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S.

Barbarino - Appunti di Fisica II


Cap. 6
Elettrostatica dei corpi dielettrici: II
6.1 - Sviluppo in serie di multipoli dellenergia di una distribuzione di
cariche in un campo elettrico esterno
Se una distribuzione di cariche descritta dalla funzione densit
a (~r) e situata in un
campo elettrico esterno di potenziale (~r) lenergia elettrostatica del sistema e:
Z
W = (~r)(~r)d3 r
(6.1.1)
Se il potenziale e una funzione lentamente variabile nella regione dove (~r) e diversa
da zero, si pu
o sviluppare in serie di Taylor attorno ad unorigine opportunamente scelta:
h
i
~
(~r) = (O) + ~r
+
(6.1.2)
(O)

~ =
~ la (6.1.2) diventa:
Poiche E

~
(~r) = (O) ~r E(O)
+
Se si introduce questa espressione nella funzione W si ha:
Z
Z
3
~
W = (O)(~r)d r ~r E(O)(~
r)d3 r
(O) e costante e si pu
o portare fuori dallintegrale:
Z
Z
3
~
~
W = (O) (~r)d r E(O)
~r(~r)d3 r = q(O) p~ E(O)
+

(6.1.3)

(6.1.4)

(6.1.5)

Questo sviluppo mostra il modo caratteristico con cui i vari multipoli interagiscono
con un campo esterno, la carica con il potenziale, il dipolo con il campo elettrico, ecc.
In generale si scrive:
~ +
W = q p~ E
(6.1.6)
Poiche la forza F~ si pu
o calcolare come il gradiente della funzione energia potenziale,
risulta:
~
~ + (~
~ p E)
~ + ...
F~ = W
= qE
(6.1.7)
Supponiamo di mettere a distanza ~r del dipolo p~1 un dipolo p~2 . Lenergia di interazione
~ il campo
fra i due dipoli p~1 p~2 si pu
o ricavare facilmente ponendo in W al posto di E
generato da p~2 .
Si ha:
3(~
p2 ~r)~r r2 p~2
p~1 p~2 3(b
r p~1 )(b
r p~2 )
W12 = k~
p1
=k
(6.1.8)
5
3
r
r
Linterazione dipolo - dipolo e attrattiva o repulsiva a seconda dellorientamento dei
dipoli.
6-1

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


6.2 - Condizioni al contorno dei vettori del campo
~ eD
~ variano quando si passa attraverso
Vogliamo vedere come i vettori del campo E
la superficie di separazione fra due mezzi diversi. I due mezzi possono essere due dielettrici
con propriet
a diverse o un dielettrico e un conduttore. Il vuoto si pu
o considerare come
un dielettrico con costante dielettrica 0 . Consideriamo due mezzi 1 e 2 a contatto.
Assumeremo che vi sia una densit
a superficiale di carica libera , che pu
o variare da
punto a punto sulla superficie di separazione.

~2
E
...........

~
D

b 2...................................
n
.

2..
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1
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~
D

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...
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..........
............
.
.
.
.
1
.........
.........
..........
........

~
E

a)

b)
fig.6.2-1

Costruiamo una piccola superficie cilindrica S che intersechi la superficie di separazione


e racchiuda unarea S della superficie stessa; laltezza del cilindretto sia trascurabile
rispetto al diametro delle basi.
Applichiamo la legge di Gauss:
I
~ n
D
bda = Qlib
(6.2.1)
S

Al limite per h 0 si ha:

~2 n
~1 n
D
b2 S + D
b1 S = S

(6.2.2)

~2 D
~ 1) n
(D
b2 =

(6.2.3)

e poiche n
b1 = b
n2 la (6.2.2) si scrive:

6-2

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Ma n
b2 = n
b0 quindi:

D2n D1n =

(6.2.4)

~ e continua sulla superficie di sepaSe = 0 la componente normale del vettore D


razione.
Consideriamo, ora, il percorso della figura (6.2-1b) ed applichiamo la propriet
a della
irrotazionalita del campo elettrico:
I
~ d~l = 0
E
(6.2.5)

si ha:
I

~ d~l =
E

AB

~ d~l +
E

~ d~l +
E

BC

~ d~l +
E

CD

~ d~l = 0
E

(6.2.6)

DA

Al limite per AD, BC 0 lequazione (6.2.6) diventa:


~ 2 ~l + E
~ 1 (~l) = 0
E

(6.2.7)

~2 E
~ 1 ) ~l = 0
(E

(6.2.8)

E2t = E1t

(6.2.9)

cioe:
La componente tangenziale del campo elettrico lungo una superficie di
separazione fra due mezzi
e continua.
Poiche i precedenti risultati sono stati ottenuti per due mezzi arbitrari, consideriamo
il caso in cui il mezzo 1 sia conduttore e il mezzo 2 dielettrico.
~1 = 0 D
~ 1 = 0, quindi per la (6.2.4) e
Per definizione dentro il conduttore risulta: E
per la (6.2.9) si ha:
D2n =

E2t = 0 sulla superficie di un conduttore perfetto

(6.2.10)

La (6.2.10) esprime il fatto che, come abbiamo gia dimostrato, sulla superficie di un
conduttore perfetto la componente tangenziale del campo elettrico deve essere
nulla o che
e lo stesso il campo elettrico deve essere ortogonale alla superficie
di un conduttore perfetto.
importante osservare che il potenziale e sempre una funzione continua anche sulla
E
superficie di separazione fra due dielettrici o fra dielettrico e conduttore; infatti poiche fra
due punti comunque vicini vale sempre che:
~ d~l
d = E
segue che per d~l 0, d deve necessariamente tendere a zero in quanto il campo elettrico
non pu
o mai diventare infinito.
6-3

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6.3 - Equazione di Poisson nei dielettrici
Come abbiamo gia visto, la legge di Gauss nei dielettrici si scrive:
~ D
~ =

(6.3.1)

~ = E
~ e, quindi, sostituendo
Se il dielettrico e omogeneo, lineare e isotropo si ha: D
nella (6.3.1), la legge di Gauss diventa:
~ E
~ =

(6.3.2)

Daltra parte, anche nei dielettrici e assicurata la irrotazionalita del campo elettro~ =
~ cosicche risulta:
statico, per cui: E
2 =

(6.3.3)

che e lequazione di Poisson nel caso generale in cui il mezzo


e un dielettrico
qualunque.
6.4 - Sfera dielettrica uniformemente polarizzata

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.........................................

~
P

...................

fig.6.4-1

In vista di una importante applicazione vogliamo calcolare il campo elettrico generato


da una sfera polarizzata con polarizzazione uniforme lungo lasse z. Data lassenza di carica
6-4

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


libera sia dentro che fuori la sfera, consideriamo la soluzione dellequazione di Laplace in
coordinate sferiche:
C1
C2
1
1
+ A2 r cos + 2 cos + A3 r2 (3 cos2 1) + C3 r3 (3 cos2 1) +
r
r
2
2
(6.4.1)
Specializziamo la (6.4.1) per i punti interni alla sfera e per quelli esterni:

(r, ) = A1 +

1
int (r, ) = A1 + A2 r cos + A3 r2 (3 cos2 1) +
2

(6.4.2)

Per scrivere la (6.4.2) si sono annullate le costanti C per permettere la convergenza


di int per r = 0.
ext (r, ) =

C1
C2
1
+ 2 cos + C3 r3 (3 cos2 1) +
r
r
2

(6.4.3)

Per scrivere la (6.4.3) si sono annullate le costanti A per garantire le condizioni di


annullamento allinfinito essenziale per qualunque distribuzione localizzata.
Si faccia attenzione sul fatto che P~ e la sorgente del campo che si vuole trovare e
~
quindi non si pu
o applicare la relazione P~ = E.
Calcoliamo ora le costanti A e C imponendo le condizioni al contorno.
Poiche bastano due condizioni, abbiamo la facolt
a di scegliere fra:
1) continuita del potenziale alla frontiera;
2) continuita della componente tangenziale del campo elettrico sulla superficie di separazione;
~ = 0 E
~ + P~ .
3) continuita della componente normale del vettore D
Come si pu
o facilmente capire dalla (6.2.7) le condizioni 1 e 2 non sono indipendenti,
pertanto e conveniente utilizzare la condizione 1 e la condizione 3 che scriviamo:
1
C1 C2
1
A1 +A2 a cos + A3 a2 (3 cos2 1)+ =
+ 2 cos + C3 a3 (3 cos2 1)+ (6.4.4)
2
a
a
2
(0 Eir + Pr )r=a = (0 Eer )r=a
dove:

int
= A2 cos A3 r(3 cos2 1)
r

(6.4.6)

ext
C1
C2
3
= 2 + 2 3 cos + C3 r4 (3 cos2 1) +
r
r
r
2

(6.4.7)

Eir =
Eer =

(6.4.5)

Quindi la (6.4.5) che rappresenta la condizione 3, in forma esplicita, si scrive:


0 A2 cos 0 A3 a(3 cos2 1)++P cos = 0

6-5

1
C2
3
C1
+20 3 cos + 0 C3 4 (3 cos2 1)+
2
a
a
2
a
(6.4.8)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


La (6.4.4) e la (6.4.8) danno luogo ai seguenti due sistemi:
C1
a
C2
A2 a = 2
a
1
A3 a2 = C3 3
a

(6.4.9)

C2
a3
C1 = 0
3
1
0 A3 a = 0 C3 4
2
a

(6.4.10)

A1 =

0 A2 + P = 20

che, risolti, danno i seguenti risultati:


C1 = 0,

A1 = 0,

Ci = Ai = 0 (i 3),

A2 =

P
,
30

C2 =

P 3
a
30

(6.4.11)

Sostituendo questi valori nella (6.4.2) e nella (6.4.3) le espressioni dei potenziali diventano:
P
int =
r cos
(6.4.12)
30
P 31
a
cos
(6.4.13)
ext =
30 r2
Poiche r cos = z la funzione potenziale nei punti interni si scrive:
int =

P
z
30

(6.4.14)

e quindi il campo elettrico nei punti interni alla sfera dielettrica e:


~ int = P b
z
E
30

(6.4.15)

cioe: il campo elettrico generato da una sfera uniformemente polarizzata e uniforme nei
punti interni, diretto secondo P~ ed opposto a P~ . Il campo elettrico esterno e, invece, un
campo di dipolo; infatti, se confrontiamo lespressione del potenziale teste trovato con
p cos
quello generato da un dipolo, = k
, si trova che il momento di dipolo della
r2
sfera e dato da:
4
P 3
(6.4.16)
a da cui psf era = P a3
kpsf era =
30
3
1
Il campo esterno segue, quindi, la legge 3 .
r
6-6

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6.5 - Sfera dielettrica posta in campo elettrico uniforme
utile studiare linterazione fra una sfera dielettrica ed un campo elettrico uniforme
E
nel quale essa e posta. Come gia sappiamo la soluzione generale del problema, simile a
quello della sfera conduttrice posta in un campo elettrico uniforme, e:
1
1
(r, ) = A1 +C1 r1 +A2 r cos +C2 r2 cos + A3 r2 (3 cos2 1)+ C3 r3 (3 cos2 1)+
2
2
(6.5.1)
Potenziale nella zona esterna alla sfera
Il potenziale nei punti esterni si ottiene dopo aver imposto la condizione allinfinito
cioe che per r
[(r, )]r = E0 r cos + cost
(6.5.2)
Ne segue:
1
ext (r, ) = cost + C1 r1 E0 r cos + C2 r2 cos + C3 r3 (3 cos2 1) + (6.5.3)
2
Potenziale nella zona interna alla sfera
La funzione potenziale deve essere finita per r = 0 quindi, per essere una soluzione
fisicamente accettabile, dobbiamo porre eguale a zero le costanti Ci (i = 1, 2, ).
Ne segue:
1
int (r, ) = A1 + A2 r cos + A3 r2 (3 cos2 1) +
2

(6.5.4)

Valutazione delle costanti


Per trovare le costanti e, quindi, specificare il problema fisico in esame, dobbiamo
imporre che:
1) la funzione sia continua per r = a qualunque sia ;
2) la componente normale dellinduzione elettrica sulla superficie della sfera sia continua per r = a qualunque sia . Indicando con r la costante dielettrica relativa della
sfera, che indichiamo come mezzo 2, si ha:
[D1r ]r=a = [D2r ]r=a
cioe:
0

ext
r

= 0 r

r=a

6-7

int
r

(6.5.5)


r=a

(6.5.6)

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dove:
ext
C1
1
3
1
= 2 E0 cos 2C2 3 cos C3 4 (3 cos2 1) +
r
r
r
2 r
int
= A2 cos + A3 r(3 cos2 1) +
r

(6.5.7)
(6.5.8)

Per la condizione 2) si deve avere:

1
1
3
C1
E0 cos 2C2 3 cos C3 4 (3 cos2 1)+ = r A2 cos +r A3 a(3 cos2 1)+
2
a
a
2 a
(6.5.9)
Perche sia verificata leguaglianza qualunque sia deve essere:

C1
1
3
C
+
+ = r A3 a +
3
a2
2 a4
1
E0 2C2 3 = r A2
a
1
3
C3 4 = r A3 a
2 a

(6.5.10)

Applichiamo, adesso, la condizione della continuita di per r = a:


1
A1 + A2 a cos + A3 a2 (3 cos2 1) + =
2
1
= cost + C1 a1 + [C2 a2 E0 a] cos + C3 a3 (3 cos2 1) +
2

(6.5.11)

che conduce alle:


1
1
A1 A3 a2 + = cost + C1 a1 C3 a3 +
2
2
A2 a = C2 a2 E0 a
3
3
A3 a2 = C3 a3
2
2

(6.5.12)

La terza e le successive equazioni del sistema (6.5.12) non sono compatibili con la
terza e le successive equazioni del sistema (6.5.10). Pertanto si ha:
Ai = 0 (i 3) Ci = 0 (i 3)

(6.5.13)

C1 = 0 e A1 = cost

(6.5.14)

Segue, pertanto, che:

6-8

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Le uniche costanti da calcolare sono A2 e C2 che soddisfano il sistema:
A2 C2 a3 = E0
r A2 + 2C2 a3 = E0

(6.5.15)

che da come risultato:


A2 =

3E0
;
r + 2

r 1
E0 a3
r + 2

(6.5.16)

r 1
E0 a3 r2 cos
r + 2

(6.5.17)

C2 =

In definitiva, quindi, si ha:


ext = cost E0 r cos +
int = cost

3E0
r cos
r + 2

(6.5.18)

Siamo particolarmente interessati al calcolo del campo interno alla sfera:


int
3E0
=
cos
r
r + 2

(6.5.19)

3E0
1 int
=
sin
r
r + 2

(6.5.20)

Erinterno =
Einterno =

Passando in coordinate cartesiane, si ha:


Ez = Er cos E sin
Ex = Er sin + E cos
da cui:
Ez =

3E0
r + 2

Ex = 0

(6.5.21)

Il campo elettrico allinterno di una sfera dielettrica posta in un campo


elettrico uniforme
e pure uniforme nella stessa direzione e verso del campo
elettrico esterno iniziale.
Le componenti del campo elettrico esterno sono:


est
r 1 2a3
=
cos
= E0 1 +
r
r + 2 r3

(6.5.22)



r 1 a3
1 est
= E0 1
sin
=
r
r + 2 r3

(6.5.23)

Eresterno

Eesterno

6-9

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Grafico delle linee di forza

Le linee di forza del campo elettrico interno sono delle rette parallele allasse z. Per
quanto riguarda le linee di forza del campo elettrico esterno, utilizziamo lo stesso procedimento che abbiamo eseguito per la sfera conduttrice posta in un campo elettrico uniforme.
Risulta, immediatamente:

| sin | =

r3

r
+ 2a3

(6.5.24)

avendo posto:

r 1
r + 2

(6.5.25)

In questo caso il parametro s al di sopra del quale le linee di forza si staccano completamente dalla sfera e dato da:

p
s = a 1 + 2

(6.5.25)

La linea di forza competente al valore s tocca la sfera con tangente orizzontale, in


quanto per z = 0 e x = a, ossia per = 900 , come si deduce dalla (6.5.22) e (6.5.23),
risulta Er = 0.
A titolo di completezza osserviamo che il parametro tende a 1 per r ; in questo
caso cioe la sfera dielettrica si comporta come una sfera conduttrice. Per esempio nel caso
dellacqua (r = 81), risulta = 0.9638 ossia le linee di forza competenti al campo elettrico
6 - 10

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


esterno hanno praticamente lo stesso andamento di quelle relative alla sfera conduttrice.
Linee di forza del campo elettrico (r = 2, a = 1)
3.0
2.5

.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

2.0

.......................................................................................................................................................................
....
............................................................................................................................................................................................................................................

1.5
1.0
0.5
x

0.0
0.5
1.0

.............................................................................................................................................
..
..............................................
.......................................................................................................................................
..........................................................................................................
......................................................................................................................
......
s =1.2247
................................................................................................................
................................
................................
....................
....................
..................
...............................................................
.....................................................................................................................
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.
.
.
.
.
.
.
..................................................................................................................
.................................................................................................................

1.5

.........................................................................................................
..............................................
......................................................................................................................................
...
............................................................................................................................................

2.0

...............................................................................................................................................................................................................................................
..
......................................................................................................................................................................

2.5

.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3.0
3

0
z
fig.6.5-1

6 - 11

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


6.6 - Confronto fra teoria macroscopica e teoria microscopica
Cerchiamo di costruire una teoria che correli con . Nella precedente teoria mi~ agente
croscopica abbiamo trovato lespressione di P~ nellipotesi di conoscere il campo E
sulla singola molecola, anzi assumendo che questo campo fosse il campo esterno.
Bisogna, adesso, calcolare il campo Em . Questo e il campo elettrico agente nel punto
in cui e posta una molecola; esso e generato da tutte le sorgenti esterne e da tutte le
molecole polarizzate del dielettrico con lesclusione della sola molecola che si trova nel
punto considerato. Il campo molecolare pu
o essere calcolato come segue: asportiamo un
piccolo pezzo del dielettrico, lasciando una cavita sferica intorno al punto in cui si deve
calcolare il campo molecolare.
Il dielettrico rimanente sara trattato come un continuo, cioe dal punto di vista macroscopico. Rimettiamo ora il dielettrico nella cavita, molecola per molecola, ad eccezione
della molecola che si trovava al centro della cavita, dove noi vogliamo calcolare il campo
molecolare. Le molecole, che abbiamo rimesse a posto, saranno trattate non come un
continuo, ma come singoli dipoli. Il procedimento appena esposto e giustificabile solo se
il risultato del calcolo e indipendente dalle dimensioni della cavita; vedremo che in certe
importante osservare che per il calcolo del campo E
~
condizioni questo e verificato. E
macroscopico abbiamo fatto una cavita aghiforme in direzione parallela al campo; nel caso
del campo molecolare questo procedimento non e possibile farlo perche non conosciamo il
campo in ciascuna molecola.
Supponiamo che il minuscolo campione di dielettrico sia stato polarizzato ponendolo
in un campo elettrico uniforme esistente fra due piastre parallele aventi cariche opposte.
~ P~ = 0) e
Supporremo che la polarizzazione sia uniforme su scala macroscopica (cioe
che P~ sia parallelo al campo che lo ha generato.

.........................................................
...............+
.. .......... ............+...........-.....................+
....................................................+
.
...............+
+...........................-................................+
................................................................
.
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.
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...............+
.
.
.
.
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...... + .-.............+
.........................................................+
............+
..................... .
.
+........................-....................+
............................
.
..........
..
...
........+...........-............+
.................
................... .............+
.
.. ........+
+...........-............+
....................... ................... .................... .
.
.
.
.
.
........+
+......-................+
........ ........ ..
.. ......................................................................
... ......... ...............+
.............+......-.............+
....................................................................+
.
.
.
.
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...............+
...
+......................-........................+
...........................................
...........- ........... ...............+
+ .-.............+
..... .............................................+
................ ...............+
.
.
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.
+...........................-................................+
..............................
.
.
.
.
.
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............. .......... ...............+
+ .-.............+
..... .............................................+
...............+
+...........................-...............................+
......................................................... .
.
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.
.
........+
........+
+ .-........+
...... ...... ........ ...-

+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+

+ +......................... + ........... ......... + ..............- +

+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+

fig.6.6-1

Ricordiamo che la sfera cava e esterna al dielettrico, quindi la normale e verso il centro
della sfera; ne segue che sulla superficie della sfera cava vi e una densit
a superficiale di
~
carica = P n
b.
6 - 12

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Per quanto abbiamo detto, il campo molecolare e:
~m = E
~ ext + E
~d + E
~s + E
~
E

(6.6.1)

dove:
Eext e il campo originario dovuto alle piastre parallele cariche.
Ed e il campo di depolarizzazione dovuto alle cariche legate poste sulle superfici esterne
del dielettrico.
Es e il campo elettrico dovuto alle cariche legate poste sulla superficie S della cavita
ed E e il campo elettrico dovuto a tutti i dipoli che si trovano internamente ad S.
Risulta:
~

~d = P
Eext =
(6.6.2)
E
0
0
~ senza indice, il campo elettrico macroscopico nel dielettrico. Poiche
Denotiamo con E,
~ e continua attraverso la superficie
la componente normale del vettore induzione elettrica D
di separazione vuoto - dielettrico e poiche D = 0 Eext nel vuoto, appena fuori dello strato
dielettrico e:
~ ext = 0 E
~ + P~
0 E
(6.6.3)
~
~
~m = E
~ + P P +E
~s + E
~ = E
~ +E
~s + E
~
E
0
0

(6.6.4)

~
~ s = P in quanto e opposto al risultato trovato di una sfera polarizzata.
Ma E
30
~ e pi
Il campo E
u difficile da determinare. Lorentz ha dimostrato che per atomi
disposti sui vertici di un reticolo cubico semplice E = 0. Analogamente vale nel caso di
un gas o di un liquido, quindi:
~
~m = E
~+ P
E
(6.6.5)
30
Ma:

~ m N p~m = N E
~ m P~ = N E
~m
p~m = E

(6.6.6)

Sostituendo nellultima relazione della (6.6.6) la (6.6.5), si ha:


~
~+ P
P~ = N E
30
da cui:

N ~
E
1 N
30

~ =
P

(6.6.7)

(6.6.8)

Quindi:
=

N
N
1
30

6 - 13

(6.6.9)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


da cui:
=

30
N (30 + )

(6.6.10)

e poiche = 0 (r 1), la (6.6.10) si scrive:


=

30 (r 1)
N (r + 2)

(6.6.11)

La relazione (6.6.11) prende il nome di equazione di Clausius - Mossotti. Essa


definisce una propriet
a molecolare, cioe, la polarizzabilita molecolare, in funzione di quan conveniente talvolta
tita che possono essere determinate su una base macroscopica. E
invertire la (6.6.11) e scrivere:
N
0
(6.6.12)
r 1 =
N
1
30
Quando

N
e molto piccola rispetto a 1 si ha:
30
r 1 =

N
0

(6.6.13)

Questo e il caso dei gas rarefatti; in questo caso, infatti, come abbiamo visto r e circa
1. La (6.6.12), con buona approssimazione, vale anche nei liquidi.

6 - 14

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


6.7 - Il fenomeno della piezoelettricit
a
Quando un cristallo ionico e deformato si verifica una polarizzazione elettrica di volume
e questa si manifesta con la comparsa di cariche elettriche sulla superficie del cristallo. In
modo brutale, la comparsa della polarizzazione piezoelettrica pu
o essere spiegata pensando
ad un regolare tetraedro il cui centro e occupato da uno ione che porta quattro cariche
positive, mentre ogni vertice e occupato da un singolo ione carico negativamente.
Fintanto che il centro di gravita delle cariche negative coincide con la posizione della
carica positiva, lintera struttura non ha momento di dipolo. Se, ora, lo ione centrale
mantiene la sua posizione mentre un vertice e spinto verso il centro, nasce ovviamente
un momento di dipolo. In cristalli dal reticolo semplice quali il N aCl (cloruro di sodio)
non vi sara un momento di dipolo per unita di volume risultante, poiche la simmetria del
reticolo assicura una compensazione mutua. Il requisito fondamentale per la comparsa di
piezoelettricita e la presenza di quello che e chiamato asse polare, un asse tale che il piano
normale ad esso non e un piano di simmetria del cristallo. La relazione fra la deformazione
e la polarizzazione risultante e lineare. Possiamo quindi scrivere per le componenti del
vettore polarizzazione:
Px = 11 e11 + 12 e22 + 13 e33 + 14 e23 + 15 e31 + 16 e12
Py = 21 e11 + 22 e22 + 23 e33 + 24 e23 + 25 e31 + 26 e12

(6.7.1)

Pz = 31 e11 + 32 e22 + 33 e33 + 34 e23 + 35 e31 + 36 e12


Gli eik sono le componenti del tensore degli sforzi, i coefficienti ik sono chiamati
costanti piezoelettriche. A seconda del grado di simmetria del cristallo, il numero delle
costanti viene ridotto. Per il quarzo la matrice dei coefficienti ik e:
11
0
0

11
0
0

0 14
0 0
0 0

0
14
0

0
11
0

(6.7.2)

Reciprocamente, se un campo elettrico e applicato ad un cristallo piezoelettrico, la


polarizzazione risultante causa tensioni elastiche e deformazioni. Quando le componenti
del tensore degli sforzi sono espresse in termini delle componenti del campo, appaiono i
coefficienti ik .
e11 = 11 Ex + 21 Ey + 31 Ez ,
e22 = 12 Ex + 22 Ey + 32 Ez ,

e23 = 14 Ex + 24 Ey + 34 Ez
e31 = 15 Ex + 25 Ey + 35 Ez

e33 = 13 Ex + 23 Ey + 33 Ez ,

e12 = 16 Ex + 26 Ey + 36 Ez

(6.7.3)

Per le componenti di pressione negativa si ha uno schema simile alla (6.7.1). Le


quantita ik compaiono come coefficienti di Ei ; per il quarzo abbiamo:
P11 = 11 Ex ,

P23 = 14 Ex ,

e11 = 11 Ex ,

e23 = 14 Ex

P22 = 11 Ez , P31 = 14 Ey , e22 = 11 Ex , e31 = 14 Ey


P33 = 0, P12 = 11 Ey , e33 = 0, e12 = 211 Ey
6 - 15

(6.7.4)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


La posizione del sistema di coordinate e quella di figura. Per il quarzo, i valori numerici
di ik e ik , in unita C.G.S., (segni algebrici per il quarzo destrorso) sono:
11 = 4.77 104 ;
11 = 3.36 108 ;

14 = 1.27 104

(6.7.5)

14 = 1.69 108

(6.7.6)

..

..............
... .............

..... .......
.
..... .......
...
..... .......
...
..... .......
... ......
.....
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fig.6.7-1

Fine del Cap.6


6 - 16

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