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Emilio Mazza

IL FILOSOFO SUL PRECIPIZIO: THE VULGAR, THE WISE AND THE SCEPTIC
Da tempo sospetto delle decisioni dei filosofi su qualsiasi argomento e
trovo in me una maggiore inclinazione a disputare anzich ad assentire
alle loro conclusioni (David Hume, The Sceptic)
1. TR !RD"##$ % D"TTR$&% #TR"RD$&R$%
'on scrupolosa esitazione. %cco come i filosofi avre((ero dovuto accogliere ogni nuova
ipotesi, senza possi(ili eccezioni. )osse dipeso dall*educazione, suggeriva Hume, quanto meno
all*inizio, qualsiasi sistema avre((e corso il rischio di essere respinto soltanto perch nuovo ed
inconsueto.
1
&on stimava quei filosofi che, pur di mostrarsi superiori, a((racciano qualunque
paradosso, ottenendo in cam(io il favore dei discepoli ammirati e pertanto soddisfatti. +a
nemmeno evitava i paradossi. 'onsapevole di ci, che stava proponendo, esi(iva compiaciuto il suo
timore che la tesi pi- violenta del Treatise non riuscisse a superare i pregiudizi radicati. #are((e
apparsa a molti stravagante e perfino un po* ridicola. $nsomma, diffidava dell*am(igua
compiacenza tra chi somministra strane ed inspiega(ili opinioni e quanti solleciti le credono.
.

!referiva la soddisfazione del lettore, appagato dall*impossi(ilit/ di andare oltre, e quella pi-
delicata dell*autore, che alla li(era confessione d*ignoranza unisce la prudenza e non cade
nell*errore di spacciare, come certe, congetture personali.
0
$n fondo, Hume aveva davvero la speranza di riuscire a li(erare le persone dai sistemi pi-
comuni. 1na volta convinti dei principi, avre((ero accettato agevolmente perfino la dottrina, per
quanto sem(rasse straordinaria. $n certi casi temeva addirittura l*evidenza di principi e deduzioni2
poteva indurre in conclusioni (eccezionali) in modo incauto e inavvertito, come se non vi fosse
nulla di curioso. %d il ragionamento accolto facilmente, per la stessa inavvertenza, sare((e stato
ancor pi- facilmente dimenticato. Dopo tutto, scriveva, lo stupore che accompagna le cose
straordinarie diventa poi disprezzo o stima a seconda della nostra approvazione.
3
$n generale, Hume
si compiaceva di convincere gli uomini che principi in apparenza cos4 privi di importanza possono
avere effetti tanto rilevanti. 5li piaceva l*idea di poter mostrare loro che quelle propriet/ un po*
troppo trascurate dai filosofi hanno un*influenza sorprendente. Diceva che la pi- stravagante delle
ipotesi pu, farsi i suoi seguaci, se presentata ad arte e nella giusta luce. +a conosceva le difficolt/,
e non si aspettava molti proseliti mentre sosteneva che la maggior parte dei ragionamenti, come le
azioni e le passioni, li do((iamo all*a(itudine.
6

.. H1+% " D%77% +8$51$T9. #'%TT$'$#+" % R%5"7% 5%&%R7$
1 T, 1:;<:=, 11>. !er le opere di David Hume ho utilizzato le seguenti sigle, seguite dal numero di pagina2 T ? A
Treatise of Human Nature, ed. (@ 7.. #el(@<8igge, rev. (@ !.H. &idditch, "Aford, 'larendon !ress, 1B=>
.
C A ? An
Abstract of a Book lately Published; Entituled DA Treatise of Human NatureE, in A Treatise of Human Nature, cit.C D ?
Dialoues concernin Natural !eliion, ed. (@ &. Femp #mith, %din(urgh, T. &elson, 1B3=
.
C E" ? An En#uiry
concernin Human "nderstandin, in En#uiries concernin Human "nderstandin and concernin the Principles of
$orals, ed. (@ 7.. #el(@<8igge, rev. (@ !.H. &idditch, "Aford, 'larendon !ress, 1B=6
0
C E$ ? An En#uiry concernin
the Principles of $orals, in En#uiries, cit.C ES ? Essays $oral% Political% and &iterary, ed. (@ %.). +iller, $ndianapolis,
7i(ert@ 'lassics, 1B>=C & ? The &etters of Da'id Hume, ed. (@ G.H.T. 5reig, . voll., "Aford, 'larendon !ress, 1B0..
2 T, .;, 1;;<;>.
3 T, Avii.
4 T, 10><0B (cfr. T, 1:=, 1=:), 16;, 1;;<;=.
5 T, Aiv, 11> (cfr. T, 6B=<BB), .>0.
1
Talvolta, nel Treatise, Hume si esprime in forma volutamente paradossale, non senza qualche
compiacimento. I il caso delle regole generali. )requente causa d*errore, divengono rimedio a se
stesse2
#eguire le regole generali J una specie di pro(a(ilit/ decisamente non<filosoficaC e, tuttavia, soltanto
seguendole possiamo correggere questa e tutte le altre pro(a(ilit/ non<filosofiche.
;
ltre volte, come riconosce a proposito di (f $orals, Hume si esprime in forma anche
leggermente am(igua,
=
soprattutto per quanto riguarda i rapporti con lo scetticismo (ma questo
Hume non lo dice). #empre a proposito delle regole generali, in un passo che secondo Gohn
!assmore manifesta in forma mascherata la tensione irrisolta tra scettico e scienziato,
>
Hume
presenta una curiosa situazione. 7a tendenza naturale, che ci fa s(agliare e che di solito guida la
gente comune, viene corretta da quella riflessiva caratteristica delle persone sagge. 7o scettico resta
ad osservare2
7a gente comune J solitamente guidata dalla prima influenza Kdelle regole generaliL, e gli uomini saggi
dalla seconda. &el frattempo gli scettici possono avere qui il piacere di osservare una nuova e notevole
contraddizione nella nostra ragione, e di vedere tutta la filosofia pronta ad essere sovvertita da un
principio della natura umana, e nuovamente salvata da una nuova direzione dello stesso identico
principio.
B
Hume osserva gli scettici osservare la nuova contraddizione che lui stesso ha appena finito di
mostrare. +a dietro quale punto di vista si nascondeM Dietro quello delle persone sagge, dirette
dall*influenza riflessiva, oppure dietro quello degli scettici, di chi cioJ dovre((e guardare con
piacereM 5li interpreti tradiscono incertezzaC qualcuno riproduce l*am(iguit/ del passo.
1:
% se
l*osservatorio esterno dello spettatore, di quei by)standers che sfortunatamente sono pochi,
11

distingue Hume dagli scettici, in che cosa consiste questa differenzaM
proposito dell*esistenza del mondo esterno e della distinzione tra qualit/ primarie e
secondarie, Hume presenta lo scetticismo altrui come lo sviluppo conseguente, anche se non
sempre intenzionale, dell*opinione filosofica DmodernaEC mentre il proprio du((io gli appare il
risultato di un*intensa riflessione sulle contraddizioni tra l*opinione naturale e quella filosofica,
compreso il suo esito scettico. $n questo caso, invece, gli scettici si limitano ad osservare con
piacere una contraddizione. &el frattempo Hume, dalla riva sicura della sua filosofia, li osserva e li
descrive. % differenti considerazioni sem(rano ora allontanarlo ora avvicinarlo alla loro posizione.
7o allontana, innanzi tutto, la venatura ironica dell*osservazione2 Dgli scettici possono qui
avere il piacere di osservare una nuova e notevole contraddizione nella nostra ragioneE. &ella prima
En#uiry un*espressione simile descriver/ il piacere di certi filosofi nell*osservare le cause finali2
Dcoloro che si dilettano nella scoperta e nella contemplazione delle cause finali hanno qui ampia
materia per esercitare la loro meraviglia e la loro ammirazioneE.
1.
#enza du((io, in tale circostanza,
6 T, 16:.
7 &, $, 0..
8 G. !##+"R%, Hume*s +ntentions, 7ondon, DucNOorth, 1B>:
0
, p. ;3.
9 T, 16:.
10 'fr. .'. 8$%R, A Proress of Sentiments, !eflections on Hume*s -Treatise., 'am(ridge, +assachusetts, 1BB1, pp.
6=<B, 1:6<:;C !.D. '1++$&#, Hume*s Diffident Skepticism, DHume #tudiesE, PPQ, 1<., 1BBB, pp. 3;<=C R.G. )"5%7$&,
Hume*s skepticism in the -Treatise of Human Nature., 7ondon, Routledge R Fegan !aul, 1B>6, p. ;.C 7.%. 7"%8,
Hume on Stability% /ustification% and "nphilosophical Probability, DGournal of the Histor@ of !hilosoph@E, PPP$$$,
1BB6, p. 11BC H.S. &""&&, Hume on 0no1lede, 7ondon, Routledge, 1BBB, pp. 1.;<.=C D. "S%&, Hume*s !eason,
"Aford, "Aford 1niversit@ !ress, 1BBB, p. .:>C G. !##+"R%, Hume*s +ntentions, cit., pp. ;3, 161.
11 D. H1+%, The Natural History of !eliion, in $D., 2our Dissertations, 7ondon, +illar, 1=6= Kristampa anastatica2
8ristol, Thoemmes, 1BB6L, p. ==.
12 T, 16:C E", 66. 7*espressione si avvicina pi- ad A Dialoue (Dsem(ri provare piacere con questo argomentoE, E$,
00:) che al li(ro $$ del Treatise (Dcoloro che provano piacere a declamare contro la natura umanaE, T, 06.).
2
non c*J molta am(iguit/. Diversamente da 'leante o da +aclaurin, Hume non sem(ra condividere
la passione per l*ammirevole accordo delle cause finali, che gli era parsa, gi/ dal 1=0B, piuttosto
incerta e (en poco filosofica.
10

7o allontana la natura della contraddizione tra le due direzioni delle regole generali. I vero,
Hume svela la DnuovaE opposizione contemplata degli scettici. +a, per quanto la giudichi
DnotevoleE, le sue conseguenze non sono poi drammatiche. #e la prima direzione, che possiamo
chiamare naturale, minaccia di sovvertire la filosofia, la seconda, quella riflessiva, con altrettanta
prontezza riesce a metterla in salvo. #iamo persone comuni o persone sagge, ci comportiamo ora
come le prime ora come le seconde, ma il nostro essere saggi corregge il nostro essere comuni. 7a
contraddizione J, per cos4 dire, a lieto fine. !er quanto minacciata, la filosofia non sem(ra essere
mai stata seriamente pericolo. $n questa contraddizione pacificata qualcuno ha visto addirittura una
contraddizione DzoppaE.
13
$nfine, lo allontana la questione del piacere che gli scettici dovre((ero provare con la loro
osservazione. I vero, il piacere J l*origine della filosofia humiana, Hume lo ricorda esplicitamente
nella 'onclusione del li(ro $ del Treatise e lo ripete nella prima En#uiry e nei Dialoues.
16
$noltre,
come denuncia 'leante, il piacere dello scettico )ilone consiste nel sollevare o(iezioni.
1;
+a il
riferimento al piacere non deve ingannare. Hume, infatti, non solo pensa che le argomentazioni
degli scettici non possano produrre una totale sospensione del giudizio, J anche certo che la stessa
contraddizione procuri alla mente un sensi(ile disagio.
1=
7a riflessione intensa sulle contraddizioni
della ragione umana senza du((io non si rivela, nella 'onclusione, un*attivit/ piacevole. !recipita
la mente in uno stato temporaneo di malinconia e disperazione. l piacere, se mai, possono
condurre la corrente della natura e il rifiuto della filosofia tipici di una disposizione, anch*essa
temporanea, indolente e spleneticaC oppure, il passaggio dall*agitazione del du((io alla tranquillit/
della credenza.
1>
ncora una volta due cose molto diverse dalla scoperta o dall*osservazione di
contraddizioni.
Tuttavia, un aspetto non privo di importanza riavvicina ancora Hume al piacere degli scettici.
7*attivit/ che li contraddistingue, infatti, J una delle principali occupazioni del Treatise.
1B
&el corso
del li(ro $ Hume ritiene di aver mostrato le Dcontraddizioni e assurdit/E che di necessit/
avviluppano il mondo esterno o materiale. $n particolare, si compiace di aver svelato
un*opposizione irriduci(ile tra il ragionamento causale (filosofico e moderno) e la credenza
nell*esistenza continuata e indipendente. % se nel li(ro $ pensa o spera ancora che il mondo
intellettuale venga risparmiato, nell*ppendice cam(ia idea, e trova contraddizioni anche nella
propria spiegazione dell*identit/ personale.
.:
&ella 'onclusione del li(ro $ Hume considera il proprio temporaneo scetticismo, disperato e
malinconico, come il risultato della Dveduta intensa delle molteplici contraddizioni e imperfezioni
della ragione umanaE.
.1
% 'leante, quando ridescrive l*esperienza della 'onclusione, ammette che
una persona possa temporaneamente sprofondare nella malinconia filosofica dello scetticismo totale
dopo una Driflessione intensa sulle molte contraddizioni e imperfezioni della ragione umanaE.
..

13 &, $, 00 (cfr. T, 1=1C 7. T1R'", "n*ipotesi sull*occasione dei -Dialohi sulla reliione naturaleE di Da'id Hume,
DRivista di filosofiaE, 7PP$, 1B>:, p. 0B3).
14 R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, p. ;.C .'. 8$%R, A Proress of Sentiments, cit., p. 6>. #econdo 7oe( la
pro(a(ilit/ non<filosofica che deriva dalle regole generali J Dun locus di insta(ilit/ elimina(ileE (7.%. 7"%8, Hume on
Stability, cit., pp. 113, 11B).
15 T, .=1 (cfr. T, 33B<6.C E", 11, 1;.C D, 1.>, 103).
16 D, 1>B (cfr. E$, 00:).
17 T, 1>3 (cfr. D, .1;, ..;<.=), .:6<:;.
18 T, .;B<=:, ;.6<.;. $n certi casi un*opposizione che non scoraggi completamente pu, avere l*effetto contrario, e la
mente pu,, in certa maniera, ricercare l*opposizione (T, 300<03, 306C cfr. T, 33BC ES, 030).
19 'fr. G. )$%#%R, Hume*s Pyrrhonism3 A De'elopmental +nterpretation, DHume #tudiesE, PQ, 1, 1B>B, pp. B0<11BC +.
F1%H&, Hume*s Antinomies, DHume*s #tudiesE, $P, 1B>0, pp. .6<36.
20 T, .13<16, .01, .0., .;;, 0;;, ;00.
21 T, .;><;B.
22 D, 10..
3
)ilone, a sua volta, osservate le DcontraddizioniE che s*accompagnano alle nostre idee, annuncia di
aver scoperto, in regioni (en pi- familiari della teologia, Dle imperfezioni e perfino le
contraddizioni della ragione umanaE.
.0
#otto questo aspetto, sem(ra che Hume non si limiti ad
offrire la contraddizione alla contemplazione degli scettici, ma condivida almeno in parte il loro
passatempo.
0. D!!R%&T%+%&T% )1T$7%E. 7 !R"88$7$T9 &"&<)$7"#")$'
7*affermazione paradossale sulle regole generali e quella am(igua sul piacere degli scettici si
trovano entram(e in una sezione del Treatise, in apparenza poco importante e humianamente molto
significativa, che si intitola D7a pro(a(ilit/ non<filosoficaE.
.3
$n ogni caso, malgrado il desiderio
degli interpreti, soltanto un lettore disattento potre((e pensare che con ci, si intenda pro(a(ilit/
non<influente, e sperare di trovare qualcosa di pi- risolutivo in una sezione (che non esiste) dal
titolo D7a pro(a(ilit/ filosoficaE. maggior ragione nel li(ro $ del Treatise, dove Hume, in pi- di
un*occasione, mostra l*influenza di propriet/ dell*immaginazione soltanto apparentemente futili
(seeminly tri'ial),
.6
cioJ trascurate dai filosofi, inclini come tutti a preferire quanto appare di
notevole importanza ed attrae per primo l*attenzioneC
.;
e dove Hume mostra anche come il sistema
filosofico, pur essendo contrario a quello comune, di fatto lo presupponga, ne derivi la propria
autorit/ o provenga dalla stessa origine.
.=
$n ogni caso, non<filosofico, altrove sinonimo di non<
riflessivo, assume qui il significato, quasi circolare, di ripudiato dai filosofi.
.>

7a sezione J la P$$$ della parte $$$ (D'onoscenza e pro(a(ilit/E) del li(ro $ del Treatise, e
contri(uisce alla trattazione di quelle pro(a(ilit/ e altre misure di evidenza che, recita l*Abstract,
guidano la nostra vita e la maggior parte delle nostre speculazioni filosofiche, per quanto poco
studiate dai filosofi.
.B
I il campo delle riflessioni profonde sulle facolt/ intellettuali della mente,
come dichiara la sezione P$$, non senza osservare che, in queste speculazioni su(limi, la filosofia
T perlomeno quella altrui T pu, fornire poca luce e le ipotesi comuni mostrano facilmente la loro
imperfezione. 7*osservazione si guadagner/ l*ironia della D8i(liothJque RaisonneE, che nel 1=3:
proclama ancora di non riuscire a cogliere tale imperfezione.
0:

23 D, 101 (cfr. D, 10=), 13B.
24 &el 1B>6 )ogelin definisce la pro(a(ilit/ non<filosofica Dun importante aspetto della teoria di Hume che J stato
quasi totalmente trascuratoE (R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, cit., p. ;:). +algrado gli studi successivi, in particolare
quelli di 7ouis 7. 7oe(, la definizione mi sem(ra oggi ancora valida. 7oe(, a sua volta, nel 1BB6, ha riconosciuto che,
di fatto, Dnon c*J nessuna discussione dei primi tre tipi di pro(a(ilit/ non<filosoficaE e Dc*J poca discussione del quarto
tipoE (7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., pp. 113 n. 13, 11B n. .0). The 4ambride 4ompanion dedica una sola nota
all*intera sezione P$$$ (The 4ambride 4ompanion to Hume, ed. (@ D.). &"RT"&, 'am(ridge, 'am(ridge 1niversit@
!ress, 1BB0, pp. ;:<1 n. 1.).
25 T, 11>, .1=, .63 n.1, .;6, .;> (cfr. T, 0B0, 6;;, ;11, ;13C ). 8R"&'%77$, "n in#uietante filosofo perbene, Saio
su Da'id Hume, )irenze, 7a &uova $talia, 1B=6, p. 1:.).
26 T, 03. (cfr. T, .;, ..0<.3, .6>).
27 T, .11, .10, .1=<1>.
28 7a pro(a(ilit/ Dnon<filosoficaE J quella che Dnon ha avuto la fortuna di ottenere la medesima sanzione KfilosoficaLE,
cioJ che non J Daccettata dai filosofi e riconosciuta come ragionevole fondamento di credenza e di opinioneE, Dnon
accettata dai filosofi come solida e legittimaE, Dmisconosciuta dai filosofiE o che incontra Dl*opposizione della
filosofiaE (T, 130). 8ench Hume non usi mai l*espressione Dpro(a(ilit/ filosoficaE, alcuni interpreti sono soliti opporre
la pro(a(ilit/ DfilosoficaE a quella Dnon<filosoficaE (cfr. H.S. &""&&, Hume on 0no1lede, cit., p. 1.6C 5. )"57$,
+mmainazione e natura umana, Studio sulla teoria della conoscenza di Da'id Hume, &apoli, $stituto per gli #tudi
#torici, 1BB>, p. 110C 7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., pp. 11.<10).
29 A, ;3=. #eguendo 7ei(niz, Hume lamenta che i comuni sistemi di logica T l*Essay di 7ocNe, la !echerche di
+ale(ranche e l*Art de penser di rnauld e &icole T siano eccessivamente concisi su tutto ci, che non J conoscenza e
dimostrazione (A, ;3=), e si propone di rimediare a questo difetto soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra
credenza e concezione, una questione alla quale, a suo avviso, nessun filosofo aveva ancora pensato (A, ;6.C cfr. T, B=
n.1, A, ;.=<.>, ;6=).
30 T, 10><0BC cfr. D8i(liothJque Raisonne des "uvrages des #avans de l*%uropeE, vril<+ai<Guin 1=3:, t. PP$Q, pt.
$$, art. Q, p. 063C cfr. DThe Histor@ of the SorNs of the 7earnedE, &ovem(er<Decem(er, 1=0B, vol. $$, art. PPQ$, p. 0=>.
#ulle due recensioni, cfr. +. )R#'<#!D, Space and the Self in Hume*s -Treatise., 'am(ridge, 'am(ridge
4
$l titolo della sezione non deve stupire, anche perch nelle sezioni precedenti Hume aveva gi/
discusso una distinzione simile tra ci, che J ritenuto filosofico e ci, che non lo J. "ltre la met/
delle nostre opinioni, ricorda, le do((iamo all*educazione, e i principi accettati in modo implicito
sono pi- numerosi di quelli accolti in (ase a qualsiasi tipo di ragionamento. Tuttavia, i filosofi
misconoscono l*educazione, perch la giudicano una causa artificiale e perch le sue massime sono
spesso contrarie alla ragione e perfino l*una all*altra in tempi e luoghi differenti. $nsomma, mentre
l*educazione prevale nel mondo, i filosofi la respingono in quanto fallace terreno d*assenso per
qualsiasi opinione. %ppure, osserva Hume, in realt/ l*educazione ha Dquasi lo stesso fondamentoE
dei ragionamenti causali, cioJ a(itudine e ripetizione.
01

Uuanto alla pro(a(ilit/, all*inizio della sezione P$ Hume avverte i filosofi2 se dividono 5 la
7ocNe l*evidenza in conoscenza e pro(a(ilit/, sotto quest*ultimo titolo dovranno poi comprendere
tutti i ragionamenti causali, e finiranno T cosa ridicola, oltre che contraria al discorso comune T
col ritenere soltanto pro(a(ili affermazioni come Dil sole sorger/ domaniE. 'os4, per conservare il
significato comune delle parole e insieme riconoscere i diversi gradi di evidenza, Hume preferisce
distinguere tra conoscenza, prove e pro(a(ilit/ (o evidenza accompagnata da du((io ed incertezza),
come avevano suggerito perfino gli avversari Ramsa@ e 8aAter.
0.
Hume individua due tipi di
pro(a(ilit/2 quella che nasce dai casi e quella che nasce dalle cause. % si dedica, in particolare, alla
spiegazione di quest*ultima, a sua volta suddivisa in tre specie2 quella che deriva da un*esperienza
imperfetta, quella che deriva da esperimenti contrari e quella che deriva dall*analogia. Tutte queste
pro(a(ilit/ sono accettate dai filosofi e, a differenza dell*educazione, vengono riconosciute come
ragionevoli fondamenti di credenza e d*opinione.
00
7a sezione P$$$ sem(ra ripercorrere il discorso sull*educazione. "ltre alle pro(a(ilit/ dei casi
e delle cause, ne esiste un*altra, che non manca di esercitare un*influenza, anche se non ha avuto la
fortuna di ottenere la medesima sanzione filosofica. %ppure, osserva Hume, per quanto rifiutata
quale ragionevole fondamento di credenza, deriva dagli Dstessi principiE da cui derivano quelle
accettate dai filosofi. Uuesta J la Dpro(a(ilit/ non<filosoficaE.
03
Hume ne riconosce quattro specie
che corrispondono a quattro casi in cui si verifica una diminuzione dell*evidenza a sua volta
connessa con una diminuzione di forza dell*idea2 quando l*impressione presente J pallida e oscuraC
quando l*esperienza J in certa misura cancellata dalla memoriaC quando la connessione dipende da
una lunga catena di oggetti e, infine, quando Dl*inferenza deriva dalle regole generali e nondimeno
non J conforme ad esseE.
06
Hume sem(ra maggiormente interessato alla terza e, soprattutto, alla
1niversit@ !ress, 1BB>, pp. 1:><1B.
31 T, 11=<11>.
32 T, 1.3 (cfr. T, 160<63)C E", 6; n. 1:C .+. R+#H, &a Nou'elle 4yrop6die% ou les 7oyaes de 4yrus K1=.=L,
Vdition augmente, . voll., #. +alo, 1=>;, vol. $$, p. .. n. aC . 8PT%R, An En#uiry into the Nature of the Human
Soul K1=00L, . voll., 7ondon, . +illar, 1=0=
.
Kristampa anastatica2 8ristol, Thoemmes, 1BB:L, vol. $$, p. 01= n. v. &ella
prima En#uiry, dove discute soltanto le pro(a(ilit/ dei casi, delle cause (E", 6;<B) e dell*analogia (E", 1:3), Hume J
pi- esplicito nell*indicare in 7ocNe l*origine dell*incompleta distinzione tra conoscenza e pro(a(ilit/ ( E", 6; n.1:C cfr.
D. Hume, A &etter 2rom A 8entleman to His 2riend in Edinburh, ed. (@ %.'. +ossner and G.Q. !rice, %din(urgh,
%din(urgh 1niversit@ !ress, 1B;=, p. ..C &, $, 1>=).
33 T, 130.
34 T, 130 (cfr. T, 13=). !er le interpretazioni della pro(a(ilit/ non<filosofica, cfr. .'. 8$%R, A Proress of Sentiments,
cit., pp. 6;<>, >;<>C R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, cit., pp. 6B<;0C 5. )"57$, +mmainazione e natura umana, cit.,
pp. 1:=<03C D. 5RR%T, 4onition and 4ommitment in Hume*s Philosophy, &eO HorN < "Aford, "Aford 1niversit@
!ress, 1BB=, pp. 133<36, 163C T.F. H%R&, -8eneral !ules.in Hume*s -Treatise., DGournal of the Histor@ of
!hilosoph@E, Q$$$, 1B=:, pp. 3:6<..C $D., 8eneral !ules and the $oral Sentiments in Hume*s -Treatise., DRevieO of
+etaph@sicsE, PPP, 1B=;, pp. 6=<=.C 7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., pp. 1:1<0.C $D., +nstability and "neasiness in
Hume*s Theorie of Belief and /ustification, D8ritish Gournal for the Histor@ of !hilosoph@E, $$$, 1BB6, pp. 0:1<.BC $D.,
4ausal +nference% Associationism% and Skepticism in Part +++ of Book + of Hume*s -Treatise., in &oic and the 9orkins
of the $ind, ed. (@ !. %aston, tascadero, RidgevieO, 1BB=, pp. .>0<0:6C T. +5R$, 4ontratto e con'enzione,
!azionalit5% obblio e imparzialit5 in Hobbes e Hume, +ilano, )eltrinelli, 1BB3, pp. 1;1<;.C +.. +RT$&, The
!ational 9arrant for Hume*s 8eneral !ules, DGournal of the Histor@ of !hilosoph@E, PPP$, ., 1BB0, pp. .36<6=C D.
"S%&, Hume*s !eason, cit., pp. .:;, .:>, .1.<13, .1><1BC G. !##+"R%, Hume*s +ntentions, cit., pp. 6B<;:, ;3, .1.<10.
35 T, 163.
5
quarta specie, cioJ alle differenze nei gradi di evidenza e di credenza prodotte dall*immediatezza
dell*inferenza o dalla lunghezza della catena di argomentazioni connesse, e dall*avventatezza delle
regole generali. Uueste ultime, in particolare, come scrive nel li(ro $$, creano una specie di
pro(a(ilit/ che influenza sempre l*immaginazione e talvolta il giudizio.
0;
7a discussione della pro(a(ilit/ non<filosofica fornisce l*occasione per spiegare le regole
generali, cosa che Hume si era ripromesso di fare verso la fine della sezione precedente.
0=
Uueste
regole, scriver/ nel li(ro $$, hanno un*influenza potentissima sull*intelletto e sulle azioni, e sono in
grado di imporsi agli stessi sensi. &ei loro confronti, aggiunger/ nel li(ro $$$, noi mostriamo una
pesante dipendenza2 estendiamo spesso le nostre massime al di l/ delle ragioni che ci hanno
inizialmente indotto a sta(ilirle.
0>
Di fatto, Hume introduce ufficialmente le regole generali nella
sezione $P della parte $$$ del li(ro $ e le riprende nella sezione P$$. $n entram(i i casi svolgono una
funzione positiva e correttrice.
0B
'os4, nella sezione P$$$, Hume prima espone un caso di pro(a(ilit/
non<filosofica che deriva dalle regole in quanto fonte d*erroreC poi spiega come l*a(itudine agisca
sull*immaginazione mettendola in opposizione al giudizio, e illustra l*opposizione con due esempi2
quello tradizionale dell*uomo in ga((ia e quello personale della contraddizione tra influenze delle
regoleC infine, conclude con una riflessione sulla possi(ilit/ di correggere le pro(a(ilit/ non<
filosofiche. 7a successione J, forse, meno lineare, e i soliti interpreti hanno lamentato sia una certa
difficolt/ sia la mancanza delle dovute spiegazioni.
3:
7a presentazione delle regole generali non J delle migliori. 7e formiamo in maniera avventata
e sono l*origine di errori e pregiudizi, per esempio nazionali.
31
$l francese +ale(ranche, nella
!echerche, aveva fatto incontrare un suo connazionale con un inglese e un italiano, lo scozzese
Hume espone allo sguardo (ritannico un francese e un irlandese. 1no non potr/ mai essere solido,
l*altro arguto. !erfino se facessero mostra di una conversazione rispettivamente gradevole e
giudiziosa, il pregiudizio nei loro confronti J tale che il francese dovr/ essere un damerino e
l*irlandese un tonto, Da dispetto della ragione e del (uon sensoE. $ncorriamo spesso in questo tipo di
errori De forse questa nazione quanto ogni altraE, aggiunge soddisfatto Hume a proposito della 5ran
8retagna. 7e regole generali, per quanto rifiutate dai filosofi, influenzano il giudizio Dperfino in
maniera contraria all*osservazione e all*esperienza presentiE. % questo accade per quegli stessi
principi da cui dipendono tutti i giudizi su cause ed effetti, cioJ per a(itudine ed esperienza.
3.

#em(ra cos4 realizzarsi il progetto, manifestato all*inizio della sezione P$, la prima delle tre sezioni
sulla pro(a(ilit/, di rendere pi- forte ed autorevole il sistema spiegando Dsulla (ase degli stessi
principi altre specie di ragionamento, derivate dalla stessa origineE.
30
lla fine della sezione P$$$,
36 T, 6>6.
37 T, 13..
38 T, .B0, 0=3, 661.
39 T, 11:, 131<3.. &ell*ppendice viene aggiunto un riferimento alle regole relativo alla sezione P (T, ;01<0.).
40 'fr. T.F. H%R&, -8eneral !ules. in Hume*s -Treatise., cit., pp. 311, 310C 7"%8, Hume on Stability, cit., pp. 116,
11B. 7a discussione della pro(a(ilit/ non<filosofica si svolge nello spazio di sei capoversi (capp. =<1.C T, 13;<6:) e si
articola in tre punti2 (1) $ntroduzione2 le regole illegittime (cap. =C T, 13;<3=)C (.) #piegazione2 l*a(itudine talvolta
mette l*immaginazione in opposizione al giudizio (capp. ><BC T, 13=<3>)C (..1) %sempio DfamiliareE tratto dalla
tradizione filosofica (cap. 1:C T, 13><3B)C (...) %sempio DovvioE tratto dalle regole generali2 la contraddizione tra
regole illegittime o naturali e regole legittime o riflessive (cap. 11<.C T, 13B<6:)C (0) 'onclusione2 gente comune,
uomini saggi e scettici e la possi(ilit/ di correggere le regole (cap. 1.C T, 16:). Di fatto, ciascun capoverso propone
un*opposizione tra un elemento naturale ed uno riflessivo, ma soltanto nell*ultimo capoverso, dove si configura come
esame delle operazioni mentali, l*elemento riflessivo corregge e condanna quello naturale (cap. 1.C T, 16:). &egli altri
casi l*elemento naturale, cioJ le regole, si impongono o resistono a quello riflessivo.
41 T, 166. #ul significato dell*avver(io Davventatamente KrashlyLE, inteso come Dsulla (ase di un campione troppo
piccoloE o come Din accordo con le nostre passioniE, cfr. R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, cit., p. ;1C 7.%. 7"%8, Hume
on Stability, cit., pp. 113, 11> n. 1.
42 T, 13;<3= (cfr. ES, 1B=)C &. +7%8R&'H%, De la !echerche de la '6rit6, d. par 5. Rodis<7eOis, 0 voll., !aris,
Qrin, 1BB1
0
, vol. $, p. 3>3. 'i sono casi in cui la stretta aderenza alla regola si avvicina pi- a D(igotteria e superstizioneE
che alla ragione (T, 6;.).
43 T, 1.3 (cfr. T, 163<66). !er l*insistenza sull*uniformit/ di origini, fondamento e principi, cfr. T, 110, 11=, 1.0, 10:,
10., 10;<0=, 130, 163.
6
Hume si dir/ convinto di aver offerto l*unica spiegazione soddisfacente e coerente2 Dse non
consideriamo questi giudizi come gli effetti dell*a(itudine sull*immaginazione ci perderemo in
eterne contraddizioni e assurdit/E.
33

7*a(itudine a osservare due oggetti uniti f/ s4 che la mente passi dall*uno all*altro in modo
naturale, prima di qualunque riflessione e senza che questa glielo possa impedire. !er natura,
inoltre, l*a(itudine continua ad agire anche in presenza di oggetti non esattamente identici ma
soltanto simili a quelli a cui siamo stati a(ituati, almeno finch certe circostanze considerevoli
rimangono immutate. 'i, che cam(ia J la forza dell*azione, che viene meno a seconda delle
differenze. $n (reve, chi sia diventato un u(riacone col rosso T un caso tipico della pro(a(ilit/
non<filosofica T si getter/ sul (ianco Dquasi con la stessa violenzaE. Uuesto stesso principio, con
cui Hume ha spiegato la pro(a(ilit/ derivante dall*analogia, pu, essere spinto oltre e spiegare la
pro(a(ilit/ che deriva dalle regole generali.
36

Talvolta l*a(itudine, che J il fondamento di tutti i giudizi, ha un effetto sull*immaginazione
Din opposizioneE al giudizio e produce cos4 una Dcontrariet/E di opinioni riguardo allo stesso
oggetto. Uuasi tutti i tipi di cause presentano una complicazione di circostanze2 alcune sono
essenziali e assolutamente necessarie alla produzione dell*effetto, altre superflue e congiunte
soltanto per accidente. 7e ultime, quando siano numerose, notevoli e, soprattutto, frequentemente
congiunte con le circostanze essenziali, esercitano una notevole influenza sull*immaginazione e ci
danno una propensione a concepire con forza e vivacit/ l*effetto consueto, anche in assenza delle
prime. Tuttavia, osserva Hume, (ench l*a(itudine parta certamente avvantaggiata e predisponga
l*immaginazione, J possi(ile correggere questa propensione con una riflessione sulla natura delle
circostanze che la producono.
3;
7*operazione che distingue ed elimina le circostanze superflue, per
quanto difficile, si rivela indispensa(ile in filosofia morale, dove la complicazione di circostanze J
ancora pi- grande che in filosofia sperimentale.
3=

3. 1"+" $& 588$. D77*%#%+!$" D)+$7$R%E 77 D&1"QE '"&TRDD$W$"&%
7*opposizione tra immaginazione e giudizio prodotta dall*a(itudine J illustrata da Hume con
due esempi2 quello dell*uomo in ga((ia, preso a prestito dalla tradizione, e quello delle regole
generali, tratto dallo stesso tema della pro(a(ilit/ non<filosofica. 1n uomo, chiuso dentro una
ga((ia di ferro appesa a un*alta torre, guarda il precipizio sotto di lui e non pu, impedirsi di
tremare. %ppure, osserva Hume, l*esperienza della solidit/ del ferro che lo sostiene lo rende
perfettamente sicuro di non cadere, e le sue idee di caduta e morte non derivano che dall*a(itudine e
dall*esperienza. +a l*a(itudine, in accordo con la propria natura, Dva al di l/ dei casi dai quali
deriva, e ai quali perfettamente corrispondeE (J il tratto distintivo delle regole) ed Dinfluenza le idee
di quegli oggetti che sono per qualche aspetto somiglianti, ma che non cadono precisamente sotto la
stessa regolaE. $nsomma, le circostanze dell*altezza e della caduta impressionano l*uomo a tal punto
da farlo tremareC e la loro influenza sull*immaginazione non pu, essere distrutta dalle circostanze
opposte del sostegno e della solidit/, che dovre((ero dargli invece una sensazione di perfetta
sicurezza.
3>

'ome J stato notato, a (uon diritto Hume definisce DfamiliareE il caso dell*uomo in ga((ia.
3B

+ontaigne, infatti, verso la fine dell*Apoloie, se ne serve per illustrare il dominio e gli errori dei
44 T, 166. Hume svolger/ considerazioni simili a proposito del mondo intellettuale (T, .0.) e dell*esistenza del vuoto
(T, ;0B).
45 T, 13= (cfr. T, 13., 160<63). $n accordo con la seconda specie di pro(a(ilit/ non<filosofica, pi- un*esperienza J
fresca nella memoria, tanto pi- J influente e produce sicurezza. 1n u(riacone, che a((ia visto morire di stravizi il suo
compagno, ne rester/ colpito e per un certo tempo avr/ paura che gli capiti la stessa cosaC poi gradatamente il ricordo
scomparir/, egli ritorner/ sicuro e il pericolo gli apparir/ meno certo e meno reale (T, 13>).
46 T, 13=<3> (cfr. T, 1=6).
47 T, 1:3, 1=6, ;01 (cfr. T, 0=3, 661, 6>3<>6)C E", 1:= n. 1, ES, .63. &ei Political Discourses Hume individua un*altra
consueta DfallaciaE che consiste nello scam(iare un effetto collaterale per una causa (ES, .B:, .B3, 0:0<:3).
48 T, 13>.
7
sensi, capaci di costringere la ragione a ricevere impressioni che giudica false. +ontaigne J
impegnato a mostrare come de(olezza e menzogna caratterizzino tanto l*esterno quanto l*interno
dell*uomo, e come i sensi e l*intelletto facciano a gara nell*ingannarsi a vicenda. "ltre al filosofo
chiuso in una ga((ia di sottili e radi fili di ferro, appesa alle alte torri di &otre<Dame, +ontaigne
propone altre due versioni dell*esempio. 1n DioE in piedi a pi- d*un metro dal ciglio di un
precipizio, che non pu, impedirsi di tremare per quanto possa scegliere se fare un passo avanti e
mettersi in pericolo, e una ferma saggezza filosofica, che passeggia su una trave sufficientemente
grande, gettata sempre tra le solite torri di &otre<Dame, alla quale manca per, il coraggio di
camminare come camminere((e se la trave fosse a terra.
6:

!ascal sceglie quest*ultima versione e, seguendo +ontaigne (ma l*esempio J gi/ in
Tommaso), fa camminare il pi- grande filosofo del mondo su una tavola pi- larga del dovuto, ma
con sotto un precipizio, e nota che, per quanto la ragione lo convinca della propria sicurezza,
prevale l*immaginazione, che rende pallidi e sudati. nche in questo caso si tratta di mostrare la
de(olezza naturale e inevita(ile dell*uomo. #ignora d*errore J la fantasia, potenza super(a e nemica
della ragione, peraltro soggetta al suo dominio. $n seguito, quando metter/ in scena la miseria
dell*uomo, !ascal riprender/ perfino l*inganno reciproco tra sensi e ragione descritto da +ontaigne.
% coglier/ l*occasione per ammonire quanti s*intrattengono denunciando la (assa vanit/ dei
divertimenti umani. Uuesti, infatti, mentre esi(iscono una (uona conoscenza dell*aspetto esteriore
della miseria degli uomini, mostrano anche di non conoscerne il fondo2 l*aspetto esteriore J
necessario a distrarsi da quella miseria interiore e naturale che consiste nel non poter sopportare la
vista di se stessi.
61
+ale(ranche, nella !echerche, anzich descrivere il caso, ne offrir/ una
spiegazione in termini di relazioni naturali tra determinate tracce cere(rali, e tra queste e le
emozioni degli spiriti animali. '*J un legame naturale e immuta(ile tra la traccia di una grande
altezza sotto di noi e quella che rappresenta la morte, e tra queste e l*emozione degli spiriti che
dispone alla fuga.
6.
7*esempio dell*uomo che trema quando guarda il precipizio T per il quale l*Apoloie rinvia a
Tito 7ivio e che 'harron e Fant riprendono, molto pro(a(ilmente, da +ontaigne T
60
J un caso
DfamiliareE anche all*interno degli scritti humiani. 'omparso nel primo li(ro del Treatise ((f
"nderstandin), si ripresenta nel secondo ((f Passions), riappare nella En#uiry 4oncernin the
Principles of $orals e, infine, com*J naturale, nella Dissertation on the Passions. ltrettanto
49 'fr. 5. )"57$, +mmainazione e natura umana, cit., pp. 1..<.3C D. H1+%, A Treatise of Human Nature, ed. (@
D.). &"RT"& and +.G. &"RT"&, "Aford, .:::, p. 3;6 n. 1:.
50 +"&T$5&%, Apoloie de !aimond Sebond, in $D., &es Essais, d. par !. Qille@, 0 voll., !aris, !1), 1BB., vol. $$, pp.
6B., 6B3<B6 (cfr. !. D% 7 !R$+1DH%, Academie 2rancoise, UuatriJme %dition, !aris, 5. 'haudiere, 16>=). lle
torri )icino e !omponazzi preferiscono le Dfinestre alteE (+. )$'$&", Teoloia Platonica, . voll., a cura di +.
#chiavone, 8ologna, Wanichelli, 1B;6, vol. $$, p. 1>>C !. !"+!"&T$1#, De naturalium effectuum causis si'e de
+ncantationibus, Hildesheim < &eO HorN, 5. "lms, 1B>:, p. 03).
51 Pens6es de $, Pascal sur la !eliion : sur #uel#ues autres su;ets, !aris, 5. Desprez e G. Desessartz, 1=16, p. 1.>.
7a trave di vicenna, diversamente da quella di Tommaso, non J posta Din altoE ma Dsull*acquaE ( #& T"++#"
D*U1$&", Summa 4ontra 8entiles, $$$, 1:0, in Sancti Thom< A#uinatis (pera (mnia, $ussu %dita 7eonis P$$$ !.+.,
RomX, T@pis Riccardi 5arroni, 1B.;, vol. P$Q, p. 0..aC Q$'%&& 7T$&1#, &iber de anima seu Se=tus de naturalibus
+7)7, $Q, $Q, d. crit. par #. Qan Riet, 7ouvain<7eiden, ditions "rientalistes < %.G. 8rill, 1B;>, p. ;3 e n. .=).
52 &. +7%8R&'H%, De la !echerche de la '6rit6, cit., vol. $, p. ..0. nche Hume offre una spiegazione in termini di
vivacit/ delle idee e reciproco sostegno tra immaginazione e passioni (T, 13><3B). ll*esempio dell*altezza e della
caduta +ale(ranche associa quello di Dun grande corpo che J sul punto di cadere su di noi e di schiacciarciE (&.
+7%8R&'H%, De la !echerche de la '6rit6, cit., vol. $, p. ..0). 7a stessa associazione J presente nel Solilo#uy di
#haftes(ur@2 Dcolui che in una pianura si immagina precipizi ai piedi, rocce incom(enti sulla testaE (#H)T%#81RH,
Solilo#uio o''ero consili a un autore, a cura di !. W&RD$, !adova, $l !oligrafo, .:::, p. 161C sulla relazione tra
paura, spiriti e gam(e che muovono alla fuga, cfr. ivi, p. 100 e n. 6C R. D%#'RT%#, &es passions de l*ame, in >u'res
de Descartes, d. par '. dam et !. Tanner@, 11 voll., !aris, Qrin, 1BB;, vol. $P, pp. 06;, 06>). Devo l*informazione a
!aola Wanardi.
53 +"&T$5&%, Apoloie, cit., p. 6B6 (cfr. $D., De l*y'ronnerie, vol. $$, p. 03;)C 7$QH, &i'y, P7$Q, ;, 13 vols., 7"%8,
7ondon, Harvard 1niversit@ !ress, 1B61, vol. P$$$, p. 1:>C !. 'HRR"&, De la saesse, !aris, )a@ard, 1B>;, pp. 11.<
10C $. F&T, Antropoloia dal punto di 'ista pramatico, +ilano, T%, p. 6. n. a.
8
naturale J che quest*ultima versione sia identica a quella del secondo li(ro del Treatise.
63
%ssa si
distingue dalla versione esposta nel li(ro precedente perch presenta un DnoiE sul ciglio del
precipizioC un DnoiE che trema pur sapendo di essere perfettamente al sicuro e potendo scegliere se
fare un passo avanti, coerentemente con l*assenza della ga((ia e con la seconda versione di
+ontaigne. Uuando Hume riprende l*esempio nella En#uiry sem(ra mescolare le due versioni2
a((andona il DnoiE per ritornare all*DuomoE, che non si trova pi- chiuso nella ga((ia, come nel
li(ro primo, (ens4, come nel secondo, sul ciglio del precipizio, dove J stato condotto e dal quale
non pu, guardare gi- senza tremare.
Hume ritiene inutile cercare altri esempi oltre all*uomo in ga((ia. 7o stesso argomento della
pro(a(ilit/ non<filosofica T osserva con un procedimento poi ripreso nella sezione $ della parte $Q
T
66
ne offre uno DovvioE nell*DopposizioneE tra immaginazione e giudizio prodotta dagli effetti
dell*a(itudine. #econdo il sistema humiano, per,, i ragionamenti non sono che effetti
dell*a(itudine, e l*influenza di quest*ultima consiste soltanto nel ravvivare l*immaginazione e nel
farci concepire con forza un oggetto. !erch, quindi, l*a(itudine possa agire sull*immaginazione
rendendola DoppostaE al giudizio, perch immaginazione e giudizio possano ritrovarsi DcontrariE, si
deve supporre l*influenza delle regole generali2 deve verificarsi un*DopposizioneE tra principi, e le
regole generali devono essere Din certa maniera messe in opposizione tra loroE.
6;
'os4, Hume ripropone il caso di una circostanza frequentemente congiunta con la causa
efficiente. !er decidere se essa faccia davvero parte della causa do((iamo fare ricorso ad Dalcune
regole generali per mezzo delle quali do((iamo regolare il nostro giudizio riguardo a cause ed
effettiE. Uueste regole, prosegue Hume, vengono formate in (ase alla natura dell*intelletto e alla
nostra esperienza delle sue operazioni nei giudizi. %sse insegnano a Ddistinguere le circostanze
accidentali dalle cause efficientiE2 se un effetto pu, essere prodotto senza il concorso di una
particolare circostanza, concludiamo che essa non fa parte della causa efficiente, Dper quanto
frequentemente congiunta con essaE. Hume rinvia ufficialmente alla sezione PQ (DRegole per
mezzo delle quali giudicare delle cause e degli effettiE), dove vengono fissate proprio Dalcune
regole generali per mezzo delle quali possiamo sapere quando gli oggetti sono realmente cause o
effettiE. Tuttavia, la circostanza (accidentale), in virt- della sua frequente congiunzione con la causa
efficiente, esercita necessariamente un*influenza sull*immaginazione Da dispetto della conclusione
opposta raggiunta in (ase alle regole generaliE.
6=
7*opposizione tra questi due principi o inferenze
produce una Dcontrariet/E nei nostri pensieri e fa s4 che la mente ascriva al giudizio la prima
inferenza o Dregola generaleE, in quanto pi- estesa e costante, e la seconda inferenza o DeccezioneE
all*immaginazione, in quanto pi- capricciosa e incerta.
6>
$n realt/, l*opposizione tra immaginazione e giudizio denuncia la presenza delle due differenti
influenze delle regole, quella per cos4 dire naturale e quella riflessiva. 7e regole agiscono
sull*immaginazione perfino Din maniera contrariaE al giudizio. $n (ase a questa prima influenza,
quando un oggetto somiglia a una causa per circostanze assai considerevoli, l*immaginazione ci fa
concepire con vivacit/ l*effetto consueto, anche se l*oggetto J diverso dalla causa per circostanze
(en pi- importanti ed efficienti.
6B
$n (ase alla seconda influenza, che implica la condanna della
prima ed ha come oggetto le nostre facolt/ (anzich le circostanze), quando riconsideriamo questo
54 T, 13>, 336C D. H1+%, Dissertation of Passions, in $D., 2our Dissertations, cit., pp. 131<3.C EP$, .1=. &el li(ro $$
del Treatise l*esempio compare nella sezione D7e passioni diretteE (T, 336), dove Hume rinvia alla parte $$$ del li(ro $,
sia per la pro(a(ilit/ in generale (T, 30B<3:C cfr. T, 163) sia per quella dei casi e delle cause (T, 33:C cfr. T, 1.3<.6).
55 T, 13B, 1>6 (cfr. T, 1:1, 1;B). $n altri casi J la difficolt/ che viene convertita in prova a favore ( T, 11:, .:6 n.1,
0.3).
56 T, 13B. 7a maggior parte dei ragionamenti filosofici (tutti meno quelli dimostrativi) dipende dalla quarta regola
generale, cioJ dal principio, derivato dall*esperienza, secondo il quale la stessa causa produce sempre lo stesso effetto e
questo non nasce mai se non dalla stessa causa (T, 1=0).
57 T, 13B, 1=0 (cfr. T, 0:1). 7e regole, per esempio la settima e l*ottava, vengono ovviamente utilizzate nel corso del
Treatise anche prima della loro esposizione ufficiale (T, =;, 10;).
58 T, 13B. !er il prevalere della Dregola generaleE sull*DeccezioneE, cfr. T, 0:B, 0;., 0=1.
59 T, 13B<6:.
9
atto della mente e lo confrontiamo con Dle pi- generali ed autentiche operazioni dell*intellettoE,
esso si rivela Ddi natura irregolare, e distruttivo di tutti i principi di ragionamento pi- sta(ilitiE, e
per questo lo rifiutiamo.
;:

'ome si risolve questa sorta di opposizioneM Uuale influenza prevale e per quale ragioneM
!revalgono a turno, risponde Hume, ora l*una ora l*altra, a seconda della disposizione e del
carattere delle persone. #olitamente, le persone comuni T quelle che Dprendono le cose secondo la
loro prima apparenzaE, come vengono definite, in opposizione ai filosofi, nella sezione precedente
T
;1
sono guidate dall*influenza naturale, gli uomini saggi da quella riflessiva. Hume sem(ra
parlare tanto agli scettici come ai filosofi. i primi non potr/ che far piacere osservare una nuova e
notevole contraddizione nella ragione. % quella che Hume ha mostrato, tra le due direzioni delle
regole generali, J davvero una DnuovaE contraddizione, e come tale si aggiunge a quella DfamiliareE
riportata da +ontaigne. Tuttavia, per quanto gli scettici provino piacere, a (en guardare lo
spettacolo deve essere modesto. 7a contraddizione non comporta conseguenze devastanti. l
contrario, ai loro occhi deve rivelarsi a doppio taglio2 lo stesso principio, che naturalmente minaccia
di sopprimere la filosofia, prende una nuova e riflessiva direzione e finisce per salvarla, proprio in
quanto condanna e contraddice la direzione naturale.
+a c*J dell*altro. % qui Hume sem(ra rivolgersi soprattutto ai filosofi. #enza du((io non ne
prende le parti, come J stato suggerito, e neppure li identifica con gli uomini saggi, mostrandoli per
una volta pi- saggi delle persone comuni.
;.
$n particolare, Hume sem(ra rivolgersi a tutti coloro
che, come rnauld e &icole, +ale(ranche e 7ocNe, hanno respinto o trascurato la pro(a(ilit/ non<
filosofica.
;0
I vero, ammette pensando alla direzione naturale, seguire le regole generali J
decisamente una specie di pro(a(ilit/ non<filosofica. Tuttavia, aggiunge richiamando la direzione
riflessiva, soltanto seguendole, possiamo correggere questa e tutte le altre pro(a(ilit/ non<
filosofiche. #olo il meccanismo dell*a(itudine, che talvolta ci fa prendere una circostanza
accidentale per una causa, pu, aiutarci a distinguere la causa dalla circostanza accidentale. #oltanto
la pro(a(ilit/ non<filosofica pu, opporsi alla pro(a(ilit/ non<filosofica. $ filosofi sem(rano privarsi
dell*unico rimedio. !ortano la filosofia sul precipizio. #e guardano gi-, pur restando immo(ili, non
possono impedirsi di tremare. % Hume, ricordandoglielo, si procura il suo piacere.
6. 7*''"RD" D%77% !RT$2 7 #%W$"&% P$$$ % $7 R%#T" D%7 T!EAT+SE
7*accordo delle parti, osserva Hume alla fine della sezione P$$$, conferisce autorit/ al
sistema. 'i, che secondo l*$ntroduzione manca perfino ai sistemi pi- eminenti, rende il Treatise
perfettamente convincente, come dichiara la sezione $$ della parte $Q.
;3
D7a pro(a(ilit/ non
filosoficaE esi(isce tale accordo in maniera esemplare. #i rivela importante anche perch rivela
inattese relazioni con sezioni e li(ri successivi. Hume sem(ra fare le prove di meccanismi e stili
60 T, 16: (cfr. T, 0=3). 7e regole generali, in questo caso, sono un giudizio riflesso, che rivede, controlla e corregge la
natura e l*operato delle facolt/ (T, 3=, 13><6:, 1=6, 1>:<6). 7*elemento riflessivo non J pi- costituito soltanto da una
Driflessione sulla natura di queste circostanze KsuperflueLE (T, 13>), (ens4 da regole Dformate in (ase alla natura del
nostro intelletto e alla nostra esperienza delle sue operazioni nei giudizi che formiamo sugli oggettiE ( T, 13B)2
Dpassiamo in rassegna questo atto della mente e lo confrontiamo con le operazioni dell*intelletto pi- generali ed
autenticheE (T, 16:). +entre Hearn distingue tra regole che sono il risultato di Dmere propensioniE e regole DriflessiveE
(DcorrettriciE e DdirettiveE), 7oe(, che critica Hearn, oppone generalizzazioni di DprimoE e di DsecondoE ordine (T.F.
H%R&, ?8eneral !ules* in Hume*s -Treatise.% cit., pp. 31:<10C 7"%8, Hume on Stability, cit., p. 11= e n.>).
61 T, 10..
62 .'. 8$%R, A Proress of Sentiments, cit., p. >:C H.S. &""&&, Hume on 0no1lede, cit., pp. 1.;<.=. !er
l*am(ivalenza di Hume verso i filosofi, cfr. 7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., pp. 11.<10.
63 'fr. . R&17D e !. &$'"7%, &a &oi#ue ou l*Art de penser, d. crit. par !. 'lair et ). 5ir(al, !aris, Qrin, 1BB0, pp.
.>:<>1C &. +7%8R&'H%, De la !echerche de la '6rit6, cit., vol. $, pp. .;=<;>, 3>3<>;C G. 7"'F%, An Essay
concernin Human "nderstandin, ed. (@ !.H. &idditch, "Aford, 'larendon !ress, 1B>6, pp. ;6=<;>C 5. 8%RF%7%H, A
Treatise 4oncernin the Principles of Human 0no1lede, in The 9orks of 8eore Berkeley, ed. (@ .. 7uce and T.%.
Gessop, B voll., 7ondon<%din(urgh, T. &elson, 1B3><1B6=, vol. $$, p. >=.
64 T, Aiii, 163, .:B<1:.
10
argomentativi che utilizzer/ in seguito, e che ne rendono particolare tanto la dottrina quanto il modo
di fare filosofia.
;6
$nnanzi tutto vi sono i rinvii espliciti alle sezioni PQ e $ delle parti, rispettivamente, $$$ e $Q.
'ome si J visto, la sezione P$$$ chiama in causa, per la prima volta in maniera ufficiale, le DRegole
per mezzo delle quali giudicare delle cause e degli effettiE. Uui, prima di attaccare i logici, la loro
pretesa superiorit/ rispetto alla gente comune e i loro sistemi inutilmenete lunghi, e dopo aver
so(riamente esposto le proprie (otto) regole, con qualche civetteria Hume osserva2 Dquesta J tutta la
logica che ritengo opportuno utilizzare nei miei ragionamenti, e, forse, nemmeno questa era poi
cos4 necesssaria, ma avre((e potuto essere fornita dai principi naturali del nostro intellettoE.
;;
Tutto
considerato, sem(ra dire dopo aver dispiegato le proprie a(ilit/ filosofiche, non ci voleva tanta
filosofia (intendendo, soprattutto, quella altrui). 1n atteggiamento simile si trova gi/
nell*$ntroduzione, dove Hume prima riconduce i fenomeni a qualche raffinato principio generale,
che dichiara inesplica(ile, poi si compiace di fornire in suo favore la ragione pi- comune, cioJ
l*esperienza della sua realt/, mentre osserva che non ci voleva tanto studio per giungere a una tale
conclusioneC e si manifester/ di nuovo nel corso del li(ro $$$, proprio in relazione alle regole
generali, dove Hume osserva come la gente si formi spesso, in maniera naturale e senza riflessione,
quegli stessi ragionamenti speculativi che costano tanta fatica ai filosofi.
;=
7a sezione P$$$ chiama in causa, in due occasioni differenti, anche D7o scetticismo riguardo
alla ragioneE. &el primo caso Hume descrive il movimento, gi/ delineato a proposito del criterio di
eguaglianza, che caratterizzer/ l*argomentazione scettica riguardo alla ragione pro(a(ile2 in
generale ogni nuova pro(a(ilit/, in quanto soggetta a du((io e incertezza, diminuisce la
convinzione originaria e questa, per quanto grande sia inizialmente, non pu, resistere a reiterate
diminuzioni. % segnala l*esistenza di un*eccezione Dmemora(ileE che si riveler/ della massima
importanza.
;>
&el secondo caso, Hume spiega l*eccezione, e descrive le ragioni per cui
argomentazioni lunghe e sottili, come quella scettica, sono di fatto inefficaci e faticano a
convincere2 un ragionamento J tanto meno convincente quanto meno appare singolo e unito, e tanto
pi- esercizio richiede all*immaginazione per raccoglierne le parti e correre da queste all*idea
correlata che fa da conclusione. 7a fatica del pensiero distur(a il procedere regolare dei sentimenti.
7*idea non ci colpisce con gran vivacit/ e cos4 non ha molta influenza su passioni ed
immaginazione.
;B
7a discussione della pro(a(ilit/ non<filosofica derivata dalle regole generali presenta
molteplici corrispondenze con i temi di tutto il Treatise, ad iniziare dalle stesse regole generali.
Uuando spiega il comportamento dell*uomo in ga((ia Hume descrive l*a(itudine come qualcosa
che va Dal di l/E dei casi dai quali deriva ed ai quali perfettamente corrisponde. #i tratta di uno dei
meccanismi chiave del Treatise, anch*esso tratteggiato per la prima volta a proposito del criterio di
eguaglianza.
=:
Uuesto meccanismo, per cui un medesimo atto della mente continua anche quando
l*oggetto o la ragione viene meno, J caratteristico dell*immaginazione e svolge un ruolo
fondamentale nella produzione della credenza nell*esistenza continuata. !er Hume, come per
Ho((es, Dl*immaginazione, una volta immessa in una concatenazione di pensieri, J incline a
proseguire, anche quando il suo oggetto viene meno, e, come una galea messa in movimento dai
remi, continua il suo corso senza (isogno di nessun nuovo impulsoE.
=1
Uuesto J il marchio delle
regole generali, le quali si estendono Dal di l/E dei casi da cui nascono, dei principi su cui si
65 R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, cit., pp. ;:<1C 7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., p. 11B.
66 T, 1=6.
67 T, Aviii (cfr. T, 0.:, 6;BC D, 106, 1;0)C T, 6=. (cfr. T, .;=<;>).
68 T, 136 (cfr. T, 3;, 1>.<>0)C T, 136<3; (cfr. T, 1>3<>6).
69 T, 160 (cfr. T, 1>6).
70 T, 13> (cfr. T, 3><B).
71 T, 1B> (cfr. T, 6;6C E$, .:0) T. H"88%#, Human Nature and De 4orpore Politico, ed. (@ G.'.. 5asNin, "Aford,
"Aford 1niversit@ !ress, 1BB3, p. .=C $D., &e'iathan, ed. (@ G.'.. 5asNin, "Aford, "Aford 1niversit@ !ress, 1BB;, p.
11.
11
fondano e delle ragioni che ci hanno indotto a sta(ilirle. !erch siano caste le donne in et/ fertile
devono esserlo perfino quelle in et/ prepu(ere o in pieno climaterio.
=.
1n altro aspetto rilevante della discussione humiana J il dispiegamento di opposizioni tutte
riassumi(ili come contrasto tra un elemento naturale ed uno riflessivo2 le pro(a(ilit/ rifiutate e
quelle accettate dai filosofiC il pregiudizio da una parte e il (uon senso e la ragione dall*altraC il
giudizio influenzato dalle regole generali e l*osservazione e l*esperienzaC l*immaginazione
influenzata dall*a(itudine (o congiunzione frequente) e il giudizio e la riflessione. Uuest*ultima
opposizione, a sua volta, si determina come contraddizione tra principi che hanno la medesima
origine, cioJ le regole generali2 tra un*inferenza ascrivi(ile all*immaginazione ed una ascrivi(ile al
giudizioC tra un*operazione mentale irregolare e distruttiva ed una generale ed autenticaC tra una
direzione delle regole che minaccia la filosofia e l*altra che la salva.
=0

'os4 Hume prepara a un*altra serie di opposizioni che verranno prese in esame nella parte $Q
del Treatise. $n generale, annuncia tutte le opposizioni tra principio naturale e principio riflessivo,
come quella tra identit/ e interruzione, che, insieme alle finzioni della mente per eluderle, ricordano
le illusioni dell*amor proprio descritte da &icole.
=3
$n particolare, prefigura la distinzione tra
principi (de(oli e incostanti o forti e costanti) dell*immaginazione che contraddistingue le sezioni
$Q e Q$$, e che si determina anche come distinzione tra filosofia antica e moderna. 7a prima, infatti,
nasce da principi che, per quanto comuni, non sono n universali n inevita(iliC la seconda pretende
di nascere da principi solidi, permanenti e coerentiC la prima ha il difetto di lasciarsi implicitamente
guidare da tutte le suggestioni e le propensioni futili dell*immaginazione, la seconda ha la pretesa di
essere del tutto li(era da questo difetto.
=6
7a distinzione, adom(rata nella sezione $P, viene ripresa
in una nota della sezione P, dove si definisce l*immaginazione, in opposizione all*intelletto, come
la stessa facolt/ esclusi i ragionamenti dimostrativi e pro(a(ili. $n seguito, nella sezione $$ della
parte $Q, il riferimento al ruolo delle futili qualit/ dell*immaginazione nella spiegazione della
credenza nel mondo esterno lascia immaginare l*esistenza di qualit/ non<futili.
=;
nche se (isogna
distinguere tra propriet/ futili che svolgono un ruolo necessario e fondamentale (cioJ, di fatto,
apparentemente futili) e quelle che producono credenze, se non nocive, nient*affatto necessarie,
come le finzioni della filosofia antica.
ll*inizio della sezione $Q Hume discerne i principi dell*immaginazione permanenti,
irresisti(ili e universali, come il passaggio a(ituale dalle cause agli effetti, dai principi mutevoli,
de(oli e irregolari, come quelli che guidano la filosofia antica (ma una filosofia pu, essere antica
anche in epoca moderna). $ primi sono il fondamento irremovi(ile d*ogni pensiero ed azione. $
secondi non sono n inevita(ili n necessari, e neppure tanto utili alla condotta della vita. #e
de(itamente opposti ai primi, vengono facilmente sovvertiti, e, infatti, trovano spazio soltanto nelle
menti de(oli (ma, si dovre((e aggiungere, queste non sono poche, nemmeno tra i filosofi). !er
questo la filosofia accetta i primi e rifiuta i secondi. $ ragionamenti in (ase ai principi permanenti
sono naturali e giustiC quelli in (ase ai principi mutevoli, pur essendo naturali perch prodotti da
cause naturali, non sono affatto giusti.
==
&ella sezione Q$$, dove tratta dell*immaginazione in tutte
le sue variazioni, Hume in qualche modo riformula la distinzione come opposizione tra le illusioni e
le futili suggestioni dell*immaginazione da una parte, e le sue propriet/ generali e pi- sta(ilite, cioJ
72 T, .B0, 0;., 0=3, 3BB, 601, 661, 6=.<=0C E$, .:=. !erch si sta(ilisca una regola generale, e la si possa estendere al
di l/ dei suoi giusti e appropriati confini, J necessaria uniformit/ d*esperienza e superiorit/ dei casi conformi rispetto a
quelli contrari alla regola (T, 0;.).
73 T, 130, 13;<16: (cfr. T, 0=3).
74 !. &$'"7%, De la connoissance de soi)m@me, in $D., Essais de morale, d. par 7. Thirouin, !aris, !1), 1BBB, pp.
01., 01;, 03:C cfr. &. 8"''R, +l buon uso delle passioni, Hume filosofo morale3 una biblioteca possibile, &apoli,
7iguori, 1BBB, pp. .1B<.;.
75 T, ..3<..;.
76 T, 1:=<:>, 11> n. 1 (cfr. T, 0=1 n. 1)C T, .1=.
77 T, ..6<.;. 7a distinzione ricorda la differenza fondamentale tra giustizia (o diritto alla propriet/) e superstizione
comune2 la prima J asolutamente richiesta per il (enessere dell*umanit/ e per l*esistenza della societ/, la seconda J
frivola, inutile e gravosa (E$, 1BB).
12
l*intelletto e i suoi principi pi- generali dall*altra. 7e prime si contraddicono e inducono in erroreC
le seconde distruggono se stesse e conducono allo scetticismo.
=>

lla fine della sezione $Q, invece, Hume scopre e descrive una Dopposizione diretta e totaleE
tra un principio naturale (i sensi) e uno riflessivo (la ragione), tra le conclusioni che ci convincono
dell*esistenza continuata e indipendente dei corpi e le conclusioni formate per causa ed effetto,
secondo le quali non c*J nulla che possegga una simile esistenza. &ella sezione Q$$ egli riprende
l*opposizione come Dcontraddizione manifestaE interna al medesimo principio, cioJ
l*immaginazione o vivacit/ delle idee. 7*immaginazione ci fa ragionare per cause ed effetti e ci
convince dell*esistenza continuata degli oggetti esterni. Uueste due operazioni, egualmente naturali
e necessarie, in alcune circostanze sono Ddirettamente contrarieE, e non ci J possi(ile, allo stesso
tempo, ragionare giustamente e regolarmente per cause ed effetti e credere all*esistenza continuata
della materia.
=B
sua volta, la sezione $ si era conclusa con un Dcom(attimentoE tutto interno alla
sfera riflessiva, tra due ragioni Ddello stesso tipoE, anche se DcontrarieE per tendenza e operazione2
la ragione dogmatica e la sua DnemicaE, la ragione scettica. % la sezione $$ aveva proposto Duna
lotta e opposizioneE, simile a quella della sezione $Q, tra opinioni a((racciate per istinto e opinioni
formate sulla (ase di una riflessione, che a sua volta traduce la DcontraddizioneE riguardo
all*esistenza indipendente e continuata tra DnemiciE inconcilia(ili, quali la natura o immaginazione
e la ragione o riflessione.
>:
7*opposizione descritta nella sezione P$$$ riguarda due influenze o direzioni del medesimo
principio. Uuesta opposizione fa s4 che l*influenza eccezionale delle regole venga attri(uita
all*immaginazione e quella regolare al giudizio, perch pi- estesa e costante. #em(rano quasi le
prove della lotta, che si svolger/ nel li(ro $$, tra passioni violente e passioni calme, impropriamente
descritta dai filosofi come lotta tra passioni e ragione. 7e passioni calme vengono scam(iate per
ragione perch agiscono con tranquillit/, non producono che piccole emozioni e sono conosciute
soprattutto per i loro effetti.
>1
#oltanto alcune regole generali, o una loro particolare direzione,
possono correggere le altre regole generali e la pro(a(ilit/ non<filosofica. llo stesso modo soltanto
un impulso contrario pu, opporsi o ritardare l*impulso di una passione2 la presunta ragione capace
di opporsi alle passioni non J altro che la loro calma determinazione fondata su una vedute o
riflessioni remote.
>.
'os4, nel caso delle influenze naturali o riflessive delle regole generali,
Dprevale talvolta l*una talvolta l*altra, a seconda della disposizione e del carattere della personaEC
nel caso dell*influenza sulla volont/ delle passioni violente o calme, Dladdove siano contrarie,
prevale una delle due, a seconda del carattere enerale o della disposizione presente della personaE.
7*uomo saggio J guidato dall*influenza riflessiva, l*uomo di carattere J governato dalle passioni
calme.
>0
!i- in generale, quando Hume sostiene che le regole divengono rimedio a se stesse, e che si
pu, DcorreggereE l*errore soltanto in virt- di una Dnuova direzioneE del principio che l*ha prodotto,
illustra un altro meccanismo fondamentale del Treatise. )ar, alcuni esempi. !rendiamo precauzioni
nei confronti della nostra negligenza verso gli oggetti remoti soltanto perch vi siamo naturalmente
inclini2 non potendo correggere o cam(iare la propensione naturale per la quale preferiamo ci, che
J presente, possiamo soltanto cam(iare Dcircostanze e condizioneE e rendere l*osservanza della
78 T, .;=. &el li(ro $ Hume definisce l*intelletto come Dle generali e pi- sta(ilite propriet/ dell*immaginazioneE (T,
.;=), nel $$$ l*immaginazione come Dle pi- frivole propriet/ del nostro pensiero e della nostra concezioneE ( T, 6:3 n.
1).
79 T, .01 (cfr. T, .13), .;;. &ell*ppendice Hume dichiara di trovare una DcontraddizioneE, temporaneamente
irresolvi(ile, anche nella teoria del mondo intellettuale ovvero nella sezione del Treatise sull*identit/ personale (T, ;00).
#i tratta di una contraddizione tra due principi riflessivi tra loro non DcoerentiE2 tutte le nostre distinte percezioni sono
esistenze distinte, e la mente non percepisce mai nessuna connessione reale tra le percezioni (T, ;06<0;).
80 T, 1>;<>=, .13<1;. #u Hume e Dil linguaggio del conflitto psicologicoE, cfr. 7.%. 7"%8, Hume on Stability, cit., pp.
116, 11B.
81 T, 310, 316, 31=<1B, 30=<0>.
82 T, 16:, 316, 6>0.
83 T, 16:, 31>.
13
giustizia l*interesse pi- immediato di alcune persone. 'os4, un*infermit/ della natura umana diventa
Drimedio a se stessaE.
>3
Uualunque cosa freni le passioni, in realt/, non ne J che il prodotto, un
modo pi- artificioso e raffinato di soddisfarle.
>6
&on c*J nessuna passione capace di controllare
l*affezione interessata se non la stessa affezione grazie a una Dalterazione della sua direzioneE.
>;

&on potendo correggere egoismo e ingratitudine, il massimo che possono pretendere moralisti e
politici J imprimere Duna nuova direzioneE a queste passioni naturali, e insegnarci che possiamo
soddisfare meglio i nostri desideri in modo o(liquo e artificiale anzich assecondandone il moto
impetuoso.
>=
7o stesso amor di s che rende gli uomini assai molesti gli uni agli altri, prendendo
una Dnuova e pi- conveniente direzioneE, genera le regole della giustizia ed J il primo motivo della
loro osservanza.
>>
$n maniera simile, Hume prova una certa soddisfazione a prendere in contropiede
il filosofo e a mostrargli che quanto di solito immagina utile J in realt/ dannoso. 7e nostre
riflessioni, per esempio, non fanno che accrescere il du((io scettico nato dalla riflessione intensa e
profondaC qualunque tentativo di difendere e giustificare l*intelletto e i sensi sulla (ase di un
sistema non pu, che esporli a pericoli ulteriori.
>B
7a no(ile affezione della generosit/ limitata,
anzich rendere gli uomini adatti per societ/ pi- ampie, J contraria ad esse quasi quanto l*egoismo
pi- stretto.
B:
!erlomeno in qualche caso, di fronte al rischio di passare per il sostenitore di paradossi
oltremodo stravaganti, Hume si ferma prima.
B1
+a questo non cancella l*impressione che il piacere
provato nel mostrare il meccanismo superi perfino l*interesse per la tesi che ne segue.
1n altro aspetto della sezione P$$$ prepara le discussioni successive. Hume descrive una sorta
di scena 5 trois (con spettatore)2 la gente comune, guidata dall*influenza naturale erronea delle
regole, gli uomini saggi, guidati da quella riflessiva emendatrice, gli scettici che osservano la
contraddizione tra le due influenze e l*ondeggiare della filosofia tra distruzione e salvezza. &el
corso del Treatise si rappresenteranno scene simili. proposito dell*esistenza del mondo esterno, i
protagonisti sono la gente comune, i filosofi e gli scettici stravaganti. 7*opinione comune sostiene
l*esistenza continuata e indipendente degli oggetti o percezioni. 7*opinione filosofica, muovendo da
alcuni esperimenti, prima contraddice l*idea dell*esistenza indipendente e continuata delle
percezioni, in seguito si sdoppia2 o distingue le percezioni dagli oggetti ininterrotti e indipendenti,
approdando al sistema filosofico della duplice esistenza, oppure nega che in natura vi sia qualcosa
come l*esistenza continuata e si muta in scetticismo stragavante, sostenuto soltanto da pochi e
soprattutto a parole.
B.
proposito dell*idea di potere separato dalla mente e appartenente alle cause, si confrontano
la gente comune, con la sua noncuranza e stupidit/, i falsi filosofi, con la loro conoscenza errata e le
loro illusioni, e i veri filosofi con il loro scetticismo moderato. 7*opinione comune si immagina di
cogliere una connessione naturale e percepi(ile tra oggetti. 7*opinione filosofica, anche in questa
occasione, facendo astrazione dagli effetti dell*a(itudine, prima corregge l*errore comune e in
seguito si sdoppia2 o continua a ricercare la connessione reale e percepi(ile nella materia e nelle
cause, oppure conclude che non a((iamo nessuna idea di potere separata dalla mente. $n questo
modo lo scetticismo moderato dei veri filosofi, la loro indifferenza per le disquisizioni e le ricerche
della cattiva filosofia, li avvicina 5 la 8erNele@ ai convincimenti della gente comune pi- che a
quelli dei falsi filosofi.
B0
Uuanto all*esistenza del vuoto, sulla scena si ritrovano tre protagonisti2 le
84 T, 60;<0=.
85 T, 6.;.
86 T, 3B..
87 T, 6.1.
88 T, 630.
89 T, .1>.
90 T, 3>= (cfr., T, 3B><BB).
91 T, 66>.
92 T, .13<16. !er il Dgiocare su tre tavoliE, caratteristico degli Essays e dei Dialoues, cfr. 5. 'R8%77$, +l filosofo
sull*altalena, nnali dell*1niversit/ di )errara, 1niversit/ degli #tudi di )errara, 1BB1, pp. 10><0B e n. 10.
93 T, ...<.3 (cfr. T, 16><;1, 1;>). 5. 8%RF%7%H, Three Dialoues bet1een Hylas and Philonous, in The 9orks, cit.,
vol. $$, pp. 1=:, .;.<;0C %. R"&'H%TT$, Hume e il problema dell*identit5 personale3 filosofia riorosa e senso comune,
14
opinioni comuni e popolariC la filosofia neOtoniana male interpretata, con le sue indagini spinte al
di l/ delle apparenze degli oggetti ai sensi e le sue conclusioni piene di scetticismo e di incertezzaC e
la filosofia neOtoniana correttamente intesa, con il suo scetticismo modesto fino a un certo grado e
la sua equa confessione di ignoranza in temi che superano le capacit/ umane. Hume, pur non
disponendo di argomentazioni decisive al riguardo, si dichiara incline all*opinione pi- conforme a
quella comune, secondo la quale la distanza invisi(ile e intangi(ile non J sempre piena di corpi. %
ritiene che questo scetticismo modesto sia quanto di pi- conforme alla filosofia neOtoniana
correttamente intesa, dal momento che, limitandosi alle apparenze degli oggetti, non pretende di
descrivere la natura reale dei corpi ma soltanto i suoi effetti sui sensi.
B3
#ia riguardo al pro(lema del
potere sia riguardo a quello del vuoto (forse pi- esplicitamente nel secondo caso), (ench racconti
la scena dall*esterno, Hume pare condividere lo scetticismo moderato della vera filosofia e lo
scetticismo modesto del neOtoniananesimo correttamente interpretato.
Tutto questo mostra (ene il ruolo della sezione P$$$ rispetto a quanto accadr/ in seguito nel
Treatise, soprattutto nella parte $Q. $n generale, si pu, ancora osservare che in questa sezione ci,
che mette in pericolo la filosofia e il ragionamento J la tendenza naturale, ci, che li salva, invece, J
la tendenza riflessiva, che prende in esame e corregge l*inferenza naturale. &elle #ezioni $ e Q$$
della parte $Q ci, che minaccia di distruggere la filosofia e la vita J la tendenza riflessiva, che
prende in esame prima la propria inferenza poi lo stesso esame, mentre ci, che le salva J una
propriet/ naturale.
B6
nche nelle #ezioni $$ e $Q, sempre della parte $Q, ci, che contraddice o
minaccia la credenza nell*esistenza del mondo esterno J la tendenza riflessiva, e ci, che sta(ilisce o
difende la credenza una propriet/ naturale.
B;
&ella 'onclusione, inoltre, se la tendenza riflessiva
minaccia di distruggere filosofia e vita, quella naturale minaccia di (andire filosofia e scienza. +a
in questo caso si tratta di un dilemma nient*affatto pacificato che oppone la distruzione della
ragione a una ragione falsa, lo scetticismo totale alla credulit/ pi- assurda.
B=
!assando dalla
D!ro(a(ilit/ non<filosoficaE alla parte $Q la situazione appare capovolta. ncora una volta i rapporti
tra Hume, i filosofi e gli scettici sem(rano presentare dei pro(lemi.
;. )$7"#")$, #'%TT$'$#+" % &T1R
!rima di provare a sciogliere alcuni di questi pro(lemi, pi- apparenti che reali, vorrei chiarire
qualche aspetto della sezione P$$$ riguardante il ruolo dei filosofi moderni e il piacere degli scettici.
&on sono d*accordo con chi ritiene che la distinzione tra Dgente comuneE e Duomini saggiE
equivalga alla distinzione tra Dfilosofi antichiE e Dfilosofi moderniE. %ssa, se mai, rinvia a
un*analoga distinzione presente nel saggio (f National 4haracters, dove gli Duomini di (uon
sensoE condannano i giudizi indistinti della Dgente comuneE. Uuesta, infatti, dopo aver sta(ilito
come un principio certo che un determinato popolo ha un determinato carattere, non ammette
eccezioni e comprende ogni individuo sotto il medesimo giudizio.
B>
Ridurre gli Duomini saggiE ai
Dfilosofi moderniE mi pare inopportuno quasi come ridurre i principi permanenti, irresisti(ili e
universali dell*immaginazione al principio fondamentale della filosofia moderna, secondo il quale
le percezioni sensi(ili sono semplici impressioni della mente.
BB
#i tratta, invece, come scrive lo
stesso Hume, di vedere se la pretesa di questa filosofia sia davvero fondata, se essa cioJ derivi
soltanto da principi solidi, permanenti e coerenti e sia in grado di spiegare le operazioni degli
in Scienza e filosofia scozzese nell*et5 di Hume, a cura di . #antucci, 8ologna, $l +ulino, 1B=;, pp. 161<6..
94 T, ;0B.
95 T, 16:, 1>3<>6, .;=<;>, .;B.
96 T, .13<16, .1=<1>.
97 T, .;=<;>.
98 ES, 1B=. $n accordo con la prima En#uiry si potre((e definire l*uomo DsaggioE colui che, 5 la 7ocNe (G. 7"'F%,
Essay , cit., p. ;;0), proporziona la credenza o l*assenso all*evidenza (E", 11:C cfr. D, 10;)C D. "S%&, Hume*s !eason,
cit., p. .10.
99 #ui principi universali dell*immaginazione, cfr. R.!. S"7), Hume*s Theory of $ental Acti'ity K1B;:L, in Hume, ed.
(@ Q.'. 'H!!%7, 7ondon, +ac+illan, 1B;;, pp. 1:=<:>, 1.>C G. )$%#%R, Hume*s Pyrrhonism, cit., pp. B><B.
15
oggetti esterni. 7a conclusione humiana J che, se coerente, questa filosofia riduce allo scetticismo
stravagante. Hume non fa proprio il rifiuto della pro(a(ilit/ non<filosofica proprio come non fa
propria la distinzione dei filosofi tra qualit/ primarie e secondarie.
'on questo non voglio suggerire che Hume respinga tutte le opinioni della filosofia moderna
(o che accetti soltanto la pro(a(ilit/ non<filosofica), e tanto meno che le respinga in nome del punto
di vista comune. '*J un primo passo che Hume compie sempre insieme alla filosofia, grazie al
quale la tendenza riflessiva corregge gli errori di quella naturale. #otto questo aspetto la sezione
P$$$ J l*antecedente di tutti quei luoghi in cui la riflessione, pi- o meno filosofica (spesso, infatti,
quello che c*insegnano i filosofi J anche piuttosto ovvio di per s), corregge l*opinione comune
naturale.
1::
Uuello che Hume, di solito, non condivide J il passo successivo (non sempre
conseguente o necessario) della filosofia DmodernaE, cioJ la sua pretesa di sostituirsi alla veduta
comune in nome di una presunta superiorit/ filosofica. $n questi casi la medicina J di gran lunga
peggiore del male, come scrive 8acone di quei filosofi che, dopo aver giustamente sospettato
dell*intelletto a((andonato a se stesso, si sono consegnati alla dialettica.
1:1
7*atteggiamento
humiano J descritto piuttosto (ene dallo schema disegnato in modo esplicito nella sezione D7a
filosofia anticaE. Hume distingue una veduta comune e una veduta filosofica, la quale, come si J
visto, prima di sdoppiarsi in falsa e vera filosofia, corregge l*errore comune. !er quanto la vera
filosofia si avvicini alla veduta comune, questo non significa che la faccia propria o che non ne
veda pi- l*errore. Tutt*altro. 5ente comune e filosofi condividono la medesima indifferenza per le
disquisizioni della falsa filosofia, ma per gli uni J questione di noncuranza e stupidit/, per gli altri
di scetticismo moderato.
1:.
'os4, nella sezione sul mondo esterno, Hume giudica il sistema
filosofico la Dprole mostruosaE di due principi contrari, inconcilia(ili ed entram(i irrinuncia(ili. #i
tratta di un Drimedio palliativoE, di un sistema compromissorio, contraddittorio e ar(itrario, che T
osserva 5 la 8erNele@ T aggiunge le proprie difficolt/ a tutte quelle del sistema comune. +a non
per questo l*ipotesi comune e naturale smette di essere falsa ed erronea, oltre che contraria
all*esperienza pi- piana.
1:0
Uuanto al piacere degli scettici nell*osservare la contraddizione, J un poco impertinente
sostenere, come qualcuno ha fatto, che non J immediatamente chiaro di che cosa lo scettico sia
Dtanto compiaciutoE.
1:3
&essuno scettico viene detto molto compiaciuto, e mi sem(ra chiaro che
quanto pu, procurare piacere agli scettici J la Dnuova e notevoleE contraddizione contenuta
nell*esempio DovvioE, ed aggiunta da Hume alla contraddizione descritta dal caso DfamiliareE di
+ontaigne. +i pare naturale che gli scettici guardino con piacere alle contraddizioni. #esto
%mpirico nelle Hypotyposes descrive lo scetticismo come quell*Da(ilit/ che contrappone apparenze
e giudizi in qualsiasi modo, per cui, in ragione dell*eguaglianza di forze tra fatti e ragioni opposte,
perveniamo prima alla sospensione del giudizio poi all*impertur(a(ilit/E. !er vocazione filosofica
gli scettici scoprono e mostrano ogni genere d*antitesi.
1:6

+a c*J di pi-. 7o scettico +ontaigne avre((e voluto vivere soltanto in compagnia di persone
Dsane e gaieE. )orse anche per questo, nel saggio The Sceptic, Hume ne cele(ra la DgaiezzaE e lo
ascrive alla schiera degli entertainin moralists (+ale(ranche considereva la lettura degli Essais un
pericoloso divertimento che sconfina nel piacere criminale).
1:;
"ra, secondo il gaio +ontaigne, in
accordo col Dpi- saggioE partito dei filosofi, non c*J ragione che non ne a((ia una contraria. D7e
100 T, 13>, 16:, .:B<1:, ..0, ..6, NH!, 1=<>. #ulla poca filosofia necessaria a comprendere che nulla J mai
realmente presente alla mente se non le sue percezioni, cfr. T, ;1, 1B0, .1:, .10, .0BC E", 16..
101 ). 8'"&, No'um (ranum, a cura di T. )oOler, "Aford, 'larendon !ress, 1>>B
.
, p. 1;6.
102 T, ...<.3.
103 T, .:B<11, .10, .16<1;, .1>, .;;. 5. 8%RF%7%H, Three Dialoues, cit., p. .13C $D., A Treatise, cit., pp. ;3<6.
104 R.G. )"5%7$&, Hume*s skepticism, cit., p. ;.. 7a DchiaveE, scrive )ogelin, J che Hume considera il seguire le regole
generali come una specie di pro(a(ilit/2 Dcon ci, penso voglia dire che il mero atto di ricondurre una prospettiva futura
sotto una regola generale le conferisce un certo grado di accettazione anche quando tale sussunzione J in certo grado
ar(itrariaE (ibid.).
105 #%PT1# %+!$R$'1#, (utlines of Pyrrhonism, 7"%8, 7ondon, Harvard 1niversit@ !ress, 1BB:, pp. ;<=C per le
antitesi, ivi, pp. ..<0.
16
contraddizioni dei giudizi T ammette T non mi danno noia n fastidio2 mi svegliano e mi
esercitano soltantoE. 'os4, a dispetto di rnauld e &icole, che lo accusavano di confutarsi a colpi di
contraddizione, +ontaigne pu, perfino ritenere l*opinione dei pirroniani Dpi- ardita e tuttavia pi-
verosimileE di quella degli accademiciC pu, negare ammettendo la verosimiglianza.
1:=
% lo scettico
+ontaigne, nel saggio 4omme nostre esprit s*empesche soy)mesmes, di poco successivo
all*Apoloie (dove compare l*esempio DfamiliareE), prende pu((licamente piacere ad osservare, se
non una contraddizione, l*equili(rio paralizzante della mente tra due principi opposti2 DJ un*idea
piacevole T riconosce T concepire uno spirito esattamente (ilanciato tra due desideri identici. I,
infatti, indu(ita(ile che non prender/ mai partitoE.
1:>

Ritorniamo ai pro(lemi lasciati in sospeso. 7a scoperta e la riflessione sulle contraddizioni J
attivit/ specificamente humiana, soprattutto nella parte $Q (D$l sistema scettico e gli altri sistemi di
filosofiaE) del Treatise. Tuttavia, nella sezione P$$$ della parte $$$ (D'onoscenza e pro(a(ilit/E),
Hume attri(uisce questa attivit/ ad altri, cioJ agli scettici, mentre nelle sezioni $$ e Q$$ egli non solo
conduce una riflessione intensa sulle contraddizioni della ragione umana e filosofica, ma rivendica
a s sia il du((io scettico riguardo a ragione e sensi sia lo scetticismo disperato e malinconico,
entram(i prodotti da tale riflessione. 7a contraddizione, credo, J solo in superficie.
1:B
$n entram(i i
casi Hume persegue un*opera di aggiornamento delle argomentazioni scettiche in relazione ai temi
della filosofia moderna2 nella sezione P$$$ della parte $$$ in relazione al tema delle pro(a(ilit/ non
riconosciute dai filosofiC nelle sezione $, $$ e $Q della parte $Q in relazione ai temi filosofici del
giudizio pro(a(ile e dell*assenso, dell*esistenza del mondo esterno e della distinzione tra qualit/
primarie e secondarie. Hume non si descrive come uno scettico compiaciuto dalla contraddizione
cos4 come non si identifica con lo scettico totale rispetto alla ragione pro(a(ile n con lo scettico
stravagante rispetto al mondo esterno. Uuesto non significa che disconosca la contraddizione o la
coerenza filosofica di entram(i questi scetticismi. 'aso mai, J la riflessione su questi scetticismi
che produce il du((io humiano.
&ella parte $$$ Hume aggiunge all*esempio tradizionale dell*uomo in ga((ia il proprio
esempio tratto dalla contraddizione tra regole generali, proprio come alle argomentazioni
tradizionali riportate da #esto %mpirico e 'icerone, +ontaigne e 8a@le, si affiancano quelle tratte
da 8erNele@ o 'ollier e quelle predisposte dallo stesso Hume. Uueste argomentazioni mostrano che
le pretese della filosofia, se fossero realizza(ili, avre((ero conseguenze devastanti. #e le cose
stessero davvero come pretendono i filosofi, le argomentazioni scettiche tradizionali aggiornate 5 la
Hume non incontrere((ero nessuna resistenza. 7a sezione P$$$ mostra che se rifutassimo tutte le
specie di pro(a(ilit/ non<filosofica, e quindi anche le regole generali, non potremmo pi- correggere
n le regole generali n le altre specie di pro(a(ilit/ non<filosofica. 7a parte $Q, in generale,
mostrer/ che se la credenza dipendesse dal solo lato DcogitativoE, se fosse un semplice atto del
pensiero senza una peculiare maniera di concepire o un*aggiunta di forza e vivacit/, si
distruggere((e completamente producendo una totale sospensione del giudizio.
11:
'os4, per quanto
riguarda il mondo esterno, se si potesse spingere fino in fondo il ragionamento causale, dopo aver
negato l*esistenza continuata e indipendente delle percezioni, si dovre((e poi negare l*esistenza
continuata in generale e giungere allo scetticismo stravagante. llo stesso modo, dopo aver negato
l*esistenza continuata e indipendente delle qualit/ sensi(ili secondarie, si dovre((e poi negare
anche quella delle supposte qualit/ primarie, e si giungere((e nuovamente allo scetticismo
106 +"&T$5&%, Essais, cit., vol. $, p. B=C ES, 1=B n. 1=C &. +7%8R&'H%, De la !echerche de la '6rit6, cit., vol. $,
p. 0;:.
107 +"&T$5&%, Essais, cit., vol. $$, pp. 6;1, ;1.C vol. $$$, p. B.3C . R&17D e !. &$'"7%, &a &oi#ue, cit., p. 1B.
108 +"&T$5&%, Essais, cit., vol. $$, p. ;11.
109 &ella parte $$$, dove discute ci, che i filosofi hanno trascurato, cioJ la pro(a(ilit/, Hume si distingue dagli scetticiC
nella parte $Q, dove discute la filosofia (moderna), lo scetticismo irrompe in maniera esplicita. $n ogni caso lo
scetticismo J qualcosa che, come si afferma nelle sezioni $, $$ e $Q della parte $Q, ha a che fare con la filosofia
(moderna), J l*altro lato della ragione filosofica, J il prodotto della riflessione intensa o del ragionamento causale
conseguente (T, 1>;<>=, .13, .1>, ..>, .;=<;>).
110 T, 1>0<>3 (cfr. T, 1:0, 136<3;).
17
stravagante.
111
#e la facolt/ di giudicare venisse sta(ilita dalle argomentazioni filosofiche tutto
sare((e incerto e gli scettici trionfere((ero. #e credere all*esistenza dei corpi dipendesse dalla
scelta del filosofo, e la questione fosse affidata ai suoi ragionamenti incerti, forse non potremmo
crederci.
11.
#e potessimo rifiutare tutte le futili suggestioni dell*immaginazione e aderire solo alle
propriet/ generali e pi- sta(ilite, perseguendo questa scelta con fermezza, le propriet/ generali si
distruggere((ero precipitandoci nello scetticismo totale.
110
#e toccasse alla ragione disperdere le
nu(i della malinconia e del delirio dello scetticismo filosofico, nulla potre((e allontanarle.
113
&on
diversamente, se davvero la sola ragione, astratta o causale, si opponesse alle passioni, queste
prevarre((ero sempre e non ci sare((e mai nessuna lotta.
116
!er fortuna, osserva Hume, le cose
stanno altrimenti.
ncora una volta, grazie allo scetticismo aggiornato, Hume sem(ra comporre un quadro delle
contraddizioni, de(olezze e ristretti limiti della ragione filosofica DmodernaE in senso stretto prima
ancora che umana. !er questo gli scettici della sezione P$$$ hanno s4 il piacere di osservare una
contraddizione, ma la filosofia in generale, per quanto minacciata, viene poi tratta in salvo. llo
stesso modo, pur mostrando tutti pro(lemi della filosofia moderna, gli scettici totali riguardo alla
ragione formano una fantastica setta inesistente, e nessuno J mai stato in maniera sincera, cioJ
costante, della loro opinione. % i pochi scettici stravaganti riguardo al mondo esterno sostengono la
propria opinione soltanto a parole, e nemmeno loro sono mai stati in grado di crederci
sinceramente. !er questa ragione perfino il du((io scettico humiano rispetto alla ragione e ai sensi J
un du((io temporaneo, e noncuranza e inattenzione vi pongono immediato, per quanto non
definitivo, rimedioC e la natura allontana in fretta le nu(i dello scetticismo disperato e
malinconico.
11;
)utili qualit/ dell*immaginazione ci fanno credere all*esistenza continuata. 1na qualit/
apparentemente cos4 futile e cos4 poco fondata sulla ragione fa s4 che diamo l*assenso, spingiamo le
nostre vedute al di l/ dei pochi oggetti presenti ai nostri sensi e attri(uiamo a tali oggetti
un*esistenza indipendente. 1n*illusione, sempre dell*immaginazione, fa s4 che nella vita comune
non cogliamo la deficienza delle idee e non siamo consapevoli di ignorare il principio ultimo che
lega insieme causa ed effetto tanto nelle congiunzioni straordinarie quanto in quelle pi- consuete.
1na sua singolare e apparentemente futile propriet/ ci salva dallo scetticismo totale perch fa s4 che
ci addentriamo con difficolt/ nelle remote vedute delle cose e non le accompagniamo con
impressioni sensi(ili come nel caso delle vedute pi- facili e naturali. 7a natura, rilassando
l*inclinazione della mente e per mezzo di qualche distrazione e vivace impressione dei sensi, fa
svanire il delirio filosofico dello scetticismo disperato e malinconico.
11=

&ell*Abstract Hume riassume tutto questo con una (attuta2 Dla filosofia ci rendere((e
interamente Pirroniani, se la natura non fosse troppo forteE. % la ritiene tipica di una filosofia
Dmolto scetticaE.
11>
Diversamente da quanto accade nella parte $Q del Treatise, nella D!ro(a(ilit/
non<filosoficaE la filosofia non viene salvata da un principio naturale, ma da un principio riflessivo,
o pi- correttamente dalla tendenza riflessiva di un principio naturale. % questo, credo, rende le cose
meno drammatiche. &on si tratta di far valere il principio naturale di contro a quello riflessivo
unicamente ammesso dai filosofi, (ens4 di riattivare il lato riflessivo del principio naturale
completamente disconosciuto dai filosofi. $n entram(e le occasioni la filosofia DmodernaE si mostra
inadeguata. gli occhi di Hume, mette in guardia la D8i(liothJque RaisonneE, Di 7ocNe e i 'larNe
spesso non sono altro che ragionatori pietosi e superficialiE.
11B

111 T, .13 (cfr. T, .11), .01 (cfr. T, ..=<.>).
112 T, 1>0, 1>=.
113 T, .;=<;>.
114 T, .;B.
115 T, 310, 313<16.
116 T, 1>0, .13, .1>, .;B.
117 T, .1=, .;6, .;=<;> (cfr. T, 160, 1>6, 1>;<>=), .;B.
118 A, ;6= (cfr. D8i(liothJque RaisonneE, vril<+ai<Guin 1=3:, cit., p. 03B).
18
#empre nell*Abstract Hume si attri(uisce il titolo di DinventoreE per l*uso (positivo)
dell*associazione delle idee. 5lielo si potre((e riconoscere anche per l*uso dello scetticismo e delle
regole generali. ncora una volta, come nel saggio The Sceptic, Hume non nasconde il suo sospetto
per le decisioni dei filosofi, e rivela Duna maggiore inclinazione a disputare anzich ad assentire alle
loro conclusioniE.
119 D8i(liothJque RaisonneE, vril<+ai<Guin 1=3:, cit., p. 060. Uuesto pirroniano dogmatico, denuncia il recensore,
smercia con notevole fiducia i propri paradossi2 Dnon J certo du(itando che osa sostituire le sue speculazioni al
convincimento dei filosofi pi- grandi sulle questioni pi- astratteE (ivi, p. 060C cfr. ivi, pp. 03B n. a, 06:).
19

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