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65 Congresso Nazionale ATI Domus de Maria (CA), 13-17 Settembre 2010

SOMMARIO
Recentemente l'Unione Europea ha approvato il cosiddetto pacchetto clima-energia volto a indicare gli obiettivi che si
proposta per il 2020: riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, incremento del 20% del risparmio di energia
primaria e incremento al 20% del fabbisogno energetico coperto attraverso le fonti rinnovabili rispetto ai valori del 1990.
Questo obiettivo pu essere raggiunto solo attraverso interventi in diversi settori (residenziale, commerciale, industria,
terziario, trasporti, ...); tenendo conto che nei Paesi dell'Unione un peso significativo dei consumi energetici e delle emissioni
di CO
2
dato dai settori residenziale e commerciale, l'introduzione in tali settori di tecnologie con elevata efficienza di
conversione energetica, potrebbe dare un forte contributo al raggiungimento degli obiettivi attesi per il 2020. E proprio in
questottica che si pone la poligenerazione, ossia della produzione combinata di energia elettrica e/o meccanica, termica e
frigorifera a partire da ununica fonte energetica, indicata dalla Comunit Europea come uno dei prioritari interventi per il
risparmio di energia primaria e di riduzione delle emissioni di gas da effetto serra. Questa tecnologia risulta essere ben
consolidata sia nel settore industriale che del terziario, e grazie alla disponibilit sul mercato di dispositivi di piccola taglia
crescente linteresse verso il settore domestico e del piccolo commerciale. Le potenzialit dei dispositivi di poligenerazione
di piccola taglia vanno analizzate con riferimento a reali condizioni di esercizio che contemplino elementi fortemente
determinanti quali le prestazioni a carichi parziali e gli effettivi diagrammi dei carichi frigo-termo-elettrici dellutenza
considerata. A tal fine nel presente articolo sono presentati i risultati di unintesa attivit sperimentale su tre diverse
configurazioni di impianti di poligenerazione basati sullo stesso microcogeneratore mosso da un motore a combustione interna
ed alimentato a gas naturale, in grado di fornire 6 kW di potenza elettrica e circa 12 kW di potenza termica. In particolare sono
state valutate le prestazioni energetiche e di impatto ambientale di impianti in cui il microcogeneratore interagisca con una
pompa di calore elettrica, con un assorbitore e quindi con un'unit di trattamento dell'aria provvista di ruota essiccante.
Lanalisi sperimentale stata svolta in condizioni termoigrometriche tipiche di un clima mediterraneo in siti situati nella
Regione Campania.

ANALISI SPERIMENTALE DI IMPIANTI DI POLIGENERAZIONE DI PICCOLA
TAGLIA BASATI SU UN MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA ALIMENTATO A
GAS NATURALE

Giovanni Angrisani
1
, Carlo Roselli
1
, Maurizio Sasso
1
, Sergio Sibilio
2


1
Universit degli Studi del Sannio, Dipartimento di Ingegneria, Piazza Roma 21, Benevento
2
Seconda Universit degli Studi di Napoli, Dipartimento di Cultura del Progetto - Built Environment Control
Laboratory Ri.A.S. Abazia San Lorenzo Ad Septimum, Aversa (CE)

INTRODUZIONE

Negli ultimi anni un considerevole sforzo di R&D stato
rivolto allanalisi di dispositivi di poligenerazione (CCHP:
Combined Cooling, Heating and Power) di piccola taglia per
molteplici fattori, quali prioritariamente, la transizione in atto
da uno scenario energetico di produzione centralizzata ad un
sistema di dispositivi decentralizzati, soprattutto in relazione
alla disponibilit di fonti energetiche rinnovabili; altro
elemento fortemente determinante verso questa tecnologia
stata lesigenza di conseguire obiettivi di risparmio di energia
primaria e di contenimento di emissioni climalteranti,
riducendo le dissipazioni energetiche connesse al trasporto ed
alla distribuzione dei vettori energetici, le inefficienze dovute
a prolungati funzionamenti a carichi parziali e quelle dei
dispositivi energetici intermedi tra la fase di generazione e
quella di utilizzo finale.
Daltra parte influisce negativamente sulle potenzialit di
contenimento dei consumi di energia primaria e delle
emissioni climalteranti, la riduzione delle prestazioni spesso
legata alla miniaturizzazione dei dispositivi di conversione
energetica.
L'attuale domanda da parte degli utenti domestici e del
terziario nel controllo del microclima negli ambienti confinati,
ha comportato negli ultimi anni una crescente richiesta
energetica: prova ne ad esempio la sempre pi elevata
domanda elettrica durante il periodo estivo a causa del
massiccio utilizzo di sistemi di condizionamento di piccola
taglia alimentati elettricamente e la conseguente difficolt da
parte del gestore della rete elettrica nazionale a conciliare tali
richieste con la capacit produttiva del nostro sistema
nazionale.
Tale problema si inserisce in un quadro pi ampio che
coinvolge anche gli altri stati membri della Comunit Europea
che, allo scopo di rispondere all'aumento della richiesta
energetica nel prossimo decennio a fronte di una limitata
disponibilit delle risorse, hanno incentivato tutti quegli
interventi tesi all'uso razionale dell'energia ed al contenimento
delle emissioni climalteranti.
Occorre pertanto considerare sistemi di conversione
complessi di cogenerazione e poligenerazione distribuita, in
grado di soddisfare in situ richieste energetiche frigo-termo-
elettriche differenziate.
Molteplici soluzioni impiantistiche si prestano a finalit
trigenerative per utenze residenziali e del piccolo terziario, sia
con riferimento ai motori disponibili (alternativi a
combustione interna, turbina a gas ed a vapore, a ciclo
Stirling, celle a combustibile), [1], che rispetto alle macchine
frigorifere idonee, [2,3], ad attivazione termica,
assorbimento (ABHP, ABsorption Heat Pump) ed
adsorbimento (ADHP, ADsorption Heat Pump) e pompe di
calore mosse da motori endotermici (GHP, Gas engine driven
2
Heat Pump) ed elettrici (EHP, Electric Heat Pump).
Dispositivi di cogenerazione inoltre possono essere accoppiati
ad Unit di Trattamento dell'Aria, UTA, al fine di fornire
energia elettrica per il refrigeratore di liquido ed energia
termica di rigenerazione per sistemi di deumidificazione
chimica o fisica dellaria esterna.
Non tutte le soluzioni sono al momento commercialmente
disponibili o hanno raggiunto la maturit tecnologica
compatibile con un utilizzo presso utenze residenziali o del
piccolo terziario. I cogeneratori mossi da motori a
combustione interna ad accensione comandata alimentati a gas
naturale sono sicuramente quelli pi diffusi e collaudati, [4,5]:
in Giappone fino al 2009, sono state vendute circa 86 000
unit di un cogeneratore da 1 kW elettrico e circa 3 kW
termici (efficienza globale pari a circa l85%) e circa 4 000
unit per potenze elettriche tra 5 e 35 kW. In Germania sono
state installate circa 20 000 unit di un microcogeneratore da
5.5 kW elettrici.
Il presente articolo riporta i risultati di unintesa attivit
sperimentale su tre diverse configurazioni di impianti di
poligenerazione basati sullo stesso microcogeneratore (MCHP,
Micro Combined Heat and Power) mosso da un motore a
combustione interna (952 cm
3
) alimentato a gas naturale, in
grado di fornire 6 kW di potenza elettrica e circa 12 kW di
potenza termica. Il costo del MCHP pari a circa 3 000
/kW
el
e risulta in linea con quello di dispositivi della stessa
taglia, [5].
In particolare sono state valutate le prestazioni energetiche
e di impatto ambientale di impianti in cui il microcogeneratore
interagisca con una pompa di calore elettrica, con un
assorbitore e quindi con una UTA provvista di ruota essiccante
(DW, Desiccant Wheel). Lanalisi sperimentale stata svolta
in condizioni termoigrometriche tipiche di un clima
mediterraneo in siti situati nella Regione Campania.


SISTEMI DI POLIGENERAZIONE DI PICCOLA
TAGLIA

Una promettente applicazione dei sistemi di
poligenerazione rivolta ai climi miti tipici delle localit
dell'Italia Meridionale, dove gli autori hanno effettuato
un'intensa campagna sperimentale al fine di valutare le
prestazioni "on-site" di MCCHP in condizioni reali di
funzionamento.
I tre sistemi di poligenerazione di piccola taglia analizzati
sono basati sullo stesso motore alternativo a combustione
interna, [6]. Il motore, derivato dalle gi collaudate GHP, un
3 cilindri, avente una cilindrata di 952 cm
3
, velocit di
rotazione 1 600-1 800 rpm, 4 tempi, raffreddato a liquido e
alimentato a gas naturale. Il microcogeneratore fornisce, in
condizioni nominali di funzionamento, una potenza termica
pari a 11.7 kW, recuperata dal raffreddamento del motore e dei
gas di scarico, e una potenza elettrica di 6.0 kW. E
interessante notare i valori, significativi rispetto alla taglia
della macchina, del rendimento elettrico pari al 28.8% e del
rendimento termico pari al 56.2%, confrontabili con quelli di
macchine di taglia maggiore.
In particolare i tre sistemi di poligenerazione analizzati
sono:
MCCHPMCHP/EHP, caratterizzato dalla presenza di
una pompa di calore a compressione di vapore ad attivazione
elettrica (Electric Heat Pump, EHP) interagente con l'MCHP,
[7];
MCCHPMCHP/ABHP, che prevede la presenza di
un'ABHP alimentata attraverso l'energia termica fornita
dall'MCHP;
MCCHPMCHP/HVAC-DW, tale sistema costituito da
un'UTA, dotata di ruota essiccante, interagente con un MCHP,
la cui potenza termica, recuperata dal raffreddamento del
motore e dei gas di scarico, viene prevalentemente utilizzata
per rigenerare il materiale sorbente (gel di silice) della ruota.
La potenza elettrica erogata dal cogeneratore, viene utilizzata
per far fronte agli autoconsumi della UTA (pompe di
circolazione, ventilatori, ...), alle richieste della macchina
frigorifera, interagente con la batteria fredda dell'UTA, ed
infine per utenze esterne compresa la rete di distribuzione
elettrica a cui la macchina collegata in parallelo per scambi
bidirezionali, [8].
A partire dai dati sperimentali stata effettuata un'analisi
energetica e di impatto ambientale confrontando le prestazioni
del Sistema Proposto, SP, in questo caso l'MCCHP, con il
Sistema Tradizionale, ST, basato sulla "produzione" separata;
entrambi i sistemi considerati devono soddisfare le richieste
elettriche e termiche (riscaldamento, acqua calda sanitaria,
raffrescamento) dell'utenza. Ovviamente le caratteristiche del
ST sono funzione del sistema di poligenerazione analizzato; ad
esempio il sistema MCHP/EHP viene confrontato con un ST
per il quale le richieste di energia elettrica vengono soddisfatte
dall'energia elettrica prelevata dalla rete (Power Plant, PP),
mentre le richieste di energia termica per l'Acqua Calda
Sanitaria, ACS, e per il riscaldamento ambientale attraverso
una caldaia alimentata a gas naturale (Boiler, B) e le richieste
per il raffrescamento ambientale vengono soddisfatte
attraverso una EHP.
Le efficienze dei processi di conversione energetica che
caratterizzano i due sistemi posti a confronto vengono valutate
utilizzando il Coefficiente di Utilizzazione del Combustibile,
CUC, dato dal rapporto tra lenergia utile fornita allutente e
lenergia primaria spesa.
Il confronto tra il sistema proposto e quello tradizionale
viene effettuato, a parit di energia utile fornita allutenza,
valutando il Risparmio di Energia Primaria, REP, definito, Eq.
(1), come:


ST p
SP p ST p
E
E E
REP
,
, ,

=
(1)


Per quanto riguarda la valutazione dellimpatto ambientale
possono essere considerate le emissioni evitate di anidride
carbonica equivalente dei sistemi a confronto attraverso la
valutazione del CO
2
, definito, Eq. (2), come:


ST
SP ST
CO
CO CO
CO
, 2
, 2 , 2
2

=
(2)


Gli indici CUC, REP e CO
2
sono fortemente influenzati
sia dai parametri di prestazione energetica (, COP, ) che
dal combustibile utilizzato per entrambi i sistemi messi a
confronto. Per esempio le emissioni di CO
2
equivalente per la
produzione di energia elettrica si assumono pari a 0.53 kg per
3
ogni kWh di energia elettrica consumata con riferimento al
parco termoelettrico italiano (
PP
=46.0%), mentre le emissioni
legate allutilizzo del gas naturale come combustibile si
assumono pari a 0.20 kg di anidride carbonica equivalente per
ogni kWh di energia primaria. Nel caso in cui il confronto
venga effettuato con riferimento alla migliore tecnologia
disponibile, Best Available Technology (BAT), per la
produzione elettrica si fa riferimento al ciclo combinato
alimentato a gas naturale (
PP
=58.0%, CO
2,ST
=0.40
kgCO
2
/kWh
el
).


MCCHP BASATO SU UNA EHP

Il sistema MCHP/EHP analizzato installato presso un
laboratorio sperimentale, attrezzato per simulare con prove
in-situ i carichi frigo-termo-elettrici di utenze residenziali,
situato a Napoli e consiste nel microcogeneratore
precedentemente descritto e in una pompa di calore elettrica a
compressione di vapore del tipo aria/acqua dotata di valvola a
quattro vie per funzionamento sia in modalit di
raffrescamento che di riscaldamento e regolazione senza
inverter, [9]. Dai dati del costruttore della EHP risulta che in
condizioni nominali di funzionamento, in riscaldamento in
grado di fornire 6.3 kW di potenza termica con un COP pari a
2.91, mentre in raffrescamento, fornisce 6.05 kW frigoriferi
con un COP pari a 2.94.
La scelta dell'accoppiamento elettrico MCHP/EHP legata
ai seguenti vantaggi:
disponibilit di microcogeneratori di piccola taglia e
possibilit di utilizzo di una pompa di calore ad
alimentazione elettrica di elevata diffusione e basso
costo;
flessibilit di esercizio sia per la macchina diretta che
pu fornire energia elettrica ad un chiller o una pompa
di calore elettrica cos come ad altre utenze elettriche sia
della macchina inversa che pu essere mossa sia dal
MCHP che dalla rete elettrica;
possibilit di accedere a vantaggi economici derivanti da
un'ottimizzazione dei costi di esercizio legati alla tariffa
dei vettori energetici.
Evidentemente un sistema MCHP/EHP permette durante il
funzionamento invernale di soddisfare le richieste termiche
(acqua calda sanitaria e/o riscaldamento) attraverso i contributi
del MCHP e della EHP e durante il funzionamento estivo di
soddisfare non solo il fabbisogno energetico per il
raffrescamento degli ambienti ma anche quello legato alle
richieste di acqua calda sanitaria, [10,11].
In Fig.1 mostrata la ripartizione della potenza totale in
uscita dal sistema MCHP/EHP suddivisa in potenza frigorifera
fornita dalla EHP, potenza termica proveniente dal recupero
del MCHP e potenza elettrica utilizzata dalle altre utenze
alimentate dal MCHP al variare della stessa potenza elettrica,
durante il funzionamento estivo. Nella parte inferiore della
figura, sullasse delle ascisse, viene riportata la potenza
elettrica netta erogata dal sistema MCHP/EHP ottenuta
sottraendo a quella erogata dal solo MCHP laliquota
necessaria allazionamento della EHP; nella parte superiore
della figura sono indicati i valori della potenza totale (elettrica,
termica e frigorifera) che il sistema di poligenerazione in
grado di erogare al variare della potenza elettrica netta.
Lincremento della potenza totale dovuto principalmente
allaumento del carico sostenuto dal MCHP: al minimo carico
(quando la potenza elettrica fornita allutenza nulla) la
potenza fornita ripartita fra laliquota termica, pari a 8.25
kW e corrispondenti a circa il 60% del totale, e quella
frigorifera pari a 5.83 kW (COP=2.82); spostandosi verso il
funzionamento a pieno carico del MCHP, corrispondente a
una potenza elettrica fornita allutenza di 3.75 kW, diminuisce
in maniera proporzionale il contributo fornito dallEHP ed
aumenta il contributo della componente elettrica. La potenza
frigorifera prodotta dallEHP praticamente costante per i
risultati sperimentali riportati in figura.



0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
0.03 0.43 0.86 1.36 1.83 2.38 3.03 3.43 3.51 3.75
Potenza elettrica netta MCCHP [kW]
R
i
p
a
r
t
i
z
i
o
n
e

p
r
e
c
e
n
t
a
l
e

p
o
t
e
n
z
e
Potenza termica MCHP
Potenza frigorifera EHP
Potenza elettrica MCHP

Figura 1. Ripartizione delle potenze fornite all'utenza nel
funzionamento estivo.


stata qui effettuata, considerando il funzionamento estivo,
unanalisi energetica e di impatto ambientale valutando il
sistema MCHP/EHP proposto rispetto al sistema tradizionale
costituito da:
una comune caldaia tradizionale alimentata a gas
naturale (cui stato attribuito un rendimento di 0.85);
la stessa EHP, alimentata per dalla rete elettrica (con
COP uguale a quello del sistema proposto);
la rete elettrica tradizionale (cui stato attribuito un
rendimento di produzione di 0.46).
Il confronto fra i due sistemi stato effettuato al variare
della potenza elettrica disponibile dal sistema MCHP/EHP. Il
grafico di Fig. 2 riporta landamento del REP che risulta
compreso fra il 10% e il 20%, valore raggiunto quando il
cogeneratore funziona a pieno carico. Nello stesso grafico
riportata anche la riduzione di emissioni equivalenti di CO
2

dovute allutilizzo del sistema proposto: la riduzione
dellimpatto ambientale non mai inferiore al 15% e
raggiunge il valore massimo del 28% quando il cogeneratore
funziona a pieno carico.
Un impiego efficace della poligenerazione nel settore
domestico e del piccolo terziario fortemente connesso
all'andamento dei relativi carichi frigo-termo-elettrici che si
presentano fortemente variabili in funzione della tipologia di
utenza considerata, della destinazione d'uso e della tipologia
degli occupanti, ed comunque caratterizzato da un
andamento non uniforme; ci vero in particolar modo per le
richieste di energia termica nel periodo estivo.
14.1 14.6 15.9 16.8 17.5 18.8 20.0 20.8 21.0 21.3
Potenza totale (elettrica, termica e frigorifera) erogata dal MCCHP [kW]
4
5
10
15
20
25
30
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0
Potenza elettrica MCHP/EHP [kW]
R
E
P
,

C
O
2

[
%
]

Figura 2. REP e CO
2
in funzione della potenza elettrica.


Si ritenuto quindi opportuno valutare i risultati ottenuti
con la percentuale di energia termica recuperata dal MCHP e
non utilizzata nella stagione estiva, durante la quale i carichi
termici, ad esempio di utenze residenziali, sono ampiamente
contenuti. In Fig. 3 si riporta, nellipotesi che lMCHP
funzioni a pieno carico, landamento del REP e del CO
2
in
funzione

della percentuale di energia termica utilizzata nel
periodo estivo.

Il REP si mostra positivo quando il recupero
termico superiore al 60%, mentre si ha una riduzione
dellimpatto ambientale per recuperi superiori al 40%.


-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
40 50 60 70 80 90 100
Energia termica utilizzata [%]
R
E
P
,

C
O
2

[
%
]
REP
CO2

Figura 3. REP e CO
2
in funzione dellenergia termica
utilizzata.


MCCHP BASATO SU UNA EHP E UNA ABHP

Presso il Built Environment Control Laboratory Ri.A.S.
della Seconda Universit di Napoli presente un sistema di
poligenerazione di piccola taglia, basato sul cogeneratore
alimentato a gas naturale precedentemente descritto,
interagente con una EHP e una ABHP; tale impianto
collocato a Frignano, comune della Provincia di Caserta,
caratterizzato da un clima mite con 1 101 Gradi Giorno.
Nella figura vengono indicati i principali dispositivi che
interagiscono elettricamente e termicamente con il
microcogeneratore. E' infatti presente una EHP aria/acqua in
grado di fornire una potenza frigorifera pari a 7.5 kW (COP=
2.88), un sistema per l'accumulo termico da 1 000 litri e una
ABHP, con coppia di lavoro Acqua-Cloruro di Litio, in grado
di fornire 10 kW

di potenza frigorifera (COP=0.68) ottenibili
alla temperatura esterna di 30 C e con una temperatura di
mandata dellacqua refrigerata pari a 17 C. Il costo del
dispositivo maggiormente caratterizzante limpianto di
poligenerazione, quale lABHP, risulta pari a circa 12000 .
In particolare nel periodo estivo l'impianto di
poligenerazione pu funzionare in due configurazioni,
MCHP/EHP e MCHP/ABHP, anche contemporaneamente
secondo quanto indicato anche in Fig. 4.




Figura 4. MCCHP in funzionamento estivo.


Tuttavia gran parte dell'energia termica disponibile nel
periodo estivo dal MCHP, a causa delle ridotte richieste di
ACS per l'utenza, non viene utilizzata comportando una forte
penalizzazione dell'efficienza di conversione energetica del
sistema: per questa ragione stata introdotta una ABHP in
accoppiamento a un serbatoio per l'accumulo di energia
termica col duplice scopo di soddisfare i fabbisogni per il
raffrescamento e utilizzare l'energia termica disponibile.
Poich l'ABHP necessita in ingresso acqua calda ad elevata
temperatura (circa 80-90C), si resa necessaria l'introduzione
di una caldaia alimentata a gas naturale, con rendimento
termico pari a 0.85, al fine di innalzare il livello termico della
temperatura dellacqua in uscita dall'accumulo di circa 20-25
C, dove, grazie al microcogeneratore raggiunge solo 65 C.
La Fig. 5 riporta, per un tipico giorno estivo, l'andamento
delle potenza frigorifera richiesta e della corrispondente
potenza elettrica richiesta dalla EHP; il sistema
caratterizzato da frequenti accensioni e spegnimenti con
conseguenti fluttuazioni delle temperature in ingresso e uscita
dai fan-coil, come riportato in Fig. 6..
Dai dati disponibili risulta che la macchina frigorifera
utilizzata presenta un COP, compreso fra 1.5 e 2, di molto
inferiore rispetto alle prestazioni nominali fornite dal
costruttore. Evidentemente una macchina frigorifera dotata di
inverter sarebbe stata la soluzione da preferirsi per questa
applicazione.
A partire dalle richieste energetiche dell'ufficio, valutate
sulla base dei dati sperimentali disponibili, stata effettuata
un'analisi su base giornaliera delle prestazioni del sistema
MCHP/ABHP.
Poich l'ABHP era in fase di messa a punto e quindi pochi
dati sono disponibili, si effettuata un'analisi numerica
considerando un COP pari a 0.65, valore di poco inferiore a
quello indicato dal costruttore, [12]. Si tenuto inoltre conto
REP
CO
2

5
dell'ulteriore contributo fornito dalla caldaia per incrementare
la temperatura dell'acqua di alimento dell'ABHP che deve
raggiungere almeno 80C.
Ipotizzando che il cogeneratore funzioni a pieno carico per
6 ore per il giorno estivo fornendo energia elettrica per coprire
parte dei fabbisogni dell'utenza e l'energia termica
prevalentemente per alimentare l'ABHP si ha un risparmio di
energia primaria, rispetto al ST (Power Plant,
PP
=0.46,
caldaia
B
=0.85 e EHP con lo stesso COP rilevato
sperimentalmente) pari a circa il 9%, mentre il CO
2
risulta
pari a circa il 21%.


0
1
2
3
4
5
6
7
10:30 12:00 13:30 15:00 16:30
ora
P
o
t
e
n
z
a

[
k
W
]
P o tenza Frigo rifera
P o tenza elettrica (EHP )

Figura 5. Potenza frigorifera e potenza elettrica (EHP) per un
giorno tipo estivo.


6
11
16
21
26
31
36
10:30 12:00 13:30 15:00 16:30
ora
T
e
m
p
e
r
a
t
u
r
a

[

C
]
fan-coil T uscita
fan-coil T ingresso


Figura 6. Andamento per un giorno tipo estivo della
temperatura di ingresso/uscita ai fan-coil e della temperatura
esterna.


A partire dagli stessi dati sperimentali stato preso in
considerazione il sistema MCHP/EHP che presenta delle
prestazioni migliori rispetto al ST con un REP del 18% e le
emissioni di CO
2
equivalente evitate del 25%.
Le prestazioni del sistema di poligenerazione MCHP/ABHP
risultano inferiori rispetto a quelle del sistema MCHP/EHP a
causa del basso COP della pompa di calore ad assorbimento.
Anche per questo sistema gli indici energetici e di impatto
ambientale sono stati valutati in funzione della percentuale
dellenergia termica utilizzata nel periodo estivo.
A tal fine in Fig. 7, a partire dai dati precedentementi
considerati, vengono riportati gli andamenti del REP e del
CO
2
in funzione

dell'aliquota di energia termica utilizzata nel
giorno di riferimento estivo a fronte di quella disponibile. E'
possibile notare che il SP proposto si dimostra avvantaggiato
in termini energetici per un utilizzo dell'energia termica
superiore al 65%, mentre l'analisi di impatto ambientale si
presenta favorevole per utilizzi dell'energia termica superiori
ad almeno il 30%.


-30
-20
-10
0
10
20
30
30 40 50 60 70 80 90 100
Energia t ermica ut ilizzat a [%]
R
E
P
,

C
O
2

[
%
]
REP
CO2

Figura 7. REP e CO
2
in funzione della percentuale di energia
termica utilizzata nel periodo estivo.


SISTEMA DI TRIGENERAZIONE CON RUOTA
DEUMIDIFICATRICE

In un sistema convenzionale di condizionamento, laria che
deve essere introdotta nellambiente confinato per bilanciare i
carichi termici sensibili e latenti, viene raffreddata al di sotto
della sua temperatura di rugiada, per ridurne lumidit
specifica, tipicamente da una macchina frigorifera elettrica a
compressione di vapore (deumidificazione meccanica), e
successivamente post-riscaldata, elettricamente o con una
caldaia, fino alla temperatura di immissione desiderata.
In alternativa, per il bilanciamento del carico latente,
possibile utilizzare sistemi che adoperano materiali essiccanti
in fase solida; la configurazione pi adottata si basa
sullutilizzo della ruota essiccante o deumidificatrice, che
consiste in un rotore di materiale adsorbente (gel di silice,
allumina attivata, setacci molecolari) in lenta rotazione tra
due flussi di aria in controcorrente. Uno dei due flussi
costituito da aria, tipicamente detta di processo, prelevata
dallesterno o parzialmente ricircolata che, attraversando la
ruota, cede ad essa una parte del suo contenuto di vapor
dacqua, che viene intrappolato nei pori della matrice
adsorbente (adsorbimento fisico). Essendo tale processo
approssimativamente isoentalpico, la riduzione dellumidit
specifica dellaria nel passaggio attraverso il rotore ne
determina un incremento della temperatura. Laria di processo
deve essere quindi raffreddata fino alla desiderata temperatura
di immissione, per bilanciare i carichi sensibili degli ambienti
da condizionare, ad esempio con un raffreddatore evaporativo,
temperatura esterna
6
diretto o indiretto, o mediante una macchina frigorifera a
compressione di vapore.
Il secondo flusso daria, detto di rigenerazione, anchesso
prelevato dallesterno o ricircolato dagli ambienti interni,
viene riscaldato fino ad unopportuna temperatura di
rigenerazione, dipendente dal tipo di materiale essiccante e dal
grado di deumidificazione che si vuole ottenere sul lato aria di
processo; tale riscaldamento avviene tipicamente mediante una
caldaia a gas naturale. Laria calda di rigenerazione, nel
passaggio attraverso la ruota, ne asporta il vapor dacqua
precedentemente adsorbito, garantendo il funzionamento in
continuo del sistema. Ovviamente maggiore la temperatura
di rigenerazione e maggiore sar la riduzione di umidit
specifica ottenibile sul lato aria di processo.
I principali vantaggi di questa tecnologia, rispetto ai
sistemi di condizionamento convenzionali, sono i seguenti,
[13]:
i carichi sensibili e latenti possono essere controllati
separatamente;
possibile realizzare considerevoli risparmi di energia
primaria e, di conseguenza, significative riduzioni delle
emissioni di gas climalteranti;
possibile ridurre la potenza della macchina frigorifera
elettrica, laddove essa venga effettivamente utilizzata
per raffreddare laria in uscita dalla ruota, la massa di
fluido refrigerante utilizzata ed il conseguente
contributo diretto alleffetto serra.
Lo svantaggio di questa tecnologia legato al suo alto costo di
investimento.
Una possibile applicazione di questa tecnologia consiste
nellaccoppiamento tra un sistema HVAC (Heating,
Ventilation and Air Conditioning) basato su ruota
deumidificatrice ed un microcogeneratore, [14-16].
La ruota deumidificatrice, contenuta allinterno di unUTA,
provvede alla deumidificazione dellaria di processo, mentre il
bilanciamento del carico sensibile ottenuto mediante una
batteria fredda, anchessa contenuta nellUTA, in cui circola
acqua refrigerata resa disponibile da un chiller elettrico: tale
sistema viene indicato coma sistema HVAC ibrido.
Lenergia termica resa disponibile dal MCHP pu essere
efficacemente utilizzata per rigenerare il materiale adsorbente,
gel di silice, che pu essere rigenerato anche a temperature
inferiori ai 70 C; il chiller elettrico e gli usi elettrici diretti
dellutenza possono essere alimentati dal MCHP. I flussi
energetici relativi ad una tale applicazione sono illustrati in
Fig. 8.
Lenergia elettrica erogata dal microcogeneratore pu
essere suddivisa tra il chiller e gli usi elettrici diretti
(illuminazione, personal computer) mediante il parametro r
e

(01), che rappresenta il rapporto tra lenergia elettrica
richiesta dal chiller e quella complessivamente erogata dal
cogeneratore; lenergia termica pu essere suddivisa tra la
rigenerazione della ruota e gli usi diretti (riscaldamento
domestico, acqua calda sanitaria) al variare del parametro r
t

(01), che rappresenta il rapporto tra lenergia termica
utilizzata per la rigenerazione della ruota e quella
complessivamente recuperata dal MCHP. E
p
rappresenta
lenergia primaria del combustibile in ingresso al
cogeneratore;
th
e
el
sono, rispettivamente, il rendimento
termico ed elettrico di questultimo.
In funzione dellutilizzo dellenergia termica ed elettrica
disponibili dal cogeneratore il sistema di poligenerazione
presenta differenti modalit di funzionamento:
modalit MCHP (r
t
=r
e
=0): il cogeneratore fornisce
energia elettrica e termica allutente finale per gli usi
diretti. lUTA non attiva;
modalit HVAC-DW (r
t
=r
e
=1): lenergia elettrica e
termica fornite dal MCHP sono integralmente utilizzate
per attivare il sistema HVAC ibrido basato su ruota
essiccante;
modalit MCHP/HVAC-DW (0<r
t
<1, 0<r
e
<1): questa
configurazione consente di coprire, totalmente o
parzialmente, le richieste di energia elettrica, termica e
frigorifera dellutenza.


CHILLER
MCHP
( )
el th p
- - 1 E
p
E
DW
th p
E
el p
E ( )
e el p
r - 1 E
e el p
r E
co
E
UTA
BATTERIA
FREDDA
COP r E
e el p
E
N
E
R
G
I
A

F
R
I
G
O
R
I
F
E
R
A

E
N
E
R
G
I
A

E
L
E
T
T
R
I
C
A

t th p
r E
( )
t th p
r - 1 E
BATTERIA
CALDA

Sezione di
processo
Sezione di
rigenerazione
E
N
E
R
G
I
A

T
E
R
M
I
C
A

Aria di
processo
Aria di
rigenerazione
HVAC


Figura 8. Schema del sistema di poligenerazione
MCHP/HVAC ibrido.


Un tale sistema di poligenerazione analizzato
sperimentalmente presso lUniversit degli Studi del Sannio, a
Benevento, localit dellItalia Meridionale. Esso costituito
dal cogeneratore precedentemente introdotto, da un
refrigeratore dacqua elettrico e da una caldaia a gas naturale.
Il MCHP fornisce una potenza termica pari a 11.7 kW,
recuperata dal liquido di raffreddamento del motore e dai gas
combusti, per la rigenerazione del materiale adsorbente della
DW, gel di silice, a temperature comprese tra i 60 e i 70C,
con leventuale contributo da parte della caldaia, nei giorni pi
caldi e umidi.
La DW (peso = 50 kg, diametro = 700mm, spessore =
440mm) permette il trattamento di una portata daria pari a
800 m
3
/h e con un costo di circa 10 000 costituisce, assieme
al MCHP, il componente che influisce in modo pi
significativo sulla spesa da sostenere per lintroduzione di tale
sistema di poligenerazione.
Nel caso in cui il cogeneratore renda disponibile energia
termica in eccesso nel periodo estivo, un carico termico
esterno consente di simulare il fabbisogno di acqua calda
sanitaria.
7
La potenza elettrica erogata dal cogeneratore (6.0 kW al
lordo degli autoconsumi) utilizzata per attivare gli ausiliari
dellUTA (ventilatori, pompe), il chiller elettrico (potenza
frigorifera 8.5 kW, COP=3) e le utenze elettriche dirette.
LUTA consente il trattamento, in condizioni estive (aria
esterna: temperatura = 32C, umidit specifica = 15 g/kg,
umidit relativa = 55%), di una portata daria di 800 m
3
/h, fino
alle desiderate condizioni di immissione in ambiente
(temperatura = 13 19C, umidit specifica = 7 11 g/kg). Al
suo interno inoltre installato un raffreddatore evaporativo
indiretto, atto a preraffreddare laria di processo in uscita dalla
ruota prima del suo ingresso nella batteria fredda.
Il sistema descritto pu anche immettere energia elettrica in
rete, nel caso di un surplus di produzione da parte del MCHP,
o prelevarla da essa; infine il sistema HVAC ibrido pu anche
interagire con i sistemi di produzione separata (la rete per
lenergia elettrica e la caldaia a gas naturale per lenergia
termica), escludendo il cogeneratore.
Numerose prove sperimentali sono state condotte per
valutare le prestazioni energetiche e dimpatto ambientale di
tale sistema di poligenerazione. In Fig. 9 sono riportati i valori
medi di temperatura e di umidit specifica dellaria esterna
durante ciascuna prova, unitamente alle condizioni di
riferimento per la citt di Benevento (temperatura = 32 C,
umidit specifica =15 g/kg).


4
6
8
10
12
14
16
20 22 24 26 28 30 32 34 36
Temperatura aria esterna [C]
U
m
i
d
i
t


s
p
e
c
i
f
i
c
a

a
r
i
a

e
s
t
e
r
n
a

[
g
/
k
g
]


Figura 9. Condizioni termoigrometriche dellaria esterna
durante le prove.


In ciascuna prova sono stati confrontati due sistemi: uno
dei vari sistemi proposti successivamente descritti,
caratterizzati dalla presenza dellUTA basata su ruota
deumidificatrice, ed un sistema di riferimento, che pu essere
o un altro dei SP o il sistema convenzionale. In particolare, i
seguenti sistemi sono stati analizzati:
SP I (sistema HVAC ibrido accoppiato al MCHP): il
microcogeneratore fornisce potenza elettrica agli
ausiliari dellUTA, al chiller ed, eventualmente, ad
utenze elettriche dirette, e potenza termica per la
rigenerazione del rotore adsorbente;
SP II (sistema HVAC ibrido basato sulla produzione
separata): la potenza termica per la rigenerazione della
ruota fornita dalla caldaia, mentre i carichi elettrici
sono alimentati dalla rete elettrica;
SP III (sistema HVAC ibrido accoppiato al MCHP e alla
caldaia): la potenza termica per la rigenerazione della
ruota fornita in parte dalla caldaia ed in parte dal
cogeneratore; questultimo attiva inoltre i carichi
elettrici;
ST (Sistema Tradizionale): si tratta del sistema HVAC
tradizionalmente adottato, in cui presente unUTA
basata sulla deumidificazione meccanica. La macchina
frigorifera elettrica a compressione di vapore, gli
ausiliari e le eventuali utenze elettriche dirette sono
alimentate dalla rete elettrica. Il post-riscaldamento
ottenuto con una caldaia a gas naturale.
Il confronto energetico e di impatto ambientale condotto
assumendo uguali flussi energetici utili (elettrico, termico e
frigorifero) per i sistemi considerati: in particolare, in ciascuna
prova, si sono assunte le medesime condizioni, per entrambi i
sistemi oggetto del confronto, in termini di portata volumetrica
di aria (800 m
3
/h) e di condizioni termoigrometriche dellaria
esterna ed allimmissione in ambiente.
In Fig. 10, i risultati di 43 prove, che hanno coinvolto i SP I
e II, sono stati rappresentati in termini di CUC: i valori variano
notevolmente a causa della variabilit delle condizioni di
prova (propriet termoigrometriche dellaria esterna e
allimmissione, temperatura di rigenerazione, ), ma in ogni
prova il SP I ha sempre unefficienza di conversione
energetica pi elevata del SP II, con un CUC mediamente pi
elevato del 23%.


0.20
0.25
0.30
0.35
0.40
0.45
1 6 11 16 21 26 31 36 41
Numero della prova
C
U
C

[
-
]
SP I SP II

Figura 10. CUC del SP I e del SP II.


In Fig. 11 sono riportati i risultati medi del confronto
energetico, in termini di REP, tra i tre SP considerati ed il ST,
mentre in Fig. 12 sono riportati i risultati medi del confronto
relativo allimpatto ambientale, espresso in termini di
emissioni di CO
2
equivalenti evitate, tra i medesimi sistemi. In
entrambe le figure, i risultati sono stati ottenuti considerando il
funzionamento a pieno carico del MCHP: in altre parole la
potenza elettrica erogata da questultimo uguale al suo
valore nominale.
condizioni di riferimento
8
Si pu notare come i SP I e III, caratterizzati
dallaccoppiamento tra il sistema HVAC ibrido ed il
cogeneratore, sono in grado di garantire risparmi di energia
primaria, rispetto al ST, maggiori del 10% e riduzioni delle
emissioni di anidride carbonica equivalente, sempre nei
confronti del ST, maggiori del 20%. In realt il SP I mostra
prestazioni pi elevate rispetto al SP III, ma in questultimo,
grazie al contributo di energia termica da parte della caldaia,
possibile ottenere temperature di rigenerazione pi alte, e
quindi bilanciare carichi latenti pi elevati.


-5
0
5
10
15
20
25
30
R
E
P

[
%
]
REP I - ST REP II - ST REP III - ST

Figura 11. Risultati medi del confronto energetico tra i SP.
ed il ST.


0
5
10
15
20
25
30
35
40

C
O
2

[
%
]
CO2 I - ST CO2 II - ST CO2 III - ST

Figura 12. Risultati medi del confronto in termini di
impatto ambientale tra i SP e il ST.


Il SP II ha invece prestazioni energetiche e di impatto
ambientale confrontabili con quelle del ST.
Mediante le numerose prove sperimentali condotte, stato
inoltre possibile analizzare le prestazioni della sola ruota
deumidificatrice. In tal senso, in Fig. 13, la capacit di
deumidificazione della ruota, , cio la differenza tra
lumidit specifica dellaria in ingresso alla ruota (aria esterna)
e quella in uscita, rappresentata in funzione dellumidit
specifica dellaria esterna per differenti valori della
temperatura di questultima, con una temperatura di
rigenerazione di 65C. evidente che la capacit di
deumidificazione della ruota aumenta con lumidit specifica
dellaria esterna e si reduce con la temperatura di questultima;
di conseguenza tale tecnologia risulta particolarmente indicata
per il bilanciamento dei carichi latenti in climi umidi e
moderatamente caldi, tipici dei paesi dellarea Mediterranea.

Figura 13. della ruota deumidificatrice in funzione della
temperatura e dellumidit specifica dellaria esterna
(temperatura di rigenerazione 65C).


CONCLUSIONI

Nel presente articolo sono mostrati i risultati di unintesa
attivit sperimentale su tre diverse configurazioni di impianti
di poligenerazione basati sullo stesso microcogeneratore
mosso da un motore a combustione interna ed alimentato a gas
naturale, in grado di fornire 6 kW di potenza elettrica e 11.7
kW di potenza termica. In particolare sono state valutate le
prestazioni energetiche e di impatto ambientale di impianti in
cui il microcogeneratore interagisca con una pompa di calore
elettrica, con un assorbitore e quindi con un'unit di
trattamento dell'aria provvista di ruota essiccante. Lanalisi
sperimentale stata svolta in condizioni termoigrometriche
tipiche di un clima mediterraneo in siti situati nella Regione
Campania.
Dall'analisi condotta si evince che il sistema
MCHP/HVAC-DW permette di ottenere significativi risparmi
in termini di energia primaria (REP25%) e una forte
riduzione dell'impatto ambientale (CO
2
35%) rispetto al ST
("deumidificazione meccanica" e post-riscaldamento dell'aria).
PES and CO
2
si riducono (rispettivamente al 10% e al
20%) quando la rigenerazione del materiale della ruota
essiccante viene effettuata attraverso l'energia termica
disponibile dal MCHP e dalla caldaia.
E' quindi possibile affermare che le UTA che integrano
sistemi di deumidificazione basati su essiccanti solidi sono
particolarmente indicate per i climi Mediterranei e possono
garantire sensibili risparmi di energia primaria e riduzione
delle emissioni di gas a effetto serra, rispetto ai convenzionali
sistemi di condizionamento dell'aria, soprattutto se utilizzati in
accoppiamento a sistemi di cogenerazione.
Anche per i sistemi di poligenerazione MCHP/ABHP e
MCHP/EHP stata effettuata, a partire dai dati sperimentali,
un'analisi energetica e di impatto ambientale. Per il sistema
MCHP/EHP si sono riscontrati i migliori risultati con un REP
pari a circa il 20% e una CO
2
del 25%.
Le prestazioni di tale sistema si sono mostrate fortemente di
3
4
5
6
7
8
9
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
Outside air humidity ratio [g/kg]


[
g
/
k
g
]
24.5C 27.5C
30.5C 34.5C
Umidit specifica aria esterna
9
pendenti dall'aliquota di energia termica utilizzata nel periodo
estivo: il sistema di poligenerazione si dimostra vantaggioso in
termini energetici quando l'energia termica utilizzata supera il
60%, mentre il risultato risulta positivo in termini di impatto
ambientale per utilizzi superiori al 30-40%.
Anche il sistema MCHP/ABHP mostra dei risultati positivi
in termini di REP e CO
2
anche se,

a causa del basso COP
dell'ABHP, si dimostra il sistema meno performante.
Gli impianti di poligenerazione analizzati in questo articolo
sono caratterizzati dalla presenza di dispositivi che, se
correttamente gestiti, possono garantire un significativo
risparmio di energia primaria ed una forte riduzione delle
emissioni climalternati.
Tuttavia non sono ancora sufficientemente diffusi da
garantire costi di acquisto confrontabili con quelli che
caratterizzano le tecnologie tradizionalmente utilizzate per gli
stessi scopi per applicazioni di grossa taglia.
Infatti proprio laspetto economico che costituisce il
maggiore ostacolo alla diffusione di tali tecnologie, sia per il
costo di investimento necessario per il MCHP che per le
macchine utilizzate per soddisfare le richieste di
raffrescamento ambientale, quali lABHP e lUTA dotata di
ruota essiccante. Solo in presenza di agevolazioni fiscali per il
potenziale acquirente e di forte defiscalizzazione del costo del
gas naturale possono esserci possibilit di diffusione di tali
tecnologie per applicazioni di piccola taglia.
Infine opportuno mettere in risalto le azioni di supporto
economico intraprese da alcuni paesi dellUnione Europea
(Gran Bretagna e Germania in testa), dal Giappone e dagli
U.S.A. per favorire ed incoraggiare la diffusione di queste
tecnologie, ormai mature anche per applicazioni su piccola
scala, [17].

RINGRAZIAMENTI

Questo lavoro stato finanziato attraverso i fondi del
MIUR per il progetto PRIN07 Criteri e metodi per
lottimizzazione di sistemi di poligenerazione di piccola e
media taglia.


NOMENCLATURA

ABHP Absorption Heat Pump
ACS Acqua Calda Sanitaria
COP COefficiente di Prestazione [-]
CUC Coefficiente di Utilizzazione del Combustibile
DW Desiccant Wheel, Ruota deumidificatrice
E Energia [kWh]
EHP Electric Heat Pump
HVAC Heating, Ventilation and Air-Conditioning
MCCHP Micro-Combined Cooling, Heating and Power
MCHP Micro-Combined Heat and Power
PP Power Plant
REP Risparmio di Energia Primaria [%]
SP Sistema Proposto
ST Sistema Tradizionale
UTA Unit di Trattamento Aria
Rendimento [-]
Umidit specifica [g/kg]
CO
2
Emissioni di CO
2
equivalenti evitate [%]
Variazione umidit specifica [g/kg]
Pedici
SP Sistema Proposto
ST Sistema Tradizionale
el Elettrica
th Termica
p Primaria


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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evaluation of micro CHP systems with different operating
modes for residential buildings in Japan, Energy and Buildings
vol. 42, pp. 853-861, 2010.


SUMMARY

The European Union recently established an ambitious
target by 2020 that consists of increasing the utilization of
renewable energy up to 20%, reducing its overall pollutant
emissions to at least 20%, and achieving a primary energy
saving of 20% compared to reported 1990 levels. This aim
could be reached only with strong effort in different sectors,
such as residential, commercial, industry, tertiary,
transportation, . In particular in the European Union a
remarkable contribution to energy consumption and CO
2

emissions is concentrated in residential and commercial sector.
The introduction of more efficient technologies in these
sectors could help in achieving the results expected by 2020.
An option is given by polygeneration, defined as the combined
production of electric and/or mechanical and thermal energy
(heating and cooling) starting from single energy source, that
could be considered one of the first elements to save primary
energy, to avoid network losses and to reduce the greenhouse
gas emissions. Polygeneration is a well established technology
in different sectors (industry, tertiary, ...) and thank to the
availability on the market of small scale cogeneration and
cooling machine there is an increasing interest in residential
and commercial sector. This paper deals with the experimental
analysis, directed to energy conversion efficiency and
environmental impact evaluation, of different small scale
polygeneration systems located in the Southern Italy. These
systems are driven by the same cogenerator, that is based on a
natural gas-fired reciprocating internal combustion engine.

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