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&DSLWROR 3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
3UREOHPDGLSURJHWWRGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Lo schema classico della soluzione del problema del convogliamento delle acque potabili
da una generica fonte all'utilizzazione quella che chiameremo FRQGRWWDVHPSOLFH, in cui
una tubazione di diametro costante, ma incognito ', convoglia una portata costante 4 da
un serbatoio a livello invariabile $ di monte, ad un serbatoio a livello invariabile % di valle
(figura 1).
in cui i il coefficiente relativo alla generica perdita di carico concentrata, dipendente dal
tipo di ostacolo alla corrente. Qualora si trascurino le perdite concentrate allimbocco ed
allo sbocco (ipotesi di OXQJD FRQGRWWD) si pu stabilire geometricamente un limite
superiore al valore che la cadente piezometrica pu assumere, pari a:
H H A H B
(4)
=
j=
L
L
Si noti che, poich ogni valore di j inferiore od al pi uguale alla (4) accettabile in questa
fase di progetto, e considerando che la dipendenza del costo di una tubazione dal diametro
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
D della stessa sempre strettamente crescente, la condizione dettata dalla (4) rappresenta
anche una soluzione di PLQLPRFRVWR perch ad essa corrisponder il diametro pi piccolo
tra quelli che soddisfano lequazione del moto. In questo senso, linsieme delle equazioni
(1) e (4) rende il progetto un SUREOHPDLGUDXOLFDPHQWHGHWHUPLQDWR.
Trovato il diametro D* teorico pi piccolo corrispondente alla cadente j1 di figura1, esso
sar sostituito con il minimo diametro commerciale per cui valga Dcom > D*. Ad esso
corrisponder, in figura 1, la cadente j2 < j1 e, per il Teorema di Bernoulli, un carico
residuo allimbocco del serbatoio B pari a:
Q2
(5)
Y = H j2 L = (H A H B )
L
5
D com
che dovr essere dissipato mediante lintroduzione di una valvola regolabile di riduzione di
pressione. In quale punto bisogna posizionare tale valvola? Per capire ci necessario
tracciare la cadente j2 a partire dal punto fisso del serbatoio B, osservando che essa
interseca la condotta nel punto N. Infatti, trascurando le perdite concentrate, il carico H
tra il serbatoio A e quello B in eccesso perch transiti la portata Q: per il Teorema di
Bernoulli transita una portata superiore a Q (che si pu valutare dalla (1) sostituendo al
posto di j il valore geometrico della (4). Se nel serbatoio A entra la sola portata Q, in tali
condizioni il serbatoio in A tende a svuotarsi e si svuota parzialmente anche la condotta,
fino al punto N, realizzandosi nel tratto AN un PRWR D FDQDOHWWD, cio a pressione
atmosferica. Questa situazione da evitarsi perch:
i)
non vogliamo che si svuoti il serbatoio;
ii)
negli acquedotti per uso idropotabile bisogna garantire un carico minimo in
ogni punto pari a 5 metri in colonna dacqua;
iii)
il passaggio da corrente a pelo libero a corrente in pressione, quando non
realizzato con i manufatti opportuni, comporta un trascinamento di aria in
condotta, che porter a successivi malfunzionamenti.
Per evitare tali inconvenienti necessario introdurre a mezzo di valvola una perdita ci
carico concentrata e pari a Y; la valvola stessa potr essere posizionata in un punto
qualunque tra la sezione N, il cui carico rispetto ad N pari a 5 metri, ed il serbatoio in B
(vedi schema in fig. 1.2).
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
DIILGDELOLWj del sistema. Siamo davvero certi che tutto quanto abbiamo progettato funzioni
davvero? Laffidabilit del sistema viene sintetizzata nellutilizzo di un FRHIILFLHQWH GL
VLFXUH]]D standard k, pi grande di 1, secondo una pratica ingegneristica molto comune,
che moltiplica la forma pi generale espressa dalla (2) amplificando il valore della cadente
j:
Qm
(6)
j = k n
D
fornendo quindi come risultato valori maggiori per il diametro, rispetto a quelli calcolati in
assenza di coefficiente di sicurezza. Ad es., il Marone suggerisce per k valori compresi tra
1.3 1.5. Si noti che originariamente Darcy suggeriva k = 2: infatti, nelle Costruzioni
Idrauliche il coefficiente di sicurezza viene messo in relazione con il fenomeno di
invecchiamento delle condotte, che nelle condizioni iniziali di esercizio (tubi nuovi) sono
identificate da un valore di k = 1 e nelle condizioni di esercizio (tubi usati, con aumento di
scabrezza derivante dal funzionamento) sono identificate con un valore di k > 1. Gli
esperimenti di Darcy riguardavano tubazioni in ghisa grigia, internamente molto scabre e
facilmente corrodibili meccanicamente, per cui linvecchiamento era la causa
deterministica principale della variazione di comportamento idraulico delle tubazioni
rispetto a quanto sperimentato in laboratorio. In altre parole la cadente piezometrica
assume pendenza variabile con il tempo, durante lesercizio, in funzione della scabrezza
della tubazione, avendo come limite inferiore la condizione di tubi nuovi (la pi piccola
delle cadenti) e come limite superiore la condizione di tubi usati (la pi grande delle
cadenti). In questo senso, la presenza di una valvola regolabile di dissipazione della
pressione diventa non una possibilit ma una necessit, allo scopo di assorbire il carico in
eccesso e variabile durante lesercizio.
Spesso pu essere conveniente, a portata fissata e costante Q, piuttosto che scegliere un
valore unico del diametro, utilizzare due diversi diametri D1 e D2 (figura 3). In questo caso
il problema ancora risolubile analiticamente (idraulicamente determinato):
j1 = j(Q, D1 , 1 )
j1L1 + j2 L 2 = H
(7)
L + L = L
j2 = j(Q, D 2 , 2 )
2
1
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
risultare vantaggiosa nel caso in cui vi sia la necessit di superare un ostacolo (rilievo)
senza generare depressioni in condotta (figura 4).
v2
j=
; con = (Re, / D)
D 2g
con /D scabrezza relativa ed Re numero di Reynolds espresso come:
(8)
(9)
vD
Tra queste la formulazione di Colebrook e White, i quali proposero, sulla base di numerose
esperienze condotte su tubi commerciali, una formula che si scrive come:
1
2.51
1
(10)
= 2 log
+
8
3.715 D Re 8
Sulluso delle diverse formulazioni pratiche, le approssimazioni numeriche necessarie per
luso pratico della formula di Darcy e la formula di Colebrook e White, e la loro
equivalenza, si vedano gli esempi numerici forniti in Appendice.
Re =
1RWD
I vincoli di buon funzionamento sono insiemi di disequazioni che pongono dei limiti di
accettabilit ai valori che possono assumere le principali grandezze idrauliche nei sistemi
in progetto o in verifica. Tali vincoli possono essere forniti dalla Normativa, ed in tal caso
sono tassativi, oppure possono essere semplicemente il risultato dellesperienza, ed in tal
caso possono essere convenientemente rilassati.
Nel problema dellacquedotto semplice, vengono imposti i seguenti vincoli:
VXL FDULFKL:
4
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3UREOHPDGLYHULILFDGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
I problemi di verifica devono sempre risultare idraulicamente determinati e generalmente
consistono in:
1) Determinazione della portata Q* che una tubazione in grado di convogliare per
una assegnata perdita di carico H*:
In questo caso necessario, per il Teorema di Bernoulli, che lequazione del moto
sia:
(11)
H = jL
per cui, conoscendo la lunghezza L del tracciato possibile determinare la cadente
j* corrispondente alla perdita di carico assegnata H*:
H *
(12)
j* =
L
5
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Q* =
j * D5
=
H * D5
L
(13)
/1 + /2 + /3 = /
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Q * Q 2
D
= 2 1
1 D 2
Q2
da cui possibile ricavare il valore di Q2;
(19)
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iv)
imponendo che la somma dei carichi nei diversi tratti sia pari a H:
H = H1 + H 2 + H 3 = j * L1 + j2 L 2 + j * L3 = j * (L1 + L3 ) + j2 L 2
(20)
ma essendo anche:
L1 + L 2 + L3 = L
L1 + L3 = L L 2
(21)
si ha:
H = j * (L L 2 ) + j2 L 2 = j * L + ( j2 j*)L 2
(22)
da cui:
H j * L
(23)
( j2 j*)
Nota la lunghezza L2 del tratto in raddoppio, non rimane altro che valutare il
costo della condotta, relativamente ad ogni diametro D2, come segue:
(24)
L = ( + D) L
C =C
L2 =
v)
tot
unitario
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Qin = Qout = Q
Q = Q1 + Q2
H = j1 L1 = j2 L2
ji = i Qim / Din
(26)
si ottiene:
r21/m
Q1 = r 1/m + r 1/m Q = k Q
1
2
r11/m
Q2 = 1/m
r1 + r21/m Q = (1-k) Q
(27)
ri = i Li / Din
(28)
in cui:
Il coefficiente numerico della portata totale Q nella (29) assume il significato di UHVLVWHQ]D
HTXLYDOHQWHUHTper i tratti in parallelo. Nel FDVRSDUWLFRODUHin cui r1 = r2 = r ed m = 2 si
ottiene una facile espressione mnemonica per la resistenza equivalente di due tratti in
parallelo uguali:
(30)
UHT U
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6ROOHYDPHQWRPHFFDQLFR
Ancora, nel caso in cui il serbatoio di monte A sia in grado di fornire la portata maggiorata
(1+)Q unaltra soluzione possibile di ristrutturazione quella del sollevamento
meccanico, ovvero dellinserimento (lungo il percorso della condotta esistente) di una
pompa, adeguatamente dimensionata a fornire la prevalenza Hm cos come indicata in
figura 7.
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Essa non in realt quella di cui usufruiamo poich la pompa, non essendo un dispositivo
ideale, caratterizzata da un rendimento minore dellunit e che si fa comparire al
denominatore del secondo membro diminuendo cos la potenza sfruttata:
9.81 (1 + )Q H m
(34)
P=
In generale, quando siano presenti pompe nel sistema possibile esaminare lopportunit
di far funzionare limpianto non solo in modo continuo (24 ore), ma anche per una frazione
della giornata (8 o 16 ore), facendo circolare una portata diversa a seconda delle modalit
(tempi) di funzionamento. Ci che interessa, infatti, non la continua circolazione di
acqua, ma la possibilit di garantire allutente la portata richiesta nellarco di una giornata.
In questo caso necessario prevedere la realizzazione di una vasca nella quale si accumuli
lacqua durante il periodo, per lo pi notturno, di arresto del funzionamento dellimpianto,
a cui corrisponde evidentemente un costo, funzione del volume del serbatoio da costruire.
Nel caso in questione, sufficiente luso della (33), mentre per una pi dettagliata
descrizione della procedura per la valutazione economica dellimpianto di sollevamento si
rimanda ad un successivo capitolo.
,PPLVVLRQHFRQFHQWUDWDGLSRUWDWD
Il ricorso a una fonte ausiliaria generalmente necessario quando lapprovvigionamento
non possibile con luso del solo serbatoio di monte, ma pu essere utile in ogni caso
confrontare i costi ed i benefici di una tale soluzione, paragonati a quelli delle soluzioni
precedenti.
La fonte ausiliaria, con immissione nel punto N, deve essere in grado di fornire la
portata q che, sommata alla portata Q proveniente dal serbatoio di monte, garantisce la
portata (1+)Q richiesta a valle.
11
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NB
(37)
(38)
H AN D5
Q=
(L L NB )
(39)
T = (1 + )4 4
(40)
13
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Per ogni formulazione stata preparata una FRORQQD GL SURJHWWR, da cui si ricava il
diametro teorico nota portata e carico effettivo Heff, ed una FRORQQDGLYHULILFD, da cui si
ricava la perdita di carico che si realizza per un fissato diametro di progetto scelto dalla
serie commerciale, con la portata imposta Hteor. La verifica sar positiva quando
HeffHteor.
Al fondo a destra della tabella sono stati valutati alcuni valori complessivi:
- dai limiti di velocit (forniti a titolo di esempio e da non prendersi come limiti
teorici ed invalicabili) Vmin = 0.l5 m/s e Vmax = 2 m/s sono ricavati i valori
estremi dei diametri accettabili Dmax = 174.8 mm e Dmin = 87.4 mm;
- il massimo dei valori del diametro ottenuti con le diverse formulazioni, una volta
imposto il vincolo Heff sul carico a disposizione Dteor = 226.5 mm, al di fuori
dellintervallo ammissibile in base alle velocit. Per avere qualche altra
informazione allo scopo di decidere se rilassare o meno il vincolo sulle velocit
minime ammissibili, si valuta anche la velocit effettiva Veff = 0.3 m/s e sul
tempo di permanenza medio dellacqua nella condotta teff = L/Veff = 6.44 ore.
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Nella IRUPXODGL'DUF\il coefficiente dipende dal diametro stesso, per cui nel problema
di progetto non si pu ricavare il diametro analiticamente. Riscrivendo la (1) come segue
(j/ k) / Qm = / Dn e in particolare
(2)
(j/ k) / Q2 = (0.00164+0.000042) / D5
si pu sfruttare il fatto che in fase di progetto il primo membro sempre un termine noto e,
quindi, ricercare numericamente il valore di D che, introdotto nellespressione del secondo
termine, rende vera la (2). Allo scopo si sono seguite due vie:
- nellesempio viene posto come primo tentativo, nella colonna di progetto relativa
alluso della formula di Darcy, proprio il valore Dteor valutato in precedenza
come il massimo tra quelli forniti dalle diverse formulazioni;
- per tale valore si calcola /D5 e se ne valuta la differenza (indicata come diff in
% nellesempio): se la si giudica piccola ci si pu fermare, altrimenti si possono
fare altri tentativi oppure usare la funzione ULFHUFDRELHWWLYR, impostando la cella
GLIIal valore e facendo variare la cella '. Nellesempio ci si invece fermati
al valore Dteor, che fornisce una diff% del 20%, perch si notato che per per
Dteor = 226 mm il valore di /D5 minore di (j/ k) / Q2 e questo vuole dire che,
per la formula di Darcy sufficiente un diametro di progetto teorico pi piccolo,
ma non di molto, per cui alla fine il diametro commerciale che si user nella
pratica sar Dprogetto = 225 mm, come in effetti viene fatto nella seconda colonna.
- In alternativa, si pu costruire una tabella (e relativo grafico) con alle ascisse il
diametro commerciale e alle ordinate andamento dellespressione /D5 , come
mostrato nella seconda figura. In fase di progetto, si entra alle ordinate con il
valore noto di (j/ k) / Q2 e si ricava il relativo diametro commerciale.
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&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
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&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Formula di Darcy
10000
D (mm)
50
60
70
80
100
125
150
200
250
300
400
500
600
1000
100
10
1
beta/D^5
7936.0000
3009.2593
1332.7780
660.7056
206.0000
64.7496
25.2840
5.7813
1.8514
0.7325
0.1704
0.0552
0.0220
0.1
0.01
0
100
200
300
400
17
500
600
D (mm)
700
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Formula di Chezy
YHULILFD
D
Q
gamma
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
0DQQLQJ
YHULILFD
D
Q
enne
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
225
12
0.196191784
47.61338732
0.301804929
0.000714286
7
5
(
%D]LQ
87/(1+gamma/R^.5)
mm
l/s
m^1/2/s
m/s
m/m
P
km
m
6,
1/n*R^1/6
225
12
0.013000441
47.61337993
0.301804929
0.000714286
7
5
(
mm
l/s
m^1/2/s
m/s
m/m
P
km
m
6,
18
.XWWHU
100/(1+emme/R^.5)
*DXFNOHU6WULFNOHU
YHULILFD
D
Q
emme
chi
V
j
'+
L
DH
diff
225
12
0.260947
47.61339
0.301805
0.000714
7
5
(
YHULILFD
D
Q
Kappa
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
mm
l/s
m^1/2/s
m/s
m/m
P
km
m
6,
&ROHEURRN:KLWH
rad(8*g/Lambda)
YHULILFD
D
Q
epsilon
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
mm
l/s
mm
m^1/2/s
m/s
m/m
P
km
m
6,
225
12
1.500001
47.61339
0.301805
0.000714
7
5
(
Re
Lambda
225
12
76.92047
47.61338
0.301805
0.000714
7
5
(
67906.11
0.034618 (Cozzo)
Kst*R^1/6
mm
l/s
m^1/2/s
m/s
m/m
P
km
m
6,
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Formula di Chezy
N
YHULILFD
D
Q
gamma
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
0DQQLQJ
YHULILFD
D
Q
enne
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
%D]LQ
87/(1+gamma/R^.5)
.XWWHU
YHULILFD
D
Q
emme
chi
V
j
'+
L
DH
diff
225 mm
12 l/s
0.142913518
54.28758674 m^1/2/s
0.301804929 m/s
0.000549451 m/m
P
7 km
3.846153846 m
6,
YHULILFD
D
Q
epsilon
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
225 mm
12 l/s
0.011402152
54.28755172 m^1/2/s
0.301804929 m/s
0.000549452 m/m
P
7 km
3.846153846 m
6,
19
YHULILFD
D
Q
Kappa
chi
V
j
'+
L
DH
GLII
225 mm
12 l/s
0.199708
54.28759 m^1/2/s
0.301805 m/s
0.000549 m/m
P
7 km
3.846154 m
( 6,
&ROHEURRN:KLWH
1/n*R^1/6
*DXFNOHU6WULFNOHU
100/(1+emme/R^.5)
225 mm
12 l/s
87.70274
54.28755 m^1/2/s
0.301805 m/s
0.000549 m/m
P
7 km
3.846154 m
6,
rad(8*g/Lambda)
225 mm
12 l/s
0.504115 mm
54.28763 m^1/2/s
0.301805 m/s
0.000549 m/m
P
7 km
3.846154 m
( 6,
Re
Lambda
Kst*R^1/6
67906.11
0.026629 (Cozzo)
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
3URJHWWR
D
epsilon
Q
ni
V
Re
&R]]R
sx
dx
diff%
M
L
DH
24
0.002
0.37
0.000001
0.817879569
19629.10965
6.176166338
6.180688921
-0.07322639
0.037241786
mm
eps/D
8.33E-05
mm
l/s
11676312
mq/s
m/s
0.019629
0.0205 Allievo
6.984303
6.076661
12.99546
m/m
DH
0.342624 m
GLII
12
0.0092 km
0.31 m
20
5.66662E-07
coeff
DH*coeff
GLII
2
0.685249
12
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
Luso delle formule monomie , in realt, meno restrittivo di quanto sembri e permette di
interpretare un ampio campo di formulazioni: infatti, si nota nella prima scheda mostrata,
che stata usata anche la formula di Gauckler-Strickler, nella quale si posto
(3)
= 10.29/K2
Strikler
Nella terza scheda, quindi, per lo stesso caso numerico, sono state utilizzate altre
formulazioni, tipicamente non monomie, basate sulla legge di Chezy, con la formulazione
di Bazin (parametro ), di Kutter (parametro m) e di Strickler (parametro K). Inoltre si
mostra la legge di Manning, molto usata in ambito anglo-sassone, il cui coefficiente di
scabrezza n = 1/KStrickler. Per ogni caso, si valutato, facendo uso della funzione ULFHUFD
RELHWWLYR, il valore che deve assumere il parametro della formulazione per fornire lo stesso
valore di della (3): attenzione, per, perch i valori indicati nella scheda possono essere
assunti a riferimento solo per un piccolo intervallo di velocit. Infatti, se si considera anche
la presenza di un coefficiente di sicurezza 1.3 (quarta scheda), occorre prendere in
considerazione il solo carico ridotto pari a 5/1.3 = 3.85 m e quindi si debbono prendere in
considerazione tubi pi lisci quando sono in condizione di tubi nuovi (sicch il calcolo
precedente assume il significato di calcolo a tubi usati). Allo scopo, si debbono cambiare i
relativi parametri per un fattore che solo approssimativamente pari ad 1.3 (infatti, per la
formula di Gauckler_Strickler, occorre considerare un fattore moltiplicativo pari a 1.3 )
Un ultimo appunto legato alla possibilit valutare il parametro di scabrezza
relativa equivalente /D utilizzato nella formula di Colebrook-White in relazione ai
parametri di scabrezza utilizzati nelle formule empiriche: si nota che nella terza scheda
valga /D = 0.0067 (coefficiente di sicurezza 1, quindi siamo gi a tubi usati)), mentre a
tubi nuovi /D = 0.0022, per cui, in questo caso, il coefficiente di invecchiamento, se fosse
valutato solo sul valore della scabrezza equivalente, avrebbe dovuto essere ca. 3!
Sempre a proposito della formula di Colebrook-White, si noti che in tal caso,
lespressione del coefficiente della formula monomia equivalente diviene:
8g
(4)
=
per cui il problema pratico diventa come valutare il parametro di scabrezza a partire dalla
sua formulazione originaria, di tipo implicito (10). Negli esempi riportati abbiamo usato la
formula di progetto proposta da G. Cozzo:
1
(5)
= 0.9
2 Log(5.8/Re + 1/3.715 /D)
Per rendersi conto della bont dellapprossimazione proposta, nellultima scheda viene
riportato un caso numerico in cui si valuta con il termine V[ il primo membro della (10) e
con il termine G[ il secondo membro della (10): teoricamente dovrebbero essere uguali,
nella pratica la loro differenza misurata nel termine GLII in %.
21
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
$5LVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFRQGRWWDVHPSOLFH
'DWL GHOSUREOHPD
4R
alfa
4
/
N
m
n
a
b
'R
'+
M4
6R
'+
1.4
2
5
0.00164
0.000042
OV
OV
NP
invecch.
IRUPXOH
PRQRPLH
PP
P
PNP
P
5DGGRSSLRGLFRQGRWWD
/Q /Q
NP
D1 (mm) 6
Q1 (l/s)
j1 (m/km) MFRQWUROOR GLII
L1 (km)
L-L1 (km) C1 (E/m)
50
0.7480
5.7723
19.3742 -10.3742
30
65
1.4245
5.1980
10.4320 -1.432001
33
80
2.2906
4.5067
6.7063 2.293732
36
100
3.6322
3.5331
4.4621 4.53794
40
125
5.3840
2.4400
3.2434 5.756589
45
150
7.0000
1.6106
2.6866 6.313371
50
200
9.4711
0.6742
2.2505 6.749524
60
250
11.0184
0.2922
2.1107 6.889295
70
300
11.9637
0.1363
2.0585 6.941477
80
350
12.5547
0.0687
2.0367 6.963321
90
400
12.9378
0.0371
2.0266 6.973363
100
450
13.1957
0.0213
2.0216 6.978356
110
500
550
600
700
800
900
1000
13.3752
0.0128
13.5040
13.5989
13.7255
13.8027
13.8528
13.8867
0.0081
0.0053
0.0025
0.0013
0.0007
0.0004
Ct (E)
0
0
241425.7
178482.4
145953.5
134331.5
135028.6
147749.4
164681.8
183301.1
202663.7
222380.9
2.0190 6.981007
120 242279.1
2.0175
2.0166
2.0157
2.0154
2.0152
2.0151
130
140
160
180
200
220
6.982496
6.983373
6.984253
6.984628
6.984805
6.984896
262275.5
282327.8
322519.5
362767
403039
443322.8
22
&DSLWROR3URJHWWRYHULILFDHULVWUXWWXUD]LRQHGLXQDFTXHGRWWRVHPSOLFH
6ROOHYDPHQWR
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eta
3
cu
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0.7
0.06
0.05
)RQWHDXVLOLDULD
fattore
2
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M$1
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4DX[
cw
0.3
&Z
P
N:
E/kWh
interesse
(
NP
P
P
PNP
OV
OV
E/mc
(
23