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Buon Natale!

. PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO


Per opera di Spirito Santo il Verbo
di Dio si e Iatto uomo, e nato dalla Vergi-
ne Maria: e Natale!
Vorrei che giunga in tutte le nostre
case questo annuncio, che e il segreto del-
la gioia di Natale: il Figlio di Dio si e Iatto
uomo, perche ogni uomo possa diventare
Iiglio di Dio!
Certo: non e questo un modo di
dire, non e utopia, sogno impossibile.
"Nulla e impossibile a Dio!" Lo stesso
Spirito che ha santiIicato il grembo di Ma-
ria e ha generato in lei il Figlio di Dio,
Gesu, questo stesso Spirito, rende possibi-
le oggi anche questo miracolo: che ogni
uomo e donna, avvolti e conquistati dalla
Sua presenza, diventino e siano Iigli di
Dio, portando impressa in loro l'immagine
del Creatore, resi capaci di realizzarsi a
immagine dell'uomo perIetto, il Signore
Gesu, Dio Iatto uomo perche l'uomo torni
a Dio.
E l'augurio per il prossimo Natale!
Il dono perIetto, prezioso, di incom-
parabile bellezza che dobbiamo chiedere,
desiderare, implorare e il dono dello Spiri-
to Santo, lo Spirito del Padre e del Figlio
che Ia nuove tutte le cose, che da la vita,
che solo puo Iar nascere ancora oggi, in
ciascuno di noi, la presenza viva di Gesu.
E lo Spirito che vediamo all'opera
in Maria: solo grazie a Lui la Vergine di-
venta Madre portando, quei Irutti che pos-
sono Iiorire solo dove il terreno umano e
stato Iecondato dal soIIio e dalla rugiada
dello Spirito.
E lo Spirito che desidero possa ope-
rare in ciascuno di noi in questo Natale,
cosi che Gesu rinasca nella nostra vita,
dentro le nostre case e nella nostra comu-
nita.
RONAGO '97 - N. 7 1
Buon Natale!
. PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO!
Prepariamoci al Natale allora non stordendoci con la vanita delle cose e
ubriacandoci di Iretta, di stress e di ansia. Prepariamoci trovando spazio per un
po' di silenzio, per una preghiera piu vera, sincera, trasIormante. Trovando tem-
po per ascoltare lo Spirito che parla attraverso la Parola proclamata nella Chie-
sa, attraverso la voce della nostra coscienza, attraverso i Iatti, le provocazioni e,
perche no?, anche attraverso le prove e le soIIerenze che segnano il vivere quo-
tidiano nostro e di tante altre persone che riconosciamo - grazie all'unico Spirito
- nostri Iratelli e sorelle. E poi la ConIessione, la Messa: non siano ridotte quasi
a una 'tassa' da pagare per il paradiso, non si riducano a un Irettoloso, ma vuoto
ripetersi di gesti ormai privi di signiIicato; diamo a questi momenti l'importanza
che si meritano, viviamoli con calma e partecipazione, quasi Iosse la prima vol-
ta... e scopriremo che proprio attraverso questi gesti passa a noi tutta la ricchez-
za, la Iorza, la novita dello Spirito che viene ad operare anche in noi le meravi-
glie di Dio.
Viviamo cosi il Natale: giorno dello Spirito!
Per opera sua Maria diventa Madre e da carne a Dio.
Per opera sua Cristo nasce a Betlemme.
Per opera sua la nostra vita possa di nuovo portare quei Irutti di giustizia e
di carita che il Signore attende da noi; per opera sua Gesu rinasca nei nostri
cuori, nelle nostre scelte, nei nostri comportamenti e la Sua presenza Iaccia ri-
Iiorire tra noi la novita.
Cosi sia Natale. Auguri!
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 7 2
Per pregare la vita
PregbIera deIIa IamIgIIa
davantI aI presepe.
Ti benediciamo, o Padre, perche
hai voluto che il tuo Figlio Iatto uomo
appartenesse a una Iamiglia umana e,
crescendo nell'ambiente Iamiliare ne
sperimentasse le prove quotidiane, ma
ne gustasse anche le gioie.
Ti preghiamo, o Padre, per questa
Iamiglia qui riunita: proteggila e custo-
discila sempre perche conIortata dal so-
stegno del tuo Santo Spirito gusti la Ieli-
cita della concordia e della pace, e tra-
sIormala in piccola chiesa domestica,
testimone nel mondo del tuo amore.
Amen.
Ci che pi manca a questo tempo, a
questa civilt, lo spirito di preghie-
ra... ci che pi ci manca proprio il
rapporto col mistero, l'apertura
sull'infinito di Dio, per cui l'uomo
cos solo, e insufficiente e minaccia-
to... Pregare, non per ottenere la sa-
lute, per avere successo nella vita;
non preghiera per vincere o perdere,
per vivere e sopravvivere, ma pre-
ghiera per attraversare tutte le cose
con altro spirito, cio con lo stesso
spirito d Dio; preghiera per ottenere
questo Spirito e comunicarlo a tutte le
creature: appunto, perch si compia il
suo disegno, perch venga il suo re-
gno, perch si realizzi nell'avvenire
del mondo il futuro di Dio.
DAVD MARA TUROLDO
PREGARE
FORSE
IL DISCORSO
PIU URGENTE
PregbIera per Ia IIne deII'anno.
Voglio cominciare il nuovo anno
col dirti grazie o Signore.
Grazie per i 365 giorni che sono trascor-
si.
Grazie per il modo come sono trascorsi,
sia nella gioia che nel dolore.
Voglio anche chiederti perdono:
non sempre ho seguito le strade che mi
indicavi per arrivare a Te, non sono riu-
scito
a riempire di Te i 365 giorni dell'anno
che
muore, non ti ho amato abbastanza nel
prossimo, non ho gettato un ponte per
raggiungere il mio Iratello sull'altra riva
che pensava diversamente da me, per
stringergli amichevolmente la mano e
dirgli la mia simpatia nel suo dolore e
nella sua solitudine.
Aiutami oggi, o Signore,
e ogni giorno dell'anno nuovo che viene
ad ascoltare la tua voce,
a seguire, da vicino, i tuoi passi,
a Iidarmi di Te che sei Amore inIinito
e ami indistintamente tutti i tuoi Iigli.
Te lo chiedo, Signore,
per il tuo Figlio Gesu
Iatto Bambino Ira noi.
Amen.
RONAGO '97 - N. 7 3
Appuntamenti comunitari
INSIEME, VERSO UN NUOVO ANNO
` La notte di Natale, 24 dicembre:
alle ore 23.15:
Veglia "...in attesa del Dio
Bambino"; ore 24.00: S. Messa.
` Mercoled 31 dicembre:
alle ore 18.00: S. Messa di ringrazia-
mento. Ricordiamo nella preghiera
tutti i battezzati, cresimati, sposati e
deIunti dell'anno.
` Primo gennaio.
Giornata Mondiale della Pace: alle
ore 17.30 Preghiera per la Pace con
spunti di riIlessione sul Messaggio
del Papa.
` Venerd 2 gennaio.
Iesta del compatrono S. Defendente
e la tradizionale oIIerta del Focatico
da parte delle Iamiglie.
S. Messa alle ore 10.00
` Domenica 4 gennaio.
Concludiamo l'iniziativa della Cari-
tas per l'Avvento e il Natale di Irater-
nita a Iavore dei terremotati di Capo-
dacqua.
Durante le S. Messa ognuno potra
consegnare la busta con il proprio
contributo a Iavore del gemellaggio
con la Diocesi di Foligno.
Alla Messa delle ore 10.00 i ragazzi
consegnano il loro salvadanaio.
` Marted 6 gennaio.
Festa dell'EpiIania e Giornata della
S. InIanzia (giornata missionaria dei
ragazzi):
alle ore 14.30 in chiesa, preghiera
per i ragazzi di tutto il mondo e be-
nedizione dei bambini.
Segue nel salone dell'Oratorio, alle
ore 15.00, l'incanto dei Doni
dell'Albero e l'estrazione dei biglietti
della lotteria a Iavore della nostra
Scuola Materna.
* Riprendera, dopo l'undici gennaio
la visita alle famiglie nei giorni di
martedi, mercoledi e venerdi.
Ogni Iamiglia ricevera prima l'avviso
con il giorno e l'ora dell'incontro. Si
e conclusa Iinora la visita alle Iami-
glie della zona della val Mulini. Si
continuera con la visita alle Iamiglie
della via Dussel.
RONAGO '97 - N. 7 1
Riflessioni libere...
IL "CLIMA" DEL NATALE
Non c'era, una volta, la TV. E il
Natale arrivava dolce e puntuale, segna-
to da una tiepida attesa. Adesso, sembra
che basti un panettone a Ferragosto per
entrare nel "clima".
Ma che "clima" e? Quello che in
Iondo ci meritiamo perche siamo noi a
volerlo, o e un "clima" imposto a cui
non abbiamo il coraggio di ribellarci?
Vogliamo veramente che il nostro
Natale sia un'inIarcitura di canditi, di
spumante, di regali, di superIluo e di
vuoto oppure, nel proIondo del nostro
cuore, desideriamo ancora il suo canto
d'amore, la sua semplicita, il suo mes-
saggio di pace e di Iraternita?
Credo sinceramente che nella
maggioranza di noi prevalga quest'ulti-
mo desiderio, anche perche da svariati
"segnali" si nota che sentiamo Iorte il
bisogno di spiritualita, che cerchiamo di
riaIIerrare quei valori che per troppo
tempo abbiamo accantonato o miscono-
sciuto.
Abbiamo sete di serenita e di giu-
stizia, sete di quel Dio che e venuto ad
abitare in mezzo a noi, ma troppo spes-
so ci accontentiamo dei surrogati che il
mercato ci propone, a Natale e nel resto
dell'anno.
Alcuni di questi segnali possono
essere anche positivi, perche comunque
denotano un risveglio, una tendenza,
che potrebbe anche tramutarsi in qual-
cosa di piu, una ricerca di Qualcuno che
potrebbe anche scuotere i Ialsi dei creati
dal nostro egoismo.
Sto parlando del successo regi-
strato recentemente da una serie di tra-
smissioni incentrate su Iigure di sacer-
doti "televisivi". Ben vengano simili
storie della Iiction nostrana se servono
almeno a Iarci riIlettere sulla quotidiana
eroicita dei nostri parroci.
Ben venga la biograIia di Don Lorenzo
Milani, se serve almeno a Iarci capire in
quale meraviglioso campo Dio ha chia-
mato a lavorare i genitori, i docenti, gli
educatori. Ben venga l'esempio televisi-
vo di medici impegnati negli ospedali,
con spirito di umanita e di abnegazione,
se serve a Iarci vedere che anche in
mezzo a noi ci sono dottori, inIermieri e
volontari che si prodigano senza posa
per alleviare soIIerenze Iisiche e morali.
Ben vengano gli "stagionati" Iilm
sulle apparizioni di Fatima e di Lourdes
se servono a Iarci almeno intuire la no-
stra cecita davanti ai disegni di Dio.
RONAGO '97 - N. 7 7
Riflessioni libere...
IL "CLIMA" DEL NATALE
Un Dio che il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti non si stancano di annunciarci ma
che noi, all'alba del terzo millennio, riusciamo a "intravedere" magari solo attraverso
altri canali. Tanto da aspettare che sia la TV (espertissima in sondaggi psico-economi-
ci) a cogliere i nostri umori, a pungolare i nostri sentimenti piu belli. E gia qualcosa,
ma non e certamente il massimo. Una volta spento il telecomando, che cosa rimane?
La voglia di impegnarsi in prima persona o quella di vivere da spettatori, pur entusia-
sti, storie e vicende che non riusciamo a Iare nostre?
Oppure colmiamo la nostra sete di Dio scavalcando addirittura le sorgenti della
nostra Iede e aIIidandoci a strane sette pseudo-spirituali che nulla hanno a che vedere
con la nascita di Gesu ma che, al contrario, esaltano la nascita del nostro "io" amman-
tato di liberta, potenza e indipendenza ma in realta schiavo di IilosoIie e scelte che
non sono sue?
Gesu nasce ancora, per ciascuno di noi.
Vogliamo accoglierlo nella nostra casa o in un supermercato?
Vogliamo unirci ai pastori o preIeriamo non guardarlo in Iaccia?
Vogliamo veder passare la stella attaccati ad uno skiliIt?
Vogliamo portargli i nostri doni o preIeriamo restare alla corte di Erode?
Se il Natale e ancora capace di interrogarci, tocca a noi rispondere.
ANNA B.
IL NEWAGE
LA DOLCE SIRENA DELL'ACQUARIO
"New Age", (Nuova era), un fenomeno culturale di tendenza, cio un fenomeno
inerente alla diffusione e alla affermazione di idee, principi e stili di vita, che influenza-
no il modo d pensare e di vivere di diverse persone, per non in modo omogeneo, ma
frammentario. nfatti, non tutti coloro che condividono tali idee e principi poi li accettano
integralmente, ma introducono elementi diversi e modifiche a volta radicali.
gruppi e i movimenti o che in qualche modo si pu dire facciano capo al New Age,
non dipendono l'uno dall'altro, per si riconoscono in una precisa idea comune intesa
come cambiamento di vita che dovrebbe avvenire con il presunto imminente avvento
dell'Era astrologica dell'acquario.
Questa era dovrebbe sostituire quella che nell'ambiente New Age viene considerata la
bimillenaria era dei pesci, caratterizzata dal cristianesimo, che avrebbe lasciato una
pesante eredit alla subentrante nuova era: errata concezione dei valori, crisi nei rap-
porti sociali, degrado ambientale, e cos via. Questa nuova era invece dovrebbe porta-
re un cambiamento radicale che influenzer e sconvolger tutti i campi dell'agire uma-
no.
New Age evidenzia una religiosit frutto di un moderno sincretismo e relativismo
gnostico, che si oppone alla visione trascendente e personale di Dio e all'antropologia
cristiana. n pratica il NewAge vanifica il Cristianesimo.
Anche nei nostri paesi questo fenomeno si va diffondendo, sovente passando sotto il
nome di "Tecniche di autoguarigione e di risveglio spirituale".
Sui prossimi numeri del giornalino torneremo con informazioni pi dettagliate.
RONAGO '97 - N. 7
Caritas
IL GEMELLAGGIO CON CAPODACQUA
L'INIZIATIVA DELL'AVVENTO-NATALE DI FRATERNIT
Riportiamo la testimonianza di un rappresentante della Caritas ritornato dalle zone
del terremoto; l'occasione per conoscere meglio come continua il gemellaggio
che la nostra Parrocchia, insieme all'intera Diocesi di Como, sta sostenendo, in par-
ticolare con l'iniziativa dell'Avvento-Natale di Fraternit, che avr la sua conclusione
Domenica 4 gennaio, attraverso la consegna dei diversi contributi di solidariet.
Sono stato nei giorni scorsi insieme a don Battista Galli, responsabile della Ca-
ritas Diocesana, a Capodacqua, un piccolo paese nella valle che da Foligno sale a
ColleIiorito aIIidato dalla Caritas della Diocesi di Foligno in gemellaggio alla Caritas
della nostra Diocesi.
Colpito duramente dalle prime scosse del 26 e 27 settembre, e un piccolo cen-
tro situato in una conca dominata da una torre trecentesca dei Conti di Foligno cir-
condata da diversi colli, che si elevano dai 700 agli 800 metri e sui quali sorgono 5 o
6 piccolissime Irazioni con un totale di circa 100 abitanti.
Il nucleo centrale del paese aveva invece 320 abitanti e la casa di riposo che
accoglieva anziani di tutto il circondario ospitava, prima del terremoto, 80 persone,
delle quali ben 60 non erano piu autosuIIicienti.
Poi la dirompente Iorza del terremoto ha reso inabitabili tutte le abitazioni
meno una decina. Inagibili la Chiesa parrocchiale, la scuola materna ed elementare e
la struttura della casa di Riposo. Danni notevoli alle abitazioni agricole delle Irazioni
distanti dal paese anche 5 o 6 Km., con i contadini tenacemente attaccati alla loro ter-
ra ed un'agricoltura di montagna producente cereali ed olive per la Iamiglia e per gli
animali da allevamento.
Il terremoto ha sconquassato tutto, non ci sono stati morti, ma i danni sono in-
gentissimi ed il continuo perdurare delle scosse sismiche, ha creato un'atmosIera di
insicurezza, di precarieta, che quasi assapori parlando con la gente.
Oltre alle scosse e stata Iinora la pioggia che ha reso ancora piu dura la vita dei
terremotati. TrasIeriti gli ospiti della Casa anziani a Foligno, i bambini delle scuole
materna ed elementare hanno iniziato a Irequentare in un paese piu a valle.
Per 63 Iamiglie dopo due mesi sotto le tende od in roulotte, si e riusciti ad im-
piantare un campo di preIabbricati, a un paio di chilometri a valle dal paese, con ade-
guati servizi per rendere meno disagevole l'attesa della ricostruzione.
Alcune Iamiglie hanno preIerito rimanere nelle roulotte per essere piu vicine
alle loro vecchie abitazioni, dove hanno ancora il pollaio e l'orto.
Per Iortuna proprio nel centro del paese esisteva un centro sociale e sportivo
con campo di calcio, di pallacanestro, tennis, bocce ed una struttura multiuso che ha
resistito e che e stata Iinora il quartier generale di tutti i terremotati e volontari. Con-
Iinante con il centro sportivo e stato scelto un terreno che si sta attrezzando e dove
sorgera una struttura preIabbricata Iinanziata totalmente dalla nostra Caritas
RONAGO '97 - N. 7 7
Caritas
L'INIZIATIVA DELL'AVVENTO-NATALE DI FRATERNIT
diocesana di Como e gia commissionata alla Ditta Zecca di Cosio Valtellino,
che ha a Teramo uno stabilimento per preIabbricati. La struttura sara di 200 mq.
e servira come chiesa e luogo di riunione per tutte le iniziative della comunita.
E sorto per questo un comitato che ha voluto Iortemente scegliere questo terre-
no nel cuore del paese come primo segno della rinascita e della ricostruzione,
che, terminate le scosse, richiedera centinaia di miliardi.
In questo contesto la nostra Caritas di Como con il suo gruppetto di vo-
lontari e un po' il punto di riIerimento insieme ad alcuni laici della Parrocchia
con a capo il medico locale, responsabile di tutta l'organizzazione dell'emergen-
za. Il parroco don Marcello tra l'altro non abita in paese, ma a Spello e quindi
non e sempre presente sul posto. Anche le squadre della protezione Civile e gli
Alpini, realizzato il campo dei preIabbricati, hanno cominciato a lasciare il pae-
se, mentre l'impegno della nostra Caritas Diocesana si protrarra Iino alla Iine
del 1998.
Farsi prossimo vuol dire condividere ed e quello che i nostri volontari, molto
apprezzati e stimati, stanno Iacendo, nell'incertezza e nel disagio del momento pre-
sente, ma anche nella Iiduciosa speranza di una ricostruzione, che sara diIIicile,
ma che tutta la gente vorrebbe incominciare gia domani. Per questo pregano che
cessino le scosse sismiche, che inizino i controlli alle strutture e soprattutto, si au-
gurano che la cosiddetta burocrazia si umanizzi per Iacilitare la ricostruzione del
loro paese. Sono Iratelli, anzi gemelli della nostra comunita diocesana e parroc-
chiale, quindi anche nostri, che ci chiedono di condividere le loro speranze e pre-
gare perche si realizzino il piu presto possibile.
G.M.
RONAGO '97 - N. 7 8
La pagina del G.A.M.
AUGURI DALL'AFRICA
LA LETTERA DI P. EGIDIO DA KALONGO
Kalongo Hospital, 19-11-97
Cari Amici, e ormai vicino il Natale
e per questo desidero inviarvi in tempo i
miei piu aIIettuosi auguri, assieme a tutta
la mia grande Iamiglia di Kalongo: Padri,
Suore, Medici e InIermiere, con tutti gli
ammalati, specie i bambini con le loro
mamme.
Oggi mi sono Iermato un momento
nel reparto di Maternita, proprio per trarre
ispirazione a questa mia lettera natalizia.
Ho osservato con commozione i bimbi da
poco partoriti e le loro mamme tanto tenere
verso di loro, sia mentre li allattano, o li
vestono o li ungono con olio portato dal
villaggio per loro. Ho immaginato la Ma-
donna piena di tenerezza indicibile per il
suo bimbo Gesu, nato proprio da lei, ma
concepito per virtu dello Spirito Santo, e
deposto nella mangiatoia, Iatta per gli ani-
mali... perche per loro non ci Iu posto
all'albergo di Betlemme.
Natale e un mistero di Pace e Gioia,
ma anche di RiIiuto e chiusura nel proprio
egoismo.
Gli Angeli continuano a ripeterlo il
loro stupendo ritornello: Gloria a Dio in ci-
clo e Pace in terra per coloro che Dio
ama...
Cari Amici la vita non e Iacile, ne
per voi in Italia coi vostri grandi problemi
di ogni giorno, e neanche qui in questa sa-
vana, vicino al Sudan, da dove sbucano
all'improvviso bande armate di assassini
che insanguinano il paese, seminano terro-
re e dolori inIiniti e poi spariscono trasci-
nando con loro ragazzi e ragazze - legati a
gruppi - esattamente come gli schiavi del
secolo scorso che mons, Daniele Comboni
incontrava, sgomento, nei suoi viaggi in
Sudan.
Davvero ogni giorno gli Erodi di
turno continuano a sgozzare bambini inno-
centi per salvare il loro assurdo potere e i
loro Ialsi idoli. Maria e Giuseppe hanno
conosciuto la paura dei potenti, quando
sono dovuti Iuggire di notte e in Iretta da
Betlemme verso l'Egitto, per assaporare le
erbe amare dell'esilio. In questo essi, con
Gesu, sono vicini ai milioni di riIugiati
che aIIollano i vari campi proIughi di mez-
zo mondo e dell 'AIrica in particolare.
II grano buono e la zizzania - ci in-
segna Gesu - crescono assieme. Ma sap-
piamo di certo che Gesu, vincitore del ma-
ligno e della morte, un giorno annullera il
regno del male, instaurando cieli nuovi e
terra nuova.
Anche questo 1997 e stato prodigo
di gioie e tanti dolori qui a Kalongo. Conti-
nuare quest'opera di amore iniziata e svi-
luppata dal nostro carissimo P. Giuseppe
Ambrosoli, che continua a sorridere a noi
tutti (e a voi) dalla sua tomba, e impensabi-
le senza l'aiuto di Dio e l'amore di tante
persone che ci sostengono con le preghiere
e le oIIerte.
Cari Amici, siete anche voi parte di
questa Provvidenza Divina che ci accompa-
gna, conIorta e stimola ad andare avanti
con ottimismo. Dio si e Iatto bambino
come noi, per sempre! Gesu vive nascosto
in ogni persona che soIIre ed ha bisogno
del nostro amore.
A voi tutti cari amici di Ronago, con
don Sergio e le vostre Famiglie, inviamo i
nostri piu cari auguri di un SANTO E FE-
LICE NATALE. Grazie per il vostro aIIetto
e sostegno.
Con aIIetto, P. Egidio Tocalli.
RONAGO '97 - N. 7 v
La pagina del G.A.M.
GLI AUGURI DI SUOR AMELIA
Novembre 97
Carissimi, ieri ho ricevuto gli ultimi due numeri di Ronago '97.
Inutile dirvi come abbia gioito nel leggere le notizie della mia comunita di origine!
L'articolo sul signiIicato del G.A.M. l'ho gustato moltissimo: si vede che siete pieni di
Spirito Santo!!! io mi permetto di aggiungere un altro signiIicato: G.A.M. e Gustare
Amore e Missione!
Inoltre sento di esservi unitissima in tutto il vostro programma pastorale di
questo nuovo anno. Vi sento impegnatissimi! Vi assicuro uno speciale ricordo nella
mia povera preghiera.
A tutti i Gamiti i miei piu cari e riconoscenti auguri di buon Avvento!
Buonissimo Natale e Ielicissimo 1998!
Che il Signore della vita doni a ciascuno di rimanere e vivere Lui per essere
suoi gioiosi testimoni in questo mondo pieno di problemi e violenze, luogo pero dove
Lui si e rivelato e continuera a rivelarsi con tanto Amore nonostante noi, perche e Lui
il Creatore e Papa di tutto e tutti e Lui non si smentisce mai: e Iedele, ama, ricrea!
In questa certezza, gustiamo la nostra vita e preghiamolo perche tutte le perso-
ne lo accolgano e intendano questo suo grande amore.
A tutti il mio ricordo con tanti cari saluti e ringraziamenti per cio che siete e
Iate; vi continuo a chiedere tante preghiere per me, per le Missioni e per tutta la no-
stra gente.
aII .ma Suor Amelia
RONAGO '97 - N. 7 10
La pagina del G.A.M.
UNA NUOVAADOZIONE
Abbiamo ricevuto, in ottobre, la lettera qui sotto riportata, da parte della Pontificia
Opera Missionaria di S. Pietro Apostolo, che comunica alla nostra comunit due
belle notizie: l'ordinazione sacerdotale di Henry Prem, il seminarista da noi 'adotta-
to' nel suo cammino di preparazione al sacerdozio e l'inizio di una nuova adozione
a sostegno di un altro seminarista.
Con gioia comunico che HENRY PREM del Seminario di Bangalore e
stato ordinato sacerdote il 22 aprile 1997. Solo ora il Rettore dei seminario ci ha
comunicato la notizia. Questo avvenimento certamente ci conIorta e ci riempie
di speranza. Il bene che verra Iatto e diIIuso dal giovane sacerdote sara merito
anche di chi lo ha sostenuto nel cammino verso il sacerdozio.
Sono certo che la preghiera che ci ha sostenuto e l'amicizia iniziata, conti-
nueranno a tenerci uniti. Il nuovo certiIicato di adozione, con il quale Le aIIi-
diamo PATRICIO BAUTISTA del seminario di Calapan (Filippine) dove Ire-
quenta la FilosoIia, vuol essere un segno di questa comunione...
Ritengo di Iare cosa gradita comunicando che il 1 ed il 15 di ogni mese
viene celebrata una S. Messa a beneIicio di tutti i sostenitori dell'Opera di San
Pietro Apostolo, vivi e deIunti. Grazie per quanto ha Iatto in Iavore della chiesa
missionaria. Assicuro la mia preghiera.
Il Segretario Na:ionale
DR. TOMMASO GALIZIA
RONAGO '97 - N. 7 11
Testimoni
DON ZENO DI NOMADELFIA
CI CHE I GIOVANI ATTENDONO
"Nomadelfia" un nome che deriva dal gre-
co e significa: "Legge della fraternit". un
popolo di volontari cattolici che vivono insie-
me con lo scopo di costruire una nuova ci-
vilt fondata sul Vangelo. Non n un istitu-
to, n una citt dei ragazzi, anche se lungo
il suo cammino raccoglie le vittime
dell'abbandono, in modo particolare i minori.
E
1
stata fondata da don Zeno Saltini (1900-
1981) che a 20 anni decide di cambiare ci-
vilt cominciando da se stesso e nei 1931,
diventando sacerdote, si fa padre di un gio-
vane che esce dal carcere. Da allora quasi
5000 figli sono stati accolti nelle famiglie di
Nomadelfia. Oggi una popolazione di 320
persone, 50 famiglie che abitano su un terri-
torio di 4 Kmq in Toscana vicino a Grosseto.
Le famiglie non vivono isolate, ma unite in
"gruppi familiari", composti da 4 o 5 fami-
glie. n Nomadelfia non circola denaro, non
esiste propriet privata, tutti i beni sono in
comune secondo le parole di Ges: "Padre,
tutto quello che mio tuo, tutto quello che
tuo mio, cos siano essi..." Nomadelfia
una proposta: invita i cristiani a vivere con-
cretamente il Vangelo.
Da un discorso di Don Zeno del 22 maggio 1965
Ho avuto modo di scambiare alcune idee con quei
giovani che sono venuti oggi a visitare NomadelIia.
Uno di loro ha detto: "Il nostro e un problema di ap-
proIondimento del signiIicato della vita".
Le nostre generazioni stanno accorgendosi che hanno
sbagliato quasi tutto. Ai giovani abbiamo poco da in-
segnare. Se seguono la strada che hanno Iatto seguire
a noi, sbagliano, perche il mondo e Iondato sugli erro-
ri, e questi errori portano alle guerre, ai disastri: i Ira-
telli alla Iame, alla miseria, alla delinquenza. Quindi
e una societa sbagliata. Grande bonta e grande sa-
pienza per l'uomo e quando sa dire "Ho sbagliato".
Noi NomadelIi abbiamo cambiato rotta: l'amore e di-
ventato una legge e con l'amore si risolvono i proble-
mi.
La grande incoscienza degli adulti e che lanciano i
giovani a scavalcarsi nelle posizioni, nel lavoro. Tut-
ta questa concorrenza che Ia l'uno all'altro e una lotta
dell'uomo lupo all'uomo, I giovani vengono ubriacati
da questo avvenire. Dove vanno a Iinire tutte queste
illusioni?
"E un problema di approIondimento del signiIicato
della vita". Con questa Irase quel giovane ha voluto
dire che siamo alla superIicie e ancora non conoscia-
mo la vita. Io penso che sulle ginocchia della mam-
ma comincia il delitto sociale. E dire che io Iaccio di
tutto perche i bambini abbiano una mamma! Ma se la
mamma li educa egoisticamente, quando sono adulti
non amano la societa, sono degli egoisti, pensano
solo alla propria vita. PerIino in certe preghiere c'e
una cosa che non mi e mai andata a genio: "... per me
e tutti i miei cari". E gli altri? A meno che non siano
"i tuoi cari" anche gli indiani che muoiono di Iame.
Sono "cari" quei cinque o sei attorno... ma e tutto un
mondo che devi amare! "Fatti una posizione", non e
giusto dire questo. Bisogna dire: "Costruite un mon-
do piu buono". E state sempre insieme, non dividete-
vi, amatevi. Ma che la gioventu venga educata al ma-
cello, questo e un bel reato sociale, politico e religio-
so. Bisogna cambiare la societa, la gente, l'idea.
Cambiare modo di vivere. La corruzione, l'immorali-
ta... sapete cosa succede? Nasce l'amoralita, non c'e
piu la morale, resta l'istinto. Noi possiamo dire di no
e andare contro l'istinto, sicche per noi il vivere esige
la conoscenza, l'idea, la luce. Si insegnano cose che
non sono giuste... "E tutto un mondo - diceva Pio XII
- da riIare dalle Iondamenta, che e in pericolo di an-
dare alla deriva, ed e urgente, come tutti invocano,
un cambiamento di rotta". Questo lo dovete piantare
nel cuore. E come Ia ad approIondire il signiIicato
della vita con uno stordimento come c'e adesso? Gli
adulti hanno la responsabilita di rivedere se stessi, e
di cominciare a Iavorire i giovani a cambiare rotta.
Bisogna vedere i beni della terra, i miliardi preziosis-
simi che potrebbero servire a sIamare il mondo, ve-
dere che non sono capaci di portare una tazza di latte
a un bambino che sta per morire di Iame... pero le
bombe arrivano! Ci sono delle bombe che costano
come un paese, con tutti quei tecnici che ci lavorano.
Perche? L'egoismo, il benessere di pochi, l'ingiusti-
zia, la corruzione. E la gioventu ancora cammina per
quella strada. Quando salteranno Iuori dei giovani
capaci di deviare la corrente che porta l'umanita alla
deriva? Dovete ascoltare questa voce. Se la disprez-
zate piangerete e Iorse avrete delle gravi conseguen-
ze, perche Dio vi chiama alla missione di proporre
con la vita il cambiamento.
RONAGO '97 - N. 7 12
Mese della Pace
~DALLA
GIUSTIZIA
DI CIASCUNO,
NASCE
LA PACE
PER TUTTI
Il tema del Messaggio del Papa per
la Giornata Mondiale della Pace del 1998
richiama e sollecita la responsabilita per-
sonale e di ogni uomo e donna nella co-
struzione di una convivenza umana se-
condo giustizia quale condizione indi-
spensabile della pace di tutti.
Accanto alla giustizia da pretende-
re dagli altri, c'e una giustizia da oIIrire
agli altri; accanto all'esercizio del diritto
alla giustizia, ci deve essere l'esercizio
del dovere della giustizia.
La giustizia risulta poi premessa
inseparabile dalla pace: dove manca
l'una, manca anche l'altra; dove e presen-
te l'una, sara presente anche l'altra.
Quest'anno poi il 50 anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti
umani oIIre l'occasione per approIondire
il rapporto tra giustizia e diritti umani, su
cui si e soIIermata l'Enciclica "Pacem in
terris" di Giovanni XXIII. Ci sono, inIat-
ti, dei 'beni' che competono alla persona
in quanto tale e che, percio, devono esse-
re riconosciuti per giustizia. Si tratta di
tutti quei beni che costituiscono e salva-
guardano la dignita della persona umana
e che la coscienza dell'umanita ha via via
riconosciuto come diritti Iondamentali e
universali dell'uomo. Tra questi diritti,
troviamo opportunamente codiIicati an-
che quelli sociali e economici.
In questa prospettiva l'azione per la
giustizia diventa un grandioso impegno
per garantire lo sviluppo e per consentire
a tutti la partecipazione equa ai suoi be-
neIici.
In queste pagine offriamo due
contributi: vogliono essere un aiuto per
verificare se ci rapportiamo in modo
giusto verso le persone, in particolare
verso i minori e gli stranieri.
RONAGO '97 - N. 7 13
Mese della Pace
Bambini come merce
l sistema di potere e violento verso
i bambini, tratta i Iigli dei ricchi
come tratta il denaro, quelli dei
poveri come riIiuti, e quanto ai
bambini del ceto medio, li tiene le-
gati a un televisore. Questa descrizione, assai cru-
da ma purtroppo realistica, e di Eduardo Galeano,
uno scrittore uruguaiano Iortemente impegnato nel-
la denuncia delle violazioni dei diritti umani nei Sud
del mondo, che le cosiddette politiche neo liberi-
ste comportano. O, meglio, che accentuano, perche
le poverta, la mancanza di diritti e di democrazia,
sono una realta antica in molti paesi, in particolare
dell'America Latina, dell'Asia e dell'AIrica. Cam-
biano le Iorme, le intensita, le cause primarie, ma-
gari i luoghi, ma, vecchie o nuove che siano, le po-
verta materiali e spirituali, economiche e culturali,
provocano soIIerenza e umiliazione,
malattia e morte, per centinaia e centi-
naia di milioni di persone. E una realta
di ingiustizia che una parte del mondo
produce e tollera nei conIronti di
un'altra parte assai piu vasta.
I
Di Ironte ad essa, molto spesso
l'indiIIerenza diventa complicita. Un
concetto che Giovanni Paolo II ha detto
con Iorza e chiarezza nell'incontro con i giovani a
Parigi: le poverta non possono essere considerate un
Iatto naturale, nessuna societa puo accettare lo scan-
dalo della miseria, l'uomo e la sua dignita vengono
prima dell'economia e del mercato.
Gli osservatori internazionale, le associazio-
ne umanitarie, le chiese o gli organismi dell'Onu,
denunciano e aggiornano costantemente la tragica
IotograIia di questa vera e propria guerra condot-
ta contro i poveri; e si tratta di una persecuzione an-
cor piu cinica e intollerabile perche vede proprio nei
bambini Se vittime piu Iacili.
Finalmente ci stiamo accorgendo di quanto
avviene in Algeria, delle quotidiane stragi contro
donne e bambini, con ritardi e tiepidezze ancor
maggiori di quelle avute a suo tempo per l'ex Jugo-
slavia. Ma lo stesso avviene in AIghanistan. O in
Uganda, dove diecimila bambini sono stati torturati
o uccisi negli ultimi tre anni, spesso da altri bambini
costretti dagli adulti ad arruolarsi e combattere. O
nella Corea del Nord e nella Sierra Leone, dove la
Iame miete vittime in primo luogo tra la popolazio-
ne inIantile. O in Colombia, dove i gruppi parapoli-
zieschi uccidono sei ragazzi ogni giorno; lo stesso
destino tocca giornalmente a quattro meninos de rua
in Brasile. O in Myanmar, Sri Lanka, Buthan, Timor
Est: paesi che non sappiamo neppure dove siano,
ma che vedono tutti i giorni migliaia di persone per-
seguitate, arrestate, torturate, uccise. Persone, cioe
uomini, donne e, in particolare, bambini: nomi e
volti, non solo numeri!
Ma i numeri sono terriIicanti. Degli otto mi-
lioni di decessi inIantili che avvengono ogni anno
nel mondo, cinque milioni sono neonatali e per il 98
per cento riguardano i paesi cosiddetti in via di svi-
luppo e in larghissima parte dipendono dalla man-
canza di condizioni igieniche e di assistenza sanita-
ria, dalle carenze idriche e dalla malnutrizione.
In una parola: dalla poverta e dall'ingiustizia.
E poi ci sono le Iorme piu sottili,
ancor piu invisibili pur se vicine a noi, in
Europa come negli Usa. E in Italia, dove
230 mila bambini lavorano, una meta dei
quali dopo l'orario scolastico e un'altra
meta disertando del tutto le aule della
scuola dell'obbligo; o dove, un milione di
bambini, vive in poverta.
Cresce e cambia la realta dei ragaz-
zi cosiddetti a rischio: non sono piu solo quelli
cresciuti in Iamiglie emarginate o in contesti degra-
dati, ma sono anche il prodotto di ambienti disedu-
cativi, di Iamiglie magari economicamente agiate
ma prive di adeguati strumenti culturali e di soste-
gni educativi esterni. Spesso sono questi i Iigli
trattati come il denaro, vittime di un consumismo
che lascia il vuoto dentro, e quelli legati al televi-
sore, vittime della mancanza di comunicazione, in-
nanzitutto con i genitori. Secondo alcune ricerche,
l'85 per cento di loro passa quasi tutto il tempo libe-
ro davanti al televisore. La cronaca piu volte ci ha
raccontato casi di ragazzi che hanno inventato vio-
lenze o rapimenti o hanno tentato il suicidio, talvol-
ta riuscendovi, solo per richiamare l'attenzione su di
se, per stabilire una comunicazione in Iamiglia o
con i coetanei. Ragazzi soli, privi di ascolto. Anche
questa e una poverta: di relazione, di senso, di op-
portunita educative, di Iiducia nel mondo adulto e
nel Iuturo, che chiede attenzione e rispetto, quanto
l'altra, nei Sud del mondo e in quelli delle nostre pe-
riIerie.
d. CIOTTI
RONAGO '97 - N. 7 11
Mese della Pace
SONO ARRIVATI GLI EXTRATERRESTRI !
"Speravo di trovare una valigia pie-
na di soldi", dice Mohammed. E egiziano,
ha 42 anni ed e in Italia dal 1980. La "vali-
gia piena di soldi" non l'ha trovata, cosi si
e messo a testa bassa a lavorare come lava-
piatti per 12 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Adesso spazza e lava le scale per conto di
un'impresa di pulizie. Ha comprato casa, si
e sposato con una guatemalteca e desidera
solo vivere tranquillo e in salute. Valige di
soldi sa che non ne trovera mai, ma e Iiero
di se e della sua Iatica.
Diverso e il destino di Omar, un ma-
rocchino con i ricci neri Iitti Iitti. "Io non
sono un extracomunitario, sono un extra-
terrestre", conIessa. Lui vive ai margini,
clandestino per sempre, e non importa se
avra o meno il permesso di soggiorno. E
questa l'eredita che gli ha regalato l'Occi-
dente. Come un diritto a chiamarsi Iuori da
tutto, senza legge ne cittadinanza. Insom-
ma uno di quelli che la polizia Ierma per la
strada ogni volta che vede e magari poi
picchia (gli e gia successo a Firenze). Uno
dei milioni - almeno 100 dicono le stime
uIIiciali - di uomini e donne in movimento
dalle periIerie del mondo verso il centro.
Che Iuggono dalla Iame, dal conIlitto, dai
disastri ambientali, dalla siccita, dall'impo-
verimento dei terreni. E vero che quando
oltrepassano le Irontiere dei paesi demo-
cratici, ricchi e paciIici, senza il regolare
visto di ingresso violano la legge; ma in
realta non Ianno che esercitare un diritto
naturale e morale che nessuna norma giuri-
dica dovrebbe mai negare: il diritto alla
vita, alla sopravvivenza, il diritto a sIuggi-
re alle condizioni inIernali alle quali i go-
verni della meta del pianeta condannano i
loro popoli.
NESSUN ESERCTO NVASORE,
Nel '96 gli immigrati, in Italia, erano
1.095.000. DiIIicile stabilire il numero dei
clandestini. C'e chi parla di 800 mila e chi,
come la Caritas di Roma, assicura che non
sono piu di 266 mila. Non sono certo un
esercito invasore usato da qualcuno come
terribile minaccia alla stabilita del Paese e
alla "purezza" della razza.... Anzi, testimo-
niano una presenza tra le piu basse d'Euro-
pa, se si pensa che in Paesi di antica emi-
grazione, come la Germania, le presenze
straniere sono stimate in 7 milioni, in Fran-
cia 4, in Olanda un milione e 200 mila.
Ma gli immigrati in Italia che
Ianno? Hanno occupazioni e "specializza-
zioni" diverse, a seconda del loro paese
d'origine. Gli asiatici Ianno i domestici e la
sera vendono rose nei locali, i maghrebini
hanno lasciato i crocevia all'ultima ondata
migratoria di albanesi e si sono saldamente
piazzati nel mercato delle sigarette, il
meno illegale dei lavori illegali. Quelli
dell'AIrica nera Ianno gli ambulanti o i
Iacchini ai mercati generali; altri raccolgo-
no Irutta e verdura con ingaggi stagionali.
Altri, ancora, vendono giornali per
strada....
Lavorano e mandano i soldi a casa,
alle madri, alle mogli, ai Iigli, per Iarli stu-
diare, per metterli in grado di comprare
un'abitazione nei paese di origine. Da una
parte ci sono gli immigrati con regolare
contratto di lavoro, e dall'altra coloro che
devono quotidianamente inventarsi una
vita come ambulanti, venditori di accendini
o aglio Iresco al mercato, di giocattoli
made in Hong Kong, venditori o lavavetri
ai semaIori... O ancora quelli che vivono
nelle pieghe del sociale, magari assunti in
nero, in piccole Iabbriche o oIIicine,
RONAGO '97 - N. 7 17
Mese della Pace
SONO ARRIVATI GLI EXTRATERRESTRI !
e nelle case come domestici, con un'evasio-
ne contributiva stimata dall'INPS pari a
2.000 miliardi.
Una cosa comunque e certa: gli im-
migrati non "rubano" il lavoro ai locali, an-
che perche si sono Iinora accontentati delle
mansioni oggi snobbate - per l'alto rischio
e la bassa rimunerazione - dagli italiani, di-
soccupati e cassintegrati compresi. Al con-
trario, contribuiscono allo sviluppo
dell'economia e dunque, a medio-lungo ter-
mine, creano nuova occupazione. Basta
Iare un giretto nei paesi del bergamasco,
soprattutto nelle Ionderie, per rendersene
conto: qui, nell'estrema provincia
dell'impero leghista, l'azienda Italia vie-
ne mandata avanti in gran parte da senega-
lesi, marocchini, ghanesi e slavi. Una mi-
noranza, s'intende: in tutto sono 6.000 di
cui la meta assorbiti dal settore industriale.
Ma una minoranza, secondo una ricerca
condotta dall'ISMU (Fondazione Cariplo
per le iniziative e lo studio della multietni-
cita), che e ormai necessaria. All'integra-
zione economica, comunque, non corri-
sponde aIIatto quella sociale: chi trova un
lavoro, Iatica come e piu di prima a trovare
un alloggio.
CITTADINI DEL MONDO
La "cittadinanza economica", e cioe il rico-
noscimento dell'utilita lavorativa
dell'immigrato, sarebbe a parere di molti
un primo passo verso la piena cittadinanza,
l'integrazione. Ma e davvero cosi? Ai tanti
immigrati spesso non vengono chieste che
due buone braccia. Non interessa sapere se
hanno studiato, che cosa hanno studiato, in
quale cultura si riconoscono, che idee poli-
tiche hanno, quali paesi hanno attraversato
prima di giungere Iino qui, quali sono le
loro speranze per il Iuturo, ecc.... Eppure
come si Ia a pensare di poter prescindere
da tutto questo? Gia nel 1990 il rapporto
dell'eurodeputato laburista Glynn Ford
aveva messo in guardia sui pericoli di una
"cittadinanza europea di seconda
categoria", per gli stranieri provenienti da
paesi non comunitari. Per questa ragione, il
diritto di voto amministrativo a chi risiede
regolarmente da piu di cinque anni in Italia
- vero nodo nel disegno di legge sugli im-
migrati ancora in discussione alla Camera -
appare irrinunciabile: solo in questo modo
il migrante, Iino ad oggi Iantasma, ospite,
intruso, acquisterebbe la visibilita e la di-
gnita di un cittadino. Il voto e dunque una
conquista importante, ma deve essere ac-
compagnato anche da altre Iorme di parte-
cipazione che si realizzano nell'ambito del-
la societa civile: dai consigli di classe a
quelli di impresa, i luoghi della democrazia
da aprire a tutti i "cittadini di Iatto" sono
tanti. Solo cosi potra realizzarsi la costru-
zione di uno spazio comune e il radicamen-
to della cittadinanza nel quotidiano. Solo
cosi loro (ma anche noi) potranno essere
"cittadini del mondo".
GARUSI A. (DA PIEMME 11/97)
RONAGO '97 - N. 7 1
Oratorio
ATTESISSIMI IN ORATORIO...
` Per elementari e medie:
Iino a mercoledi 24 dicembre
Novena di Natale: "II popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce"
In Chiesa alle ore 16.30
` Per terza media e le classi superiori:
Insieme a Campodolcino (Jalchiavenna)
Venerdi 26 partenza dopo la S. Messa delle ore 7.30
Sabato 27 giornata sulla neve a Motta
Domenica 28 dicembre, rientro in serata a Ronago
* Spesa di .80.000
* Prenota:ioni da don Sergio
Per tutti, in gennaio:
riproporremo la Visita al Presepio dei Missionari Comboniani a Venegono. La data
verra comunicata durante le S. Messe.
` Continuer poi l'Oratorio con i suoi ritmi e le sue iniziative:
> ogni SABATO sera le classi superiori e i giovani possono ritrovarsi per condivide-
re insieme proposte diverse....: musica, murales, tornei, giochi e soprattutto amicizia!
> ogni DOMENICA pomeriggio elementari e medie si ritrovano per un pomeriggio
insieme, anche con le Iamiglie che lo desiderano. Giochi, attivita, merenda, preghie-
ra: di tutto, di piu!
RONAGO '97 - N. 7 17
Giornata missionaria ragazzi
6 GENNAIO
ALLE ORE 14.30 IN CHIESA
I BAMBINI
AIUTANO I BAMBINI
GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
DEI RAGAZZI
V
una giornata dal sapore giovane
V
Si ceIebra
in 110 Nazioni,
in tutte le Parrocchie, in tutte le Diocesi.
V
Si ceIebra
da 150 anni
e ha dato frutti di amore
nel grande albero del Regno di Dio.
V
CeIebraIa anche tu
nella tua Comunit parrocchiale,
nella tua scuola,
nel tuo oratorio, nella tua famiglia
V
per dare speranza ai bambini del mondo!
RONAGO '97 - N. 7 18
Comunicazioni amministrative
LE STRUTTURE SPORTIVE
UNA SOLUZIONE PER IL BENE DI TUTTI
Si sta avviando a soluzione la que-
stione relativa alla struttura del campo di
calcio. Ultimamente sono apparsi, sui
quotidiani locali, articoli in merito, con
inIormazioni non sempre corrette.
Una questione, quella del campo di
calcio, che si protrae da parecchi anni, e
che ora, dopo aver studiato e valutato
tutte le soluzioni possibili, si sta risolven-
do in modo deIinitivo.
Le diIIicolta erano legate a un so-
vrapporsi di presenze e di proprieta: da
una parte la Parrocchia che e proprietaria
del campo piccolo, del terreno su cui
sono sorti gli spogliatoi e di meta campo
grande; dall'altra il Comune proprietario
della meta del campo grande; su queste
proprieta la presenza della Societa Spor-
tiva di Ronago che in questi anni ha sem-
pre utilizzato ambedue le proprieta, con
un rapporto di reciproca stima e collabo-
razione con la parrocchia e garantendone
anche la manutenzione delle strutture.
Questa situazione tuttavia impedisce ogni
possibilita di intervento di ristrutturazio-
ne o ampliamento e non garantisce
all'intera popolazione un uso proprio del-
le strutture.
Ora, l'attuale punto di arrivo e il ri-
sultato di un cammino iniziato nel luglio
del 1993. A partire da quella data si sono
avviate tra Parrocchia e Comune una se-
rie di trattative verbali ed epistolari al
Iine di aIIrontare insieme la questione.
Diverse le soluzioni pensate, compresa
quella della costruzione di un terzo cam-
po di calcio solo per la Parrocchia (solu-
zione da noi ritenuta dispendiosa e inuti-
le); si e cercato piuttosto di arrivare a una
decisione che mirasse al bene di tutta la
popolazione evitando un moltiplicarsi di
strutture e un eccesso di spese.
E cosi, dopo la valutazione attenta
delle diverse soluzioni che si prospetta-
vano, la Commissione Amministrativa
Parrocchiale unitamente all'UIIicio Am-
ministrativo della Curia di Como, ritene-
vano, quale migliore possibilita, la vendi-
ta del terreno di proprieta parrocchiale al
Comune cosi da rendere l'intera area de-
gli impianti sportivi di proprieta comuna-
le agevolando ogni tipo di intervento di
sistemazione o ampliamento e Iavorendo
cosi anche il bene dell'intera popolazione
ronaghese che, alla Iine, avra a sua di-
sposizione un'intera struttura sportiva.
Questa disponibilita della Parroc-
chia verso l'Amministrazione Comunale
tuttavia e legata alla possibilita, un doma-
ni, di poter accedere all'uso delle struttu-
re sportive gratuitamente e secondo i cri-
teri stabiliti da un'apposita convenzione.
Non solo, l'Amministrazione Comunale
si impegna anche a collaborare con la
Parrocchia per una deIinitiva sistemazio-
ne della piazza del paese, che, di proprie-
ta della Parrocchia, tuttavia e utilizzata
sia dal Comune che dall'intera cittadinan-
za.
Poste queste condizioni, l'UIIicio
Amministrativo Diocesano ha dato il suo
parere Iavorevole per la vendita della
proprieta parrocchiale, relativa ai campi
di calcio, al Comune al prezzo di
200.000.000.
RONAGO '97 - N. 7 1v
Comunicazioni amministrative
STRUTTURE SPORTIVE UNA SOLUZIONE PER IL BENE DI TUTTI.
Questa soluzione Iinale e stata approvata prima dal Consiglio per gli aIIari
economici e amministrativi della parrocchia e poi dal Consiglio Pastorale Parroc-
chiale nella riunione pubblica del 15 novembre 1996.
Da quella data ad oggi il tempo e servito per la deIinizione del progetto, per la
stesura della Convenzione, per deIinire i reciproci impegni; questi lavori si sono con-
clusi in questi giorni con le varie delibere da parte dell'Amministrazione Comunale e
con il Decreto Vescovile da parte della Curia. Ora non resta che l'atto notarile per
sancire la vendita.
Da parte sua la Parrocchia si augura che questa soluzione torni a beneIicio di
tutta la popolazione ronaghese cosi che tutti possano utilizzare strutture sportive che,
diventando di proprieta comunale, sono di tutti i cittadini; si augura inoltre - in un
rapporto di schietta e continua collaborazione con l'Amministrazione Comunale e
con la Societa Sportiva - di poter utilizzare queste strutture per le iniziative che an-
nualmente verranno deIinite a Iavore dei ragazzi e quindi dell'intera popolazione.
La Parrocchia, attraverso l'entrata relativa alla vendita dei terreni, ha intenzio-
ne, quanto prima, di procedere alla sistemazione del piazzale e in particolare del
campetto poliIunzionale di pallavolo, vero spazio quotidianamente utilizzato dai ra-
gazzi, rendendolo ancor piu Iunzionale e adatto ad ospitare iniziative promosse sia
dalla Parrocchia che dalla cittadinanza.
Ci auguriamo dunque, che dopo queste lunghe trattative e questa soluzione
adottata, tutta la nostra comunita possa avere a disposizione spazi e strutture idonee
allo svolgimento della diverse iniziative, in un clima di reciproco rispetto, di sincera
collaborazione e di continua ricerca del bene di tutti.
DON SERGIO
RONAGO '97 - N. 7 20
Pensando... all'estate!
PELLEGRINAGGIO IN TURCHIA
SUI PASSI DI SAN PAOLO
NEL CAMMINO VERSO IL GIUBILEO,
NELL'ANNO DEDICATO ALLO SPIRITO SANTO...
... andiamo pellegrini nei luoghi dove lo Spirito Santo ha Iormato e guidato
le prime comunita cristiane, per poi diIIonderne la presenza nel mondo intero.
Un cammino alla luce degli Atti degli Apostoli.
Periodo previsto: otto giorni, verso la met agosto '98
Quota di partecipazione: 1.600.000
...che comprende:
- trasIerimento e tour in autopullman e volo Milano/Istanbul e Istanbul/Adana
- sistemazione in hotel 4* in camere doppie con servizi privati
- trattamento di pensione completa
- visite ed escursioni con guida e ingressi
- assicurazione medica-bagaglio
Documento richiesto: Carta d'identita valida per l'espatrio
Alcune tappe del nostro programma:
visita di Istanbul;
ad Antiochia dove per la prima volta i discepoli Iurono chiamati "cristiani";
a Tarso, citta natale di s. Paolo;
visita della Cappadocia e delle chiese rupestri;
a Konya, 1'antico Iconio e mausoleo di Mevlana (conoscenza della spiritualita musulmana);
a Pamukkale visita alle Iamose cascate pietriIicate; visita di EIeso.
E una proposta dell'Agenzia viaggi "PassoniTours", che gia ci ha accompagnati in TerraSanta.
Quanti desiderano inIormazioni piu dettagliate o, interessati alla propo-
sta, pensano di poter partecipare al pellegrinaggio, sono pregati di inIor-
mare don Sergio entro la Iine di gennaio cosi da poter deIinire insieme il
programma e le date. Il numero dei partecipanti deve essere almeno di
30 persone.
RONAGO '97 - N. 7 21
Sommario
INVITO ALLA LETTURA:
pag. 1 Per opera dello Spirito Santo
pag. 3 Pregare: Iorse il discorso piu urgente
pag. 4 Insieme, verso un nuovo anno
pag. 5 Il "clima" del Natale
pag. 6 Il NewAge
pag. 7 Il gemellaggio con Capodacqua
pag. 9 Auguri dall'AIrica: lettere di P. Egidio e Sr. Amelia
pag. 11 Una nuova adozione
pag. 12 Testimoni: Don Zeno di NomadelIia
pag. 13 "Dalla giustizia di ciascuno, nasce la pace per tutti"
pag. 14 Bambini come merce
pag. 15 Sono arrivati gli extraterrestri!
pag. 17 Attesissimi in Oratorio...
pag. 18 6 gennaio: giornata missionaria dei ragazzi
pag. 19 Le strutture sportive
pag. 21 Pellegrinaggio in Turchia
Ciclostilato in proprio
RONAGO '97 - N. 7 22
B
BB BBBBBB B
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UU UUUUUU U
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OO OOOOOO O
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NN NNNNNN N
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OO OOOOOO O

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