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Gyrgy Lukcs: un gigante del marxismo

21 Agosto 2010 01:00


1989, caduta del muro di Berlino; 1991, dissoluzione dellUnione Sovietica: questi eventi che
hanno segnato la crisi del comunismo realizzato e di cui non ancora ben chiaro quali saranno
gli effetti e gli sviluppi, comporteranno anche la crisi, definitiva e irrevocabile, del pensiero e
della cultura marxista? La storia che stiamo vivendo ci obbliga ad accantonare, come superato
e infondato, tutto quel complesso di idee e di interpretazioni del reale che, a partire dalla
seconda met dellOttocento, si venuto arricchendo e ampliando nel corso del cosiddetto
secolo breve? Scontata, naturalmente, la risposta fornita dai diversi nemici del comunismo,
ossia dagli economisti apologeti della globalizzazione (nelle sue forme attuali) e del libero
mercato. Ma forse le prospettive cambiano se ci si confronta criticamente, senza indulgere a
conformismi o mode, con i grandi teorici che hanno proseguito e approfondito lopera di Marx ed
Engels misurandola, come era doveroso e richiesto dai fondamenti stessi di quellopera, con lo
svolgersi degli accadimenti storici. Ad esempio con il lavoro intellettuale di Gyrgy Lukcs, di
cui Guido Oldrini - il noto storico della filosofia che si particolarmente occupato della
circolazione delle idee di Hegel in Italia - ci offre ora unampia e documentatissima monografia
critica. E in effetti lopera di Lukcs (che si distende lungo tutto larco del secolo passato) si
rivela, al tempo stesso, come coerente e omogenea e, insieme, come oscillante tra posizioni
diverse e ripensamenti. In proposito Oldrini ne parla come di un costante va e vieni e questo
perch, pur presentando continuit metodologica e fermezza di principi, non diviene mai
dogmatismo acritico. Il teorico e il militante sono costantemente in relazione tra loro e la
coscienza di tale relazione fattore fondante dei passaggi teorici. Oldrini pertanto respinge
certe critiche allidealismo di Storia e coscienza di classe o al presunto stalinismo di
formulazioni pi tarde. Centrale piuttosto, nella vita e nella storia intellettuale del filosofo
ungherese, la svolta degli anni Trenta, quando a Mosca egli approd a un marxismo
consapevole e maturo e al confronto con quei classici della filosofia che gli fornirono gli
strumenti per uninterpretazione del mondo da allora non pi abbandonata. Strumenti grazie ai
quali egli potr affrontare i suoi temi pi cari, quali quelli relativi allestetica, per i quali ancora, in
Marx o Engels, non erano che pochi spunti. La sua grande Estetica sar anzi il risultato
prezioso di questo approfondimento, frutto di un lungo confronto con la categoria del realismo
e con lestetica hegeliana dialetticamente superata nel suo impianto idealistico oltre che
naturalmente con lo studio di quei testi letterari che esemplificano il realismo, che Lukcs ben
distingue dal naturalismo e che contrappone alle cosiddette avanguardie artistiche. Lopera del
critico letterario comunque parte integrante della ricerca di una teoria generale dellarte e, se
alcuni giudizi su singoli autori possono essere rimessi utilmente in discussione, rimane pur
sempre il riconoscimento di un impianto altamente significativo e, in ogni caso, uno dei maggiori
contributi filosofici dati al tema. Lestetica lukacsiana non infatti irrelata con le altre opere sue
quali lOntologia e la non compiuta Etica; e ci a riprova dellimpianto sistematico del suo
pensiero, sistematico pur essendo le categorie che lo compongono soggette a continui
aggiustamenti e tuttaltro che rigide astrazioni ma, appunto, strumenti operativamente dialettici.
Come Gramsci del resto, Lukcs ha approfondito lo studio della sovrastruttura e ha mostrato
come essa vada via via rapportata ai movimenti della realt e al tema della finalit della storia
umana. Ha anzi sviluppato questo processo per un tempo assai pi lungo di quanto avesse
potuto fare il nostro rivoluzionario sardo, avendo potuto vivere da vicino e partecipare a eventi
cruciali della storia europea. Tutti i suoi lavori convergono comunque nel senso della ricerca del
senso e del fine della storia delluomo e, in proposito, non si potranno dimenticare n La
distruzione della ragione n Il giovane Hegel, se non altro per lapporto che forniscono a
qualsiasi seria discussione su quel senso dello storicismo materialistico che per Lukcs non
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pu essere soltanto una posizione teorica, ma una militanza (almeno sin quando il capitalismo,
nella sua conquista del mondo, continuer a produrre contraddizioni non da esso risolubili). In
breve: mentre il minuzioso esame condotto dallOldrini sullopera del filosofo ungherese mostra
come questultimo, senza pronunciare abiure, abbia saputo modificare e correggere certe sue
precedenti posizioni, richiama dallaltro la perenne attualit, pur nel doveroso adattamento alle
circostanze formalmente nuove e imprevedibili, di un marxismo critico e non dogmatico. In altre
parole: veramente dialettico.

* Docente ordinario di Letteratura italiana allUniversit di Perugia

INDICE

SEZIONE PRIMA - LITINERARIO GIOVANILE DI LUKCS DALLA CULTURA BORGHESE
AL MARXISMO

I. La cultura mitteleuropea nellet dellimperialismo

1. Presupposti e implicazioni della crisi postquarantottesca
2. Lorizzonte ideologico dellimperialismo
3. Dalla tragedia della cultura alla tragedia bellica
4. Imperialismo ideologico ct Ungheria

II. Scorsa sulla esperienza giovanile premarxista di Lukcs

1. Tra Budapest e Berlino: il periodo saggistico
2. Metafisica della forma
3. Loperosit estetica di Heidelberg
4. Al tramonto di unepoca

III. Dopo lOttobre: il Lukcs protomarxista

1. Ladesione/conversione di Lukcs al comunismo
2. In esilio a Vienna: il marxismo di Storia e coscienza di classe
3. La congiuntura della stabilizzazione relativa

SEZIONE SECONDA - LA SVOLTA DEL 30 E LE SUE CONSEGUENZE

IV. Le basi teoretiche del Lukcs della maturit

1. Sfondo ambientale e vicende dellattivit di Lukcs a Mosca
2. La svolta del 30: a) oltre gli schemi del marxismo hegelianizzato
3. La svolta del 30: b) oltre il marxismo della II Internazionale
4. Conseguenze e prospettive della svolta

V. Lukcs critico e storico della letteratura

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1. La letteratura alla luce della teoria del realismo
2. Nuovi studi su Goethe e i suoi nessi con Hegel
3. Una critica a dimensione storiografica
4. Sulla questione formale del contrasto tra realismo e avanguardia

VI. In vista di una sistematica marxista

1. Ungheria post-1945: Repubblica popolare e democrazia di nuovo tipo
2. Dinamiche della riproduzione allargata
3. Lo strumentario concettuale del marxismo e le sue categorie portanti

SEZIONE TERZA - IL MARXISMO SISTEMATICO DELLA TARDA MATURIT DI LUKCS

VII. I principi della grande Estetica

1. Continuit e discontinuit estetica con il passato
2. Il sostrato ontologico della grande Estetica
3. Il per-s specifico dellarte e le sue funzioni
4. Lukcs e Hegel: due estetiche a confronto

VIII. Genesi , impianto e problemi dellOntologia dellessere sociale

1. Premesse storico-genetiche
2. La realt come complesso di complessi dinamici
3. Dallessere reale allideale e allideologia
4. Implicazioni e arricchimenti del marxismo nellOntologia

IX. La via marxista alletica

1. Il retroscena etico della maturazione di Lukcs
2. Fonti e reperti di unetica ontologica
3. Sulla teoria e il ruolo delletica secondo lontologia marxista
4. La via marxista al concetto di persona

SEZIONE QUARTA - LUKCS NEL QUADRO DELLA CULTURA DEL NOVECENTO

X. Lukcs uomo e filosofo: diagnosi dei tratti della sua figura di studioso

1. Una vita per lo studio
2. Lo studioso al lavoro
3. Adempienze e inadempienze del lavoro dello studioso
4. Inadempienze in tema di linguaggio filmico

XI. La forma culturale della militanza di Lukcs

1. Lukcs come intellettuale militante
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2.Militanza e conflittualit dei rapporti intellettuali
3. La lotta di classe nella cultura

XII. Problemi storici e critici del socialismo

1. La rivoluzione dOttobre e i suoi riflessi sulla filosofia e la cultura
2. Alle prese con lesperienza, i nodi critici e le impasse dello stalinismo
3. Principi di democrazia socialista

XIII. Leredit di un insegnamento

1. Come rapportarsi in concreto al patrimonio intellettuale di Lukcs
2. Caratteristiche e potenzialit del retaggio
3. I compiti dellintellettualit marxista
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