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Dialoghi platonici

Dialoghi giovanili
TITOLO AMBIENTAZIONE PROTAGONISTI TEMATICA
Apologia
di Socrate
Atene, tribunale Socrate
Difesa di Socrate in tribunale contro le accuse antiche (uomo sapiente, che
specula su le cose celesti, che investiga i segreti di sotterra, che le ragioni de-
boli fa apparire pi forti e questo va insegnando) e recenti ( definito reo di
corrompere i giovani e di non riconoscere gli di della citt e di introdurne di
nuovi).
Critone Atene, carcere Socrate, Critone
Critone cerca di dissuadere Socrate dallaccettare la sentenza e convincerlo
invece a fuggire da Atene
Ione Atene, strada Socrate, Ione Critica al ruolo educativo che rivestiva la poesia ai suoi tempi.
Alcibiade
primo
Atene, 430 circa Socrate, Alcibiade
Socrate interroga Alcibiade sulla vera sapienza, su utile e giusto, sul buon go-
verno. Il dialogo si chiude con i timori di Socrate: in maniera profetica, egli
teme che Alcibiade non riesca ad arrivare alla virt
Ippia
minore
Atene, al termine di
una conferenza di Ip-
pia
Socrate, Ippia di Elide
Identit di virt e scienza, a partire dal confronto tra Achille e Odisseo; anima
e giustizia. Dialogo aporetico (dimostra linsipienza dei sofisti).
Ippia mag-
giore
Atene
Socrate, Ippia di Elide,
un terzo interlocutore
sconosciuto
La trattazione si svolge attorno alla domanda principale di Socrate: che co-
s il bello? Il bello non universale ma una tendenza interiore soggettiva e
mutevole col tempo.
Lachete
Atene, tra il 424 a.C.
(data della battaglia di
Delio) e il 418 a.C.
(data della battaglia di
Mantinea, in cui mo-
r Lachete), durante
unesibizione in armi
pesanti
Socrate, Lachete, Lisi-
maco, Melesia
Sul tema della virt e della possibilit di insegnarla. Lisimaco e Melesia si chie-
dono se il caso di insegnare il combattimento in armi pesanti (inteso come
esibizione) ai giovani; Per Nicia s perch oltre ad essere utile in guerra, dar
loro interesse per la strategia, la tattica e quantaltro vi connesso; per Lachete
(un generale) nessun praticante di questa disciplina ha mai dimostrato nulla in
lotta, anzi, ha mostrato ignoranza delle regole della stessa o mancanza di co-
raggio. A Socrate interessa ragionare su cosa migliori lanima, sulla possibilit
di insegnare la virt.
Eutifrone
Atene, coda per anda-
re dallarconte
Socrate, Eutifrone
Su santit e giustizia. Socrate in coda perch accusato di empiet, Eutifrone
vuole accusare il padre di omicidio. Da ci Socrate trae la seguente conclusione:
Eutifrone deve essere un grande esperto di giustizia se addirittura trascina il suo
stesso padre in giudizio, e comincia a porgli domande, chiedendogli di istruirlo
sulla giustizia o, meglio ancora, sulla natura del santo, poich essendo lui stato
citato in tribunale con laccusa di empiet, possa in seguito redimersi con una
perfetta conoscenza su questo campo.
Carmide
Atene, dopo la batta-
glia di Potidea (432
a.C.), Palestra di Tau-
rea
Socrate, Carmide, Cri-
zia, Cherefonte
Sulla temperanza, o saggezza (). In palestra si parla dei giovani du-
rante lassenza di Socrate. Alla domanda se ce ne sia qualcuno bello quanto sa-
piente, tutti si trovano concordi nellindicare in Carmide il migliore dei giovani.
Socrate, vedendolo, conviene al riguardo della bellezza esteriore, ma vuole veri-
ficare quella del suo animo: se Carmide possedesse la saggezza, dovrebbe essere
in grado di dire cos. Socrate pone una serie di domande sulla definizione di
saggezza, sulla usa conoscibilit e sulla possibilit di insegnarla, coinvolgendo
anche Crizia.
Liside Atene, ginnasio
Socrate, Liside, Cte-
sippo, Menesseno, Ip-
potale
Sul tema dellamicizia, per comprendere chi possa essere considerato amico
e chi no, anche in base ad ipotesi formulate precedentemente da altri filosofi
(sebbene non esplicitamente menzionati).
Menesseno
Atene, strada del bou-
leuterion
Socrate, Menesseno Epitafio fittizio di Aspasia, elogio del buon governo.

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