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RONAGO '94 N.

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DaIIa Quaresima aIIa Pasqua
"Camminando s'apre cammino..."
il titolo di un interessante
libro, che sintetizza bene quan-
to stiamo vivendo come comuni-
t, come popolo. Cammino, s,
ma verso dove? A volte sembra non
esserci meta, speranza, orizzonte e il
futuro appare incerto. Tuttavia solo
camminando, non fermandoci sfiduciati,
che si pu aprire cammino... si pu aprire
una speranza, un domani diverso. La Qua-
resima ii tempo del cammino: il cammino di
un popolo, di intere famiglie alla ricerca della
terra promessa; cammino di gente assetata di
libert, di verit, di giustizia. Quaresima i! Tempo
del nostro cammino se non vogliamo intristire nel
grigiore e nel vuoto in cui siamo immersi; se non
vogliamo restare ancora per lungo tempo schiavi di mille
catene invisibili che non ci permettono di essere ci a cui
siamo chiamati: popolo nuovo, gente cosciente della pro-
pria dignit, cristiani convinti e responsabili del Vangelo loro
affidato. Tutti, oggi, cercano guide, riferimenti, leader: la
nostra guida si chiama Ges. Siamo certi che l'unico in grado
di farci uscire dal fango; e non con discorsi a vuoto, bens con la sua
Parola di verit e con la sua vita offerta per noi sulla croce. appunto
la Croce lo strumento che spezza le catene delle nostre schiavit, del
nostro peccato. Croce: amore fatto dono, fino all'ultima goccia di
sangue. Segno, non di morte, ma di vittoria. Vittoria che fiorisce solo dopo
che il seme ha accettato di scomparire per dare il frutto. Croce come
maestra di vita: ci insegna a guardare in alto, a ricostruire un rapporto
verticale, con Dio attraverso la preghiera, l'ascolto della sua Parola, i sacramen-
ti, la Messa; ci insegna a guardarci attorno, ad aprire le braccia, a ricostruire un
rapporto orizzontale con ogni persona attraverso concreti gesti di fraternit, di
solidariet, di generosa attenzione e carit. Mettiamola la croce ben visibile davanti
ai nostri occhi, nelle nostre case. E camminiamo dunque con lo sguardo a Dio, con
le mani spalancate ai fratelli. Ogni nostra famiglia, diventi protagonista di questo
cammino; trovi nella croce il segno e il senso dell'amore vero; trovi l'appoggio per
riprendere insieme passo dopo passo la strada verso la terra promessa, verso una rinnovata
capacit di amare. Camminiamo, senza paura, senza stancarci per la pigrizia o per la fatica...
perch solo camminando cos che s'apre cammino... s'apre l'orizzonte nuovo della Pasqua.
DON SERGIO
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QUARESIMA 1994 :
"La famiglia
protagonista
della missione"
Prima settimana
Famiglia: luogo dell'incontro
Seconda settimana
Famiglia: luogo dell'accoglienza
Terza settimana
Famiglia: luogo dell'annuncio
Quarta settimana
Famiglia: luogo dell'umanizzazione
Quinta settimana
Famiglia: luogo della solidarieta
Sesta settimana
Famiglia: luogo del servizio alla carita
I VENERDI di Quaresima:
- le S. Messe: alle ore 7.30 e alle ore 20
- la VIA CRUCIS alle ore 16.30:
- la CATECHESI PER ADULTI,
FAMIGLIE E GIOVANI:
* venerdi 25/2
ore 15.00 per gli anziani
ore 20.45 per le Iamiglie:
"Famiglia e matrimonio"
* venerdi 4/3
ore 15.00 per gli anziani
ore 20.45 per le Iamiglie:
"Famiglia e carita"
* venerdi 11/3
ore 15.00 per gli anziani
ore 20.45 per le Iamiglie:
"Famiglia e Missioni diocesane"
* venerdi 18/3
ore 15.00 per gli anziani
ore 20.45 per le Iamiglie:
"Famiglia e partecipazione sociale"
GLI ESERCIZI PARROCCHIALI:
"Alle radici dell'unita"
Tre giornate di preghiera e riIlessione
per tutti sul Piano pastorale del nostro
Vescovo secondo un programma anco-
ra da deIinirsi.
Si terranno: Gioved 24,
Venerd 25,
Sabato 26 marzo.
PER LE CLASSI
SUPERIORI E I GIOVANI:
- Ogni settimana
l'impegno alla Messa del GIOVEDI
sera alle ore 20.00
- il catechismo, ogni lunedi
alle ore 20.45
- pomeriggio di Ritiro sabato 5 marzo.
- la preparazione della via Crucis per
la Domenica 27/3
Giornata mondiale della gioventu.
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La pagina dei G.A.M.
QUARESMA: PER VVERE N COMUNONE ANCHE CON FRATELL P LONTAN.
I SERVIZI MISSIOMARI DIOCESANI
La nascita e la crescita di ogni comunita cristiana sono Iondate su due realta: l'annun-
cio del Vangelo e la testimonianza della Carita. La Chiesa di Como, la nostra Diocesi,
da tanti anni e presente in Argentina e in Cameroun con i Sacerdoti e le Suore manda-
ti dal Vescovo per l'annuncio del Vangelo che si realizza in un cammino di Iede con la
gente di laggiu.
Mi direte: ma noi abbiamo gia da pensare ai Missionari Ronaghesi, poi c'e Philip,
poi....E vero. Tuttavia dobbiamo sentire "nostri" anche i Missionari della Diocesi di
Como, perche e la nostra Diocesi: e attraverso essa che siamo uniti alla Chiesa Uni-
versale sparsa in tutto il mondo. Ecco che in Cameroun, nella missione di SIR
?
due
Sacerdoti - Don Felice Cantoni, nato a Trepalle, e Don Donato Giacomelli, nato a Iso-
laccia - operano per annunciare il Vangelo e per Iavorire l'alIabetizzazione di ragazzi
e adulti.
"Il lavoro appena iniziato ha bisogno del nostro sostegno, della nostra preghiera e...di
persone che partono. La scelta di una missione di prima evangelizzazione comporta
tempi lunghi ed un impegno della Chiesa di Como che si protragga nel tempo. Il Si-
gnore susciti nella nostra Diocesi giovani Iorti e generosi che sappiano dire: "Signore,
manda me".
In Argentina, nella Diocesi di Santiago dell'Estero, nella parrocchia di Forres c' e Don
Giorgio Quaglia, di Viggiu; in quella di Clodomira c'e Don Angelo Introzzi di Como-
Rebbio; a Fernandez, Forres e Beltram ci sono quattro Suore Giuseppine. Nel mese di
gennaio, Don Giorgio Quaglia era alla Commissione zonale di Maccio e ci ha detto
cio che aveva in cuore.
"W IL CAMPIONE" - MA QUALI `
Oggi c'e grande attesa perche Moser, il campione, tenta di nuovo il record dell'ora, in Messi -
co. I nostri pensieri sono invece diversi. Perche, ci chiediamo, tanta attenzione, tanto entu-
siasmo per questa, impresa e nessuna riIlessione, quando non la totale indiIIerenza verso al-
tre persone che nell'America del Sud ci vivono da anni, combattendo ogni giorno le batta-
glie della vita per seminare la speranza Ira la gente?
Ecco perche oggi vogliamo parlarvi di un Campione cosi come ci e rimasto nella mente
dopo che, il 12 gennaio scorso, l'abbiamo incontrato a Maccio. Per spiegarci
meglio: dovete sapere che ogni mese, a Maccio, si tiene una riunione del Consiglio Missio-
nario Zonale, a cui partecipano i rappresentanti dei gruppi missionari delle parrocchie del
circondario e quindi anche le rappresentanti del nostro G.A.M. Si prega e si riIlette insieme,
per conoscere sempre meglio le realta in cui operano i Missionari della nostra zona, dislocati
nel mondo.
Quando qualcuno di loro e a casa, viene invitato alla riunione, per portare direttamente la
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La pagina dei G.A.M.
propria esperienza. Cosi e stato per Don Giorgio Quaglia, missionario diocesano, campione
in umanita, in semplicita, in sapienza. E dinamico, contento, preparato e ben radicato nella
realta del Paese in cui vive, l'Argentina, dove da 15 anni opera nella Missione Diocesana di
Santiago del Estero. La realizza il suo essere sacerdote in mezzo alla gente e con la gente,
per un cammino di speranza. La popolazione e estremamente povera, ma si sta arricchendo
di quei valori umani quali la collaborazione, la condivisione, l'assunzione di responsabilita
per attuare una vita conIrontata con la Parola di Dio. L'intervento di Don Giorgio e appas-
sionato, come l'articolo che recentemente ha pubblicato sul "Settimanale". Ci descrive la si-
tuazione politica ed economica dell'Argentina, il Iascino e le diIIicolta di una missione che
deve operare in situazioni di miseria, di assenze governative sul piano sociale e sanitario, di
privatizzazioni ecc.
E a noi, Don Giorgio che ha detto? Ha detto che dare e l'unico modo per ricevere. E non
pensava al dare denaro o beni, ma al dono del proprio tempo, delle proprie capacita, della
propria vita. Con Don Giorgio c'era un giovane sacerdote argentino, Marcelo, che ha voluto
dirci che la Chiesa e Iatta dai sacerdoti e dai laici e che i laici devono Iare la loro parte, han-
no le loro responsabilita da assumersi, perche tutti insieme si costruisce il Regno di Dio. Il
Gruppo Missionario Zonale, dove sono rappresentate tutte le parrocchie dei nostri dintorni,
deve quindi essere strumento eIIicace e stimolante verso le Comunita e la Diocesi, per
un'apertura sempre piu missionaria. Nelle parrocchie non ci si deve mai stancare di proporre
il modello missionario. Bisogna saper "scovare" anche quelle persone (e sono molte) che
avrebbero tanta voglia di Iare e di aiutare ma che, se non vengono chiamate in causa, dirot -
tano magari altrove le proprie energie. Cosi il missionario non si sentirebbe solo, ma potreb-
be contare su un Iorte appoggio morale nella preghiera e materiale nelle necessita.
Don Giorgio ripartira presto per la "sua" terra e pensiamo che stavolta porti senz'altro con se
anche quel calore che le sue parole hanno saputo suscitare in noi e che vorremmo trasmette-
re a tutta la Comunita con queste poche righe, ma soprattutto con l'impegno che il suo invito
ad essere "sale missionario" sara sempre presente in noi, cosi da tentare di tessere e di diI -
Iondere quella rete viva che raggiunge tutti i missionari del mondo.
Un altro piccolo-grande dono di quella serata e stata la presen:a di Suor M. Adele Sassi,
francescana, di Faloppio, anchella recentemente rientrata dallArgentina. La faccia schiet-
ta, il sorriso pronto, trentanni di missione alle spalle e ancora un solido, giovanile entusia-
smo cristiano. Ci racconta del suo lavoro tra i bambini e le famiglie piu povere dei "bar-
rios". Le difficolta col cibo, con la scuola, con tutto. La fede grande e sincera dei poveri
che trovano nel missionario e nelle suore i messaggeri di quel Dio che li aiuta a superare le
loro difficolta di ogni giorno e ad incontrarlo sul loro cammino. Suor Maria Adele conclude
con una risposta piena di speran:a alla domanda di come le sembrano i nostri giovani qui,
dopo cinque anni di assen:a. Lei dice di averli trovati piu aperti a recepire il messaggio cri -
stiano e piu pronti a riscoprire quei valori che sembrano persi, ma di cui in realta i nostri
raga::i sono alla ricerca. Pare quindi che il terreno ci sia, e allora.., non stanchiamoci di
seminare. In me::o alla messe, altri operai, altri Campioni verranno'
ROSANNA E ANNA
b
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BILANCIO DEL GAM
II Gruppo Appoggio Missionario, nel pubblicare
il bilancio relativo al 1993, ringrazia tutte le per-
sone che rendono possibile questa realta Iatta di
preghiera, sacriIicio e lavoro: e un piccolo segno
non solo di aiuto a chi e nel bisogno, ma soprat-
tutto di collaborazione con chi dona la vita per
la realizzazione del Regno di Dio.
Padre Philip Zema ce lo testimonia nella sua ul-
tima lettera. Dopo averci spiegato che segue i
giovani aspiranti missionari del Ghana, scrive:
"II mio compito e per l`interesse della missione
evangelizzatrice della Chiesa, perche l'evange-
lizzazione non puo andare avanti senza le voca-
zioni. Il mio non e un impegno come aiuti uma-
nitari che attirano di piu l'attenzione pubblica at-
traverso i mass-media, ma qualcosa di ordinario,
essenziale nella vita della Chiesa. Sono molto
contento che mi aiutate volentieri anche in cio
che considero non attraente; e grazie per le vo-
stre preghiere".
ENTRATE
Residuo 1992 1.003.000
Adesioni GAM mensili 1.420.000
Giornata del GAM 2.448.000
Camminata 455.000
Contributo Pro Loco 150.000
Banco Vendita 7.356.000
Totale 12.832.000
USCITE
per P. Philip Zema 1.780.000
spese Banco Vendita 390.000
per P. Tocalli 2.000.000
per Suor Amelia 1.000.000
spese camminata e
abbonamenti-premio 214.000
per l'auto di P. Philip 3.000.000
per la Missione di
Guadalajara (Messico -
Suor Amelia) 1.500.000
spesa Iiori Casa di Gino 1.685.000
per Ambrogio 1.000.000
Totale 12.569.000
Rimanenza per il 1994: 263.000.
COMUNCAZONE GAM.
Si avvisano tutte le persone che
vogliono dedicare un po' del
loro tempo e delle loro capacita
di ricamo a punto croce, a unci-
netto, maglia, cucito, di mettersi
in contatto con Rosanna Alberio
(tel. 980029) entro la Iine di
marzo per coordinare i lavori
(sono a disposizione tele, lana,
cotoni...)
o
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Anagrafe '93
1993: I DONI DI DIO PER
UNA COMUNIT
IN CAMMINO
Ricordiamo coloro che con il Battesimo, resi Ii-
gli di Dio, sono entrati nella comunita cristiana:
Sala Daniel
De Maria Jonata
Cerabona Cristian Giuliano
Bettolini Andrea
Callari Simone
Preite Sabrina
Bernasconi Lorenzo
Mascara Ivan
Lurati Alessandro
Grisoni Damiano
Tettamanti Chiara
Reginato Moira e Sara
Trovo' Luca
Chiediamo al Signore che accompagni nella loro
crescita i tredici bambini che hanno celebrato la
festa del perdono e i nove che hanno ricevuto
per la prima volta la comunione. Doni Iorza
agli undici ragazzi che hanno ricevuto il dono
dello Spirito Santo nella Cresima conIermando
cosi il loro impegno di vivere come cristiani.
Ricordiamo coloro che, nella nostra comunita,
hanno consacrato il loro amore nel Matrimonio,
perche siano sempre segno dell'amore di Dio:
Villanova Carmelo e Lambrughi Emilia
Valli Luigi e Papis Maria Paola
Capelli Davide e Tropeano Giulia
Magrin Fiorenzo e Grisoni Cristina
AIIidiamo alla bonta e alla misericordia del Pa-
dre i nostri Iratelli che dormono il sonno della
pace in attesa della risurrezione:
Danzo Marianna di anni 81
SteIanoni Chiara di anni 85
Riggi Marina di anni 15
Lambrughi Silvano di anni 58
Zuccoli Silvano di anni 64
De Bastiani Emilio di anni 71
Loprete Giuseppe di anni 58
Mazzucchi Marta di anni 97
Bernasconi Pietro di anni 86
RENDICONTO ANNO 1993
BILANCIO AMMINISTRAZIONE
PARROCCHIALE
ENTRATE: LIT.
Offerte Messe festive 1.921.0000
Canestri 14.420.000
Pesca 6.233.000
Focatico 1.520.000
Da privati: Fooc e fiam 4.000.000
Pro loco 800.000
Banche 300.000
Sportiva 500.000
Comune (Grest) 1.500.000
altri 10.000.000
Attivit oratorio 5.490.000
Battesimi, funerali, matrimoni... 8.564.000
Giornalino Ronago 93 1.358.000
Candele votive 6.212.000
Varie (bussola, offerte.interessi...) 9.118.000
TOTALE LT. 89.225.000
USCITE LIT.
Contributi diocesi e zona 942.000
Riscaldamento 9.598.000
Assicurazione 9.130.000
Sistemazione altare:
primo lotto
26.621.800
Sistemazione altare:
secondo lotto
22.379.118
mpresa per lavori 14.394.500
Giornalino e stampe 10.499.800
Oratorio 6.046.000
Acqua, luce, telefono 3.500.000
Varie 12.597.022
[TOTALE LT. 115.708.240
Differenza Entrate/Uscite -26.483.240
CONTO TERZI: LIT.
Per le missioni 8.600.000
Giornata missionaria 3.000.000
Da raccolta carta 1.902.500
Avvento di carit (Ex- Jugoslavia) 2.300.000
Pro Ex-Jugoslavia 1.400.000
Pro ndia 2.100.000
Seminario 1.500.000
Altri (CAV, Papa, nuove chiese ...) 3.930.000
TOTALE CONTO TERZ (E.= U.)
LT.
24.732.500
Un sincero grazie a tutti coloro che con offerte e con-
tributi hanno collaborato alla vita della comunit e
alle sue iniziative. Un invito a continuare con genero-
sit, attraverso la grande famiglia parrocchiale, l'ope-
ra di solidariet verso quanti hanno pi bisogno di at-
tenzione e aiuto.
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CRlSTlANl E lMPEGNO
SOClALE E POLlTlCO
Mercoled 26 gennaio si tenuto il Consiglio
Pastorale Parrocchiale.
L'incontro iniziato con la riflessione di Don
Sergio su un punto del Piano Pastorale del no-
stro Vescovo laddove si parla della "animazione
del mondo". Cos riporta il Piano Pastorale: "La
Chiesa non pu chiudersi in se stessa, ha
l'obbligo di intervenire e dare indicazioni pasto-
rali, quando in gioco sono la salvezza e i diritti
fondamentali dell'uomo". La Chiesa nel mon-
do per testimoniare la vita cristiana; i credenti
devono essere uniti perch il loro compito
quello di testimoniare il Vangelo. Passando poi
alla lettera che il Papa ha mandato ai Vescovi,
Don Sergio ha sottolineato alcuni punti: 1) biso-
gna pregare per non dimenticare il passato: un
patrimonio di valori, eredit di fede, cultura ed
unit. Fare memoria di questi doni. 2) Non di-
menticarci della presenza di Dio; il cristiano
deve discernere i segni della presenza di Dio e
capire cosa vogliano dire. Sempre il Papa conti-
nua: "I laici non devono sottrarsi alle loro re-
sponsabilit; devono testimoniare la loro fiducia
in Dio attraverso una presenza unita e coerente
e un servizio onesto e disinteressato nel campo
sociale e politico, sempre aperti ad una sincera
collaborazione con tutte le forze sane della na-
zione". 3) Far s che altri non si dimentichino di
tutto questo nel futuro. Futuro che costruire
un'Europa fondata non solo su accordi econo-
mici, ma soprattutto su una cultura che trovi nel
cristianesimo le sue radici e i suoi valori. Un fu-
turo che sia il miglior frutto del passato.
Si passati al tema della serata: i cristiani e la
loro presenza nella societ contemporanea;
l'impegno politico e sociale. Don Sergio ha ricor-
dato che c' sempre stata attenzione da parte
dei Vescovi a questi problemi, un po' meno da
parte delle nostre comunit. Ha poi letto un do-
cumento dei Vescovi del Veneto, i quali ci ricor-
dano che ci che fa la politica sporca non la
politica in se stessa, ma il modo con cui fatta.
Utile solo per l'arricchimento personale, per il
proprio, interesse. mpegnarsi in politica non si-
gnifica solo "fare politica", ma esercitarla nel
senso di rispettare il bene pubblico e aver
DaI ConsigIio PastoraIe
ParrocchiaIe
rispetto per il vicino. Per questo essenziale
una partecipazione da parte di tutta la comunit.
importante formare i cristiani che devono es-
sere coscienti di quello che fanno. Vanno inten-
sificate le occasioni di volontariato e maggiore
deve essere l'attenzione alla solidariet che for-
ma le persone alla partecipazione alla vita politi-
ca. Dobbiamo educarci tutti all'attenzione e alla
solidariet. Dobbiamo assumere un atteggia-
mento di attenzione ai problemi della gente e
farlo diventare uno stile di vita. C' un grande
disinteresse verso i problemi anche e soprattut-
to da parte dei giovani. C' in tutti un interesse a
guardare al privato. Come fare per cambiare
questa tendenza? Per recuperare una fiducia
persa? Viene fatta la proposta di organizzare un
incontro per i giovani con qualcuno che possa
spiegare o chiarire le idee: tanti giovani hanno
bisogno di capire. Altra proposta quella di
dare occasione a chi ha gi fatto esperienza in
politica e a chi vuoi fare questa esperienza di in-
contrarsi.
Si passati quindi al punto relativo alla Caritas.
l Piano Pastorale del Vescovo ci ricorda: "si dia
attuazione alla Caritas Parrocchiale, in collega-
mento con la Caritas Diocesana, come stimolo
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per tutta la comunit parrocchiale. Si educhino i
giovani a concrete esperienze di volontariato".
La Caritas non un gruppo che fa la carit, ma
ha lo scopo di aiutare tutta la comunit e di pro-
muovere un tipo di mentalit che, piuttosto che
puntare sul "fare", deve mirare alla "sensibiliz-
zazione" all'attenzione agli altri. A livello zonale
c' una commissione caritativa che fa riferimen-
to al Consiglio Pastorale Zonale e che tra le va-
rie proposte indica:
- favorire la Caritas Parrocchiale; - costituire
un'associazione che favorisca l'accoglienza di
persone che hanno particolarmente bisogno.
Riguardo ai suggerimenti per la quaresima, Ro-
sanna - per il GAM - fa la proposta di invitare,
nella nostra comunit. Don Umberto Gasperini,
di ritorno dalle missioni diocesane.
Don Sergio ha poi reso note le date degli eser-
cizi spirituali parrocchiali: 23, 24, 25 marzo, tre
giornate a conclusione della quaresima.
l Consiglio Pastorale si concluso con la co-
municazione della data del prossimo incontro
che si terr il 9 marzo 1994.
LE SEGRETARIE.
Proponiamo, nella seguente colon-
na, alcuni spunti per la riflessione
tratti dal documento conclusivo del-
la XLII Settimana sociale dei cattoli-
ci italiani sul tema : "Identit nazio-
naIe, democrazia e bene comune".
"L'attuale fase storica che il nostro paese sta vivendo
caratterizzata dai gravi fenomeni che riteniamo ca-
paci di minacciare il "bene comune". Ci riferiamo, tra
l'altro, alla crisi del sistema delle grandi imprese pro-
dotta da un capitalismo oligarchico; al crescere delle
difficolt nella competizione economica internaziona-
le; all'aumento continuo della massa dei disoccupati;
alla sovrapposizione di molteplici rancori sociali; allo
sconvolgimento dei sistema dei partiti; alla crisi delle
istituzioni; all'accentuarsi dei conflitti tra poteri e con-
tropoteri diversi; alla diffusa riluttanza a guardare in
avanti e a impegnarsi in nuovi obiettivi e progetti.
nella tradizione dei cattolici italiani di impegnarsi
nei passaggi pi difficili dell'evoluzione del nostro
paese... Tale impegno torna a manifestarsi oggi, tan-
to pi che questa crisi gravida di rischi, ma anche
aperta a prospettive di sviluppi positivi tali che, se si
realizzassero, potremmo parlare di un nuovo risorgi-
mento del nostro paese. Dinanzi ad essa, dunque, ri-
teniamo che i cattolici italiani non possano restare in-
differenti. Essi debbono, anzi, sentirsi impegnati a
dare il loro contributo al superamento della crisi in-
sieme con tutte quelle forze culturali e politiche che
condividono gli scopi da raggiungere.
Per mettere in atto questo impegno i cattolici italiani
sanno di poter trarre ispirazione e orientamenti dalla
dottrina sociale della Chiesa e dalla loro stessa fede
religiosa. Nella dottrina sociale e, in modo specifico,
nell'enciclica 'Centesimus annus' di papa Giovanni
Paolo , sono contenuti i riferimenti, consolidati non
solo nella cultura cattolica, ma, almeno per alcuni di
essi, nella cultura globale del nostro paese. Essi si ri-
velano basi sempre pi importanti e illuminanti per
un'azione di riforma politica e statuale. Si tratta, in
particolar modo, dei principi di solidariet e di sussi-
diariet; del primato della societ civile rispetto allo
Stato, la cui funzione di servizio ad essa; della cit-
tadinanza come assunzione della responsabilit e di
doveri; della partecipazione dei cittadini alla concreta
definizione del 'bene comune'; della priorit degli in-
teressi collettivi; della validit del metodo democrati-
co. Nella fede donataci da Dio in Ges Cristo sono
contenuti, in forma universale e trascendente, i valori
di giustizia e di amore che i popoli inverano entro si-
tuazioni storiche diverse. La specifica identit nazio-
nale non separa un popolo, ma lo apre alla comunio-
ne con tutti gli altri popoli della terra. La crescita di
una dimensione nazionale sempre pi ricca, che non
degeneri nel nazionalismo e nello sciovinismo, una
condizione importante affinch le esperienze della
solidariet non si disperdano. Contraddice l'impegno
di solidariet, cos radicato nell'ispirazione cristiana,
un'azione la quale tenda a dissolvere o a fortemente
ridurre unit nazionali faticosamente costituitesi at-
traverso i secoli, nate, come in talia, dalla comunan-
za in un'unica fede religiosa, dalla circolazione attiva
di tante persone tra le diverse regioni del paese, dal-
la partecipazione alle sofferenze di guerre combattu-
te insieme anche da parte dei cittadini delle regioni
pi povere in difesa della comune patria. Sarebbe
improvvido spezzare questa unit nazionale per
mere ragioni economiche, espressioni degli egoismi
delle regioni pi forti."
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Gruppo FamigIia
TRIS VINCENTE
Ed abbiamo Iatto tris. Siamo inIatti gia arrivati a tre, in questo anno pastorale, con gli incontri del
gruppo Iamiglia. Incontri con cadenza mensile, quindi non gravosi, aperti a tutte le coppie della no-
stra comunita.
Occorrerebbe un'intervista a tutti i partecipanti piu Iedeli per sapere se sono incontri Iruttuosi, attesi,
che lasciano un qualcosa che aiuti nel cammino matrimoniale. Penso di interpretare il pensiero di
tutti rispondendo SI. Sono incontri stimolanti, che Iavoriscono il dialogo e che, nel conIronto con le
altre coppie, aprono gli orizzonti della Iamiglia, anche perche sugli stessi temi si vedono tagli diver-
si, modi diversi di vivere che poi Ianno nascere un dialogo nuovo e sempre piu proIondo all'interno
della coppia. Anche l'impostazione della serata mi sembra molto interessante. La traccia e Iornita da
una raccolta di schede che illustrano per sommi capi un argomento che ha attinenza con la vita Ia-
miliare. A turno una delle coppie partecipanti ne illustra il contenuto ed insieme si condividono ri-
Ilessioni, dubbi, propositi, conversioni: tutto cio che dall'analisi della scheda e nato nella coppia.
Aiutati in questo anche da una serie di domande che ogni scheda riporta, che altro non sono se non
quelle stampate sul Ioglietto domenicale nell'imminenza dell'incontro. E insieme ci si incammina
perche la grazia del matrimonio porti Irutti sempre nuovi. Interessantissimi gli argomenti.
Abbiamo iniziato con "II dialogo nella coppia". E tante considerazioni sono emerse: il dialogo e im-
portante e cresce col crescere del cammino matrimoniale; i gesti spesso veriIicano le parole dette e a
volte esprimono piu delle parole stesse; spesso e piu Iacile discutere di grossi problemi che non dia-
logare giornalmente sulla quotidianita della vita matrimoniale; sIruttare i mezzi di comunicazione
come Ionte di dialogo sui Iatti del mondo e non solo come svago.
Nel secondo incontro abbiamo trattato il tema "L'importanza delle piccole cose". La Iretta di oggi, il
tempo sempre tiranno ci Ianno spesso rinunciare a quei piccoli gesti, magari quotidianamente ripeti-
tivi, che ci Ianno vicini al prossimo piu prossimo: i nostri Iamiliari. E sono proprio i piccoli gesti
quotidiani che cementano il cammino matrimoniale: d'altro canto, anche Gesu ha dato importanza
alle "Piccole Cose": per trent'anni non ha Iatto che una umile, "piccola" vita in un piccolo paese.
Il terzo incontro e stato "Conversione, un matrimonio che si rinnova". Occorre riconoscere che il
nostro amore e dono di Dio e come tale sempre ricco e nuovo: questo rinnova e viviIica ogni giorno
anche il cammino matrimoniale, evitando di accomodarlo su un tran-tran che piu che amore e abitu-
dine e compromesso. La stessa coppia e Ionte della presenza carica di novita di Cristo: "Dove due o
piu sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro". E questa continua presenza ci traccia la
strada: amare come Lui, quindi senza aspettarsi niente in cambio ( e magari a sera rimane solo la
preghiera a cui attaccarsi) e vivere immersi nella Sua Parola, vera Ionte di vita nuova che ci preser-
va anche dal rischio dell'autosuIIicienza.
Nel PROSSIMO INCONTRO del 2 MARZO parleremo di "Problemi educativi".
Cosa aggiungere? Forse solo un invito: cerchiamo di essere di piu. Non sarebbe male se questo
gruppo addirittura si moltiplicasse, perche troppe sono le coppie. Non mi sembra un impegno gra-
voso, soprattutto se paragonato al bene che ne puo derivare alla coppia. A volte si esce di casa piu
spesso e per motivi ben piu Iutili: una volta al mese si puo anche Iare lo sIorzo di uscire per miglio-
rare quel SI che, detto tanti o pochi anni Ia, ha dato una svolta alla nostra vita.
FELICE
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RONAGO '94 N. 1
Oratorio
Ciao amici, qui e Mappy che vi scrive.
Per chi ancora non lo sapesse, sono stato il com-
pagno di giochi e lavoro dei ragazzi dell'oratorio.
Il mio arrivo a Ronago non e stato casuale e se
avete un attimo di pazienza vi racconto la mia
storia. La sera del 18 gennaio 1994, ero tranquil-
lamente seduto sulla poltrona di casa mia e guar-
davo la tv, quando all'improvviso ci Iu un'interru-
zione dei programmi. Le immagini che apparvero
dopo poco erano trasmesse da Ronago-City; si
vedeva un gruppo di ragazzi seduti intorno ad un
tavolo. Continuai a guardare questi ragazzi che
stavano discutendo su come organizzare le tre do-
meniche in Oratorio, cioe il carro di carnevale e
la Iesta del 13 Iebbraio. Non e che avessero molte
idee... smorIie, silenzi, qualcuno sIogliava un li-
bro... insomma, idee niente. Dopo un po' di tutto
questo, ecco la grande idea ispiratrice: "Gennaio,
il mese della Pace. Perche non Iare dei giochi e il
carro con questo tema, cosi che i ragazzi e gli
adulti capiscano che non riguarda solo gli altri,
ma tutti? La traccia Iinalmente c'era e il realizzar-
la, per queste 'menti Iantasiose, sarebbe stata
una sciocchezza! Erano a meta dell'opera, manca-
va ancora l'idea per realizzare il carro... Fino ad
allora io avevo assistito come un semplice spetta-
tore, ma la loro voglia di Iare mi aveva entusia-
smato cosi tanto che volevo dare anch'io il mio
contributo: ma quale? E soprattutto: come? Allora
non ho Iatto altro che presentarmi da quei ragaz-
zi; il loro grido di gioia si senti in tutto il paese e
dissero: "Ecco il nostro carro. Un megagalattico
mappamondo circondato da tutti i ragazzi
dell'oratorio vestiti da bandiere e un piccolo mes-
saggio di pace"... Ora mancava solo una cosa:
rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare. La
Iesta e ormai passata, il divertimento e stato tan-
to, spero solo che i miei amici di Ronago non si
dimentichino di me e che soprattutto ricordino il
nostro motto: SPARIAMO PACE SUL MONDO.
Con aIIetto.....
MAPPY.
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Un Mappy
dI Pacc....
RONAGO '94 N. 1
Cronaca bianca..
POSTA AEREA
Lormai collaudato sistema di posta aerea natali:ia
con il lancio dei palloncini ha fun:ionato anche
questanno. A Jalerio De Bastiani (5 anni) e arriva-
ta, dalla provincia di Ferrara, la risposta che con
gioia pubblichiamo, dopo che la mamma di Jalerio
ha gia provveduto a contattare telefonicamente la
famiglia Massaro, raffor:ando cosi il piccolo filo a
cui gli "auguri aerostatici" hanno dato vita.
Cosi come la fiducia di un bimbo, affidata ad un
palloncino, puo davvero raggiungere e unire perso-
ne lontane, anche queste due piccole testimonian:e
che ho raccolto, nella loro semplicita possono con-
tribuire a rischiarare il buio ori::onte burocratico
in cui siamo immersi e soprattutto a valori::are gli
atteggiamenti positivi di chi, sen:a mettersi in mo-
stra, compie il proprio dovere con umanita e genti-
le::a.
Tribunale di Como - ovvero "il Iilo di Arianna". An-
che se siamo in luglio e Iuori splende il sole, l'inter-
no del Palazzo e immerso in una strana penombra.
Devo andare al terzo piano a ritirare un certiIicato
ma, una volta arrivataci, con la scarsa luce che c'e,
non vedo neanche il minuscolo cartellino con l'indi-
cazione "Cancelleria". Scendo al secondo e m'imbat-
to in un poliziotto al quale chiedo lumi per districar-
mi in quel dedalo di stanze e corridoi: lui sorride e
candidamente conIessa di trovarsi nella mia stessa
situazione. Li vicino c'e la porta aperta della saletta
riservata agli avvocati. Prendo il coraggio a due
mani ed entro per chiedere l'inIormazione che mi
preme. Uno di loro subito si oIIre di accompagnarmi
e cosi Ia, portandomi rapidamente a destinazione
non senza aver borbottato Ira i denti qualcosa a pro-
posito dell'inopportuno "risparmio energetico a dan-
no del pubblico utente"...
UIIicio Imposte Dirette - ovvero "anche a Nottin-
gham non e solo l'oro che luccica". Solo il Iatto di
doverti presentare al Iatidico sportello per chiedere
dei chiarimenti ti mette gia in agitazione. Pero tutto
si ridimensiona e si Iacilita quando ti capita un im-
piegato come quello che ho incontrato io. Nel breve
lasso di tempo durante il quale ho chiarito il mio
problema, e stato interrotto da diverse teleIonate, a
cui posso dire che ha risposto in modo cortese ed
esauriente. Prima di congedarmi, scusandosi per le
ripetute interruzioni, mi ha detto che si trattava per
lo piu di chiamate da parte di persone anziane, alle
prese con le incomprensibili istruzioni Iiscali e a cui
lui era ben contento di poter essere d'aiuto.
Due piccole esperien:e che mi sono state raccontate
da persone di Ronago. Anche se ho aggiunto qual-
che sottotitolo personale, il contenuto e quello vero
e da solo basta a far nascere un po di fiducia verso
i pubblici uffici e a compensare, anche se in piccola
parte, tanti commenti negativi che tendono a fare di
ogni erba un fascio. E vero che esempi del genere
dovrebbero essere la regola e non lecce:ione, ma e
anche vero che non bisogna ostinarsi a non voler
vedere quel che di buono, anche se poco, ce.
ANNA B.
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Opinioni
FrateIIi di tagIia
Ogni periodo di comizi elettorali rimane l'immutabile opportunit per tutti gli imbonitori gabbamondo di
suonare il piffero corbacchione acchiappa-elettori. Anche queste righe vogliono essere una pifferata
corbacchiona ma in chiave anti-melodica ossia dodecafonica o meglio anticonformista. Ed infatti le note
iniziali sono suonate non per gli elettori bens per gli eletti: all'ingresso delle sedi parlamentari, dicono le
parole introduttive, dovr essere posta una targa con la scritta V..P. ma non per indicare o significare
"Very mportant Person" bens "Via Privilegi"! Quindi a piacere le note della suonata.
DO - Dovr essere prontamente dimezzata la mandria degli eletti causa penuria di commestibili, di bia-
de, per precedenti razzie e saccheggi. Qualora ci non dovesse avvenire, gli elettori imbucheranno nel -
le urne, in susseguenti elezioni, so!tanto met scheda.
RE - Reputando l'esperienza una buona maestra di vita, plausibile affermare che pi "lor signori"... la-
vorano (!) e maggiori sono i danni per noi cittadini - sudditi, per cui si dovr provvedere alla chiusura
temporanea del Parlamento per 30 giorni ogni tre mesi di attivit. Durante il periodo di chiusura, poi, tut-
ti i parlamentari dovranno effettuare "obbligatoriamente" del volontariato, del servizio cosiddetto civile:
rifiutandosi saranno posti a beneficiare della cassa integrazione come prevista per i lavoratori...senza
lavoro!
M - Migliorare !e attivit parlamentari significa essenzialmente partecipare attivamente e personalmen-
te e costantemente alle assemblee, quindi ogni loro assenza immotivata causer la decurtazione dello
stipendio e la segnalazione su apposito registro disciplinare. Con cinque assenze, il licenziamento
inevitabile. l rientro al paesello a carico dell'ex.
FA - Favoriranno, durante i periodi di attivit parlamentare, la costituzione e la funzionalit di una com-
missione del WWF a salvaguardia dell'ambiente da ogni possibile forma di inquinamento e per indagare
meticolosamente dentro particolari portabatteri quali sono appunto i portafogli ed i portaborse.
SOL - Sollecito, se non immediato, dimezzamento di ministri, Enti Statali e para-statali, torbidi ricettacoli
per nullafacenti, incompetenti, raccomandati, spocchiosi e quindi parassiti. Si proceder, nel contempo,
all'abolizione delle attuali Regioni in quanto organizzate a misura di partiti mangiasoldi e non per una
migliore amministrazione pubblica.
LA - Laddove emergessero crisi governative ed amministrative, anche locali, sar immediatamente so-
speso lo stipendio ai rispettivi responsabili fino alla ordinaria ripresa del loro dovere di lavoro, in forza
del quale "lor signori" ne sono lautamente pagati. L'invereconda ed incivile "indennit di... reinserimen-
to" sar soppressa.
S - Sintassi e dizione di italiano: questo inverosimile ed indecoroso e mortificante problema dovr es-
sere immediatamente aggredito istituendo due lezioni settimanali coatte. Cos dicasi imprescindibile la
conoscenza di almeno due lingue europee, pena la non rielezione.
DO - Dovranno avvalersi del Servizio Sanitario Nazionale e cos come "lor signori" l'hanno voluto per i
cittadini. Stesse regole anche per i medicinali. Qualora preferissero ospedali e cure private, se le paghi-
no: con venti milioni al mese possono pure farsi la convalescenza...in Svizzera! Ecc. ecc. ecc...
Potremmo stilare quanti programmi sia possibile immaginare, ma nulla potr migliorare poich le radici
storiche fanno di noi italiani "fratelli di taglia" politica men che mediocre e pi che infame. Se taliani
sono coloro che ci hanno condotti al fallimento, all'ignominia morale e al dissesto statale, taliani sono
pure coloro che vorrebbero subentrarvi, quindi gi inaffidabili come "fratelli di taglia" e poi perch prove-
nienti anch'essi da un tonitruante crack, da un cosmico disastro! Per decenni infatti avevano millantato
e mistificato l'esistenza, in fredde terre lontane di " meravigliosi paradisi proletari", mentendo sapendo
di mentire! Anche se a loro parziale discolpa, sta di fatto che abbiano saputo e voluto rinunciare proprio
a quei "paradisi proletari", a quei giardini di delizie, per eroicamente campare nei nostri "inferni di ingiu-
stizie" unicamente salvaguardati da infimi conti in banca... A conferma, infine, di quanto noi si sia natu-
ralmente "fratelli di taglia" mentale, politica dozzinale sta l'ulteriore fallimento che tutt'insieme li coinvol-
se nella demagogica esperienza di consociati!!! Quindi noi "fratelli di taglia" inadeguata a fronte di una
situazione superiore alle nostre scarse potenzialit, privi di alternativa, non possiamo fare altro che ri-
volgerci alla CEE (Comunit Economica Europea) per ottenere quantomeno una met dei ministri oc-
correnti a fornire un governo di funzionalit europea. Chi fosse d'accordo, alzi la mano!
GUSEPPE GAVOL
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RONAGO '94 N. 1
Mentre viviamo un'importante fase pre-elettorale, contrassegnata da una novit assoluta
nel sistema di elezione del futuro Parlamento e nella composizione degli schieramenti che
si confrontano, attraversiamo anche una crisi economica e sociale tra le pi gravi della no-
stra storia repubblicana. L'talia, come tutti i paesi industrializzati, conosce una recessione
che sta espellendo dal mondo produttivo migliaia di lavoratori con l'inedita, massiccia pre-
senza dei cosiddetti "colletti bianchi", cio degli impiegati, oltre che degli operai. Gli am-
mortizzatori sociali (cassa integrazione, prepensionamenti) costituiscono spesso solo un
palliativo che non risolve la questione occupazionale. Questi provvedimenti creano comun-
que nelle persone interessate problemi psicologici e familiari di non poco conto. Vi sono
persone che si sentono inutili, improvvisamente improduttive e famiglie che si vedono co-
strette a vivere con uno stipendio decurtato e a rivedere molti aspetti della loro vita, ma la
cronaca non ha quasi mai spazio per raccontare questi drammi e queste angosce.
Nei giorni scorsi gli Arcivescovi di Milano, Torino e Napoli, in un documento comune, han-
no espresso preoccupazione per la situazione economica e sociale e solidariet ai lavora-
tori cassaintegrati, suscitando il risentimento del presidente della Confindustria, che ha
giudicato come un'interferenza il loro intervento. stata una presa di posizione sconcer-
tante soprattutto perch il presidente sempre stato definito un esponente industriale di
"area cattolica", qualifica che avrebbe dovuto fargli apparire naturale l'attenzione dei tre
Vescovi per delle persone in difficolt. sembrato, quell'intervento, voler suggerire quasi
un'equidistanza, una neutralit, se non addirittura un'estraneit degli uomini di Chiesa alle
vicende che riguardano il mondo del lavoro. Questo atteggiamento ha fatto sorgere il so-
spetto che spesso all'interno del mondo industriale la risorsa - uomo sia sacrificata ad altri
aspetti. La Chiesa non pu teorizzare il "governo dell'indifferenza", non pu essere cieca e
sorda di fronte al richiamo doloroso di migliaia di persone e si assume il compito di vigilare
affinch l'uomo sia integralmente rispettato e perch si crei una cultura di solidariet anche
in questo campo. Forse giunto il momento di ripensare ad un nuovo tipo di organizzazio-
ne produttiva, che dia pi spazio, per esempio, al part-time o che consenta una riduzione
dell'orario lavorativo a! fine di creare nuova occupazione. Prima o poi ci si dovr misurare
su queste tematiche, ma se qualcuno comincia a non riconoscere "competenza" a chi si
interessa della parte pi importante di un ciclo produttivo, l'uomo, inizieremmo col passo
sbagliato.
MAURIZIO
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RONAGO '94 N. 1
PROPOSTA
DI SOLIDARIET
ALLE FAMIGLIE
La CARITAS PARROCCHIALE DI RONAGO
invita Iamiglie o singoli ad aderire all'impe-
gno continuativo di solidarieta a sostegno
dei proIughi dell'isola di Hvar (Ex-Jugosla-
via).
La merce raccolta verra consegnata direttamente sul
posto con l'impegno della Caritas di Caversaccio e di
Como in Iorza del gemellaggio che ci lega alla diocesi
di Hvar.
"Ciao, mi chiamo Alma, sono una bambina profuga
ospitata sull'isola di Hvar, e ho bisogno del tuo aiuto
per avere un pasto caldo ogni giorno per sopravvivere.
Tutto quello che potrai mandarmi da mangiare, aiuter
me e la mia famiglia a superare questo difficile inverno.
Non dimenticher mai il Tuo aiuto. Grazie!"
TagIiando di adesione e partecipazione
aII'iniziativa.
(da consegnare in parrocchia o a un incaricato Cantasi
La famigIia:
Cognome:
Indirizzo:
TeIefono:
si impegna OGNI SETTIMANA a conse-
gnare aImeno uno dei seguenti generi
aIimentari e non, neI seguente centro di
raccoIta:
presso - l'Oratorio parrocchiale
- la Chiesa parrocchiale
1 Kg. Pasta, 1 Kg. Riso, 1 capo di biancheria in-
tima, una confezione di pannolini per bambini, 1
articolo per l'igiene personale, (sapone, sham-
poo, dentifricio ...)
Oppure un' OFFERTA N DENARO:
- . 60.000 per un anno di pasta....
- . 100.000 per capi di biancheria intima....
eventuaImente disponibiIe ad acco-
gIiere a tempo determinato, sostenuta
daII'aiuto deIIa Caritas e di aItre famigIie,
profughi deIIa ex-JugosIavia :
SI in numero di______
(specificare le persone che possono essere accolte)
NO
LA TRASLAZONE DELLA SALMA
D P. GUSEPPE AMBROSOL
Nel mese di aprile, il giorno 10, a Kalon-
go - Uganda - ci sara una grande Iesta
perche da Lira, dove e sepolto da sette
anni, giungera la salma di Padre Giusep-
pe Ambrosoli.
In questo tempo uniamoci con la preghie-
ra alla gente di Kalongo perche "questo
avvenimento sia benedetto da Dio con il
dono della pace e sia un ringraziamento
per il dono della Fede e dei suoi Testimo-
ni".
Poi...anche noi, comunita di Ronago,
pensiamo di partecipare in prima perso-
na, mandando qualcuno di noi a Kalon-
go, perche ci sembra bello e giusto che
qualche rappresentante della Parrocchia
dove Padre Giuseppe e nato e cresciuto
siano presenti per testimoniare questo av-
venimento che unisce nella Iede due po-
poli cosi diversi.
In memoria di P. Ambrosoli pubblichia-
mo, estratto dal "Piccolo Missionario",
un Iumetto sulla sua vita: vuole essere, in
particolare per i ragazzi, un aiuto a cono-
scere meglio l'esempio e la testimonianza
di questo nostro parrocchiano.
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Invito alla lettura:
pag. 2 "Camminando s'apre cammino..."
pag. 3 Quaresima '94: proposte.
pag. 4 La pagina del G.AM. :
- servizi missionari diocesani
- "W il campione" - ma quale?
pag. 6 Bilancio G.A.M. e comunicazioni,
pag. 7 Anagrafe '93 e bilancio parrocchiale
pag. 8 Cristiani e impegno sociale e politico
pag. 10 Gruppo Famiglia: Tris vincente
pag. 11 Oratorio: un Mappy di Pace...
pag. 12 Posta aerea
pag. 13 Opinioni: Fratelli di taglia...
pag. 14 Spazi aperti
pag. 15 Proposta Caritas alle famiglie
La traslazione della salma di P. Ambrosoli
pag. 16 Speciale P. Ambrosoli: fumetto
"Agiwaka madit" - guaritore bianco,
pag. 21 nvito alla lettura.
Sognando la Pace...
Caro Dio,
quando ti decidi
a venire nel mio paese?
La guerra
dura da tre anni
ed e una cosa orribile.
Muoiono migliaia
di bambini
e a nessuno
interessa nulla.
Quando vieni pero
procurati un 'elmetto
perche e molto pericoloso.
Ogni giorno che passa
gli adulti
diventano piu crudeli
e le soIIerenze dei bambini
non si contano piu.
Oggi un cecchino
ha sparato ad una bambina
che Iaceva il bagno nel Iiume.
Sognando la Pace...
...nel mondo, nella societ, nella comunit,
nella famiglia. Questo il tema la riflessione
e le speranze del RECTAL dei giovani pre-
sentato in Oratorio domenica 20 febbraio.
Pochi tuttavia hanno partecipato e hanno
potuto condividere il ricco messaggio. Per
non smettere di sognare e di costruire la
Pace vi riproponiamo dunque questa sem-
plice preghiera.
Se arrivi a Sarajevo,
avvertimi,
ti vengo incontro,
potresti inciampare
tra le macerie.
Metti un segno
perche ti possa riconoscere:
io non so se sei il Dio dei serbi
o dei croati
oppure dei musulmani.
Non so se sei il Dio
dei caschi blu.
mettiti solo
la divisa detta pace,
Iorse gli altri capiranno
e non ti spareranno addosso.
La tua Katrina.
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