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o
1
LE DUE UCCISIONI
JANUS
pag. 3
DA MATRIX AL RISVEGLIO
ANS
pag. 7
AFRICA: UN CONTINENTE, MILLE IPOCRISIE
GABRIELE GRUPPO
pag. 11
IL TRAMONTO DI UN SOGNO: FRANCE - AFRIQUE
GABRIELE GRUPPO
pag. 14
EUROPA RISORGI!
FEDERICO PRATI
pag. 18
LIMPLOSIONE BIOLOGICA DEL SUD DEL MONDO
SILVANO LORENZONI
pag. 21
SPARTA
AVATAR
pag. 25
IL CINGHIALE E LORSA
ALAIN
pag. 28
IL MONDIALISMO
ALECAVA
pag. 29
VICOLI DI STORIA
LODOVICO ELLENA
pag. 30
ADUNATA - MINNE XIV-XV-XVI-XVII
ALCHEMICA
pag. 36
GUARDIA DI FERRO E LEGIONE ARCANGELO
MICHELE
MILES
pag. 37
LA SCIENZA PERDUTA DELLA STONE AGE (2
a
parte)
MTHULE
pag. 41
OROSCOPO ESOTERICO: EVA BRAUN
FRIDA
pag. 46
DI NOTA IN NOTA
MTHULE
pag. 69
SOMMARIO SOMMARIO
NUMERO 7 - 8 NUMERO 7 - 8
LUGLIO - LUGLIO - AGOST AGOSTO O 2005 2005
www www.thule-italia.com .thule-italia.com
2
Le due uccisioni Le due uccisioni
di J anus di J anus
N
Nei testi della tradizione Tantra tibetana ed anche
nella sua forma guerriero-ascetica generatasi in
Giappone, cio lo Zen, possibile riscontrare
un'espressione che definiamo particolare, che non
poche confusione ha potuto generare tra diversi e non
pochi ricercatori della Dottrina Tradizionale:"Se sulla
tua via incontri il Buddha, uccidilo". Per vivificare il
valore essenziale di tale insegnamento disquisiremo
in questo scritto circa due uccisioni, perch due sono
i sensi con cui pu essere intesa tale azione, perch
duplice la capacit di interazione dell'umano esiste-
re coi simboli, a secondo che essa sia condotta da
Helios o da Selene, dallo Zolfo o dal Mercurio, dal
sovraumano o dall'infraumano. In qualsiasi percorso
iniziatico che si consideri riscontrabile una rigida
gradualit ascetica, che pone ante omnia una corposa
formazione dottrinale unita ad disciplina ferrea di
purificazione interiore, che possa rappresentare cio
che i Filosofi Ermetici intendevano per Putrefactio in
Nigredo, come stadio iniziale e rigorosamente fonda-
mentale della rigenerazione che ha cominciamento
con l'Opera al Nero. In questa sede non possiamo,
anche sinteticamente, disquisire sulle varie fasi
dell'Arte - cosa a cui abbiamo accennati in diversi
nostri scritti -, ma vogliamo soffermarci su ci che
inizialmente contraddistingue una via spirituale,
caratterizzandola, conducendo il lettore al senso vivo
e diretto del nostro articolo. La fase iniziale d'ascesi,
a cui abbiamo fatto cenno, presenta delle profonde
analogie nelle diverse forme della Tradizione, analo-
gie che si riveleranno assolutamente non casuali, ma
espressione di un comune Metodo, di una primordia-
le Arte! Nelle tradizioni d'Oriente troviamo l'aspiran-
te yoghin completamente sotto il controllo del
Maestro, del Guru, con una duplice valenza: la guida
del discepolo e la rinuncia dello stesso a qualsiasi
manifestazione della propria individualit, la rinuncia
all'Io per la liberazione del S. Nella tradizione occi-
dentale diversi sono gli esempi in tal senso: l'iniziato
pitagorico, ricordiamo, era "costretto" al completo
silenzio per diversi anni dinanzi agli insegnamenti
del Maestro, proprio per quell'opera di mortificazio-
ne che risulta essenziale in qualsiasi opera rigenerati-
va. J ulius Evola, inoltre, nei suoi Saggi sull'Idealismo
Magico ci parla delle tre vie di purificazione iniziale
all'iniziazione magica: la Via del Fuoco, come com-
pleto distacco dalle percezione sensoriali e dell'am-
biente; la Via del Dolore, come azione di distacco dai
vincoli della propria individualit; la Via dell'Amore,
come donazione dell'Io che non brama pi, che non
ha pi sete n desiderio. Questo il sentiero che con-
duce il myste verso una padronanza secca e solare,
temprandolo per le successive prove iniziatiche, que-
sto il sentiero che spesso viene scambiato erronea-
mente per devozionalit, essendone completamente
di natura opposta: rinunciare all'attivit del proprio Io
per assurgere a maggiore Libert, quella dimensione
3
incondizionata che non conosce preghiere, idoli n
miti. Tali, quindi, sono le iniziali tappe ascensionali,
ermetiche, ascetiche che il myste deve percorrere
verso la Libert Assoluta, anche verso il proprio
Maestroeccoci al punto! L'Autarca, il dominatore
di s uccida il proprio Maestro, significando un supe-
ramento dell'eteronomia che lo legava all'insegna-
mento, avendolo assunto completamento in s, essen-
do divenuto Uno con esso: ma non Verit forse
quella che vuole la Traditio cessare di esistere all'av-
venuta Liberazione, assunta come mezzo, come nave
con cui si varca il guado, con cui si raggiunge l'altra
sponda? Questo il senso reale, vivo, iniziatico del-
l'espressione che indica al discepolo l'uccisione del
proprio Maestro, perch egli stesso ormai Maestro
e non pi discepolo, essendo la Veritas per lui in tutti
e in tutto, omne omne est!. E' l'uccisione liberatrice,
l'ultima fissazione alchemica, che ha trasmutato
tutte le alterit in identit:"Ti si impone cos una
disciplina di fermezza e di distacco, fino a che sia
creato un equilibrio, la qualit di una vita padrona di
s, libera rispetto a s, detersa dall'istintivit, dall'ap-
petito oscuro dell'essere naturale nella carne come
nella mente La natura solare ed aurea in te allora
potr rompere l'equilibrio ed essere pi forte: l'altro -
il tuo io, i tuoi sensi, la tua mente - sar sotto di te. E
potrai anche sospenderli: renderli inerti, neutralizzati,
fissati: il Silenzio, " l'estinzione della mania", il dis-
siparsi della nebbia. Allora nel tuo occhio rischiarato,
lampegger la visione ciclica, integrale: vedrai la tua
essenza trascendentale, il destino degli esseri e delle
cose tutte e il regno di " coloro che sono""(La Triplice
Via, Abraxa, da Introduzione alla Magia del Gruppo
di Ur). La comprensione, in tal ottica, diviene illumi-
nante, apre al ricercatore campi vastissimi e al guer-
riero mondi interi da conquistare, il realizzarsi del
Satori, del Vuoto che, allo stesso tempo, dona calma
interiore e volont, silenzio e affermazione, umilt e
fermezza: questa la prima delle due uccisioni, l'au-
tentica, la tradizionale, quella sotto il segno di Mithra
Invictus:" Sotto la spada levata dritta c' l'inferno che
ti fa tremare, ma v avanti e troverai la terra della
Beatitudine"( Musoshi Miyamoto). La seconda ucci-
sione quella sotto il segno di Maya, dell'illusione,
della superficialit, di un arrogante individualismo e
brevemente ne spiegheremo le caratteristiche. Chi
assume il suddetto insegnamento, rifiutando o igno-
rando che esso rappresenti la culminazione di un
cammino spirituale, lo usa il pi delle volte come giu-
stificazione rispetto alla propria impotenza o non-
qualificazione per un diritto pi alto di vita e d'esi-
stenza. Se l'uccisione ascetica presuppone un supera-
mento della dualit, della molteplicit, essa facendo
confluire il maturo adepto nella visione Una delle
cose, l'uccisione che definiremo individualistica e
tipicamente moderna si caratterizza per la propria
stretta familiarit con il mondo del libero pensiero,
per una sterile dialettica, per una vuota retorica, per
una sfrenata corsa all'esposizione del proprio Io, delle
proprie concezione, delle proprie opinioni. Un modus
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vivendi che intimamente respinge ogni personale
sublimazione, perch ha paura di fare i conti con se
stesso, che rende relative le Verit che la sua natura
caduca, non eroica, borghese non gli permette di sen-
tire, di vedere ed erige a verit i relativismi dello
scientismo, del neospiritualismo, di tutto ci che
comodo assumere senza una drittura, un'ascesi, un
voler comandare senza aver imparato ad obbedire! E
sono l coloro che con la loro giovane presunzione
sono sempre pronti a giustificare od a condannare lo
Spirito con la Materia, a perdere il loro tempo parlan-
do e scrivendo di cose che non conoscono, di cui si
creano una loro idea, personalissima, uccidendo i
propri Maestri, senza che essi siano mai divenuti loro
discepoli, contrariamente alla loro immensa illusione.
Eh si! Ci si illude di superare una meta, che non si
mai raggiunta, che non si comprende nella sua viva
essenza tradizionale, magari confortandosi di avere
accanto tanti simili; come se il numero abbia mai
potuto giustificare o sostanziare un'idea, un'opinione
e se lo ha fatto, ci accaduto sempre in senso nega-
tivo, mai affermativo e normativo. Per tali viandanti
non cosa risibile l'iniziazione online ed un percorso
iniziatico consistente nella sola lettera di testi, nello
sperimentalismo dilettantistico di chi raccatta qual-
che rito o ricetta magica su qualche testo, su qualche
sito virtuale, di chi "leggucchia" Introduzione alla
Magia di Ur, il Magick di Crowley, qualche testo ind
o buddista, per poi avventurarsi nella respirazione,
nei viaggi astrali, nelle visualizzazioniquesti sono i
moderni esecutori! Uno stile precisamente indirizza-
to, inquadrato, una pratica comportante rinunce,
sacrifici, estrema volont per codesti fanciulli, ma
anche per troppi adulti, sono cose che la loro vista
non pu sopportare, sono responsabilit che il proprio
animo non pu assumere, quindi loro uccidono, evi-
tano l'ostacolo, fuggono davanti a s, innanzi ad una
luce troppo forte che si palesata, rifugiandosi nel
loro mondo fatato, con le loro impressioni rialzate al
rango di Immortali Principi, giudici ed inquisitori
contro chiunque metta in dubbio il democratico, trop-
po democratico spiritualismo, che alimenta e fagoci-
ta le loro giornate (ed anche le nottate) virtuali. La
loro cecit li rende liberi, non oscurati da qualsivoglia
dogmatismo, senza capire quanto sia vana tale pre-
sunzione, succubi, quali sono, dei pi noti fenomeni
di omologazione mondialista e moderna. Ci che
risulta assente una forma, uno stile, un'assunzione
di responsabilit, presupposti irrinunciabili! Eguale,
per, la condizione di chi si limita in una visione del
mondo mistico-devozionale, con le sue certezze,
priva di ogni slancio verso l'Assoluto, che illusioria-
mente crede di possedere gi nei propri dogmi, nel
proprio Dio, manifestando, per, quanto maggior-
mente possibile, una distanza invalicabile verso la
condizione di Libert di cui abbiamo precedentemen-
te scritto. Chi si fossilizza in forme religiose ormai
decadenti si preclude la strada per un pi arcaico
Sapere, confermando, rende normativo il distacco tra
umano e Divino, accettandolo, accettando la propria
5
caduca condizione d'impotenza, forse ancor pi peri-
colosa, perch voluta, ritualizzata e consacrata.
Quest'ultimi non uccideranno mai il proprio Maestro,
essendo servi pi che discepoli, avendo rinunciato a
priori alla loro potenza, alla loro volont, alla subli-
mazione del proprio demone. Il superamento, quindi,
deve divenire doppio: l'eccidio si estenda tanto alla
condizionalit della propria esistenza, del proprio
misticismo, quanto ad una Libert che sia realmente
tale, cio frutto di un processo trasmutatorio indivi-
duale, severo e spartano che contempli ogni aspetto
del nostro essere, al di l di puerili intellettualismi o
di fascinazioni filosofiche o pseudo-
iniziatiche:"Omnia orta occidunt et aucta sene-
scunt"(Sallustio). In merito a tutto ci, crediamo sia
immenso il patrimonio che l'opera del Divin Platone
ci ha consegnato in termini di educazione, di Paideia
correlata alla Prassi, proprio come insorgenza tradi-
zionale al dilagare del relativismo sofistico e come
Conoscenza, superamento attivo della Fede.
Seguendo tale Via, che quella arcaica della
Tradizione Occidentale, che nell'ultimo numero della
rivista Camelot, in prima pagina, riproponemmo un
preciso insegnamento ermetico-alchemico, che qui
vogliamo inserire in conclusione del nostro breve
scritto:"Patientiam, quia secundum Gebrum festinan-
tia a diabolo est; ideo qui patientiam non habet, ab
operatione manuali suspendat. Mora est etiam neces-
saria, quia omnis actio naturalis, quam sequitur ars
nostra, suum habet modum et tempus determinatum"
(Tommaso D'Aquino, Trattato della pietra filosofale).
6
Da Matrix al Risveglio: Da Matrix al Risveglio: Appunti Appunti
per il lettore di per il lettore di Thule Thule
di di Ans Ans
P
Per questo numero di Thule, voglio proporre alcuni
stralci di notizie, accuratamente selezionate per esse-
re agghiaccianti, il cui "risvolto" descrive puntual-
mente di cosa fatto il sistema: illusioni, bugie,
schiavit. Una sorta di Matrix appunto. E sulle spon-
de di Thule, l'isola degli iperborei, necessario, come
nel film citato poco sopra, ingerire la pillola che con-
sente di svegliarsi, di capire e trovare ci che cerchia-
mo da una intera vita: la libert rispetto alla schiavit
del sistema. Che poi questa schiavit assuma le fat-
tezze del genocidio dei popoli europei, basteranno
questi pochi esempi, alternati da qualche commento
di chi scrive.
"L'Europa sta morendo per mancanza di un numero
sufficiente di nuovi nati. E' come se le giovani donne
d'Europa pensassero: se la vita del tutto priva di
significato perch aumentare il dolore ? Tutto quel
che rimane il multiculturalismo, termine dietro il
quale si nasconde l'autodisprezzo. Tuttavia, c' anco-
ra un folto gruppo di europei a giudizio dei quali la
vita ha un significato, uno scopo e una direzione: si
tratta della grande fiumana di musulmani che conti-
nua a penetrare legalmente in Europa. Quei musul-
mani annientano in silenzio il [] Welfare State,
semplicemente con il loro ottimismo e con gli elevati
tassi di natalit. Ci che non sono riusciti a conqui-
stare con la forza delle armi [] ora lo stanno otte-
nendo quasi senza incontrare alcuna opposizione"
M. Novak, Il Giornale, 20/10/2004
E i giovani europei invece possiedono questo ottimi-
smo e questo senso della vita e delle cose ? Vediamo
quali sono stati i risultati di una recente inchiesta in
Piemonte, regione un tempo ricca (di denaro ) e di
tradizioni
"Il 65 % [dei giovani intervistati N.d.R.] ha messo al
primo posto [come sentimento pi radicato nella pro-
pria persona ] il sentirsi isolati, soli anche in mezzo
alla gente. Poi il 51 % ritiene che ci si costruisca una
barriera verso gli altri. Seguono la mancanza di
voglia o piacere di fare le cose ( 44 %) la tristezza (
40 % ) l'uso di sostanze stupefacenti o alcool ( 33,2%
) l' eccesso di sensibilit ( 21 % ). La ricerca di rischi
eccessivi tata indicata nel 17,9 % delle risposte: in
pratica il tentativo di uscire da una situazione tal-
mente opprimente, da rendere necessaria una solu-
zione forte, pericolosa. Anoressia e bulimia sono poi
una manifestazione di disagio per il 15,3 % degli
intervistati"
Massimo Putzu, La Stampa, Aprile 2005
7
L'articolo continuava chiarendo che l'88 % dei con-
tratti di lavoro che interessano i giovani piemontesi
sia atipico. Quindi precario. Quindi impedisce di spo-
sarsi e farsi una famiglia. Quindi porta all'estinzio-
ne/genocidio degli italiani. Vi siete mai chiesti a cosa
serve la legge "Berlinguer", del cosiddetto "3+2",
quella che ha stravolto e distrutto l'universit italiana
? Questa legge ha come scopo quello di "sfornare" un
numero di laureati pari a quello degli altri paesi euro-
pei. Per farlo sono stati ridotti drasticamente i pro-
grammi, tanto che i miei colleghi pi giovani, quelli
che a differenza di scrive si sono iscritti al "3+2", non
hanno le basi per lavorare. Ma il vero problema, oltre
a quello della diminuzione del livello qualitativo del-
l'insegnamento, che il "3+2" ha portato a iscriversi
una massa di studenti pari al 120 % annuo in pi
rispetto a dieci anni fa. Questo significa che chi
sarebbe andato a lavorare a vent'anni circa, si sareb-
be sposato due anni dopo e avrebbe "donato un figlio
al nostro avvenire asfittico", adesso si iscrive all'uni-
versit, compie i 5 anni di studi ( nessuno infatti si
ferma ai primi 3 ) non trova pi lavoro perch le
aziende non offrono lavoro a tutti i laureati, anzi, cer-
cano di solito operai e piccoli impiegati. Quindi si
ritrova a 25 anni, con una laurea che non vale nulla in
termini di conoscenze, senza lavoro perch i laureati
sono troppi e chi ha fatto l'ordinamento "3+2" vale
meno sul mercato dei laureati vecchio ordinamento.
Quindi non si sposa, non fa figli e gli italiani si
estinguono.
Ma i problemi nel mondo del lavoro riguardano
anche gli extracomunitari non solo gli italiani ?
Falso, quanto emerge da recenti studi della regione
Lombardia, quella per intenderci con pi allogeni al
suo interno.
"Nel 2004 gli stranieri senza permesso di soggiorno
[ in Lombardia ] sono il 14 % del totale, contro l'11
% del 2003. Ma intanto diminuiscono i poverissimi e
aumentano gli immigrati con buoni stipendi: il 18 %
guadagna pi di 1.500 al mese. Attualmente gli
extracomunitari in Lombardia sono 650.000, e rad-
doppiano ogni 5 anni. Inoltre gli immigrati a reddito
molto basso, 500 , diminuiscono passando dal 15 %
del 2001 al 5 % del 2004"
A cosa pensano i nostri politici mentre accade tutto
ci ? Riportiamo un interessate intervento, sulle pagi-
ne de "La Stampa", di Livia Turco, ex ministro,
responsabile dell'ingresso di due milioni di immigra-
ti irregolari dal '99 al '01.
"[Titolo] Immigrati, il futuro convivenza. La
Parrocchia di Morozzo [il paese in cui Livia Turco
cresciuta N.d.r.] mi particolarmente cara. L sono
8
stata battezzata, ho ricevuto la prima comunione e la
cresima. L da adolescente e da giovane ho pregato
con molta intensit. Anche Enrico [Il Figlio N.d.r.]
molto religioso. Davanti alla chiesa abbiamo trovato
un banchetto che offriva dolci tipici preparati dalle
diverse famiglie di immigrati e c'erano persone gen-
tili dal Marocco che li porgevano ai morozzesi. La
messa era affollata come sempre. Era celebrata da
Padre Ndasula Nulebo, originario dl Congo. Un
gruppo di senegalesi suonava i tamburi. Ciascuna
comunit ha preso la parola, attraverso il canto e le
preghiere, e cos si sono alternate le invocazioni ad
Allah del cittadino marocchino [] e il canto della
donna brasiliana. "E' stato pi divertente della messa
per la mia prima comunione" [dice il figlio dell'ex
ministro]. Gli immigrati ci sono ma non si vedono
[Evidentemente l'ex ministro ha problemi di vista.
N.d.r.] . Farli conoscere, diffondere la loro cultura, fa
bene a loro prima ancora che a noi [???]. Intanto
proseguono le azioni di inserimento, innanzi tutto dei
ragazzi [allogeni] che dice [il Parroco] don Antonio
dimostrano di avere una marcia in pi dei nostri figli
perch conoscono gi due o tre lingue, si interessano
della storia italiana, hanno uno spiccato senso della
religione, partecipano attivamente alla vita parroc-
chiale. [] La parrocchia si attivata per promuo-
vere il corso di arabo, ogni domenica dalle due alle
sei [ma non era il giorno del signore ? N.d.r.] E' pro-
prio vero che esiste un Dio delle piccole cose e sono
i suoi gesti quotidiani di reciproco riconoscimento a
tracciare il sentiero della convivenza e della cittadi-
nanza".
Leggendo questo articolo ringrazio gli Di di avermi
fatto pagano. Inoltre chi scrive ha grande stima del
cristianesimo medioevale e templare e proprio per
questo vede in queste azioni mortificanti del clero un
segno di blasfemia. Ma vediamo come si muove la
chiesa in altri ambiti legati agli allogeni.
"[Da un recente studio sull'immigrazione a Torino
promosso da un ente filo clericale] emergono dati
che si impongono all'attenzione: al San Luigi di Via
Ormea, il grande, attivissimo, oratorio salesiano di
San Salvario, gli adolescenti stranieri rappresentano
ormai il 75 % del totale dei frequentanti. [] Ma
anche in zone meno interessate dal massiccio inse-
diamento abitativo degli immigrati le percentuali
sono alte "
M.T. Martinego, La Stampa, Maggio 2005
Inoltre non sono pochi i casi di parroci che fornisco-
no documenti falsi per "regolarizzare" gli allogeni.
Poi ogni tanto i mass media fanno finta di accorgersi
del problema immigrazione.
9
Recentemente le TV hanno finto di accorgersi dei
reati compiuti dagli immigrati. Contemporaneamente
per cominciata sui canali televisivi principali la
solita melensa campagna anti razzista fatta di film
anti nazisti, talk show, telefilm e altre amenit.
Peccato per che da anni accadano reati a sfondo ses-
suale perpetrati dagli allogeni, vere e proprie "forze
di occupazione mondialista", nel disinteresse genera-
le e ci fanno credere che il fenomeno sia scoppiato
solo ora.
Nel settembre del 2003 il quotidiano La stampa dedi-
cava un breve trafiletto alla questione:
"[Molti] episodi di violenza nella prima settimana di
settembre a Milano. Una baby sitter sequestrata e
violentata da un gruppo di rumeni mentre tornava a
casa. Tre uomini, un peruviano e due ecuadoriani
hanno violentato una donna di 34 anni. Un egiziano
di 30 anni accusato di aver violentato una ragazzina
di 15 anni. A Milano sono stati 153 i casi di violenze
sessuali a maggiori di anni 14, 55 i casi di minori
abusati, rilevati [] nel 2003"
Chi si occupa di tutelare davvero gli Europei e gli
Italiani da tutto ci ?
Le sinistre: Non solo appoggiano l'immigrazione
incontrollata per poter usufruire di un bacino di voti
e di nuovi iscritti al sindacato ma soprattutto teoriz-
zano, come fa Toni Negri, l'avvento di un tipo umano
indifferenziato frutto del meticciato, che porter a ter-
mine la rivolta del proletariato su scala globale.
Le destre: Il centro destra forza politica in gran
parte immigrazionista che in Veneto, ad esempio, ha
promosso un bonus economico per incentivare la gi
rilevante prolificit degli allogeni.
Le chiese: basti la frase del nuovo Papa; "devono
venire meno le differenze tra le razze".
Il neofascismo: quando non apertamente immigrazio-
nista (per filiazione storica rispetto al fascismo ven-
gono citati i soliti ascari) generalmente anti razzista
e mentre il meticciato si diffonde loro urlano le soli-
te frasi stantie tipo "Viva Cristo Re", "Anche gli ebrei
sono fascisti", "Viva gli Ascari, Viva l'Impero".
Poi, come sempre, spuntano anche i soliti convertiti
all'islam, che portano avanti la loro personalissima, e
falsa, equazione "Immigrati musulmani =
Rivoluzionari"
Chi ha la forza di opporsi a tutto ci ? Tu lettore di
Thule se vivrai ci in cui credi e se non scenderai a
patti con il sistema. Svegliarsi e portare aventi, nel
tempo, il messaggio; essere pronti quando il sistema
croller
10
Africa: Un Continente, Mille Africa: Un Continente, Mille
Ipocrisie Ipocrisie
di Gabriele Gruppo di Gabriele Gruppo
B
Bologna, Giugno 2000, il signor Cherubini
Lorenzo (alias J ovanotti), cantante di professione,
guru terzomondista nel tempo libero, decide di varia-
re dal suo troppo italiota pubblico d'adolescenti
urlanti, facendosi patrono di un improbabile festival
panafricano indipendente in Italia, invitando tutte, ma
proprio tutte, le realt del panorama musicale di que-
sto continente.
Risultato, enorme rissa razziale, con marocchini,
algerini, e maghrebini in genere, che al grido: "Via
sporchi negri!". Invitavano "gentilmente" gli africani
di pelle pi scura a togliersi dai piedi. Ovviamente un
fronte nigeriano, congolese, e di negritudine varia,
rispondeva con lo stesso "fraterno" tono, sfoderando
anche argomenti a serramanico, quale corollario dia-
lettico panafricano. Un incredulo J ovanotti, vista la
mala parata, decideva cos di togliere le terga dal non
troppo quieto palcoscenico, non prima per d'aver
piagnucolato il soccorso della sbirranza bolognese;
precedentemente rifiutata quale servizio d'ordine, nel
timore di urtare, con tale presenza "fascista", la sen-
sibilit degli allogeni in festa.
Questo solo un esempio di palese, bovina ignoran-
za di chi pensa che l'Africa sia "tutta uguale", e che
sia infondo "solo colpa del cattivo uomo bianco",
colonialista sfruttatore e xenofobo, se questi buoni e
simpatici africani non riescono ad esprimere tutta la
loro voglia di pace e fratellanza interetnica e multi-
razziale tanto in Europa, quanto a casa loro nei rispet-
tivi Stati di provenienza. L'Africa per , come ogni
continente, un vasto territorio complesso; esistono
"tante Afriche" culturali, spirituali, economiche, ogni
una con la sua storia, il suo presente e le sue prospet-
tive. In Europa esistono purtroppo solo due visioni,
entrambe errate, ma entrambe accomodanti per la
coscienza della massa.
Troviamo, infatti, chi vede l'Africa nel suo aspetto
turistico/documentaristico. Ore ed ore di ricercati e
ripetitivi filmati zoofili sul modus vivendi delle giraf-
fe e degli ippopotami nei parchi del Kenya, pelose
trasmissioni televisive sulla sensibilizzazione contro
il traffico di zanne d'elefante (poi per la presentatri-
ce di turno ti sfoggia un raffinato bracciale in avorio
la settimana dopo); o pi grezze campagne pubblici-
tarie d'operatori turistici che, sbavando prezzi "strac-
ciati", progettano "vacanze da sogno" in luoghi
incontaminati e folkloristici quali Zanzibar, Malindi,
Sharm el Sheikh (Africa ma non troppo), ecc.. Tutte
cose che fanno sentire all'europeo medio il fascino
dell'esotismo della porta accanto; facile culturalmen-
te, con un paio di documentari visti su National
Geographic o della BBC ci si sente edotti in poco
tempo, ed accessibile economicamente, tanto ormai
basta un finanziamento della banca/strozzino a tasso
agevolato e: "Via! Si parte!!".
11
Questa mentalit da turisti organizzati, di per s gi
becera, va affiancata poi a quella dei "turisti estremi".
Veri e propri imbecilli patentati che, quali infantili
neo esploratori "fai da te", pensano bene di varcare le
sicure ed asettiche maglie di protezione dei "paradi-
si" di propriet dell'industria dei villaggi/vacanza, per
avventurarsi nell'Africa vera; che prontamente li
accoglie non con fiori, canti ed amenit annesse,
bens con una rapina a fil di machete, quando va
bene, o con una bell'esplosione su una mina antiuo-
mo, quando va male.
La seconda, distorta, visione che all'europeo viene
propinata sull'argomento "Africa" quella prove-
niente dai saccenti guru terzomondisti. Questi "signo-
ri" sono i portavoce e i cultori di quello che dovrebbe
essere l'eterno senso di colpa, il passato che non
passa, di noi europei, a causa delle lontane spedizio-
ni coloniali che caratterizzavano la politica estera di
molti Stati del vecchio continente (tra cui l'Italia), nei
riguardi dei popoli africani (e non solo), tra la fine del
XIX e l'inizio del XX secolo. Bene, che il fenomeno
"colonialismo" sia stata una porcata storica, amman-
tata da ogni sorta di giustificazione mendace, un
dato di fatto assodato e, spero, indiscutibile. Sfido
chiunque oggi a tessere le lodi di chi, con la scusa di
portar "progresso", di evangelizzare e di democrati-
cizzare, gettava le basi di un brutale e rozzo sfrutta-
mento economico. Anche coloro che auspicavano che
"la grande proletaria si muovesse" avrebbero fatto
meglio ad accendere il cervello, prima di parlare, visti
anche gli scarsi risultati ottenuti dal nostro paese in
quel periodo e la pesante eredit che ora "noi", nati un
secolo dopo, dobbiamo gestire. S perch oggi tutta
una linea di pensiero, portata avanti dai personaggi
pi svariati e stravaganti, intellettualoidi progressisti,
medici senza frontiere, artisti d'ogni categoria, cri-
stiani dalle pi inquietanti sfaccettature etnomasochi-
ste ecc.; tendono a voler continuamente addossare la
responsabilit della povert africana solo ed esclusi-
vamente sulle spalle di chi, uomo bianco qualunque,
deve confrontarsi ogni giorno con l'invadenza del-
l'immigrazione allogena, di cui la componente africa-
na ne considerevole in quantit e criminosit.
Secondo questo pensiero in fondo "tutti i bianchi
sono colpevoli" del neo colonialismo delle multina-
zionali, poco importa per che tutte le classi dirigen-
ti degli Stati africani, a vario livello, abbiano delle
partecipazioni azionarie di rilievo proprio nelle mul-
tinazionali a torto definite "bianche" o "europee". Un
esempio eloquente l'attuale antagonista dell'uomo
forte della Nigeria il generale Olusegun Obasanjo,
"democraticamente eletto" grazie a clientele etniche
(stranezze africane), cio il vicepresidente Atiku
Abubakar. Questo "simpatico briccone" stato presi-
dente di ben sette grosse compagnie private nigeria-
ne, nonch direttore generale della Nigerian
Universal Bank Ltd.. Oggi casualmente dirige il
"Consiglio Nazionale sulle Privatizzazioni" (National
Council on Privatization) ed ha gi avviato la secon-
da fase del piano di smantellamento delle attivit eco-
12
nomiche statali, con il trasferimento a compagnie pri-
vate nazionali ed estere, collegate a lui ed anche al
Presidente Obasanjo ("democraticamente eletto" in
base a clientele etniche, ci tenevo a ribadirlo), di
societ pubbliche. Manco a dirlo questa "strana cop-
pia" d'amici/nemici vista da Washington e Londra
come un "faro" di democrazia e progresso nella lotta
sia contro il fondamentalismo islamico africano, che
contro ci che resta dell'economia tradizionale detta,
con il tono dispregiativo da economisti rampanti, "di
sussistenza". Il problema che dietro a questo agget-
tivo "di sussistenza" si cela in realt l'unico modello
economico che ha garantito la prosperit degli africa-
ni dall'alba dei tempi ad oggi, cio l'economia triba-
le; quella che per non permette l'accumulo di capita-
li o la speculazione finanziaria, ma che sfamava i
popoli e che avrebbe mantenuto l'Africa indipenden-
te sia dal debito estero sia dagli ipocriti interventi
umanitari delle varie O.N.U. od O.N.G..
Questi significativi esempi bastino per far capire
quanto ormai, tutto ci che concerne la rete di rela-
zioni Occidente/Africa non sia pi inquadrabile n
negli stereotipi del terzomondismo militante, di qual-
siasi provenienza, n in scenari da idillio naturalisti-
co. Quindi non si pu continuare a disinformare la
gente riducendo la complessit di un intero continen-
te a solo due punti di vista fallaci e grossolani. Oggi,
e va detto a chiare lettere, esistono responsabilit ben
precise dell'lite africana al potere; una classe diri-
gente matura, non certo sprovveduta o "vittima" dei
subdoli bianchi e dei loro eserciti mercenari, ma atti-
va in quello che l'attuale, disastroso, assetto del
continente in tutte le sue latitudini. Ci che si pu
ancora imputare alla nostra agonizzante civilt dei
"lumi democratici" e della "scienza esatta" il voler
ostinatamente insistere sul fatto che tutti i popoli del
pianeta possano esser organizzati politicamente ed
economicamente nel medesimo modo; con gli stessi
principi/guida e le stesse dogmatiche parole d'ordine.
L'Africa ci dimostra che la democrazia rappresentati-
va pu essere lo strumento di potere di una trib
dominante sulle altre, e che la tanto vantata economia
mercantile liberista sia semplicemente il modo in cui
poco meno del 20% della popolazione mondiale
possa chiedersi:
"Dove andiamo in vacanza quest'anno?"
Gabriele Gruppo
13
Il Il T Tramonto di un Sogno: ramonto di un Sogno:
France-Afrique France-Afrique
di Gabriele Gruppo di Gabriele Gruppo
S
Se dovessi pensare a qual per me l'essenza del
concetto di "France-Afrique" mi verrebbe subito alla
mente l'immagine, immortalata nel film di G.
Pontecorvo "La Battaglia d'Algeri", dell'ingresso
trionfale dei par francesi ad Algeri nel 1957.
Una folla di coloni europei e di maghrebini francofi-
li salutano l'incedere marziale dei militari giunti per
ristabilire "l'ordine" ed il dominio di Parigi, in quel
tumultuoso angolo d'Africa ancora controllato dalla
republique dei "lumi" e degli "immortali principi
democratici", contraddizioni della storia. L'ovazione
festante dei civili altrettanto in stridente contrasto
con gli occhiali scuri ed il viso truce di questi ultimi
gendarmi coloniali. Quest'immagine simboleggia
l'idea di un potere logoro e desueto che tenta di pre-
servare se stesso con ogni mezzo; con la precisa
volont di annullare la storia, ed i suoi processi orga-
nici di "nascita/sviluppo/morte".
Quando nel 1945, a Yalta, si riunirono i vincitori/scia-
calli del secondo conflitto mondiale, la preoccupazio-
ne strategica di Churchill per l'Europa era quella di
"rimettere in sella la Francia" (parole sue), di modo
d'aver manforte nel contenimento della potenza stali-
niana in Europa, virulenta ed infida. Cos De Gaulle
riusc a ritagliarsi, grazie ai buoni ed interessati
appoggi inglesi, un ruolo nel "club dei grandi" quale
preservatore di quell'idea colonialista borghese che
aveva dominato in occidente per quasi un secolo. Il
problema riguardava l'ormai radicalmente mutato
panorama internazionale, improntato dalla nascente
"Guerra Fredda" tra i due nuovi blocchi geopolitici
U.S.A/U.R.S.S.; in cui le pretese francesi trovavano
sia una marcata ostilit sovietica, che soffiava sul
fuoco dell'indipendentismo dei popoli sottomessi
nelle colonie per trarne vantaggio, sia una scarsa sen-
sibilit degli alleati occidentali, che non condivideva-
no pi metodi cos palesemente ottocenteschi nel
controllo delle sfere d'influenza strategiche.
De Gaulle comprese, dopo le rovinose sconfitte in
Indocina (Dien Bien Phu 7 Maggio 1954) e la dram-
matica escalation algerina, che la Francia non poteva
pi permettersi "figuracce" cos plateali, e che s'im-
poneva un cambio di strategia pi adatto ai tempi
nuovi. Persa cos ogni velleit in Asia, fu l'Africa a
diventare la "nuova frontiera" di quella grandeur di
cui Parigi non poteva fare a meno.
Tra il 1958 (viaggio di De Gaulle nelle colonie fran-
cesi) ed il 1966 (indipendenza del Botswana
dall'Inghilterra), gran parte dei popoli africani si tro-
varono raggruppati in Stati indipendenti, dai confini
14
artificiali, e dalle molteplici difficolt etniche ed
organizzative. Il risultato fu che, accanto ad approssi-
mative strutture politiche, si crearono varchi e spazi
di manovra per il proseguimento di una politica di
sfruttamento delle risorse economiche dei neo Stati
indipendenti. Il concetto era semplice, attraverso con-
tratti/capestro s'imponevano alle lite africane di per-
mettere alle multinazionali straniere occidentali di
gestire tutto ci che poteva essere economicamente
appetibile, dalle miniere alle piantagioni, dalle infra-
strutture al commercio; tutto questo sempre, e
comunque, in nome del "progresso".
Mentre l'Inghilterra per prendeva posizioni politiche
sempre pi defilate, restando nella scia a stelle e stri-
sce, lasciando cos le multinazionali agire autonoma-
mente; la Francia divenne invece attivissima in quel-
lo che fu, e per certi aspetti a tutt'oggi, il suo sogno
di grande potenza nazionalista, l'idea della "France-
Afrique".
Questa vera e propria dottrina neo coloniale ha
accompagnato un gran numero di Stati africani e ne
ha influenzato negativamente il cammino, decretan-
done l'inesorabile sottosviluppo "pilotato". Le inge-
renze politiche ed economiche di Parigi sono innu-
merevoli nel corso dell'ultima met del XX secolo e
varie nella sostanza. Esse vanno dalla torbida storia
della secessione del Katanga, dal Congo ex belga
(1960/1963), alla presa di potere di Mobutu (1965),
quale "paladino dell'unit del Congo" e degli interes-
si francesi. Fino al gran numero di presidenti/autocra-
ti/cleptocrati che, come Mobutu, furono sparsi per
tutto il continente nero nel corso dei decenni post
coloniali.
Ecco alcuni illuminanti esempi:
Eyadma in Togo; oltre quarant'anni di "mandato"
indiscusso, defunto poco tempo fa, ma gi egregia-
mente sostituito dal suo degno figliolo per la "gioia
dei togolesi". Nota a margine, tutti i presidenti fran-
cesi, di qualsiasi parrocchietta politica, definivano
Eyadma "un buon amico".
Bokassa in Centroafrica; dedito al cannibalismo, e ad
altre "delicatezze" quali una smisurata ammirazione
per Napoleone, da cui scatur la sua idea d'autopro-
clamarsi imperatore del suo povero paese, con tanto
d'incoronazione fastosa, dove Parigi non fece manca-
re il suo "tocco di classe".
In Ciad Idriss Deby; che ha preso il posto del sangui-
nario dittatore Hissene Habr, stato recentemente
accusato di comprare armi con i soldi che la Banca
Mondiale ha donato al suo Paese per progetti di svi-
luppo. Non estraneo forse alla crisi in Sudan nella
regione del Dharfur.
Nella Repubblica del Congo/Brazzeville c' Denis
Sasso-Nguesso, protagonista di una sanguinosa guer-
ra civile nella fine degli anni Novanta, durante la
quale i miliziani a lui fedeli, riuniti in un gruppo
armato chiamato Cobra, si macchiarono di numerose
atrocit contro la popolazione civile nella capitale
Brazzaville e nei dintorni.
Theodoro Obiang Nguema invece presidente della
15
piccola Guinea Equatoriale dal 1979, anno in cui fece
uccidere lo zio e sal al potere, diventando per le
organizzazioni dei diritti umani uno dei pi feroci
despoti della storia contemporanea del continente
africano.
El Hadj Omar Bongo del Gabon, un altro di quegli
eterni presidenti coccolati sapientemente da Parigi.
Questo satrapo nero ha, da quando salito al soglio
presidenziale oltre trent'anni fa, la "graziosa" abitudi-
ne di confondere le casse dello Stato con i suoi conti
bancari sparsi per mezza Europa. Cos come sono
disseminate per tutta la Francia e la Svizzera le sue
propriet immobiliari, probabilmente confinanti con
quelle di un altro cleptocrate africano, sempre "buon
amico" dell'Eliseo, il defunto Mobutu, ex dittatore del
Congo/Zaire, nazione dove ha lasciato un indelebile
ricordo di s e della sua visione di "democrazia
all'africana".
Purtroppo per la Francia i tempi cambiano, e la sua
grandeur, favorita e consentita comunque dalla glo-
bale contrapposizione della "Guerra Fredda", di
nuovo diventata pesante, ingombrante e desueta, pro-
prio in ragione della scomparsa del pericolo comuni-
sta dal continente africano. In questi ultimi dieci anni
la "France-Afrique" ha intrapreso, infatti, una fase di
crollo tanto politico quanto economico vistoso ed
irreversibile. Se nel 1960 i soldati francesi in Africa
erano una forza di cinquantamila uomini, oggi ne
restano solo diecimila. In oltre la loro presenza viene
sempre meno apprezzata. Il presidente (a vita) di
Gibuti, Stato affacciato sul Mar Rosso, Omar
Guelleh, non sopporta pi il distaccamento di tremila
legionari, preferirebbe, infatti, un bel gruppone di
marines americani, pagano di pi. In Costa d'Avorio
le cose non vanno meglio. La guerra civile tra il nord
ed il sud del paese ha reso i quattromila figli di
Francia, giunti l in missione di pace, poco graditi alla
popolazione ed al loro capoccia, il presidente
Gbagbo, che ritiene responsabile proprio Parigi della
situazione torbida nel nord ribelle.
Gli Stati Uniti stanno in oltre disseminando i loro
efficientissimi consiglieri militari in ben nove paesi
della fascia sahariana, tutti Stati fino a poco tempo fa
"legatissimi" alla vecchia potenza europea. E mentre
Chirac non trova di meglio da fare che stringere lega-
mi con Mugabe, il padre/padrone dello Zimbabwe,
che gli U.S.A. vorrebbero defenestrare, proprio Bush
fa piovere dollari sui paesi aderenti al Franco CFA
(Franc de la Communaut Financire d'Afrique), di
cui Parigi dirigeva di fatto tutte le scelte operative, e
ad altri "nuovi amici africani" per lo sviluppo demo-
cratico del continente; facendo cos definitivamente
affondare ci che restava del controllo anche moneta-
rio che l'idea "France-Afrique" portava tra i suoi stru-
menti.
Ma il peggio per la Francia ancora da venire; le
esportazioni africane verso gli U.S.A. nel 2004 fanno
segnare un aumento dell'88%, mentre la vecchia
potenza europea alle prese con una recessione eco-
nomica grave, che ne mina ogni velleit di rivalsa. In
16
oltre, a quanto pare, tutto quel codazzo di dittatori e
di tiranni tanto "amici" scoprono ormai il fascino
d'oltre Atlantico, ed incominciano a preferire la
California o le praterie texane, ai palazzoni della
Loira o al Lago di Ginevra. Ingratitudine nera vera e
propria.
Cosa resta quindi dell'idea della "France-Afrique"?
Decisamente poco, e quel poco oltre tutto si sta deci-
samente dissolvendo. La Francia passata da ultimo
gendarme coloniale, nel secondo dopoguerra, a
mestatrice di un politica ambigua fatta dal sostegno
prezzolato a "presidenti eterni" e di ingerenze econo-
miche spacciate col termine "cooperazione e svilup-
po", che hanno portato le economie tradizionali dei
popoli di questi Stati nel circolo infernale del debito
estero e dello sfruttamento liberista ad opera dei gran-
di trust.
Ci che materialmente i francesi potranno ben presto
costatare sar lo scotto, che stanno comunque da
sempre inconsapevolmente pagando, di questa politi-
ca di grandeur cos ostinatamente perseverata.
Migliaia di allogeni africani, provenienti da tutte le
latitudini della "France-Afrique" imperversano ormai
in enormi quartieri autogestiti, ai margini delle loro
citt cos europee e benestanti; disprezzando i bianchi
e le loro leggi, ed arrogandosi ogni genere di diritto e
di libert in nome di un senso di rivalsa razziale, giu-
stificato paradossalmente da una propaganda cultura-
le etnomasochista il cui concetto portante :
"In fondo colpa nostra, siamo noi bianchi che li
abbiamo sempre sfruttati".
Al peggio non c' dunque mai fine.
Gabriele Gruppo
17
Europ Europa Risorgi! a Risorgi!
di Federico Prati di Federico Prati
C
Come etnonazionalisti vlkisch abbiamo il dovere
imperativo di essere innanzitutto buoni Patrioti
Europei.
Abbiamo cio lobbligo morale di difendere le nostre
comunit di Sangue e Suolo, di opporci con tutte le
nostre forze ai mali che da troppo tempo affliggono
lEuropa: limmigrazione allogena, il mondialismo
massonico, la globalizzazione omologante, il mate-
rialismo comunista, il liberismo capitalista.
E solo letnonazionalismo vlkisch sar in grado di
ridare e ripristinare quella grandezza che da sempre
ha caratterizzato lEuropa, la Terra degli Arii.
Dalla Tradizione deriva il vero concetto di Patria ,
che il capo vandeano Charette , in lotta mortale con-
tro i rivoluzionari giacobini, seppe esprimere com-
piutamente: " La Patria per noi sono i nostri villaggi,
i nostri altari, le nostre tombe, tutto ci che i nostri
Padri , hanno amato prima di noi. La nostra Patria
la nostra Fede, la nostra terra, il nostro reMa la loro
patria che cos per loro? Voi lo capite? Loro lhanno
nel cervello, noi la sentiamo sotto i nostri piedi".
Patrioti dunque, radicati nellamore per i Popoli
dEuropa, per le nostre comunit etnonazionali, per
la nostra Tradizione, per la nostra Storia, per la
nostra Fede millenaria.
Ammantati in bandiere millenarie che mai conobbero
la sconfitta: il Leone di San Marco, la Croce di San
Giorgio, il Drap, l'Aquila Tyrolensis, la bandiera di
Lepanto e tutti quei meravigliosi vessilli europei
dIdentit e Tradizione che abbiamo ricevuto dai
nostri Avi come retaggio di tempi gloriosi e che oggi
facciamo garrire di nuovo nel vento impetuoso della
storia.
Il mondialismo, lungi dallessere una invenzione
complottistica, invece progetto di societ comple-
to, organico (elaborato da ambienti massonico-tecno-
cratici ) che portato avanti per tappe progressive
(per renderlo pi digeribile ai Popoli che lo subi-
scono) e che ha come scopo ultimo quello di imporre
ai Popoli un Nuovo Ordine Mondiale fondato sulla
distruzione e sulle macerie dellIdentit etnonaziona-
le e della Tradizione dei Popoli Europei. Un proget-
to preciso che interessa ed interesser ogni aspetto del
nostro vivere.
Massicce invasioni immigratorie, societ multiraz-
ziale, distruzione della famiglia tradizionale, denata-
lit, distruzione delle protezioni sociali, turbocapita-
lismo, sincretismo religioso: questi i tossici ingre-
dienti della ricetta mondialista che precisi ambien-
ti finanziari, politici e religiosi (ci riferiamo in parti-
colare ad associazioni di potere semi-segrete quali
Trilateral, CFR, Bilderberg) esportano per trasfor-
mare (meglio sarebbe dire sovvertire) le nostre
comunit.
18
Un vero e proprio governo occulto che muove dietro
le quinte della politica ufficiale, con potere immenso
per la realizzazione del tanto decantato "villaggio
globale".
Valori di riferimento e di distinzione sociale non
saranno pi l'appartenenza etnica ad una determina-
ta comunit di Sangue e Suolo bens il possesso di
beni materiali. Si passer cio dalla societ dellesse-
re (quella delluomo tradizionale) alla societ del-
lavere (quella dellhomo oeconomicus: l"uomo a
taglia unica"). Per determinare il proprio progetto i
pescecani della massoneria mondialista stanno
seguendo due strade: uneconomica che passa per
l'eliminazione della piccola e media impresa e dei
commercianti (e cio del sistema economico tradizio-
nale), concentrando il potere economico nelle mani
della grande distribuzione e degli ipermercati con-
trollati dalle cosiddette multinazionali; l'altra di tipo
sociale che (attraverso immigrazioni massicce ed
indiscriminate ) punta alla distruzione dei Popoli
affogando la loro identit antropobiologica nei gorghi
della prepotenza dei nuovi venuti. Per quanto riguar-
da laspetto economico l'eliminazione dei piccoli
commercianti e produttori avviene con l'aiuto delle
banche (veri e propri centri dusura con sempre meno
controlli) dei vari Paesi che schiacciano il piccolo
imprenditore con tassi d'interesse elevatissimi sulle
cifre concesse in prestito. Altro elemento che deter-
mina crisi nel settore del piccolo-medio commercio
quel liberoscambismo planetario (cio l'eliminazione
di barriere e protezioni) che mette a confronto il
panettiere di Verona con la multinazionale con i
risultati catastrofici che tutti possiamo immaginare (
e che abbiamo sotto agli occhi) per lossatura econo-
mica europea .
Il risultato che l'impresa o il negozio di medie
dimensioni costretto a chiudere i battenti o a cedere
l'attivit a gruppi finanziari legati alle summenziona-
te multinazionali.
Ma visto che mettere sul lastrico un popolo impadro-
nendosi della sua economia non sempre sufficiente
per annientarne l'orgoglio, il piano mondialista con-
templa una "soluzione finale" anche dal punto di vista
etnico e spirituale: ovvero la distruzione totale di tutti
i vincoli etnici, sociali, culturali, e affettivi che lega-
no ogni uomo alla propria terra e alla propria comu-
nit. La religione, le tradizioni, la cultura legano il
singolo ad un gruppo pi vasto (a partire da quello
familiare fino a quello etno-nazionale), la cui caratte-
ristica quella di essere formato da persone con un
retroterra comune, un idem sentire, la cui funzione
dovrebbe essere quella di proteggere i membri del
cerchio da pericoli esterni. Ma proprio l'esistenza di
queste istituzioni comunitarie fondate su basi etno-
culturali, ostacola i piani dell'alta finanza che mira
all'uomo schiavo della produzione e del consumo fine
a se stesso e che, per ottenere questo tipo di risultato,
deve pescare in una societ snaturata, dominata dal-
l'individualismo e dall'egoismo.
19
Ecco allora gli attacchi alla famiglia tradizionale
(pensiamo allaborto usato come contraccettivo che
ha sterminato milioni di Europei!).
La sinistra mondialista (serva sciocca dei Poteri Forti
e della Grande Finanza Cosmopolita) preme non solo
per il riconoscimento delle coppie omosessuali ma
anche per concedere loro la possibilit di adottare dei
bambini (quando nello stesso tempo si rende difficol-
toso a coppie eterosessuali di liberare tanti bimbi
dalla prigionia degli orfanotrofi). Si vuol dunque far
passare lidea che la procreazione non deve necessa-
riamente passare dall'unione uomo-donna e non
legata al concetto di "famiglia". Al di l dell'aspetto
morale e affettivo c' poi da considerare l'altro fonda-
mentale obiettivo perseguito dai nemici della Natura
che combattono la famiglia: la sua decadenza impe-
disce il normale ricambio generazionale e si ripercuo-
te sulla configurazione demografica dell'Europa: un
continente di vecchi di cui a sentire i filosofi "pro-
gressisti" dovremmo andare fieri. Peccato che poi
questo continente di debosciati forzatamente sterili
debba farsi carico dei milioni di pargoletti che gli
immigrati sfornano a ritmo continuo con l'assenso e i
cospicui sussidi di quegli stessi Stati che sconsigliano
(e praticamente impediscono) ai propri cittadini ori-
ginari di mettere al mondo figli. Un controsenso? No,
perch la diminuzione delle nascite di bimbi europei
e 1'aumento vertiginoso di figli di coppie di invasori
o, peggio ancora, di coppie miste il primo passo
verso la realizzazione della famigerata societ multi-
razziale. Una societ in cui tradizioni, religioni e cul-
ture originarie sono viste come cose estranee, prive di
senso e sostituite da un unico valore: il denaro.
Il mondialismo un vortice infernale dove vedremo
sparire ogni legame etnico-tradizionale e ogni orgo-
glio e dal quale uscir , forgiato nelloscurit, secon-
do la terrificante visione dei suoi ideologi, luomo
nuovo. Luomo nuovo che altro non sar che lapoli-
de perfetto, il consumatore globale, lidiota, senza
sentimenti; intanto nei dorati palazzi dellolimpo
mondialista una ristretta cerchia di potenti gestir
tutto il potere senza pi nessun controllo.
Di fronte a questo fenomeno distruttivo nostro
dovere di etnonazionalisti vlkisch contrapporci!
Con tutte le nostre forze! Tanto pi il nemico pre-
potente, tanto pi degna di essere combattuta sar la
battaglia che ci aspetta!
Federico Prati
Segretario della Associazione Culturale Identit e
Tradizione
20
L Limplosione biologica del implosione biologica del
Sud del mondo Sud del mondo
di Silvano Lorenzoni di Silvano Lorenzoni
N
Nel 1990, un lungimirante autore tedesco, Manfred
Ritter1, scrisse che il terzo mondo era sullorlo del-
limplosione biologica e che il mondo civile non
aveva la possibilit di impedire quellimplosione.
Lunica sua scelta possibile era di essere oppure non
essere esso stesso risucchiato dal vortice. Ma per non
esserne risucchiato, esso avrebbe dovuto voltare le
spalle al terzo mondo. Entrambe queste possibilit,
prospettate da Manfred Ritter, stanno cominciando a
prendere forma adesso, alla svolta del XXI secolo.
Iniziata verso il 1950, lesplosione demografica del
Sud del globo fece s che quelle masse umane passas-
sero dal 20% della popolazione mondiale all80%
circa, verso il 1990. Tale fenomeno fu dovuto non
soltanto, e forse non principalmente, allintroduzione
in quei territori di pratiche e strutture mediche e ospe-
daliere proprie del mondo civile - difatti, lesplosio-
ne demografica l continu anche dopo la decoloniz-
zazione, che determin il collasso quasi immediato di
quelle pratiche e di quelle strutture -, ma piuttosto al
fatto che la colonizzazione aveva provocato la cesura
di certe abitudini che gli indigeni manifestavano da
tempo immemorabile e con le quali contenevano la
loro crescita numerica e mantenevano il proprio equi-
librio con la natura. Erano abitudini che si esprimeva-
no in pratiche anticoncezionali, ma soprattutto nel-
luso indiscriminato dellaborto, dellinfanticidio,
delleutanasia, delluccisione di infermi, di disabili,
di invalidi, di vecchi. E nello stesso modo che
lesplosione demografica del terzo mondo provoc
reali effetti catastrofici, assai probabili sono da consi-
derarsi le conseguenze catastrofiche della sua implo-
sione, una volta che i fattori innescanti abbiano dimo-
strato piena efficacia.
Il punto sullargomento stato fatto nel gennaio
2004, al 36 congresso dellassociazione GRECE2.
In tale occasione, Herv Coteau-Bgarie ha presenta-
to alcune statistiche che indicano come sia in atto un
calo demografico su scala globale, dovuto essenzial-
mente alla ripresa delle epidemie: le malattie, in par-
ticolare lAIDS, stanno ridiventando un fattore essen-
ziale nellandamento demografico umano. Con lec-
cezione della Palestina e dello J emen - ancora fino al
2003 -, tutti i grafici della popolazione mondiale
hanno cessato di avere quella disposizione a pera
caratteristica delle popolazioni in crescita sfrenata
dove c una preponderanza assoluta di bambini, per
assumere quella a salsiccia delle popolazioni in via
di invecchiamento, prodromo di quella a fungo vele-
noso, caratteristica adesso dei paesi civili, dove la
popolazione in massima parte formata da vecchi. E
nel terzo mondo incomincia a esserci, anche l, una
preponderanza di vecchi, perch i vecchi sono meno
propensi a essere colpiti dallAIDS. La relazione di
Herv Coteau-Bgarie riflette comunque tendenze
gi riprese occasionalmente dalla stampa quotidiana
21
ancora alla fine degli anni Novanta. Chi labbia
seguita con una certa attenzione, non avr mancato di
percepire come la crescita numerica del terzo mondo
abbia subto una battuta di rallentamento e forse dar-
resto. Pur se la sua contrazione risulta gi evidente,
lecito pensare che si stia assistendo ai prodromi di
una implosione che - lo si ripete - una volta innesca-
ta proceder quasi sicuramente in modo catastrofico.
Il fattore principale costituito dallAIDS, ma anche
da altre malattie. Ci si pu aspettare che, nellAfrica
nera e nel Sud-est asiatico, numerose patologie
(soprattutto virali) stiano per subire quella mutazione
che permetter loro il passaggio da individuo umano
a umano - invece che solo da animale a umano come
avviene ora -, per divenire in breve tempo dei nuovi
AIDS3. Fenomeni del genere contribuirebbero in
modo decisivo al carattere vorticoso del declino
demografico del Sud del Mondo.
Viceversa, le comunit terzomondiali incistite nel
mondo civile stanno benissimo e la loro crescita
numerica esponenziale: molto superiore a quella
delle popolazioni ospitanti che rischiano, di questo
passo, di esserne travolte a breve termine (poche
generazioni?)4. Il terzo mondo, che nelle sue zone
circumtropicali originarie in via di annientamento
biologico, si trasferisce, per sopravvivere, nel mondo
civile. E nel mondo civile continua a perpetuarsi,
perch qui esso dispone di un sistema produttivo e
sanitario ancora funzionale, da continuare a parassi-
tare. Se dovesse mancare questultimo, anche gli
extracomunitari presenti nelle zone settentrionali e
occidentali del pianeta sarebbero destinati allestin-
zione a pi o meno breve termine: da soli, non ce la
farebbero mai a evitare lo stesso destino dei loro con-
generi rimasti nelle terre di origine5.
E potrebbe esser proprio la presenza degli stranieri a
innescare lo sfacelo di quel vivere civile dal quale
essi stessi dipendono. Sappiamo che non pi del 25%
degli stranieri presenti in Europa risulta funzionale6
alleconomia europea, cos come questa adesso
strutturata. Invece, il restante 75% costituito da
parassiti che rappresentano un peso sociale oppri-
mente e minaccioso. Ma la influenza di questi ultimi
nel campo sanitario ancora pi grave.
Specificamente nel Veneto, il 40% dei finanziamenti
per la sanit assorbito dagli extracomunitari, i quali
compongono forse il 10% della popolazione totale7.
Negli ospedali europei, il 50% dei posti letto destina-
ti alle malattie infettive gi monopolizzato da extra-
comunitari8. E ancora pi indicativo rimane il caso
dellAIDS: esso uno dei tre fattori principali che
stanno determinando linflazione dei costi sanitari
(assieme allinvecchiamento della popolazione e al
prolungamento delle fasi terminali di certe patolo-
gie)9. Eppure, gli europei contraggono sempre meno
lAIDS: in Italia, per esempio, fra gli italiani inter-
vengono attualmente circa 3.000 casi di contagio
allanno, contro i circa 20.000 degli anni Ottanta10
(mentre il numero complessivo dei casi registrati in
Italia di 53.000, 34.000 dei quali gi morti11: que-
22
sti ultimi, presumibilmente, non gravano sulle spese
sanitarie...). LAIDS, in Europa, un fenomeno ades-
so essenzialmente di importazione: le cifre ufficiali
del ministero italiano della sanit indicano che il 15%
degli immigrati terzomondiali in Italia risulta siero-
positivo12 e quindi c da scommettere che le cifre
reali siano almeno il doppio. Con i sieropositivi
extracomunitari arrivano, fra laltro, sempre nuovi
ceppi di virus13. E in Europa ormai lAIDS non pi
ereditato dai neonati14: il contagio dei neonati non si
registra pi grazie allazione di parto cesareo, tratta-
mento della madre con farmaci antiretrovirali e allat-
tamento artificiale. A parte il costo di questi interven-
ti, che sicuramente altissimo e totalmente a carico
del contribuente europeo, ecco un chiaro esempio di
quanto si detto pi sopra: il terzo mondo si trasferi-
sce nel mondo civile per potere sopravvivere e per-
petuarsi.
A questo tipo di notizie si d poca pubblicit, mentre
i mezzi di comunicazione preferiscono dare risalto a
proiezioni che pretendono di indicare tutto il contra-
rio oppure che, interpretate per quel che veramente
dicono, risultano contraddittorie. Come esempio di
questultimo caso, proponiamo un fantasioso prono-
stico proveniente dagli Stati Uniti dAmerica15:
secondo esso, nel 2050 ci saranno sul pianeta quasi 9
miliardi di bipedi, dei quali solo il 4% sar nei
paesi avanzati e il rimanente 96% ammassato nel Sud
del mondo, soggetto alla fame e alle malattie, soprat-
tutto a una pandemica sieropositivit. Non assoluta-
mente chiaro come una situazione del genere possa
essere raggiunta. Gli stessi organismi internazionali
ci assicurano infatti che i sieropositivi possono esse-
re oggi contati in diecine (non in centinaia) di milio-
ni, e sostengono pure che lAIDS la quarta causa di
morte nel mondo16 e che nellAfrica subsahariana
l80% dei minorenni sono orfani perch i loro genito-
ri sono morti di AIDS17.
Agisce una logica perversa dietro questa disinforma-
zione e a questo occultamento della verit, che obbe-
disce a un fatto: lesistenza di quelle masse larvali,
pullulanti e infette, divenuta una necessit del
mondo contemporaneo, intossicato da ideologie uma-
nitarie - e anche quando il terzo mondo sar sprofon-
dato nel vortice della dissoluzione, e fino a tanto che
quelle ideologie continueranno a prevalere, esso con-
tinuer a esistere, per forza, sia pure di unesistenza
virtuale fabbricata dai mezzi di comunicazione di
massa.
I marxisti puntano ora pi che mai sulle masse terzo-
mondiali dimportazione per assicurarsi il potere
politico futuro, perch saranno gli immigrati terzo-
mondiali a formare, secondo loro, il futuro serbatoio
di voti progressisti. Gi negli anni Venti, fra i primi
bolscevichi, cera chi assicurava che la leva per far
saltare il mondo borghese sarebbe stata costituita
dalle masse di colore - ma questo tipo di previsioni si
riferiva, allora, soprattutto allAmerica. Adesso, inve-
ce, che la cosiddetta lotta di classe fallita in tutto il
mondo civile, le sinistre, per cercare di non scom-
23
parire, puntano sulla creazione di un nuovo sottopro-
letariato miserabile, che sar formato da extracomu-
nitari di importazione, contrapposto a quel che rimar-
r della popolazione europea autoctona. Il fondo dal
quale viene la materia prima per la fabbricazione di
questo nuovo sottoproletariato il terzo mondo - per
cui la sua scomparsa taglierebbe le gambe alla sini-
stra. Ne segue che esso per la medesima una neces-
sit vitale.
S gi detto che, secondo le tendenze attuali, si
intravvede la possibilit che il terzo mondo, importa-
to in quello euroccidentale e nordamericano attraver-
so tutta una rete di complicit e di protezionismi,
minacci di travolgerlo e di annientarlo. Herv
Coteau-Bgarie pessimista, ma ricorda, concordan-
do con il geopolitico J ordis von Lohausen18, che la
storia il regno dellimprevedibile. E, a ben vedere le
cose, niente poi tanto pazzesco come laffermazio-
ne che la storia <<abbia un senso>>: il futuro asso-
lutamente aperto, e a fare la storia sono sempre stati
e sempre saranno gli uomini - almeno fino a quando
rimarranno uomini in piedi.
Silvano Lorenzoni
Presidente della Associazione Culturale Identit e
Tradizione
1 Manfred Ritter, Sturm auf Europa, Hase und
Koehler, Mnchen, 1990.
2 Herv Coteau-Bgarie al 36 colloquio annuale del
GRECE, Parigi, 18 gennaio 2004. Un ottimo riassun-
to in italiano del suo intervento stato pubblicato dal
mensile Orion,Milano, febbraio 2004.
3 Cfr., per esempio, Libero, Milano, 24 agosto 2003.
4 Herv Coteau-Bgarie, cit.
5 Cos si espresse anche Guillaume Faye, nel suo
libro (di recente sequestrato in Francia)
La colonisation de LEurope, LAencre, Paris, 2000.
6 Funzionali non significa indispensabili. Con un
sistema sociale e politico diverso dallattuale,
anche leconomia verrebbe articolata in modo da
non avere necessit di alcun extracomunitario.
7 Notizia appresa dallautore alla Scuola Quadri della
Lega Nord a Verona, il 4 dicembre 2004.
8 Cfr., per esempio, La Padania, Milano, 28 maggio
2002.
9 A. M. Giacomin, Welfare comunitario, opuscolo
della Lega Nord, Milano, agosto 2002.
10 Cfr. La Padania, Milano, 19 novembre 2004.
11 Cfr. Il Giornale, Milano, 31 luglio 2004.
12 Cfr. La Padania, Milano, 24 novembre 2002.
13 Cfr. La Padania, Milano, 29 novembre 2003.
14 Cfr. La Padania, Milano, 25 giugno 2003, nonch
lopuscolo della Bundeszentrale fr gesundheitliche
Aufklrung, AIDS von A-Z, Kln, 2004.
15 Cfr. La Padania, Milano, 18 agosto 2004.
16 Cfr. Il Giornale, Milano, 31 luglio 2004.
17 Cfr. La Padania, Milano, 10 dicembre 2004.
della missionaria, Minimum Fax, 1997.
18 J ordis von Lohausen, Mut zur Macht, Vowinckel,
Berg am See, 1979.
24
S Sp part arta a
di di A Avat vatar ar
S
Sparta significa la "sparpagliata" e oggi avr si e no
cinquemila abitanti.
E' rimasto ben poco di quella stupenda stirpe dorica.
Ma un tempo, un uomo, un legislatore, in questa citt
cre un sistema sociale che rimarr alla storia,
appunto il sistema "spartano".
Il suo nome era Licurgo. In quel tempo su una massa
di trecentomila anime pelagiche o mezzo achee
dominava la minoranza guerriera dei trentamila con-
quistatori dorici, aldil di quelle montagne solo
Atene rimaneva immune alla loro avanzata.
A Sparta gi esisteva una struttura aristocratica, in cui
era la Stirpe Dorica a detenere il comando, ma
Licurgo aggiunse delle fondamentali linee educative.
Sulla sua figura storica si irradia un alone di mistero,
si dice che sia vissuto circa novecento anni prima
della nascita di Cristo. Non era un Re ma fu lo zio
nonch tutore del giovane sovrano Carialo. Licurgo
and a trovare il modello della sua costituzione a
Creta, quando torn annunci che era stato l'oracolo
di Delfi a suggerirgliela in nome degli Dei.
Una sera Licurgo parlava agli Spartani della sua legi-
slazione, e un giovane di nome Alcandro lo colp con
una pietra su un occhio, fu lui stesso a sottrarlo alla
furia della folla e lo port con lui a cena, punizione
che non si sarebbe aspettato nessuno. Durante la notte
spieg al feritore perch intendeva dare a Sparta delle
leggi cos dure, cos, convinse Alcandro che divenne
il suo pi fedele propagandista. Storie simili si ripete-
ranno anche con altri "tiranni" della storia.
Le sue leggi divennero in poco tempo la consuetudi-
ne e formarono tutto il costume di quel popolo.
Bastano le sue stesse parole: "Le mie leggi sono il
disprezzo del comodo e del piacevole", cos annunci
alla folla: "Partir per Delfi, voi dovete mantenerle in
vigore fino a che io non torner". Arrivato a Delfi si
chiuse in un tempio e si lasci morire di fame, cos le
sue leggi rimasero per sempre valide.
Il sistema politico era gestito da una diarchia in modo
che un re potesse vigilare l'altro e il Senato si doveva
occupare delle loro possibile diatribe, questo era
composto da ventotto membri tutti al di sopra dei ses-
santenni. Quando moriva un senatore i candidati alla
successione sfilavano nell'aula in fila indiana, veniva
eletto chi riceveva i migliori applausi. Al Senato sot-
tostava l'Assemblea e a questa una Camera a cui
accedevano tutti i cittadini con un'et al di sopra dei
trent'anni, era essa a nominare i cinque efori, ossia i
ministri che dovevano applicare la legge, ma non era
tanto questo a darli quel carattere che differenziava
Sparta dagli altri stati dell'antichit. Ma furono le
regole ascetiche e guerriere con cui si doveva educa-
re la giovent. Si detto che Sparta non aveva un
esercito ma lo era. I Cittadini non si dovevano dedi-
care all'industria e al commercio ma dovevano riser-
varsi solo per la politica e la guerra. Era vietata l'im-
25
portazione dell'argento e dell'oro e anche le monete
furono sempre e solo di ferro.
Quando nasceva un bambino, questo veniva esamina-
to da una commissione governativa, i minorati fisici
erano soppressi lanciandoli dal picco del Taigeto, gli
altri venivano fatti dormire all'aperto anche d'inverno
in modo che solo i pi robusti e atti alla resistenza
potessero sopravivere, e chi sposava una donna poco
fertile pagava una multa. Non vi era posto per nessun
tipo di morale "mediterranea" e il marito doveva
dolersi se la moglie lo tradiva con uno pi alto e forte
di lui. Licurgo disse che la gelosia in questa casi era
ridicola e immorale.
Il bambino a sette anni andava a vivere nel collegio
militare dove veniva istruito a spese dello Stato, in
ogni classe era nominato un paidonomos, e questo
doveva essere il pi rispettato, il pi forte e il pi atto
al comando, veniva cos applicato il fuhrerprinzip .
Le loro menti non erano occupate con inutili nozioni,
dovevano saper leggere, scrivere e conoscere la sto-
ria dei loro Avi per emularne le gesta. Cantavano in
coro nelle loro lunghe marce, era amata la musica,
come era amata nella Prussica del secolo scorso. Ci
fu un tempo in cui si cerc si importare stili musicali
stranieri, ma gli efori lo impedirono.
La vita militare dello spartano continuava fino ai
trent'anni, senza mai conoscere n il letto n le altre
comodit domestiche. A questa et doveva tornare a
casa per sposarsi.
Nelle palestre di sparta giostravano nude le ragazze
che cos non avevano segreti da nascondere ai guer-
rieri che sceglievano la pi florida e sana. Il celibato
era punito con la nudit anche d'inverno e doveva
cantare un inno in cui riconosceva di aver disobbedi-
to alla legge.
Si mangiava tutti insieme nella mensa pubblica, fino
ai sessant'anni, qui la dieta era rigorosa e chi ingras-
sa oltre un certo limite veniva mandato al confine, i
borghesi ingrassati di oggi si troverebbero assai male.
Ogni lusso era un oltraggio alla societ.
A Sparta vivevano trecentomila servi di trentamila
Dori. Un sibarita and in visita ed esclam : "Sfido
che gli Spartani sono bravi soldati. Facendo questa
vita che paura possono avere di morire?"
Platone esalter la grandezza di Sparta.
Le mamme salutavano i propri figli che partivano per
la guerra con un ritornello che faceva: "Torna sullo
scudo o sopra di esso", perch lo scuso era cos
pesante che per fuggire occorreva buttarlo via, e in
caso di morte serviva da bara.
La forza centripeta della sua societ e i suoi eroici
costumi la tennero in piedi pi di Atene.
I Dori, questa stirpe nordica discesa dal baltico fon-
darono una potenza militare che per secoli fece tre-
mare di paura i suoi vicini, e il perch essi si diedero
tale forma sta nelle corde che suonavano nella loro
anima. Essi diramandosi per la Grecia furono i fauto-
ri della cultura ellenica, cultura che ancora oggi ci
illumina e ci irradia in tutta la sua grandezza, e se noi
oggi uniamo la luce dell'ellenismo con la potenza
26
dello spirito germanico vediamo l'Europa della
Tradizione, e cos otteniamo di fronte a noi il pi
sublime simbolo della Bellezza.
Roma fu degna di Sparta? Certo conosciamo la Roma
dei Patrizi della Repubblica, ma questa non la
Roma dell'impero, di quell'impero che di fatto non
tenne mai alla conservazione di una identit romana,
chiunque poteva essere cittadino romano. Resta certo
il Mito della Roma che pi amiamo, ma allora qui
urge una distinzione, a cui non ci si pu sottrarre. E'
una discussione che ha impegnato negli anni tanti
studiosi e pensatori, stata spesso fonte di forti dia-
tribe, e ancora c' da discuterne. Non credo per che
uomini della Tradizione possano dubitare del fatto
che la prima Sparta rimane come un candido fiore di
fronte al caos tenebroso dell'ultima Roma, e questa fu
tale perch all'Impero si prefer poi l'imperialismo.
27
Il Cinghiale e lOrsa Il Cinghiale e lOrsa
di di Alain Alain
I
Il cinghiale e l'orsa sono due simboli di origine iper-
borea. Il cinghiale rappresenta l'autorit spirituale dei
Druidi, mentre l'orsa il potere temporale dei
Cavalieri. Caste equivalenti a quelle indiane dei bra-
mani e dei kshatriya. Oggi noto che la civilt celti-
ca rappresent il punto di passaggio e di unione fra la
tradizione iperborea e l'Atlantide, "sostituto" del cen-
tro originario. Anche la tradizione ind deriva da
quella primordiale e iperborea (Veda) e il cinghiale
presente e vivo come varha, ovvero la terza delle
dieci manifestazioni (avatra) del dio Vishnu nel
ciclo attuale (manvantara); e l'intero ciclo della mani-
festazione del nostro mondo (kalpa) definito come
vta-varhakalpa, ovvero "ciclo del cinghiale bian-
co". Per questo la terra sacra polare fu anche chiama-
ta Vrh, cio "terra del cinghiale". Quindi il cin-
ghiale simbolo spirituale e segno dei Druidi che
vivevano il loro ministero in isolamento, nel ritiro
nella foresta, come gli ind, proprio come questo sel-
vaggio animale. Vrh anche un aspetto della akti
(sposa) di Vinu (sua terza manifestazione) e dato il
carattere solare di questo dio, la cosa ci riconduce alla
"terra solare" o "Syria" primitiva, che un'altra delle
designazioni di Thul iperborea, cio del centro spiri-
tuale primordiale. La radice var, quindi, del nome
sanscrito cinghiale nelle lingue del Nord si ritrova
nella forma bor e quindi, l'equivalente di Vrh
"Borea", mentre il termine "Iperboride" fu usato solo
dai Greci quando ne ebbero gi perso il senso. Vara
anche significato di elezione per cui la regione aveva
il senso di "terra degli eletti", "terra dei santi", "terra
dei beati".
Anticamente il cinghiale rappresentava la costellazio-
ne dell'Orsa Maggiore (anche chiamata della bilancia
o tul, quindi si ritorna alla Thul). Questa sostituzio-
ne dei nomi espresse la lotta fra il cinghiale e l'orso,
nella rivolta del potere temporale civile contro i rap-
presentanti spirituali. "Borea" divenuta da "terra del
cinghiale", "terra dell'orso" durante il predominio dei
kshatryia al quale mise fine Parau-Rma, secondo la
tradizione ind. In quel periodo l'Orsa maggiore ebbe
il nome di sapta-riksha, dove riksha il nome dell'or-
so come in celtico arth, in greco arktos e in latino
ursus. Le sette stelle dell'Orsa erano le sette luci
dimora simbolica dei sette Rshi che trasmisero la tra-
dizione. In seguito lo stesso nome fu passato alle sette
stelle delle Pleiadi, nel periodo di Atlantide ed infatti
le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante, chiamate
anche le Atlantidi. La rivolta dei kshatryia in Grecia
fu espressa dalla caccia al cinghiale di Calidone e
quel cinghiale era bianco. Atalanta sarebbe stata
nutrita da un'orsa e questa rivolta sembra inquadrarsi
in Atlantide, quindi. Il nome Calidone lo ritroviamo
nel nome dell'antica Scozia, ovvero Calidonia, paese
dei "Scaldi" o "Celti". Ma i due simboli del cinghiale
e dell'orsa non furono solo in lotta, ma si affiancaro-
no anche come nel caso del potere spirituale del
Druido Merlino e del potere temporale di Arturo.
Merlino, il cinghiale, non ucciso nella foresta ma
solo addormentato da una potenza femminile, mentre
Arturo ha un nome che deriva da quello dell'orso, arth
(come la famiglia McArth appartiene ad un clan guer-
riero).
28
Il Mondialismo Il Mondialismo
di di Alecava Alecava
Da qualche anno tutti i sedicenti antagonisti di
destra e sinistra urlano la loro rabbia contro il mon-
dialismo. Ma cosa vogliono indicare con questo
nome?
Il mondialismo una strategia di controllo totale su
Stati, Nazioni, Popoli. E' onnipresente nessuno pu
distaccarsi dalla sua presenza. E' una strategia del
Grande Capitale per occupare tutti gli spazi delle
nostre vite quotidiane.
I fautori del mondialismo si dichiarano favorevoli al
libero mercato ma la realt ben diversa: pochi oli-
gopoli (leggi: multinazionali) tiranneggiano l'intero
sistema industrial-finanziario.
Da un punto di vista geopolitico l'obbiettivo ben
definito: la nascita di un governo unico planetario
con diritto d'intervento in ogni parte del globo. Chi
contesta questo diritto bollato come antidemocrati-
co e amico dei terroristi (termine con cui bollano i
resistenti patrioti irakeni, afghani, palestinesi e tutti
gli altri popoli che si oppongono al loro dominio).
Purtroppo il mondialismo soprattutto una filosofia
basata sull'individualismo, l'edonismo, il consumi-
smo. La cosa pi triste che questa aberrante conce-
zione di vita ha ormai contagiato l'intera Patria
Europea. Chi osa parlare ancora di Onore,Coraggio,
Lealt schernito come retrogrado e reazionario. Il
sol dell'avvenire non pi rosso ma diventato
verde, come il colore del dollaro!
Il mondialismo il nemico giurato di ogni specificit
etno-culturale. Al mondo esiste una sola civilt degna
di questo nome: quella americana. E' suo dovere
esportare ovunque i suoi valori come atto dovuto del
Destino Manifesto di questa Nuova Israele terrena.
Bisogna abbattere ogni razza per la creazione dell'uo-
mo-consumatore. Tutti uguali e intercambiabili con
gli stessi gusti e desideri (e ovviamente senza idee di
alcun tipo).
Il mondialismo anche antiecologista non gliene
frega niente dell'ecosistema. L'unico interesse il
denaro ed per questo che il suo braccio armato, gli
Stati Uniti d'America, non hanno firmato il protocol-
lo di Kyoto. Se arriver la distruzione non ci sono
problemi: i ricconi si trasferiranno su Marte, per tutti
gli altri amen.
E' per tutti questi motivi che il nostro impegno prin-
cipale deve essere combattere questa piovra che
allunga i suoi tentacoli sulla nostra esistenza fin dalla
nascita. Per riuscire in questa impresa altres neces-
sario creare un fronte comune con tutti i veri opposi-
tori del mondialismo, al di l delle differenze ideolo-
giche, etniche e religiose. L'impegno che ci attende
molto gravoso ma di una cosa sono certo: IL DOMA-
NI APPARTIENE A NOI!
29
T Tratto da V ratto da Vicoli di S icoli di Storia toria
di Lodovico Ellena di Lodovico Ellena
IL FASCINO DELL'IRRAZIONALE E DEL-
L'ONIRICO
O
Ogni singolo aspetto del nazionalsocialismo ha
quindi un suo lato "oscuro", una parte ancora tutta da
spiegare razionalmente quando non proprio ancora da
indagare a fondo. Tutti quelli che conobbero da vici-
no il Fuhrer, lo descrivono infatti come un uomo
assolutamente fuori dal normale, non ordinario, cos
come la stessa ostetrica che ne not immediatamente
gli "strani occhi azzurri" non appena questi nacque;
ma anche gli uomini a lui pi vicini, da Goebbels ad
Himmler, da Speer ad Hess, o da Rosenberg a
Goering non furono da meno. Una incredibile conca-
tenazione di eventi ha portato una ristretta cerchia di
uomini a gestire un potere straordinario, uomini che
nel loro bagaglio culturale avevano variegati riferi-
menti che andavano da Helena Blavatskij a Rudolf
Steiner, da Richard Wagner a Ren Gunon, per giun-
gere addirittura ad un Aleister Crowley (cacciato
dall'Italia da Mussolini nel 1923 per pratiche di
magia nera: Crowley infatti, tra i suoi abusi di alcool
ed eroina ed eccentricit di ogni genere, aveva addi-
rittura preso a defecare su tappeti in quanto riteneva
sacri i suoi escrementi). Tra le tante "attrazioni fatali"
del Fuhrer, artista non accettato dall'Accademia vien-
nese in quanto ritento non idoneo, non poteva comun-
que mancare anche un fobico interesse per pittura e
scultura. Nel caso della pittura, arte praticata in gio-
vent soprattutto per "sopravvivenza alimentare" dal
futuro Fuhrer e di cui restano ancora alcune opere,
Hitler aveva una vera e propria ossessione verso un
particolare quadro, ovvero "L'isola dei morti" dello
svizzero Arnold Bocklin. Singolare il fatto che lo
stesso quadro affascin profondamente anche Lenin,
tanto che questi ne colloc una versione (Bocklin ne
fece ben quattro) addirittura nella sua stanza da letto.
Il quadro venne dipinto nel 1880 ed un'inquietante
rappresentazione di un'isola illuminata da una luce
irreale, verso la quale, su di un mare assolutamente
immobile, una barca condotta da una sorta di fanta-
sma bianco si dirige. Sembra che Bocklin si fosse
ispirato per quest'opera al cimitero acattolico di
Firenze, ma non ci sono prove in merito, certamente
invece facile scorgere una notevole "assonanza"
con l'isola di Heligoland, altro luogo misterioso lega-
to al nazionalsocialismo. Hitler comunque volle il
quadro nel proprio studio, e quando si rec a Firenze
il 9 maggio del 1938, nei pressi del cimitero a piazza-
le Michelangelo "si ferm in silenzio a guardare i
cipressi e poi disse ad alta voce: Finalmente, final-
mente capisco Bocklin"(20). Il quadro certamente
suggestivo ed affascinante, quasi una sorta di inno al
mistero della natura che, con rune, solstizi e vegeta-
rianesimo, era una sorta di religione non scritta, ma
assiduamente praticata da Hitler ma anche e soprat-
30
tutto da Himmler. L'isola dei morti, si diceva, ricorda
invece con il suo misterioso fascino onirico l'isola di
Heligoland, luogo in verit piuttosto tenebroso situa-
to nel Mare del Nord, dirimpetto alla citt di
Amburgo ed alla foce dell'Elba. Essa fu teatro di
alcune azioni militari, sia nella prima guerra mondia-
le che nella seconda, quando in quest'ultima occasio-
ne fu nuovamente fortificata al fine di utilizzarla
come base per i sommergibili: ci che per la rende
misteriosa un fatto in particolare. Quest'isola infat-
ti, venne considerata dai nazisti una sorta di luogo
magico, circondato da cos impenetrabili segreti che
ancora non si conoscono, tanto che, per qualche
altrettanta oscura ragione, nel 1949 a quattro anni dal
termine della guerra gli inglesi la bombardarono cer-
cando in tutti i modi di cancellarla fisicamente dalla
faccia della terra. Mai nessuno ha saputo dare spiega-
zioni a questi fatti, tanto che l'isoletta formata da alte
coste in rapido regresso per l'incessante erosione
delle onde, resta muta custode di uno degli ultimi
segreti legati al Terzo Reich; solo per nel 1952 essa
torn territorio tedesco. Le societ segrete che furono
alle origini del nazionalsocialismo quali la Thule, la
Loggia del Vril o la stessa organizzazione Ahnenerbe,
si dispersero quindi nel pi fitto dei misteri legati
appunto a tutta questa vicenda, lasciando comunque
ancora aperti molti interrogativi, che vanno dai pi
intimi segreti legati alla stessa persona di Hitler, fino
alle mille domande legate ai suoi collaboratori e allo
stesso profondo inconscio del popolo che lo volle
come capo assoluto. Quel che per resta assoluta-
mente fuori da ogni dubbio la singolarit, l'eccezio-
nalit se non la vera e propria unicit di questi venti
anni della storia occidentale, comunque essi vengano
considerati.
1) Ron Rosembaum, "Il mistero di Hitler", ed.
Mondadori, Milano 1999, pag. 51.
2) Ron Rosembaum, op.cit., pag. 52.
3) Gian Franco Ven, "La vita di Hitler", Alberto
Peruzzo Editore, Milano 1986, pag. 13.
4) Marco Dolcetta, "Il nazismo esoterico", Ed. Hobby
& Work, 1994.
5) Marco Dolcetta, ibidem.
6) Ron Rosembaum, op.cit., pag. 55.
7) Marco Dolcetta, ibidem.
8) Bernard Michal, "Himmler", Ed. di Cremille,
Ginevra 1970, pag. 127.
9) Giorgio Galli, "Hitler e il nazismo magico", ed.
Rizzoli, Milano 1989, pag. 123.
10) Vittorio Macioce - Carlo De Luca, "Seconda
guerra mondiale", Ed. Hobby & Work, Monza 1997,
pag. 36.
11) Claudio Veltri, "Lenin, lo stregone", "L'Italia",
Roma 1993, pag. 54.
12) Nigel Pennick, "L'oracolo delle rune", Ed.
Armenia, Monaco 1990, pag. 111.
13) Roberto Salvadori, "La citt della follia", Storia
& dossier, ed. Giunti, Firenze 2002, pag. 25.
14) Nigel Pennick, op.cit., pag. 19.
31
15) J ulius Evola, "Simboli della tradizione occidenta-
le", Ed Arthos, Carmagnola - To, 1977, pag. 100, 102.
16) Giorgio Galli, op. cit., pag. 112.
17) Alfredo Castelli, "Enciclopedia dei misteri", Ed.
Mondadori, Milano 1993, pag. 136.
18) Marisa Camoirano, "Notizie sulla chiesetta S.
Maria Assunta di Isana", Livorno Ferr. 2002.
19) G. Franco Ven, op. cit., pag. 214.
20) Francesca Di Rocco, "Sognare sull'Isola dei
morti", "Area", Roma 2002, pag. 70.
******
HIMMLER E LE SS
I
Il mistero sembra comunque essere una costante su
tutto il percorso della vicenda legata al Terzo Reich,
tanto che autorevoli studiosi hanno per questo usato
termini come "magico" o "occulto" o "esoterico" o
"segreto", quando non addirittura "metafisico". Certo
il fatto che, comunque lo si guardi, il nazismo gra-
vido di situazioni che sfidano la razionalit, tanto in
alcuni episodi legati alla propria quotidianit, quanto
nella sua stessa costruzione organizzativa o intellet-
tuale: su tutti il caso delle SS. Heinrich Himmler
organizz infatti questo corpo paramilitare con una
intricata ritualit, che soltanto in questi ultimi anni
lentamente venuta alla luce, rivelando particolari
inquietanti: due nomi su tutti, il castello di
Wewelsburg e le Externsteine. Si tratta di due luoghi
relativamente vicini, nei pressi della foresta di
Teutoburgo dove Arminio nel 9 d.C., riunendo varie
trib germaniche sconfisse le legioni romane di Varo:
un'enorme statua voluta da Bismarck rievoca infatti
questo evento attirando migliaia di visitatori, compli-
ce anche la bellezza del luogo immerso in un profon-
do verde. Anche nel caso di Arminio e Varo di que-
sti ultimi tempi la scoperta del luogo esatto dove
avvenne lo scontro, grazie ad una fortunata ricerca
effettuata con il metal-detector di questo luogo rima-
sto sconosciuto per circa due millenni. importante
sottolineare che questa data e questo luogo sono una
sorta di "punto zero" della storia tedesca, e forse pro-
prio anche questa - tra le altre - ragione port
Himmler ad eleggere questa zona, gravida quindi di
significati per le sue SS. Il castello di Wewelsburg
comunque particolare fin dalla sua singolare forma,
forma a punta come se si trattasse di una freccia o di
una lancia, che molti hanno voluto interpretare come
l'esatta riproduzione della lancia del pretoriano
Longino, quella stessa che il romano utilizz per feri-
re al costato Cristo morente sulla croce. Questa lan-
cia, oggi conservata a Vienna nel palazzo Hofburg, fu
tra le altre una vera ossessione hitleriana, tanto che il
Fuhrer stesso ne entr personalmente in possesso nel
marzo del 1938 durante l'annessione dell'Austria alla
Germania; ormai ben noto che Hitler fosse fatal-
mente attratto dagli oggetti pi sacri della cristianit
quali, ad esempio, il Sacro Graal, e la scelta quindi di
quel castello a pianta "esoterica" non poteva essere
luogo migliore per creare una scuola di addestramen-
to delle selezionatissime SS guidate da Himmler.
32
Oggi il luogo un museo molto interessante della sto-
ria geologica ed archeologica della zona nonch della
permanenza della "scuola" himmleriana durata dal
1934 al 1945 ma, al visitatore attento, un particolare
non potr non attirare l'attenzione: si tratta del sotter-
raneo della torre pi grossa, luogo in cui in una tetra
stanza rotonda avveniva uno dei rituali pi sconcer-
tanti di iniziazione delle aspiranti SS. Su questo posto
sono comunque scarse le informazioni che vengono
fornite in loco; si sa invece che proprio in quel sotter-
raneo circolare, altres detto "Walhalla", su dodici
gradini collocati all'estremo del circolo nel cui centro
ardeva un fuoco sacro che "sfumava" verso una grata
a forma di svastica sul soffitto, venivano a collocarsi
gli aspiranti giovani ariani che, tra le altre cose, beve-
vano gocce del sangue di Hitler(7). Una recente inter-
vista rilasciata dalla dott.ssa Kirsten J ohn-Stucke,
storica e ricercatrice particolarmente attenta alle
vicende legate a Wewelsburg, ha permesso inoltre di
venire a conoscenza di altri dettagli legati appunto a
questo sotterraneo. Si tratta del fatto che l'acustica
della sala tale da creare un particolare e suggestivo
effetto sonoro, cos sensibile che dal centro della sala
stessa ogni suono veniva amplificato, compreso il
"rumore" del fuoco; altro particolare degno di nota, il
fatto che al centro del salone un residuo di una tuba-
zione di gas resta al presente. Nulla fu lasciato
comunque al caso; la stessa luce proveniente dal-
l'esterno tramite alcune finestre, era orientata in modo
di confluire esattamente al centro, creando cos una
sorta di clima "sacrale" a cui gli iniziandi dovevano
appunto sottostare, soprattutto durante le commemo-
razioni delle SS morte. Altro dettaglio fornito sempre
dalla ricercatrice storica ("Hera", n 37, pag. 42), il
fatto che il castello si chiamasse anche Graalsburg, in
quanto si diffuse l'idea che per un certo periodo nien-
temeno che il Graal fosse rimasto proprio a
Wewelsburg: ipotesi peraltro smentita dalla stessa
ricercatrice, che comunque sottolinea che l'idea
popolarmente pi diffusa di quel che si pu credere.
Il castello ospitava permanentemente dozzine di que-
sti soldati asceti, che per poter essere ammessi al
corpo dovevano avere una serie impressionante di
requisiti, ad esempio se ne controllava l'albero genea-
logico fino al 1750, o occorreva essere senza neppu-
re un dente otturato. "In dieci anni Himmler ha fatto
della S.S. la spina dorsale della Germania hitleriana.
L'ordine nero regna dappertutto nel paese ed soste-
gno sia del partito che dello Stato. Mai, in cos pochi
anni, un uomo politico riuscito ad impossessarsi del
potere e a trasformare l'aspetto di una nazione. Dietro
Hitler c' Himmler che d alla Germania nazista quel-
l'aspetto sinistro, inquietante, diabolico"(8). La cosid-
detta "cattedrale esoterica" di Wewelsburg aveva
inoltre una tavola rotonda con tredici posti per i com-
mensali (di cui qualche suppellettile resta al presen-
te), ovvero per Himmler e per i suoi dodici apostoli;
superati tutti i riti previsti, gli adepti potevano quindi
indossare la divisa nera con il teschio d'argento: nelle
intenzioni naziste, Wewelsburg sarebbe divenuto il
33
centro del mondo dal quale si sarebbe irradiato il
potere ed il nuovo ordine mondiale rappresentato
appunto dalle SS. Questi aspetti "sotterranei" dell'or-
ganizzazione politica del Terzo Reich, restano
costantemente sullo sfondo storico e, grazie a studi
sempre pi perfezionati e documentati, riemergono
ormai puntualmente, tanto da far affermare che "nulla
pu essere aggiunto alle puntualizzazioni storiografi-
che in merito. ma vi sono ancora questioni aperte pro-
prio dal punto di vista storico. E quella della cultura
occidentale occulta del Terzo Reich una di esse"(9).
E proprio in questo panorama vanno ricordati i due
"enti" che proprio Heinrich Himmler istitu:
l'Ahnenerbe e il cosiddetto Lebensborn. Il primo
voleva essere una sorta di istituto atto a trovare con-
sistenze scientifiche e storiche che riconfermassero le
teorie razziali proprie del nazionalsocialismo, mentre
il secondo ente (la "Fonte della vita"), si sarebbe
occupato della creazione su tutto il territorio tedesco
di apposite cliniche, atte alla "trasmissione" della
razza germanica per la quale molte donne, biologica-
mente ritenute adatte, contribuivano con il loro corpo
per la riproduzione della pura razza ariana. "Dopo la
guerra nacquero una serie di leggende su questi ospe-
dali, che vennero dipinti come bordelli dove fanati-
che naziste offrivano i loro corpi per il bene della
razza"(10). a questo punto interessante notare come
comunque sotto un altro totalitarismo, ovvero quello
comunista, analoghi progetti al confine con la fanta-
scienza trovassero corrispondenze sia pur "mutatis
mutandis", ovvero cambiando ci che va cambiato.
Basti infatti pensare che anche il bolscevismo d'origi-
ne era fortemente pervaso da suggestioni magiche,
tanto da credere fermamente addirittura nell'idea
della resurrezione dei morti, fino alla possibile scon-
fitta della putrefazione della carne: per questo scopo
fu appunto creato un istituto che custod nientemeno
che il cervello di Lenin per oltre mezzo secolo. L'idea
era che un giorno sarebbe stato ricollocato nel cranio
di Lenin (custodito insieme al resto del corpo nel noto
mausoleo a Mosca, meta di fluviali pellegrinaggi),
per iniziare un nuovo esperimento magico. Non biso-
gna infatti sottovalutare che anche il comunismo
ebbe tanto le proprie teorie quanto le sue pratiche
occulte, e che solo in tempi recentissimi queste siano
venute alla luce; Satana come "dio del proletariato" o
la realizzazione del comunismo su Marte, cos come
la ridistribuzione del sangue tra tutti gli uomini, pro-
getto delirante che vide la morte del suo massimo teo-
rico, Fedorov Bogdanov, capo del cosiddetto "Istituto
del sangue", che mor infetto proprio dal sangue di un
malato. Spiritismo ed ufologia, praticati soprattutto
dalle massime menti scientifiche sovietiche (ad
esempio Vernaskij), stavano alla base di molte stram-
palate convinzioni, al punto da far affermare allo
scrittore Aleksandr Prokanov che "un forte carattere
magico contraddistingueva il bolscevismo delle ori-
gini, che era in possesso di segreti caldei ed
egizi"(11).
In assoluta sintonia con la scuola iniziatica himmle-
34
riana di Wewelsburg, un altro luogo doveva invece
appunto essere adattato alle circostanze di natura
metafisica teorizzate dal gerarca tedesco: si tratta
delle Externsteine. Il luogo si trova sempre nei pressi
della foresta di Teutoburgo, ed stato per secoli
luogo sacro frequentato dalle popolazioni germani-
che che l, ma il fatto accade ancora al presente, si
recavano a celebrare il solstizio: Himmler defin le
Externsteine come la "Stonehenge tedesca". Si tratta
di un complesso megalitico di probabile origine
meteoritica extra-terrestre molto singolare, modellato
dagli agenti atmosferici che ne hanno restituito figu-
re di pietra alte fino a quaranta metri: qui, la spiritua-
lit tedesca passata dal paganesimo al cristianesi-
mo, per transitare fino alla ritualit nazista. possi-
bile salire, grazie a scale ricavate sulla stessa pietra,
fino ad una delle punte pi alte, dove un singolare
altare con un buco circolare consente il perfetto inca-
stro del disco solare all'alba ed al tramonto del solsti-
zio. Ma forse il punto pi "magico" del complesso,
laddove stata ricavata nella pietra meteoritica una
sagoma umana, simbolica bara in cui lo stesso
Himmler faceva adagiare le iniziande SS per medita-
re sulle rune tutta una notte: al termine del rito,
l'adepto aveva fatto un altro passo verso la sua defi-
nitiva entrata nel corpo selezionato, in quanto l'ener-
gia dormiente che era in lui si sarebbe risvegliata.
Utile a questo punto sottolineare il grande ruolo che
le rune occuparono nell'immaginario nazionalsociali-
sta; basti infatti pensare alla runa Sig, duplice simbo-
lo delle SS e sedicesima runa dell'antico alfabeto
runico significante "sole", ma anche "potente e deva-
stante fulmine di energia"(12): il "mito della purezza
metafisica"(13), passava infatti anche e soprattutto
attraverso questi segni contenenti concetti profondi
ed inesplicabili, concepibili soltanto per via intuitiva
e quindi non completamente esprimibili a parole. "Le
rune sono un potente strumento spirituale.
Contrariamente alle lettere dell'alfabeto latino, desti-
nate solamente a essere utili, ognuna di esse ha il pro-
prio nome, il proprio significato, e le corrispondenti
connessioni simboliche e magiche"(14); alle
Externsteine si praticava appunto quella che stata
definita meditazione runica, o meglio ancora yoga
runico, ma ancora oggi al solstizio si celebra il culto
di Wotan-Odino. Il pi noto bassorilievo scolpito
sulle rocce delle Externsteine rappresenta invece san
Nicodemo che calpesta e piega il pilastro detto
Irminsul, simbolo celtico che costituisce la colonna
portante dell'universo; anche Carlo Magno, per il
timore che la forte influenza mistica pagana del luogo
continuasse in qualche modo la propria influenza,
aveva vietato ogni genere di culto. Himmler era inve-
ce assolutamente convinto che, data appunto la parti-
colare magia del luogo, questa avrebbe garantito
dopo le ricordate meditazioni runiche, una sorta di
invincibilit per le sue SS, in quanto esse avrebbero
assorbito le forze sotterranee delle cosiddette
"Heilige linien", ovvero le linee sacre che in quel
punto della terra sarebbero particolarmente potenti.
35
Adunat Adunata - Minne a - Minne
XIV - XV - XVI - XVII XIV - XV - XVI - XVII
di di Alchemica Alchemica
XIV
Natura vibra senza sosta alcuna
Questa verde clorofilla nel Sole di ogni mattino
Potenza vegetativa e fonte di ogni Linfa
Geometria Sacra di reticoli cristallini
Natura vibra senza sosta alcuna
Riflessi cangianti di cosmi molteplici
Che si specchiano in questo verde infinito
Natura vibra senza sosta
La Potenza del Regno stilla da ogni tronco antico
XV
Il mondo che fu il mondo che sar
Uomini possenti su cavalli bardati
Donne nascoste come loti proibiti
Amplessi di giorni e notti senza respiro
Luna brillante sui viandanti delle lande
Sole rovente allo Zenit di montagne inviolabili
Il mondo che fu il mondo che sar
Brividi d' ebbrezza guerriera e note celestiali
Barbara attesa alle pendici dell' Ignoto
Bestie demoni nuvole e giganti
Titani di Fuoco nelle crepe degli abissi
Ninfe tralucenti dallo specchio d' Acqua
Il mondo che fu il mondo che sar
Ancora e ancora una volta e ancora
XVI
I nostri Padri cantavano ed il loro Canto Era
Da questo nasceva lo Spazio la Legge
I nostri Padri cantavano ed il Suono era il Verbo
Il Verbo penetrava le cose fecondava la Natura
O Padri cantate ancora attraverso Noi
XVII
Spezzate le catene diavoli dell' Inferno
Io vi attendo come lama invincibile
Volteggiate sull' Abisso adoratori del Fuoco
Io sono Luce nella Luce di ogni Oblio
Spezzate le catene schiavi del Peccato
Io vi redimo attraverso il Battesimo supremo
Infrangete i sigilli o Vira senza macchia
Scostate il Velo di questa matrigna astiosa
Santo colui che sopravvive a questa Ordalia
Tre volte Potente colui che risiede nel Centro
O spezzate le catene Astri Ulteriori
36
Guardia di Ferro e Legione Guardia di Ferro e Legione
Arcangelo Michele: Lott Arcangelo Michele: Lottare are
nella S nella Storia per essere toria per essere
T Tradizione radizione
di di Miles Miles
C
Corneliu Zelea Codreanu, la lettura delle sue opere
e della storia del suo movimento appartengono ad un
minimo comune denominatore di tutti coloro che
nella loro vita si avvicinano, nella lotta e nel pensie-
ro, a movimenti ed associazioni della cosiddetta Area
NazionalPopolare. Spesso anche, vuoi per la sempli-
cit della prosa,che non attrae chi cerca spinte com-
penetrazioni cerebrali tra spirito e materia,scritte
magari in linguaggio pseudoiniziatico, sia anche per
il ruolo relativamente marginale della Romania nella
seconda guerra mondiale, gli scritti del Capitano ven-
gono relegati ad una base solitamente preparatoria
verso altri studi, ovvero come nozioni s da conoscer-
si, ma in esse e per se stesse non sufficienti .
Con questo mio scritto vorrei invece approfondire
alcuni aspetti, che collocano Codreanu come figura
assolutamente non secondaria in un ambito di Nuovo
ed Eterno Pensiero Tradizionale Europeo, sia per le
novit che esso introduce e soprattutto mette in atto
nell'organizzazione pratica, che per il suo volere esse-
re veramente e sopra tutto Metapolitico e perci
Totale e Eterno.
Invidiando la semplicit di prosa del Capitano e la
sua incisivit vorrei approfondire i seguenti temi, tra
loro interconnessi:
Ascesi Legionaria, ovvero l'elevazione spirituale:
descrizione fini e necessit della stessa per una lotta
metapolitica.
.
Legionario: scopi e ideali.
Comunit di Militanza/Cuib loro similitudini con
esperienze simili nel Reich.
La Fede nel Dio Cristiano e nella Terra: Simboli ,
Realt e false contrapposizioni.
Il Legionario, la lotta e la morte tra pensiero e azio-
ne.
"Vi sono due aspetti, per chiarire i quali bisogna tener
presente il dualismo dell'essere umano, composto di
37
un elemento materiale naturalistico e di un elemento
spirituale. Quando il primo domina il secondo,
l'"inferno". Ogni equilibrio fra i due cosa precaria e
contingente. Solo il dominio assoluto dello spirito sul
corpo la condizione normale e il presupposto di
ogni vera forza, di ogni vero eroismo
Digiuno.Lavoro nei campi.Preghiera.Semplicit e
spontaneit nel Vivere e nell'Essere. Qualunque dei
tanti nostri pseudo leader politici di oggi predicasse
tutto ci per i suoi militanti o ,peggio per i suoi elet-
tori potrebbe si indossare una camicia verde, che ben
prima dei padanoidi nostrani era uniforme e simbolo
della Guardia di Ferro, ma probabilmente tale cami-
cia sarebbe confezionata in tela non lacerabile e si
allaccerebbe dietro la schiena. Al di l di quanto
possa essere difficile mettere in pratica e soprattutto
pensare veramente tutto ci nell'odierno esso, non
da presentarsi o da ritenere, come una forma di coer-
cizione o rieducazione coatta. Fondamentale infatti
non tanto il creare in una struttura organizzata, un
meccanismo preciso, se poi mancano le persone vali-
de dentro di esso. Quindi per creare una nuova
Romania era necessario creare dei nuovi romeni.Non
tanto la volont di cercare un qualcosa di perfetto
nella sua astrusa complicit ma bens educare un
popolo nel 1930 a non lasciarsi gabbare dai miraggi
della societ del progresso, e nemmeno di far rifugia-
re una sedicente elit in utopiche comunit rurali.
Esempio esempio esempio, senza trascinare nessuno
per il collo, ma senza nemmeno lasciarsi intimidire
ne lasciare impunito chi si frappone all'obiettivo.
Ottimi concetti che possono essere in pratica spiega-
ti con la volont totale che Il Movimento Legionario
riponeva nella ricerca del distacco dal bene materia-
le. Forgiando cio un Anima che astraendosi dal
piano della pura materialit non solo ne ad essa
estranea, ma cerca di combatterla e distruggerla.
Creare una specie di OltreUomo di Nietsche. Ovvero,
usando un calzante paragone con Franco Freda, una
ciotola di riso e sandali di cuoio ai piedi, possono far
si che le migliori Energie Spirituali possano essere
incanalate e focalizzate in un obiettivo. la Stirpe e la
sua Terra. la concezione di Stirpe del Capitano che
ogni singolo Rumeno semplicemte una roccia, che
serve a cementare e a rendere pi resistente una roc-
caforte che la storia, pu forse cercare di distruggere
ma mai potr conquistare. Importante quindi il
ruolo che Dio da ad ogni legionario in quei tempi dif-
ficili, affinch nella lotta si rigeneri lo spirito eterno
ed immortale e del singolo che della comunit totale
della sua gente.
Oltre che profonde radici cristiane salgono ad occhio
similitudini con la vita monastica, ma per molti versi
la Legione ad essa estranea. Semmai pi parago-
nabile con la semplicit di vita del contadino del
medioevo, visto il legame con l'elemento Suolo, sia
perche essa, la terra la madre del grano, sia perch
eterna testimone della stirpe che essa ha generato e
che ad essa torner. Ma anche l'allegria che cementa
38
gli animi, con l'amore di tutto ci che elemento
aggregativo, il voler essere molla creativa ed educati-
va nella societ, avendo per la consapevolezza del-
l'ultraterrenit della missione affidata. Il voler trasfor-
mare le cerimonie in cui si ricordano, dai daci contro
le armate di Roma, ai martiri del proprio movimento,
da meste cerimonie funebri, a patti che davanti ad un
sacchetto di terra ed alla benezione di un Pope, strin-
gono eterna fedelt non ad un partito ma all^eterno
legame che il Rumeno ha con la sua terra e con gli
altri fratelli con lui destinati a compiere tale missio-
ne. Il Legionario non quindi una persona cupa e
macilenta ma un uomo che sa che tutto ci che deve
fare e far e vivere con orgoglio e spontaneit la sua
condizione, non isolandosi, a mo' di stilita, ma bens
che cerca di aggregare attorno a se quelle persone e
quelle forze positive e costruttive che Dio gli mette a
disposizione.Il Rumeno sa che se lui cio che , ed
un uomo libero perch la sua terra innaffiata dal
sangue di chi millenni prima o fino a poco prima
caduto per lui, per la sua Stirpe. Non vi timore per-
ch sa che, Cristianamente, donare la propria vita per
i propri figli , immolarsi come agnello sacrificale,
un compito che si deve assolvere non con disperazio-
ne o sprezzo, ma con la serenit e la coscienza che
solo il seme che muore pu generare frutto.
Come tutte le riproposizioni di Tradizione del secolo
trascorso, ovviamente l'elemento gerarchico e fonda-
mentale e ad esso per determinate categorie previ-
sto un grado di sacrificio ulteriore. Valga l'esempio
del celibato praticato dal corpo d'assalto, intitolato a
due legionari caduti in Spagna, che per regola spiri-
tuale e ascesi assimilabile ad ordini cavallereschi
come i Templari. Quindi il Legionario non un mili-
tante di un movimento politico come si pu intende-
re oggi, ma un Uomo che vive lavora e combatte
secondo un determinato stile di Vita, Cos codificato:
1) La legge della disciplina: sii legionario disciplina-
to, ch solo in questo modo sarai vittorioso. Segui il
tuo capo nella buona e nella cattiva fortuna.
2) La legge del lavoro: lavora. Lavora ogni giorno.
Lavora con amore. Ricompensa del lavoro ti sia non
il guadagno, ma la soddisfazione di aver posto un
mattone per la gloria della Legione e per il fiorire
della Romania.
3) La legge del silenzio: parla poco. Parla quando
bisogna. Di' quanto bisogna. La tua oratoria l'orato-
ria dell'azione. Tu opera; lascia che siano gli altri a
parlare.
4) La legge dell'educazione: devi diventare un altro.
Un eroe. La tua scuola, fattela tutta nel cuib. Conosci
bene la Legione.
5) La legge dell'aiuto reciproco: aiuta il tuo fratello a
cui capitata una disgrazia. Non abbandonarlo.
6) La legge dell'onore: cammina soltanto per le vie
indicate dall'onore. Lotta, e non essere mai vile.
Lascia agli altri le vie dell'infamia. Piuttosto di vince-
re per mezzo di un'infamia, meglio cadere lottando
sulla strada dell'onore.
La comunit di militanza, CUIB, letteralmente nido
39
pi che una palestra di pensiero astratta, addestra i
suoi Legionari, alla lotta,e al lavoro con la creazione
di autonome comunit agricole o cooperative di lavo-
ro, nasce fondamentalmente per creare una palestra
ove il lavoro fisico, si sublimi in dottrina e questa in
azione politica. Inoltre onde evitare che il germe del
capitalismo corrompesse lo spirito della Legione, che
come qualsiasi movimento politico ha bisogno anche
di un contributo economico, creava una Autarchia
economica che la poneva al riparo dalla corruzione e
perci dal ricatto. Similitudini,al movimento quindi
dei "wandervogel", e non certo casuali, ma dettate dal
desiderio di staccarsi dalla materialit del capitale,
per andare incontro a ci che Darr definisce:
L'attivit del contadino non soltanto un problema di
produzione, ma lo strumento per poter conservare lo
spirito della stirpe tedesca" (o in questo caso rume-
na).
Dopo questo breve saggio, cito come monito ed
esempio un inno della legione:
Dio che ci porter sul suo carro di trionfo
Colui che vincer ... Io sar il suo Dio
Chi non ha spada venda la sua giacca e se la compe-
ri
Combattete con valore per la fede
Guardatevi dagli appetiti della carne, che uccidono
l'anima
Siate svegli
Non cacciare l'eroe che in te
Fratelli nel bene... e nel male
Chi sa morire, non sar schiavo mai
Attendo la resurrezione della mia Patria e la distru-
zione delle orde di mercanti
40
La scienza perdut La scienza perduta della S a della Stone tone Age Age (seconda p (seconda parte) arte)
di di MThule MThule
L
La cosiddetta arte rupestre ci fornisce una rappresentazione scritta di come i costruttori dell'Et della Pietra
percepissero il proprio mondo. Tale forma d'arte incisa sulle pietre si mostra molto diffusa. Le illustrazioni di
cui di seguito ci danno una buona idea di come l'uomo di Stone Age vedesse il Sole e le sue polarit, e la lun-
ghezza d'onda dei raggi magnetici solari come zigzag di energia sopra le porte d'accesso dei suoi cumuli di
pietre.
41
Questa una semplice pietra discoidale non intagliata e non decorata dalla cultura Liangez Hu del 4000 a.C.
Il disco usato come un semplice goniometro a 360. Il foro centrale il punto di visuale. Pertanto il movi-
mento e la posizione degli oggetti celesti possono essere indicati graficamente attorno al perimetro circolare.
Alcuni fra i primi calcolatori discoidali solari provengono dalla Cina. Erano usati nello stesso modo dei cal-
colatori per le stagioni, da tenere verso il cielo o verso l'orizzonte per disegnare il percorso del sole, della luna
e delle stelle attorno al perimetro.
La Figura a fianco mostra una immagine ermafrodita in pietra con un pene
maschile che rappresenta la sua testa ed il collo mentre la vagina viene individua-
ta dalle gambe congiunte. Viene datato intorno al 6000 a.C. da Cipro ed il suo
corpo squadra un cerchio come si evince abbastanza chiaramente nella sua sem-
plicit.
Sempre da Cipro intorno al 3000 a.C. (figura pagina di seguito) deriva una stra-
ordinaria figura maschile/femminile. In questa per la prima volta vediamo la divi-
nit procreativa maschile con incise le braccia distese ed in linea rispetto all'om-
bellico descrivendo la divinit maschile nella posizione stagionale mentre alla
base della figura, alle ore 12 nel punto pi a sud del sole, abbiamo la vagina.
Perch le braccia distese, una caratteristica comune nelle figure Cicladiche di questo periodo? L'indizio che
questa sia un'altra figura solare/lunare, cio maschile/femminile, che indica la ciclicit delle stagioni, crescen-
42
ti e calanti annualmente.
Dall'Irlanda (Country Mayo) proviene una lastra con incisa una croce. La divinit solare mostrata come un
uomo con i capelli raggiati mentre il suo corpo la croce solare in un cerchio.
43
I Pitscish, gli Scozzesi e i tardi - Vichinghi posero rocce palesanti la loro idea di
energia solare. I disegni sono noti dagli storici come forme di luna semicircola-
re e simboli a forma di "V". Questi mostrano tutti il sole crescente con ogni anno
suddiviso in quattro parti dal sorgere e tramontare del sole del solstizio d'estate.
Al di sotto di questa particolare figura, per rafforzare l'idea, ci sono due dischi
solari uniti - il sole sorgente ad est e quello calante ad ovest. Tra questi dischi
solari c' la cosiddetta linea Z che rappresenta una freccia di luce, energia divi-
na del dio o degli dei. Alla base di questa pietra c' una figura mitologica met
uomo e met cavallo che porta un'enorme torcia di fuoco sopra le sue spalle - il
fuoco e il sole sono sinonimi. In mezzo, al centro della pietra, si mostra una compagnia di Vichinghi giun-
genti a cavallo, guerrieri che portano fuoco e guerra verso la terra.
E' interessante da notare che i dischi solari sono ciascuno incisi con sette dischi rotanti - le sette vibrazioni
della luce (solare) bianca. L'alba indicata come +il tramonto -, illustrano la polarit dell'energia solare.
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Le fotografie di cui sopra sono relative a formazioni rocciose naturali che erano venerate come luoghi di
potere femminile e di culto dagli Indiani Americani ed entrambe mostrano chiaramente una vagina. Le donne
si recavano presso questi luoghi di culto allo scopo di pregare per la gravidanza e l'alleviamento dei dolori
mestruali e della menopausa. Vi erano gli altari della dea Terra.
Nell'Australia Aborigena vi sono posti ancora oggi attorno alla montagna sacra, Uluru, che gli Aborigeni
ancora come "luoghi per l'uomo" e "luoghi per la donna", luoghi a cui o all'uno o all'altra non permesso mai
di entrare: luoghi di potere e venerazione e supplica o al dio solare maschile o alla dea femminile Terra.
La "Mount of the Hostages" (letteralmente la Collina degli Ostaggi) nel grande centro di Tara in Irlanda una
caverna dell'Et della Pietra, con l'entrata allineata verso l'alba dell'equinozio. Il sole all'inizio della primave-
ra annuale il 21 Marzo penetra la divinit femminile ed i raggi nell'entrata della caverna femminile per riem-
pire l'utero della dea terra con un'asta di raggi solari magnetici polarizzati. Questa iniezione di energia pene-
tra la camera con vibrazioni pulsanti che agitano la struttura per risuonare per l'avvento dei prossimi mesi esti-
vi. Il 21 Settembre, l'equinozio d'autunno, il sole ancora penetra la dea per annunciarle la "sua" partenza per
l'inverno ma con la speranza di ritornare la prossima primavera. L'utero della dea fiducioso di essere pene-
trato e rinnovato il prossimo anno grazie al viaggio della terra attorno al sole attendendo la sua prossima inie-
zione solare. La forma e lo stile del cumulo di pietre femminile e sembra chiedere l'entrata del raggio del
dio in attesa di procreare.
La figura 21 mostra una spilla sassone del nono secolo mostrante Ges al centro del sole con i dodici mesi
dell'anno che lo attorniano, "il Dio Sole" ed i suoi dodici discepoli. La spilla mostra i quarti dell'anno fonda-
ti non sulla crocifissione ma sulla progressione delle stagioni.
(continua)
45
Oroscopo esoterico di Eva Braun Oroscopo esoterico di Eva Braun
di di Frida Frida
46
NTRODUZIONE AI TRE FATTORI DI BASE
C
Cominciamo questo oroscopo esoterico con l'analisi dei segni in cui cadono i fattori oroscopici maggiori:
il Sole, la Luna e l'Ascendente. Si tratta dei fattori anche pi popolari per il grande pubblico ed difficile in
astrologia poterne sopravvalutare la portata. Al simbolo solare (l' Animus della psicologia del Profondo)
leghiamo parte significativa della parte cosciente della Nostra, nonch l'immagine maschile incarnata (o vis-
suta nel padre-partner); a quello lunare (Anima) l'immagine femminile (anche qui, agita o immaginata come
pertinente alla figura materna o della partner)... laddove al segno ascendente e quindi agli eventuali pianeti
angolari rispetto agli assi oroscopici, deleghiamo lo scopo di dare inizio al modo di essere nel mondo della
Nostra, rappresentato come unit ma anche come figlio di una coppia genitoriale che sia rivissuta fuori di
s,nelle persone indicate, sia nelle componenti psicologiche personali che andremo a descrivere. Ma all'inter-
pretazione delle simbologie sottese, per lo specifico del nostro approccio archetipico ed esoterico, vogliamo
qui aggiungere anche i nomi di alcuni miti scelti con oculatezza rispetto al Sole ed alla Luna nei segni. Questi
Miti costituiscono infatti quelli in maggiore aderenza alla Psiche profonda della Nostra, e una riflessione sugli
stessi, ovviamente leggendone in chiave simbolica e non realistica gli aspetti tragici o truculenti, costituisce
una forma di meditazione molto utile e creativa, quale solo l'astrologia esoterica consente. Tali immagini inte-
riori sono anche un'integrazione imprescindibile all'interpretazione che andremo a sviluppare, insieme i segni
ed ai pianeti dominanti l'intero tema natale: essi vanno investigati e sviluppati dentro di s, anche sul piano
immaginale, come si farebbe con un sogno ricorrente che,nel corso degli anni, vuole parlarci. il semplice
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lavorare conesso piuttosto che il riconoscerne da subito il significato che aiuta l'individuo a sviluppare un pi
alto grado di consapevolezza, di ci che si nel Profondo o, quantomeno, di ci che insieme ad altro si atti-
va. Ecco dunque i tre fattori oroscopici nei segni e negli aspetti, cui seguir (ove presenti)un approfondimen-
to dei fattori oroscopici pi importanti in assoluto: i segni forti e i pianeti angolari, anch'essi rivisitati sia
rispetto ai segni di appartenenza, sia negli aspetti, che come tali, vanno sempre tenuti a mente, risultando
quanto qui presentato, in assoluto, il cuore stesso, l'alfa e l'omega dell'intero oroscopo, rispetto ai quali lo stes-
so prosieguo dell'interpretazione va costantemente a rapportarsi per meglio definire, puntualizzare, ma mai a
smentire.
SOLE IN ACQUARIO
L'Acquario un segno d'aria ed dominato da Urano e Saturno.
Miti da approfondire: Prometeo; Deucalione; Efesto; Parsifal; il Dio fenicio della folgore Chusor.La Nostra
dunque del segno dell'Acquario, il segno in assoluto pi incline allo sviluppo di una dimensione di servizio
verso gli altri. Tutta la mitologia ad esso correlata infatti ne evidenzia l'istanza fondamentale di ricercare delle
nuove verit per diffonderle agli umani. infatti di questa segnatura proprio un bisogno di rigenerazione che
parta dal Profondo, per realizzarsi entro una cornice collettiva. Il Sole in Acquario vuole che l'essere esperi-
sca la vita per trarne un seme nuovo, che dia dignit a persone e cose, facendosi latore di un idealismo auten-
tico, che apprezzi e valuti l'importanza della libert, ma entro una cornice che ne rifletta la responsabilit.
Perci, nei soggetti segnati da questo segno, una ricerca di valori e un disarcionamento rispetto a quelli cui
aderiscono in tanti talmente evidente, da apparire perfino palpabile. Egli cerca di fronteggiare con la pro-
pria proverbiale creativit la miseria del quotidiano, della vita abitudinaria quale costantemente assistiamo
tutti i giorni, in quello spettacolo squallido che la violazione di ogni diritto, di ogni libert, di ogni umana
dignit, bench ammantato dalle sirene della propaganda politica e di un "buonismo" di facciata che non
accontenta certo chi, come questo Sole, alla ricerca di un fuoco rigeneratore autentico. Questa dinamica psi-
chica spiega e si manifesta, a seconda del proprio cammino personale, tanto nella forma delle tipologie eccen-
triche, irrazionalmente protese unicamente ad affermare la propria differenza, il proprio disadattamento,
quanto, per i soggetti che hanno voluto affrontare l'impegno richiesto da questa segnatura, nella forma di
quanti anelano essi stessi a gettare il seme di ci che avverr, di un rinnovamento culturale e spirituale sogna-
to e preparato. Ma non si tratta di un risultato a portata di mano e solo il tempo pu rendere giustizia di que-
sta dinamica archetipica agita per gran parte in un silenzio personale e culturale totale, nell'assoluto miscono-
scimento di ogni valore, in un disprezzo in cui sovente spiriti realmente rivoluzionari sono relegati per gran
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parte della loro vita, prima di essere riconosciuti per ci che essi sono stati o hanno espresso. Non a caso uno
spirito di sacrificio altrettanto tipico del segno e sembra accompagnare le ore pi difficili, ma certo anche
quelle in cui il soggetto prende dolorosamente coscienza della propria specificit, della missione a cui stato
chiamato col suo passaggio terreno. Riconosciamo insomma a questa segnatura una sorta di "prezzo karmi-
co" da dover saldare, prima di poter accedere ad un modo di vivere che sancisca il coronamento di un cam-
mino iniziatico scandito dalla vita e aggiungiamo- dal lavoro sui simboli di cui l'oroscopo esoterico parla. Si
tratta di un percorso quasi obbligato, che tuttavia viene negato dalla maggioranza dei rappresentanti del
segno,imbrigliati perennemente entro le malie di un reale seducente che non vuole affrontare ogni confronto
col Profondo. Ma del tutto evidente come in questa segnatura la crescita interiore e quindi l'intera realizza-
zione dell'essere passi attraverso un confronto reale con l' "Ombra", ovvero con la componente pi negativa
archetipicamente di ogni simbologia zodiacale. Sar allora proprio il tempo e il lavoro su di s a spingere
verso una risoluzione superiore del dramma "acquariano", in favore di una spiritualizzazione di tutto l'essere.
Quando viene attivato questo processo, un'estroversione iniziale tende a dare spazio ad una maggiore intro-
versione e introspezione: la stessa intelligenza vulcanica si applica sempre pi verso ambiti significativi del
cammino della Nostra e del messaggio che ella vuole lasciare del proprio passaggio. lungo questa direttri-
ce interiore che, a nostro parere, questa segnatura solare diviene veramente d'eccezione, facendosi portatrice
di una verit umana autentica,accorata. Nulla di questa collocazione solare banale, proprio come per la
Nostra importante che nulla della vita lo sia.
LUNA IN VERGINE
Il segno della Vergine un segno di terra ed domicilio di Mercurio.
Miti da approfondire: Demetra; Vergine Maria.
Ci che contraddistingue questa Luna prevalentemente una razionalizzazione frenante dell'istinto, che favo-
risce un aredistribuzione libidica, a favore di qualit pi evolute e razionali quanto perde in istintualit e spon-
taneit emotiva.Per essa infatti l'archetipo della donna "vergine e madre" domina il campo psichico, aborren-
do ogni maggiore adesione ai fantasmiche dominano la vita istintuale. E questa , secondo noi, anche la chia-
ve di lettura di questa emblematica collocazione lunare della Nostra, che si distingue per una valenza conser-
vatrice, riguardosa dei frutti della natura, igienista, metodica, costantemente in bilico fra una fertilit evocan-
te le messi e una paura di sterilit che svuota la femminilit stessa dei suoi aspetti pi passionali ed istintivi.
La mutevolezza e la primariet dell'Astro notturno perdono qui molto della propria spontaneit, venendo piut-
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tosto ad esprimersi entro la cornice di un pi complicato meccanismo espressivo che scinde il lato oscuro
dell'Anima da quello pi luminoso, alle volte fino a giungere ad una vera e propria scissione interna, in grado
di preservare ciascun lato, ma entro confini spaziali o temporali che sono essi stessi chiamati ad evitare il con-
flitto interiore fra spiritualit e animalit;fra le gioie della vita e quelli della dedizione verso uno scopo o l'an-
coramento ad una visione asessuale dell'Anima femminile (mito del ratto di Persefone ad opera di Ade).
Questa segnatura reca sempre con s un'impercettibile "senso di colpa" che investe soprattutto il ruolo di cop-
pia della donna, verso cui vengono elevate barriere difensive attraverso o un distacco interiore dalla sessua-
lit (archetipo di Demetra - soprattutto con aspetti di Saturno, Mercurio o Urano) o una sperimentazione della
componente dionisiaca della stessa (archetipo di Persefone - soprattutto con aspetti di Plutone...). L'angoscia
di perdere parti preziose di s(giovinezza, partner, bambini, averi...) diviene allora un'altra delle dinamiche
psicologiche, spesso inconsce, che caratterizzano l'individuo, e che lo spingono a sviluppare anche sul piano
caratteriale alcune caratteristiche tipiche di questo segno:parsimonia, igienismo, spirito analitico, amore per
la natura, una frugalit tutta virginale. Non raramente lo sviluppo di queste componenti stabili del carattere,
spesso elevate a m di difesa da un immaginale presagito come insidioso, pu accompagnarsi altres con un
blocco pi ampio dell'espressione affettiva, che richiede un continuo contro investimento razionale per poter
salvaguardare l'aspetto pulito della propria sensibilit profonda.
INTERMEZZO
L'astrologia esoterica d grande importanza al segno in cui cade l'ascendente, facendovi corrispondere, a
grandi linee, le disposizioni pi generali con cui la persona si rapporta all'ambiente d'intorno. Non a caso
da esso che ha inizio il sistema delle 12 case, che sancisce i "luoghi" d'elezione in cui il soggetto re distribui-
sce le proprie energie nei settori esistenziali.
ASCENDENTE IN CAPRICORNO
Con l'ascendente nel decimo segno zodiacale, siamo al cospetto qui di una segnatura tesa a dare un valore di
asperit e austerit al modo di rapportarsi personale. La Nostra tende per esso a ricercare un'affermazione con
gli strumenti che il segno gli mettea disposizione: forza di volont, spirito coriaceo, tenacia, senso del tempo,
visione lungimirante, notevole affidamento sui valori intellettuali e caratteriali tipicamente saturnini.
L'ascendente cos disposto conferisce altres una nota di introspezione, di apparente chiusura personale e di
rigore, che sono in sintonia perfetta con quanto gi riferito. Possiamo giudicare veramente questa segnatura
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come un fattore oroscopico in grado di guardare lontano, che paga lo scotto di una minore spontaneit perso-
nale ed un carattere che pu apparire perfino misantropo una qualit umana veramente importante, che pro-
mette perfino di migliorare col trascorrere degli anni. Anche una dose preponderante di riflessivit e di spiri-
to scientifico vi si correlano quasi immancabilmente.
SOLE IN PRIMA CASA
certamente una bella configurazione oroscopica, che conferisce alla Nostra una larghezza di vedute note-
vole, tanto pi evidente quanto maggiore la vicinanza dell'Astro diurno al punto ascendente. un Sole per-
sonale che "vuole sorgere" e quindi, intermini esoterici, una Coscienza che vuole raggiungere la piena consa-
pevolezza, un reale splendore. Anche su un piano destinino quindi esso contribuisce a realizzarne le poten-
zialit. Si comprende allora perch un'impresa esistenziale tanto impegnativa possa associarsi anche ad un
atteggiamento esistenziale comunque improntato ad un egocentrismo di fondo, che antepone il proprio per-
sonale progetto ad ambiti esistenziali meno direttamente coinvolgenti.
LUNA IN CAMPO OTTAVO
La Luna in ottava costella una sensibilit incline a temi escatologici: il senso della morte, la fine delle cose,
il sesso, la dissoluzione, il nulla.
Conferisce insomma un quid di inquietante alla Nostra, ma ne potenzia allo stesso tempo l'espressivit che
si inspessisce.Nulla banale per essa, ed anche la vita emotiva spesso altrettanto conflittuale e profonda. Vi
certamente qualcosa di inspiegabile ed arcano in questa Luna, che pu essere compresa solo da chi ne
effettivamente portatore, come nel nostro caso.
L'intuizione ne emerge rafforzata, ai limiti del paranormale, e,con essa, anche la sensibilit erotica, che tende
a divenire morbosa ma vibrante.
BREVE INTERMEZZO DI APPROFONDIMENTO
Ma quali sono i segni pi forti o i corpi celesti preminenti in questo caso? solo isolando questi che possia-
mo creare una gerarchia fra fattori astrologici presenti: immaginando sullo sfondo ciascuna interpretazione
qui rivelata, rispetto alle variabili che qui analizziamo o che ad esse, anche per aspetto, si richiamano.
VENERE FORTE ALL'ASCENDENTE
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L'oroscopo come un'istantanea scattata al momento della nascita personale e il compito dell'astrologo eso-
tericamente orientato riassumibile proprio nel dover evidenziare le similitudini fra i due versanti macroco-
smico e microcosmico dell'universo. Si comprende facilmente allora quanto, per un soggetto nato con una
Venere all'Orizzonte, fissata nell'attimo di voler salire nel cielo e quindi colta in un attimo di grande baglio-
re, stiamo certamente parlando di una persona "segnata" profondamente dal verbo amare in tutte le sue forme
e di cui il segno di Venere,nonch gli aspetti del Corpo celeste medesimo riescono a descrivere pienamente
non solo gran parte del modo di amare individuale (si veda oltre, in questo stesso elaborato), ma perfino della
stessa personalit in generale. certo comunque che il sentimento, la devozione, il gusto artistico e la vita
amorosa si stagliano come valori fondanti l'intera esistenza. Tuttavia a questa posizione bellissima, anche un
possente fattore di simpatia personale e di fascino vi si associano del tutto naturalmente.
PLUTONE FORTE AL DISCENDENTE
La presenza di un forte Plutone al Discendente quasi sempre si traduce in un rapporto con l'altro da s che si
approfondisce, che acquista una pulsionalit intensa e misteriosa, dalla quale non possono essere escluse pro-
fonde connotazioni erotiche,rivendicative e perfino aggressive. Opposto all'Ascendente, questo Plutone con-
tribuisce a disegnare una zona d'ombra, di vero e proprio mistero che sembra circondare la Nostra, oltre le
apparenze, ma soprattutto incide in una vita di relazione che si incupisce, che assume un alone di mistero e
segretezza, talvolta perfino di vera e propria menzogna elevata a sistema. La Nostra pu allora essere indot-
to a sposare un partner dalle astralit in sintonia col Pianeta, per vivere insieme all'altro questo bisogno di un
viaggio negli inferi personali o, piuttosto, a ricercare una sorta di alternativa per poter vivere questa sorta
di"componente ombra". Ma Plutone, non costella solo valori negativi. La sua energia tale da rivoltare com-
pletamente l'essere umano,fino a farlo poter emergere come essere rinnovato. tuttavia un fatto che, prima
che questo si renda palese, il periplo personale pu assumere un andamento incostante, critico, bizzarro... pro-
prio come il moto planetario del pianeta di cui stiamo parlando.
SATURNO FORTE AL FONDO CIELO
Al Fondo Cielo, Saturno occupa indubbiamente una posizione forte,che minaccia di far percepire alla Nostra
un'impressione di freddezza ed anaffettivit entro le mura domestiche. Spesso tipico degli oroscopi di quan-
ti hanno patito una relazione con un padre un p troppo distante, freddo... o autoritario, assorbendone lenta-
mente un karma familiare che richiede una notevole presenza di spirito per essere compensato. Ma nulla
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impossibile alla donna che, come lo stesso Saturno consente, riesce ad elaborare i propri conflitti, ricercare
con fatica il seme di una verit pi autentica. Ecco perch, se Saturno al Fondo Cielo non riesce a garantire
colpi di fortuna, esso certamente permette di migliorare lentamente il proprio gap iniziale con il lavoro, la
tenacia, la volont e testardaggine tipiche del Pianeta. Se la Nostra asseconda le qualit di questo Dio interio-
re, esso lo servir nel Tempo. In quella dimensione insomma tanto congeniale allo stesso che ripagher ogni
sforzo, ogni fatica con dei risultati concreti,durevoli ed una pace interiore che sono tutti ingredienti peculiari
di questo simbolo astrologico particolarissimo.
PRIMA CASA FORTE
Al di l dei singoli fattori oroscopici isolatamente intesi ed interpretati, vogliamo qui attrarre l'attenzione sul
fatto che la prima casa appare "strutturalmente" molto forte. questa una segnatura tipica di un certo ripie-
gamento della propria energia psichica soprattutto su di s, piuttosto che sugli altri. La persona appare incli-
ne a mettersi sempre al primo posto ed apparire cos individualista... ma non in senso negativo, quanto piut-
tosto in un'accezione che ne amplifica un bisogno di riuscita,di elevazione che impegna tutto l'essere. In que-
sto senso, si tratta di un fattore che contribuisce a introvertire il soggetto.
INTERMEZZO APPROFONDIMENTO
Visti i fattori basilari dell'oroscopo esoterico, vogliamo adesso proseguire la nostra interpretazione approfon-
dendo alcune variabili pi specifiche. Ma a rendere effettivamente "esoterica" questa interpretazione non
avremmo potuto tralasciare quei fattori tipici proprio della Tradizione magica, in grado di lanciare uno sguar-
do indagatore fin negli anfratti pi nascosti della psiche profonda: ecco allora che abbiamo voluto arricchire
l'indagine con un approfondimento dei significati di Chirone, un corpo celeste dalla grandezza e particolari-
t che ha lungamente attratto l'interesse degli studiosi seri, quindi ancora con un'indagine a volo di uccello sui
significati della Luna Nera, del Caput draconis, del Vertex, del Punto di Fortuna... dei fattori immateriali
insomma ottenuti attraverso dei calcoli astronomici, ma significativi su un piano interpretativo, bench in
misura minore rispetto ai pianeti angolari ed ai luminari. Con riferimento a Chirone abbiamo tenuto conto
anche della "retrogradazione" nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole. Si tratta di una variabile aggiunti-
va, secondaria per importanza rispetto a quelle trattate nel nostro elaborato.Sappiamo infatti che quando un
corpo celeste retrogado, Chirone,come qualsivoglia altro pianeta, l'interpretazione resta immutata,bench vi
si possa aggiungere una sfumatura di "apparente" maggior fatica nell'esteriorizzazione temporale dei propri
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significati. Utilizziamo il termine apparente in modo simbolico. Com' noto infatti, nessun pianeta compie un
effettivo moto retrogado, ma solo il punto di vista terrestre a conferire questa percezione: in questo senso
"apparente" e reale al tempo stesso! Va da s che in un Oroscopo esoterico abbiamo voluto aggiungere que-
sta precisazione interpretativa, che chi ci segue pu estendere all'intero corteo planetario, bench qui noi lo
abbiamo trascurato per dare un taglio sintetico ed essenziale alla nostra interpretazione questa ulteriore spe-
cificazione interpretativa. Questo elaborato talmente lungo e meticoloso che veramente ampliarne l'inter-
pretazione ai dati minori sarebbe stato impossibile e perfino fuorviante. Avendo tuttavia noi qui voluto appro-
fondire i fattori astrologici pi tipici dell'astrologia esoterica -e solo per amore di precisione abbiamo- vice-
versa riportato anche questa menzione eventuale per Chirone.
MERCURIO IN CAPRICORNO
Con un Mercurio cos disposto, possiamo esser certi di avere a che fare con un soggetto dalla razionalit fred-
da, pianificatrice,incline alla sistematizzazione della conoscenza. Ottimo per quanti fanno vita intellettuale
intensa, Mercurio in Capricorno uno dei punti di forza maggiori della Nostra, contribuendo non poco a raf-
forzare la volont, asservirla alla parte pi evoluta dell'essere e donando all'intero individuo una seriet e fida-
tezza veramente esemplare.
MERCURIO IN CASA PRIMA
una posizione, questa di Mercurio, che promette una buona mediazione razionale rispetto alle esigenze
poste dalla realt. Il suo influsso diviene perfino "dominante" laddove esso risulti congiunto all'Ascendente
(si veda oltre, negli aspetti). In ogni caso conferisce versatilit mentale, prontezza ideativa, controllo raziona-
le sull'istinto e, al negativo, perfino una dose discaltrezza di troppo.
VENERE IN CAPRICORNO
Per questa Venere, probabile che il soggetto non s'innamori facilmente. Questa combinazione ci parla infat-
ti di una natura sentimentale completamente ripiegata su se stessa, in attesa della"successiva primavera", pro-
prio come la capra che si isola sulla cima d'una montagna...In questo caso, non la persona medesima, mate-
rialmente ad allontanarsi, quanto una parte essenziale della sua sensibilit profonda, esperita come sentimen-
to amoroso, a rendersi perci inaccessibile perfino a se stessi. Eppure il sentimento presente sotto una spessa
coltre di neve possente. Esso tuttavia si associa a una malinconia affettiva di fondo, che si converte facil-
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mente proprio in un isolamento "psicologico" e spesso relazionale. Come se l'esperienza amorosa non potes-
se essere dissociata da una sensazione o dal ricordo di un'inconscia frustrazione di separazione e di abbando-
no, che tende a ripetere continuamente nelle successive esperienze di relazione, dentro le quali il senso di una
sofferta solitudine esistenziale funge da sfondo rispetto alle forme del proprio desiderio. Perci, con questa
configurazione, si ha spesso a che fare con soggetti che comprendono solo in et pi matura il valore del
matrimonio. Tuttavia, molto probabile che allorquando il nostro ama, lo fa in modo naturalmente durevole
e profondo, ed anche il suo partner,a nostro avviso, pu confidare ciecamente nella qualit di un siffatto sen-
timento. Una volta stabilito un reale contatto d'amore, non di questa Venere lasciarlo facilmente. Questo
clima creerebbe immediatamente problemi a tollerarne i contraccolpi emotivi, fornendo una prova tangibile
della caducit di ogni relazione, di ogni incontro. Alla sua simbologia sono viceversa ascrivibili una dedizio-
ne profonda ed austera per l'altro, una forte quanto infantile gelosia, una possessivit sotterranea che cela,
quando non esprime, una fantasmatica erotica con valenze sadomasochiste, entro le quali il tema dell'abban-
dono risulta costantemente rielaborato.
molto difficile, secondo noi, che un soggetto con Venere nel decimo segno possa amare davvero e ritener-
si una persona "libera". In questi casi pi probabile che l'amore non propriamente autentico, risucchiando
l'individuo entro un arido imbuto dell'anaffettivit. Certo, molto gioca l'evoluzione personale nel superamen-
to di uno stato di freddezza emotiva, che ci appare come il contraltare necessario, ma superabile, di questa
segnatura, a riprova dell'importanza del fattore tempo anche per selezionare, ecco allora che anche i compor-
tamenti sessuali, a nostro avviso,sono prevalentemente improntati a due modi (antitetici) di espressione: una
sessualit intensa, ma privata di tutti i valori emotivi e, viceversa, una sessualit scarsa, quasi virginale, in cui
il soggetto manifesta continui blocchi della propria pulsionalit a fronte di un sentimento autentico.
Approdiamo cos all'analisi del pianeta Marte: da esso trarremo informazioni preziose sul modo in cui l'ag-
gressivit pi evoluta del soggetto trova espressione. Si tratta di un'indagine certamente attinente solo ad un
settore particolare dell'oroscopo scandagliato, ma sulla cui importanza molto difficile non concordare.
MARTE IN GEMELLI
Situato com' nel segno dei Gemelli, siamo di fronte ad un Marte un p bloccato sul piano istintuale, tenden-
do piuttosto a convertire la propria aggressivit su un piano verbale. Di essa si pu certo dire che tanto evo-
luta, sul piano della comunicazione verbale... quanto poco marziale, proprio in virt di uno sviluppo"menta-
lizzato appunto", troppo mediato da processi logici poco congeniali con un'energia cos plateale, pulsionale,
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estroversa.Ecco perch questo Marte apporta la parola tagliente, l'invettiva,il sarcasmo... ma cede a sua volta
sul piano dell'affermazione dei propri diritti, smobilita nel conflitto aperto, preferendo forme evolute di
mediazione. Ed anche sul piano del "desiderio"constatiamo la stessa simbologia, che trae soddisfazione pi
dalla congettura, dalla relazione "mentale, intellettuale" appunto,rispetto all'erompere delle pulsioni.
MARTE IN CAMPO QUINTO
Per la natura stessa dell'energia coinvolta, questa di Marte in quinta ci sembra una collocazione pi che buona
del "Pianeta rosso". Essa infatti sembra convogliare parte notevole delle proprie istanze aggressive entro
ambiti esistenziali meno conflittuali: l'Eros, i divertimenti, la stessa creativit... e se vero che, a volte, abbia-
mo ritrovato in tema femminile questa segnatura in casi di violenza sessuale subita altres un fatto che sif-
fatte realt, per quanto in sintonia coi significati di quest'incontro astrologico, ne esprimono solo una mino-
ranza molto,ma molto esigua. La Nostra pu tuttavia vivere un rapporto coi figli improntato ad una certa riva-
lit di fondo.
Una sana attivit sportiva comunque si rivelata pi che idonea a scaricare completamente questa posizione
marziale, che gi di per s costituisce una minaccia moderata solo in caso di aspetti molto negativi sul mede-
simo.
GIOVE IN CAMPO UNDICESIMO
Dobbiamo subito dire che, in undicesimo campo, detto Giove sembra rivolgere la sua protezione ad un ambi-
to esistenziale circoscritto(quello delle amicizie e dei progetti personali), ma non appare in grado di risultare
prominente o determinante. Ecco perch la tradizione parla all'uopo unicamente di aiuti influenti,protezioni
significative, soddisfazione dalla vita amicale, cui non si associa un ruolo di vero e proprio traino nella riu-
scita personale.
SATURNO IN CAMPO QUARTO
Saturno in quarta casa tende a colorare l'ambito familiare e/o domestico come un settore dominato da una
certa freddezza di fondo, un senso di penuria poco congeniale ai valori della quarta casa. La Nostra vi si sente
"costretto", incompreso, pu respirare l'impressione di una vita familiare arida o intrisa di una sordida con-
flittualit. Ciascuno di noi ha il proprio personale Saturno,la propria croce da dover portare quale scotto alla
vita nel processo di evoluzione. Possiamo solo aggiungere che un'evoluzione interiore sincera pu mitigare
nel tempo le cose anzidette,trasformandole perfino in punti di forza, ma per compiere questo occorre lavora-
re, crescere, accettare quanto di limitante Saturno suggerisce, fino a farlo divenire motivo conduttore della
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propria maturazione personale. Anche per questo i doni migliori del Pianeta si evidenziano soprattutto nella
seconda parte della vita,quale frutto maturo per aver saputo accettare il reale quale esso .
INTERMEZZO CHIRONE
Diamo certamente pi valore al significato di Chirone nelle case piuttosto che nei segni e questo per eviden-
ti motivi: nelle 24 ore Chirone presente, di ora in ora, in tutte le case, mentre nei segni esso, in virt di un'or-
bita assai eccentrica e comunque distante dalla Terra, compie un giro di rivoluzione in poco pi di cinquan-
t'anni. Non solo, ma esso sosta molto a lungo in alcuni segni (Pesci e Ariete, soprattutto) a discapito di altri.
Tutti fattori che ne limitano le possibilit interpretative, dal punto di vista zodiacale. quindi solo per defi-
nirne meglio i valori di Chirone nelle case che ne abbozziamo qui, con tratti impressionistici, anche il signi-
ficato della coloritura zodiacale:
CHIRONE IN PESCI
Nell'ultimo segno dello zodiaco, ecco che questo Chirone mostra prevalentemente l'aspetto simbolico del
guaritore, di colui che riesce a mettersi in relazione con l'altrui dolore, l'altrui limitatezza in modo diretto,
senza alcuna barriera protettiva. La valenza Pesci conforta Chirone nel consentire alla Nostra di trovare le
parole giuste, gli aiuti idonei ad aiutare. un'ottima posizione... non tanto a beneficio del soggetto, quanto
soprattutto per quanti trarranno sostegno dalla sua presenza.
CHIRONE IN CASA SECONDA
Vogliamo segnalare in seconda casa la presenza di Chirone. una presenza delicata, meno evidente di quel-
la dei pianeti, che tuttavia non del tutto silente. Chirone in seconda tende a dare una particolare serenit e
maturit sui temi dei possedimenti. Non contribuisce certo a dare ricchezza o a confermare povert. Il suo
influsso appare piuttosto di un genere sociale, inducendo la Nostra a "fare tesoro" di una concezione del dena-
ro realmente democratica. Contribuisce insomma a non far vivere questo aspetto dell'esistenza in una chiave
mitica, a non far cadere l'individuo in una "avidit spasmodica del denaro". Esso viene visto per ci che : n
pi n meno. Qualcosa di utile, su cui fare affidamento quando serve... ma da poter anche dividere insieme
ad altri in modo generoso. dunque un fattore di equilibrio, di vera e propria maturit.
INTERMEZZO PARTE DI FORTUNA, LUNA NERA E NODI LUNARI
Quanti non danno importanza alle "Parti", all'analisi dei "Nodi lunari" o della "Luna Nera", ai fattori imma-
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teriali insomma piu' caratteristici dell'astrologia esoterica (in questo caso, con particolare riferimento a quel-
la araba), affermano che poiche'questi attengono a luoghi celesti fittizi, dove cioe' non risiede alcun corpo
celeste, meritano una considerazione altrettanto fittizia o, per dirla in parole povere, non meritano alcuna
considerazione. L'argomento suona un po' cos: dove non c' niente... niente dovrebbe essere detto: non si
dovrebbe azzardare nessuna interpretazione! L'argomentazione appare tanto evidente,tanto sinuosa da non
venire da noi completamente rigettata! Anzi,per amore di verit, diciamo subito che tributiamo certo maggio-
re valore ai corpi planetari reali rispetto alle equazioni matematiche, con cui vengono desunti altri fattori oro-
scopici. Ma,anche per conferire significato all'interpretazione che andiamo a sviluppare senza incorrere nel
timore del confronto aperto,conviene almeno confutare prima questa argomentazione con le stesse armi di chi
l'ha posta. Constatiamo infatti che se cos fosse non dovremmo dare credito neanche all'importanza dello
zodiaco tropicale, che non ha alcuna connessione con lo zodiaco siderale da cui prende le mosse, ma che fun-
ziona benissimo n all'ascendente... il cui valore viene raramente messo in discussione da quanti hanno
dimestichezza con l'Arte di Urania e che vanta ormai a suo sostegno anche il conforto della statistica. Come
sempre il senso della misura e la verifica il migliore alleato di chi cerca la verit, e se quindi concediamo
maggiore spazio, anche in astrologia esoterica, ad un'interpretazione(ovviamente esoterica) dei fattori princi-
pali costituenti un oroscopo, allo stesso modo, vogliamo comunque offrire una descrizione sistematica anche
dei fattori immateriali appunto, ma di collaudata efficacia. Diciamo questo con chiarezza, affinch sia eviden-
te anche la meticolosit e l'attenzione con cui non solo ci siamo posti all'opera, ma abbiamo anche stabilito
un ordine gerarchico di importanza dei singoli fattori investigati.
VERTEX IN LEONE
Nel quinto segno zodiacale il Punto Vertex amplifica certamente il carattere nobile della persona e questo
proprio perch il suo apporto silente riguarda i temi del confronto con l'Anima. dunque fattore energizzan-
te, ma non nel senso col quale usualmente parliamo con riferimento alle energie planetarie, quanto piuttosto
nel suo sancire un momento di confronto intra personale, una pi impalpabile segnatura che induce a riflet-
tere sulla portata di ogni comportamento, sulla difficolt della Nostra a seguire la propria stella in modo linea-
re, senza dover sperimentare cadute o intricate circonvoluzioni dell'esistenza, che sembrano allontanare la
meta per un certo tempo. La Nostra appare particolarmente impegnato a differenziare quanto del Profondo
attiene ad una dimensione collettiva, generale, archetipica e quanto piuttosto sia il frutto della sua storia per-
sonale, riguardante il proprio passato. Si tratta di un confronto importante, poich prefigura ed anticipa una
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capacit di discernimento che dall'analisi delle istanze, passa a quello delle pulsioni o dei bisogni, modulan-
do,per cos dire, sempre pi verso la soddisfazione di parti dell'essere di un genere meno narcisista, meno ego-
centrico. Per dirla diversamente, questo Vertex insomma favorisce il bisogno di separare gli appetiti leonini
pi istintuali ed egoistici da quelli maggiormente finalizzati ad una dimensione collettiva dell'individuo: unica
strada per giungere ad un coronamento del proprio percorso esistenziale. Tributiamo a questa nota astrologi-
ca anche un influsso sulla vita pulsionale, che ne acquista in magnificenza, riuscendo a trovare per essa moda-
lit di esteriorizzazione che ne amplifichino il versante leonino appunto.
VERTEX IN CASA SETTIMA
Il Vertex nel settore delle relazioni sembra voler costellare un significato di "crisi creativa". Essa infatti tipi-
ca delle persone che vivono con dolore l'inadeguatezza delle relazioni,ricercando una sorta di verit pi pro-
fonda, oltre "il velo di Maya" delle apparenze. Per questo una maggiore empatia verso gli altri ne consegue
del tutto naturalmente, quasi come una compensazione nei confronti di una limitatezza che appare tuttavia pi
ancorata al collettivo (la societ, gli altri quali essi sono)piuttosto che personale della Nostra. Dobbiamo tut-
tavia aggiungere che, in virt del modo di disporsi all'interno delle case di questo fattore astrologico, che -lo
ricordiamo- non pu presentarsi in tutte le case, ma solo in quattro delle sei occidentali, avvenuto che molti
studiosi hanno sentito dunque di dovere attribuire a questa nota anche significati non strettamente pertinenti
al significato simbolico del settore. Nel nostro caso infatti, alle attribuzioni indicate si deve aggiungere anche
quella, per il soggetto, di percepire con disagio la limitatezza delle cose, intesa come provincialismo cultura-
le, come vero e proprio confine creato dagli uomini per gli uomini, di cui questo Vertex ne coglie il carattere
finito, anelando ad altro, di cui egli stesso vorrebbe farsi promotore.
INTERMEZZO NODO LUNARE NELLE CASE
Nel Mahabharata, la leggenda vuole che il Drago celeste avesse osato bere l'elisir dell'Immortalit, carpita
agli dei e che Narayana, adirato per questa trasgressione lo avesse colpito col proprio disco (simbolo solare)
tagliandolo in due met. E tuttavia, ormai divenuto immortale, lo stesso Drago avesse cercato di ricongiun-
gere le due parti contro laterali, iniziando a rincorrersi l'un l'altra indefinitamente, inghiottendo la Luna qua-
lora essa fosse stata ritrovata sul proprio cammino. Anche da queste semplici immagini, che ci ripropongono
il tema della ricerca dell'immortalit e liberazione, di contro il tema del ricadere entro gli schemi dell'esisten-
za illusoria, scorgiamo l'importanza che questo fattore possiede in astrologia esoterica. L'astrologia occiden-
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tale legata prevalentemente a oggetti celesti concreti, tangibili. Per questo gli stessi aspetti dei nodi non pos-
seggono certo il peso specifico di quello degli astri e come tali non sono significativi se non nelle congiun-
zioni della Testa del Drago, che mostra il pianeta lambito come un fattore di liberazione personale, se ben
assimilato, e quello congiunto al Nodo lunare sud come un pianeta la cui elaborazione appare pi lenta.
Diamo invece peso all'asse oroscopico (ed, in misura secondaria, all'Asse zodiacale) stimolato da questo fat-
tore. Sappiamo per certo, dopo averlo riscontrato in pi tradizioni, che questo Asse simboleggia il luogo in
cui la Nostra conoscer una via di realizzazione rispetto alla casa opposta che svolge il ruolo di intralcio
Karmico. Ecco perch, sia pur in modo sintetico, vogliamo richiamarne il significato, nell'oroscopo studiato.
TESTA DEL DRAGO IN TERZA CASA E CODA IN NONA
La Testa del Drago e la Coda dirimpettaia, sembrano disegnare nella volta celeste la sinuosa forma di un
drago (o serpente) che taglia, rincorrendosi incessantemente, la volta celeste. Tutte le pi antiche mitologie
risentono di un'elaborazione collettiva di questo moto, in grado, di volta in volta, di divorare i luminari e di
vederli rinascere. In terza casa, questo "Caput Draconis" sembra sancire una direzione, come di una meta
destinica, di contro la "Cauda" dirimpettaia. una posizione che privilegia gli studi e gli scambi con l'am-
biente poco lontano. Come se il soggetto traesse soddisfazione da "quanto lo circonda", con ovvie ripercus-
sioni dal settore del "lontano", rispetto al quale la Nostra sembra scontare un gap da colmare. Per questo vi si
pu associare altres una certa volubilit ed incertezza in temi filosofico - esistenziali ed una difficolt che
deve essere compensata durante questo passaggio terrestre della Nostra verso ogni investigazione del lonta-
no.
TESTA DEL DRAGO IN ARIETE E CODA DEL DRAGO IN BILANCIA
Per la specificit del fattore oroscopico analizzato, diamo alla presenza nel segno del Nodo lunare un rilievo
certamente minore rispetto alla presenza nelle case. Tuttavia, ci premesso,riscontriamo comunque un adat-
tamento alle cose di tipo attivo,impulsivo. Questa segnatura denota un bisogno di auto espressione,di entusia-
smo, perfino di audacia. Il soggetto pu beneficiare per esso di un valido tonico generale, di cui le altre indi-
cazioni generali del tema sapranno meglio indicarne luoghi ed ambiti di manifestazione.
PARTE DI FORTUNA IN CASA QUARTA
La Parte di Fortuna viene considerata, di tutte le Parti fittizie che compongono un tema natale, certamente
quella pi usata. Da qui l'evidente importanza, soprattutto tenendo conto che il suo calcolo viene ottenuto tra-
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mite una formula che riguarda i fattori astrologici pi importanti e vitali di un oroscopo e cio il Sole,la Luna
e l'ascendente. Non avremmo dunque potuto tacere il valore di questa segnatura in quarta casa, che quella,
anch'essa importantissima, dell'abitazione, della famiglia. Ecco allora che il suo apporto risulta evidente,
come quella di una sorta di"piccolo Giove", bench ovviamente in misura minore: cos disposta allora, la
Parte di fortuna non riesce certamente a garantire un vissuto familiare senza problemi (si vedano all'uopo altre
eventuali indicazioni concernenti il quarto settore o la Luna), ma contribuisce certamente ad alleggerire far-
delli, dissipare confusione, agevolare la ricomposizione di problematiche, motivi d'attrito, fino a condurre il
soggetto a percepire il "focolare domestico" come un vero e proprio porto sicuro, oltre le brezze della vita di
tutti i giorni.
PARTE DI FORTUNA NEL TORO
Questo "punto" immateriale ma importante cade qui proprio nel solido segno del Toro. Ovvio dunque atten-
dersi una manifestazione del medesimo che rientri proprio nella sfera di interessi tangibili, materiali appun-
to: ecco dunque che la Fortuna sembra essere associata agevolmente all'acquisizione di beni concreti:finanze
o tendenze all'acquisizione materiale, ma anche la soddisfazione degli istinti pi naturali, come la golosit o
lasfera erotico-sentimentale potrebbero trarne partito.
LUNA NERA IN CASA PRIMA
In questa prima casa natale, la Luna Nera acquista per l'oroscopo in questione una pregnanza di tutto rispet-
to. Possiamo dunque asserire che la Nostra vive intensamente un aspetto notturno della propria psiche, che
potrebbe indurlo ad accettare ed assimilare con inquietudine il "lato ombra" del femminile. Visi associano
timori verso le sue manifestazioni meno evidenti,verso il lato nascosto di cui la sessualit femminile sa farsi
traduttrice. Il rimosso, per questo fattore, riesce dunque ad aprirsi una breccia all'interno della Coscienza,
lasciando presagirne la presenza nell'ambito della fantasia erotica o della stessa vita sentimentale. Si tratta in
ogni modo di un fattore oroscopico secondario rispetto alle note caratterizzate dai pianeti, in grado tanto di
favorire quanto di rendere del tutto silente questa componente oroscopica.
LUNA NERA IN CAPRICORNO
Il modo con cui la Luna nera manifesta il proprio significato, si colora qui di un simbolismo complesso e poli-
morfo: il decimo segno sembra infatti racchiudere in s le contraddizioni dell'avidit materialistica, con quel-
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le del distacco e della rinuncia. Entrambe queste note - per parlare unicamente di quelle pi evidenti- si ripro-
ducono per questo elemento astrologico assai misterioso. La Luna nera sembra qui "piantata nel terreno",
quindi nella rudezza istintuale, con la solidit dell'animale che rappresenta il segno(il capro). Ritroviamo nel
simbolismo del suo significato la protesta vitale rispetto ad una antica ferita, ad una frustrazione"originaria"
che sembra allora ritrovare nel decimo segno una cassa di risonanza. Nel Capricorno, questa Luna Nera rie-
sce allora a manifestare una mancanza/desiderio rispetto alla vita, all'Eros che l'attraversa, di cui anela una
compensazione, una vera e propria "riparazione consolatoria". Questo spiega allora come mai detta segnatu-
ra possa esprimersi allora in pi modi che vanno dalla protesta ossessiva, imbrigliata entro la cornice di un'ec-
cessiva razionalit fino all'emersione selvaggia di un nucleo interiore di connotazione evidentemente dio-
nisiaca, entro la quale la Nostra pu ritrovare o comunque cercare motivi e forme di appagamento. Ritroviamo
insomma qui, bench in una sfera limitata, la stessa possibilit dialettica tipica del Capricorno:quella di una
esteriorizzazione avida, di contro una manifestazione tendenzialmente pi distaccata. Le due strade non sono
tuttavia da intendersi come assolute, riuscendo sovente lo stesso svolgersi del tempo a favorire ora l'una ora
l'altra modalit. Ma il decimo segno, nella sua possente, costante capacit di divorare, digerire ogni elemen-
to esistente, anche rispetto ai significati di questa Luna nera pu agevolmente lasciare che di essa ne emerga-
no solo gli aspetti pi in grado di favorire l'evoluzione della Nostra. Vogliamo cio dire che, spesso,il decimo
segno riesce facilmente a liberarsi delle pastoie legate alla vita istintuale, di cui questa Luna Nera reclama la
presenza,con la stessa dedizione dell'animale di cui rappresenta il sacrificio (il capro... l'agnello).
Consapevolezza del Profondo,di un lato fortemente dionisiaco dunque, ma anche capacit di affrancarsi da
ogni avidit inferiore (spesso proprio attraverso una sessualit di tipo misterico), costituiscono le doti pi
emblematiche di un segno molto, molto particolare.
INTERMEZZO ASPETTI
Abbiamo fin qui presentato tutte le energie planetarie,zodiacali, i punti celesti, frutto di elaborazioni mate-
matiche care alla Tradizione, ricercando un'abile sintesi fra quanto pi affidabile del patrimonio astrologico
occidentale ed i contributi di tipo esoterico pi seri a nostro giudizio. Chi ci ha seguito fin qui avr quindi
potuto gi memorizzarne i fattori dominanti,traendone interpretazioni, intuizioni, percorsi simbolici di appro-
fondimento. Quanto basta insomma per potersi definire paghi,avendo molto materiale selezionato espressa-
mente sulla base delle sue astralit natali. Ma tutto questo ci servito unicamente quale presentazione a que-
sta seconda parte, nella quale andiamo a sviluppare una indagine approfondita degli aspetti planetari,sempre
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in chiave simbolico-esoterica. Abbiamo ovviamente evitato di fornire fantasiose interpretazioni sui punti
come il Vertex oil Punto di Fortuna, per motivi tecnico-teorici che sarebbe lungo sviluppare qui: un motivo
per tutti pu essere la definizione da parte nostra, anche in astrologia esoterica, di una gradualit di influssi
che vanno ovviamente dal pi lieve o dal meno interpretabile, in mancanza di una collaudata letteratura al
riguardo, a una serie di fattori dei quali ci sentiamo certi. Un conto infatti parlare della Parte di Fortuna in
una casa, ben altro cercarne di trarre auspici sulla base di un aspetto planetario, come se questi dovesse
seguire una legge degli aspetti del tutto simile a quella dei corpi planetari. Un discorso analogo vale, a nostro
parere per Chirone, il quale essendo un corpo celeste per definizione "non allineato" per usare un'espressio-
ne utilizzata per descriverlo, debba poi ritrovarsi in uno schema planetario del tutto allineato (?!?). Di questi
fattori abbiamo cercato di enucleare i contributi pi seri, di riferire l'essenziale per arricchire l'interpretazio-
ne.
SOLE IN QUADRATO O IN OPPOSIZIONE A SATURNO
Nel simbolismo esoterico, Saturno esprime i fattori pi frustranti (e formativi) della realt: quelle tappe cio
che sono inevitabili e che tuttavia segnano il limite alla finitudine dell'essere: penuria, abbandono, talvolta
malattia, carenza,vecchiaia, morte. Non difficile comprendere quanto questi passaggi siano universali,
costeggiando il limite stesso della natura umana. Tuttavia, il legame ed una difficile integrazione del simbo-
lismo saturnino ad opera della Coscienza, quale quello qui rilevabile, costella appunto un'insofferenza, un
rifiuto ed un dolore umano verso queste tappe. L'individuo non riesce a farvi fronte, ha problemi ad integra-
re questi aspetti dell'essere,potendo quindi sperimentare un senso di inadeguatezza veramente doloroso.
Questo spiega perch fin dall'identificazione con una sana immagine riparatrice (solare appunto) che que-
sto percorso rischia di essere ostacolato... e spiega altres la ragione per cui, in tema femminile, questo aspet-
to produce un senso interiore di inquietudine, che si riverbera immediatamente nel rapporto di coppia. Il par-
tner viene talvolta vissuto come distante, lontano, freddo... autoritario. Stessa sorte, sia per il maschio che per
la femmina, acquista l'immagine paterna. Come se al padre reale,magari molto amato, la psiche profonda
sovrapponesse un'immagine genitoriale arcaica di tipo vendicativo e distante, che rischia ovviamente di pre-
sentare un aspetto molto doloroso dell'esistenza. Un simile padre introiettato come sorta di Dio Kronos: osti-
le, tirannico tende allora a compromettere anche lo sboccio di una affermazione personale aconflittuale, obla-
tiva,serena. Si pu dunque parlare a questo livello di un quadro psicologicamente anoressico, di un senso di
abbandono strisciante che non sempre risulta elaborato sul piano razionale e che quindi espone l'individuo ad
esperienze oggettive che lo inducono, negli anni, a dover fronteggiare questi contenuti archetipici. un fat-
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tore di blocco della personalit, cui si associa un fattore di rigore morale e un senso del dovere (e dell'etica)
che sembrano appunto compensare, spesso a beneficio pi degli altri che del soggetto, il lato maggiormente
doloroso dell'aspetto. Vissuto bene, ovvero accettato pienamente e con maturit, esso pu divenire un fattore
della personalit in grado di fare assurgere le maggiori vette dello spirito alla persona... proprio come -in caso
contrario- di fargli sperimentare la vita come pena, sforzo,minando alla base ogni senso di appagamento e
gioia personale.
Bisogna in ultimo aggiungere che la risposta di questo angolo oroscopico ai transiti certamente molto forte,
soprattutto a quelli maggiormente di tensione o di ripetizione dello stesso Saturno o di Urano. In entrambi i
casi infatti il tema iniziatico del "conflitto con un Padre egoista e distruttivo" assurge a tema simbolico domi-
nante (Miti della discendenza di Urano, Crono e Giove). Sar infatti soprattutto durante queste stagioni che
l'essere si trover pi facilmente proiettato in esperienze psicologiche, talvolta anche destiniche, che ne per-
petuino il pi profondo significato.
Va da s che la stessa tastiera simbolica attivata, quasi di necessit, spinge l'individuo a mostrare un certo
blocco dell'emotivit e della spontaneit a scapito di una razionalit che pu tanto risultare un possente allea-
to quanto un limite ad un pi rigoglioso sviluppo dell'essere.
LUNA IN SESTILE O IN TRIGONO A MERCURIO
Si tratta di un ottimo aspetto che sembra mettere in relazione armonicamente il versante adattivo-razionale
dell'individuo con quello maggiormente emotivo-dipendente. Fra queste due funzioni psicologiche osservia-
mo qui un'interdipendenza che favorisce un'espressione pi matura del proprio lato emotivo, perfino legato
all'infanzia. A trarne partito soprattutto l'eloquio, la capacit di verbalizzare, quindi ancora quella di memo-
rizzare ed elaborare le informazioni (assai utile in sede scolastica). La memoria ne acquista in potere evoca-
tivo, in immaginazione, creando un legame sottile fra la maturazione adattiva appunto ed il piacere tratto da
tutto ci che viene mediato dall'intelligenza. Quindi, anche le facolt intuitive (spesso legate al mondo degli
affari) risultano notevolmente sviluppate.
LUNA IN SESTILE O IN TRIGONO A MARTE
Il principio femminile dell'anima e l'aggressivit appaiono qui armonicamente integrate. La pulsione gover-
nata dal Dio guerriero feconda dunque, come in un matrimonio alchemico, il femminile: lo stimola, ne accre-
sce la libido, l'immaginazione, la forza pulsionale, ma in modo a conflittuale, come reale, benefico comple-
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tamento nel gioco sessuale. Perci traiamo da esso gli auspici di una maggior forza fisica, un'attivit sessua-
le accentuata, che sa pescare nell'inconscio la forza rigeneratrice di tutto l'essere. L'individualit ne acquista
in impulsivit,attivit e primariet caratteriale.
LUNA IN CATTIVO ASPETTO ALL'ASCENDENTE
Abbiamo gi parlato di ciascun fattore allorquando ne abbiamo evidenziato i significati zodiacali. Da quan-
to detto (e dall'analisi degli aspetti), si pu facilmente desumere un grado di intima contraddittoriet che que-
sto aspetto evidenzia. Ecco perch reperiamo in quest'angolo planetario un fattore di tensione, un problema
di elaborazione interiore, di sviluppo emotivo, che la persona deve elaborare a poco a poco, prima di poterne
cogliere l'intrinseca potenzialit.
Una certa tensione emotiva ne quasi sempre la conseguenza pi evidente, che anche dal punto di vista del
rapporto di coppia non manca di tradursi sotto forma di atteggiamenti di dipendenza e narcisismo, che il par-
tner pu faticare a tollerare.
LUNA IN SESTILE O IN TRIGONO A URANO
L'emotivit appare felicemente stimolata da una tendenza al uovo, all'originale, all'eccentrico. L'immagine
femminile appare come poco consuetudinaria, poco conservatrice, conferendo alla tessa (sia che venga per-
cepita, a seconda dei sessi, per via proiettiva o attraverso una intrinseca identificazione) un senso di autono-
mia personale ed una capacit sempre nuova di fuoriuscire dagli cliches tipici del femminile. La donna appa-
re prevalentemente come "soror mistyca", come un'immagine che tende desessualizzarsi nel tempo, per assu-
mere le vesti di colei che accompagna e soccorre lungo il cammino della realizzazione personale.
L'immaginazione appare potenziata da questo aspetto, soprattutto conferendo un livello di creativit moder-
na, geniale, intuitiva e sintetica al tempo stesso. Il transito positivo di Urano costituir in assoluto il momen-
to di maggior espressione creativa di un aspetto dell'essere, che comunque non cessa mai di apportare il pro-
prio sostegno al processo di maturazione e discoperta di s.
LUNA IN QUADRATO O OPPOSIZIONE A PLUTONE
Sul piano della personalit profonda, sembra evidenziarsi l'emersione di immagini femminili molto arcaiche,
distruttive,vendicative. Tutta la fantasmatica che la psicoanalisi ha definito"anale" risulta potentemente solle-
citata da questo aspetto, che non lascia trasparire nulla sul piano sociale (e spesso cosciente), tranne forse una
blanda venatura di diffidenza caratteriale, di misoginia strisciante (in tema maschile) o di inconscio deprez-
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zamento delle funzioni pi spirituali e vitalistiche di una sana femminilit (in tema femminile). La donna si
identifica con questa parte notturna dell'essere ("La regina della notte" del Flauto magico mozartiano), assa-
porandone un piacere erotico intenso, unito aduna difficolt spesso insormontabile a ristabilire un senso di
fiducia di s e di integrit psicologica, atta a far maturare la persona. soprattutto nel transito di ripetizione
plutoniano che l'aspetto conosce il suo acme, tuttavia anche quello uraniano e saturnino sono perfettamente
in grado di produrre effetti appariscenti, sul piano interiore: Urano nella forma di avventure rocambolesche
ed intrinsecamente distruttive, Saturno ponendo - l'individuo a contatto diretto con la propria distruttivit.
il bisogno di sviluppare un viaggio nella "Notte dell'essere" a venire facilmente riproposto dai transiti mag-
giori, ma si comprende bene come, in virt della difficile assimilazione cosciente di questi fattori, spesso detto
aspetto non viene nemmeno percepito, contentandosi il pi delle volte lo stesso transito maggiore di fornire
una coloritura emozionale, che pu esser riconosciuta solo da chi circonda il soggetto o da questi a distanza
di tempo. sempre la qualit della consapevolezza personale a poter fare la differenza e quindi anche a san-
cire la possibilit o meno di crescere attraverso l'attivazione dei punti critici del proprio Tema natale.
MERCURIO IN SESTILE O TRIGONO A MARTE
La relazione planetaria "armonica" fra Marte e Mercurio tende a convertirsi prevalentemente sotto forma di
un incanalamento delle energie aggressive della Nostra in modalit che appaiono mediate dalla razionalit:
ne emerge quindi un'aggressivizzazione appunto delle funzioni razionali di apprendimento,interpretazione del
reale e, soprattutto, della parola, che diventa tagliente, mordace, facilmente incline a convogliare con s un
impulso a dominare, che conferisce anche ulteriore vigore alle facolt mentali. La persona pu quindi facil-
mente essere risucchiata in dispute verbali o aventi quale "arena di battaglia"dei problemi di interesse o eco-
nomici, confidando in una notevole dote di ironia, perfino di sarcasmo. In effetti, questo aspetto,se utilizzato
in modo creativo, oltre a favorire la persona in tutte le professioni che potrebbero richiedere proprio questo
tipo di qualit (libellisti, caricaturisti, giornalisti d'assalto,avvocati, ecc.), appare anche un possente fattore di
incanalamento di eventuali squilibri legati all'aggressivit appunto, che-attraverso l'apporto mercuriale- ven-
gono pi facilmente compresi e"verbalizzati" in modo pi maturo.
MERCURIO IN CONGIUNZIONE A URANO
L'apporto uraniano alle funzioni adattive-razionali del pi celere Mercurio, dipingono un intelletto pronto,
vivace,intuitivo, con grandi doti di creativit e di sintesi, senza chele facolt analitiche abbiano a soffrirne.
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Urano un pianeta in analogia sostanziale con il nuovo, l'avanguardia, quindi anche con le scienze che meglio
esprimono questi valori di originalit e"rivoluzione": astrologia, elettricit elettronica,informatica... perfino
psicologia... si tratta di un elenco assai lungo e solo apparentemente eterogeneo, la cui unit sostanziale rin-
venibile invece nella prontezza con cui la persona in grado di rapportarsi ad una societ che cambia, si
muove ed evolve. Ecco perch questo aspetto pu contribuire altres a migliorare la guida dell'auto, favorire
la passione per il cinema... ed insomma fare dell'individuo un soggetto che vive l'intelligenza come un dono
da mettere al servizio degli altri.
Molto spesso anche una certa impazienza vi si correla abitualmente.
MERCURIO IN QUADRATO O IN OPPOSIZIONE A NETTUNO
In astrologia, Nettuno costella un'energia psichica molto profonda, di tipo apertamente irrazionale. Essa, per
cos dire esprime soprattutto quella parte individuale che ambirebbe a spezzare i limiti della singola indivi-
dualit per accedere ad una identificazione pi collettiva. Ci premesso, con quanta evidenza maggiore allo-
ra potremo cogliere il significato di questa tensione rivolta verso Mercurio, quale simbolo principe dell'intel-
ligenza pratica, dell'adattamento individuale all'ambiente. Ci che si produce qui come una "cesura" un
taglio, che tende a convertirsi proprio in uno stato crepuscolare di tipo caotico, non in grado di separare net-
tamente l'esterno (con le sue leggi, le sue limitazioni) dall'interno (nella sua dimensione di sogno, di deside-
rio, popolato d'immagini). Questo spiega perch, su questo fondale di crisi, l'aspetto possa favorire soggetti
ispirati, in grado di guidare le masse, di farle sognare... ma molto pi usualmente produrre personalit che
vivono questo aspetto in modo meno elaborato, sfociando perfino in una visione illusoria del reale, quando
non addirittura nella menzogna propriamente detta. Questo aspetto, soprattutto durante i transiti maggiori,
pu facilmente indurre la Nostra a scelte frutto di una visione distorta delle circostanze.
VENERE CONGIUNTAALL'ASCENDENTE
L'apporto di questa Venere tende soprattutto a due espressioni concrete: essa rende la persona molto socie-
vole ma ne sottolinea altres una dote di fascino particolare, suadente, difficilmente spiegabile sul piano razio-
nale. Venere vi fa brillare insomma una nota di bont dell'animo, che attrae verso di s -di riflesso,soprattut-
to nel rapporto di coppia- un sentimento analogo. Ecco perch riconosciamo a questa collocazione del Pianeta
non solo la caratteristica di amplificare quanto gi riferito a proposito del segno di appartenenza dello, ma
anche e soprattutto la qualit del tutto favorevole di costituire un vero e proprio punto di forza del proprio
destino sentimentale. Ricordiamo infatti che, per la collocazione tanto sensibilizzata nell'ambito della vita a
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due,essa tender ad essere il punto oroscopico (insieme al discendente) che, stimolata dai transiti armonici dei
pianeti pi lenti, accompagner le stagioni di pi intenso trasporto relazionale (non solo in ambito strettamen-
te sentimentale).
VENERE IN BUON ASPETTO AL MEDIO CIELO
L'angolo formato da Venere all'asse del Medio Cielo si estrinseca soprattutto conferendo alla Nostra uno spi-
rito gentile, un animo cortese, ma non cessa di apportare un ottimo grado di fortuna sia nell'ambito delle rela-
zioni familiari che di tipo sociale.
Le capacit di comunicare i sentimenti molto sviluppata,tanto che si pu a buon diritto reperire in questa
Venere uno dei migliori equilibratori emotivi di tutto l'oroscopo. Anche la propria ascesa professionale appa-
re costantemente mitigata e vissuta da questo Corpo celeste poco conflittuale, tanto che tutte le professioni
tipicamente legate a Venere (dall'attivit artistica allo spettacolo, dai lavori di soccorso a quelli basati sull'in-
contro a due) non solo sono favorite, ma sembrano permeare di questa dote dell'animo anche qualsivoglia
lavoro venga assegnato dalla sorte all'individuo.
VENERE IN SESTILE O IN TRIGONO A SATURNO
Questo aspetto di Saturno a Venere costella un "modus amandi"affidabile, devoto, di cui soprattutto il par-
tner pu giovarsi in virt dell'affidabilit che esso conferisce. La persona sembra infatti molto matura sul
piano affettivo, dando prova di possedere detta dote come un patrimonio del tutto connaturato e non,piutto-
sto, raggiunto a seguito di sbagli o tortuose peripezie destiniche. soprattutto il carattere etico, basato su sani
principi, a segnare in positivo un sentimento che ne acquista in durevolezza e profondit quanto perde in
spontaneit e lirismo del cuore.
MARTE IN SESTILE O IN TRIGONO A URANO
Si tratta di un bell'aspetto, che dona al soggetto un'aggressivit improntata ad un dinamismo essenziale, rapi-
do, che valuta prontamente le situazioni, riuscendo a rapportarvisi con altrettanta fermezza. I due corpi cele-
sti qui riuniti in aspetto sono i pianeti in assoluto pi estroversi, attivi, "brucianti",rapidi, dalle reazioni crea-
tive e rapide come il baleno. Per questo l'aspetto analizzato appare come uno dei pi evidenti segnalatori di
un bisogno di avventure nuove e inverosimili, di esperienze "mozzafiato", di un desiderio di vivere che si
"brucia"e ripropone all'insegna dell'azione e della battaglia per le idee o semplicemente per la vita.
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Di Not Di Nota in Not a in Nota a
di MThule di MThule
I
Inizio con questo numero un breve e senza pretese studio sulla pubblicistica degli ultimi sessant'anni sul
Nazionalsocialismo esoterico e dintorni. Ma nellaccingermi a far questo non posso non ringraziare Lodovico
Ellena per avermi fornito gli spunti necessari.
Tratto da "I Grandi Misteri del Nazismo" di Pierluigi Tombetti - pg 175-176
Rudolf Hoss nel suo memoriale autobiografico scrive che ai membri delle SS era richiesta una forza spiri-
tuale e un autocontrollo tali da togliere e dare la vita senza alcun rimorso di coscienza. Secondo la sua testi-
monianza, Himmler " dedic particolari cure alla scelta delle nuove reclute, le quali dovevano passare con-
tinuamente attraverso esami e vagli e corrispondere a esigenze sempre pi dure e gravose. Soltanto coloro
che erano in grado di sopportare le prove pi dure, quasi disumane - sia fisiche che psichiche - avrebbero
potuto, dopo un lungo periodo di osser-vazione, essere accolti nell'Ordine delle SS. Attraverso le molteplici
prestazioni nel servizio e i corsi di studio all'Accademia delle SS, l'ufficiale delle SS doveva acquistare l'espe-
rienza necessaria e le cognizioni generali che gli avrebbero permesso in seguito di essere utilizzato nei posti
pi importanti dello Stato futuro ".26 Alcune di queste prove erano cos difficili e pericolose che nessun corpo
speciale moderno le inserirebbe mai nel suo programma di addestramento per le pesanti perdite che subireb-
be: combattimento, della durata di dodici minuti, a torso nudo e senz'armi contro cani da battaglia, molossi
aizzati contro il giovane SS. Addirittura i cani indietreggiavano di fronte all'aggressivit dimostrata dagli
uomini.
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Un'altra prova era il Panzertest, in cui la recluta aveva ottanta secondi e una vanga da trincea per scavarsi
una fossa che lo avrebbe protetto da un panzer che si avvicinava minaccioso. Abbandono o fuga erano puni-
ti con la morte. La prova della granata serviva a portare l'autocontrollo a livelli elevatissimi: il candidato
attivava una granata e la posava sull'elmetto. Tre secondi dopo deflagrava. Se non cadeva, egli riceveva un
violento shock e null'altro. Se cadeva e si scansava veniva fucilato, mentre se la granata esplodeva dopo esse-
re caduta a terra e il soldato veniva ferito, ci gli valeva una pensione di invalidit. Altri test come quello del
gatto erano concepiti per estirpare ed eliminare la coscienza singola del milite SS e addestrarlo alla pi com-
pleta indifferenza di fronte al dolore umano; si trattava di afferrare un gatto vivo per il dorso e con l'altra
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mano, munita di bisturi, togliere gli occhi senza rovinarli e deporli di fronte all'esaminatore. La percentuale
elevatissima di morti durante i corsi di addestramento raggiunse l'enorme cifra del 37% degli allievi, una
cifra realmente inaccettabile che suscit l'ira giustificata di Hitler.
27 Alleau, Ren, Hitler et les socits secrtes, Grasset, Paris 1969; tr. it. D Riccardo Leveghi, Le origini
occulte del nazismo : il III Reich e le societ segrete, Edizioni Mediterranee, Roma 1989, p.172
Ma leggiamo lorigine della citazione...
Tratto da Le origini occulte del nazismo : il III Reich e le societ segrete, Edizioni Mediterranee
(nella ristampa del 2000 in mio possesso la citazione del Tombetti da riferirsi alle pagine170-171)
"La granata, il gatto e il bisturi
Dobbiamo ricordare gli esercizi, a stento immaginabili, che furono imposti ai futuri capi dello NSDAP in quei
luoghi segreti di ritiro e di istruzioni che furono gli Ordensburgen, o " scuole di formazione " dell'Ordine nero
delle Schutz-Staffeln che comprendevano, particolarmente, le SS " Totenkopf " verbnde (le unit speciali "
Testa di Morto "), lo Sicherheitsdienst (Servizio di Sicurezza), e la Leibstandarte " Adolf Hitler " che costitu,
inizialmente, la guardia del corpo del Fuhrer e quella dei dignitari nazionalsocialisti.
Lo storico R. Petitfrre ha offerto i seguenti dettagli su questi centri d'iniziazione ai misteri del Male: " Gli
Ordensburgen possedevano propri dormitori, propri refettori, la sala del capitolo, il chiostro di meditazione
e il cimitero privato... La vita vi scorreva assai dura e, per sommi capi, la giornata si scomponeva in quattro
ore di conferenze, quattro di parata militare e quattro d'esercizi fisici di un'incredibile violenza.
" Nell'Ordensburg di Werwelsburg presso Paderborn, in Westfalia, si teneva ogni anno un capitolo segreto
che Heinrich Himmler presiedeva personalmente. Dopo una settimana di clausura totale, esercizi spirituali
e di concentrazione mentale... si succedevano ad un ritmo e con una seriet difficile a concepire presso que-
sti esseri che non credevano n al soprannaturale n all'umanit n agli uomini. Nella sala del Grande
Consiglio vi era un trono - insieme sedia curule e sedia gestatoria - riservato al Fuhrer sul quale nessuno
poteva sedersi. Una biblioteca di 12.000 volumi, per l'uso degli allievi della scuola, raggruppava tutta la let-
teratura conosciuta relativa al culto della Razza. Altri Ordensburgen eran situati a Sonthofen in Baviera, a
Vogelsang in Renania, a Krssinsee in Pomerania. Queste tre scuole, bench incomplete, erano tuttavia in
servizio. Come Werwelsburg, si insegnava agli allievi ad adorare un uomo, a disprezzare la piet e a morire
per un'idea " (15).
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Le prove fisiche erano analoghe ai procedimenti di addestramento delle fiere. Esse comportavano, ad esem-
pio, un combattimento contro cani da battaglia, i Tierkampf. Il candidato, a torso nudo, le mani libere e senza
alcuna arma difensiva, doveva resistere per dodici minuti all'attacco dei molossi scatenati aizzatigli contro.
Contrariamente a ci che si potrebbe pensare, i cani indietreggiavano il pi delle volte contro l'aggressivit
e la ferocia degli uomini.
La prova dei carri, il Panzerstet si svolgeva nella seguente maniera: una schiera di mezzi corazzati, cingolo
contro cingolo, avanzava con regolarit su una stessa linea nella direzione degli allievi. Ciascuno di loro
disponeva di una vanga da trincea e ottanta secondi per scavare una fossa e seppellirvisi abbastanza com-
pletamente da sfuggire al cingolo del carro che scivolava esattamente nella sua direzione. Il tasso d'inciden-
ti mortali provocato da questo esercizio di sveltezza veniva stimato all'1%. In caso d'abbandono o di fuga, il
candidato veniva fucilato.
Alcune unit si servivano della prova della granata. Il candidato, in tenuta da combattimento, si teneva
davanti ai suoi esaminatori protetti da un parapetto di calcestruzzo. Egli doveva attivare una granata a mano
e posarla dolcemente sulla sommit dell'elmetto. Tre secondi dopo deflagrava. Se era stata posata corretta-
mente, il candidato riceveva uno schock violento ma senza gravi pericoli e la prova concludeva la sua ammis-
sione. Se la granata cadeva e l'uomo restava immobile, veniva gravemente ferito, cosa che gli valeva una pen-
sione d'invalidit; oppure si scansava dall'ordigno caduto ai suoi piedi e cos veniva passato per le armi sul
campo.
Nelle scuole che formavano i battaglioni disciplinari e le unit speciali, si sottomettevano i candidati a prove
e test diversi, come quello del " gatto ". Si trattava di afferrare con la sinistra un gatto vivo per la pelle del
dorso e toglierli gli occhi con un bisturi tenuto nella mano destra, senza rovinarli, senza uccidere l'animale,
poi deporti intatti davanti all'esaminatore. Ciascun candidato disponeva eventualmente di tre gatti, per dimo-
strare la sua totale indifferenza emotiva davanti al dolore animale e, all'occasione, umano (16).
Sono, tali " prove ", assai prossime a quelle delle iniziazioni delle sette omicide come, ad esempio, quella
degli " uomini pantera " africani.
(15) R. Petitfrre, La mystique, cit., p. 283.
(16) R. Petitfrre, La mistique, cit., p.
Quindi lorigine Petifrre....
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Giunge quindi Dolcetta a confutare e nello stesso tempo a confermare quanto sopra. Vediamo come.
Tratto da Nazionalsocialismo Esoterico: Studi iniziatici e misticismo messianico nel regime hitleriano
di Marco Dolcetta - Edizione Cooper Castelvecchi (pg.146)
"Non vi era, perlomeno ufficialmente, un vero e proprio rituale di iniziazione per entrare nelle SS Ahnenerbe.
Il circolo pi interno di questo Ordine, comunque, era costituito da non militari, cio da una rete di scienzia-
ti e di esoteristi preesistente al Nazionalsocialismo (e che avrebbe continuato ad operare anche in seguito).
Ovviamente vi erano vari livelli di appartenenza all'Ordine, e non sempre le persone di maggiore spicco
erano quelle pi visibili, o quelle che indossavano una divisa delle SS. ."
Sempre nella stessa opera - una pagina dopo! - si afferma:
"Per quanto riguarda invece la cerimonia della "prima iniziazione", di certo si sa che si bevevano gocce del
sangue di Hitler, o di altri leader, "potentizzate" secondo gli insegnamenti di Steiner, amico di Rudolf Hess.
Tramite procedimenti speciali, come poteva essere l'uso di acqua distillata "potentizzata", si riusciva infatti
creare una magica comunione con la natura, che Faust e gli alchimisti gi utilizzavano per attirare, amma-
liare, o repellere gli altri esseri, umani e non."
Serrano nel suo El Cordon Dorato conferma parzialmente quanto sopra riportando ancora una volta Petitfrre
chiudendo quindi il cerchio.
Tratto da El Cordon Dorado di Miguel Serrano
"Le prove alle quali erano sottomessi gli adepti delle SS guerrieri erano di una severit e rischio tremendi,
secondo quanto descrive il commentatore belga Petitfrre che si dedicato ad investigare su queste cose. Ci
racconta che dovevano lottare senza armi, col torso nudo, contro mastini. Penso che cos provavano come il
loro proprio furore fosse capace di superare quello delle bestie, terrorizzandoli. Destati, all'improvviso, den-
tro il circolo di questa tremenda energia, uomo ed animale ricordavano che ci fu un patto leggendario tra di
essi, in Avaln, nell'Atlantide. E l'animale si reintegra ed accetta il sacrificio, quando l'uomo torna ad esse-
re un eroe semidivino. L'SS doveva aprire un fosso in solo ottanta secondi e proteggersi nel suo interno da
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una scarica di mitra in linea orizzontale. Doveva collocare una granata sul suo casco ed attivarla, aspettan-
do l'esplosione senza muoversi; solo la sua immobilit poteva salvarlo. Secondo Julius Evola che visit que-
sti Centri, l'educazione della volont arrivava all'estremo di commettere un suicidio se, per esempio, avendo
fatto la promessa di non fumare, questa veniva rotta."
Sono ora in febbricitante attesa che mi giunga il libro di Petitfrre per conoscere la fonte che ha dato il via
alla catena di Sant'Antonio delle citazioni. Ma temo (piacevolmente) che quanto il belga ha riportato nella
sua opera provenga dall'attendibilissimo Rudof Hoss.
".Un ultima cosa riguardo alle testimonianza di Rudolf Hoss e che dovrebbe far riflettere anche su molte
altre testimonianze: "Terminata la guerra, gli inglesi cercarono febbrilmente Rudolf Hss, che doveva diven-
tare il testimone chiave del pi grande crimine di tutti i tempi. Ma Hss si era nascosto e viveva sotto il nome
di Franz Lang in una fattoria dello Schleswig-Holstein. Un distaccamento britannico fin per scovarlo nel
marzo 1946. Nel suo libro Legions of Death (Arrow Books Limited, 1983, p.e sgg.) lo scrittore inglese Rupert
Butler descrive come stata ottenuta la confessione di Hss.
Butler s'appoggia alle dichiarazioni del sergente ebreo-britannico Clarke che ha diretto l'arresto e l'interro-
gatorio del primo comandante di Auschwitz:
"Hss lanci un grido alla semplice vista delle uniformi britanniche. Clarke url: `"Il tuo nome?"
Ogni volta che la risposta era "Franz Lang", Clarke abbatteva il suo pugno sulla faccia del prigioniero. Al
quarto colpo, Hss croll e ammise la sua identit. [...]
Improvvisamente il prigioniero fu strappato dalla sua cuccetta e gli stracci il pigiama. Fu poi trascinato
nudo verso una tavola di tortura e l Clarke credette che colpi e grida non avrebbero avuto mai fine [...]
Si gett su Hss una coperta e fu trascinato verso la vettura di Clarke dove quest'ultimo gli vers in gola un
bicchierone di whisky. Mentre Hss cercava di dormire, Clarke gli punzecchiava le palpebre col suo bastone
urlandogli in tedesco: "Tieni aperti i tuoi occhi di maiale, razza di porco!" [...]"
Ci vollero tre giorni per ottenere [da Hss] una dichiarazione coerente (traduzione presa da Annales d'hi-
stoire rvisionniste n l, primavera 1987, pp. 145-146).
Adesso, dopo mezzo secolo, il popolo germanico sotto l'accusa mostruosa di aver pronunciato contro gli
ebrei una condanna a morte collettiva e, nella misura in cui aveva potuto mettere le mani su di loro, di aver-
li annientati con un massacro commesso a sangue freddo. La base principale di questa accusa una confes-
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sione estorta con la tortura.
In verit gli accusatori hanno involontariamente commesso qualche errore a dir poco imbarazzante. Hanno
inventato un campo di sterminio, quello di "Wolzek", ossia hanno lasciato che Hss ne inventasse uno, e
hanno costretto Hss a confessare che aveva visitato fin dal giugno 1941 il campo di Treblinka, che fu inve-
ce inaugurato tredici mesi pi tardi.
Dopo aver testimoniato a Norimberga, Hss fu rimandato in Polonia. Nella prigione di Cracovia redasse la
sua biografia, di cui si pu supporre che sia esatta in gran parte, nonch le sue note sullo sterminio degli
ebrei ad Auschwitz. Non sapremo mai se le cose incredibili che Hss ha raccontato nella sua descrizione del
processo di gassazione e di cremazione siano nate nell'immaginazione del suo guardiano o se lui abbia avuto
l'intelligenza di descrivere, per calcolo, delle operazioni tecnicamente impossibili destinate ad attirare, prima
o poi, l'attenzione critica degli storici."
Tratto da LOlocausto allo scanner di Jurgen Graf
Non mi resta che darVi appuntamento alla prossima puntata di "Di Nota In Nota".
Per prima di lasciarVi dedico questa serie di foto della vita presso il "Castello del Male" che certamente non
troverete in nessuno dei libri sopra citati ne nelle future opere a meno che.
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