Un organismo pluricellulare, per vivere, ne- cessita non solo di un adeguato apporto calo- rico e nutrizionale ma anche di un costante scambio di informazioni tra le cellule che lo compongono. Secondo la medicina accademi- ca la trasmissione dellinformazione tra le cel- lule mediata, da molecole biochimiche, qua- li: ormoni, neurotrasmettitori e citochine. Se una molecola messaggero, ad esempio un ormone, si adatta al suo recettore, presente sulla membrana della cellula bersaglio - come una chiave alla sua serratura - allora innesca o inibisce una determinata reazione biochimi- ca; allo stesso modo agisce il principio attivo di un farmaco. Tuttavia secondo alcuni scien- ziati* la trasmissione per via biochimica in- sufficiente per spiegare lordine e la rapidit delle comunicazioni che coordinano il funzio- namento delle circa 10 13 cellule (10.000 mi- liardi di cellule) che compongono il corpo umano. In ogni cellula avvengono dalle 30.000 alle 100.000 reazioni biochimiche ogni secondo, per una media di circa 10 18 reazioni (un miliardo di miliardi) nellintero organismo. Solo un segnale di tipo elettromagnetico, co- me quello di unonda radio pu permettere una trasmissione cos veloce e precisa di tale quantit dinformazioni. F. A. Popp ha dimo- strato la natura di questo segnale: Onde e- lettromagnetiche si manifestano in cellule e aggregati cellulari sotto forma di emissione di radiazione fotonica ultradebole (biofotoni). Il fenomeno si manifesta in tutti gli esseri vi- venti, compreso luomo. Grazie ai biofotoni si potuta verificare la base razionale dellagopuntura. La pelle nei punti di agopun- tura ha una resistivit elettrica inferiore ri- spetto al resto del corpo, cio ostacola meno il passaggio di correnti elettriche. Per questo motivo lemissione di biofotoni maggiore proprio in corrispondenza di tali punti cuta- nei. La principale fonte demissione di biofo- toni il DNA cellulare. Quindi, il DNA, oltre ad essere la matrice per la sintesi delle pro- teine, anche un emittente radio che attra- verso un continuo flusso di onde elettroma- gnetiche o biofotoni trasmette le informazio- ni necessarie per la regolazione biochimica del metabolismo. Le onde elettromagnetiche ultradeboli o biofotoni veicolano le informa- zioni, con la velocit e la coerenza della luce laser. Il DNA sarebbe in grado non solo di emettere ma anche di ricevere ed elaborare i vari segnali elettromagnetici che giungono dallambiente esterno, in particolare quelli della radiazione solare. Si pu affermare che, in qualsiasi organismo, oltre ad una trasmis- sione di tipo biochimico o mediante materia (in analogia con le telecomunicazioni po- tremmo definirla via cavo o wire trasmis- sion), c una trasmissione di tipo elettroma- gnetico (via etere o wireless trasmission) che regola e indirizza la precedente. La trasmis- sione via etere dellinformazione avviene tramite la modulazione delle frequenze elet- tromagnetiche come per il segnale radiofoni- co o televisivo. Anche la farmacologia con- venzionale riconosce che lazione della mole- cola di un farmaco mediata sia da un mec- canismo chimico sia da uno di tipo informa- tivo-vibrazionale relativo alla radiazione elet- tromagnetica. Una caratteristica di tutti i fe- nomeni vibrazionali (siano essi meccanici o elettronici) che possono comunicare at- traverso la risonanza. Viene definita "riso- nanza" la propriet di un corpo in vibrazione di trasferire il proprio moto vibratorio, con eguali peculiarit fisiche (periodo, frequenza etc.) attraverso un mezzo di propagazione ad un altro corpo elastico. Quando due corpi emettono onde con la stessa frequenza en- trano in risonanza, cio vibrano e si rafforza- no reciprocamente. Un esempio la risonan- za acustica tra due diapason dotati della stessa frequenza: se viene provocata la vi- brazione di uno, laltro, anche a distanza, ini- zia a vibrare spontaneamente. Quando tutte le cellule di un organismo vibrano in modo coordinato e coerente tra di loro, lorganismo in salute. Le cause di malattia possono es- sere interpretate come delle interferenze o campi di disturbo che alterano il normale e- quilibrio di risonanza dellorganismo. Linterferenza principale costituita dal so- vraccarico di tossine conseguente a tensione emotiva cronica, cattiva alimentazione, abu- so di sostanze stimolanti e farmaci, inquinanti e tossici ambientali o altro ancora. Le fre- quenze delle tossine, disturbando le linee di comunicazione, impediscono lo scambio di in- formazioni del tutto o in parte. Ci conduce dapprima ad una alterazione elettromagneti- ca delle funzioni cellulari e solo successiva- mente ad una alterazione chimica, che si pu rivelare con lesame del sangue e delle urine e mediante i sintomi manifesti della malattia. La naturopatia e la medicina naturale hanno come primo obiettivo leliminazione delle tos- sine, cio il ripristino della corretta comunica- zione, e dunque della salute.
La pratica: il metodo Vegatest
In precedenza abbiamo detto che la pelle nei punti di agopuntura mostra una resistenza in- feriore, al passaggio di una corrente elettrica, rispetto al resto del corpo. Ma questo accade se la persona in salute; mentre in caso di malattia la resistenza cutanea aumenta sen- sibilmente. Il primo apparecchio finalizzato al- la misurazione della variazione della resisten- za elettrocutanea fu nesso a punto nel 1940 dal medico tedesco R. Voll. Egli progett unapparecchiatura, che prese il nome di Elettro-Agopuntura secondo Voll (EAV), in grado di misurare tale resistenza e visualiz- zarne il valore. I punti di test, corrispondenti ai meridiani dellagopuntura, sono localizzati sulle estremit delle dita delle mani e dei pie- di. La misurazione della loro resistenza per- mette quindi, poich ogni meridiano eviden- zia lo stato energetico dellorgano corrispon- dente, di valutare se ad esempio il fegato svolge in modo adeguato la sua funzione op- pure no. LEAV misurando diversi punti dei dodici meridiani dellagopuntura definisce lo stato defficienza dei vari organi e quindi dellintero organismo. LEAV pu essere para- gonato allo strumento utilizzato dagli elettri- cisti per misurare se ci sono cortocircuiti o in- terruzioni in un impianto elettrico.
Il Vegatest (ideato nel 1976 dal medico te- desco H.W. Schimmel e collaboratori) , co- me lEAV, uno strumento di misurazione elet- trica che valuta la resistenza della cute al passaggio di una corrente elettrica prodotta applicando una tensione di circa un volt tra due elettrodi: una manopola e un puntale metallico (in rame o argento). Tuttavia, si differenzia da esso perch sfrut- tando il principio della risonanza, consente alloperatore (naturopata o medico) di mette- re direttamente a confronto le frequenze del paziente con quelle delle sostanze da testa- re. A tal fine sufficiente utilizzare la rispo- sta elettrocutanea di un unico punto per tutto il test. Tale punto di test definito punto at- tivo. In pratica la persona collegata allapparecchio tramite i due elettrodi suddet- ti. La manopola metallica impugnata con una mano, ad esempio la destra, mentre il puntale, viene posto su un punto attivo della falangetta di un dito della mano sinistra del paziente. Il puntale impugnato dalloperatore che in questo modo chiude il circuito paziente-Vegatest. La metodica consiste nel mettere nel circuito paziente-apparecchio delle sostanze grezze o diluite (secondo i principi dellomeopatia).
Il punto attivo funziona come una porta di accesso a tutte le frequenze presenti nel pa- ziente, e quindi paragonabili con quelle patologiche messe in circuito dalloperatore per il test. Se ad esempio si vuole sapere se il fegato di quella persona in disfunzione, si metter in circuito la frequenza-test o fiala- test che indica il cattivo funzionamento del fegato: se lindice dellapparecchio segnaler laumento del segnale causato dalla risonanza (se i segnali hanno la stessa frequenza) tra il segnale di riferimento e quello specifico del fegato del paziente, allora vorr dire che il fegato in disfunzione. In questo modo possibile interrogare il paziente attraverso le numerose fiale-test a disposizione. Nelle versione pi avanzata del Vegatest queste frequenze sono gi memorizzate nellapparecchiatura. Tale procedura ripro- ducibile: infatti se due operatori eseguono lo stesso protocollo di domande sulla medesima persona otterranno le stesse risposte. im- portante precisare per che lapparecchio non suggerisce in alcun modo quali frequenze te- stare e ancor meno come collegare le rispo- ste in un quadro interpretativo coerente. loperatore che decide le priorit cio che co- sa testare oppure no, in base alla sua espe- rienza e preparazione. Quindi si pu dire che la procedura di esecuzione oggettiva e ripe- tibile mentre il tipo e la sequenza delle do- mande del tutto soggettiva e varia da un operatore allaltro.
Sulla base del principio della risonanza con il Vegatest possibile valutare non solo il livello di disfunzionalit di organi o apparati (ancora prima che questa si manifesti a livello clinico) ma anche, aspetto molto importante per un naturopata, il livello dintossicazione dellor- ganismo, lequilibrio della composizione della flora batterica intestinale, la capacit dellorganismo di neutralizzare un eccesso di tossine acide (equilibrio acido-base), lintossicazione da metalli pesanti, la carenza di nutrienti (vitamine, minerali, ecc.), lefficacia e la tollerabilit dei rimedi scelti, siano essi omeopatici, fitoterapici o integrato- ri alimentari. Inoltre, mediante il Vegatest possibile individuare quegli alimenti che costi- tuiscono un campo di disturbo alimentare cio le cosiddette intolleranze alimentari. Il test pu essere eseguito anche nei bambini, poich non per nulla invasivo. Le controin- dicazioni invece, riguardano unicamente i portatori di pace-makers.
*Fritz Albert Popp, direttore dellIstituto Internazionale di Biofisica (Neuss, Germania); www.lifescientists.de * Emilio Del Giudice, professore presso lIstituto Na- zionale di Fisica Nucleare (Sezione di Milano Italia); www.mi.infn.it Bibliografia: F.A. Popp, Nuovi orizzonti in medicina. La teoria dei biofotoni, ed. Ipsa. E. e N. Del Giudice, Omeopatia e bioenergetica. Le medicine alternative, dalla stregoneria alla scienza, Ed. Cortina. Medicina Funzionale, n3 anno 2000, ed. S.I.M.F. B. Koler, Il metabolismo nellequilibrio della vita, ed. Named. P. Villa, Appunti di Naturopatia Funzionale Regolatoria, ed. Luina.
Hp. Mauro Mezzogori (Torino, 1956), naturopata- heilpraktiker, operatore Vegatest. Ho conseguito il di- ploma di Laurea in Filosofia ad indirizzo Psicologico presso lUniversit degli Studi di Torino. In seguito, poich interessato ai metodi e alle tecniche naturali utili per la gestione della salute e della malat- tia, ho frequentato la Libera Universit Italiana di Na- turopatia Applicata Istituto Rudy Lanza conseguen- do il diploma in Naturopatia-Heilpraktiker. Successiva- mente, presso lo stesso Istituto, ho approfondito le tecniche della Naturopatia Funzionale Regolatoria in particolare il Test di Risonanza Vega o Vegatest con- seguendo il diploma di Bioresonanz Heilpraktiker rico- nosciuto dalla Grieshaber Akademie di Schiltach. Dal 1996, sono associato alla Federazione Nazionale Naturopati Heilpraktiker Professionisti ed esercito la professione di naturopata presso il mio studio, il Cen- tro Salute Gea di Naturopatia.
HP. MAURO MEZZOGORI Centro Salute Gea di Naturopatia
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La Medicina Naturale e la Riabilitazione Funzionale: Proposta di un protocollo integrato nelle problematiche muscolo-scheletriche Metodo Barbarisi C.1 Livello