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Geografia Generale - Alessandro Iannella

1. AFRICA

Introduzione
E il continente dei grandi spazi, dei deserti, delle savane, di una ricca e multiforme fauna selvatica, e delle grandi
foreste pluviali, che ancora nascondono qualche trib non civilizzata. E inoltre il continente torrido per eccellenza,
con un territorio per lo pi formato da altopiani, con coste uniformi e poco mosse.

Purtroppo anche la terra pi povera e sottosviluppata del pianeta, dove la popolazione condannata a morire di
fame, stenti, parto, di malattie ormai scomparse nel resto del mondo o, per lo pi, di AIDS. Per questi motivi anche il
continente pi uniforme, limitato inoltre da scarsissime speranze di prossimi miglioramenti.

Tuttavia da dire che molti dei mali sono il risultato del colonialismo europeo, che ha depredato fortemente le
ricchezze, no allo sfruttamento estremo di risorse, uomini e fauna, determinando perdite umane, economiche e
bloccando qualsiasi processo autonomo di sviluppo alle piccole organizzazioni tribali autoctone.
LAfrica infatti stata articialmente divisa dai colonizzatori olandesi-portoghesi-tedeschi-inglesi-belga-italiani in una
serie di potenze coloniali che oggi non riescono ancora a trovare un proprio assetto ed una propria individualit.
Ancora oggi, inoltre, sono tantissimi i conitti, come la rivolta del Biafra, il conitto etnico di Ruanda e Burundi, le
guerre di Congo e Somalia, i conitti di decolonizzazione in Algeria, Zimbabwe, Sahara Occidentale e Sudan. Per
non parlare poi dei moltissimi regimi violenti e dittatoriali: non si pu praticamente mai parlare di vera democrazia
(eccetto oggi in SudAfrica e nella Rep. Centrafricana) e, di conseguenza, appaiono molto labili le forme di rispetto delle
libert civili (vd. pena capitale, torture...).
Altri problemi sono direttamente relativi alle responsabilit dirette dei governanti africani che hanno spesso
approttato dellindipendenza per dar vita a governi autoritari e personalistici.

Tuttavia oggi lAfrica, in particolare grazie agli aiuti stranieri, si mostrata disposta a cambiare le cose: ci sono stati
processi di riconciliazione in Ruanda, crescite economiche di paesi come Gabon o Angola e, sopratutto la ne
dellapartheid in Sudafrica.

Morfologia
Continente omogeneo, dal prolo geologicamente uniforme, molto antico e quindi stabile tettonicamente, eccetto
per le regioni nord-occidentali della catena dellAtlante, e per la profonda Rift Valley, che dai Grandi Laghi
dellAfrica Orientale corre no alla depressione del Mar Morto: in questa zona ci sono le montagne pi imponenti, come il
Kilimangiaro.
Per il resto in Africa ci sono terre ricche di risorse minerarie e caratterizzate da forme piatte e tabulari, con pochi
massicci rocciosi, residui di antiche superci erose dagli agenti atmosferici.
Gli altopiani sono piatti e sconnanti, le pianure scarse, le coste uniformi, le isole e gli arcipelaghi pochi e lontani.

E divisibile in sei regioni naturali e unisola, il Madagascar, costituito da altopiani.

1) Nord-Ovest: la regione montuosa dellAtlante, con fertili pianure, sismiche, lungo la costa.

2) A Ridosso dellAtlante si estende poi la fascia occupata dal Deserto del Sahara, di 8-9 milioni di kmq, un enorme
tavolato privo di idrograa superciali (tranne le oasi) e caratterizzato da un clima arido, del tutto inospitale. Questarea
tuttavia presenta una popolazione stazionaria nelle oasi e una nomade (Tuareg).

3) Sud del Deserto si estende una fascia di modesti altipiani che va no alla valle del Nilo. E una zona desertica, con
scarsa popolazione per lo pi dedita allallevamento.

4) A Cavallo dellEquatore (Occidente): si estende il bacino del ume Congo che d vita alla lussureggiante foresta
pluviale, per secoli inaccessibile.

5) Estremo Sud: si trovano gli altopiani australi, orlati lungo la costa sullOceano Indiano dai Monti dei Draghi, con
allinterno la zona delle savane, ricca di fauna selvatica oggi protetta dai parchi naturali, e il Deserto del Kalahari.

6) Oriente: fra il corso dello Zambesi e il Mar Rosso, unaria movimentata dalle fosse tettoniche (Rift Valley) e da
grandi laghi con isolati massicci soprattutto nella zona nord in corrispondenza dellAcrocoro Etiopico (un insieme di
montagne).

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Per la sua morfologia tabulare e la mancanza di
imponenti catene montuose, lAfrica non ha
una capillare rete idrograca e i umi per lo
pi evaporano o si impaludano, senza
sfociare in mare.

I umi principali, spesso con rapide e cascate,


sono il Nilo (il pi lungo del mondo con
6671km), Niger (Africa Occidentale) e Congo
(Africa Equatoriale).

I l aghi present i nel l area ori ent al e i n
corrispondenza delle fosse tettoniche sono
Malawi e Tanganica, mentre quelli esterni
alla Rift Valley sono il Lago Vittoria, secondo
dopo il Lago Superiore americano, e il Lago
Ciad, a rischio scomparsa per la cattiva
gestione e che si trova a Sud del Sahara.

Climi
Data la sua posizione, lAfrica presenta un clima generalmente caldo e poco inuenzato dalla stagionalit.
Fatto determinanti sono laltitudine, che mitiga il calore (es. altopiano dellEtiopia), e la distanza dal mare (aree
interne aride, coste atlantiche pi umidi delle orientali per le correnti).

Centro-Zona Equatore: Clima Equatoriale, caldo, umido, estremamente piovoso e privo di stagioni. E qui che si
sviluppa la foresta pluviale, inestricabile, con alberi molto atti, un ttissimo sottobosco e la presenza di essenze pregiati.
E un ecosistema molto complesso e articolato, come ad esempio nella fauna, molto ricca (da insetti piccoli a mammiferi
giganteschi).

Verso i Tropici: Clima Subequatoriale con due stagioni, una secca e una umida. Qui si trova la savana, con diversi
aspetti a seconda della piovosit delle zone. Dove c pi pioggia si forma una foresta rada, pi lussureggiante nel
periodo piovoso, mentre dove c pi aridit si ha una sorta di prateria, ricca di arbusti e di erbe, con alberi isolati (baob),
che assume un aspetto verde nei mesi umidi e uno riarso in quelli aridi.

Avvicinandosi ai Tropici: Clima Secco, con una breve stagione delle piogge e una vegetazione di tipo steppico che,
in corrispondenza dei Tropici, scompare nei due Deserti: Sahara e Kalahari.
Ad Oriente il clima pi gradevole alle medie altitudini in quanto gli altopiani mitigano leccessivo calore.

Alle estremit Nord e Sud: Clima Mediterraneo, con estati secche e inverni freschi, piovosit scarsa e presenza di
essenze mediterranee (in Africa c una buona produzione vinicola).

Risorse
Le terre fertili scarseggiano e lacqua poco presente o, se lo , spesso portatrice di malattie. Questa carenza
ha determinato un handicap per lo sviluppo economico ed umano. In realt le risorse idriche ci sono (piogge buone)
ma non vengono utilizzate adeguatamente in quanto manca una politica di uso dellacqua razionale ed efciente
(pozzi, acquedotti, infrastrutture).
Riguardo al sottosuolo, ci sono moltissime ricchezze minerarie, soprattutto a Sud, come rame, cobalto, uranio, oro,
carbone, petrolio, e diamanti, che hanno fatto scattare gli appetiti coloniali degli Europei.
Ad oggi, il grave ritardo tecnologico e infrastrutturale del continente permette uno sfruttamento minerario ancora
molto parziale, soprattutto per la mancanza di processi di lavorazione in loco delle risorse, che infatti vengono quasi
sempre esportate grezze (60% PIL Africa): solo il Sudafrica fa eccezione.


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Demograa
Culla primordiale del genere umano, come testimoniato dai ritrovamenti archeologici, lAfrica ha elaborato molte civilt
nei millenni e solo quelle pi settentrionali hanno potuto risentire dellinusso mediterraneo. Il continente un crogiolo
etnico e linguistico, con almeno 3000 etnie diverse e 2000 idiomi, dove poi a tutti si sovrapposta con forza la
colonizzazione arabo-europea che ha spesso cancellato gli originari mosaici antropici.

La popolazione distribuita in maniera diseguale, con concentrazioni umane enormi e zone pressoch disabitate
spesso per cause naturali, ed ha iniziato una possente accelerazione dei ritmi di crescita da met XX secolo.
La densit di popolazione bassa (31 ab/kmq) e questa tende a concentrarsi in alcune aree limitate, come la Valle
del Nilo, la fascia costiera mediterraneo-atlantica (Algeria e Marocco), la regione dei Grandi Laghi e le zone
urbane del Sudafrica.

Per quanto riguarda lurbanizzazione permangono per lo pi piccoli villaggi, legati da una tta rete rurale, tuttavia
negli ultimi decenni c stata unintensissima urbanizzazione che ha visto la formazione di numerose citt
plurimilionarie (gi negli anni 50 Il Cairo, poi Lagos), agglomerati caotici, assai inquinati, e costituiti in larga parte da
baraccopoli (slums).
Le condizioni igieniche e alimentari delle citt sono assai scarse e, nelle citt dei paesi pi arretrati, mancano i principali
servizi urbani, come lacqua potabile in casa.
Il problema fondamentale il forte boom demograco incontrollato degli ultimi decenni, a cui non corrisponde una
pari crescita economica n un miglioramento delle condizioni di vita.
Una serie di interventi hanno ridotto la mortalit, che in mezzo secolo si dimezzata (12,1%o), arrivando a dati
anche tra i pi bassi del mondo come in Libia e in Egitto.
La natalit invece non ha seguito lo stesso trend al ribasso e ha un tasso pari a tre quarti di quello di 50 anni fa
(35%o), quasi il doppio di quello mondiale (19,9%o).
Bench negli ultimi anni la crescita demograca stia rallentando essa si mantiene piuttosto costante e il tasso
corrisponde al 2,24%, quasi il doppio del dato mondiale (1,13%), e nove volte pi alto di quello dei paesi sviluppati.

La popolazione oggi si attesta attorno a 990 milioni di abitanti, con una crescita annua di 22 milioni: i paesi pi popolosi
sono la Nigeria (149 milioni), che ospita il 15% della popolazione, poi lEtiopia, lEgitto e il Congo. Di poco conto sono
invece Algeria, Costa dAvorio, Ghana, Madagascar, Marocco, Mozambico, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda).

Popolazione Giovane
Let media africana di 19,4 anni, ovvero la met del dato europeo (40,3) e meno di quello mondiale (28,4). In alcuni
paesi let media addirittura intorno ai 15 anni: il peso delle classi giovanili fortissimo e rappresenta un grave
problema sia perch indicativa di un grande indice di fertilit e riproduttivit (aumenter nuovamente la crescita:
momentum demograco) sia perch assorbe le gi scarse risorse disponibili, rendendo impossibile una vera
crescita economica. Il sostentamento dellinfanzia necessita infatti di risorse ed energie, che riguardano sia il nutrimento
che listruzione che gli altri tipi di servizi alla famiglia, che in Africa sono presenti in minime quantit.

LAfrica, con la sua altissima natalit, necessita di politiche di contenimento e di informazione (ad esempio sulluso
di prolattici) che solo negli ultimi anni sono (scarsamente) presenti a causa delle forti opposizioni politiche, religiose e
sociali.
Inoltre, laiuto dei paesi sviluppati, che ha determinato il ribasso dei tassi di mortalit garantendo una maggiore
assistenza sanitaria, ha causato una pericolosa forzatura nei naturali processi di transizione demograca di questo
mondo, provocando una vera e proprio rivoluzione demograca che, come detto, non si basa su una parallela
rivoluzione economica come accaduto nel Nord del Mondo (Teorie di Malthus).

Forti e in continuo aumento sono inoltre i ussi migratori (150 mila annui per paese), in particolare verso i paesi
rivieraschi della sponda settentrionale del Mediterraneo.

Mosaico Politico
Dopo decenni di dominazione straniera oggi gli stati africani sono quasi del tutto indipendenti, eccetto alcuni
possedimenti insulari come la SantElena britannica, le Riunione e Mayotte francesi e le citt spagnole Ceuta e Melilla
sulle costa marocchina.
Lunica questione irrisolta sui possedimenti oggi quella del Sahara Occidentale, un tempo possedimento coloniale
spagnolo e oggi oggetto di contesa tra Marocco e forze indipendentiste locali.

Gli stati sono 53, di origine recente (post anni 60) e dalle dimensioni pi disparate (Algeria e Sudan enormi, Burundi
e Gambia piccoli come una regione italiana).
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In passato i possedimenti, nati nel XIX secolo, erano per lo pi francesi (Africa Occidentale e Madagascar), inglesi
(Egitto, Nigeria, Africa Australe), belga (Congo), portoghesi (Angola e Mozambico), tedeschi (Namibia, Grandi Laghi) e
italiani (Somalia, Etiopia, Eritrea e Libia).

Dalla decolonizzazione, completatasi con lindipendenza dello Zimbabwe (ex Rhodesia del Regno Unito), lAfrica
stata continuamente sconvolta da guerre, conitti civili, atrocit (genocidi, soldati bambini), colpi di stato, rivolte
armate, dittature spietate e regimi militari personalistici.
Anche i rari casi di zone tranquille sono assai lontani dallessere denibili come democratici ed espressione della
reale volont popolare: se alcuni paesi hanno sperimentato fallimentari regimi socialisti (Mozambico, Angola) ed altri
appaiono legati alla fede islamica, anche nelle democrazie pi o meno reali quasi sempre il potere di carattere
oligarchico-militare o, ancora, coloniale.
La popolazione vede violati praticamente tutti i diritti umani, sia politici che civili (questioni religiose, sessuali).

Sottosviluppo Economico
Le economie africane, tranne in rari casi (Sudafrica, Paesi mediterranei) sono molto deboli e basate sul settore
primario (agricoltura e allevamento). Manca lindustrializzazione e il settore terziario, debolissimo, limitato alla
pubblica amministrazione e al piccolo commercio locale o di esportazione.

Le ragioni della povert africana sono difcili da trovare e si riallacciano allo sfruttamento delle potenze coloniali,
che ha frenato gli sviluppi endogeni, allirrazionale organizzazione socio-culturale che non ha favorito processi storici
assimilabile alla Rivoluzione Industriale e alla mancanza di una classe medio borghese. Altre difcolt sono legate
allambiente ostile, allassenza di una buona classe dirigente, allinstabilit politico-militare e alla pressoch
inesistente civilizzazione.

Le cause storiche odierne, esogene ed endogene, sono la smodata crescita demograca che ha portato ad un
sovrappopolamento malthusiano e il livello di istruzione basso-nullo che rende difcilissimo linnesco di processi
di sviluppo competitivi a livello internazionale.
Cos oggi, bench qualche paese ha mostrato una discreta crescita nel PIL, la maggioranza degli Africani continua a
vivere di un regime di sussistenza, con il grosso delle risorse naturali e delle energie impiegate nel tentativo di
sopravvivere.

La popolazione attiva (60-70%) impiegata nelle attivit agricole, povere, arretrate e poco produttive (cereali,
allevamento brado del bestiame); le terre dedite allesportazione sono quasi sempre in mano alle multinazionali e
dedicate a piantagioni di caff, banane e cacao.

Sono sviluppate le industrie del legname (regione delle foreste equatoriali) e dellesportazione di prodotti grezzi, in
particolare il petrolio per il 70% delle esportazioni.

Il terziario sviluppato solo nelle attivit di struttura socio-amministrativa: banca, commercio e nanza sono irrisori e
lontanissimi dai commerci internazionali.

Sudafrica, Nigeria, Algeria ed Egitto sono i paesi pi produttivi e cumulano oltre la met del PIL dellintero
continente: per quanto riguarda le esportazioni esse ricoprono solo il 3% del volume mondiali, nemmeno un terzo della
Germania. Solamente il Sudafrica, le cui esportazioni ricoprono quasi 2/5 del continente ha un mercato abbastanza vario
e produttivo.

E bassissimo linterscambio interno, solo il 15% delle strade asfaltato, il turismo scarso e il debito estero
enorme, oltre 300 miliardi.

Povert
Il PIL pro capite medio africano circa il 3,8% di quello di un abitante dellEuropa Occidentale: pochi paesi
raggiungono livelli discreti, come la Libia (17500 dollari), grazie al petrolio, seguita poi da Tunisia e Algeria ma molto
indietro. I paesi dellAfrica Sub-Sahariana sono poverissimi (Sudafrica 6000 dollari) e 28 dei 53 stati non raggiungono i
1000 dollari, con paesi come il Congo con 206 dollari o lo Zimbabwe con soli 55 dollari.
Un dato impressionante che molti paesi africani (Zimbabwe, Congo, Burundi, Guinea Bissau, Rep. Centrafricana) negli
ultimi ventanni, hanno visto addirittura un peggioramento di PIL, spesso un dimezzamento.

I valori ISU si attestano tra i pi bassi al mondo, con un livello di istruzione basso, una speranza di vita bassa e
una mortalit infantile alta, soprattutto se si considerano malattie come malaria e AIDS. La met delle morti di donne
in gravidanza del mondo avviene in questi paesi (2100 donne morte su 100.000 nati vivi).
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Zone Africane
1. LAfrica Mediterranea (Egitto, Maghreb: Libia,
Tunisia, Algeria, Marocco, Sahara Occidentale)
Parte pi settentrionale, delimitata a Sud dal Sahara,
pi vicina a Europa e Vicino Oriente per economia
e cultura.
Da sempre legata alle vicende mediterranee (fenici,
romani, Stati mercantili medievali, diffusione Islam, 2a
guerra mondiale) oggi la regione pi sviluppata del
continente, con livelli di vita ricchezza molto pi alti
rispetto agli altri paesi, ma ovviamente molto pi bassi
rispetto alla situazione europea.
Marocco, Egitto, Libia, Tunisia e Algeria producono
circa la met della ricchezza del continente, pur
avendo nemmeno 1/5 della popolazione, e hanno un
livello di PIL pro capite pi alto di 2 volte e mezzo
rispetto alla media continentale.
I paesi medi t er r anei sono spessi chi amat i
collettivamente con il nome Maghreb (arabo:
occidente) e sono accomunati dalla religione islamica e
dalluso della lingua araba ma hanno livelli di sviluppo
ed economie ovviamente diversicate (Libia petrolio;
Egitto agricoltura e industria statalizzata; Tunisia
agricoltura, industria di idrocarburi e turismo; Algeria
industria estrattiva, rafnazione, e agricoltura;
Marocco petrolio, industria tessile e agroalimentare,
agricoltura).

La presenza di movimenti fondamentalisti islamici


determina in queste zone continui episodi di violenza, altre volte alimentati da regimi dominati da personalit
autoritarie e dittatoriali.

2. Paesi del Sahara (Sudan, Ciad, Sahel: Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania)
E una regione immensa e spopolata, caratterizzata dal deserto e, a sud, dalle steppe del Sahel (regione di
passaggio tra deserto e savana). Il territorio sfruttato soprattutto per lallevamento del bestiame, causa
dellimpoverimento dei suoi e dellavanzata del deserto.
Economia e sopravvivenza sono in genere minacciate dai frequenti periodi di siccit che determinano vere e proprie
catastro umane.
La regione poverissima e la ricchezza complessiva prodotta non supera i 100 miliardi di dollari, quindi circa 1/15 del
PIL africano. Il valore pro capite del PIL assai basso e spesso indica i paesi pi poveri del mondo, come il Niger
(387 dollari) e il Burkina Faso (587 dollari).

La popolazione vive in condizioni spaventose, con una mortalit infantile altissima (60%o con picchi di 117%o in
Nigeria) e una speranza di vita alla nascita bassa (50 anni circa).

3. Paesi del Golfo di Guinea (Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea, Sierra Leone, Arcipelago di Capo Verde,
Ghana, Liberia, Costa dAvorio, Togo, Benin, Nigeria)
Loccidentale Golfo di Guinea, sulloceano Atlantico compreso fra Capo Palmas (Liberia) e Capo Lopez (Gabon) e
bagna una fertile pianura costiera ricca dacqua, nella quale sfociano Niger e Volta.
Fittamente popolata e di storia antica, sono queste le zone che hanno conosciuto uno sviluppo pre-coloniale pagato
con la successiva tratta degli schiavi.

Oggi la zona densamente sfruttata per i suoi giacimenti petroliferi ma anche nota per le emergenze umanitarie
che guerre e disastri ambientali causano nella regione.

La fascia di territorio compresa, che va al di l dei semplici piccoli paesi bagnati dal Golfo piccola (7,5% del continente)
e per il 40% costituita dalla Nigeria che ospita 250 milioni di abitanti, quindi 1/4 della popolazione africana.
Laria molto povera e solo la Nigeria, grazie alla ricchezza petrolifera, riesce a superare il dato PIL medio
africano.

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4. Africa Equatoriale (Camerun, Rep. Democratica del Congo, Gabon, Sao Tom e Principe, Guinea Equatoriale,
Repubblica Centrafricana, Kenia, Tanzania, Uganda, Burundi, Ruanda)
E una regione vasta che si estende a cavallo dellEquatore tra i 10 di latitudine nord e sud, tra Oceano Atlantico e
Indiano: quindi il cuore dellAfrica, coperto dalle foreste pluviali e dai corsi dacqua imponenti, un ambiente poco
intaccato dalluomo.
E tuttavia unaria che stata densamente sfruttata dalle potenze coloniali per lestrazione mineraria e per le
piantagioni, oltre ad essere la zona delle dittature pi sfrenate, delle emergenze umanitarie pi grandi (Ruanda,
Congo, Uganda) e delle grandi epidemie endemiche (malaria, ebola, AIDS).

E unAfrica povera, sottosviluppata con una popolazione pari a 1/4 di quella totale e distribuita su 1/4 della supercie
del continente: il PIL prodotto poco meno di 1/5 di quello continentale, con un valore pro capite medio inferiore alla
media. Alcuni stati, come la Guinea Equatoriale e il Gabon mostrano livelli di reddito superiori grazie alla
produzione di idrocarburi, arrivando a 16000 dollari pro capite.
Principale causa di mortalit e malessere sociale la diffusione dellAIDS.

5. Corno dAfrica (Etiopia, Somalia, Eritrea, Gibuti)
E il settore pi orientale del continente, corrispondente ad una penisola triangolare che si allunga fino allArabia, tra
Mar Rosso e Oceano Indiano.
E vicinissima al continente asiatico ed ha sempre avuto unimportantissimo valore strategico perch da qui che,
dopo lapertura del Canale di Suez, transitano i principali trafci via mare tra Oceano Indiano e Mar Mediterraneo.
E una zona molto povera, di grande instabilit politica, di massacri e terre di nessuno, in cui trafci illeciti,
pirateria marittima, guerriglia e contrabbandi appaiono le uniche fonti di sostentamento per la misera vita degli
abitanti. Si noti che gli stati, eccetto il Gibuti, sono state le colonie africane italiane.

6. Africa Australe (Angola, Zambia, Mozambico, Repubblica Sudafricana, Zimbabwe, Botswana, Lesotho, Malawi,
Swaziland)
Sono i paesi dellemisfero australe, dove spiccano gli altopiani, aridi ed elevati, che si innalzano dalla conca del
ume Congo no alla punta meridionale del continente, coperti di savana o occupati da distese desertiche.
Sul forte orientale, si aprono i bassopiani del Mozambico, mentre pi a sud si ergono i Monti dei Draghi.
LAfrica australe occupa 1/5 del continente, la terra dei diversi ambienti ricchi nel sottosuolo (diamanti sopratutto) e la
sua popolazione scarsa (15% del totale africano).
Il panorama umano variato: si va dalla Repubblica Sudafricana, un tempo emblema del razzismo e dellapartheid
ma che oggi mostra buoni livelli di crescita, ai sanguinosi conitti che hanno devastato Mozambico e Angola, alla
povert dello Zimbabwe.
Oggi la piaga che accomuna questi paesi lAIDS, il cui virus dellHIV probabilmente endemico e ha dato luogo a un
contagio di proporzioni immani che sta sconvolgendo il mondo. Secondo lUNAIDS, in questi paesi, la speranza di vita
crollata di 20 anni in poco tempo e nel 2007 circa il 12% della popolazione sarebbe affetta da questa malattia,
concentrando cos in Africa 1/3 (12 milioni) dei malati di AIDS nel mondo.
Nellestremo sud si contano circa 5 milioni di bambini orfani a causa di questa malattia che ha come unico aspetto
positivo la sua azione da agente limitante la crescita demograca in quanto colpisce per lo pi la popolazione di et
riproduttiva e innalza i tassi di mortalit. Ad oggi lepidemia sembra in una fase di ridimensionamento ma ci vorranno
decenni perch la ferita provocata si rimargini.
Da un punto di vista economico lepidemia sta mettendo a dura prova gli stati africani che non possono garantire la
minima assistenza agli ammalati: si stima che solo il 30% possa ricevere le cure e che ci sia un gap di oltre 8 miliardi
tra risorse disponibili e risorse che servirebbero.

7. Stati Insulari e Possedimenti Europei (Madagascar, Comore, Seychelles, Mauritius, DOF e TOF)
Le isole africane si situano in entrambi gli oceani: Capo Verde e Sao Tom e Principe ad Occidente, le Canarie spagnole
e le portoghesi Isole di Madera a Nord-Ovest.
Lungo la dorsale atlantica si situano alcune piccole isole che appartengono al Regno Unito, che fanno capo alla
celeberrima isola di SantElena e che vedono anche lisola di Ascensione e il remato arcipelago Tristan da Cunha.
SullOceano Indiano si trova invece la grande isola del Madagascar, un alto tavolato di vulcani spenti molto povero,
agricolo e con piccole quantit di minerali estratti ma soprattutto noto per la sua altissima crescita demograca
(3%).
Altri gruppi insulari della costa Orientale sono le famose mete turistiche come le indipendenti Comore, le Mauritius e
le Seychelles, e i francesi dipartimento doltremare Riunione e territorio doltremare Mayotte.

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2. ASIA
Introduzione
E il continente pi grande del mondo (30% terre emerse), con diversi caratteri estremi (altopiani pi estesi, umi pi
lunghi, monti pi alti) e con la popolazione maggiore.
E stato il continente-fulcro della civilt umana: imperi maestosi, migrazioni verso tutto il mondo, nascita di grandi
religioni, cuore dello sviluppo economico per millenni, rafnatezze artistiche e culturali, importanza del commercio
delle spezie e della seta, conoscenze scientiche-medice-astronomiche (Cina: agopuntura, bussola, sismogra).
Il declino dellAsia ha inizio con la scoperta del Nuovo Mondo (1492), quando lEuropa, con la colonizzazione,
trova la miniera doro che le permetter di accumulare capitale e gettare le basi per la futura Rivoluzione Industriale.

Oggi lAsia unaria complessa e diversicata al suo interno. Il gap di sviluppo grande: si va dallo sviluppo e il
benessere di Singapore o del Giappone alla povert di Bangladesh e Afghanistan. E comunque un continente
emergente sul panorama economico mondiale perch sta sfruttando allennesima potenza il suo enorme patrimonio di
manodopera, quasi sempre a basso costo, attraendo le delocalizzazioni produttive dei Paesi ricchi e iniziando a
sviluppare centri di innovazione e di investimento propri.

I dati economici, pur ammettendo lenorme crescita indo-cinese che nel nuovo millennio ha destato parecchio scalpore,
sono comunque scarsi: lAsia produce un quarto della ricchezza mondiale pur avendo al suo interno il 60% della
popolazione, il PIL pro capite basso (4000 dollari medi) e risulta inferiore al dato medio mondiale.

Per quanto riguarda le condizioni di vita, sopratutto in relazione al rispetto dei diritti civili a parte delle istituzioni
politiche, lAsia rimane una triste realt di generalizzata mancanza di democrazia, con regimi teocratici o dittatoriali
(Iran fondamentalista islamico, Cina comunista, Corea del Nord stalinista) e, anche dove sembra esserci
formalmente una democrazia (Malesia, Indonesia, Singapore), in realt si tratta di autoritarismo spiccato. Quasi tutti i
paesi, in particolare Cina-Giappone-Paesi Arabi, adottano la pena di morte, spesso per cause di basso conto.

Lineamenti Morfologici
- Mari: Oceano Pacico ad Oriente, Oceano Indiano a Sud, Mar Glaciale Artico a Nord, Mar Mediterraneo ad Occidente.

- Conni: unita al Continente Europeo dai paesi transcaucasici e separata dallAfrica dal Canale di Suez, separata
dal Nordamerica dallo Stretto di Bering.

- Morfologia: eterogenea, compatta a Nord e frastagliata ad Est e Sud per il gran numero di penisole (arabica, indiana,
indocina), isole (isole indonesiane, Sri Lanka, Taiwan) e arcipelaghi (Filippine, Giappone, Maldive, Aleutine...).

- Tre aree principali: a nord la Siberia dove si ha il cuore della placca euroasiatica, al centro le grandi catene
montuose (Himalaya) che digradano verso oriente nelle vallate cinesi, e a sud la parte pi giovane di penisole e
isole, caratterizzate da movimenti sismici e vulcanici.

- Montagne: lAsia ha la maggiore altitudine media (950m) e i picchi si trovano per lo pi nella zona centrale, dalla
Penisola Anatolica allOceano Pacico. Sono per lo pi rilievi giovani, originati dalla spinta della placca Arabica e
Indiana verso Nord.
Molte catene si diramano dal nodo del Pamir, il cosiddetto Tetto del Mondo, mentre le vette pi alte sono lEverest,
della catena Himalayana, e il K2 del Karakorum: queste due catene delimitano lAltopiano del Tibet.
Il sistema montuoso si spegne verso oriente nei rilievi cinesi, particolarmente addolciti, e a sud nei fasci di montagne
che scendono lungo la penisola Indocinese.

- Nella zona centro-Occidentale si estendono diversi tavolati che occupano la Penisola Arabica e quella Indiana,
mentre a Oriente, sul bordo Pacico, si ha la parte pi giovane, caratterizzata da una profonda instabilit tettonica
perch allincrocio di una serie di placche.

- Arcipelaghi: sono molti e di origine vulcanica, dovuti in particolare alla subduzione della Placca Pacica sotto
quella Euroasiatica. Corrono da Kamchatka no allIndonesia e sono tra i pi instabili del pianeta (maremoto 2004):

- Pianure: sono poche e corrispondono alle valli dei principali corsi dacqua, a cui possiamo aggiungere la regione
siberiana, i bassopiani intermontani e il bassopiano Turanico.

- Idrograa: per quanto riguarda lidrograa, i monti e rilievi vari nel cuore dellAsia sono considerati la fonte principale
da cui sorgono i principali umi, che scorrono in tutte le direzioni. Sette di questi sono fra i dodici pi lunghi del mondo.
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A nord, verso il mar Glaciale Artico, scorrono umi come Lena, Jenisey e Ob. A ovest, scendono diversi umi quali
lIli, il Syrdorja e lAmudarja che irrigano le pianure centro asiatiche e sfociano nei mari interni. A sud, i grandi umi
scorrono attraverso i vasti bassipiani. Si ricordano lIndo, il Gange, il Brahmapuutra, il Mekong, il Chong Jiang (ume
Azzurro) lo Huong He (ume Giallo) e lAmur.

- Laghi: alcuni umi sfociano in laghi o zone palustri ed importante la rete che fa capo al Lago Aral.

Clima
L Asi a l a terra della
continentalit in quanto le
r e gi oni pi i nt e r ne ,
lontanissime dal mare,
n o n r i s e n t o n o
minimamente degli effetti
mitigatori dei mari e quindi
presentano regimi climatici
inumani.

Alte Latitudini:
Clima Sub-Polare
Inverni bui, freddissimi,
lunghi ed estati brevi e
fresche. Le correnti gelide
del l Ar t i co per met t ono
precipitazioni scarse e la
vegetazione quella della
Tundra a nord e della Taiga
nelle zone meno gelide.
Simile il clima tibetano e
degli altopiani montani.

Centro-Interno (dallIran
alla Mongolia):
Clima Continentale Arido
E freddissimo dinverno,
molto caldo destate con piovosit limitata: il regno delle steppe, semi-desertico o desertico (Deserto del Gobi).

Sud-Ovest (dalla Penisola Arabica, Turchia no al Mediterraneo): Clima Arido
Clima pi caldo, con marcata aridit soprattutto nel Deserto Arabico.

Sud e Sud-Est: Clima Monsonico
I Monsoni sono i venti stagionali che cambiano direzione fra inverno ed estate determinando una stagione secca (set.-
maggio) e una particolarmente piovosa (maggio-set.) apportando sul continente una grande umidit marina che d
luogo a molte piogge.
I monsoni interessano laria che dallIndia Orientale sale no alla Cina Meridionale: lungo la costa cinese il clima
mite, pi a nord si raffredda, mentre a ovest diventa continentale.

Isole del Sud-Est: Clima Equatoriale
Clima piovoso, caldo (es. a Giacarta tra luglio e gennaio c solo un grado di differenza). E qui che si trova la foresta
pluviale del Borneo e di altre isole, sono frequenti inoltre i tifoni.

Isole Giapponesi: Clima Oceanico
Clima assai piovoso, pi caldo nel sud.

Le Risorse del Territorio
LAsia ricca di materie prime e risorse minerarie, come il petrolio che da solo regge leconomia di intere regioni
oltre a produrre oltre la met di greggio nel mondo.
Lacqua ha invece una distribuzione squilibrata e infatti, nelle zone pi aride, si sviluppato il nomadismo e il semi-
nomadismo con popolazioni che coltivano piante non troppo bisognose dacqua (vd. biotecnologia). A proposito di
questo si vedano le problematiche legate al grave dissesto del Lago di Aral, che in 40 anni diminuito del 90% a
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Geografia Generale - Alessandro Iannella
causa dei prelievi dacqua dai suoi immissari. Nelle regioni monsoniche lacqua causa di disastri (inondazioni,
precipitazioni, maremoti e alluvioni tra Cina, India e Indocina).

LAsia ricca di carbone (Cina) e di oro, zinco, argento, diamanti, ferro, piombo (Cina e Russia); inoltre produce
uranio (Kazakistan) e stagno (Indonesia).
Iran e Russia producono gas naturali; mentre Cina, Giappone e India circa un quarto dellenergia elettrica generata
dal mondo. Tuttavia, bench molti paesi come Kazakistan e Kuwait vedano negli idrocarburi la maggior parte del proprio
guadagno dalle esportazioni, lAsia ancora non usufruisce appieno delle sue ricchezze e spesso esporta senza
lavorazione interna.

Popolamento (89 ab/kmq)
I quattro miliardi di abitanti vedono una grande diversit di culture, lingue, popoli e religioni, che il mondo
Occidentale spesso non riesce a comprendere (Giappone=Cina). I paesi sono per lo pi multinazionali, con
caratteristiche particolari spesso non del tutto autoctone.
Generalizzando le regioni culturali sono: Asia orientale delle culture giapponese e cinese antiche, Asia centrale di
vecchie civilt nomadi mongole o turche, Asia meridionale indiana, Asia del Sud-Ovest araba-iranica islamizzata,
Asia siberiana di civilt nomadi cacciatori per lo pi slavizzate dai russi.
Anche a causa del clima, la popolazione distribuita in maniera non equa: nel grande Nord (Kazakistan, Mongolia,
Russia) vive quasi il 3% della popolazione che invece preferisce vivere nelle grandi citt a sud (nel Subcontinente
indiano 331 ab km/q) e lungo la costa pacica.
La popolazione vive per lo pi in campagna (60%) ma la rete urbana ben sviluppata e le citt si inttiscono
procedendo dallIndia (con diverse citt occidentali glie del petrolio) verso la Cina, citt comunque eterogenee
perch piene di contrasti tra splendore e squallore.
Citt come Mumbay, Shanghai, Calcutta o Dacca (capitale Bangladesh) hanno visto un boom demograco in soli
30-40 anni con triplicazione o quadruplicazione della popolazione: la crescita urbana di questi decenni maggiore
di quella rurale, bench la campagna sia densamente popolata in Cina e Giappone e meno nei paesi industrializzati.

Questo boom ha per comportato il rischio di sovrappopolamento: la natalit, nonostante le politiche di contenimento,
si mantiene ancora molto elevata (19%o) mentre la mortalit diminuita di due volte e mezzo (7,4%o) comportando
forti saldi naturali. La transizione demograca di stabilizzazione ancora lontana ma non irraggiungibile.
Oggi, tuttavia, la crescita appare in forte ribasso ed scesa notevolmente nei paesi pi popolati (Cina 1,1%o),
mentre forte in quelli pi poveri (Afghanistan 7%o) e in Israele, sottoposto ancora a forti ussi di immigrazione. Ad
alleggerire il saldo limmigrazione generale verso Nordamerica ed Europa.

La popolazione giovane: let media di 28 anni, in piena media mondiale.

Mosaico Politico
Centro-Nord: il colonialismo non mai arrivato. Ci sono grandi entit indipendenti (Cina-Giappone) e aree di
penetrazione russa in epoca moderna (Siberia, regioni steppiche).

Sud e Isole: colonizzazione europea Inglese (Asia Occidentale, Subcontinente Indiano), Olandese (Indonesia),
Francese (Indocina), Spagnola (Filippine).

Oggi lAsia del tutto indipendente (dalla met del 900) eccetto alcune isolette britanniche.
Il mosaico politico moderno vario: ci sono diverse guerre fra stati (Vietnam, Iraq-Iran, Pakistan-India), rivolte
nazionali, esodi di profughi, dittature comuniste (Corea del Nord, Cambogia, Laos), regimi militari (Iraq, Myanmar)
e svolte teocratiche (Paesi Arabi).

Tutto questo ha causato forti rallentamenti di sviluppo e per a mirare ad un arricchimento economico e un
miglioramento sociale bisogna risolvere i contrasti interni promulgando una pacicazione oltre-conne e un aiuto comune
(una UE asiatica?).

Economie
Leconomia asiatica non per niente univoca: si va da paesi moderni e assai sviluppati (Giappone, Israele, Corea
del Sud, Singapore, Taiwan) a paesi in via sviluppo (Tigri Asiatiche: Taiwan, Corea del Nord, Singapore), paesi
indenibili (India e Cina) e paesi poverissimi.

Per lo pi un continente di agricoltura, allevamento e pesca con metodi, eccetto Giappone e Israele, alquanto
obsoleti e con produzione bassa. Le terre sono in genere scarse.

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Il settore industriale, legato per lo pi alle risorse minerarie, solido e competitivo solamente in pochi paesi: la Cina
si sta sempre pi sviluppando (con nuove imprese di tecnologia ad alto capitale) ma ancora adibita a produzioni
manifatturiere nelle quali la competitivit data dal basso costo della manodopera.
Nella Russia siberiana lindustrializzazione buona grazie anche allafusso di capitali occidentali e alla
trasformazione petrolifera.

Il settore terziario sviluppato in ambito nanziario, direzionale, commerciale e logistico soprattutto in Giappone,
Israele, Singapore e Kazakistan. Lo meno del settore industriale in Cina, Arabia Saudita e Vietnam ed invece in via
di sviluppo in Indonesia, Malesia e Thailandia.

Inoltre alcune paesi sono in certi casi addirittura da quarto mondo (Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka,
Cambogia, Bhutan, Nepal, Corea del Nord), mentre altri come India e Cina meritano un discorso a parte: si nota
oggi la loro importanza economica e la loro crescita costante ma questi paesi non cambieranno mai la situazione
mondiale in quanto hanno una grandissima popolazione interna e sono in media poveri, analfabeti, ancora
arretrati, bench centri di industrie importanti e ricche. Sono zone in cui da una parte si trovano campagne coltivate al
limite della possibilit nella speranza che arrivino i monsoni, e dallaltra si vedono grattacieli in vetrocemento e i luccichii
cinematograci di Bolliwood.
Inoltre il PIL cinese (2012) 6000 dollari circa, quindi meno di 1/6 di quello italiano oggi (2012 33000), e quello
dellIndia praticamente 1/40: tutto ci dovuto al fatto che lunica importanza economica sta nel basso-costo di
manodopera e allalimentazione economica da parte dei mercati occidentali.
Questa crescita innita, oltre al rischio di provocare danni ecologici, non riuscir ad intaccare pi di tanto il
primato economico europeo e statunitense.
Sicuramente qualcosa sta cambiando, in particolare nelle innovative produzioni tecnologiche e nella classe
imprenditoriale aggressiva, e sopratutto in Cina ma i comparti economici che riusciranno a sopportare la competizione
internazionale sono pochi (produzione oggetti: la Cina deve investire in altro).

Povert e Debolezza
I punti di forza dellAsia sono relativi alle risorse petrolifere, ancora poco utilizzate, alleconomia solida del Giappone e
alla dinamicit delle piccole Tigri Asiatiche. Buone sono anche le coltivazioni.
Questo non per sufciente a sconggere la povert, alimentata dallincremento della popolazione e da un territorio
instabile (fenomeni vulcanici, inondazioni, terremoti, tifoni, tempeste).

LAsia un gigante demograco che, per, non ha un suo corrispondente peso politico ed economico e questa
la contraddizione pi importante: bench emergano alcuni, pochi, paesi in termini monetari (Giappone, Taiwan,
Singapore, Corea del Sud), il mosaico economico debolissimo e lAsia rimane un continente agricolo, anche se in
forte crescita, con una diffusa e generalizzata povert.
Il PIL pro capite raggiunge i livelli europei solo in Giappone, Israele e Singapore mentre gli stati petroliferi hanno
una ricchezza alquanto squilibrata. Problematici, come detto, sono India e Cina.
La mortalit infantile supera il 100%o in molti stati poveri, e la situazione economica delle popolazioni spesso
sconvolta da problemi politici e da chiusura allinternazionalismo (Corea del Nord, Myanmar).

Zone Asiatiche
1. Vicino Oriente (Siria, Israele, Libano, Giordania, Territori amministrati dallautorit palestinese)
E la porzione pi occidentale del continente asiatico, molto diversa dal resto dellAsia per storia e cultura e
caratterizzata dalla forte diffusione della religione islamica.
E qui che sono nate Islamismo, Ebraismo e Cristianesimo: la grande valenza religiosa ha determinato la presenza di
Gerusalemme, sede dei tre culti.

Il Vicino Oriente un luogo di contatto fra civilt orientali e occidentali e ha portato in queste terre scambi culturali
continui nonch conitti in particolare di stampo religioso.
Oggi terra di grandi contrasti e tensioni, in particolare a causa della grande presenza di petrolio che ha comportato
una distribuzione di ricchezza mal distribuita tra la popolazione. Ci sono da una parte Emiri, Sceicchi e Sultani che sono
gli uomini pi ricchi del mondo, e dallaltra le grandi masse contadine sottoposte a regimi quasi-democratici spesso
alimentati da ideologie religiose sempre pi fondamentaliste.
Al di l dei conitti relativi alle Guerre del Golfo e alla caduta del dittatore iracheno Saddam Hussen, importante il
conitto Arabo-Israeliano che ormai dura da anni: nonostante i tentativi di pacicazione, Israele ancora non riesce a
vivere in pace e sicurezza, e il popolo palestinese a creare un proprio stato.

2. Penisola Arabica (Arabia Saudita, Yemen, Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Iraq)
Si protrae tra il Mar Rosso, il Golfo di Persia e lOceano Indiano, ed un arido tavolato staccatosi per fenomeni
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Geografia Generale - Alessandro Iannella
tettonici dallAfrica, il cui aspetto geologico molto simile.
Il clima arido, le precipitazioni scarse. Sono qui presente La Mecca e Medina.
La ricchezza principale il petrolio, che ha rivitalizzato negli ultimi decenni la centralit economica e politica della
regione tanto da far arrivare paesi come Emirati e Qatar a livelli di reddito pro-capite davvero altissimi, bench le
ricchezze siano distribuite in maniera iniqua.
A livello politico la penisola arabica sede delle teocrazie islamiche, di regimi personalistici quasi di stampo feudale
con condizione femminile assai subordinata, mancanza di libert di dissenso in ogni campo e applicazione severe
della legge coranica Sharia (pena di morte per apostasia!).

3. Paesi Islamici Orientali (Iran, Afghanistan, Pakistan + Repubbliche dAsia Centrale)
E unaria irrequieta, sia dal punto di vista geologico (terremoti) che politico (Guerre del Golfo, situazione afghana).
Sono paesi dominati da lite religiose spesso ultraortodosse, dalle leggi coraniche, e dal contrasto tra ricerca di
occidentalizzazione e retaggi del passato. Preoccupa molto la situazione integralista di chiusura adottata dallIran con
la rivoluzione khomenista del 1979.

4. Repubbliche dAsia Centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan, Kirghizistan)


Sono i territori a sud della Russia asiatica, tra Caspio e Cina. Sono territori poco conosciuti, senza sbocco al mare,
con paesaggi aspri, poco popolati e tipica dellAsia arida e steppica.
Importanti in passato per la presenza della via della seta, oggi sono aree molto povere e dalla situazione politica
instabile, lontana da processi di integrazioni nel Mondo sviluppato.
Sono repubbliche nate in seguito alla disgregazione dellURSS.

5. Subcontinente Indiano (Pakistan, India, Bangladesh, Nepal, Bhutan, Maldive e Sri Lanka)
Denita subcontinente per la sua forma e per il suo isolamento, dovuto alla barriera hymalaiana, una zona
geologicamente recente, che ha da poco completato la sua deriva attraverso lOceano Indiano per saldarsi alla
Placca Euroasiatica, dando appunto luogo alle catene montuose che la sovrastano.
E una delle aree pi popolate al mondo e vi sono presenti alcune fra le pi grandi metropoli mondiali, ha mille
anime e particolarit (cultura, lingua, religioni) che vanno ben oltre una semplice divisione tra Pakistan e Bangladesh
musulmani e India induista.
Sono forti le differenze economiche e sociali, con aspetti di povert e di ricchezza e, bench lIndia sia in netto
avanzamento-sviluppo economico, il subcontinente contribuisce solo per il 2,4% allintero PIL planetario.

6. Indocina (Myanmar (Birmania), Thailandia, Vietnam, Cambogia, Laos)
E una vasta penisola del Sud-Est asiatico, vicina alla citt stato Singapore dellInsulindia.
E una regione di passaggio e di inuenza culturale di India e Cina, come dice il nome, caratterizzata da un
ambiente che va da quello naturale vergine impervio e selvaggio a quello pi lussuoso dei villaggi turistici thailandesi
a quello pi caotico di citt come Bangkok.
A livello politico ci sono state diverse guerre di liberazione dal colonialismo francese e il conitto vietnamita, no al
genocidio cambogiano di Pol Pot e dei Khmr Rossi.
A livello economico i paesi si stanno orientando verso un timido sviluppo (Thailandia in particolare) ma rimangono
contesti profondamente arretrati come Laos, Cambogia e Myanmar (Birmania), in cui un brutale regime militare
reprime lintera popolazione, con un PIL procapite bassissimo.

7. Insulindia (Singapore, Malesia, Indonesia, Brunei, Timor Est, Filippine)
E la parte insulare dellIndocina, che divide lOceano Indiano dal Pacico, segnando il punto di passaggio tra Asia e
Oceania.
Da un punto di vista geologico la Nuova Guinea appartiene alla Placca Australiana e Malesia e Indonesia a quella
Euroasiatica, mentre le Filippine costituirebbe una zona a se stante. Tuttavia i caratteri bio-geograci sono molto pi
complessi: a risolvere questo conitto sono le linee prima di Wallace e poi quella di Weller che cercando in
individuare le soluzioni di continuit biogeograca.
Risulta pi corretto identicare lInsulindia in una zona di transizione tra le due regioni (cosa che avviene anche da
un punto di vista politico in quanto lIndonesia si estende alla sezione pi Occidentale della Nuova Guinea).
LInsulindia comunque caratterizzata da grande instabilit geologica e dalla presenza del clima equatoriale e dalla
folta copertura vegetale di foreste pluviali e distese di mangrovie. Economicamente, di recente, alcuni stati e in
particolare Singapore, si stanno sviluppando fortemente bench permangano difcolt politiche, guerriglie, difcolt
climatiche, catastro naturali (bidirezionali) e sovrappopolamento.

8. Estremo Oriente (Cina, Giappone, Mongolia, Coree)
Cina e Giappone sono paesi di enormi dimensioni demograche, con grande densit di popolazione, metropoli
sconnate e grandi fabbriche. I due paesi sono per differenti: comunista-statalista-rurale sono Cina e Corea del
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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Nord, capitalista-aperto al mercato-avanzato-urbano il Giappone (PIL 3 al mondo) e in eri la Corea del Sud.
Bench il gap di sviluppo tra i due paesi sia grande (la Cina arretrata-emergente, con la maggior parte della
popolazione nel settore primario, e il suo PIL procapite l8% di quello giapponese) il Giappone, maturo e terziarizzato
sta facendo una crescita rallentata mentre la Cina in rapida espansione.

Entrambi i paesi sono per eredi di culture millenarie, dominati da un forte pragmatismo anche nelle scelte politiche ed
economico e danno luogo al polo economico destinato, bench con tempi e strade diverse, ad essere il secondo fulcro
dello sviluppo economico.
Nel futuro lOccidente e gli Stati Uniti troveranno nella coppia Cina-Giappone il principale partner nel gioco degli
equilibri economici, pi che in Sud America o in Russia: questo sia per la popolazione, che per la produzione di
ricchezza.

LAsia Orientale non permetter mai ad una sola potenza di dominare il mondo ma non potr nemmeno farlo da
sola a causa dei seri problemi che la permeano, come i malesseri economici, sociali (soprattutto in Giappone: stress,
perdita di valori-> suicidi e schizofrenia altissimi) e i limiti politici (in particolare in ambito di diritti umani). La crescita,
per esserci, dovr eliminare gli enormi disagi sociali.
Problematica, per motivi politici, la situazione della Corea del Nord, anacronistico regime stalinista chiuso e
repressivo nei confronti della propria popolazione.


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Geografia Generale - Alessandro Iannella
LAmerica deve essere considerata ununica massa continentale o due continenti distinti?
Fisicamente la massa continentale unica e i due blocchi sono uniti tramite listmo costituito dallAmerica Centrale.

Al di l delle considerazioni sulla continuit territoriale delle terre emerse gli studiosi si sono orientati sullo studio
dellunit e della diversit delle varie regioni, dando alla questione una lettura pi culturale e storica.
Culturalmente e storicamente, quindi, le due regioni possono essere considerate separatamente: si parla di America
Settentrionale (no allIstmo di Panama ed estesa ai Caraibi) e America Meridionale (terre a Sud dellistmo).
Tuttavia i Paesi dellIstmo e il Nordamerica hanno enormi differenze (linguistiche, religiose e sociali) e pertanto si
preferisce parlare di America Anglosassone (Canada, Stati Uniti, Quebec Francese, Giamaica, Belize) e America
Latina (Stati a sud della frontiera USA - Messico + Caraibi).

3. AMERICA SETTENTRIONALE
Introduzione
E interamente nellemisfero boreale, la sezione pi estesa del Nuovo Mondo ed il continente degli eccessi in
quanto la natura mostra manifestazioni spettacolari (Cascate del Niagara, Uragani, Geysers, Grand Canyon, Maree)
ed ha un gran numero di paesaggi e ricchezze (foreste boreali, massicci montuosi, aree desertiche, grandi laghi,
ghiacciai, vaste pianure, paradisi tropicali). Diciamo che c tutto.
Per quanto riguarda luomo, invece, lAmerica Settentrionale ha iniziato a popolarsi molto tardi, con la potente
invasione europea, assai diversicata (anglosassone e ispanico-portoghese soprattutto) che ha sovrastato il piccolo
substrato originario di genti molto diversicate.
Linuenza europea ha inuito non solo sulla cultura, sulla religione e la lingua ma anche sullo sviluppo economico,
determinando cos gli stridenti contrasti che caratterizzano oggi queste aree.

Al travolgente sviluppo statunitense e alla ricchezza del Canada, si oppongono le aree centroamericane e
caraibiche, assai povere e nelle quali si trovano i discendenti degli schiavi africani e dei nativi che ancora non si
sono del tutto affrancati.
LAmerica Centrale inoltre caratterizzata, sempre in opposizione ai regimi democratici e alle politiche economiche
liberali del Nord, da regimi militari e rigidit socio-economiche.
Contrastanti sono gli splendori di Hollywood e la miseria dei ribelli del Chiapas, i grattacieli di Manhattan e le favelas
messicane, le ville della Florida e la povert di Haiti.
In realt, negli ultimi anni, si sta notando una certa presa di pozione dei paesi pi poveri, ma anche degli stessi
Stati Uniti, in unottica di rispetto, collaborazione e miglioramento sul versante economico. Un esempio sono gli accordi
tra USA e Cile.

Lineamenti Morfologici
Il Nordamerica ha lo sviluppo costiero maggiore al mondo, con numerose isole (la pi grande la Groenlandia),
penisole, baie e gol. Geologicamente un territorio eterogeneo, buona parte costituito dallo Scudo Canadese,
piatto e spianato dallerosione, a Sud del quale si estende la modesta catena degli Appalachi, montagne antiche e
assai erose.
Sul versante Occidentale, lo scontro tra la placca Nordamericana e quella Pacica, in fase di subduzione, crea una
profonda instabilit tettonica, il tutto complicato da altre tre piccole placche che si estendono lungo la costa pacica
no ai Caraibi. Queste zone sono infatti le pi recenti e sono sottoposte a continue trasformazioni con fenomeni
vulcanici attivi e manifestazioni tettoniche frequenti e violenti.
Quindi a Nord e a Oriente si trovano le regioni pi antiche, mentre a Sud e Occidente quelle pi giovani e
instabili. Inoltre il territorio occupato dallo Scudo Canadese denota morfologie spianate e addolcite, con forti segni
di glacialismo.
Al Centro si aprono le Grandi Pianure, estese dal Canada al Golfo del Messico e in parte coincidenti con il bacino del
Mississippi-Missouri. DallAlaska al Messico, sulla costa pacica, per 8000 km si ha la Cordigliera Americana, un
fascio di catene parallele, ricche di cime giovani e impervie, intervallate da grandi altopiani spesso occupati da
acque (laghi: il Gran Lago Salato) e profonde depressioni (Valle della Morte), in genere assai aride o desertiche.
Lerosione ha dato luogo, in questarea, al Grand Canyon dovuto al Fiume Colorado.
Questa fascia montuosa continua a Sud, in Messico, dove un altopiano centrale orlato da due cordigliere, la Sierra
Madre Occidentale e quella Orientale; ancora pi a Sud fra lIstmo di Tehuantapec e il conne con la Colombia si
ha una fascia di territorio giovane e instabile, con unossatura montana centrale di origine vulcanica.
Nel Golfo del Messico si trovano le Antille, divise tra Grandi (Cuba, Giamaica, Hispaniola e Puerto Rico) e Piccole, isole
di origine vulcanica e quindi assai instabili.

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Idrograa
E assai ricca, composta dai Grandi Laghi (Lago Superiore, pi grande al mondo, Huron, Michigan, Erie e Ontario), un
complesso di origine glaciale, tra Canada e Stati Uniti, che con lemissario San Lorenzo risulta uno dei sistemi di
trasporto pi importanti al mondo.
Il Nordamerica poi dominato dal bacino del Mississippi-Missouri che drena tutta la parte centrale degli USA
sfociando nel Golfo del Messico.
Sulla costa Orientale i umi che scendono dagli Appalachi sono brevi mentre a Nord gran parte dellidrograa ruota
attorno al Mackenzie, che sfocia nel Mar Glaciale Artico.
Lungo il bordo pacico ci sono brevi corsi dacqua o umi grandi come lo Yukon e il Colorado.

Climi
E molto variato con nette differenze
stagionali e frequenti fenomeni
violenti.

Nord (Groenladia, Isole Minori)
Clima Freddo-Polare con ghiacci
perenni e tundra.

Scendendo
Clima Subartico, con presenza di
innevamento per molti mesi e una
b r e v e s t a g i o n e p i mi t e ,
caratterizzata dalla taiga e da grandi
foreste boreali.

Canada
Clima Continentale, prima freddo e
poi temperato in base alla latitudine
con inverni rigidi.

Costa Pacica
Clima Oceanico, gradevole, molto
umido e mediterraneo in California,
con inverni miti, piovosit ridotta e
estati gradevoli.
Oltre la Cordigliera Pacica e nei
bacini inter-montani si hanno zone
aride-desertiche in quanto lumidit
non passa per effetto barriera.

Oriente
Clima Continentale ma appena pi freddo dellaltra costa grazie alla corrente fredda del Labrador che rinfresca le
zone determinando inverni molto freddi sulla costa (NY alla latitudine di Napoli ma ha tm invernale uguale a 0) e,
allinterno, estati molto calde e inverni rigidi e nevose.

Sud della Costa Atlantica, lungo il Golfo del Messico e in Florida


Clima Temperato Sub-Tropicale con temperature medie molto alte.

La fascia centrale, a causa dellassenza di barriere naturali, determina scontri fra le masse di aria fredda popolari e
laria calda provenienti dal sud determinando i Tornado.

America Centrale: il clima diviene molto pi Caldo e Afoso e, in Messico, gradevole a circa 1000 metri di altitudine.
Procedendo sempre pi a Sud, lungo lIstmo, il clima diviene Equatoriale.

Antille: Clima Caldo-Umido con due stagioni e violente tempeste e uragani.

Risorse
- Acqua abbondante che permette agevoli irrigazioni, utili ad unagricoltura fertile grazie ai suoli vulcanici;
- Enorme patrimonio forestale: Boschi Boreali del Nord e Foresta Equatoriale del Sud;
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Geografia Generale - Alessandro Iannella
- Risorse minerarie soprattutto in Canada e Stati Uniti, ma anche in Messico: giacimenti di idrocarburi (Alaska, Golfo
del Messico), produzione di petrolio (Stati Uniti, terzi produttori e primi compratori per politiche di conservazione) e
gas (Canada secondo), carbone, rame, piombo, diamanti, uranio, bauxite (Antille: Giamaica).
Le risorse ci sono ma ancora pi importante la loro capacit di essere trasformate e sfruttate: lindustria valorizza
altamente le risorse grezze esportandole come prodotti lavorati e non come materie prime.
- Pi grande produzione ed utilizzo di energia elettrica sulla Terra, in USA e Canada.

Popolamento
E unarea da sempre poco popolata che, dopo lecatombe dei popoli native, si quasi ridotto alla sola componente dei
discendenti dei pionieri, seppur sopravvivano alcuni gruppi di eschimesi, autoctoni, meticci e discendenti degli schiavi
sopratutto nellAmerica Centrale.
LAmerica un crogiolo di popolazioni, diverse per tantissime caratteristiche, qui immigrate da ogni parte del Mondo
sopratutto fra XIX e XX secolo, ma anche oggi: gli USA sono il paese pi multietnico.

La densit di popolazione scarsa, infatti gli 8/10 dei 550 milioni di abitanti sono concentrati tra USA e Messico,
bench gli spazi siano enormi (23 ab/kmq): inoltre in alcune zone la popolazione assai elevata (Barbados, Puerto
Rico, Haiti, El Salvador), in altre bassissima (4 ab/kmq in Canada, 33 negli USA, al suo interno a sua volta diversicata).
Vaste aree sono disabitate, come il nord del Canada e la Groenlandia (0,03 ab/kmq).
La crescita assai limitata (tasso di crescita 1% annuo), comunque maggiore della crescita zero europea: nel
mondo latino i tassi di natalit aumentano e le popolazioni sono pi giovani (Canada 40 anni, Guatemala 19,4).
La speranza di vita passa dagli 82 del Canada ai 60 di Haiti.

La popolazione del Nord sviluppato vive per lo pi in citt mentre nelle zone dellIstmo e dei Paesi caraibici si ha
unorganizzazione pi rurale in villaggi o piccoli centri, con un fenomeno raro, quello del gigantismo delle
Capitali, come Citt del Messico.
Le reti urbane al Sud sono scarse mentre in USA e Canada sono molto possenti e organiche (in USA pi di 57 citt
hanno circa 1 milione di abitanti).

Le religioni sono per lo pi cattoliche a Sud e laiche-di setta nel Nord. Le lingue sono varie: dallinglese allo spagnolo, al
francese agli idiomi originali, o alle zone italiane o cinesi.

Il quadro organizzativo-statale vario: ci sono 22 stati indipendenti e alcuni territori che sono rimasti sotto il governo
europeo (Guadalupa, Martinica, Antille Olandesi), la decolonizzazione iniziata a ne 700 quando gli USA si sono
affrancati dal dominio britannico divenendo una federazione sovrana.
Il quadro politico anchesso eterogeneo: USA e Canada sono democrazie liberali mentre i paesi latini sono
spesso stati vittima di violenza politica e regimi dittatoriali sanguinolenti (Cuba, vicende di El Salvador,
Guatemala, Nicaragua).

Economia
- Paesi nettamente sviluppati e ricchi: USA, Canada
- Paesi emergenti: Messico, Costa Rica
- Paesi a forte specializzazione turistica: Caraibi
- Paesi molto poveri e instabili: Paesi dellIstmo
- Paesi poverissimi: Haiti, Cuba

Il PIL totale il 28% mondiale ma vede negli 8/10 la potenza USA e nell1/10 quella canadese.
Pertanto, i Paesi dellIstmo assieme non raggiungono nemmeno il PIL irlandese.
Ci sono nette differenze di volume delle economie dei Paesi, visibili anche a livello di PIL pro capite: gli USA e il
Canada hanno valori 4 volte quelli del Messico e 60 volte quelli di Haiti.
Inoltre le strutture economiche dei paesi pi sviluppati sono nettamente terziarizzate mentre quelle pi poveri sono
di ambito agricolo o di manodopera.
Causa dellinstabilit economica di molti dei paesi sono i retaggi dello sfruttamento coloniale, linstabilit politica, la
presenza di multinazionali. Tuttavia alcuni paesi sembrano aver imboccato un buon percorso (Messico), altri invece,
come Cuba e Haiti, non riescono a svilupparsi per cause politiche.

Settore Agricolo: assai tecnologico e con praticamente forza lavoro nulla negli USA (1,5%) e in Canada (4%) si
concentra su produzioni ortofrutticole, vinicole e di allevamento. In Messico lagricoltura per lo pi di sussistenza.
Gli USA sono ai primi posti nel mondo.

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Settore Industriale: hai suoi fulcri nella regione dei Grandi Laghi e ad Oriente negli USA e in Canada dal comportato
tessile e metalmeccanico a quello rivoluzionario di tecnologia e innovazione (grandi esportazioni, Silicon Valley).
Lindustria messicana invece pi interna con produzioni leggere e tradizionali.

Settore Terziario: spina dorsale delleconomia mondiale, sono gli USA ad averne il monopolio mondiale in attivit
nanziarie, di innovazione, ricerca, trasporti e comunicazioni. Il dollaro la moneta di riferimento tradizionale e la
borsa di Wall Street decide le sorti delleconomia globale. Il consumismo, inoltre, muove un immenso volume di
commerci internazionali. Il turismo notevole, anche in Messico e nei Paesi caraibici.

Per quanto riguarda lISU il Canada al terzo posto, gli USA al 15, ma poi si passa al 37 delle Barbados e al 50
della Costa Rica no ad Haiti (148), tra i pi bassi su scala mondiale.
La povert infatti un fenomeno diffuso e drammatico che riguarda il 14% della popolazione messicana e l80% di
quella di Haiti. Il tasso di mortalit infantile oscilla dal valore canadese 5%o al 60%o di Haiti.
Un forte debito estero caratterizza inoltre molti paesi e il reddito nazionale non per niente ben distribuito.

Problematiche di Politica Economica
Di recente il modello economico consumista statunitense sta mostrando alcune falle relative al suo mercato troppo
veloce, alla sua eccessiva attenzione allo sviluppo della nanza e della speculazione slegata dalla realt di
produzione. E forse uneconomia virtuale che induce spesso a consumi futili, voraci e continui ma che ancora
determina gran parte delle sorti dellintero sistema globale: USA e Canada sono ai vertici della ricchezza mondiale.

Zone Americane (Nord)


1. Canada, USA, Groenlandia, Messico

2. I Paesi dellIstmo (Guatemala, Honduars, Nicaragua, Costa Rica, Panam, Belize, El Salvador)
Sono i paesi della zona a Sud del Messico, un tempo abitati dai Maya e dai Toltechi e che denibile come
Mesoamerica. Sono piccoli con una popolazione totale di 42 milioni di abitanti, pertanto costituiscono la zona pi
densamente popolata del continente.

Fisicamente la zona instabile, giovane e quindi spesso terremotata, le montagne sono alte e giovani e il clima
equatoriale (siamo tra Tropico del Cancro ed Equatore), caldo e umido sulle coste e pi fresco sui rilievi.
Sono frequenti gli uragani, provenienti dal Golfo del Messico, che spesso si abbattono con violenza sulle coste
andando ad aumentare la precariet e povert di questi paesi, sottosviluppati e troppo popolati.
A tutto questo si aggiungono anche i problemi politici quali dittature, colpi di stato e movimenti di guerriglia, il tutto
ovviamente sempre sotto lo sguardo attento degli USA vicini. Di fondo ci sono scarse, ma positive, speranze di sviluppo.

3. LUniverso Caraibico (Cuba, Giamaica, Bahamas, Haiti, Repubblica Dominicana, Puerto Rico, Saint Kitts e
Nevis, Antigua e Barbuda, Martinica, Possedimenti dOltremare Francesi, Dominica, Barbados, Saint Lucia, Saint
Vincent e Granadine, Grenada, Trinidad e Tobago)
I territori insulari compresi nei Caraibi sono moltissimi e si trovano ad oriente dellistmo: si dividono tra Piccole e
Grandi Antille, a cui si aggiungono le Bahamas.

Estese per circa 3/4 del territorio italiano, sono densamente popolate (40 milioni) e dalla loro scoperta (12/10/1942,
Colombo arriva a San Salvador nelle Bahamas) sono state crocevia di trafci commerciali tra le due Americhe. Per
questi motivi, nel tempo, sono state sottoposte a moltissimi cambiamenti sia antropici che socioeconomici.
Noti per la loro bellezza tropicale, presentano oggi caratteristiche diverse e contrastanti: vi si trovano aree ancora
dominate dai colonizzatori, piccoli micro stati di recente origine, paradisi scali, ampie piantagioni che per secoli hanno
costituito leconomia della zona, zone di turismo e lusso e zone di estrema povert (Haiti), e un regime quasi scomparso
nel resto del Mondo, quello cubano di Castro.

A sud-est delle due isole pi grandi (Cuba e Hispaniola con Rep. Dominicana e Haiti: le Grandi Antille) si sviluppa un
complesso sistema di arcipelaghi (Piccole Antille), che da Puerto Rico no ad Aruba si estende ad arco quasi a
chiudere il versante orientale del Mare Caraibico. Sono isole eterogenee e varie: alcune sono costituite da
formazioni coralline, altre hanno origini vulcaniche e ospitano vulcani ancora attivi, ma tutte hanno un clima
caldo e umido, spesso battuto da tempeste ed uragani.
Lambiente bello, sopratutto lungo le coste, e il panorama antropico multiforme e vario, caratterizzato da un forte
rimescolamento dei tre popoli: europeo, indigeno e africano. Queste zone presentano tratti di origine coloniale svariata:
olandese, francese, inglese, ispanica; e la maggior parte ha acquistato lindipendenza.
Demogracamente queste arie hanno conosciuto forti fenomeni migratori, spesso verso gli USA o le madre-patrie per
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motivi lavorativi, bench il settore terziario (turistico e nanziario, le politiche scali favorevoli e discutibili) si stia ben
sviluppando, fornendo buoni motivi di crescita.


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4. AMERICA MERIDIONALE

Introduzione
Quando parliamo di America Latina siamo sempre pronti a denirla con diversi stereotipi, in genere generalizzando e
senza considerarne le diverse culture, la crescita attuale e i problemi persistenti.
E un continente vasto con alcuni tra i paesi pi popolosi (Brasile) e grandi metropoli (Rio, Buenos Aires, San
Paolo). Il PIL ammonta al 7% circa del totale mondiale.
Antropicamente il panorama vario, frutto in particolare della colonizzazione ispano-portoghese, con tratti per lo pi
occidentali.

Morfologia
Vasta parte di terre dalla forma triangolare da Capo Horn allIstmo di Panama, si situa per lo pi nellemisfero australe ed
ha una forma piuttosto compatta con coste uniformi e non molto articolate, eccetto per i ordi e gli arcipelaghi del
sud del Cile. Le isole sono poche e scarse (Isola Grande della Terra del Fuoco, Isola di Chilo, Malvine-Falkland,
Galapagos).

La struttura geologica ricorda quella dellAmerica del Nord con una parte Orientale pi antica e stabile e una
Occidentale pi giovane e attiva.
Secondo i geologi, il Sud America si sarebbe staccato dallAfrica fra 150 e 200 milioni di anni fa, determinando
uno spostamento verso occidente: la spinta della Placca del Sudamerica provoca la subduzione di quella Pacica e
ha generato cos la Cordigliera delle Ande, che borda tutto il versante pacico del continente.
Le Ande sono la prosecuzione delle grandi Cordigliere Nord-Centro-americane.
A sud del continente la Cordigliera arriva a diretto contatto col mare, dove si frastaglia e si rompe in diverse
isole e insenature.
Sono montagne giovani e instabili, ancora in sollevamento e caratterizzate dalla presenza di vulcani attivi, come
lOjos del Salado (Cile) o il Nevado del Ruiz (Colombia). Inoltre, la costa Occidentale, una delle aree sismiche pi
attive del Mondo (in Cile stato registrato il terremoto pi violento di sempre nel maggio 60 con magnitudo 9.5).

Ad Oriente, invece, la situazione diversa e antichissima: a nord-est ci sono terre antiche (Scudo della Guayana,
Scudo del Brasile) dalle forme spianate dallerosione con montagne arrotondate, mentre a sud si ha la Patagonia, una
piattaforma boscosa sempre pi fredda e stepposa.
Al centro, invece, ci sono le enormi pianure alluvionali formate dai grandi umi (Rio delle Amazzoni, Orinoco,
Paran-Paraguay) e la Pampa, fertile pianura appena ondulata presente nel nord dellArgentina.

Lidrograa ricchissima, con circa 1/4 delle acque dolci del pianeta. Ci sono umi enormi che scendono dalle Ande
e il corso pi noto e imponente il Rio delle Amazzoni, secondo ume per lunghezza con un immenso estuario
nellAtlantico. Il Rio d vita vita ad un bacino uviale ampissimo (20 volte lItalia) che percorre la foresta equatoriale e
le valli selvagge delle Ande con migliaia di afuenti (Rio Negro), talvolta inesplorati. Ha una pendenza bassissima ed
largo no a 20 km.
Altri umi sono lOrinoco (Venezuela), Paran (Paraguay, Uruguay), Magdalena (Colombia) e altri umi pi corti dal
regime torrentizio.
Laghi importanti sono quello di Maracaibo (Venezuela), considerabile anche come laguna, e il Titicaca, nel cuore
delle Ande a circa 4000m di altitudine.

Clima
A Nord il clima caldo con marcata umidit, equatoriale in Amazonia dove non si ha il cambiamento di stagione
(gennaio e luglio hanno 27C di media) con piovosit notevoli. E qui infatti che si ha la foresta pluviale, intricata,
umida, un ecosistema ricchissima sia per fauna che per ora, polmone vitale per il pianeta.

A nord e a sud della parte equatoriale il clima tende a tropicalizzarsi, con lalternanza di una stagione secca e
una umida e unaridit particolare nelle aree meno ventilate.

Pi a sud il clima temperato, con aridit in base alla distanza dal mare: nelle zone interne (Mato Grosso, Gran
Chaco) sono pi secche, mentre le zone costiere sono pi umide e temperate.
Lescursione termica aumenta pi a Sud no ad arrivare in Patagonia dove il clima pi freddo e secco e sub-polare
nella Terra del Fuoco (inverni molto freddi ed estati fresche).

Versante Pacico: sulle Ande si ha un clima temperato e gradevole senza particolari differenze stagionali.
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Pi a Sud, il clima andino si raffredda con i ghiacci che scendono no al livello del mare.

Lungo la costa il clima pi arido, a causa della fredda Corrente di Humboldt che proviene dallAntartide e che
riduce lumidit: infatti, tra Per e Cile, si ha il Deserto di Atacama, un territorio secchissimo con piogge rarissime.

Tra la zona arida e la subpolare si ha una breve fascia a clima temperato-mediterraneo, seguita in Cile da una zona
pi fresca a regime oceanico, molta umida e ricca di foreste.

Il clima diviene poi pi freddo no ad essere sub-polare.

Le Ande determinano un effetto barriera per lumidit, gi molto scarsa, determinando baci intermontani e regioni
orientali aride, tra le quali spiccano le distese di sale come il Salar de Uyuni, il pi grande del mondo.

Risorse
Tutto il territorio sudamericano risulta ben fornito di risorse naturali, specie lungo la cordigliera delle Ande: la
disponibilit di materie prime, specie metalli preziosi, gi ampiamente sfruttate dalle popolazioni precolombiana, fecero
scattare la massiccia colonizzazione iberica, e per tutti i secoli successivi, la ricchezza del sottosuolo stata per i popoli
sudamericani pi una maledizione che un vantaggio.
Oggi dopo l'epoca delle nazionalizzazioni da parte dei governi sudamericani pi rivoluzionari, cui spesso per sono
seguiti boicottaggi economici internazionali, la strada imboccata sembra diversa: dal Venezuela di Chavez alla Bolivia di
Morales, molti paesi appaiono orientati a rapporti di collaborazione con multinazionali straniere, in grado di
inserire le risorse nei principali e pi redditizi circuiti economici mondiali, salvaguardando i diritti delle popolazioni e
l'ambiente. D'altro canto, anche se non al livello dei paesi africani, anche in Sudamerica l'esportazione delle materie
prime grezze costituisce una voce basilare per l'economia di molti paesi, come ad esempio il Cile, dove il rame di
miniera raggiunge ancora 1/5 del valore delle esportazioni, e il Per.
In Brasile si producono ferro e produzioni minori, mentre gli idrocarburi sono importanti in Venezuela (petrolio), in
Bolivia (gas naturale) e in Argentina. Molto ricco anche il patrimonio forestale e sia Brasile che Cile sono grandi
esportatori di legname e di legna: ma mentre la produzione brasiliana accusata di una condotta senza rispetto per
l'ambiente, in Cile negli ultimi anni si sviluppata un'industria forestale moderna attenta ai criteri di sostenibilit
ambientale fra rimboschimento e tagli.
Popolamento e Mosaico Socio-Politico
Aria tutto sommato poco popolata e squilibrata, conta 190 milioni di abitanti con una densit di 22,5ab/kmq.
Prima della conquista europea, oscillava fra i 40 ai 60 milioni di individui, e allo spaventoso tracollo inizi
contemporaneamente l'immigrazione dall'Europa e la deportazione degli schiavi africani, che travolsero pesantemente il
quadro umano originario. L'immigrazione il tratto che accompagna la storia demograca del Sudamerica n dalla sua
scoperta: le nuove colonie hanno dato vita a ininterrotti ussi umani, compresa la massiccia ma meno evidente
immigrazione asiatica, specie dal Giappone. Il risultato la formazione di un articolato mosaico etnico: l'intera America
Latina accoglie milioni di indigeni (soprattutto sulle Ande e nella foresta Amazzonica), neri (Venezuela), discendenti
degli immigrati (Argentina, Uruguay) e meticci.
L'America Latina fondamentalmente ispanica, e solo il Brasile rappresenta la colonizzazione portoghese.
Attualmente la popolazione si distribuisce in modo squilibrato, con enormi agglomerazioni nelle zone prossime alla
costa e sugli altopiani andini mentre l'interno quasi del tutto spopolato: la popolazione urbana circa l'82% del
totale e citt come San Paolo, Rio e Buenos Aires, superano ampiamente 10 milioni di abitanti.
Met popolazione in Brasile, i 3/4 se si aggiungono Argentina e Colombia.
La dinamica demograca del Sudamerica molto interessante: sotto popolato inizialmente, ha iniziato una veloce
crescita demograca a partire dalla ne del XIX sec, con il calo dei tassi di mortalit e la forte natalit no agli anni 60
del 20 secolo. Da allora iniziata un rapido abbassamento della natalit e un conseguente rallentamento del tasso di
crescita, oggi attestato attorno all'1,23% annuo. Si sta avvicinando sempre di pi quindi ai regimi demograci tipici
dei paesi sviluppati, anche se sono molto forti le differenze interne fra i vari paesi.
I forti tassi di natalit, come in Bolivia e Paraguay sono limitati solo dall'emigrazione, in particolare verso Stati Uniti ed
Europa.
Anche se in netto invecchiamento dunque, in Sudamerica rimane un'area molto giovane dall'et media di 28 anni.
Nonostante il benessere sempre pi presente, restano comunque molti problemi legati al sovrappopolamento, con
conseguenti emergenze economiche e sociali, accentuata nelle grandi metropoli e nelle campagne pi povera.

I paesi ispanici hanno raggiunto l'indipendenza nel XIX sec., spesso dopo lunghe guerre di liberazione ma la loro storia
successiva stata tutt'altro che pacica: fallito l'ideale di creare una federazione sudamericana sul modello statunitense,
le singole repubbliche, hanno dato vita a una serie di ostilit fra le quali la Guerra del Pacico, vinta dal Cile sul Per e
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la Bolivia a ne XIX sec., e la sanguinosa Guerra del Chaco, degli anni 30 fra Bolivia Paraguay. Ma sono soprattutto
l'instabilit politica, l'incapacit di creare delle vere democrazie, la povert diffusa e un sentimento di diseredazione a
non garantire una buona politica socio-economica ma a determinare linsorgere di movimenti rivoluzionari, spesso ispirati
dall'esperienza cubana. L'America Latina infatti il continente dei colpi di Stato, spesso ideati da oligarchie locali o
appoggiati dal potente vicino statunitense. sempre stata una terra violenta, insicura, criminale (turismo di paura)
ma nalmente oggi molti paesi appaiono avviati a consolidare le loro fragili democrazie attraverso il miglioramento delle
condizioni di vita della popolazione, l'istruzione, il superamento delle discriminazioni etniche.
Economia
Caratterizzato da forti squilibri, dopo disastrosi decenni, nalmente in crescita in diversi paesi bench permangano
difcolt di fondo.

Il settore primario la principale fonte economica, soprattutto nei paesi pi poveri, ed divisibile in propriet
latifondiste ed esportazioni da una parte, e piccola propriet destinata allauto-consumo o al commercio nei mercati
locali. Importanti sono le produzioni di mais e soia (secondo produttore al mondo), zucchero (primo), caff, agrumi,
frutta esotica in Brasile, di caff in Colombia, di banane in Ecuador e di vite in Argentina.
In genere lagricoltura si fonda sulla frutta e la verdura e sfrutta lesportazione nellemisfero settentrionale, importanti
sono anche lallevamento bovino e la pesca nel pacico (Cile e Per).
Lo sviluppo industriale non eccezionale ma in genere legato o alle multinazionali o ai mercati locali. A parte le
industrie di lavorazione dei prodotti del sottosuolo, le manifatture pi innovative (informatica in Brasile e Cile) si
concentrano nei paesi pi avanzati. Interessanti inne, sono le industrie pi moderna, soprattutto nel campo informatico
e delle nuove tecnologie che stanno sviluppandosi in Brasile e Cile.

Il terziario attivo nel turismo e i servizi si stanno sempre pi sviluppando ed importante lindustria cinematograca
di esportazione per la televisione, ad esempio in Argentina (si denota spesso un volontario modello Occidentale made in
Argentina).
Proprio lArgentina, che ad inizio 2000 ha dovuto affrontare una grave crisi economica dovuta ad una politica instabile,
ha visto aumentare costantemente il PIL dal 2003, con punte del 5,8% nel 2007.
Paesi come il Cile, invece, prosegue invece da anni il suo forte trend di crescita, sospinto dai buoni prezzi del rame.
Pi lente e traballanti sembrano invece le crescite dei paesi andini, in cui molto spesso corruzione e gravi
emergenze sociali rendono difcile un vero decollo economico.

comunque da notare come il peso economico di questo continente, all'interno del sistema globale, sia ancora
limitato: contribuisce infatti solo per il 7% alla formazione del PIL mondiale, e se osserviamo i ussi del commercio
internazionale il SudAmerica origina soltanto la quota del 3%. Diversi problemi poi, devono essere ancora risolti, come
innanzitutto il fortissimo indebitamento estero e, in secondo luogo, la diversicazione produttiva scarsa, con un
economia ancora di tipo coloniale basate sull'esportazione di materie prime e prodotti agricoli; inne il forte squilibrio con
le enormi concentrazioni di ricchezza cui si contrappongono grandi masse di popolazione povera.
Povert
Rispetto ad alcuni decenni fa, in cui favelas e vita stentata erano condizioni normali, oggi il livello di vita medio
sensibilmente migliorato, bench limitatamente a pochi paesi. Se si considera il PIL pro capite medio questo ha gli
stessi valori dei paesi dellEuropa post-comunista no ad arrivare a valori sotto i 2000 dollari (Bolivia, Guyana).
La povert un problema ancora molto diffuso (nel 2004 1/3 della popolazione boliviana viveva sotto la soglia di povert
e una fetta nellindigenza assoluta).
La situazione risulta migliore in paesi come Argentina, Cile e Uruguay in cui in 15 anni lincidenza della povert
crollata dal 40% al 13%.
La povert un fenomeno per lo pi rurale che, per, risulta appariscente in molti contesti urbani e sopratutto nelle
favelas, baraccopoli tipiche del Brasile in cui vive il 30% della popolazione, della Bolivia (61%), del Per (68%) e che
non manca per un terzo della popolazione urbana argentina.
La speranza di vita alla nascita generalmente comune ai livelli europei, ma bassa in Bolivia e in Guyana, Paesi che
denotano anche un alto tasso di mortalit infantile (45%o per la Bolivia).
LISU ad alto sviluppo per paesi come Brasile, Cile, Argentina, Uruguay, Venezuela ed Ecuador ma basso per
Paraguay, Guyana e Bolivia (111).
Tuttavia, sempre importantissima, la grande spinta alla modernizzazione e alla crescita, testimoniata dalla grande
diffusione di Internet e delle tele-comunicazioni.

1. Paesi delle Ande e Paraguay (Colombia, Ecuador, Per, Bolivia, Venezuela + Paraguay)
Sono caratterizzati dalle Ande, notevolmente presenti nelle cime e negli altopiani abitati di Ecuador, Per e Bolivia, e
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meno in Venezuela. Argentina e Cile vengono trattati, invece, nel Cono Sud per la loro classicazione umana ed
economica, di grande spessore rispetto alle altre realt andine.
Questi paesi, infatti, sono poco sviluppati e hanno una grande instabilit politica, che in passato ha visto violenti
movimenti di guerriglia politico-ideologica (Per, Colombia e Bolivia: cocaina) e dittature truci.
Sono inoltre caratterizzati da paesaggi bellissimi e da grande disponibilit di risorse minerarie.

2. Le Tre Guyane (Guyana, Suriname, Guyana Francese)
Si affacciano sulla sponda atlantica, a nord-oriente, poco sopra lEquatore ed hanno caratteristiche per lo pi
caraibiche.
Sono diverse dagli altri stati in quanto non sono state mira di colonizzazione iberica (differenza linguistica) e quindi
non hanno visto guerre di liberazione o problemi politici.
Il contesto culturale molto diverso da quello del Sudamerica latino, sono poco popolate e economicamente precarie.
La Guyana Francese non uno stato indipendente ma un DOM francese.

3. Il Cono Sud (Uruguay, Argentina, Cile)
Questa denominazione assume un signicato per lo pi economico-sociale in quanto vuole contraddistinguere i Paesi
che stanno conoscendo un rapido sviluppo e unincoraggiante stabilit politica dopo il ritorno alla democrazia
da spietati regimi dittatoriali.
I livelli di industrializzazione, di condizione della popolazione e di crescita economica sono molto simili e assumono
connotati sempre pi buoni, allontanandosi dai valori dei Paesi in via di sviluppo. La forte componente europea,
arrivata tra 800 e 900, ha dato luogo ad un contesto culturale decisamente latina e a una coscienza collettiva molto
legata alle sue radici europee, diversamente da quanto accade nellAmerica andina o nel Brasile, inuenzati da un lato
dalle civilt precolombiane e dal massiccio apporto africano e dallaltro dalla cultura dei conquistadores.
In genere viene aggiunta a queste zone la porzione pi meridionale del Brasile (no a San Paolo), economicamente e
socialmente simile ai tre stati.

4. Brasile

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5. OCEANIA
Un Continente Anomalo
Continente recente, copre un territorio di 166mil di kmq di cui solo 8,5mil kmq di terre emerse, per lo pi costituite
dallAustralia. Il mare infatti il fattore che domina in questa parte di Mondo, che noi conosciamo per i suoi paradisi
tropicali delle sue isole vulcaniche o delle barriere coralline, e per la ricchezza dei suoi fondali.

Trascurando Australia e Nuova Zelanda, lOceania, poco popolata e remota, ha comunque vissuto molte delle
vicende storiche del nostro Mondo passato e presente: stata esplorata dai navigatori dellera moderna durante
lattraversamento del Pacico e ha conosciuto loccupazione e la colonizzazione delle potenze europee e
statunitense, oltre ad essere teatro di scontri tra Giappone e Stati Uniti.
Oggi lOceania, per anni considerata come un giocattolo dal Mondo che conta, ha preso coscienza di s dando vita a
Stati indipendenti, spesso piccoli come alcuni comuni italiani.

La suddivisione geograca adottabile tra Australia e Nuova Zelanda, Melanesia (Salomone, Figi, Nuova Caledonia e
Papua Nuova Guinea), Micronesia (Isole delle Marianne, delle Marshall, delle Kiribati) e Polinesia (Hawaii, Polinesia
Francese, Isola di Pasqua).
La maggior parte delle isole di origine vulcanica (Hawaii) o sono atolli, ovvero formazioni coralline.

Il Clima vario, in genere caldo e umido nelle isole minori a livello equatoriale, e pi temperato in Australia e
Nuova Zelanda.

La Popolazione scarsa e recente, una densit di popolazione bassa (4 ab/kmq) con picchi negli stati pi piccoli.
LAustralia conta 21 milioni di abitanti, Papua Nuova Guinea 6 milioni e la Nuova Zelanda appena 4 milioni.
Le genti indigene sono ormai poche e se ci sono sono primitive: in passato solo Maori e Aborigeni australiani hanno dato
del lo da torcere ai colonizzatori europei. Il panorama etnico-culturale frammentato e vede, nella Nuova Guinea,
alcuni piccoli gruppi che vivono nelle foreste e che non sono per niente a contatto con il Mondo contemporaneo.

Nuova Zelanda e Australia sono paesi assai sviluppati, ricchissimi, profondamente anglosassoni e con livelli di
qualit della vita ottima. Bench nellemisfero australe essi fanno parte a pieno titolo del Nord del Mondo.

1. Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea
LAustralia, scoperta dagli olandesi ad inizio 600, occupata dai Britannici nel 700 e indipendente dal 1901 ha una
forte economia terziarizzata con punte in nanza e turismo. Ha comunque un solidissimo settore agricolo
(allevamento) e produce moltissimi minerali, in particolare oro e bauxite (primo al mondo), uranio e piombo.
Lindustria assai diversicata.

La Nuova Zelanda, colonizzata dagli inglesi nel 1840 e indipendente dal 1931, ha uneconomia fondata
sullagricoltura e sullallevamento ovino. Inoltre sono sviluppate le centrali geotermiche e gli impianti idroelettrici
che producono una buona disponibilit di energia. Gli abitanti sono per lo pi impiegati nei servizi, come sviluppo e
attivit commerciali di scambio tra Australia, Cina e Giappone.

La Papua Nuova Guinea si trova nella zona tropicale ed il clima monsonico, caldo umido. Le temperature non
hanno grandi variazioni stagionali e non sono estreme per un clima tropicale.
Bench in assoluto non sia un paese particolarmente arretrato, la Papua Nuova Guinea il territorio pi povero
dell'Oceania. L'agricoltura si basa sulle esportazioni come caff, cacao e olio di palma, altra fonte di reddito
l'esportazione di legname. Negli ultimi anni sono state per privilegiate le esportazioni di prodotti minerari (oro).

2. Stati Insulari e Dipendenze Straniere (Figi, Kiribati, Marshall, Stati Federati di Micronesia, Nauru, Palau, Isole
Salomone, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Pitcairn...)
Sono stati per lo pi sconosciuti, al anco dei quali sopravvivono alcuni territori ancora dipendenti dalle antiche
potenze coloniali: sono per lo pi articolati arcipelaghi o piccole isole.
Sono per lo pi paesi arretrati, poveri, isolati, spesso ancora dipendenti dagli aiuti dei paesi di cui prima erano
possedimento. Sono per lo pi basati su economie agricole, scarsamente sfruttate.
Spesso non sono auto-sufcienti da un punto di vista economico e traggono le loro uniche forme di sostentamento da
attivit nanziarie offshore o dal turismo internazionale: tuttavia il livello di vita assai basso.
Oltre ad alcune isole cilene e al territorio di Pitcairn inglese, il grosso delle dipendenze appannaggio
statunitense, ovvero Hawaii, Guam, le Marianne, le Midway (vd. 2a guerra mondiale) e le Samoa. Sono Territori
dOltremare francesi la Nuova Caledonia e la Polinesia Francese (Tahiti e altre isole)
Altre isole sono controllate dallAustralia e dalla Nuova Zelanda, alla quale appartengono le isole Cook.
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6. ANTARTIDE
Il Continente di Ghiaccio
Posto in corrispondenza del Polo Sud, ricoperto da una spessa e perenne calotta di ghiaccio, abitato dagli
scienziati delle diverse basi scientiche poste sul continente.
Costituisce il 10% del nostro pianeta ed ricco di risorse minerarie che, infatti, hanno spinto le principali potenze
mondiali, e gli stati pi vicini, a installarvi diverse basi scientiche.
E il paese che si trova pi a meridione, ha una forma tondeggiante, un po rotta nella parte Occidentale che si protrae a
penisola (Penisola Antartica) verso il continente e solcata, infatti, dalla prosecuzione della Cordigliera delle Ande.

La calotta di ghiaccio raggiunge spessori enormi, circa alcuni migliaia di metri, e si pensa costituisca il 90% di tutta
lacqua dolce della Terra. Al di sotto, probabilmente, il territorio costituito da un antico tavolato roccioso nel settore
orientale, mentre ad occidente sono presenti diverse catene montuose che proseguono nei Monti Trasantartici.
Importante , inoltre, il vulcano Monte Erebus.

E larea pi fredda del pianeta e vi stata registrata, dalla base russa di Vostok, la temperatura pi bassa mai
osservata sulla terra: -89,2C . Il clima , pertanto, gelido e il freddo aumenta nellinterno e lontano dal mare.
Sono rarissime le precipitazioni mentre frequenti sono i venti, che raggiungono velocit dense di un uragano.
La Penisola Antartica, invece, disgela in parte destate e vi si hanno diverse precipitazioni: qui che si trovano le
uniche specie vegetali del continente (muschi, licheni). Nei mari antartici, ricchi di plancton, si trovano uccelli
migratori, foche e pinguini che si riproducono sulla banchisa.

Non esiste una popolazione indigena ma vi si hanno alcune migliaia di persone che vivono stabilmente, per lo pi in
estate, nelle numerose basi scientiche: negli ultimi decenni sono nati alcuni bambini cileni e argentini, fatto che ha
alimentato la rivendicazione territoriale dellAntartide da parte dei due paesi.
Politicamente il continente non appartiene a nessuno e, bench in passato numerosi stati (in particolare otto paesi:
Regno Unito, Norvegia, Nuova Zelanda, Francia, Cile, Australia e Argentina) abbiano avanzato rivendicazioni sul
territorio, dal 1959 esso regolato dal Trattato Atlantico (promosso da Eisenhower, presidente USA) che ne vieta la
militarizzazione e permette il suo uso solo per ni scientici. Le basi censite sono circa una cinquantina, alcune
permanenti e altre periodiche, quindi attive solo destate. La base italiana affacciata sul Mare di Ross: la stazione
Mario Zucchelli, o Terra Nova, aperta dal 1985. Oltre allattivit scientica presente una discreta attivit
peschereccia, spesso clandestina, e un crescente turismo di lite dai paesi vicini, a detta degli organizzatori rispetto
dellambiente.
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7. EUROPA
Continente o Penisola?
Geologicamente e sicamente Asia ed Europa appiano come ununica massa di terre emerse, la pi grande del
mondo, e costituiscono ununica placca tettonica detta Placca Eurasiatica, che sul fronte meridionale (da Gibilterra
allAsia sud-orientale) unita piccole placche minori (quelle delle diverse penisole) che ne determinano una grande
instabilit geologica.

Asia ed Europa non hanno una netta soluzione di continuit anche culturalmente in quanto entrambe si sono
compenetrate dando vita a caratteri comuni o comunque largamente inuenzati (cifre arabe, dominio romano, trafci
commerciali medievali). Sono per identicabili delle arie di transizione e, bench i conni non siano univoci, Asia ed
Europa possono essere distinte per suddivisione politica, in base ai conni disegnati dalluomo nel corso dei secoli:
importante per la suddivisione lUnione Europea che sta assumendo da un punto di vista socio-politico-economico un
ruolo sempre pi importante nella cooperazione: lEuropa classicamente si estende dallAtlantico agli Urali.

Infatti, dopo essere stata divisa nel corso del XX secolo e, in parte, ricostruita grazia al Piano Marshall, oggi lEuropa
cresciuta e, TUTTA, ha capito limportanza di unirsi per collaborare anche se, spesso, in anni recentissimi ci sono
state vicende come quelle dellex Jugoslavia o i Conitti Balcanici.

Conni
Nord: Mar Glaciale Artico
Ovest: Oceano Atlantico con Islanda, sulla dorsale medio-atlantica
Sud: Bacino del Mediterraneo no al Mar Nero, attraversando Bosforo, Mar di Marmara e Dardanelli. Lampedusa,
Lampione, Canarie e Madera sono sulla placca africana, mentre le Azzorre sulla dorsale medio-atlantica.
Est: Urali (von Strahlenberg, 1700) ma sono denibili storicamente europei i paesi transcaucasici di ex dominazione
russa quali Armenia, Azerbaigian e Georgia.
Cipro, seppur asiatica, considerata storicamente europea e infatti oggi appartenente allUE.
La Turchia fa invece da paese ponte, e la Russia, il cui cuore amministrativo sta al di qua degli Urali, da intendere
europea.

Morfologia
Culla della cultura mondiale, lEuropa il continente pi piccolo, tutto compreso nellemisfero boreale e nella fascia
temperata (eccetto pi a Nord): ha un territorio articolato con molte isole, penisole e un forte sviluppo costiero. E,
pertanto, una regione marittima e infatti la sua storia sempre stata, per motivi economico-politici, caratterizzata
dalla propensione verso il mare.
Presenta diversi ambienti naturali: montagna, pianura, costa e zone uviali.

Altimetricamente, il punto pi basso sono i 28m s.l.m. della Depressione Caspica, mentre la vetta pi alta il Monte
Bianco (4180m) o, se si considera il Caucaso, il Monte Elbrus (5642m).
Le isole sono di tutte le dimensioni (dalla Gran Bretagna ai piccoli arcipelaghi mediterranei.

Geologicamente il continente complesso.


Nord: antico, costituito da uno scudo di rocce cristalline corrispondenti agli altopiani della Fennoscandia, piattaforma
che circa 400/500 milioni di anni si sollev determinando lorogenesi delle catene montuose norvegesi, irlandesi e del
nord UK. Questi rilievi, antichi, sono oggi bassi e addolciti grazie alle erosioni.
Le glaciazioni hanno inoltre determinato, in Scandinavia, profonde vallate che giungono no al mare andando a formare i
ordi.

Centro: dallInghilterra alla Polonia alla Russia, vastamente pianeggiante con modeste alture collinari ma con
pochissimi rilievi, spianati tutti dallerosione.

Centro-Sud: le catene montuose sono state ringiovanite dallorogenesi alpina (Terziario) e lo scontro della placca
africana-arabica con quella euroasiatica a sud ha determinato fenomeni di vulcanesimo (massiccio centrale francese) e
lapertura di faglie (valle del Reno), formando cos le alture del Giura, del Massiccio Centrale e della Selva Nera.

Sud: sono le terre giovani dove le spinte delle placche meridionali hanno determinato il sollevamento rapido dei
sedimenti alpini determinando (orogenesi alpini) giovani catene che orlano tutto il bordo mediterraneo, dal Sistema
Betico dellorogenesi alpina, ai Pirenei alle giovanissime e aguzze Alpi, alle Alpi Dinariche, ai Carpazi, che poi si
raccordano con il Caucaso.

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
La giovinezza dellEuropa si manifesta nellinstabilit, con diversi fenomeni vulcanici e movimenti tellurici nella
regione mediterranea (sopratutto in Italia).
Anche lIslanda, che infatti nata per lattivit eruttiva della dorsale medio-atlantica, una regione vulcanica attiva.

Le coste sono sia alte e rocciose (Liguria, Amal), che sabbiose (in genere in corrispondenza dei delta uviali del
Nord), a ordi e a rias.

Idrograa
Molto sviluppata con umi non troppo imponenti e che si dirigono in tutte le direzioni e verso tutti i bacini: il Reno
sfocia nel Mare del Nord, il Rodano nel Mediterraneo, il Po nellAdriatico, il Danubio nel Mar Nero, il Volga (pi
lungo) nel Mar Caspio, il Duero nellAtlantico.
Sono umi spesso navigabili, importanti sopratutto in Germania per il commercio e, a volte, per il turismo. Altri, come
il Po, creano vaste pianure alluvionali e altri sono importanti fonti di energia elettrica e di irrigazione. Inoltre molte
capitali (Roma, Parigi, Londra) si sono sviluppate proprio sui umi.

Sono diversi anche i bacini lacustri: a parte il Mar Caspio che viene considerato un mare chiuso (perch grande e
salato), il lago pi esteso il russo Ladoga. Altri laghi sono di derivazione glaciale come quelli prealpini su
entrambi i versanti (nord e Italia), che quelli sviluppatasi sulle pianure nlandese e russa.

Clima
Tipico della zona temperato, inuenzato da:
- Corrente del Golfo che, con il suo usso di acque calde tropicali mitiga gli effetti della latitudine elevata di alcune zone
attenuando i picchi di calore e freddo dati dalla continentalit
- Mari che, restituendo dinverno il calore assorbito destate, addolciscono linverno e rinfrescano lestate.
- Montagne, che fungono da blocco per le masse darie proveniente da Nord e da Est determinano un clima assai mite
sulle coste mediterranee dove il freddo non arriva.
- Correnti Atlantiche che, cariche di umidit, determinano a Nord e a Ovest una certa piovosit.

Sud: Clima Mediterraneo, soleggiato e addolcito dal mare, con inverni miti e estati secche, con giornate limpide
(inverno) e soleggiate (estate) per effetto degli anticicloni. Le precipitazioni, non intense, si concentrano nelle stagioni
intermedie. Clima simile si ha sul Mar Nero e sul Mar Caspio.
Il sud estremo pi Sub-Tropicale, quindi pi secco: qui che domina la macchia, composta di arbusti e piante resistenti
alla mancanza dacqua, e che favorisce la diffusione di vite, agrumi e ulivo.

Regioni Atlantiche (Spagna-> Scandinavia): Clima Oceanico, con forte effetto della Corrente del Golfo, molto
piovoso e quindi il paesaggio verde (Irlanda, Spagna). Sono comunque presenti episodi di freddo intenso e nevicate,
mentre le stati sono le stagioni pi piovose.
Nel Nord linusso della corrente meno percepito e quindi il clima si raffredda (Oslo -4,5 come media invernale) ma non
mai troppo gelido come alle stesse latitudini negli altri continenti.

Interno: Clima Continentale con inverni piuttosto rigidi ed estati calde. Le precipitazioni sono sempre pi scarse
allontanandosi dallinterno e si concentrano destate: consentono lo sviluppo della vegetazione arbustiva ed erbacea
(steppa russa). Stessa cosa succede nelle regioni mediterranee pi interne, come in Spagna o nella Penisola Balcanica.

Nord Estremo: Clima Subartico con estati brevi e fresche, inverni prolungati, molto rigidi e con nevicamento
persistente durante lanno. E qui che si ha lambiente della taiga (conifere, betulle) e, dove pi freddo, della ghiacciata
tundra (muschi, licheni).

Risorse
Ci sono molte centrali idroelettriche che sfruttano lacqua dei grandi umi, laghi e delle diverse piogge; poi industrie
geotermiche (Islanda, Toscana), suoli da coltivare (Oriente, Nord, Terrazzamenti Liguri), risorse minerarie
abbondanti come il carbone (Rhur, UK, Est), quindi gli idrocarburi soprattutto nella Russia asiatica (petrolio, gas: il
primo produttore mondiale e rifornisce buona parte dellEuropa) e nel Mare del Nord, dove le piattaforme petrolifere sono
molte (Norvegia, UK, Paesi Bassi, Italia).

LEuropa , per, piuttosto povera di materie prime energetiche che, infatti, danno luogo ad un bilancio negativo nelle
esportazioni-importazioni soprattutto per Italia e Germania, meno dotate di risorse e che, sono i primi importatori di
energia elettrica e gas e ai primi posti per il petrolio.
Per il resto ci sono ferro (Ucraina, Svezia), rame e altri minerali.

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Popolazione
E molto eterogenea e densamente urbanizzata.
Per millenni ha dominato lancien rgime demograco (altissima natalit e mortalit con crescita lenta e periodi di risi).
Con la rivoluzione economico-industria, alla ne del 700 lEuropa abbatte la mortalit con forti migliorament igienico-
sanitari-alimentari dando vita allevoluzione della popolazione (transizione demograca).
Nel corso del 700 e nel secolo successivo ha luogo il boom demograco europeo, correttamente equilibrato dalla
crescita economica e di dimensioni permessa dalla forte colonizzazione.
Fino a met anni 50 lEuropa ha conosciuto tassi di crescita accelerati che sono andati via via scemando: segni di
crisi sono state le imponenti migrazioni che hanno sottolineato un problema di sovrappopolazione e di decit di
risorse economiche.

Gi ad inizio del 900 c stata una contrazione della natalit europea e una crescita esplosiva nel resto del mondo:
il peso dellEuropa a livello demograco cominciato a diminuire e oggi presenta un regime demograco rallentato,
con una natalit media di 10%o, quindi met del valore medio mondiale.
La mortalit invece sembra crescere a causa dellinvecchiamento della popolazione: la crescita degli ultimi anni
non naturale quanto piuttosto migratoria.

LEuropa si pone oggi in una fase di transizione demograca al quarto-quinto stadio con zone di crescita medio-bassa
e zone di crescita zero o addirittura di ribasso (Italia): la popolazione longeva, anziana (et media 40-45, contro 28
media mondiale), e con una speranza di vita alta (75 anni di media) con picchi nel Nord Europa (ISU altissimi) e in
Italia per il clima e la dieta.

Il tasso migratorio si attesta attorno al 1,8%o con una popolazione straniera che circa il 6,5%: sono oggi gli
immigrati la risorsa di crescita demograca principale.

A livello di densit, lEuropa densamente popolata (68 ab/kmq) ma stato superato dallAsia (89) ed ha una
distribuzione piuttosto uniforme: chiaramente le differenze nazionali sono relative alle dimensioni e alle condizioni
climatiche.

La concentrazione maggiore si ha sulla fascia che va dallInghilterra a Berlino (passando per Belgio, Paesi e nord
della Francia), ma anche nelle aree costiere Spagnole, Turche e Italiane.
Bassissime concentrazioni si hanno nel centro francese e in alcune zone della Spagna.
Le aree sono principalmente urbane ed esistono casi di grandi capitali un po isolate come Madrid e Atene.

Citt
Larticolata rete urbana europea fonda le sue radici nel periodo romano e greco classico e il suo modello architettonico
si diffuso in tutto il mondo, soprattutto grazie al periodo coloniale.
Oggi , per, spesso il modello statunitense ad imporsi nel mondo, soprattutto nel modernissimo Giappone e in
quellAmerica Latina che sembra aver dimenticato la sua origine latina e privilegia grattacieli, complessi commerciali e
metropolitane (Buenos Aires, Santiago del Cile).

Le citt europee sono diverse: antiche, compatte e con diversi monumenti. In genere le zone centrali sono quelle pi a
misura duomo, con negozi, ufci, studi professionali, amministrazioni pubbliche e locali culturali. Tuttavia anche in
Europa arrivato il modello americano che, dal dopoguerra, ha trasformato il volto amministrativo di citt come Napoli
(Centro Direzionale) e Parigi (Defense).
Solamente lEuropa dellEst porta ancora avanti la sua progettualit urbanistica bench, dopo la caduta del muro,
ci sia un rapidissimo adeguamento ai modelli internazionali.

LEuropa anche terra di campagne, da sempre abitate intensamente, e che (solo) dal XX secolo sono passate in
secondo piano rispetto alle citt: i 3/4 della popolazione europea infatti urbanizzata contro la media mondiale del
50%.
Linurbamento comunque stato intenso a partire da met 800, con lindustrializzazione, e ha cominciato a
rallentare negli anni 70 (declino demograco delle principali aree mediterranee) quando ha iniziato ad accrescersi la
corona periferica e larea suburbana (Hinterland).
Le citt europee, importantissime sempre da un punto di vista economico e funzionale a livello mondiale (Londra , Parigi,
Berlino, Mosca in primis), hanno anche un ruolo fondamentale per il turismo ma hanno perso il primato per
dimensioni e popolazione, passato invece alle metropoli statunitensi, orientali e ai centri affollatissimi dellAfrica
sottosviluppata.
Linurbamento , comunque, sempre in decollo nei paesi in via di sviluppo (Est Europa).

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Mosaico Politico
Le complesse vicende politiche europee hanno portato da sempre a continui cambiamenti e sovranit, con conni
ripetutamente mutati.
Solo se prendiamo in esame il XX secolo notiamo la vera e propria rivoluzione geopolitica del continente che ha visto la
nascita di 12 stati dalla dissoluzione di URRS, Jugoslavia, Ceco-Svolacchia e labolizone della DDR (Germania
Est) nel 1990. Lultimo stato nato il Montenegro, resosi indipendente dalla Serbia nel 2006.

Gli stati sono per lo pi 50 e di dimensioni piccole rispetto agli altri continenti e, internamente, prevalgono gli stati medi,
come lItalia.

Le forme di governo e gli ordinamenti sono svariati: ci sono molte Repubbliche, Semi-presidenziali (Francia, Russia)
e Parlamentari (Italia, San Marino etc.), la Svizzera una Repubblica Federale Direttoriale e ci sono alcune Monarchie
Costituzionali in cui il sovrano regna ma non governa effettivamente (UK, Spagna, Benelux, Danimarca, Svezia,
Norvegia, Principati vari). Particolare Citt del Vaticano.
Molti stati hanno un ordinamento federale: Svizzera, Germania, Austria, Belgio e Bosnia-Erzegovina.

Ci sono poi diversi stati che hanno ancora alcune colonie come i possedimenti francesi e quelli del Regno Unito, legato
ancora al Commonwealth. La Groenlandia un possedimento danese.

Le Entit Sovra-nazionali sono svariate: dalle Nazioni Unite (tutti i paesi europei con osservatore permanente Citt del
Vaticano), al Consiglio dEuropa, alla NATO (nata dallo sciogliersi del Patto di Varsavia nel 1991 e che oggi si sta
allargando ai diversi paesi ex URRS) e lUnione Europea, che ad oggi comprende 28 paesi (Croazia, 2013).

Unione Europea
Nata nel 1993 con ladozione del Trattato di Maastricht, lUnione Europea fonda le sue basi sulla CEE (Comunit
Economica Europea), istituita nel 1958 con il Trattato i Roma tra Francia, Germania, Italia e Benelux.

E pensata come unassociazione volta alla cooperazione economica tra gli Stati membri e la formazione di un mercato
comune libero, ma ha sempre pi avuto valenze politiche, come lintegrazione monetaria.
Con diversi allargamenti negli anni ad oggi comprende 28 paesi: 10 stati (quasi tutti dellEst) sono entrati nellUE per
cercare di superare le difcolt economico-sociali dovute agli ex regimi comunisti.
Oggi lUE divenuta un soggetto dotato di una propria personalit politica e, bench permangano difcolt interne ai
paesi, essa punta a promuovere una collaborazione che sia olistica e che vada non solo dalla coesione economico-
nanzia ma anche alla promozione di politiche di sicurezza, giustizia e ambiente.
Si promuove inoltre ladozione di ununica politica estera e la creazione di una cittadinanza europea, confermata ad
esempio dalla libert di circolazione e dalla tutela dei propri diritti in ogni Paese dellUnione.

Se si considera che tutto ci avvenuto in 60 anni dalla ne della 2a guerra mondiale si pu capire limportanza e
leccezionalit che questo processo storico, rapidissimo, ha avuto e sta avendo.

Tuttavia molti problemi che afiggono il continente sono proprio in seno allUE che, infatti, comprende sia paesi
ricchissimi (come Lussemburgo) che aree assai povere (Bulgaria, Romania): i governi devono adottare forme di
sviluppo e pianicazione che favoriscono un progresso comune ed equo.

Ad oggi lUE, che ha anche forti connotati culturali-sociali-civili, assume un ruolo importantissimo nella diffusione
dei valori migliori che la cultura europea ha costruito nella storia (rispetto dei diritti, storia, bellezza artistica, pace
internazionale).

Alto Sviluppo
Lo sviluppo dellEuropa, che ha livelli piuttosto elevati soprattutto a paragone con altre realt continentali, stato
permesso dallantichit dei processi di industrializzazione che hanno permesso la nascita di una classe media
che ancora oggi costituisce lossatura economico-sociale del continente.

Il PIL europeo, Turchia esclusa, di circa 23,3 miliardi di dollari, oltre un terzo della ricchezza mondiale e il PIL
medio pro capite di circa 28.550 dollari, circa il triplo del 9.500 dollari stimati per il Pianeta.

Il continente stato a lungo capola dello sviluppo economico mondiale e il principale centro dellelaborazione di
nuove tecnologie, ma dopo la seconda guerra mondiale il primato passato al Nuovo Mondo e allOriente (dove i
Paesi in Via di Sviluppo consentono una manodopera meno costosa).

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Geografia Generale - Alessandro Iannella
Tuttavia, nonostante le concorrenze indiana e cinese, che non si sa se riusciranno a superare le difcolt legate ai forti
squilibri economici interni, lEuropa continua a mostrare una solida salute economica, nonostante i timori per il
futuro e le crisi spesso legate a uneccessiva nanziarizzazione delleconomia.
Sei paesi da soli (Francia, Italia, Paesi, Bassi, Germania, Spagna e Regno Unito) formano il 62,6% del PIL
europeo totale. La Germania contribuisce al 6% di quello mondiale.

Leconomia ormai terziarizzata, matura e di tipo industria, e lagricoltura ha ormai unimportanza limitata sia per PIL
che per composizione della forza lavoro.
Il settore manifatturiero ormai in fase di ridimensionato: decentramento nei Paesi in via di sviluppo e la
produzione automatizzata hanno portato ad una forte contrazione della popolazione industriale.
Tuttavia rimangono importanti le industrie automobilistiche, tessili, tecnologiche e farmaceutiche.

Il settore terziario importantissimo per le attivit nanziarie e le borse valori (Lussemburgo, Parigi, Londra, Svizzera),
per la logistica marittima e aeroportuale e per il turismo (Francia prima al mondo).

La situazione dellEst Europa per tristemente diversa in quanto i paesi stanno ancora riconvertendo i propri
apparati produttivi, in genere costituiti da unobsoleta industria pesante e, per la prima volta, stanno andando in
contro ad uno sviluppo extrarurale, riuscendo a giovare dei massicci investimenti dellEuropa Occidentale da cui
accolgono anche i decentramenti di diverse attivit produttive.
Il PIL di questi paesi in crescita bench non siano assenti le crisi.

A Sud-Est le economie sono fortemente arretrate e prevale la struttura agricola ma quasi del tutto assente
lindustrializzazione (Moldavia, Albania). In questi paesi la povert e la disoccupazione sono ancora ad alti livelli e lasse
economico portante sono le rimesse in Patria degli emigranti che per la Moldavia coprono i 3/4 del proprio PIL.

Ricchezza e Povert
LEuropa un continente assai ricco e ormai non conosce pi carestie di masse ed epidemie, n morti di fame: gli unici
eventi che hanno falcidiato la popolazione sono state le guerre e le violenze. Si riesce a fruire di bune risorse idriche,
dei principali servizi sociali, di ospedali e istruzioni (tassi di alfabetizzazione altissimi).

- Il tasso di mortalit infantile quasi azzerato, con un tasso medio di 7,3%o (con Svezia 2%o), quando in paesi
africani raggiunge il 200%o e nel mondo si attesta al 44%o.
Va comunque aumentando verso est con 56%o in Azerbaigian.
- La speranza di vita alta e supera i 75 anni con picchi in Francia (80,9) e punti bassi nellEst (65 in Russia, 69 in
Kosovo).

Tuttavia si denotano diverse differenze tra i Paesi Occidentali, anche internamente con un Lussemburgo ricchissimo
e Paesi medio-inferiori (Italia, Spagna, Grecia) o negli stessi paesi (Nord-Sud Italia).
La netta cesura quella che per si ha con i Paesi dellEst, fra i quali solo la Slovenia si avvicina allOccidente e la
Polonia in notevole via di Sviluppo.
Paesi per come Albania e Moldavia hanno un PIL pro capite bassissimo, ai livelli africani, che va dai 2000 ai 4000
dollari.
La disoccupazione frequente ad Oriente, nella Germania Est e nel Meridione spagnolo e italiano.

LISU mostra come ai primi posti nel mondo ci siano proprio i Paesi Europei, che poi vedono le proprie posizioni ad
un livello medio ma pur sempre nella fascia alta (0,8-1).
Solo alcuni paesi, quelli dellEst, hanno posizioni medio-basse o assai basse come la Moldavia.

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A. Europa Occidentale
LEuropa Capitalista, ovvero quella occidentale, una volta nita la 2a guerra mondiale, ha visto una imponente
ricostruzione garantita dallaiuto statunitense fornito con il Piano Marshall che ha portato ad un innesco della
crescita economica che ha cancellato in poco tempo le devastazioni belliche.
Paesi scontti in guerra hanno visto boom economici spettacolari, scelte politiche liberali e democratiche e
buoni livelli di sviluppo e benessere diffuso.
LEuropa Occidentale ha capito da subito su cosa puntare: sullunione, garantita prima dalla CEE e poi dallUE. Ha
cos saputo comprendere e risolvere le difcili questioni interne ed evitare il caos e le violenze che hanno
insanguinato, anche recentemente, la parte Est del continente.
E il motore economico e politico di tutto il continente, importantissimo da un punto di vista internazionale, ed evita
di aderire in maniera acritica al modello ultracapitalistico statunitense cercando una propria strada che ponga attenzione
sulle questioni sociali, culturali, economiche.
Le democrazie dellEuropa occidentale sono le pi attente ai bisogni e alle necessit dei cittadini che, generalmente
godono di tutti i principali diritti civili e politici.
Compito di queste nazioni quello di aiutare i Paesi dellEst nella loro fase di transizione dopo luscita dai regimi
socialisti.

Isole Britanniche (Regno Unito, Irlanda)


Larcipelago delle Isole Britanniche si estende poco lontano dalla terraferma, da cui separato dallo Stretto di Dover, che
mette in comunicazione Oceano Atlantico e Mare del Nord. Comprende due isole pi piccoli arcipelaghi minori quali
Ebridi, Shetland e Orcadi. Sono una delle aree pi sviluppate al mondo, culla della rivoluzione industriale e della
democrazia.
Economicamente oggi lInghilterra sta affrontando diverse difcolt mentre lIrlanda, dopo secoli di povert e di
emigrazione, fortemente dinamica e sta raggiungendo con velocit i vertici mondiali dello sviluppo umano ed
economico.

Europa Centrale (Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca)
Terreno fertile di incontro tra le diverse civilt europee, lEuropa Centrale ha un territorio pianeggiante o appena
ondulato. E una regione fortemente eterogenea e ricca di moltissime individualit (vicende storiche svariate, ad esempio
per lunione della Germania odierna raggiunta solo nel XX secolo).
Elemento comune lo spiccato benessere e la elevata qualit della vita che questi paesi hanno raggiunto dopo le
enormi distruzioni del secondo conitto mondiale, e il fortissimo senso di integrazione nellUnione Europea che proprio in
questarea trova i suoi centri nevralgici di governo e organizzazione con le due capitali legislative (Lussemburgo,
Strasburgo), quella esecutiva (Bruxelles) e quella nanziaria (Francoforte sul Meno).

Penisola Scandinava e Islanda (Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda)
Rappresenta il Nord Europeo, freddo, coperto di neve e ghiaccio per buona parte dellanno e spesso buio: per un
ambiente assai fortunato rispetto alle altre zone del mondo alle stesse latitudini grazie ai piccoli resti dei ussi beneci
della tipica Corrente del Golfo che attenuano i rigori del clima creando ambienti vivibili.

Estesa no ai 71 di latitudine (Capo Nord), la regione scandinava nota per i suoi ambienti di straordinaria bellezza nei
quali la presenza umana stata rada: ci sono laghi, tundre, montagne di foreste di conifere, coste incise dai ordi e
cospicue risorse naturali. Sono zone, per, soggette alle piogge acide cariche di inquinanti proveniente dai grandi
distretti industriali mittleuropei.
LIslanda, distante dal continente, ha un ambiente naturale particolarissimo, fatto di ghiaccio e fuoco (vulcani, gayser) e
la sua popolazione scarsa ma ricca ed evoluta.

Sono Paesi poco popolati ma che hanno sviluppato societ ricchissime e socialmente allavanguardia, con grandissime
attenzioni ai bisogni sociali dellindividuo. Occupano i primi posti per ISU e difendono con orgoglio la propria individualit:
Svezia e Norvegia non hanno accettato lEuro.

Paesi Alpini (Svizzera, Austria + Liechtenstein)
Senza sbocco sul mare e nel cuore dEuropa, soggetti spesso alle inuenze delle potenze vicine, Austria e Svizzera
hanno un ambiente naturale simile, quello Alpino, ricco di ghiacciai e di profonde vallate, ma hanno un carattere storico e
culturale molto diverso.
Se infatti la Svizzera da secoli molto chiusa (non fa parte dellUE) e sviluppa una solida neutralit che lha tenuta fuori
anche dalle catastro europei del XX secolo, lAustria, di contro, stata per secoli uno dei principali motori delle vicende
di guerra e pace dellEuropa e dominava, con il suo grande impero, parte del mondo tedesco, italiano e lUngheria.
Economicamente entrambe le zone sono ricche: leconomia svizzera punta al terziario nanziario, quella austriaca alle
produzioni agricole, allindustria ma soprattutto al turismo e al comparto nanziario.
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Europa Meridionale (Portogallo, Spagna, Andorra, Gibilterra, Italia, San Marino, Monaco, Vaticano, Grecia, Malta)
Molto diversa dal resto dEuropa, lEuropa Meridionale costituisce quasi un continente nel continente ed protesa, non
solo geogracamente, verso il Vicino Oriente asiatico, lAfrica Settentrionale e il mondo latino delle Americhe.
E culla della civilt occidentale e si espansa in buona parte del Mondo grazie ai potenti imperi coloniali iberici, creando
quelluniverso latino che oggi sembra voler assumere un ruolo importante al livello internazionale.
Ha un patrimonio umano e materiale ricchissimi, con diversi inussi eurasiatici, ed paesaggisticamente varia: si va
dalle catene montuose impervie, ai vulcani attivi, alle zone sismiche, alle zone spagnole semi-desertiche, ai ghiacciai
perenni alpini e pirenaici, alle pianure paludose, alle isole, ai tavolati calcarei, alle vallate, alle coste, alle rias iberiche,
alle spiagge, alle imponenti scogliere, alle frastagliate riviere.
E anche una delle regioni del mondo in cui si nota di pi la presenza/inuenza delluomo che da sempre ha cambiato il
paesaggio con boniche, costruzioni monumentali, strade, terrazzamenti.

E inoltre lEuropa cattolica e ortodossa, rimasta fuori dalle grandi riforme cinquecentesche, con una grande presenza
islamica nei Balcani a ricordo secolare della dominazione turca, ma anche lEuropa costantemente in ritardo rispetto
agli sviluppi economici ed industriali e che sconta secoli di arretratezza e instabilit politica ma che, tuttavia, raggiunge
quasi ovunque livelli di sviluppo e di benessere molto alti, entrando (Italia, Spagna) a far parte delle grandi potenze
mondiali.
LEuropa meridionale in continua crescita e in piena corsa, come testimoniano le effervescenze economiche spagnole
o il continuo reinventarsi dellItalia, la voglia di sviluppo albanese o il difcoltoso risorgere delle nuove repubbliche
balcaniche.
Si denotano qui i tassi pi bassi di natalit.

n.b.: si possono includere nei paesi meridionali anche lAlbania e i paesi dellex Jugoslavia, distinti per per vicende
politiche, sociali ed economiche.

B. Europa Orientale
Separata per quasi 50 anni dalla Cortina di Ferro (Winston Churchill, 1946) dallEuropa Occidentale quando a
Yalta fu decisa la spartizione tra USA e URSS, lEuropa dellEst il cosiddetto blocco ex comunista-socialista che ha
dovuto affrontare i traumi e gli sconvolgimenti che hanno percorso lEuropa nel XX secolo.
Paesi diversi e regioni da sempre inserite nel cuore storico dEuropa, si sono improvvisamente trovati nella stretta
vicinanza con la Russia, da loro culturalmente e storicamente completamente diversa.

Oggi i paesi dellEuropa Orientale sono entrati a far parte dellUE e sono, in gran parte, in una continua crescita ma le
diversit con i paesi occidentali rimangono fortemente marcate.
A questi paesi mancata uneconomia di mercato, una scelta democratica, la cooperazione internazionale, il
sostegno economico (Piano Marshall) che sono stati adoperati dalla zona occidentale.

A est, infatti, leconomia rigidamente pianicata e la societ ideologicamente controllata hanno determinato
forme di sviluppo che non si sono davvero rivelate vincenti e che sono spesso crollate su loro stesse: con il
progressivo disgregarsi dei regimi comunisti e con il disfacimento dellURSS, i paesi dellEst hanno mostro tutte le loro
difcolt economico-sociali e sono stati costretti ad iniziare un faticoso e doloroso processo di ristrutturazione.

Ad oggi, molto di essi, stanno mostrando signicativi progressi sia sociali che economici: Polonia, Repubblica Ceca e
Slovacca, Ungheria e in particolare Slovenia si stanno avvicinando allEuropa dellOvest.
Molto pi difcile appare per la transizione nei paesi balcanici dove povert e rivalit mettono continuamente a
rischio pace e stabilit.
Sono paesi e realt territoriali molto diversi fra loro seppur abbiano tutti appartenuto per mezzo secolo al cosiddetto
Secondo Mondo di impronta socialista.

Da un punto di vista di statistica sociale questi paesi sono accomunati da un basso livello di reddito e sviluppo (nel
complesso raggiungono poco meno di 2 milioni di miliardi di dollari, 3/4 dellItalia), addirittura 1/4 di reddito pro capite
medio rispetto alla zona occidentale.
Il paese pi ricco dellaria la Slovenia (28000 dollari pro capite) mentre i pi poveri sono Moldavia e Albania, con
un PIL che oscilla tra i 1000 e i 4000 dollari.

Il regime demograco mutato repentinamente: i regimi socialisti, da una parte, limitavano le nascite sia per legislazioni
interne e proponevano un modello di vita occidentale, volto quindi al benessere allindividualismo (poco compatibili con
alti livelli di fertilit), e dallaltra hanno causato profondo shock economico-sociali, con la crisi delle economie stataliste e
limpossibilit a garantire i servizi sociali prima disponibili.
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Geografia Generale - Alessandro Iannella

LISU ha subito in queste zone un regresso negli anni, come anche il tasso di natalit, e se a questo si aggiungono i
forti ussi migratori (iniziati con la caduta della Cortina) si comprende bene come la crescita demograca di questi
paesi sia negativa.

Paesi Danubiano-Carpatici (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania)
Sono i paesi del settore Nord-Est dellEuropa Orientale, attraversati dallarco montuoso dei Carpazi e ricadenti in gran
parte nel bacino idrograco del Danubio, che bagna citt come Bratislava e Budapest.
Sono paesi un tempo appartenenti allimmenso Impero Asburgico e che sono passati, con la spartizione post-guerra,
sotto linuenza sovietica, di cui hanno conosciuto le brutali repressioni nel 1956 (Ungheria) e nel 1968 (Cecoslovacchia)
e che li hanno allontanati dal resto della Mitteleuropa.
Proprio in questi paesi, e in Polonia, inizi il processo che ha portato alla ne dellURSS, completatasi alla ne degli anni
80, e che culminer con lingresso nellUE.
La Romania lo stato pi diverso, sia per lorigine linguistico-culturale ( latino), sia perch pi vicino al mondo
balcanico: politicamente inquieto, questo stato non riuscito ancora a scrollarsi di dosso leredit pesante del violento
regime di Ceausescu. Gli altri stati sono, invece, proiettati su un forte sviluppo socio-economico e, negli ultimi anni,
stanno sviluppando un buon comparto turistico.

Paesi Balcanici (Bulgaria, Albania + Repubbliche ex Jugoslave)
La tragica dissoluzione della Jugoslavia, con le sanguinose guerre croate e bosniache, e la questione del Kosovo hanno
riportato allattenzione internazionale la storica turbolenza della regione, che ad oggi rimane assai precaria.
Causa di lotte e violenze stato sicuramente il continuo avvicendamento di culture che hanno creato una
polverizzazione etnica, religiosa e linguistica che ancora oggi appare di difcile gestione e che spesso rischia
degenerazioni assai violente. A questo ovviamente si sono aggiunti il comunismo e lo sviluppo economico precario.
Forse oggi larea balcanica sta avviandosi verso una certa stabilit e una pace solida: a questo sicuramente
contribuiscono il nascente sviluppo economico e il diffuso desiderio di integrazione europea.

Tuttavia, molte questioni rimangono in sospeso, come la situazione del Kosovo e i rapporti fra Serbi e Albanesi, che
devono essere affrontati con laiuto della comunit internazionale, che deve collaborare anche per mettere ne alla
criminalit organizzata che in queste zone gestisce diverse attivit illegali, come il riciclaggio di denaro sporco, il mercato
clandestino di armamenti e stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione.

La realt balcanica vede una serie di situazioni profondamente diverse tra loro: se la Slovenia appare ormai integrata
nellUE e la Bulgaria lo quasi, nel sud ci sono paesi come Macedonia, Montenegro e Albania che devono fare conti con
unarretratezza assai peggiore di stati di Asia o Sudamerica.

Si esclude la Grecia, politicamente appartenente al mondo occidentale.

Ex Jugoslavia (Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kosovo, Macedonia, Montenegro)
La Jugoslavia, paese nato allindomani della prima guerra mondiale, fu compatta sotto il quasi trentennale governo del
Maresciallo Tito che con feroci politiche repressive e svincolandosi dallegemonia sovietica, riusc a dare una parvenza
di unit alla Federazione Jugoslava.
Con la sua morte, per, le spinte nazionaliste e i rancori seguiti alla sanguinosa guerra civile del primo periodo post-
guerra, che aveva opposto fazioni politiche e gruppi etnici, portarono a una profonda instabilit e la Jugoslavia non resse
la crisi politico-economica che si abbatt sui paesi socialisti, e nel giro di pochi anni inizi a sgretolarsi.
Dominata da un clima di recessione e di crescente nazionalismo dei diversi luoghi, vide nel 1991 la proclamazione
dindipendenza di Slovenia e Croazia, che uscirono dalla federazione. Ma se in Slovenia la compattezza etnica permise
un processo di uscita pacico, in Croazia la presenza di forti minoranze serbe scaten un conitto quinquennale
(1991-1995), con violenti massacri e terribili episodi di pulizia etnica.
La secessione della Macedonia (1991) non provoc anchessa episodi cruenti, ma la Bosnia dal 1992 al 1995, a causa
del suo mosaico culturale ed etnico (serbi, croati e musulmani), fu sconvolta da un conitto etnico-religioso che tocc
punte inaudite di crudelt, con esecuzioni sommarie, torture e violenze, oltre allesodo forzato di migliaia di persone,
deportazioni, villaggi trasformati in fosse comuni n quando, dopo lintervento della Comunit Internazionale, i
contendenti non riuscirono a trovare un accordo, che sanc la nascita della Repubblica Federale di Bosnia-Erzegovina
(1999).

Pochi anni dopo, per, esplose anche la crisi del Kosovo, provincia serba a maggioranza albanese, che port allattacco
della NATO contro la Serbia e al protettorato ONU nella provincia, che nel 2008 ha proclamato unilateralmente la propria
indipendenza pur non avendo ancora uno stato giuridico ben denito.
La totale disintegrazione della Jugoslavia si conclusa con lindipendenza del Montenegro dalla Serbia, nel 2006.
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Ex URRS (Repubbliche Baltiche: Lituania, Lettonia, Estonia; Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia)
Sgretolatosi nel 1991, da allora le 15 repubbliche che formavano la federazione sono divenuti stati autonomi e 12 di essi
(escluse le 3 repubbliche baltiche) si sono organizzati nella Comunit di Stati Indipendenti, una confederazione rivelatasi
che avrebbe dovuto tenere in qualche modo insieme lURSS ma che in realt stata incapace di frenare le spinte al
particolarismo delle diverse repubbliche che ancora oggi temono una nuova egemonia russa.

Gigante territoriale che da solo copriva il 15% delle terre emerse, lURRS si sgretolata da sola, corrosa da una miriade
di fallimenti in campo economico, sociale e politico.

Il modello che veniva proposto era quello del socialismo che, per, non ha mai prodotto alcun successo economico n
tanto meno il benessere della popolazione, spesso costretta a dure condizioni di vita e a una mancanza cronica di
libert, come testimoniato dalla dittatura di Stalin, dalle purghe, le persecuzioni e i controlli polizieschi.
Il Socialismo sarebbe fallito perch impossibile in un mondo sempre pi collegato e globalizzato.

Il crollo dellURRS, ufcializzato ad inizio 1992, ha dato vita alle 15 repubbliche odierne che per hanno visto pi volte
risorgere nazionalismi e particolarismi che hanno, spesso, portato a un conitto di tutti contro tutti con discriminazioni
pi o meno velate (Paesi Baltici contro la minoranza russa) o livelli di guerra aperta (Cecenia, Georgia).
Recriminazioni per i torti subiti, nazionalismo e fantasmi del passato vengono spesso agitati con lo scopo di distogliere
lattenzione da una situazione economica e sociale ancora precaria.

Questi paesi hanno un grosso gap rispetto a quelli occidentali: se si eccettuano le Repubbliche Baltiche, con un PIL pro
capite medio di 15-16000 dollari, le altre realt sono assai tragiche ed economicamente desolanti. Soprattutto i Paesi
della grande pianura (Ucraina, Bielorussia e Moldavia) sono quelli che faticano di pi a superare i traumi della caduta
dellURSS e mostrano livelli di povert estremi, con la Moldavia in una situazione peggiore della Bolivia.
Sono poi paesi inquieti, poco sviluppati, aree che rischiano di essere al servizio della Russia, che spesso entra nei loro
affari politici e economici.

Il PIL pro capite medio di soli 4300 dollari, 1/8 di quello italiano, e anche politicamente la situazione precaria: la
Biolorussia spesso censurata per le pesanti violazioni della libert, e lUcraina sta affrontando un periodo di caos
politico, con continui cambi di governo e scandali a non nire. Anche la Moldavia negli ultimi anni stata resa tristemente
famosa per situazioni di violenza.

Il crollo dellURSS ha s riportato unatmosfera di libert e di possibile sviluppo, favorendo in particolare la libera iniziativa
economica e lavvicinamento alle moderne economie doccidente. Sopratutto in Russia nata una nuova classe ricca,
oggi sempre pi preminente in Italia, ma sono anche proliferati i poveri, che hanno pagato il prezzo del tracollo delle
obsolete industrie statali. Al contrario, molti imprenditori stranieri importano produzioni, mode e consumi in Russia.

Il mondo russo schizofrenico: si va dalle vie lussuose con negozi e locali famosi che attraggono milioni di turisti (San
Pietroburgo, Mosca) a realt poverissime, degradate, in balia dellalcolismo, della prostituzione, della violenza e di
unassoluta esclusione sociale.
Si aggiungono poi le attivit illegali della criminalit organizzata che hanno trovato un fertile terreno nella dissoluzione
dellapparato poliziesco sovietico e si manifestano nella corruzione, nei trafci illeciti di persone e merci e nel riciclaggio
di denaro.

Spesso lemigrazione verso ovest lunica soluzione per sfuggire alla miseria a un futuro senza speranza, ma il percorso
positivo che attende questi stati sicuramente lintegrazione nellUE, desiderata da alcuni di questi stati e gi ottenuti dai
tre paesi Baltici nel 2004.

C. Europa di Conne (Turchia, Cipro, Armenia, Azerbaigian, Georgia)
Ci riferiamo a quei paesi che possono essere attribuiti sia allEuropa che allAsia in base a quali siano gli elementi presi
in considerazione che li avvicinino o meno ai due continenti.
Sono: la Turchia, che per la maggior parte situato nellAnatolia e quindi in Asia e per unaltra piccola parte situata
allestremo Sud della Penisola Balcanica; i Paesi caucasici, posti a cavallo della grande catena del Caucaso e lisola di
Cipro. La Turchia vicina per la sua storia antica (Costantinopoli e Storia Greca) ma lontana per religione e cultura,
mentre Cipro sempre vicina per i motivi che la legano alla Grecia e la nascita di Venere ed inoltre membro dellUE.
Gli altri paesi, invece, hanno sia tratti comuni con lEuropa come la fede cristiana di Georgia e Armenia, che con lAsia
come la fede islamista dellAzerbaigian.
I livelli di sviluppo medi, sociali ed economici, sono molto lontani dagli standard medi dellEuropa.
Cipro parecchio sviluppata soprattutto nelle attivit scali e nel turismo.
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