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Art. 11.
Rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale
1. Il gestore, prima di dare attuazione a quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale, ne dà comunicazione all'autorità competente.
2. A far data dalla comunicazione di cui al comma 1, il gestore trasmette all'autorità competente e ai comuni interessati i dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti dall'autorizzazione integrata ambientale, secondo modalità e frequenze stabilite nell'autorizzazione stessa. L'autorità competente provvede a mettere tali dati a disposizione del pubblico tramite gli uffici individuati ai sensi dell'articolo 5, comma 6.
3. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, per impianti di competenza statale, o le agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, negli altri casi, accertano, secondo quanto previsto e programmato nell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 7, comma 6, e con oneri a carico del gestore:
a) il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale;
b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonche' al rispetto dei valori limite di emissione;
c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto.
5. Al fine di consentire le attività di cui ai commi 3 e 4, il gestore deve fornire tutta l'assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all'impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria ai fini del presente decreto.
6. Gli esiti dei controlli e delle ispezioni sono comunicati all'autorità competente indicando le situazioni di mancato rispetto delle prescrizioni di cui al comma 3, lettere a), b) e c), e proponendo le misure da adottare.
7. Ogni organo che svolge attività di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio su impianti che svolgono attività di cui all'allegato I, e che abbia acquisito informazioni in materia ambientale rilevanti ai fini dell'applicazione del presente decreto, comunica tali informazioni, ivi comprese le notizie di reato, anche all'autorità competente.
8. I risultati del controllo delle emissioni, richiesti dalle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e in possesso dell'autorità competente, devono essere messi a disposizione del pubblico, tramite l'ufficio individuato all'articolo 5, comma 6, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 39.
9. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, l'autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni:
a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;
b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato, ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente;
c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.
10. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, l'autorità competente, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, ne dà comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/07/smaltimento-rifiuti-in-sicilia.html
Titre original
AUTORIZZAZIONI 2007 31 OTTOBRE INTEGRATA AMBIENTALE parodi_procura.pdf
Art. 11.
Rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale
1. Il gestore, prima di dare attuazione a quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale, ne dà comunicazione all'autorità competente.
2. A far data dalla comunicazione di cui al comma 1, il gestore trasmette all'autorità competente e ai comuni interessati i dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti dall'autorizzazione integrata ambientale, secondo modalità e frequenze stabilite nell'autorizzazione stessa. L'autorità competente provvede a mettere tali dati a disposizione del pubblico tramite gli uffici individuati ai sensi dell'articolo 5, comma 6.
3. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, per impianti di competenza statale, o le agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, negli altri casi, accertano, secondo quanto previsto e programmato nell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 7, comma 6, e con oneri a carico del gestore:
a) il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale;
b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonche' al rispetto dei valori limite di emissione;
c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto.
5. Al fine di consentire le attività di cui ai commi 3 e 4, il gestore deve fornire tutta l'assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all'impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria ai fini del presente decreto.
6. Gli esiti dei controlli e delle ispezioni sono comunicati all'autorità competente indicando le situazioni di mancato rispetto delle prescrizioni di cui al comma 3, lettere a), b) e c), e proponendo le misure da adottare.
7. Ogni organo che svolge attività di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio su impianti che svolgono attività di cui all'allegato I, e che abbia acquisito informazioni in materia ambientale rilevanti ai fini dell'applicazione del presente decreto, comunica tali informazioni, ivi comprese le notizie di reato, anche all'autorità competente.
8. I risultati del controllo delle emissioni, richiesti dalle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e in possesso dell'autorità competente, devono essere messi a disposizione del pubblico, tramite l'ufficio individuato all'articolo 5, comma 6, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 39.
9. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, l'autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni:
a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;
b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato, ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente;
c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.
10. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, l'autorità competente, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, ne dà comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/07/smaltimento-rifiuti-in-sicilia.html
Art. 11.
Rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale
1. Il gestore, prima di dare attuazione a quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale, ne dà comunicazione all'autorità competente.
2. A far data dalla comunicazione di cui al comma 1, il gestore trasmette all'autorità competente e ai comuni interessati i dati relativi ai controlli delle emissioni richiesti dall'autorizzazione integrata ambientale, secondo modalità e frequenze stabilite nell'autorizzazione stessa. L'autorità competente provvede a mettere tali dati a disposizione del pubblico tramite gli uffici individuati ai sensi dell'articolo 5, comma 6.
3. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, per impianti di competenza statale, o le agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, negli altri casi, accertano, secondo quanto previsto e programmato nell'autorizzazione ai sensi dell'articolo 7, comma 6, e con oneri a carico del gestore:
a) il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale;
b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonche' al rispetto dei valori limite di emissione;
c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto.
5. Al fine di consentire le attività di cui ai commi 3 e 4, il gestore deve fornire tutta l'assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all'impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria ai fini del presente decreto.
6. Gli esiti dei controlli e delle ispezioni sono comunicati all'autorità competente indicando le situazioni di mancato rispetto delle prescrizioni di cui al comma 3, lettere a), b) e c), e proponendo le misure da adottare.
7. Ogni organo che svolge attività di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio su impianti che svolgono attività di cui all'allegato I, e che abbia acquisito informazioni in materia ambientale rilevanti ai fini dell'applicazione del presente decreto, comunica tali informazioni, ivi comprese le notizie di reato, anche all'autorità competente.
8. I risultati del controllo delle emissioni, richiesti dalle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e in possesso dell'autorità competente, devono essere messi a disposizione del pubblico, tramite l'ufficio individuato all'articolo 5, comma 6, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 39.
9. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, l'autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni:
a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;
b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato, ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente;
c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.
10. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, l'autorità competente, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, ne dà comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
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Lattuazione delle prescrizioni della autorizzazione integrata ambientale
Cesare Parodi, Procura della Repubblica di Torino Docente a contratto Diritto dellambiente, Universit di Torino, Facolt Scienze MFN
Cade in questi giorni - in particolare il 30 ottobre - una ricorrenza di non secondario rilievo in relazione alla concreta attuazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 18 febbraio 2005, n.59 - Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE - relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento. Al proposito lart. 5, 18 co., D.lgs. 59/2005 stabilisce che Ogni autorizzazione integrata ambientale deve includere le modalit previste per la protezione dell'ambiente nel suo complesso di cui al presente decreto, secondo quanto indicato all'articolo 7 (Condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale), nonch l'indicazione delle autorizzazioni sostituite. L'autorizzazione integrata ambientale concessa agli impianti esistenti prevede la data, comunque non successiva al 30 ottobre 2007, entro la quale tali prescrizioni debbono essere attuate. Nel caso in cui norme attuative di disposizioni comunitarie di settore dispongano date successive per l'attuazione delle prescrizioni, l'autorizzazione deve essere comunque rilasciata entro il 30 ottobre 2007.
Un termine ripreso anche dal D.Lgs. 152/2006, che allart. 108, 3 co, precisa che ai fini dellattuazione delle disposizioni di cui al comma 1 dellarticolo 107 e del comma 2 del presente articolo[1], entro il 30 ottobre 2007 devono essere attuate le prescrizioni concernenti gli scarichi delle imprese assoggettate alle disposizioni del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59.
Si tratta di un obbligo che discende direttamente dallart. 5 Direttiva 96/61/CE , in base al quale Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinch le autorit competenti vigilino, mediante autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 6 ed 8, ovvero, in modo opportuno, mediante il riesame e, se del caso, laggiornamento delle condizioni, che entro un massimo di otto anni successivi alla messa in applicazione della presente direttiva gli impianti esistenti funzionino secondo i requisiti di cui agli articoli 3, 7, 9, 10 e 13, allarticolo 14, primo e secondo trattino, nonch allarticolo 15, paragrafo 2, fatte salve altre disposizioni comunitarie specifiche. Inoltre Gli stati membri adottano le misure necessarie per applicare le disposizioni degli articoli 1, 2, 11, 12. 14, terzo trattino, dellarticolo 15, paragrafi 1, 3 e 4 degli articoli 16, 17 e 18, paragrafo 2, agli impianti esistenti a decorrere dalla messa in applicazione della presente direttiva.
In virt degli articoli 5 e 22 Direttiva 96/61/CE -istitutiva dei provvedimenti di IPPC- deriva quale limite ultimo per lattuazione delle prescrizioni previste dalle autorizzazioni integrate ambientali proprio la data del 30 ottobre 2007. Tale limite temporale, riproposto nel decreto attuativo (D.Lgs. 59/2005) della suddetta direttiva, determina alcune questioni ermeneutiche di non indifferente momento.
Una prima questione legata proprio alla presentazione delle domande finalizzate alla autorizzazioni in oggetto; stabilisce in tal senso lart. 5 comma 3 del D.Lgs. 59/2005 che: Per le attivit industriali di cui allallegato I lautorit competente stabilisce il calendario delle scadenza per la presentazione delle domande per lautorizzazione integrata ambientale per gli impianti esistenti e per gli impianti nuovi gi dotati di altre autorizzazioni ambientali alla data di entrata in vigore del presente decreto. [2] Occorre quindi verificare, qualora lAutorit competente non abbia stabilito un calendario delle scadenze entro la data del 30 ottobre 2007, quali siano gli obblighi ed eventuali sanzioni in capo alle imprese e in particolare se si applichi anche in tale ipotesi il disposto del comma 5 dellart. 17. In base a questultima norma le sanzioni previste dallart. 16 comma 1 Le aziende esistenti e lAutorizzazione Integrata Ambientale alla scadenza del 30 ottobre 2007 - Le esperienze in Italia e in Europa
Torino 29, 30 e 31 ottobre 2007 2 [3] non si applicano al gestore di unattivit industriale per la quale prevista lemanazione di un calendario ai sensi dellarticolo 5, comma 3, per la presentazione della domanda di autorizzazione integrata ambientale, fino al termine fissato nel calendario e nelle more della conclusione del procedimento relativo alla domanda presentata entro tale termine.
La risposta al quesito, potrebbe risultare come paradossale: se da un lato il decreto prevede che l'autorizzazione integrata ambientale concessa agli impianti esistenti stabilisca la data, comunque non successiva al 30 ottobre 2007, entro la quale tali prescrizioni debbono essere attuate e ci presupporrebbe una presentazione della domanda in data ovviamente antecedente rispetto a quella cos specificata resta il fatto che la sanzione per lesercizio di una attivit ricompressa tra quelle di cui allallegato 1 dovrebbe ritenersi subordinata allemanazione del predetto calendario. La ratio di tale norma chiara: dovrebbe essere il calendario a dettare tempi e modi della procedura di autorizzazione; nondimeno lassenza del calendario, se non elide lobbligo di presentazione della domanda, formalmente incompatibile con lapplicazione della sanzione. Un obbligo, pertanto, in gran parte svuotatodallassenza di sanzione.
La prospettiva ermeneutica sopra descritta consente di fornire la risposta anche ad un secondo quesito; lart. 5 comma 19 del d.lgs. 59/2005 afferma che: Tutti i procedimenti di cui al presente articolo per impianti esistenti devono essere comunque conclusi in tempo utile per assicurare il rispetto del termine di cui al comma 18. Le Autorit competenti definiscono o adeguano conseguentemente i propri calendari delle scadenze per la presentazione delle domande di autorizzazione integrata ambientale. Si potrebbe quindi dubitare della possibilit, per le imprese che non hanno rispettato la tempistica comunque stabilita dallart. 5, 18 co., sopra riportato, di presentare la domanda successivamente alla data del 30 ottobre. La risposta parrebbe essere negativa, per un duplice ordine di ragioni. In primo luogo linteresse generale del legislatore a ricondurre nellalveo virtuoso delle procedure di autorizzazione integrata ambientale tutte le attivit per le quali ci in astratto previsto; in secondo luogo lassenza sostanziale- allo stato- di sanzione, in base al combinato disposto delle norme di cui sopra, a fortiori consente di ipotizzare una utile per quanto tardiva- presentazione delle domande-
Problematico risulta altres il rapporto tra lart. 16 comma 9 e lart. 17 comma 1; il primo stabilisce che Per gli impianti rientranti nel campo di applicazione del presente decreto, dalla data di rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, non si applicano le sanzioni, previste da norme di settore, relative a fattispecie oggetto del presente articolo; il secondo, a sua volta, recita: Le disposizioni relative alle autorizzazioni previste dalla vigente normativa in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, si applicano fino a quando il gestore si sia adeguato alle condizioni fissate nell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata ai sensi dell'articolo 5.
Apparentemente parrebbero due norme inconciliabili: quale sanzione si dovrebbe applicare ad unimpresa in possesso di autorizzazione integrata ambientale ma non ancora adeguatasi alle condizioni fissate nellautorizzazione stessa? In particolare, dovrebbero applicarsi le norme in materia di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo cos come imposto dal comma 1 dellart. 17, oppure le sanzioni previste dallart. 16 cos come stabilito dal comma 10 dellart. 16 del D.Lgs. 59/2005, che al contrario esclude lapplicazione delle norme di settore?
Si tratta di un falso problema, in quanto proprio il coordinamento logico e cronologico delle disposizioni consente di fornire una risposta certa. Il primo principio quello generale: per le attivit rientranti nellambito del decreto, si applica una nuova normativa esaustiva, anche sul piano sanzionatorio, dal momento del rilascio dellautorizzazione; un nuovo regime nondimeno subordinato di fatto non solo allottenimento della autorizzazione, ma anche ad un corretto e tempestivo adeguamento alle condizioni dalla medesima prevista. Sino a quella data, quindi, rester la possibilit di applicare le violazioni di settore e solo dal momento di un pieno adeguamento, 3 formale e sostanziale, al regime di cui al D.Lgs. 59/2005 potranno essere applicate le sole sanzione previste da questultimo.
Proprio il menzionato art. 16 comma 10 del D.Lgs. 59/2005 pone un ulteriore problema: le norme di settore dal medesimo richiamate devono essere espressamente indicate nellautorizzazione integrata ambientale, divenendo questultima, ai sensi dellart. 5 comma 14, lunica autorizzazione di riferimento, tale da sostituire ogni altra autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientale. Il problema serio, in quanto, accedendo a tale tesi, un superamento dei limiti di emissione rumore, si trasformerebbe automaticamente, in quanto ricompreso nellautorizzazione predetta, da sanzione amministrativa a sanzione penale ai sensi dellart. 16 comma 2 del D.Lgs. 59/2005.
La risposta non pu che essere positiva. Lart. 16 comma 2 del citato decreto stabilisce che Salvo che il fatto costituisca pi grave reato, si applica la sola pena dell'ammenda da 5.000 euro a 26.000 euro nei confronti di colui che pur essendo in possesso dell'autorizzazione integrata ambientale non ne osserva le prescrizioni o quelle imposte dall'autorit competente.; il decreto non pone distinzioni, cos che conseguentemente tutte le disposizioni che entrano nellautorizzazione stessa come prescrizioni devono essere sanzionate in base al menzionato art. 16, anche laddove autonomamente considerate quali violazioni amministrative. Il problema si pone casomai per le violazioni penali che costituiscano reato pi grave, quali ad es. le violazioni in tema di superamento di valori di cui allart. 137 D.Lgs. 152/2007; in tal caso, trover applicazione il coordinamento di norma di cui al punto precedente, con applicazione della sanzione di cui allart. 16 o quella della legge speciale in base al grado di adeguamento dellattivit in oggetto.
Un altro dubbio interpretativo parrebbe ravvisabile con riguardo allart. 7 comma 5 del D.Lgs 59/2005: L'autorit competente rilascia l'autorizzazione integrata ambientale osservando quanto specificato nell'articolo 4, commi 1, 3 e 4. In mancanza delle linee guida di cui all'articolo 4, comma 1, per gli impianti nuovi l'autorit competente rilascia comunque l'autorizzazione integrata ambientale tenendo conto di quanto previsto nell'allegato IV.
Al proposito lart. 4, comma 1 - Individuazione e utilizzo delle migliori tecniche disponibili- prevede che l'autorizzazione integrata ambientale per gli impianti rientranti nelle attivit di cui all'allegato I rilasciata tenendo conto delle considerazioni riportate nell'allegato IV e delle informazioni diffuse ai sensi dell'articolo 14, comma 4, e nel rispetto delle linee guida per l'individuazione e l'utilizzo delle migliori tecniche disponibili, emanate con uno o pi decreti dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, per le attivit produttive e della salute..
Il problema di comprendere quali elementi di valutazione debbano essere tenuti in considerazione laddove le linee guida non siano ancora state emanate. Certamente per gli impianti nuovi occorre fare riferimento- obbligatoriamente- a quanto stabilito nel citato allegato IV; unesigenza di coordinamento generale con la direttiva 96/61/CE rende tuttavia ragionevole un richiamo anche per gli impianti esistenti a tale allegato, che rappresenta comunque, anche in assenza del vincolo stabilito dal predetto art. 7 comma 5 D.Lgs. 59/2005, il quadro tecnico di riferimento in funzione della tutela del bene ambientale. Ci non toglie che lemanazione delle linee guida non possa che costituire un elemento di completamento del medesimo quadro auspicabile e opportuno.
Lultimo aspetto che deve essere esaminato, quello che concerne il rapporto tra procedimento amministrativo e giudiziario relativamente alla mancata osservanza delle prescrizioni contenute nellautorizzazione integrata ambientale. Lart. 11 del decreto in oggetto demanda agli organi che svolgono attivit di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio su impianti che svolgono attivit di cui all'allegato I la verifica sul rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale, sulla regolarit dei controlli a carico del gestore - con particolare riferimento alla regolarit delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonch al rispetto dei valori limite di 4 emissione -nonch il fatto che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione ed in particolare che abbia informato l'autorit competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto. Per tali organi previsto lobbligo di comunicare tali informazioni, ivi comprese le notizie di reato, anche all'autorit competente. Al proposito, in base allart. 11, comma 9 del citato decreto, in caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, l'autorit competente procede secondo la gravit delle infrazioni allapplicazione di sanzioni amministrative tipizzate dalla norma.[4]
Per altro lart. 16 comma 2 del D.Lgs. sancisce che: Salvo che il fatto costituisca pi grave reato, si applica la sola pena dell'ammenda da 5.000 euro a 26.000 euro nei confronti di colui che pur essendo in possesso dell'autorizzazione integrata ambientale non ne osserva le prescrizioni o quelle imposte dall'autorit competente. Dalla combinazione di tali disposti si ricava che dinnanzi ad un mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni ambientali si ha lavvio di due differenti iter - quello amministrativo e quello penale - cos che occorre verificare quali siano i rapporti tra le due procedure.
La materia disciplinata dallart. 20 L 689/1981, che contiene le disposizioni di carattere generale in ordina agli illeciti amministrativi; la prima norma prevede che l'autorit amministrativa con l'ordinanza-ingiunzione o il giudice penale con la sentenza di condanna nel caso previsto dall'articolo 24, pu applicare, come sanzioni amministrative, quelle previste dalle leggi vigenti, per le singole violazioni, come sanzioni penali accessorie, quando esse consistono- come nel caso di specie- nella privazione o sospensione di facolt e diritti derivanti da provvedimenti dell'amministrazione. Ne consegue che la.g., a fronte di una violazione delle prescrizioni che coinvolga i profili disciplinati dallart. 11 ben potrebbe applicare anche le sanzioni amministrative accessorie disciplinate da tale articolo. Una competenza per altro ravvisabile in generale anche in caso di connessione obiettiva tra un reato e una violazione non costituente reato; in tali casi, in base allart. 24 L. 689/1981, il giudice competente a conoscere del reato anche competente a decidere sulla violazione non costituente reato e ad applicare la sanzione per essa stabilita dalla legge, salvo che il procedimento penale si chiuda per estinzione del reato o per difetto di una condizione di procedibilit; sul punto ha chiarito la S.C. che tale competenza rilevabile anche nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti, nel quale il giudice accerta l'intero fatto, pur nei limiti di una cognizione "allo stato degli atti".[5]
[1] Si tratta come noto degli articoli che contemplano le disposizioni sugli scarichi in reti fognarie- art 107, 1 co, e gli scarichi di sostanze pericolose- art. 108.
[2] Tali calendari sono pubblicati sullorgano ufficiale regionale o, nel caso di impianti che ricadono nellambito della competenza dello Stato, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Per gli impianti di competenza statale di cui allallegato V del presente decreto il calendario di cui al presente comma stabilito sentiti i Ministeri delle attivit produttive e della salute.
[3] In base a tale articolo Chiunque esercita una delle attivit di cui all'allegato I senza essere in possesso dell'autorizzazione integrata ambientale o dopo che la stessa sia stata sospesa o revocata e' punito con la pena dell'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 2.500 euro a 26.000 euro.
[4] In particolare alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarit; alla diffida e contestuale sospensione dell'attivit autorizzata per un tempo determinato, ove s manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente; alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.
[5] Cfr. Cass. S.U., n 20, 21 giugno 2000, CED 217018
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2017 20 Settembre Bologna Sindaco Commissione Esaminatrice Del Concorso Alta Professionalita' 1 Partecipante 1 Vincitore Maggiore Croce Antonino Balistreri Pietro Parente Croce