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Agenda Veneto digitale 2010-2015 uniniziativa di democrazia digitale per realizzare un

programma elettorale sui diritti digitali in occasione delle elezioni regionali e comunali venete.
Liniziativa aperta a tutti i cittadini ed eletti senza distinzioni.
Lobiettivo che ci proponiamo difendere le libert rese possibili da internet e diffondere a tutti le
opportunit della rete. Quella che segue la prima versione dell'Agenda costituita da un serie di
principi e proposte concrete raccolte e condivise in rete..


AGENDA VENETO DIGITALE 2010-2015

BENI COMUNI

Principi

1. L'etere un bene comune che per sua natura non pu essere privatizzato. Lo spettro frequenziale
va sottratto alle logiche di mercato e deve essere garantito l'utilizzo per la diffusione della banda
larga a favore di tutti i cittadini.

2. L'accesso alle autostrade digitali deve essere garantito a tutti i cittadini in modalit gratuite come
elemento fondamentale per la crescita cultura, economica e civile della societ.

3. L'attuale fase di digitalizzazione tecnologica comporta un'esigenza di alfabetizzazione di ampi
strati della Societ. La crescita culturale attraverso anche lalfabetizzazione informatica un
obiettivo prioritario della societ contemporanea.

Proposte
1. La Regione del Veneto si impegna a utilizzare le risorse radiofrequenziali libere per realizzare
una infrastruttura di rete a larga banda ad accesso pubblico e gratuito su tutto il territorio regionale.

2. La Regione del Veneto si impegna a promuovere un'iniziativa a livello nazionale per rendere
libere le risorse dello spettro frequenziale non ancora assegnate.

3. La Regione del Veneto si impegna, in vista del prossimo passaggio alla tecnologia di
distribuzione del segnale televisivo in modalit digitale a sopperire agli eventuali buchi di copertura
che dovessero verificarsi per fallimento di mercato degli operatori pubblici o privati.

4. Nel corso del primo anno di legislatura, la Regione del Veneto presenter un proposta di legge
che imponga ai comuni di inserire le infrastrutture di rete telematica tra le opere di urbanizzazione
obbligatoria da prevedere nei piani regolatori.


DIVERSAMENTE ABILI

Principi

1. La banda larga un servizio universale e come tale garantito a tutti l'accesso equo, non
discriminato e in modalit gratuita;

2. E prioritario rimuovere le barriere fisiche e culturali che impediscono a tutti i cittadini di
usufruire delle opportunit offerte dalle nuove tecnologie.

3. La formazione alle nuove tecnologie una priorit e un vincolo per una nuova politica di
alfabetizzazione digitale delle nuove e vecchie generazioni. Va intrapresa unazione immediata a
sostegno di campagne che associno alla necessit di formazione anche la disponibilit delle
tecnologie.

Proposte
1. La Regione del Veneto si impegna a finanziare la realizzazione di un osservatorio permanente e
indipendente per la valutazione delle stato di distribuzione del servizio. Il comitato guida
dell''osservatorio ha compiti di consulenza, orientamento e controllo delle politiche pubbliche in
materia di divario tecnologico. Del comitato guida fanno parte integrante le associazioni dei
consumatori e dei cittadini maggiormente rappresentative sul territorio regionale.

2. La Regione del Veneto inserisce a bilancio entro il 2010, un vincolo di destinazione del 10%
delle risorse regionali in materia di formazione per un progetto di alfabetizzazione informatica
destinato alle casalinghe, ai disoccupati, ai pensionati. Le risorse per queste attivit andranno
prioritariamente prelevate dai fondi per il sostegno delle scuole private.

3. La Regione del Veneto si impegna a istituire unAgenzia per il Digital Divide sotto forma di
autority per la societ dellinformazione e della conoscenza. LAgenzia sar governata da un
Comitato Guida nel quale parteciperanno membri dellAccademia, dellEconomia, delle
Associazioni a difesa dei consumatori e delle Associazioni che si occupano della promozione e
diffusione della cultura informatica. LAutority si occupa di: ricerca, erogazione di servizi di
particolare carattere innovativo, standard, formazione, consulenza per la definizione delle politiche
pubbliche, diffusione del software open source nella PA, coordinamento delle scelte tecnologiche a
livello PAL, coordinamento degli Enti del territorio per la diffusione della societ dellinformazione
e della conoscenza, coordinamento delle politiche di sviluppo con i livelli nazionale e comunitario,
garantire la privacy dei cittadini, garantire la neutralit della rete, garantire la trasparenza
nellutilizzo delle risorse tecnologiche da parte di pubblico e privato, garantire leliminazione delle
barriere digitali, garantire laccesso alla rete e alle tecnologie alle persone con particolari problemi
fisici e culturali.



DEMOCRAZIA DIGITALE

Principi
1. Il principio in base al quale la rete non discrimina i contenuti che da essa transitano un valore
di libert che come tale va tutelato contro ogni forma di controllo e mediazione. Questo principio ha
reso possibile lo sviluppo di uno straordinario valore culturale e dinnovazione. La neutralit della
rete un bene primario della nostra societ e come tale va difeso e custodito.

2. Il Veneto garantisce il diritto alla privacy dei cittadini vietando qualsiasi forma di controllo e di
schedatura singola e di massa in rete, in assenza di reati specifici. Rifiuta ogni ipotesi di
legittimazione della violazione della privacy degli utenti per tutelare la "propriet intellettuale".

3. Laccesso equo e non discriminatorio ad uninformazione trasparente e completa, costituisce un
diritto fondamentale per il godimento di una cittadinanza attiva nellera della societ
dellinformazione.

4. I motori di ricerca sono diventati non solo lo strumento di gran lunga pi utilizzato per esplorare
il web, ma sono addirittura diventati il quadro epistemologico di riferimento con il quale fette
sempre pi ampie di cittadini (specie i pi giovani) si accostano alla realt. Questo comporta delle
responsabilit istituzionali nei confronti della rete e della societ stessa. La trasparenza dei
meccanismi di visibilit e di ranking dei motori di ricerca devono entrare a far parte dei compiti
della politica.

5. I dati personali sono un bene sensibile di cui nessuno pu disporre a fine di propaganda politica
o commerciale senza il preventivo assenso dell'interessato. Ogni tipologia di utilizzo deve essere
preventivamente comunicato. La rete non pu sottrarsi a questo principio.


Proposte
1. Istituzione in ambito del Consiglio Regionale del Veneto di un organismo permanente con il
compito di organizzare la trasparenza e le consultazione on line delle scelte di politica generale
della nuova amministrazione regionale. Le consultazione, da organizzarsi con gli strumenti
disponibili in rete avranno natura consultiva e non vincolante. Le organizzazioni politiche e la
Giunta Regionale si impegnano a tener conto nella misura della loro importanza in termini di
partecipazione, dei pareri espressi dalla rete. Il forum permanente di consultazione avr anche il
compito di individuare e attuare le modalit e le tecnologie pi adeguate per rendere le
consultazioni sempre pi efficaci sia in termini di partecipazione sia in termini di valenza
sostanziale. In materia il Consiglio Regionale si impegna durante il primo anno di legislatura a
emanare una legge per l'istituzione del forum permanente di consultazione dei cittadini.

2. La Regione del Veneto si impegna a dare completa attuazione al codice dellAmministrazione
Digitale per la parte relativa ai diritti dei disabili e al diritto dei cittadini di aver garantita
l'interazione via internet con la Pubblica Amministrazione. La Regione del Veneto si impegna a
istituire una commissione consiliare di controllo e verifica dell'applicazione dei principi della Legge
4/2004 e successive modificazioni.

3. La Regione del Veneto si impegna entro il primo anno di legislatura a dotare tutti gli uffici
regionali di un indirizzo di posta elettronica certificata. Si impegna altres a garantire a tutti i
cittadini che ne facciano richiesta una casella di posta elettronica certificata.

4. La Regione del Veneto si impegna a promuovere un'iniziativa di comunicazione per mettere a
conoscenza dei cittadini dei principi di trasparenza e dei meccanismi di ranking dei maggiori motori
di ricerca su internet. Si impegna altres a istituire una lista pubblica dei motori di ricerca che non si
ispirano a principi di trasparenza nelle loro tecnologie.

6. Adesione nel Veneto entro il 2010 della proposta avanzata dai Radicali Italiani per lAnagrafe
Pubblica degli Eletti come strumento di trasparenza, di contrasto alla Casta e di alternativa
allantipolitica.

7. La Regione del Veneto entro i primi due anni di legislazione garantisca a tutti i cittadini che ne
facciano richiesta un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) e metta a disposizione una
infrastruttura telematica per la presentazione di petizioni on line. Le petizioni potranno essere
proposte nei confronti degli atti delle Pubbliche Amministrazioni locali. Le petizioni che
supereranno il 50% dei destinatari degli atti stessi si intendono vincolanti.


ECONOMIA E CONOSCENZA

Principi
1. L' informazione un bene collettivo che va sorretto da un sistema di produzione di servizi e
beni pubblici capaci di garantire pari opportunit a tutti i cittadini

2. L'economia del dono un'ipotesi percorribile sopratutto nell'economia informazionale dove la
non rivalit dei beni apre la strada a modelli di sostegno alternativi all'economia del profitto

Proposte
1. La Regione del Veneto si impegna a mettere a disposizione delle imprese servizi di supporto e
sistemi informativi basati su tecnologie open source; Entro il primo anno di legislatura sar
finanziata e resa disponibile una piattaforma open source di gestione aziendale garantendo i relativi
servizi di supporto.

2. Nei prossimi bilanci regionali almeno 2 milioni di euro ogni anno andranno destinati a
promuovere opere artistiche, ricerche scientifiche basate sul principio del libero accesso alla
conoscenza e i cui risultati siano disponibili pubblicamente in maniera libera e senza restrinzioni.


LIBERA ARTE

Principi
1. La produzione artistica e laccesso al mercato dellintrattenimento vanno garantiti a tutti i
cittadini senza distinzioni. Va garantito da parte della Pubblica Amministrazione a ciascun cittadino
la possibilit di sfruttare le risorse della rete per produrre contenuti, diffonderli e cogliere le
occasioni di remunerare il lavoro artistico.

Proposte
1. Per promuovere lartista e larte dal basso la Regione del Veneto, in concomitanza della
prossima Biennale, organizzer e finanzier la Biennale 2.0 e la Mostra del Video 2.0 a
Venezia, manifestazione aperta a tutti gli artisti digitali interessati allesposizione libera e aperta
delle loro opere.


OPEN ACCESS

Principi
1. La ricerca scientifica deve essere sostenuta pubblicamente impedendo le forme di appropriazione
e limitazione di accesso della conoscenza. Devono essere impedite logiche di finanziamento
industriale della ricerca pubblica i cui risultati vengano poi privatizzati e utilizzati per ottenere un
profitto che impedisca a tutti di trarre vantaggio dalla scoperta scientifica.

Proposte
1. La Regione del Veneto dovr promuovere la ricerca scientifica escludendo dai suoi
finanziamenti attivit che prevedano brevetti o altre forme di limitazione al libero e gratuito accesso
alle opere di ingegno. Entro il 2010 sara presentata una proposta di legge impegni la Giunta
Regionale a sostenere in questo senso la ricerca e anche listituzione di una piattaforma on line per
la diffusione e condivisione delle ricerche scientifiche.


OPEN SOURCE

Principi

1. Il servizio pubblico si deve coniugare naturalmente e preferibilmente con il software a codice
aperto. Su questa base, lAgenda Veneto Digitale intende promuovere una serie di principi connessi
al sostegno ed alladozione del software open source che sono intesi come particolarmente
applicabili al contesto della Pubblica Amministrazione ed alle realt che in generale hanno come
oggetto il servizio pubblico;

2. Enti Locali ed Amministrazioni Pubbliche, locali e centrali, devono ove possibile favorire i
processi virtuosi che inducono aziende, comunit e sviluppatori a profondere il loro impegno in
prodotti a codice aperto in quanto strumenti di pubblica utilit al fine di rendere sostenibile il
modello di business del software aperto; start-up emergenti in ecosistemi accademici, PMI ad alto
valore competenziale, giovani e giovani imprese operanti sulla consulenza / formazione /
personalizzazione dei sistemi a codice aperto dovranno/potranno essere sostenute al fine di
consolidare una base di conoscenza operante sul territorio e beneficiante dei modelli eticamente
connotati centrati sullOpen Source;

3. servizi online fruibili e diffusi, basati su standard aperti ed appoggiati su software a codice
aperto devono essere in cima alle priorit di Enti Locali ed Amministrazioni Pubbliche al fine di
favorire il cittadino; competenze e lavoro, che si muovono naturalmente nel contesto dei sistemi e
degli standard aperti devono essere oggetto di premialit e sostegno da parte di chi utilizza fondi
pubblici a scapito delle logiche di rendita che sono implicite nei sistemi chiusi protetti da licenze
commerciali;

4. la trasparenza informativa sulle decisioni da prendere e sulle decisioni prese deve essere
operata dagli Enti Locali e dalle Pubbliche Amministrazioni; la partecipazione dei cittadini alle
scelte va sostenuta e favorita e devono essere previsti ove opportuno dei meccanismi di
progettazione partecipata in unottica piena di democrazia dialogica tra cittadini ed Istituzioni;

5. la libert di comunicazione dei cittadini in rete va protetta in ogni sede e facilitata da nuovi
strumenti online messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, in quanto elemento di
innovazione e prerequisito essenziale dei nuovi ed articolati meccanismi di interazione tra cittadini
e loro rappresentanti delle democrazie attuali; sondaggi, referendum, indagini, analisi della
soddisfazione dei cittadini vanno promosse come reali strumenti integrativi di democrazia diretta al
fine complementare i tempi pi lenti della democrazia elettiva;

6. deve essere interesse delle Pubbliche Amministrazioni il sostegno e il supporto alla nascita
spontanea di community cittadine sensibili / competenti in merito a specifiche questioni tematiche,
locali o trasversali; gli strumenti che potranno essere suggeriti / messi a disposizione dovranno
essere basati su sistemi a codice aperto ed integrati con i pi comuni social networks.

7. Privilegiare la formazione su prodotti software liberi e open source rispetto a quelli proprietari.

8. Vincolo di adozione licenza libera per tutte le opere software finanziate con denaro dello stato o
della comunit europea, obbligo della restituzione dei documenti in formato libero.

9. Privilegiare la formazione su prodotti software liberi e open source rispetto a quelli proprietari.

Proposte

1. un vincolo normativo (regionale) che imponga i soggetti (privati e pubblici) erogatori di servizio
pubblico ad adottare come regola di riferimento soluzioni a codice aperto e soluzioni basate su
software commerciale solamente come infrequente eccezione;

2. un insieme di risorse economiche specifiche ed un insieme di normative vincolanti per la
gestione delle forniture destinate a favorire i processi virtuosi che inducono aziende, comunit e
sviluppatori a profondere il loro impegno in prodotti a codice aperto; risorse (non solo economiche)
dedicate bandite tramite concorsi destinati a start-up emergenti in ecosistemi accademici, PMI ad
alto valore competenziale, giovani e giovani imprese operanti sulla consulenza / formazione /
personalizzazione dei sistemi a codice aperto e tesi alla massima diffusione delle competenze
connesse;

3. un piano programmatico per la progressiva attivazione di servizi online basati su standard aperti
ed appoggiati su software a codice aperto in collegamento con un insieme di progetti per il sostegno
delle competenze (tramite corsi e la definizione di nuovi profili professionali collegati ai sistemi ed
agli standard) ed al lavoro (tramite una contabilit aggiuntiva che tenga conto delle ricadute definite
delle risorse profuse in termini di lavoro diretto ed indiretto ed in termini di reale valorizzazione
delle professionalit);

4. la definizione di un insieme preciso e strutturato di norme afferenti la trasparenza informativa
sulle decisioni da prendere e sulle decisioni prese deve essere operata dagli Enti Locali e dalle
Pubbliche Amministrazioni che consideri ab initio una chiara comprensione, una presa di
coscienza e quindi il sostegno alla partecipazione (o eventuale repulsione della proposta) da parte
dei cittadini alle scelte in una logica di matura democrazia dialogica tra cittadini ed Istituzioni;

5. strumenti tecnici e normativi atti a garantire la massima libert di comunicazione dei cittadini in
rete e la sua tutela continua quale requisito della democrazia dialogica; risorse economiche e
organizzative a favore di sistematici sondaggi, referendum, indagini, analisi della soddisfazione dei
cittadini in pieno supporto di una periodicamente attuata democrazia diretta che supplisca i
riconosciuti deficit (temporali ed informativi) della democrazia elettiva;

6. progetti e norme di sostegno alla partecipazione ed al supporto di community cittadine sensibili /
competenti in merito a specifiche questioni tematiche, locali o trasversali basati su sistemi a codice
aperto ed integrati con i social networks pi diffusi presso le locali cittadinanze.

7. le pubbliche amministrazione del veneto dovranno adottare nel corso di due anni piattaforme
open source di produttivit individuale (pacchetti office). per raggiungere questo risultato verr
presentato nel 2010 un disegno di legge che vieti esplicitamente lacquisto di licenze in formato non
aperto e libero e proporr un fondo per sostenere le pa nella migrazione.

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