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riconciliazione e comunit

nellanno santo
II Papa,parlando dellAnno Santo, parla di un "anno ordinario ohe deve essere vis-
suto in modo straordinario" e indica le varie comunit parrocchiali come il luogo
privilegiato dal quale si deve partire e nel quale bisogna vivere questo tempo di
grazia.
Credo ohe per noi tutto questo debba significare vivere con spirito nuovo il nostro
impegno di vita cristiana e, nello stesso tempo, accogliere e testimoniare lamore
misericordioso di Dio Padre.
Il nostro Vescovo, alla luce di queste indicazioni, propone a tutte le nostre Comu-
nit Parrocchiali di iniziare un cammino di rinnovamento e di riconciliazione attra-
verso una catechesi sul mistero della Redenzione,attraverso una riscoperta del
sacramento della penitenza.
Sentendo parlare di catechesi, molti pensano al catechismo dei bambini e dei ra-
gazzi per prepararsi alla Prima Comunione o alla celebrazione della Cresima e
credono che sia roba di altri tempi o per chi non ha niente o poco da fare.
Credo invece che eia ora che tutti i cristiani, soprattutto i giovani e adulti che vo-
gliono vivere con responsabilit la loro fede, prendano sul serio questo invito del
Vescovo, programmando i loro impegni e le loro attivit, facendo delle proposte,
partecipando attivamente alle varie iniziative.
Non si tratta solo di una esposizione dottrinale su alcuni punti della fede, ma piut-
tosto di un impegno a continuare un cammino di fede che comprenda gesti di par-
tecipazione, di celebrazioni e di carit.
Mi rendo conto che un discorso difficile, e che per questo spesso trascuriamo di
affrontarlo; per sono convinto che lunico modo per realizzare quel rinnova-
mento e quella riconciliazione a cui il Signore ci chiama in questo Anno Santo.
Invito i genitori a sentire tutta la loro responsabilit non solo nel mandare i propri
figli, piccoli e grandi, agli incontri di catechismo , ma anche nel seguire e parteci-
pare attivamente loro stessi ai vari momenti di formazione.
Sono disposto, con laiuto di altre persone, a creare diversi momenti di incontro
perch tutti quelli che lo desiderano abbiano la possibilit di essere presenti.
In questi giorni stato aperto a Roma il Sinodo dei Vescovi con il Papa per tratta-
re il tema "Riconciliazione e Penitenza nella missione della Chiesa", un avveni-
mento molto importante per tutta la Chiesa che ci deve vedere uniti nella preghie-
ra.
Il Vescovo di Milano, presente al Sinodo, scrive ai suoi cristiani alcune riflessioni
che mi sembra possano andare bene anche per noi: "Io ringrazio tutti coloro che
mi sono vicini con la preghiera in questo momento non facile. Ringrazio quanti re-
citeranno per questa intenzione il Rosario in questo mese di ottobre.
Ma chiederei anche qualcosa di pi.
Ciascuno dovrebbe proporsi in questo mese di ottobre, anche in preparazione alle
feste dei santi e dei morti, di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione come,
se lo facesse per la prima volta; di sperimentare la consolazione di questo Sacra-
mento e di essere daiuto ai sacerdoti nel vivere la gioia di essere ministri di que-
sto dono di Dio".
Sono parole molto belle e che ci possono aiutare ad iniziare quel cammino di rin-
novamento di vita cristiana che il Signore aspetta da noi.
La Madonna ci accompagni in questo cammino.
2
ottobre
mese missionario
Come ogni anno,Ottobre il mese missionario
per eccellenza.
Questanno si vuol dare un tono diverso, por-
tando alla conoscenza di noi cristiani i vari
aspetti dellApostolato che Missionari e Laici
svolgono in terra di missione.
La loro stata una risposta alla singola chia-
mata di Dio, ma ricordiamoci che, essendo tutta
la Chiesa Missionaria, pure noi siamo chiamati,
in un certo senso, ad essere missionari.
Quale sia il nostro compito, ci stato spiegato
tante volte dai nostri Missionari e Sacerdoti e
pu essere sintetizzato nella bellissima frase
evangelica:
" ... vi riconosceranno se siete miei discepoli se
vi amerete lun laltro come io ho amato voi..."
Ora, questa massima evangelica noi la possia-
mo vivere nellambito ristretto della nostra co-
munit ed ambiente di lavoro, ma conosciamo
noi veramente i vari problemi delle Missioni
sparse in tutto il mondo, in modo da essere un
tuttuno, nella gioia e nel dolore, con coloro che
in prima linea lavorano per la promozione e re-
denzione di altri fratelli che ancora non cono-
scono Cristo?
Per approfondire limpegno missionario del-
la Chiesa e nostro, ci siamo dati da fare per
organizzare diversi momenti di riflessione,
di preghiera e di incontro in questo mese di
ottobre. Vogliamo, inoltre, proporre anche
labbonamento a una rivista missionaria o
lacquisto di un libro per mantenere sempre
vivo un legame con le missioni o i missio-
nari.
F. S.
programma
DOMENICA 9 OTTOBRE: le missioni e i
missionari nella vita della Chiesa
incontro con P. Roberto dei Comboniani
DOMENICA 16 OTTOBRE: le missioni dio-
cesane conosciamo unesperienza missio-
naria
DOMENICA 23 OTTOBRE: giornata mis-
sionaria mondiale
mostra del libro missionario
recital preparato da un gruppo di giovani
DOMENICA. 30 OTTOBRE: tutti possiamo
essere missionari
giovani e adulti, ragazzi e anziani per un
rinnovato impegno missionario
3
hanno dato la loro adesione al GAM
Regazzoni Giuseppina
Corti Maria
Grisoni Michele
Capiaghi Giancarlo
Lucchini Paola (Va)
Fascia Romeo
Galli Annamaria
Ivagnes Umberto
Maestrelli Paolo
Ramuscello Alessandro
Somaini Espedito
Somaini Nilde
Somaini Lucia
Somaini Antonietta
Bianchi Pierina
Guarisco Angela
Merlo Capiaghi Luigia
Delogu Achilla
Merlo Maria
Capiaghi Arturo
Capiaghi Giulio
Capiaghi Albina
Bottinelli Gioconda
Rezzonico Enrico
Robbiani Erminio
Bianchi Egidio
Fasola Sabina
Rezzonico Mario
Ghielmetti Luigi
Minotti Giovanni
Minotti Michelangelo
Pastori Elisabetta
Lando Giuseppe
Fraquelli D. Antonio
Capiaghi Velia
Bianchi Silvaldo
Ghielmetti Andrea
Ghielmetti Mario
Conconi Ermanno
Bottinelli Lina
Bianchi e Bisagno
Anselmi Giulia
Arzuffi Teresa
Bianchi e Antonaz
Bianchi Gerardo
Gandola Sergio
Gandola Rosalia
Robbiani Maria
Robbiani Vincenzina
Brambilla Luigia
Cer Ida
Balatti Felicita
Rogantini Alba e Elsa
Beretta Sabina
Della Valle Giuseppina
Turchetti Rosa
Bernasconi Gianfranco
Marchetto Angelo
Lambrughi Lauretta
Ciceri Rino
Grisoni Maria
Zariatti Anita
Ghielmetti Arzuffi Antonio
Visconti Angela
Zedde Eminia
Grisoni Giuliano
Grisoni Ambrogina
Grisoni Sofia
Ongaro Angelo
Gorla Maria
Gavioli Giuseppe
Quando avrete fatto tutto quello che vi stato ordinato, dite: Siamo
servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Il rapporto fra Dio e luomo non , certamente, quello fra padrone e schiavo.
Ges, infatti, dir, in altro luogo, che il padrone stesso servir i suoi servitori
fedeli.
Ges non vuole affermare qui nemmeno che le azioni delluomo sono inutili
o che non hanno alcun valore davanti a Dio. Egli stima lopera delluomo e la
considera degna di ricompensa.
Egli, piuttosto, con le parole che oggi prendiamo in considerazione, ci invita
a non perdere mai di vista, nelle nostre relazioni con Dio, la sua grandezza e
la nostra totale dipendenza.
Quando avrete fatto tutto quello che vi stato ordinato, dite: Siamo
servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
La differenza fra Dio e noi quella fra il Tutto e il nulla. E soltanto la co-
scienza di questa verit ci pone nella realt delle cose.
Cos soltanto affermando questa distanza che noi siamo in grado di dare a
Dio la gloria che Gli dobbiamo. Mai, infatti, si pu dire tanto bene a qualcuno:
tu sei grande come quando si afferma la propria piccolezza.
Ma perch ci mettiamo in questa posizione giusta, di verit, vuoti del no-
stro io, in ogni momento della nostra vita (anche quando . siamo tentati di
sentirci ricchi di qualche dovere compiuto, meritevoli di qualche ricompensa),
che ci possiamo aprire completamente a Lui e siamo in grado di accogliere in
noi il suo amore: veniamo con ci a partecipare alla sua ricchezza e alla sua
stessa gloria; raggiungiamo la piena felicit, realizziamo noi stessi anche
come uomini.
Quando avrete fatto tutto quello che vi stato ordinato, dite: Siamo
servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Come, allora, mettere in pratica questa parola?
Amando in modo disinteressato, puro.
Amando senza pensare di aver fatto tutto quanto potevamo e quindi come
avendo diritto a qualcosa.
Amando sempre, non vedendo che Dio, che amiamo: Dio in s e Dio nei no-
stri fratelli.
AmandoLo non per avere una ricompensa, non per il paradiso, ma per es-
sere come Lui che lAmore.
CHIARA LUBICH
Parola di vita
4
alcuni momenti
della " nostra "
festa
I Ronaghesi sono ancora affezionati alla Madon-
na della Cintura: lo si deduce dallo loro partecipa-
zione alla festa del 28 agosto, che anche
questanno ha riscosso pieno successo.
Passano le mode, passano i personaggi, ma evi-
dentemente, c qualcosa, nel cuore della gente,
che pi forte del tempo, pi forte dellevoluzione
del costume: la fede, il folclore tradizionale,
sono i valori nei quali i nostri vecchi hanno credu-
to e ai quali si sono aggrappati e che anche per
noi, oggi, rivestono un profondo significato. Non
possibile pensare che la festa della Madonna
della Cintura rappresenti per i Ronaghesi solo un
momento di divertimento, solo unoccasione di
svago. Ci devessere qualcosa di pi, che giustifi-
ca tutto: la frequenza ai sacramenti e alla proces-
sione, la generosit nel dare e nel rendersi dispo-
nibili, non si spiegano soltanto ricorrendo al fatto
che si tratta di un giorno particolare di festa, che
dopo Messa c il crotto o ci sono i fuochi dartifi-
cio o che, tutto sommato, si tratta di una bella sfi-
lata.
singolare, per esempio, il fatto che nessuno
protesti per la campanella che durante la settima-
na, si protrae per unora, al pomeriggio, in modo
ossessionante. In tutta Italia, ci sono sindaci o
confinanti contro i parroci perch fanno suonare
le campane una volta lanno, a Ronago niente.
Si suona una campana per unora, per una setti-
mana e tutto tace. Chi tace acconsente. E questo
significa che per i Ronaghesi va bene. Un partico-
lare forse insignificante. pi significativo rimar-
care la quantit di gente che ha partecipato alle
cerimonie e alle manifestazioni. Tanta gente, che
sarebbe, oltretutto, disposta a dir di s se qualcu-
no le chiedesse di dare una mano. Ma allora -vien
da chiedersi- che cosa c che spinge la gente
alla festa? C solo tradizione o c anche convin-
zione che oltre il lavoro, oltre agli affetti familiari,
oltre i guai e le soddisfazioni di tutti i giorni, c
Qualcuno, lass , che ci ama e al quale dobbiamo
almeno una volta lanno, una preghiera e una gra-
zia? C la convinzione che, insomma, stare in-
sieme, riscoprire il proprio paese, i propri concitta-
dini, apprezzare , con la nostra presenza, il loro
lavoro, le loro fatiche organizzative, una bella
cosa?
Forse tutto questo messo insieme. La festa del-
la Madonna della Cintura resiste come festa po-
polare, corale, spontanea: un fenomeno sor-
prendente, che andrebbe valutato attentamente,
perch, anche i nostri figli limparino e chiss mai,
contribuiscano a tener viva la tradizione.
Proprio perch, dietro la tradizione, si rafforzi la
convinzione. Ma diversi elementi della festa spin-
gono ad una ulteriore riflessione.
Questanno, due Sacerdoti di Ronago hanno ce-
lebrato il loro anniversario di Ordinazione Sacer-
dotale. una provocazione per Ronago, perch
celebrare anniversari di questo tipo non avrebbe
senso se non si lavorasse, come comunit cristia-
na, affinch nuovi operai entrino nella Vigna del
Signore. Ma una provocazione anche per altri
aspetti: una comunit cristiana che in pochi anni
ha espresso due sacerdoti e poi basta, deve in-
terrogarsi sulla sua vita, i suoi esempi e le sue
opere. Ci sono anche due missionari, che a Ro-
nago sono stati scelti e mandati lontano, ma que-
sto tanti anni fa. E poi basta. Che cosa succes-
so dunque, in questa comunit? Qual stato il
termometro della fede e della carit, qual stato
limpegno, che cosa si fatto per preparare il ter-
reno ad altre vocazioni? Questo non significa ne-
cessariamente che ci debbano essere tanti sacer-
doti quanti sono i cristiani di Ronago. Significa in-
vece verificare se i cristiani di Ronago vivono in
sintonia con comandamenti e precetti, con la Pa-
rola di Cristo e quella del Papa e della Chiesa.
La festa del 28 agosto rischia di essere, dunque,
solo una bellissima festa, se non ha posto le pre-
messe per un impegno maggiore, ogni giorno, per
vivere, con convinzione, ogni momento a cui i cri-
stiani sono chiamati.
M.C.
5
GIORNATE DI SPIRITUALIT
1983-1984
per GIOVANI e ADOLESCENTI
riflessioni: settembre
Settembre. Tempo di ripresa. Le tante so-
spirate vacanze sono ormai finite per tutti;
per coloro che riprendono il lavoro nelle
fabbriche, negli uffici, per gli studenti che ri-
tornano sui banchi di scuola, e anche per le
casalinghe che lavorano in casa a tempo
pieno, a rigovernare, cucinare, riassettare,
ad attendere con tanto amore i propri cari.
Il tempo ancora mite invoglia a uscire per
godere, ancora un poco, le ultime giornate
di sole: la natura stessa ci invita a riprende-
re il nostro ritmo di vita con calma, con se-
renit, con attenzione, per fare bene ogni
piccola azione, per vivere ogni attimo pre-
sente come se fosse lunico e lultimo...
Ma subito, un pensiero mi viene sponta-
neo... non sar sempre cos!
Un anno di lavoro o di scuola lungo, e ri-
serva giornate dure, difficili. Come affron-
tarle senza scoraggiamenti o pessimismi?
Forse coltivando in noi la speranza, la fidu-
cia e labbandono in Dio... "Senza di me,
non potete fa re niente", ci dice Ges.
Abbiamo sperimentato tante volte il falli-
mento di tante cose, nella nostra vita, come
non ripetere i soliti sbagli? Forse, non con-
tando sulle nostre forze, ma solo in Lui, nel-
la forza che ci viene dalla preghiera,
dallunione interiore alla Sua volont, da
una vita vissuta con impegno di servizio,
con umilt, coltivando sempre pi lunit e
lapertura verso gli altri. Forse, cos, riusci-
remo a costruire la nostra piccola parte di
societ pi a misura duomo pi attenta ai
veri valori, alla solidariet, allaccoglienza,
alla generosit, alla giustizia e alla vera li-
bert.
AZIONE CATTOLICA
CENTRO DIOCESANO VOCAZIONI
DIOCESI DI COMO
CELEBRAZIONE DEL GIUBILEO
E INCONTRO DEI GIOVANI COL VESCOVO
22 gennaio 1984 - a Como.
PER GIOVANI
20 Novembre 1983: Casa Nazareth - Via Guanella, 12 Como.
12 Febbraio 1984: Monastero delle Benedettine Grandate.
6 Maggio 1984: Monastero delle Benedettine Grandate.
- Animatore: Don Dante Lafranconi (dai 17 anni)
Alla Domus Mariae - Camnago Volta (Como)
Preghiera, riflessione, meditazione sul tema:
Operatori di riconciliazione nel cuore della storia .
16 ottobre 1983
27 novembre 1983
19 febbraio 1984
18 marzo 1984
29 aprile 1984
10 giugno 1984
- Animatore: Don Oscar Cantoni
6
Pellio 83
Dalla met di luglio alla fine di agosto, la casa di
Pellio stata aperta ed ha funzionato, accoglien-
do una quarantina di ragazzi e alcuni gruppi fami-
gliari.
Anche questanno si avuto limpressione che
chi ha fatto lesperienza di Pellio sia stato molto
contento e soddisfatto sia per la sistemazione
della casa sia lambiente che ha trovato.
Giochi, passeggiate, momenti di riposo, preghie-
ra, discussioni non sono mancati, anzi, favoriti
dal bel tempo e dal caldo, abbiano cercato di
sfruttare al massimo tutto il tempo a nostra dispo-
sizione.
Non sono mancati gli imprevisti: qualche punto a
un ginocchio, un soffitto sfondato, una doccia not-
turna, un vetro rotto e qualche specialit della
Nerina che anche questanno ha voluto farci da
mangiare.
Con i ragazzi abbiano fatto anche una interes-
sante scoperta della casa di riposo dove vivono
pi di ottanta persone anziane: allinizio forse
cera un po di diffidenza, poi superato un certo
imbarazzo, si creato un clima di cordialit e di
dialogo che ci ha permesso di capire come basta
un po di caramelle e un sorriso a far contente
tante persone.
Adesso la casa chiusa, si pu pensare di utiliz-
zarla nelle vacanze di Natale oppure qualche do-
menica come punto di incontro per un momento
di riflessione e di preghiera. Per rimane sempre
il problema che pi volte stato sollevato e che
non stato risolto: Pellio come e perch.
Tanta generosit
In mezzo alle tante cose da fare per la nostra fe-
sta, cera da preparare la pesca, da pensare ai
canestri, da avere il coraggio di rischiare di pe-
scare qualche cosa di poco simpatico o di parte-
cipare allasta restando magari coinvolti in una
gara di generosit.
S, perch al di l di tutto penso che sia stata la
generosit dei ronaghesi a fare in modo che la
pesca e i canestri. riuscissero veramente bene
come momento di festa e come occasione per
aiutare a far fronte alle spese della vita della no-
stra parrocchia.
10.200.000 hanno reso i canestri, 2.200.000
stato il ricavato della pesca: tanta generosit
un segno di amicizia, e di condivisione. Grazie!
7
il piazzale
Siamo rimasti sorpresi dalla velocit con cui sono
stati eseguiti i lavori per la sistemazione del piaz-
zale della chiesa: muratori, elettricisti, manovali di
vario genere si sono dati da fare pur di arrivare in
tempo per la nostra festa a finire il campo di palla-
canestro e di pallavolo. E adesso si gioca, ci si di-
verte, si fanno delle belle partite, si discute. E in
mezzo a tutto molto bello vedere ragazzi e ra-
gazze divertirsi, anche se c sempre qualcuno
che oltre alle sue abilit di giocatore esperto vuol
far vedere le sue qualit di acrobata con la moto
e con la bicicletta o appendendosi ai vari fili.
Ma questo forse sta per diventare il nuovo folklore
della -piazza.
iniziata
la scuola
Prima elementare, 15,
Seconda elementare, 15,
Terza elementare, 20,
Quarta elementare, 22,
Quinta elementare, 25,
Questo il numero dei bambini che ogni mattina
vanno a scuola a Ronago: sono bambini simpatici
e rumorosi che ci auguriamo possano attraverso
la scuola crescere bene e imparare tante belle
cose.
Un grazie va anche alle loro maestre e, da
questanno, anche al maestro che formano il col-
legio dei docenti di Ronago con un augurio since-
ro di buon lavoro!
8
vita dei gruppi
una proposta
dellAzione Cattolica
Domenica giorno 25 c.m. abbiamo fatto lincontro
dallAzione Cattolica. Don Antonio ci ha dato delle
indicazioni molto chiare ed incoraggianti. Riflet-
tendo un po sulle belle cose che erano state det-
te e di come si potesse realizzarne qualcuna. (mi
aveva colpito in modo particolare quando aveva
detto che dobbiamo avere lansia apostolica ) col
pensiero sono andata agli anni passati, quando
molti di noi erano iscritti allazione cattolica. Ab-
biamo passato insieme dei momenti molto belli.
Qualcuno di noi ricorda, forse con un po di no-
stalgia, la delegata e ladunanza della domenica
dopo la Messa Grande. La delegata doveva fati-
care non poco per trattenere lesuberanza delle
sue Beniamine o Aspiranti o Gi... Si ascoltava, si
pregava, si cantava e si... giocava. Insieme si
preparavano e si vivevano i vari tempi liturgici.
Chi non ricorda le S. Comunioni Generali in alcu-
ne feste particolari? Ci si allenava alla mortifica-
zione con "i fioretti".
Suor Amelia,a questo proposito, cos scrive : "Mi
ricordo di quando ero Beniamina e che la Sofia ci
inculcava di fare i fioretti per i Missionari che si
trovano in difficolt..." Certo non possiamo torna-
re indietro, i tempi sono cambiati; non si possono
usare i metodi di allora. Ma lAzione Cattolica ri-
mane e rimane valido il programma di impegno e
di formazione. Pregare, amare, servire, cantare,
{ricordate?) sono azioni che ancora valgono;
come pure preghiera, azione, sacrificio e se vole-
te di pi, "Eucaristia, Apostolato, Eroismo". un
programma che pu ancora entusiasmare ed
per questo che come Gruppo di Azione Cattolica
vogliamo farlo ancora nostro cercando di viverlo
quotidianamente nella nostra vita, per crescere
nellamore verso Dio e verso i fratelli.
A.G.
Un esperienza
Passato con agosto e settembre il periodo pi o
meno sfruttato dalla pi parte per "godersi" le
proprie vacanze, viene quasi spontaneo, acme
al termine di ogni cosa, stilare bilanci. Ho pro-
vato a fare il mio: periodo 2-13 agosto.
Malti sono i tipi di ferie: monti, mari, viaggi... ma
quasi tutti con un unico comune denominatore:
il dolce far niente, il "godersela come piace a
me" (che spesso un fare un mucchio di cose,
per niente riposanti.)
Questanno ho trascorso due settimane ai cam-
pi scuola dellAzione Cattolica. Unesperienza
diversa, che a qualcuno pu sembrare uno
"sbattere via quei pochi giorni che hai allanno
per riposarti", e che invece aiutano, fra laltro, a
riposarsi veramente perch si recupera in sere-
nit, si ha il tempo per guardarsi dentro, si gu-
sta la vita di gruppo vissuta nel dono reciproco
dellaltro.
Com strutturato un campo.
In pratica una piccola comunit autogestita
(dove tarrangi a rifarti il letto, pulisci, a turno
cucini...) che per due settimane fa vita comune,
studia; ma anche si diverte, organizza escursio-
ni in montagna come ogni buon villeggiante.
Quattro questanno le relazioni: il movimento
politico in Italia, la storia dellAzione Cattolica, il
progetto giovani dellAzione Cattolica, la Ricon-
ciliazione due le gite, una addirittura sotto la
neve; un giorno lincontro con lEucarestia nella
S. Messa; tanti i momenti di gioia, di amicizia,
di fraternit. Momenti in cui si cantava, si face-
vano quattro passi, magari sotto il cielo stellato,
o si giocava a pallavolo con gli amici di Isolac-
cia.
Unesperienza quindi nuova ma tanto valida, un
bilancio del tutto positivo e non "ferie sbattute
via".
Quali motivi.
Forse il numero ristretto, che ha favorito lamici-
zia, lattenzione dellaltro. Forse la disponibilit
a vivere unesperienza forte presente in tutti i
partecipanti. Senzaltro lottima organizzazione
in quanto a interesse degli argomenti, capacit
dei relatori, ritmi di lavoro (anche se talvolta in-
tensi). Ma forse, pi dogni cosa, la Sua pre-
senza tra due o pi riuniti nel suo nome. E da
questi giorni scaturita nuova forza per ripren-
dere il cammino, nuova di fare e fare bene.
Se posso dare un consiglio.... lestate prossima
ci saranno ancora, val la pena almeno provare.
F.G.
9
Ricordi delle vacanze
una persona
amica
Da alcune sere ormai non si. sentono le grida
dei ragazzini che dalla strada poco distante ri-
suonavano nellaria: per le otto gi tutti in casa.
il primo sintomo dellestate ohe se ne va.
Mentre, con una certa nostalgia, ripongo nei
cassetti costumi da bagno, salvamenti e prendi-
sole, mi sembra di riporre anche una buona
parte dei propositi fatti prima di partire per le
vacanze.
Pieni di entusiasmo, con la prospettiva dei gior-
ni di villeggiatura, era tanto semplice pensare
ohe al ritorno non avremmo mancato di ultima-
re quel certo lavoro iniziato parecchi mesi fa, di
buttarci con pi entusiasmo in nuove iniziative;
sicuramente le vacanze ci avrebbero fornito
dello slancio necessario. Progetti sopra proget-
ti... fino al ritorno a casa.
Lontani dalle passeggiate lungo i viali o in riva
al mare sorseggiando un gelato, da chiacchie-
rate attorno ad allegre tavolate, ogni cosa ri-
prende il suo primitivo aspetto.
Non solo abbiamo dimenticato i molti progetti
fatti prima di partire, ma la vacanza stessa ci
sembra un sogno confuso e gi lontano.
Rimane per a volte il ricordo di alcune perso-
ne che anche a distanza nel tempo appare niti-
do e reale: spesso persone che non avevano
neppure preso parte diretta ai nostri divertimen-
ti. Perch se vero che le vacanze rimangono
una parentesi di spensieratezza che ci allonta-
na momentaneamente dalle nostre responsabi-
lit, facendoci vivere un periodo di illusioni,
anche vero che ci regalano la possibilit di in-
contrarci con gente nuova, e, liberi dalle preoc-
cupazioni quotidiane, pi disposti ad ascoltare
gli altri.
Ecco perch forse conservo un piacevole ricor-
do di una persona incontrata al mare: lanziano
bagnino della nostra spiaggia!
Un uomo come tanti, a prima vista. Ma come
molte persone che al primo impatto non ritenia-
mo neppure degne del nostro saluto, ma che
una volta avvicinate ci dispiace vederle allonta-
nare, cosi questo burbero marinaio in pensione
dietro agli occhialoni neri che raramente toglie-
va, aveva due occhi sorprendentemente chiari,
penetranti.
Non gli piaceva parlare di s, se non quando
glielo chiedevi con insistenza; non approvava il
comportamento dei giovani, eppure piaceva ai
giovani perch li sapeva prendere.
Il suo passato di marinaio, costantemente
esposto al pericolo e allavventura, lo aveva ar-
ricchito di esperienza e saggezza, esperienza
che non amava imporre agli altri come esempio
di vita, ma era chi lo ascoltava a trarne inse-
gnamento.
Una persona cos avrei forse potuto incontrarla
anche poco lontano da casa, ma dubito che,
alle prese con mille altri problemi, avrei avuto il
tempo e soprattutto la disponibilit per fermarmi
a chiacchierare con un uomo che ritenevo di
unaltra epoca, e per di pi accorgermi che
anchio avevo qualcosa da imparare da lui.
A.F.
10
il problema la scuola materna
gettare
la spugna?
Una stretta di mano, una saluto semplice, ma
pieno di speranza e di fiducia che qualcosa di
positivo sarebbe accaduto dopo quella visita
alla Madre Generale delle Suore della nostra
Scuola Materna... e poi il ritorno a Ronago sot-
to un ciclo imbronciato.
Perch siamo andati a Vercelli?
Per conoscere la nuova Madre Generale, appe-
na eletta? Certo!
Per presentare il nostro Parroco, Don Antonio,
alla Direzione delle Suore?
Certamente! Ma pi precisamente per stabilire
un rapporto pi concreto tra la nostra Scuola
Materna e la Casa Madre delle Suore che, da
molti anni, la portano avanti, in un momento
cos difficile sia per noi che per Loro.
Ed questo "rapporto pi concreto" ci che
deve portare a realizzazione la "speranza e fi-
ducia in qualcosa di positivo", poich vera-
mente necessario!
Non so quanti se ne sono accorti, ma la realt
della Scuola Materna di Ronago si fatta in
questi ultimissimi anni complessa, difficile e
piena di problemi nuovi, per vivere infine, du-
rante lanno scolastico terminato nel giugno
scorso, unulteriore svolta che ne ha segnato
molto concretamente la sua struttura, tanto
concretamente da farne temere la sua stessa
esistenza fisica.
La Realt questa ed molto lineare.
Le Suore sono in costante diminuzione, per cui
stato dobbligo assumere in modo definitivo
uninsegnante laica; i costi di gestione sono sa-
liti enormemente da un mese allaltro e solo
lintervento dellAmministrazione Comunale ci
ha dato la possibilit di continuare. Il futuro non
molto roseo poich, onde poter mantenere
lattuale livello sotto tutti gli aspetti, sono neces-
sari nuovi costi molto elevati.
Di fronte a questa realt, che rende sempre pi
pesante lopera di chi provvede alla conduzione
della Scuola, nasce spontaneamente una do-
manda. VALE LA PENA CONTINUARE ANCHE
CON TUTTE QUESTE DIFFICOLT, OPPURE
PIOPPORTUNO GETTARE LA SPUGNA?
A questo punto necessaria una riflessione
che deve avere come frutto la risposta alla do-
manda appena formulata. una riflessione che
faccio per me stesso, ma che ritengo ovvio
venga fatta da ogni lettore di questo Giornalino,
quindi da ogni parrocchiano di Ronago, e dalla
Parrocchia stessa, come Comunit.
La scuola materna finora stata solo ed esclu-
sivamente "Scuola", oppure stata anche
espressione di vita cristiana e manifestazione
della Comunit Parrocchiale di Ronago?
Se fosse stata solo semplicemente "Scuola" ri-
tengo logico, nella situazione attuale, gettare la
spugna: altri potrebbero, certamente con minori
difficolt, portare avanti la Scuola! Ma ritengo,
od almeno vorrei sperare, che nel nostro caso
ci sia stato dellaltro, oltre alla "Scuola".
Ciascuno di noi, anche se non ha avuto in que-
sti ultimi tempi bambini o nipoti alla scuola ma-
terna, penso si sia convinto che in essa, grazie
alla presenza costante delle Suore, si potuto
realizzare un insegnamento di vita basato sui
valori cristiani e che la Comunit Parrocchiale,
con limpegno delle persone, ha svolto in que-
sta Scuola Materna un lavoro giusto e opportu-
11
no.
necessario per che ciascuno di noi tramuti
questa convinzione in cose concrete ed utili per
la Scuola Materna.
Oserei sperare che ogni aiuto, avuto in modo
costante e crescente in questi anni, sia stato
spinto non da spirito di carit, ma dal fatto che
ognuno di noi, singolo parrocchiano, associa-
zione ed impresa, abbia sentito la Scuola Ma-
terna, cos com, parte di se stesso e quindi
abbia capito la necessit di sostenerla moral-
mente e materialmente e di accompagnarla nel
suo calmino.
A tutti coloro che sono stati "sostegno", vuoi
con unofferta o con un lavoro eseguito, vuoi
con lessere presente allincanto del "Doni
dellAlbero" od al "Banco del dolce", vuoi con
lattenzione del "Foc e Fiamm" o della Societ
Ambrosoli, va il grazie da parte della nostra
Scuola Materna, ma anche linvito a continuare
con sempre maggiore impegno; poich questa
scuola, anche se pu sembrare cambiata, per-
ch" non pi il vecchio "Asilo" parrocchiale o
perch ha qualche suora in meno, vuol conti-
nuare a vivere, ma soprattutto vuol continuare
ad essere scuola di vita cristiana e a ospitare in
essa delle Suore che diano una testimonianza
di fede e di amore anche in tutta la Comunit
Parrocchiale.
Per realizzare questa volont per pi che
mai necessario che ogni parrocchiano abbia tra
le sue preoccupazioni, oltre alla Parrocchia,
alle Missioni, agli Anziani, anche la Scuola Ma-
terna; necessario, ora pi che prima, che la
Parrocchia stessa, come " istituzione , abbia la
pi grande attenzione verso le necessit della
Scuola.
Solo cos il sostegno, morale nei confronti di chi
attende alle preoccupazioni di una gestione
sempre pi difficile, e materiale verso le neces-
sita dogni tipo, sar talmente grande da evitare
"IL GETTARE LA SPUGNA".
A.G.
Bilancio 1982- 83
GESTIIONE GENERALE
RICAVI COSTI
Rette da famiglie 8.510.000.= Riscaldamento 3.743.500.=
Contributi Aziende () 3.000.00.= Luce e Telefono 981.350.=
Contributi arti Pubblici (+) 9.200.000.= Personale religioso 5.641.227.=
Offerte Privati e varie (") 5.789.397.= Personale laico 5.904.739.=
7.247.292.=
Manutenzione e pulizia 442.651.=
Didattici 453.996.=
Sostegno 1.500.000.=
Varie 566.162.=
Totale 26.499.397.= Totale 26.480.917.=
Eccedenza 18.480.=
(*) L. 3.000,000 ditta G.B. Ambrosoli
(+) L. 1.200.000 Min. Pubbl. Istruzione; 8.000.000 Amm. Comunale
(aggiungiamo L. 1.688.250 dalla Provincia ohe sono stati interamente spesi
per lacquisto della lavastoviglie e giochi ed attrezzi vari.
() L. 2.000.000 Foc & Fiamm; L. 1.961.000 Doni Albero; L. 1.077.500 Banco Dolce
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GESTIONE REFEZIONE
ENTRATE USCITE
Buoni pasto 6.614.000.= Acquieto Alimenti 5.638.608.=
Contributo Provincia 1.686.980.= Costo personale 1.930.000.=
Totale Aiutano o Quota Luce riscaldamento 600.000.=
Varie e manutenzione 460.975.=
Totale 8.300.980.= Totale 8.649.783.=
Ammanco 348.803.=
A partire da settembre il Buono-pasto verr portato L. 1.200.= consentendo un maggior introito
presunto di L. 1.300.000.=, che ci porr le premesse per garantirci il pareggio di gestione.
Lammanco totale di gestione dallanno 1982/83 di L. 330.323.=
Le nuove rette non possono essere stabilite in quanto non ancora completo lorganico insegnan-
te, per cui per settembre varranno quelle del giungo 1983.
Bilancio di previsione 1983- 84
GESTIONE GENERALE _____
COSTO RICAVI
Riscaldamento 4.000.000.= Contributo Comune 13.200.000.=
Luce e telefono 1.000.000.= Contributi) Ministero P.I. 1.200.000.=
Personale religioso 15.800.000.= Contributi Aziende 3.000.000.=
Personale laico 19.500.000.= Offerte privati ed iniziative
specifiche
6.600.000.=
Manutenzione e varie 1.700.000.= Ricupero sostegno 2.000.000.=
Indennit ed ammortamenti 1.000.000.= 26.000.000.=
Rette da famiglie 13.000.000.=
TOTALE 43.000.000.= TOTALE 39.000.000.=
Le rette a L. 30.000 per tutto lanno 30.000x40x10 = 12.000.000.=
Le rette a L. 30.000 fino a dicembre e 30.000x40x4 4.800.000.=
L. 35.000 dal 1/1/84 35.000x40x6. 8.400.000.= = 13.200.000.=
La famiglia copre il 30,3% della spesa sostenuta.
GESTIONE REFEZIONE
COSTI RICAVI
Acquisto alimenti 6.700.000.= Contributo Provincia 1.700.000.=
Personale cucina 3.200.000.= Blocchetti 24.000x40x10 9.600.000.=
Luce/combustibili Manutenzio-
ni
1.500.000.=
TOTALE 11.400.000.= TOTALE 11.300.000.=
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Preghiamo
con
il Rosario
II Papa rivolgendosi a numerosi fedeli in occasione della "giornata mondia-
le mariana", ha riaffermato il valore incommensurabile della "preghiera". "In
questo Anno Santo straordinario della Redenzione anche il rosario acqui-
sta prospettive nuove e si carica di intenzioni pi forti.
Si tratta di chiedere a Maria di renderci valorosi combattenti contro lo spiri-
to dellerrore e del male, con le armi del Vangelo che sono la croce e la pa-
rola di Dio.
La preghiera del rosario preghiera delluomo per luomo: la preghiera
della solidariet umana, la preghiera di tutti i redenti, che riflette lo spirito e
gli intenti della prima redenta, Maria, madre e immagine della Chiesa".
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