede del produttore. III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92 per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione Cermet (seguita dalla precisazione Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM DOP; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del prodotto DOP ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15 gennaio 2001 sulla DOP registrata con Reg. CE n. 813/2000). IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Fattorie Giacobazzi ed al Cermet - in qualit di operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione, informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti aspetti: 1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le differenze rispetto allABTM DOP; 2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato (ABM); 3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto pubblicizzato; 4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri strumenti di diffusione. Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni: 1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo, concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione; 2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
68 3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert; 4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1 1 ; 5. pi precisamente, il prodotto ABM delle aziende Fattorie Giacobazzi S.r.l., Grosoli S.r.l. (Aceto Balsamico del Duca) e Fini S.r.l., oggetto di certificazione volontaria di prodotto da parte di Cermet; 6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM DOP dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit - condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che descrive il prodotto ABTM DOP ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000; 7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM DOP risiede nel fatto che il primo un aceto mentre il secondo un condimento alimentare; 8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata per limmissione di ABTM DOP sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml; 9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM DOP facoltativo e utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM certificato. Con memoria pervenuta il 17 dicembre 2004, la societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. ha evidenziato, in sintesi, quanto segue: 1. le contestazioni mosse dal denunciante sembrano riguardare essenzialmente limpiego del contrassegno consortile e del logo di certificazione Cermet, nonch lutilizzo di un non ben identificato antiossidante nella preparazione del prodotto. In relazione a questultimo aspetto basti osservare che si tratta di anidride solforosa (come esplicitamente segnalato nella lista degli ingredienti riportata in etichetta), il cui utilizzo per la preparazione dellABM ammesso dal relativo disciplinare di produzione; 2. lABM prodotto dalle aziende associate al relativo Consorzio oggetto di una vera e propria certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet. Pertanto, la societ Giacobazzi - facente parte del Consorzio ABM- legittimamente evidenza tale circostanza sulla confezione oggetto di contestazione in virt dellapposita licenza duso del marchio Cermet; 3. con sentenza del 15 luglio 2004 la Corte di Giustizia CE (caso C239/2002) ha espressamente riconosciuto il diritto delle imprese di segnalare sulle etichette dei propri prodotti le certificazioni e gli attestati ottenuti, di cui sia possibile provare lautenticit;
1 Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
69 4. per le certificazioni di prodotto, le aziende certificate hanno lobbligo di indicarne gli estremi sui prodotti mediante lindicazione del nome dellente certificante; 5. il Cermet svolge attivit di controllo sullABM delle aziende associate al Consorzio ABM da tempo anteriore al conferimento di analogo incarico da parte del Consorzio Produttori Aceto Balsamico Tradizionale e detto successivo incarico certamente non limita il diritto/dovere della societ Giacobazzi S.r.l. di avvalersi dei servizi del Cermet, nonch di darne indicazione nelle confezioni dei propri prodotti; 6. quanto alle differenze esistenti tra i due prodotti si pu osservare che lABM ha avuto un riconoscimento ufficiale in Italia gi nel 1933 ed stato disciplinato con DM del 3 dicembre 1965, mentre solo nel 1983, per distinguerlo dal primo, lABTM DOP ha ricevuto una disciplina ad hoc; 7. la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha ottenuto la registrazione come DOP nel 2000 mentre alla denominazione Aceto Balsamico di Modena il Mipaf con Decreto del 18 novembre 2004 ha accordato protezione transitoria a livello nazionale, in attesa che la Commissione CE si pronunci sulla richiesta di registrazione della stessa in ambito U.E. come IGP; 8. lABM distribuito in bottiglie aventi diversa forma (ogni impresa produttrice ha la sua), con capienza minima di 250 ml e massima di 500 ml mentre lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - e una capienza che non ha mai superato i 100 ml; 9. la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto mentre quella dellABM pone in rilievo il marchio del produttore; 10. il prezzo al litro dellABM varia dai due euro a poche decine di euro, mentre lABTM costa tra i 400 e gli 800 euro a litro, a seconda dellinvecchiamento; 11. lABM un particolare aceto di vino, e come tale viene utilizzato per la preparazione di piatti semplici (quali le insalate), lABTM invece un condimento per piatti di alta gastronomia; 12. lABM destinato alla generalit dei consumatori ed venduto nei negozi di generi alimentari insieme ai normali aceti di vino mentre lABTM un prodotto per intenditori venduto in negozi di nicchia; 13. da unapposita lettera risalente al 6 luglio 1987, indirizzata al Mipaf ed alla Camera di Commercio di Modena, si pu evincere come lo stesso Consorzio ABTM avesse escluso a suo tempo ogni possibilit di confusione tra ABM e ABTM rilevando che si tratta di prodotti diversi e distinti anche dal punto di vista merceologico, organolettico, chimico, produttivo che significativamente il legislatore appella, rispettivamente, aceto e condimento e le cui produzioni a parere dello scrivente Consorziopossono coesistere con le attuali denominazioni senza il rischio di determinare turbativa nel consumatore. In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del DPR 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione di Aceto Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. appare incentrato sullutilizzo del BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
70 contrassegno del Consorzio CABM di colore bianco, recante la scritta invecchiato, nonch sul marchio Cermet con lindicazione prodotto certificato. Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il numero della certificazione rilasciata. La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal citato D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le caratteristiche dellABM. Tali requisiti dellABM possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna, affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di 3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici. Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che la Regione Emilia Romagna, in occasione della presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM, ha suggerito alle aziende facenti parte dellapposito Consorzio ABM di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati elaborati i citati Documenti Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM. Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM appare essere stato effettivamente sottoposto ad una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet come si evince dalla relativa etichetta recante il marchio Cermet seguito dallindicazione prodotto certificato. In altri termini, la societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo mette in evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita licenza duso del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di certificazione. Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM) evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert. Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo oggetto di una certificazione volontaria di prodotto basata sui citati documenti tecnici, il secondo oggetto di una certificazione di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000. Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM DOP. Nel 2000 detto ente rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM DOP. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
71 Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione tra lABM ed il pi pregiato ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i quali sussistono numerose differenziazioni fattuali. In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori 2 ; b) la diversa foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati. In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima. La bottiglia di ABTM esalta, altres, visivamente la denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti DOP, mentre quella dellABM non riporta naturalmente alcuna indicazione di regimi di protezione DOP. Inoltre, a differenza dellABM, lABTM DOP un condimento utilizzato nella preparazione di piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine, lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben distinti da quelli destinati agli aceti di vino. Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie. Sulla confezione dellABM della societ Fattorie Giacobazzi oggetto di contestazione non compare, in ogni caso, alcun elemento di riferimento al particolare regime di protezione DOP che stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM. Il messaggio denunciato non appare, in conclusione, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in questione. Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre 2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92. Detta protezione provvisoria - come denominazione IGP - stata fondata su un apposito disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ecc. Nella parte finale del predetto disciplinare di produzione stato anche previsto che consentita per lABM la dizione invecchiato qualora linvecchiamento si sia protratto per un periodo non inferiore a tre anni in botti, barili o altri recipienti in legno.
2 A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
72 Esulano, infine, dal presente provvedimento anche tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili. RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena della societ Fattorie Giacobazzi non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche dellAceto Balsamico di Modena ed alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP; DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalloperatore pubblicitario Fattorie Giacobazzi S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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73 PI4631 - DIVA DIGIT CLIMA Provvedimento n. 14036 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento pervenuta in data 5 agosto 2004, integrata in data 3 settembre 2004, la societ Olimpia Splendid S.p.A. (di seguito Olimpia Splendid), in qualit di concorrente, ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio costituito da un depliant illustrativo, volto a pubblicizzare i climatizzatori Diva Digit Clima, diffuso dalla societ Artel S.p.A. (di seguito Artel) presso la fiera del settore Expo Confort, Milano, nel marzo 2004 e presso un punto di esposizione in un centro commerciale Cityper di Brescia, via Vallecamonica, nel luglio u.s.. Nella richiesta di intervento si evidenzia la presunta ingannevolezza del messaggio in questione, in quanto i dati dei climatizzatori pubblicizzati da Artel relativi al consumo e alla resa in raffreddamento e riscaldamento non troverebbero riscontro nella realt. II. MESSAGGIO Il messaggio, oggetto della richiesta di intervento, consiste in un depliant di cinque pagine contenente informazioni relative alla qualit, alle prestazioni e alle caratteristiche tecniche dei climatizzatori Diva Digit Clima. Tale depliant si apre con lindicazione 2003. E di scena il nuovo clima Artel, seguita dal claim Diva: il climatizzatore ad incasso senza unit esterna e dallimmagine di tale climatizzatore. Nella parte centrale del depliant compaiono indicazioni quali: Qualit e stile italiano e Installazione semplice e veloce ed informazioni relative alle varie modalit di installazione ed alle principali funzioni. In fondo a destra della pagina quattro del pieghevole, vengono riportati dimensioni e dati tecnici RDW 9 RN dei climatizzatori in questione, quali in particolare: potenza di raffreddamento, Frig/h W BTU/h, 1935 2250 8000; potenza di riscaldamento, Frig/h W BTU/h, 2250 2600 9000; consumo raffreddamento, W A, 780 3,4; consumo riscaldamento, W A, 870 3,8. Un asterisco *, posto accanto ai dati potenza di riscaldamento e potenza di raffreddamento, rinvia ad una postilla che specifica come tali valori si riferiscano esclusivamente agli apparecchi installati ad incasso filo muro esterno. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
74 Chiudono il messaggio il claim Senza unit esterna: zero impatto ambientale ed alcune immagini raffiguranti casi di installazione di climatizzatori Diva Digit Clima. III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI In data 15 ottobre 2004 stato comunicato alla societ segnalante Olimpia Splendid S.p.A., nonch alla societ Artel S.p.A., in qualit di operatore pubblicitario, l'avvio del procedimento ai sensi dellarticolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92, volto a valutare l'eventuale ingannevolezza del messaggio pubblicitario segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, con riguardo alle caratteristiche e alle specifiche tecniche dei prodotti pubblicizzati. IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Olimpia Splendid, in data 22 settembre 2004, ha trasmesso la relazione tecnica di un perito, contenente una serie di prove eseguite sul condizionatore in questione nei locali di una societ del gruppo Olimpia Splendid. Tali prove, effettuate su un condizionatore Diva Digital Clima RDW 9 RN di propriet di un cliente della Artel, che non risulta installato ad incasso, attesterebbero valori di resa di riscaldamento e resa di raffreddamento pari a 1550 W e 1350 W, rispetto a 2639 W e 2346 W dichiarati dal costruttore, e valori di consumo pari a 1065 W e 1070 W rispetto a 870 W e 780 W dichiarati. Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, stato richiesto alla societ Artel, in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, di fornire, entro venti giorni, informazioni e relativa documentazione riguardanti: caratteristiche e specifiche tecniche dei climatizzatori pubblicizzati nel messaggio in questione, ed in particolare del modello Diva Digit Clima, RDW 9 RN, relativamente a consumi e resa in raffreddamento, nonch prestazioni in riscaldamento (resa, consumo/assorbimento), documentati mediante relazioni e prove tecniche. Inoltre, al fine di disporre di elementi utili ad una pi puntuale valutazione del messaggio segnalato, stato richiesto alloperatore pubblicitario di fornire informazioni in merito alla programmazione pubblicitaria del messaggio oggetto di valutazione, nonch copia di eventuali altri messaggi aventi contenuto analogo a quello oggetto di valutazione, indicando anche per essi il numero e le modalit di diffusione. Con nota del 2 novembre 2004, Olimpia Splendid ha trasmesso una copia del catalogo generale dei prodotti di Artel per il 2005 nel quale, a pagina 33, vengono riportati i dati tecnici del climatizzatore Diva Digit Clima modello RDW 9 RN. E stato rilevato che i valori di alcuni dei dati- oggetto di contestazione- forniti in tale catalogo divergono da quelli riportati nel depliant pubblicitario in esame. Nel dettaglio, nel catalogo suddetto vengono riprodotti i seguenti valori: resa/potenza in raffreddamento 2000W, anzich 2250W; consumo/assorbimento in raffreddamento 800W, anzich 780W; resa/potenza in riscaldamento 2310W, anzich 2600W; consumo/assorbimento in riscaldamento 860W, anzich 870. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
75 La prospettazione nel catalogo per il 2005 di valori divergenti rispetto a quanto dichiarato nel messaggio pubblicitario, costituirebbe, ad avviso di Olimpia Splendid, evidenza di per s della decettivit del depliant in esame. Con memoria pervenuta in data 8 novembre 2004, la societ Artel ha rappresentato, in sintesi, quanto segue: i dati tecnici riportati sul depliant in esame corrispondono agli esiti dei test effettuati, su un climatizzatore Diva Digital, su commissione di Artel alla societ Xiang S.r.l., costruttrice del medesimo modello, ed alla societ Gree Electric Appliances Inc., subfornitrice di una componente principale, il compressore; ci risulta confermato dalla certificazione di EUROVENT Comitato Europeo dei Costruttori di apparecchiature per il trattamento dellaria che svolge attivit di verifica della rispondenza dei dati tecnici pubblicati con quelli reali, rilasciata, in data 21 giugno 2004 con valenza fino al mese di dicembre 2005, in riferimento al climatizzatore Diva modello RDW 9 RN; la denunziante, Olimpia Splendid ha in corso un contenzioso con Artel circa la presunta contraffazione di brevetti sul condizionatore in esame, Diva Digit Clima; quanto alle prove da questa eseguite, nel dettaglio, i test effettuati presso i laboratori della societ Olimpia Splendid, in quanto provenienti dalla stessa ricorrente, non possono essere considerati neutrali ed attendibili; in particolare, i dati tecnici, potenza di riscaldamento e di raffreddamento, sono riferiti, coerentemente a quanto riportato nel messaggio in esame, ad una particolare tecnica di installazione, ad incasso filo muro esterno, mentre le prove effettuate dal segnalante sono riferite chiaramente ad una installazione a vista; attese le sensibili differenze di installazione e posizionamento, le perizie del segnalante risultano destituite di fondamento; inoltre, una serie di incongruenze sono riscontrabili nelle prove del segnalante: i test forniti da Olimpia Splendid sono stati effettuati su un climatizzatore Diva Digital 9000 gi utilizzato presso una struttura alberghiera e, in quanto tale, suscettibile di aver subito manomissioni o guasti che potrebbero aver alterato il funzionamento della macchina nella sua originale integrit. Infine, si osserva che, tali test sono stati effettuati con una temperatura di funzionamento del compressore del condizionatore superiore al valore massimo indicato dalla ditta Sanyo, costruttrice del compressore stesso, influendo sui valori di resa e di consumo del condizionatore sottoposto al test; quanto alle modalit di diffusione del messaggio, il depliant pubblicitario in esame non stato pi distribuito a partire da ottobre 2004, in quanto sostituito dal nuovo catalogo illustrativo. I valori dei dati tecnici riportati nei suddetti materiali informativi/pubblicitari differiscono, in quanto nel catalogo sono presenti i dati e le specifiche tecniche relativi al nuovo modello del climatizzatore Diva, migliorato in termini di silenziosit a discapito, seppur in misura non rilevante, di resa e consumi; tale circostanza sarebbe idonea a spiegare le differenze di valori riscontrati fra il messaggio pubblicitario segnalato ed il catalogo diffuso successivamente; in virt delle modifiche effettuate sul climatizzatore in esame nel corso del 2004, i valori indicati risultano diversi, e corrispondentemente, nel nuovo catalogo- 2005- sono stati indicati i nuovi dati tecnici (consumo raffreddamento 800W, consumo riscaldamento 860W, etc.); BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
76 il climatizzatore in oggetto stato pubblicizzato da Artel esclusivamente tramite il depliant in questione, distribuito in occasione di mostre del settore o nei centri commerciali direttamente ai potenziali acquirenti/consumatori; quanto al contenuto del depliant suddetto, si osserva che sono posti in evidenza aspetti quali: estetica, semplicit di installazione, qualit e stile, mentre non vi alcun riferimento a bassi consumi e prestazioni concorrenziali ed i dati tecnici, oggetto di contestazione, sono riportati per completezza illustrativa senza alcun commento ed in quanto tali comprensibili unicamente da esperti del settore. In data 7 dicembre 2004 Artel ha prodotto una relazione tecnica commissionata, in data 23 novembre 2004, alla Sezione di Padova dellIstituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche al fine di esaminare la validit dei test effettuati da Olimpia Splendid e dei dati tecnici diffusi da Artel. Tale relazione riscontra una serie di criticit nei test effettuati dalla societ Olimpia Splendid, con riguardo allutilizzo di un modello di condizionatore usato, al riscontro di valori poco realistici e al surriscaldamento di uno dei componenti al di l dei valori massimi consentiti. Per converso, i valori trasmessi dai fornitori di Artel risulterebbero attendibili e veritieri in relazione alle tecniche e strumenti di calcolo utilizzati. In data 14 dicembre 2004 stato comunicato alle Parti del procedimento il termine di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. Con memoria pervenuta in data 22 dicembre 2004 ed allegati pervenuti il 30 dicembre 2004, Olimpia Splendid ha contestato le argomentazioni e la documentazione prodotta da Artel. In particolare, il segnalante fa presente che: la societ Xiang, alla quale Artel ha commissionato i test di verifica dei dati tecnici in questione, farebbe capo alla stessa persona fisica che detiene la maggioranza del capitale sociale di Artel e, quindi, Xiang non pu essere considerata una societ terza ed imparziale; il parere richiesto da Olimpia Spledid allIng. Fornasieri dellUniversit degli Studi di Padova, Dipartimento di Fisica Tecnica, sullaffidabilit e correttezza delle procedure di calcolo utilizzate da Xiang, solleva dubbi sulla conformit dei test eseguiti da tale societ rispetto alla normativa UNI EN. Per quanto concerne la certificazione EUROVENT del climatizzatore Diva, ad avviso del perito, essa non costituirebbe una garanzia sufficiente che i dati dichiarati corrispondano al vero; unulteriore perizia, effettuata dalla societ IMQ Clima in conformit alla normativa EN 14511 in data 6 dicembre 2004 per conto della segnalante sul climatizzatore Diva, modello RDW 9 RN - e medesimo numero di matricola rispetto alla prima perizia - mostrerebbe valori effettivi divergenti rispetto ai dati pubblicati da Artel nel depliant in esame. Come si evince dalle fotografie allegate alla perizia, anche tale ultimo esame non risulterebbe essere stato effettuato su un condizionatore installato ad incasso; la circostanza che Artel nel catalogo 2005 abbia inserito valori diversi relativamente ai dati tecnici in contestazione sarebbe idonea a provare la decettivit del depliant pubblicitario oggetto di segnalazione; infine, non corrisponde al vero la circostanza della distribuzione dei depliant ad opera di Artel esclusivamente attraverso agenti, in quanto risulta attestata la diffusione dei medesimi nei centri commerciali direttamente ai consumatori. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
77 Con memoria conclusiva pervenuta in data 24 dicembre 2004 ed allegati pervenuti il 31 dicembre 2004, la societ Artel ha svolto alcune precisazioni a supporto delle precedenti memorie. In particolare, viene puntualizzato che nel depliant pubblicitario e nel catalogo generale dei prodotti per il 2005 i valori relativi alla potenza/resa di raffreddamento e di riscaldamento sono riferiti alle prestazioni di un climatizzatore Diva installato ad incasso filo muro esterno, che differiscono da quelle di uno stesso climatizzatore installato a vista. Come confermato dalla relazione tecnica dellIng. Barban, in sintesi, linstallazione ad incasso, per via dellinfluenza termica del muro e dellassenza dei tubi di collegamento con lesterno, comporta un miglioramento delle prestazioni e una diminuzione dei consumi rispetto allinstallazione a vista. Per contro, i test del segnalante risultano essere stati effettuati utilizzando il sistema tradizionale di installazione a vista, circostanza questultima idonea di per s a spiegare le sensibili differenze di valore dei dati in questione. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio in questione volto a promuovere un modello di condizionatore, DIVA Digit Clima, c.d. da incasso, facendo leva su particolari caratteristiche del medesimo, quali la novit estetica, limpatto ambientale nullo, la bassa rumorosit, che lo rendono idoneo ad essere impiegato in contesti - quali centri storici o edifici in stile in cui i vincoli estetico-ambientali sono particolarmente stringenti. Nelleconomia del messaggio la novit estetica, limpatto ambientale pressoch nullo e la bassa rumorosit del prodotto pubblicizzato costituiscono elementi che hanno un ruolo primario ed esercitano un impatto rilevante sui consumatori rispetto ai dati tecnici. Questultimi, indicati in basso alla quarta pagina del pieghevole, senza commenti o enfasi alcuna, e con contenuto di elevato livello specialistico, assumono un ruolo minoritario rispetto al claim principale, ed in ogni caso, per espressa indicazione, risultano riferibili esclusivamente alla modalit dinstallazione ad incasso filo muro esterno. Quanto al merito delle contestazioni circa la presunta non veridicit dei dati indicati nel messaggio, si rileva che la complessiva documentazione prodotta dalloperatore pubblicitario appare sostanzialmente confermare i valori dei dati tecnici contenuti nel depliant pubblicitario. I risultati delle prove tecniche effettuate da Xiang in sede di collaudo dellapparecchio nel 2003 in base alla norme allepoca vigenti (ISO 5151), raffrontati a quelli dichiarati nel messaggio in questione, attestano le seguenti divergenze:
Raffreddamento Riscaldamento Consumi Potenza o resa Consumi Potenza o resa Valori effettivi 790W 2260 w 890 W 2605 W Valori dichiarati 780 W 2250 870 W 2600 W
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78 Essendo le differenze numeriche ampiamente contenute entro il 2/3% 1 , pu dunque concludersi per la sostanziale veridicit dei dati indicati nelle tabelle, circa la potenza di raffreddamento, riscaldamento ed i relativi consumi, cos come pubblicizzati nel depliant in esame. La circostanza che i test siano effettuati dalla societ produttrice (subfornitrice della ditta Artel) non pu essere certamente idonea ad inficiare di validit tali conclusioni. I medesimi valori risultano confermati dalla documentazione esibita dalloperatore pubblicitario, consistente in un parere di un ingegnere esterno, in un parere del CNR di Padova, e, soprattutto, in un attestato di un organismo di certificazione di categoria, Eurovent. N le prove eseguite dal segnalante appaiono in grado di smentire la veridicit dei dati tecnici pubblicizzati dalloperatore pubblicitario in ragione di una serie di incongruenze nelle condizioni di esperimento di tali test. In proposito appare essenziale sottolineare che i dati tecnici pubblicizzati si riferiscono esclusivamente a prestazioni del macchinario installato ad incasso filo muro esterno. Le perizie eseguite dal segnalante- stando alle rilevazioni fotografiche- non appaiono essere state effettuate rispetto a tale modalit di installazione, riferendosi piuttosto ad installazione c.d. a vista. Pertanto, i risultati delle prove cos eseguite non risultano comparabili, in quanto riferiti ad una diversa localizzazione ed installazione del prodotto, idonee ad influire sulle prestazioni del macchinario. Inoltre, riguardo alle prove tecniche effettuate dal segnalante, si rileva la mancanza di evidenze circa leffettivo stato del macchinario sottoposto a test. Poich presupposto di affidabilit e verificabilit di ogni test e dei relativi risultati circa un macchinario od un veicolo leffettuazione su prodotti nuovi, non ancora usciti dalla fabbrica 2 , i risultati delle prove del segnalante non appaiono idonei a smentire i valori contenuti nel messaggio pubblicitario. Da ultimo, appare degna di considerazione la critica rivolta alle perizie prodotte dal segnalante circa il raggiungimento, almeno nel corso di una delle prove, di temperature del compressore sensibilmente pi elevate rispetto ai valori massimi indicati dallazienda fornitrice di tale componente. Quanto alla circostanza che la Ditta Artel abbia diffuso per il 2005 un catalogo indicando taluni valori in misura diversa rispetto al medesimo modello per il 2004, tenuto conto delle giustificazioni tecniche fornite dalloperatore pubblicitario, appare trattarsi di una legittima diversificazione, in termini di miglioramento del prodotto rispetto ad una versione precedente, e non di una prova di decettivit del messaggio, come sostenuto dal segnalante. Peraltro, come gi affermato dallAutorit in una precedente occasione, tali differenze nellindicazione di dati tecnici- ove rispondenti alla realt dei fatti, come nel caso di specie attestato dalloperatore pubblicitario- non appaiono di per s in grado di indurre in errore i consumatori 3 . RITENUTO, pertanto, che il messaggio pubblicitario costituito dal sopra indicato depliant diffuso dalla Ditta Artel relativo al climatizzare DIVA Digit Clima, non idoneo ad indurre i consumatori in errore relativamente alle caratteristiche del prodotto pubblicizzato;
1 Lo stesso segnalante consapevole che la soglia di tolleranza per tali prove costituita dal 5%, secondo le norme UNI EN. 2 Cfr. per il settore automobilistico le direttive n. 80/1268/CEE, 93/116/CE e 99/94 CE. 3 Cfr. Provvedimento n. 8288 (PI2792) WTA ELECTROLUX. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
79 DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalla societ Artel S.p.A., costituito dal depliant pubblicitario diffuso nei mesi di marzo e luglio 2004, non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3, lettera a), del Decreto Legislativo n. 74/92.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
80 PI4634 - VODAFONE COSTI SUPER SUMMER CARD Provvedimento n. 14037 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richieste di intervento pervenute il 27 luglio 2004, 30 luglio 2004 e il 9 settembre 2004, integrate, rispettivamente, il 10 agosto 2004, il 6 agosto 2004 ed il 27 settembre 2004, il Centro Osservatorio della Pubblicit alimentare del Copalcons e due consumatori hanno segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, dei messaggi pubblicitari diffusi dalla societ Vodafone Omnitel N.V. (di seguito societ Vodafone) consistenti: in un cartellone pubblicitario collocato, nel mese di giugno, nella citt di Roma, in Viale Mazzini; uno spot televisivo andato in onda sullemittente Canale 5 il giorno 27 giugno 2004, alle ore 20:50 circa; un messaggio diffuso nel mese di luglio 2004 a mezzo posta; una e-mail commerciale diffusa nei giorni 3, 4 e 9 agosto 2004; una pagina web diffusa il giorno 28 agosto 2004 allindirizzo http://www.areaprivati.190.it. Tutti i messaggi segnalati riguardano lofferta di una carta telefonica prepagata denominata Super Summer Card. Nelle richieste di intervento si lamenta che gli indicati messaggi sarebbero ingannevoli in quanto, attraverso la presentazione delle modalit di fruizione dellofferta denominata Super Summer Card, lascerebbero intendere che aderendo allofferta sia possibile usufruire, al costo di 7 Euro, di un bonus di telefonate gratuite fino a 300 Euro, circostanza che non corrisponderebbe al vero. II. MESSAGGI I messaggi oggetto della richiesta di intervento si sostanziano: a) in un cartellone pubblicitario che riporta una scritta a caratteri grandi in cui si afferma che Con super Summer Card parli gratis con tutti, fino a 2 mesi di telefonate gratuite, nella parte bassa, compare una seconda scritta che riporta: Fino a 2 mesi di telefonate gratuite il traffico voce effettuato in un mese dallItalia verr restituito fino a 300 euro. Il testo del messaggio si conclude con le precisazioni delle modalit di fruizione del servizio attivabile sulla tua BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
81 ricaricabile fino al 31 luglio 2004 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse condizioni entro il 31/8/04. per info www.190.it; b) uno spot televisivo diffuso in data 27 giugno 2004 sullemittente televisiva Canale 5, durante il quale si afferma: Questa estate i tuoi sogni si realizzano. Con Super Summer Card parli gratis con tutti, per due mesi. E lestate Vodafone. Ed tutta intorno a te. In sovrimpressione durante lo spot appaiono le seguenti indicazioni: Parli gratis con tutti i cellulari e i telefoni fissi dItalia Il traffico voce nazionale effettuato in un mese, verr restituito fino a 300 euro. Alla fine dello spot televisivo, compare una scritta scorrevole che riporta: Attivazione su ricaricabile fino al 31 luglio 2004 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse condizioni fino al 31/8; c) un opuscolo diffuso a mezzo posta, composto da due fogli, in cui nella prima pagina nella parte alta si legge: Lestate gi arrivata! Con Super Summer card parli gratis con tutti, pi in basso: Il traffico voce effettuato in un mese dallItalia verso tutti i cellulari ed i numeri di rete fissa nazionale ti verr restituito fino a 300 euro. Con caratteri pi grandi nel messaggio si afferma: Fino a 2 mesi di telefonate gratis. Attiva Super Summer Card per un mese e puoi rinnovarla per un altro. A seguire viene specificato che Super Summer Card attivabile fino al 31 luglio 2004 acquistando una carta servizi da 7 euro e chiamando dallItalia con il tuo cellulare il numero gratuito 4207 E attivando subito la tua Super Summer Card potrai rinnovarla entro il 31 agosto 2004 per un altro mese alle stesse condizioni.. Chiude il messaggio lindicazione Offerta soggetta a limiti e condizioni. Per ulteriori informazioni consulta il materiale presente sul Punto Vendita o vai sul www.190.it; d) una e-mail commerciale in cui si prospetta sia la possibilit di usufruire dellofferta denominata Super Summer Card, che la possibilit, per chi n abbia gi usufruito, di continuare ad usufruire di alcuni vantaggi. Nella newsletter si legge Con Super Summer card parli gratis con tutti. Non hai ancora attivato Super Summer Card? hai tempo fino al 31 agosto per attivare la promozione dellestate! Tutto il traffico voce effettuato dallItalia, per trenta giorni dallattivazione della promozione, verso tutti i cellulari e i numeri di Rete fissa nazionale ti sar restituito con un bonus fino a 300 euro, nel caso in cui si fosse gi attivato il servizio reclamizzato e si volesse continuare a usufruire dello stesso, le-mail commerciale precisa: Puoi rinnovarla fino al 31 agosto, alle stesse condizioni ed con le stesse modalit. Le-mail, collegata ad un link ipertestuale, che rinvia al sito internet delloperatore pubblicitario; e) una pagina web, allindirizzo www.areaprivati.190.it, in cui si legge: Con Super Summer Card PARLI GRATIS CON TUTTI. Puoi attivare la promozione fino al 31 agosto 2004. Se hai una ricaricabile Vodafone attiva Super Summer Card per un mese. E puoi rinnovarla per un altro mese. Il traffico voce effettuato dallItalia, per 30 giorni dallattivazione di Super Summer Card, verso tutti i cellulari e i numeri di rete fissa nazionale ti sar restituito con un bonus fino a 300 euro. Nella parte dedicata alle modalit di rinnovo della promozione si legge: E questestate potrai rinnovare la tua Super Summer Card dall1 al 31 agosto per avere un altro mese di telefonate gratis. Sempre in merito alle modalit di fruizione dellofferta la pagina web contiene un rinvio ad una precisazione che riporta: Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72 ore dalla scadenza di Super Summer Card. Il bonus previsto dalla promozione non incrementa il traffico disponibile. Ancora si specifica che lofferta incompatibile con altri piani tariffari ed infine che Nel caso in cui il rinnovo avvenga prima dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico utile allaccumulo del bonus successivo. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
82 In tutti i messaggi contenuto linvito a contattare il servizio informazioni clienti attraverso il n. 190 o il sito www.190.it. III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI Con comunicazione del 12 agosto 2004, successivamente integrata in data 2 settembre 2004 e 1 ottobre 2004, stato reso noto alle parti segnalanti e alla societ Vodafone Omnitel N.V., in qualit di operatore pubblicitario, lavvio di un procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto delle richieste di intervento sarebbero stati valutati ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con riguardo alle caratteristiche delliniziativa pubblicizzata ed alle condizioni di fruizione dellofferta. IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ Vodafone Omnitel N.V., in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 284/03, di fornire informazioni e relativa documentazione riguardati le caratteristiche dellofferta pubblicizzata e le condizioni di fruibilit della stessa. La societ Vodafone, in data 22 settembre 2004 e in data 20 ottobre 2004, ha prodotto due memorie difensive nelle quali si sostiene quanto segue: in via preliminare viene eccepita la legittimazione attiva dellassociazione denunciante in quanto le finalit di tutela di questa sono riconducibili al settore alimentare e pertanto non sarebbe legittimata ad invocare lintervento dellAutorit per la valutazione di messaggi relativi ad un offerta in campo telefonico; nel merito delle segnalazioni viene evidenziato che, con la promozione reclamizzata denominata Super Summer Card, la societ intendeva promuovere unofferta di tipo stagionale, che al costo di 7 Euro consentiva di usufruire per un periodo limitato di condizioni economiche particolarmente favorevoli. In particolare acquistando una carta servizi Super Summer Card, dal 12 luglio fino al 31 agosto 2004, il cliente poteva vedersi integralmente rimborsare il traffico telefonico effettuato in un mese fino ad un valore di 300 Euro. Rispetto ad iniziative analoghe gi proposte da Vodafone la promozione in oggetto consentiva la possibilit di rinnovare per un secondo mese lindicato beneficio purch la carta servizi venisse attivata entro il 31 agosto data di scadenza dellofferta; in merito al contenuto dei messaggi si evidenzia che in tutte le pubblicit i destinatari sono messi in condizione di comprendere le caratteristiche dellofferta e le modalit di fruizione della stessa. Infatti in tutti i messaggi dopo lindicazione Con Super Summer Card parli gratis con tutti viene specificato che Il traffico voce nazionale effettuato in un mese verr restituito fino a 300 Euro; con riguardo alla durata ed alle specifiche condizioni di fruibilit dellofferta tutti i messaggi specificano che questa fruibile dal 12 luglio al 31 agosto e per ulteriori informazioni rinviano al sito www.190.it. Sul sito era possibile trovare tutte le informazioni necessarie relative allofferta pubblicizzata. Loperatore riconosce di aver omesso di specificare che lofferta era diretta esclusivamente ai possessori di carte telefoniche ricaricabili e non ai clienti titolari di abbonamento. Peraltro, in merito segnala che l dove stato chiesto, la societ ha comunque BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
83 permesso ai clienti in abbonamento di usufruire della promozione essendo consapevole di aver omesso di indicare tale limite alla fruibilit dellofferta; con specifico riferimento allutilizzo del termine gratis nei messaggi si sottolinea che prevedendo lofferta il rimborso integrale del traffico telefonico effettuato dal cliente, di fatto il consumatore parla gratis. La circostanza che il traffico telefonico viene riaccreditato ex post non modifica la sostanza dellofferta e quindi la gratuit della stessa. Si precisa che i clienti Vodafone sono ormai espertissimi e avvezzi a tali tipologie di promozioni effettuate dalla societ e assolutamente in grado di comprendere che il termine gratuit riferibile al rimborso del traffico telefonico posticipato rispetto alleffettivo consumo; in merito ai singoli messaggi oggetto di contestazione si rileva che lo spot televisivo chiarisce che, lofferta Parli gratis con tutti i cellulari e i telefoni fissi dItalia si sostanzia nella restituzione del traffico voce nazionale effettuato in un mese [che] verr restituito fino a 300 euro; il messaggio diffuso tramite il cartellone riporta con caratteri chiaramente leggibili: Con Super Summer Card parli gratis con tutti Fino a 2 mesi di telefonate gratuite. Il traffico voce effettuato in un mese dallItalia verr restituito fino a 300 euro Attivabile sulla tua ricaricabile fino al 31/7/04 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse condizioni entro il 31/08/04. Per info www.190.it; il messaggio diffuso a mezzo posta si compone di 49 pagine ed in particolare quella dedicata alle offerte estive chiarisce che [L] Offerta soggetta a limiti e condizioni. Per ulteriori informazioni consulta il materiale sul Punto Vendita o vai su www.190.it; in merito al messaggio diffuso sul sito Internet, questo assolutamente completo e chiarisce anche i termini in cui avverr il rimborso del traffico effettuato nel periodo della promozione Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72 ore dalla scadenza di Super Summer Card. Il bonus previsto dalla promozione non incrementa il traffico disponibile. Ancora si specifica che lofferta incompatibile con altri piani tariffari ed infine che Nel caso in cui il rinnovo avvenga prima dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico utile allaccumulo del bonus successivo. Peraltro tutti i messaggi in oggetto contenevano un chiaro rinvio al sito Internet www.190.it proprio per consentire ai destinatari di acquisire anche le informazioni di dettaglio della promozione. Unitamente alle memorie la societ Vodafone ha depositato copia delle comunicazioni pubblicitarie, aventi ad oggetto lofferta della carta prepagata Summer Card, e con riferimento al messaggio diffuso su internet, ha trasmesso la versione aggiornata on-line dellofferta. In data 24 novembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Poich alcuni messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi a mezzo televisione e Internet, in data 14 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
84 Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, la suddetta Autorit ha ritenuto che i messaggi in esame non costituiscono fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92, sulla base delle seguenti considerazioni. Con riferimento allo spot televisivo, lAgcom ritiene che le scritte in sovraimpressione inserite nel messaggio sono idonee a chiarire che la gratuit pubblicizzata si sostanzia nella rimborsabilit posticipata del traffico telefonico fino a 300 euro consumato nel periodo della durata dellofferta. In merito alla non cumulabilit delle prestazioni nel caso di rinnovo della carta Super Summer Card si evidenzia che tale limite chiaramente specificato nelle informazioni contenute nel sito Internet della Vodafone cui tutti i messaggi rinviano. VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE In via preliminare si evidenzia che, per quanto concerne la legittimazione attiva dellassociazione segnalante Copalcons, la stessa risulta essere portatrice di interessi collettivi, a prescindere dal settore da essa prevalentemente seguito per la tutela dei consumatori. In quanto tale, dunque, lassociazione di consumatori segnalante qualificabile come un soggetto legittimato a richiedere lintervento dellAutorit per linibizione degli atti di pubblicit ingannevole e comparativa illecita, come previsto dallarticolo 7, comma 2, del Decreto Legislativo n. 74/92 e dallarticolo 2, comma 1, del D.P.R. n. 284/03. I messaggi in esame prospettano la possibilit, acquistando la carta telefonica Super Summer Card, di effettuare gratuitamente telefonate fino allimporto massimo di 300 euro. Le affermazioni contenute nei vari messaggi quali: Con Super Summer Card puoi parlare gratis con tutti e Il traffico voce nazionale effettuato in un mese, verr restituito fino a 300 euro, avvalorano nei destinatari la percezione che aderendo allofferta non sia necessario alcun esborso economico che non sia quello relativo allacquisto della indicata carta telefonica al prezzo di 7 euro. Loperatore pubblicitario nelle proprie difese ha chiarito che in realt lofferta pubblicizzata diretta esclusivamente a possessori di carte telefoniche ricaricabili e si sostanzia nella possibilit di ottenere, in un momento successivo rispetto alleffettivo consumo, il rimborso del traffico telefonico effettuato. In altri termini, il cliente paga in anticipo il traffico effettuato nel periodo in promozione e, successivamente, la societ Vodafone provvede a scalare tale importo, fino ad un massimo di 300 euro, dalle successive ricariche telefoniche del cliente stesso. In merito poi ai tempi di rimborso, si rileva che i messaggi in esame, ad eccezione di quello diffuso sul sito Internet nel quale si specifica che Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72 ore dalla scadenza di Super Summer Card. Il bonus previsto dalla promozione non incrementa il traffico disponibile non chiariscono n i tempi n le modalit dellindicato rimborso relative allofferta di cui trattasi. A ci si aggiunga che le pubblicit indicano la possibilit di usufruire della promozione per due volte ma non specificano, sempre con leccezione del messaggio diffuso sul sito Internet, che nel caso in cui [la promozione si rinnovi per il mese successivo] [] prima dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico utile allaccumulo del bonus successivo. Ci premesso, in tutti i messaggi il termine gratis, costituisce lelemento centrale del claim pubblicitario. A fronte di ci, tuttavia non viene chiarito in che modo sia possibile fruire della pubblicizzata gratuit. N in merito si possono ritenere sufficienti le precisazioni, pure contenute BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
85 nei messaggi, relative al rimborso, sotto forma di un Bonus delle telefonate effettuate Il traffico voce effettuato in un mese dallItalia verso tutti i cellulari ed i numeri di rete fissa nazionale ti verr restituito fino a 300 euro. Infatti, tale indicazione, in mancanza di ulteriori specificazioni, non consente di comprendere che ladesione allofferta comporta, oltre alla corresponsione del prezzo di acquisto di 7 Euro per la Super Summer Card, anche il pagamento contestuale del traffico telefonico che il cliente intende effettuare, salvo appunto, leventuale rimborso previsto dalla promozione. Sul punto non risulta accoglibile quanto sostenuto dalloperatore pubblicitario circa il fatto che, nella sostanza, i destinatari del messaggi effettivamente godono della possibilit di effettuare traffico telefonico gratuito fino a 300 euro ma posticipato nel tempo. In merito si evidenzia che, sulla base di un consolidato orientamento dellAutorit, il concetto di gratuit e di rimborso non sono sinonimi n tanto meno possono essere considerati equivalenti dal punto di vista sostanziale, caratterizzandosi il primo per la totale mancanza di corrispettivo a fronte della prestazione ed il secondo per un esborso di danaro successivamente restituito. Nei termini indicati pertanto non risulta condivisibile quanto affermato nel parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni in ordine alla fatto che le indicazioni contenute nei messaggi sarebbero chiare in merito al fatto che la gratuit pubblicizzata si sostanzia nella rimborsabilit posticipata, fino ad un limite di 300 euro, del traffico telefonico consumato nel periodo della promozione. Il carattere decettivo della riscontrata contraddizione tra lutilizzo del termine gratis e leffettiva modalit di fruizione dellofferta non appare sanabile accogliendo la tesi delloperatore pubblicitario, secondo il quale si sarebbe di fronte ad una mera sostituzione contabile di traffico telefonico gi acquistato con un altro equivalente. In merito poi alle concrete modalit di fruizione dellofferta si rileva che pur essendo chiara lentit massima del traffico telefonico che sar rimborsato, nelle comunicazioni pubblicitarie risulta, invece, incerto e di difficile individuazione il momento di decorrenza della restituzione del bonus promesso, nonch la possibilit di cumulare le due offerte in caso di rinnovo del servizio per un altro mese. Lincertezza circa il tempo da cui decorrerebbe leffettivo riaccredito del traffico telefonico realizzato, nonch limpossibilit di cumulo del traffico voce effettuato nei due mesi di adesione al servizio risulta ulteriormente vanificare leffettiva convenienza dellofferta, particolarmente enfatizzata attraverso lutilizzo del termine gratis, riportato a grandi caratteri nel contesto generale dei messaggi in questione. Ancora non vale a sanare la decettivit dei messaggi in questione il rinvio contenuto negli stessi al sito Internet www.190.it o al numero di assistenza clienti in quanto secondo un consolidato orientamento dellAutorit, i messaggi pubblicitari devono contenere tutte le indicazioni relative alle caratteristiche essenziali dellofferta per consentire ai destinatari di valutarne leffettiva convenienza. Vale evidenziare al riguardo come, nel settore della telefonia, dove sempre pi si sta diffondendo la tendenza a pubblicizzare nuove promozioni, personalizzate e create sulle esigenze degli utenti, la correttezza e la completezza delle informazioni risulta fondamentale per consentire ai destinatari una corretta percezione delle offerte. In questa prospettiva, la completezza della comunicazione deve coniugarsi con la chiarezza e limmediata percepibilit delle condizioni di fruizione delle promozioni pubblicizzate. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
86 Sulla base di quanto esposto si ritiene che i messaggi in esame ad esclusione di quello diffuso sul sito Internet siano idonei ad indurre in errore i destinatari sulle caratteristiche e sulle condizioni di fruibilit dellofferta pubblicizzata denominata Super Summer Card. A causa del riscontrato carattere ingannevole i messaggi in esame devono ritenersi idonei a pregiudicare il comportamento economico dei destinatari. In particolare, a fronte della proposta contenuta nei messaggi in questione, considerata la sua apparente particolare convenienza, i consumatori potrebbero essere indotti ad aderire allofferta per poi rendersi conto, solo in un momento successivo, che quanto pubblicizzato non la possibilit di usufruire di traffico telefonico gratuito ma piuttosto di un rimborso posticipato del traffico telefonico effettuato e pagato nel periodo di durata della promozione. RITENUTO, pertanto, in difformit dal parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, che i messaggi pubblicitari relativi alla promozione denominata Super Summer Card in esame sono idonei ad indurre in errore i consumatori in ordine alle caratteristiche e alle condizioni economiche dellofferta pubblicizzata potendo, per tale motivo, pregiudicarne il comportamento economico; DELIBERA che i messaggi pubblicitari descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalla societ Vodafone Omnitel N.V., costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3, lettere a) e b ), del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.
Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro. Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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87 PI4635 - TIM MAXI CARTA VACANZE Provvedimento n. 14038 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richieste di intervento pervenute in data 27 luglio 2004, integrate in data 23 luglio 2004, 6 e 10 agosto 2004, un consumatore e lassociazione di consumatori Adoc-Ass- per la difesa e lorientamento dei consumatori, hanno segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di un messaggio preregistrato, diffuso tramite il servizio 119 dalla societ Telecom Italia Mobile S.p.A. (di seguito TIM), nel periodo giugno-luglio 2004 e nei primi giorni del mese di agosto 2004 e di un messaggio diffuso in data 2 agosto 2004, sul sito delloperatore, allindirizzo: http://www.119.tim.it/cda/PaginaLibera/119_pagina_libera/0,,626,00.html. In entrambi i messaggi viene reclamizzata una offerta estiva promossa dalla societ TIM riguardante una promozione denominata MAXITIM Carta Vacanze. Nelle richieste di intervento si lamenta che i messaggi ometterebbero di informare i destinatari della circostanza che per lofferta Maxxi Tim Sempre alla scadenza dei 400 minuti offerti con la promozione prima dei trenta giorni di durata dellofferta stessa, le telefonate verrebbero maggiorate di 25 centesimi al minuto e non sarebbe possibile scegliere altri piani tariffari. II. MESSAGGI Il messaggio diffuso tramite il servizio 119 si sostanzia in una registrazione che simula una conversazione tra due persone durante la quale si afferma: Hai presente Maxxi TIM Sempre? Si lofferta che al costo di 15 Euro ti fa parlare ben 400 minuti! Si proprio quella questestate se attivi la carta Maxitim Sempre Vacanze avrai sempre 400 minuti al costo di 8 euro, 100 per chiamare i tuoi amici Tim e 300 per tutti i fissi dallItalia Le novit non finiscono qui.. Anche la carta Maxxi Tim Messaggi Vacanze estremamente conveniente! Al costo di soli 6 Euro e non 10 potrai inviare 400 sms e 100 mms verso tutti i telefonini di qualsiasi gestore e verso tutti gli indirizzi e-mail Certo se ci fosse la possibilit sia di parlare che di inviare messaggi Ma certo che c. Basta acquistare la Carta Maxxi Carta Vacanze Messaggi + Sempre e a soli 10 Euro, [] portai attivare contemporaneamente le due carte! La promozione dura 30 giorni dallattivazione e potrai riacquistarla fino all8 agosto. Proseguendo nellascolto della conversazione vengono indicati i vari percorsi utili ad ottenere le informazioni relative alle offerte BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
88 pubblicizzate. In particolare, con riguardo allofferta Maxxi Tim Sempre, si specifica: nel periodo di validit dellofferta per tutto il traffico verso numerazioni TIM e numeri di rete fissa eccedente il bonus verr applicata una tariffa di 25 centesimi di Euro (iva inclusa) al minuto con scatto alla risposta di 15 centesimi di Euro (iva inclusa). Il messaggio diffuso nel sito delloperatore alla pagina web http://www.119.tim.it/cda/PaginaLibera/119_pagina_libera/0,,626,00.html, riporta tutte le informazioni relative alla promozione ed in particolare vi sono una serie di link ipertestuali collegati con la home page che rinviano a pagine diverse a seconda delle informazioni che si vogliono acquisire. Con riferimento alla carta Maxxi Tim Sempre nella pagina ad essa dedicata si legge: Cosa succede se consumo tutti i minuti inclusi in Maxxi Tim Sempre 400 prima della scadenza dei 30 giorni?, la risposta Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il bonus di minuti inclusi sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) + 15 centesimi di euro (IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di conversazione. III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI In data 12 agosto 2004, stato comunicato ai segnalanti ed alla societ Telecom Italia Mobile S.p.A., in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto delle richieste di intervento sarebbero stati valutati ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con riguardo alla loro idoneit, per le affermazioni riportate e/o per le omissioni informative riscontrabili, ad indurre in errore i destinatari sulle caratteristiche e sulle reali condizioni economiche della promozione MAXITIM Carta Vacanze . IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ TIM, in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 284/03 di fornire informazioni e relativa documentazione riguardati le condizioni di fruizione dellofferta denominata MAXITIM Carta Vacanze, nonch precisazioni in merito al profilo tariffario applicato allofferta in questione, con particolare riferimento alle condizioni economiche applicate per il traffico eccedente quello previsto dalla promozione. Con memoria pervenuta in data 28 settembre 2004, la societ Tim ha evidenziato che lofferta pubblicizzata denominata MAXXITIM Carta Vacanze ha ad oggetto due offerte commerciali per i servizi noti come Maxxi Tim Messaggi e Mxxi Tim Sempre e prevede la possibilit di acquistare congiuntamente o disgiuntamente i suddetti servizi a condizioni agevolate rispetto alle normali condizioni di adesione agli stessi. In particolare Maxxi Tim Messaggi normalmente ha un costo di attivazione pari a 10 euro, lofferta prevede invece la possibilit di acquistare lindicato servizio a 6 euro. Il servizio consente di inviare 400 sms e 100 mms per 30 giorni al prezzo in promozione di 6 euro. Maxxi Tim Sempre un servizio che viene normalmente offerto al costo di 15 euro e che con la promozione in esame acquistabile al prezzo di 8 euro con la possibilit di usufruire per 30 giorni BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
89 dallattivazione di 100 minuti di conversazione verso numeri TIM e 300 minuti di conversazione verso numeri di rete fissa. Entrambe le offerte prevedono che nel caso in cui i bonus offerti non vengano consumati entro 30 giorni dal momento dellattivazione vengono persi. Nel caso dellofferta Maxxi Tim Sempre la promozione prevede inoltre, che nel caso in cui i minuti di conversazione offerti vengono esauriti prima della scadenza dei 30 giorni dallattivazione della stessa, alle telefonate eccedenti si applica una tariffa pari a 25 centesimi di euro al minuto con uno scatto alla risposta di 15 cent. Inoltre lofferta prevede la possibilit di usufruire di entrambi i servizi Maxxi Tim Messaggi e Maxxi Tim Sempre al costo di 10 euro purch i suddetti servizi vengano attivati contestualmente. Nel merito delle contestazioni mosse dai segnalanti loperatore evidenzia che gli indicati servizi offerti in promozione sono conosciuti dalla clientela TIM e che i messaggi oggetto di contestazione contengono tutte le informazioni necessarie a comprendere le caratteristiche dellofferta pubblicizzata. In particolare, il messaggio diffuso tramite il servizio 119 contiene tutte le indicazioni che consentono ai destinatari di conoscere le condizioni di fruibilit dellofferta. Trattandosi di una offerta complessa, per conoscerne le condizioni nel dettaglio necessario seguire le indicazioni fornite dal servizio 119 stesso. Tra le informazioni fornite si specifica che nel periodo di validit dellofferta per tutto il traffico verso numerazioni TIM e numeri di rete fissa eccedente il bonus, verr applicata una tariffa di 25 centesimi di euro (iva inclusa) al minuto con uno scatto alla risposta di 15 centesimi di euro (iva inclusa); Con riguardo al messaggio diffuso tramite internet sufficiente seguire il percorso indicato nel sito per ottenere tutte le informazioni necessarie. Nella pagina dedicata allofferta Maxitim Sempre Vacanze si legge: Cosa succede se consumo tutti i minuti inclusi in Maxi Tim Sempre 400 prima della scadenza dei 30 giorni? Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il bonus di minuti inclusi sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) + 15 centesimi di euro (IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di conversazione . In data 23 novembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Poich alcuni messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi attraverso il servizio telefonico e via Internet, in data 14 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92. Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, la suddetta Autorit ha ritenuto che i messaggi in esame non costituiscono una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92, in quanto in entrambi i messaggi, viene specificata la tariffa applicabile in caso di esaurimento del bonus prima della scadenza della promozione. Tali informazioni sono collocate allinterno dei rispettivi messaggi in modo tale da risultare facilmente accessibili ai destinatari degli stessi. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
90 VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE I messaggi pubblicitari oggetto del presente procedimento sono volti a pubblicizzare una promozione denominata MAXXI Tim Carta Vacanze, che si sostanzia nellofferta delle carte telefoniche denominate Maxxi Tim Messaggi e Maxxi Tim Sempre, a prezzi pi vantaggiosi rispetto alle normali condizioni di adesione. La carta Maxxi Tim Messaggi, che normalmente costa 10 euro viene offerta al prezzo di 6 euro e la carta Maxxi Tim Sempre che normalmente costa 15 euro, viene offerta a 8 euro. Nel caso di acquisto contestuale di entrambe le carte queste vengono offerte congiuntamente a 10 euro. In merito alle presunte omissioni informative dei messaggi segnalati concernenti i costi delle telefonate che risultino eccedere i minuti compresi nellofferta, si segnala che, come emerge dalle risultanze istruttorie, i messaggi consentono di comprendere in maniera esaustiva le caratteristiche dellofferta pubblicizzata. In particolare, la promozione comprende lofferta di pi opzioni, pertanto i destinatari dovranno seguire i vari percorsi predisposti nei messaggi per ottenere le informazioni relative allofferta a cui sono interessati. Peraltro, sia il messaggio diffuso attraverso il servizio 119 che quello diffuso tramite internet consentono agevolmente di reperire le informazioni relative alle offerte pubblicizzate. In particolare, il messaggio diffuso tramite il servizio 119 dopo aver presentato le caratteristiche essenziali dellofferta, per le condizioni specifiche di fruibilit, indica vari percorsi e, con riguardo alla carta Maxxi Tim Sempre, avverte che nel periodo di validit dellofferta per tutto il traffico verso numerazioni TIM e numeri di rete fissa eccedente il bonus, verr applicata una tariffa di 25 centesimi di euro (iva inclusa) al minuto con uno scatto alla risposta di 15 centesimi di euro (iva inclusa). Anche il messaggio diffuso tramite Internet chiarisce, nella pagina dedicata allofferta Maxxi Tim Sempre, che Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il bonus di minuti inclusi sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) + 15 centesimi di euro (IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di conversazione. Considerato che la promozione comprende diverse offerte e che le informazioni essenziali ad esse relative sono contenute nei messaggi in esame e risultano di facile reperimento per i destinatari dei messaggi, si ritiene che le pubblicit oggetto del presente procedimento non siano idonee ad indurre in errore i destinatari in merito alle caratteristiche ed alle condizioni della promozione pubblicizzata. RITENUTO, pertanto, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni che i messaggi pubblicitari in esame non sono idonei a indurre in errore i destinatari con riguardo alle affermazioni relative alle caratteristiche e reali condizioni economiche della promozione denominata MAXITIM SEMPRE VACANZE; DELIBERA che i messaggi pubblicitari descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalla societ Telecom Italia Mobile S.p.A., non costituiscono, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
91 Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
92 PI4638 - NUMERO RIPARTITO SU GAZZETTA AFFARI Provvedimento n. 14039 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000 n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento pervenuta in data 10 agosto 2004, integrata in data 19 agosto 2004 con lidentificazione del committente del messaggio, un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio diffuso sul giornale La Gazzetta Affari del 25 luglio 2004, alla pagina 44, dalla societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., relativo ai prodotti offerti dalla predetta societ. Nella richiesta di intervento si evidenzia che nel messaggio riportato, sotto la dicitura Numero Verde, un numero telefonico il quale, in realt, non sarebbe gratuito, ma ad addebito ripartito, iniziando con le cifre 840. II. MESSAGGIO Il messaggio segnalato costituito da una pagina stampata, presente sul giornale La Gazzetta Affari, la quale pubblicizza i prodotti offerti dalla concessionaria Eurocar di Antelmi Gabriele. In calce a tale messaggio riportato in evidenza, con la specifica indicazione Numero Verde, contraddistinto dalla relativa colorazione e graficamente rappresentato dal relativo logo, un numero telefonico di utenza fissa identificato dal prefisso 840. III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI In data 27 agosto 2004 stato comunicato al segnalante e alla societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto della richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con riguardo alle effettive condizioni di fruizione del servizio pubblicizzato con la dicitura Numero Verde e avente come prefisso 840. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
93 IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, stato richiesto alla societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 284/03, di fornire copia dellaccordo contrattuale stipulato la societ stessa e la societ Telecom Italia S.p.A. e/o altro operatore di telefonia per lattivazione del numero telefonico pubblicizzato con il prefisso 840 e informazioni relative alle caratteristiche di tali numerazioni, con particolare riferimento ai costi connessi alleffettuazione di chiamate ai numeri indicati. In data 23 novembre 2004 stato comunicato al segnalante e ad Eurocar, in qualit di operatore pubblicitario, il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 284/03. In data 20 settembre 2004, Eurocar, in qualit di operatore pubblicitario, ha trasmesso della documentazione relativa al contratto sottoscritto con la societ Wind Telecomunicazioni S.p.A. per lattivazione del numero telefonico con prefisso 840, dalla quale si evince che tale numero costituisce un numero ad addebito ripartito, caratterizzato dal fatto che le chiamate pervenute al sottoscrittore tramite questo numero sono a lui addebitate secondo determinati schemi tariffari, mentre al chiamante viene addebitato un costo fisso, a prescindere dalla durata della conversazione. Dal medesimo contratto risulta altres che il gestore telefonico offre ai propri clienti lopportunit di utilizzare il logo originale del servizio, nel quale la dicitura Numero Verde sostituita da quella Addebito Ripartito. V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI. Poich il messaggio oggetto del presente provvedimento stato diffuso a mezzo stampa, in data 17 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92. Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, lorgano consultivo ha ritenuto che il messaggio in questione costituisce una fattispecie di pubblicit ingannevole in quanto la circostanza che il numero con prefisso 840 sia riportato sotto la dicitura e il simbolo del Numero Verde idonea ad indurre in errore i consumatori in ordine alla gratuit della telefonata, posto che lespressione Numero Verde usata generalmente ed invalsa nel linguaggio corrente come sinonimo di numero telefonico la cui utilizzazione completamente gratuita per lutente. Peraltro, la circostanza che questi numeri siano riportati sotto la dicitura e il simbolo del Numero Verde (chiamata gratuita), che si differenzia da quello del numero ripartito con suddivisione dei costi tra chiamante e ricevente risulta altres in contrasto con le Linee guida in merito alle comunicazioni al pubblico delle condizioni di offerta dei servizi di telecomunicazioni offerti al pubblico ed alla introduzione dellEuro emanate dallAutorit delle Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 417/01/Cons del 7 novembre 2001. Alla luce di tali Linee guida, infatti, le informazioni sulla natura onerosa del servizio telefonico e sullentit dellonere che grava sul chiamante costituiscono informazioni essenziali in grado di determinare lutente alla fruizione del servizio e, pertanto, devono essere fornite in maniera evidente e chiaramente percepibile. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
94 VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Per quanto riguarda messaggio segnalato, relativo allindicazione di numeri con prefisso 840 si evidenzia, sulla base del costante orientamento dellAutorit, che lutilizzo della dicitura Numero Verde, seppur accompagnata ad un numero telefonico caratterizzato dal prefisso succitato lascia intendere, contrariamente al vero, che la chiamata telefonica alloperatore pubblicitario sia completamente gratuita. In realt, stante il tipo di utenza telefonica attivata dalloperatore pubblicitario, rilevata dalla documentazione prodotta, a carico di chi effettua da rete fissa la telefonata con prefisso 840 previsto un addebito pari ad uno scatto (pari a 2,07 centesimi/ per chi telefona dalla provincia e 6,71 centesimi/ per chi telefona da fuori provincia), mentre al cliente sottoscrittore del servizio (loperatore pubblicitario) viene addebitato il traffico valorizzato in base agli schemi tariffari, secondo la disciplina delle tariffe telefoniche per il servizio di addebito automatico di chiamata (c.d. numero verde) prevista dal D.M. 16 maggio 1996 e, dal punto di vista della numerazione telefonica, dalla Delibera n. 9/03/CIR dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ai sensi dellarticolo 17 di tale delibera, infatti, le numerazioni del tipo 84x identificano univocamente servizi cosiddetti ad addebito ripartito, mentre un numero verde, intendendosi con tale dizione, un numero caratterizzato dallintero addebito al chiamato, identificato unicamente da codice del tipo 80x (articolo 16 della citata Delibera). Il messaggio, pertanto, laddove afferma che la chiamata al numero riportato nel messaggio diretta ad un numero verde, idoneo ad indurre in errore i consumatori ed a pregiudicarne il comportamento economico. Infatti, questi ultimi, collegando alla dicitura Numero Verde la totale gratuit del servizio, possono essere indotti a contattare loperatore pubblicitario sulla base del falso convincimento che la telefonata non abbia alcun costo. RITENUTO, pertanto, in conformit con il parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, che il messaggio pubblicitario in esame sia idoneo ad indurre in errore i consumatori in ordine alle caratteristiche ed alle condizioni di fruizione del servizio offerto attraverso lindicazione Numero Verde seguita da un numero telefonico con prefisso 840; DELIBERA che il messaggio pubblicitario descritto al punto 2 del presente provvedimento, diffuso dalla societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3, lettera b), del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.
Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro. Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
95 Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
96 PI4664 - BOLLETTINI POSTALI TRADEMARK PUBLISHER Provvedimento n. 14040 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore il Dottor Antonio Pilati; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTO il provvedimento del 7 ottobre 2004 con il quale stata disposta la sospensione provvisoria del messaggio pubblicitario ai sensi dellarticolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento pervenuta in data 2 agosto 2004, integrata in data 10 settembre 2004, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Treviso ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di un messaggio diffuso per corrispondenza nel mese di luglio 2004, consistente in un Bollettino di c/c inserito in un modulo prestampato intestato alla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH di Milano, accompagnato da una comunicazione diretta a promuovere linclusione del marchio registrato dellimpresa in una pubblicazione dellUfficio Pubblicazione Marchi. Nella richiesta di intervento il segnalante lamenta lingannevolezza del suddetto messaggio in quanto, per la sua grafica, il contenuto e le informazioni omesse, indurrebbe nei destinatari il convincimento di dover effettuare un versamento dovuto, alterando cos il comportamento economico degli stessi. II. MESSAGGIO Il messaggio segnalato, volto a promuovere un contratto di pubblicazione con la societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH, consiste in un Bollettino di c/c inserito in un modulo prestampato riportante, in alto a sinistra, la scritta Ufficio pubblicazione marchi. A seguire riportato: Contratto di pubblicazione ed i riferimenti della societ Trademark Publisher. Ancora sotto riportato il numero di riferimento, il periodo, la data e limporto pari a 587,00 Euro. A fianco, sotto la scritta MARCHI riportata la seguente scritta: Registro di informazione di marchi registrati: marchi verbali, figurativi o combinati su Internet: www.trademarkpublisher.info. Subito in basso, riportata la scritta: Registrazione Vs. Marchio, Offerta per la pubblicazione con il periodo della validit (triennale), il numero di registrazione e la data. Seguono il nome della societ con il numero di registrazione, la data di registrazione, la classe e la descrizione del marchio della societ. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
97 Di seguito riportata lindicazione : Informazioni - Vedere a tergo; e subito dopo si legge, con caratteri molto piccoli: [] Con il versamento date il consenso per la pubblicazione del Vs. marchio per il periodo indicato. Questa pubblicazione non sostituisce la registrazione ufficiale o la rinnovazione per la protezione nazionale o internazionale del Vs. marchio. Segue un Bollettino prestampato compilato con i dati della societ, del beneficiario e della banca ove il suddetto versamento deve essere effettuato, nonch limporto sopra specificato. III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI In data 24 settembre 2004 stato comunicato al segnalante e alla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2, 3, e 4, comma 1, del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo alla riconoscibilit della natura pubblicitaria, alla possibile induzione in errore dei consumatori circa le caratteristiche delliniziativa pubblicizzata nonch alle sue condizioni di fruibilit. IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, di fornire informazioni e relativa documentazione riguardanti: le caratteristiche, le condizioni e le modalit di svolgimento del servizio prospettato nel messaggio segnalato; le finalit del registro tenuto dallUfficio Pubblicazione Marchi; nonch la descrizione della natura delle attivit svolte dalla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH. Infine, stato richiesto lelenco dei destinatari del messaggio in questione, nonch le modalit della sua divulgazione, specificando le date di diffusione dello stesso. In data 19 novembre 2004 pervenuta dalla TRADEMARK PUBLISHER GMBH una memoria con la quale la stessa ha argomentato che: TRADEMARK PUBLISHER GMBH una societ a responsabilit limitata di diritto austriaco che ha come scopo sociale quello di pubblicare marchi in particolare sotto forma di libro o in internet, di rilasciare strumenti che permettono il reperimento di marchi e dei rispettivi proprietari, di fornire una banca dati internazionale per marchi, nonch quello di redazione di un portale internet attraverso il quale si pu prendere visione dei marchi pubblicati su scala mondiale; TRADEMARK PUBLISHER GMBH mette a disposizione il suo sito www.trademarkpublisher.info per la pubblicazione di marchi registrati contro il pagamento di un prezzo; per lacquisizione di contatti, la TRADEMARK PUBLISHER GMBH invia un Bollettino contenente unofferta di pubblicazione alle ditte potenzialmente interessate alla pubblicizzazione del proprio marchio; il nome e lindirizzo della ditta destinataria, la citazione del marchio in questione che identifica loggetto del contratto nonch il tipo di servizio offerto (Contratto di pubblicazione, Registro di informazione di marchi registrati: marchi verbali, figurativi o combinati su internet: www.trademarkpublisher.info) e la sua durata; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
98 nel Bollettino il destinatario viene avvertito che questa pubblicazione non sostituisce la registrazione ufficiale o la rinnovazione per la protezione nazionale o internazionale del Vs. marchio; il contratto si perfeziona con il pagamento da parte del cliente dellimporto indicato nel Bollettino; la circostanza secondo la quale parte dei destinatari informano la TRADEMARK PUBLISHER GMBH di non voler usufruire dellofferta dimostrerebbe che il Bollettino in questione non sia in grado di indurre in errore coloro che lo ricevono; il destinatario che rivendica di aver effettuato il pagamento a favore della TRADEMARK PUBLISHER GMBH per un suo errore pu chiedere che gli venga restituita la somma versata; il 7 luglio 2004 la TRADEMARK PUBLISHER GMBH ha inviato i suoi moduli a 18.958 imprese in Italia, pertanto dichiara di non poter fornire un elenco stampato di tutti i destinatari ma, eventualmente, un elenco per estratto. A tal proposito, loperatore pubblicitario ha depositato: visura effettuata presso il Tribunale di Commercio di Vienna; un modello tipo recante il pagamento di Bollettino in conto corrente; un modulo recante un ordine di bonifico per uso bancario; documentazione comprovante il diniego allaccettazione della proposta di pubblicazione da parte di alcune societ e persone fisiche destinatarie del messaggio La societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH ha dichiarato, infine, di non ripetere liniziativa in esame. In data 28 dicembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE Il messaggio in esame costituito da un Bollettino postale contenente tutte le indicazioni necessarie per promuovere ladesione annuale al Registro di informazione di marchi registrati ed rivolto a imprenditori e lavoratori autonomi iscritti alla Camera di Commercio. Tuttavia, tanto laspetto grafico quanto il contenuto del messaggio, nonch la presentazione dello stesso, forniscono una serie di elementi che, valutati nel loro complesso, sono idonei a confondere i destinatari, non consentendo loro di riconoscere immediatamente la reale natura commerciale del servizio offerto. Infatti, lintestazione in grassetto della parola Marchi, insieme alluso di espressioni quali Ufficio pubblicazione marchi, rafforzato dalla scritta - posta in un riquadro evidenziato e con caratteri pi grandi rispetto al resto del testo- REGISTRAZIONE VS. MARCHIO, riportati, tra laltro, con una impostazione grafica che tipica dei bollettini utilizzati per effettuare pagamenti, pu far credere ai destinatari che si tratti di un versamento obbligatorio per il pagamento del deposito marchio. Inoltre, il riferimento al numero e alla data di registrazione del marchio contribuisce a dare al messaggio una connotazione formale che ingenera il convincimento di un importo dovuto. A ci va aggiunto che in tale contesto alquanto confuso (come evidenziato peraltro sia dal segnalante che dallo stesso operatore pubblicitario che nella propria memoria difensiva ha dichiarato che, in alcuni casi, si provveduto a restituire limporto pagato per errore) lindicazione BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
99 del reale scopo pubblicitario, consistente nella vendita del servizio di inserimento in una banca dati, viene riportata con caratteri pi piccoli rispetto a quelli presenti nel resto del messaggio stesso. Alla luce di tali considerazioni, la natura promozionale dei messaggi in esame non risulta immediatamente riconoscibile ai destinatari in violazione dellarticolo 4, comma 1, del Decreto Legislativo n. 74/92. Da tale circostanza deriva che il messaggio appare idoneo ad indurre in errore i destinatari anche con riguardo alla caratteristica fondamentale del servizio offerto. Appare evidente, infatti, che un consumatore pu essere indotto ad acquistare il servizio offerto proprio sulla base della falsa prospettazione dellobbligatoriet dello stesso. RITENUTO, pertanto, che il messaggio in esame idoneo ad indurre in errore i destinatari con riguardo alla natura del messaggio e alla caratteristica del servizio offerto, potendo per tale motivo pregiudicarne il comportamento economico; DELIBERA che il messaggio pubblicitario, descritto al punto 2 del presente provvedimento, diffuso dalla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, 3, e 4, comma 1, del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.
Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro. Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
100 PI4667 - 899 PORTOBELLO EDITRICE Provvedimento n. 14041 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2004; SENTITO il Relatore Giorgio Guazzaloca; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74 come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. del 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; CONSIDERATO quanto segue: I. RICHIESTA DI INTERVENTO Con richiesta di intervento pervenuta in data 29 luglio 2004, integrata in data 20 agosto 2004, la Meeting Center Service, in qualit di concorrente, ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di alcuni messaggi pubblicitari, relativi a servizi offerti tramite le numerazioni a tariffa maggiorata, diffusi su: 1) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Delta System di Acquaro Antonino Massimo e da World On Line di Acquaro Giuseppe; 2) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Studio Noemi di Cocciardi Silvia; 3) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Angeli Cartomanzia S.a.s. di Salis Pamela & C.; 4) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.; 5) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.; 6) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.; 7) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 95, da De Siati Cosimo e da Phoneway di Carlo Curcio; 8) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 95 da De Siati Cosimo e da Phoneway di Carlo Curcio; 9) Portobello Road del 2 luglio 2004 pag. 144, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.; 10) Portobello Road del 2 luglio 2004, pag. 144, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.; 11) La Vetrina Affari il 25 maggio 2004 a pag. 89, 92 e 93 e il 29 giugno 2004 a pag. 89 e 91 da Anspaeg Servizi S.r.l.. Nella richiesta di intervento si evidenzia che nei messaggi in oggetto non vi adeguata informazione circa i costi che le numerazioni a tariffazione maggiorata, richiamate nei messaggi da 1 a 11, comportano; inoltre, per quanto riguarda le inserzioni di cui al punto 11, si evidenzia che linserzionista sembra non essere la persona direttamente interessata dallannuncio, ma unagenzia di incontri. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
101 II. MESSAGGI Il messaggio di cui al numero 1) rappresentato da un riquadro, posto a centro pagina, in cui si legge, tra laltro, Amore, Fortuna, Lavoro Cartomanti dal Vivo 899 191937 e, pi in basso, in caratteri pi piccoli Telefonata a tariffazione maggiorata. Il messaggio numero 2) consiste in un riquadro in cui, su uno sfondo giallo, si legge: Problemi damore? Di lavoro? () chiama!!! (); pi in basso, su uno sfondo rosso, si leggono due numeri, di cui il primo, avente prefisso 338, preceduto dallindicazione per appuntamenti, mentre il secondo, ossia il numero 899 221125, preceduto da un segno orizzontale in giallo; in verticale, sulla parte a sfondo giallo, si legge, in caratteri neri e pi piccoli dal fisso 1,50 euro pi iva e da tim-omnitel-wind 1,55 euro pi iva. Il messaggio numero 3) rappresentato da un riquadro in cui si legge Non risolvo i vostri problemi ma vi aiuto a risolverli () Angeli Cartomanzia () 055 7310656 pagamenti con vaglia a euro 1,20/min ogni 5 consulti 1 in omaggio 899.90.80.93 - 899.08.30.14 da rete fissa e da tutti i cellulari tariffazione maggiorata. Il messaggio di cui al numero 4) consiste in un riquadro, posto a destra della pagina, in alto, in cui si legge vietatissimo chiama subito! 166.14.33.21-899.17.17.23. Il messaggio numero 5) rappresentato da riquadro pi piccolo, posto al di sotto del messaggio di cui al punto precedente, in cui si legge. 166.12.88.76 chiamami adesso ()899.322.326. Il messaggio di cui al numero 6) rappresentato da un riquadro, posto pi in basso rispetto ai due messaggi precedenti, in cui, accanto allimmagine di una donna, si legge: 166.133.418 chiamami adesso() 899.433.418. Il messaggio numero 7) consiste in un riquadro, posto nella seconda colonna in basso, in cui, accanto allimmagine di una donna, si leggono, tra laltro, i seguenti numeri: 899.25.25.68, 899.25.25.69. Il messaggio numero 8) consiste in un riquadro, posto pi in basso rispetto al precedenti, in cui, accanto allimmagine di una donna, si leggono, tra laltro, i seguenti numeri: 899.25.25.68, 899.25.25.69. Il messaggio numero 9) rappresentato da un riquadro, posto in alto a sinistra della pagina, recante, al centro, limmagine di una donna; a sinistra dellimmagine, si legge, in verticale, il numero: 899.322.326; in orizzontale, sullimmagine, vi lindicazione del numero 166.12.88.76; in verticale, a destra dellimmagine, viene riportato un numero avente prefisso 0088, seguito dalla scritta sexy girls; sopra tale scritta, sempre in verticale ma in caratteri pi piccoli, si riporta lindicazione euro 1,50 + iva/min. v.m. 18. Il messaggio numero 10) rappresentato da riquadro, posto in basso, in cui, nella parte destra si legge: 166.14.33.21 () chiama adesso 899.18.18.83; nella parte sinistra vi limmagine di una donna, sulla quale viene riportato un numero avente prefisso 0088; sul bordo a sinistra, in verticale, viene riportata la scritta, in caratteri pi piccoli, euro 1,50 + Iva/Min. V.m. 18. I messaggi di cui al numero 11) consistono in inserzioni pubblicitarie apparse sotto la rubrica Matrimoni e Convivenze de La Vetrina Affari, recanti tutte il numero telefonico 89900002250. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
102 III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI In data 5 ottobre 2004 stato comunicato al segnalante e alle societ Se.Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C., World On Line di Acquaro Giuseppe Daniele, Delta System di Acquaro Antonino Massimo, Voimax S.r.l., Studio Noemi di Cocciardi Silvia, Angeli Cartomanzia S.a.s di Salis Pamela & C., De Siati Cosimo, Phoneway di Carlo Curcio, Edistar S.r.l. e Anspaeg Servizi S.r.l., in qualit di operatori pubblicitari, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto della richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, con riguardo alle modalit di prospettazione delle condizioni economiche per la fruizione dei servizi accessibili attraverso le numerazioni a tariffazione maggiorata, nonch, con riferimento alle inserzioni di cui al punto 11), leventuale natura pubblicitaria delle inserzioni sopra indicate e, ove ne venisse accertata la natura pubblicitaria, la riconoscibilit ai sensi dellarticolo 4, comma 1 del citato Decreto Legislativo n. 74/92. IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alle societ sopra citate, in qualit di operatori pubblicitari, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 284/03 di fornire informazioni e relativa documentazione riguardanti la modalit e le condizioni di erogazione dei servizi oggetto dei messaggi pubblicitari, fruibili attraverso numerazioni aventi come prefisso i numeri 899 e 166. Inoltre, al fine di disporre di elementi utili ad una pi puntuale valutazione dei messaggi segnalati, stato richiesto di fornire informazioni in merito alla programmazione pubblicitaria del messaggio oggetto della richiesta di intervento, nonch alla programmazione della campagna pubblicitaria a cui i messaggi segnalati sono riconducibili, per il periodo compreso tra il mese di gennaio 2004 e il mese di settembre 2004. Non essendo stato possibile notificare la summenzionata comunicazione di avvio alla Delta System di Acquaro Antonino Massimo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in quanto il destinatario risultava trasferito, in data 22 ottobre 2004 stato chiesto alla Guardia di Finanza, Nucleo Speciale Tutela Concorrenza e Mercato, di provvedere alla notifica della comunicazione in oggetto alla Delta System. In data 15 novembre 2004 si provveduto alla pubblicazione della suddetta comunicazione di avvio del provvedimento sul Bollettino dellAutorit n. 44/2004, ai sensi dellarticolo 16, comma 2, del D.P.R. n. 284/2003. Da tale data, dunque, si intende essere stata effettuata la notifica alle parti della comunicazione di avvio in oggetto. In data 12 gennaio 2004, pervenuta una comunicazione della Guardia di Finanza, Comando Nucleo Speciale Tutela Mercati, alla quale era allegata la summenzionata comunicazione di avvio del procedimento, notificata al Sig. Antonino Massimo Acquaro in data 16 dicembre 2004. Messaggio n. 2) Con memoria pervenuta in data 12 ottobre 2004, la societ Voimax S.r.l. ha evidenziato che, a partire dall8/4/2004, la numerazione 899.22.11.25 stata assegnata in albergamento alla ditta individuale Studio Noemi di Cocciardi Silvia, che gestisce il servizio. In allegato alla memoria, la Voimax S.r.l. ha prodotto copia della dichiarazione sostitutiva dellatto di notoriet, con la quale il BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
103 legale rappresentate della ditta Studio Noemi, la signora Silvia Cocciardi, espone, tra laltro, le modalit di esplicazione del servizio offerto alla clientela attraverso la numerazione in oggetto. Con memoria pervenuta in data 19 ottobre 2004, la signora Silvia Cocciardi ha affermato di aver stipulato con Voimax S.r.l. un contratto per la fruizione di servizi di telefonia con relativo equipaggiamento; la stessa ha altres prodotto, tra laltro, copia del contratto in questione, sottoscritto in data 8 aprile 2004. Inoltre, ha evidenziato che le condizioni di fruizione del servizio offerto dalla ditta Studio Noemi corrispondono esattamente a quelle riportate nel messaggio pubblicitario; tali condizioni sono graficamente proporzionate allo spazio pubblicitario, a sua volta di dimensioni limitate. Messaggi nn. 4), 5), 6), 9) e 10) Con memoria pervenuta in data 20 ottobre 2004, la Se Tel S.a.s. ha precisato che sui messaggi pubblicitari sono sempre riportate le condizioni di fruizione del servizio relativamente al prezzo (1,50 euro + iva/min). Inoltre, lutente che vuol fruire del servizio, dopo aver digitato il numero, prima di collegarsi al servizio a pagamento il chiamante ascolta, gratuitamente, il messaggio introduttivo, nel quale viene specificato il costo, la durata e chi fornisce il servizio. Se entro 5 secondi non riaggancia il telefono d espressamente il consenso a procedere al servizio a pagamento. Messaggi di cui al n. 11) Con memoria pervenuta in data 18 ottobre 2004, Anspaeg Servizi S.r.l. (di seguito anche A.S.) ha comunicato quanto segue: 1. A.S. una societ costituta dallAssociazione Nazionale Stampa Periodica Annunci Economici Gratuiti (Anspaeg) per la gestione di servizi commerciali in favore delle case editrici associate; 2. nellambito di tale attivit A.S. ha stipulato con Edistar un contratto di albergazione di un servizio automatico di caselle vocali interattive, collegato ad un numero a tariffazione maggiorata. Il servizio offerto viene pubblicato dagli associati ad Anspaeg, compreso la Portobello S.r.l., editore del bisettimanale di annunci Portobello; 3. per un errore del sistema informatico, alcuni di questi annunci sono stati estratti dal loro contesto originario e sono stati impropriamente pubblicati su La Vetrina Affari, una pubblicazione dello stesso Portobello S.r.l., non facente parte del circuito di giornali aderenti al servizio. In allegato alla memoria, A.S. ha prodotto, tra laltro, copia del contratto di albergazione tra A.S. e Edistar S.r.l. sottoscritto in data 30 dicembre 2002. Con memoria pervenuta in data 20 ottobre 2004, Edistar S.r.l. ha evidenziato, tra laltro, che la stessa fornisce il servizio di Caselle Vocali Strumentali allAssociazione Editori Anspaeg; tale servizio viene fornito esclusivamente dal punto di vista tecnico, in quanto Edistar S.r.l. non cura laspetto pubblicitario e/o di impostazione editoriale, che di esclusiva pertinenza e responsabilit di Anspaeg. Tra gli altri documenti, ha allegato alla memoria copia della comunicazione di Portobello Editrice S.r.l. indirizzata allAutorit Garante della Concorrenza e Mercato, ricevuta in data 7 settembre 2004, con la quale leditore, in risposta alla richiesta di identificazione del committente, effettuata in data 10 agosto 2004, afferma che il cliente esente da qualsiasi responsabilit in quanto la pubblicit apparsa sui giornali frutto di un errore del sistema informatico che monta i giornali, il quale ha inserito come annunci sciolti gli annunci inseriti nel BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
104 modulo pubblicato sul giornale La Pulce dove correttamente indicato che il servizio riservato ad un pubblico adulto, che a pagamento ed il costo del servizio. In data 2 dicembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. La summenzionata comunicazione della data di conclusione della fase istruttoria stata altres pubblicata sul Bollettino n. 47 del 6/12/2004, ai sensi dellarticolo 16, comma 2, del D.P.R. n. 284/2003. V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Poich i messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi a mezzo stampa, in data 22 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92. Con parere pervenuto in data 27 gennaio 2005, l'Autorit per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ritenuto che i messaggi individuati sub 1), 2), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10) violano il disposto di cui agli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/1992 e che gli annunci sub n. 11 violano il disposto di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 del citato Decreto Legislativo, sulla base delle seguenti considerazioni: - nei messaggi indicati dal numero 1) al numero 10) le indicazioni del prezzo o mancano del tutto (messaggi nn. 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8) o insufficiente o non percepibile in modo chiaro e immediato (messaggi nn. 2 e 9); inoltre, i messaggi 4, 5 e 6 riportano pi di un numero a valore aggiunto o, addirittura, numeri internazionali attraverso cui possibile fruire dei servizi oggetto di promozione; detti numeri possono avere costi diversi, cosicch lutente non posto nelle condizioni di scegliere consapevolmente la numerazione attraverso cui fruire del servizio. Pertanto, i messaggi in esame appaiono tali da non consentire al consumatore di determinare in maniera consapevole il proprio comportamento economico; - i messaggi di cui al numero 11) sono volti a promuovere lattivit di agenzia matrimoniale gestita dalloperatore pubblicitario, senza che di questa sia fatta menzione e, pertanto, in maniera non palese; dal momento che lomessa indicazione circa la provenienza dellannuncio induce nel lettore il falso convincimento di poter contattare direttamente il falso inserzionista, gli annunci in oggetto, a causa della loro ingannevolezza, paiono suscettibili di pregiudicare il comportamento economico dei soggetti ai quali sono diretti, con pericolo di danno anche per i concorrenti. VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE I messaggi oggetto della segnalazione riguardano servizi offerti tramite i numeri telefonici a tariffazione maggiorata, cosiddetti a valore aggiunto. In via preliminare, per quanto riguarda i messaggi di cui ai numeri 2) e 11), occorre precisare che, sulla base da quanto emerso nel corso dellistruttoria, i servizi in questione risultano essere offerti rispettivamente dalla ditta individuale Studio Noemi di Cocciardi Silvia e Anspaeg Servizi S.r.l., sulla base di un contratto di albergazione stipulato con operatori titolari dei codici per la numerazione a tariffazione maggiorata, nel caso di specie rispettivamente Voimax S.r.l. e Edistar S.r.l.. Pertanto, nei due casi summenzionati, il committente dei messaggi da ritenersi Studio Noemi di Cocciardi Silvia per il messaggio di cui al numero 2) e A.S. per i messaggi di cui al numero 11) dellelenco. Le societ Voimax S.r.l. e Edistar S.r.l. non sono invece da qualificarsi BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
105 come operatori pubblicitari; essi rappresentano i soggetti che fanno fornito il mezzo per la fornitura dei servizi segnalati, ossia i codici telefonici e lequipaggiamento tecnico necessari allespletamento dei servizi in oggetto. Inoltre, per ci che concerne le inserzioni di cui al punto 11), la tesi secondo cui la pubblicazione dei messaggi in oggetto sarebbe imputabile ad un errore del sistema informatico che monta i giornali, il quale avrebbe inserito come annunci sciolti gli annunci facenti parte di un modulo pubblicato su un giornale diverso, non pu accogliersi. Innanzitutto, tale presunto errore non si limita ad una o poche inserzioni; al contrario, gli annunci, apparentemente ad opera di singoli individui, ma recanti tutti il numero 89900002250, oltre a risultare assai numerosi, sono stati pubblicati di seguito per intere colonne e per diverse pagine, risultando quindi necessariamente visibili. A ci si aggiunga che, pur essendo di immediata percepibilit, tale presunto errore stato commesso, con le stesse modalit, per ben due volte, cio in data 25 maggio 2004 e 29 giugno 2004. Pertanto, per le ragioni suesposte, gli effetti dei messaggi pubblicitari di cui al numero 11), relativamente allidoneit degli stessi a indurre in errore il consumatore, pregiudicandone il comportamento economico, sono da imputarsi al committente degli stessi, ossia A.S. Per quanto riguarda la valutazione dei messaggi segnalati relativamente al profilo delle modalit di prospettazione delle condizioni economiche per la fruizione dei servizi accessibili attraverso le numerazioni a tariffazione maggiorata, si rileva anzitutto che nessuno dei messaggi segnalati reca in modo chiaro e completo lindicazione del prezzo del servizio offerto. Infatti, sul messaggio di cui al numero 1) si legge soltanto: telefonata a tariffazione maggiorata. Sul messaggio di cui al numero 3), nonostante appaia lindicazione di alcune condizioni di fruizione, ossia pagamenti con vaglia a 1,20 euro/min seguito da ogni 5 consulti 1 in omaggio, non chiaro a quale numerazione telefonica tali indicazioni si riferiscano; infatti, tali scritte sono riportate appena sotto un numero telefonico con prefisso 055 e sopra i due numeri a tariffazione maggiorata. A loro volta, i due numeri a tariffazione maggiorata sono seguiti dalla dicitura da rete fissa e da tutti i cellulari, seguita dalla dicitura tariffazione maggiorata. Nei messaggi 4), 5) e 6), nonostante quanto asserito dalloperatore pubblicitario, la Se-Tel S.a.s., non visibile alcuna indicazione di prezzo del servizio. Anche per ci che riguarda i messaggi di cui ai numeri 7) e 8), non appare in modo leggibile alcuna indicazione del prezzo del servizio. Per quanto riguarda i messaggi 2), 9) e 10), pur riportandosi unindicazione di prezzo, si rileva anzitutto che in tutti i casi tale indicazione fornita al netto dellIva. Sotto questo profilo, secondo lorientamento consolidato dellAutorit, si ritiene indispensabile che gli operatori pubblicitari assicurino nellimmediato non solo la completezza ma anche la chiarezza delle informazioni relative al prezzo del servizio, evitando di scorporare dallo stesso gli oneri fiscali. N, diversamente da quanto accade nei casi il cui il prezzo del servizio comprensivo di oneri impossibili da determinare ex ante nel loro ammontare o meramente eventuali, nel caso di specie la scelta degli operatori di scorporare lIva dal prezzo del servizio pu essere in alcun modo giustificata, in quanto lIva rappresenta un fattore la cui incidenza pu essere determinata con esattezza in via preventiva e grava generalmente sulla totalit dei consumatori. Inoltre, per quanto riguarda i messaggi 9) e 10), si rileva altres che i caratteri sono poco visibili, sia perch piccoli in relazione al resto del messaggio e posti in verticale, sia per via dello scarso contrasto di colore con lo sfondo. Inoltre, considerato che in entrambi i messaggi sono indicati tre BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
106 numeri telefonici, aventi prefisso diverso, dalle modalit di presentazione del messaggio non chiaro a quale di questi numeri lindicazione della tariffa sia da ricondursi, se sia cio riferibile a un numero in particolare o a tutti; peraltro, in entrambi i messaggi lindicazione della tariffa viene posta vicina al numero avente prefisso 0088 e non ai numeri in oggetto. Infine, i messaggi di cui al punto 11 non recano alcuna informazione sul prezzo del servizio. In relazione ai summenzionati messaggi, si osserva che, in considerazione del fatto che le numerazioni a valore aggiunto, quali quelle accessibili con prefisso 899 e 166, oggetto dei messaggi segnalati, possono comportare tariffe diverse, secondo lorientamento consolidato dellAutorit il potenziale acquirente dei servizi pubblicizzati deve essere posto nella condizione di scegliere consapevolmente la numerazione attraverso cui fruire del servizio. Di conseguenza, la completezza della comunicazione pubblicitaria deve coniugarsi con la chiarezza e limmediata percettibilit del prezzo effettivamente richiesto al consumatore per la fruizione del servizio. N vale sotto questo profilo eccepire la presenza di un messaggio gratuito di presentazione, che espone le condizioni di fruizione del servizio, cui si accede digitando i numeri a tariffazione maggiorata; sul punto si osserva, infatti, che per costante orientamento dellAutorit il rinvio a fonti informative diverse e ulteriori rispetto al messaggio pubblicitario non vale a sanarne le eventuali omissioni o inesattezze informative. Di conseguenza, i messaggi di cui ai numeri da 1) a 11) sono da ritenersi idonei ad indurre in errore i consumatori riguardo alle condizioni di fruizione dei servizi pubblicizzati, pregiudicandone il comportamento economico. Inoltre, per quanto riguarda i messaggi di cui al numero 11), bench questi si presentano come annunci di singoli inserzionisti, essi rinviano ad un numero che in realt risulta essere a tariffazione maggiorata e collegato ad un servizio automatico di caselle vocali interattive, offerto da A.S.. Dal momento che il lettore non viene messo in condizione di riconoscere la vera natura del servizio cui si accede digitando in numero in oggetto, gli annunci segnalati non appaiono riconoscibili come messaggi pubblicitari ed integrano, pertanto, una fattispecie di pubblicit non trasparente, in violazione dellarticolo 4, comma 1, del Decreto Legislativo n. 74/92. RITENUTO, pertanto, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, che i messaggi pubblicitari di cui ai numeri da 1) a 11) sono idonei a indurre in errore i consumatori in ordine alle condizioni di fruizione dei servizi offerti potendo, per tale motivo, pregiudicarne il comportamento economico; RITENUTO, inoltre, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, che i messaggi di cui al numero 11) costituiscono una fattispecie di pubblicit ai sensi dell'articolo 2, lettera a), del Decreto Legislativo n. 74/92, e che, per le modalit di presentazione, detti messaggi pubblicitari non risultano riconoscibili come tale, potendo, per questo motivo, indurre in errore le persone alle quali rivolto e pregiudicarne il comportamento economico; DELIBERA a) che i messaggi pubblicitari di cui ai numeri 1), 2) 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalle societ Se.Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C., Studio Noemi di Cocciardi Silvia, World On Line di Acquaro Giuseppe Daniele, Delta System di Acquaro Antonino Massimo, Angeli Cartomanzia S.a.s di Salis Pamela & C., De Siati BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
107 Cosimo, Phoneway di Carlo Curcio e Anspaeg Servizi S.r.l., costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3, del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione; b) che i messaggi di cui al numero 11), descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalla societ Anspaeg Servizi S.r.l.i costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole, ai sensi degli articoli 1, 2 lettera b), e 4, comma 1, del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta l'ulteriore diffusione.
Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro. Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
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108 PI4724 - DECODER DIGITALE SKY Provvedimento n. 14042 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 17 gennaio 2005, con la quale lassociazione di consumatori Movimento Difesa del Cittadino ONLUS ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di quattro messaggi pubblicitario diffusi, dalla societ Sky Italia S.r.l., con sede legale in Roma, sui quotidiani nazionali La Repubblica del 24 dicembre 2004, Il Mattino e Il Giornale del 28 dicembre 2004, nonch di un opuscolo allegato al mensile Bravacasa n. 1 del gennaio 2005, tutti relativi alla campagna di abbonamento alla televisione satellitare a pagamento Sky; VISTA listanza di sospensione provvisoria dellintera campagna pubblicitaria presentata, ai sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, contestualmente alla suindicata richiesta di intervento pervenuta in data 17 gennaio 2005; VISTA la comunicazione di avvio del procedimento del 24 gennaio 2005, con la quale, tra laltro, le parti sono state invitate a presentare memorie scritte e documenti da far pervenire entro e non oltre cinque giorni lavorativi dal ricevimento della comunicazione medesima; VISTA la memoria pervenuta in data 2 febbraio 2005 da parte della societ Sky Italia S.r.l., RITENUTO che, nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa l'ingannevolezza dei messaggi diffusi attraverso la stampa quotidiana necessita di ulteriori approfondimenti che dovranno essere svolti nel corso del procedimento; RITENUTO, con specifico riferimento allopuscolo allegato al mensile Bravacasa n. 1 del gennaio 2005, che, alla luce di quanto emerso in atti, non sussistono elementi che facciano ritenere probabile la reiterazione della diffusione, nel corso del procedimento, del messaggio segnalato; RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11 del D.P.R. n. 284/03; DELIBERA di rigettare listanza di sospensione provvisoria dei suindicati messaggi pubblicitari presentata ai sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
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109 Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
110 PI4762 - FEDERCONSUMATORI/APCO Provvedimento n. 14043 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. del 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 24 dicembre 2004, integrata in data 7 gennaio 2005, con lindividuazione dei messaggi pubblicitari, e in data 18 gennaio 2005 con lidentificazione del committente, con la quale unassociazione di consumatori ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di alcuni messaggi pubblicitari diffusi dalla Apco S.r.l., consistenti in un opuscolo in distribuzione presso i locali commerciali della stessa societ, nel mese di febbraio 2003; nel sito internet, denominato www.apco.it, rilevazione del 3 gennaio 2005, ore 12.16; nonch i messaggi pubblicitari apparsi sulla stampa nazionale: Corriere della Sera del 18 novembre 2004, relativi alla vendita di immobili a Parigi e ai connessi servizi di intermediazione immobiliare forniti dalla societ Apco S.r.l.. In particolare, nei messaggi diffusi via internet e tramite opuscolo verrebbe prospettata ai clienti da parte della Apco una speciale assistenza in ogni fase, compreso un accurato servizio post vendita dallottenimento di un mutuo alla eventuale locazione dellappartamento; VISTA la comunicazione di avvio del procedimento inviata in data 20 gennaio 2005 alle societ Apco S.r.l. e Apco servizi tecnici e commerciali S.r.l., ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92, per la valutazione dei messaggi, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con riguardo alla loro idoneit ad indurre i consumatori in errore circa le caratteristiche del servizio svolto e alla convenienza delliniziativa pubblicizzata nonch alla rilevanza di eventuali omissioni informative inerenti liniziativa citata; VISTA listanza di sospensione provvisoria dei suddetti messaggi, presentata contestualmente alla richiesta di intervento, ai sensi dellarticolo 11, comma 2, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTA lulteriore memoria presentata dallassociazione di consumatori in data 25 gennaio 2005, nella quale si rappresenta, in sintesi, lurgenza di sospendere i messaggi, in quanto loperatore pubblicitario continua a diffondere e a promuovere tramite Internet la propria attivit di intermediazione immobiliare prospettando, tra laltro unattivit post vendita non vera; VISTA la memoria presentata dalla societ Apco in data 27 gennaio 2005 nella quale, in sintesi, si fa presente che la campagna pubblicitaria sulla stampa terminata e lopuscolo si riferisce ad una promozione del 2003, anchessa terminata; in merito alla prospettata assistenza post vendita la Apco fornisce, tramite convenzioni con operatori francesi, assistenza ai propri clienti per lottenimento di mutui e prestiti nonch per leventuale locazione degli immobili; BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
111 CONSIDERATO che, nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa lingannevolezza dei messaggi necessita di ulteriori approfondimenti che dovranno essere svolti nel corso del procedimento; RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11 del D.P.R. n. 284/03; DELIBERA di rigettare listanza di sospensione provvisoria dei suindicati messaggi pubblicitari presentata ai sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
112 PI4782 - CENTRO STUDI ERBAVIVA-CORSO DI FITOTERAPEUTA Provvedimento n. 14044 LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005; SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo; VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 67; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284; VISTI gli atti del procedimento; VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 21 dicembre 2004, integrata in data 14 gennaio 2005, con la quale il Ministero della Salute ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92 di un opuscolo pubblicitario diffuso dalla societ Erba Vita S.p.A. nella citt di Empoli nel mese di novembre 2004 e sul sito internet www.erbavita.com (che riproduce il medesimo opuscolo), consultato nel mese di dicembre 2004, volti a promuovere il Corso di Specializzazione e Qualifica Professionale di Fitoterapeuta; VISTA listanza di sospensione provvisoria del suddetto messaggio presentata, ai sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, contestualmente alla suindicata richiesta pervenuta in data 21 dicembre 2004 e integrata in data 14 gennaio 2005; VISTA la comunicazione di avvio del procedimento del 27 gennaio 2005, con la quale, tra laltro, le parti sono state invitate a presentare memorie scritte e documenti da far pervenire entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento della comunicazione medesima; VISTA la memoria presentata dalla societ Erba Vita S.p.A., pervenuta in data 3 febbraio 2005, dalla quale si evince, tra l'altro, che i corsi sono regolarmente autorizzati dalla Regione Marche; CONSIDERATO che, alla luce di quanto emerso in atti, i corsi sono iniziati nel mese di novembre 2004 e che quindi, nelle more del procedimento di merito, il messaggio segnalato non in grado di incidere sul comportamento economico dei consumatori; CONSIDERATO che nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa la ingannevolezza del messaggio necessita di ulteriori approfondimenti che dovranno essere svolti nel corso del procedimento, data, in particolare, la complessit che riveste larticolata tematica degli insegnamenti relativi alle cosiddette medicine naturali; RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11 del D.P.R. n. 284/03; DELIBERA di rigettare listanza di sospensione provvisoria del suindicato messaggio pubblicitario presentata ai sensi dellarticolo 11, comma 2, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
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Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone IL PRESIDENTE Giuseppe Tesauro
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
115 VARIE PRATICANTATO PRESSO L'AUTORITA'
L'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato propone a giovani laureati (laurea quadriennale) con votazione di laurea non inferiore a 110/110, et non superiore ai 28 anni alla data di spedizione della domanda (voto di laurea ed et sono requisiti essenziali), ed esperienze di studio rilevanti per la propria attivit istituzionale, anche con riferimento a esperienze di studio maturate nelle discipline statistiche o econometriche (tesi di laurea, corsi di specializzazione, stage) un periodo di praticantato non retribuito della durata massima di sei mesi da svolgersi presso le proprie Direzioni e Uffici nei settori della concorrenza e della pubblicit ingannevole e comparativa, nonch nelluso di metodologie e strumenti di analisi quantitativa applicati alle tematiche istituzionali. I candidati pi meritevoli saranno chiamati ad un colloquio al fine di verificarne le attitudini e disponibilit.
Le domande spedite entro il 15 giugno 2005 saranno prese in considerazione per il periodo di praticantato 15 settembre 2005 14 marzo 2006.
Gli interessati dovranno inviare la domanda di partecipazione alla selezione corredata del proprio curriculum all'Autorit garante della concorrenza e del mercato, Ufficio del Personale, Piazza G. Verdi 6/A, 00198 Roma. Si prega di trasmettere la domanda una sola volta o per posta o per e-mail all'indirizzo stage@agcm.it.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005
116 ERRATA CORRIGE
Nel bollettino n.47 pubblicato luned 6 dicembre 2004 alla p. 166, nel provvedimento 13772 relativo al caso C6635 - ITEDI/BMI, alla riga 6, deve leggersi Il fatturato realizzato nel 2003 da BMI, interamente in Italia, stato di 533 mila euro, anzich Il fatturato realizzato nel 2003 da BMI, interamente in Italia, stato di 533 milioni di euro.
Nel bollettino 1-2 pubblicato luned 31 gennaio 2005 alla p.64 il numero di riferimento ed il titolo relativo al provvedimento P13956 deve leggersi PI4571 - FINANZIAMENTI C.S.F. GROUP anzich PI4751 - FINANZIAMENTI C.F.S. GROUP.
Nel bollettino n. 4 pubblicato luned 14 febbraio 2005, la somma indicata come ammontare della sanzione comminata nellambito del provvedimento n. 13984 C/3460D-C/3460E Parmalat- Eurolat, pubblicato alla pagina 17, deve leggersi 11.180.718,93 euro anzich 11.096.490,47 euro.
Autorit garante della concorrenza e del mercato Bollettino Settimanale Anno XV- N. 6 . 2005 Coordinamento redazionale
Redazione Lapo Berti
Antonino DAmbrosio, Lucia Quadrini, Manuela Villani Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato Ufficio Documentazione e Biblioteca Piazza Giuseppe Verdi, 6/a - 00198 Roma Tel.: 06-858211 Fax: 06-85821256 E-mail: antitrust@agcm.it Web: http://www.agcm.it Pubblicazione a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l'informazione e l'editoria Via Po, 14 - 00198 Roma - Tel. 06-85981
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SETTIMANALE CARTABIA n. 10 - Venerdì 16.6.2023: Mancata esibizione del titolo esecutivo ed estinzione della procedura; rito del lavoro; creditori chirografari e beni pignorabili; nomina ad arbitro, accettazione; notificazioni, le novità della riforma