Lei forse ricorder la voce fuori campo che gioved otto settembre 2005, alla festa dell'Unit di Milano, le pose qualche domanda a bruciapelo, durante un dibattito con Furio Colombo e Pierluigi Battista. Era la mia. Lei era fresco di nomina a presidente della Rai. Le chiesi conto dell'incompatibilit di Alfredo Meocci, nominato direttore generale anche grazie alla sua astensione. Le chiesi conto del passaggio da presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai a presidente dell'azienda vigilata previa visita per l'incoronazione all'abitazione privata del proprietario della tv concorrente, pro tempore presidente del Consiglio. Le chiesi conto delle sue responsabilit di vigilante, nel periodo in cui venivano depennate dai palinsesti tutte le voci scomode. Feci in sostanza il rompiscatole. Ed un'abitudine che non ho dismesso. Sarebbero numerose le questioni che, ora che cambiato il governo, mi piacerebbe porre alla sua attenzione. Ne scelgo una: l'onnipresenza di Bruno Vespa. Mi dica, egregio presidente Petruccioli: possiamo sperare in un ridimensionamento di questo professionista a contratto, oppure dobbiamo rassegnarci alle sue quattro seconde serate alla settimana pi gli extra? Conosco l'obiezione. Il dottor Vespa ha firmato un contratto fino al 2010. Ma gli si pu sempre pagare una penale, pur di levarcelo di torno. Una penale che forse non sarebbe pi onerosa della multa inflitta all'azienda pubblica per la notoria incompatibilit del buon Meocci. Sia chiaro: non invoco censure. Il dottor Vespa deve rimanere: una sera alla settimana, per consentire agli spettatori un confronto con i programmi degli altri autori che verrebbero chiamati a riempire le altre tre seconde serate. Nel libero mercato si usa cos. A proposito, a che punto il piano di reintegro dei censurati e di inserimento delle voci libere che mai hanno avuto accesso ai microfoni del servizio pubblico? L'otto settembre 2005 lei, presidente Petruccioli, promise pubblicamente che entro un anno sarebbero ritornati tutti, da Santoro a Biagi, autorizzandoci a darle del "buffone" in caso contrario E tutti vuol dire TUTTI. Grazie dell'attenzione. Piero Ricca Ps In deroga all'impegno di toccare un solo tema, le pongo una domanda ulteriore: come mai si parla cos poco della riforma della Costituzione e del relativo referendum ormai alle porte? Le sembra serio che la Rai non proponga speciali e approfondimenti a raffica su un tema tanto rilevante? Le ricordo che il comitato referendario dovette interpellare il presidente Ciampi per strappare in extremis un poco di attenzione durante la raccolta delle firme. Ci vuole forse costringere, presidente Petruccioli, a interpellare il presidente Napolitano per strappare un poco di informazione sui contenuti della riforma?