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Salvami Regina

Numero 15
Maggio 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
Vieni, o Spirito Santo
Lindimenticabile Papa Giovanni
Paolo II, nellomelia di domenica
di Pentecoste, il 31 maggio 1998,
ha tessuto queste belle riflessioni
a commento di questa conosciuta
sequenza cantata dalla Chiesa nel
giorno di Pentecoste:
Veni, Sancte Spiritus!
Iniziando cos la sua invocazio-
ne allo Spirito Santo, la Chiesa
fa proprio il contenuto della pre-
IL TESORO DELLA PREGHIERA
ghiera degli Apostoli raccolti con
Maria nel Cenacolo; anzi, la pro-
lunga nella storia e la rende sem-
pre attuale.
Veni, Sancte Spiritus!
Cos continua a ripetere in ogni
angolo della terra con immutato
ardore, fermamente consapevo-
le di dover restare idealmente nel
Cenacolo in perenne attesa del-
lo Spirito. Al tempo stesso, essa sa
che dal Cenacolo deve uscire per le
strade del mondo, con il compito
sempre nuovo di rendere testimo-
nianza al mistero dello Spirito.
Veni, Sancte Spiritus!
Preghiamo cos con Maria, san-
tuario dello Spirito Santo, prezio-
sissima dimora di Cristo fra noi,
perch ci aiuti ad essere tempio
vivo dello Spirito e testimoni in-
faticabili del Vangelo.
Vieni, Spirito Santo,
manda a noi dal Cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dellanima,
dolcissimo sollievo.
Nel lavoro sei riposo,
nellimpeto sei calma;
nel pianto, consolazione.
O luce beatissima,
invadi nellintimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza
nulla nelluomo,
nulla senza colpa.
Lava ci che sordido,
bagna ci che arido,
sana ci che sanguina.
Piega ci che rigido,
scalda ci che gelido,
drizza ci che sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i sette santi doni.
Dona virt e premio,
dona morte santa,
dona eterna gioia. Amen.
Nmero 41 Maio 2005
Anno VII, numero 15, Maggio 2005
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
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ARALDI DEL VANGELO
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Arriz, Severiano Antonio
de Oliveira
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degli Araldi del Vangelo
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Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima
Scrivono i lettori ........................................................................................................... 4
La pietra che ha fatto fermare il mondo (Editoriale) ................................................ 5
La pace sia con voi! ....................................................................................................... 6
Banedetto XVI succede a Giovanni Paolo II nella Cattedra di Pietro .................. 13
Primo Messaggio di Benedetto XVI .......................................................................... 16
Un pastore secondo il cuore di Cristo ....................................................................... 19
Sul sepolcro di Ges risplende il mistero dellEucarestia ...................................... 20
La nuova evangelizzazione ........................................................................................ 23
Araldi nel mondo ........................................................................................................ 26
Da devoto del demonio ad apostolo del Rosario ..................................................... 32
morto Padre Royo Marn Celebre predicatore e teologo insigne ..................... 36
Testimoniare il Vangelo attraverso la cultura .......................................................... 38
La parola dei Pastori .................................................................................................. 39
Accade nella Chiesa e nel mondo .............................................................................. 40
La Festa della Promessa ............................................................................................. 43
Porta con te almeno questo ricordo ........................................................................... 44
I santi di ogni giorno .................................................................................................. 46
Non abbiate paura di essere santi ......................................................................... 48
La divina bellezza riflessa nel cerimoniale .............................................................. 50
S
ommari
O
Habemus Papam! Benedetto XVI saluta i fedeli che lo acclamano
entusiasticamente in Piazza San Pietro
Papa Benedetto
XVI saluta per
la prima volta i
fedeli
(Foto: Guiseppe
Cacace/Getty Images)
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SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Maggio 2005
SENSAZIONE DI PACE E TRANQUILLIT
Sfogliando la rivista di febbraio,
ho provato una bella sensazione di
pace e di tranquillit: al vedere la
foto con la facciata della Basilica di
Vailankanni, due giorni dopo il ter-
remoto, e come stato il Natale de-
gli Araldi mi sono rasserenata. Nel
profondo del mio cuore desidero
tanto che si possa respirare e senti-
re in ogni angolo della terra la forte
presenza di Ges e di Maria. Sono
contenta di poter ricevere la rivista
perch mi fa sperare e mi da forza.
Crocetta Rita Alaimo,
Campo Bello di Licata, AG
SUOR LUCIA E CRISTO DI MAGGIO
Vi vengo a dire quanto mi pia-
ciuta la Rivista del mese di marzo,
che arrivata per una amica mia.
Mi piaciuto soprattutto il reporta-
ge su Suor Lucia, e quello che ha at-
tirato di pi la mia attenzione sta-
ta la storia del Cristo di Maggio, che
molto interessante.
Lcia Helena da Silva,
Pouso Alegre, Brasile
COMMENTI AL VANGELO
Non ho mai visto n ho mai letto
una Rivista come questa, le immagini,
gli articoli, i messaggi biblici. Lome-
lia del Presidente Generale Joo Cl
Dias ci offre un idea ben chiara di ci
di cui parla il vangelo principale del
mese. I miei complimenti.
Lurdes da Conceio Valadas
Correia, Pias Serpa, Portogallo
LA MADONNA DELLE MERAVIGLIE
Sono molto contenta di poter fa-
re labbonamento a questa bellissi-
ma Rivista. Sono rimasto impressio-
nato dalla bellezza dellimmagine
della Madonna delle Meraviglie. La
storia mi ha profondamente tocca-
to il cuore. Da allora, prego il rosa-
rio davanti alla sua bella immagine.
Grazie alla Madonna delle Meravi-
glie, qualcosa di molto speciale sta
accadendo nella mia vita e nel mio
cuore. Ho solo da ringraziare per la
eccellente Rivista che mi ha portato
questo aiuto.
Jordo de Sales,
Extrema, Brasile
LETTURA IN FAMIGLIA
Complimenti per il meraviglioso
contenuto della Rivista, per i repor-
tage e per la straordinaria selezio-
ne di foto. Sempre sono ansiosa nel-
lattesa che il portalettere mi con-
segni un nuovo numero. Non appe-
na lo ricevo, vado, insieme alla mia
famiglia, a leggere il suo testo. Per
me, stato un vero balsamo di con-
solazione, in mezzo a tutto quanto
che devo affrontare nella vita.
Ana Emanuelle,
Barro, Brasile
BEATA CATARINA TEKAKWITHA
Sono rimasta molto contenta a
proposito del capitolo sulla Beata
Catarina Tekakwitha, che io avevo
richiesto, poich sapevo molto po-
co su di lei e desideravo conoscere
maggiori dettagli della sua vita. ri-
sultato un capitolo molto bello.
Valria C. Assumpo,
per e-mail
DONO DI DIO
La Rivista Araldi del Vangelo
un dono di Dio. Divento pi ric-
ca leggendola. Auguri e Dio vi ispiri
sempre, che al giorno doggi quel-
lo di cui noi tutti abbiamo bisogno.
Isilda Dulce da Costa Martinho,
Oeiras, Portogallo
ARTICOLI DI FORMAZIONE MARIANA
Chiedo gentilmente di informar-
mi come posso fare labbonamen-
to di questa Rivista, visto che sono
rimasto affascinato nel vedere un
esemplare della stessa che appar-
teneva ad una persona amica. Oltre
ad essere un mezzo di informazione
di carattere profondamente catto-
lico, la Rivista piena di articoli di
formazione mariana, molto neces-
saria ai giorni nostri.
Lcio Paulo de Souza Gouvea,
Campo Grande, Brasile
STRUMENTO DI EVANGELIZZAZIONE
Voglio complimentarmi per la
Rivista, che un eccellente stru-
mento culturale e di evangelizzazio-
ne, con stupendi articoli traboccanti
di fede e di speranza nel Sacro Cuo-
re di Maria e di suo figlio Ges.
Tadeu Jos Gouveia de Sales,
Recife, Brasile
RACCONTO PER BAMBINI
O ADULTI DI FEDE
Sono una abbonata e mi piacciono
molto gli argomenti trattati. Solo che
nelle ultime edizioni non viene pubbli-
cato ci che a me piace di pi: raccon-
to per bambini o per adulti di fede.
Adriana Matias da Silva,
Natal, Brasile
RICCA DI EVANGELIZZAZIONE
Come bello il giorno in cui ar-
riva nelle mie mani il nuovo nume-
ro di questa Rivista! Ogni pagina mi
riempie di gioia, e questo avviene
non una volta ogni tanto, ma mol-
to spesso. Sono testi e immagini ric-
chi di evangelizzazione che mi dan-
no una pace interiore inesprimibile.
Maria de Ftima Pereira da Silva,
Itajub, Brasile
I SUOI MESSAGGI AUMENTANO
LA MIA FEDE
Complimenti agli editori della
Rivista. Sono realmente colpita da
cos tanti articoli meravigliosi, che
riempiono la mia anima di gioia.
Come bello contemplare questo
meraviglioso lavoro, i cui messaggi
aumentano la mia fede!
Alexandrina Cerqueira dos Santos,
Goinia, Brasile
E
ditoriale
LA PIETRA
CHE HA
FATTO
FERMARE IL
MONDO
Q
Maggio 2005 Salvami Regina 5
uanto grande linfluenza del Papato! I nostri cuori di cat-
tolici hanno esultato nellassistere alla commozione che ha
coinvolto il mondo intero, sia a proposito della scomparsa
dellamato Giovanni Paolo II, sia della giubilante elezione di
Papa Benedetto XVI.
Nella Francia antica, cera un grido per marcare la morte di un re e la
immediata incoronazione di un altro: Le roi est mort, vive le roi! (Il re
morto, viva il re!). I francesi di quel tempo volevano indicare, con queste
parole, la continuit della monarchia gallica.
Stat crux dum volvitur orbis! (Mentre la terra gira, la croce rimane fer-
ma), proclama il famoso detto certosino. Tutto passa, tutto si rompe, tut-
to si sostituisce, dice un proverbio francese. Intanto, vera solidit e perpe-
tua continuit appartiene solo a quelli che hanno ricevuto un potere diret-
tamente da Dio: Tutto ci che legherai sulla terra sar legato nei Cieli, e tutto
ci che scioglierai sulla terra sar sciolto nei Cieli! (Mt 16, 19). Listituzione
del Papato infallibile immortale tanto quanto la Chiesa stessa.
Per questo, si potrebbe affermare senza timore: Il Papa morto, viva il
Papa! E grazie al progresso della tecnica nel settore delle comunicazioni,
stato possibile in tutto il mondo assistere alle esequie funebri e subito dopo
alle cerimonie festive che hanno abbellito il Vativano. Per la prima volta, cen-
tinaia di milioni di persone, molte delle quali non cattoliche, hanno potuto
in qualche modo, con un misto di stupore e meraviglia, partecipare in tempo
reale alle vicissitudini del Papato, a partire dallaggravamento dello stato di
salute di Giovanni Paolo II. Una moltitudine di anime stata beneficata con
conversioni, progressi nella santificazione, fervore ed entusiasmo.
Ora, insegna la dottrina cattolica che ogni movimento buono dellanima,
sia in un individuo, sia in un congiunto di persone, causato dalla grazia.
Stando cos le cose, giocoforza concludere che questa commozione mon-
diale stata possibile solo in virt di abbondanti grazie versate sullumanit
dalla Divina Provvidenza. Dio non abbandona mai le sue creature e pro-
prio come nellauge della Storia ha deciso di inviarci il suo Unigenito per
redimerci ed insegnarci il cammino, invitandoci alla conversione un sof-
fio dello Spirito Santo ha rinnovato nelle anime dei battezzati un fervore
sopito, a proposito della Cattedra di Pietro, in queste ultime settimane. Per
meno praticante che sia un cristiano, c nel fondo del suo cuore una sen-
sibilit tutta rivolta verso le chiavi e la tiara. Basta un semplice luccichio di
questi simboli, perch una consolazione quasi sempre sensibile si diffonda
nel nostro intimo. Anima humana naturaliter christiana (Lanima umana
naturalmente cristiana), diceva Tertulliano, e noi potremmo trasformare
la sua affermazione in questaltra: Lanima cristiana naturalmente rivolta
al Papato. S, perch il Papa il nostro Dolce Cristo sulla terra.
Il mondo si fermato per vedere Pietro. In questo nostro tempo afflit-
to da tanti mali, nel quale cattive notizie ci soffocano quasi quotidianamen-
te e costantemente, tutti noi possiamo respirare laria pi pura, vedendo nel
Papa che ci ha lasciato, e nel Papa che salito al trono pontificio, lo stesso
Principe degli Apostoli, immortale nei suoi successori, a ricordarci le paro-
le del Divino Maestro: Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherai la mia
Chiesa (Mt 16, 18).
Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
La pace sia con voi
6 Salvami Regina Maggio 2005
COMMENTO AL VANGELO DELLA SOLENNIT DI PENTECOSTE
Formiamo un solo corpo, e tutti noi beviamo da un solo Spirito(1 Cor 12,13).
Chi lo Spirito Santo, come sono state le circostanze e quali le principali grazie
concesse a Maria e ai discepoli in occasione della Pentecoste?
Ecco gli insegnamenti che la Liturgia ci mette a disposizione nella festa
di oggi, facendoci comprendere dove si trova la vera pace.
I LA CHIESA IN OCCASIONE
DELLE PENTECOSTE
Preghiera in una atmosfera
di armonia e concordia
Come tante altre feste liturgiche, la
Pentecoste ci fa ricordare uno dei gran-
di misteri della fondazione della Chie-
sa da parte di Ges. Si trovava infatti
in uno stadio ancora quasi embriona-
le allegoricamente, si potrebbe para-
gonarla ad una bambina di tenera et
riunita intorno alla Madre di Cristo.
L nel Cenacolo, conforme quanto ci
descrivono gli Atti degli Apostoli nel-
la prima lettura, si verificarono feno-
meni mistici di eccelsa grandezza, ac-
compagnati da manifestazioni sensibi-
li di ordine naturale: rumore come di
un vento impetuoso, lingue di fuoco,
i discepoli che si esprimevano in lin-
gue diverse senza averle mai prima ap-
prese. Lalto significato simbolico del-
linsieme di questi avvenimenti, come
di ognuno in particolare, ha costituito
materia per innumerevoli e sostanziosi
commenti di esegeti e teologi di gran-
de valore, come risulta chiaro da pre-
cedenti osservazioni da noi svolte in
un articolo pubblicato nel 2002
1
. Og-
gi, opportuno mettere in rilievo altri
aspetti di non minore importanza col-
legati alla narrazione fatta da San Lu-
ca (At 2, 1-11), per meglio intendere
cos il Vangelo in questione e, pertan-
to, la stessa festivit di Pentecoste.
In quanto figura esponenziale, si
distacca Maria Santissima, predesti-
nata da tutta leternit a essere Ma-
dre di Dio. Si diceva che avesse attinto
la pienezza massima di tutte le grazie
e di tutti i doni, quando invece, nella
Pentecoste, Le sarebbe stato concesso
molto di pi. Cos come era stata elet-
ta per linsuperabile dono della mater-
19
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il
sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo do-
ve si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,
venne Ges, si ferm in mezzo a loro e disse: Pa-
ce a voi!.
20
Detto questo, mostr loro le mani e il
costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signo-
re.
21
Ges disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il
Padre ha mandato me, anchio mando voi.
22
Do-
po aver detto questo, alit su di loro e disse: Rice-
vete lo Spirito Santo;
23
a chi rimetterete i pecca-
ti saranno rimessi e a chi non li rimetterete, reste-
ranno non rimessi (Gv 20, 19-23).
a VANGELO DELLA SOLENNIT DI PENTECOSTE A
Maria e gli Apostolli
perseveravano nella
preghiera, in una
atmosfera di
massima concordia,
unione e armonia
Maggio 2005 Salvami Regina 7
nit divina, doveva ora diventare Ma-
dre del Corpo Mistico di Cristo e, pro-
prio come era avvenuto nella Incarna-
zione del Verbo, sceso sopra di Lei lo
Spirito Santo, per mezzo di una nuo-
va e ricchissima effusione di grazie, al
fine di adornarLa con virt e doni ap-
propriati e proclamarLa Madre della
Chiesa.
Seguono poi gli Apostoli; essi costi-
tuiscono la prima scuola di araldi del
Vangelo. Rispettavano le condizioni
essenziali per essere adatti allalta mis-
sione che aveva loro destinato il Divi-
no Maestro, come ci riferisce la Scrit-
tura: Tutti costoro perseveravano con-
cordi nella preghiera con le donne e con
Maria, Madre di Ges, e con i fratelli
di lui (At 1, 14). Questa perseveran-
za nella preghiera si realizzata in for-
ma continuata e nel silenzio, nella soli-
tudine e nel chiuso del Cenacolo. Lat-
mosfera era di massima concordia, ar-
monia ed unione tra tutti, di vera cari-
t fraterna. San Luca nel suo raccon-
to ci tiene a far risaltare la presenza
di Maria, certamente per rendere evi-
dente quanto Lei stessa si rallegrasse
di essere una fedele partecipante del-
la Comunit. Un segnale evidente la
sottomissione e lobbedienza al Vica-
rio di Cristo come traspare nei verset-
ti successivi, che riferiscono sul primo
atto di governo e giurisdizione di San
Pietro (At 1, 15-22).
In sintesi, la vera efficacia dellapo-
stolato evidenziata l, sotto il man-
to della Santissima Vergine, nellunio-
ne effettiva di tutti con la Pietra so-
pra la quale Cristo ha edificato la sua
Chiesa.
Lefficacia dellazione si trova
nella contemplazione
Questo grande avvenimento stato
preceduto non solo dai dieci giorni di
preghiera continua, ma anche da mol-
ti altri momenti di raccoglimento. Il
trauma avuto in occasione della dram-
matica Passione del Salvatore esigeva
ore e ore di isolamento e riflessione.
Oltre a ci, il timore di nuove persecu-
zioni e tradimenti imponeva a tutti lo-
ro prudenza, a parte labbandono del-
le attivit comuni dellapostolato ante-
riore.
Curiosamente, in generale, Cristo
Risorto sceglieva occasioni come que-
sta di riflessione e compenetrazione
da parte di tutti per apparire loro, co-
s come lo Spirito Santo, per infondere
in loro i suoi doni. Questa una im-
portante lezione che la Liturgia di oggi
ci offre: la vera efficacia dellazione si
trova nella contemplazione. Lo stesso
Apostolo per eccellenza, che giunto
ad esclamare: Vae enim mihi est, si non
evangelizavero! Guai a me se non an-
nunciass iil vangelo (I Cor 9,16), tra-
Nelle Pentecoste, molte pi grazie erano state concesse a Maria Santissima, al fine di proclamarLa Madre
del Corpo Mistico di Cristo (pittura della Cattedrale di Valencia, (Spagna)
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Augurandogli la
pace, Ges offriva
loro uno dei
principali frutti di
questo amore
infinito che lo
Spirito Santo
8 Salvami Regina Maggio 2005
scorse un lungo periodo di preghiera
nel deserto al fine di prepararsi per la
predicazione.
Chi assume il compito di analizzare
passo passo le attivit di un uomo ze-
lante e apostolico pu giungere a sba-
gliarsi se le giudica semplice frutto del-
la sua personalit intraprendente, o
del suo carattere dinamico, o addirit-
tura della sua costituzione psicofisi-
ca. Sono numerosi gli uomini operanti
e proficui che tirano fuori dal proprio
essere linimmaginabile. Dove si tro-
vano, di fatti, le energie impiegate da
questi leoni della fede e dell efficen-
za? Pi ancora ci potremmo chiedere:
come riescono loro, in mezzo alla va-
langa di attivit, a conservare un cuore
mite e soave nel trattare gli altri?
Ricordiamoci del consiglio dato da
San Bernardo di Chiaravalle al papa
dellepoca, Eugenio III: Temo che in
mezzo alle tue occupazioni ti disperi per
non poterle portare a termine e si induri-
sca la tua anima. Agiresti con buon sen-
so se le abbandonassi per qualche tempo
affinch esse non ti dominino n ti tra-
scinino verso dove non desideri arriva-
re. Forse mi chiederai: Verso dove? (...)
Allindurimento del cuore. Ve-
di dunque dove ti possono tra-
scinare queste occupazioni
maledette se continui a dedi-
carti totalmente ad esse, come
hai fatto finora, senza riserva-
re niente per te
2
Si tratta di un dotto-
re della Chiesa che consi-
glia il Dolce Cristo nella ter-
ra di quei tempi, nelleserci-
zio della pi alta funzione: il
governo di questa istituzione
divina. Bene, secondo il suo
parere, tanto elevate occu-
pazioni, senza lausilio del-
la vita interiore, sono male-
dette. Questa sempre stata
la postura danimo dei san-
ti, spiritualisti e Padri della
Chiesa. SantAgostino affer-
ma, per esempio: Ogni apo-
stolo, prima di sciogliere la
lingua, deve elevare a Dio con
brama la sua anima, per esa-
lare ci che deve, e distribuire
la sua pienezza
3
Fatte queste considerazioni emer-
genti da una prima lettura (At 2, 1-11)
ci sentiamo pi preparati a contempla-
re le bellezze del Vangelo della presen-
te Liturgia.
II IL VANGELO DELLA
SOLENNIT DI PENTECOSTE
19 La sera di quello stesso giorno, il
primo dopo il sabato, mentre era-
no chiuse le porte del luogo dove
si trovavano i discepoli per timo-
re dei Giudei, venne Ges, si fer-
m in mezzo a loro e disse: Pa-
ce a voi!.
La prova attraverso cui erano pas-
sati gli Apostoli eccedeva le forze del-
la fragile natura umana e, nonostan-
te la testimonianza entusiastica di Ma-
ria Maddalena, non era facile per loro
credere nella Resurrezione; forse il lo-
ro abbattimento era il risultato di non
giudicarsi degni di ricevere una appari-
zione del Signore, come pondera San
Giovanni Crisostomo, a causa dellor-
ribile abbandono nel quale avevano la-
sciato il Maestro nella sua agonia.
Nella sua bont infinita, Ges non
ha lasciato trascorrere molto tempo
per manifestarsi anche a loro. Ha scel-
to una eccellente occasione per farlo:
allimbrunire e quando le porte erano
chiuse, per rendere ancora pi manife-
sta la grandezza del miracolo della sua
Resurrezione.
Il sopraggiungere della notte il
momento nel quale lapprensione cre-
sce nellintimo di tutti i timorosi. Dal-
tro canto, penetrare in un recinto con
porte e finestre chiuse, soltanto in cor-
po glorioso si potrebbe realizzare un
cos grande prodigio.
Non si sa con esattezza quale fos-
se il luogo dove si trovavano riuniti,.
Lipotesi pi probabile ricade sul Ce-
nacolo.
Un altro particolare interessante
la posizione scelta da Cristo per rivol-
gere loro la parola. Egli avrebbe potu-
to aver preferito salutarli subito allen-
trata, invece nel frattempo ha cammi-
nato fra loro ed andato a collocar-
si bene al centro. Questo deve sempre
essere il posto di Ges in tutte le no-
stre attivit, preoccupazioni e necessi-
t. Il lasciarLo di lato, oltre ad essere
una mancanza di rispetto e considera-
zione, condannare al fallimento qual-
siasi iniziativa, per quanto buona sia.
Il suo stesso saluto richiama la no-
stra attenzione in modo speciale: La
pace sia con voi.
A prima vista saremmo portati a giu-
dicare comprensibile che Egli deside-
rasse calmarli dal turbamento che li as-
sillava dallarresto nellOrto degli Uli-
vi. Ed infatti, avrebbe potuto ben esse-
re una delle sue intenzioni, ma il signifi-
San Bernardo di Chiaravalle: senza laiuto
della vita interiore, le pi elevate occupazioni
sono maledette (vetrata del Museo
di Cluny, Francia)
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Fuori dallo
stato di grazia e
dalla pratica della
carit non ci
dato trovare
la pace
Maggio 2005 Salvami Regina 9
cato pi profondo non risiede in questa
interpretazione. Per meglio compren-
derlo, chiediamoci che cosa la pace.
Pace la tranquillit dellordine, dice
sSantAgostino
4
, ossia, un ordine per-
manentemente tranquillo. E San Tom-
maso dimostra che la pace effetto pro-
prio e specifico della carit, poich tut-
to quello che in unione con Dio vive
nel perfetto ordine, armonizzando tut-
te le sue potenzialit, sensi e facolt alla
propria causa efficiente e finale
5
. Que-
sta unione fa nascere nellanima che la
possiede una profonda tranquillit inte-
riore e neppure i nemici esterni la per-
turbano, perch niente le interessa se
non Dio: Se Dio con noi, chi sar con-
tro di noi? (Rom. 8, 31).
Ora, sappiamo dalla Teologia che lo
Spirito Santo la Terza Persona della
Santissima Trinit e procede dal Padre
e dal Figlio per la via dellAmore. In
Lui sta la radice, o semente, dalla qua-
le nasce il frutto della carit. Nellama-
re Dio ed il prossimo, la gioia e la con-
solazione penetrano nel nostro intimo.
Da questo amore e godimento, proce-
de la pace.
6
Ges, augurando loro la pace, offri-
va loro uno dei principali frutti di que-
sto Amore infinito che lo
Spirito Santo.
20
Detto questo, mostr
loro le mani e il costato.
E i discepoli gioirono al
vedere il Signore.
Da questa atteggiamento
del Signore possiamo ben
giudicare quanto la paura
era penetrata nellanima di
tutti, nonostante udissero
la voce del Divino Maestro
che augurava loro la pace.
Per questo diventa-
to indispensabile mostrare
loro quelle mani che tanto
avevano guarito ciechi, sor-
di, lebbrosi ed innumerevo-
li altre infermit, mani che
probabilmente, a suo tem-
po, avevano essi stessi ba-
ciato. S quelle mani che,
da poco, erano state trafitte
da terribili chiodi. Era necessario che
si convincessero che si trattava del Re-
dentore, vedendo il suo fianco perfo-
rato dalla lancia di Longino.
In quel momento hanno sentito la
gioia pervadere le loro anime, dopo
che avevano constatato che non cera
davanti a loro un fantasma, ma proprio
Ges in Corpo, Sangue, Anima e Divi-
nit. Si compiva cos la sua promessa:
Io vi vedr di nuovo, e il vostro cuore
ne gioir, e nessuno vi toglier la vostra
gioia (Gv 16, 22).
Traspare in questa attitudine il suo
profondo intuito apologetico, nel far
loro vedere le sue sante piaghe, al con-
trario di come aveva proceduto con
Santa Maria Maddalena, oppure con
gli stessi discepoli di Emaus.
Unaltra nota di bont consiste nel
fatto che Egli ha velato lo splendore
del suo Corpo glorioso, in caso con-
trario la natura umana degli Apostoli
non avrebbe sopportato il fulgore della
maest dellUomo-Dio resuscitato.
21
Ges disse loro di nuovo: Pace a
voi! Come il Padre ha mandato me,
anchio mando voi.
Di nuovo Ges augura loro la pa-
ce, e lascia cos intravvedere quan-
to importante la tranquillit dellor-
dine. Come obiettivo immediato, Ge-
s mirava ad offrire loro lindispen-
sabile serenit di spirito di fronte al-
le discordie e alle mortali persecuzioni
che gli avrebbero mosso contro i giu-
dei. Dallaltro lato, Ges si rivolge ai
secoli futuri e, pertanto, alla stessa era
nella quale viviamo. Anche a noi Egli
ci ripete lo stesso augurio di pace for-
mulato agli Apostoli in quel momento.
S, specialmente alla nostra civilt che
ha le sue radici in Cristo Re, Profeta
e Sacerdote il cui ingresso in questo
mondo fu accompagnato dal bel canti-
Ges Si colloc nel mezzo degli Apostoli e disse loro: La pace sia con voi!
(gruppo scultoreo della Cattedrale di Notre-Dame, Parigi)
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Uno degli
elementi essenziali
per il buon
successo
dellapostolato
la pace dellanima
di chi lo fa
10 Salvami Regina Maggio 2005
co degli Angeli: Pace in terra (Lc 2,
14). Non stato diverso il dono da Lui
offerto prima di morire sulla Croce, al-
latto di accomiatarsi: Vi lascio la pa-
ce, vi do la mia pace (Gv 14, 27). Nel
frattempo, lumanit oggi si suicida in
guerre, terrorismi e rivoluzioni. E qua-
le la causa? Non vogliamo accettare la
pace di Cristo.
Proprio come la carit, la pace co-
mincia nella propria casa. Prima di tut-
to, necessario costruirla dentro noi
stessi, dando alla ragione illuminata
dalla Fede il governo delle nostre pas-
sioni. Senza questa disciplina, entriamo
nel disordine. Ora, sta diventando sem-
pre pi raro incontrare un essere uma-
no nel quale questo equilibrio cercato
sulla base dello sforzo e della grazia. Lo
spontaneismo domina dispoticamen-
te in tutti gli angoli. Viviamo gli assiomi
della Sorbona del 1968: proibito proi-
bire Limmaginazione ha preso il po-
tere Non rivendicare nulla, non chie-
dere nulla, ma prendere, invadere. Es-
si sembravano essere per lumanit una
pietra filosofale di felicit, successo e
piacere... Che disillusione!
La pace deve essere la condizione
normale e corrente per il buon relazio-
namento sociale, soprattutto nella ce-
lula mater della societ, la famiglia. Ec-
co uno dei grandi mali dei nostri gior-
ni: lautorit paterna si autodistrutta,
lassoggettamento amoroso alla madre
svanito e lobbedienza dei figli sta-
ta corrosa dal capriccio, dalla mancan-
za di rispetto e dalla ribellione. Que-
ste infermit morali, trasposte nellam-
bito della vita sociale, sfociano in lot-
ta civile, di classe e persino in lotta tra
i popoli.
Lumanit soffre queste e molte al-
tre conseguenze del peccato di aver ri-
pudiato la pace di Cristo ed abbraccia-
to la pace del mondo, ossia, il consumi-
smo, legualitarismo, il laicismo, lado-
razione della macchina, ecc.
Sentenzia la Scrittura: Non c pa-
ce dice il mio Dio non c pace per
gli empi (Is 57,20). Essi curano la feri-
ta del mio popolo, ma solo alla leggera,
dicendo: Bene, bene! Ma bene non va.
(Gr 6,14). I millenni sono trascorsi e ci
troviamo nuovamente nella stessa pro-
Questa la ragione pi specifica del
fatto che Ges abbia augurato una se-
conda volta la pace ai suoi discepoli.
Egli lautore della grazia e, pertan-
to, lautore della pace: Cristo la no-
stra pace (Ef 2, 14). La grazia e la ve-
rit vennero per mezzo di Ges Cristo
(Gv 1, 17).
Dopo questo secondo augurio di pa-
ce, Ges invia i suoi discepoli allazio-
ne, dimostrando chiaramente quanto
necessario non lasciarsi mai prendere
dallaffanno delle preoccupazioni, per-
dendo la serenit. Uno degli elementi
essenziali per il buon successo dellapo-
stolato la pace dellanima di chi lo fa.
Un altro importante aspetto da con-
siderare in questo versetto lafferma-
zione del principio della mediazione
tanto gradita a Dio. Ges si presenta
qui come il Mediatore Supremo pres-
so il Padre e, allo stesso tempo, impo-
ne gli Apostoli come mediatori tra il
popolo e Lui. Qui possiamo misurare
quanto siano ingannevoli le massime
egualitarie quando cercano di distrug-
gere il senso della gerarchia:
22
Dopo aver detto questo, alit su
di loro e disse: Ricevete lo Spiri-
to Santo.
Nella festa di oggi si commemora
la discesa dello Spirito Santo su Ma-
ria e sugli Apostoli come la vediamo
ben narrata nella prima lettura (At 2,
1-11). Questo avvenimento si svol-
to dopo lascesa di Ges al Cielo e for-
se da qui viene il fatto che alcuni ne-
gano la realt del grande mistero ope-
rato da Lui in questa occasione, narra-
ta nel versetto in analisi: questo erro-
re, pi esplicito allinizio del VI secolo,
stato solennemente condannato dal-
la Chiesa nel V Concilio Ecumenico di
Costantinopoli, nel 552: Se qualcuno
difende lempio Teodoro di Mopsuestia,
che ha detto (...) che dopo la Resurrezio-
ne, quando il Signore ha alitato sui di-
scepoli e ha detto loro: Ricevete lo Spiri-
to Santo (Gv 20,22), non diede loro lo
Spirito Santo, ma glielo diede solo figu-
rativamente (...), sia anatema
8
Lo Spirito Santo non procede so-
lamente dal Padre, ma anche dal Fi-
spettiva di altri tempi, con una aggra-
vante: corruptio optimi pessima (la cor-
ruzione del migliore ha come risultato
il peggiore). S, il rifiuto della pace ve-
ra portata dal Verbo incarnato molto
peggio dellempiet antica, e ha conse-
guenze ancora pi drastiche.
Lordine fondamentale delledifi-
cio della pace deriva essenzialmente
dal Vangelo e dal Decalogo, ossia, dal-
lamore a Dio sopra ogni cosa e al pros-
simo per amore di Lui
7
Da l fiorisce la
pace interiore delluomo e larmonia
con tutti gli altri, amati da lui con vera
carit. Questo il miglior rimedio per
tutti i mali attuali, dalla epidemia
delle depressioni infermit paradig-
matica del nostro secolo fino al ter-
rorismo. indispensabile che ci rico-
nosciamo in Dio nostro Legislatore e
Signore, poich, se nel corso della vita
non esiste n la morale individuale n
quella familiare, ci sar ancor meno il
vero equilibrio sociale e internaziona-
le. Il caos dei nostri giorni ce lo dimo-
stra anche troppo.
Essendo la pace frutto dello Spirito
Santo, al di fuori dello stato di grazia, e
della pratica della carit, non ci dato
trovarla. Per questo chi diventa induri-
to nel peccato non pu godere della pa-
ce: Gli empi sono come un mare agitato
che non pu calmarsi e le cui acque por-
tano su melma e fango. Non v pace per
gli empi, dice il mio Dio. (Is 57, 20-21).
Lo stesso Isaia ci proclama la prodi-
galit e la grandezza della bont di Dio
verso i giusti: Poich cos dice il Signo-
re: Ecco io far scorrere verso di essa
(Gerusalemme), come un fiume, la pro-
sperit; come un torrente in piena la ric-
chezza dei popoli (Is 66,12).
Una nuova
Pentecoste, per
intercessione
della Regina della
Pace: La migliore
soluzione per il caos
contemporaneo
Maggio 2005 Salvami Regina 11
glio. Egli lAmore tra ambedue. E co-
me definire lamore? molto pi faci-
le sentirlo che definirlo. Due amici che
si vogliono molto bene, nellincontrarsi
dopo un lungo periodo di separazione,
si stringono forte in un abbraccio, pie-
ni di gioia. Che cosa significa questo ge-
sto tanto spontaneo ed effusivo, se non
la manifestazione di un amore reci-
proco? I due quasi desiderano, in que-
sto momento, una fusione dei loro es-
seri. Quando le madri vedono i loro fi-
gli partire, il loro intimo si lacera, sen-
tono le loro viscere strapparsi. Coloro
che si amano desiderano restare uniti e
guardarsi. E quanto pi forte lamore,
maggiore sar linclinazione ad unirsi.
Ora, quando I due esseri che si ama-
no sono infiniti ed eterni, questo im-
pulso di unione certo mai potr man-
tenersi dentro gli stretti limiti di una
mera tendenza emozionale, come mol-
te volte succede tra noi uomini. Tra il
Padre ed il Figlio, questo Amore tal-
mente vigoroso che fa procedere una
Terza Persona, lo Spirito Santo.
I nostri amori, in non rare circostan-
ze, sono volubili. Dio, del tutto al con-
trario, poich contempla Se stesso ren-
de perpetuo, e in maniera irresistibile,
il Buono, il Vero e il Bello, Si ama dal-
leternit e per leternit e, proprio co-
me asserisce SantAgostino, da questo
amore fa procedere una Terza Persona
infinita, santa ed eterna, il Divino Spi-
rito Santo. Lamore eminentemente
diffusivo, e per questo tende a comuni-
carsi, a consegnarsi.
Curiosa la differenza di forma im-
piegata dalluna e dallaltra Persona
per comunicare con gli uomini.
Il Figlio venuto a questo mondo
assumendo la nostra natura con umil-
t ed in modo dimesso. Al contrario, lo
Spirito Santo, senza assumere unaltra
natura, marca la sua presenza con stre-
pitosi simboli di maest. La faccia del-
la terra sar rinnovata da Lui, di qui la
manifestazione dello splendore, forza
e rapidit dei fenomeni fisici che han-
no accompagnato la sua infusione di
grazia in coloro che si trovavano riu-
niti nel Cenacolo (conformemente alla
prima lettura di oggi, At 2, 1-11), per-
ch essi avrebbero dovuto essere Apo-
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi.
Che grande il dono concesso ai mortali per mezzo dei sacerdoti
(confessionali della Chiesa di Santa Cecilia, San Paolo)
stoli e Testimoni. Era necessario che
fossero illuminati e protetti, e sapesse-
ro insegnare.
Nel Vangelo di Giovanni, questa
donazione dello Spirito Santo ha in vi-
sta la facolt di perdonare i peccati:
23
A chi rimetterete i peccati sa-
ranno rimessi e a chi non li rimet-
terete, resteranno non rimessi
Che grande il dono concesso ai mor-
tali per mezzo dei sacerdoti: il perdono
dei peccati! Dallaltro lato, che immen-
sa responsabilit quella di un Ministro di
Dio! Di lui dice San Giovanni Crisosto-
mo: Se il sacerdote ha condotto bene la
sua vita, ma non cura con diligenza quella
degli altri, sar condannato con i reprobi
9
III CONCLUSIONE
Quanto si parla di pace, al giorno
doggi, e quanto si vive al suo estre-
mo opposto! Lintimo dei cuori si ri-
trova penetrato di tedio, apprensio-
ne, disanimo e frustrazione, quando
non di orgoglio, sensualit e mancan-
za di pudore. Listituzione della fami-
glia sta diventando un pezzo di an-
tiquariato. Lansia di ottenere, non
importa con che mezzo, senza tene-
re in conto il diritto altrui, va carat-
terizzando tutte le nazioni degli ulti-
mi tempi. In sintesi, non c pace in-
dividuale, n familiare, n allinterno
delle nazioni.
Ecco perch i nostri occhi devono
rivolgersi alla regina della Pace al fine
di chiedere la sua possente intercessio-
ne affinch il suo Divino Figlio ci invii
una nuova Pentecoste e sia, cos, rin-
novata la faccia della terra, come mi-
gliore soluzione per il grande caos con-
temporaneo.
1)
De considerat, 1. I C.2 apud San Ber-
nardo, Opere selete, BAC, p.1480.
2)
De doct. Christiana I, 4: PL 41, 640.
3)
De civitate Dei XIX 13: PL 41, 640
4)
Cfr. Suma Teologica II-II, q 29.
5)
Cfr. San Tommaso dAquino, Suma
Teologica, I-II, q 70, a 3c.
6)
Cfr. San Tommaso dAquino, Suma
Teologica II-II, q29, a 3.
7)
Cnon 12 in Denzinger, Ench. Sym-
bol. n224
8)
San Tommaso dAquino, Catena u-
rea, in Jo., c20, 1 3.
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Il Signore ci aiuter e Maria sua Santissima Madre
star dalla nostra parte
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12 Salvami Regina Maggio 2005
ari fratelli e sorelle, dopo il gran-
de Papa Giovanni Paolo II, i Si-
gnori Cardinali hanno eletto me,
un semplice e umile lavoratore
nella Vigna del Signore. Mi con-
sola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire
anche con strumenti insufficienti e soprattut-
to mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia
del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto per-
manente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuter
e Maria sua Santissima Madre star dalla no-
stra parte.
(Parole di Benedetto XVI nel dare la prima
benedizione ai suoi figli di tutto il mondo)
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Benedetto XVI succede a Giovanni
Paolo II nella Cattedra di Pietro
Jos Messias Lins Brando
Maggio 2005 Salvami Regina 13
HABEMUS PAPAM!
asterebbero queste sag-
ge parole del nuovo Pa-
pa per mostrare il senno
dei Cardinali che lo han-
no eletto a Supremo Pa-
store del gregge di Cristo.
Come si commentato in quei po-
chi giorni in cui la Cattedra di Pietro
rimasta senza occupante, i Cardina-
li sono rimasti impressionati dal modo
dellallora Cardinale Ratzinger di con-
durre le questioni ecclesiastiche. Ed il
Sacro Collegio ha saputo essere rapi-
do e vigilante, non lasciando il timone
della barca di Pietro senza pilota. An-
cora risuonavano nel mondo le parole
morto il Papa, quamdo siamo pas-
sati ad udire gli echi della proclama-
zione Habemus Papam!
Nellamore a Cristo risiede
la forza del Papa
Lattitudine dellallora Cardinale
Ratzinger durante la Messa dei funera-
li di Giovanni Paolo II, ilgiorno 8 apri-
le, ha causato una prima impressione
favorevole non solo tra i Cardinali, ma
anche tra tutti quelli che lo hanno vi-
sto, o presenti in Piazza San Piettro, o
incollati davanti agli schermi della te-
levisione in tutti gli angoli della terra.
Risplendeva una certa aura intorno a
lui, come vari commentatori hanno se-
gnalato alloccasione. Forse era gi
lalito dello Spirito Santo che mostrava
al mondo che egli sarebbe stato il pros-
simo Papa.
Sono state specialmente notate le
parole della sua omelia, nella quale, ri-
ferendosi al richiamo di Cristo a Gio-
vanni Paolo II, ha mostrato come, per
lui, a fondamento del Papato, vi una
rinuncia radicale e un amore senza li-
miti a Cristo, capo della Chiesa.
Seguimi! Nellottobre 1978 il Cardi-
nale Wojtyla ode di nuovo la voce del Si-
gnore. Si rinnova il dialogo con Pietro ri-
portato nel Vangelo di questa celebrazio-
ne: Simone di Giovanni, mi ami? Pasci
le mie pecorelle! Alla domanda del Si-
gnore: Karol mi ami?, lArcivescovo di
Cracovia rispose dal profondo del suo
cuore: Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti
amo. Lamore di Cristo fu la forza domi-
nante nel nostro amato Santo Padre; chi
lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predi-
care, lo sa. E cos, grazie a questo profon-
do radicamento in Cristo ha potuto por-
tare un peso, che va oltre le forze pura-
mente umane: Essere pastore del gregge
di Cristo, della sua Chiesa universale.
Dobbiamo avere una fede adulta
Nel frattempo, secondo gran parte
degli analisti, quello che sembra aver
deciso lelezione di Benedetto XVI
stata la sua omelia nella Messa del
giorno 18, allapertura del Conclave,
quando egli ha trattato, con coraggio
e cognizione di causa, dei mali che la
Chiesa deve affrontare nel nostro tem-
po. Commentando la lettera di San
Paolo agli Efesini, lallora Cardinale
Ratzinger ha affermato di vedere La
maturazione della fede e la conoscenza
del Figlio di Dio come condizione e con-
tenuto della unit nel Corpo di Cristo.
In che cosa consiste questa matu-
razione della fede? Che giornata dob-
biamo iniziare in direzione alla matu-
rit di Cristo? Dobbiamo essere adul-
Il mio vero programma di governo quello di non fare la mia volont, di
non perseguire le mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta
la Chiesa, della parola e della volont del Signore e lasciarmi guidare da
Lui, cosicch sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra
storia. Cos si espresso il Santo Padre Benedetto XVI nella omelia della
Messa inaugurale del suo pontificato in Piazza San Pietro.
Lamore di Cristo
stata la forza
dominante del
nostro amato
Santo Padre
Giovanni Paolo II
14 Salvami Regina Maggio 2005
ti nella fede, stata la risposta del fu-
turo Papa.
Non possiamo rimanere minori di
et, avendo una fede appena infantile.
E in che consiste avere una fede in-
fantile? egli ha chiesto. E, citando le
parole di San Paolo, ha risposto che ave-
re una fede infantile significa essere
sbattuti di qua e di l dalle onde e farsi va-
gare da ogni vento di dottrina (Ef 4, 14).
Una descrizione molto attuale!
ha esclamato Joseph Ratzinger.
Continuando la sua penetrante e
ponderata analisi del grande problema
dei nostri giorni, egli ha affermato sen-
za giri di parole: Quanti venti di dot-
trina abbiamo conosciuto in questi ulti-
mi decenni, Quante correnti ideologiche,
quante mode del pensiero... La piccola
barca del pensiero di molti cristiani sta-
ta non di rado agitata da queste onde
gettata da un estremo allaltro: dal marxi-
smo al liberalismo, fino al libertinismo;
dal collettivismo allindividualismo radi-
cale; dallateismo ad un vago misticismo
religioso; dallagnosticismo al sincretismo
e cos via. Ogni giorno nascono nuove set-
te e si realizza quanto dice San Paolo sul-
linganno degli uomini, sullastuzia che
tende a trarre nellerrore (cfr. Ef 4, 14).
Dittatura del relativismo
Andando ancora pi a fondo nella
sua diagnosi sui mali del nostro tempo,
Joseph Ratzinger ha indicato, forse, il
supremo inganno del mondo presente:
Avere una fede chiara, secondo il Cre-
do della Chiesa, viene spesso etichetta-
to come fondamentalismo. Mentre il re-
lativismo, cio il lasciarsi portare qua e
l da qualsiasi vento di dottrina, appa-
re come lunico atteggiamento allaltezza
dei tempi odierni.
Ed il futuro Papa ha denunciato al-
lora il grande pericolo per la Chiesa:
Si va costituendo una dittatura del re-
lativismo che non riconosce nulla come
definitivo e che lascia come ultima mi-
sura solo il proprio io e le sue voglie.
Alla fine della sua omelia, ha potuto
egli affermare senza esitazione, e sen-
za il timore di essere contestato:
Adulta non una fede che segue le
onde della moda e lultima novit; adul-
ta e matura una fede profondamente
radicata nellamicizia con Cristo. que-
stamicizia che ci apre a tutto ci che
buono e ci dona il criterio per discernere
tra vero e falso, tra inganno e verit.
Un solo gregge ed un solo pastore
Nel primo messaggio dopo la sua
elezione, alla fine della Messa del gior-
no 20, nella Cappella Sistina, il Santo
Padre Benedetto XVI ha mostrato co-
me, da quando stato di dominio pub-
blico limprovviso aggravamento della
salute di Papa Giovanni Paolo II, ab-
biamo vissuto un tempo straordinario
di grazia, che si poteva osservare nel-
londa di fede, di amore e di spiritua-
le solidariet, che ha avuto il punto pi
alto nelle sue solenni esequie. Il nuo-
vo Papa constatava, cos, questa augu-
rale novit che segnaliamo nel nostro
Editoriale: grazie eccezionali versate
a gran copia sul mondo. Ed egli con-
tinuava a parlare di questo fenomeno,
dicendo: I funerali di Giovanni Paolo
II sono stati una esperienza veramente
straordinaria nella quale si in qualche
modo percepita la potenza di Dio che,
attraverso la sua Chiesa, vuole forma-
re, di tutti i popoli, una grande famiglia,
mediante la forza unificatrice della Veri-
t e dellAmore.
Esprimendosi in questo modo, Be-
nedetto XVI stava indicando uno dei
compiti che considera prioritari del
suo pontificato: riuscire a rifare quel-
lunione tra i cristiani che esistita un
tempo, conducendo al gregge della
Chiesa di Cristo tutte le pecore che ne
devono far parte.
Egli ha ripreso il tema nella omelia
del giorno 24, quando ha commentato
il simbolismo del pallium, fatto di la-
na di agnello. Ha ricordato la parabo-
la della pecora smarrita, soccorsa dalla
sollecitudine del pastore, che va al suo
inseguimento anche a costo di molta
sofferenza.
Benedetto XVI ha espresso il suo
desiderio di seguire nella strada del
Buon Pastore, chiedendoci: Pregate
per me, perch io possa apprendere ad
amare sempre di pi il Signore. Pregate
per me, perch io possa apprendere ad
amare questo gregge sempre di pi, in al-
tre parole, voi, la Santa Chiesa, ognuno
di voi e voi tutti insieme. Pregate per me
perch io non fugga per paura dei lupi.
In seguito ha tracciato in poche pa-
role, con chiarezza, il programma di un
ecumenismo autentico e ben definito
per il suo pontificato, ripetendo con Ge-
s: Ho altre pecore che non sono di que-
sto gregge; anche quelle io devo condurre,
ed esse udiranno la mia voce; e ci sar un
solo gregge, un solo pastore (Gv 10, 16).
Far risplendere agli occhi del
mondo la luce di Cristo
Molto commosso, nella omelia del-
la Messa del 20 aprile, Benedetto XVI
ha riferito quellepisodio nel quale Ge-
s ha costituito il Papato: Ripenso in
queste ore a quanto avvenne nella regio-
ne di Cesarea di Filippo, duemila an-
ni or sono. Mi pare di udire le parole di
Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente, e la solenne affermazione del
Signore: Tu sei Pietro e su questa pietra
edificher la mia Chiesa (...) A te dar le
chiavi del Regno dei Cieli .
Possiamo misurare ci che succede-
va nellanima del Santo Padre, percor-
rendo le sue vibranti parole nella stessa
omelia: Tu sei il Cristo! Tu sei Pietro! Mi
sembra di rivivere la stessa scena evange-
lica; io, Successore di Pietro, ripeto con
trepidazione le parole trepidanti del pe-
scatore di Galilea e riascolto con intima
emozione la rassicurante promessa del
divino Maestro. Se enorme il peso della
responsabilit che si riversa sulle mie po-
vere spalle, certamente smisurata la po-
tenza divina su cui posso contare.
E il Santo Padre, in una dimostra-
zione di completa e serena coscienza
della sua missione universale, sapen-
do che gli occhi di miliardi di persone
Maggio 2005 Salvami Regina 15
nel mondo intero erano rivolti ora ver-
so di lui, si cos espresso senza ambi-
guit: Il Signore mi ha voluto suo Vica-
rio, mi ha voluto pietra su cui tutti pos-
sano poggiare con sicurezza. Chiedo a
Lui di supplire alla povert delle mie for-
ze, perch sia coraggioso e fedele Pastore
del suo gregge, sempre docile alle ispira-
zioni del suo Spirito.
Papa Benedetto XVI aveva anco-
ra fresche nella memoria le immagi-
ni di quella imponente manifestazio-
ne in occasione della morte e dei fu-
nerali di Giovanni Paolo II, e ha ri-
cordato come attorno alle sue spoglie
mortali, adagiate sulla nuda terra, si so-
no raccolti i Capi delle Nazioni, perso-
ne dogni ceto sociale, e specialmente
giovani, in un indimenticabile abbrac-
cio di affetto e di ammirazione. E la
sua conclusione alla quale ogni cat-
tolico si sente partecipe con tutto il
cuore , in termini densi di speranza
e di certezza nella forza della Santa
Chiesa Cattolica, stata espressa nel
modo seguente: E sembrato a mol-
ti che quella intensa partecipazione,
amplificata sino ai confini del piane-
ta dai mezzi di comunicazione sociale,
fosse come una corale richiesta di aiu-
to rivolta al Papa da parte dellodierna
umanit che, turbata da incertezze e ti-
mori, si interroga sul suo futuro.
Ed ecco che vediamo il Santo Padre,
come il Buon Pastore, disposto a sacri-
ficarsi e ad aiutare tutte le sue pecore,
smarrite o fedeli, di modo che possa-
no attraversare le burrasche che segna-
no linizio del terzo millennio. Coscien-
te di ci che il mondo intero si aspetta
da lui, e, pi di tutto, di ci che Cristo
si aspetta da lui, Benedetto XVI, nel-
la stessa Messa del giorno 20, ha con-
densato a linee essenziali il fulcro del
suo programma: La Chiesa di oggi de-
ve ravvivare in se stessa la consapevolezza
del compito di riproporre al mondo la vo-
ce di Colui che ha detto: Io sono la luce
del mondo; chi segue me non camminer
nelle tenebre, ma avr la luce della vita
(Gv 8, 12). Nellintraprendere il suo mi-
nistero il nuovo Papa sa che suo compito
di far risplendere davanti agli uomini e
alle donne di oggi la luce di Cristo: non la
propria luce, ma quella di Cristo.
Pregate per me, perch io possa apprendere ad amare
sempre di pi il Signore. Pregate per me, perch io possa ap-
prendere ad amare questo gregge sempre di pi.
(Omelia della Santa Messa per linizio
del Ministero, 24/04/2005)
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Primo messaggio di Benedetto XVI
16 Salvami Regina Maggio 2005
lidariet, culminata nelle sue solenni
esequie.
Possiamo dirlo: i funerali di Gio-
vanni Paolo II sono stati unesperienza
veramente straordinaria in cui si in
qualche modo percepita la potenza di
Dio che, attraverso la sua Chiesa, vuo-
le formare di tutti i popoli una grande
famiglia, mediante la forza unificante
della Verit e dellAmore (cfr Lumen
Gentium 1). Nellora della morte, con-
formato al suo Maestro e Signore, Gio-
vanni Paolo II ha coronato il suo lun-
go e fecondo Pontificato, conferman-
do nella fede il popolo cristiano, radu-
nandolo intorno a s e facendo sentire
pi unita lintera famiglia umana. Co-
me non sentirsi sostenuti da questa te-
stimonianza? Come non avvertire lin-
coraggiamento che proviene da questo
evento di grazia?
Su questa pietra tutti possono
appoggiarsi con sicurezza
Sorprendendo ogni mia previsione,
la Provvidenza divina, attraverso il vo-
to dei venerati Padri Cardinali, mi ha
chiamato a succedere a questo grande
Papa. Ripenso in queste ore a quanto
avvenne nella regione di Cesarea di Fi-
lippo, duemila anni or sono. Mi pare di
udire le parole di Pietro: Tu sei il Cri-
sto, il Figlio del Dio vivente, e la solen-
ne affermazione del Signore: Tu sei Pie-
tro e su questa pietra edificher la mia
Chiesa (...) A te dar le chiavi del regno
dei cieli (Mt 16, 15-19).
Tu sei il Cristo! Tu sei Pietro! Mi
sembra di rivivere la stessa scena evan-
gelica; io, Successore di Pietro, ripeto
con trepidazione le parole trepidanti
del pescatore di Galilea e riascolto con
intima emozione la rassicurante pro-
messa del divino Maestro. Se enor-
me il peso della responsabilit che si
riversa sulle mie povere spalle, cer-
tamente smisurata la potenza divina
su cui posso contare: Tu sei Pietro e su
questa pietra edificher la mia Chiesa.
Scegliendomi quale Vescovo di Ro-
ma, il Signore mi ha voluto suo Vica-
rio, mi ha voluto pietra su cui tutti
possano poggiare con sicurezza. Chie-
do a Lui di supplire alla povert delle
mie forze, perch sia coraggioso e fe-
dele Pastore del suo gregge, sempre
docile alle ispirazioni del suo Spirito.
Mi accingo a intraprendere questo
peculiare ministero, il ministero petri-
no al servizio della Chiesa universale,
con umile abbandono nelle mani della
Provvidenza di Dio. E in primo luogo
a Cristo che rinnovo la mia totale e fi-
duciosa adesione: In Te, Domine, spe-
ravi; non confundar in aeternum!.
Comunione collegiale a
servizio dellunit nella Fede
A voi, Signori Cardinali, con animo
grato per la fiducia dimostratami, chie-
do di sostenermi con la preghiera e
con la costante, attiva e sapiente colla-
borazione. Chiedo anche a tutti i Fra-
telli nellEpiscopato di essermi accan-
to con la preghiera e col consiglio, per-
ch possa essere veramente il Servus
servorum Dei. Come Pietro e gli altri
Apostoli costituirono per volere del Si-
gnore un unico Collegio apostolico, al-
lo stesso modo il Successore di Pietro e
i Vescovi, successori degli Apostoli, il
Concilio lo ha con forza ribadito de-
Grazia e pace in abbondanza a tutti
voi! Nel mio animo convivono in que-
ste ore due sentimenti contrastanti. Da
una parte, un senso di inadeguatezza e
di umano turbamento per la responsa-
bilit che ieri mi stata affidata, quale
Successore dellapostolo Pietro in que-
sta Sede di Roma, nei confronti del-
la Chiesa universale. Dallaltra parte,
sento viva in me una profonda gratitu-
dine a Dio, che come ci fa cantare la
liturgia non abbandona il suo gregge,
ma lo conduce attraverso i tempi, sot-
to la guida di coloro che Egli stesso ha
eletto vicari del suo Figlio e ha costi-
tuito pastori.
Carissimi, questa intima ricono-
scenza per un dono della divina miseri-
cordia prevale malgrado tutto nel mio
cuore. E considero questo fatto una
grazia speciale ottenutami dal mio ve-
nerato Predecessore, Giovanni Pao-
lo II. Mi sembra di sentire la sua ma-
no forte che stringe la mia; mi sembra
di vedere i suoi occhi sorridenti e di
ascoltare le sue parole, rivolte in que-
sto momento particolarmente a me:
Non avere paura!.
La forza unificatrice della
Verit e dellAmore
La morte del Santo Padre Giovan-
ni Paolo II, e i giorni che sono seguiti,
sono stati per la Chiesa e per il mondo
intero un tempo straordinario di gra-
zia. Il grande dolore per la sua scom-
parsa e il senso di vuoto che ha lasciato
in tutti sono stati temperati dallazione
di Cristo risorto, che si manifestata
durante lunghi giorni nella corale on-
data di fede, damore e di spirituale so-
LA VOCE DEL PAPA
Iniziando la sua sublime missione, il nuovo Papa ha inviato al mondo il suo primo
messaggio in occasione della Messa concelebrata con i Cardinali che, il giorno
precedente, lo avevano scelto per il Sommo Pontificato.
Maggio 2005 Salvami Regina 17
vono essere tra loro strettamente uniti
(Cfr Lumen Gentium, 22).
Questa comunione collegiale, pur
nella diversit dei ruoli e delle funzio-
ni del Romano Pontefice e dei Vesco-
vi, a servizio della Chiesa e delluni-
t nella fede, dalla quale dipende in
notevole misura lefficacia dellazione
evangelizzatrice nel mondo contem-
poraneo. Su questo sentiero, pertan-
to, sul quale hanno avanzato i miei ve-
nerati Predecessori, intendo prosegui-
re anchio, unicamente preoccupato di
proclamare al mondo intero la presen-
za viva di Cristo.
Concilio Vaticano II
Mi sta dinanzi, in particolare, la te-
stimonianza del Papa Giovanni Pao-
lo II. Egli lascia una Chiesa pi co-
raggiosa, pi libera, pi giovane. Una
Chiesa che, secondo il suo insegna-
mento ed esempio, guarda con sereni-
t al passato e non ha paura del futu-
ro. Col Grande Giubileo essa si in-
trodotta nel nuovo millennio recan-
do nelle mani il Vangelo, applicato al
mondo attuale attraverso lautorevo-
le rilettura del Concilio Vaticano II.
Giustamente il Papa Giovanni Paolo
II ha indicato il Concilio quale busso-
la con cui orientarsi nel vasto oceano
del terzo millennio (cfr Lett. ap. Novo
millennium ineunte 57-58). Anche nel
suo testamento spirituale egli annota-
va: Sono convinto che ancora a lun-
go sar dato alle nuove generazioni
di attingere alle ricchezze che questo
Concilio del XX secolo ci ha elargito
(17.III.2000).
Anchio, pertanto, nellaccingermi
al servizio che proprio del Successo-
re di Pietro, voglio affermare con forza
la decisa volont di proseguire nellim-
pegno di attuazione del Concilio Vati-
cano II, sulla scia dei miei Predecesso-
ri e in fedele continuit con la bimille-
naria tradizione della Chiesa.
Ricorrer proprio questanno il
40.mo anniversario della conclusio-
ne dellAssise conciliare (8 dicembre
1965). Col passare degli anni, i Docu-
menti conciliari non hanno perso di
attualit; i loro insegnamenti si rive-
lano anzi particolarmente pertinen-
ti in rapporto alle nuove istanze del-
la Chiesa e della presente societ glo-
balizzata.
Eucarestia, cuore del
nuovo pontificato
In maniera quanto mai significati-
va, il mio Pontificato inizia mentre la
Chiesa sta vivendo lo speciale Anno
dedicato allEucarestia. Come non co-
gliere in questa provvidenziale coinci-
denza un elemento che deve caratte-
rizzare il ministero al quale sono sta-
to chiamato? LEucaristia, cuore della
vita cristiana e sorgente della missione
evangelizzatrice della Chiesa, non pu
non costituire il centro permanente e
la fonte del servizio petrino che mi
stato affidato.
LEucaristia rende costantemen-
te presente il Cristo risorto, che a noi
continua a donarsi, chiamandoci a par-
tecipare alla mensa del suo Corpo e
del suo Sangue. Dalla piena comunio-
ne con Lui scaturisce ogni altro ele-
mento della vita della Chiesa, in pri-
mo luogo la comunione tra tutti i fede-
li, limpegno di annuncio e di testimo-
nianza del Vangelo, lardore della cari-
t verso tutti, specialmente verso i po-
veri e i piccoli.
In questo anno, pertanto, dovr es-
sere celebrata con particolare rilievo la
Solennit del Corpus Domini.
LEucaristia sar poi al centro, in
agosto, della Giornata Mondiale del-
la Giovent a Colonia e, in ottobre,
dellAssemblea Ordinaria del Sinodo
dei Vescovi, che si svolger sul tema:
LEucaristia fonte e culmine della vita
e della missione della Chiesa.
A tutti chiedo di intensificare nei
prossimi mesi lamore e la devozio-
ne a Ges Eucaristia e di esprimere in
modo coraggioso e chiaro la fede nella
presenza reale del Signore, soprattutto
mediante la solennit e la correttezza
delle celebrazioni.
Lo chiedo in modo speciale ai Sa-
cerdoti, ai quali penso in questo mo-
mento con grande affetto. Il Sacer-
dozio ministeriale nato nel Cenaco-
lo, insieme con lEucaristia, come tan-
te volte ha sottolineato il mio venera-
to Predecessore Giovanni Paolo II.
Lesistenza sacerdotale deve avere a
speciale titolo una forma eucaristica,
ha scritto nella sua ultima Lettera per
il Gioved Santo (n. 1).
Prima Messa di Benedetto XVI nella
Cappelle Sistina, alla presenza del
Collegio Cardinalizio
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18 Salvami Regina Maggio 2005
A tale scopo contribuisce innanzi-
tutto la devota celebrazione quotidia-
na della santa Messa, centro della vita
e della missione di ogni Sacerdote.
Alimentati e sostenuti dallEucari-
stia, i cattolici non possono non sen-
tirsi stimolati a tendere a quella piena
unit che Cristo ha ardentemente au-
spicato nel Cenacolo. Di questo supre-
mo anelito del Maestro divino il Suc-
cessore di Pietro sa di doversi fare ca-
rico in modo del tutto particolare. A
lui infatti stato affidato il compito di
confermare i fratelli (cfr Lc 22, 32).
Presupposto del progresso
nella via dellecumenismo
Con piena consapevolezza, pertanto,
allinizio del suo ministero nella Chiesa
di Roma che Pietro ha irrorato col suo
sangue, lattuale suo Successore si assu-
me come impegno primario quello di
lavorare senza risparmio di energie alla
ricostituzione della piena e visibile uni-
t di tutti i seguaci di Cristo.
Questa la sua ambizione, questo il
suo impellente dovere. Egli cosciente
che per questo non bastano le manife-
stazioni di buoni sentimenti. Occorro-
no gesti concreti che entrino negli ani-
mi e smuovano le coscienze, sollecitan-
do ciascuno a quella conversione inte-
riore che il presupposto di ogni pro-
gresso sulla via dellecumenismo.
Il dialogo teologico necessario,
lapprofondimento delle motivazioni
storiche di scelte avvenute nel passato
pure indispensabile. Ma ci che urge
maggiormente quella purificazio-
ne della memoria, tante volte evocata
da Giovanni Paolo II, che sola pu di-
sporre gli animi ad accogliere la piena
verit di Cristo.
davanti a Lui, supremo Giudice di
ogni essere vivente, che ciascuno di noi
deve porsi, nella consapevolezza di do-
vere un giorno a Lui rendere conto di
quanto ha fatto o non ha fatto nei con-
fronti del grande bene della piena e vi-
sibile unit di tutti i suoi discepoli.
Lattuale Successore di Pietro si la-
scia interpellare in prima persona da
questa domanda ed disposto a fare
quanto in suo potere per promuove-
re la fondamentale causa dellecume-
nismo. Sulla scia dei suoi Predecessori,
egli pienamente determinato a colti-
vare ogni iniziativa che possa appari-
re opportuna per promuovere i contat-
ti e lintesa con i rappresentanti delle
diverse Chiese e Comunit ecclesiali.
Ad essi, anzi, invia anche in questa oc-
casione il pi cordiale saluto in Cristo,
unico Signore di tutti.
Missione del Papa: fare
risplendere la Luce di Cristo
Torno con la memoria, in questo
momento, allindimenticabile espe-
rienza vissuta da noi tutti in occasione
della morte e dei funerali del compian-
to Giovanni Paolo II.
Attorno alle sue spoglie morta-
li, adagiate sulla nuda terra, si sono
raccolti i Capi delle Nazioni, persone
dogni ceto sociale, e specialmente gio-
vani, in un indimenticabile abbraccio
di affetto e di ammirazione. A lui ha
guardato con fiducia il mondo intero.
E sembrato a molti che quella inten-
sa partecipazione, amplificata sino ai
confini del pianeta dai mezzi di comu-
nicazione sociale, fosse come una co-
rale richiesta di aiuto rivolta al Papa da
parte dellodierna umanit che, turba-
ta da incertezze e timori, si interroga
sul suo futuro.
La Chiesa di oggi deve ravvivare in
se stessa la consapevolezza del com-
pito di riproporre al mondo la voce
di Colui che ha detto: Io sono la lu-
ce del mondo; chi segue me non cammi-
ner nelle tenebre, ma avr la luce della
vita (Gv 8, 12). Nellintraprendere il
suo ministero il nuovo Papa sa che suo
compito di far risplendere davanti
agli uomini e alle donne di oggi la luce
di Cristo: non la propria luce, ma quel-
la di Cristo.
Con questa consapevolezza mi ri-
volgo a tutti, anche a coloro che seguo-
no altre religioni o che semplicemen-
te cercano una risposta alle domande
fondamentali dellesistenza e ancora
non lhanno trovata.
A tutti mi rivolgo con semplicit ed
affetto, per assicurare che la Chiesa
vuole continuare a tessere con loro un
dialogo aperto e sincero, alla ricerca del
vero bene delluomo e della societ.
Pace e sviluppo sociale
Invoco da Dio lunit e la pace per
la famiglia umana e dichiaro la dispo-
nibilit di tutti i cattolici a cooperare
per un autentico sviluppo sociale, ri-
spettoso della dignit dogni essere
umano.
Non risparmier sforzi e dedizio-
ne per proseguire il promettente dialo-
go avviato dai miei venerati Predeces-
sori con le diverse civilt, perch dal-
la reciproca comprensione scaturisca-
no le condizioni di un futuro migliore
per tutti.
I giovani, avvenire della
Chiesa e dellumanit
Penso in particolare ai giovani. A
loro, interlocutori privilegiati del Pa-
pa Giovanni Paolo II, va il mio affet-
tuoso abbraccio nellattesa, se piace-
r a Dio, di incontrarli a Colonia in oc-
casione della prossima Giornata Mon-
diale della Giovent. Con voi, cari gio-
vani, futuro e speranza della Chiesa e
dellumanit, continuer a dialogare,
ascoltando le vostre attese nellintento
di aiutarvi a incontrare sempre pi in
profondit il Cristo vivente, leterna-
mente giovane.
Mane nobiscum, Domine! Resta con
noi Signore!
Questinvocazione, che forma il te-
ma dominante della Lettera apostoli-
ca di Giovanni Paolo II per lAnno del-
lEucarestia, la preghiera che sgor-
ga spontanea dal mio cuore, mentre
mi accingo ad iniziare il ministero a cui
Cristo mi ha chiamato.
Come Pietro, anchio rinnovo a Lui
la mia incondizionata promessa di fe-
delt. Lui solo intendo servire dedi-
candomi totalmente al servizio della
sua Chiesa.
Invoco la materna
intercessione di Maria
A sostegno di questa promessa in-
voco la materna intercessione di Ma-
ria Santissima, nelle cui mani pon-
go il presente e il futuro della mia
persona e della Chiesa. Intervenga-
no con la loro intercessione anche i
Santi Apostoli Pietro e Paolo e tut-
ti i Santi.
Un Pastore secondo
il Cuore di Cristo
Maggio 2005 Salvami Regina 19
ESTRATTO DALLOMELIA NELLA MESSA PRO ELIGENDO PONTIFICE
Nella Messa di apertura del Conclave, il 18 aprile, il
Decano del Sacro Collegio ha pronunciato la sua ultima
omelia nella qualit di Cardinale. In essa ha chiesto il
Signore con grande impegno un Pastore secondo il suo
cuore, che ci porti alla conoscenza di Cristo, al suo amore,
alla vera gioia.
In questora di grande responsabili-
t, ascoltiamo con particolare attenzione
quanto il Signore ci dice con le sue stes-
se parole.
La misericordia non suppone
la banalizzazione del male
La prima lettura offre un ritrat-
to profetico della figura del Messia.
Ascoltiamo, con gioia, lannuncio del-
lanno di misericordia: la misericordia
divina pone un limite al male ci ha
detto il Santo Padre.
La misericordia di Cristo non una
grazia a buon mercato, non suppone la
banalizzazione del male. Cristo porta nel
suo corpo e sulla sua anima tutto il pe-
so del male, tutta la sua forza distrutti-
va. Egli brucia e trasforma il male nella
sofferenza, nel fuoco del suo amore sof-
ferente.
La dittatura del relativismo
Non dovremmo rimanere fanciul-
li nella fede, in stato di minorit. E in
che cosa consiste lessere fanciulli nel-
la fede? Risponde San Paolo: signifi-
ca essere sballottati dalle onde e por-
tati qua e l da qualsiasi vento di dottri-
na... (Ef 4, 14).
Una descrizione molto attuale!
Quanti venti di dottrina abbiamo co-
nosciuto in questi ultimi decenni, quan-
te correnti ideologiche, quante mode del
pensiero... La piccola barca del pensiero
di molti cristiani stata non di rado agi-
tata da queste onde gettata da un estre-
mo allaltro: dal marxismo al liberalismo,
fino al libertinismo; dal collettivismo al-
lindividualismo radicale; dallateismo ad
un vago misticismo religioso; dallagno-
sticismo al sincretismo e cos via.
Ogni giorno nascono nuove sette e
si realizza quanto dice San Paolo sul-
linganno degli uomini, sullastuzia che
tende a trarre nellerrore (cfr EF 4, 14).
Avere una fede chiara, secondo il Cre-
do della Chiesa, viene spesso etichet-
tato come fondamentalismo. Mentre
il relativismo, cio il lasciarsi portare
qua e l da qualsiasi vento di dottri-
na, appare come lunico atteggiamen-
to allaltezza dei tempi odierni. Si va
costituendo una dittatura del relativi-
smo che non riconosce nulla come de-
finitivo e che lascia come ultima misura
solo il proprio io e le sue voglie.
Adulta non una fede che segue le
onde della moda e lultima novit; adulta
e matura una fede profondamente ra-
dicata nellamicizia con Cristo. E que-
stamicizia che ci apre a tutto ci che
buono e ci dona il criterio per discernere
tra vero e falso, tra inganno e verit.
Dobbiamo dare un frutto
che permanga
Laltro elemento del Vangelo cui
volevo accennare il discorso di Ge-
s sul portare frutto: Vi ho costitui-
to perch andiate e portiate frutto e il vo-
stro frutto rimanga (Gv 15,16). Dobbia-
mo essere animati da una santa inquie-
tudine: linquietudine di portare a tut-
ti il dono della fede, dellamicizia con
Cristo. In verit, lamore, lamicizia
di Dio ci stata data perch arrivi an-
che agli altri. Abbiamo ricevuto la fede
per donarla ad altri siamo sacerdoti per
servire altri. E dobbiamo portare un frut-
to che rimanga.
Il frutto che rimane quanto abbiamo
seminato nelle anime umane lamore,
la conoscenza; il gesto capace di toccare
il cuore; la parola che apre lanima alla
gioia del Signore.
Ma in questa ora, soprattutto, pre-
ghiamo con insistenza il Signore, perch
dopo il grande dono di Papa Giovanni
Paolo II, ci doni di nuovo un pastore se-
condo il suo cuore, un pastore che ci gui-
di alla conoscenza di Cristo, al suo amo-
re, alla vera gioia. Amen.
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Sulla sepoltura
di Ges risplende il mistero
dellEucarestia
Nella via crucis
la piet popolare
e la piet
sacramentale
della Chiesa si
legano e si fondono
20 Salvami Regina Maggio 2005
PASSI DALLA VIA CRUCIS
Prostrato dalla malattia, Giovanni Paolo II non ha potuto essere presente alle
commemorazioni della Passione del Signore. toccato al Cardinale Ratzinger
lincarico di redigere i commenti per la Via Sacra di questanno a Roma. Le
sue parole traboccanti di fede e di amore per la Santa Chiesa sono echeggiate
in tutto il mondo cristiano.
Il leitmotiv di questa Via Crucis vie-
ne messo in luce gi nella preghiera
iniziale. Si tratta della parola pronun-
ciata da Ges la Domenica delle Pal-
me: Se il chicco di grano caduto in ter-
ra non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto (Gv 12,
24). Il Signore interpreta cos tutto il
suo percorso terreno come il percorso
del chicco di grano che soltanto attra-
verso la morte arriva a produrre frutto.
Egli interpreta la sua vita terrena, la
sua morte e la sua risurrezione in dire-
zione della santissima Eucaristia, nel-
la quale riassunto tutto il suo miste-
ro. Egli, il Verbo incarnato, diventato
ora il nostro nutrimento che porta alla
vera vita, alla vita eterna.
In questo modo la Via Crucis diventa
una via che conduce fin dentro il mistero
eucaristico: la piet popolare e la piet
sacramentale della Chiesa si legano e si
fondono. La preghiera della Via Crucis
si pu intendere come una via che porta
alla comunione profonda, spirituale con
Ges, senza la quale la comunione sa-
cramentale rimarrebbe vuota.
A questa visione si contrappone una
comprensione puramente sentimen-
tale della Via Crucis, del cui pericolo
il Signore avverte le donne di Gerusa-
lemme che piangono su di lui. Il sempli-
ce sentimento non basta; la Via Crucis
dovrebbe essere una scuola di fede, di
quella fede che, per sua natura, opera
per mezzo della carit (Gal 5, 6).
La Via Crucis la via del perde-
re noi stessi, cio la via dellamore ve-
ro. Su questa via egli ci ha preceduto.
E questo ci riporta ancora al chicco di
grano, alla santissima Eucaristia nella
quale continuamente si rende presen-
te in mezzo a noi il frutto della morte
e della risurrezione di Ges. NellEu-
carestia, Egli cammina con noi, co-
me quella volta con i discepoli di Em-
maus.
Lindecisione ed il rispetto
umano danno forza al male
Pilato sa che Ges innocente; cer-
ca il modo di liberarlo. Ma il suo cuo-
re diviso. E alla fine fa prevalere sul
diritto la sua posizione, se stesso. An-
che gli uomini che urlano e chiedono
la morte di Ges non sono dei mostri
di malvagit. Molti di loro, il giorno
di Pentecoste, si sentiranno trafiggere
il cuore (At 2, 37), quando Pietro di-
r loro: Ges di Nazareth uomo ac-
creditato da Dio presso di voi voi
lavete inchiodato sulla croce per mano
di empi (At 2, 22s). Ma in quel mo-
mento subiscono linfluenza della fol-
la. Urlano perch urlano gli altri e co-
me urlano gli altri.
E cos, la giustizia viene calpesta-
ta per vigliaccheria, per pusillanimit,
per paura del diktat della mentalit do-
minante. La sottile voce della coscienza
viene soffocata dalle urla della folla.
Lindecisione, il rispetto umano con-
feriscono forza al male. Cos accade
che, lungo tutta la storia, degli inno-
Non serve
compiangere a parole,
e sentimentalmente,
le sofferenze di questo
mondo, mentre la
nostra vita continua
come sempre
Maggio 2005 Salvami Regina 21
centi vengano maltrattati, condannati
e uccisi. Quante volte abbiamo, anche
noi, preferito il successo alla verit, la
nostra reputazione alla giustizia!
I discepoli sono fuggiti, Maria no
Nella Via Crucis appare anche Ma-
ria. Ella la Madre di Ges non solo
nel corpo, ma anche nel cuore. I disce-
poli sono fuggiti, ella non fugge. Ella
sta l, con il coraggio della madre, con
la fedelt della madre, con la bont
della madre, e con la sua fede, che re-
siste nelloscurit: E beata colei che ha
creduto (Lc 1, 45). cos che, nellora
della croce, nellora della notte pi
buia del mondo, Ella diventata Ma-
dre dei credenti, Madre della Chiesa.
E ci aiuta affinch, anche in noi, la fe-
de diventi coraggio di servire e gesto di
un amore che soccorre e sa condivide-
re la sofferenza.
Non si pu banalizzare il male
Come intendere le parole con cui
Ges rimprovera le donne di Gerusa-
lemme che lo seguono e piangono su di
lui? Non forse un rimprovero rivolto
ad una piet puramente sentimenta-
le, che non diventa conversione e fede
vissuta? Non serve compiangere a pa-
role, e sentimentalmente, le sofferen-
ze di questo mondo, mentre la nostra
vita continua come sempre. Per que-
sto il Signore ci avverte del pericolo
in cui noi stessi siamo. Ci mostra la se-
riet del peccato e la seriet del giudi-
zio. Non siamo forse, nonostante tutte
le nostre parole di sgomento di fronte
al male e alle sofferenze degli innocen-
ti, troppo inclini a banalizzare il miste-
ro del male? Ma guardando alle soffe-
renze del Figlio vediamo tutta la serie-
t del peccato, vediamo come debba
essere espiato fino alla fine per poter
essere superato. Il male non pu conti-
nuare a essere banalizzato di fronte al-
limmagine del Signore che soffre.
Anche a noi, Egli dice: Non pian-
gete su di me, piangete su voi stessi.
Ci chiama a uscire dalla banalizzazio-
ne del male con cui ci tranquillizziamo,
cos da poter continuare la nostra vi-
ta di sempre. Ci mostra la seriet del-
la nostra responsabilit, il pericolo di
essere trovati, nel
Giudizio, colpevoli
e infecondi.
Un nuovo
paganesimo,
peggiore
dellantico
La tradizione
della triplice cadu-
ta di Ges e del pe-
so della croce ri-
chiama la caduta di
Adamo il nostro
essere umani cadu-
ti e il mistero del-
la partecipazione di
Ges alla nostra ca-
duta. Nella storia,
la caduta delluo-
mo assume forme
sempre nuove. del-
luomo e delluma-
nit. Guardando al-
la storia pi recen-
te, possiamo pensa-
re anche a come la
cristianit, stanca-
tasi della fede, ab-
bia abbandonato il
Signore: le grandi
ideologie, come la banalizzazione del-
luomo che non crede pi a nulla e si la-
scia semplicemente andare alla deriva,
hanno costruito un nuovo paganesimo,
un paganesimo peggiore, che volendo
accantonare definitivamente Dio, fi-
nito per sbarazzarsi delluomo. Luomo
giace cos nella polvere.
Il Signore porta questo peso e cade
e cade, per poter venire a noi; egli ci
guarda perch in noi il cuore si risve-
gli; cade per rialzarci. il nostro peso
a farLo cadere. E Gli chiediamo di di-
struggere il potere delle ideologie, co-
sicch gli uomini possano riconoscere
che sono intessute di menzogne, e non
permetta che il muro del materialismo
diventi insuperabile.
Ma non dobbiamo pensare anche a
quanto Cristo debba soffrire nella sua
stessa Chiesa? A quante volte si abusa
del santo sacramento della sua presen-
za, in quale vuoto e cattiveria del cuore
spesso egli entra! Quante volte la sua
Parola viene distorta e abusata! Quan-
ta poca fede c in tante teorie, quante
parole vuote! Quanta sporcizia c nel-
la Chiesa, e proprio anche tra coloro
che, nel sacerdozio, dovrebbero appar-
tenere completamente a lui! Quanto
poco rispettiamo il sacramento della
riconciliazione, nel quale egli ci aspet-
ta, per rialzarci dalle nostre cadute!
Tutto ci presente nella sua passio-
ne. Il tradimento dei discepoli, la rice-
Il Cardinale Camillo Ruini, vicario papale per la diocesi
di Roma ha presieduto la Via Crucis al Colosseo
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Dal chicco di
grano morto
comincia la grande
moltiplicazione
del pane che
dura fino alla fine
del mondo
22 Salvami Regina Maggio 2005
zione indegna del suo Corpo e del suo
Sangue certamente il pi grande do-
lore del Redentore.
Non ci rimane altro che rivolgergli,
dal pi profondo dellanimo, il grido:
Kyrie, eleison Signore, salvaci (cfr.
Mt 8, 25). Signore, spesso la tua Chie-
sa ci sembra una barca che sta per af-
fondare, una barca che fa acqua da tut-
te le parti. E anche nel tuo campo di
grano vediamo pi zizzania che grano.
Abbi piet della tua Chiesa: anche al-
linterno di essa, Adamo, luomo, cade
sempre di nuovo. Con la nostra caduta
rimaniamo a terra, e Satana se la ride,
perch spera che non riusciremo pi
a rialzarci da quella caduta; spera che
tu, essendo stato trascinato nella cadu-
ta della tua Chiesa, rimanga per terra
sconfitto. Tu, per, sei risorto e puoi
rialzare anche noi. Salva e santifica la
tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.
Ai piedidella Croce comincia
a formarsi la Chiesa
Ges muore sulla Croce. Il suo cuo-
re viene trafitto dalla lancia del solda-
to romano e ne escono sangue e acqua:
misteriosa immagine del fiume dei sa-
cramenti, del Battesimo e dellEucari-
stia, dai quali, in forza del cuore trafit-
to del Signore, rinasce, sempre di nuo-
vo, la Chiesa.
E ora che tutto stato sopportato, si
vede che Egli, nonostante tutto il tur-
bamento dei cuori, nonostante il pote-
re dellodio e della vigliaccheria, non
rimasto solo. I fedeli ci sono. Sotto la
croce cerano
Maria, sua Madre, la sorella di sua
Madre, Maria, Maria di Mgdala e il
discepolo che egli amava. Ora arriva
anche un uomo ricco, Giuseppe dAri-
mata: il ricco trova come passare per
la cruna di un ago, perch Dio gliene
dona la grazia. Seppellisce Ges nella
sua tomba ancora intatta, in un giardi-
no: dove viene sepolto Ges il cimite-
ro si trasforma in giardino, nel giardi-
no dal quale era stato cacciato Adamo
quando si era staccato dalla pienezza
della vita, dal suo Creatore.
E arriva anche un membro del si-
nedrio, Nicodmo, al quale Ges ave-
va annunciato il mistero della rinasci-
ta da acqua e da Spirito.. Sopra lora
del grande lutto, del grande ottenebra-
mento e della disperazione, sta miste-
riosamente la luce della speranza. Il
Dio nascosto rimane comunque il Dio
vivente e vicino. La Chiesa di Ges
Cristo, la sua nuova famiglia, comincia
a formarsi.
Nel momento della deposizione co-
mincia a realizzarsi la parola di Ges:
In verit, in verit, vi dico: se il chic-
co di grano caduto in terra non muo-
re, rimane solo; se invece muore, produ-
ce molto frutto (Gv 12, 24). Ges il
chicco di grano che muore. Dal chic-
co di grano morto comincia la grande
moltiplicazione del pane che dura fino
alla fine del mondo: Egli il pane di vi-
ta capace di sfamare in misura sovrab-
bondante lumanit intera e di donarle
il nutrimento vitale: il Verbo eterno di
Dio, che diventato carne e anche pa-
ne, per noi, attraverso la croce e la ri-
surrezione. Sopra la sepoltura di Ges
risplende il mistero dellEucaristia
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Venerd Santo del 2005, Via
Crucis nel Colosseo
La nuova
evangelizzazione
Osserviamo un
processo progressivo
di scristianizzazione
e di perdita
dei valori umani
essenziali che
preoccupante
Maggio 2005 Salvami Regina 23
DISCORSO AI CATECHISTI E PROFESSORI DI RELIGIONE
I - STRUTTURA E METODO NELLA
NUOVA EVANGELIZZAZIONE
La struttura: Tutti hanno
bisogno del Vangelo
La Chiesa evangelizza sempre e
non ha mai interrotto il cammino del-
levangelizzazione. Celebra ogni gior-
no il mistero eucaristico, amministra
i sacramenti, annuncia la parola della
vita la parola di Dio, simpegna per
la giustizia e la carit. E questa evan-
gelizzazione porta frutto: d luce e
gioia, d il cammino della vita a tante
persone; molti altri vivono, spesso sen-
za saperlo, della luce e del calore ri-
splendente da questa evangelizzazione
permanente.
Tuttavia osserviamo un processo
progressivo di scristianizzazione e di
perdita dei valori umani essenziali che
preoccupante.
Gran parte dellumanit di oggi non
trova nellevangelizzazione permanen-
te della Chiesa il Vangelo, cio la ri-
sposta convincente alla domanda: Co-
me vivere?
Perci cerchiamo oltre levange-
lizzazione permanente, mai interrot-
ta, mai da interrompere una nuova
evangelizzazione, capace di farsi senti-
re da quel mondo, che non trova acces-
so allevangelizzazione classica. Tutti
hanno bisogno del Vangelo; il Vangelo
destinato a tutti e non solo a un cer-
chio determinato e perci siamo obbli-
gati a cercare nuove vie per portare il
Vangelo a tutti.
Per qui si nasconde anche una
tentazione la tentazione dellimpa-
zienza, la tentazione di cercare subi-
to il grande successo, di cercare i gran-
di numeri. E questo non il metodo
di Dio. Per il regno di Dio e cos per
levangelizzazione, strumento e veico-
lo del regno di Dio, vale sempre la pa-
rabola del grano di senape. Il Regno di
Dio ricomincia sempre di nuovo sotto
questo segno. Nuova evangelizzazione
non pu voler dire attirare subito con
nuovi metodi pi raffinati le grandi
masse allontanatesi dalla Chiesa. No
non questa la promessa della nuova
evangelizzazione.
Nuova evangelizzazione vuol di-
re: Non accontentarsi del fatto, che
dal grano di senape cresciuto il
grande albero della Chiesa universa-
le, non pensare che basti il fatto che
nei suoi rami diversissimi uccelli pos-
sono trovare posto - ma osare di nuo-
vo con lumilt del piccolo granello la-
sciando a Dio, quando e come cresce-
r. Le grandi cose cominciano sempre
dal granello piccolo ed i movimenti di
massa sono sempre effimeri.
Noi o viviamo troppo nella sicurez-
za del grande albero gi esistente o
nellimpazienza di avere un albero pi
grande, pi vitale. Noi dobbiamo inve-
ce accettare il mistero che la Chiesa
nello stesso tempo grande albero e pic-
colissimo grano. Nella storia della sal-
vezza sempre contemporaneamen-
te Venerd Santo e Domenica di Pa-
squa...
Il metodo: Ges predicava di
giorno, di notte pregava
Da questa struttura della nuova
evangelizzazione deriva anche il me-
todo giusto. Certo, dobbiamo usare
in modo ragionevole i metodi moder-
ni di farci ascoltare, o meglio, di ren-
dere accessibile e comprensibile la vo-
ce del Signore. Non cerchiamo ascol-
to per noi, non vogliamo aumentare il
potere e lestensione delle nostre istitu-
zioni, ma vogliamo servire al bene del-
le persone e dellumanit dando spazio
a Colui, che la Vita. Questa espro-
priazione del proprio io offrendolo a
Cristo per la salvezza degli uomini, la
condizione fondamentale del vero im-
pegno per il Vangelo.
Da questa legge dellespropriazio-
ne seguono conseguenze molto prati-
che. Tutti i metodi ragionevoli e moral-
mente accettabili sono da studiare. Ma
le parole e tutta larte della comunica-
zione non possono guadagnare la per-
Continuano ad essere oggi molto opportuni i luminosi insegnamenti dati
riguardo alla nuova evangelizzazione dallallora Cardinale Ratzinger, nel
discorso ai catechisti e professori di religione, nellanno 2000.
La parola
dellannuncio
deve essere
sempre immersa in
una intensa
vita di preghiera
24 Salvami Regina Maggio 2005
sona umana in quella profondit, alla
quale deve arrivare il Vangelo.
Pochi anni fa leggevo la biografia
di un ottimo sacerdote del nostro se-
colo, Don Didimo, parroco di Bassano
del Grappa (Italia). A questo proposi-
to ha detto Don Didimo: Ges predi-
cava di giorno, di notte pregava. Con
questa breve osservazione voleva dire:
Ges doveva acquistare da Dio i disce-
poli. Lo stesso vale sempre. Non pos-
siamo guadagnare noi gli uomini. Dob-
biamo ottenerli da Dio per Dio. Tutti i
metodi sono vuoti senza il fondamento
della preghiera. La parola dellannun-
cio deve sempre bagnare in una inten-
sa vita di preghiera.
Dobbiamo aggiungere un passo ul-
teriore. Ges predicava di giorno, di
notte pregava questo non tutto. La
sua intera vita fu un cammino verso la
croce, ascensione verso Gerusalemme.
Ges non ha redento il mondo tramite
parole belle, ma con la sua sofferenza e
la sua morte. Questa sua passione la
fonte inesauribile di vita per il mondo;
la passione d forza alla sua parola.
Il Signore stesso ha formulato que-
sta legge di fecondit nella parola del
chicco di grano che muore, caduto in
terra (Gv 12, 24). Anche questa legge
valida fino alla fine del mondo ed -
insieme col mistero del grano di sena-
pe fondamentale per la nuova evan-
gelizzazione.
II. I CONTENUTI ESSENZIALI
Conversione: abbandonare
lautosufficienza
Quanto ai contenuti della nuova
evangelizzazione innanzitutto da te-
ner presente linscindibilit dellAn-
tico e del Nuovo Testamento. Il con-
tenuto fondamentale dellAntico Te-
stamento riassunto nel messaggio di
Giovanni Battista: Convertitevi! Non
c accesso a Ges senza il Battista;
non c possibilit di arrivare a Ges
senza risposta allappello del precurso-
re, anzi: Ges ha assunto il messaggio
di Giovanni nella sintesi della sua pro-
pria predicazione: Convertitevi e cre-
dete al Vangelo (cfr Mc 1, 15). Conver-
tirsi significa non vivere come vive tut-
to il mondo, non fare come fanno tutti,
non sentirsi giustificati in azioni dub-
biose, ambigue, malvagie dal fatto che
altri fanno lo stesso; cominciare a ve-
dere la propria vita con gli occhi di
Dio; cercare quindi il bene, anche se
scomodo; non puntare sul giudizio dei
molti, degli uomini, ma sul giudizio di
Dio, In altre parole cercare un nuovo
stile di vita, una vita nuova. Tutto que-
sto non implica un moralismo; la ridu-
zione del cristianesimo alla moralit
perde di vista lessenza del messaggio
di Cristo: il dono di una nuova amici-
zia, il dono della comunione con Ges
e quindi con Dio. Chi si converte a Cri-
sto non intende crearsi una autarchia
morale sua, non pretende di costrui-
re con le proprie forze la sua propria
bont. Conversione (Metanoia) si-
gnifica proprio il contrario: uscire dal-
lautosufficienza, scoprire ed accettare
la propria indigenza indigenza degli
altri e dellAltro, del suo perdono, del-
la sua amicizia.
Annunciare Dio
insegnare a pregare
Nella chiamata alla conversione
implicito come sua condizione fon-
damentale lannuncio del Dio viven-
te. Il teocentrismo fondamentale nel
messaggio di Ges e devessere anche
il cuore della nuova evangelizzazio-
ne. La parola-chiave dellannuncio di
Ges : Regno di Dio. Ma il Regno di
Dio non una cosa, una struttura so-
ciale o politica, unutopia. Il Regno di
Dio Dio. Regno di Dio vuol dire: Dio
c. Dio vive. Dio presente e agisce
nel mondo, nella nostra, nella mia vi-
ta. Dio non una lontana causa ulti-
ma, Dio non il grande architetto
del deismo, che ha montato la macchi-
na del mondo e starebbe adesso fuori.
Al contrario: Dio la realt pi pre-
sente e decisiva in ogni atto della mia
vita, in ogni momento della Storia.
Ancora una volta, da tener presen-
te laspetto pratico. Dio non si pu far
conoscere con le sole parole. Annun-
ciare Dio introdurre nella relazione
con Dio: Insegnare a pregare. La pre-
ghiera fede in atto. E solo nellespe-
rienza della vita con Dio appare anche
levidenza della sua esistenza. Perci so-
no cos importanti le scuole di preghie-
ra, di comunit di preghiera.
Esiste complementarit tra preghie-
ra personale (nella propria camera,
solo davanti agli occhi di Dio), preghie-
ra comune paraliturgica (religiosit
popolare) e preghiera liturgica. S, la
liturgia innanzitutto preghiera; la sua
specificit consiste nel fatto che il suo
soggetto primario non siamo noi (co-
me nella preghiera privata e nella re-
ligiosit popolare), ma Dio stesso la
liturgia actio divina, Dio agisce e noi
rispondiamo allazione divina.
Mi sia permessa una osservazione ge-
nerale sulla questione liturgica. Il nostro
modo di celebrare la liturgia spesso
troppo razionalista. La liturgia diventa
insegnamento, il cui criterio farsi capi-
re; la conseguenza non di rado la bana-
lizzazione del mistero, la prevalenza del-
le nostre parole, la ripetizione delle fra-
seologie che sembrano pi accessibili e
pi gradevoli per la gente. Ma questo
un errore non soltanto teologico, ma an-
che psicologico e pastorale.
Londa dellesoterismo, la diffusione
di tecniche asiatiche di distensione e di
auto-svuotamento mostrano che nel-
le nostre liturgie manca qualcosa. Pro-
prio nel nostro mondo di oggi abbiamo
bisogno del silenzio, del mistero sopra-
individuale, della bellezza.
La liturgia non linvenzione del sa-
cerdote celebrante o di un gruppo di
specialisti; la liturgia (il rito) cre-
sciuta in un processo organico nei seco-
li, porta in s il frutto dellesperienza di
fede di tutte le generazioni precedenti.
Anche se i partecipanti non capi-
scono forse tutte le singole parole, per-
Lannuncio del
Regno di Dio
lannuncio del Dio
presente,
che entra nella
Storia per fare
giustizia
Maggio 2005 Salvami Regina 25
cepiscono il significa-
to profondo, la presenza
del mistero, che trascen-
de tutte le parole.
Non ridurre
Ges Cristo a un
Ges storico
Con questa riflessione
il tema Dio si gi este-
so e concretizzato nel te-
ma Ges Cristo: Solo in
Cristo e tramite Cristo il
tema Dio diventa real-
mente concreto: Cristo
Emanuele, il Dio-con-
noi la concretizzazione
dellIo sono, la risposta
al Deismo. Oggi la tenta-
zione grande di ridur-
re Ges Cristo, il figlio di
Dio solo a un Ges stori-
co, a un uomo puro. Non
si nega necessariamen-
te la divinit di Ges, ma
con certi metodi si distil-
la dalla Bibbia un Ges a
nostra misura, un Ges
possibile e comprensibile nei parame-
tri della nostra storiografia. Ma questo
Ges storico un artefatto, limma-
gine dei suoi autori e non limmagine
del Dio vivente.
Cristo si offre come strada della mia
vita. Seguire Cristo non significa imita-
re luomo Ges. Un tale tentativo fal-
lisce necessariamente. Seguire Cristo
ha una meta molto pi alta: farsi uno
con Cristo, e cos arrivare allunione
con Dio. Una tale parola suona forse
strana nellorecchio delluomo moder-
no. Ma in realt abbiamo tutti la sete
dellinfinito: di una libert infinita, di
una felicit senza limite. Tutta la storia
delle rivoluzioni degli ultimi due seco-
li si spiega solo cos. La droga si spie-
ga solo cos. Luomo non si acconten-
ta di soluzioni sotto il livello della di-
vinizzazione. Ma tutte le strade offer-
te dal serpente (Gen 3, 5), cio dalla
sapienza mondana, falliscono. Lunica
strada la comunione con Cristo, rea-
lizzabile nella vita sacramentale. Se-
guimento di Cristo non un argomen-
to di moralit, ma un tema misterico
un insieme di azione divina e di ri-
sposta nostra.
Seguire Cristo partecipare al-
la sua croce, unirsi al suo amore, tra-
sformare la nostra vita, facendo na-
scere luomo nuovo, creato secondo
Dio. Chi dimentica la croce, dimenti-
ca lessenza del Cristianesimo.
La vita eterna
Un ultimo elemento centrale di ogni
vera evangelizzazione la vita eterna.
Oggi dobbiamo annunciare la nostra
fede con nuova forza nella vita quoti-
diana. Vorrei accennare
qui soltanto ad un aspet-
to oggi spesso trascura-
to della predicazione di
Ges: Lannuncio del Re-
gno di Dio annuncio del
Dio presente, del Dio che
ci conosce, ci ascolta; del
Dio che entra nella storia,
per fare giustizia.
Questa predicazio-
ne perci anche annun-
cio del giudizio, annuncio
della nostra responsabili-
t. Luomo non pu fare
o non fare ci che vuole.
Egli sar giudicato. Egli
deve rendere conto. Que-
sta certezza ha valore per
i potenti cos come per i
semplici. Ove essa ono-
rata, sono tracciati i limi-
ti di ogni potere di questo
mondo. Dio fa giustizia, e
solo lui pu farlo per ulti-
mo. A noi ci riuscir tan-
to pi, quanto pi saremo
in grado di vivere sotto gli
occhi di Dio e di comunicare al mon-
do la verit del giudizio. Cos larticolo
di fede del giudizio, la sua forza di for-
mazione delle coscienze, un contenu-
to centrale del Vangelo ed veramen-
te una Buona Novella. Lo per tutti co-
loro che soffrono sotto lingiustizia del
mondo e cercano la giustizia. Si com-
prende cos anche la connessione fra il
Regno di Dio e i poveri, i sofferenti e
tutti coloro di cui parlano le beatitudini
del Discorso della Montagna. Essi sono
protetti dalla certezza del giudizio, dal-
la certezza, che c giustizia. Le ingiusti-
zie del mondo non sono lultima parola
della Storia.
La bont di Dio infinita, ma non
dobbiamo ridurre questa bont ad una
leziosa sdolcinatura senza verit. Solo
credendo al giusto giudizio di Dio, so-
lo avendo fame e sete di giustizia noi
apriamo il nostro cuore e la nostra vita
alla misericordia divina
(Brani del discorso dal Cardinale
Ratzinger durante il Congresso dei atechisti
e Professori di Religione, 10/12/2000).
Solo credendo al giusto giudizio di Dio, solo avendo fame e
sete di giustizia noi apriamo il nostro cuore e la nostra vita
alla misericordia divina(Cristo Pantocrator, arazzo della
Casa-Madre degli Araldi del Vangelo)
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In tutto il mondo, preghiere per il Papa
26 Salvami Regina Aprile 2005
ARALDI NEL MONDO ARALDI NEL MONDO
Per S. Emza.
Revma. Mons.
Juan Luis
Cardinale Cipriani,
Arcivescovo
Metropolitano, alla
fine della Messa
celebrata nella
Cattedrale di Lima.
San Paolo, SP Nella Cattedra-
le della Sede episcopale, il Ve-
scovo ausiliare S. Ecc.za Revma.
Mons. Benedetto Beni dos Santos
ha celebrato la Messa in suffragio
dellanima di Giovanni Paolo II, e
hanno concelebrato i Vescovi au-
siliari S. Ecc.za Revma Mons. Odi-
lo Pedro Scherer e S. Ecc.za Rev-
ma. Mons. Manuel Parrado Carral,
e il Vescovo emerito di SantAnge-
lo (RS), S. Ecc.za Revma. Estani-
slau Amadeu Kreutz. Tra chi assi-
steva, si distacca la presenza del
Governatore Geraldo Alckmin, il
Vicegovernatore Claudio Lembo,
il Prefetto Municipale Jos Serra
ed altre autorit.
Costa Rica Celebrazione eucaristica nella Cattedrale
di San Jos per lanima del Papa Giovanni Paolo II
presieduta da S. Ecc.za Revma. Mons. Antonio Troyo
Calderon, Vescovo ausiliare emerito.
Come un solo cuore, nei quattro angoli della terra, gli uo-
mini hanno pianto la scomparsa di Giovanni Paolo II. In tut-
ti i paesi ove operano, gli araldi si sono uniti in queste pre-
Colombia
Messa del
settimo giorno
in suffragio
di Giovanni
Paolo II,
celebrata
allUniversit
In tutto il mondo, preghiere per il Papa
ARALDI NEL MONDO
Aprile 2005 Salvami Regina 27
ARALDI NEL MONDO
Roma Pi di cinquemila fedeli hanno
partecipato alla Messa celebrata nella
Basilica di San Pietro dal Cardinale
Camillo Ruini, in suffragio dellanima di
Giovanni Paolo II.
ghiere. E non appena stata annunciata la scelta del nuovo
Papa, Benedetto XVI, gli Araldi hanno partecipato con giu-
bilo a Messe di rendimento di grazie.
San Paolo
SP Messa di
ringraziamento
per il nuovo Papa
Benedetto XVI
celebrata nella
Cattedrale della
Sede episcopale dal
Revmo canonico
Severino Martins.
28 Salvami Regina Aprile 2005
San Paolo, SP Nella Parrocchia della Madonna del
Brasile, nel Giardino Europa, la processione del Signo-
re Morto stata la pi bella finora realizzata in questa
chiesa, secondo la dichiarazione del Parroco, Don Na-
dir Brun. Gli Araldi hanno partecipato col loro Coro e
Orchestra Internazionale.
Montes Claros, MG Processione dellIncontro, presie-
duta dallArcivescovo, S. Ecc.za. Revma. Mons. Geraldo
Magella de Castro.
Curitiba, PR Processione del Venerd Santo nella Par-
rocchia di San Francesco di Paola.
San Paolo, SP Celebrazione liturgica di Domenica delle
Palme nella Cattedrale della Madonna del Libano, presieduta
da S. Ecc.za Revma. Mons. Giuseppe Mahfous, Vescovo
Maronita del Brasile.
San Carlo, SP La Processione della Domenica
delle Palme ha percorso diverse strade del centro,
intonando canti in lode di Ges Salvatore.
Aprile 2005 Salvami Regina 29
Guadix, Spagna Processione del Venerd Santo. Gli
Araldi del Vangelo di questa citt spagnola hanno parteci-
pato a diverse cerimonie della Settimana Santa presiedute
dal Vescovo Diocesano, S. Ecc.za Revma. Mons. Giovanni
Garcia-Santacruz Ortiz.
Sonsonate, El Salvador Processione del Venerd
Santo, presieduta dal Vescovo diocesano, S. Ecc.za
Revma. Mons. Giuseppe Adolfo Mojioca.
Quito, Equador Processione di Ges Onnipotente, il
Venerd Santo, con la statua della Vergine Dolorosa.
Santo Domingo, Repubblica Dominicana Tradizio-
nale Processione del Funerale, il Venerd Santo. Nella ce-
rimonia religiosa di Gioved Santo, celebrata da S. Em-
za. Revma. Mons. Nicols de Jesus Cardinale Lopez Ro-
driguez, toccato agli Araldi lonore di portare il pallio del
Santissimo Sacramento.
Santiago, Cile La Basilica della Mercede
colma di fedeli nella bella cerimonia del
Venerd Santo (in alto e a lato).
30 Salvami Regina Aprile 2005
Ponta Grossa, PR Campo di formazione con 40 giova-
ni a Cachoeira Dourada, approfittando delle vacanze del-
la Settimana Santa. Nella domenica di Pasqua alla Santa
Messa, celebrata da Fra Giovanni Giuseppe, hanno assi-
stito anche i familiari dei partecipanti.
Cile La devozione della Via Crucis stata una delle di-
verse attivit dei giovani riuniti a Pichidegua durante le
vacanze della Settimana Santa.
El Salvador Araldi nicaraguensi e costaricani
si sono riuniti con i salvadoregni per un simposio
di formazione culturale e religiosa durante la
Settimana Santa.
Rio de Janeiro, RJ Volendo promuovere la for-
mazione religiosa degli studenti, la sezione femmi-
nile degli Araldi del Vangelo ha promosso il proget-
to Giovent e Riparazione nel Collegio Rebeca.
Cuiab, MT Partecipazione allincontro Venite e vedete, promosso dal Rinnovamento Carismatico Cattolico,
che ha riunito nello Stadio del Verdo circa 50mila fedeli (in alto, a sinistra). Lancio della Campagna della Frater-
nit nella Assemblea Legislativa di Mato Grosso, in sessione presieduta dal deputato Carlo Brito, presenti lArcive-
scovo Metropolitano, S. Ecc.za Revma. Mons. Milton Santos, e diverse autorit (in alto a destra).
Aprile 2005 Salvami Regina 31
Roma Solenne Eucarestia in preparazione al Triduo Pasquale, celebrata nella Catacomba di Santa Domizia da
S. Ecc.za Revma. Mons. Mauro Piacenza, Presidente della Commissione Pontificia per i Beni Culturali della Chiesa (in
alto, a sinistra). In omaggio a Papa Giovanni Paolo II, gli Araldi hanno realizzato la Missione Mariana nella Parrocchia di
Santo Aquiles, i giorni 5 e 7 Aprile, visitando il quartiere casa per casa (in alto, a destra).
Africa del Sud Gli alunni del reputato Collegio dei Chri-
stians Brothers, a Joannesburg, hanno accolto con entusia-
smo la statua dellImmacolato Cuore di Maria.
Filippine La statua pellegrina, portata dagli Araldi, stata festosamente ricevuta da un gran numero di fedeli a
Sogod (a sinistra), e il prefetto ha consacrato la citt allImmacolato Cuore di Maria. Nella Parrocchia del San-
to Rosario, il Vescovo ausiliare di Cebu, S. Ecc.za Revma. Mons. Julito Cortes, dopo la Messa commemorativa del
secondo anniversario dellApostolato dellOratorio (a destra).
Guatemala Araldi del Vangelo della sezione
femminile hanno visitato lOspedale Militare, por-
tando consolazione ai malati e ai loro familiari.
U
Guillermo Asurmendi
Roma
Da devoto del demonio ad
apostolo del Rosario
32 Salvami Regina Maggio 2005
BEATO BARTOLO LONGO
na mattina di ottobre
del 1872, un uomo an-
cor giovane, profonda-
mente preoccupato,
passeggia nei dintorni
di Pompei. Non gli importavano niente
le storiche rovine della citt sepolta dal-
leruzione del Vesuvio nellanno 79. un
dubbio lo tormenta: Dopo una vita pes-
sima, mi sono pentito e mi sono avviato
sulla strada della conversione. Ma...riu-
scir a salvare la mia anima?
Ad un certo punto, una voce interiore
gli parla nel profondo dellanima: Se vuoi
salvarti, diffondi la devozione del Rosario.
una promessa della Vergine Maria.
In un soprassalto di gioia, alza gli oc-
chi e le mani al Cielo e grida: O Maria,
se vero che hai promesso a San Dome-
nico che chi diffonde il Rosario si salva,
io mi salver, perch non me ne andr
da questa terra di Pompei senza aver qui
propagato questa santa devozione.
Nel medesimo istante suona la vec-
chia campana della chiesa vicina, per
lAngelus di mezzogiorno. Luomo si
inginocchia, prega e piange. Piange di
gioia, poich capisce che la Regina de-
gli Apostoli gli aveva appena affidato
una grande missione.
Nel cuore di Bartolo Longo era
piantata la semente del futuro San-
tuario della Madonna del Rosario di
Pompei, centro internazionale di irra-
diazione di questa devozione mariana,
e sede di varie opere di beneficienza e
di formazione giovanile.
Il rettore del Santuario, Don France-
sco Soprano, il vice-rettore, Don Genna-
ro Gargiuolo, e la capo del dipartimento
di stampa, dott.ssa Loreta Somma, rac-
contano per la nostra Rivista la storia
del fondatore di questa Istituzione.
Vivacit, intelligenza e devozione
Bartolo Longo nato il 10 febbraio
1841, a Latiano (Italia), ed stato bat-
tezzato tre giorni dopo. La sua infanzia
trascorsa devota e felice. Fin dalla te-
nera et, si distinto per la sua intelli-
genza e per il carattere ardente e de-
ciso. Egli stesso si definito come un
bambino vivace, impertinente e quasi
discolo. Sapeva imitare alla perfezio-
ne i gesti, la voce ed altre caratteristi-
che delle persone che conosceva.
Insieme a questo, dava segni di ve-
ra religiosit. Udendo suonare la cam-
pana che annunciava lora dellAngelus,
interrompeva immediatamente qualsia-
si gioco e correva a pregarlo insieme a
sua madre. Quando ha fatto la Prima
Comunione, rimasto immobile per
unora e mezza, ringraziando per que-
sta grazia inestimabile. Una persona in-
discreta ha voluto interromperlo e ha
Il corpo del Beato Bartolo Longo, nella cappella del Santo
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Uno dei pochi casi in cui un semplice laico fondatore di una
comunit religiosa, ha lasciato alla Chiesa una opera grandiosa.
Papa Giovanni Paolo II lo ha qualificato vero apostolo del
Rosario.
Maggio 2005 Salvami Regina 33
ricevuto questa risposta: Il rendimen-
to di grazie a Ges, che giunge per la
prima volta, deve essere ben fatto!
Ha smesso di pregare...
ruzzolato nellestremo del male
Con tutte queste qualit, ha conclu-
so in forma brillante i suoi studi ele-
mentari e secondari, ricevendo a 17
anni il diploma di scuola superiore.
Tuttavia, in lui risaltava soprattut-
to il temperamento appassionato. Bar-
tolo non era uomo di mezzi termini.
La sua struttura psichica lo avrebbe
condotto o allestremo del bene, o al-
lestremo del male.
Ha deciso di studiare diritto a Napo-
li. Lontano dallessere propizia alla fede
cattolica, questepoca era di negazione
e persino di lotta aperta contro la Santa
Chiesa. Il razionalismo e lanticlericali-
smo facevano devastazioni tra la gioven-
t. Professori empi utilizzavano le catte-
dre universitarie per diffondere filosofie
atee. In questa congiuntura, Bartolo si
dedicato con passione agli studi, ai diver-
timenti, alla musica (suonava piano). In-
telligente, elegante e di buone maniere,
viveva attorniato da molti amici.
Non gli avanzava tempo per la pre-
ghiera... Dio, la Vergine Maria, si sono
spenti a poco a poco fino a sparire dal-
la sua memoria. Quando ha terminato il
suo corso di Diritto, nel 1864, era intera-
mento disorientato dalle teorie filosofi-
che del materialismo e del razionalismo.
Non si fermato l. La perdita del-
la fede nella divinit di Ges ha crea-
to nella sua anima un vuoto che egli
ha cercato di riempire ricorrendo al-
lo spiritismo. Estremista per natura,
diventato nemico acerrimo della San-
ta Chiesa. Pronunciava conferenze an-
ticlericali ed organizzava manifestazio-
ni pubbliche contro la religione.
Tale era il suo odio che ha deciso di
farsi sacerdote dello spiritismo e si
sottomesso ad un severo regime di di-
giuni e mortificazioni corporali, con
lobiettivo di fare una consacrazione
radicale al demonio.
Una confessione ben fatta
Nel frattempo, per quanto parados-
sale possa essere, durante tutto questo
nero periodo il giovane Bartolo non ha
smesso di pregare il Rosario e, fatto
pi straordinario ancora, ha conserva-
to la virt della castit.
Se falsi amici lo trascinavano verso la
perdita della Fede, amici autentici sono
stati lo strumento della Provvidenza per
ricondurlo alla Casa Paterna.
Uno di questi, il Prof. Vincenzo Pe-
pe che Bartolo qualifica come lami-
co della mia anima, che il Signore ha
posto al mio fianco in tutti i momen-
ti critici e decisivi della mia vita non
ha esitato, al momento opportuno, ad
ammonire severamente il giovane av-
vocato per la sua pessima vita.
Fecondato dalla grazia, questo am-
monimento ha raggiunto il suo effet-
to. Bartolo ha deciso di andare in cer-
ca di un confessionale per riconciliar-
si con Dio. Si diretto alla Chiesa del
Rosario, a Napoli, dove stato ascolta-
to da Padre Alberto Radente, religioso
domenicano. Era giorno della festa del
Sacro Cuore di Ges, nel 1865.
Lex nemico della Chiesa si confes-
sato con profondo pentimento. Padre
Radente rimasto meravigliato davan-
ti al potere della grazia in questa ani-
ma, ma gli ha dato lassoluzione so-
lo dopo un mese di incontri di direzio-
ne spirituale. Bartolo ha potuto allora
ricevere la Sacra Eucarestia. Nei suoi
scritti, egli racconter pi tardi: sta-
to come fare di nuovo la Prima Comu-
nione, stato come se io avessi ricevu-
to un secondo Battesimo!
Ha inizio la grande missione
Bartolo Longo uomo di decisioni
radicali, come stato gi detto ha ri-
fiutato vantaggiose proposte di matri-
monio, ha abbandonato la carriera di
avvocato e si dedicato alle opere di
carit e allo studio della Religione.
diventato, con questo, bersaglio di
volgare scherno da parte di quegli stes-
si che prima applaudivano e stimolava-
no la sua attivit antireligiosa. Ma tut-
to ci ha prodotto come unico risultato
un atto di riparazione: Devo riparare
ai miei peccati, diceva il convertito.
Qualche tempo dopo, ha intrecciato
una relazione con una nobildonna na-
poletana, la Beata Caterina Volpicelli,
fondatrice delle Serve del Sacro Cuore
di Ges. Questa lo ha messo in contat-
to con altre persone di grande fervore,
tra le quali la Contessa Mariana Fon-
seca, vedova del Conte de Fusco, pro-
prietaria di terre nella Valle di Pompei.
Attraverso questo mezzo, la Ver-
gine Maria lo ha accompagnato verso
la realizzazione della grande missione
per la quale lo aveva scelto. Nel 1872
la Contessa de Fusco gli ha affidato
Il Beato Bartolo Longo presenta a Papa Leone XIII il modello del Santuario
di Pompei (affresco di questo Santuario)
34 Salvami Regina Maggio 2005
la amministrazione delle sue Proprie-
t nei dintorni di Pompei. Arrivando
sul posto, egli rimasto profondamen-
te scioccato davanti alla miseria uma-
na e religiosa dei poveri contadini del-
la regione. Non cera niente l, se non
una piccola chiesa, gi molto in rovina
e talmente povera che non aveva nep-
pure una immagine.
Senza indugio, si dedicato al com-
pito nobile e umile di insegnare loro
il Catechismo come pure alla divulga-
zione del Santo Rosario. Era la ricon-
quista spirituale della Valle di Pompei
quella che si iniziava.
Unopera grandiosa
Era cresciuto il numero dei fede-
li, la chiesetta era diventata insuffi-
ciente, ed era diventato necessario co-
struire una chiesa maggiore e pi ac-
cogliente. Su suggerimento del Vesco-
vo di Nola, alla cui diocesi appartene-
va Pompei, Bartolo Longo ha comin-
ciato una campagna di raccolta di con-
tributi. La prima pietra stata colloca-
ta nel maggio 1876.
Sono piovute le donazioni, inizial-
mente da varie citt italiane, poi, da
quasi ogni parte del mondo, lascian-
do stupefatto persino lo stesso Beato
Bartolo. Negli archivi del Santuario, si
conservano cinque volumi con quattro
milioni di nomi di donatori!
Nel 1894, ancora mancavano alcune
finiture di costruzione, il tempio sta-
to consacrato e, con laumento costan-
te del numero di pellegrini, stato am-
pliato alcuni anni dopo.
Quando, il 5 ottobre 1926, Bartolo
Longo morto, la sua opera aveva gi
attinto proporzioni grandiose. Il San-
tuario era diventato un centro interna-
zionale di propagazione del Rosario,
ed era stato elevato alla categoria di
Basilica Pontificia, dove i pellegrini ac-
correvano a milioni. E tuttintorno era
costruita una citt mariana, con nume-
rosi istituti di beneficenza.
Il Beato Bartolo Longo uno dei po-
chi casi nella storia della Chiesa in cui
un semplice laico il fondatore di una
comunit religiosa. Nel 1897 ha fonda-
to le Figlie del Rosario di Pompei, sog-
gette alla Regola dellOrdine Terziario
di San Domenico, per dedicarsi alla cu-
ra dei bambini e delle giovani. E giun-
to quasi al termine della sua vita su que-
sta terra, ha fondato nel 1922 lIstituto
Femminile Sacro Cuore.
Nella Cappella Bartolo Longo del
Santuario si pu vedere il corpo del
Beato, posto in una bara di vetro, rive-
stito della cappa dei cavalieri del Ordi-
ne Equestre del Santo Sepolcro di Ge-
rusalemme.
Frutto della fede
e della carit di
un santo, e dei
contributi di milioni
di fedeli, il Santuario
della Madonna del
Rosario di Pompei
diventato una
fonte di irradiazione
della devozione
mariana (in alto, la
splendida cupola e
laltare maggiore; a
lato, la facciata col
campanile)
Il carisma del Santuario di Pompei
Conversione, Rosario e Carit
Maggio 2005 Salvami Regina 35
INTERVISTA COL RETTORE
Don Francesco Paolo Soprano, rettore del Santuario, parla con entusiasmo riguardo
al carisma che sta allorigine della grandiosa opera del Beato Bartolo Longo.
Araldi: Come definire il carisma
di questa Istituzione?
Don Francesco: Per questo, neces-
sario conoscere la vita del suo Fonda-
tore, Beato Bartolo Longo, che si pu
suddividere in tre parti: la conversio-
ne, il Rosario e la carit.
Araldi: Risulta che quando lui ha
deciso di cambiare vita e ha cercato
un sacerdote per confessarsi, questi
rimasto mezzo impaurito...
Don Francesco: vero. A veder-
lo arrivare nella chiesa dei Domenica-
ni, Padre Radente, che lo conosceva di
fama, ha raccomandato al sacrestano:
Non allontanarti da qui, perch que-
sto tipo non mi piace. Ma, grazie a
Dio, la realt era ben differente, Bar-
tolo era di fatto pentito.
Araldi: Come si sviluppano i tre
aspetti del carisma attualmente?
Don Francesco: La conversione si
opera tramite la Confessione. In que-
sto Santuario arriva un flusso costante
di pellegrini alla ricerca della riconci-
liazione con Dio. Qui trovano sempre
sacerdoti pronti ad accoglierli. Tutti i
sabati e le domeniche, ce ne sono nor-
malmente trenta a loro disposizione.
Araldi: Quanto alla
diffusione del Rosario...
Don Francesco: stato il suo impe-
gno nellottobre 1872: Non me ne an-
dr da Pompei senza aver qui propaga-
to questa santa devozione. Il culto a
Maria si esprime, soprattutto, attraver-
so la devozione del Rosario, non come
una preghiera qualsiasi, ma come fon-
damento della ricerca particolare della
intercessione della Madre di Dio. Lui
porta con s la conversione, lo spirito
di preghiera e le opere di carit.
Araldi: In che modo egli ha
organizzato questa diffusione?
Don Francesco: Tra altre istituzio-
ni, il Beato ha fondato la Pia Unione
Universale, con lobiettivo di suscitare
apostoli del Rosario in ogni famiglia.
I suoi aderenti si alternavano a prega-
re ininterrottamente il Rosario, giorno
e notte, per la conversione dei pecca-
tori. Oggi questa iniziativa ripropo-
sta attraverso lUnione di Famiglie per
il Rosario. Questi gruppi, orientati da
sacerdoti, dedicano anche il loro tem-
po allopera di catechizzare e favorire
la meditazione della Parola di Dio.
Araldi: Manca il terzo
aspetto, la carit.
Don Francesco: Bartolo Longo il
santo della carit. Si preoccupato di
dare assistenza e rimedi ai malati, aiu-
tare giovani poveri a sposarsi, offrire
sepoltura cristiana ai morti.
Un giorno, si avvicinata a lui una
donna, che gli ha detto: Sig. Bartolo,
non ho mezzi per mantenere mio figlio
perch mio marito in prigione. La pre-
go di occuparsi di lui. Detto questo, ha
lasciato il figlio nelle sue braccia e si
allontanata! Questo fatto ha ispirato al
Beato la fondazione degli istituti per ac-
cogliere i figli e le figlie dei carcerati.
Per lui, fede e carit formano un bi-
nomio indissolubile: Le opere della fe-
de sono state sempre una ispirazione per
le opere di carit; e queste, a loro volta,
sempre sono state preludio a nuove ma-
nifestazioni di religione e di culto.
Nel 1887 ha fondato un orfanatro-
fio per bambine orfane e, nel 1891 un
altro per i bambini; nel 1897, listituto
delle Figlie del Rosario di Pompei, per
leducazione di bambine e bambini.
Araldi: Ha fatto qualcosa
anche per i giovani?
Don Francesco: S! Un altro aspetto
molto interessante di Bartolo quello
di educatore. Ha organizzato una scuo-
la professionale, con lobiettivo di inse-
rire i giovani nella societ. Dava mol-
ta importanza allo studio, al lavoro e
agli sport, ma anche, in maniera specia-
le, alla musica. Lui ha detto: Nel mio
metodo educativo molto importante
coordinare lesercizio dellarte mecca-
nica con lo studio della musica o lap-
prendimento di strumenti musicali. In
generale, per me la musica uno degli
elementi pi rilevanti per leducazione
di questo tipo di bambini.
Don Francesco Soprano: In questo
Santuario arriva un flusso costante
di pellegrini alla ricerca della
riconciliazione con Dio
Celebre predicatore e teologo insigne
S
Dicono Pedro Paulo de Figueiredo
Consigliere Generale
36 Salvami Regina Maggio 2005
MORTO PADRE ANTONIO ROYO MARN, O.P.
Teologo di fama mondiale, grande divulgatore di San Tommaso
dAquino, Padre Antonio Royo Marn morto il 18 aprile nel
convento dei Domenicani a Pamplona (Spagna). Le sue opere
sono state una delle principali fonti di formazione teologica ed
umanistica per gli Araldi del Vangelo.
e questo bambino si conse-
gner al male, sar terribi-
le, ma se percorrer le vie
del bene, dar molta glo-
ria a Dio La vita di Pa-
dre Royo Marn mostra il senno di que-
sto prognostico fatto nei suoi riguardi da
un sacerdote che lo ha conosciuto quan-
do era ancora bambino.
Dar molta gloria a Dio
nato il 9 gennaio del 1913 nella
tranquilla frazione spagnola di Morella.
Da suo padre, Antonio Royo Ort, ha
ereditato il grande talento naturale ed
un solido buon senso: Ormai ottuage-
nario, ricordava con emozione larden-
te fede cattolica della quale suo padre e
sua madre, Donna Isabel Marn Bonell,
davano esempio ai nove figli.
A soli quattro anni di ert, una gra-
ve malattia lo ha portato quasi al-
la morte. Esauriti tutti i tentativi dei
medici, il problema rimasto esclusi-
vamente a carico della madre, che lo
ha risolto con alcune gocce dacqua di
Lourdes, rinforzate da fervide suppli-
che a Maria, Salvezza degli Infermi.
A otto anni ha fatto la sua Prima
Comunione e a partire da questo mo-
mento ha cominciato a comunicar-
si quotidianamente. Avevo la necessi-
t di incontrarmi con Nostro Signore nel
profondo del mio cuore. E lo incontravo
nellEucarestia ha dichiarato ad un
intervistatore.
La testimonianza di un notevole
oratore sacro che fu ospite nella casa
dei Royo quando Antonio aveva 11 an-
ni mostra quanto questo era superiore
rispetto ai bambini della sua et. Ha
una grande intelligenza, superdota-
to. Se si consegner al male, sar terri-
bile, ma se percorrer le vie del bene, da-
r molta gloria a Dio.
Perch non farmi sacerdote?
Desiderando diventare medico, a
quattordici anni Antonio si iscrit-
to al corso preparatorio della Facol-
t di Medicina di Valncia. Un gior-
no, quando studiava, gli venuta alla
mente improvvisamente una doman-
da: Perch non potrei diventare medi-
co di anime, invece che medico di corpi?
Perch non farmi sacerdote? Ha chiuso
immediatamente il libro, dicendo: Sa-
cerdote prima di tutto!
Ha abbandonato tutti i suoi progetti
anteriori e si avviato sul sentiero del-
Messa di esequie nella Basilica della Madonna di Atocha, Madrid
Celebre predicatore e teologo insigne
Maggio 2005 Salvami Regina 37
Padre Royo Marn mentre riceve il diploma di Fratello
Onorario degli Araldi
Mentre celebra lEucarestia nella Casa di Formazione
degli Araldi a Camarenilla, Spagna
lAltare. Questo cammino si prolun-
gato per 17 anni, a causa di una peno-
sa malattia che durata cinque anni e
per la violenta guerra civile spagnola,
dal 1936 al 1939, durante la quale egli
stato per due volte nellimminenza di
essere fucilato.
Mentre si dedicava agli studi indi-
rizzati alla nuova meta della sua vi-
ta, Antonio si lanciato alla conquista
di anime. In poco tempo, si distinto
come leader di una pleiade di giovani
della sua et, con i quali ha fondato la
Unione Cattolica della Madonna di
Atocha. Questa associazione stata
un granaio di vocazioni sacerdotali.
Infine, quando nel 1939 si era rista-
bilita la pace in Spagna, Royo Marn ha
terminato brillantemente il suo corso di
filosofia ed entrato come novizio nel
convento domenicano di Salamanca.
Ha ricevuto lordinamento sacerdo-
tale il 9 luglio del 1944, a 31 anni di et
ed ha proseguito per Roma, dove ha
partecipato ad un corso nella famosa
Universit Pontificia Angelicum, otte-
nendo in tempo record e con il massi-
mo dei voti la laurea in teologia.
Predicatore, professore e scrittore
Ha cominciato allora la sua attivit
apostolica. Per quasi cinque anni, ha per-
corso il paese facendo prediche che atti-
ravano moltitudini e sono state la causa
di numerose conversioni. Quando ormai
si segnalava come uno dei maggiori pre-
dicatori della Spagna, lobbedienza lo ha
chiamato alla fun-
zione di professore.
Cos, ha smesso
di predicare perso-
nalmente ed pas-
sato ad essere un
formatore di pre-
dicatori. Pi di 500
futuri sacerdoti so-
no stati da lui pre-
parati per leserci-
zio di questa subli-
me missione. Alcune decadi pi tardi,
questo religioso esemplare dichiare-
r: Per disposizione dei miei superiori,
ho dovuto esercitarmi un poco in tutti gli
aspetti della vocazione di domenicano:
predicatore, cattedratico e scrittore.
Pochi scrittori degli ultimi centanni
hanno avuto tanto successo come Padre
Royo Marn. Egli autore di 26 opere su
temi teologici, tutte con il grande merito
di unire alla profondit dottrinaria una
chiarezza didattica che le rendono ac-
cessibili al lettore di livello culturale me-
dio. Il tiraggio di queste 26 opere supe-
ra largamente le 500 mila copie, quantit
inusitata visto che si tratta di libri di ca-
rattere strettamente dottrinario.
Condecorato dalla Santa Sede
Una vita consacrata al servizio di
Dio e della Chiesa meritava proprio di
ricevere dalla Santa Sede una manife-
stazione di riconoscimento. Nel giugno
del 1986, Padre Royo Marn stato
condecorato con la medaglia Pro Ec-
clesia et Pontifice, in virt delleccellen-
te lavoro e studio a beneficio della Chie-
sa e del Pontefice Romano.
Pi che grande intellettuale, tutta-
via, egli era un religioso, soggetto, co-
me tale, allobbedienza nelle minime
cose. Cos, ormai con pi di 80 anni
di et e 50 di sacerdozio, continuava il
suo intenso lavoro apostolico di scrit-
tore, predicatore e direttore spirituale,
esercitando nel contempo anche umili
funzioni come quella di campanaro nel
convento della Madonna di Atocha.
In riconoscenza della sua feconda
opera a servizio della Chiesa nei set-
tori teologico ed apostolico, come pu-
re della paterna e sollecita orientazio-
ne spirituale data agli Araldi del Van-
gelo, l8 settembre 2003, lindimenti-
cabile sacerdote ha ricevuto il titolo di
Fratello Onorario degli Araldi.
Questo stato Padre Antonio Royo
Marn, che Dio ha appena chiamato
a S dopo una lunga e feconda vita di
apostolato.
S
38 Salvami Regina Maggio 2005
Testimoniare il
Vangelo attraverso
la Cultura
In occasione della mostra Una Signora vestita di
sole, S. Ecc.za Revma. Mons. Mauro Piacenza ha
ricordato la relazione tra i beni culturali e la missione
della Chiesa, tra larte e lesperienza mistica.
S. Ecc.za Revma. Mons. Mauro Pia-
cenza, durante una recente Celebra-
zione Eucaristica nella Catacomba
di Santa Domitilla, a Roma
i inaugurata nel marzo
scorso, in Vaticano, lespo-
sizione Una Signora ve-
stita di sole LImmacola-
ta Concezione nelle opere
dei grandi maestri, promossa dalla Pon-
tificia Commissione per i Beni Cultura-
li della Chiesa, per segnalare i 150 anni
del dogma della Immacolata Concezio-
ne. In essa i visitatori possono ammira-
re 100 preziose opere (pitture, sculture,
manoscritti, oggetti liturgici) che copro-
no un arco cronologico e tematico di cir-
ca mille anni.
A questo riguardo, S. Ecc.za Rev-
ma. Mons. Mauro Piacenza, Presiden-
te della Pontificia Commissione pro-
motrice dellevento, ha prestato al-
lAgenzia FIDES (organo della Con-
gregazione per lEvangelizzazione dei
Popoli) le seguenti dichiarazioni.
FIDES- Eccellenza, Lei a capo di
un patrimonio immenso, che spesso
rappresenta una testimonianza
diretta della vita della Chiesa e
quindi della missione che la Chiesa
ha condotto nel corso dei secoli...
Mons. Piacenza - S, limpegno ar-
tistico , in effetti, una testimonian-
za della vita della Chiesa e quindi del-
la sua missione. I beni culturali, sono
definibili come una testimonianza vi-
va della Tradizione, dellazione della
Chiesa nel mondo guidata dallo Spiri-
to Santo, al fine di portare il Vangelo
alle genti, cio ai pagani di ogni tem-
po, oltre che di nutrire spiritualmente
e culturalmente i fedeli.
FIDES Testimoniare il Vangelo
attraverso uneducazione
allaccostamento dei beni culturali
pu avvicinare ancor oggi i
contemporanei a Cristo?
Mons. Piacenza - La Chiesa pu
trovare nelle espressioni artistiche uno
strumento privilegiato di incontro e di
confronto con le generazioni contem-
poranee attuando in tal senso la pro-
pria vocazione missionaria attraverso
la promozione culturale e levangeliz-
zazione cristiana. Le molteplici mani-
festazioni che ritrovano nella bellezza
un linguaggio universale ed un vincolo
per dirigersi verso il sacro rappresen-
tano il tesoro spirituale di ogni cultura
che perviene alla maturazione quando,
raggiunta dallannuncio del Vangelo,
favorisce la conversione cristiana e, di
conseguenza, lautentico sviluppo.
FIDES Parliamo dellarte e del suo
rapporto con il piacere estetico...
Mons. Piacenza - Larte deve spinge-
re alla trasformazione del mondo nella
sua dilettevole bellezza ordinata al ve-
ro e al bene. In questo contesto il piace-
re estetico segno che rimanda al pia-
cere di condividere la vita accanto agli
altri. Leresia estetica o edonistica che
ha contrassegnato le culture della mo-
dernit, deve potersi risolvere in una
rinnovata era etica, grazie allimpegno
delle arti liberali. Gli artisti hanno dun-
que grandi responsabilit etiche, poi-
ch lincidenza dellarte sulle persone
notevole. Gli artisti sono da enumera-
re tra i benefattori pi grandi delluma-
nit, perch alimentano il senso qualifi-
cante, essenziale delluomo, che la sua
spiritualit. Attraverso le loro opere es-
si dicono e cantano il divino cagionan-
do fascino e ascolto, poich la bellezza
fa risaltare i contenuti. Le loro opere
manifestano il proprium delluomo di
interloquire con i simili comunicando
emozioni, intuizioni, delibere.
FIDES Che rapporto sussiste
tra arte ed esperienza mistica?
Mons. Piacenza - Un rapporto stret-
tissimo perch larte punta proprio sul-
lintrinseca apertura delluomo ver-
so Dio. Larte apre le coscienze verso
lAssoluto muovendo gli animi al cul-
to di Dio in spirito e verit. Il bello lo
splendore delle forme sensibili, il sacro
lo splendore della gloria di Dio. Lo
splendore delle forme sensibili frut-
to ed espressione della contemplazio-
ne della gloria di Dio.
Maggio 2005 Salvami Regina 39
Mons. Odilo Pedro Scherer
LA PAROLA DEI PASTORI
CONDIZIONE
PER VIVERE
COME MEMBRO
DELLA CHIESA
Limportanza vitale, per ogni cat-
tolico, di partecipare alla Messa le
domeniche stata riaffermata in for-
ma chiara e categorica da S. Ecc.za
Revma. Mons. Odilio Pedro Scherer,
segretario generale della CNBB.
In una nota pubblicata col tito-
lo La Santa Messa domenicale, S.
Ecc.za Revma. Mons. Odilo affer-
ma: chiaro che la pratica della vi-
ta cristiana non si riduce alla parteci-
pazione alla Messa domenicale. Ma
rimangono le domande: e coloro che
mai, o quasi mai, partecipano ad es-
sa, che tipo di identificazione e di rela-
zione hanno con la fede e la vita eccle-
siale? Come aliomentano la loro fede,
senza accogliere la Parola di Dio pro-
clamata dalla Chiesa e nella chiesa,
senza ricevere lEucarestia? Il Prelato
ha ricordato ancora lappello di Pa-
pa Giovanni Paolo II, nella Lettera
Apostolica Mane nobiscum Domi-
ne, a che i cattolici, come frutto del-
lAnno dellEucarestia, siano sti-
molati a dare nuovo valore alla do-
menica, Giorno del Signore, special-
mente alla partecipazione alla Mes-
sa domenicale.
Proseguendo, afferma la nota:
C chi chiede se la partecipazione al-
la Messa domenicale continui ad esse-
re obbligatoria. Certo, la Chiesa man-
tiene il precetto della Messa domeni-
cale, come nel passato. Ma la doman-
da potrebbe tradire uno spioacevole
equivoco nella comprensione del pre-
cetto domenicale. Laccento non de-
ve essere collocato nella obbligatorie-
t, ma nella importanza e nella bellez-
za di questa azione di vita ecclesiale.
Nessuno affermer che siamo obbli-
gati ad amare, ad alimentarci, a col-
tivare buone abitudini di salute...Tut-
to questo, pi che obbligatorio, con-
dizione per vivere. Nella stessa forma,
la Messa domenicale condizione per
vivere come discepoli di Ges Cristo e
membri della Chiesa. (CNBB)
S. Ecc.za Revma. Mons. Odilo Pedro
Scherer, Vescovo Ausiliare di San Paolo
(Brasile) e Segretario Generale
della CNBB
Mons. Jorge Mario Bergoglio
AI CATECHI-
STI: AUDACIA
NELL EVANGE-
LIZZAZIONE
Parlando ad un migliaio di cate-
chisti riuniti nellIncontro Arcidio-
cesano di Catechesi nella capita-
le argentina, il Cardinale Bergoglio
ha raccomandato: Rendete attua-
le il Pastorale delle porte, delle case,
della strada. Non aspettate, uscite!
Ha chiesto loro anche molta auda-
cia per andare contro la corrente del-
la cultura di morte marcata dal rela-
tivismo.
E li ha esortati a non vergognarsi
di proporre certezze, perch, ha spie-
gato, non tutto sta per cambiare, non
tutto instabile, non tutto frutto della
cultura o del consenso. (Eclesiales)
S. Emza. Revma. Mons. Jorge Mario
Cardinale Bergoglio, Arcivescovo di Bue-
nos Aires (Argentina)
Mons. Demetrio Fernndez
IL SACERDOTE
DEVE
RISPLENDERE
COME UOMO
DI DIO
La gente semplice vuole vedere nel
sacerdote luomo di Dio, afferma S.
Ecc.za Revma. Mons. Demetrio Fer-
nndez, Vescovo di Tarazona (Spagna),
in una lettera pastorale indirizzata al
clero della sua diocesi in occasione del-
la festa di Pasqua di questanno.
Raccomandando ai sacerdoti la ri-
presa delluso del clergyman come sim-
bolo del suo stato sacerdotale, Mons.
Demetrio pondera che in una socie-
t secolarizzata come la nostra, noi, i sa-
cerdoti, contribuiamo a spegnere ogni
vestigio di Dio, dissimulando la nostra
condizione di ministri consacrati, nel
non vestirci come sacerdoti.
Dopo aver deplorato che lo stes-
so avviene con le religiose, il Vesco-
vo indica una incoerenza: Noi ci la-
mentiamo di una societ secolarizza-
ta, e anche laicista, quando noi siamo
i primi ad eliminare i segni che ci di-
stinguono e che sono simboli di Dio
per luomo di oggi.
Mons. Demetrio incita i sacerdoti
della sua diocesi a curare alla perfe-
zione la liturgia dellEucarestia, poi-
ch Ci che teniamo nelle nostre ma-
ni il grande mistero della Fede, non
qualcosa che si pu manipolare con
negligenza.
S. Ecc.za Revma. Mons. Demetrio Fer-
nndez, Vescovo di Tarazona (Spagna)
40 Salvami Regina Maggio 2005
La delinquenza diminuita
nella Settimana Santa
Le statistiche sulla violenza in Messi-
co rivelano che in questo paese, con 80%
di popolazione cattolica, la delinquenza
attinge il suo livello massimo nella sta-
gione di fine anno, e diminuisce in oc-
casione della Settimana Santa. Secondo
una recente ricerca, 20% dei messicani
subiscono qualche assalto lungo lanno,
ma questa cifra diminuisce a meno del 5
% nei giorni in cui si celebra la Passione
di Nostro Signor Ges Cristo.
Secondo lantropologo e storico Emi-
lio Masferrer Kan, la spiegazione risiede
nel fatto che, mentre le feste di Natale
ed Anno Nuovo si sono trasformate in
un rituale della societ di consumo, la
Settimana Santa, al contrario, in re-
lazione con la nostra salvezza, e i delin-
quenti sanno che quando si presenteran-
no davanti a Dio le loro azioni verranno
messe allo scoperto.(El Universal)
Castit per libera scelta
Cinquemila giovani del Colorado, Sta-
ti Uniti, hanno affittato i locali del Den-
ver Coliseum per un incontro annua-
le promosso dal gruppo Pure by Choise
(Puri per scelta). Uno degli oratori, lat-
tore Keith Deltano, ha mostrato che, sul
piano di Dio, c un luogo adeguato per
latto della procreazione: il matrimonio.
Ed stato molto applaudito quando ha
gridato che la verginit il massimo.
A chiusura dellevento, le migliaia
di giovani si sono compromessi pub-
blicamente a vivere in modo casto. Un
sacerdote li ha sollecitati, ricordando
che se Dio non fosse il primo nelle lo-
ro vite, allora questo impegno sarebbe
impossibile da mantenere.
Il peccato di divinizzare la natura
Nel convegno intitolato Il peccato
originale realizzato nel marzo scor-
so nellAteneo Pontificio Regina Apo-
stolorum, di Roma il professore di
teologia Joan-Andreu Rocha Scarpet-
ta ha criticato la ecologia radicale
per aver divinizzato la natura, relegan-
do luomo ad un ruolo secondario. Il
peccato dellecologismo radicale con-
temporaneo consiste nel divinizzare
la natura, nel soffocare limportanza
dellessere umano come custode della
creazione, e nel dimenticare Dio come
autore dellambiente naturale delluo-
mo, ha egli affermato. (AICA)
Lo sforzo mentale
migliora la memoria
Daccordo col neurologo Rubens
Jos Gagliardi, vice-presidente del Di-
FRANCOBOLLI DI
SEDE VACANTE
partimento di Neurologia dellAsso-
ciazione Paulista di Medicina, la per-
dita di memoria pi comune in chi
esercita poco il cervello. Chi esercita
la mente ha meno problemi di memo-
ria, sostiene.
Un altro specialista, Fabio Nasri,
della Clinica di Memoria dellOspeda-
le Albert Einstein, spiega: Se duran-
te la vita, la persona ha utilizzato tutte
le possibilit del cervello, ha fatto un
maggior numero di sinapsi ed ha svi-
luppato di pi la massa di neuronio.
E cita come esempio uno studio fatto
nel 1996 nellUniversit del Kentucky,
che ha analizzato la capacit menta-
le di suore anziane sulla base di testi
scritti da loro 60 anni prima. Coloro
che in quellepoca avevano usato paro-
le pi elaborate e frasi con idee ricche
manifestavano maggior vigore menta-
le nella vecchiaia. E tutte coloro che
soffrivano della malattia di Alzheimer
avevano fatto composizioni semplici in
giovent. (Stato di S. Paolo)
Autenticit della Sacra Sindone
Secondo quanto informa lAgenzia
Fides, del Vaticano, torna in ballo il ten-
tativo di attribuire al pittore Leonardo
da Vinci la paternit della Sacra Sindo-
ne. Fides ha ascoltato, a questo propo-
sito, lopinione di Orazio Petrosillo, va-
ticanista del Giornale Il Messaggero
e autore di varie opere sulla Sindone.
Dopo aver qualificato questo tenta-
tivo come clamorosa falsificazione,
Citt del Vaticano Sede Vacante 2005, il titolo
della serie lanciata dallAgenzia Filatelica e Numismati-
ca del Vaticano il 12 aprile.
I francobolli artistici hanno stampato lemblema del-
la Camera Apostolica. Lombrellone anche il simbo-
lo delle basiliche maggiori e minori di Roma, come pu-
re delle basiliche minori localizzate al di fuori della Cit-
t Eterna.
La serie di francobolli Sede Vacante avr valore po-
stale solamente durante il periodo di vacanza, avverte
lAgenzia Filatelica vaticana.
S
Maggio 2005 Salvami Regina 41
egli offre una categorica confutazione
di ordine storico: Con la Sacra Sindo-
ne di Torino abbiamo certezze storiche
non-continuate dei primi tredici secoli e
mezzo. Ma la catena di documentazione
storica su quel Lino e i suoi spostamenti
ininterrotta a partire dal 1353. A parte
questo, nel 1453 esso pass dallultimo
erede Charny ai Savoia. Ora, nel 1453
Leonardo da Vinci aveva solamente un
anno di et...
A parte questo, scientificamen-
te certo che limmagine della Sindone
non una pittura n una figura ottenu-
ta a partire da un rilievo caldo. (Agen-
zia Fides)
102 anni di et e 73 di sacerdozio
Con 102 anni di et e 73 di sacer-
dozio, Don Quirino Glorioso celebra
Messa quotidianamente nella sua chie-
sa nelle vicinanze di Manila, capitale
delle Filippine, visita i malati e svolge
altre attivit parrocchiali.
ESEQUIE DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II
ELOQUENTE
TESTIMONIANZA
DI INFLUENZA
DELLA CHIESA
econdo lassociazione Global
Language Monitor, soltanto nel-
le 72 ore successive allannuncio
della sua scomparsa, il nome del
Papa Giovanni Paolo II stato
citato 10 milioni di volte in Internet. In questo stesso perio-
do sono state pubblicate circa 75 mila notizie riguardo la sua
morte, numero cinque volte maggiore rispetto a quello del-
la copertura di stampa per il maremoto nellAsia, e tre volte
maggiore di quello delle notizie sugli attentati dell11 settem-
bre 2001 contro la nazione americana.
A loro volta, le autorit civili italiane informano: sono
arrivati a Roma pi di tre milioni di pellegrini in questa
Ogni ora, 21mila persone, molte delle quali non cattoliche, entra-
vano nella Basilica di San Pietro per prestare omaggio al Papa
Essendo il pi anziano sacerdote in
attivit delle Filippine, e probabilmen-
te del mondo, Don Quirino si sente tal-
mente ben disposto che, in questo mo-
mento, non pensa minimamente a ces-
sare la sua missione apostolica.
Interrogato sul segreto della sua
longevit, egli ha risposto che consi-
ste nellevitare le tentazioni e mantene-
re la devozione allEucarestia. (El Na-
cional, Rep. Domenicana)
3,2 milioni di firme a favore
delle lezioni di Religione
In Spagna, i genitori si sono dati da
fare in favore dellinsegnamento reli-
gioso nelle scuole. In una sottoscrizio-
ne con pi di 3,2 milioni di firme con-
segnata nel marzo scorso al Congresso
sollecitano che la disciplina della Re-
ligione sia computabile a tutti gli effetti,
come qualsiasi altra materia scolastica.
Secondo una relazione recentemen-
te pubblicata dalla Conferenza Episco-
pale Spagnola, le condizioni accademi-
che in questo paese discriminano la le-
zione di Religione. Nel corso del diplo-
ma, essa non computabile ai fini del-
laccesso alluniversit, borse di studio
o sussidi di costo.
La colletta di firme stata fatta da
undici organizzazioni, capeggiata dal-
la Confederazione Nazionale Catto-
lica di Genitori degli Alunni (CON-
CAPA). Il suo presidente, Luis Carbo-
nel, ha dichiarato allAgenzia Veritas:
Stiamo difendendo la libert, il diritto
esclusivo dei genitori sul tipo di educa-
zione che desiderano dare ai loro figli.
Ha manifestato poi la speranza che
adesso il governo abbia sensibilit suf-
ficiente per riconoscere che la maggio-
ranza della societ spagnola esige questa
educazione. In Spagna, 80% dei geni-
tori iscrivono i loro figli alla lezione di
Religione e non possono avere meno
diritto della minoranza, ha sottolinea-
to Luis Carbonel.
occasione; ogni ora, sono entrate nella Basilica Vaticana
21mila persone, la media di attesa nella fila era di 13 ore,
anche se per molti questo tempo stato di 24 ore; 500mi-
la persone hanno riempito Piazza San Pietro nel giorno
dei funerali, ed altre 600mila erano stipate nei luoghi do-
ve erano installati gli schermi giganti di trasmissione.
Questi dati danno una eloquente testimonianza del-
linfluenza della Chiesa Cattolica in tutto il mondo.
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42 Salvami Regina Maggio 2005
Si anticipata arbitrariamente una morte
Nel giorno della scomparsa di
Terry Schiavo la nordamericana
che ha trascorso gli ultimi 15 an-
ni della sua vita in stato vegetativo
permanente il direttore della Sala
Stampa della Santa Sede, Joaquim
Navarro Valls, ha reso pubblico il
seguente pronunciamento:
Le circostanze della morte di
Terry Schiavo hanno rattristato giu-
stamente le coscienze. Si interrotta
una esistenza. Si anticipata arbitra-
riamente una morte, visto che nutrire
una persona non si pu considerare
mai come un accanimento terapeuti-
co. Non c dubbio che non si possa-
no ammettere eccezioni al principio
del carattere sacro della vita a partire
dalla concezione fino alla morte na-
turale. Oltre ad essere un principio di
etica cristiana, questo un principio
di civilt umana.
Speriamo che queta esperienza
drammatica sensibilizzi fortemen-
te lopinione pubblica riguardo al-
la dignit umana e porti ad una tu-
tela pi efficace della vita nellambi-
to giuridico.
Terry Schiavo morta 13 gior-
ni dopo che stato tolto, in virt
di una decisione giudiziaria, il tu-
bo attraverso il quale riceveva ac-
qua e alimentazione. Questa rimo-
zione stata qualificata da S. Em-
za. Revma. Mons. Renato Cardi-
nale Martino, Presidente del Con-
siglio Giustizia e Pace, come una
ingiusta condanna a morte di una
persona innocente, mediante una
delle forme pi disumane e crude-
li esistenti, quella di uccidere per fa-
me e sete.
Padre Frank Pavone, direttore
dellassociazione Sacerdoti in Dife-
sa della Vita, ha visto la S.ra Schia-
vo dieci minuti prima che lei fosse
dichiarata legalmente morta ed ha
affermato che il suo viso era pro-
fondamente consumato ed i suoi
occhi oscillavano nelle orbite da un
lato allaltro.
Fazzoletto bianco del Papa:
addio al Santuario di Fatima
Un simbolico ed inaspettato rega-
lo aspettava il Vescovo di Leiria-Fati-
ma, S. Ecc.za Revma. Mons. Serafim
de Souza Ferreira e Silva, allo sbarco
allaereoporto di Roma per partecipa-
re ai funerali di Giovanni Paolo II: su
richiesta del segretario del compian-
to Pontefice, un sacerdote gli ha con-
segnato il rosario col quale il Santo Pa-
dre ha pregato durante il suo ultimo ri-
covero nella Policlinica Gemelli ed un
fazzoletto bianco da lui usato il giorno
della sua morte.
Lofferta di questo fazzoletto ha un
significato speciale, secondo quanto ha
informato il segretario del Papa. Esso
come uno delle migliaia di fazzoletti
bianchi agitati dai pellegrini nell ora
delladdio. Non potendo pi il Santo
Padre fare ritorno al luogo delle appa-
rizioni, ilsuo fazzoletto l rimarr co-
me lultimo addio del Papa di Maria e
dellEucarestia al Santuario della Ver-
gine di Fatima.
Assemblea Generale della CNBB
La Presidenza della CNBB comu-
nica che la 43 Assemblea Generale di
questa Conferenza episcopale, postici-
pata a causa della morte del Papa Gio-
vanni Paolo II, ora confermata per i
giorni dal 9 al 17 agosto 2005, a Iraici
SP, come di consueto.
Ai vescovi oltre alle persone diretta-
mente coinvolte nella realizzazione del-
la Assemblea Generale sar inviata una
lettera con ulteriori informazioni, chia-
risce S. Ecc.za Revma. Mons. Odilo Pe-
dro Scherer, Segretario generale del-
lentit, in una nota datata 13 aprile.
Aiuto della Santa Sede
ai poveri e bisognosi
Il Pontificio Consiglio Cor Unum
istituzione incaricata delle attivit ca-
ritatevoli esercitate a nome del San-
to Padre ha pubblicato il 19 aprile
la relazione degli aiuti inviati da Pa-
pa Giovanni Paolo II ai poveri e biso-
gnosi nellanno 2004, per un totale di
8.680.800 dollari.
Tra i grandi beneficiari di questa
somma sono le vittime di catastrofi na-
turali, come lo tsunami dellultimo di-
cembre. Unaltra larga parte sta-
ta destinata ad incentivare leducazio-
ne, lagricoltura, la salute e la forma-
zione professionale nei paesi in via di
sviluppo.
Questo denaro proviene da contri-
buti spontanei delle diocesi, parrocchie,
istituti religiosi e dei fedeli in generale.
Corsa alla ricerca dei
libri del Papa
Lelezione del cardinale Ratzinger
per il Sommo Pontificato ha provo-
cato una corsa alle librerie, alla ricer-
ca dei libri da lui pubblicati. Secon-
do una informazione del giornale spa-
gnolo El Mundo, in un giorno solo
sono stati esauriti tutti gli esemplari
in vendita nelle principali librerie di
Madrid. Varie riedizioni sono in cor-
so di stampa.
Lopera pi ricercata lautobio-
grafia del nuovo Papa, intitolata La
Mia vita Ricordi, nella quale lal-
lora Cardinale riferisce, tra altri av-
venimenti, la vita che conduceva nel-
la II Guerra Mondiale e sotto il nazi-
smo, i suoi studi di teologia e la sua
partecipazione nel Concilio Vatica-
no II.
Contemporaneamente, sono andati
esauriti in Polonia i 600mila esemplari
dellultima opera del compianto Papa
Giovanni Paolo II, Memoria e iden-
tit. in corso di stampa la seconda
edizione, di 500mila esemplari.
Questo il best seller assoluto di
tutti i tempi in questo paese. Penso che
le vendite supereranno la cifra del milio-
ne e mezzo- ha dichiarato lo speciali-
sta Andrzej Rostocki.
S
La Festa della Promessa
Tito Alarcn
Maggio 2005 Salvami Regina 43
Vestiti variopinti, coreografia, balli e canti in omaggio alla
Madre di Dio: una autentica manifestazione di religiosit
popolare, complemento arricchente degli atti liturgici.
abato, notte del 12 mar-
zo nel distretto di Maip
a Santiago del Cile. Si sen-
te un sonoro fischio, una
banda musicale comincia a
suonare e cento facenti parte di un con-
giunto di danze popolari si mettono in
movimento, in direzione del Santuario
Nazionale di Maip. In buon ordine, al-
tri gruppi si aggiungono alla marcia del
primo.
In tutto, sono 62 confraternite pro-
venienti da vari punti del paese, che
riuniscono pi di tremila partecipanti,
tutti con bei costumi colorati, accom-
pagnati da animate bande.
Questa sfilata danzante entra con
garbo in chiesa, riempendo la
navata centrale con un indescri-
vibile amalgama di colori e rit-
mi. Don Carlos Cox, Rettore del
Santuario, d loro il benvenuto.
Immediatamente dopo, tutti si
inginocchiano, riverenti e silen-
ziosi, per una solenne adorazio-
ne del Santissimo Sacramento.
Cos comincia la Festa del-
la Promessa, che si realizza ogni
anno, a ricordo del voto fatto
dai combattenti cileni il 14 mar-
zo 1818: quello di edificare una
chiesa in onore della Vergine del
Carmine nello stesso luogo in cui
avessero conseguito la indipen-
denza nazionale. Avendo ottenu-
to una decisiva vittoria nella bat-
taglia di Maip, l hanno costrui-
to una cappella, prima tappa del-
lo splendido Santuario inaugura-
to solennemente nel 1974.
* * *
Il giorno seguente, le confraternite
si concentrano nel piazzale di fronte al
Santuario ed entrano nel recinto sacro
dove sar celebrata lEucarestia. Tut-
ti partecipano ad essa con fervore. Al-
cuni leggono le letture, altri formano il
seguito del Vangelo, un gruppo scelto
porta allaltare le offerte. Al momen-
to della consacrazione, suonano i tam-
buri in omaggio a Ges Sacramentato.
Oltre ad apprendere a danzare, i giova-
ni imparano a fare le letture, a cantare e
ad aiutare nella Liturgia, spiega Victor,
uno degli organizzatori della festa.
Nel pomeriggio una processione
multicolore percorre le strade. La sta-
tua della Vergine del Carmine la pri-
Pi di 3000 partecipanti di 62 confraternite sono
accorsi al Santuario della Promessa
ma ad uscire, poi tutti i gruppi vanno a
sfilare davanti a lei per renderle omag-
gio, durante il tragitto.
Munito di un potente fischietto,
ogni caporale comanda lanimazio-
ne della sua confraternita che si avvi-
cina alla statua, danza, canta alcuni in-
ni ed in seguito si mette in ginocchio,
reclinando la testa in segno di venera-
zione.
Tutte le 62 associazioni si impe-
gnano a offrire il massimo di lode alla
Madonna. Questanno, il Ballo San-
ta Teresita stato uno dei pi degni
di rilievo, non solo per la sua coreo-
grafia ben eseguita, ma anche per la
variet dei costumi. Le giovani facen-
ti parte di questo congiunto si
sono presentate prima con ca-
micetta dorata e gonna nera,
poi tutte di nero e, infine, con
camicetta blu e gonna bianca,
mentre le bambine erano ve-
stite da fata.
* * *
Pi che mere danze folclori-
che, questi balli sono una dimo-
strazione di autentica religio-
sit popolare. Se i promessei-
ros che danzano in omaggio al-
la Vergine Maria saranno inte-
ramente docili alla grazia di Dio
e allorientazione della Chie-
sa, questo genere di devozio-
ne pu diventare un arricchen-
te complemento degli atti litur-
gici, tali come le processioni sivi-
gliane della Settimana Santa, le
rappresentazioni della Passione
a Oberammergau (Germania) e
molte altre ancora.
A
Porta almeno questa medaglia...
Carlos Tonelli
44 Salvami Regina Maggio 2005
STORIA PER BAMBINI O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
Riconoscente per aver salvato la vita di suo figlio, la buona
madre diede al mendicante una Medaglia Miracolosa come
ricordo. Del tutto inaspettatamente, questa gli serv da
protezione nellora della morte.
llegri e spensierati,
Carlo e Maurizio, due
bambini di sette anni,
tornavano da scuola
per le vie di un villag-
gio dellinterno del Belgio alla fine del
secolo XIX. Attraversando un ponte sul
fiume La Meuse che circonda la picco-
la frazione, guardavano le loro figure ri-
flesse nelle acque e tiravano alcune pie-
tre per vedere chi riusciva a centrare
laltro. Proseguendo oltre, continuavano
il gioco. Allimprovviso, Carlo avvicina-
tosi troppo al precipizio, scivol e cadde
nel fiume.
Aiuto! Aiuto! gridava, sul mar-
gine, Maurizio.
Aiuto! urlava Carlo, che a fati-
ca riusciva a tenere la testa fuori dal-
lacqua.
Ma, sebbene labitato non fos-
se molto distante, le loro grida infan-
tili non riuscivano ad arrivare fin l.
Laiuto giunse loro da dove nessuno se
lo aspettava: un mendicante che si ri-
posava sotto il ponte si gett nel fiu-
me senza perdere tempo e subito se ne
torn riportando sano e salvo il bam-
bino. Dopo aver calmato i due bambi-
ni, decise di accompagnarli fino al vil-
laggio.
Si pu facilmente immaginare lo
spavento della madre nel vedere arri-
vare il proprio figlio, tutto zuppo, tra
le braccia di uno sconosciuto barbone.
Messa al corrente di quanto era acca-
duto, infagott con tutto il suo affetto
il figlio e subito dopo si rivolse al suo
benefattore:
Come posso ringraziarla, signore?
Anchio sono povera, ma desidero mo-
strarle la mia gratitudine.
Non si preoccupi, signora. Renda
grazie al buon Dio, come diceva la mia
mamma, per il fatto che io proprio og-
gi stavo riposando sotto quel ponte.
Per favore, mi piacerebbe tanto
darle qualcosa!
E va bene, visto che insiste tanto,
un piatto di cibo non mi farebbe nien-
te male, visto che da molto che non
mangio qualcosa di caldo.
Colma di gratitudine, la donna pre-
par per il mendicante il miglior pran-
zo che pot. Quando costui, dopo una
lunga chiacchierata, stava ormai per
andarsene, lei tolse dal collo del figlio
una catena dargento con la Medaglia
Miracolosa e gli disse:
La prego signore, porti con s al-
meno questo ricordo. Sono sicura che
stata la Madonna a disporre ogni cosa,
visto che ogni giorno Le chiedo di pro-
teggere mio figlio. Tenga sempre questa
medaglia al collo, mi raccomando. Que-
sto quanto di meglio le posso dare.
Il viandante aveva poco di pietoso,
ma rimase commosso dalla fede e dal-
lo zelo materno di quella donna, poi-
ch gli ricord la dolce fisionomia di
unaltra signora, che da molti anni lui
non vedeva, e che lo prendeva in brac-
cio quando era bambino e pure lei lo
raccomandava quotidianamente alla
Madre del Cielo...
Prese dunque la medaglia, se la mi-
se al collo, e se ne and e non fu mai
pi visto in quel villaggio.
* * *
Carlo crebbe e, quando era ormai
un giovanotto nel suo pieno vigore,
ud il richiamo di Ges ad abbando-
nare tutti i beni di questa terra e deci-
se allora di diventare missionario. Cir-
ca due anni dopo lepisodio narrato so-
pra, divenne sacerdote, designato dai
superiori ad occuparsi dei malati in un
ospedale delle Suore di Carit nellin-
terno della Francia.
Egli attravers per la prima volta gli
ameni giardini di quella casa religiosa ed
and a presentarsi alla Madre Superiora.
Costei lo salut con rispetto e gli disse:
Maggio 2005 Salvami Regina 45
Padre, come provvidenziale il
suo arrivo! Ci troviamo con un infer-
mo allo stadio terminale ed in serio ri-
schio di morire impenitente. Per favo-
re, veda subito che cosa possibile fa-
re per lui!
Il giovane padre si diresse alla cap-
pella, pregando Ges Eucaristico di
ispirargli le parole adeguate per tocca-
re quel cuore indurito. Diresse gli oc-
chi verso una immagine della Vergine
e la implor con tutta fiducia: Rifugio
dei Peccatori, prega per lui!
Con passo sereno, entr nellinfer-
meria, dove il malato gli diede la peg-
giore accoglienza possibile:
Fuori di qui! Non voglio saper-
ne di preti. Fuori dai piedi, lei coi suoi
santi!
Disposto a tutto pur di salvare quel-
lanima, don Carlo non si lasci im-
pressionare da quel ruggito di empie-
t. Notando che lempio parlava con
un accento poco comune nella zona,
approfitt di questo fatto per intavola-
re una conversazione.
Ah ecco! Lei non francese, ve-
ro? A me sembra piuttosto... belga. Ho
indovinato?
S, e come lo sa?
Dal suo accento. Da quanto tem-
po si trova qui?
Dicendo questo, si avvicin al let-
to dellinfermo. Mostrandogli un sorri-
so nelle labbra ed un volto radiante di
bont, prosegu:
Sa, anchio sono belga, della regio-
ne della valle del fiume La Meuse, e
ho giocato molto l sulle sue rive. E lei,
di dov?
Il malato si mostrava alleviato per
poter conversare un poco con un con-
terraneo. Cercando di essere il pi pos-
sibile amabile, il sacerdote condusse a
poco a poco la conversazione su argo-
menti religiosi e, discretamente, tolse
dalla borsa la stola.
Nel vedere questo, lintrattabile in-
fermo scaric su di lui una nuova on-
data di imprecazioni, cercando nel
contempo di ergersi sul suo letto. Nel
fare questo movimento, lasci scoper-
ta sul suo petto nudo una catena dar-
gento dalla quale pendeva una Meda-
glia Miracolosa.
Don Carlo la riconobbe immediata-
mente! Nascondendo la forte emozio-
ne che provava, chiese:
Mi dica, chi le ha dato questa me-
daglia?
Come risposta, ud dallinfelice ateo
il racconto di come lui, una ventina
danni prima, laveva ricevuta in dono
dalla mamma di un bambino che egli
aveva salvato dalle acque del fiume.
Senza trattenere le lacrime, il sacer-
dote gli disse:
Sono io quel bambino! Sono sem-
pre stato alla ricerca di quel mendican-
te. Ho pregato per lui tutti i giorni. Da
quando sono prete, mi ricordo di lui
in tutte le mie Messe. E adesso lo tro-
vo qui! Lo vede chiaramente anche lei,
mio amico e benefattore, questa una
prova di quanto la Madonna le vuole
bene. Cos come Lei, 20 anni fa, lha
fatto andare su quel ponte per salvar-
mi la vita, adesso sempre Lei che mi
conduce qui, come sacerdote di Cristo,
per salvare la sua anima.
Toccato dalla grazia, il mendican-
te vers molte lacrime di pentimento.
Dopo una sincera confessione di tut-
ta la sua lunga vita di peccati, ricevet-
te lUnzione degli Infermi, poi il Santo
Viatico e spir serenamente nella pace
del Signore.
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1. VI Domenica di Pasqua.
San Giuseppe Lavoratore. Memo-
ria facoltativa (si omette per essere
domenica). Pio XII ha istituito que-
sta commemorazione nel 1955 per da-
re un modello ed un protettore ai la-
voratori, ed un senso cristiano al gior-
no del lavoro.
2. SantAtanasio (+373). Vescovo
di Alessandria, dottore della Chiesa.
Memoria obbligatoria. Ha lottato per
quarantanni per la ortodossia, contro
leresia ariana che negava la divinit di
Ges Cristo. Fu esiliato 5 volte, sop-
portando ogni sorta di ingiurie e accu-
se. Oltre la Vita di Santo Antonio abate,
ha scritto molte opere dottrinarie.
3. San Filippo e San Giacomo Mi-
nore, apostoli. San Filippo era naturale
di Betsaida e discepolo di San Giovan-
ni Battista. San Giacomo, figlio di Al-
feo, parente di Nostro Signore, fu ucci-
so nellanno 62 per ordine del sommo
sacerdote Ananias.
4. San Floriano, martire (+304).
Ufficiale dellesercito romano duran-
te il governo di Diocleziano, fu impri-
gionato perch difendeva quaranta cri-
stiani che stavano per essere martiriz-
zati. Essendosi proclamato anche lui
cristiano, fu ucciso per ordine del go-
vernatore della regione, Aquilino.
5. San Britto o Brittone (+386). Ve-
scovo di Trier (Germania), si oppo-
sto alleresia priscilianista, contempo-
raneamente a SantAmbrogio di Mila-
no e San Martino di Tours.
6. Santa Benedetta, vergine (sec.
VI). Ha vissuto nel monastero fonda-
to da Santa Galla a Roma dove le ap-
parso San Pietro, che le ha annunciato
il giorno della sua morte.
7. SantAgostino Roscelli (+1902).
Sacerdote italiano, fondatore della
Congregazione delle Suore dellImma-
colata Concezione della Beata Vergine
Maria, per leducazione delle fanciulle.
8. Domenica. Ascensione del Signore.
SantAgazio, martire (sec. IV).
Centurione dellesercito imperia-
le. Per il fatto di essere cristia-
no, stato flagellato, tortura-
to e, alla fine, decapitato a
Costantinopoli
9. Beato Stefano Gre-
lewski, martire (+1941).
Sacerdote polacco. morto
nel campo di concentramento
di Dachau, Germania, in con-
seguenza delle terribili torture
che l ha sofferto, offrendo alla Santa
Chiesa tutti questi tormenti.
10. Santa Solange, vergine e marti-
re (+880). Figlia di umili viticoltori di
Bourges, in Francia, stata assassinata
mentre difendeva la sua castit.
11. San Francesco de Geronimo
+1716. Sacerdote gesuita, famoso predi-
catore a Napoli, Italia, si dedicato so-
prattutto alle missioni popolari e allapo-
stolato con i poveri e gli abbandonati.
12. San Nereo e SantAchilleo, mar-
tiri (+304). Memoria facoltativa. Sol-
dati romani convertiti alla Fede cristia-
na, sgozzati a Roma durante le perse-
cuzioni di Diocleziano.
San Pancrazio, martire (+304-305).
Memoria facoltativa. Giovane di quat-
tordici anni, ha preferito morire piut-
tosto che rinnegare la Fede in Cristo.
13. Madonna di Fatima. In Portogal-
lo, festa. Giorno della prima apparizio-
ne della Vergine Maria ai tre pastorelli,
Lucia, Giacinta e Francesco, nel 1917,
per chiedere che si recitasse il rosario
tutti i giorni per la conversione dei pec-
catori e per la pace del mondo.
14. San Mattia, apostolo. Festa. Ha
seguito il Divino Maestro dal Battesi-
mo nel Giordano fino al giorno del-
lAscensione. Ha occupato nel Colle-
gio Apostolico il posto lasciato libero
da Giuda Iscariota, il traditore.
15. Domenica di Pentecoste. In que-
sto giorno si celebra la discesa dello
Spirito Santo su Maria Santissima e gli
Apostoli.
San Ruperto di Bingen (sec. VIII).
Duca di Bingen (nellattuale Germa-
nia), ha costruito molte chiese. mor-
to allet di diciannove anni.
16. SantAndrea Bobola, marti-
re (+1657). Di nobile famiglia polac-
ca, si fatto sacerdote gesuita ed sta-
San Filippo Neri (Parrocchia
di San Pietro, Carmona,
Spagna)
to inviato come missionario in
Bielorussia, dove ha predica-
to lunione dei cristiani. Dopo
essere stato torturato, morto
decapitato in difesa della Fede.
17. Santa Restituta, vergine
e martire (+304). Uccisa a Car-
tagine durante le persecuzioni
di Diocleziano.
18. San Giovanni I, papa e
martire (+526). Memoria facol-
tativa. Ha sofferto la persecu-
zione del re ariano Teodorico.
morto nella prigione di Ravenna.
19. Beata Maria Bernar-
da Butler, vergine (+1924). Ha
fondato nella citt di Cartage-
na, Colombia, la Congregazione
delle Suore Missionarie France-
scane di Maria Ausiliatrice.
20. San Bernardino da Siena
(+1444). Memoria facoltativa. Sa-
cerdote francescano, grande pre-
dicatore del nome di Ges. Con
la sua parola ed il suo esempio, ha
fatto rifiorire la Fede e la piet in
alcune regioni dItalia. Ha lottato
per la riforma del suo ordine .
21. San Cristoforo Magallanes e
compagni, martiri (+1927). Memoria
facoltativa. Sacerdote messicano. Ha
sofferto il martirio, insieme a 21 sacer-
doti e tre laici, durante la persecuzione
religiosa in Messico.
22. Domenica della Santissima Trinit.
Santa Rita da Cascia, religio-
sa (+1457). Memoria facoltativa (si
omette per essere domenica). la pa-
trona delle cause considerate impossi-
bili. Ha sopportato con pazienza i mal-
trattamenti del marito. Dopo la morte
di lui e dei figli, entrata nel monaste-
ro dellordine di SantAgostino, dove
stata religiosa esemplare.
23. SantEutizio e San Fiorenzo
+487). Ritiratisi ad una vita solitaria,
hanno condotto molte anime a Dio. A
loro si attribuiscono molti miracoli.
24. Madonna Ausiliatrice dei Cri-
stiani. Festa istituita da Papa Pio V
per commemorare la miracolosa vitto-
ria della flotta cristiana nella battaglia
di Lepanto nel 1571.
25. San Beda, il Venerabile (+735).
Sacerdote e dottore della Chiesa. Me-
moria facoltativa. Monaco inglese, di
grande cultura, ha lasciato opere scrit-
te sulle pi diverse discipline. Ha vis-
suto intensamente lideale monastico
della preghiera, della contemplazione
e della penitenza.
San Gregorio VII, papa (+1085).
Memoria facoltativa. Ha accettato
con molto dolore, gemito e piantoil
pesante incarico del Sommo Pontifica-
to. Ha lottato contro la simonia e lin-
tromissione del potere civile nelle que-
stioni ecclesiastiche. morto in esilio.
Santa Maria Maddalena de Pazzi,
vergine (+1607). Memoria facoltativa.
Santa Giovanna dArco (Cattedrale di
Bziers, Francia)
26. Corpus Christi. Solenni-
t nella quale la Chiesa celebra
il Santissimo Corpo ed il San-
gue Preziosissimo di Nostro Si-
gnor Ges Cristo.
San Filippo Neri, sacerdo-
te (+1595). Memoria obbligato-
ria (si omette per essere solennit
del Corpus Christi). Grande apo-
stolo della giovent abbandona-
ta, ha fondato lOpera dellOra-
torio in Italia. Ha promosso nuo-
ve forme di arte e di cultura.
27 SantAgostino di Can-
terbury, vescovo (+604 o 605).
Memoria facoltativa. Inviato
da San Gregorio Magno con
pi di quaranta monaci a pre-
dicare il Vangelo in Inghilterra,
ha convertito il re di Kent ed il
suo popolo. stato il primo ve-
scovo in terre inglesi.
28. Santa Ubaldesca Taccini,
vergine (+1206). Figlia di geni-
tori poveri, entrata nellordi-
ne ospitalare di San Giovanni
di Gerusalemme, nel quale, dai
16 ai 55 anni, si dedicata alle
opere di misericordia con una
costanza perfetta.
29. IX Domenica del Tempo Comune.
SantOrsola Ledochowska, vergine
(+1939). Di nobile famiglia polacca,
ha fondato lIstituto delle Suore Or-
soline del Cuore Agonizzante di Ges.
Ha propagato la sua opera in Polonia,
Scandinavia, Finlandia e Russia.
30. San Fernando, re di Castiglia
(+1431). Grande devoto della Vergine
Maria, ha governato il suo regno con
accortezza e saggezza.
Santa Giovanna dArco, vergine
(+1431).
31. Festa della Visitazione della Ma-
donna. La Vergine Maria ha viaggiato
per far visita a sua cugina Isabella, la
madre del Precursore. Benedetta sei
tu tra le donne e benedetto il frutto
del tuo ventre! ha esclamato Isabel-
la in risposta al saluto di Maria.
Mariana Morazzani Arriz
Vice-Presidente Generale
Non abbiate paura di essere santi
I
48 Salvami Regina Maggio 2005
LEREDIT SPIRITUALE DI GIOVANNI PAOLO II
Tenera devozione alla Madonna in tutti i momenti della vita ed un
commovente appello alla Santit sono a fondamento delleredit
spirituale lasciata da Papa Giovanni Paolo II.
l Papa del Rosario, il Papa del-
lEucarestia, il Papa della Ma-
donna di Fatima, il Papa della
Consacrazione a Maria, il Pa-
pa promotore della santit, il
Papa dei movimenti laici, il Papa della
preghiera sono alcune delle qualifiche
che ben converrebbero a Giovanni Pao-
lo II. Cos tanti sono gli aspetti del suo
ricco pontificato che alcuni hanno rice-
vuto minore attenzione, e qui vogliamo
ricordarli.
Misericordia e scapolare
del Carmine
Sar stato per pura coincidenza che
Giovanni Paolo II mancato dopo
aver assistito ad una Messa della Festa
della Divina Misericordia? Ora, egli
stato un incentivatore di questa de-
vozione, canonizzando santa Faustina
Kowalska la vedente polacca scom-
parsa nel 1930 e riservando la secon-
da domenica di Pasqua per questa fe-
sta. Ges aveva chiesto la sua instau-
razione in questa data, nella quale ri-
metterebbe tutte le colpe e pene a chi
si confessasse e comunicasse.
Ma questa non lunica coinciden-
za. anche degno di nota che lui sia
morto di sabato giorno collegato con
lo scapolare della Madonna del Car-
mine -, e in particolare nel primo sa-
bato del mese, il che ci parla delle ri-
chieste della Santissima Vergine fatte
in Fatima. Giovanni Paolo II usava lo
scapolare, che aveva ricevuto quando
ancora era bambino.
Benedetto Rosario di Maria
Era anche intimamente relaziona-
to con le apparizioni di Maria ai Tre
Pastorelli, giungendo ad attribuire al-
la protezione della Vergine di Fatima
la sua miracolosa sopravvivenza allat-
tentato del 1981. Ha tenuto in gran-
de considerazione le parole di Maria,
classificandole come straordinario
messaggio che continua a risuona-
re con tutta la sua forza profetica, invi-
tando tutti alla costante preghiera, alla
conversione interiore e ad un generoso
impegno di riparazione dei propri pec-
cati e di quelli di tutto il mondo.
Ma non possibile parlare di Fa-
tima senza ricordare la devozione di
Giovanni Paolo II era grande devoto
del Rosario
Giovanni Paolo II al Rosario. Gi le
prime fotografie di lui, diffuse negli
anni iniziali del suo pontificato, lo mo-
stravano frequentemente col rosario
in mano. Una delle sue ultime inizia-
tive stata quella di dichiarare lAn-
no del Rosario e pubblicare la Lette-
ra Apostolica Rosarium Virginis Ma-
riae, aggiungendo i Misteri Lumino-
si a questa devozione. Ha fatto sua la
commovente supplica del Beato Bar-
tolo Longo: Il Rosario benedetto di
Maria, dolce carcere che ci imprigio-
na a Dio, vincolo di amore che ci uni-
sce agli Angeli, torre di salvezza con-
tro gli assalti dellinferno, porto sicu-
ro nel naufragio generale, non ti lasce-
remo mai pi. Sarai il nostro conforto
nellora dellagonia. Sia per te lultimo
bacio della vita che si spegne.
Fede ed entusiasmo
per lEucarestia
Con tutto ci, la sua relazione con
la Vergine aveva un fondamento anco-
ra pi solido. Quando era giovane se-
minarista, si era consacrato a Lei co-
me schiavo damore, conforme alla
spiritualit di San Lus Maria Grignion
de Montfort. Quando divent Papa, ha
incluso nel suo blasone il lemma Totus
Tuus (Sono tutto Tuo), a simbolizzare
questa consacrazione.
In relazione con la devozione ma-
riana la devozione allEucarestia,
come Giovanni Paolo II ha affermato
nella Lettera Apostolica Mane nobi-
scum Domine. In questo documento
LOsservatore Romano
Lettere di condoglianze
Maggio 2005 Salvami Regina 49
ha insistito sullimportanza della Ado-
razione eucaristica, durante la qua-
le dobbiamo riparare alle negligen-
ze, dimenticanze e persino agli oltraggi
che Nostro Signore si visto obbliga-
to a sopportare in tante parti del mon-
do. Il 7 ottobre 2004, il mondo ha po-
tuto contemplarlo costantemente in-
ginocchiato durante la Messa e lora
di Adorazione, allapertura dellAn-
no dellEucarestia. facile immagina-
re quanto tutto questo abbia costato in
termini di sofferenza al suo debilitato
organismo. In questo modo, egli ci ha
voluto dare questo magnifico esempio
di profonda devozione eucaristica.
Egli desiderava alimentare la fede
e lentusiasmo per lEucarestia, veden-
dola omaggiata, venerata, adorata ne-
gli spazi pubblici. La fede in questo Dio
che, essendosi incarnato, si fatto nostro
compagno di viaggio, sia proclamata in
ogni luogo, particolarmente nelle nostre
strade e nelle nostre case, come espres-
sione del nostro amore riconoscente e
fonte inesauribile di benedizione.
Ostentare senza vergogna
i segnali della Fede
Con acuto discernimento, ha per-
cepito lazione dello Spirito Santo nei
numerosi movimenti ed associazioni
laiche che sono sorte un po dappertut-
to, portando nuovi carismi e nuovi me-
todi di apostolato per la Chiesa. Per il
Papa, essi costituiscono un aiuto pre-
zioso a favore di una vita cristiana coe-
rente con le esigenze del Vangelo e di
un impegno missionario e apostolico.
Nella Enciclica Redemptoris missio,
raccomandava che questi movimenti
crescessero soprattutto tra i giovani.
Ed stato specialmente ai giovani
che egli ha rivolto le parole non ab-
biate paura!, urlate nella prima Mes-
sa domenicale come Papa, il 22 otto-
bre 1978. Molto si scritto riguardo al
reale significato di questo appello, ma
Giovanni Paolo II stesso si fatto ca-
rico di chiarificarne il significato: un
appello alla santit, alla testimonian-
za e alla evangelizzazione. Molte volte
avrebbe urlato in seguito: Non abbia-
te paura di essere santi!
In questAnno dellEucarestia ha
scritto nella Mane nobiscum, Domi-
ne ci sia un impegno, da parte dei
cristiani, a testimoniare con pi vigo-
re la presenza di Dio nel mondo. Non
abbiamo paura di parlare di Dio e di
ostentare senza vergogna i segnali del-
la fede.
Ha insegnato anche col
suo esempio personale
Giovanni Paolo II ci ha dato lesem-
pio. Non ha avuto paura di affrontare i
mali di oggi, riaffermando la dottrina pe-
renne della Chiesa contro laborto, leu-
tanasia ed il relativismo morale, difen-
dendo i valori della famiglia e la dignit
dellessere umano, pregando la pratica
della castit, come in quel memorabile
giorno allo Stadio Nakibubo in Uganda,
nel 1993, quando disse ai giovani: La
purezza dei costumi, che disciplina lat-
tivit sessuale, lunico metodo sicuro e
virtuoso per porre fine alla tragica piaga
dellAids, che ha mietuto tanti giovani.
Il Papa mostrava che, nonostante tutta la
pressione in senso contrario, la castit
una virt accessibile a tutti.
bene sapere: lUganda lunico
paese dellAfrica dove la battaglia con-
tro lAids sta per essere vinta. Qual la
formula del successo? La pratica della
castit, stimolata dal governo, proprio
come il Papa aveva consigliato. Che co-
loro che formeranno il mondo del futuro
non si dimentichino mai dellappello di
Giovanni Paolo II, fatto loro durante la
Giornata della Giovent del 2000: Gio-
vani di tutti i continenti, non abbiate paura
di essere i santi del nuovo millennio!
Il Presidente Generale degli Aral-
di del Vangelo ha inviato lettere di
condoglianze al Cardinale Ratzin-
ger, allora decano del Collegio Car-
dinalizio, al Cardinale Sodano, Se-
cretario di Stato, e a S. Ecc.za Rev-
ma. Mons. Stanislaw Rylko, Presi-
dente del Pontificio Consiglio per i
Laici. Giovanni Paolo II, ha afferma-
to Joo Cl Dias, stato nostro pa-
dre, la nostra guida, il nostro esem-
pio e la nostra certezza. Continue-
r ad esserlo sempre e ci guider in
tal modo che il carisma dellAssocia-
zione, di annunciare il Vangelo, pos-
sa realizzarsi con lo stesso amore, lo
stesso entusiasmo e lo stesso spiri-
to di sacrificio e di donazione che ha
guidato tutto il suo ministero pasto-
rale.
In nome del Collegio Cardinali-
zio, Mons. Gabriele Caccia lo ha rin-
graziato vivamente per i sentimen-
ti di devozione, divenuti ancor pi si-
gnificativi per lofferta di suffragi spi-
rituali per il caro Pastore e Padre.
Da parte sua, Mons. Rylko prega
Dio che ci aiuti ad accogliere linse-
gnamento di questo grande Papa, a
dare valore alla sua eredit spiritua-
le e a seguire i suoi passi nella vita
della santit.
La bellezza divina riflessa
nel cerimoniale
L
Maria Teresa Ribeiro Matos
50 Salvami Regina Maggio 2005
ESEQUIE DI SUA SANTIT GIOVANNI PAOLO II
a sete che luomo ha di
Dio poche volte si ma-
nifestata tanto universal-
mente come in occasione
dei funerali di Giovanni
Paolo II, sorprendendo anche i pi scet-
tici.
Cos come in altri tempi le moltitu-
dini accorrevano da tutti i confini del-
la Palestina per vedere ed udire il Di-
vino Maestro la cui presenza, maesto-
sa e dolcissima, incantava e riempi-
va di ammirazione coloro che a Lui si
approssimavano, anche oggi, in pieno
Centinaia di illustri personalit, tra le quali quasi cento capi di Stato e di Governo
hanno partecipato alle esequie
XXI secolo, milioni di fedeli hanno ab-
bandonato i loro impegni per prestare
un ultimo omaggio a colui che era sta-
to, durante gli ultimi 26 anni, il Dolce
Cristo nella terra.
Il mondo si fermato, desolato, sen-
tendosi un po orfano. E tutte le atten-
zioni si sono rivolte verso Roma. Ha
potuto, cos, luomo contemporaneo as-
sistere a una delle maggiori manifesta-
zioni di fede nella divinit della Chiesa
Cattolica. Un bellissimo cerimoniale ha
abbellito con grandioso sfarzo le ese-
quie del padre che ci ha lasciato, e ha
riempito lanima di quei milioni di par-
tecipanti, assetati della Bellezza, della
Verit e della Bont infinite. Ogni at-
to, ricco di simbolismi, stato accompa-
gnato con ammirazione e rispetto.
Dopo duemila anni di esistenza, la
Chiesa Cattolica si ha manifestato nel
suo insuperabile cerimoniale, con tut-
to il suo splendore e la sua vitalit. So-
lamente una istituzione divina potreb-
be elaborare riti cos belli, riportando-
ci ad un ordine di valori e a verit eter-
ne incommensurabilmente superiori
alla vita terrena.
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Maggio 2005 Salvami Regina 51
Con una manifestazione di fede senza precedenti,
Roma era straripante di pellegrini
Grandiosa
e nobile, la
campana ha
annunciato la
morte di Gio-
vanni Paolo II
Con tutta solennit, il corpo del Papa
trasportato alla Basilica di San Pietro, per la
venerazione pubblica P
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Santa Maria,
Madre del Signore,
sei rimasta fedele
quando i discepoli
sono fuggiti.
Come hai creduto
quando langelo ti
annunci ci che
era incredibile
che saresti divenuta
madre dellAltissimo
cos hai creduto
nellora della sua pi
grande umiliazione.
cos che, nellora
della croce, nellora
della notte pi buia
del mondo, sei
diventata Madre
dei credenti, Madre
della Chiesa.
(Passo della Via Crucis
composta da
Benedetto XVI
per il Venerd
Santo dellanno 2005)
Statua Pellegrina
dellImmacolato
Cuore di Maria

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