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All'Angelico si feseggiano i cinquant'anni del primo servizio di ascolto ed aiuto attivo 24 ore su 24 grazia al volontariato. La prima telefonata il 18 gennaio 1964, quando padre Eligio era ancora protagonista delle cronache "mondane"
All'Angelico si feseggiano i cinquant'anni del primo servizio di ascolto ed aiuto attivo 24 ore su 24 grazia al volontariato. La prima telefonata il 18 gennaio 1964, quando padre Eligio era ancora protagonista delle cronache "mondane"
All'Angelico si feseggiano i cinquant'anni del primo servizio di ascolto ed aiuto attivo 24 ore su 24 grazia al volontariato. La prima telefonata il 18 gennaio 1964, quando padre Eligio era ancora protagonista delle cronache "mondane"
Padre Eligio ha compiuto 83 anni e allAngelicum, il teatro che ha contribuito a
restaurare, e dove si ricordano i 50 anni dalla nascita di Telefono amico, fa gli onori di casa. Il suo viso tondo e vispo come quello che ci ricordano le cronache degli anni Sessanta, che non registrarono, per, la prima chiamata, la sera del 18 gennaio 1964, arrivata in una stanzetta di via Copernico al numero di Telefono Amico: Sono vecchio e disperato, non lasciatemi morire da solo. La prima di 9 milioni di chiamate allo 026366, il primo servizio di ascolto 24 ore su 24, affidato a volontari e destinato a chi in cerca di aiuto e sostegno. Dal palco lo ricorda per primo larcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, ma lapplauso del teatro scatta appena prende il microfono padre Eligio, ed lui a temperarlo e a sollecitarlo nel racconto della sua avventura, nella quale le parole si accavallano, senza che la sua voce si incrini neanche per un attimo. Parla alla sua comunit, che non vuole deluderlo come padre Eligio temeva potesse accadere ad Angelo Scola che proprio allAngelicum, nellottobre 2011, aveva concluso i suoi incontri pastorali come nuovo arcivescovo. Anzi per lui, quando si presenter in SantAngelo per presiedervi la messa che celebra il cinquantennale, fa schierare i suoi volontari per accoglierlo con un lungo applauso e per poi chiamarlo ed essere il pap di quei giovani che ogni giorno combattono con laltrui disperazione. Nel suo sermone immaginifico, lega in ununica trama le sue molteplici iniziative, dalloriginario Mondo X, nato nel 1961, fino alla fondazione, nel 1966, della prima comunit per combattere le tossicodipendenze nelle quali, negli anni, sono state ospitate pi di 40mila persone. Un frutto della sua volont: In 54 anni non hanno ricevuto alcun finanziamento pubblico. Ma molta attenzione s, come testimoniano le presenze nelle prime file di Gabriele Albertini, Piero Bassetti e Roberto Castelli; un poco defilato c anche lamico di sempre, Gianni Rivera. Padre Eligio sembra aver definitivamente dismesso il ruolo dellesuberante frate minore che si era fatto notare come confessore e assistente spirituale di vip e calciatori, che concedeva interviste allal- lora scandaloso Playboy e si guadagnava la copertina del Guerin Sportivo. La sua attivit profana e le frequentazioni mondane gli erano allora valsi soprannomi irridenti, Frate by night, Fratel dribbling, un uomo da amare o odiare. Un passato dimenticato dal padre Eligio di oggi che, come allora, si prepara per a cambiare perch la societ che conosciamo sta implodendo e lo testimonierebbero la crescita dei diritti interparentali, la confusione sessuale, laffermarsi della cultura delle apparenze. E si capisce perch, tanti anni fa, ci fosse anche chi lo aveva soprannominato Fratel Rasputin. (la Repubblica Milano, 25 ottobre 2014)