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Carissimi,
siamo a conclusione del Bicentenario della fondazione della nostra Comunit
Parrocchiale. Una sintesi gi stata pubblicata sul numero precedente; forse
qualcuno si aspettava qualcosa di pi come iniziative o anche come parteci -
pazione, ma va bene anche cos. difficile misurare e pesare la fede e non
sono le iniziative e la loro partecipazione il segno della riuscita. Nel Vangelo
dellinizio quaresima, Ges ci parlava di digiuno, di carit e di preghiera da vi-
vere senza far rumore, ma nel silenzio, in profondit e nella normalit. Vivere
questi - digiuno, carit, preghiera - tristi, dipende unicamente dalla nostra
sensibilit. Poi possiamo anche far tesoro di quellumile servizio che viene
dalla comunit parrocchiale con le sue componenti che vanno dal parroco al
chierichetto, dal catechista a chi pulisce la chiesa, fino... allultimo bambino
battezzato. Tutti come persone battezzate facciamo parte della Chiesa Univer-
sale e di quella particolare che a Ronago. Ci accorgiamo che la Chiesa as-
somiglia a un enorme albero, maestoso e perfetto visto da lontano, con crepe
e rami secchi visto da vicino: normalissimo. A questo punto riportiamo, a no-
stro incoraggiamento, uno scritto di Paolo VI ai cristiani di una parrocchia.
Don Eugenio
Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia,
perch devi considerarla come una madre a cui
la Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che
sia casa di famiglia, fraterna ed accogliente,
casa aperta a tutti e al servizio di tutti. D il tuo
contributo di azione perch questo si realizzi in
pienezza. Collabora, prega e soffr perch la
tua parrocchia sia vera comunit di fede: rispet-
ta il parroco, anche se avesse mille difetti: il
delegato di Cristo per te. Guardalo con locchio
della fede, non accentuare i suoi difetti, non giu-
dicare con troppa facilit le sue miserie, perch
Dio perdoni a te le tue miserie. Prenditi carico
dei suoi bisogni, prega ogni giorno per lui. Col-
labora, prega e soffr perch la tua parrocchia
sia una vera comunit eucaristica, che lEucari-
stia sia "radice viva del suo verificarsi", non una
radice secca senza vita. Partecipa alle Eucari-
stie con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con
tutti tutte le cose belle della tua parrocchia. Non
macchiarti mai la lingua accanendoti contro
linerzia della tua parrocchia; invece rimboccati
le maniche per fare tutto quello che ti viene ri-
chiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la
voglia di primeggiare, le rivalit sono parassiti
della vita parrocchiale: detestali, combattili, non
tollerarli mai! La legge fondamentale del servi-
zio lumilt: non imporre le tue idee, non avere
ambizioni, servi nellumilt. E accetta anche di
essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un
certo momento, lo richiede. Solo, non incrociare
le braccia, buttati invece nel lavoro pi antipati-
co e pi schivato da tutti e non ti salti in mente
di fondare un partito di opposizione! Se il parro-
co possessivo e non lascia fare, non farne un
dramma: la parrocchia non va a fondo per que-
sto. Ci sono sempre settori dove qualche vec-
chio parroco ti lascia piena libert di azione: la
preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed
emarginate. Basterebbe fossero vivi questi set-
tori e la parrocchia diventerebbe viva. La pre-
ghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la pu
togliere. Ricordati bene che, con lumilt e la ca-
rit, si pu dire qualunque verit in parrocchia.
Spesso larroganza e la presunzione che fer-
ma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di
pazienza, qualche volta, crea il rigetto delle mi-
gliori iniziative. Quando le cose non vanno, pro-
va a puntare il dito contro te stesso, invece di
puntarlo contro il parroco e contro le situazioni.
Hai le tue responsabilit, hai i tuoi precisi dove-
ri: se hai il coraggio di unautocritica severa e
schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti
degli altri. Se la tua parrocchia fa piet, la colpa
anche tua: basta un pugno di gente volontero-
sa a fare una rivoluzione, basta un gruppo di
gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad
una parrocchia. E prega incessantemente per la
santit dei tuoi Sacerdoti: sono i Sacerdoti santi
la ricchezza pi straordinaria delle nostre par-
rocchie, sono i Sacerdoti santi la salvezza dei
nostri giovani.
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SONO ENTRATI A FAR PARTE, NELLA NOSTRA COMUNIT, DELLA GRANDE FAMIGLIA
DEI FIGLI DI DIO ATTRAVERSO IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO
CANTALUPPI SARA di EROS e ADELE il 9 gennaio
CORTI MATTEO di CORRADO e ILARIA il 6 febbraio
MOROSOLI ANDREA di DANILO e CHIARA il 6 marzo
CHIANESE EMMA di LEONARDO e DONATELLA lI maggio
BARILE AURORA di GIANLUCA e MAGDA lI maggio
BERCINI SARA MICHELLE di LUCA e MIRIAM lI maggio
MAFFIA GIULIA di MICHELE e LAURA lI maggio
IANIA DANIELE di FLORO e FLORA il 5 giugno
GIZZI GIUSEPPE di ALBERTO e ROSAMARIA il 5 giugno
VACCA ALESSIO di GIANNI e FRANCESCA il 3 luglio
FLORO LUCA di PIETRO e MICAELA il 3 luglio
STRAZZERA KIMBERLY di ANDREA e CATERINA il 3 luglio
MAESTRI CATERINA di MATTIA e RAFFAELLA il 2 ottobre
GHIELMETTI TOBIA di CARLO e SERENA il 6 novembre
BLANCHEBURY GAIA di GRAZIANO e ROMINA il 4 dicembre
IEFFA IVAN di FLAVO e KATIA il 4 dicembre
HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIO NEL SACRAMENTO DEL MATRI-
MONIO
PIANI SIRO con ABATE STEFANIA il 21 maggio
SOTTOCORNOLA MIRKO con MAIRA ERIKA il 28 maggio
FILACCHIONE DAVIDE con PARGNOLI LIVIA il 16 luglio
SPIRITICCHIO DINO con CLERICI VANESSA l1 ottobre
MAGNO SALVATORE con SUNA VIVIANA il 12 novembre
CAPIAGHI RAFFAELE con MINOTI! PAOLA il 3 dicembre
HANNO CONCLUSO LA LORO ESISTENZA TERRENA E VIVONO IN DIO
BOTTINELLI ENRICO di anni 84 l8 gennaio
BIANCHI MARIA di anni 83 il 5 marzo
AVENOSO VINCENZO di anni 60 il 21 marzo
BERNASCONI LUIGI di anni 67 l11 aprile
PETTINELLO UMBERTO di anni 52 il 10 maggio
ZANOLLA ELEONORA di anni 96 il 15 maggio
ZACCARIA PIETRO di anni 62 il 12 luglio
PIATTI MARIA di anni 89 il 3 agosto
GALLI SANTINO di anni 82 il 3 dicembre
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CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Comitato preparatorio del IV Convegno Ecclesiale Nazionale
Traccia di riflessione in preparazione al Convegno Ecclesiale di Verona
(16-20 ottobre 2006)
TESTIMONI DI GES RISORTO, SPERANZA DEL MONDO
PRESENTAZIONE
Sono lieto di presentare la traccia di riflessione destinata ad accompagnare il cammino delle
Chiese in Italia nella preparazione al IV Convegno Ecclesiale nazionale, che si svolger a Verona
dal 16 al 20 ottobre 2006.
Questo "evento" si colloca a met del primo decennio del terzo millennio e si propone di
dare nuovo impulso allo slancio missionario scaturito dal Grande Giubileo del 2000 e di compiere
una prima verifica del cammino pastorale svolto in questo decennio e di essere occasione di ripresa
e di rilancio verso gli impegni che ancora ci attendono. Esso dovr rappresentare - questo il desi -
derio di tutti noi - un evento veramente significativo, analogamente a quanto avvenuto per i tre Con-
vegni precedenti: Roma 1976, Loreto 1985, Palermo 1995; un evento che si inserisce nel cammino
della Chiesa nel nostro Paese, scandito oggi dagli orientamenti pastorali Comunicare il Vangelo in
un mondo che cambia.
La scelta del tema "Testimoni di Ges Risorto, speranza del mondo" stata il punto di arrivo
di un'intensa e partecipata riflessione di tutto l'Episcopato italiano, giunta a conclusione nella 51a
Assemblea Generale (Roma, 19-23 maggio 2003). Questa formulazione del tema dice la volont di
ribadire con forza la scelta gi fatta nei precedenti Convegni Ecclesiali: quella di dedicare tali eventi
alla considerazione del ruolo dei cristiani nel contesto della realt storica in cui vivono e operano.
Su questa confermata scelta metodologica il titolo del Convegno intende far convergere quattro fon-
damentali elementi: la persona di Ges, il Risorto che vive in mezzo a noi; il mondo, nella concre-
tezza della svolta sociale e culturale della quale noi stessi siamo destinatali e protagonisti; le attese
di questo mondo, che il Vangelo apre alla vera speranza che viene da Dio; l'impegno dei fedeli cri-
stiani, in particolare dei laici, per essere testimoni credibili del Risorto attraverso una vita rinnovata
e capace di cambiare la storia.
In questo contesto, il tema intende rispondere ad alcuni interrogativi di fondo e di grande interesse:
che cosa il Vangelo comunica alla vita dei cristiani? come Ges Cristo pu rigenerare questo vissu-
to, soprattutto nella sua dimensione quotidiana? come pu essere plasmata una nuova prospettiva
antropologica nell'epoca della complessit? quali forme e modalit possono caratterizzare la presen-
za dei cristiani in questo momento storico nel nostro Paese?
Lo strumento che qui viene presentato vuole avviare e favorire una prima riflessione su tali interro-
gativi, per preparare le nostre Chiese a un incontro che sia generatore di un forte messaggio di im-
pegno e di speranza per tutti.
Maria, Madre della Chiesa, che con il suo "s" detto nel segreto del cuore ha reso possibile l'irrom-
pere della Speranza nella storia, illumini e guidi il nostro cammino perch sappiamo individuare
atteggiamenti e scelte che rendano la Chiesa una comunit a servizio della speranza per ogni uomo
(Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, Appendice).
Roma, 29 aprile 2005
Festa di Santa Caterina da Siena
patrona d'Italia e d'Europa
Dionigi Card. Tettamanzi
Presidente del Comitato preparatorio
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Istruzioni per luso:
piccolo manuale per chi ancora sogna un mondo pi giusto
Negli ultimi cinquantanni il sistema economico
attuato ha accentuato le differenze fra ricchi e
poveri.
E se nel 1973 il rapporto fra il reddito globale
dei paesi sviluppati e quello dei paesi poveri era
di 35 a 1, oggi di 74 a 1, perch negli ultimi
quarantanni il 20% pi ricco del pianeta pas-
sato a controllare l85% della ricchezza moneta-
ria , mentre il 20% pi povero ha visto diminuire
la propria ricchezza prodotta dell1,1% e la per-
centuale di popolazione che vive con meno di
un dollaro al giorno attestata intorno al 29%.
Peggiorano le condizioni dellAfrica sub-saharia-
na dove i poverissimi sono circa 300 milioni,
continua a soffrire lAmerica Latina dove le per-
sone che non raggiungono un dollaro al giorno
sono salite a 77 milioni e si affaccia il disagio
crescente dei paesi dellEst con 17 milioni di di-
seredati.
C chi banchetta e chi deve accontentarsi delle
briciole, una storia che a partire dal racconto "di
un certo Ges di Nazareth", a quanto pare si ri-
pete. Sono questi i dati che credo siano da an-
noverare tra i motivi profondi che ancora oggi
spingono persone di buona volont ogni fine del
mese, ad allestire il mercatino equo solidale in
oratorio, dove dietro ogni oggetto, pacchetto o
confezione ci si immagina facce, volti e speran-
ze, per tutto ci che il commercio equo solidale
rappresenta per migliaia di uomini e donne dei
paesi poveri. Un appuntamento questo, ormai
pi che decennale, ma che sembra aver perso,
nella nostra parrocchia, la forza propulsiva che
aveva assunto agli inizi del suo cammino... for-
se che la sorte e la vita di tanti uomini e donne
non ci possa pi riguardare? O che unecono-
mia di giustizia non rientra tra le scelte priorita-
rie di chi aspira alla nascita di " cieli nuovi e
nuove terre? "Se, come dice Francesco Gesual-
di nella guida al consumo critico," il consumo
non un fatto privato, ma un fatto che riguar-
da tutta lumanit, perch dietro a questo nostro
gesto quotidiano si nascondono problemi di por-
tata planetaria di natura sociale, politica e am-
bientale", allora non possiamo ignorare che
proprio del commercio equo promuovere
uneconomia sostenibile, attenta al futuro ecolo-
gico del pianeta, alla pari dignit tra i popoli e
alla tutela delle culture locali. Obiettivi ambiziosi
certamente, ma che auspicano per i poveri del
mondo lautosufficienza e la creazione di condi-
zioni per uno sviluppo autenticamente umano,
sostenendo una modifica dei meccanismi che
regolano i rapporti tra i popoli, dal sistema del
commercio al sistema monetario e finanziario, a
quello degli scambi e delluso delle tecnologie.
Solo partendo da rapporti paritari, tra uguali,
con i produttori dei paesi del sud del mondo e
abbandonando il nostro modo acritico di consu-
mare, senza chiederci da dove vengono i pro-
dotti che acquistiamo, chi e come li produce e
se stato giustamente pagato per il suo lavoro,
possiamo contribuire alla rinascita di intere co-
munit locali e allo sviluppo di una societ pi
giusta, dove ciascuno possa vivere dignitosa-
mente del proprio lavoro, eliminando lo strapo-
tere di quei pochi sempre pi ricchi, a scapito
dei molti sempre pi poveri. Il gesto che siamo
chiamati a compiere molto semplice, quotidia-
no, poich i prodotti del commercio equo rien-
trano nella categoria di quelli che tutti consu-
miamo, dagli alimentari ai prodotti di igiene,
dalloggettistica allabbigliamento, sino alla lista
nozze... nessuna scusa dunque ci pu distoglie-
re dallacquisto, se davvero ne siamo convinti. E
se a Ronago, in oratorio, i prodotti proposti non
ci sembrano sufficienti, di negozi del commercio
equo se ne trovano anche vicino a noi, a Como,
Lurate Caccivio e Varese le offerte non manca-
no, cos come le esposizioni di qualche prodotto
in alcune catene di supermercati. Non possiamo
perci continuare a far finta di niente perch
solo la continuit dellacquisto, che sfugge a lo-
giche di tipo assistenziali e di beneficenza, ga-
rantir ai lavoratori dei paesi poveri un futuro di-
gnitoso, in cui poter sognare e progettare una
vita degna di essere chiamata tale.
Lappuntamento, dunque, non fissato solo per
i pochi che gi lo frequentano da anni: il prossi-
mo 2 Aprile attendiamo volti e facce nuove!
Erminia
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G.A.M.
Guardando le cifre che seguono , viene spontaneo dire con tatto il cuore GRAZIE a tutte
quelle persone o gruppi che hanno fatto la scelta di continuare il sostegno e l'amicizia ai
missionari che da tanto tempo sono "nostri amici", dei quali conosciamo il volto e la storia
cos da diventare, almeno un poco, parte della nostra vita.
Il bilancio stato diviso in due part: quello ordinario perch si ripete ogni anno e sono le
persone "fedelissime" che, goccia, goccia, ed permettono di alimentare sempre gli aiuti;
quello straordinario che riguarda Suor Amelia: l'abbiamo fatto a parte perch, oltre le
adozioni per la scuola dei bimbi Pokot e nuove offerte per la chiesa di Amakuriat, c' stato
il finanziamento dell'auto.
Insomma, abbiamo donato e i missionari hanno ricevuto pi di 30.000 euro.
L'IMPEGNO DEL GAM CONTINUA ANCHE NEL nel 2006 e ci auguriamo che NUOVE
FORZE, ben motivate, si aggiungano al nostro gruppo.
Rosanna, Antonietta, Ausilia
Entrate Uscite
Adesioni mensili 2.635,00 Per adozione semina-
rista
800,00
Giornata Annuale GA.M. 2.315,00 Per Padre Philip Zema 2.050,00
Foc e Fiam 800,00 Per Ambrogio 1.500,00
Banco vendita di dicem-
bre
3.210,00 Per Suor Caterina
Marchetti
500,00
8.960,00 Per P. Tocalli A Kalon-
go
5.500,00
PER KALONGO Per fiori , Sorelle di
Appiano, oggetti afri-
cani e vari
1.128,00
Vendita dolci di S. Giu-
seppe
450,00
Concerto Gospel 220,00
Progetto "Spring" 1.000,00
Tutti gli altri benefattori 1.510,00
3.280,00
TOTALE ENTRATE 12.249.00 TOTALE USCITE 11.478.00
Rimanenza 762,00
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BILANCIO STRAORDINARIO PER SUOR AMELIA
Entrate Uscite
Adozioni : rinnovi e nuovi 5.000,00
Lavori in perle delle donne Pokot 1.000,00 6.000,00
PER LA CHIESA DI AMAKURIAT
Da Quaresima di fraternit 780,00
Benefattori 720,00 1.500,00
PER AUTOMOBILE
Da vendita dolci di S. Giuseppe 450,00
Compagnia teatrale "Barlafus" 600,00
FOCEF1AM 3.000,00
Benefattori 7.200,00 11.250,00
Totale entrate e uscite 18.750,00 18.750,00
Con grande gioia diamo il benvenuto alla "nostra"Suor Amelia
Ghielmetti, tornata dal Kenya per un periodo di riposo tra noi. In questo tempo
avremo modo di incontrarla e ascoltarla e, per chi da poco abita a Ronago, di
conoscerla . Tutti i "gamiti" ti augurano cara suor Amelia, con tutto il cuore, una
serena vacanza ! ! !
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Fondazione
Doctor Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo Uganda
Onlus
Con la Finanziaria donazioni pi facili per le ONLUS
Come stabilito dalla Finanziaria a titolo sperimentale per l'anno 2006 (Legge 23 dicembre 2005
n. 266, articolo 1, comma 337), si pu destinare il 5 per mille dell'imposta sul reddito delle per-
sone fisiche a finalit di:
a) sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilit sociale-ONLUS
comprese le ONLUS di diritto (gli organismi di volontariato, le organizzazioni non go-
vernative, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni
riconosciute);
b) finanziamento della ricerca scientifica e delle universit;
c) finanziamento della ricerca sanitaria;
d) attivit sociali svolte dal comune di residenza del contribuente.
La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo, in qualit di ONLUS, ha presentato
domanda per poter usufruire di tali donazioni che andranno a beneficio della sua attivit di so-
stegno all'ospedale di Kalongo.
La scelta di destinazione del 5 per mille si aggiunge a quella dell'8 per mille (legge n. 22 del
1985) che resta invariata, non sostituendosi ad essa
Basta apporre una firma nell'apposito riquadro dei modelli di dichiarazione (CUD 2006: 730/1 -
bis redditi 2005: UNICO persone fisiche 2006) indicando il codice fiscale della Fondazione:
95055660138
Sede legale: Como - Via Roncate, 4/b - C.F.95055660138 Credito Valtellinese -
Como Via SantElia, 3 c.c. 750/1 ABI 05216 CAB 10900 GIN M
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Come usuale negli ultimi anni, le attivit parrocchiali
delle superiori sono costanti e diversificate; in questi
mesi si creato un gruppo di circa 15 ragazzi dai 14 ai
18 anni che partecipa assiduamente agli incontri di ca-
techesi quindicinali, ma la vera novit l'attivit di vo-
lontariato al luned sera.
Il gruppo di prima e seconda superiore si reca presso la
cooperativa "L'Ancora" di Lurate Caccivio a svolgere
lavori di assemblaggio. Questi lavori vengono com-
missionati da ditte esterne e sono un mezzo di sosten-
tamento per la cooperativa stessa, che durante il gior-
no, dal luned al venerd, ospita persone disabili che
vengono coinvolte in varie attivit lavorative, ricreati-
ve e terapeutiche, che permettono loro di sviluppare al
meglio le propria capacit. Il nostro
lavoro al luned sera un modo per contribuire a sostenere questa preziosa realt, una forma
di volontariato forse un po' "indiretta", in quanto i ragazzi disabili non sono presenti di sera,
ma che riteniamo importante per abituare i pi giovani all'apertura, al prendersi cura degli
altri, al lasciarsi coinvolgere da loro.
Un gruppetto di quarta e quinta superiore si reca a prestar servizio alla mensa dei poveri di
Como: un salone sito presso il don Guanella di Como dove giornalmente, la sera, vengono
preparati circa 120 coperti. L'attivit consiste nel servire la cena a uomini e donne senza di-
mora e ripulire il salone mensa. Coloro che usufruiscono del sevizio sono persone di ogni
nazionalit ed et, per la maggiore stranieri, ma anche italiani, marito e moglie... una realt
inimmaginabile nella nostra societ, ma purtroppo presente e molto vicino a noi.
Non dimentichiamo che molti degli stessi ragazzi sono impegnati nell'educazione dei bam-
bini della nostra parrocchia come animatori e catechisti, compito educativo alle volte poco
valorizzato, ma fondamentale per il futuro della comunit cristiana.
E allora... grazie ragazzi! Siete il braccio pi lungo della nostra parrocchia che si spande sul
territorio diocesano e che dedica tanto del proprio tempo per gli altri. E noi adulti impegnia-
moci ad essere da esempio e guida per questi nostri fratelli pi giovani: basta una preghiera,
un interessamento e impegno a diffondere e sostenere le loro attivit... in definitiva un esse-
re comunit.
Gli educatori delle superiori
ATTENZIONE: APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA
Per dare la possibilit a tutti di conoscere queste due realt e di contribuire concretamente a
sostenerle, dopo Pasqua verranno organizzate due iniziative:
RACCOLTA DI GENERI ALIMENTARI a favore della mensa dei poveri di Como e
una GIORNATA DI FESTA E DI AMICIZIAcon il gruppo L'Alveare d Olgiate Co-
masco, che si occupa del tempo libero delle persone disabili, molte delle quali lavorano
presso la Cooperativa L'Ancora di Lurate Caccivio
Le date e le modalit precise verranno fomite con appositi volantini.
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UN BRINDISI TRA I FIOCCHI DI NEVE.
Questa vacanza vogliamo ricordarla cos... come in una magica atmosfera invernale, tra un
brindisi e l'altro, allo scoccare della mezzanotte, ha iniziato a nevicare... e poi canti e balli
fino alle 2 del mattino... un inizio anno cos pu promettere solo bene!
Questo stato solo uno dei tanti momenti gioviali della vacanza invernale dell'oratorio a
Premadio, dove abbiamo trascorso insieme, un gruppo di 42 ragazzi dai 12 ai 15 anni e ani-
matori, gli ultimi giorni dell'anno e i primi del 2006. Gli elementi essenziali non sono man-
cati:
Divertimento e gioia: giochi, risate, scherzi l'hanno fatta da padroni
Neve e movimento: questanno ce ne era veramente tanta... e allora slittate e pattinate
non sono mancate... anche una sciata, per chi era capace.
E non dimentichiamoci la la
miglior squadra improvvisata di
snow-board mai vista prima sulle
nevi di Bormio 2000.
Preghiera: Non mai manca-
to, a mattina e sera, un pensiero a
Dio che ci ha dato la possibilit di
vivere questa bella esperienza e
anche un ringraziamento per
l'anno passato e quello imminen-
te...
Shopping: il pomeriggio a Li-
vigno stato unico, pi per il
viaggio di andata dispersi tra stra-
de e monti innevati e di ritorno
sul mitico pulmino del don (e chi c'era se lo ricorder a lungo!), piuttosto che per le strade
gelide (-28C) di Livigno...
La voglia di stare insieme: dalla mattina alla notte inoltrata la casa era animata di canti, ri-
sate, chiacchiere e voglia di conoscersi di pi... cosa che non mancata soprattutto l'ultimo
pomeriggio a Bormio durante quella stravagante "caccia all'uomo"...
Insomma proprio non mancato nulla... e soprattutto non sono mancati il Don e i cuochi:
grazie Don per la tua presenza sempre disponibile e al momento giusto
grazie Ugo e Antonella: anche quest'anno non ci avete abbandonato, fondamentali!
(grazie per la pasta al nero di Seppia! ! !)
grazie Carla e Marco: due genitori, ma soprattutto due amici (e come dimenticare la
festa dell'ultimo?).
Ma soprattutto grazie a voi ragazzi e ai vostri genitori... .grazie perch ancora una volta vi
siete fidati di noi e grazie perch avete reso possibile la realizzazione di un'esperienza indi-
menticabile, che speriamo resti nei vostri ricordi per molti anni... Buon 2006... e a
quest'estate!
NON MANCATE. Non immaginate cosa potreste perdervi!
Gli Animatori.
10
Un MUSEO STORICO-ETNOGRAFICO nella nostra zona?
PERCH e COME?
Pochi avranno sentito parlare della Com-
missione di studio per la realizzazione
di un museo storico-etnografico della
civilt contadina e della cultura locale.
Proprio per questo, ed anche perch il la-
voro fatto da questa Commissione stato
presentato al Consiglio dellUnione Comuni
Terre di Frontiera e quindi divenuto docu-
mento pubblico, possibile informare per
poi, di conseguenza, fermarsi a riflettere.
Gi nel 2004, il consigliere di Uggiate Tre-
vano Marcella Vullo pose allattenzione del
consiglio del suo Comune la necessit di
realizzare un museo per la conservazione
di tutto ci che riguarda il passato delle no-
stre zone. Il tema, ritenuto di valenza sovra
comunale, fu passato allUnione di Comu-
ni Terre di Frontiera, il cui Consiglio diede
incarico alla Commissione Biblioteca di for-
mare un apposito gruppo di studio, che per
lappunto ha preso il nome di Commissione
di studio per la realizzazione di un museo
storico-etnografico della civilt contadina e
della cultura locale.
La Commissione, nominata alla fine del
2004, composta da 14 persone in rappre-
sentanza dei comuni di Uggiate, Faloppio,
Ronago e Bizzarone, con spiccate peculia-
rit tecniche, artistiche, storiche, ambientali
ed amministrative, ma, soprattutto, con una
forte passione verso questo tema e con la
ferma convinzione di concretizzare qualco-
sa di molto positivo per la comunit. Essa
ha iniziato il suo lavoro nella primavera del-
lo scorso anno, dandosi lincarico di studia-
re se nel territorio dei nostri comuni ci sono
le basi e gli elementi per la realizzazione di
un museo storico-etnografico, per poi indi-
carne le linee generali di progetto.
Come inizio lavoro, la
Commissione, per rende-
re ancor pi solide le
proprie convinzioni, si
posta una domanda: "
necessario che nella no-
stra zona sorga un mu-
seo a testimonianza del
nostro passato?. Aven-
done ottenuto risposta
affermativa, si soffer-
mata a lungo sullindivi-
duazione di una tipologia
museale, compatibile
con le peculiarit della
nostra zona e che, nel
contempo, non fosse una ripetizione di altre
realt gi presenti nei dintorni. In questa
fase si ritenuto opportuno fare unanalisi
dettagliata del territorio ed un censimento
delle testimonianze significative rimaste,
per meglio poter determinare il taglio della
tipologia museale e per riuscire a mettere
sotto tutela determinati beni, onde non
correre il rischio di perderli e, quindi, di non
averli disponibili nel momento di concretiz-
zazione del progetto.
Dopo quasi otto mesi di lavoro, svolto con
intensit e passione da tutti, stata stilata
una relazione dettagliata che, come detto,
stata presentata in dicembre al Consiglio
dellUnione. Da essa risultano molto evi-
denti le metodologie di lavoro, le idee, qua-
le museo realizzare, le riflessioni e le con-
clusioni. Leggiamone alcuni stralci:
11
Questa Commissione ha prima preferito
fare unindagine dettagliata del territorio e
relativo censimento degli elementi emer-
genti sotto laspetto storico, etnografico,
paesaggistico e naturalistico, comunque ne-
cessari al proseguimento del lavoro ed alla
sua futura concretizzazione. Questa meto-
dologia di lavoro suffragata anche
dellidea di museo sviluppata dalla Commis-
sione. Il Museo pensato dovr essere un
ambiente dinamico, un Museo diffuso sul
territorio, cio un modello di offerta cultura-
le in grado di valorizzare le risorse ambien-
tali, storiche, etnografiche del territorio e
definirne il suo uso qualificato.
Rispetto ai musei tradizionali, viene chiesto
di assumere una dimensione sociale, la ca-
pacit di raccontare la vita di tutti, mettendo
in relazione gli oggetti, anche di vita quoti-
diana, legandoli ai luoghi, ai territori che l
hanno generati.
Prima di procedere in questo lavoro, la
Commissione ha fissato quale obbiettivo fi-
nale un lavoro che ponesse al centro - luso
dellacqua quale risorsa del territorio -, onde
evitare di fare, con un classico museo etno-
grafico, un doppione di qualche realt gi
presente in luoghi pi o meno vicini. Co-
munque questa non stata lunica motiva-
zione che ha orientato la nostra scelta, anzi!
Lessersi subito resi conto dellesistenza di
un luogo (centrale a quasi tutti i Comuni ci-
tati) ricco di un passato etnografico molto
intenso e con una forte peculiarit: la mar-
cata presenza dellacqua, intorno alla quale
si sviluppata nei secoli scorsi unirripetibi-
le attivit molinara, ci ha indirizzati su que-
sta scelta - ed ha elevato la Val Faloppia o
Val Mulini al rango di luogo preferenziale. Il
torrente Faloppia, con i suoi affluenti, i muli-
ni, il filatoio, la segheria, la centrale elettrica
ed altro, hanno reso per alcuni secoli que-
sta Valle il motore trainante delleconomia
dei nostri paesi, lasciando ancora importan-
ti testimonianze da valorizzare.
Inoltre la Commissione ha ritenuto
lambiente naturale, ancora ricco di verde,
un elemento primario da valorizzare, con-
servare ed inserire nel progetto, in quanto
non pu esistere una memoria etnografica
senza ladeguato ambiente territoriale che la
circonda.
Molto importanti sono le conclusioni della rela-
zione, che contengono le idee-proposte da
porre sul tappeto per arrivare a delle concretez-
ze; anche di queste si riportano alcuni passag-
gi:
lidea guida quella di ricostruire, sotto il
profilo ambientale-storico-paesistico un
contesto coerente, nel quale le vie dacqua,
gli impianti, gli insediamenti, gli edifici stori-
ci legati alle diverse attivit, e quantaltro ri-
tenuto degno di valorizzazione, riacquistino
valore, riprendendosi nel contempo un ruo-
lo concretamente significativo e produttivo
per i nostri comuni. Solo cos i vincoli, le li-
mitazioni, le eventuali nuove regole, avran-
no un senso ed uno scopo: creare delle al-
ternative allo sviluppo.
Quindi, perch non pensare ad un progetto
con un Centro servizi, ubicato in uno dei
complessi importanti segnalati, per gestire
una molteplicit di obbiettivi e di iniziative, a
ciascuna delle quali legare un bene, cos
da evitare che il suo vincolo resti sterile e
fine a se stesso. In questo modo luoghi,
come il Roncaccio, Villa Reina, Canova di
sopra, il Castello, il Resegott, Campersico, il
Mulino del Galet e cosi via, torneranno a vi-
vere e ci racconteranno la loro storia.
Le proposte:
riuso a scopo museale di un edificio
di archeologia agricola;
censimento della rete di distribuzione
del sistema acqua rimasta, degli ele-
menti necessari alla gestione delle
acque;
recupero a scopo museale e didattico
di uno o pi mulini, con ripristino del
sistema idraulico;
fruizione turistica degli ambienti na-
turali significativi (aree umide, la-
ghetto, boschi, terrazzamenti, fiume;
riqualificazione delle aree agricole e
boschive, favorendo il loro utilizzo
per colture ormai da noi dimenticate
e, conseguentemente, la loro conser-
vazione ambientale;
attrezzature per il tempo libero, il gio-
12
co, il ristoro (laghetto, sentieri, agri-
turismo, maneggi);
luoghi di didattica con mostre, fotote-
ca, biblioteca specializzata, sala con-
ferenze, nonch mu-
seo di pittura, scultu-
ra, laboratori di re-
stauro, laboratori di
creativit per bambi-
ni, spazio allaperto
quale luogo per sera-
te musicali e/o di
spettacolo;
polo ricettivo con
mappe, commenti
audio-visivi, vendita
di pubblicazioni, spil-
le, cartoline, adesivi,
notes ed altro con il
logo del museo, no-
leggio di bici per visi-
tare i diversi conte-
sti, posteggio, locali
per associazioni, abi-
tazione del custode.
Tutte queste proposte o idee, se preferite,
assieme ad altre che non siamo riusciti a
pensare, sono la chiave per lalternativa di
sviluppo del nostro territorio, che garanti-
rebbe una sua equilibrate conservazione e
che diventerebbe una nuova fonte di occu-
pazione e di reddito.
quindi importante che a questi temi sia ri-
conosciute pari dignit ed importanza ri-
spetto ad altre esigenze e necessit presen-
t nei Comuni di Terre di Frontiera e che si
avvii un confronto sulle nuove possibilit di
trasformazione e sviluppo sostenibile del
nostro territorio, proprio a partire dalla valo-
rizzazione e dal corretto utilizzo delle risor-
se ambientali esistenti.
La Commissione, dopo la pausa invernale, ha
ripreso il suo lavoro e si sta preparando a pre-
sentare la Relazione in ciascun Consiglio Co-
munale, in modo da mettere direttamente al
corrente di questa realt gli Amministratori di
ogni Comune. Ma si vuole andare oltre! Si vuo-
le informare tutta la popolazione, perch cia-
scun cittadino deve conoscere il destino del suo
territorio. La Commissione ha espresso un im-
portante concetto, che deve diventare tesoro
per ciascuno di noi:
Esiste un dato di fatto, del quale tutti ne de-
vono prendere atto per poi agire di conse-
guenza. Il nostro territorio si sta pesante-
mente trasformando e non sar possibile la
realizzazione logi-
ca di una realt et-
nografica senza la
ferma convinzione
che essa una
cosa necessaria e
senza la forte vo-
lont di portarla
avanti. Queste
sono le condizioni
necessarie per la
continuazione del
nostro lavoro, che
per noi sono dei
punti fermi, e che
dovrebbero esse-
re recepite con lo
stesso spirito dal-
le Istituzioni che
governano il terri-
torio dei Comuni
interessati.
Quanto importante il nostro passato e che va-
lore ha? Lambiente in cui viviamo, del quale fi-
nora abbiamo usufruito, fino a che punto deve
essere stravolto? Guardiamoci attorno, senza
fretta e con occhio attento, e forse riusciremo a
scoprire quanto ancora rimasto ed a renderci
conto che ci abbastanza per realizzare un
grande significativo progetto! La conservazione
delle ricchezze naturali e delle testimonianze ri-
maste ancora possibile, ma per poco! Con
queste domande e riflessioni, si pu facilmente
concludere che giusto rendere concreta lidea
di museo e, conseguentemente, realizzarlo per
poi metterlo a disposizione di tutti: della gente
che ha le sue radici in questi luoghi, affinch
possa ricordare e quindi amare, ma anche dei
nuovi residenti, cos che essi potranno conti-
nuare ad apprezzare la bellezza del nostro am-
biente.
La Commissione vuole andare nei consigli co-
munali di ciascun paese e presentare il lavoro
svolto, invitando in quella occasione tutta la po-
polazione, cos da renderne partecipe ogni cit-
tadino. Ciascuna data verr debitamente resa
nota, in modo da mettere tutti nella condizione
di partecipare.
Guerrino A.
13
ASSOCIAZIONE PRO VAL MULINI
iniziato il 2006, il sesto anno di vita dellAssociazione! Nel 2005 siamo ulteriormente cre-
sciuti, raggiungendo il numero di 180 soci, le cui quote sociali hanno superato i 3000 euro.
importante avere questo sostegno finanziario ed unadesione numerosa, perch ci sta
a significare che il nostro operato sempre pi apprezzato.
Non ci si vuole, per, fermare a questi risultati. Per il 2006 stato pensato un programma
molto importante ed assai significativo, programma che, ci auguriamo, possa interessare
ad un sempre maggior numero di persone, le quali, vedendolo ed apprezzandolo, potran-
no ritenere opportuno di diventare soci.
in stampa la guida del Circuito Turistico della Val Mulini, in formato tascabile e con
allegata la mappa dettagliata dei percorsi, nella quale sono illustrati tutti i beni significativi
ubicati in valle e sulle colline che la circondano. Questa guida sar distribuita gratuitamen-
te a tutte le famiglie dei Comuni di Ronago, Uggiate, Bizzarone, Faloppio, Drezzo e Par,
nonch messa a disposizione delle biblioteche, delle scuole e delle amministrazioni comu-
nali. Con essa speriamo di divulgare, in modo capillare, questa importante struttura da noi
realizzata e che, nel corso dellanno, verr completata con due piazzole di sosta e ristoro
e con un ponticello in legno per lattraversamento del Faloppia.
Il 19 marzo, festa di S. Giuseppe, siamo presenti in Fiera ad Uggiate con il nostro stand,
dove si potranno versare le quote sociali del 2006, nonch iscriversi ex-novo allAssocia-
zione. Per loccasione stata messa in cantiere, unitamente allassociazione "La nostra
Valle di Uggiate, lannuale lotteria, con estrazione il 4 giugno, in cui biglietti potranno gi
essere acquistati in fiera.
Nella prima quindicina di maggio verr organizzata, per i soci e non, una visita guidata al
"Parco delle Gole del Breggia, nel vicino Mendrisiotto. Si tratta di una realt unica e
molto significativa, degna dessere visitata per quello che racchiude sotto laspetto geologi-
co e per le soluzioni di recupero adottate, nonch per la valorizzazione ambientale realiz-
zata. La data precisa verr comunicata con lettera circolare ai soci ed con altra informati-
va.
Nel mese di giugno, una volta completate le piazzole di sosta e ristoro, in programma
una passeggiata su tutto il Circuito Turistico, con percorsi diversificati e, a mezzogior-
no, con pic-nic presso le due piazzole. In
aprile si pensato, invece,
di fare luscita primaverile con visita alla
chiesa di S. Michele a Trevano. Anche di
queste iniziative sar, in seguito, data pre-
cisa comunicazione.
Questi sono i programmi per i primi sei
mesi, me le cose pi importanti riguardano
due progetti di valorizzazione dei beni pre-
senti in Valle:
un secondo restauro di dipinti di arte
sacra popolare, il ricupero del Mulino
Galet con la relativa roggia.
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Il primo progetto finalizzato alla conservazione ed alla valorizzazione di almeno cinque dipin-
ti, tutti nel comune di Drezzo, che andranno ad aggiungersi ai quattro restaurati tre anni fa. Le
risorse per questo lavoro, il cui costo stimato ammonta a 6.500,00, saranno coperte con le
nostre disponibilit e con il contributo dellAmministrazione Comunale di Drezzo. Con questo
restauro si ritiene conclusa lopera di salvataggio di queste particolari testimonianze, dissemi-
nate in tutta la Valle e dintorni, e di questo ne andiamo molto fieri.
Il secondo progetto riguarda il mulino del "Carlo murne, lultimo impianto rimasto
dei 18, una volta presenti in Valle, ancora integro nella sua struttura e, quindi, con
garanzia di totale recupero. I sopralluoghi fatti hanno dimostrato la concreta possibilit di
portare lacqua dal torrente, che scende dal Bottia, fino al mulino, utilizzando la vecchia
roggia ancora esistente.
Il progetto prevede il recupero della roggia stessa in modo da metterne in evidenza
la parte iniziale e quella finale, il restauro del mulino, la ridisegnazione della parte fi-
nale della roggia in modo da ributtare lacqua nel Faloppia.
un progetto molto ambizioso e di consistente peso economico, per la realizzazione del
quale, dopo aver acquisito i dovuti permessi dei proprietari, ci si rivolger agli Enti Pubblici;
da parte nostra abbiamo stanziato 11.000 euro, disponibili nel bilancio.
Il sogno di rimettere in funzione un mulino, a testimonianza del glorioso passato
della Vai di murne, pian piano sta diventando realt e questo ci riempie di grande
gioia e di immensa soddisfazione. il modo
pi concreto per dare un forte significato
allAssociazione e per dimostrare la bont
della sua esistenza; anche un grande moti-
vo per continuare a sostenerla e darle fidu-
cia.
Qui ci rivolgiamo a tutti: ai numerosi Soci puntual-
mente presenti, ringraziandoli; a quelli che, dopo
ladesione iniziale, si sono allontanati, chiedendo
loro di riprendere il sostegno; a tutte le altre perso-
ne, non ancora iscritte allAssociazione, ma sensi-
bili verso le nostre idee ed i nostri progetti, chie-
dendo loro di diventare Soci.
Associazione SCUOLA DELLINFANZIA ARCOBALENO
Come gi preannunciato, nostra intenzione organizzare, per il prossimo anno scolastico, e
quindi a partire dal mese di settembre, lorario prolungato.
Sar possibile portare i bambini alla scuola dalle ore 7,30 e lasciarli fino alle ore 18,00, da lu-
ned a venerd.
Chi fosse interessato e non avesse gi ricevuto lapposito modulo-richiesta, deve contattare la
scuola (tel. 031-980129) e ritirare presso la stessa il formulario per la richiesta.
Lorganizzazione di questo servizio subordinato allentit delle richieste che, comunque, do-
vranno giungere entro la fine del mese di marzo.
Il consiglio di amministrazione
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Quote associative
Socio ordinario 15,00
Socio sostenitore 25,00
Socio benemerito 50,00
Socio Junior 5,00
Per informazioni rivolgersi a:
Alberto Guerrino tel. 031-980090
Catelli Giorgio " 031-986325
Ghielmetti Mario " 031-980067
C.c. postale no. 58099243
Associamone Pro Val Mulini - Ronago
Nel ricordo di un'amicizia
Lettera a Rosetta
Mia carissima Rosetta,
se amarti stato spontaneo e facile, dimenticarti
praticamente impossibile. Non posso e non devo di-
menticare tutto il bene che ho ricevuto da te e dai
tuoi Cari: la tua stupenda famiglia sempre stata una
fonte di bont e nobilt d'animo, un sublime esempio
di fede e vera carit cristiana vissuta a fatti e non sol-
tanto a parole. Anche se duramente provati dalla sof-
ferenza, i tuoi Cari si sono sempre dimostrati sereni e
con la massima discrezione hanno sempre spalancato
le porte del loro cuore per donare accoglienza, affet-
to, conforto e disponibilit a chiunque ne avesse avu-
to bisogno. Chi ha avuto la grazia di conoscervi, non
potr mai scordare i vostri volti luminosi e i vostri
sorrisi radiosi, tipici di persone in pace con Dio e con
il prossimo. Anch'io ho tanti motivi per amarvi con
tutto il mio cuore e manifestarvi i sensi della mia sti-
ma pi profonda. Mi sembra bello e doveroso testi-
moniare, a quanti vorranno leggere queste mie righe,
la nostra meravigliosa storia di amicizia vera e since-
ra. Tu eri maggiore un anno di me, ma, per un dono
di Dio, ci siamo ritrovate nella stessa grande aula: tu
frequentavi la seconda elementare e io la prima - al-
lora una sola maestra guidava due classi -; sicura-
mente i tuoi Cari ti prepararono ad affrontare quel 1
ottobre del 1962. Ti annunciarono che in prima ele-
mentare ci sarebbe stata una bambina malata, che
non poteva camminare, correre e saltare come tutti
gli altri bimbi della nostra et: quella bambina ero io.
Tu avevi soltanto sette anni eppure intuisti ed affron-
tasti la situazione nel migliore dei modi. Avevi capito
benissimo che la mia malattia non era contagiosa,
l'unico contagio possibile era quello della mia gioia
di vivere, della mia speranza di guarire e poter diven-
tare come tutti voi, della mia voglia di giocare con
voi, con tutta la mia vivacit. Da subito la nostra in-
tesa fu perfetta, stavamo bene insieme e ci amavamo
come due sorelle. Quante volte rinunciasti ai giochi
movimentati per stare tranquilla con me! Durante la
ricreazione, i nostri compagni di classe giocavano
nel cortile della scuola e noi due stavamo a guardare
sedute sul pianerottolo: io ero felicissima perch tu
mi facevi tanta compagnia. Poi, verso la fine di no-
vembre, io dovetti essere operata di osteotomia e tu,
sempre fedele, ti eri assunta un impegno immenso e
gravoso per la tua et. Per tre lunghi mesi io dovetti
rimanere inchiodata al letto, racchiusa in uno scafan-
dro di gesso, ma tu sapevi rendere meno pesante la
mia croce. Ogni pomeriggio, alla fine delle lezioni,
arrivavi di corsa a casa mia: avevamo tante cose da
raccontarci e tanti momenti importanti da condivide-
re: lo studio, la merenda, il gioco... mi relazionavi
sullo svolgimento delle lezioni, mi spiegavi e mi aiu-
tavi a fare i compiti. Grazie a te, non dovetti nemme-
no ripetere l'anno scolastico, perch tu fosti una vali-
dissima insegnante di sostegno! Ricordo anche, con
tanta commozione, il giorno di Natale di quell'anno
quando, dopo la S. Messa solenne, tutti voi, miei
amati compagni di classe, veniste a trovarmi accom-
pagnati dalla nostra delegata A.C., la brava Mariella.
Contemporaneamente arriv anche la cara suor Co-
lomba con alcuni bambini dell'asilo; provai una gioia
immensa, indescrivibile: si erano ricordati di me e
questo fu il mio regalo pi prezioso e gradito. Poi,
crescendo, le nostre strade si divisero e, frequentan-
do due scuole diverse, i nostri dialoghi e i nostri mo-
menti di incontro si diradarono, ma la nostra amici-
zia rimase. Cara Rosy, lo scorso novembre avresti
compiuto il mezzo secolo di vita e, proprio per i tuoi
cinquant'anni, vorrei dirti che ti ho voluto, ti voglio e
ti vorr sempre tanto bene e la nostra amicizia conti-
nua, nonostante la tua prematura scomparsa terrena.
Improvvisamente, in quella triste e gelida mattina del
16 dicembre 1972, mentre ti stavi recando a scuola,
il tuo cuore generoso e puro smise di pulsare: avevi
soltanto diciassette anni. Eri un fiore troppo bello e
delicato per rimanere qui sulla terra, perci il Signo-
re decise di coglierti per portarti nel suo Regno. Era
l'inizio della novena di Natale. Anche se non sono
degna, spero, se e quando Dio lo vorr, di raggiun-
gerti in Paradiso, cos la nostra sincera amicizia vivr
in eterno. E da ultimo, commentando quella bella
frase incisa sulla lapide della tua tomba di famiglia e
tratta dal tuo diario: s, io risorger. Rosy - vorrei
dirti che tu non sei mai morta e da sempre vivi nel
cuore di tutti noi e risorgi ogni volta che ti pensiamo
e ti ricordiamo. Cara Rosetta, ti ringrazio infinita-
mente per avermi accettata ed amata per ci che ero
e non per ci che avrei potuto o dovuto essere. No-
stro Angelo, prega per tutti noi. Con l'affetto e l'ami-
cizia di sempre
Maria Rosa
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