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6/9/2014 Bifrst | Fonti | Edda Poetica

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LJA EDDA

Lja Edda. Edda poetica o antica
Vlusp. La profezia della Veggente
Hvaml. Il discorso di Hr
Vafrnisml. Il discorso di Vafrnir
Grmnisml. Il discorso di Grmnir
Skrnisml. Il discorso di Skrnir
Baldrs draumar. I sogni di Baldr
Grottasngr. La canzone del Grotti
Svipdagsml. Il discorso di Svipdagr
Schema

LJA EDDA - Saggio


Note
Bibliografia
FONTI
GERMANI
Scandinavi
LJA EDDA
EDDA POETICA
Titoli
Lja Edda, Edda poetica
Smundar Edda, Edda di Smundr
Eldri Edda, Edda antica
Pseudoepigrafo Smundr Sigfsson
Genere Raccolta di poemi di argomento mitologico
Lingua Norreno
Epoca
Composizione:
Redazione:

Tra il IX e l'XI sec.
Seconda met del XIII sec.
Manoscritti
[R] Stofnun rna Magnssonar (Reykjavk): Codex Regius [GKS 2365 4to]
[A] Stofnun rna Magnssonar (Reykjavk): Codex Arnamagnanus [AM 748 I 4to]
[F] Stofnun rna Magnssonar (Reykjavk): Flateyjarbk [GKS 1005 fol]
LJA EDDA
EDDA POETICA
La poesia eddica
La scoperta del canzoniere eddico
Il Codex Regius
Il Codex Arnamagnanus
Le altre fonti
I poemi eddici in Snorri
Eddica minora
Et, provenienza e contesto
Materiale e stile
Metrica
I poemi eddici a confronto
Edizioni italiane
Bibliografia
La poesia eddica
Con l'espressione poesia eddica si indica una scuola poetica fiorita in Islanda tra il IX e l'XI secolo, attestata da un
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Brynjlfur Sveinsson
certo numero di composizioni anonime, di argomento mitico o eroico; e dunque ben distinta in termini di
argomento, metro e stile dalla successiva poesia scaldica.
In senso pi specifico, l'espressione poesia eddica viene spesso ristretta alle ventinove composizioni contenute nel
manoscritto oggi conosciuto come Codex Regius della Lja Edda. Quest'ultima definizione per meno rigorosa, in
quanto circoscrive un genere letterario al contenuto di un singolo codice e non piuttosto sulla base delle sue
caratteristiche formali. Questa imprecisione pesa tuttora sulla classificazione dei poemi eddici, il cui corpus viene
talvolta distinto in Edda poetica (le composizioni contenute nel Codex Regius) ed Edda minore (le composizioni
affini attestate in altre fonti).
Scoperta del canzoniere eddico
Nel 1643, l'erudito Brynjlfur Sveinsson (1605-1675),
vescovo nella diocesi di Sklholt, in Islanda, venne in
possesso di un codice medievale nel quale erano
contenuti ventinove poemi mitologici, incentrati
sugli di e gli eroi della tradizione pagana.
Brynjlfur era un collezionista di antichi manoscritti e
possedeva gi un prezioso codice trecentesco
dell'Edda di Snorri Sturluson (1179-1241), un
manuale per apprendisti scaldi nel quale venivano
citate numerose strofe tratte dagli antichi poemi
mitologici. Il vescovo si accorse che il nuovo
manoscritto conteneva, in forma completa, i
medesimi poemi citati da Snorri, e ritenne di
possedere la raccolta da questi consultata per la
compilazione della sua Edda. Poich al nuovo
manoscritto mancava un titolo, Brynjlfur lo intitol
anch'esso Edda, stabilendo cos un legame ideale
con l'opera di Snorri.
Ma alla nuova Edda occorreva anche un autore e
Brynjlfur pens che un'opera cos importante non
potesse che essere stata compilata dal sacerdote
Smundr Sigfsson inn fri (1056-1133), che la
tradizione ricordava per la vasta erudizione e per aver
scritto una Historia regum norvegicorum, Storia dei re
norvegesi, in latino. Sebbene al tempo di Brynjlfur
quest'opera fosse gi andata perduta, se ne conosceva
il contenuto grazie al Nregs konungatal, il Catalogo dei re di Norvegia, un poema dinastico-genealogico composto
intorno al 1190, ed era noto che fosse servita come fonte per diversi scrittori successivi, compreso lo stesso Snorri.
Brynjlfur fece copiare il manoscritto e, poich esso era privo titolo, scrisse di proprio pugno sulla copia la pomposa
epigrafe Edda Smundi Multiscii, l'Edda del sapientissimo Smundr.
Da allora, si usa distinguere tra la raccolta detta Edda poetica [Lja Edda], Edda di Smundr [Smundar Edda]
o Edda antica [Eldri Edda], e l'opera di Snorri detta Edda in prosa [Prose Edda], Edda di Snorri [Snorra Edda]
o Edda giovane [Yngri Edda].
Nel 1650, re Frederik III di Danimarca ( 1648-1670) chiese a Brynjlfur di assumere l'incarico di storico reale, al
posto dell'erudito Stephan Hansen Stephanius, morto quello stesso anno. Il vescovo ricus la nomina, ma promise al
re che avrebbe fornito alla biblioteca reale una quantit di antichi manoscritti islandesi. Fu cos che, nel 1662, il
codice della Lja Edda e quello della Prose Edda, fino ad allora posseduti da Brynjlfur, giunsero in Danimarca in
dono a re Frederik e, per tale ragione, furono poi conosciuti come Codices Regii. Dalla vecchia collezione reale
[Gammel kongelig samlin], i due manoscritti passarono poi alla Biblioteca Reale di Copenhagen, dove vennero
registrati con le segnature GKS 2365 4 (la Lja Edda) e GKS 2367 4 (la Prose Edda).
Il manoscritto della Lja Edda sarebbe ritornato in Islanda solo il 22 aprile 1971, dopo una lunga e complessa
vicenda giudiziaria che si concluse con l'impegno da parte della Danimarca di restituire tutti quei manoscritti che
potessero essere considerati patrimonio culturale della lontana isola nord-atlantica. Nel 1985 anche il manoscritto
della Prose Edda torn in Islanda. Entrambi i codici sono ora custoditi nella biblioteca dell'Istituto rne Magnsson,
a Reykjavk, dove ci si riferisce a essi come al Codex Regius dell'Edda poetica [Konungsbk Eddukva] [R] e al
Codex Regius dell'Edda di Snorri [Konungsbk Snorra-Eddu] [Rs].
Che i due codici abbiano lo stesso nome, come le due opere in essi contenute, non deve per trarre in inganno. A
rigore, il nome Edda appartiene di diritto soltanto all'opera di Snorri; fu il vescovo Brynjlfur a estendere
impropriamente questo titolo alla raccolta da lui trovata. Che i due manoscritti siano oggi conosciuti come Codex
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Pagina del Codex Regius, GKS 2365 4.
Dal sito dell'Istituto rne Magnsson
<http://www.am.hi.is/WebView/>.
Regius dipende soltanto dalle circostanze storiche, in quanto entrarono entrambi a far parte della collezione di re
Frederik III. Ma detto questo, i due manoscritti sono originariamente indipendenti e non hanno nulla a che vedere
l'uno con l'altro.
Il Codex Regius
Il Codex Regius della Lja Edda il manoscritto scoperto da
Brynjlfur Sveinsson nel 1643 pu essere considerato il cuore
della poesia eddica. Di aspetto quasi insignificante, questo codice
composto di 45 fogli, con una lacuna di sedici pagine dopo il
trentaduesimo. Contiene ventinove composizioni di argomento
mitologico ed eroico.
Il Codex Regius risale alla seconda met del XIII secolo e
certamente non fu compilato da Smundr Sigfsson, il quale era
vissuto due secoli prima. Si ritiene che il nucleo del manoscritto
risalga ai primi del 1200, pressappoco al periodo in cui anche
Snorri compilava la sua Edda. Gli studi paleografici hanno
evidenziato che il Codex Regius si form per successiva aggiunta
di materiale, assemblato in tempi successivi e secondo diversi
principi editoriali. Certamente alcuni editori lavorarono con
meno scrupoli di altri, intervenendo nel testo, sostituendo
passaggi in versi con riassunti in prosa, e mettendo insieme
strofe di diversa origine intorno a specifici nuclei tematici.
Fu per sicuramente unico il compilatore finale del codice, come
si evince dall'attenta cura con cui i poemi sono ordinati nel
manoscritto: prima i dieci mitologici, poi i diciannove di
argomento eroico. Questi ultimi sono disposti secondo un
preciso criterio cronologico: prima il canto su Vlundr, che ha
un suo proprio argomento; poi i tre poemi incentrati sull'eroe
Helgi; infine il lungo ciclo su Sigurr e i Niflungar. I brani sono
collegati da passi in prosa, i quali forniscono chiarimenti e
colmano le lacune.
Questo il contenuto del Codex Regius [R]:
CANTI MITOLOGICI
1. Vlusp, Profezia della Veggente
2. Hvaml, Discorso di Hl
3. Vafrnisml, Discorso di Vafrnir
4. Grmnisml, Discorso di Grmnir
5. Skrnisml, Discorso di Skrnir
6. Hrbarslj, Canto di Hrbarr
7. Hymiskvia, Carme di Hymir
8. Lokasenna, Insulti di Loki
9. rymskvia, Carme di rymr
10. Alvssml, Discorso di Alvs
CANTI EROICI
11. Vlundarkvia, Carme di Vlundr
Ciclo di Helgi
12. Helgakvia Hundingsbana in fyrri, Primo carme di Helgi uccisore di Hundingr
13. Helgakvia Hjrvarssonar, Carme di Helgi figlio di Hjrvarr
14. Helgakvia Hundingsbana nnor, Secondo carme di Helgi uccisore di Hundingr
Ciclo di Sigurr e dei Niflungar
15. Grpissp, Profezia di Grpir
16. Reginsml, Discorso di Reginn
17. Ffnisml, Discorso di Ffnir
18. Sigrdrfoml, Discorso di Sigrdrfa
19. Brot af Sigurarkvio, Frammento del carme di Sigurr
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Pagina del Codex Arnamagnanus, AM 748 I 4.
Dal sito dell'Istituto rne Magnsson
<http://www.am.hi.is/WebView/>.
20. Gurnarkvia in fyrsta, Primo carme di Gurn
21. Sigurarkvia in skamma, Carme breve di Sigurr
22. Helrei Brynhildar, Viaggio di Brynhildr verso gli inferi
23. Gurnarkvia nnor, Secondo carme di Gurn
24. Gurnarkvia in rija, Terzo carme di Gurn
25. Oddrnargrtr, Lamento di Oddrn
26. Atlakvia in grnlenzka, Carme groenlandese di Atli
27. Atlaml in grnlenzka, Discorso groenlandese di Atli
28. Gurnarhvt, Incitamento di Gurn
29. Hamisml, Discorso di Hamir
Il Codex Arnamagnanus
La seconda fonte, in ordine di importanza, per la nostra
conoscenza sulla poesia eddica, il frammentario manoscritto
conosciuto come Codex Arnamagnanus [A], oggi custodito
nella biblioteca dell'Istituto rne Magnsson, a Reykjavk, con
la segnatura AM 748 I 4. Di questo codice, redatto agli inizi del
XIV secolo, cio pochi anni dopo la redazione finale del Codex
Regius, si sono conservati soltanto sei fogli, per un totale di sette
poemi, tutti di argomento mitologico:
1. Grmnisml, Discorso di Grmnir
2. Hymiskvia, Carme di Hymir
3. Baldrs Draumar, Sogni di Baldr
4. Skrnisml, Discorso di Skrnir
5. Hrbarslj, Canto di Hrbarr
6. Vafrnisml, Discorso di Vafrnir
7. Vlundarkvia, Carme di Vlundr
Solo i primi tre poemi sono completi. I tre seguenti presentano
lacune pi o meno vistose, mentre dell'ultimo, il Vlundarkvia,
rimangono solo il prologo in prosa e l'incipit. Sei delle sette
composizioni sono conosciute anche al Codex Regius, con varianti
minime. La rimanente, il Baldrs Draumar, invece attestata solo
nel Codex Arnamagnanus, dettaglio che rende questo
manoscritto di valore inestimabile. Naturalmente non possibile
sapere quale fosse l'estensione del codice originale e quali altri
poemi contenesse.
Le altre fonti
Altri manoscritti riportano dei poemi eddici, anche se nessuno di essi ricco e vario come il Codex Regius e il Codex
Arnamagnanus. Ad esempio, la Vlusp attestata anche nell'Hauksbk [H] di Hauk Erlendsson (prima met del
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Snorri Sturluson
XIV secolo), in una versione la cui scansione in strofe diversamente organizzata da quella del Codex Regius.
Tra le fonti eddiche si ricorda poi il Flaytejarbk [F]. Un tempo custodito nella Biblioteca Reale di Danimarca,
questo codice stato restituito all'Islanda insieme al Codex Regius e oggi si trova anch'esso nella biblioteca
dell'Istituto rna Magnsson, con la segnatura GkS 1005 fol. Il Flaytejarbk consta di ben 225 fogli, vergati con
cura e splendidamente illustrati. Questo preziosissimo manoscritto contiene alcune delle pi belle saghe storiche, tra
cui la lfs saga Tryggvasonar Saga di lfr Tryggvason, la lfs saga Helga Saga di lfr il santo, la Sverris saga
Saga di Sverri e la Hkonar saga Hkonarsonar Saga di Hkon; contiene inoltre diversi interessantissimi racconti,
tra cui il Vlsa ttr Racconto del fallo e il Nornagests ttr Racconto di Nornagestr, e alcune composizioni
poetiche di argomento religioso. Riguardo ai poemi eroico-mitologici, il Flaytejarbk ne riporta soltanto tre, di cui
due, il Reginsml e l'Helrei Brynhildar, sono presenti anche nel Codex Regius; il terzo, l'Hyndlulj, si trova solo in
questo manoscritto e viene cos ad aggiungersi a un ideale corpus della poesia eddica.
I poemi eddici in Snorri
Un'altra importantissima fonte eddica rappresentata dalla Prose Edda
di Snorri Sturluson, scritta tra il 1222 e il 1225. La prima parte di
questo manuale di arte scaldica, il Gylfaginning, un vero e proprio
trattato di mitologia, materia evidentemente considerata indispensabile
al bagaglio culturale dell'apprendista poeta. Nel narrare la creazione e
distruzione del cosmo, la fisionomia degli di e le loro imprese, Snorri fa
puntualmente riferimento ai poemi eddici, soprattutto alla Vlusp, al
Vafrnisml e al Grmnisml (i pi importanti dal punto di vista
dell'erudizione mitologica), riportandone a pi riprese dei lunghi passi.
Le strofe citate non hanno alcuna pretesa di continuit o di completezza:
compaiono a scopo unicamente illustrativo, come fonte e testimonianza
del racconto prosastico di Snorri.
Il vescovo Brynjlfur Sveinsson riteneva che Snorri avesse attinto
direttamente al Codex Regius. Sappiamo che non cos, sia perch il
Codex Regius stato ultimato almeno mezzo secolo dopo la
composizione dell'opera di Snorri, sia perch i versi citati da Snorri
presentano, in molti punti, delle varianti rispetto a quelli contenuti nella
Lja Edda. Addirittura, Snorri completa una strofa mutila sia in R che
in A (Vafrnisml [31]). Dunque Snorri aveva a sua disposizione il
testo di numerosi poemi eddici, ma provenienti da una fonte diversa dal
Codex Regius. Ci rende le varianti che egli fornisce degne della massima
attenzione. Ma la principale ragione per cui l'opera di Snorri risulta
straordinariamente importante per la nostra comprensione dei poemi
eddici dovuta al fatto che egli ne spiega le parti pi complesse e
sviscera molti dei miti a cui essi fanno riferimento. Senza i suoi
chiarimenti e le sue osservazioni, buona parte della poesia eddica
risulterebbe per noi del tutto incomprensibile.
Se la Vlusp, il Vafrnisml e il Grmnisml erano noti da Snorri in
una forma molto simile a quella del Codex Regius, la stessa cosa non si
pu dire per altri poemi. Snorri cita ad esempio una strofa tratta dal
Lokasenna (Gylfaginning [20d {29}]) che sembra essersi originata da un
collage di strofe differenti nella versione attestata in R. anche possibile
che Snorri non conoscesse la rymskvia, la cui vicenda del tutto ignorata nella sua Edda. Forse non conosceva
nemmeno la Dissertazione sulle rune presente nell'Hvaml, in quanto non fa alcun accenno n d alcuna spiegazione
alle oscure strofe sull'autosacrificio di inn. Inoltre Snorri cita alcuni versi da un poema, non contenuto nel Codex
Regius, a cui d il titolo di Vlusp in skamma, la Breve profezia della Veggente; questa composizione, che egli
aveva probabilmente conosciuto come poema indipendente, stata poi interpolata nell'Hyndlulj, poema contenuto
nel Flateryjarbk. Il fatto che Snorri non citi brani dei poemi eroici (a parte un breve passo dal Ffnisml), fa pensare
che egli avesse a disposizione una piccola raccolta di composizioni esclusivamente mitologiche, assai simile al Codex
Arnamagnanus.
Ma Snorri cita anche diversi brani tratti da composizioni che non ci sono pervenute. il caso del breve e bellissimo
scambio di battute tra tra Njrr e Skai (Gylfaginning [23b-23c {33-34}]); o della scena dove i Vanir osservano Gn
volare nell'aria sul suo destriero (Gylfaginning [35p-35q {40-41}]); o della cinica risposta di kk agli ambasciatori
che vengono a chiederle di piangere la morte di Baldr (Gylfaginning [49y {52}]). In un caso, Snorri fornisce persino
il titolo di un'opera ormai perduta, l'Heimdallargaldr, l'Incantesimo di Heimdallr, di cui fornisce un unico verso
(Gylfaginning [27c {38}]).
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Infine, nella seconda parte del suo libro, lo Skldskaparml, Snorri cita integralmente una composizione non
riportata da nessuna altra fonte, il Grottasngr, la Canzone del [mulino] Grotti.
Eddica minora
Poich il Codex Regius identifica la raccolta della Lja Edda, ci si riferisce al complesso dei composizioni provenienti
da altre fonti come Eddica minora. Si tratta tuttavia di una distinzione effettuata sulla base delle composizioni
contenute nel manoscritto principale o da esso escluse, e non ha alcuna pretesa filologica.
I due poemi pi importanti classificati come Eddica minora sono il Baldrs Draumar, contenuto nel Codex
Arnamagnanus, e l'Hyndlulj, presente nel Flateyjarbk. Entrambi non stonerebbero affatto accanto a quelli del
Codex Regius, e molte edizioni della Lja Edda giustamente li comprendono. Anche il Grottasngr annoverato
nell'Eddica minora.
Il Codex Wormianus [W], uno dei quattro manoscritti della Prose Edda di Snorri, tramanda un altro poema eddico,
la Rgsula o Sequenza di Rgr, di cui l'unica fonte.
Altri poemi esclusi dai manoscritti principali si trovano inclusi in alcune saghe. Ad esempio, il Darraarlj, Canto
dello stendardo, conservato nella Njls saga. Il Gtur Gestumblinda, Enigmi di Gestumblindi, il Hlskvia,
Carme di Hlr (o Battaglia tra Goti e Unni), e l'Hervararlj, Canto di Hervr (o Risveglio di Angantr),
provengono dalla Hervarar saga ok Heireks.
Altre composizioni riconducibili al genere delle poesia eddica ci giungono da codici pi tardi. Dei manoscritti del
XVII secolo conservano lo Svipdagsml, o Discorso di Svipdagr, un lungo poema che si ritiene essere una
combinazione di due composizioni originariamente distinte: il Grgaldr, Incantesimo di Gra, e il Fjlsvinnsml,
Discorso di Fjlsvir, legate tra loro dalla figura del protagonista Svipdagr.
A quest'ultimo gruppo, possiamo ancora aggiungere due titoli, il Rafnagaldr ins, Incantesimo dei corvi di
inn, e il Slarlj, Canto del sole, composizioni a cui la maggior parte dei filologi guarda con prudente
sospetto.
EDDICA MINORA
I. Baldrs Draumar, Sogni di Baldr
II. Hyndlulj, Canto di Hyndla, nel quale interpolata:
Vlusp in skamma, Piccola profezia della Veggente
III. Rgsula, Sequenza di Rgr
IV. Grottasngr,Canzone del [mulino] Grotti
V. Darraarlj, Canto dello stendardo
VI. Gtur Gestumblinda,Enigmi di Gestumblindi
VII. Hlskvia,Carme di Hlr (La battaglia tra Goti e Unni)
VIII. Hervararlj,Canto di Hervr (Il risveglio di Angantr)
IX. Svipdagsml, Discorso di Svipdagr, composto dai due canti:
Gr[u]galdr, Incantesimo di Gra
Fjlsvinnsml, Discorso di Fjlsvir
X. Rafnagaldr ins, Incantesimo dei corvi di inn
XI. Slarlj, Canto del sole
Et, provenienza e contesto
Tra i problemi che la poesia eddica pone ai filologi, assai dibattuti sono quelli riguardanti l'et e l'origine delle
singole composizioni, le relazioni interne tra i vari testi, le relazioni tra questi e altre opere nel panorama letterario
germanico, e infine i possibili rapporti con le opere classico-cristiane.
Riguardo all'et dei poemi, evidente che questi sono assai pi antichi dei manoscritti che li contengono. Ad
esempio, se il Codex Regius stato ultimato nella seconda met del XIII secolo, le evidenze linguistiche mostrano
che i poemi in esso contenuti risalgono a un ampio periodo tra l'800 e il 1200, con un culmine nel X secolo. Detto
questo, stabilire una precisa data di composizione per i singoli poemi non affatto agevole, perch lo studio delle
forme linguistiche si limita a registrare la fase finale nella trasmissione dei testi e non la loro antichit. Quello che il
Codex Regius e gli altri manoscritti ci tramandano, insomma, non la forma originale dei poemi, ma la versione
conosciuta e memorizzata dai redattori del XIII secolo.
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Il fatto che non siano stati tramandati i nomi degli autori potrebbe indicare che i poemi siano stati trasmessi
oralmente per un tempo imprecisato, prima di essere registrati. Qualche studioso ha voluto definirli con il nome di
ulir o sapienti, avanzando l'ipotesi che formassero un corpo di poeti esperti di miti, in seguito soppiantati e
respinti dagli skld o poeti d'arte. Fuor di dubbio che tra un genere e l'altro esistono notevoli differenze di tecnica;
le composizioni della Lja Edda sono caratterizzate da una grande semplicit verbale che impiega in misura minima
i sinonimi e le kenningar, al perfetto contrario dell'involuta poesia scaldica fiorita in Islanda a cavallo del 1000. Tutto
questo contribuisce a retrodatare l'et dei poemi a un'antichit ancora pi remota.
In quanto al luogo di composizione, evidente che, nella forma in cui ci sono pervenuti, tali poemi siano stati
composti nella maggior parte dei casi in Islanda. L'Atlakvia in grnlenzka e l'Atlaml in grnlenzka pare siano stati
composti in Groenlandia; la Rgsula mostra invece, nel nome del suo protagonista (Rgr epiteto di Heimdallr),
un'influenza celtica (deriva infatti dal gaelico rg re), e potrebbe essere stato composto in una colonia scandinava in
Irlanda. Di nuovo per queste conclusioni non esauriscono il problema della provenienza, perch evidente che i
poemi eddici non siano originari dell'Islanda. Bastano d'altronde i molti riferimenti a querce, abeti e betulle, piante
non presenti in Islanda, per mostrare come tali poemi, insieme all'intera mitologia che sottendono, abbiano
provenienza continentale. Lo stesso pu dirsi di lupi, cervi, orsi e picchi, tutti animali ben presenti nei poemi eddici
ma non nell'ecosistema islandese. Dunque, se anche i poemi eddici ricevettero la loro ultima stesura definitiva in
Islanda tra l'XI e il XIII secolo, evidente che il loro materiale di base costituito da canti mitici ed eroici trasmessi
oralmente era stato portato dalla Norvegia tra la fine del IX e nel corso del X secolo.
Un raffronto tra i poemi eddici e analoghe composizioni provenienti dal resto dell'area germanica rivela una
sostanziale unit di registri poetici e argomenti. Ad esempio, le strofe iniziali della Vlusp mostrano strettissime
affinit con la Wessobrunnen Gebet, Preghiera di Wessobrunn (VII-VIII sec.), una composizione cristiana in antico
alto tedesco, dettaglio che suggerisce l'esistenza di un antichissimo canto germanico della creazione confluito nella
redazione di entrambi i testi. Inoltre, alcuni eroi della Lja Edda sono attestati in tutta l'area germanica. Ad
esempio, in ambito anglosassone, il Bowulf (VIII sec.) menziona Sigemund e Fitela (conosciuti ai poemi eddici
come Sigmund e Sinfjtli); il Widsith (IX sec.) nomina Eormenric (l'eddico Jrmunrekkr, Ermanarico); il Deor (X
sec.) menziona sia Eormenric che Veland (il Vlundr eddico). Spostandoci sul continente, l'Hildebranslied (VII-VIII
sec.) in antico alto tedesco tratta di Theotrihhe (il jrekr eddico, cio re Teodorico), mentre il tardo
Nibelungenlied (fine XII sec.) in medio tedesco narra ancora una volta, in chiave cortese, l'intera vicenda dei
Niflungar. Tutte queste vicende risalgono senza dubbio all'et delle migrazioni germaniche (IV-VIII sec.). Pressoch
scomparse nel continente, sono sopravvissute proprio nei poemi eddici d'Islanda, l'ultimo paese germanico a venire
cristianizzato.
Infine, molti motivi presenti nei canti eddici mostrano strati compositi, di diversa origine e provenienza. La Vlusp
rivela l'influsso degli Oracula Sibyllina (cos come il Mspilli bavarese ne la riscrittura alla luce dell'escatologia
cristiana). Alcune parti dell'Hvaml mostrano la possibile influenza dei Disticha Catonis. Si tratta insomma di testi
piuttosto complessi, che affondano le loro radici nel profondo del substrato germanico. Forse la loro origine pi
remota va cercata in quei barditus che, secondo Tacito, erano l'unica forma di documentazione storica degli antichi
Germani (Germania [3]).
Materiale e stile
Per quanto la poesia eddica sia un genere letterario ben definito, non bisogna dimenticare che le composizioni al suo
interno sono piuttosto eterogenee, mostrando una straordinaria variet di temi e forme poetiche, con scelte
espressive a volte molto lontane le une dalle altre. I poemi stessi sono classificati secondo una variet di sottogeneri:
abbiamo il discorso [ml], il canto [lj], il carme [kvia], la profezia [sp], la canzone [sngr], il lamento [grtr],
l'esposizione erudita [ula] e persino l'insulto [senna], ciascuno con proprie caratteristiche formali e metriche.
Un buon numero di poemi eddici appartengono al sottogenere del discorso (col termine ml si indicano tutte le
forme del parlato orale), specializzato nel riportare le parole pronunciate dai personaggi mitologici. Abbiamo dunque
l'Hvaml e il Grmnisml, declamati dallo stesso inn; il Vafrnisml, dove inn discorre col gigante
Vafrnir; lo Skrnisml, dove Skrnir discute con Gerr; il Reginsml il Ffnisml e il Sigrdrfuml, lunghe
dissertazioni messe in bocca ai rispettivi personaggi. probabile che tali poemi venissero recitati in pubblico da uno
o pi poeti, i quali, come autentici attori, si calavano nelle voci dei protagonisti e, attraverso di loro, davano vita a
una narrazione tanto pi coinvolgente quanto pi veniva udita dalle voci stessi dei suoi personaggi.
Il sottogenere del discorso composto esclusivamente di parole pronunciate in prima persona, senza alcun
narratore esterno. In certi casi (come nel Reginsml) vi sono degli inserti in prosa che spezzano il flusso del dialogo,
ma si tratta con ogni probabilit di interpolazioni esplicative aggiunte dai redattori del manoscritto. Questi poemi
possono consistere tanto in monologhi quanto in dialoghi a due o pi voci, fino ad arrivare al record di sedici voci
che battibeccano nel Lokasenna. I discorsi si presumono pronunciati in occasione di eventi ben precisi e in genere
sottendono un contesto narrativo. Anche i monologhi sono rivolti a personaggi che, pur presenti nella finzione
drammatica, non prendono parte al discorso. Ad esempio, nel Grmnisml, inn (celato sotto l'epiteto di Grmnir)
svolge l'intera sapienza cosmologica a vantaggio di re Geirrr e suo figlio, i quali per non intervengono mai.
Dunque i vari discorsi non si rivolgono mai direttamente agli ascoltatori, ma sono sempre calati in una cornice
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narrativa. Unica eccezione costituita dall'Hvaml, poema sorto dalla giustapposizione di un certo numero di
composizione distinte, nel quale inn sembra riferirsi direttamente al pubblico (a parte una breve sezione in cui il
destinatario un certo Loddffnir). Tutto ci mostra un notevole grado di complessit drammaturgica.
Riguardo agli argomenti dei discorsi, essi sono piuttosto vari. L'Hvaml riporta perlopi massime di saggezza
medievale sul modo di comportarsi nei vari casi della vita. Il Grmnisml e il Vafrnisml svolgono argomenti di
erudizione mitologica e cosmologica, dando molte informazioni sulla struttura dell'universo, le dimore degli di, la
nascita del mondo e il suo incendio finale. Nel Sigrdrfuml, la valchiria, appena risvegliata dal suo sonno incantato,
istruisce Sigurr sul corretto uso delle rune. Il sapiente nano interrogato da rr nell'Alvssml fornisce gli heiti (le
denominazioni poetiche) degli elementi della terra e del cielo. Dunque, seppur calati in un contesto narrativo,
raramente i discorsi si riferiscono alle vicende in questione; al contrario, le loro voci narranti (inn, Vafrnir,
rr, Alvss, la vlva) sono finalizzate a fornire un sostegno adeguato all'altezza degli argomenti trattati.
Sono assai rari i discorsi in cui il dialogo sia finalizzato alla narrazione. Un esempio fornito dallo Skrnisml, in
cui Freyr manda il suo servitore come pronubo presso la gigantessa di cui innamorato; Skrnir dialoga
successivamente con tutti i personaggi incontrati nel corso del viaggio, e il culmine della vicenda si ha in un lungo
monologo in cui elenca a Gerr gli sgradevoli incantesimi che le getter addosso se non acconsentir alla richiesta di
matrimonio. Il Lokasenna ha invece luogo durante il banchetto funebre di Baldr e tratta di un lungo e vivace
scambio di ingiurie tra Loki e gli altri di. La forma narrativa qui finalizzata all'esposizione dei dettagli meno
nobili delle biografie divine. Il ritratto impietoso degli di non per dovuto com' stato detto a una tarda
influenza cristiana, perch si tratta anche in questo caso di un vero e proprio esercizio di erudizione mitologica, al
quale non estraneo il gusto per lo scherno e la beffa.
Assai affini ai discorsi sono i canti caratterizzati dalla parola lj canto (cfr. tedesco Lied, inglese lay), di cui il
corpus eddico presenta per un numero limitato di esempi. Uno l'Hrbarslj, un serratissimo dialogo tra rr e
un traghettatore a nome Hrbarr (di nuovo inn) che rifiuta di accoglierlo in barca: ciascuno dei due ricorda
all'altro le sue imprese meno eroiche, e cos facendo vengono citati molti miti di cui si persa memoria. Vi poi
l'Hyndlulj (non presente nel Codex Regius), dove Freyja dialoga con la veggente Hyndla
Assai diverso invece il sottogenere della kva o carme. Tali composizioni sono un misto di narrazione e dialogo,
dove la narrazione data in terza persona e il dialogo funzionale al racconto e riferisce le parole scambiate dai
personaggi coinvolti. Questo sottogenere assai raro tra le composizioni strettamente mitologiche: vi appartengono
soltanto l'Hymiskvia (racconto in versi di un mito riportato anche da Snorri, la pesca di rr del serpente
Jrmungandr) e il rymskvia (sorta di grottesca ballata dove rr si reca travestito da sposa nella dimora del gigante
rymr). La kva invece diffusa soprattutto tra i canti eroici, nei quali ha valore predominante la vicenda in s e
non il dato erudito.
Nei vari esempi di questo sottogenere, il rapporto tra narrazione e dialogo pu assumere diversi tipi di equilibrio.
Nella maggior parte dei casi, come abbiamo detto, il dialogo parte integrante della narrazione. Ad esempio,
l'Atlakvia in grnlenzka un continuo alternarsi tra strofe narrative e strofe dialogiche, nelle quali si traccia una
delle pi cupe vicende del ciclo nibelungico: il re unno cattura i cognati Hgni e Gunnarr e li tortura fino alla morte
per farsi rivelare dove abbiano nascosto l'oro del Reno; la sua sposa Gurn li vendica imbandendo ad Atli un
banchetto con la carne dei suoi stessi figli, quindi d fuoco alla reggia. In altri poemi, la narrazione invece quasi
interamente affidata al dialogo. Il Sigurarkvia in skamma, dopo una breve sezione introduttiva, consiste quasi
completamente in un lungo monologo di Gurn a tratti interrotto da inserti descrittivi in cui ella ricapitola il
dramma del suo sposo Sigurr, ucciso in una congiura; il racconto quasi tutto affidato alle parole di Gurn, che
riporta anche i dialoghi delle persone implicate nella vicenda.
Come si vede, al genere della poesia eddica appartengono composizioni molto diverse tra loro, come genere, voce
narrante o contenuto. Quest'ultimo pu variare dal poema epico alla ballata burlesca, dall'esposizione erudita al
contenuto gnomico-sentenzioso. In tutti i casi, di rado i poemi affrontano direttamente gli avvenimenti in forma
narrativa, ma spesso preferiscono procedere per accenni, attraverso le voci narranti degli stessi personaggi, spesso
prediligendo forme oscure ed ellittiche. Questo crea a volte pesanti problemi d'interpretazione ai moderni esegeti,
dovuti al fatto che viene trattata una materia mitico-leggendaria ben conosciuta e presente ai suoi fruitori, ma che
per noi ormai perduta da mille anni.
Metrica
La caratteristica principale del verso eddico l'uso dell'allitterazione: il ripetersi meccanico di parole che iniziano con
lo stesso suono, utilizzata a fini mnemotecnici non meno che espressivi. Ad esempio, in Vlusp [45: g-j]:
...skeggld, skalmld, | skildir klofnir,
vindld, vargld, | r verld steypisk...
L'allitterazione non un fenomeno estetico fine a s stesso, ma uno dei cardini su cui poggia l'organizzazione del
verso eddico. Il verso principale della poesia scandinava il verso lungo, diviso da una cesura centrale in due
semiversi. L'allitterazione non solo crea un ritmo interno, ma conduce l'attenzione dell'ascoltatore sulla parola che
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funge da chiave di volta del verso stesso. Ad esempio, troviamo nell'Atlakvia in grnlenzka [22: a-b]:
...skaro eir hjarta | Hjalla or brjsti...
Il secondo semiverso (...Hjalla or brjsti ...dal petto di Hjalli) fissa [h] come consonante allitterante, facendo
risaltare il medesimo suono nel semiverso che la precede (skaro eir hjarta... strapparono il cuore...). Cuore
[hjarta] la parola-chiave su cui poggia il significato del verso. Le parole norrene composte per la maggior parte
di una o due sillabe hanno di regola l'accento sulla prima sillaba, dettaglio che, combinandosi con l'allitterazione,
contribuisce alla sonorit e al tipo ritmico (Scardigli ~ Meli 1982). In questo caso abbiamo un metro di tipo
trocaico:

I poemi eddici sono composti di due tipi di metri principali: il fornyrislag e il ljahttr. Il fornyrislag o metro
epico (da forn yris parole antiche) consiste, nella sua forma canonica, in una quartina di quattro versi lunghi,
ciascuno dei quali abbiamo visto a sua volta composto da due semiversi. Un ottimo esempio da Vlusp [1]:
Hljs bik allar | helgar kindir,
meiri ok minni | mgu Heimdallar;
vildu at, Valfr, | vel fyr teljak
forn spjll fira, | aus fremst of man.
Una variante del metro epico il mlahttr o metro dei discorsi, i cui semiversi consistono di sei sillabe invece
che di quattro. Nell'ambito del corpus eddico troviamo quest'ultimo metro attestato unicamente nell'Atlaml in
grnlenzka. probabile che gli ascoltatori islandesi non fossero in grado di distinguerlo dal fornyrislag, anche se
Snorri, nel suo Httatal, li individua.
Il secondo metro in ordine di frequenza il ljahttr o metro dei canti. Nella sua forma canonica, esso consiste in
una quartina dove due versi lunghi (a loro volta composti da due semiversi) si alternano a due versi pieni
(composti da un solo semiverso di cinque o pi sillabe). Si tratta di un metro che forse risente alla lontana del
distico elegiaco od epigrammatico latino. Un ottimo esempio dal Vafrnisml [1]:
Rd mr n, Frigg, | allz mik fara tiir
at vitja Vafrnis;
forvitni mikla | kve ek mr fornom stfom
vi ann inn alsvinna jtun.
La differenza tra l'uso del fornyrislag e del ljahttr fondamentale ai fini del contenuto dei singoli poemi e,
presumibilmente, della modalit della loro recitazione orale. Il fornyrislag il metro del racconto, che si ritrova
legato soprattutto al genere del carme epico [kvia]. Il ljahttr invece legato al discorso, alla rappresentazione
dialogata, alla poesia sentenziosa e gnomica, ed indicativo che nell'intero corpus eddico sia usato unicamente per il
discorso diretto (con l'eccezione di un'unica strofa, Vafrnisml [5]).
Per quanti i metri eddici tendano a strutturarsi in quartine, vi sono esempi in cui sia il fornyrislag che il ljahttr
presentano dei versi aggiuntivi, sia lunghi che pieni, soprattutto nelle parti pi arcaiche del corpus. In realt, la
quartina una struttura metrica che non appartiene alla poesia norrena, la quale avverte, come unit sintattica
della strofa, non tanto la strofa quanto la semistrofa [helming]. Nella poesia eddica, infatti, ogni strofa pu essere
idealmente divisa in due semistrofe, ciascuna delle quali di senso compiuto. Mettiamo a raffronto, in traduzione, i
gi citati Vlusp [1] e Vafrnisml [1].
Ascolto io chiedo a tutte | le sacre stirpi,
maggiori e minori | figli di Heimdallr.

Tu vuoi che io, o Valfr, | compiutamente narri


le antiche storie degli uomini | quelle che prima ricordo.
Ora consigliami, Frigg, | di andare ho gran voglia
a trovare Vafrnir.

Confesso che son curioso | di disputare sulle cose remote


con quel gigante onnisciente.
Questa distinzione delle strofe in helmingar sembra essere una costante della poesia norrena. d'altronde provato
che rarissimamente (otto casi su 383) vi siano collegamenti sintattici che si estendono oltre i confini del distico.
All'associazione di due versi (due lunghi, oppure uno lungo e uno pieno), corrisponde per regola una frase di
senso compiuto. Ma non si tratta di un semplice enjambement, ma pi di una concatenazione logico-sintattica fra
due versi (Scardigli ~ Meli 1982). Troviamo ad esempio in Vlusp [1: 19 a-d]:
So che un frassino s'erge | Yggdrasill lo chiamano,
alto tronco lambito | d'acqua bianca di argilla.
Qui, il secondo verso dipende dal primo. In altre parole, anche se ciascun verso di una helming ha una sua autonomia
relativa, il secondo non pu prescindere dal primo. L'helming pu dunque essere considerata l'equivalente verticale di
quello che il verso pieno in orizzontale. una struttura sintatticamente autosufficiente, in cui si stabiliscono
legamenti gerarchici tra i due versi, e tra i due semiversi che compongono ogni verso.
Anche quando il numero dei versi di una strofa sia eccessivo o difettivo, vale sempre il principio della distinzione
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degli helmingar in unit di senso compiuto. Ad esempio, in Hvaml [135] troviamo una strofa irregolare formata
dalla successione di tre versi lunghi e sette pieni, cio tre helmingar distinti. Ciascuno un'unit di senso:
Ti consiglio, Loddffnir, | e tu accetta il consiglio,
ne trarrai beneficio se l'accetti,
bene ti verr se l'accogli.

Se vuoi per te una buona femmina | parlale con dolci sussurri


e prendi piacere con lei.

Devi fare belle promesse | e subito mantenerle:


nessuno soffre il bene, a riceverlo.
Ci sarebbe ancora molto da dire per approfondire la metrica eddica, ma queste brevi note possono bastare per
mostrare al lettore la complessit di questo genere di poesia.
I poemi eddici a confronto
Segue qui uno schema generale dei poemi che compongono la Lja Edda (compresa l'Eddica Minora), mettendone
a confronto varie caratteristiche: epoca di composizione, fonte, genere, metro e numero di strofe. La sigla iniziale
quella che viene comunemente data a ciascuna composizione dai filologi e che facile trovare nella letteratura
scientifica.
Composizione Datazione Fonti Genere Metro Strofe
Vsp
Vlusp
Profezia della Veggente
X sec. [R | H] Monologo Fornyrislag 66
Hv
Hvaml
Discorso di Hl
Inizio X sec. [R] Monologo
Ljahttr
(Fornyrislag)
164
Vm
Vafrnisml
Discorso di Vafrnir
Prima met X
sec.
[R | A] Dialogo Ljahttr 55
Grm
Grmnisml
Discorso di Grmnir
X sec. [R | A] Monologo Ljahttr 54
Skm
Skrnisml
Discorso di Skrnir
Attorno al 900 [R | A] Dialogo Ljahttr 42
Hrbl
Hrbarslj
Canto di Hrbarr
X sec. [R | A] Dialogo Vario 60
Hym
Hymiskvia
Carme di Hymir
Seconda met
dell'XI sec.
[R | A]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 39
Ls
Lokasenna
Insulti di Loki
Fine del X sec. [R] Dialogo Ljahttr 61
rk
rymskvia
Carme di rymr
Prima met
dell'XI sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 32
Alv
Alvssml
Discorso di Alvs
XI sec. [R] Dialogo Ljahttr 35
Vkv
Vlundarkvia
Carme di Vlundr
IX sec. [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 41
HHI
Helgakvia Hundingsbana in fyrri
Primo carme di Helgi uccisore di
Hundingr
Met dell'XI sec. [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 56
HHv
IHelgakvia Hjrvarssonar
Carme di Helgi figlio di Hjrvarr
Attorno al 900 [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag
(Ljahttr)
43
HHII
Helgakvia Hundingsbana nnor
Secondo carme di Helgi
uccisore di Hundingr
Met del IX sec. [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 51
Grp
Grpissp
Profezia di Grpir
Seconda met del
XII sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 53
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Rm Reginsml
Discorso di Reginn
Met del X sec. [R | F] Dialogo Ljahttr
(Fornyrislag)
26
Fm
Ffnisml,
Discorso di Ffnir
X sec. [R] Dialogo
Ljahttr
(Fornyrislag)
44
Sd
Sigrdrfoml
Discorso di Sigrdrfa
Attorno al 900 [R]
Monologo con
inserti in posa
Ljahttr
(Fornyrislag)
37
Br
Brot af Sigurarkvio
Frammento del carme di Sigurr
Inizio del IX sec. [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 19
GrI
Gurnarkvia in fyrsta
Primo carme di Gurn
Prima met
dell'XI sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 27
Sgk
Sigurarkvia in skamma
Carme breve di Sigurr
Fine dell'XI sec. [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 71
Hlr
Helrei Brynhildar
Viaggio di Brynhildr verso gli inferi
XI sec. [R | F]
Essenzialmente
monologo
Fornyrislag 14
GrII
Gurnarkvia nnor
Secondo carme di Gurn
Met del X sec. [R] Monologo Fornyrislag 44
GrIII
Gurnarkvia in rija
Terzo carme di Gurn
Prima met del X
sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 11
Od
Oddrnargrtr
Lamento di Oddrn
Prima met
dell'XI sec.
[R]
Essenzialmente
monologo
Fornyrislag 34
Akv
Atlakvia in grnlenzka
Carme groenlandese di Atli
IX sec. o prima [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 43
Am
Atlaml in grnlenzka
Discorso groenlandese di Atli
Attorno al 1100 [R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag
Mlahttr
103
Ghv
Gurnarhvt
Incitamento di Gurn
Prima met
dell'XI sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 21
Hm
Hamisml
Discorso di Hamir
Al pi tardi inizio
del IX sec.
[R]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 31
Bdr
Baldrs Draumar
Sogni di Baldr
IX sec. [A]
Narrazione e
dialogo
Fornyrislag 14
Hdl
Hyndlulj
Canto di Hyndla
XI sec. [F]
Essenzialmente
monologo
Fornyrislag 50
R
Rgsula
Sequenza di Rgr
IX sec. [W] Narrazione Fornyrislag 47
Grt
Grottasngr
Canzone del [mulino] Grotti
IX sec. [Rs]
Essenzialmente
monologo
Fornyrislag 24
Svm
Svipdagsml
Discorso di Svipdagr
XIII-XIV sec. Dialogo Ljahttr 16+50
Lo schema tratto, con qualche variazione, da quello fornito da Terry Gunnell (Gunnell 2005). La datazione qui
fornita per le singole composizioni, che in Gunnel basata sulla ripartizioni dei poemi in antichi e tardi
(Sveinsson 1982), invece quella fornita tranne che per gli ultimi quattro casi da Piergiuseppe Scardigli e
Marcello Meli nell'introduzione alla loro traduzione della Lja Edda (Scardigli ~ Meli 1982).
Edizioni italiane
DI LEESTHAL Olga Gogala [cura]. Canti dell'Edda. UTET, Torino 1939.
MASTRELLI Alberto [cura]. L'Edda. Carmi norreni. Classici della religione. Sansoni, Firenze 1951, 1982.
SCARDIGLI Piergiuseppe ~ MELI Marcello [cura]. Il canzoniere eddico. Garzanti, Milano 1982.
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Bibliografia
BELLOWS Henry Adams [trad.]. The Poetic Edda. Translated from the Icelandic with an Introduction and Notes. American-
Scandinavian Foundation, New York 1923.
BUGGE Sophus, Smundar Edda hins fra. In: Norrn fornkvi. Christiania [Oslo] 1867.
CLEASBY Richard ~ VIGFSSON Gubrandur, An Icelandic-English Dictionary. Oxford, 1874.
GERING Hugo [trad.], Die Edda. Die Lieder der sogenannten lteren Edda. Bibliographisches Institut, Liepzig/Wien 1892,
1927.
GRUNDTVIG Nikolai Frederik Severin, Lidet om Sangene i Edda. Kbenhavn 1806.
GUNNELL Terry, Eddic Poetry. In: McTURK Rory [cura], Old Norse-Icelandic Literature and Culture. Blackwell, Oxford
2005.
HILDEBRAND Karl von, Die Lieder der lteren Edda. Schningh, Paderborn 1876
JNSSON Finnur, Smundar Edda. Reykjavk 1926.
LEESTHAL Olga Gogala di [cura], Canti dell'Edda. UTET, Torino 1939.
MASTRELLI Alberto [cura], L'Edda. Carmi norreni. Classici della religione. Sansoni, Firenze 1951, 1982.
NECKEL Gustav, Edda. Die Lieder des Codex Regius nebst verwandten Denkmlern, Vol. I. Heidelberg 1962.
NIEDNEL Felix, Edda Heldendichtung / Gtterdichtung. Diederichs, Jena 1962.
PRAMPOLINI Giacomo, Letterature germaniche insulari. In: Storia universale della letteratura, vol. III. UTET, Torino 1949.
RASK Rasmus Christian [trad.], Smundar Edda. Stockholm 1818.
REICHBORN-KJENNERUD Ingjald, Lgerdene i den eldre Edda. In: Maal og Minne. Novus Forlag, Kristiania [Oslo]
1923.
SCARDIGLI Piergiuseppe [cura] ~ MELI Marcello [trad.], Il canzoniere eddico. Garzanti, Milano 1982.
SIJMONS Barend, Lieder der Edda. Halle 1906.
BIBLIOGRAFIA

Lja Edda
VQLUSP

Intersezione: Sezioni - Alianora


Sezione: Fonti - Nab-kudurri-uur
Area: Germanica - Brynhilldr
Ricerche e testi di Dario Giansanti.
Creazione pagina: 04.04.2004
Ultima modifica: 27.08.2014

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