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JEAN THIRIART JEAN THIRIART JEAN THIRIART JEAN THIRIART

LEUROPA FINO A VLADIVOSTOK LEUROPA FINO A VLADIVOSTOK LEUROPA FINO A VLADIVOSTOK LEUROPA FINO A VLADIVOSTOK























Storia e geopolitica

La storia ha conosciuto le citt-stato: Tebe, Sparta, Atene, poi Venezia, Firenze,
Milano, Genova. Oggi essa conosce gli stati territoriali: Francia, Spagna, Inghilterra,
Russia. Infine scopre gli stati continentali, come gli Stati Uniti d'America, l'attuale
Cina e l'URSS di ieri. (1) Oggi l'Europa attraversa una fase di trasformazioni. Essa
deve passare dallo stadio pi o meno stabile degli stati territoriali allo stadio dello
stato continentale.
Per la maggioranza delle persone questa transizione ostacolata dall'inerzia
mentale, per non dire dalla pigrizia di pensiero. Pur essendo grande quanto un
fazzoletto, Sparta era vitale sul piano storico, in quanto era vitale prima di tutto nel
suo aspetto militare. Le dimensioni di Sparta, le sue risorse erano sufficienti a
contenere un esercito capace di incutere rispetto a tutti i suoi vicini. Qui ci
avviciniamo al problema capitale della vitalit degli stati.
La citt-stato storica stata sostituita dallo stato territoriale. L'Impero romano ha
preso il posto di Atene, Sparta, Tebe. E senza sforzo (2). Oggi la vitalit storica dello
stato dipende dalla sua vitalit militare, a sua volta dipendente da quella economica;
il che ci conduce alla seguente alternativa.
Prima ipotesi: gli stati territoriali sono costretti a divenire satelliti degli stati
continentali. Francia, Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, rappresentano solo la
finzione di stati indipendenti. Da tempo, dal 1945, tutti questi paesi sono divenuti
satelliti degli Stati Uniti d'America.
Seconda ipotesi: questi stati territoriali sono trasformati in un unico stato
continentale - l'Europa.


Il fallimento storico di uno stato continentale: l'URSS

L'incresciosa disgregazione dell'URSS spiegata, in particolare, dall'insufficienza
teorica della comprensione dello stato in Marx, Engels, Lenin, e, parzialmente,
Stalin. Gi nel 1984, il mio discepolo e collaboratore Jos Cuadrado Costa, basandosi
su lavori di Ortega y Gasset e miei personali, aveva pubblicato il brillante e profetico
studio dal titolo "Insufficienza e obsolescenza della teoria marxista-leninista delle
nazionalit". (3) Sul terreno della comprensione dell'essenza dello stato, i Giacobini
evidentemente erano pi avanti dei marxisti. In questo campo Marx rimane ai tempi
romantici della Rivoluzione del 1848. Gi alla fine del XVIII secolo Sieyes ha scritto
sul modo di rendere "omogeneo" lo stato-nazione. Lo stato-nazione frutto della
volont politica.
Altro esempio marxista di stupidit, da ricondurre al romanticismo del XIX secolo,
costituito dall'idea di estinzione dello stato. E' difficile immaginare una sciocchezza
pi grossa. Si tratta di un vecchio sogno anarchico.(4)
Cos, Lenin ha preservato l'esistenza formale delle repubbliche. Scrivo volutamente il
termine al plurale. Grazie all'applicazione del principio del centralismo nel partito
comunista e alla particolarit della personalit di Stalin, questa finzione, questa
commedia durata fino al 1990. L'indebolimento del partito ha condotto allo
sconvolgimento dell'URSS secondo linee di frattura risalenti al periodo 1917-1922.
La finzione divenuta realt.
Nel 1917 i giacobini russi hanno creato la Repubblica dei Consigli (richiamo la vostra
attenzione sul genere singolare). Lenin ha accettato questa finzione dell'Unione
delle Repubbliche Sovietiche (richiamo la vostra attenzione sul genere plurale) e l'ha
tollerata. Nel periodo dal 1946 al 1949, al culmine della sua potenza, anche Stalin ha
sostenuto la parvenza degli Stati "Indipendenti", dalla Polonia fino alla Bulgaria.
Ancora un'imprudenza teorica.


Lo stato politico in opposizione allo stato etnico

Nel dizionario francese "Le Petit Larousse" riportato che la condizione
dell'omogeneit di un'etnia costituita dalla sua lingua e dalla sua cultura. Ai fini di
questo lavoro, dar una mia personale interpretazione allargata di questa nozione,
avendo affermato che lo stato etnico trova supporto per la sua unit nella razza,
nella religione, nella lingua, nelle fantasie collettive, nei ricordi collettivi, nelle
frustrazioni e nelle paure collettive.
La concezione dello stato politico (quale sistema aperto, in espansione)
diametralmente opposta a quella dello stato etnico (quale sistema chiuso, sistema
fisso). Lo stato politico rappresenta l'espressione della volont degli uomini liberi
verso un futuro collettivo. Lo stato politico, o pi esattamente lo stato-nazione
politico, del quale - dopo Ortega y Gasset (5) - sono considerato il moderno teorico,
consente agli individui di conservare l'individualit personale (perdonate questo
pleonasmo barbaro, rozzo) nel quadro della societ.
Neppure due mesi fa mi sono espresso in merito all'importanza delle nozioni di
Imperium e Dominium. (6) Dal 1946 non ho smesso di sviluppare questa concezione
di origine romana. Ad un amico in politica, che mi definiva vallone (solo questo non
mi bastava!), scrissi, come al solito, che io non sono n vallone, n fiammingo, n
tedesco, n belga e nemmeno europeo. Io sono io. La persona di Jean Thiriart -
questo Jean Thiriart, gli scrivevo io. Non mi piace affatto figurare insieme ad altre
persone in qualche schedario, nel quale si dice di "ricordarmi". Desidero conservare
in ogni occasione la mia ironia socratica. Partigiano del totalitarismo quando il
discorso verte sull'Imperium, divento anarchico nella sfera del Dominium.



Marx e Engels non conoscevano assolutamente questa fondamentale dicotomia
Imperium / Dominium; per questo scrissero "L'ideologia tedesca" contro Max
Stirner. La visione dell'Imperium in Stirner (la libera scelta federativa, il diritto alla
secessione, ecc. ecc.) rester per sempre utopica e inapplicabile. Al contrario, la sua
visione della libert interiore, della sfera del Dominium, sar sempre interessante.
Io sono bolscevico, giacobino, prussiano, staliniano, quando il discorso verte
sull'Imperium e sulla sua disciplina civica, ma i miei gusti ed interessi intellettuali,
riguardanti la mia esistenza particolare, la mia vita nel quadro del Dominium, vanno
ad Odisseo, campione dell'imitazione dei cinici, a Diogene, che alla domanda: "Vedi
tu qualche brav'uomo in Grecia?", rispose "In nessun luogo, ma vedo dei bravi
fanciulli a Lacedemone...". Diogene e gli altri cinici ammiravano l'ordinamento di
Sparta, come noto, perch gli spartani erano partigiani della disciplina,
dell'austerit, nemici del lusso e della fiacca. Cos come Diagora, sono contro la
religione. Beninteso, nella sfera privata!
Certamente, sono famoso come il messaggero dell'Europa unita da Dublino fino a
Vladivostok (7). Ma questa Europa unita, che descrivo e auspico, si connette alla
sfera dell'Imperium. Ed secondo me necessario un Imperium potente, dinamico,
spietato - per poter essere efficace. Quanto alla mia personalit, essa si connette
alla categoria del Dominium. Per la mia personalit culturale impossibile scegliere
categoria. Essa unica, come unico il mio codice genetico. Biologicamente, ogni
uomo rappresenta l'incarnazione di un unico codice. E' uno. Nel campo della cultura
- musica, architettura, letteratura, pittura, e cos via - io esigo per me lo status di
irremovibile individualista. Nello stato politico non possono esservi "minoranze",
giacch queste hanno a che fare soltanto con le individualit, mentre la collettivit
ha a che fare con l'Imperium. Questi vincoli costituiscono delle limitazioni, che ho
gi menzionato sopra.


Sciagure recenti: federalismo, confederalismo

Non appena nella concezione della costruzione dello stato si introduce il "tandem"
di concetti "Imperium-Dominium", simultaneamente perdono ogni senso ed utilit
certe soluzioni sciagurate come il federalismo o, peggio ancora, il confederalismo.
Non posso trattenermi dal citare qui un autore americano, del quale ho conoscenza
per un'unica sua citazione, ma molto pertinente: "Ogni gruppo di persone, quale che
sia il loro numero, per quanto simili siano l'una alle altre, e quale che sia la fermezza
con cui professano un'opinione comune, alle fine si spezza in piccoli gruppi che
sostengono diverse varianti di quell'opinione; in questi sottogruppi emergono sotto-
sottogruppi e cos via, fino al limite ultimo di questa divisione - quello del singolo
individuo". Queste parole sono attribuite ad Adam Ostwald, autore di un testo dal
titolo "La societ umana".
Gli anarchici del XIX secolo e molti altri, fra cui Proudhon, perseverarono nell'errore
madornale, consistente nel credere che conflitti e tensioni in seno ai GRANDI gruppi
possano quasi sparire, trovando soluzione da s nei PICCOLI gruppi. E' questa
l'armonia sociale del XIX secolo, l'armonia del piccolo gruppo, in opposizione
all'orrore dell'insopportabile dominazione del grande gruppo. Persino Lenin invent
una sciocchezza storica nell'ambito dell'assurda concezione del sempre-benfacente-
ed-armonioso-piccolo-gruppo, che lo costrinse poi a scrivere dell'estinzione dello
stato, nonch a desiderarla e preannunciarla.


L'Europa fino a Vladivostok: la dimensione minima

Lo stato-nazione che voglia essere indipendente obbligato a dotarsi di mezzi
militari adeguati. Il possesso di questi mezzi dipende dalla demografici, dalla
geografia, dall'autarchia in fatto di materie prime, dalla potenza industriale dello
stato. Fra l'Islanda e Vladivostok possiamo unire 800 milioni di persone (non fosse
altro, per mantenere l'equilibrio con 1.200 milioni di Cinesi) e trovare nel sottosuolo
della Siberia tutto il necessario per soddisfare il nostro fabbisogno energetico e
strategico. Affermo che, dal punto di vista economico, la Siberia la provincia
dell'impero Europeo maggiormente necessaria alla sua sostenibilit. Una grande
unione dell'Europa Occidentale altamente industrializzata e tecnologicamente
all'avanguardia con l'Europa Siberiana che dispone di riserve pressoch inesauribili
di materie prime, consente la creazione di un potentissimo Impero Repubblicano,
col quale nessuno potr far altro che venire a patti.


Limiti imposti dall'impero Europeo

Questo stato costituisce un'unit. Non vuol saperne e non tollera divisioni n
orizzontali (autonomie regionali) n verticali (classi sociali).(8) Il suo principio
fondamentale costituisce un'unica cittadinanza: in qualsiasi luogo dell'impero
Europeo il suo cittadino possiede diritto di scegliere, essere scelti e lavorare. Egli
pu in assoluta libert cambiare luogo di residenza e di lavoro. La sua qualificazione
professionale riconosciuta nell'intero Impero: il medico che ha ottenuto il suo
diploma a Madrid, pu esercitare senza restrizioni a San Pietroburgo.
Ogni corporativismo regionale escluso. Il distacco di qualsiasi territorio escluso in
virt del principio fondamentale, postulato. Nuovamente faremo uso del principio
dei giacobini: "La Repubblica unitaria e INDIVISIBILE". Non conviene ripetere
l'errore leniniano del "diritto all'autodeterminazione". La "regione" o l'ex stato
nazionale entrano in essa per sempre.

L'unit di questo stato irreversibilmente consolidato dalla legge costituzionale. Al
contrario, questo Impero pu estendersi, non mediante "conquiste" ma per
annessione di coloro che vogliono unirsi ad esso.
L'esercito popolare ed integrato. Una singola casta militare non pu godere di
qualsiasi monopolio o privilegio con la scusa della professionalit. Questo esercito
sar completamente subordinato al potere politico. Nei primi 20-25 anni della sua
esistenza, una speciale attenzione dovr essere accordata a questo esercito, che le
reclute chiamate dalle diverse regioni prestino servizio assieme. Non necessario
presupporre l'esistenza di reggimenti croati o divisioni francesi o corpi d'armata
tedeschi o russi.
La valuta unica. Il possesso di valuta straniera o il suo impiego come mezzo di
pagamento punibile. Non forse umiliante, vergognoso, che oggi sia possibile
recarsi in Russia, purch provvisti di dollari americani? E' umiliante sia per i turisti
dell'Europa occidentale, sia per i Russi. un simbolo della nostra comune caduta: gli
Europei d'Occidente colonizzati nel 1945, gli Europei d'Oriente balcanizzati e
colonizzati nel 1990. Sarebbe pi corretto pagare l'albergo di Mosca in ECU europei,
anzich in dollari stranieri.
La lingua intermedia dovrebbe diventare l'inglese.(9) Non ho scritto "americano".
Qui sta la mia scelta inevitabile, pragmatica.
Il concetto di legislazione uniforme uno dei principi fondamentali di questo
Impero. Diritto civile, diritto criminale, diritto del lavoro, diritto commerciale sono
uniformi. Interpretazione ed applicazione della legge sono ovunque identici.


Il Dominium e i suoi limiti

Ognuno conosce il detto, secondo cui la libert di una persona finisce l dove inizia
la libert di un'altra. In un precedente articolo (6) ho indicato, fra le sfere generali
dell'Imperium, quelle in cui la Repubblica unitaria ".. non viene mai meno ".
Quanto al Dominium, esso presuppone illimitata libert di scelta, il godimento di
tutte le libert personali che non ledono l'Imperium. Queste libert sono garantite
nell'ambito della vita privata.
Nei sistemi e regimi politici invecchiati (logori, deboli) sentimenti, emozioni, paure
della vita privata inevitabilmente cercano di entrare - fin troppo spesso, ahim -
nella vita politica. L'Imperium dovrebbe restare una sfera elaborata, organizzata e
diretta soltanto dalla neo-corteccia. Per comprendere il comportamento di una
persona necessario studiare i meccanismi del cervello.(10)



Ripeto qui la mia battuta preferita riguardo a me stesso: "Non ho un'anima, ho un
cervello". In realt, come tutti gli individui, possiedo tre cervelli, e precisamente: - la
corteccia originaria, la pi antica (la scorza vecchia del cervello) ci consente di
camminare, arrampicarsi, strisciare o dare un colpo ad effetto ad un pallone da
basket; - il cervello "medio" (mesocorteccia) contiene tutta la mia "garanzia
programmata" emozionale, necessaria alla sopravvivenza. Sergej Chakhotin,
discepolo di Pavlov, ha da tempo descritto queste passioni e queste emozioni. Alla
sopravvivenza di un individuo contribuiscono gli impulsi alla lotta e alla nutrizione;
alla conservazione della specie, l'inclinazione sessuale e parentale (associativa). E
infine il pi moderno dei nostri tre "programmi di garanzia" costituito dalla
neocorteccia, questo magnifico strumento dell'uomo. Strumento insufficientemente
utilizzato. La vecchia scorza del cervello conta gi 200 milioni di anni. La
neocorteccia si formata solo un milione di anni fa.
Questa dottrina (tesi) sui tre tipi di cervello, "l'un l'altro sovrapposti", o sul triplice
cervello, come scrive il traduttore francese Roland Guyon, fu avanzata dal fisiologo
americano Paul D. Mac Lean. Venne resa popolare da Arthur Koestler.(10) Nel suo
"Psicologia sociale" Otto Klinberg si sofferma a lungo sulla questione della condotta
emotiva dell'individuo.
Due secoli prima della comparsa dei lavori scientifici di Paul D. Mac Lean, Sieyes ha
anticipato questa moderna tesi dei tre cervelli sovrapposti l'un l'altro. Bastid, nelle
328 pagine della sua dissertazione, cita il manoscritto di Sieyes sul tema "Del cervello
e dell'istinto". Molto prima di me Sieyes si meravigli ed irrit per le pseudo-
dimostrazioni nel linguaggio dei politici. Se anch'io impongo al lettore questa
digressione, solo per mostrare che gran parte dei discorsi politici aspri, aggressivi
proviene dal nostro cervello medio superemotivo.
Studiare bene il discorso politico possibile soltanto conoscendo il meccanismo di
funzionamento del cervello umano. In questo caso facile individuare le ragioni del
rinchiudersi in se stessi, dell'odio verso qualcos'altro. Diventa un semplice problema
clinico, spiegato dalla fisiologia del cervello. Per molti anni mi sono imbattuto in
"scrittori" che descrivevano la politica come riflesso del comportamento "meso-
corticale" (passioni, emozioni, impulsi, frustrazioni, timori, repulsioni), mentre io con
tutte le forze tento di descrivere una Repubblica "neo-corticale" sic!
Uno dei miei critici ha detto di me che sono un "mostro freddamente razionale".
Concordo con lui, e preferisco questa condizione a quella di "mostro bacchico
irragionevole", tanto amato dai monelli post-nietzscheani. Costantemente
raccomando al lettore istruito che si interessa di politica di familiarizzarsi con le
opere di Paul D. Mac Lean.



L'assurdit del discorso politico pseudo-razionale che pretende di essere persuasivo
(l'avvocato convince, lo scienziato dimostra) risalta chiaramente dalla seguente
affermazione di Marc Jeannerod: "il carattere indiretto delle relazioni fra il
soggetto e il mondo esterno. Il soggetto si crea da s la propria rappresentazione di
questo mondo e questa rappresentazione governa la sua azione. In questa
prospettiva, l'azione non costituisce una risposta a una qualche SITUAZIONE esterna,
ma piuttosto la conseguenza o il prodotto di quella certa RAPPRESENTAZIONE".
Ogni primitivo vaniloquio sull'"ethnos" si spiega molto semplicemente con questo
concetto di (fittizia) "rappresentazione" di una realt rifiutata (produzione di realt).
Rifiuto della realt, necessit del sogno ad occhi aperti. Per l'individuo che abbia
ricevuto una rigida formazione scientifica, la politica e il suo linguaggio
rappresentano un'ovvia assurdit. Gli uomini si gettano l'un l'altro in faccia
invenzioni ed immagini di inimicizia personale, e rifiutano di accettare quelle
situazioniMa ritorneremo sui tre tipi di cervello di Mac Lean.
Quando consideriamo le orbite dei satelliti, le traiettorie delle sonde cosmiche, la
resistenza dell'acciaio, le correzioni ottiche introdotte nella preparazione di una
foto-lente, usiamo soltanto la nostra neocorteccia. Nel corso di un litigio fra
automobilisti, finita in rissa, usiamo i cosiddetti meccanismo cervelli reattivi
(archicorteccia) ed emotivi (mesocorteccia) del cervello, e ci comportiamo come i
mammiferi e i rettili. Nella rissa fra automobilisti, prendono il sopravvento gli
impulsi aggressivi, che gradualmente sopprimono le funzioni regolatrici della neo-
corteccia. L'inclinazione sessuale, a volte insopprimibile, ci spinge a desiderare la
figlia minorenne del vicino. La medesima persona funziona sempre con l'aiuto di
questo doppio "programma": il programma degli impulsipassioni-sentimenti-
emozioni, e il programma del pensiero assolutamente razionale.
Questa digressione era necessaria per passare alla questione del governo del
popolo. La religione si riferisce al campo del Dominium. Essa rappresenta una specie
di attivit privata, che in nessuno modo dovrebbe possedere la facolt di influire
sulla vita pubblica (con il conseguente rischio di vedere come gli "islamici" hanno
sfidato l'autorit in Jugoslavia). E' ridicolo supporre che la religione possa interferire
con una ragionevole vita politica, nell'Imperium. Proprio per negligenza verso
questo principio sono avvenute stragi disgustose e stupide in Libano, Palestina,
Armenia, Jugoslavia e Moldavia. Coloro che mischiano religione e politica
costituiscono gli attuali "apprendisti stregoni". Rei di crimine sono coloro che hanno
instaurato questo stato di tensione ma, dal punto di vista storico, rei anche coloro
che per dilettantismo politico hanno chiuso gli occhi sul fatto che le passioni
religiose possano essere usate nel contesto politico.



Nell'Imperium laico dell'Unione delle repubbliche europee la libert di confessione
religiosa sar permessa (preferirei scrivere "ammessa") nel quadro del Dominium e
soppressa inesorabilmente al primo tentativo di interferire con l'area di competenza
dell'Imperium.
Razzisti spudorati e falsi hanno elaborato la tesi della etno-differenziazione (sic) e
della "identit etnoculturale" (re-sic). Come risultato di ci, sono scoppiate vere e
proprie guerre in Moldavia, in Jugoslavia, nel Caucaso, guerre dirette da criminali
comuni, per essere pi precisi e schietti- da gangster. Sono gi vent'anni che,
insieme con rapine, prostituzione, gioco d'azzardo, narcotraffico, criminali e
delinquenti mostrano interesse persino per la questione delle "minoranze
oppresse". Queste follie religiose ed etno-differenziali sono state abilmente
manipolate dapprima da ciarlatani e poi da gangsters, queste cosiddette follie, che si
servono di disperati con fucile automatico in mano, ci trascineranno tanto in basso
da trasformarci nelle "mille trib della Nuova Guinea", cacciatori di teste. In
conclusione voglio dire che il Dominium sottende una quasi incontrollata libert di
opinione (persino delle pi idiote), ma che l'Imperium dell'Unione delle repubbliche
laiche mai, neppure per un istante, ammetter la libert di fare "tutto quel che si
vuole". Dal 1945 la storia ci fornisce chiari e sanguinosi esempi di ci che NON
conviene fare. Di ci che non va permesso che accada domani.


Quando Mosca malata chiama in aiuto i guaritori

Quel che da due anni avviene in Russia pura pazzia. L'economia doveva essere
liberalizzata passo dopo passo, dal basso (11) verso l'alto, fermandosi ad ogni stadio
per 2-3 anni. Invece di ci, a Mosca sono ammessi i peggiori avventurieri della
finanza internazionale. Si apre la vendita a saldi dei risultati del lavoro di tre
generazioni del popolo sovietico. Gli squali di Wall Street incominciano ad
interessarsi troppo all'economia dell'ex URSS. Non si dovevano allentare i suoi
bulloni politici consentendo la separazione dei suoi popoli, anche se Lenin, nella sua
incultura politica (patrimonio del marxismo ascendente verso il 1848) ammise (con
molta ipocrisia e molta leggerezza) il " diritto all'autodeterminazione ".
La partizione politica e militare dell'URSS e sar un imperdonabile errore storico.
Un fatto dannoso ed irreversibile. Le forze centrifughe distruggeranno in cinque anni
distruggeranno quello che le forze centripete hanno creato in quattro o cinque
secoli. All'inizio si dovevano riempire gli scaffali dei negozi di salumi e di pane,
favorendo la creazione di un milione di imprese di piccole dimensioni (da uno a 50
lavoratori). Al tempo stesso si doveva rafforzare la repressione politica nei confronti
di tutti questi "combattenti" per la separazione, l'indipendenza e l'autonomia.


Altri esempi della condotta suicida dei nuovi dirigenti russi consiste nei loro "viaggi"
a Washington, anzich accordarsi per ricevere aiuti economici dall'Europa
Occidentale. Dal punto di vista storico e geopolitico gli USA sono il nemico speciale
dell'URSS. La strategia storica degli USA consiste nel separare l'Europa e smembrare
l'URSS. Per quattro secoli l'Inghilterra ha condotto le stesse politiche contro i re
spagnoli, contro la Francia e la Germania. Oggi l'Inghilterra ha ceduto il posto agli
USA. Ma ancora ieri instancabilmente mirava a distruggere la principale forza
continentale, capace di unire in una federazione il continente europeo: gli Asburgo
spagnoli, Bonaparte, Guglielmo II, Hitler.


La Russia "solitaria" il futuro "Brasile delle nevi"

La divisione dell'URSS irreversibile. Alla "Grande Russia" non rimasta pi alcuna
chance di essere una grande potenza. Quindi la "Russia solitaria" un paese senza
futuro, al pari della Germania dopo il 1945 e della Francia dopo il 1962. Dal punto di
vista storico, la Germania fu svuotata di significato nel 1945. Pur rappresentando
oggi una grande potenza industriale, essa completamente passiva, assolutamente
ininfluente nell'arena politica internazionale. (12) Ecco che gi da 47 anni la
Germania non ha pi una politica estera. In s, questo non un male per l'unit
europea. L'isteria nazionalista ha causato grande danno all'Europa: due guerre
suicide - nel 1914 e nel 1939.
Se qualche sognatore ancora accarezza la speranza che la Russia divenga la "Grande
Russia", una potenza di prima categoria, che costui sappia fin d'ora che Washington
ha ancora molti pugnali. Cinicamente, Washington ha gi giocato la carta di Baghdad
contro Teheran poi la carta di Ryadh e dei suoi complici a Damasco e al Cairo contro
Baghdad. Washington possiede ancora molte spade di riserva con cui, in caso di
necessit, terminare la partizione dell'URSS e in seguito occuparsi della partizione
della Russia stessa. Se necessario, Washington senza il minimo dubbio giocher
contro Mosca la carta di Pechino, o la carta del mondo islamico (dal Pakistan al
Marocco).
Oggi Francia, Inghilterra, Germania sono soltanto la finzione storica di uno stato
indipendente, soltanto la parodia di questo. E tutti questi cosiddetti "grandi" paesi
non hanno pi una propria politica estera. La guerra in Irak ha dimostrato che a
Washington Francia e Inghilterra servono solo come fornitori di "fucilieri
senegalesi".





Note

(1) Nel periodo fra il 1981 e il 1985 ho pubblicato una serie di lavori (tradotti, in
parte, in lingua russa), che adombravano la possibilit teoretica di un'unione
dell'Europa da Oriente a Occidente mediante la ripetizione di uno scenario storico
cosiddetto "macedone"... Dall'anno 338 fino alla rivolta di Galilea, a Cheronea,
Filippo il Macedone realizz di fatto l'unione della Grecia. In quei lavori il discorso si
indirizzato al metodo militare-ideologico di unire l'Europa nella direzione da
Vladivostok a Dublino.
Il continente cinese fu unito gi 22 secoli addietro sotto un insigne politico - Tsin
Shihuanti. Dinastia Tsin (221-206). Stato unitario centralizzato, direzione
burocratica; subordinazione dei feudatari. Costruzione della Grande muraglia cinese.
Gli eventi successivi hanno costretto a dimenticare la paura dell'Esercito Sovietico e
l'avversione abilmente alimentata nei confronti del comunismo. Nel 1992 la
soluzione "macedone" appare gi inadeguata a paragone con il periodo 1982-1984.
Oggi dobbiamo elaborare una concezione della riacquisizione dell'intero territorio
sovietico mediante la costruzione della Grande Europa, formularla e desiderare con
impazienza la sua realizzazione.
La concezione infantile ed antistorica della "Comunit degli Stati Indipendenti",
offerta dall'ingenuo Gorbacev, non possedeva la minima chance di successo. Fu un
bambino nato morto. Evidente la sua assurdit semantica: comunit di indipendenti
(sic)...; con altrettanto successo si potrebbe parlare di devoti coniugi cattolici
praticano il libero amore.


(2) Roma fu uno STATO POLITICO, che mirava ad espandere i suoi confini. Non lo
furono, sul piano teoretico, le citt di Sparta, Atene e Tebe, con la loro concezione,
condannata all'immobilismo, della "citt-stato immanente e secolare". Circa 2000
anni dopo, anche la Prussia diventer uno stato politico espansionista. Ma tale
espansione non necessariamente presuppone la conquista. Ecco un esempio teorico
e concreto di ci. Se negli anni 1950-55, nel vivo della guerra fredda, gli USA ci
avessero offerto l'integrazione politica dell'Europa Occidentale in un'onesta e
sincera struttura "Atlantica", saremmo stati testimoni della nascita della Repubblica
Atlantica, estendentesi da San Francisco a Venezia e da Los Angeles a Lubecca.
Cito questo esempio teorico affinch sia leggibile la differenza fra il consueto
imperialismo che assoggetta e l'imperialismo integrazionista. Proprio questa chiara
possibilit di espansione deve possedere anche la Repubblica Unita Europea. Tutti i
miei concetti geopolitici presuppongono la necessit della sussistenza di uno stato-
nazione vitale.

Uso la geopolitica ai fini della formazione della concezione e della descrizione della
vitalit della Repubblica. Io sono un teorico della geopolitica, mentre Haushofer e
Spykman ne erano ideologi. Sono entrambi degli imperialisti malamente mascherati.
Fra teorico e ideologo corre una differenza enorme. Haushofer razionalizzava
appena il suo animalesco pangermanesimo. La sua concezione di un blocco "Berlino
- Mosca - Tokyo" rappresentava non pi che una copertura razionale delle sue
elucubrazioni pangermaniche.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, si fanno forza del "carattere manifesto del
destino" (Manifest Destiny). E' una geopolitica ideologica, messianica, nata dalle
fantasie, a loro volta scaturite dall'abituale lettura di una letteratura paranoica e da
scorrerie nel testo biblico. Weinberg elenca gli espressivi titoli dei capitoli di questa
paranoia storica: "geographical predestination", "the mission of regeneration",
"inevitable destiny", "international police power". Psicologi e psichiatri troveranno
in questo alimento per riflessioni e svago.
La mia concezione geopolitica qualcosa di completamente diverso. Direi che
"l'anticipazione industriale e tecnologica, propria degli Stati Uniti, deve o pu creare
una situazione tale da dirigere con ragione e giustizia lo Stato Continentale, esteso
dall'Alaska alla Patagonia". Invece di far "scorrazzare" provocatoriamente la propria
flotta nel Mar Cinese e nel Mediterraneo. Le teorie geopolitiche ideologiche
operano in termini di subordinazione e/o sfruttamento, mentre la geopolitica
teorica "nel suo aspetto puro" si occupa dell'elaborazione e della costruzione di stati
vitali.


(3) Jos Cuadrado Costa, "Insuffisance et depassement du concept marxiste-
leniniste de nationalit", Octobre 1984 in "Conscience Europenne" n.9, Charleroi,
Belgique.(Il concetto di "nazionalit" in Marx, Engels, Lenin, Stalin, Ortega y Gasset e
Jean Thiriart). Esiste in spagnolo, francese e russo.


(4) Questo lavoro di Daniel Gurin ("L'Anarchisme", Poche Gallimard) va letto
criticamente. In esso scritta tutta la stupidit romantica del XIX secolo. E' duro
trovare qualcuno pi ingenuo e sciocco di Proudhon. Ha descritto un mondo
idilliaco, il mondo della "federazione delle federazioni". Non ha previsto le guerre di
Moldavia, Croazia e Armenia con lo scopo della brutale distruzione della "Minoranza
delle Minoranze". E con una sola raffica di mitra !

(5) Jos Ortega y Gasset, "La Rvolte des Masses", Editions Stock 1961. Jos Ortega y
Gasset, "La vocation de la Jeune Europe", Revue de la SS Universitaire "LA JEUNE
EUROPE", Berlino 1942, Quaderno 8.

(6) Jean Thiriart "EUROPE: l'Etat-Nation Politique", nella rivista "Nationalisme et
Republique" n.8, giugno 1992, 25, Cours Foch 13640, La Roque d'Antheron (France).

(7) Da oltre un quarto di secolo vado sviluppando la concezione dell'Europa come:
(a) stato unitario;
(b) delle nazioni europee.
Il Generale de Gaulle voleva una Francia forte (e unita) in un'Europa impotente
(confederata). Cos non piacque all'Europa. Come Maurras, si trov la strada
sbarrata. Nel 1965 lo scrittore tedesco Heinz Kubi mi diede una stoccata riguardo
agli (antichi) profeti della Grande Germania, ai quali io appartenevo.
Kubi scrive: L'Europa, una nazione? Il paradosso del panorama politico dell'Europa
occidentale consiste nel fatto che i medesimi intolleranti in opposizione reciproca
(sulla questione europea: gollisti-confederalisti e thiriartisti-unitaristi, J.Th.) sono
sostenitori della medesima concezione dello stato. Per De Gaulle impensabile che
lo stato possa o debba essere qualcosa di diverso dallo stato nazionale, dal momento
che la nazione costituisce il fondamento giuridico unitario della politica. Questa
rappresenta la concezione dominante in una frazione dell'opposizione europea
("Jeune Europe", J.Th.). Quest'ultima vuole uscire dal quadro della nazione, ma non
in grado di offrire alcun altro tipo di stato, se non nazionale. Cos, essa vuole
sostituire gli stati attuali con lo stato nazionale Europeo. Sogna di una nazione
europea, e non un caso che su questo tema converga con i profeti della "Grande
Germania" e con altri fascisti del passato (cfr. p.312 dell'edizione francese). Vedi
"PROVOKATION EUROPA"", Kiepenheuer und Witsch, Koeln-Berlin, 1965; tr.
francese "Dfi l'Europe", Seuil 1967.
Ho conosciuto fin troppo bene la sconfitta della "Grande Germania" razzista, sia in
guerra sia in seguito, negli anni di reclusione. Ne ho tratto utili lezioni riguardo al
fatto che lo stato unitario sul piano della razza (quello di Hitler) non pu espandersi
senza continue guerre. Perci, in una cella buia, ho elaborato la concezione di uno
stato unitario espansionista politico (non razzista). Ho ripreso e sviluppato la
concezione di Sieyes e Ortega-y-Gasset, il concetto di nazione politica da
"arrotondare" fino ad un pi alto destino, un destino europeo.


(8) In occasione di un incontro, il 7 settembre 1789, l'abate Sieyes ha detto e
ripetuto in modo chiaro e non ambiguo: "Sovrana soltanto la Nazione. La Nazione
non ha ordini, n classi, n gruppi. La sovranit non si divide e non si trasmette".
Vedi Colette Clavreuil, "L'influence de la thorie d'Emmannuel Sieyes sur les origines
de la representation en droit public", tesi di dottorato all'Universit di Parigi, 1982;
Jean-Denis Bredin, "Sieyes, la cl de la Revolution franaise", Ed. de Fallois, Parigi
1988; Paul Bastid, "Sieyes et sa pense", ried. Hachette 1970.
Nessuno ha saputo formulare il concetto di stato Unitario meglio di Sieyes. Quanto a
me, trasferisco questo concetto di repubblica Unitaria e indivisibile nella mia
riflessione sulla creazione di una repubblica Imperiale da Dublino a Vladivostok.
Come Sieyes, sono stufo di tutte queste teorie federative, fonti di minacce di guerre
civili, fonti di spartizioni territoriali.


(9) Per colui che ha ricevuto una preparazione scientifica, tutti i nostri linguaggi sono
mezzi di espressione troppo deboli, non chiari, caduchi. Il linguaggio scientifico
univoco, quello letterario sempre ambiguo. Proprio per questo motivo i "letterati"
non si esprimono mai chiaramente in sociologia o in politica. Vedi l'opera
fondamentale di Louis Rougier, "La mtaphysique et le language", Denoel 1973. Di
fatto in tutto il mondo l'inglese di gi, e inevitabilmente, la lingua comune in
scienza e tecnologia. L'istituto Pasteur di Parigi non pubblica pi nulla in francese.
Tutti i suoi lavori sono pubblicati solo in inglese.


(10) Paul D. Mac Lean, "Les trois cerveaux de l'homme", Robert Laffont 1990
(tr.francese). Arthur Koestler, "Le cheval dans la locomotive ou le paradoxe humain",
Calmann-Lvy 1968.Cfr. cap. XVI, "I tre cervelli". Koestler si rivolge ai molti lettori
istruiti. Mac Lean scrive per il lettore che gi abbia familiarit con la neuropsicologia
del cervello.
Sergej Chakhotin, "Le viol des foules par la propagande politique", Gallimard 1952.
Chakhotin allievo e seguace di Pavlov. La sua "Violenza alle masse" un'opera
capitale, indispensabile a coloro che vogliano approfondire la questione.
Otto Klineberg, "Psychologie Sociale", Presses Universitaires de France 1967. Jos
M.R. Delgado "Le conditionnement du cerveau et la libert de l'esprit" Charles
Dessart, Bruxelles, 1972 (trad. francese); Jean-Didier Vincent, "Biologie des
Passions", Seuil 1986; Marc Jeannerod "Le cerveau-machine", Fayard 1986; Guy
Lazorthes "Le cerveau et l'esprit - Complexit et malleabilit", Flammarion 1982.


(11) Jean Thiriart e Ren Dastier (1962-1965) "Principes d'Economie
Communautaire", 170 pp. varie ed. di Luc Michel, 1986). Lavoro complessivo sulle
teorie socio-economiche di Jean hiriart. (Il socialismo su scala europea:
comunitarismo). Esiste anche un'esposizione breve di questa dottrina, pubblicata in
un volumetto di 42 pp.: : Yannik Sauveur e Luc Michel "Esquisse du
Communautarisme" (1987). Infine, l'articolo di Jean Thiriart "Esquisse du
communautarisme" (1987) pubblicato dalla rivista "La nation europenne", n.1,
febbraio 1966.
L'attuale regime russo sta realizzando la liberalizzazione dell'economia nella
direzione pi perniciosa. Comincia invocando l'aiuto degli squali della finanza
internazionale, cosa da non farsi. Ed Eltsin lo ha fatto dimostrandosi un dilettante,
un individuo privo di cognizioni tanto in campo economico quanto in campo storico.
Sarebbe stato pi corretto:
(a) liberalizzare immediatamente tutte le imprese con forza lavoro da una a 50
persone;
(b) in 2-3 anni liberalizzare tutte le imprese che impiegano da 50 a 500 lavoratori.
Era necessario andare dal basso verso l'alto, dalla liberalizzazione immediata delle
piccole imprese fino a quella delle imprese di importanza molto maggiore in 6-8
anni. La libera impresa stimola il lavoro; impossibile dire lo stesso della
speculazione finanziaria internazionale, che mira solo al guadagno immediato.
Non staremo qui a descrivere l'ampio margine che corre fra capitalismo industriale
(Ford, Renault, Citroen) e il capitalismo speculativo bancario (Fondo Monetario
Internazionale). Centinaia di pagine di ricerca economica di Dastier e Thiriart (1962-
1955) sono dedicate a questo soggetto. Semplificando notevolmente, sarebbe
possibile affermare che comunitarismo significa economia completamente libera
per le imprese con un volume di occupazione fino a 50 persone, economia regolata
per le imprese con oltre 500 occupati, ed economia di stato per quelle con oltre
5.000 occupati. E' un sistema "a geometria variabile", intermedio fra capitalismo
industriale e socialismo classico.


(12) La Germania contemporanea da un lato un gigante economico, dall'altro un
eunuco politico. E' un paese stroricamente evirato dal 1945. La Germania odierna
una delle zone di sfruttamento dell'economia cosmopolita, fondata su Wall Street.
List ha brillantemente dimostrato la differenza fra economia cosmopolita ed
economia politica. A partire da tale differenza, Thiriart ha costruito la sua teoria
dell'economia del potere contrapposta all'economia americana orientata alla
raccolta del profitto. Esiste un'eccellente analisi delle idee di List, realizzata
dall'americano Edward Mead Earl (vedi Edward Mead Earl, in "Makers of Modern
Strategy", Princeton University 1943). Nel 1980 la casa editrice Berger-Levrault ha
pubblicato quest'opera in traduzione francese con il titolo "Les maitres de la
stratgie" (Cap. 6: "Adam Smith, Alexander Hamilton, Friedrich List: les fondements
economiques de la puissance militaire"). List visse a lungo negli USA. Afferm che "la
ricchezza inutile, senza la potenza della nazione". Della qualit del suo lavoro
analitico, Edward Mead Earl scrisse che era degno di figurare in un'antologia di
lavori di geopolitica.


























EDIZIONE IMPAGINATA


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V.XII.MMIX

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