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11/9 LA COSPIRAZIONE IMPOSSIBILE
a cura di Massimo Polidoro
Nuova edizione CICAP
Il complotto ci fa delirare perch ci libera
da tutto il peso di confrontarci da soli con la verit.
Pier Paolo Pasolini
Matthew: It's a conspiracy.
Jack: What's a conspiracy?
Matthew: Everything.
Invasion of the Body Snatchers, 1978
INTRODUZIONE
L11 settembre 2001 quattro aeroplani dirottati da 19 terroristi
arabi si schiantarono contro le Torri Gemelle a New York,
contro il Pentagono a Washington e solo per poco non
riuscirono a distruggere anche la Casa Bianca o il
Campidoglio. Fu il pi grande attacco subto dagli Stati Uniti
dAmerica sul proprio suolo dopo quello di Pearl Harbor, nel
1941, una devastazione che provoc la morte di quasi 3.000
persone e mise in ginocchio la pi grande potenza mondiale.
Fu anche la tragedia meglio documentata della storia.
Ci nonostante, a sei anni di distanza da quegli eventi, un
sondaggio della Scripps News Service e dellUniversit
dellOhio rivelava che un americano su tre era convinto che
dietro gli attentati ci fosse, in un modo o nellaltro, il Governo
statunitense. Negli anni seguenti, la percentuale scesa,
attestandosi per pur sempre tra il 6 e il 15% nel 2010.
Gi il giorno dopo, con le ceneri ancora fumanti, si diffuse la
prima insinuazione. Al-Manar, la rete televisiva di Hezbollah,
e il quotidiano siriano al-Thawra informarono i loro lettori e
telespettatori che 4.000 israeliani che lavoravano al World
Trade Center erano stati avvertiti in anticipo degli attentati e
non si erano presentati al lavoro, scampando cos alla morte.
Conclusione: lattacco era stato programmato dagli israeliani
e dagli ebrei dAmerica che avevano pensato bene di avvertire
la propria gente di mettersi in salvo.
Non importava nulla che fosse solo una mostruosa falsit e
che, anzi, tra le vittime di quella mattina, a Manhattan, ci
fossero oltre 400 tra cittadini israeliani e americani di
religione israelita o etnia ebraica. Lo accertarono e lo
confermarono la polizia di New York, i vigili del fuoco,
lobitorio, il coroner, il medico legale, il Dipartimento di
Stato, le occhiutissime compagnie di assicurazione e tutti i
giornali pi importanti. Non importava nulla. Lidea del
complotto sionista aveva gi messo radici e aveva dato la
stura a una valanga inarrestabile di ipotesi cospirazioniste di
ogni tipo.
Oggi, se si cercano con Google le parole 9/11 e conspiracy si
trovano quattordici milioni di pagine web dedicate a sostenere
questa o quella teoria del complotto. A questo si aggiungono
oltre 3.000 saggi e decine di film e documentari pubblicati su
Internet o su DVD che propagandano la vera storia dell11
settembre, in contrapposizione con la versione ufficiale.
Ancora una volta, poco importa che quella che viene
presentata come la versione ufficiale o la versione
governativa non sia il frutto del lavoro di un manipolo di
oscuri personaggi che, dopo essersi chiusi per un po in una
stanza fumosa, se ne sono usciti con una verit
preconfezionata da spacciare al mondo. La ricostruzione di ci
che avvenne quel giorno, infatti, il frutto di innumerevoli
fonti: non solo la Commissione dinchiesta governativa
sull11/9 e le indagini promosse dal Congresso degli Stati
Uniti, ma anche le verifiche, le ricerche e le indagini condotte
da organizzazioni e istituzioni indipendenti, come lAmerican
Society of Civil Engineers, la National Fire Protection
Association, la Federal Emergency Management Agency, gli
Underwriters Laboratories, il National Institute of Standards
and Technologies; facolt universitarie come quella di
Columbia, la Purdue University, il Massachusetts Institute of
Technology o la Northwestern University; il lavoro e le
inchieste di migliaia di giornalisti provenienti da ogni parte
del mondo; i resoconti di migliaia di testimoni oculari;
migliaia di fotografie e ore di filmati disponibili; le
trascrizioni e le registrazioni di conversazioni telefoniche,
trasmissioni sul controllo aereo e altri tipi di comunicazioni e,
non ultime, le parole dello stesso Osama bin Laden, il leader
del gruppo terroristico di al-Qaeda ritenuto responsabile degli
attentati. Bin Laden ha pi volte discusso nei suoi messaggi al
mondo i dettagli delloperazione e ha pubblicamente
dichiarato: Sono io responsabile per avere assegnato i ruoli ai
19 fratelli che hanno condotto queste conquiste.
Un consenso enorme, insomma, che non pu essere in alcun
modo ricondotto solo a quello che il presidente George W.
Bush o chi per lui avrebbe voluto fosse raccontato.
Tra coloro che ritengono di avere scoperto la verit, invece,
sono in molti quelli che sostengono che lamministrazione
Bush avrebbe concepito e realizzato un complicatissimo piano
per colpire gli Stati Uniti e avere cos il pretesto di scatenare
una guerra in Afghanistan e in Iraq, per poi mettere le mani
sul petrolio di quella nazione. Proprio come alcuni ritengono
che, nel 1941, il presidente americano Roosevelt lasci che i
giapponesi colpissero Pearl Harbor ottenendo cos la
giustificazione decisiva agli occhi del Congresso e
dellopinione pubblica per fare entrare gli Stati Uniti in
guerra.
Che Bush e i suoi abbiano letteralmente approfittato degli
attentati per i loro pi o meno nascosti interessi di parte sono
in pochi a dubitarlo. Saddam Hussein non nascondeva armi
chimiche e non aveva collaborato in alcun modo agli attentati,
eppure Bush riusc a fare approvare una nuova guerra contro
lIraq approfittando del dolore e dellindignazione di una
nazione ferita e presentando prove che si sono poi rivelate
false.
Ma che il presidente americano e i suoi sodali abbiano mentito
su tante cose, soprattutto sulle vere ragioni della guerra, non
prova in alcun modo che gli attacchi dell11 settembre siano
stati provocati dallo stesso governo.
Invece, sulla base di una manciata di anomalie, una serie di
interpretazioni errate, alcune manomissioni e tante
ricostruzioni selettive, si sostiene che nulla di quello che ci
dicono giornali e TV sarebbe vero. Si tratterebbe insomma di
un gigantesco complotto che coinvolge anche tutti quelli che
si mostrano scettici verso le tante ipotesi alternative.
S, perch, come in ogni teoria del complotto che si rispetti,
non c ununica teoria valida e onnicomprensiva, ma
piuttosto tante versioni. C chi ritiene responsabili Bush e i
suoi cortigiani e chi invece lo vede come un complotto
israeliano. Chi lo interpreta come una cospirazione ordita dai
baroni del petrolio e dai fabbricanti di armi e chi invece d la
colpa alla CIA e ai servizi deviati. C chi pensa che gli
attentatori sarebbero stati partner volontari, chili considera
involontari complici manipolati dallalto e chi addirittura
afferma che non sarebbero mai esistiti. Cos come non
sarebbero nemmeno mai esistite le 265 persone imbarcatesi
sui quattro voli schiantatisi quella mattina. O, se sono esistite,
ora sarebbero state uccise dallesercito o traslocate in qualche
base segreta e isolata dal resto del mondo.
Credere a una teoria cospiratoria piuttosto che unaltra porta a
dovere accettare ipotesi sempre pi drastiche e sempre meno
probabili. Quante centinaia di migliaia di persone dovrebbero
essere necessarie per realizzare tutto questo? Forse qualche
milione, visto che solo i dipendenti del Governo federale sono
un milione e novecentomila. Possibile che non ci sia nemmeno
una gola profonda che si faccia avanti per spifferare tutto?
Non una sola persona rosa dal rimorso per essersi resa
complice di uno dei pi grandi crimini dellumanit.
possibile credere questo?
Probabilmente, lidea che l11 settembre sia stato un
complotto governativo, piuttosto che un attacco terroristico
arabo, va ricercata nella idealizzazione che molti hanno degli
Stati Uniti e dei loro mezzi militari. Se i caccia non si sono
alzati in volo immediatamente per abbattere gli aerei dirottati
significa che qualcuno aveva ordinato loro di non farlo. Il fatto
che il sistema di difesa aerea americano fosse progettato per
difendersi da attacchi esterni e non interni; il fatto che i
terroristi disattivarono il transponder quasi subito dopo il
dirottamento, impedendo cos di localizzare i loro aerei; il
fatto che i protocolli burocratici e le catene decisionali
allungassero in maniera spropositata i tempi di reazione; il
fatto che nessuno avesse previsto un attacco di quel tipo e non
fosse in alcun modo preparato a reagire di conseguenza; il
fatto insomma che abbiamo a che fare con persone, capaci di
sbagliare come tutti quanti, e non con supereroi infallibili non
viene preso minimamente in considerazione da chi sostiene le
ipotesi di complotto[1].
[1] Lunica volta prima dell11 settembre 2001 in cui l'aviazione
americana si trov costretta a intercettare un aereo che non rispondeva
alle chiamate dei controllori di volo fu nellottobre del 1999, quando sul
jet del campione di golf Payne Stewart, che volava a 12.000 metri
daltezza, ci fu una depressurizzazione e passeggeri ed equipaggio
persero conoscenza. Un caccia F-16, che oltretutto si trovava gi in volo
per una missione di addestramento, impieg ben unora e 19 minuti per
raggiungere laereo in panne. E il transponder del jet era pure acceso.
Si arriva insomma al paradosso per cui chi mira ad addossare
agli Stati Uniti l'orribile colpa degli attentati subiti lo fa sulla
base di unirreale idealizzazione della potenza e
dell'infallibilit americana.
E qui si rivela anche una componente di razzismo nemmeno
tanto occulta. Dietro quante di queste teorie, infatti, c lidea
che un gruppo di arabi che vivono nelle caverne, o
diciannove beduini armati di taglierino e spray al
peperoncino, come si legge sul sito Luogocomune.net, non
sarebbero mai stati in grado di realizzare qualcosa del genere?
Ebbene, tutti gli elementi a disposizione, se osservati in
maniera critica e non con il paraocchi della paranoia, ci dicono
proprio che l11 settembre 2001, diciannove arabi ben
addestrati, tra laltro residenti negli Stati Uniti, coadiuvati
dalla rete di uomini che bin Laden e i suoi hanno cresciuto
nellodio verso lAmerica, riuscirono in unimpresa
tragicamente storica.
Spesso, si ha limpressione che chi caldeggia le ipotesi
alternative sull11/9 sia convinto di sostenere idee di sinistra.
Tra i pacifisti che si oppongono alla guerra in Iraq o tra chi
detesta il presidente Bush si pu infatti trovare anche qualcuno
che sostiene le ipotesi della cospirazione. Ma queste idee sono
tutt'altro che unesclusiva della sinistra: alcuni dei pi
importanti complottisti abbracciano idee di estrema destra.
Il film Loose Change, per esempio, indica tra le sue fonti pi
importanti lAmerican Free Press, unagenzia di stampa
fondata da Willis Carto, uno dei pi noti razzisti e antisemiti
dAmerica. Inoltre alcuni autorevoli esponenti della sinistra
americana, come Noam Chomsky, si oppongono con forza alle
teorie del complotto sull11 settembre in quanto sposterebbero
l'attenzione dalle vere responsabilit politiche
dellamministrazione Bush a malefatte immaginarie e poco
credibili, screditando cos tutto il movimento di opposizione.