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RONAGO '95 - N.

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Invito
UN
BAMBINO
NATO
PER NOI!
Invito ... al Bambino
Natale invito a guardare, ad andare verso il Bambino. l Bambi-
no, che di fronte a tutti, al centro degli sguardi di tutti. Della sua
famiglia, della gente del suo villaggio, della sua terra, degli animali
e dei pastori, dei bambini. Del mondo intero. A Natale adoriamo il
Bambino che diventa centro della nostra storia quotidiana. Gli anni
della nostra era (1995) iniziano con Lui.
Vivere il Natale dunque costruire una storia a misura... di Bambi-
no! Lui l'unico motivo e scopo della festa. Lui: il Dio con noi, il
Dio fatto uomo per amore degli uomini. l Dio fatto bambino per
manifestare a noi la strada, l'unica, per diventare 'grandi', per rea-
lizzare la nostra vita: farci bambini, farci dono. Solo cos faremo Na-
tale: se guardando al Dio-Bambino-Dono impareremo, anche
quest'anno un po' pi dell'anno scorso, a ritornare bambini, a farci,
noi, regalo, dono a Lui e ai fratelli. l rischio, oggi, di pensare a
tutto, fare di tutto, senza per ricordarci del Bambino. Natale senza
Bambino, Natale senza Dio-dono. la tragica realt di una societ
che trasforma anche i fatti pi sacri e profondi in commercio, affari,
spese, divertimento. Un Natale dissacrato, una fiaba...; e non solo
come festa cristiana... Dissacrato perch dimenticando il Bambino
che ci dato in dono, dimentichiamo quanti sono come Lui in mez-
zo a noi: i piccoli, i tanti bambini che subiscono violenza, fame, in-
differenza, abbandono, gli ultimi della storia che non contano per-
ch non hanno quanto invece oggi si reputa necessario avere per
poter far parte ed essere quindi considerati in questa societ. Na-
tale: festa dei ridicolo; dove anche noi cristiani facilmente e inge-
nuamente ci adattiamo al gioco sporco della societ: fino a smenti-
re con i fatti il messaggio forte dell'evento-mistero (e non fiaba)
che si celebra: di un Dio fatto bambino, uomo, povero, ultimo e
questo solo per amore, per amore smisurato verso un'umanit che
continua a non voler vedere la strada che la conduce a un orizzon-
te di pace.
Potrebbe sembrare una riflessione alquanto pessimista per scam-
biarci gli auguri di Natale. Credo tuttavia che non possiamo na-
scondere o far finta di non vedere la realt in cui siamo posti a vi-
vere. Piuttosto deve essere motivo, per i credenti, di vivere nella
verit, nella sobriet e nella fede questa festa, cos da diventare
piccolo segno e richiamo per quanti hanno smarrito il significato e
il valore del Natale.
Buon Natale! Buon incontro col Bambino, il mistero di un Dio che
ci ama. il Bambino, accolto, guardato, ascoltato, amato, sia per tut-
ti noi - per quanti tra noi in particolare sono provati e tribolati - sia
motivo di speranza, di fiducia; sia certezza che sempre Dio ci ama
in modo smisurato e mai ci lascia soli nel nostro cammino. l Bam-
bino di Betlemme ci renda cos capaci di farci sempre pi attenti ai
tanti 'bambini' che in mezzo a noi attendono ancor oggi di essere
accolti, amati, riconosciuti nella loro dignit di persone. Che il
Bambino ci renda sempre pi capaci di offrire a tutti quell'amore
che Lui venuto a regalarci. Questo certo il miglior dono di Nata-
le; questo l'augurio che ci scambiamo. Buon Natale!
DON SERGIO
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RONAGO '95 - N. 6
Per pregare e riflettere
JIEAI SEMPRE, SICAORE!
Jieni di notte, ma nel nostro cuore e sempre notte.
e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni in silen:io, noi non sappiamo piu cosa dirci.
e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni in solitudine, ma ognuno di noi e sempre piu solo.
e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace.
e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni a liberarci, noi siamo sempre piu schiavi. e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni a consolarci, noi siamo sempre piu tristi. e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni a cercarci, noi siamo sempre piu perduti. e dunque vieni sempre, Signore.
Jieni, tu che ci ami,
nessuno e in comunione con il fratello se prima non e con Te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti, ne sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.
vieni, Signore.
Jieni sempre, Signore.
DAVID MARIA TUROLDO.
S1ORIA DI AA1ALE...
"Devi avere anche tu la mia gioia
disse Dio al primo uomo creato
nel mio mondo tavro come figlio,
sempre solo sarai sen:a me".
Ma del libero volo di uccelli
Invidiando quelluomo lebbre::a,
volle andare lontano dal Padre,
sen:a lui esser libero e lieto.
In pauroso burrone racchiuso,
alti gemiti al:ava a suo Padre,
sospirando di nuovo il suo abbraccio,
anelando alla vita nel sole.
Ed il Figlio di Dio discese
nel burrone tra il fango ed il gelo
per tornare alla Casa con lui.
E cosi fu Natale nel mondo.
Tu sei fatto pel cielo stellato.
Non bramare lorror dellabisso
Se vi cadi, ricorda lAmico
che a Betlemme e venuto per te.
E cosi che puoi far della vita
tutto un lieto perenne Natale.
nel rifugio di luce vivendo,
in un mondo dintatto cantiere.
Varianus
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RONAGO '95 - N. 6
Il cammino dell'Avvento
DALL'AJJEA1O AL AA1ALE
Un tempo prezioso
per arrivare 'nuovi
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aIIa grande festa.
Abbiamo vissuto il tem-
po dell'Avvento seguen-
do le indicazioni che la
Caritas diocesana ha
suggerito a tutte le par-
rocchie della Diocesi.
Un cammino che, tappa
dopo tappa, ci ha pre-
parati ad accogliere la
novit del Natale, ad
accogliere Ges che
viene per insegnarci a
vivere nuovi rapporti
con le cose, le persone
e con Dio stesso.
Questa novit poi si
esprime anche, concre-
tamente, con il soste-
gno ai quattro progetti
di solidariet, sempre
promossi dalla Caritas.
Domenica 7 gennaio,
bambini, ragazzi e fami-
glie, consegneranno il
frutto di un cammino di
sobriet e di carit a fa-
vore delle iniziative pro-
poste. anche da que-
sti gesti che pu nasce-
re una novit di vita e di
rapporti.
U0H|N| NU0V| PER 608TRU|RE UN H0N00 NU0V0
Il Natale Ges che viene in noi per trasfor-
marci, per renderci nuovi, cosi da stabilire rapporti
nuovi con tutti e poter costruire un mondo nuovo.
GES CI INVITA A STABILIRE NUOVI RAPPORTI CON
LE COSE
ad assumere cio uno stile personale di sobriet,
di amore e di condivisione nei confronti delle cose: da
segno di prestigio a segno di comunione
NUOVI RAPPORTI CON LE PERSONE,
a stabilire cio rapporti di fraternit e di gratuit
passando dalla tristezza dell'incomunicabilit alla gioia
della convivialit;
NUOVI RAPPORTI CON LA SOCIET,
ci insegna cio e ci aiuta a costruire la societ
per l'uomo, a misura d'uomo, per tutti gli uomini: dalla
tristezza della competizione e della spietata concor-
renza alla gioia della ricerca della pace fraterna.
NUOVI RAPPORTI CON DIO...
anzi... sbaglio! Ges a Natale mi rivela il grande
segreto che radice e sorgente d tutti gli altri nuovi
rapporti che abbiamo visto,
Ges viene a rivelarci il segreto originario di
ogni rinnovamento: il suo Natale in noi ci fa passa-
re dalla tristezza di confidare nell'uomo alla gioia
di affidarsi a Dio come un bambino in braccio a
sua madre.
"ANDIAMO FINO A BETLEMME, E VEDIAMO QUESTO
AVVENIMENTO CHE IL SIGNORE CI HA FATTO CONOSCERE".
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RONAGO '95 - N. 6
Riflessione di Aatale
AA1ALE
FIABA O MIS1ERO?
se ootoie e ooo fioio...
c scic ia rcs|a !ci ccasami. !i iaa|iii :caii
c scic aaa !cia vacaaza
cca aa :aazc ia :iccc. aa viaic. aaa i|a.
sc Na|aic c aaa ria|a aca :c|ca!c ci mci|c
|as|a aa :cscic c aa ai|c:c iiiamiaa|c.
aaa cicmcsiaa. aaa mcssa a mczzaac||c.
sc Na|aic c aaa ria|a aca c ra||c c: aci
cci|i c :c:c!i|i. aca sc!acc acssaac.
aca sc:vc a aaiia.
~i|:i mi:ai. ai|:c a||csc iiiamiaaac i acs|:i
c:izzca|i. ai|:c ravcic cssiamc :accca|a:c
c: cssc:c c:c!a|i c scai|i.
c: cs|i:c aa c|c:c imc:|aa|c.
sc Na|aic c aaa ria|a c riai|c ii sac |cmc
c aa ic:ac aaiaaac.
c ia masc|c:a c: aacvc iiiasicai.
se \otoie e oo oiste:o.
ccsa aascc aac|c ci
aci |aa:i. aciic |a:acc|c. aci !c:mi|c:i a||ii
ci. ccsa aascc aci cvc:c. aci icccic. aciiiac
:aa|c. aci !c|caa|c. aciicsaic. aci |c:|a:a|c.
aciic:cssc.
ccsa aascc aciicmi:aa|c ciaa!cs|iac. aci !i
vc:sc c: ccic:c. :azza c :ciiicac. aci |am|iac
!i s|:a!a sr:a||a|c c accisc. acii ziaa:i cma:i
aa|i c |cma|i accasa|i !ci maic !i |a||i.
ccsa aascc aci !iscccaa|c. aci maia|c. aci mi
ac:a|c. aciic sccacscia|c a||aa!caa|c iascia|c
mc:i:c !a scic.
ccsa aascc aciiamiic cacs|c c|c aacc:a ra ii
sac !cvc:c. c|c c:c!c c c|c sc:a. ccsa aascc
!cvc si cc:ca ias|izia c amc:c. !cvc si scrr:c c
si asc||a. !cvc si crr:c amc:c. !cvc si sazia
ramc c misc:ia. !cvc si acccmaaa c|i c scic.
sc ai aascc ccsa acs|c c ii :cscic
ai |iscaa vcai:c c: iacca|:a:c ccsa.
c: ra:c Na|aic cca lai.
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RONAGO '95 - N. 6
Celebriamo il Aatale
LA FES1A DEL AA1ALE
Appuntamenti
La NOVENA.
SABATO 16
ore 16.30 Inizio deIIa Novena per i ragazzi
ore 18.00 Messa prefestiva
DOMENCA 17
Nel pomeriggio, in Oratorio, festa di Natale
per i ragazzi e le loro famiglie.
ore 17.30 Novena
LUNED 18
ore 9.00 S. Messa
ore 15.00 Confessioni per i ragazzi
ore 16.30 Novena per i ragazzi
ore 20.00 Novena per giovani e aduIti
MARTED 19
ore 9.00 S. Messa
ore 16.30 Novena per i ragazzi
ore 20.00 Novena per giovani e adulti
MERCOLED 20
ore 9.00 S. Messa
ore 16.30 Novena per i ragazzi
ore 20.00 Novena e
CONFESSIONI per giovani e aduIti
GOVED 21
ore 9.00 S. Messa
ore 15.30 Novena per i ragazzi
- Confessioni
ore 20.00 Novena per giovani e adulti
VENERD 22
ore 9.00 S. Messa
ore 16.30 Novena per i ragazzi
- Confessioni
ore 20.00 Novena per giovani e adulti
SABATO 23
ore 15.00 Confessioni
ore 16.30 Novena
ore 18.00 S. Messa prefestiva
DOMENCA 24
S. Messe alle ore 7.30 e alle 10.00
Alla sera, avr inizio alle ore 21.30, la VEGLIA
peregrinante, che a partire dai Mulini, passer
presso i presepi delle varie zone del paese per
concludersi in chiesa con la Messa di mezzanot-
te.
LUNED 25 dicembre: S.NTALE
S. Messe alle ore 7.30 e alle 10.00
Alle ore 17.30 preghiera vespertina
LUNED 26 S. Stefano
S. Messa alle ore 10.00.
DOMENICA 31 Festa deIIa S. FamigIia
S. Messe alle ore 7.30 e 10.00.
AIIe ore 18.00 S. Messa di
ringraziamento:
ricordiamo nella preghiera tutti i
battezzati, cresimati, sposati e
defunti dell'anno.
LUNED 1 gennaio 1996
S. Messe alle ore 7.30 e 10.00
AIIe ore 1730 Preghiera per Ia
pace.
MARTED' 2 festa di S. Defendente
con la tradizionale offerta de! Focatico
S. Messe alle ore 10.00
SABATO 6 EPIFANIA de! SIGNORE
S. Messe alle ore 7.30 e 10.00
(Non viene celebrata la Messa prefestiva)
DOMENICA 7 Battesimo di Ges
e giornata deII'Infanzia missionaria
Nel pomeriggio alle ore 14.30
* preghiera e benedizione dei bambini;
* bacio di Ges bambino;
* concIusione deII'iniziativa di soIidariet
deII'Avvento (i ragazzi portano le loro bu-
ste con gli oggetti acquistati con i loro ri-
sparmi).
* Segue nei saIone deII'Oratorio I'incanto
dei doni deII'AIbero a favore deIIa ScuoIa
Materna e I'estrazione dei bigIietti deIIa
Lotteria.
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RONAGO '95 - N. 6
Una proposta
"E JEAAE AD ABI1ARE IA MEZZO A AOI"
Il presepio delle famiglie in mezzo alle nostre case
Grande animazione ultimamente a Ronago. Appuntamenti, riunioni, progetti; sus-
surri, mezze frasi come a dire e non dire, comunicare ai compari senza che altri ca-
piscano, ma.....che succede?!
l mitico oratorio ne ha pensata un'altra delle sue, ha cavato dal cilindro l'ennesima
idea per coinvolgere, far riflettere, approfondire i valori veri della vita. Un presepe
per rione, tanti piccoli o grandi ricordi della Nativit in un paesino che pu sembrare
lui stesso un romantico presepio adagiato sulle pendici delle prealpi.
La tecnica: libera. Legno sagomato, statuine tradizionali o post-moderne, mille ma-
teriali con un unico scopo: rendere vivo, tra le case, il mistero dell'incarnazione di
quel Dio che non si ancora stancato di voler bene agli uomini.
Sono cinque i gruppetti di persone che si sono resi disponibili per queste opere
d'arte, rispondendo con entusiasmo all'invito dei vulcanici responsabili oratoriani.
Durante poi la normale attivit domenicale, i ragazzi dell'oratorio prepareranno delle
stelle comete (indiscrezioni dicono in compensato lunghe circa un metro e mezzo)
da porre sopra le capanne dei cinque presepi. E qui viene il bello: non certo con un
anonimo andar l, quasi furtivo, appoggiare, fuggire. Eh no! Cosa t'inventano? Una
bella Veglia itinerante. Proprio cos. Probabile partenza dal basso, dalla valle, e len-
ta salita fino a toccare tutti i punti, con un momento di meditazione sui misteri del
Natale presso ciascuno. E speriamo nevichi!
Che bella pensata, vero? Non saran certo le opere d'arte di chi ha ormai una tradi-
zione consolidata come a Tirano, ma sar senz'altro un momento significativo che
forse aiuter a ricordare a tutti il senso vero del Natale, sottraendo la gente, anche
se magari solo per un attimo, dall'alone di consumismo che lo avvolge ed offusca.
Si potrebbe accostare questa iniziativa, forse un po' arditamente, a quelle manife-
stazioni religiose tradizionali della comunit: la processione della Madonna e quella
del Corpus Domini.
L'Amore ancora scende a camminare tra noi e con noi, ogni giorno, tra le fatiche
del nostro quotidiano, nei normali ambiti del nostro vivere. Serve soprattutto a que-
sto la bella trovata oratoriana: a farci pensare un po' pi al Dio con noi che non al
come sperperare la tredicesima.
FELICE GRISONI
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RONAGO '95 - N. 6
Caritas
diamo ai bambini un futuro di pace
Cennaio: mese della pace.
Una iniziativa in collaborazione tra :
Caritas parrocchiale -Biblioteca Comunale - Scuole elementari e Scuola Materna
l mese di gennaio da anni mese dedicato al tema della Pace.
Quest'anno la pace viene considerata in rapporto ai bambini (Messaggio del Papa
e anno dell'ONU). Per vivere meglio questo mese abbiamo pensato di unire le 'for-
ze' e realizzare cos diversi momenti di proposta e di coinvolgimento per tutta la po-
polazione.
Caritas, Biblioteca e Scuole in queste settimane hanno lavorato e stanno lavorando
insieme per definire alcune iniziative che avranno lo scopo di aiutarci, tutti, a riflette-
re sul tema della pace.
Le proposte in cantiere, che presto verranno rese noto tramite opportune locandi-
ne e avvisi sono essenzialmente queste:
- i ragazzi delle elementari con le loro maestre, durante il mese di gennaio, prepa-
reranno momenti di riflessione sul tema della pace; cos pure i genitori della Scuola
Materna e i ragazzi delle medie e delle superiori in Oratorio. Quanto verr realiz-
zato sar presentato in uno spettacolo che si terr per tutti presso il salone dell'Ora-
torio la DOMENICA 28 gennaio, neI pomeriggio.
- per quella domenica e il sabato precedente, la Biblioteca organizza, presso la
palestra comunale una mostra di disegni realizzati dai ragazzi che lo desiderano
sul tema-guida del mese: 'Diamo ai bambini un futuro di pace'. La mostra sar pure
accompagnata da alcune foto che invitano alla riflessione sul tema e dalla proposta
di alcuni libri di pace.
- si terranno inoltre durante il mese due incontri
per i giovani, gIi aduIti, Ie famigIie:
venerd 12 e venerd 19 gennaio aIIe ore 20.45.
- infine, venerd 26, sempre presso il salone dell'Oratorio
verr proposto, dalla Biblioteca e dalla Caritas parrocchiale,
per giovani e aduIti, uno spettacoIo teatraIe
deIIa "Compagnia deIIa Ruota" di Saronno daI titoIo:
" Non dimenticare. Oratorio di Auschwitz".
Riteniamo possa essere un'ottima occasione, non solo per vivere responsabilmente
il mese della pace, ma anche per ritrovarci insieme e aiutarci a riflettere, e quindi a
vivere nella pace, sempre pi capaci di offrire ai nostri bambini, a tutti i bambini, un
futuro di pace.
CARITAS PARROCCHIALE.
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RONAGO '95 - N. 6
Caritas
UA CES1O PER COS1RUIRE PACE
Per il mese della pace: una mano a don Renzo e il sostegno al campo profughi di Dubrova
n questo tempo dell'anno in cui tutto il mondo celebra il mistero di un Dio che ha
voluto essere con noi e non solo per noi, in questo mese della pace, vogliamo dare
un duplice segno.
Un segno di aiuto e sostegno ai profughi deI Campo Profughi di Dubrova
dove alcuni giovani fanno pervenire generi alimentari (l'impegno di almeno
10.000 lire mensili - da versare in parrocchia - per poi comperare i generi necessa-
ri: vedi numero precedente del giornalino).
Un segno, poi, di riconoscenza ad aImeno 1000 dei 3000 operatori sanitari che
hanno voluto restare a Sarajevo, citt distrutta dalle bombe, insieme ai feriti e ai
malati. Per loro intendiamo raccogliere almeno 1000 PACCHI-FAMIGLIA di viveri
composti da generi di prima necessit indicati nella lista.
CONFEZIONA LA PACE!
Confeziona un pacco-famigIia attenendoti alle indicazioni della scheda che ripor-
ta le effettive richieste delle famiglie di Sarajevo (comunque non preoccuparti se
non riesci a metterci tutto ci che richiesto); abbiate cura di imballare bene il pac-
co evitando confezioni di vetro. n ogni caso usa la lista che riceverai in casa (vedi
fac-simile sotto...) come scheda per contrassegnare (con una crocetta) gli articoli
che metti nel pacco; applicala (con la colla o nastro adesivo) all'esterno del pacco.
pacchi possono essere portati direttamente all'Associazione Sprofondo, via 4
novembre, 13 - Valmorea (Co) oppure consegnati in parrocchia.
Un cordiale grazie per la vostra coraggiosa scelta di amore fraterno e di
pace!
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RONAGO '95 - N. 6
Ciornata per la pace
IL MESSACCIO DEL PAPA
"Diamo ai bambini un futuro di pace!"
All'inizio del nuovo anno il mio pensiero
si volge ai bambini e alle loro legittime
attese di amore e di serenit.
Tra loro sento il dovere di ricordare parti-
colarmente quelli segnati dalla sofferen-
za, i quali spesso diventano adulti senza
aver mai fatto esperienza di che cosa
sia la pace. Lo sguardo dei piccoli do-
vrebbe essere sempre lieto e fiducioso,
invece qualche volta colmo di tristezza
e di paura: hanno gi visto e pensato
troppo nei pochi anni della loro vita!
Diamo ai bambini un futuro di pace!
Ecco l'appello che rivolgo fiducioso agli
uomini e alle donne di buona volont, in-
vitando ciascuno ad aiutare i bambini a
crescere in un clima di autentica pace.
un loro diritto, un nostro dovere.
Vorrei che dappertutto l'armonico rap-
porto fra adulti e bambini favorisse un
clima di pace e di autentico benessere.
Purtroppo non sono pochi nel mondo i
bambini vittime incolpevoli di guerre. Ne-
gli anni recenti ne sono stati feriti e ucci-
si a milioni: un vero massacro. La spe-
ciale protezione accordata all'infanzia
dalle norme internazionali stata ampia-
mente disattesa ed i conflitti regionali ed
nteretnici, aumentati a dismisura, vanifi-
cano la tutela prevista dalle norme uma-
nitarie.
bambini sono diventati persino bersa-
glio dei cecchini, le loro scuole voluta-
mente distrutte e bombardati gli ospedali
dove sono curati.
Di fronte a simili mostruose aberrazioni,
come non levare la voce per un'unanime
condanna? L'uccisione deliberata di un
bambino costituisce uno dei segni pi
sconcertanti dell'eclisse di ogni rispetto
per la vita umana.
Con i bambini uccisi voglio pure ricorda-
re quelli mutilati, violentati, perseguitati...
n alcuni Paesi del mondo si giunti al
punto di obbligare ragazzi e ragazze,
anche giovanissimi, a prestare servizio
nelle formazioni militari...
l ricordo di milioni di bambini uccisi, gli
occhi tristi di tanti loro coetanei crudel-
mente sofferenti, ci spingono ad esperire
tutte le vie possibili per salvaguardare o
ristabilire la pace, facendo cessare i
conflitti e le guerre.
Milioni di bambini soffrono a causa di al-
tre forme di violenza...
Sono violenze spesso meno appariscen-
ti, ma non per questo meno terribili. La
miseria all'origine di condizioni di esi-
stenza e di lavoro veramente disumane.
Vi sono in alcuni Paesi bambini costretti
a lavorare in tenera et, maltrattati, puni-
ti violentemente, sfruttati... Altre volte
essi sono oggetto di compra-vendita per
l'accattonaggio o, peggio, per l'avvio alla
prostituzione.... Vi poi chi non si fa
scrupolo di arruolare bambini per attivit
criminali, per lo spaccio di droghe... Non
sono pochi i bambini che finiscono per
avere come unico ambiente di vita la
strada....considerati da molti come rifiuti
di cui sbarazzarsi.
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RONAGO '95 - N. 6
Ciornata per la pace
Il messaggio del Papa
La violenza nei confronti dei bambini non
manca purtroppo nemmeno nelle famiglie
che vivono in condizioni di benessere e di
agiatezza. Succede talora che all'interno
delle stesse mura domestiche, e proprio
ad opera delle persone nelle quali sareb-
be giusto riporre ogni fiducia, i piccoli su-
biscono prevaricazioni e soprusi con ef-
fetti devastanti sul loro sviluppo.
Molti sono poi i bambini che si trovano a
sopportare traumi derivanti dalle tensioni
tra i genitori o dalla stessa frantumazione
della famiglia....
Dietro un'apparenza di normalit e di se-
renit, resa anche pi accattivante
dall'abbondanza di beni materiali, i bam-
bini sono talvolta costretti a crescere in
una triste solitudine, senza una giusta e
amorosa guida ed una adeguata forma-
zione morale. Abbandonati a se stessi,
trovano abitualmente il loro principale
punto di riferimento nella televisione, i cui
programmi propongono sovente modelli
di vita irreale o corrotta, nei cui confronti il
loro fragile discernimento non ancora in
grado di reagire. Come meravigliarsi se
una violenza cos multiforme e insidiosa
finisce per penetrare anche nel loro gio-
vane cuore e mutarne il naturale entusia-
smo in disincanto o cinismo, la spontanea
bont in indifferenza ed egoismo? ...
difficile sperare che i bambini sappiano
un giorno costruire un modo migliore,
quando mancato un preciso impegno
per la loro educazione alla pace. Essi
hanno bisogno di "imparare la pace":
un loro diritto che non pu essere disatte-
so.
Ho voluto porre in forte rilievo le condizio-
ni talora drammatiche in cui versano molti
bambini di oggi. Lo ritengo un dovere...
Non intendo, tuttavia, indulgere al pessi-
mismo, n ignorare gli elementi che invi-
tano alla speranza....
Come tacere, ad esempio, di tante fami-
glie in ogni angolo del mondo, ove i bam-
bini crescono in un ambiente sereno;
come non ricordare gli sforzi che tante
persone e organizzazioni fanno per assi-
curare ai bambini in difficolt uno svilup-
po armonico e gioioso? ...
Una fanciullezza serena consentir ai
bambini di guardare con fiducia verso al
vita ed il domani. Guai a chi soffoca in
loro lo slancio gioioso della speranza!
piccoli imparano ben presto a conoscere
la vita. Osservano ed imitano il modo di
agire degli adulti. Apprendono rapida-
mente l'amore e il rispetto per gli altri, ma
assimilano pure con prontezza il veleno
della violenza e dell'odio. L'esperienza
fatta in famiglia influir fortemente sugli
atteggiamenti che assumeranno da adul-
ti. Pertanto, se la famiglia il primo luogo
nel quale si aprono al mondo, la famiglia
deve essere per loro la prima scuola di
pace.
10
RONAGO '95 - N. 6
Ciornata per la pace
Il messaggio del Papa
genitori hanno una straordinaria possibi-
lit per aprire i figli alla conoscenza di
questo grande valore: la testimonianza del
loro amore reciproco. amandosi che
essi consentono al figlio, fin dal suo primo
esistere, di crescere in un ambiente di
pace permeato di quegli elementi positivi
che di per s costituiscono il vero patrimo-
nio familiare: stima ed accoglienza reci-
proche, ascolto, condivisione, gratuit, per-
dono.
anzitutto in casa che, prima ancora di
ogni parola, i piccoli devono sperimentare,
nell'amore che li circonda, l'amore di Dio
per loro, ed imparare che Egli vuole pace
e comprensione reciproca tra tutti gli es-
seri umani, chiamati a formare un'unica,
grande famiglia.
Ma, oltre alla fondamentale educazione
familiare, i bambini hanno diritto a una
specifica formazione alla pace nella scuo-
la e nelle altre strutture educative...
necessario che essi imparino la storia
della pace e non solo quella delle guerre
vinte o perdute. Si offrano loro, pertanto,
esempi di pace e non di violenza!
bambini non sono pesi per la societ,
non sono strumenti per il guadagno n
semplicemente persone senza diritti; sono
membri preziosi del consorzio umano, del
quale incarnano le speranze, le attese, le
potenzialit.
La pace dono di Dio; ma dipende dagli
uomini accoglierlo per costruire un mondo
di pace. Essi lo potranno solo se avranno
la semplicit di cuore dei bambini. que-
sto uno degli aspetti pi profondi e para-
dossali dell'annuncio cristiano: farsi picco-
li, prima che un'esigenza morale, una di-
mensione del mistero dell'ncarnazione. l
Figlio di Dio .... venuto come bambino bi-
sognoso e in condizioni disagiate. Condi-
videndo !a natura umana... Egli ha assun-
to anche la fragilit e l'attesa di futuro pro-
prie dell'infanzia. Da quel momento decisi-
vo per la storia dell'umanit, disprezzare
l'infanzia contemporaneamente disprez-
zare Colui che ha voluto manifestare la
grandezza di un amore pronto ad abbas-
sarsi e a rinunciare ad ogni gloria per redi-
mere l'uomo.
"Lasciate che i bambini vengano a me e
non glielo impedite, perch a chi come
loro appartiene il regno di Dio. n verit vi
dico: chi non accoglie il regno di Dio come
un bambino, non entrer in esso" (Mc.
10,14-15). Cos, Ges rovesciava il modo
corrente di pensare. Gli adulti devono im-
parare dai bambini le vie di Dio: dalla loro
capacit di fiducia e di abbandono essi
possono apprendere ad invocare con la
giusta confidenza 'Abb, Padre'!
Farsi piccoli come bambini - affidati total-
mente al Padre, rivestiti di mitezza evan-
gelica -, oltre che un imperativo etico, un
motivo di speranza. Anche l dove le diffi-
colt fossero tali da scoraggiare e la forza
del male cos prepotente da sgomentare,
la persona che sa ritrovare la semplicit
del bambino pu riprendere a sperare: lo
pu innanzitutto chi sa di poter contare su
un Dio che vuole la concordia di tutti gli
uomini nella comunione pacificata del suo
Regno.
Uniamoci tutti per reagire contro ogni for-
ma di violenza e sconfiggere la guerra!
Creiamo le condizioni perch i piccoli pos-
sano ricevere in eredit dalla nostra gene-
razione un mondo pi unito e solidale!
Diamo ai bambini un futuro di pace!
GIOVANNI PAOLO II
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RONAGO '95 - N. 6
Speciale pellegrinaggio
PELLECRIAI IA 1ERRA SAA1A ?
Una proposta da prendere in considera:ione
Ti proponiamo di partecipare al PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE
Dove? In Palestina, la Terra Santa.
Perche? E un'occasione per condividere insieme un'esperienza Iorte di
amicizia, di conoscenza, di Iede. In particolare, al termine di un anno che
vede la nostra comunita impegnata a riscoprire il sacramento della Cresima
che ci ha resi discepoli e testimoni di Gesu, e sicuramente arricchente poter
rivivere il Vangelo nei luoghi dove Gesu stesso e vissuto.
Per chi la proposta? Per quanti lo desiderano e vogliono vivere in modo di-
verso le Ierie'.
Quando? Dal 14 al 21 agosto 1996.
Cosa occorre? Per il momento dare la propria adesione verbale a don
Sergio entro la meta di gennaio; se il numero di coloro che intendono parte-
cipare e consistente, si procedera alla conIerma e alla prenotazione (N.B..
Numero minimo: 35). Necessita passaporto individuale in corso di validita
di 6 mesi.
Con quali me::i si viaggia?
In aereo da Milano a Tel Aviv; in pullman nei diversi spostamenti.
Dove si alloggia ? In due alberghi (quattro stelle) a Tiberiade nei primi 4
giorni e a Gerusalemme poi.
Quali le mete piu significative? Visiteremo tutti i luoghi della vita di Gesu
a partire dal nord (Galilea) Iino al sud della Palestina (Giudea); in particola-
re: Nazareth, Cana, il monte Tabor, il lago di Tiberiade, il monte delle Bea-
titudini, il Iiume Giordano, il monte Carmelo, inoltre, il mar Morto, Qum-
ran, Gerico, il deserto della Giudea, Betlemme e tutti i luoghi sacri di Geru-
salemme.
Quanto costa? La quota individuale e di lire 1.450.000.
Cosa aspetti dunque? un'occasione unica per vivere un'esperienza in-
dimenticabile.
Dai la tua adesione entro met gennaio a don Sergio.
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RONAGO '95 - N. 6
Famiglia e ragazzi
MOS1RI, ROBO1 E CIOCHI SA1AAICI.
Una scuola, di violenza per i nostri fgli
C'erano una volta i giocattoli.
Soldatini, bambole, automobiline, costruzioni, trenini elettrici. C'erano una volta... ma
oggi ci sono ancora? Pare proprio di no. bambini degli anni novanta sembrano diver-
tirsi in maniera completamente diversa rispetto a quelli di ieri. Ricordate le care, vec-
chie automobiline? Oggi ci sono ancora, ma con una piccola variante. Sono costruite in
modo da sbattere violentemente tra di loro, distruggendosi in mille pezzi. Poi si ricom-
pongono e ritornano come nuove. Cos il gioco ricomincia. Le automobiline autodistrut-
tive sono soltanto un esempio di come cambiato il modo di giocare dei bambini di
oggi.
L'infanzia costantemente bombardata da messaggi di violenza, che giungono princi-
palmente dalia televisione. E gli stessi giocattoli rispecchiano questo tipo di non-cultu-
ra, che insegna a divertirsi "contro la vita". L'ultimo grande fenomeno quello dei "Po-
wer Rangers", serie televisiva in onda su talia uno, che ha dato origine a fortunati dop-
pioni come "Superhuman Samurai" e "V.R.Troopers". Questi telefilm hanno per prota-
gonisti degli agguerriti ragazzini cultori delle arti marziali, alle prese con minacce di
mostri ed extraterrestri. nutile dire che, nonostante la leggerezza delle storie, i conte-
nuti sono estremamente violenti. Ed ogni puntata, non a caso, si conclude con una fu-
riosa battaglia tra buoni e cattivi, sullo stile dei vecchi cartoni animati giapponesi. Con
la differenza che qui i personaggi sono in carne ed ossa.
ntorno al fenomeno "Power Rangers", decisamente diseducativo, sono sorti gli im-
mancabili giochi. Come la "spada del potere", che si trasforma in una pistola, o i soliti
pupazzi. Perci, la violenza della tv si trasforma in realt. bambini hanno la possibilit
di riprodurre in casa le colossali zuffe che vedono in televisione. Gli stessi pupazzi
sono realizzati con la massima snodabilit, per mettere in pratica le varie mosse delle
arti marziali.
nsomma, siamo ben lontani dagli allegri giochi di una volta tra indiani e cow-boy. sol -
datini, ormai, sono soltanto un ricordo. bambini, fin dalla tenera et, vengono abituati
alla violenza e al cattivo gusto. E a volte la stessa pubblicit, in tv o sulla carta stam-
pata, ad invogliarli al macabro. Su un numero di Topolino, ad esempio, un ragazzine
esibisce orgogliosamente alcuni "trofei di guerra". Sono le teste mozzate dei suoi ne-
mici, definite "teste orribilose" da collezionare. l bimbo che le pubblicizza ha un ghigno
quasi satanico. Altrettanto mostruosi sono i pupazzi "Micro-Robots": misteriosi extrater-
restri con il potere della metamorfosi. Uno di questi, Raptor, diventa "la belva dal morso
d'acciaio". Sulla stessa linea sono i "Masters", dominatori dell'universo, che propongo-
no duelli a suon di spade spaziali. Alcuni hanno persino il volto della morte. La moda
dell'orrido dilaga. Pensiamo ai raccapriccianti pupazzi della "Minaccia aliena", che
"escono a milioni sempre diversi dalle buste a sorpresa". Oppure ai cinque malefici
"Terrorbot", che si compongono tra loro per formare un mostro ancora pi grande. Al-
cuni pupazzi, come i "Trans Formers Monsters", hanno addirittura una doppia "pelle".
Fuori sono mostri di gomma, con tanto di artigli. Poi, la pelle cade. E dentro compare
l'immancabile robot.
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RONAGO '95 - N. 6
Famiglia e ragazzi
Mostri, robot e giochi satanici
Altri sono met umani e met animali. Come gli uomini-insetto "Sectaurs". Anche le
collezioni di figurine risentono della moda dell'orrido. Quella dei "Rattler", ad esempio,
viene pubblicizzata come "la raccolta pi mostruosa del mondo": una lunga serie di di-
sgustosi mostriciattoli. Ormai hanno preso il posto delle vecchie collezioni di figurine
dei calciatori.
Fortunatamente, in talia non sono ancora arrivate le raccolte dei "serial killer". Ovvero
le figurine con le immagini dei pi famosi omicidi della storia. Negli Stati Uniti ne esisto-
no cinque serie diverse. Auguriamoci che non,arrivino anche dalle nostre parti.
E i videogiochi? Da tempo, ormai, hanno scelto la strada della violenza. E in certi casi,
vanno addirittura oltre. Alcuni di essi si ispirano al mondo del satanismo. Mostrano im-
magini infernali ed esoteriche che, a poco a poco, diventano familiari per i ragazzi.
nsomma, il panorama dei giocattoli moderni tutt'altro che rassicurante: mostri, teste
mozzate, alieni, spade del potere, automobiline distrutte. Tutte cose che, certamente,
non abituano i bambini alla cultura dell'amore e della vita. tempi cambiano. La tv detta
la legge della violenza, che si rispecchia in un diverso modo di giocare.
Anche Babbo Natale, prima o poi, dovr adeguarsi ed abbandonare il tradizionale co-
stume rosso. regali, d'ora in poi, dovr consegnarli con una tuta da "Power Ranger".
DALLA RIVISTA "S ALLA VITA".
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RONAGO '95 - N. 6
La pagina del C.A.M.
UA AA1ALE DI SOFFEREAZA IA AFRICA
Carissimi amici del GAM,
eccoci ormai alla fine di un altro anno, durante il quale non sono mancati momenti di insicurez-
za, paura e morte. Avrei voluto cominciare questa lettera in modo diverso, ma la realt di que-
sti ultimi mesi non me lo ha permesso. Verso la fine di agosto, qui a Kalongo ci sono stati mo-
menti di grande panico, paura e confusione. "ribelli" erano quasi alle porte. Sono stati respinti
dai militari governativi usando bombe con l'elicottero. Una vera battaglia e sempre nella tarda
serata, quando tutto mette pi paura e preoccupazione. Nonostante tutto, i ribelli sono riusciti
a portare via con la forza pi di duecento ragazzi. Li hanno legati a gruppetti di 6-7 per impedi -
re loro la fuga. Dentro il Sudan - con cui confiniamo - alcuni di questi poveretti sono venduti
come schiavi agli Arabi in cambio di armi e munizioni, altri sono invece istruiti alla guerriglia
dopo un lungo lavaggio de! cervello, per poi tornare qui in Uganda a disturbare la propria gen-
te! Purtroppo il Governo ha intercettato i ribelli vicino al confine e li ha mitragliati con l'elicotte-
ro: nei parapiglia molti di questi ragazzi - legati e quindi impossibilitati a fuggire - sono rimasti
uccisi; alcuni, pi fortunati, sono invece riusciti, anche se feriti, a scappare. Due camion hanno
provveduto a riportare alle loro famiglie i ragazzi uccisi. Quel giorno tutta Kalongo e i villaggi
vicini erano in lutto: sembrava la "strage degli innocenti". Non vi dico che cosa ho provato nel
vedere quei corpi avvolti in una coperta con il loro nome scritto su un pezzo di cerotto!
Attorno a noi la gente vive da allora nel terrore, pensando che quei malvagi possano ritornare
di giorno o di notte. n pi rimane il grave pericolo delle "mine-anticarro" che distruggono vei-
coli interi col loro carico umano e delle "mine anti-uomo" che dilaniano i corpi: alcuni di questi
feriti sono arrivati anche da noi con gli arti sfracellati da amputare. Durante l'anno, poi, mi sono
trovata parecchie volte al cimitero per la sepoltura di mamme morte di Aids e a stringermi vici -
no ai loro bambini in pianto. L'attivit ospedaliera continuata con lo stesso ritmo durante tutto
lo scorso anno. Anche la Scuola di Ostetricia continua a preparare ostetriche: attualmente ci
sono tre gruppi di studenti della scuola normale e un gruppo che frequenta il corso di Caposa-
la. Sono state ammesse all'esame statale 26 allieve. l risultato uscir in gennaio. Vi annuncia-
mo con gioia che lo scorso anno tutte le nostre 39 studenti hanno superato l'esame governati -
vo e si sono diplomate.
Nei primi mesi del 1996 verr in vacanza e questa volta per sar pi lunga del solito. Spero di
potervi rivedere e raccontare a voce tante cose. Nei frattempo potrete sempre comunicare con
Kalongo tramite P. Egidio Tocalli che ha preso il posto di P. Giuseppe. A nome di tutti i Missio-
nari, Suore, Medici, nfermieri, Studenti, Ammalati coi Poveri ed Orfani vi ringrazio di cuore per
le vostre preghiere e il vostro aiuto, sicuri che il Signore ricompenser ciascuno con larghe be-
nedizioni, il Dio "fatto Bambino" vi ricolmi dello Spirito del Natale che Pace, della grazia del
Natale che Speranza, del cuore del Natale che Amore. Vi assicuro che quando mi reco
presso la tomba di Padre Giuseppe vi ricordo, vi porto tutti con me. Con tanto affetto vi auguro
Buon Natale e Felice Anno Nuovo
SUOR CATERINA MARCHETTI
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RONAGO '95 - N. 6
Avvisi
7 GENNAIO
incanto dei doni deII'AIbero
Alle ore 15.30 presso il salone
dell'Oratorio incanto dei doni
dell'albero a favore della Scuola ma-
terna.
Vi aspettiamo tutti:
con un piccolo dono puoi aiutare
una grande iniziativa a servizio dei
piccoli e delle loro famiglie.
Non mancare!
Sono in vendita i biglietti della
LOTTERIA SOTTOSCRIZIONE
A PREMI
a favore deIIa ScuoIa Materna.
Confidiamo nella vostra collabo-
razione per arrivare alla vendita
di tutti i biglietti.
Le estrazioni
domenica 7 gennaio in Oratorio.
LA PRO LOCO
per natale invita tutti, dopo la S.
Messa di mezzanotte a un momento
di amicizia sul piazzale della Chiesa.
Verranno offerti VN BRUL' e PA-
NETTONE, con un sincero e cordia-
le augurio di buone feste!
JISI1A DEL PAPA:
5 maggio '9
Come gi accennato sul precedente nu-
mero del giornalino parrocchiale, la nostra
comunit parrocchiale parteciper dome-
nica 5 maggio alla S. Messa celebrata a
Como dal papa Giovanni Paolo .
La celebrazione della S. M essa avverr
nel pomeriggio della domenica. Si sta or-
ganizzando un pullman per quanti inten-
dono partecipare. Si ricorda che possibi-
le partecipare solo se muniti di apposito
'pass' che viene rilasciato dalla parroc-
chia stessa. Ecco perch indispensabile
quanto prima dare la propria prenota-
zione presso la Casa parrocchiale specifi-
cando se si desidera avere solo il 'pass' o
anche il posto in pullman. Specificheremo
sul foglietto domenicale le modalit di par-
tecipazione (orari, spese, ecc...)
LA JISI1A DEL JESCOJO
marzo 199
Abbiamo da poco appreso che nel prossi-
mo anno il nostro Vescovo mons. Maggio-
lini verr in visita pastoraIe nella nostra
Parrocchia. La data precisa non stata
ancora definita; si prevede comunque ver-
so la fine di marzo. La visita pastorale
sicuramente un momento forte per la vita
di una comunit che chiamata non solo
ad incontrarsi col proprio Pastore, ma so-
prattutto a mettersi in atteggiamento di ri-
flessione, verifica, preghiera, per valutare
meglio il cammino che si sta compiendo e
discernere le scelte pi evangeliche e op-
portune per essere veramente chiesa di
Cristo. Sul prossimo numero presentere-
mo in modo pi dettagliato questo impor-
tante momento di vita comunitaria.
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RONAGO '95 - N. 6
Spazi aperti
ABBIAMO PERSO LA BUSSOLA?
Dal rapporto CENSIS, unItalia disorientata
C' una frase di forte impatto emotivo che
ricavo dall'ultimo rapporto CENSS: "L'ta-
lia un corpo sano che procede scianca-
to". l corpo sano la societ civile, che
lavora, studia, produce, che potrebbe
marciare pi speditamente se non fosse
frenata dalla politica, o meglio dalla man-
canza della politica.
Negli ultimi tre anni, la fiducia dei cittadini
via via aumentata verso la Chiesa (dal 7
al 17%), la magistratura (dal 9 ai 14%),
mentre sensibilmente calata verso il
Parlamento e il Governo.
Anche in passato stata segnalata que-
sta frattura fra societ e politica, ma mai
come ora sembra che questa contrapposi-
zione sia addirittura un'estraneit dell'una
verso l'altra, che sarebbe troppo sbrigativo
interpretare come il riemergere del sem-
pre latente qualunquismo italiano.
C' dell'altro. Forse si sprecata l'occa-
sione, dopo il passaggio dal sistema pro-
porzionale a quello maggioritario, di dare
finalmente ai cittadini il potere di decidere,
perfezionando il sistema elettorale rimasto
a met del guado.
Questa incompiutezza ha avuto come ri-
sultato la formazione di due governi con !a
durata media di nove mesi ciascuno (tem-
pi da governi della prima Repubblica) e la
costituzione di due schieramenti (cen-
tro-destra e centro-sinistra) che si segna-
lano ogni giorno di pi per le loro rissosit
interne e la scarsa omogeneit dei pro-
grammi delle forze che li compongono,
ognuna delle quali con la necessit di
dare visibilit alle proprie proposte per raf-
forzare la propria identit.
Anche la malapianta di Tangentopoli,
dopo le vigorose spallate alle quali era
stata sottoposta, sembra qua e l rispun-
tare, ripresentando sulla scena vecchi vol-
ti e metodi purtroppo gi sperimentati.
Cos da tempo che "non si fa pi politi-
ca", se non nel salotti televisivi, dove si
spaccia per politica non la visione genera-
le dei problemi, il loro approfondimento, la
fatica delle decisioni, ma "l'apparizione ri-
dicolmente divistica" (come dice il sociolo-
go De Rita) di qualche onorevole che im-
bastisce polemiche personali e ci propina
monologhi degni di un telepredicatore
d'oltreoceano. Un esempio eclatante
stato il pasticciato e controverso decreto
sull'immigrazione, con il quale si pensa-
to di poter affrontare il drammatico e com-
plesso problema del rapporto tra nord e
sud del mondo riducendolo ad una que-
stione di ordine pubblico, con il contorno
di trovate come le pallottole di gomma ed
altre "amenit" di questo genere. Sembra
che il Paese abbia smarrito i punti di riferi-
mento, i valori pi veri sui quali ha costrui-
to la propria storia. Per ritrovarli serve
l'impegno di tutti e, come ha ricordato il re-
cente Convegno di Palermo, anche dei
cattolici, che, archiviata storicamente l'esi-
genza della loro unit politica, non devono
rassegnarsi al disimpegno e all'indifferen-
za, ma avere capacit di proposta ed es-
sere portatori di speranza in una societ
che non pu fare a meno di tutti gli uomini
di buona volont.
MAURIZIO
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RONAGO '95 - N. 6
Auguri!
Invito alla lettura:
pag. 1 Un Bambino nato per noi!
pag. 2 Per pregare e riflettere
pag. 3 Dall'Avvento ai Natale
pag. 4 Natale: fiaba o mistero?
pag. 5 La festa del Natale: appuntamenti,
pag. 6 "E venne ad abitare in mezzo a noi"
pag. 7 Diamo ai bambini un futuro di pace!
pag. 8 Un gesto per costruire pace
pag. 9 messaggio del Papa
pag. 12 Pellegrinaggio in Terra Santa
pag. 13 Mostri, robot e giochi satanici
pag. 15 Un Natale di sofferenza in Africa
pag. 16 Visita del Papa e del Vescovo
pag. 17 Abbiamo perso la bussola?
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