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Dicembre’02 Anno IX
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Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora Offerta libera Pubblicazione periodica mensile Dicembre 2002
Ogni anno, in questo periodo le iniziative verso l’esclusione assumono toni grotteschi, da una una parte pro-
lificano pranzi di Natale con figure istituzionali che si fanno fotografare in compagnia di senza dimora, dall’altra,
tutte le notti in strada si consuma il dramma di persone dimenticate; non bastasse, quel poco di attenzione che si attira
sotto le feste viene poi trasformata in paura del diverso appena scade la mezzanotte del 25 dicembre. Dare da mangia-
re una volta all’anno è meritevole, ricordarsi che la strada è uno specchio di come siamo arrivati a vivere, è doveroso.
Non siamo immuni dalle disgrazie e ciò che diamo, in qualche modo lo riceveremo. Meno si ha e più i desideri sono
piccoli, benvengano quindi i pranzi di Natale, ma non possono bastare. Chi vive in strada viene guardato distratta-
mente tutto l’anno, un’occhiata veloce per poi dire :”com’è degradata la nostra città”. La nostra città?! Proviamo a
sederci a fianco di uno di loro e a gurdare la gente che passa, noi stessi ci troveremmo in preda allo sconforto e pense-
remmo: “come sono degradati i sentimenti degli esseri uman”. A Natale ci trasformiamo tutti in Babbo Natale, sareb-
be bello se durante tutto l’anno diventassimo umani. Noi siamo in strada tutti i giorni dell’anno e vi assicuriamo che
nessuno si è autoeletto rappresentante del degrado, a meno di non confondere disgrazie e delinquenza; pensiamoci.
FAMIGLIE DI STRADA PIAZZA GRANDE A FIRENZE ARTE E SOCIALE GODOT 13,14,15 /12/’02
Cosa succede quando una famiglia si Al Forum di Firenze c’eravamo anche noi. Dal 9 al 13 dicembre alla sala Benjamin A conclusione dei Laboratori intercul-
disgrega? Il disagio sociale a volte porta a Il Forum Sociale Europeo si è svolto senza E' la prima mostra pittorica che l'Associazione turali di Teatro comico del Progetto
dolorose separazioni fra genitori e figli. nessun incidente, i noglobal sono diventati organizza grazie alla collaborazione del “Oltre la strada” il 13-14-15 dicembre
Comune di Bologna - Assessorato alle verrà messo in scena Godot riduzione
Una storia di drammatica verità e un’inter- buoni. Ma forse c’è qualcos’altro da dire da Aspettando Godot di Samuel
vista per cercare di capire. su questo evento enorme, ricco, variegato. Politiche Sociali, dimostrando di aver allargato
Beckett per la regia di Massimo
il significato di Arte all'interno del sociale. Macchiavelli.
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PRODURRE QUESTO GIORNALE CI COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
qualsiasi richiesta di soldi al di là dell’ Offerta libera non è autorizzata
dicembre duemiladue 1
seconda
DAL BASSO VERSO L’ALTO...
Qui di seguito pubblichiamo una storia, rigorosamente vera, che viene direttamente dalla strada e che riportiamo dunque letteralmente come ci è arrivata.
Abbiamo semplicemente tolto nomi e riferimenti, ma il modo di esprimersi é parte integrante del messaggio e qui é un forte e intenso grido di speranza.
SIAMO L. E S. UNA COPPIA DI CONVIVENTI CHE sono già passati 5 mesi e mezzo. Questa assistente, (se il giorno dopo ho telefonato all’assistente dei minori per
FINO A 5 MESI E MEZZO FA LA NOSTRA VITA ERA vogliamo chiamarla così) dico questo perché non svolge il chiederle un appuntamento, ma lei mi ha risposto che non
ABBASTANZA FELICE E QUINDI ABBIAMO DECI- suo lavoro come si deve, ha voluto, assieme a una collega aveva tempo, (io volevo spiegarle come erano andate le
SO DI RACCONTARE LA NOSTRA STORIA A CHI del Sert, che io andassi in una comunità per scalare il cose in comunità) e dicendomi che le visite erano sospese
LA VUOLE ASCOLTARE. LA STORIA INIZIA 5 ANNI metadone dicendomi che scalato questo sarei dovuto anda- quindi non potevo vedere mia figlia, neanche L., neppure i
FA’: nell’agosto del 1988 ci conosciamo al dormitorio di re in un’altra comunità, a Modena per un lungo periodo, miei genitori cioè i nonni (che cosa centrano loro!?)
via Sabatucci 2 e da lì scatta l’amore. Ci mettiamo assieme per vedere se ero in grado di accudire la bimba. Sono comunque da quando sono venuta via dalla comunità sono
e cominciamo a vivere giorno per giorno stando insieme; andata alla prima comunità, ho scalato il metadone da 60 già 3 mesi e non ho ancora potuto vedere mia figlia, nean-
L. lavorava in una cooperativa di facchini, e io che i miei genitori. Io da tre mesi a questa parte
facevo qualche lavoretto.(stirare, lavare, tagliare i sono calata dieci chili ero 50 sono 40 questo
capelli siccome sono parrucchiera). Il tempo passa dovuto tutto a lei, la nostra “assistente”: gli chie-
e noi stiamo bene pero’ per sfortuna L. si e’ licen- diamo sempre degli appuntamenti ma dice che è
ziato perché in quella cooperativa lo trattavano troppo occupata per il momento, gli ho lasciato il
come l’ultima ruota del carro; però prendiamo numero del nostro cellulare e quello dei miei ma
contatti con il suo paese in provincia di Bergamo non telefona e io e L. abbiamo una voglia pazza di
e parliamo con un suo grande amico che ha un’im- stringere nostra figlia G. che fra poco fà i 6 mesi.
presa per un lavoro e lo accetta. Però nel frattempo Io attualmente dormo all’aperto perché essendomi
io rimango incinta al Sabatucci (il dormitorio) assentata dal dormitorio (per la comunità) ho
porto la gravidanza a termine sempre al dormitorio perso il posto invece L. ce l’ha, ma va dentro solo
facendo sempre regolarmente le mie visite dalla di giorno perché di notte non mi vuole lasciare
mia ginecologa; il 2 aprile del 2002 nasce nostra sola e quindi sta fuori al freddo con me. (Si è già
figlia G. Io in quel periodo assumevo metadone ed beccato 2 volte l’influenza) L. e io vogliamo
erano già 3 anni che non mi facevo con l’aiuto di costruirci la nostra piccola famiglia, ho ancora
L.; per cui ho avuto un taglio cesario è nata la tutto nuovo: vestiti carrozzina passeggino ecc…
bimba, poi l’hanno portata in neatologia per vedere Alcuni giorni fa ha telefonato mia madre dicendo-
se era intossicata di metadone, ma per fortuna non mi che aveva parlato con l’assistente per telefono
lo era perché io avevo la placenta molto grossa e e anche mia madre ha capito che razza di donna
quindi tutti i giorni per 10 giorni, sia da ricoverata sia; perché quando la conoscemmo disse delle
che da dimessa, andavo da mia figlia e stavo tutto cose a i miei genitori e quindi non avevano più
il giorno, la cambiavo la lavavo gli davo il suo simpatia per il padre di G. Ora lo hanno capito
latte quando era il momento ecc…. Intanto L. anche loro che è lei che mette zizzagne e ora
aveva già preso come ho detto prima contatti col accolgono L. Concludendo da quando non vedia-
suo paese, quindi il lavoro c’era, la casa pure per- mo G. quindi da 3 mesi io e L. non dormiamo più
ché saremmo andati ad abitare con suo fratello che alla notte e se ci addormentiamo e per 3 o 4 ore
non è sposato e ha una casa abbastanza grande per abbiamo sempre il pensiero fisso sulla bimba. I
4; però non è stato cosi perché un giorno mentre miei genitori si erano offerti di prenderla in custo-
stavo andando da G la mia bimba (che è stata 5 dia fino che io e L. non avevamo casa, cioè una
giorni in più di me per fargli tutti i controlli) come sistemazione ma l’assistente è più perfida ha detto
le altre volte arriviamo ci sediamo vicino al lettino di no, comunque su questo adesso ne parleremo
della bimba, io la prendo in braccio per coccolarla con i nostri avvocati che abbiamo per vedere se
e arriva un’infermiera che ci consegna una busta può avere un atteggiamento cosi anche verso i
chiusa. A quel momento non ci ho dato tanta importanza sono arrivata a 20 (ml), ma poi da questo posto sono venu- miei genitori che sono benestanti, cioè mio padre in pen-
perché noi aspettavamo solo che dimettevano la bimba ta via perché mi trattavano male. Mentre io ero dentro a sione, mia madre fa le pulizie e mio fratello il facchino,
dalla neatologia ed eravamo pronti per partire con tutto il questa comunità senza avvisare ne’ me ne’ L. hanno tra- quindi alla piccola non mancherebbe niente. Comunque io
corredino della bimba la carrozzina, il passeggino, insom- sferito nostra figlia a Forlì in una casa famiglia dove pote- e L. speriamo di uscirne presto da questo tunnel di dispia-
ma tutto quello che un neonato deve avere. Aprendo la vamo avere un’incontro di un’ora alla settimana, e quando ceri e sofferenze. Vogliamo stare con nostra figlia, dando-
busta c’era scritto di presentarsi il tal giorno dall’assistente andavo a trovarla tutte le volte la bimba era sporca ( tenuta gli affetto amore e tutto quello che gli serve. Io a volte mi
dei minori. Noi il tal giorno siamo andati ma poi ci è crol- non come un neonato che deve profumare) e questo lo faccio dei pensieri molto brutti (vorrei morire se non posso
lato il mondo addosso perché sebbene avessimo raccontato notavo soprattutto perché piangeva e quindi il pannolino avere G. con me!!) e anche L. ci sta male. Chi leggerà que-
dove andavamo, il lavoro che cominciava a fare Luigi una era sporco, le unghie lunghe con il nero sotto e in mezzo sta storia spero che ci capisca e se qualcuno ci vuole con-
volta arrivati a destinazione e dove andavamo ad abitare alle manine e odorava sempre di fritto. Noi questo lo dice- tattare per saperne di più noi lasciamo il nostro numero
questa donna ci ha messo il bastone tra le ruote e tutti i bei vamo all’assistente ma lei lo ignorava. A questo punto alla redazione di Piazza Grande sperando di poter stare al
progetti sono svaniti nel nulla; perché poi lei ha telefonato come detto io venni via dalla Comunità per il trattamento più presto tutti assieme, una famiglia divisa che sta sof-
al fratello di L. e al signore che gli dava il lavoro che cosa che mi riservavano, non ne potevo più ero esaurita, piange- frendo molto.
gli abbia raccontato non lo sappiamo neanche noi sta di vo in continuazione questo lo notava anche L. quando mi
fatto che queste due persone non si sono fatte più sentire e veniva a trovare. Dal giorno che me ne sono andata subito
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terza
Un’Intervista per capire
Alla dott.essa Anna Fiorentini-Presidente Ordine Sociale Assistenti Sociali
di AL.MO.
Mettere insieme l’esperienza professionale istituzio- Quando una famiglia vive una situazione di disa-
BUONI E CATTIVI
nale della dott.ssa Anna gio la separazione dei genitori , spesso, è la prima di Salvatore Morelli
Fiorentini con l’esperienza professionale trentenna- soluzione. E’ il primo passo di un percorso di
Puntuale come ogni ricorrenza per la celebrazione della giornata
le “ di strada” della dott.ssa Gianna Pasti sia, quali- recupero ma è anche il più doloroso.Gli strumen-
anche quest’anno 1 Dicembre contro l’AIDS.
tativamente il massimo per avere delle risposte agli ti decisionali sono adeguati ?lSe due genitori scel-
2002 si celebra la Giornata COMUNICATO STAMPA L.I.L.A
interrogativi della lettera a fianco riportata. gono di separarsi in presenza di minori non sempre
Mondiale per la lotta contro 1° DICEMBRE 2002 Una gior-
In cosa consiste, dott.ssa Fiorentini, il suo lavoro è necessaria la presenza dei Servizi. Altro è l’uso
l’AIDS. Una celebrazione que- nata di lutto e di rabbia
in quanto Presidente dell’Ordine professionale della separazione che, se intesa come prima moda-
st’anno che ha trovato un punto di 30/11/2002
degli Assistenti Sociali ? lità d’intervento, la ricuso in quanto il primo obietti-
contatto per la prevenzione e l’in- Il 1° dicembre 2002 la LILA,
In quanto Ordine professionale abbiamo , in questo vo dei Servizi per i minori è quello di sostenere la
tegrazione di quanti sono colpiti Lega Italiana Lotta contro
momento, la possibilità di sapere quale forza sul ter- famiglia con un progetto di vita.
dal virus. Il ministero della Sanità l’AIDS, non “festeggia” e dichia-
ritorio è attiva all’operatività. In quanto Regione Gli strumenti decisionali tengono in considerazione
ha promosso due iniziative accat- ra il proprio lutto per la lotta
conoscere il carico e l’incarico che ognuno degli delle diverse manifestazioni che si quantificano, di
tivanti: la promozione di un opu- all’AIDS in Italia. La Lila espri-
Assistenti Sociali va ad assumersi nel rapporto con volta in volta, all’interno dei nuclei famigliari e, per
scolo indirizzato soprattutto agli me sconcerto e incredulità nei
il territorio.L’importante, oggi, è costruire proget- quanto conosciamo, sono sufficienti a risolvere le
adolescenti e a tutti gli studenti confronti della campagna ministe-
tualità atte al recupero di soluzioni prospettate, in
delle scuole superiori invitando riale “missione salute”, i cui con-
coloro che si tro-vano nello quanto non è solo dovuto
loro a evitare di fare sesso e scon- tenuti sono un vero e proprio
stato di bisogno e non sem- all’intervento
sigliare l’uso del preservativo per- colpo fatale alla lotta contro
pre è possibile attuare dell’Assistente Sociale
ché non tanto sicuro quanto l’a- l’AIDS.
appieno il programma in ma dallo psicologo o da
stensione; per evitare di mettere a Mentre le infezioni sono in
quanto il numero, la rete, la altri professionisti che si
rischio la salute pubblica, fare un aumento proprio attraverso rap-
compressione, le mortifica- applicano sul caso. Solo
elenco di tutti i sieropositivi porti sessuale non protetti, i mini-
zioni, le difficoltà diverse in casi estremi si applica
“made in italy”. Questo tipo d’in- stri Sirchia e Moratti scoraggiano
che incontrano gli l’allontanamento dei
tervento inerente la gestione della con la loro iniziativa l’uso del
Assistenti Sociali riescono minori dai propri genitori
malattia, nella prospettiva del profilattico, creando confusione,
a quantificare, in quanto il mettere in
Ministero della Sanità, vale a dire ambiguità e incertezze sulla sua
positivamente, con il loro pratica progettualità spe-
l’astenersi al far sesso ed elencare efficacia oltre ad associarlo a
operato. cifiche stimolino l’auto-
tutti i sieropositivi, di sicuro non valori, giudizi e situazioni negati-
La nostra società è basata determinazione dei singo-
aiutano il malato, perché eludono ve, esponendo la collettività tutta
sulla famiglia : è il settore sociale dove è più diffi- li.
da una parte il diritto della pri- a rischi altissimi, come del resto è
cile operare. Ritiene che la preparazione teorica Secondo Lei sussiste una alternativa all’affidamento ?
vacy della persona umana e dal- la storia dell’AIDS ad insegnarci.
e pratica degli Assistenti Sociali sia adeguata ad Come tipo d’intervento? L’affidamento è uno degli
l’altra aumentano la paura, l’igno- La Lila denuncia con forza le
affrontare queste situazioni ? interventi. E’ buono secondo la situazione che
ranza, l’ingiustizia e l’emargina- responsabilità dei ministri nel
Credo che la risposta debba essere diversificata: la incontriamo. E’ necessaria una duttilità da parte dei
zione nel mondo. E’ sempre più mettere a rischio la salute pubbli-
famiglia, da sempre, è stata , per i servizi, come servizi perché l’intervento sia calibrato su quella
facile discriminare e non condivi- ca e ricorda che l’avere voluto
valore, come metodo di lavoro e come parte inte- situazione: si cercano i nonni, sostegno esterno,
dere in modo spontaneo chi soffre sovrapporre all’obiettivo della
grante, il principale riferimento atto ad attuare il terapie, si opera direttamente sul bambino, sull’aiuto
di questa malattia. Siamo ben lon- prevenzione dell’Hiv/Aids quello
progetto d’intervento. Oggi vi è una visione “schiz- alla famiglia, si studia il tipo di accoglienza, di
tani dai buoni propositi d’integra- dell’indicazione dei “buoni” e
zofrenica” del nucleo famigliare in quanto la politi- accoglienza per madre e bambino fino a giungere
zione nella vita di ogni società “cattivi” stili di vita si è dimostra-
ca verso di loro richiede responsabilità come rispo- all’intervento di sostituzione. Queste proposte pos-
mondiale, sempre più legata a ta da tempo una strategia non solo
sta a tutti i bisogni. sono essere messe in pratica anche più d’una per
modelli sociali e comportamentali inefficace, ma fallimentare e irre-
Da un lato vi è grande considerazione del nucleo volta.E’ d’obbligo rilevare che fra i diversi soggetti
in cui il raggiungere la normalità sponsabile che oggi è più che mai
famigliare, dall’altro non si tengono conto i proble- (minori – genitori – istituzione)esistono “tempi”
e regolarità delle abitudini di vita inaccettabile e fuori luogo.
mi affettivi, psicologici, relazionali, economici. “Ti personali completamente diversi che pongono chi
sono lo specchio dell’etica di vita Quanto tempo impiegheremo a
valorizzo perché devi essere famiglia”. opera, a beneficio di soluzioni positive, nelle condi-
dei cosiddetti cittadini sani. Altro rimediare i danni che questo opu-
E’ una professione in continuo aggiornamento pro- zioni di intervenire, non sempre con equo risultato.
motivo di riflessione in merito è il scolo produrrà? Il tempo in questo
prio perché l’evoluzione sociale, economica, politi- Sarebbe necessario, allora, pensare ai tempi neces-
comunicato stampa della LILA si conta in nuove infezioni.
ca fa sì che i componenti le famiglie adeguino le sari per un neonato e dunque capire le sue necessità,
loro necessità e i loro bisogni al momento di vita. cosa tutt’altro che semplice.
Assistenza o percorsi
di M.M.
Si conclude il progetto Oltre la strada un bilancio delle possibilità di rete tra i servizi e il privato sociale.
Piazza Grande quest’anno ha parte- cultura, all’artigianato fino ai lavori volte. Chi può porre rimedio? Chi Oltre la strada sia supportato da più
cipato a un progetto chiamato Oltre di facchinaggio, riciclo ecc. ecc. può costruire il dopo di queste per- forze, che pensino anche al dopo
la strada: diverse cooperative e Piazza Grande può dargli l’input ma sone facendole uscire da un circolo borsa lavoro, noi tutti la nostra parte
Associazioni si sono unite per met- non può pensare alla loro vita eco- vizioso che le riporta, nella maggio- l’abbiamo fatta, molte cose sono
tersi in rete con i servizi e lavorare nomica per molto. E’ in questo sce- ranza dei casi in strada a ricomin- andate per il meglio ma molte altre
insieme alla costruzione di percorsi nario che ci siamo resi conto del ciare da capo? Sicuramente noi, le si sono schiantate contro un muro
con le persone colpite da esclusione vero significato della parola assi- Istituzioni, tutte le forze del Sociale rappresentato da una parola:
sociale , nella fattispecie: tossicodi- stenza. Persone che, dopo sei mesi ma anche gli imprenditori, gli arti- ASSISTENZIALISMO.
pendenti, alcolisti e persone con di lavoro con noi, si trovavano ad giani, tutti coloro che
problemi psichici. Il progetto ha avere percorsi monchi senza nessu- possono offrire ciò
funzionato bene i servizi sanitari ci no che avesse pensato a un dopo. che di più terapeutico
hanno inviato decine di persone di Colpa di chi?. Non dei Sert che non esiste: il lavoro.
cui una parte significativa ha ripre- sono attrezzati per fare da agenzia, Confessiamo che a
so a compiere attività, a relazionarsi non nostra che riceviamo decine di volte ci prende lo
e a motivarsi. I rapporti con assi- persone l’anno e dovremmo aver un sconforto perchè ci
stenti, psicologi,ed educatori sono bilancio miliardario per dare lavoro sfuggono persone che
stati improntati su un rispetto asso- a tutti. Ma allora di chi? Forse di teniamo per i capelli
luto della persona e dei suoi biso- una mentalità che tende a parcheg- e, purtroppo, lo stesso
gni.Tutto bene insomma se non giare le persone, mentalità politica sconforto lo leggiamo
fosse... Se non fosse che ci siamo oltre che sociale, una mentalità che negli occhi di tutti
trovati impotenti rispetto al dopo. una volta tolta la persona dalla stra- quelli che lavorano
Le persone che vengono a Piazza da la dimentica, che illude che ci sia con noi e intorno a
Grande possono rimettersi in gioco un dopo mettendo le persone nella noi. Ci auguriamo
in vari campi professionali, dalla condizione di essere dimenticati due che il nuovo progetto
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quarta
Ospitiamo una rubrica degli operatori dell’Unità di aiuto, questo spazio rimarrà a loro disposizione perchè anche loro possa-
no dire la loro, a volte tra il fare politico delle istituzioni e le preoccupazioni economiche delle strutture di servizio forse gli
unici ad avere contatto con le persone sono loro, per questo vogliamo ascoltarli e farli ascoltare.
“A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti ten-
dono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a
seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza.
Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno
via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili.
…. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbando-
nate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotola-
re: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.”
“….. C’è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, Per questo numero, non siamo riusciti a preparare il secondo episodio, che aveva
legata alle due creste con funi e catene e passerelle. per tema la rete dei servizi, ma ritenendo importante mantenere il filo del discor-
Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettere il piede negli intervalli, so, proponiamo solo alcune suggestioni tratte dal libro Le città invisibili di I.
o ci si aggrappa alle maglie di canapa. Calvino.
Sotto non c’è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; Nostra intenzione è proporre nei prossimi numeri alcune riflessioni su temi quali:
s’intravede più in basso il fondo del burrone. la rete dei servizi, il rapporto del servizio con la cittadinanza, informazioni e con-
Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. fronti con altre unità di strada della regione ….. e a queste vorremmo aggiungere,
Tutto il resto, invece d’elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, ogni volta, alcuni pensieri delle persone che quotidianamente incontriamo.
case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d’acqua, becchi del
gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i Arrivederci a dopo le feste
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quinta
www
giornata di pace
.ingegneriadelsollazzo.it di Gabriele Morelli
E’ stato un flusso ininterrotto che ha coperto dalle 12.30 in poi i 7 km che separano
DALLA SICUREZZA Fortezza dal Basso dallo stadio, un fiume di gente che il 9 novembre ha attraversato
AL DEGRADO DELLA DEMOCRAZIA Firenze come se fosse un secondo Arno. E’ stato un bel corteo, nato per difendere la pace
e dire no alle guerre.
di Gianluca Ricciato La musica dei ragazzi, le tante bandiere colorate dei vecchi sindacalisti e lo stupore dei
“L’Europa messa in sicurezza? Controllo sociale, repressione e diritti negati” tantissimi bambini portati in spalla dai genitori conferivano eterogeneità ad una moltitu-
Firenze 8 novembre 2002 dine di persone che con entusiasmo e compostezza è riuscita ad annullare le polemiche
precedenti la manifestazione e le paure di possibili scontri. Il servizio di sicurezza della
Il Forum Europeo ha dato visibilità ed espressione a tante idee e pratiche, saperi e sapori che nella CGIL è intervenuto per sedare gli isolati episodi violenti (un’unica vetrina rotta e un
nostra occidentale quotidianità non riescono facilmente a venir fuori. Spesso perché certe idee, assalto sventato ad una banca) e un tentato inserimento nel corteo di pseudo-blackblok
rese pubbliche, diventano pericolose. Proprio di questa difficoltà si è parlato nella Sala Ronda della locali, mentre le forze dell’ordine non si sono proprio fatte vedere, discretamente posizio-
Fortezza da Basso - nel dibattito su “Controllo sociale, repressione e diritti negati”- e di come il nate nelle vie laterali, lontane 300 metri dai manifestanti.
nostro mondo civilizzato si fondi su un grande paradosso, quello della sicurezza. Come può uno Un’atmosfera insomma allegra e tranquilla, che ha reso ancora più fuoriluogo i negozi
stato garantire la sicurezza quando nega i diritti umani a tanti suoi cittadini e a tante persone che chiusi e barricati con pannelli di legno, subito diventati i diari ufficiali della manifestazio-
chiedono disperatamente accoglienza? Il nuovo “killer” della nostra epoca- dice don Luigi Ciotti- è ne, testimoni del passaggio della gente e custodi dei loro messaggi: dal classico “no alle
proprio il tema della sicurezza, che paradossalmente mette a repentaglio il diritto per tutti alla sicu- guerre” ai più fantasiosi “chiuso per stupidità” e “sei una metafora della chiusura menta-
rezza, favorendo l’allargamento dell’esclusione a strati sempre più ampi della popolazione. Il grado le” al più materiale “ti è andata male, potevi fare i soldi”. Grandi guadagni e grandi ova-
di vivibilità di una città è la capacità di costruire relazioni umane e sociali, ed è proprio ciò che l’en- zioni invece per i pochi che hanno deciso di aprire, sfuggendo alle martellanti campagne
fasi sulla sicurezza non può assicurare. Al contrario quest’enfasi è funzionale alla repressione di di boicottaggio del meeting e alle offerte di alcune compagnie assicurative che, per l’oc-
idee e persone differenti e soprattutto alla difesa degli interessi economici di pochi, che sotto l’em- casione, promuovevano vantaggiose polizze contro furti e incendi. Ma i veri eroi della
blema della sicurezza demoliscono i sistemi pubblici di difesa sociale (sanità, scuola, pensioni, giornata sono stati i fiorentini, con la loro partecipazione fatta di lenzuola bianche alle
etc.) e si procurano manodopera a basso costo da sfruttare. Testimonianza vicina di tutto ciò la finestre (come insegna Gino Strada) e la disponibilità a sfamare i manifestanti e mettere a
portano Dolores Juliano, dell’Università della Catalogna ed Eva Forrest, attivista dei diritti umani loro disposizione, nel caso, il bagno di casa.
nei Paesi Baschi, che raccontano di Batasuna e di come i media cerchino di rendere invisibili i con- Questi temutissimi no-global (o meglio, new-global) quindi, anziché deturpare le opere
flitti sociali e nello stesso tempo di “costruire il nemico” da dare in pasto all’opinione pubblica. d’arte cittadine, ne hanno creato una loro: questo grande fiume di gente con cui sono
Batasuna, dice la Forrest, è un partito che si batte per la difesa della lingua del popolo basco, per riusciti a zittire tutti gli allarmisti e a far sentire la propria voce di pace, in una Firenze
un socialismo dal volto umano, per la chiusura delle centrali nucleari e ha dalla sua parte giornali più che mai capitale di cultura.
da 30000 copie al giorno.
L’immagine mediatica di Batasuna è invece quella di un covo di terroristi (il cui leader è in prigione, Si è parlato di un successo, della rivincita dei new-global, ma nessuno all’indomani di
tra l’altro), e si tace sulle kafkiane misure di detenzione nelle carceri spagnole, sull’allontanamento Firenze avrebbe pensato che solo dodici giorni più tardi si sarebbe tornati in piazza a
dei detenuti politici a migliaia di kilometri dalle residenze, sulle torture con l’elettricità - c’è un libro manifestare, in una città e con uno stato d’animo diversi. Il 23 novembre infatti è stata
che denuncia 75 casi di maltrattamenti istituzionali con l’elettricità. La repressione invisibile dei indetta a Cosenza una manifestazione nazionale di solidarietà ai 20 attivisti appartenenti
corpi e delle menti porta al degrado della democrazia, e i Paesi Baschi devono metterci in guardia alla rete del Sud Ribelle arrestati una settimana prima con l’accusa di cospirazione politi-
su come, anche in altri paesi, la repressione del conflitto sociale può portare alla perdita dei diritti ca ai danni del governo e propaganda terrorista. E’ difficile non pensare che questa possa
fondamentali. “L’enfasi sulla sicurezza”, dice l’intellettuale albanese Fatos Lubonja, “porta al nazio- essere una risposta alla buona riuscita della manifestazione di Firenze e di quella di Camp
nalismo difensivo di personaggi come Le Pen, Bossi, Heider o la Fallaci”. E’ per questo che occor- Darby pochi giorni prima e che questa massiccia avversione alla guerra a qualcuno possa
re un’Europa che voglia tornare a informarsi e partecipare, ed è questo lo spirito che è nato e cre- dare fastidio.
sciuto nei giorni del Forum Europeo di Firenze.
dicembre duemiladue 5
sesta
N O N D I S O L O PA N E
L’ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE, con il patrocinio del Comune di Bologna - Assessorato alle Politiche sociali
presenta
“Arte e Sociale”
MOSTRA DI PITTURA
di
SILVIA MARTELLI
9 - 13 dicembre 2002
Sala Mostra - W. Benjamin - via del Pratello, 53 - Bologna.
ORARI: dalle 17.00 alle 23,30
L’autrice La strada, osservata in ogni angolo, in ogni anfratto, in ogni movi- opere consegnatemi come se ne fossi diventato lo scrigno prezio-
mento geometrico e non, è la palestra da cui trae spunto la mag- so.
Silvia Martelli nasce a Bologna nel 1950. Comincia ad amare la pittura fin da pic-
gioranza degli artisti. La strada è la lavagna su cui disegnano i Si definisce “Arte di Strada” proprio perché nasce e vive sulle
cola grazie alla passione che le trasmette la nonna paterna. Alle scuole medie il
loro capolavori i madonnari, è la scenografia di cui si avvalgono i strade : attori, musicisti, mimi, cantanti, giocolieri, esprimono il
prof. Emilio Mari apprezza la sua fantasia e la spinge a vincere la timidezza attra-
cantastorie, è il palcoscenico da cui vengono trasmesse le loro sapere culturale, manifestano le loro capacità acrobatiche,
verso l’espressione artistica. Nonostante gli studi classici continua , da sola, a col-
note musicali dei buskers, è la pellicola su cui vengono impresse trasmettono le musicalità con i più straordinari e sconosciuti stru-
tivare il disegno e la pittura e nel 1978 frequenta un corso di grafica pubblicitaria.
le immagini ad essa stessa rubate, è anche…il trascorrere della menti, intrattengono il pubblico con l’ilarità clownesca e solo con
Qui studia con il prof. Marino Venturi che le infonde fiducia , riconoscendole origi-
vita di molte persone che, trovandosi in stato di disagio, pongono tanto e tanto sacrificio. Esempio ne è la “ Fraternal Compagnia “,
nalità e forza. Nel 1986 crea alcune illustrazioni per il libro “Viaggio al centro della
in essa la speranza del sopravvivere quotidiano. Loro non sono frutto della costanza, della pazienza e della perseveranza dimo-
musica”, edito da Zanichelli. In seguito si dedica, particolarmente, allo studio del
una espressione artistica per cui non sono degni nemmeno di strata ed avuta nei confronti delle persone disagiate chiamate a
pastello.
uno sguardo, anzi vengono ripugnati perché simbolo dell’abban- ricoprire i ruoli che,via via, erano necessari per rappresentare
E’ solo nel 1996, quando gli impegni famigliari richiedono meno tempo, che decide
dono personale e quindi non tenuti in doverosa considerazione. sceneggiature della Commedia dell’Arte.
di approfondire la sua grande passione. Si iscrive alla “Scuola Libera del Nudo”
Ma, conoscendoli… E’ solo il tempo, giudice insindacabile, che Se dalla strada, poi, ci vogliamo allontanare per trasferirci in un
presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, frequentando il corso tenuto dai proff.
stabilirà il tipo di rapporto che si potrà instaurare con queste per- centro per anziani…, all’interno di un ospedale psichiatrico giudi-
Mazza e Chiarini. Per quattro anni studia la figura umana con impegno e libertà ed
sone…e la socializzazione premia. La solitudine, spesso, è l’uni- ziario…, all’interno di un carcere maschile o femminile che sia…,
ottiene l’apprezzamento degli insegnanti per lo stile molto personale e la grande
ca compagnia che molti di loro si ritrovano a condividere e, pro- il concetto di ARTE e SOCIALE non cambia e continua a mettere
tenacia .Successivamente, si dedica alla tecnica d’assemblaggio mescolando
prio in questa solitudine si narrano, si disegnano, si cantano… in risalto la grande necessità che le persone, appartenenti a qual-
insieme i più svariati materiali e creando bassorilievi su legno che trattano di temi
Il tempo, dicevo, e la pazienza fanno sì che le relazioni abbiano siasi situazione sociale, economica e giuridica, hanno di allonta-
a lei molto cari come: l’amore, la gioia ed il sogno.
contenuto e sfocino nelle confidenze più intime e nascoste. narsi dall’isolamento che la solitudine crea attorno a loro.
Dimostrazione ne è il lungo elenco di persone incontrate e le AL.MO.
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Hai la cantina piena di roba che sta lì da anni e ti impedisce persino di
aprire la porta? Lo sgabuzzino è diventato un luogo sconosciuto? Hai
vinto alla lotteria, vuoi rifare tutto il tuo arredamento e non sai dove met-
tere quello vecchio? Chiamaci!
Hai una casa in affitto da arredare? Una stanza da sistemare? Vieni a
fare un giro al nostro magazzino, troverai offerte e prezzi bassi per
oggetti dell’altro mondo.
Magari sei un appassionato di collezzionismo, modernariato, antiquaria-
to e credi di aver già visto ogni mercatino, ma non hai visto ancora nulla
se non sei stato al mercatino di Piazza Grande. Vieni a trovarci!
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6 dicembre duemiladue
settima
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della bici rubata!!!
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targhe alterne!
Se fossimo nati per soffrire le donne, invece delle tette, avrebbero due rubinetti.
Questo e' lo spirito che anima la Libera Universita' di Alcatraz. Al corso di Yoga demenzia-
le scoprirete tecniche comiche per migliorarvi la vita, il lavoro e anche l'amore. Fatevi un
Sbagliando si regalo stupefacente.
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re, sino ad oggi senza alcun esito. Mentre è compito Teatro Matteotti - Tel. 011 6403700
della procura accertare i fatti denunciati ed individuare
gli eventuali colpevoli, al giudice di sorveglianza spetta dal 30 Novembre al 1
invece cercare di comprendere le situazioni e “tirar fuori”
Dicembre
i detenuti, autorizzando percorsi di recupero e reinseri-
mento sociale. Nel caso di V.C. ,appena saputo che il INCONTRO SUL FRANCHI-
detenuto lamentava violenze, verificai che il fascicolo
fosse stato trasmesso alla Procura, chiesi ed ottenni il SING con l'Emporio Alcatraz
suo trasferimento in un altro istituto, lo visitai in carcere,
dal 6 all' 8 Dicembre
gli concessi due permessi di una settimana per buona
condotta (contro il parere dell’amministrazione che riferi-
va di suoi “comportamenti violenti”) ed infine dopo il suo
definitivo trasferimento alla Dozza, informai di tutta la YOGA DEMENZIALE 2° livello
vicenda il giudice di sorveglianza di Bologna per evitare
con Jacopo Fo e lo Staff di
ritardi nella prosecuzione del percorso. Occupandomi
contemporaneamente di diverse migliaia di casi, franca- Alcatraz
mente non mi pare negligenza…(a proposito, prima di
esprimere giudizi altrui non sarebbe stato meglio racco- Per informazioni
gliere qualche informazione in più?).
075/9229938 - 39
Con immutata ammirazione per Piazza Grande,
Marco Gattuso, giudice di sorveglianza. oppure info@alcatraz.it
dicembre duemiladue 7
ottava
8 dicembre duemiladue
nona
23/11/02...Mangiafuoco ringrazia
Sì, il personaggio di fiaba evocato per la tarre e un microfono,
sera del 23 novembre scorso, vuole ringra- hanno lasciato tanta di
ziare, a nome di Piazza Grande, tutti colo- quell’energia da scal-
ro che hanno partecipato al concerto che dare tutto il Capannone
ha scaldato i cuori di chi ha suonato, can- e anche di più.
tato, ballato. Grazie a tutti voi che avete La temperatura è cre-
creduto nel nostro amore per la musica, a sciuta ancora nel finale
assolutamente incen-
La SARTORIA e il MERCATINO
Proprio così! Ci siamo: nasce un nuovo laboratorio all’interno delle
nostre Officine. Il laboratorio di sartoria è già partito, grazie al
lavoro di due donne straordinarie: una volontaria e una ragazza in
borsa lavoro con il Progetto Oltre la Strada hanno allestiro in un
tempo da record una vera sartoria. Ecco i servizi che vi potrete tro-
vare: Riparazioni * Orli * orlo a giorno * rammendi * Costumi
teatrali e di Carnevale su ordinazione * Tovagliato * Tende a
pannello e tanto altro.
Inoltre, in pochissimo tempo, la nostra sartoria è diventata anche
mercatino del vestito, dove potrai divertirti in uno shopping inso-
lito e fuori dal comune.
Tutto questo è stato possibile anche alla ditta Ubaldo Federici via Augusto Righi,
1/A Bologna e la ditta Righi via Irnerio, 6/a-b Bologna per la gentile concessione
di materiale e attrezzature tecniche per cucire. Grazie, vi aspettiamo.
dicembre duemiladue 9
decima
All’interno di Piazza Grande l’ idea di usare il teatro come fonte di motivazioni e relazioni per le
persone che soffrono di grave disagio sociale è nata nel 2000 con un Laboratorio finanziato dal
Comune di Bologna e tenuto presso il Centro diurno di Via del Porto. Il laboratorio impostato
sulla Commedia dell’Arte aveva la caratteristica di essere interculturale partecipavano cioè uten- I partecipanti
ti in borsa lavoro e persone esterne. Da questo primo laboratorio è nato un video e un spettacolo
“la Fraternal Compagnia” rappresentato al teatro San Martino e a Firenze. Alcuni ragazzi Godot
hanno voluto continuare formando il gruppo teatrale “la Fraternal Compagnia- Scuola di teatro regia e adattamento del testo
Louis Jouvet”. Il gruppo in quest’anno ha prodotto due spettacoli: “Le Spacconate di Capitan
Massimo Macchiavelli
Fracassa “ ( Bologna 4 repliche e imola 1 replica) “Arlecchin Batocio” La Compagnia continua
anche quest’anno i laboratori per Piazza Grande (Progetto Oltre la Strada) e con il Centro Estragone- Marco Venturi
Diurno (Comune di Bologna) oltre che portare dimostrazioni sulla commedia dell’Arte in dormi- Vladimiro- Massimo Macchiavelli
tori e Centri Diurni. Nell’ l’inverno 2002 la Fraternal Compagnia ha allestito uno spazio presso i Pozzo- Giuliana Barbaro
locali delle Officine di Via Libia, sede di Piazza Grande e ha messo in opera Laboratori di scrittu- Lucki- Tania Passarini
ra creativa e costruzione maschere, oltre al Laboratorio di Teatro Comico appena concluso.
Ragazzo- Chiara Cretella
Zanni- Roberto di Leo, Daniele
Fabbri,
Valeria Nemi,Enoch Marrella
Arlecchino-Valentina Occhionero, Marco
Clown- Valentina Occhionero,
Raffaella
Capozucca, Daniele Fabbri,
Valeria Nemi.
Scenografie- Daniele Adami
Costumi- Fiorella Imbimbo, Gloria
Tecnico luci e attrezzeria- Antonio
Boccuni
Musiche dal vivo e adattamenti musicali
Gianluca Galliani
Il Teatro Sociale
Il Teatro Sociale rappresenta quell’atto creativo che si apre al desiderio di comunicazione di chi nel sociale resta in ombra, di chi lo fa attraverso una
possibilità di espressione che diventa la più efficace per raccontarsi, urlare le ingiustizie subite o semplicemente divertirsi, ritrovare sorrisi e liberare
emozioni. Il Teatro Sociale crea “nuova comunicazione” e mira a creare occasioni di riflessioni profonde che esulano da letture della realtà sociale
parziali o elitarie. Occasioni di incontro, per esprimere idee sul sociale, dove sociale può anche voler dire qualità della vita della persona che vive il
disagio, e quindi opportunità per creare conoscenza. Nella maggior parte dei casi la motivazione al teatro è una“scoperta” successiva e conseguente
all’intervento su un determinato problema sociale. Una scoperta sia per quei portatori di un disagio sociale che sono direttamente coinvolti nell’atti-
vità performativa, sia per la rete relazionale ed affettiva ad essi connessa. E’proprio questa rete che va poi a costituire quello che ci piacerebbe defini-
re un “nuovo pubblico”.
10 dicembre duemiladue
undicesima
Caporedattore:
Massimiliano Salvatori
Regala un anno di informazione dalla strada
Ogni anno lo stesso “problema”, se così si può dire: in questo periodo si comincia a pensare al Natale o, Redazione:
più spesso, alla pratica consumistica dei “regali di natale”. Noi sappiamo che i nostri lettori hanno un
via Libia, 69
certo tipo di coscienza e una certa attenzione ai problemi sociali di questa nostra città, è per questo che Tel. 051 342 328
quest’anno proponiamo a tutti di mettere sotto l’albero di Natale un abbonamento a Piazza Grande inte- Fax 051 397 971
stato a una persona che vi é cara e alla quale stanno a cuore i nostri temi. Con una lettera di auguri da email: pg@piazzagrande.it
parte nostra questa persona saprà che gli avete regalato 12 mesi di informazione e di emozioni dai mar-
Distribuzione: Antonino Palaia
gini della città. 31 euro per un regalo veramente etico e solidale, che allo stesso tempo ci aiuta a tirare
avanti. I dati e le condizioni di abbonamento sono riportate in ultima pagina. Auguri dalla redazione ! Abbonamenti: Leonardo Tancredi
Impaginazione:
Massimo Macchiavelli,
Mario Pirovano Massimiliano Salvatori
in
“Johan Padan a la Descoverta de le Americhe” Idea Grafica:
Ass. Amici di Piazza Grande
di Dario Fo regia di Dario Fo
Immagini:
Auditorium di Molinella 15 dicembre ore 21 Le fotografie a pagina 5 sono di
Leonardo Tancredi; a pagina 9 le foto
sono di Annamaria Cossu. Tutte le altre
sono dell’archivio della redazione di
Piazza Grande.
Mario Pirovano, grande istrione ed affabulatore, protagonista unico dello
In Redazione:
spettacolo, ci trascina nelle gesta di Johan Padan, un avventuriero, pendaglio Massimo Macchiavelli, Massimiliano
da forca vissuto nel 1500, che suo malgrado s’e’ trovato dentro la scoperta Salvatori, Tonino, Antonio Boccuni,
delle Americhe. Forse il suo nome non e’ proprio Johan Padan, ma le sue Leonardo Tancredi, Al.Mo., Salvatore
Morelli, Silva, Alex.
gesta sono autentiche, tratte da decine di storie vere raccontate in prima perso-
na dai comprimari di bassa forza provenienti da tutti i paesi d’Europa. Piu’ Hanno collaborato a questo numero:
numerosi di quanto non ci si immagini furono i marinai di ciurma, le mezze Gigi il vagabondo, Alessia
tacche di truppa, che si trovarono a passare dalla parte dei conquistati. Ma Acquistapace, Gianluca Ricciato, Gino,
Gabriele Morelli, Silvana Fracasso, gli
questa non e’ la storia dei soliti perdenti. E’ anzi l’epopea di un popolo di
operatori dell’Unità d’aiuto.
indios vincenti. Pirovano, con un’ironia giullaresca sferzante e realistica, in
una strabiliante performance di oltre due ore ci rende complici della storia con Chiuso in redazione il: 4-12-2002
il racconto dei coprotagonisti che non contano, i “nullagonisti”, gli zozzoni di Stampa: Nuova Cesat Firenze
truppa.Coraggioso e fuori dagli schemi.
dicembre duemiladue 11
ultima
NUMERI E INDIRIZZI UTILI A S S O C I A R S I
Associarsi a Piazza Grande è
ASCOLTO MANGIARE CURARSI una condizione di incontro tra la
società, le sue culture e le sue
necessità.
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Sabato dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e Giovedì Chiesa dei poveri, via Zamboni (colazione), tel. 051/226310,
051/226310 assistenza medica gratuita
dalle 14: alle 17:00 Bus 20 – 37 solo dom. ore 9:00 per i Senza Fissa Dimora.
Basta telefonare allo 051 342328,
tel. 051/245156 Antoniano, Via Guinizzelli, 3 ore 11:30 pran- Pronto Soccorso Sociale Quadrifoglio Via e lasciare i propri dati o fare un
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tel. 051/244044 18:00 (sportina cibo) tutti i giorni. Bus 13, Pronto Soccorso Sociale Pettirosso Via de
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Venerdì mattina prenotazione. tel. 051/493923 Si accede dalla strada 19:00 Parrocchia San Bartolomeo Via Beverara, 88
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Sabato alle 12:30 Autobus 33 tel. 051/346756
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tel. 051/324285 Bus 25 (capolinea)
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Opera Padre Marella Via del Lavoro, 13 dalle
9:00 alle 12:00 tel. 051/234345
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38; Via Corticella, 90; Via Saragozza, 41 L’isola che non c’è Via Dell’industria aperta Telefono 051 342 328
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D’AIUTO Gomito, 22/2 aperto dal Lunedì al Venerdì
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dalle 15:00 alle 23:00 Sabato dalle 17:00 alle
23:00 Domenica dalle 19:00 alle 23:00 Bus 25
Distribuzione caffè, succhi, biscotti, scambio (capolinea) tel. 051/324285 Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
siringhe, preservativi, relazione e aggancio Gomito, 22/2 1° e 3° Lunedì del mese dalle
dalle 16:00 alle 17:45zona universitaria dalle 18:00 alle 19:30 tel. 051/324285
18:00 alle 19:00 zona stazione (inps) dalle
19:15 alle 20:15 Carracci.
12 dicembre duemiladue