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t. 1 comma 1 - NE/PD - Contiene I.R. - Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Numero 122
Giugno 2013
Gustavo Kralj
abbracciarti.
r ad abbracciarti e baciarti.
SantAntonio da Padova,
Sermone nella Nativit del Signore, 11
SommariO
Scrivono i lettori
San Marcellino
Champagnat Modello
per genitori ed educatori
......................
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Consiglio di redazione:
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane
Vasconcelos A. Campos, EP,
Luis Alberto Blanco Corts, Madre
Mariana Morazzani Arriz, EP,
Severiano Antonio de Oliveira
Traduzione: Antonietta Tessaro
Amministrazione:
Via San Marco, 2A
30034 Mira (VE)
CCP 13805353
Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12
Poste italiane, s.p.a Spedizione
in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, NE PD
Contiene I.R.
www.araldi.org
www.salvamiregina.it
Con la collaborazione
dellAssociazione
Privata Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontificio
10
19
20
......................
......................
38
accaduto nella
Chiesa e nel mondo
......................
40
46
Commento al Vangelo
Limpatto delle iniziative del
Redentore
......................
33
......................
48
26
......................
50
S crivono
Semplice, profonda e
ben presentata
Arricchisce la pastorale
Molto ho potuto apprendere e arricchire la pastorale con gli interessanti articoli di questa Rivista, cos vari e spirituali, che sempre hanno dato
frutto nella predicazione ai fedeli.
Don Ciro A. G.
Ambato Ecuador
Piena dinsegnamenti
i lettori
La nostra maggior
grazia: la salvezza
Ho appena ricevuto il primo numero della rivista Araldi del Vangelo. Sono coordinatore di un gruppo
di preghiera Il rosario che cammina con Maria , col quale abbiamo
lobiettivo di evangelizzare mostrando limportanza della preghiera per
ottenere la nostra maggior grazia: la
salvezza. Con la Rivista aumenteremo le nostre conoscenze da condividere con i nostri fratelli.
Roberval S. L.
Salvador Brasile
Invita a imparare a
evangelizzare
Mi felicito con tutti quelli che lavorano con dedizione e amore a diffondere la Parola di Dio per mezzo della
rivista Araldi del Vangelo. uno strumento per meditare e riflettere. Invita
a non rimanere quieti, ma ad apprendere a evangelizzare e far conoscere
agli altri quanto grande e mirabile il
Signore. Grazie a tutta lequipe della
redazione e della diffusione.
Suor Marta G. R.
La Unin Cile
dottrinali solidi
diversi paesi dove operano, ci rallegrano il cuore. La sezione accaduto nella Chiesa e nel mondo ci orienta
riguardo alluniversalit della Chiesa.
Insomma, molto piacevole leggere
la rivista Araldi del Vangelo.
Enrique S. C.
Gijn Spagna
Ricchezza di contenuto
con grande gioia che ricevo tutti
i mesi la rivista Araldi del Vangelo e mi
incanto con tutti gli argomenti che vengono trattati. Diventa quasi impossibile specificare quello che potrebbe spiccare, a causa della grande ricchezza del
suo contenuto. In verit, non appena
arriva la Rivista, la prima cosa che faccio sfogliarla tutta, poi leggo lEditoriale e il Commento al Vangelo di Mons.
Joo, e alla fine il resto. Che lo Spirito Santo continui a illuminare Monsignore e tutti quelli che sono coinvolti in
questa grande opera.
Jos C. J. G.
Contagem Brasile
Editoriale
Scelti
per servire
a di Fatima
- Maria,
Stella della
Nuova Evange
lizzazione
Poste Italiane
Spa Spedizi
one in Abbona
mento Postale
D.L. 353/200
3 (conv.
in L. 27/02/2
004 n. 46)
art. 1 comma
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Numero
2013
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Cerimonia di
ordinazione
presbiterale nella
Basilica della
Madonna del
Rosario, a Caieiras
(Foto: Sergio Miyazaki)
n tutti i tempi, le societ umane hanno sentito la necessit di scegliere alcuni uomini e metterli in luce per essere mediatori tra loro e la divinit, reale o fittizia,
alla quale consacrano la loro fede. Sentimento e necessit cos imperiosi che, a
ben dire, quasi non troviamo nelle pagine della Storia eccezioni a questa regola. Infatti, nel momento in cui invoca istintivamente linfinito, la nostra natura anela a stabilire un ponte che la aiuti a trasporre lincommensurabile abisso che la separa da Dio, e
le propizi la condiscendenza di questo Essere Onnipotente, la cui perfezione e purezza assolute la nostra intelligenza riesce appena a intravvedere.
Ora, quanto pi alta la considerazione che la societ nutre nel Dio che venera
e onora, tanto maggiore sar la perfezione che essa pretende dagli stabiliti come
vincolo sacro di unione con Lui. Cos, nellAntica Legge, ai sacerdoti della nazione eletta era imposta questa perfezione come precetto, esattamente perch essi
esercitavano la funzione di intermediari con il Dio di Israele: Saranno santi per
il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perch offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perci saranno santi (Lv 21, 6).
LIncarnazione del Verbo ha elevato ad un piano inaudito le relazioni tra Dio e
lumanit. Tutti gli attributi di questa relazione sono stati oltrepassati da un fenomeno imponderabile: il ponte sacro che univa il Cielo alla Terra non sar pi costituito da semplici uomini distinti dal popolo, ma dallo stesso Figlio di Dio fatto
uomo, Ges Cristo, perch Dio lo ha proclamato Sacerdote (Eb 5, 10).
per Lui, santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli (Eb 7, 26), che altri uomini saranno dora in poi sacerdoti fino alla consumazione dei secoli e, sullesempio dellApostolo, possono dire: Cristo
che vive in me (Gal 2, 20). Infatti, al presbitero stata conferita linsuperabile dignit di agire in persona Christi: attraverso il suo ministero, chi insegna, governa e
santifica lo stesso Ges.
Da questuomo elevato a cos sublime altezza, il popolo fedele chiede e esige oggi pi che mai non soltanto la luce della correzione e della buona reputazione, ma lo splendore della vera santit. Il sacerdote di Ges Cristo non
stato scelto per essere servito, ma per servire. S, servire i fedeli e il mondo intero, dando spettacolo della sua purezza senza macchia e della sua santit. Cos risplenda la vostra Luce davanti agli uomini, perch vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che nei Cieli (Mt 5, 16).
del Vangelo5
Annunciare,
testimoniare, adorare
Adorare spogliarci dei nostri idoli anche quelli pi nascosti, e scegliere il
Signore come centro, come via maestra della nostra vita.
Annunciare il Vangelo
con parole ed esempi
Ma facciamo un passo avanti:
lannuncio di Pietro e degli Apostoli non fatto solo di parole, ma la fedelt a Cristo tocca la loro vita, che
viene cambiata, riceve una direzione
nuova, ed proprio con la loro vita
che essi rendono testimonianza alla
fede e allannuncio di Cristo.
6Araldi del Vangelo Giugno 2013
LOsservatore Romano
Chi ci ascolta e ci vede, deve poter leggere nelle nostre azioni ci che ascolta dalla nostra bocca e
rendere gloria a Dio!
Papa Francesco durante lomelia nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, 14/4/2013
domanda: Tu, io, adoriamo il Signore? Andiamo da Dio solo per chiedere, per ringraziare, o andiamo da
Lui anche per adorarLo?
Che cosa vuol dire allora adorare
Dio? Significa imparare a stare con
Lui, a fermarci a dialogare con Lui,
sentendo che la sua presenza la
pi vera, la pi buona, la pi importante di tutte. Ognuno di noi, nella
propria vita, in modo consapevole e
forse a volte senza rendersene conto, ha un ben preciso ordine delle
cose ritenute pi o meno importanti.
Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare,
credere, non per semplicemente a
parole, che Lui solo guida veramente la nostra vita; adorare il Signore
vuol dire che siamo convinti davanti a Lui che il solo Dio, il Dio della
nostra vita, il Dio della nostra storia.
del Vangelo7
alla Chiesa, perch tutti questi appartenevano alla Chiesa, alla Chiesa Madre, perch trovare Ges fuori
della Chiesa non possibile.
Il grande Paolo VI diceva: una
dicotomia assurda voler vivere con
Ges senza la Chiesa, seguire Ges
fuori della Chiesa, amare Ges senza la Chiesa (cfr. Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 16). E quella Chiesa
Madre che ci d Ges, ci d lidentit che non soltanto un sigillo:
unappartenenza. Identit significa
appartenenza. Lappartenenza alla
Chiesa: questo bello!
La dolce e consolante
allegria di evangelizzare
La terza idea che mi viene in mente la prima: era scoppiata la missionariet; la seconda: la Chiesa Madre
che quando Barnaba ha visto quella
folla dice il testo: E una folla considerevole fu aggiunta al Signore (At
11, 24) quando ha visto quella folla,
ha avuto gioia. Quando questi giunse
e vide la grazia di Dio, si rallegr (At
11, 23). E la gioia propria dellevangelizzatore. E, come diceva Paolo VI,
la dolce e consolante allegria di evangelizzare (cfr. Esort. ap. Evangelii
nuntiandi, n.80). E questa gioia incomincia con una persecuzione, con una
tristezza grande, e finisce con la gioia.
E cos la Chiesa va avanti, come
dice un Santo, fra le persecuzioni
del mondo e le consolazioni del Signore (cfr. S. Agostino, De Civitate Dei, 18, 51, 2: PL 41, 614). Cos
la vita della Chiesa. Se noi vogliamo
andare sulla strada della mondanit, negoziando con il mondo come
volevano fare i Maccabei, che erano
Chiediamo al Signore
questo fervore
Pensiamo oggi alla missionariet della Chiesa: questi discepoli che
sono usciti da se stessi per andare, e
anche quelli che hanno avuto il coraggio di annunciare Ges ai Greci,
cosa in quel tempo scandalosa, quasi (cfr. At 11, 19-20). Pensiamo alla
Madre Chiesa che cresce, cresce con
nuovi figli, ai quali d lidentit della fede, perch non si pu credere in
Ges senza la Chiesa. Lo disse Ges stesso nel Vangelo: Ma voi non
credete, perch non fate parte delle
mie pecore (cfr. Gv 10, 26).
Se non siamo pecore di Ges,
la fede non viene; una fede allacqua di rose, una fede senza sostanza.
E pensiamo alla consolazione che
ha avuto Barnaba, che proprio la
dolce e consolante allegria di evangelizzare. E chiediamo al Signore questa parresia, questo fervore
apostolico, che ci spinga ad andare
avanti, come fratelli, tutti noi: avanti! Avanti, portando il nome di Ges
nel seno della Santa Madre Chiesa,
come diceva SantIgnazio, gerarchica e cattolica.
(Omelia, 23/4/2013)
Il Concilio Vaticano II lo ha ribadito con grande chiarezza nella Costituzione dogmatica Dei Verbum:
Tutto quanto concerne il modo di
interpretare la Scrittura sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la Parola di Dio
(n.12).
Come ci ricorda ancora la menzionata Costituzione conciliare, esiste uninscindibile unit tra Sacra
Scrittura e Tradizione, poich entrambe provengono da una stessa fonte: La sacra Tradizione e la
Sacra Scrittura sono strettamente
congiunte e comunicanti tra loro.
Ambedue infatti, scaturendo dalla stessa divina sorgente, formano,
in un certo qual modo, una cosa sola e tendono allo stesso fine. Infatti, la Sacra Scrittura Parola di Dio
in quanto messa per iscritto sotto lispirazione dello Spirito Santo;
invece la sacra Tradizione trasmette
integralmente la Parola di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli, ai loro successori, affinch questi, illuminati dallo Spirito di verit, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano. In questo modo la Chiesa attinge la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perci luna e laltra devono essere accettate e venerate con pari
Insufficienza di ogni
interpretazione soggettiva
Ne consegue pertanto che lesegeta devessere attento a percepire la Parola di Dio presente nei testi biblici collocandoli allinterno
della stessa Fede della Chiesa. Linterpretazione delle Sacre Scritture non pu essere soltanto uno sforzo scientifico individuale, ma devessere sempre confrontata, inserita e
autenticata dalla Tradizione vivente
della Chiesa. Questa norma decisiva per precisare il corretto e reciproco rapporto tra lesegesi e il Magistero della Chiesa. I testi ispirati
da Dio sono stati affidati alla Comunit dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare
la vita di carit. Il rispetto di questa
natura profonda delle Scritture condiziona la stessa validit e lefficacia
dellermeneutica biblica.
Ci comporta linsufficienza di
ogni interpretazione soggettiva o
semplicemente limitata ad unanalisi incapace di accogliere in s quel
senso globale che nel corso dei secoli
ha costituito la Tradizione dellintero
Popolo di Dio, che in credendo falli
nequit (Lumen gentium, n.12).
(Estratto del discorso nelludienza
ai membri della Pontificia Commissione Biblica, 12/4/2013)
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.
La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va
del Vangelo9
portatori si fermarono. Poi disse: Giovinetto, dico a te, alzati! 15Il morto si lev a sedere e incominci a parlare. Ed Egli lo diede alla madre. 16 Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: Un grande
profeta sorto tra noi e Dio ha visitato il suo
popolo.
17
La fama di questi fatti si diffuse in tutta la
Giudea e per tutta la regione (Lc7, 11-17).
Sibeaster
aVangeloA
11
Limpatto
delle iniziative
del Redentore
Per fare miracoli, Ges esigeva di solito una prova di fede del
favorito ma, a volte, era Lui che anticipava qualsiasi richiesta
e distribuiva prodigamente i suoi divini benefici. Questo modo
di agire racchiude in s un profondo significato.
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP
Nella Storia della Chiesa, frequente trovare situazioni nelle quali un apostolo, ispirato da
Dio, desidera la conversione di unanima lontana dalla Religione, ma molte volte il suo ardore si vede respinto dal rifiuto di chi oggetto del
suo zelo. Tutti gli sforzi si rivelano inutili, poich
largomentazione non riesce a piegare una volont ostinata.
Alfonso Ratisbonne, per esempio, era un
ebreo di razza e religione, profondamente radicato nelle sue tradizioni. Il suo amico, il Barone di Bussires, spinto da una mozione interiore della grazia, us fra i pi convincenti mezzi dellapologetica per tentare di convertirlo alla Chiesa Cattolica, senza aver successo. Attaccato alle proprie convinzioni e pi preoccupato
di godere delle delizie della vita che il futuro gli
offriva, accett solo di portare al collo una medaglia della Madonna delle Grazie, con la promessa, fatta controvoglia, di recitare tutti i gior-
ni il Memorare la nota preghiera di San Bernardo, il RicordaTi. Io non potevo rendermi conto avrebbe narrato pi tardi il Barone
di Bussires della forza interiore che mi spingeva, la quale, a dispetto di tutti gli ostacoli e
dellostinata indifferenza da lui opposta ai miei
sforzi, mi dava una convinzione intima, inesplicabile che, presto o tardi, Dio gli avrebbe aperto gli occhi.1
Alcuni giorni dopo, entrambi entrarono nella chiesa di SantAndrea delle Fratte, a Roma. Il
Barone si diresse in sacrestia, per trattare di una
questione, mentre il giovane Ratisbonne rimase da solo nella chiesa, analizzandone le opere
darte. Allimprovviso, in un altare laterale, gli
apparve la Santissima Vergine, tale come nella
medaglia, e senza dire nulla oper allistante la
sua conversione radicale: Ella non mi ha parlato, ma io ho compreso tutto!,2 esclamava egli,
pi tardi, con veri slanci di entusiasmo. Infatti,
la fede cattolica gli era stata impiantata nel cuore in modo inesplicabile; il giovane ebreo coGiugno 2013 Araldi
Lardore di
un apostolo
si vede molte
volte inibito
negativamente da chi
oggetto del
suo zelo
del Vangelo11
Timothy Ring
La fede
cattolica
gli si era
impiantata
nel cuore
in modo
inspiegabile;
il giovane
israeliano
cominci a
parlare dei
misteri e dei
dogmi della
Religione
come se li
conoscesse
e li amasse
da sempre
Non illudiamoci, pertanto, nel constatare la conversione di unanima, che essa si debba allargomentazione razionale fatta da chi si
proponeva di attrarla, o a unesposizione teologica che, inframmezzata da esempi adeguati
e svolti in forma brillante, abbia sconvolto lascoltatore, portandolo a un cambiamento di vita. Se liniziativa di concedere una grazia efficace cio, quella che produce il suo effetto sempre, in modo infallibile non parte da Dio, possono esser impiegati tutti i mezzi dellintelligenza umana, le dimostrazioni pi convincenti o i
ragionamenti pi irrefutabili, che non si riuscir
a smuovere lanima neanche di un passo nemmeno nella direzione del bene. Leminente teologo domenicano, padre Antonio Royo Marn,
spiega che senza la grazia attuale o un aiuto soprannaturale di Dio, lanima in grazia e, a maggior ragione ancora, il povero peccatore, non
possono fare assolutamente nulla nellordine
soprannaturale. Il peccatore non pu pentirsi in
maniera sufficiente per recuperare la grazia se
Dio non gli concede previamente la grazia attuale del pentimento.3
Infatti, lazione di Dio sulle anime molto
varia. Essa non dipende dalla lucidit, dalla logica o dalla capacit oratoria dellapostolo, non
dipende dai meriti di questi, n di chi la riceve,
non dipende nemmeno, come condizione assoluta, dalle preghiere che altri facciano intercedendo per lanima, sebbene la preghiera in favore del prossimo abbia una grande attenzione
presso Dio. La conversione, pertanto, obbedisce ad una iniziativa di Dio, come insegna San
Tommaso: Che luomo si converta a Dio non
pu capitare se non sotto limpulso dello stesso
Dio che lo converte. [...] La conversione delluomo a Dio , certamente, opera del libero arbitrio. Per questo, precisamente, gli ordina di convertirsi. Ma il libero-arbitrio non pu rivolgersi a Dio, se lo stesso Dio non lo converte a S.4
Tale impulso divino, che con frequenza incide non solo [su coloro che] in precedenza non
hanno meritato nulla nel bene, ma addirittura
[su quelli che] hanno meritato nel male,5 ci illustrato in forma convincente nel Vangelo pro-
II Liniziativa compassionevole
di Nostro Signore
In quel tempo, 11Ges Si rec in una
citt chiamata Nain e facevano la strada
con Lui i discepoli e grande folla.
Nain era una piccola citt della Galilea, situata su unaltura, alle pendici del Piccolo Hermon,
a dodici chilometri di distanza da Nazaret e a 38
chilometri da Cafarnao. Il suo nome che significa la graziosa proveniva dal bel panorama affacciato sulla fertile pianura di Esdrelon, le montagne di Nazareth e limponente Monte Tabor.
Come la maggior parte delle citt della Palestina in quellepoca, possedeva mura di difesa per
evitare saccheggi e invasioni. Laccesso allabitato avveniva da una strada in salita che conduceva
fino alla porta della citt, probabilmente stretta,
Quando fu vicino alla porta della citt, ecco che veniva portato al sepolcro
un morto, figlio unico di madre vedova;
e molta gente della citt era con lei.
12
Di fronte a questo quadro, possiamo immaginare limpatto causato dallarrivo di Nostro Signore, che saliva alla citt seguito da una grande moltitudine, e che incontra unaltra comitiva numerosa, costituita dagli abitanti, che scendeva per la strada portando a interrare il figlio
unico di una vedova.7 Secondo il costume giudaico, chi incrociava un corteo funebre doveva
fermarsi e seguirlo.8 Ges, amante e rispettoso
delle leggi, Si ferm davanti al defunto e, a causa della strettezza della strada, probabilmente
Egli stesso Si mise di lato per consentire il passaggio del feretro.
In quei tempi, la morte di un figlio unico costituiva per una vedova la scomparsa del suo pilastro. A partire da questo momento, lei e le
sue possibili propriet restavano alla merc della rapina generale abuso denunciato da Ges pi avanti, nella sua censura agli scribi (cfr.
Lc 20, 47; Mc 12, 40). Infatti, non mancava chi
si rallegrasse in tali circostanze, perch alle vedove potevano strappare tutto quanto possedevano, senza che nessuno si opponesse, come indica San Giovanni Crisostomo: E il peggio era
che non riempivano le loro pance con i beni dei
ricchi, ma con la miseria delle vedove, aggravando una povert che avrebbero dovuto soccorrere.9 Situazione simile ci indicata da Cristo stesso nella parabola del giudice iniquo (cfr.
Lc 18, 1-8), che mostra questo crimine strano alle orecchie del tempo.
13
In questo caso, al contrario, accaduto qualcosa di diverso: Ges stesso che prende liniziativa. Egli, in quanto Dio, aveva considerato quella famiglia da tutta leternit, e in quanto anima umana, nella visione beatifica, la conosceva pure perfettamente, cos come la difficile circostanza in cui si trovava. Tuttavia, i suoi
occhi materiali e la sua scienza sperimentale
lhanno constatato soltanto in questo momento.
La scena di una madre desolata, colpita dalla perdita di chi era il suo appoggio e sostegno,
rimanendo sola al mondo, era peraltro commovente. Su quel capo amato, ella aveva riunito
tutti gli affetti e tutte le speranze del suo cuore. Ella lo educava come una vedova sa educare un figlio unico. Possiamo affermare: la sua
anima e la sua vita gravitavano intorno a questa
esistenza. Ed ecco che, allimprovviso, si rompe
il filo al quale era sospesa lunica felicit che lei
avrebbe potuto sperimentare sulla Terra. Ecco
che la morte strappa agli abbracci disperati di
sua madre il figlio ormai maturo, nel momento
in cui egli appariva come una forza, come una
protezione.10
Per questo, Ges fu preso da dolore e compassione nei confronti della povera donna e, rivolgendosi per primo a lei, le disse: Non piangere. Senza dubbio, tali parole devono averle
tranquillizzato lo spirito afflitto, poich il Divino Maestro le fece seguire da speciali grazie
di consolazione. A questo proposito, commenta Maldonado: In maniera del tutto differente
da come molti altri le avranno ripetuto, dobbiamo credere che Cristo le abbia detto questa parola di consolazione. Poich non c dubbio che
parole uguali o simili gliele avranno dette tutti. Chi c che non dica Non piangere a chi si
lamenta? Ma gli altri lo avranno detto in modo umano e con ragioni umane [...]. Cristo, al
contrario, la consola in maniera che, o con altre
parole omesse dallevangelista, o con il tono di
voce con il quale ha detto queste stesse parole,
le lascia intravvedere, in qualche modo, la speranza che suo figlio sarebbe resuscitato.11 Questo primo atteggiamento del Signore Ges deve aver causato stupore intorno a s, poich manifestava una compassione unica a quellepoca.
Ges fu preso
da dolore e
compassione
nei confronti
della povera signora e,
rivolgendoSi in primo
luogo a lei, le
disse: Non
piangere
del Vangelo13
Io ti ordino
era una
formula che
non era mai
stata usata
da nessun
taumaturgo
della Storia,
neanche
da Elia
Il Maestro aveva iniziato la sua predicazione gi da qualche tempo, aveva operato miracoli, impressionando le moltitudini e la sua fama si
era propagata per tutta la regione (cfr. Lc 4, 37; 5,
15). Ora, per, Egli far un prodigio che superer in maest e potere tutti gli altri prima realizzati.
Sarebbe bastato un semplice atto della sua volont divina per far ritornare lanima del giovane al
corpo. Tuttavia, affinch non ci fosse alcun dubbio
che era proprio Lui lAutore di quella resurrezione, con voce imperiosa, diede al morto lordine di
alzarsi. Io ti ordino, era una formula che mai era
stata usata da nessun taumaturgo della Storia, n
da Elia, che la prima lettura di questa domenica
contempla, quando ha resuscitato il figlio della vedova di Sarepta, e che ottenuta solo con grandi
suppliche e un prolungato cerimoniale (cfr. I Re
17, 17-22), n da Eliseo, quando restitu alla sunamita il figlio che aveva perso (cfr. II Re 4, 32-35)
e nemmeno da Mos o Giosu, aprendo le acque
del Mar Rosso o del fiume Giordano (cfr. Es 14,
21; Gs 3, 15-17). Solo Dio, dominatore assoluto di
tutta la creazione, Signore della vita e della morte,
poteva dire io ti ordino. Cristo mostra con queste parole che lo resuscita con la propria autorit
e comando, e non con potere altrui. Parla a colui
che era morto, perch Dio, la cui voce pu farsi sentire solamente dai morti stessi.14 Questo era
sufficiente affinch tutti i presenti credessero alla
sua divinit.
15
LEvangelista non narra le circostanze della morte del giovane, nemmeno il momento in
cui questa era avvenuta; tuttavia, possiamo affermare con certezza che tutti i testimoni del
fatto, soprattutto la moltitudine di Nain e anche quelli che seguivano Nostro Signore, avevano constatato la sua morte, data limmobilit e
la rigidit del corpo. Improvvisamente, il cadavere prende vita, si siede sulla barella in cui era
trasportato e comincia a parlare. Immaginiamo
limpatto di una tale scena e il brivido di terrore [che] invase lanimo di tutti davanti a quella
manifestazione della divinit di Cristo.15
Una volta fatto il miracolo, Ges avrebbe
ben potuto allontanarsi ma, con un gesto di divina delicatezza, lo consegn a sua madre, come
se le dicesse con accento pieno di bont: Non
ti avevo detto di non piangere? Ecco qui tuo figlio. concepibile la gioia della madre: senza
dubbio, la tristezza di aver assistito alla morte
del figlio e di vederlo dirigersi verso il tumulo
fu largamente superata dal piacere sperimentato in quellistante. Nemmeno la felicit del giorno in cui aveva ricevuto il bambino in braccio,
dopo che era nato, si uguagli a quella di questo
momento, nel quale il figlio le veniva restituito
dalle mani di Dio stesso.
Immaginiamo, anche, il giubilo del giovane, dopo che aveva attraversato le soglie della morte, resuscitando con pi vigore di quello avuto durante tutta la sua esistenza precedente, poich, sebbene il Vangelo non affermi
nulla a tal riguardo, necessario sottolineare,
con convinzione, che la salute datagli da Nostro Signore non pu esser stata uguale a quella che sua madre gli aveva trasmesso nel concepirlo, a causa della differenza infinita tra il
potere della madre e quello di Ges Cristo,
Uomo e Dio vero. A partire da quellistante, il
giovane ebbe una maggiore vitalit, lavor con
raddoppiata energia e diede a sua madre un
conforto straordinario fino al termine dei suoi
giorni. Senza dubbio, egli avr assistito tra le
lacrime alla sua morte, pensando a Chi, anni
prima, lo aveva resuscitato.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: Un grande profeta sorto tra noi e Dio ha visitato il suo
popolo.
16
A partire da
quellistante,
il giovane
ebbe pi
vitalit, pot
lavorare con
raddoppiata
energia e
diede a sua
madre un
conforto
straordinario
del Vangelo15
17
Francisco Lecaros
Ges resuscita il figlio della vedova di Nain, di Mario Minniti - Museo Regionale di Messina
po inerte dellumanit peccatrice. Egli, il Verbo Eterno, col potere di una semplice parola
porta la vita della grazia, che infusa nei cuori dei fedeli, come Egli stesso dir: Io sono
venuto perch abbiate la vita e labbiate in abbondanza (Gv 10, 10). Assumendo la natura
umana e diventando nostro fratello, Ges colloca gli uomini in una condizione superiore a
quella dei nostri progenitori, poich in Paradiso, prima del peccato, essi non avevano il Salvatore, che ci offre flussi di grazie attuali, si
lascia mettere tra noi come alimento e ci lascia in eredit il prezioso dono dei Sacramenti, per mantenere la vita soprannaturale da Lui
instaurata. O Felix Culpa, qu talem ac tantum meruit habere Redemptorem!19 O Felice
Colpa, che ci ha fatto meritare un cos grande
Redentore!.
In Ges la
capacit di
avere compassione
delle miserie
e necessit
degli altri
insuperabile,
ineffabile e
perfino inimmaginabile
per qualsiasi
mente umana
del Vangelo17
Srgio Hollmann
Essendo
Egli salito
in Cielo, la
carit del
suo Sacro
Cuore rimane
sempre
vicino a noi
BUSSIRES, Le Baron Th. Conversion de M. Marie-Alphonse Ratisbonne. Rlation authentique. 2.ed. Paris: Ambroise Bray,
1859, p.19.
Idem, p.29.
SANTAGOSTINO. De gratia
et libero arbitrio. XIV, 30. In:
Obras. 3.ed. Madrid: BAC, 1971,
v.VI, p.248-249.
Cfr. GOM Y TOMS, El Evangelio explicado. Aos primero y segundo de la vida pblica de Jess,
op. cit., p.219.
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Sermo in Ev. Math LXXIII,
n.1. In: Obras. Madrid: BAC,
1956, v.II, p.463.
10
11
MALDONADO, SJ, Juan de. Comentarios a los Cuatro Evangelios. Evangelios de San Marcos y
San Lucas. Madrid: BAC, 1951,
v.II, p.489-490.
12
13
Cfr. GOM Y TOMS, El Evangelio explicado. Introduccin, Infancia y vida oculta de Jess. Pre-
15
Idem, p.491.
16
17
18
19
VIGILIA PASCHALIS IN
NOCTE SANCTA. Prconium
Paschale. In: MISSALE ROMANUM. Ex decreto Sacrosancti Oecumenici Consilii Vaticani II instauratum auctoritate Pauli PP. VI
promulgatum Ioannis Pauli PP. II
cura recognitum. Iuxta typicam
tertiam. Belgium: Midwest Theological Forum, 2007, p.284.
el periodo successivo
allintervento chirurgico era permesso a donna
Lucilia assumere solo alimenti liquidi. Uno dei primi pasti che le
fu dato, da uninfermiera dai modi dittatoriali, fu una zuppa di midollo. Ora,
donna Lucilia non gradiva questa pietanza, per quanto poca fosse la quantit. Con la sua gentilezza di sempre e le
nobili maniere, chiese di cosa fosse fatta la zuppa. Linfermiera, capendo di
trovarsi di fronte a una paziente molto delicata, e percependo dallinflessione della voce la sua incompatibilit con
quellalimento, evit di dirle la verit,
affermando solo che era un cibo indicato dallo stesso Dott. Bier.
Donna Lucilia, non contenta, insistette:
Lei deve sapere che non riesco a
mangiare il midollo. Non sar di midollo la zuppa?
Linfermiera, fissandola negli occhi,
afferm allora senza giri di parole:
proprio una zuppa di midollo,
ma il Dott. Bier ha dato espressamente ordine che le sia servita.
Donna Lucilia rinnov pi volte
il suo rifiuto di mangiarla, senza riuscire a convincere limplacabile infermiera. Poco dopo averla ingerita, cominci a sentire unintensa nausea,
che diede origine a un improvviso aggravamento del suo stato di salute.
Non ci volle molto a che la tirannia
si trasformasse in disperazione. La po-
da parte di Donna Lucilia. Normalmente perfino le persone bene educate sarebbero portate a esteriorizzare la loro scontentezza, sia per il
cattivo trattamento ricevuto dallinfermiera sia per la grave negligenza del medico di turno. Meritavano questi, di sicuro, una punizione esemplare, che forse si sarebbe
tradotta nellespulsione di entrambi da quellospedale, che per di pi
era una delle migliori istituzioni
europee nel suo genere. Costatando una tale mancanza nella scheda
di servizio personale, sarebbe stata
pregiudicata la loro carriera. Tanto al medico come allinfermiera
non sarebbe rimasta altra alternativa che lavorare in una delle numerose colonie dellImpero Tedesco, nel
Sud Ovest dellAfrica, o nellAfrica
Orientale Tedesca, o in una qualsiasi isola perduta nel Pacifico.
Con il candore che le era cos caratteristico, donna Lucilia si rivolse verso
il suo famoso chirurgo e, senza specificare chi lavesse assistita, disse:
venuto qui il medico.
E cos, contro il suo diritto stesso, salv la situazione di quelli che
avrebbero dovuto darle lassistenza
che il suo stato di salute esigeva.
(Estratto di CL DIAS, EP, Joo
Scognamiglio. Donna Lucilia. Citt
del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana, p.130-131)
Giugno 2013 Araldi
del Vangelo19
Francisco Lecaros
Un invito
per tutti:
sii mistico!
La mistica consiste solo in grandi fenomeni
soprannaturali riservati a un ridotto numero
di anime privilegiate? Oppure alla portata
di tutti i fedeli?
SantAntonio, Abate, di Antonio Brea Palazzo
Bianco, Genova
ta con fenomeni soprannaturali straordinari, come apparizioni, rivelazioni, stigmate, estasi, levitazioni, ecc.,
ossia, con quelle ineffabili esperienze divine riservate a anime che, avanzatissime nellarduo cammino della santit, sono oggetto della speciale predilezione di Dio. Di conseguenza, essa sarebbe irraggiungibile dalla
grande maggioranza dei fedeli.
Lasciando da parte i due primi concetti enunciati che sebbene estranei
alla Teologia, sono utili e, in un certo
senso, validi passiamo ad analizzare il
terzo, che quello di maggior interesse
sotto il punto di vista pastorale. Infatti,
come vedremo nel corso di questarticolo, il cattolico che non entrato nelle
vie della mistica un anziano, una persona consacrata a Dio, dintensa preoccupazione apostolica, o un saggio di
ampia cultura teologica non uscito
ancora dallo stato di bambino nella sua
vita spirituale.
La mistica qualcosa di molto
pi accessibile di quello che si so-
A sinistra: San Francesco dAssisi riceve le stigmate - Museo delle Belle Arti, Cordova (Spagna);
a destra Matrimonio Mistico di Santa Caterina da Siena - Santuario di Santa Caterina, Siena
del Vangelo21
I momenti di aridit
opportuno insistere: non sempre lesperienza sensibile accompagner gli atti mistici, come accade
durante le aridit nella nostra vita
spirituale, nelle quali, sebbene possiamo agire nel miglior modo possibile, la nostra sensibilit completamente spenta. Sono le notti buie di cui ci parla San Giovanni
della Croce, lui stesso grande mistico. Questo non significa che in queste circostanze i doni non agiscano
nel nostro intimo. Del tutto al contrario, essi perfezionano in un modo
speciale le virt, portandole, nel caso dei santi che corrispondono alla
sua azione, fino alleroismo.
22Araldi del Vangelo Giugno 2013
Pu separarsi lascetica
dalla mistica?
Qual , allora, lorigine della nozione di mistica indicata nelle prime righe di questo articolo, che la riduce ai
fenomeni sovrannaturali straordinari?
Essa risale al XVIII secolo, quando autori come padre Giovanni Battista Scaramelli decisero di mutare lorientamento dello studio delle vie della
perfezione cristiana, preconizzando la
separazione tra lascetica cio, quella
parte del progresso spirituale che tocca allo sforzo del fedele e la mistica.6
Nellopinione di questi studiosi, spiega il teologo domenicano
Rginald Garrigou-Lagrange, l
ascesi tratta delle virt che conducono alla perfezione secondo
eglarz
A sinistra: Santa Maria Maddalena, penitente - Parrocchia di Santa Maria Maddalena, Malaga (Spagna);
a destra Penitenza di San Girolamo, di Sano di Pietro, Museo del Louvre, Parigi.
fetti didattici e, anche cos, con molte riserve. Entrambe sinterpenetrano costantemente, poich non possiamo mai separare lo sforzo personale dallausilio divino. Non esiste, pertanto, lasceta puro n il mistico puro, e se qualche volta si parla di questo, per indicare il predominio di uno o altro stato nella persona. Chi vive frequentemente immerso nella mistica, si pu dire che
un mistico, ma possiamo essere certi
che questo stato non permanente.
Allo stesso modo, per quanto uno,
proprio come un asceta del deserto
della Tebaide nei primi secoli della
Chiesa, possa sembrare stoicamente
impegnato nelle vie della virt, non
abbiamo dubbi che, se egli ha raggiunto una qualche perfezione, lo ha
fatto con lausilio dei doni dello Spirito Santo, anche senza percepirlo.8
del Vangelo23
Quante volte
durante la nostra
vita riceviamo un
invito da Lui per
addentrarci di pi
nel suo amore...
se lasciamo le vele ammainate... sar impossibile. Il Divino Consolatore desideroso di comunicare con
noi con intensit crescente ma, molte volte, non trova una nostra corrispondenza. Perch accade questo?
Quante volte nel corso della nostra vita riceviamo un Suo invito ad
addentrarci di pi nel suo amore...
Sar, per esempio, un tocco mistico a farci apparire lespressione materna di unimmagine della Madonna. Il nostro cuore si sente toccato
da questo sguardo. Cos successo?
Pi che lespressione fisionomica di
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Capitolo IV
Capitolo iV
Nelle mani di
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Mons. Joo Scog
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Cos, di grazia in
corrispondenza, di
corrispondenza in
grazia, la persona
sale fino alla vetta
della mistica, dove
Dio la aspetta
Il Prof. Plinio Corra de Oliveira
mentre partecipa a una celebrazione
Eucaristica nella Chiesa del Sacro Cuore
di Ges, a San Paolo, il 25/12/1989
ROYO Marn, OP, Antonio. Teologia de la Perfeccin Cristiana. 9.ed. Madrid: BAC, 2001, p.241.
Idem, p.15.
GARRIGOU-LAGRANGE,
OP, Rginald. Les trois ges
de la vie intrieure: prlude de celle du ciel. Paris: Du
Cerf, 1939, t.I, p.20.
Cfr. GONZALEZ ARINTERO, OP, Juan. Caracteristica del estado mistico (Cuestiones misticas, 6, a.3). In:
10
Idem, ibidem.
11
CORRA DE OLIVEIRA,
Plinio. Palestra. So Paulo,
2 nov. 1989.
del Vangelo25
gna, del Nicaragua, del Costa Rica, del Venezuela, della Colombia, dellEcuador, del Cile, del Paraguay, dellUruguay e
del Brasile. Questa variet di nazioni ha conferito alle cerimonie unaccentuata nota di universalit
della Fede Cattolica.
za che ogni celebrazione liturgica azione sacra per eccellenza; e quella della carit, mostrandosi sempre misericordiosi, attivi, progredendo nella verit del Signore, il
quale Si fatto servo di tutti.
Alla fine della cerimonia, le parole
del diacono mozambicano Aro Otlio
Gabriel Mazive hanno espresso il profondo effetto prodotto dallesortazione di Mons. Sergio nellanima dei neo
ordinati: Desidero fare mie le parole proferite nel vostro notevole sermone, secondo le quali dovere del diacono guardare a coloro che sono pi fragili, i bisognosi, i poveri, i malati. Esse
hanno toccato a fondo i nostri cuori ed
echeggiano nellintimo di tutti noi diaconi, come se provenissero dallo stesso
Ges Cristo Nostro Signore.
di grande spessore dottrinale, sar riprodotta integralmente nel prossimo numero della rivista Lumen Veritatis,
pubblicata dallIstituto Filosofico Aristotelico Tomista
e dallIstituto Teologico San Tommaso
dAquino. In essa, Mons. Beni ha parlato della figura del Buon Pastore che
conosce le sue pecore ed disposto a
sacrificare la vita per loro.
Col Sacramento dellOrdine, ha
spiegato Mons. Beni, ogni candidato
diventa maestro della Parola, ministro
dei Sacramenti e pastore della comunit cristiana. Come maestro della Parola, lefficacia delle sue attivit di evangelizzazione dipender dalla coerenza della sua vita col suo insegnamento.
Come ministro dei Sacramenti, specialmente quello della Penitenza, il sacerdote deve avere la conoscenza dellanima umana, della spiritualit, della vita di preghiera e, soprattutto, del sentimento morale, e soffrire per il peccato del mondo. Il sacerdote, ha aggiunto, non pu tralasciare un solo giorno
di celebrare lEucaristia; lEucaristia deve essere il centro
Zelanti operai Esercitando il ministero al quale sono stati chiamati, diaconi e sacerdoti devono cercare di agire
come zelanti operai nella messe del Signore. In questa pagina, alcuni aspetti dellordinazione presbiterale;
nella pagina di sinistra, foto dellordinazione diaconale.
del Vangelo27
Scelti per servire In unione coi loro fratelli chierici degli Araldi del Vangelo, e con tutti i presbiteri delle
diocesi in cui operano, i nuovi sacerdoti e diaconi si mettono al servizio della Chiesa e del prossimo, disposti a
esercitare il loro ministero dove lobbedienza li invii.
28Araldi del Vangelo Giugno 2013
Celebranti Le ordinazioni diaconali sono state presiedute da Mons. Srgio Aparecido Colombo, Vescovo Diocesano
di Bragana Paulista (foto a sinistra) e le sacerdotali da Mons. Benedito Beni dos Santos, Vescovo Diocesano di Lorena,
accompagnato da Mons. Jean-Louis Brugus, OP, Archivista e Bibliotecario della Santa Romana Chiesa (foto a destra).
Dai quattro continenti Tra gli 11 diaconi ordinati il giorno 21, cerano rappresentanti di Asia, Africa, America ed
Europa. Nelle foto: Diac. Kirthan Blasius Carlo, EP, dallIndia; Diac. Aro Otlio Gabriel Mazive, EP, dal Mozambico; e
Diac. Antonio Jako Ilija, EP, dalla Slovenia.
Gioia fraterna Nel Corpo Mistico di Cristo, la gioia di uno si trasmette a tutti. Nelle foto, Don Pablo Beorlegui
Vicente, EP, del Cile (foto a sinistra) e Don Csar Javier Dez Jurez, EP (foto a destra), dalla Spagna,
ricevono i complimenti dei loro fratelli dabito.
del Vangelo29
Colombia Tra le pi recenti attivit realizzate dai coordinatori dellApostolato dellIcona Maria Regina dei Cuori,
di Bogot, si segnalano la consacrazione delle famiglie promossa nella Parrocchia del Beato Chaminade, il 14 aprile
(foto a sinistra) e la consegna di nuovi oratori nella Parrocchia Santa Croce (foto a destra).
Guatemala 1.300 persone, tra le quali numerosi bambini che si preparano alla Prima Comunione,
hanno partecipato alla Messa e alla meditazione del Primo Sabato di maggio
nella Casa degli Araldi del Vangelo, a San Jose Pinula.
Ferroviario, dove ha avuto luogo una Celebrazione Eucaristica (foto1). In questi giorni, la Statua ha visitato la Casa
di Riposo Liliana (foto 3) e le abitazioni di numerosi malati
(foto 4). Il sabato, si svolta una processione luminosa a Temennotte (foto 5) e la domenica, una Messa di commiato, alla quale ha partecipato il Sindaco della cittadina (foto 6).
al 2 al 5 maggio, la Statua Pellegrina del Cuore Immacolato di Maria ha visitato la popolazione di SantAgapito, pittoresco comune della Provincia di Isernia composto
da diversi nuclei di popolazione. Dopo essere stata calorosamente ricevuta dal parroco, Don Luigi Russo, essa stata
condotta in processione (foto 2) fino alla cappella dello Scalo
del Vangelo31
Recife
Recife
Nova Friburgo
Vitria
Joinville
Curitiba
Fotos: champagnat.org
Modello per
genitori ed educatori
Nel prezioso lascito di San Marcellino ai suoi discepoli,
spiccano il suo sapienziale metodo di educazione e la
devozione alla Madonna, fondamento e quintessenza
della pedagogia marista.
dimento: San Marcellino Champagnat, fondatore della Congregazione dei Fratelli Maristi.
Anchegli un autentico figlio della campagna, di corporatura robusta
e di spirito tenace, entr nel seminario cos deciso a diventare sacerdote
quanto a essere santo. Educato dalla culla ai solidi principi della Religione, gli mancavano le conoscenze,
ma non la fede. Per questo, quando
i superiori vollero allontanarlo, alludendo alla sua incapacit di portare
a termine con successo i prolungati studi ecclesiastici, non esit a fare
appello alla sua grande Protettrice,
la Madre di Dio. Affid alle sue cure la sua vocazione, supplicandoLa
di aiutarlo nelle difficolt dello studio. E ottenne molto pi di quello
che aveva chiesto. A tal punto che,
il giorno della sua canonizzazione, la
Chiesa, grande Maestra di vita, co-
del Vangelo33
Il visitatore lo chiam da parte e gli disse: Ragazzo mio, tu devi studiare il latino ed essere prete; Dio lo vuole
A sinistra, disegno di Conti che rappresenta lincontro di Marcellino con il visitatore;
a destra la casa degli Champagnat nel villaggio di Le Rosey
Il primo giorno di scuola, San Marcellino lo vide applicare una di queste punizioni, assumendo un atteggiamento brusco che meritava pi
il nome di manifestazione di collera
che di correzione. Sent una tale avversione per quella mancanza di rettitudine e di giustizia, che decise di
non tornare mai pi a scuola. Aveva
allora poco meno di 12 anni, ed era
deciso a trascorrere la sua vita lontano dalla scuola e dai libri. Fino al
giorno in cui conobbe la volont di
Dio a suo riguardo...
La chiamata al sacerdozio
Era poco che il Concordato firmato da Papa Pio VII e da Napoleone aveva ristabilito in Francia la libert religiosa. Il cardinale Fesch,
zio di Bonaparte, governava la diocesi di Lione, alla quale era stata annessa la parrocchia di Marlhes e, date le molte lacune lasciate dalla rivoluzione nei ranghi ecclesiastici, prodigava sforzi per conquistare nuove vocazioni. Riapr gli antichi seminari, ne inaugur altri e chiedeva ai
parroci che indicassero candidati tra
i loro fedeli.
deciso di progettare il suo futuro come commerciante, poich possedeva delle abilit per le finanze. Tuttavia, le parole di quel ministro di Dio
furono sufficienti per annullare del
tutto tali piani umani. Rispose prontamente alla chiamata divina, e da
quel giorno la sua vita acquist una
nuova prospettiva, molto diversa dai
ristretti limiti delleconomia, e molto pi adeguata, peraltro, alla nobilt della sua anima e alla robustezza
della sua fede.
Nel gennaio 1817, meno di sei mesi dopo larrivo di padre Champagnat come vicario a La Valla,
iniziava la storia dei Piccoli Fratelli di Maria
A sinistra: mensa preparata dallo stesso San Marcellino e utilizzata nei primi tempi della fondazione, a La Valla-en-Gier;
a destra, vista generale del villaggio
del Vangelo35
Carlos yo
COLIN, Jean-Claude-Marie.
Memrias, apud FURET,
op. cit., p.28.
SAN MARCELLINO
CHAMPAGNAT, apud FURET, op. cit., p.317.
CORRA DE OLIVEIRA,
Plinio. Ladainha de invocaes a Nossa Senhora. In:
Opera Omnia. Reedio de
escritos, pronunciamentos e
obras. So Paulo: Retornarei, 2011, v.III, p.410.
11
SAN MARCELLINO
CHAMPAGNAT, apud FURET, op. cit., p.498.
SAN MARCELLINO
CHAMPAGNAT, apud FURET, op. cit., p.490.
12
Idem, p.499.
Idem, p.471-472.
13
Idem, p.500-501.
SAN MARCELLINO
CHAMPAGNAT. Regra de
1837, apud FURET, op. cit.,
p.319.
14
10
SAN MARCELLINO
CHAMPAGNAT. Carta ao
Ir. Bartolomeu, 31/1/1830,
el prezioso lascito di San Marcellino ai Frati Maristi, spicca il suo sapienziale metodo pedagogico,
una delle pi perfette espressioni della sua vocazione.
del Vangelo37
La grandezza dellumilt
Nel servizio allintegrit della Fede e allunit della Chiesa,
Pio V manifest uno dei peculiari obblighi del Successore
di Pietro, che chiamato a garantire allo stesso tempo
lautentica Fede apostolica e lunit ecclesiale.
Mons. Gerhard Ludwig Mller
Nellumilt si preparano
le grandi cose
Osservando, chiss, il gregge posto sotto la sua custodia, mai avr
potuto immaginare come ben altre
sarebbero state le greggi che il Signore avrebbe affidato alle sue cure. Ci piace cos considerare quei
primi quattordici anni di vita di Michele Ghislieri dei quali sappiamo
soltanto che trascorsero soprattutto pascolando come una discreta
e umile preparazione per gli importanti avvenimenti che lo avrebbero
38Araldi del Vangelo Giugno 2013
visto poi come incontestabile protagonista della Chiesa del suo tempo,
prima come Inquisitore e poi come
Pontefice. Infatti, le grandi cose si
preparano sempre nellumilt.
Si ricorda oggi Papa San Pio V,
soprattutto, per la sua grande capacit di governo e la sua fermezza a
tutela della Fede. Egli propendeva a
proteggere specialmente la Fede dei
semplici, tanto nella dottrina quanto nella disciplina. Difese con tutte
le sue forze la Chiesa e il bene del
popolo cristiano. Si dedic interamente al compito di implementare il
Concilio di Trento, in modo speciale alla riforma della Curia Romana,
del clero e degli ordini religiosi.
Tutti di lui ci ricordiamo come del
Papa acclamato per la vittoria di Lepanto, ma conviene non dimenticare
che, anche come Cardinale, Ghislieri
non ebbe paura di cadere in disgrazia
per rimanere fedele al bene e alla verit. Amava, infatti, la verit e il bene pi della sua tranquillit. Forse
stato esattamente per questo che un
santo, Filippo Neri, profetizz la sua
elezione al Pontificato, e che un altro
santo, il Cardinale Carlo Borromeo,
divenne, nel conclave, un suo grande
elettore. Infatti, frequente che na-
Francisco Lecaros
LOsservatore Romano
separati. la permanenza nellautentica Fede apostolica che permette ai discepoli di Ges di mantenersi saldi in quellunit che germe e profezia del mondo nuovo, che
segno e strumento dellintima
unione con Dio e dellunit di tutto
il genere umano (Lumen gentium,
n.1). E lunit della Chiesa il locus
genetico della Fede dei suoi figli e
della testimonianza che convince gli
uomini di buona volont, converte i
cuori e suscita la gioia di credere.
Fede e unit ecclesiale sono, infatti, la buona terra nella quale fiorisce la martyra, nella quale germinano gli amici di Dio e le loro autentiche testimonianze, nella quale
il cuore si apre con fiducia e si abbandona con pace al Signore. Dove
viva la Fede degli Apostoli e si realizza lunit visibile della Chiesa, nascono le testimonianze, e la testimonianza come ha preconizzato Papa
Paolo VI diventa una cattedra che
ci introduce nella vita di Dio.
Una vita quella che viene da
Dio che vivace comunione e nella quale le ricchezze e le diversit si
lasciano comporre in ununit che
accoglie la multiformit, ma non negozia la verit. Quando la Fede e lu-
del Vangelo39
bishopsblog.dosp.org
sia di alto livello di cui stato oggetto nella sua recente visita alla Santa Sede, in occasione dellelezione di
Papa Francesco. Ha espresso anche
la sua fiducia che questa visita migliorer la comprensione degli sforzi
fatti dal governo taiwanese per migliorare la condizione sociale, politica e economica del paese.
www.theologicalcollege.org
Ryan Adorjan
gato, si tratta di una rivista culturale che conta su articoli scritti solamente da gesuiti. I suoi autori sono specialisti che utilizzano un linguaggio per non specialisti. La rivista vuole condividere unesperienza
intellettuale illuminata dalla fede.
Nellevento, sono intervenuti anche Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio per
le Comunicazioni Sociali e Mons.
Antoine Camilleri, sottosegretario
per le Relazioni con gli Stati della
Segreteria di Stato.
Giugno 2013 Araldi
del Vangelo41
irishdominicanvocations.blogspot.com
Una notizia pubblicata nella pagina web della conferenza episcopale delle Filippine raccoglie dichiarazioni di Vescovi e parroci che affermano che il numero di cattolici che
frequentano le chiese in questo paese-arcipelago sta aumentando.
Mons. Honesto Ongtioco, Vescovo
di Cubao, sottolinea che stato necessario autorizzare nella sua diocesi la
celebrazione di Messe nei centri commerciali, per facilitare la partecipazione allEucaristia dei fedeli che hanno
difficolt ad andare in una parrocchia
la domenica. Gi lArcivescovo di Jaro, Mons. Angel Lagdameo segnala
che cresciuta la frequenza nelle 93
parrocchie della sua diocesi e le nove
Messe nella Cattedrale di Jaro hanno
raggiunto praticamente la loro massima capacit. Nella Diocesi di Marbel, a Mindanao, dove ha consacrato una nuova parrocchia a dicembre e
prevede di consacrarne unaltra il 24
giugno il Vescovo Diocesano, Mons.
Dinualdo Gutierrez, afferma: nelle
nostre 26 parrocchie, la frequenza in
chiesa sta aumentando..
Labito domenicano
attira vocazioni
I domenicani di Cork, in Irlanda,
hanno avuto un aumento nel numero di vocazioni prendendo appena
alcune semplici misure: vestire labito di San Domenico, ideato da quasi 800 anni e far conoscere i benefici dellorazione e della vita in comunit.
Liniziativa nata dallesperienza
di Fra Gerard Dunne, che da 12 an42Araldi del Vangelo Giugno 2013
Cortesia in internet
La cortesia un attributo che
partecipa senza dubbio alla virt
della carit. Lassenza negli ambienti
cibernetici di questo elemento della
convivenza umana, apparentemente superfluo, fa s che i giovani siano stufi dellironia, della maleducazione e dei commenti sarcastici che
predominano nelle loro vite in Internet. Almeno, questa lopinione
di Jane Pratt, giornalista specialista
negli stili di vita, che aggiunge: Letichetta sta tornando in parte come
risposta di fronte alla durezza delle
relazioni nella sfera digitale. Lamabile di moda.
La gentilezza, la cortesia e le buone maniere stanno tornando sotto
il nome di etichetta, e i suoi mentori hanno come obbiettivo aiutare gli
utenti di internet ad avanzare nei
sentieri scabrosi e pieni di ostacoli
dellepoca della tecnologia. Tra i libri recentemente pubblicati su questo tema bisogna citare Emily Posts
manners in a digital world: living well
online, (Le buone maniere di Emily
Post in un mondo digitale: vivere bene in internet), di Daniel Post Senning, pronipote di Emily Post, autri-
IV Congresso Eucaristico
del Costa Rica
Dal 17 al 21 aprile stato realizzato nella citt di Cartago, il IV
Congresso Eucaristico Nazionale del Costa Rica, che avviene cento anni dopo il primo realizzato in
questo paese. Per la Messa inaugurale presieduta dal Nunzio Apostolico Mons. Pierre Nguyen Van Tot,
stata portata in processione la statua della patrona del Costa Rica, la
Madonna degli Angeli. Mons. Piero Marini, delegato pontificio per i
Congressi Eucaristici, ha celebrato la Messa di chiusura nello Stadio Fello Meza, dove stato letto un
messaggio di Papa Francesco, firmato dal Cardinale Tarcisio Bertone,
Segretario di Stato di Sua Santit.
Il tema del Congresso stato: lEucarestia: Pane della vita per il nostro popolo, sotto lo slogan Dacci sempre di
questo Pane. Nel convocare levento, i
Vescovi del Costa Rica hanno spiegato la relazione dellEucaristia con il richiamo che tutti i cattolici hanno verso la santit: LEucarestia lorigine di
ogni santit, e tutti siamo chiamati alla
pienezza della vita nello Spirito Santo.
La santit ha avuto sempre il suo centro nel Sacramento dellEucaristia.
Nuovi candidati
allonore degli altari
del Vangelo43
di San Giovanni Evangelista, a Stamford, in Connecticut, nel 1998. Nellassumerla, egli ha chiuso la
sala di riconciliazione sostituendola con due confessionali e, nel 2009, ha dichiarato al The New York
Times che pi di 400 fedeli desideravano confessarsi ogni domenica. Ma il numero continuato a crescere, rendendo necessario aumentare gli orari in
cui amministrato il Sacramento.
Jack Sheedy/The Catholic Transcript.
del Vangelo45
La tua fede
doro!
Terminata la Messa, camminando
ormai senza difficolt, Pietro si
dirige con Giuseppe presso laltare
dove, con le lacrime agli occhi, i due
bambini rendono grazie alla Madonna.
Patricia Victoria Jorge Villegas
ellinaccessibile Valle di
Fern, nel pieno cuore
del Tirolo austriaco, c
un pittoresco villaggio
che nel periodo invernale soffre i rigori della stagione. Situata presso il lago
Blindsee, vi si contemplano splendidi panorami, limponente Zugspitze,
la montagna pi alta della Germania
sullo sfondo.
L viveva il dott. Roberto, un giovane chirurgo molto stimato in tutta la
regione per la sua competenza professionale. Lesperto dottore, tuttavia, viveva lontano dalla Religione e questo
rendeva molto tristi i suoi vicini. Inoltre, essi conoscevano il grande dolore che portava nel suo cuore: Pietro,
il suo unico figlio, che egli amava teneramente, era affetto da una paralisi sul lato destro del corpo contro la
quale suo padre aveva prodigato tutti i
suoi sforzi e la sua scienza. Sotto le cure materne della signora Margherita,
moglie eccellente e governante di casa, il bambino cresceva privo dei giochi comuni ai ragazzi della sua et.
46Araldi del Vangelo Giugno 2013
Edith Petitclerc
Alcuni minuti dopo, una carriola, spinta da questo bambino furbo e pieno di
fede, si dirigeva verso il Santuario
del Vangelo47
_
_______
I Santi di ogni giorno
1. San Giustino, martire (circa nel
165).
SantAnnibale Maria di Francia, sacerdote (1927). Fondatore della Congregazione dei Padri
Rogazionisti del Cuore di Ges e
di quella delle Figlie del Divino
Zelo, a Messina.
2. Corpus Domini
Santi Marcellino e Pietro,
martiri (304).
San Niceforo di Costantinopoli, Vescovo (828). Espulso dalla sua sede per essersi opposto
con fermezza allimperatore iconoclasta Leone V, mor esiliato in
un monastero.
San Guglielmo Fitzherbert, Vescovo (1154). Dopo esser stato restituito alla sua sede arcivescovile di York, in Inghilterra, da cui era
stato ingiustamente deposto, perdon i suoi nemici e favor la pace.
9. X Domenica del Tempo
Ordinario.
10. SantItamaro di Rochester, Vescovo (circa nel 666). Primo sacerdote di Kent, in Inghilterra, ad esser
elevato allordine episcopale.
Sergio Hollmann
Santa Germana,
Cattedrale di Narbona (Francia)
____________________ Giugno
santiebeati
SantEusebio di Samosata,
Vescovo e martire (379). Morto
dopo essere stato colpito in testa
con una tegola lanciata da una
donna ariana, mentre era in visita ai fedeli di Dlk, in Turchia.
23. XII Domenica del Tempo
Ordinario.
Beata Raffaella Santina Cimatti, vergine (1945). Religiosa delle Suore Ospedaliere della Misericordia, si dedic alla cura dei malati e poveri ad Alatri, in Lazio.
24. Nativit di San Giovanni Battista.
Santa Maria di Guadalupe
Garca Zavala, vergine (1963).
Cofondatrice della Congregazione delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri, a Guadalajara, in Messico, canonizzata il 12
maggio scorso.
25. San Salomone, martire (874).
Mentre era re della Bretagna, ampli i monasteri, istitu sedi episcopali e mantenne la giustizia. Ma,
avendo abdicato, fu accecato e ucciso in una chiesa dai suoi avversari.
26. San Josemara Escriv de Balaguer, sacerdote (1975).
Beato Andrea Iak, sacerdote
e martire (1941). Sacerdote diocesano dellArcieparchia di Lviv
del Vangelo49
del cielo...
ni in fervente preghiera e rivolgiamo il nostro sguardo filiale e fiducioso a Colei che, tra
mille altri titoli, chiamata anche Madre della Divina Provvidenza. Per mezzo di
Lei, il governo di Dio su di noi
si fa con una pienezza di affetto,
di commiserazione, di amore, che
esaurisce in modo completo tutto
quanto luomo possa immaginare.1
Dopo aver sperimentato questazione materna, sgorga nellanima fedele una domanda che esprime pi
amore che desiderio di sapere, vero
inno di gratitudine e lode: Che cosa luomo perch Te ne ricordi e il
figlio delluomo perch te ne curi?
(Sal8,5).
1
CORRA DE OLIVEIRA, Plinio. Nossa Senhora, Me da Divina Providncia. In: Dr. Plinio. So Paulo. Anno X.
N.116 (Nov., 2007); p.26.
Andrei Stroe
del Vangelo51
hi per Signora ha
la Vergine, Regina del Cielo,
non abbia alcun timore.
Francisco Lecaros