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di: Romolo Di Francesco

www.romolodifrancesco.it
Pubblicato su: Langolo dellIngegnere Strutturista (http://strutturisti.wordpress.com) 1
FONDAZIONI DI MACCHINE VIBRANTI:
metodologia di analisi ed esempio pratico


1. METODOLOGIA DI ANALISI
Lazione delle macchine vibranti sul terreno attraverso le fondazioni si traduce sempre nella
trasmissione di sollecitazioni cicliche e/o dinamiche, dipendenti da moti alternativi o rotanti,
alle quali corrispondono forze di inerzia che non possono pi essere trascurate rispetto alle
condizioni statiche. In ogni caso, qualunque sia la sollecitazione trasmessa, il problema si riduce
pur sempre nella determinazione dello spostamento ammissibile, comune ai problemi statici e
dinamici, il quale, in questultimo caso, essenziale per il calcolo dei valori di picco della
velocit e dellaccelerazione.


Figura 1. Sistema massa +molla ad un grado libert, nel quale la forza di richiamo F = - k , essendo k la costante
elastica della molla e lo spostamento dalla condizione di riposo (estratta da: Lesioni degli edifici - Ulrico Hoepli
Editore spa, Milano, 2008).

Riducendo lanalisi ad un sistema verticale ad un solo grado di libert (Figura 1), ossia al
classico sistema massa +molla, i parametri da determinare sono allora:
1) s
D
: spostamento verticale dinamico;
2) v
p
: velocit di picco delle vibrazioni trasmesse =f(s
D
)
3) a
p
: accelerazione di picco delle vibrazioni trasmesse =f(s
D
)
essendo le velocit e le accelerazioni di picco funzione dello spostamento dinamico attraverso le
derivate prime e seconde.
Ovviamente per i parametri di particolare interesse esistono delle condizioni limite da rispettare,
che possono essere posti pari a v
D,max
= 25 / 2.5 mm/sec tale che il valore superiore corrisponde
ad un limite di danneggiamento delle macchine e/o delle fondazioni mentre quello inferiore ad
un limite delle vibrazioni sopportabili dagli operatori alle macchine.
Ordunque, limitando lanalisi al sistema ad un solo grado di libert (al quale corrisponde un solo
modo di vibrazione dello stesso nella direzione verticale), la forzante vibrazionale pu essere
simulata attraverso la propagazione di unonda monocromatica del tipo rappresentata nella
Figura 1, caratterizzata da un periodo ed una frequenza fondamentale legati dalle seguenti
relazioni:
f
T
1
2 = = (1a)
2
1 1
= =
T
f (1b)
In questo modo, posto
0
il massimo spostamento e considerata nulla la fase iniziale del moto
(alla quale corrisponde un valore iniziale nullo dellonda monocromatica), si ha:
( )
( ) ( ) t t f
t z
= = cos 2 cos
0 0 ,
(2)
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nella quale t il tempo mentre 2f rappresenta la frequenza angolare:
T
f


2
2 = = (3)
Importante notare, a questo punto, che la frequenza e il periodo delle oscillazioni delle
fondazioni di macchine vibranti corrispondono a quelle della forza eccitatrice (F
0
), ossia dei
carichi ciclici e/o dinamici, che devono essere determinati al fine di individuare il modo pi
appropriato per determinare lo spostamento dinamico del sistema.
A questo punto, posta la frequenza angolare funzione della costante elastica della molla,
corrispondente ora alla costante elastica del terreno:
M
k
= (4)
possibile determinare le frequenze del sistema in analisi inserendo lequazione (4) nella (3):
0
2
1
F
k
f
e

= (5a)
F M
n
M
k
f
+
=
2
1
(5b)
avendo posto:
- M
M+F
la massa del sistema macchina +fondazione;
- F
0
la forza eccitatrice trasmessa dalla macchina vibrante;
- f
e
la frequenza eccitatrice;
- f
n
la frequenza naturale del terreno.
In definitiva, noti gli ultimi due parametri ed indicato con Q
D
il valore di progetto dellazione
eccitatrice, si ottiene dapprima:
k
Q
s
D
D
= se:
n
f f << (6a)
( ) M f
Q
s
D
D
2
2
= se:
n
f f >> (6b)
e successivamente, ricordando lequazione (3):
( )
D D D p
s s f s
dt
d
v = = = 2 (7a)
( )
D D p p
s s f v
dt
d
a = = =
2 2
2 (7b)
Non resta che determinare il valore di progetto di Q
D
:
( )
e F M D
M F M Q + =
+ 0
(8)
il quale, nel caso comune di fondazioni rettangolari, richiede la preliminare determinazione del
raggio equivalente (R
e
) e della massa equivalente (M
e
):

L B
R
e

= (9a)
3
R
M
M
t
e

(9b)
essendo
t
la massa del terreno.

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2. ESEMPIO PRATICO
Linstallazione di una trancia in unindustria per la produzione di carpenterie metalliche richiede
la verifica dinamica della relativa fondazione.
Siano allora:
- B
1
L
1
= 2.40 m 6.90 m dimensioni in pianta della trancia
- B
2
L
2
= 3.40 m 7.90 m 0.50 m dimensioni della fondazione in c.a.
- F
0
= 1668 kN forza eccitatrice della trancia
- M
M
= 549 kN massa della trancia
- M
F
= (3.40 7.90 0.50) 25 kN 336 kN massa della fondazione
con B
1
, L
1
, F
0
ed M
T
forniti direttamente dal produttore della macchina vibrante.
Per la caratterizzazione dinamica del sottosuolo stata eseguita una prospezione sismica del
tipo a rifrazione energizzata in onde P ed S
H
; in questo modo, considerato che il sottosuolo
costituito da limi di elevato spessore tale da poter essere assimilato ad un semispazio, si
perviene alle velocit del mezzo rispetto alle due tipologie di onde:
- V
P
= 700 m/s;
- V
SH
= 350 m/s;
Nel contempo, il prelievo di un campione da una trincea esplorativa ha consentito di definire
anche il peso di volume dei limi:
t
= 18 kN/m
3
.
Il primo elemento da determinare allora rappresentato dalla costante elastica del sottosuolo k,
la quale pu essere derivata dalla relazione:
2 2
1
L B D
G
k
D
D

(10)
nella quale compaiono il modulo elastico tangenziale (G
D
), il coefficiente di Poisson dinamico
(
D
) ed una costante D che per movimenti traslatori pu essere posto pari a 2.35.
Per la definizione di G
D
e di
D
possono essere utilizzate le relazioni:
1
1 5 . 0
2
2

=
S
P
SH
P
D
V
V
V
V
(11a)
t
D
SH
G
V

= (11b)
ottenendo
D
= 0.33, G
D
= 2.205.000 kPa ed infine, utilizzando lequazione (10), k =
40.082.486 kPa.
Il passo successivo consiste nel calcolo della frequenza eccitatrice (equazione 5a) e della
frequenza fondamentale del terreno (equazione 5b), nelle quali inserire i valori di progetto F
0
=
1668 kN ed M
M+F
= 549 + 336 = 885 kN.
In questo modo si ottiene:
- f
e
= 24.7 Kz
- f
n
= 33.9 Hz
- = 2f
e
= 155.12 rad
tale che, valendo f
e
<< f
n
, pu essere applicata lequazione (6a).
Lutilizzo della (6a) richiede la determinazione in serie:
- del raggio equivalente (equazione 9a);
- della massa equivalente (equazione 9b);
- del valore di progetto dellazione eccitatrice (equazione 8).
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Quindi, essendo M = M
M+F
= 885 kN, B = B
2
= 3.40 m ed L = L
2
= 7.90 m, si ottiene:
- R
e
= 2.92;
- M
e
= 1.97;
- Q
D
= 5029.41.
Non resta che completare lanalisi con la determinazione dello spostamento dinamico
(equazione 6a), della velocit di picco (equazione 7a) e dellaccelerazione di picco (equazione
7b), che conducono ai seguenti risultati:
- s
D
= 0.13 mm;
- v
p
= 20.17 mm/s;
- a
p
= 3128.09 mm/s
2
(0.31g).
Concludendo, poich il valore dello spostamento dinamico sotto soglia di danneggiamento
strutturale e di fastidio umano, si ritiene la fondazione della trancia compatibile con gli standard
progettuali; nel contempo si consiglia di isolare il contatto macchina fondazione mediante
neoprene cos come il contatto laterale qualora la macchina dovesse essere collocata nei pressi
di elementi strutturali del capannone industriale.


1. APPENDICE
La forza di richiamo di una molla data da:
= k F (A)
Dalla definizione di forza si ha:
a M F = (B)
che introdotta nella (A) la trasforma nellequazione differenziale che governa il sistema massa +
molla:
0 = + k a M (C1)
0
2
2
= +

k
dt
d
M (C2)
essendo lo spostamento (rif. Figura 1).
Dividendo tutti i membri per la massa si ha:
0
2
2
= +

M
k
dt
d
(D1)
0
2
2
2
= +

dt
d
(D2)
avendo sostituito il corrispondente valore dedotto dallequazione (4).
La soluzione generale dellequazione (D.2) :
( )
( ) + = t
t z
cos
0 ,
(E1)
nella quale compare la fase che nel caso della Figura 1 nulla conducendo alla seguente
forma:
( )
( ) t
t z
= cos
0 ,
(E2)
corrispondente allequazione (2).
Operando la doppia differenziazione si ottiene allora la velocit e laccelerazione del sistema:
( ) t
dt
d
v = =

sin
0
(F1)
( ) t
dt
d
a = =

cos
2
0
2
2
(F2)
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Sostituendo infine le relazioni (E.2) ed (F.2) nei corrispondenti valori presenti nellequazione
(D.2) si ottiene leguaglianza che dimostra la validit della soluzione.

* * * * *

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