Servo di Dio P. Ildebrando A. Santangelo - COMUNITA EDITRICE 95031 ADRANO (CATANIA) 1. Sarai un vero suicida: se, avendo dei dubbi, non ti accerti se alla morte sopravviverai, o come e perch sei in questo mondo; in confronto, chi prende un aereo, senza sapere dove v, pi saggio; se, vivendo lontano da Dio o nell'incredulit e dicendoti ora io: Bada bene che, se non ti interessano n Dio, n il paradiso, c' l'inferno e che, se non ti converti, tu vi andrai , tu ti mettessi a ridere sarcastico senza voler verificare quanto io ti sto dicendo; in confronto, un pilota, venuto a conoscenza prima di partire col suo aereo, che in esso fosse stata messa una bomba, non volesse perlustrarlo e, ridacchiando, lo mettesse in moto e partisse, sarebbe pi saggio; se, per avere una risposta ai tuoi dubbi sulla fede in Dio, su Cristo o sulla Chiesa, ti rivolgi al primo che incontri e non alla persona specializzata; in confronto, chi va da un calzolaio per riparare l'auto o dal sarto per curarsi il cuore, pi saggio; se non ti interessa di conoscere il Salvatore o non lo accetti; in confronto, il naufrago che rifiuta la mano di chi gliela porge dalla scialuppa per salvarlo, pi saggio; se non vuoi neanche conoscere l'immensa fortuna che Dio ti ha preparato; e neanche le prove che ne danno l'assoluta certezza; in confronto, chi d un calcio a una borsa vecchia incontrata sulla strada e viene a sapere da chi se la prende dopo che vi era un miliardo pi saggio; ed pi saggio pure, chi non vuole neanche conoscere il testamento di un parente miliardario a suo favore; se, in fondo, vorresti andare in paradiso, ma fai la strada che porta all'inferno; in confronto, chi da Roma, volendo andare a Firenze, prende la strada per Napoli, pi saggio; se credi di potere andare in paradiso, che il regno dell'amore, senza amare Dio e il suo Cristo, suo Figlio, e senza amare il prossimo; in confronto, chi preferisce abitare in un serraglio di bestie feroci, pi saggio; se non vuoi il perdono che Dio ti offre col suo ministro nella confessione; in confronto, il condannato a morte che rifiuta la grazia offertagli dal giudice da parte del capo dello stato, pi saggio. Infine, se dici di amare Ges e non vuoi mai riceverlo nella comunione, n visitarlo neanche la domenica assistendo al suo sacrificio nella messa o ti annoi di parlare con lui, cio di pregare, rassomigli al fidanzato che dice di amare la fidanzata, ma non la vuole mai sposare, n visitare e si annoia pure di parlare con lei. Se vuoi dare uno sguardo ai problemi qui accennati, leggi quest'opuscolo; se, poi, vuoi andare in fondo a questi problemi e acquistare delle certezze sulla fede e sulla vita di un cristiano, leggi i nostri libri: Sopravviver?, Certezze su Ges, Il senso dell'esistenza, Le impossibilit.
2. Il programma dell'Universo Per molto tempo, sia nella civilt greca, sia dall'Illuminismo in poi, s' pensato che la materia fosse infinita ed eterna. La scienza, oggi, ha smantellato tale concezione.
a) La materia non infinita. Infatti in una materia infinita si eserciterebbe in ogni punto di essa una forza infinita di attrazione; e, in conseguenza, attratto da uguale forza da tutte le parti, niente in essa si potrebbe muovere: n un elettrone attorno al suo protone, n un pianeta attorno al suo sole, n una galassia, ecc.; e tutto sarebbe fermo. E, invece, nell'universo tutto si muove.
b) La materia non eterna. Infatti oggi si sa che l'universo in espansione, e quindi un tempo addietro, (che oggi si calcola dai 15 ai 20 miliardi di anni addietro), esso era concentrato in un punto; e ad uguale conclusione si arriva dall'esame della percentuale di isotopi di piombo che si trovano nell'uranio radio-attivo e della velocit di disintegrazione di tale uranio in isotopi di piombo. John Eccles, premio Nobel per la medicina, intervistato dal Momento di Forl perch credesse in Dio, rispose: Perch non riesco a pensare a nessun'altra spiegazione. Noi abbiamo questo incredibile evento: il pi fantastico di tutti i tempi: la grande esplosione cosmica. Ci che noi sappiamo per certo che essa fu accuratamente "calcolata". La dimensione dell'esplosione fu cos accuratamente calcolata, che, se ci fosse stata la deviazione anche di una sola parte entro mille milioni nella massa della velocit in un certo stadio del big-bang, essa avrebbe fatto s che l'intero cosmo non sarebbe giunto all'esistenza. Si pu constatare di quale incredibile disegno si sia trattato: mantenere tutte le masse al loro posto esatto; diversamente, anzich avere il lungo flusso di materia che tuttora perdura, avrebbe avuto luogo una fuga di materia a una velocit tale per cui non ci sarebbe stata possibilit per la formazione dei soli, dei pianeti, delle forme di vita, oppure essa sarebbe ricaduta troppo velocemente e allo stesso modo non si sarebbe formato nulla. Dall'inizio del big-bang c' stata una lunga attesa per giungere alla formazione della terra, che avvenuta cinque miliardi di anni fa, sulla base del materiale proveniente dall'esplosione delle supernovae, che ha fornito il nostro pianeta di elementi pesanti, indispensabili a che si formasse la vita. Sappiamo queste cose ed altro; ora la domanda : pot tutto questo accadere per caso? L'unica cosa che io posso proporre che c' un significato per la creazione. Mi piace qui ricordare il principio antropico di Wheeler: rispondendo alla domanda: qual il fine di tutto ci? Qual il fine del cosmo? Anch'io ho l'idea che tutto accadde affinch gli esseri umani potessero comprendere e apprezzare la gloria del Creatore. (Da Il senso dell'esistenza). Dio l'unica spiegazione di come a un certo punto cominciata ad esistere la materia e di come si giunti alla vita.
3. Un programma per la Terra Osservando la Terra, questo programma lo si vede con immediata evidenza. Perch vi potesse germinare la vita, particolarmente perch vi potessero vivere gli uomini, vi furono calcolati con estrema precisione la sua grandezza e la sua distanza dal sole, la sua velocit di rotazione e quella di rivoluzione, i suoi rapporti: terre-acque; montagne- pianure; vegetali-animali; erbivori-carnivori; ecc. Se uno qualunque di questi rapporti non ci fosse stato, gli uomini non avrebbero potuto vivere nella terra. La vita vi possibile per il mantenimento di tutti questi equilibri, che, poi, nel corpo umano raggiungono livelli sconfinati nella grossezza dei vari organi, nella quantit e nei componenti del sangue, ecc. Se, infine, osserviamo la costruzione di un qualsiasi vivente, la sapienza che vi condensata pressoch infinita, o, meglio, si rivela il riflesso e l'opera della infinita sapienza di Dio. Basta pensare che nel DNA di un qualunque vivente (sia esso un insetto o una formica, un serpente o una pecora, un cavallo o un elefante, una scimmia o un uomo), immensamente pi piccolo di una punta di spillo e invisibile a occhio umano, c' programmato minutamente tutto il corpo dell'animale, che, poi, da esso si svilupper automaticamente. E cos, ad es., nel DNA che former un uomo c' programmato, con assoluta precisione, quanto quell'uomo sar alto, come saranno i suoi organi, la sua forma e il suo colore, come saranno i suoi capelli, le sue sopracciglia, le sue pupille, le sue labbra, ecc. e, persino, quale sar il suo carattere e quali i suoi istinti. Dire che il DNA prodotto dal caso, o che lo hanno saputo cos costruire i suoi genitori, come per es., l'asino e l'asina, non lo pensa neanche un pazzo. Non pu esistere nessun programma se un programmatore non lo ha costruito. Tutti gl'infiniti programmi dai quali sono venuti e vengono tutti i vegetali e tutti gli animali della Terra e il Grande Programma Universale manifestano l'esistenza, la grandezza, la sapienza, l'onnipotenza di Dio. Il primo libro della Bibbia, la Genesi, scritto circa 3.300 anni addietro, ci descrive in una sequenza impressionante la creazione: dall'origine di tutto da un'esplosione iniziale di luce, dalla formazione dei viventi dalle acque alla creazione dell'uomo.
4. Il progetto di Dio Un giorno un uomo mi disse: - Preferisco pensare che Dio non c'; altrimenti mi viene un'immensa ribellione contro di lui per tutto il male che c' nella terra: malattie, sofferenze d'ogni genere, guerre, terremoti, stermini ... Gli risposi: - Quando ti colpisce una pietra non aggredisci un passante a caso, ma vedi chi te l'ha scagliata. Quando vedi una macchina che non conosci non dici subito che essa inutile o sbagliata; ma prima ti informi per che cosa stata costruita. Perch non fai altrettanto con Dio? Perch prima non vedi da chi vengono i guai nella terra? Perch prima non vedi per che cosa Dio ha creato la terra e noi uomini? La grande maggioranza dei mali viene dagli uomini stessi: le guerre, le oppressioni, gli sfruttamenti, gli stermini, le rivoluzioni, ecc.; oppure se li procurano gli uomini stessi o col mangiare troppo, o col fumo, o con altri vizi. Contemporaneamente indispensabile sapere per quale scopo Dio ci ha creati. Dio non ci ha creati per stare sempre in questa terra o per spassarcela in questa terra, ma per farci raggiungere la felicit immensa ed eterna del paradiso. A chi non crede in Dio o nel paradiso impossibile dare una risposta al problema del dolore. Senza le malattie e il dolore pochissimi avrebbero raggiunto il paradiso. Il benessere e il consumismo fanno dimenticare Dio. Quando soffre, l'uomo pi facilmente si ricorda di Dio e a lui ricorre: l'esperienza di ogni giorno. Il programma, per far vivere l'uomo felice anche nella terra Dio lo aveva fatto, mettendolo nel paradiso terrestre con una legge da osservare. Ma l'uomo disobbed e il paradiso terrestre fu perduto per sempre; e la morte entr in questo mondo, quale conseguenza del peccato (Rom 5,12). Tuttavia Dio provvide a fare vivere bene gli uomini sulla terra e con minimi guai, dando loro la legge naturale; e noi vediamo che i piccoli popoli, specialmente le trib primitive, che la osservano, vivono felici; ma la quasi totalit degli altri uomini la trasgrediscono sistematicamente; proporzionalmente alle loro trasgressioni e ai loro peccati vanno aumentando i loro guai. Gli uomini giunsero, per le loro passioni, a non avvertire pi la legge naturale. Allora Dio rivel a Mos i dieci comandamenti, che sono la codificazione della legge naturale. Ma gli stessi ebrei sistematicamente li trasgrediscono, pur sperimentando quanti guai di volta in volta loro provenivano da tale trasgressione. Pi gli uomini diventano peccatori, pi crescono i loro guai.
5. Il Restauratore Insieme con i guai crebbe per gli uomini il pericolo dell'estrema rovina: quella di andare tutti all'inferno. Dio ebbe piet di loro e mand il suo Figlio per salvarli. Lo mand non per interesse personale, perch essendo egli infinito, non ha bisogno di nulla, ma unicamente per amore. Come il sole per natura sua irradia dappertutto luce e calore, cos Dio per natura sua irradia dappertutto amore, bont, misericordia, benefici. Egli crea l'universo perch possa formare la terra; crea tutte le forme di vita nella terra, perch vi possa creare l'uomo; crea gli uomini sulla terra perch vi possa fare incarnare il suo Figlio; crea gli uomini a sua somiglianza, cio liberi, ben sapendo il pessimo uso che essi avrebbero fatto di tale libert, perch il suo Figlio vi potesse essere crocifisso e avesse potuto dare, dopo averlo rivelato, la prova massima possibile che Dio amore (1 Gv 4,16). Infatti Ges stesso giustamente dice: Nessuno ha amore pi grande di colui che d la vita per i propri amici (Gv 15,13); e cos Dio ha amato il mondo da sacrificare il suo Figlio per esso (Gv 3,16). Nessun popolo bestemmia: n i buddisti, n gl'ind, n i confuciani, n, tanto meno i mussulmani; soltanto i cristiani, quelli che sanno quanto Ges ha fatto per loro, i depositari della sua rivelazione e dei suoi tesori, i figli prediletti, bestemmiano; e quasi sempre a sangue freddo, soltanto per il piacere di bestemmiare. Le ingiurie, le maledizioni, le schifezze che si dicono contro Dio, contro il suo Figlio e contro la Madonna in un solo giorno, non si sono dette a tutti i peggiori delinquenti messi assieme, da che mondo mondo. Come gli uomini hanno ricompensato Dio? Gli ebrei crocifiggendo l'Unigenito dilettissimo Figlio di Dio. Peggio ancora i cristiani. Essi, pur sapendo che Ges Dio e quanto egli ha fatto e sofferto per noi, sono pi peccatori degli ebrei e arrivano dove gli ebrei non sono arrivati mai, cio a bestemmiare Dio. Da ogni angolo dei paesi cristiani si scaglia ogni giorno un coro infame ed immenso di bestemmie contro Dio, contro Cristo e contro sua Madre e i suoi Santi, crocifiggendo cos continuamente in se stessi il Figlio di Dio, come dice s. Paolo (Ebr. 6,6). Un mio amico mi ha raccontato nel dicembre 1988 il seguente commoventissimo episodio successo da poco a un camionista, cugino di un suo amico. Questo camionista veniva col suo autotreno dai mercati generali di Torino. Lungo l'autostrada, dopo alcune ore, vede ai margini un giovane maturo, alto, bello e triste che col braccio alzato gli chiede un passaggio. Il camionista ferma l'autotreno e lo fa salire e, scambiati i saluti, rilancia silenzioso l'autotreno. Dopo un lungo tratto di autostrada, impressionato dalla tristezza del suo ospite, cerca di aprire il discorso; gli dice il suo nome e gli chiede come si chiama. Il giovane risponde: - Mi chiamano porco -; e all'istante scompare. Cos una moltitudine immensa di cristiani nelle caserme, nelle campagne, nelle fabbriche, dappertutto chiamano continuamente il nostro bellissimo e misericordiosissimo Dio e il suo Figlio, il dolcissimo Ges, reo soltanto di averci amato e di avere sofferto troppo per noi, e di conservarci in vita con le sue preghiere e con le sue lagrime di sangue (Ebr 7,25; vedi inoltre il libro Dalla Polonia a Adrano).
6. Il programma di Ges Ma Ges, pur prevedendo come lo avrebbero ricambiato gli uomini, non rinunzi al suo misericordioso progetto di riunire in uno tutti i figli di Dio dispersi nella terra (Gv 11,52), per renderli tutti eternamente felici. All'inizio della sua vita pubblica, durante il suo battesimo, il Padre lo present agli uomini quale suo inviato, cio quale Messia dicendo: Questo il mio figlio diletto (Mt 3,17). Pochi giorni dopo, alle nozze di Cana, la Madonna disse ai servi: Fate quello che Ges vi dir (Gv 2,5); ed quanto la Madonna ci va ripetendo in tutte le apparizioni, perch soltanto ascoltando quanto Ges ci dice nel Vangelo e mettendolo in pratica, ci possiamo salvare. Poi Ges, prima di salire al cielo, disse ai suoi discepoli: Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi creder e sar battezzato sar salvo; chi non creder sar condannato (Mc 16,15). Dio, quindi, vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verit (1 Tim 2,4). Credere al Vangelo e venire battezzato importa convertirsi, purificarsi, accogliere Cristo. Ges, vedendo ora come la maggior parte dei cristiani si sono allontanati da Dio e sono in grave pericolo di andare all'inferno, sta mandando la sua SS. Madre in cento parti del mondo per convertirli e salvarli. E laMadonna va dappertutto ripetendo accoratamente: Convertitevi ... avete poco tempo! Credete al Vangelo; leggetelo ogni giorno. Fate quello che vi dice Ges . Perch Ges ci vuole riunire tutti in uno? Per due motivi: a) Perch il disegno di Dio uno, come egli stesso un solo Dio, sebbene in tre persone uguali e distinte: tutti quanti noi uomini siamo creati per edificare quest'Uno perfetto, di forma e di dimensioni oggi a noi sconosciute, che s. Paolo chiama il Corpo Mistico di Cristo. b) Perch la nostra felicit sar completa e perfetta quando tutti i discepoli saremo consumati in uno (Gv.17,23), come egli stesso uno col Padre e con lo Spirito Santo. Infatti, Dio stesso esiste ed felice perch Trino, perch Amore: il Padre fin dall'eternit genera il Figlio, lo ama e ne riamato infinitamente. Quest'Amore infinito che procede dal Padre e dal Figlio e li unisce perfettamente lo Spirito Santo. La felicit, anzi la vita stessa sta nell'amore. Per questo dice s. Giovanni: Dio amore e chi vive nell'amore vive in Dio e Dio in lui (Gv 4,16). Il Corpo Mistico poteva venire formato soltanto con l'amore e nell'amore. Per questo Ges ci ha detto che il massimo e primo comandamento quello dell'amore: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto te stesso. Questo il massimo e il primo comandamento. Il secondo, poi, simile a questo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti (Mt 22,37). Ed ha aggiunto: Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Da questo si conoscer che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri (Gv 13,34); e, poi, s. Giovanni commenta: Chi non ama resta nella morte (1 Gv 3,14). l'amore, quindi, che ci unisce a Dio; ed l'amore che costruisce il Corpo Mistico.
7. Il corpo Mistico Il Corpo Mistico lo scopo di tutta la creazione. Perch il Figlio di Dio si facesse uomo e, soprattutto, perch si sottoponesse a torture e ad ignominie cos orribili, ci doveva essere uno scopo altissimo e adeguato; e tale scopo era, come abbiamo visto, di riunire in uno tutti i figli di Dio dispersi nella terra per renderli pienamente felici. Guardando la moltitudine quasi infinita di uomini esistiti ed esistenti nella terra, si resta sbalorditi, come guardando la moltitudine apparentemente infinita di galassie e di stelle che ci sono in esse. Eppure nessun uomo superfluo, cos come non superflua nessuna stella. Dio ha creato tanti uomini e ancora tanti ne creer, quanti ne sono necessari per il perfetto sviluppo del Corpo Mistico di Cristo; non uno di pi, non uno di meno; anche qui, come per la materia dell'universo, si tratta di quantit critica . Dio, nella sua sapienza e potenza infinita, far coincidere nello stesso giorno (quello del suo ritorno finale) il completamento del numero degli eletti con la purificazione in purgatorio da tutti i loro difetti di quanti vi si troveranno ancora. C', poi, questa differenza tra la quantit delle stelle e quella degli uomini. Mentre la creazione delle stelle dipesa unicamente da Dio; quella degli eletti che debbono formare il Corpo Mistico dipende da una vera concezione, ossia dalla volont salvifica di Dio che vuole salvare ogni uomo e dalla volont dell'uomo che apre il suo cuore a Dio. Dice s. Giovanni: Ges venne tra i suoi, ma i suoi non lo ricevettero. Coloro che lo ricevettero, ebbero da lui il potere di diventare figli di Dio (Gv 1,10). Coloro che non vogliono accogliere Dio e, conosciutolo, non vogliono accogliere suo Figlio Ges, non lo vedranno mai e resteranno eternamente privi di quella luce, di quella gioia, di quell'amore che sono in Dio e sono Dio stesso. Suor Josepha Menendez, che Dio volle fare scendere vivente nell'inferno e fargliene provare le pene per avvisare noi uomini e per farcelo evitare, ne rimase estremamente terrorizzata e quasi morta; e disse: Quello che pi fa soffrire i dannati il fatto che nessuno di loro ama qualcuno e neanche se stesso, e nessuno li ama . Nell'inferno non esiste l'amore; mentre il paradiso il regno dell'amore. S. Teresa di Ges, uscendo un giorno dalla sua camera, vide nel corridoio un bellissimo fanciullo, che le venne incontro sorridente. La santa gli chiese: - Da dove vieni, o bel bambino? - Vengo dal regno ove regna l'amore -, rispose il bambino. - Cosa vieni a cercare? - Vengo a cercare l'amore. - Dimmi, o bel bambino, come ti chiami? - Tu, prima, dimmi il tuo nome. - lo mi chiamo Teresa di Ges. - Ed io sono Ges di Teresa -, concluse Ges e scomparve. evidente che pu entrare in questo regno dell'amore, che il paradiso, soltanto chi ha amore verso tutti, prima a Dio e quindi a tutti gli uomini. Appena l'ultimo uomo, accogliendo Ges nel suo cuore, avr completato il numero degli eletti e le dimensioni del Corpo Mistico, verr la fine del mondo. Quindi, fino a quando non sar venuta quella fine, c' sempre posto nel Corpo Mistico e nel paradiso per tutti gli uomini che gi amano Dio o che si vogliono convertire; ma quelli che rifiutano Dio e suo Figlio Ges resteranno nelle tenebre e nella disperazione per l'eternit. E come l'uomo fisicamente perfetto quando ha tutte le sue membra ed ha raggiunto il suo pieno sviluppo; cos gli eletti, sebbene gi immensamente felici nella visione beatifica di Dio, avranno completa la loro felicit soltanto alla fine del mondo, quando avranno il loro corpo, risuscitato e bellissimo, ed il Corpo Mistico avr il totale numero degli eletti.
8. L'amore di Dio Per far parte del Corpo Mistico e venire divinizzati bisogna accogliere Ges (Gv 1,10). Per accogliere Ges bisogna: a) Crederlo, perch senza le fede impossibile piacere a Dio (Ebr 11,6). Dice Ges: Questa la vita eterna: che conoscano te, solo vero Dio, e colui che hai mandato, Ges Cristo (Gv 17,3); Io e il Padre siamo uno ... Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le faccio, se non volete credere a me, credete alle opere, affinch sappiate e conosciate che il Padre in me ed io nel Padre (Gv 10,30-38). E tali opere Ges le fa continuativamente e solamente nella Chiesa Cattolica, per garantirla e dare a tutti gli uomini onesti la possibilit di andare a controllarle e di giungere alla fede. Tanti pretendono, per credere, che Dio faccia loro il miracolo, o che lo faccia come o dove vogliono loro. Costoro saranno condannati; infatti, scambiano Dio per un cameriere a loro servizio. Altri, infine, mettono in pericolo la fede o con una vita di peccato (dice Pascal: Il cuore detta ragioni all'intelligenza), per togliersi i rimorsi; o frequentando atei, protestanti, testimoni di Geova e discutendo con essi, senza una preparazione adeguata. Ad una signora che riceveva i TdG perch le sembrava maleducazione non riceverli, io dissi: Quando viene qualche ladro a casa sua per derubarla, non faccia la maleducata mettendolo alla porta, ma gli dica: si accomodi; prenda quello che desidera. I TdG vengono a rubarle quanto ha di pi prezioso: la sua fede e la sua anima. Il diavolo ha tolto ai TdG l'intelligenza; se essi ancora l'avessero basterebbe leggessero le prime parole del Vangelo di S. Giovanni per credere che Ges Dio: "In principio era il Verbo, e il verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio": Naturalmente la signora cap la lezione. b) Conoscerlo, perch impossibile conoscere Ges e non amarlo; e quanto meglio lo si conosce, tanto pi lo si ama. Per questo la Madonna ha continuamente raccomandato nelle apparizioni di Medjugorje e in quelle di Belpasso di leggere la Bibbia e, particolarmente, di leggere ogni giorno un po' di Vangelo. Contemporaneamente necessario leggre molto spesso, invece di perdere tempo davanti alla TV o in altri modi, dei libri che ci fanno approfondire la nostra fede e le sue motivazioni e altri libri che ci facciano pure crescere spiritualmente. c) Amarlo al disopra di tutto e di tutti. Dice Ges: Chi ama il padre o la madre, il figlio o la figlia pi di me, non degno di me (Mt 10,3 7). Amarlo significa osservare i suoi comandamenti; dice Ges, infatti: Chi mi ama, osserva i miei comandamenti (Gv 14,15); pregare, perch pregare pensare a Dio amandolo o parlare con lui; e, infatti, pi si ama una persona, pi la si pensa, pi si vuole stare con lei, e quando la si ama moltissimo si vuole stare sempre con lei. Per questo dice Ges: Bisogna pregare sempre e non stancarsi mai (Lc 18,1); riceverlo nella comunione; chi non vuole fare mai la comunione non ama Ges; pi cresce in noi l'amore a Ges, pi cresce il desiderio di fare spesso la santa comunione. Un giorno una donna, appena inginocchiatasi al confessionale, scoppi a piangere. - Perch piange cos? - le dissi. - Perch mio figlio da tre anni non viene a visitarmi, n a vedermi -, rispose. - Forse andato ad abitare in altra citt, oppure emigrato? - No; abita qui; anzi spesso passa sotto casa mia, ma non sale mai. - Forse gli ha fatto qualche cattiva parte o qualche ingiustizia? - No, assolutamente. Dopo un po' di giorni incontrai quel giovane e, dopo averlo salutato, gli chiesi: - Hai litigato con tua madre? - No. - Ti ha fatto forse una cattiva parte? - No. - Vuoi proprio bene a tua madre? - Certamente; la tengo nel cuore. - Hai un bel coraggio a dire questo, dopo tre anni che non vai a visitarla e neanche a vederla! Il giovane divenne rosso, rosso e, vergognoso, si allontan in silenzio. quanto dovrebbero meditare quanti dicono di amare il Signore e non vanno mai in chiesa, neanche per la Messa domenicale, n a fare la comunione.
9. L'amore di s L'amore di s giusto, anzi necessario; e Ges, quando ci ha dato il comandamento dell'amore del prossimo, ci ha detto di amarlo come noi stessi. Quando ci amiamo? Quando facciamo ogni sforzo per salvarci. Infatti amare una persona significa cercare il suo vero bene. Qual il nostro vero bene? Evidentemente esso dipende da questo: se c' la sopravvivenza o no; cos come altro il programma di volo e la velocit di un'astronave se essa deve orbitare attorno alla terra; altro se essa deve extra-orbitare per andare verso altri pianeti. Una sola volta ho detto un'ingiuria nella mia vita; e fu cos: incontrai un giovane di vita immorale e, come faccio con tutti quelli che anche appena conosco, lo salutai e gli chiesi: - Pippo, come stai? Egli mi rispose impettito: - Sto bene, me la spasso; e lei non mi faccia prediche! Io, allora, gli dissi: - Non avevo alcuna intenzione di farti prediche; ma giacch mi provochi, la vuoi o non la vuoi, una predica te la faccio: Dio c', o non c'. Se Dio non c', il cretino sono io che ho sacrificato la mia vita per nulla; se Dio c' , il cretino sei tu, che te ne andrai all'inferno. Ciao. Dopo tre mesi Pippo venne a trovarmi in una casa di esercizi spirituali e mi disse: da tre mesi che non dormo, perch ho pensato che lei non un cretino; allora il cretino sono io, che me ne andr all'inferno . Mi chiese di farsi gli esercizi spirituali; se li fece e cambi completamente vita. Quando amiamo noi stessi?
a) Quando cerchiamo la felicit eterna. Dice Ges: Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima sua? O che cosa potr dare in cambio della sua anima? (Mt 16,26). Incontrando, un giorno, un amico che s'era fatta una bella casa, mi congratulai con lui. Egli mi disse: - Si, bella. Ma sa quanto mi costata? Il denaro e le fatiche di tutta la vita! - E lei non vuole spendere neanche un'ora la settimana -, gli risposi -, andando a Messa la domenica per andare in paradiso? - Ha ragione -, egli disse -; ci facciamo sempre prendere dalle cose meno importanti. Un altro giorno, incontrando un amico che s'era fatta una bella tomba, gli dissi: - Che bella tomba ti sei fatta! Quanto ti costata? - Sapessi, quanti sacrifici -, egli mi rispose -.Ho speso oltre dieci milioni. - Ed ora che hai un bel posto al cimitero-, io incalzai-, perch non ti assicuri un posto in paradiso? - Come? -, egli chiese. - Facendo per nove mesi di seguito la comunione ad ogni primo venerd; naturalmente con la volont di vivere sempre da buon cristiano. Lo ha promesso il Sacro Cuore di Ges per tutti apparendo a s. Margherita Alacoque. - Hai ragione, egli concluse; molto pi importante di una tomba!
b) Quando ci sforziamo di vivere sempre in grazia di Dio; quando, cio, cerchiamo di evitare ogni peccato. Dice Ges: Se il tuo occhio ti occasione di peccato, cavatelo e gettalo via da te; meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco (Mt 18,9); naturalmente se baster essere modesti, o spegnere la TV, o cambiare canale, o lacerare una rivista porno per evitare cattivi pensieri e cadute, non sar necessario cavarsi l'occhio. Molti non vogliono fare neanche questo. Nel dopo-guerra un uomo singolare and girando per 15 giorni per le vie di Catania, portando in alto, sulla testa un largo cartellone inchiodato in un bastone che era issato su due bretelle dietro le spalle. Nel cartellone c'erano stampate a grossi caratteri queste parole: IL PECCATO CHI LO FA LO PAGA O DI QUA O DI LA! Lo andarono avvicinando moltissimi giovani per chiedergli spiegazioni. Egli rispondeva: Sono un professore di filosofia in un liceo di Firenze. Mi sono messo in aspettativa per due anni e vado girando per le citt d'Italia per avvisare gl'italiani . Sembrava il profeta Giona. Dovremo pagare ogni peccato, anche una parola oziosa, dice Ges (Mt 12,36), o di qua con sofferenze purificatrici, con preghiere e opere buone, o molto pi amaramente nel purgatorio. Per coloro, poi, che rifiutano ostinatamente Ges restano gli spaventosi tormenti dell'inferno. Se non hai la forza di evitare il peccato per amore di Dio, evitalo almeno per amore di te.
c) Quando facciamo opere buone. Dice Ges: Non accumulate tesori sulla terra, dove la ruggine e la tignola consumano e dove i ladri sfondano e rubano; accumulatevi tesori in cielo, dove n ruggine, n tignola consumano e dove i ladri non sfondano n rubano (Mt 6,19). Questi tesori sono le preghiere, le comunioni, i sacrifici, le 7 opere di carit materiale: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti; e le 7 opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Se anche un bicchiere d'acqua dato per amore di Ges sar ricompensato (Mt 10,42), certamente immenso sar il premio di coloro che faranno molte opere .buone.
10. Qual questo premio? - E quando avr fatto tutto questo, mi domanderai, che ne avr? Cosa questa felicit del paradiso? - la presenza di Ges. Andrea Sardos Albertini, ucciso a 25 anni, chiedendogli il padre quale desiderio avesse di ritornare a vivere, rispose: Nessuno. Sono felice, dinanzi a Ges (cfr. Esste l'aldil, Reverdito Editore, Trento). Dove c' da restare sbalorditi e incantati , per, nella descrizione della visione beatifica di Dio che ne fa la b. Angela da Foligno (Il libro delle mirabili vsioni) e in quella di Ges che ne fa s. Geltrude (Le rivelazioni, Ed. Cantagalli), dopo averne avuta entrambe la visione diretta. E, venendo ai nostri tempi, sappiamo quale struggente desiderio conserv di morire s. Bernardetta dopo le apparizioni di Lourdes e quale ne ha suor Lucia, la veggente di Fatima, per andare a vedere la bellezza inimmaginabile della Madonna e stare sempre con lei. Completer la nostra felicit nel paradiso la compagnia e la gioia di tutti i nostri cari, dai quali non ci staccheremo pi e la resurrezione dei nostri corpi, dopo la quale saremo per sempre giovani, immortali e bellissimi. La nostra bellezza, la nostra intelligenza e la nostra felicit saranno, per, in proporzione alle nostre opere buone e preghiere. Il Signore, nella sua infinita misericordia, vedendo come gli uomini, oggi, distratti dai mass-media e dal consumismo hanno dimenticato il paradiso, per il desiderio di salvarli tutti, andato facendo in questi ultimi tempi un'infinit di prodigi, controllati da centinaia di migliaia di persone (e quelli solari, spesso, filmati dalle cineprese) e di miracoli, tali dichiarati dalla scienza ufficiale (basta pensare al controllo del Bureau Medical di Lourdes, costituito da 3 7 medici e scienziati); ed ha mandato ad apparire in terra la sua SS. Madre in centinaia di posti, sparsi in tutto il mondo. Bisogna proprio essere antiscientifici e ostinati per negare tutto questo. E dappertutto la Madonna va ripetendo le stesse cose, per fare aprire gli occhi a quelli che li tengono chiusi: Convertitevi; confessatevi, comunicatevi. Chi rifiuta di confessarsi e di comunicarsi, rifiuta di salvarsi. Andate a Messa la domenica e anche durante la settimana. Recitate ogni giorno il santo rosario; recitate ogni giorno, mattino e sera 7 Pater, Ave, Gloria . Non desiderare che tutto questo sia vero e non cercare le prove che ne danno l'assoluta certezza vuol dire non amare nessuno, neanche se stesso,vuol dire volersi suicidare. Cosa ci pu essere di pi bello che vivere ringiovaniti e immortali con i propri cari nell'eterna primavera di un paradiso terrestre-celeste, immersi nella visione beatifica di Dio? E se hai dubbi su di questo perch non leggi i libri citati nell'art. 1?
11. L'amore del prossimo Che questo prossimo da amare? Per il cristiano debbono essere tutti gli uomini della terra: i parenti e gli amici, i vicini e i lontani, i buoni e i cattivi, i poveri e i ricchi, gli amici e i nemici; anzi il vero cristiano non deve sentirsi nemico di nessuno, come Ges che odiava il peccato, ma amava i peccatori e cercava continuamente le pecorelle smarrite per salvarle. Dice Ges: Avete udito che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico ; ma io vi dico: Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano, affinch siate figli del Padre vostro che nei cieli, che fa sorgere il suo sole sopra i cattivi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Perch se voi amate soltanto quelli che vi amano, quale premio meritate? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di speciale? Non faranno altrettanto anche i pagani? Siate dunque perfetti come perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5,43-48). Come amare il Prossimo? Cercando il bene di tutti e procurandoglielo anche con veri sacrifici; dando ad ognuno in tutta la misura a noi possibile quello di cui ha bisogno: chi ha bisogno del pane, chi non ha la fede, chi ha bisogno del conforto, chi del favore, ecc. e chi ha bisogno soltanto dell'amicizia, di non sentirsi solo, della buona parola. Non c' nessuno che non abbia bisogno di nulla. Per questo il cristiano che vuol essere vero discepolo di Ges, ha sempre gli occhi e il cuore aperti verso gli altri e vive per gli altri, come un qualunque organo del nostro corpo, che a servizio di tutto il corpo e che sano soltanto quando serve tutto il corpo. Il vero cristiano si sente fratello di tutti ed sempre disposto ad aiutare tutti. Ges ci chiama ad aprire il nostro cuore al mondo intero e a farlo aprire alle nostre comunit e alle nostre parrocchie per soccorrere i poveri, i bisognosi, gli affamati, i lebbrosi e per evangelizzare i parenti, i quartieri lontani, i condomini, i peccatori, i pagani e quanti sono lontani da Dio. C' un immenso bene da fare; non possiamo dormire, perch ci sono oltre trenta milioni di persone che ogni anno muoiono per la fame o per denutrizione. Il rapporto Unicef 1987 rivel che nel corso di quell'anno erano morti 14 milioni di bambini per tali motivi, cio 38.000 al giorno, quanti, cio, se ne potrebbero salvare con i rifiuti alimentari che si gettano nelle immondizie in una qualunque nostra citt, soprattutto negli ospedali e nelle caserme. E come starsene fermi quando ogni giorno un gran numero di uomini vanno all'inferno? Per questo Dio ha detto: Quando udirai una parola dalla mia bocca per l'empio, tu lo ammonirai da parte mia. .. Se tu non lo ammonisci e non lo avverti di abbandonare la via perversa, affinch possa vivere, egli morr nella sua iniquit; ma del sangue di lui io chieder conto a te. Se tu, invece, avrai ammonito l'empio ed egli non si sar convertito dal male e dalla sua via perversa, egli morr nella sua iniquit, ma tu avrai salvato te stesso. Cos pure, qualora il giusto si ritirasse dalla sua giustizia e commettesse l'iniquit, se io porr un tranello dinanzi a lui, egli morr perch tu non l'hai ammonito; egli morr nel suo peccato, n saranno tenute in considerazione le opere giuste che egli aveva compiuto, ma del sangue di lui io chieder conto a te. Ma se tu hai ammonito il giusto di non peccare, ed egli non avr commesso colpe, il giusto vivr perch fu ammonito e tu avrai salvato la tua vita (Ez 3,11-21). E la Madonna a Belpasso nell'apparizione dell' 1.2.1988 disse, fra l'altro: Molti cristiani hanno dimenticato che essere veri cristiani significa annunziare il Vangelo ... Andate ed evangelizzate. Non abbiate timore; il mio Cuore Immacolato sar con voi . E per questo Ges nel Giudizio Universale mander all'inferno tutti coloro che non hanno fatto le opere di carit e porter con s in paradiso tutti quelli che le hanno fatte, reputandole non fatte o fatte a s. Un giorno mi avvicinano due ufficiali degli alpini. Uno di essi mi dice: - Cappellano, se c' un paradiso, chi di noi due vi andr: io che non vado mai in chiesa e voglio bene ai soldati, ed essi mi vogliono bene; o lui, che viene sempre a Messa, ma se ne frega dei soldati? - N lui-, io rispondo-, n tu: a te manca la gamba destra, a lui mancala gamba sinistra. Senza due gambe non si pu camminare; senza due ali non si pu volare; senza amare Dio e il prossimo, senza pregare e senza fare opere buone non si pu volare, cio andare in paradiso. Lo capirono tutti e due, e si misero l'altra gamba tutti e due; ossia l'uno divenne religiosissimo dopo avere approfondito con me le ragioni della nostra fede; l'altro cominci a interessarsi dei soldati e a volergli bene. L'Apocalisse, dopo aver descritto la resurrezione dei morti e la Gerusalemme celeste, ossia il paradiso, dice: Dio asciugher ogni lacrima dagli occhi dei suoi eletti, e non vi sar pi morte, n lutto, n grido, n alcuna pena ; e finisce dicendo come tutti i cattivi saranno gettati nel fuoco eterno (Ap 21).