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Dalle orazioni

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Luccisione di Clodio. Il 18 gennaio del 52 a.C.,
probabilmente allhora nona, cio intorno alle
14.30 (cos afferma nel suo commento Asconio
Pediano, che si fonda sugli atti del processo, men-
tre Cicerone posticipa il fatto di due ore), sulla
Via Appia, nei pressi di Boville, si scontrano le
bande armate di Publio Clodio Pulcro, popularis
candidato alla pretura, da anni avversario di
Cicerone, e di Tito Annio Milone, ottimate di ori-
gine lanuvina candidato al consolato, amico di
Cicerone. Lo scontro fra Clodio e Milone si inqua-
dra allinterno della pi ampia opposizione fra il
partito popolare e quello aristocratico-con-
servatore: Clodio, vicino a Cesare, sosteneva in-
fatti un programma favorevole alla plebe urbana,
mentre Milone era appoggiato da un Pompeo che
in questi anni si era riavvicinato al senato.
Nello scontro, provocato dai gladiatori che chiu-
devano la comitiva di Milone, Clodio rimane ucci-
so per mano dei servi di quello. Il suo cadavere,
portato a Roma dai clodiani, fu arso nella Curia
(la sede del senato), alla quale fu pure dato fuo-
co. Entrambi i fatti (luccisione di Clodio e lin-
cendio della Curia) furono dichiarati contra
rem publicam dal senato, che proclam lo sta-
to demergenza.
La strategia dif ensiva di Cicerone. L8 aprile del
52 ebbe luogo il processo contro Milone, imputato
delluccisione di Clodio, davanti a una quaestio
de vi (tribunale per i reati di violenza) straordi-
naria, sotto la vigilanza di un presidio armato e tra
gli schiamazzi dei clodiani. Cicerone impost la li-
nea difensiva sul principio della leggittima di-
fesa, non negando che Milone avesse ucciso
Clodio (almeno per mano dei suoi servi), ma pre-
sentando il fatto come la reazione a un agguato
premeditato e predisposto dallavversario: per fa-
re ci, non esit a deformare in certi punti la
realt dei fatti (lora del delitto, luccisione di
Clodio nel vivo della rissa e non, come asserirono
i testimoni, nei pressi di una taberna dove, gi fe-
rito, si era rifugiato). La tesi era difficile da dimo-
strare, e per giunta Cicerone fu forse condiziona-
to dal clima intimidatorio in cui si svolse il proces-
so, ma sul suo esito pes soprattutto la volont di
Pompeo, allora consul sine collega, di giungere a
una condanna dellimputato. Milone fu giudica-
to colpevole di omicidio (con 38 voti contro 13) e
condannato allesilio perpetuo.
GLI EVENTI
Uno scontro
tra fazioni
contrapposte
Clodio insidia Milone ma ne resta vittima
La narratio della Pro Milone si apre con la caratterizzazione morale di Clodio, presentato
come un pericoloso mestatore che, pur di realizzare il proprio disegno eversivo, non esita a
programmare lassassinio del suo principale avversario politico, Milone, che invece descritto
come il modello dellonesto cittadino e del buon politico (parr. 24-26). Segue (parr. 27-29) la
descrizione dello scontro sulla Via Appia: la responsabilit dellagguato rovesciata su Clodio
e la sua uccisione, su cui loratore sorvola, presentata come un imprevisto dovuto alla corag-
giosa reazione dei servi di Milone.
La linea difensiva adottata da Cicerone combina dunque la translatio criminis, ossia il
trasferimento della colpa dallimputato alla vittima (linsidiator non fu Milone, bens Clodio)
e la remotio criminis (a uccidere materialmente Clodio furono i servi di Milone), cio ladde-
bitamento del capo dimputazione a terza persona.
Pro Milone
24-30
L A T I N O
P. Clodius, cum statuisset omni scelere in praetura vexare rem publicam vi-
deretque ita tracta esse comitia anno superiore ut non multos mensis praetu-
24. in praetura: duran-
te la sua pretura, stato in
luogo figurato. Clodio si
era candidato per la pre-
tura nellanno 52 a.C., de-
ciso ad approfittare di
quella carica per sovverti-
re le istituzioni. - tracta
esse: erano stati ritarda-
ti, rinviati. Nellanno 54,
a causa dei disordini pub-
blici, non si erano potuti
tenere i comizi per elegge-
re i magistrati dellanno
53: le elezioni ebbero luo-
go nellestate del 53 per i
restanti mesi di quello
stesso anno; Milone pre-
fer rinunciare. - superio-
re: precedente. - ut
non... posset: che non
avrebbe potuto esercitare
la pretura per molti mesi,
proposizione consecutiva
introdotta da ita tracta es-
se. - multos mensis: ac-
cusativo di tempo conti-
nuato (mensis = menses).
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Cicerone
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A
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T
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R
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ram gerere posset, qui non honoris gradum spectaret, ut ceteri, sed et L.
Paulum conlegam effugere vellet, singulari virtute civem, et annum integrum
ad dilacerandam rem publicam quaereret, subito reliquit annum suum sese-
que in proximum transtulit, non, ut fit, religione aliqua, sed ut haberet, quod
ipse dicebat, ad praeturam gerendam, hoc est ad evertendam rem publicam,
plenum annum atque integrum. Occurrebat ei mancam ac debilem praetu-
ram futuram suam consule Milone; eum porro summo consensu populi
Romani consulem fieri videbat. Contulit se ad eius competitores, sed ita to-
tam ut petitionem ipse solus etiam invitis illis gubernaret, tota ut comitia
suis, ut dictitabat, umeris sustineret. Convocabat tribus, se interponebat,
Collinam novam dilectu perditissimorum civium conscribebat. Quanto ille
plura miscebat, tanto hic magis in dies convalescebat. Ubi vidit homo ad om-
ne facinus paratissimus fortissimum virum, inimicissimum suum, certissi-
mum consulem, idque intellexit non solum sermonibus, sed etiam suffragiis
25
- qui non... spectaret:
poich non aspirava,
proposizione relativa im-
propria con valore causa-
le, come le successive et...
vellet... et... quaereret,
tutte dipendenti dal pro-
nome qui riferito a
Clodio. - honoris gra-
dum: la pretura era una
delle cariche pi elevate
del cursus honorum, in-
feriore solo al consolato e
alla censura. - L. Paulum:
Lucio Emilio Paolo, di si-
cura fede conservatrice,
fu appunto pretore nel 53
(nel 50 sar console).
conlegam effugere:
evitare (di avere) come
collega. - ad dilaceran-
dam rem publicam: ri-
prende il concetto gi
espresso da vexare rem
publicam. - annum
suum: suum inteso nel
senso di suae petitionis,
quindi anno della sua
candidatura. Clodio, che
era stato edile nel 56, in
base alla lex Villia anna-
lis, che stabiliva let mi-
nima per le magistrature e
gli intervalli minimi di
tempo tra luna e laltra,
avrebbe potuto diventare
pretore al pi presto nel
53. Questo era dunque il
suo anno. - seseque:
cio la sua candidatura. -
in proximum: sott. an-
num. - ut fit: proposizio-
ne incidentale. - religio-
ne aliqua: per qualche
scrupolo religioso. -
quod... dicebat: proposi-
zione relativa incidentale.
- hoc est... rem publi-
cam: lironica interpre-
tazione che ne d
Cicerone, ribadendo per
la terza volta, e con un si-
nonimo ancora diverso,
quanto gi sopra afferma-
to (vexare rem publi-
cam... ad dilacerandam
rem publicam). - ple-
num annum atque inte-
grum: qui ripresa le-
spressione di inizio para-
grafo annum integrum.
25. Occurrebat ei: Si
affacciava alla sua mente
il pensiero, cio Perce-
piva. - mancam ac debi-
lem: monca e fiacca,
metafora fisiologica. -
praeturam futuram
suam: sottinteso esse;
iperbato per praeturam
suam futuram. - consu-
le Milone: se (contem-
poraneamente) fosse sta-
to console Milone, ablati-
vo assoluto con valore ipo-
tetico. - porro: daltra
parte. - summo consen-
su populi Romani: dun-
que con una maggioranza
plebiscitaria. Lesagera-
zione serve a contrappor-
re Milone, espressione
della volont popolare (e
dunque della legalit re-
pubblicana), alle mire
eversive di Clodio. Si badi,
comunque, che populus
non si identifica con
plebs, bens designa lin-
sieme della cittadinanza. -
Contulit... competito-
res: Si accord, entr in
combutta con i suoi com-
petitori. I competitori di
Milone al consolato erano
Quinto Metello Scipione,
suocero di Pompeo, e
Publio Plauzio Ipseo. -
ita... ut... gubernaret:
a patto che tutta la com-
petizione elettorale lui so-
lo la dirigesse, anche con-
tro il loro volere. La pro-
posizione consecutiva ha
in questo caso valore re-
strittivo. - totam ut peti-
tionem: liperbato (per ut
totam petitionem) mette
lenfasi, attraverso lantici-
pazione, sullattributo po-
nendo in evidenza, anche
attraverso lantitesi con
solus, il protagonismo di-
spotico di Clodio. - peti-
tionem: richiama compe-
titores, cui legato da fi-
gura etimologica. - invitis
illis: ablativo assoluto. -
tota ut... sustineret:
frase consecutiva restritti-
va, parallela alla prece-
dente anche nelliperbato
(per ut tota comitia). Le
due frasi si richiamano al-
tres attraverso il polipto-
to anaforico totam... tota
e lomeoteleuto guberna-
ret... sustineret. - ut dic-
titabat: come andava ri-
petendo. La frase inci-
dentale, spezzando il sin-
tagma suis umeris, enfa-
tizza il possessivo. Il verbo
dictito frequentativo di
dicto, a sua volta intensi-
vo di dico. - umeris su-
stineret: metafora di uso
comune, ma che qui pone
in risalto limpegno messo
da Clodio nellagone poli-
tico. - Convocabat... se
interponebat... conscri-
bebat: le tre brevi frasi,
coordinate per asindeto,
rappresentano efficace-
mente lindefesso attivi-
smo di Clodio. A ci con-
corre luso dellimperfetto,
che sottolinea laspetto
durativo e ripetitivo delle
azioni descritte. - Convo-
cabat tribus: non las-
semblea delle trib (co-
mitia tributa), ma le sin-
gole trib. Faceva dunque
un uso distorto dello ius
cum populo in comitiis
tributis agendi, spettan-
te ai magistrati superiori
(tra laltro in quel momen-
to Clodio non era magi-
strato). Le trib (al tempo
di Cicerone 4 urbanae e
31 rusticae) erano circo-
scrizioni della popolazione
romana, istituite da Servio
Tullio (578-535 a.C.) sulla
base del domicilio. - se in-
terponebat: si metteva
in mezzo, cio faceva da
tramite tra i candidati e
le trib, evidentemente
cercando di corromperle.
- Collinam... conscribe-
bat: Formava una nuova
trib Collina con larruola-
mento dei cittadini pi
scellerati. La Collina
era, insieme alla Subu-
rana, alla Palatina e al-
l Esquilina, una delle
quattro trib urbane, che
prendevano nome dalla lo-
ro ubicazione. Il senso del
passo che Clodio aveva
profondamente trasforma-
to la trib Collina ingros-
sandone le fila con ele-
menti della peggior risma;
secondo altri studiosi,
questo ingrossamento ne
avrebbe addirittura reso
necessario lo sdoppiamen-
to: in tal caso, Collina no-
va si opporrebbe a una
Collina vetus. - Quan-
to... miscebat: Quanti
pi intrighi quello ordiva.
- ille: cio Clodio. - plu-
ra: comparativo neutro
sostantivato. - tanto...
convalescebat: tanto
pi forte diventava questo
di giorno in giorno. La
frase, correlata alla prece-
dente dallavverbio tanto,
presenta una struttura a
essa parallela (comparati-
vo; pronome dimostrativo
in funzione di soggetto e
con figura di antitesi; im-
perfetto durativo con
omeoteleuto -ebat), atta a
far risaltare leffetto con-
troproducente dellattivi-
smo di Clodio. - hic: cio
Milone. - Ubi: Quando.
Regge vidit e intellexit. -
vidit: si avvide. Il verbo
anticipato, cos da giu-
stapporre per antitesi il
suo soggetto (homo... pa-
ratissimus) a fortissi-
mum virum. - homo...
virum: lantitesi homo/vi-
rum (corrispondente alla
coppia Clodio/Milone)
enfatizzata dal chiasmo. -
fortissimum... consu-
lem: che quelluomo co-
raggiosissimo, suo acerri-
mo nemico, sarebbe con
assoluta certezza divenuto
console. Ma la frase lati-
na, ellittica del verbo (si
Dalle orazioni
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populi Romani saepe esse declaratum, palam agere coepit et aperte dicere
occidendum Milonem. Servos agrestis et barbaros, quibus silvas publicas de-
populatus erat Etruriamque vexarat, ex Appennino deduxerat, quos videba-
tis. Res erat minime obscura. Etenim dictitabat palam consulatum Miloni eri-
pi non posse, vitam posse. Significavit hoc saepe in senatu, dixit in contione;
quin etiam M. Favonio, fortissimo viro, quaerenti ex eo qua spe fureret
Milone vivo, respondit triduo illum aut summum quadriduo esse periturum;
quam vocem eius ad hunc M. Catonem statim Favonius detulit. Interim cum
sciret Clodius neque enim erat id difficile scire a Lanuvinis iter sollemne,
legitimum, necessarium ante diem XIII Kalendas Februarias Miloni esse
Lanuvium ad flaminem prodendum, quod erat dictator Lanuvi Milo, Roma
26
27
pu sottintendere fore),
accosta efficacemente
soggetto, apposizione e
predicato in una sequenza
di superlativi enfatici. - id-
que: id ha qui valore epa-
nalettico ed soggetto
dellinfinito esse declara-
tum, retto da intellexit. -
non solum... suffragiis:
osserva linsistente allitte-
razione della s, poi com-
pletata da saepe. - suffra-
giis: dai voti. Si riferi-
sce alle votazioni dei co-
mizi centuriati per lele-
zione dei consoli, pi volte
(vd. saepe) interrotte dal-
le violenze dei clodiani
quando si profilava la vit-
toria di Milone. - palam
agere... aperte dicere:
ad agire alla luce del sole
e a dire apertamente. I
due avverbi sinonimici in-
dicano il mutamento in-
tervenuto nella strategia
di Clodio, che dallintrigo
occulto passa allintimida-
zione e allazione palese. -
occidendum Milonem:
sott. esse. La perifrastica
passiva presenta lelimina-
zione di Milone come una
necessit oggettiva.
26. Servos... deduxerat:
Aveva fatto scendere
dall Appennino schiavi
rozzi e barbari, con i quali
aveva devastato i boschi
demaniali e lEtruria. -
quibus: ablativo di mezzo
(anzich per quos), in
quanto lo schiavo giuri-
dicamente res mancipii,
un oggetto di cui si eserci-
ta il possesso. - silvas pu-
blicas: si tratta dei boschi
intorno a Roma, facenti
parte dellager publicus e
spesso dati in concessione
a privati. - Etruriamque:
la regione dellItalia cen-
trale, a nord di Roma, do-
ve era fiorita la civilt
etrusca. L Clodio posse-
deva dei terreni e teneva
bande di schiavi che com-
pivano scorrerie a danno
dei vicini. Cicerone ritor-
na pi volte su questo
aspetto nel corso dellora-
zione (cfr. parr. 50, 55, 74,
87). - vexarat: forma sin-
copata per vexaverat. -
quos: sta per et eos; ri-
prende quibus in anafora
e poliptoto variandone il
caso. - minime: per nul-
la. - dictitabat: frequen-
tativo di dicto (cfr. par.
25). - consulatum... non
posse, vitam posse: lan-
titesi delle due oggettive,
giustapposte per asindeto,
enfatizzata dalla ripeti-
zione del verbo (posse) in
epifora. - Significavit...
in senatu, dixit in con-
tione: osserva il paralleli-
smo sintattico delle due
frasi, coordinate per asin-
deto, e lomeoteleuto dei
verbi in klimax: dallallu-
sione davanti ai senatori si
passa alla dichiarazione
esplicita davanti al popo-
lo. - Significavit: Lasci
intendere. - in contio-
ne: nellassemblea. -
quin etiam: e anzi. -
M. Favonio: unisci a re-
spondit. Si tratta di un
conservatore, amico di
Cicerone e sostenitore di
Catone Uticense, questore
prima del 59 a.C., succes-
sivamente quaesitor de
sodaliciis, cio presiden-
te del tribunale perma-
nente (quaestio perpe-
tua) che giudicava sulle
associazioni illecite. Sar
poi edile (nel 52) e preto-
re (nel 49); si schierer
con Pompeo nella guerra
civile (49-48 a.C.), quindi
con i cesaricidi: catturato
a Filippi, sar messo a
morte da Ottaviano (nel
42). - fortissimo viro:
loratore non risparmia gli
elogi agli avversari di
Clodio. - ex eo: cio a
Clodio. - qua spe... vivo:
con quale speranza si
agitasse come un forsen-
nato finch era vivo
Milone. - qua spe fure-
ret: interrogativa indiret-
ta dipendente da quae-
renti. Il verbo furere ap-
partiene, come il sostanti-
vo furor, alla semantica
della follia e nel lessico
politico designa lattivismo
frenetico di chi cerca di
ottenere il potere anche
con mezzi illeciti (vd. Le
parole e le cose, pp. 324-
325). - Milone vivo: abla-
tivo assoluto con preva-
lente valore temporale. -
respondit: il soggetto
non espresso sempre
Clodio. - triduo... aut...
quadriduo: nel volgere
di tre o al massimo quat-
tro giorni. - illum: cio
Milone. - summum: accu-
sativo avverbiale. - quam
vocem eius: e questa
sua affermazione. Quam
nesso relativo (= et
hanc). - hunc: qui pre-
sente. Laggettivo dimo-
strativo qui usato in fun-
zione deittica, cio per in-
dicare Catone, presente
nellaula del tribunale. -
M. Catonem: Marco
Porcio Catone, poi detto
Uticense, bisnipote del
Censore, conservatore e
rigido moralista, fu preto-
re nel 54 a.C.; nella guerra
civile si schierer dalla
parte di Pompeo e nel 46
a.C. morir suicida a
Utica, dove si trovava co-
me governatore della pro-
vincia dAfrica, per non
cadere nelle mani di
Cesare vincitore.
27. Interim: ossia nei
giorni intercorsi tra quella
dichiarazione di Clodio e
la sua uccisione. Lavver-
bio segna la transizione
dal racconto degli antefat-
ti (parr. 24-26) a quello
del fatto (lo scontro di
bande armate in cui Clo-
dio rest ucciso). - cum
sciret Clodius: lantici-
pazione del predicato ver-
bale rispetto al suo sog-
getto vuole porre in evi-
denza il fatto che Clodio
era al corrente degli spo-
stamenti di Milone. - ne-
que... scire: linciso, ri-
prendendo in poliptoto il
precedente sciret, insiste
sul concetto che Clodio
doveva essere informato,
visto che la cosa a Lanuvio
era di pubblico dominio. -
a Lanuvinis: dagli abi-
tanti di Lanuvio, ablativo
di provenienza. - iter... ad
flaminem prodendum:
che il 18 di gennaio Mi-
lone doveva, in conformit
alla legge, compiere lan-
nuale e inderogabile viag-
gio a Lanuvio per la desi-
gnazione del flamine. -
iter... Miloni esse: la lo-
cuzione, in cui Miloni
dativo dagente, arcaica
e familiare. - sollemne,
legitimum, necessa-
rium: i tre attributi di iter
indicano che per Milone si
trattava di un impegno uf-
ficiale a cui non poteva
sottrarsi. - sollemne: sol-
lemnis, -e perlopi con-
siderato composto da sol-
lus, intero, aggettivo ra-
ro di origine osca, e an-
nus, anno, e indiche-
rebbe ci che avviene re-
golarmente alla scadenza
di un anno. - legitimum:
in quanto la nomina del
flamine spettava alle ma-
gistrature locali. - neces-
sarium: il motivo spie-
gato dalla causale quod...
Milo. - ante diem... Fe-
bruarias: il tredicesimo
giorno prima delle calen-
de di febbraio corrispon-
de, per il 52 a.C., al 18
gennaio, in quanto prima
della riforma cesariana
(46 a.C.) quel mese aveva
29 giorni. - Lanuvium:
accusativo di moto a luo-
go. Lanuvium, patria di
Milone, era un munici-
pium situato circa 30 chi-
lometri a sud-est di Roma,
in corrispondenza dello-
dierna Civita Lavinia. - ad
flaminem prodendum:
gerundivo con valore fina-
le. I flamini, che la tradi-
zione faceva risalire al re
Numa, erano sacerdoti
addetti al culto di singole
divinit. Quello di Lanuvio
era il flamine del tempio
di Iuno Sospita (Giunone
Salvatrice), che sorgeva
appunto in quel munici-
pio. - dictator Lanuvi
Milo: Milone rivestiva la
carica di dictator, termine
con cui a Lanuvio, e in al-
tri antichi centri laziali, si
designava la magistratura
suprema. - Roma: ablati-
Cicerone
352

A
U
T
O
R
E
subito ipse profectus pridie est ut ante suum fundum, quod re intellectum
est, Miloni insidias conlocaret; atque ita profectus est ut contionem turbu-
lentam in qua eius furor desideratus est, quae illo ipso die habita est, relin-
queret, quam, nisi obire facinoris locum tempusque voluisset, numquam reli-
quisset. Milo autem cum in senatu fuisset eo die quoad senatus est dimissus,
domum venit, calceos et vestimenta mutavit, paulisper, dum se uxor, ut fit,
comparat, commoratus est, dein profectus id temporis cum iam Clodius, si
quidem eo die Romam venturus erat, redire potuisset. Obviam fit ei Clodius,
expeditus, in equo, nulla raeda, nullis impedimentis, nullis Graecis comiti-
bus, ut solebat, sine uxore, quod numquam fere: cum hic insidiator, qui iter
illud ad caedem faciendam apparasset, cum uxore veheretur in raeda, pae-
28
vo di moto da luogo, vin-
colato a profectus... est. -
subito... pridie: i due av-
verbi di tempo, che incor-
niciano ipse, enfatizzano
la premeditazione dellat-
tentato di Clodio a Milone.
A questo scopo sarebbe
stata dovuta la sua im-
provvisa partenza da
Roma il 17 gennaio, ben-
ch lantico commentato-
re di Cicerone, Asconio
Pediano, dica che Clodio il
18 gennaio tornava da
Aricia (lodierna Ariccia),
dove aveva avuto un collo-
quio col senato locale (i
decuriones) per trattare
di questioni private, legate
al fondo, di cui parla an-
che Cicerone. - ipse: cio
Clodio. - ut... insidias
conlocaret: per tendere
un agguato. - suum fun-
dum: si tratta del possedi-
mento che Clodio aveva
sulla Via Appia, tra Ariccia
e Boville. - quod... intel-
lectum est: come (lett.
cosa che) poi si cap dai
fatti. La proposizione re-
lativa incidentale mira a
confermare lintenzione
(ut... conlocaret) che lo-
ratore attribuisce a Milo-
ne. - ita profectus est:
riprende il precedente
profectus... est per mette-
re in rilievo, con la conse-
cutiva ut... relinqueret, la
frettolosit della partenza
di Milone. - ut... relin-
queret: da disertare
unassemblea turbolenta,
nella quale si avvert la
mancanza della sua for-
sennatezza, che si tenne
quello stesso giorno. -
furor: sulluso della se-
mantica della follia nel lin-
guaggio politico si riman-
da al paragrafo 26, p. 351
(in particolare, alla nota
quae spe fureret. - illo
ipso die: il 18 gennaio del
52 a.C. - quam... num-
quam reliquisset: che
non avrebbe mai diserta-
to, apodosi di un periodo
ipotetico dellirrealt di-
pendente al congiuntivo,
la cui protasi, costituita da
nisi... voluisset, incor-
niciata dagli estremi del-
lapodosi stessa. La frase
quam... numquam reli-
quisset conclude la se-
quenza delle relative scan-
dite dal poliptoto anafori-
co in qua... quae... quam;
si osservi inoltre che men-
tre le prime due relative
precedono il verbo della
reggente (relinqueret), la
terza lo segue e col suo
predicato (reliquisset) lo
riprende efficacemente in
poliptoto. Loratore ricorre
a tutti gli artifici retorici
per rendere credibile
unargomentazione con-
getturale, ossia che Clodio
si fosse recato il giorno
prima ad Ariccia diser-
tando, contrariamente alle
sue abitudini, unassem-
blea popolare apposta
per preparare lagguato a
Milone sulla strada tra
Roma e Lanuvio e non, co-
me doveva sostenere la
parte avversa (lo ricavia-
mo dalla notizia confluita
in Asconio Pediano), per
incontrare i decurioni di
quel municipio (vd. la no-
ta a subito... pridie). -
obire... locum tempu-
sque: cogliere luogo e
tempo opportuni per il de-
litto.
28. autem: la congiunzio-
ne avversativa sostiene
lantitesi, che viene deli-
neata, tra le condotte dei
due personaggi. - eo die:
cio il 18 gennaio. -
quoad... est dimissus:
fintantoch la seduta fu
tolta. La subordinata tem-
porale evidenzia non solo
la correttezza del senatore,
ma anche la sua assoluta
mancanza di fretta, ulte-
riormente sottolineata dal-
lanalitica descrizione dei
gesti quotidiani compiuti
da Milone (venit... muta-
vit... commoratus est). -
calceos... mutavit: si
cambi calzari e vestiti.
Milone sostituisce la tenuta
formale indossata in senato
con una pi pratica, adatta
al viaggio: al posto dei cal-
cei (stivaletti allacciati con
stringhe; quelli dei senatori
erano di colore nero) calza
probabilmente le soleae
(specie di sandali) e, depo-
sto il laticlavio (la toga or-
lata di unampia striscia di
porpora, propria dei sena-
tori), indossa la paenula
(cfr. il termine paenulatus
che compare verso la fine
di questo par.), un pesante
mantello da viaggio. - pau-
lisper: unisci a commora-
tus est. - dum se uxor...
comparat: mentre la mo-
glie, come suole accadere,
si preparava. Altra pen-
nellata di quotidianit, non
scevra di una certa ironia
ravvisabile nellincidentale
ut fit. Osserva luso regola-
re dellindicativo presente
nella temporale introdotta
da dumper indicare circo-
stanza concomitante alla-
zione della reggente (an-
che se questa, come nel
nostro caso, espressa da
un tempo storico). - uxor:
Fausta, figlia di Silla. -
profectus: sott. est. - id
temporis, cum: allora in
cui. Id temporis accu-
sativo avverbiale seguito
da genitivo partitivo (= eo
tempore); a esso si correla,
con valore relativo, la con-
giunzione temporale su-
bordinante cum (lett.
quando). - si quidem...
venturus erat: se davve-
ro aveva intenzione di rien-
trare a Roma. La protasi
irreale espressa allindi-
cativo (anzich al congiun-
tivo), come accade talora
con le coniugazioni perifra-
stiche attiva e passiva
(nonch con possum, de-
beo e altri verbi e locuzioni
indicanti necessit o con-
venienza). - eo die: sem-
pre il 18 gennaio. - redire:
essere di ritorno. -
Obviam fit ei: Gli si fa
incontro. - ei: cio a
Milone. - expeditus: libe-
ro da impacci, com ana-
liticamente specificato nel-
lenumerazione che segue,
scandita dallanafora e dal
poliptoto (nulla... nullis...
nullis). - raeda: si tratta
della carrozza a quattro
ruote adatta ai viaggi con
la famiglia. - nullis... co-
mitibus: senza accompa-
gnatori greci. Negli ultimi
tempi della repubblica, in-
fatti, i personaggi impor-
tanti amavano circondarsi,
in casa e in viaggio, di un
seguito di artisti, retori,
medici ecc. provenienti
perlopi dalla Grecia (al
par. 55 questi personaggi
saranno definiti Graecu-
li); Clodio non andava
esente da questa moda, co-
me indica la proposizione
incidentale ut solebat. -
sine uxore: la moglie di
Clodio era Fulvia, pi tardi
sposa di Marco Antonio e
acerrima avversaria di
Cicerone. - quod num-
quam fere: cosa che non
faceva quasi mai, propo-
sizione relativa parentetica
ellittica del verbo. Lav-
verbio fere, spesso pospo-
sto, ha valore attenuativo
o approssimativo. - cum
hic insidiator... vehere-
tur in raeda: mentre
questo attentatore viaggia-
va in carrozza con la mo-
glie. La subordinata intro-
dotta dal cum avversativo
contrappone il modo di
viaggiare di Milone a quel-
lo di Clodio. - hic insidia-
tor: designa ironicamente
Milone, che secondo lora-
tore viaggiava come un
tranquillo padre di fami-
glia, piuttosto che, come
pretendeva laccusa, in as-
setto da attentatore. -
qui... apparasset: che
avrebbe organizzato. La
relativa al congiuntivo
(apparasset forma sin-
copata per apparavisset)
perch esprime il parere
degli accusatori di Milone,
da cui lautore prende le
distanze. - ad caedem fa-
ciendam: gerundivo con
valore finale. - cum uxo-
re: in antitesi a sine uxo-
re detto di Clodio. - vehe-
retur: il passivo vehor
spesso usato col valore
mediale di viaggio. - in
raeda: antitetico a in
equo e a nulla raeda detti
di Clodio. - paenulatus:
avvolto nel mantello, e
quindi impacciato nei mo-
vimenti. Si contrappone a
nullis impedimentis det-
to, poco prima, di Clodio.
Dalle orazioni
353
nulatus, magno et impedito et muliebri ac delicato ancillarum puerorumque
comitatu. Fit obviam Clodio, ante fundum eius hora fere undecima aut non
multo secus. Statim complures cum telis in hunc faciunt de loco superiore
impetum; adversi raedarium occidunt. Cum autem hic de raeda reiecta pae-
nula desiluisset seque acri animo defenderet, illi qui erant cum Clodio, gla-
diis eductis, partim recurrere ad raedam ut a tergo Milonem adorirentur, par-
tim, quod hunc iam interfectum putarent, caedere incipiunt eius servos qui
post erant; ex quibus qui animo fideli in dominum et praesenti fuerunt, par-
tim occisi sunt, partim, cum ad raedam pugnari viderent, domino succurrere
prohiberentur, Milonem occisum et ex ipso Clodio audirent et re vera puta-
rent, fecerunt id servi Milonis dicam enim aperte non derivandi criminis
causa, sed ut factum est nec imperante nec sciente nec praesente domino,
quod suos quisque servos in tali re facere voluisset.
Haec sicuti exposui ita gesta sunt, iudices: insidiator superatus est, vi victa
vis vel potius oppressa virtute audacia est. [...]
- magno... comitatu:
con un seguito numeroso,
impacciato, femmineo e
delicato di ancelle e di gio-
vani servi. La descrizione
del seguito di Milone si
contrappone a nullis
Graecis comitibus detto
di Clodio. Il cumulo degli
aggettivi cadenzati dal poli-
sindeto mira a rappresen-
tare lincedere impacciato
della comitiva. Asconio
Pediano (Argumentum33
e 36) afferma per che del
seguito di Milone facevano
parte pure dei gladiatori. -
ancillarum: spiega laggetti-
vo muliebri. - puerorum-
que: spiega laggettivo de-
licato. Si tratta dei pueri
symphoniaci (schiavetti
musicanti) citati al para-
grafo 55.
29. Fit obviam Clodio: la
frase simmetrica a
Obviam fit ei Clodius del
paragrafo 28. - ante fun-
dum eius: la propriet di
Clodio nei pressi di Ariccia
citata al paragrafo 27. - ho-
ra fere undecima: verso
le quattro del pomeriggio.
Propriamente lespressione
designa la penultima ora
del d (dallalba al tramon-
to), suddiviso in dodici ore:
considerato che i fatti av-
vennero il 18 gennaio, cio
poco meno di un mese do-
po il solstizio dinverno, il
lasso di tempo indicato
coincide pressappoco con
le 16-16.30. Lora indicata,
sia pur con molta cautela
(fere... aut non multo se-
cus), da Cicerone contra-
sta con la testimonianza di
Asconio Pediano (Argu-
mentum 32 e 33), secon-
do cui lomicidio avvenne
circa horam nonam,
quindi due ore prima (in-
torno alle 14.30). Evi-
dentemente Cicerone ha
posticipato, coerentemen-
te con la descrizione dei
lenti preparativi della par-
tenza da Roma, lora del-
lassassinio per eliminare
da Milone ogni sospetto di
premeditazione. - aut non
multo secus: o gi di l
(lett. o non molto diversa-
mente). - Statim: cio
non appena i due gruppi
vennero a contatto. Enfa-
ticamente collocato in
apertura di frase, lavverbio
segna il passaggio a un rit-
mo narrativo pi concitato.
- complures: si tratta di
clodiani. - in hunc fa-
ciunt... impetum: si lan-
ciano allassalto di costui,
cio di Milone. - de loco
superiore: quindi da posi-
zione favorevole. Cicerone
vuol far pensare a un ag-
guato predisposto. - ad-
versi... occidunt: attac-
candolo frontalmente ucci-
dono il cocchiere. - Cum
autem... desiluisset:
Essendo daltra parte co-
stui balzato gi dalla car-
rozza, gettato indietro il
mantello. - hic: cio Mi-
lone. - reiecta paenula:
ablativo assoluto con valo-
re temporale. Milone sco-
sta i lembi del mantello per
muoversi pi agilmente. -
seque... defenderet: su-
bordinata narrativa coordi-
nata alla precedente. Les-
pressione condensa la tesi
difensiva di Cicerone: Mi-
lone uccise s, ma per di-
fendersi da un agguato te-
sogli da Clodio. - acri ani-
mo: accanitamente.
ablativo di modo. - illi...
Clodio: sono i clodiani. -
gladiis eductis: sguaina-
te le spade, ablativo asso-
luto. Gladius la spada
corta, usata nel combatti-
mento corpo a corpo. -
partim... partim: accusa-
tivi avverbiali in correlazio-
ne, impiegati per indicare
la divisione dei clodiani in
due gruppi. - recurrere:
da intendersi o come infi-
nito storico oppure dipen-
dente, al pari di caedere,
da incipiunt. - quod...
putarent: la causale al
congiuntivo esprime la
supposizione (errata) dei
clodiani. - hunc: cio
Milone. - qui post erant:
che stavano dietro, cio
quelli della retroguardia
miloniana. Post avverbio.
- ex quibus: partitivo e
nesso relativo (= ex his). -
animo fideli... et prae-
senti: danimo fedele al
padrone e risoluto, ablati-
vo di modo. - partim...
partim: anche i servi di
Milone, come i seguaci di
Clodio, vengono suddivisi
in due gruppi mediante
questa correlazione avver-
biale. - cum... viderent...
prohiberentur... audi-
rent et... putarent: quat-
tro proposizioni causali,
coordinate le prime due
per asindeto avversativo, le
altre due mediante polisin-
deto, e legate dallomeote-
leuto dei congiuntivi. - ad
raedam pugnari: che si
combatteva presso la car-
rozza. Pugnari passivo
impersonale. - prohibe-
rentur: (ma) si trovava-
no nellimpossibilit (pro-
priamente: era loro impe-
dito). - Milonem occi-
sum: infinitiva (sott. esse)
retta da audirent e da pu-
tarent. - ex ipso Clo-
dio: la notizia non con-
fermata da altre fonti. - re
vera: effettivamente, lo-
cuzione avverbiale. - id:
antecedente del pronome
relativo quod. - servi
Milonis: enfatica ripresa
del soggetto. - derivan-
di... causa: per stornare
laccusa da Milone, sin-
tende, scaricandola sui
suoi servi. Derivandi ge-
rundivo retto, con valore
finale, dallablativo causa.
- ut factum est: come
realmente accadde. - nec
imperante nec sciente
nec praesente domino:
senza che il padrone lo
ordinasse, senza che lo sa-
pesse, senza neppure che
fosse presente. La se-
quenza in antiklimax dei
tre ablativi assoluti scanditi
dal polisindeto negativo
(nec... nec... nec) pone in
risalto linnocenza di Mi-
lone, che non solo si difese
legittimamente, ma non fu
neppure lesecutore mate-
riale delluccisione di
Clodio, dovuta ai suoi ser-
vi. - quod... voluisset:
che ciascuno avrebbe vo-
luto che i suoi servi faces-
sero in un tale frangente.
La perifrasi indica luccisio-
ne di Clodio, che da omici-
dio viene nobilitata a dove-
roso servigio.
30. Haec: ha valore epana-
lettico, si riferisce cio ai
fatti narrati nei paragrafi
precedenti. Con questo
pronome dimostrativo Ci-
cerone introduce la finis
narrationis: rivolgendosi
ai giudici, egli ribadisce la
veridicit della ricostruzio-
ne dei fatti operata dalla di-
fesa. - sicuti... ita: co-
me... cos. - vi... est: la
violenza fu vinta dalla vio-
lenza, o piuttosto la provo-
cazione fu schiacciata (su-
perata) dal valore. - vi
victa vis: il poliptoto, lal-
litterazione, lellissi di est
conferiscono particolare
forza espressiva alla sen-
tentia, poi corretta (vel
potius) dallaffermazione
successiva, che, contrappo-
nendo allestremismo fazio-
so di Clodio (audacia) la
virtus di Milone e dei suoi
schiavi, opera una distin-
zione etica tra la violenza il-
legittima dellattentatore
(Clodio, secondo Cicerone)
e quella, legittima e anzi
virtuosa, di chi si difende.
29
30
Cicerone
354

A
U
T
O
R
E
La struttura. La narratio della Pro Milone si
suddivide in due parti:
gli antefatti: le manovre politiche di Clodio e
la sua ostilit nei confronti di Milone, fino alla
programmazione dellassassinio (parr. 24-26);
i fatti veri e propri: lo scontro di bande armate
del 18 gennaio 52 a.C., in cui Clodio rimane ucci-
so (parr. 27-29).
Lo stile. Pur mantenendosi nei limiti di una rela-
tiva brevit, la narratio dellorazione in difesa di
Milone concede largo spazio al racconto degli an-
tefatti, cos da inquadrare la vicenda discussa nel-
lorizzonte pi ampio di una contrapposizione eti-
co-politica tra Clodio e Milone. Il linguaggio, no-
nostante la presenza di periodi di una certa am-
piezza, semplice e chiaro, come imponevano i
canoni retorici per la narratio, il cui fine quello
di informare (docere) con verosimiglianza. Tra le
figure retoriche prevale largamente lantitesi, fi-
nalizzata a contrapporre lthos dei due perso-
naggi.
ANALISI DEL TESTO
I temi. Nella prima parte della narratio prevale
linteresse per la caratterizzazione morale dei
personaggi, costruita con efficace antitesi:
Clodio presentato come un pericoloso sov-
versivo (a lui Cicerone riserva gli stessi termini
del lessico politico a suo tempo utilizzati per
Catilina: furor, audacia, scelus). Allthos, tutto
negativo, di Clodio si contrappone quello di
Milone (lantitesi sottolineata da autemavver-
sativo che introduce il cambio di persona allinizio
del par. 28), presentato come il modello dello-
nesto cittadino e del buon politico.
La seconda parte della narratio contiene una vi-
vace e apparentemente oggettiva descrizione
della rissa sulla Via Appia: in realt, Cicerone la-
scia in secondo piano levento criminoso (lucci-
sione di Clodio), ne attribuisce la responsabilit ai
servi di Milone (anzich a Milone stesso) e pre-
senta lo scontro come unimboscata progettata e
tesa, proprio dallassassinato, allignaro Milone.
1 Il brano pu essere distinto in due grandi parti: gli antefatti (parr. 24-26) e lo scontro vero e proprio (parr. 27-29).
tuttavia possibile operare delle ulteriori divisioni in microsequenze.
a. Dividi il brano in microsequenze e assegna a ciascuna un breve titolo riassuntivo del suo contenuto.
b. Stendi un breve riassunto (massimo 10 righe) del contenuto del brano.
2 Nel brano Cicerone non si limita a narr are i fatti, ma utilizza anche lo stile per car atterizzare in modo preciso le fi-
gure dei due antagonisti.
Individua nel testo e illustr a tutti i ter mini, le espressioni e i pr incipali procedimenti retor ici utilizzati da Cicerone
per caratterizzare la figura morale di Clodio e quella di Milone.
Quali conseguenze possibile trarre dal confronto? In che luce sono presentati i due personaggi?
3 Individua i diversi tempi verbali con cui sono narrati gli antefatti e, rispettivamente, i fatti, e illustrane il diverso valo-
re aspettuale.
4 Secondo la precettistica retor ica (cfr. ad es. Quintiliano, Institutio oratoria 4, 2, 32-33), la narratio deve possedere i
tre seguenti requisiti: chiarezza (in greco saphneia, in latino perspicuitas), concisione (in greco syntoma, in latino
brevitas) e persuasivit (in greco pithantes, in latino verisimilitas). Indica se e in quale misur a la narratio della Pro
Milone presenti queste caratteristiche e, in caso positivo, illustra i mezzi con cui Cicerone cerca di perseguirle.
5 Illustra le diverse funzioni della congiunzione ut nel paragrafo 24.
6 Lorazione ciceroniana rivolta chiaramente a mettere in cattiva luce Clodio e a rovesciare su di lui la responsabi-
lit del suo stesso assassinio.
a. Quali scopi Cicerone gli attribuisce nella sua candidatura alla pretura per il 52 a.C.?
b. Che cosa Cicerone sostiene che Clodio avrebbe premeditato e perch?
c. Che significato ha la locuzione hic insidiator (par. 28)?
d. Illustra il senso dellultimo periodo (par. 30).
7 Quali sono i motivi politici che spinsero Cicerone a schierarsi dalla parte di Milone?
QUESITI E PROPOSITI

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