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Politecnico di Milano

Concezione strutturale e il pre-dimensionamento delle


strutture mediante modelli semplificati agli stati limite





Alberto Franchi, Pietro Crespi










Rigraziamenti

Si ringrazia la societ proprietaria Rocca di Frassinello per aver consentito lo sviluppo di una
serie di lavori di tesi di studenti ingegneri delle Facolt di Ingegneria di Milano e Brescia; Renzo
Piano Building Workshop per aver dato lopportunit di lavorare su un progetto di notevole
interesse tecnico e costruttivo; Favero&Milan Engineering per aver messo a disposizione il
progetto strutturale, i modelli numerici di calcolo e la loro indispensabile conoscenza dei temi
trattati; limpresa di costruzione Cooperativa Mucafer per la collaborazione sempre dimostrata.
Premessa
Le facolt di Architettura del Politecnico di Milano, ed in particolare la facolt di Architettura
Bovisa, stanno investendo in questi anni notevoli risorse nel settore delle Strutture nel
convincimento che lArchitetto che esce dal Politecnico di Milano deve saper leggere, comprendere
e valutare gli aspetti strutturali che sottendono la costruzione che sono chiamati a progettare.
Le notevoli risorse investite non sempre corrispondono a risultati aspettati, e se questo valido in
generale, risulta in particolare vero per gli insegnamenti scientifici presso le Facolt di
Architettura.
Esistono motivi di vocazione sia degli studenti che soprattutto dei docenti compositivi verso le
materie di tipo storico-umanistico su cui sarebbe interessante approfondire il dibattito ma che ci
porterebbe lontano dai nostri obiettivi.
Esistono, altres, motivi di organizzazione della didattica delle discipline strutturali che non
ancora riuscita a identificare un percorso strettamente funzionale alle Facolt di Architettura di
oggi.

Le dispense che proponiamo tentano di identificare una soluzione al problema posto seguendo
alcune direttrici che ci sembrano inalienabili:
1. La Scienza e la Tecnica delle Costruzioni quella che si sviluppata storicamente e non
esiste una disciplina particolare per le facolt di Architettura;
2. La didattica di tipo strutturale presso le facolt di architettura deve orientarsi e incentrarsi
sulla progettazione;
3. La progettazione strutturale presso le facolt di Architettura viene intesa come
concepimento e pre-dimensionamento o dimensionamento di massima, utilizzando come
analisi o verifica analisi e verifiche semplificate;
4. La didattica di tipo strutturale deve continuare la strada intrapresa che vede alternarsi corsi
monografici a laboratori di progettazione, intensificando linterscambio tra gli uni e gli altri;
5. lo studio di opere eccellenti pu aiutare ad incentivare linteresse dello studente;

E con tali obiettivi che ci accingiamo a sviluppare lo studio di una serie di opere su cui abbiamo
lavorato e che ci hanno fornito lo spunto per elaborare metodi di calcolo, riprendere nozioni
dellIngegneria Strutturale, presentare risultati e informazioni tecniche.
La progettazione strutturale non una disciplina che si pu organizzare con un inizio e una fine;
rappresenta la sintesi di tutte le conoscenze che si sono accumulate sul comportamento strutturale e
quindi generalmente viene insegnata, presso le facolt di Ingegneria, alla fine del percorso
formativo.
Le direttrici sopra esposte per una didattica efficace presso le Facolt di Ingegneria stravolgono lo
schema adottato presso le Facolt di Ingegneria, obbligando, in un certo senso, a partire dal fondo,
la progettazione, per riscoprire man mano idee, concetti, metodi di calcolo semplificati che sono
le basi del pre-dimensionamento o dimensionamento di massima.
Non esiste alloggi una teoria consolidata che identifichi lanalisi semplificata delle strutture:
lidea quella di presentare ed utilizzare strumenti analitici manuali semplici, lasciando le analisi
complesse, che generalmente fanno riferimento allutilizzo di codici di calcolo per elementi
finiti, alle Facolt di Ingegneria.

Il Calcolo a Rottura come strumento sistematico di pre-dimensionamento
Lidea di utilizzare il Calcolo a Rottura come strumento per la progettazione strutturale non
nuova; anzi, tale metodologia ha avuto il suo punto di massimo splendore scientifico intorno agli
anni 50 e 60. In tali anni lambizione era quella di pensare alla progettazione limite come
ottimizzazione strutturale, non accontentandosi di una semplice soluzione ammissibile bensi
cercando quella di peso minimo. Il problema allora si fatto immediatamente complicato,
perdendo gran parte della bellezza del metodo che, dal nostro punto di vista, principalmente risiede
nella sua semplicit. Si sono elaborati e prodotti algoritmi affascinanti, puntando sul calcolo
automatico che in quegli anni faceva passi da gigante, ma che, a parte poche applicazioni, non sono
risultati sufficientemente attraenti per un loro utilizzo sistematico ed esteso.
Lidea di queste dispense nasce, viceversa, dalla necessit di individuare, sviluppare e divulgare
metodi semplici che possano condurre larchitetto e lingegnere strutturista ad un pre-
dimensionamento delle membrature non basato solo sullesperienza o su regolette euristiche, ma
bens su concetti e metodi propri della cultura scientifica della Scienza e Tecnica delle Costruzioni.
Un motivo di naturale riscoperta del Calcolo a Rottura risiede nella recente approvazione del
sistema degli Eurocodici che, facendo esplicito riferimento agli Stati Limite Ultimi, forniscono un
supporto formidabile per una applicazione sistematica di un tale approccio.
Il metodo utilizzato quello di ipotizzare un determinato meccanismo di collasso, assegnare i
carichi ultimi, e di esprimere lequilibrio in funzione di una variabile di progetto di tipo
geometrico, ad esempio laltezza delle travi inflesse o lo spessore dei muri presso-inflessi. Lo
strutturista, partendo da tale ipotesi, dovr successivamente effettuare le analisi e le correzioni
conseguenti in modo da rispettare sia gli Stati Limite Ultimi che quelli di servizio.

Simboli (secondo Eurocodice 2)

Lettere maiuscole

F =azione esterna
G

=carico permanente
g =carico permanente per unit di superficie
Q =carico variabile
q =carico variabile per unit di superficie
S =azioni interne (M = momento, N =azione assiale, T = momento torcente, V =taglio)

Indici
k =valore caratteristico
d =valore di progetto
f =resistenza del materiale
c =calcestruzzo
s =acciaio

Lettere greche

m
= fattore di sicurezza sul materiale

Q
=fattore di sicurezza sui carichi accidentali

G
=fattore di sicurezza sui carichi permanenti

La Rocca di Frassinello
nel comune di Gavorrano

di Renzo Piano, Architettura
e
Favero&Milan Ingegneria, Strutture
Giovanni Franchi, Progetto di Cantierizzazione
della Impresa di Costruzione MUCAFER

1.Cenni generali sullopera



Il progetto ha come obiettivo quello di realizzare in chiave moderna una cantina per la
produzione,invecchiamento e vendita del vino (Morellino).
Il progetto architettonico prevede un edificio a pianta quadrata di 67.5 metri di lato delimitato da
muri laterali e soletta di copertura in cemento armato a vista. La struttura inserita nel terreno da
cui sporge con altezza variabile in funzione delle linee di livello del terreno circostante.
Sulla soletta di copertura in parte, ed in parte a lato della stessa, si realizza un corpo in acciaio e
vetro destinato a show room della produzione della cantina. Una torre in cemento armato si stacca
verso lalto partendo dallinterno della show room.
Il corpo della cantina costituito, in pianta , da due quadrati concentrici: uno esterno di lato, come
gi accennato di 67,5 m, ed uno interno di 47,5 metri di lato. Il quadrato interno delimita un volume
gradonato, a scendere verso linterno, senza alcun elemento strutturale verticale al suo interno. Tale
volume viene preposto allinvecchiamento del vino in barili di rovere, dove ogni singolo barile ha il
suo preciso posto lungo le gradonate. Tra i muri esterni e quelli interni si realizza un corridoio a
base quadrata di 10 metri di larghezza. In tale corridoio si distribuisce il processo di lavorazione
delle uve in tini in acciaio inox , limbottigliamento del vino invecchiato, la confezione dei cartoni
di bottiglie ed il carico per il trasporto.

2. Il progetto strutturale e la sua coerenza
Il progetto strutturale stato affidato dallarch. Renzo Piano alla Societ di ingegneria
Favero&Milan Ingegneria ; lappalto per la costruzione viene vinto dalla Cooperativa Mucafer che
incarica ling. Giovanni Franchi di redigere il progetto di cantierizzazione.
Larchitettura affida un importanza centrale alla struttura dellopera: lelemento conduttore
lelemento bidimensionale piano in cemento armato a vista, nella duplice versione del muro
verticale e della soletta orizzontale.
Fanno eccezione le travi a vista, con altezza variabile, che portano la soletta di copertura lungo il
corridoio esterno.
La coerenza struttura-forma-funzione rimane assicurata: la sala centrale di notevoli dimensioni
del teatro delle botti non presenta elementi mono-dimensionali ma risulta naturalmente
movimentata dal catino delle gradonate a sezione degradante dallinterno verso lesterno; il
corridoio esterno, di larghezza ridotta, risulta scandito in alto dalle travi degradanti sempre
dallinterno verso lesterno. In questo caso la coerenza formale della struttura si affida non tanto ad
uno stesso tipo strutturale, bens al movimento strutturale che nel catino centrale vede il soffitto
piano e il pavimento che si alza verso lesterno e nel corridoio, viceversa, vede il solaio di
pavimento piano e la copertura dominata dalla successione delle travi rastremate verso lesterno.
La sensazione vissuta visiva della struttura conferma questa ipotesi di coerenza.

3. La concezione strutturale
La struttura deve portare essenzialmente i carichi verticali, pesi propri e carichi accidentali, dalla
copertura fino in fondazione. La soletta di copertura deve sopportare il carico veicolare, ed in certe
zone i carichi degli autotreni che trasportano i prodotti sia in entrata che in uscita. La copertura
viene pensata appoggiata su quattro appoggi continui che modellano leffetto dei quattro muri sulla
copertura stessa. La simmetria della costruzione implica la simmetria della copertura e quindi la
struttura piana di copertura diventa in graticcio di travi.
I carichi verticali della copertura si scaricano, in maniera distribuita e non concentrata, lungo i muri
perimetrali che in tale funzione richiamano il comportamento dei muri in muratura tradizionali in
tali architetture. Le dimensioni degli spessori dei muri potrebbero essere molto ridotti se si pensa ai
vantaggi del calcestruzzo armato rispetto alla semplice muratura; in questo caso il vantaggio risulta
meno evidente in quanto esigenze di qualit della costruzione esigono la mancanza totale di cricche
o fessure, per cui la progettazione dovr prevedere solo sezioni compresse e con un ampio margine
di sicurezza. I carichi vengono distribuiti sul terreno mediante opportune fondazioni che
rappresentano il naturale prolungamento ed allargamento dei muri stessi in modo da distribuire sul
terreno uno sforzo compatibile con al natura dei terreni su cui sorge la cantina.

4. Alcuni elementi particolarmente significativi del progetto
Lanalisi semplificata che in seguito sar presentata affronter il pre-dimensionamento di alcuni
elementi strutturali significativi della costruzione, quali la copertura, i muri perimetrali (quello
contro terra e quello interno), le travi di fondazione.
La struttura di copertura, rappresentato da un graticcio di travi, offre lo spunto per sperimentare le
potenzialit, sia in termini di semplicit che in termini di accuratezza, di identificare laltezza degli
elementi strutturali sia allinterno della barriquerie sia nel corridoio circostante. Le travi di tale
spazio sono previste a sezione variabile: la soluzione del problema a rottura, assegnato il rapporto
tra la sezione pi grande e quella pi piccola, risulta immediato mentre una qualsiasi soluzione
elastica richiederebbe necessariamente un onere di calcoli di notevole peso.





Pre dimensionamento dellaltezza del graticcio di travi


Modello strutturale
Il meccanismo di collasso, simmetrico, prevede la formazione di 4 cerniere direzionali per ogni
trave, con rotazioni a scalare con un massimo per le travi centrali (T1) ed un minimo per le travi pi
vicine ai muri (T3). Il meccanismo ipotizzato viene rappresentato nella figura seguente.




- Parte di trave interna ai muri portanti:modello a traliccio



Carichi
Carichi di servizio:
Carico accidentale q =500 Kg/m
2

Carico permanente:
g ( travi)= ) H 390 195 (
2 , 46
2 , 46 ) 5 , 0 H ( 6 , 0 2500 12
L
] L A [ 12
2 2
c c
+ =

=
/
/
kg/m
2

dove
c
=2500 Kg/m
3

g ( solette)=25500,5=1250 kg/m
2

g(solette +travi)=1055+390H
A
c
dedotta considerando come sezione della trave la seguente:



Carichi ultimi:
q
u
= ) H 546 2227 ( ) H 390 1055 ( 4 . 1 ) 500 ( 5 . 1 + = + + Kg/m
2
(vedi Appendice A)


Materiali
f
yk
=430 MPa=4410
6
kg/m
2

m
=1.15
f
yd
=4410
6
/1,15 kg/m
2

Il momento plastico della sezione in c.a. si pu calcolare come (vedi Appendice C)
H 9 , 0 A
f
M
s
m
yk
u

=
6 , 0 H A A
c s
= =
02 , 0 =
quindi:
2 6
6
u
H 10 41 , 0 H 9 , 0 6 , 0 H 02 , 0
15 . 1
10 44
M =

=

Analisi Strutturale

Modello a graticcio


Chiamate A,B,C le 3 zone di calcolo, si definiscono:
u =
0 a
L 3 w u =

0 a
L 3 w
u = y w
b
u =

y w
b

u

=
0
c
L 3
y x
w u

0
c
L 3
y x
w
dove L
0
=6.6 m

PLV (
e i
L L = ) (vedi Appendice B):
) 3 T ( L ) 2 T ( L ) 1 T ( L L
i i i i
+ + =
u = u + u + u =

u u u u i
M 32 M
3
1
4 M
3
2
4 M 4 4 L

)] C ( L ) B ( L ) A ( L [ 4 L
e e e e
+ + =
(
(

u
+ u + u =
} } }

0 0 0
L 3
0 0
L 3
0
L 3
0
0
0
0 0
e
dxdy
L 3
y x q dy y
2
L
q 2 L 3
2
L
2
L
q 4 L



| | u =
(

u
+ u + u =


3
0
0
2
0
2
0 0
2
0
3
0 e
L q 12 4
L 3
q
L 9 L 9
4
1
L q L
2
9
L q
4
3
4 L

u = u

3
0 u u
L q 12 4 M 32
3
0 u
2 6
L q
2
3
H 10 41 , 0 =
3 2 6
6 . 6 ) H 546 2227 (
2
3
H 10 41 , 0 + = H=1,82 m
Modello a trave

Si ipotizza che il carico sopportato da ogni trave del traliccio corrisponda alla met del carico
che corrisponde ad una striscia di 6,6 m. Pertanto il carico distribuito q
u
per unit di lunghezza,
ricordando lespressione ricavata sopra, si pu calcolare come segue:

) H 3604 14698 (
2
1
m
kg
6 , 6 ) H 546 2227 (
2
1
q
u
+ = + = =7349 +1800H
2 6
u
H 10 41 . 0 M =

Dal PLV risulta:

u = u
4
L
2
L
p 2 M 4
p
; da cui si ottiene
2 2 6
) 2 , 46 ( ) H 3604 14698 (
2
1
H 10 41 , 0 16 + =
Si ottiene infine lequazione risolvente:
0 4 , 2 H 59 , 0 H
2
=
Tale equazione fornisce la soluzione H=1,9m, soluzione che ben rappresenta un
predimensionamento del graticcio desiderato, considerando il modello di singola trave ma con
un carico di pertinenza pari a met del carico che agisce su una striscia di soletta di pertinenza
della trave stessa.





- Parte di trave tra i muri portanti:



Il meccanismo, in questo caso, prevede due cerniere plastiche: una sullappoggio del muro
interno ed una in mezzeria, come mostrato nella seguente figura.


dove L
1
=10,75 m
Carichi
Carichi di servizio:
q=2000 Kg/m
2

g= ) H 341 894 (
6 , 6
))] 4 , 0 H ( 9 , 0 4 , 0 6 , 6 ( 2500 [
6 , 6
A
c c
+ =
+
=

Kg/m
2

dove
c
=2500 Kg/m
3

A
c
dedotta considerando come sezione della trave la seguente:




Carichi ultimi:
q
u
= ) H 478 4252 ( ) H 341 894 ( 4 , 1 ) 2000 ( 5 , 1 + = + + Kg/m
2


Materiali
f
yk
=430 MPa=4410
6
kg/m
2

m
=1.15
f
yd
=4410
6
/1,15 kg/m
2

Il momento plastico della sezione in c.a. si pu calcolare come (vedi Appendice C)
H 9 . 0 A
f
M
s
m
yk
u

=
9 . 0 H A A
c s
= =
005 . 0 =
quindi:
2 6
6
u
H 10 16 . 0 H 9 . 0 9 . 0 H 005 . 0
15 . 1
10 44
M =

=
Analisi Strutturale
PLV:
u =

p i
M 3 L
}
u =
2 / 1 L
0
u e
dx x 6 . 6 q 2 L


u =

2
) 2 / 75 . 10 (
6 . 6 q 2 L
2
u e

u = u

2
) 2 / 75 . 10 (
6 . 6 q 2 M 3
2
u p

2
u
2 6
4 . 5 q 6 . 6 H 10 48 . 0 = H=1.4m

Pre-dimensionamento dello spessore dei muri interni

Il pre-dimensionamento dello spessore dei quattro muri interni, su cui poggiano le travi del
graticcio, pu essere definito ipotizzando che tutto il carico della copertura gravi su tali sostegni ( si
trascura quindi il contributo dei muri esterni, che quindi fungono essenzialmente da muri para-terra)
e che la trave scarichi il suo carico su una impronta ridotta pari allo spessore della trave per lo
spesore del muro stesso. Si trascura in tal modo il contributo della soletta come elemento di
distribuzione del carico proveniente dalla trave prima di innestarsi sul muro. Tali ipotesi risultano
ovviamente a favore di sicurezza. Si assume altres uneccentricit del carico assiale pari a 1/400
dellaltezza (vedi pag. 55 EC2). Il dimensionamento, in analogia con quanto fatto per il
dimensionamento della trave di copertura, verr fatto considerando gli stati limite ultimi.

Si rimanda allAppendice D per unesposizione sintetica sullargomento.


S=spessore del muro incognito
1 metro
Impronta della trave sul muro


Si ipotizza che il carico della trave venga trasmesso al muro attraverso unimpronta pari a S (uguale
allo spessore del muro incognito) per 0.6 m (pari alla larghezza dellanima della trave). Su tale
impronta gli sforzi risultano concentrati su una superficie ridotta e poi si smorzano immediatamente
attraverso il muro. La verifica di tale sezione risulta dunque particolarmente penalizzante lo
spessore S e porter ad un dimensionamento del muro con notevoli margini di sicurezza. Gli
elementi verticali, quali pilastri e muri, daltro canto, risultano particolarmente fragili per la
presenza dellazione assiale di compressione al contrario di quanto avviene generalmente per le
travi inflesse che, se opportunamente armate, risultano notevolmente duttili. Si rimanda
allAppendice E sui Richiami del Calcolo Plastico a Rottura.

Calcolo del momento del Momento Ultimo e dellAzione Assiale Ultima di Design della striscia di
muro larga 0.6m e di profondit pari a S.

) m kg ( S 10 041 . 0 ) m kg ( S 9 . 0 S 6 . 0 002 . 0
15 . 1
10 44
S 9 . 0 A f M
2 6
6
S yd u
=

= =

) kg ( S 10 4 . 1 ) N ( S 6 . 0
5 . 1
35
A
f
N
6
c
m
ck
u
= =

=

LAzione Assiale Sollecitante allo Stato Limite Ultimo si pu valutare valutando il carico che viene
trasmesso da ciascuna trave allappoggio del muro intermedio come il carico totale di tutta la
copertura allo SLU diviso per 24, pari al numero totale di punti in cui le travi si appoggiano al muro
interno:

( ) ( )
kg 807024
24
12051280 7317287
24
4 ) 75 . 10 2 . 46 ( 75 . 10 4 . 1 478 4252 2 . 46 2 . 2 546 2227
N
2
S
=
+
=
+ + + +
=




Un esempio didattico semplice

Pre-dimensionamento di una lastra in pietra che poggia su travi in
acciaio in una struttura a sbalzo (balcone) inserita in una muratura

Introduzione

Nel seguito si riporta un esercizio semplice orientato al pre-dimensionamento di una struttura di
balcone costituita di una lastra in pietra appoggiata su travi in acciaio a loro volta inserite in una
muratura.
Lesercizio tende a ripercorrere i capitoli in cui possiamo, in maniera sistematica, suddividere le fasi
necessarie per pervenire, in maniera rigorosa e consapevole, al pre-dimensionamento di un qualsiasi
elemento strutturale. Un capitolo riguarda i carichi e la loro descrizione quantitativa, un secondo la
descrizione e scelta quantitativa dei parametri che identificano i materiali, un terzo della
modellazione strutturale in cui si cerca di identificare i meccanismi di rottura o cosiddetti allo stato
limite ultimo. Un capitolo zero, a se stante, riguarda in generale la concezione della sicurezza
strutturale, in cui intervengono contemporaneamente i carichi i materiali ed il modello strutturale
per il calcolo della risposta..
Per quanto riguarda la concezione della sicurezza strutturale si rimanda allAppendice A
Calcolo dello spessore di una lastra di pietra


Il Modello strutturale


Momento massimo (in mezzeria):
2
max
L p
8
1
M =
Sezione:

L
h

I
2
h
M
= o

dove
3
h b
12
1
I =
sostituendo I
2
3 h b
M 6
h b
12
1
2
h
M

= o
sostituendo M:
2
2
h b 4
L p 3


= o

I Materiali: Per materiali lapidei
(

= o
2
mm
N
A
P

0
0 f
L
L L
= c
c
o
= E
) tan( E o =
2
t
mm
N
2 = o ;
2
c
mm
N
20 = o



2
mm
N
20000 E =
2
m
t
td
mm
N
34 , 1
5 , 1
2
= =

o
= o




Unit di misura:
Forza [N]
Lunghezza [mm]
2 2 2
1
2
cm
Kg
10
cm 10
Kg 10
mm
N
= =
(




I Carichi
Peso proprio:



Peso totale: h L b P
g
=
h b
L
P
q
g
g
= =

3
5
3
9 4
3 9 3
mm
N
10 5 , 2
mm
N
10 ) 10 5 , 2 (
mm 10
N 10
2500
m
Kg
2500

= = = =

Carico accidentale

2
a
m
Kg
300 Q = L b Q P
a a
=
b Q
L
L b Q
L
P
q
a
a a
a
=

= =

2
3
2
6 3
2 6 2
a
mm
N
10 3
mm
N
10 10 3
mm 10
N 10
300
m
Kg
300 Q

= = = =


Il pre-dimensionamento :determinazione di h
2
2
h b 4
L p 3


= o ;
a g
q 5 , 1 q 1 , 1 p + = mm 10 5 , 1 1500 L
3
= =
da cui:
2
2
td
h b
L p
75 . 0

= o b 10 3 5 , 1 h b 10 5 , 2 1 , 1 p
3 5
+ =



b
L ) b 10 5 , 4 h b 10 75 , 2 ( 75 , 0
h 3 , 1
2 3 5
2
+
=


Semplificando e sostituendo:
0 10 25 , 2 ) 10 5 , 4 h 10 75 , 2 ( 75 , 0 h 3 , 1
6 3 5 2
= +


Esplicitando e semplificando:
0 ) 10 5 , 4 h 10 75 , 2 ( 69 , 1 h 3 , 1
3 2
= +
0 7605 h 475 , 46 h 3 , 1
2
=
0 5675 h 7 , 34 h
2
= cm 10 mm 6 , 94 h ~ =

Appendice A - La concezione della sicurezza strutturale agli stati limite
[1][2].

Si consideri una qualsiasi struttura soggetta al peso proprio G e al carico accidentale
uniformemente distribuito Q
A
( forza per unit di lunghezza).
I carichi che vengono assunti corrispondono ad una previsione del progettista e nella realt
possono assumere dei valori differenti da ci che si ipotizzato. In particolare ovviamente la
preoccupazione nasce se i carichi possono assumere dei valori a quanto ipotizzato. Ricerche e
studi effettuati sui carichi effettivamente presenti sulle strutture mostrano come questi abbiano
una distribuzione di probabilit di tipo normale, o meglio log normale, cio con una
distribuzione Gaussiana spostata nei valori positivi e con valore medio coincidente con il valore
generalmente reperibile nei manuali sui carichi. Semplice buon senso, o in termini pi precisi la
concezione probabilistica della sicurezza strutturale, portano ad aumentare i valori medi dei
carichi attraverso dei coefficienti amplificativi ( fattore di sicurezza parziale) in modo tale che
il nuovo valore del carico abbia una predeterminata probabilit di non essere
superato(probabilit di insuccesso pari a 10
-4
-10
-5
).
Generalmente, i valori pi utilizzati sono:

A
=1,5 per i carichi variabili e
G
=1,1 per i pesi propri.
Il carico totale risultante, si pu dunque esprimere come: Q =1,5Q
A
+1,1G


I materiali, viceversa, identificano la loro resistenza tramite valori opportuni delle tensioni di
trazione o compressione valutati mediante la prova mono-assiale di trazione o compressione
rispettivamente:
per lacciaio ( ed in genere i materiali che svolgono il compito di resistere agli sforzi di trazione)
tale valore si identifica con la tensione di snervamento f
y
mentre per il calcestruzzo ed in genere
i materiali deputati a resistere alle tensioni di compressione) tale valore si identifica con la
tensione ultima di rottura f
c
. I materiali che si provano in laboratorio e che poi si ritroveranno
impiegati nelle costruzioni presentano dei valori di resistenza variabili da provino a provino;
anche in questo caso si assume che la variazione della resistenza sia distribuita secondo una
curva log normale. In questo caso preoccupano, ai fini della sicurezza, i valori bassi della
resistenza che, se non valutati opportunamente, possono mettere a repentaglio la sicurezza della
intera struttura. A tal fine, si introduce il concetto di resistenza caratteristica, che viene
calcolata attraverso le seguenti relazioni, in cui con lindice y si riferisce alla tensione di
snervamento dellacciaio:

ks f f
ym yk
=
In cui s rappresenta lo scarto quadratico medio delle prove, calcolato come

1 N
) f f (
s
2
ym yi
N , 1 i

=

=

dove N =numero delle prove, i=iesima prova, m=valore medio.
Il valore di k viene fornito da apposite tabelle quando si sia assegnata la probabilit di successo
con cui si vuole assicurare levento.
I valori caratteristici della tensione di snervamento per trazione dellacciaio e di rottura per
compressione del calcestruzzo vengono indicati con f
yk
e f
ck
rispettivamente e indicano, ad
esempio negli Eurocodici, quei valori della resistenza che hanno il 95% di probabilit di essere
superati, ovvero che hanno il 5% di probabilit di presentare valori inferiori.
La probabilit del 5% di insuccesso intermini di resistenza del materiale non corrisponde ancora
al livello di affidabilit che in genere deve essere assicurato (probabilit di insuccesso pari a
10
-4
-10
-5
) per cui a tali valori si applica un coefficiente di sicurezza parziale denominato
m
, per
cui la resistenza, cosiddetta di progetto, viene definita come:

s
yk
yd
c
ck
cd
f
f
f
f

=


La risposta della struttura S (sforzi, deformazioni e spostamenti) sar funzione delle azioni
mentre la resistenza della struttura R sar funzione della resistenza dei materiali. In forma
simbolica generale, la sicurezza della struttura viene assicurata verificando la seguente
diseguaglianza:

R Ss .
Appendice B- Richiami sul Principio dei Lavori Virtuali per i sistemi
rigidi di travi [3]

Lapproccio utilizzato per pervenire al predimensionamento delle strutture prevalentemente
compresse fa riferimento allo Stato Limite Ultimo (ULS) per formazione di un meccanismo
cinematico, in cui si sono formate un certo numero di cerniere plastiche tale da rendere
ipostatica una volta la struttura stessa. Lequazione che impone lequilibrio permette di
evidenziare una incognita che viene assunta generalmente coincidente con laltezza della
membratura.
Una forma conveniente, e generale, per scrivere lequazione di equilibrio consiste
nellapplicazione del Principio dei lavori Virtuali per i corpi o aste rigide collegate con molle
elastiche.

i e
L L =

Dove L
e
rappresenta il lavoro virtuale esterno e L
i
il lavoro virtuale interno.
Lesempio seguente pu rappresentare un riferimento semplice. Si consideri unasta rigida
soggetta al carico distribuito Q e vincolata a terra mediante una cerniera e una molla flessionale
elastica.

Il lavoro esterno si esprime come:
u =

2
L
L p L
e


u =

M L
i


da cui

2
L p M =

che si sarebbe potuto ottenere semplicemente scrivendo una semplice equazione di equilibrio
alla rotazione attorno alla cerniera-molla.
Appendice C - Richiami sul calcolo del Momento Ultimo della sezione
in cemento armato

Le resistenze di progetto si ottengono dai valori di resistenza caratteristica di calcestruzzo ed
acciaio come:
c
ck
cd
f
f

=

s
y
yd
f
f

=

con 5 . 1
c
= e 15 . 1
s
= fattori di sicurezza dei materiali, che assicurano una probabilit di
insuccesso inferiore a 10
-5
.
Il momento plastico si pu valutare come forza di snervamento dellacciaio moltiplicata per il
braccio della coppia interna:
yd s cd
y s u
f A b x f 85 . 0
)
2
x
h ( f A M
=
=

Da cui si ricava la posizione dellasse neutro come:
h ) 22 . 0 (
b ) 85 . 0 (
19 bh ) 01 . 0 (
b f 85 . 0
f ) 19 ( A
b f 85 . 0
f A
x
cd
cd c
cd
fd s
=

~

=



Per valutare il momento plastico secondo la seguente espressione:
yd s yd s u
f A h 89 . 0 ) h 11 . 0 h ( f A M = =


Nel caso che la percentuale darmatura fosse stata pari allo 0.5% si sarebbe trovato
x=(0.11)h e M
u
=(0.945)(h)(A
S
)(f
yd
).; se la percentuale darmatura fosse stata pari al 2% (molto
armata) si sarebbe trovato x=(0.44)h e M
u
=(0.78)(h)(A
S
)(f
yd
).; a parte dunque i casi di sezioni
altamente armate, il momento ultimo pu essere calcolato come:

yd s u
f A h 90 . 0 M =



Appendice D - Richiami sul calcolo del diagramma di interazione
Momento flettente Azione assiale

Il diagramma dinterazione momento azione assiale si pu spiegare, in generale, a prescindere
dal materiale con cui sar costituita la sezione, nel modo seguente.
Si riporti su un diagramma Cartesiano, sulle ascisse il valore della azione assiale e su quello
delle ordinate quello del momento flettente.
Si indichino con N
u0
e M
u0
i valori della azione e del momento ultimi nel caso di azione assiale
senza momento flettente e momento flettente senza azione assiale.
Tali valori individuino due punti sugli assi cartesiani nel verso delle ascisse positive.
In generale si pu assumere che la presenza di un momento flettente faccia diminuire la
contemporanea resistenza ad azione assiale; il modello pi semplice, sempre conservativo nel
caso in cui lacciaio darmatura sia tale da rendere il comportamento della sezione duttile (e ci
avviene sicuramente per le sezioni doppiamente armate con opportuna staffatura), consiste
nellindividuare il confine del dominio di interazione attraverso la retta che congiunge N
u0
e
M
u0
, ovviamente nel piano M-N.

M
N
Mud
Nud
M
M
N
N N
ud
ud
ud
s

Appendice E La flessione elastoplastica

Si consideri una sezione rettangolare di larghezza b ed altezza h. Il materiale sia acciaio a
comportamento elastoplastico, simmetrico a trazione e compressione (si esclude ogni fenomeno
di instabilit)



s s = Y
h
b
S
S
n
n
M
Distribuzione delle tensioni
s s <= Y
s s = Y
s
e
s y
-s Y



Ipotesi sulle deformazioni della sezione i
regime elasto plastico
Asse neutro
Ipotesi sulla distribuzione degli sforzi in
regime elasto plastico
Asse Y
e
Appendice Z
Bibliografia

[1] Eurocode 0-EN 1990- Basis of structural design.
[2] Eurocode 2- EN1992-1-1 Design of concrete structures- Part 1: General rules
and rules for buildings.
[3] A. Migliacci, LArchitettura dellequilibrio e della deformazione, Vol. I e II,
Masson,1997.
[4] A. Franchi, P. Crespi,Appunti di Scienza delle Costruzioni, CUSL,Milano.
[5] E. Guagenti Grandori, F. Buccino, E. Garavaglia, G. Novati: Statica introduzione alla
meccanica delle strutture, Mc Graw Hill, Milano, 1995.
[6] R. Baldacci, G. Ceradini, E. Giangreco, Plasticit, Vol. II.A, ITALSIDER, Collana
Tecnico Scientifica per la progettazione di strutture in acciaio,1971.
[7] L. Santarella Il cemento armato- La tecnica e la statica, 22a edizione, HOEPLI.
[8] R. Park, T. Paulay, Reinforced Concrete Structures, John Wiley& Sons.

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