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Esercizi di Topografia

svolti in MATLAB

Ambrogio Maria Manzino

Limmagine in copertina rappresenta bene lo scopo della Topografia: la


misura e la rappresentazione.
Una porzione di territorio proiettata sulla superficie di riferimento.
Il prodotto intermedio rappresenta una ortofoto digitale, quello sottostante una cartografia tradizionale o numerica ed infine, il livello inferiore
rappresenta un sistema informativo geografico (GIS).

Premessa
Il presente volume nasce dallaggiornamento e dal ripensamento del
precedente eserciziario della Otto Editori: Esercizi di Topografia.
Lesperienza maturata nello svolgimento dei corsi di Topografia ha suggerito alcune integrazioni.
La novit pi interessante laggiunta a quasi tutti gli esercizi dello
svolgimento degli stessi con lausilio del programma MATLAB .
Il lettore accompagnato cos alla risoluzione ed alla comprensione dei
concetti essenziali della Topografia, senza perdersi nei difficili calcoli matematici lasciati al linguaggio evoluto ed alla programmazione di MATLAB .
Lautore

Indice
1

CONCETTI GEOMETRICI GENERALI


1.1

LA SOLUZIONE DI UN EQUAZIONE
NON LINEARE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1.2

LA SOLUZIONE DI SISTEMI DI EQUAZIONI NON LINEARI 11

1.3

LINEARIZZAZIONE DELLE EQUAZIONI DI MISURA DI


UNA RETE PLANIMETRICA . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1.4

12

1.3.1

DISTANZA dij

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

13

1.3.2

PSEUDODISTANZA Pij . . . . . . . . . . . . . . . . .

14

1.3.3

AZIMUTH ij . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

15

1.3.4

DIREZIONI AZIMUTALI tij . . . . . . . . . . . . . . .

16

1.3.5

ANGOLI AZIMUTALI ijk

. . . . . . . . . . . . . . .

17

ROTOTRASLAZIONI PIANE . . . . . . . . . . . . . . . . . .

39

1.4.1

ROTOTRASLAZIONE SENZA VARIAZIONE DI SCALA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1.4.2

39

ROTOTRASLAZIONE CON VARIAZIONE DI SCALA ISOTROPA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

40

TRATTAMENTO STATISTICO DELLE MISURE

49

GEODESIA ELLISSOIDICA

97

3.1

97

SISTEMI DI RIFERIMENTO SPAZIALI . . . . . . . . . . . .

COMPENSAZIONE DI UNA RETE TRAMITE STAR*NET

137

ESERCIZI DI TOPOGRAFIA NON RISOLTI

159

APPENDICE A

169
5

6.1

UNIT DI MISURA ANGOLARI


E CONVERSIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

6.2
7

GRANDEZZE ANGOLARI IN TOPOGRAFIA . . . . . . . . 173

APPENDICE B
7.1

189

LA RELAZIONE TRA LELLISSOIDE DI ERRORE E LA MATRICE DI VARIANZA COVARIANZA. . . . . . . . . . . . . 189

APPENDICE C
8.1

195

LIBRETTI DI CAMPAGNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195

Capitolo 1

CONCETTI GEOMETRICI
GENERALI
Uno degli scopi della topografia la rappresentazione, cio la costituzione
di un elaborato cartografico che rappresenti tridimensionalmente in modo
metricamente corretto loggetto da esaminare (in genere il territorio), su di
un supporto cartaceo o in forma numerica, ad una scala conveniente.
Per assolvere a questo compito necessario:
fissare sistemi di riferimento opportuni a cui riferire le misure e la
rappresentazione;
misurare in questi sistemi la posizione di punti significativi per la
rappresentazione;
Attualmente non esistono strumenti che possano assolvere alla determinazione della posizione di punti in maniera diretta. Si procede quindi al rilievo di grandezze funzionali della posizione, grandezze legate cio al dato
di posizione da relazioni matematiche.
Queste grandezze sono in pratica quelle che possono essere rilevate sul
territorio e cio:
angoli o direzioni angolari;
distanze o pseudo distanze;
dislivelli;
7

Verranno nel corso di lezione trattate le procedure teoriche e strumentali


che portano alla loro determinazione, unitamente a concetti di trattamento
dei dati, le unit di misura e i sistemi di riferimento impiegati nelle scienze
topografiche. Qui ci limiteremo a proporre esercizi che le utilizzano.

1.1

LA SOLUZIONE DI UN EQUAZIONE
NON LINEARE

Molte volte in topografia ci si trova ad operare con funzioni non lineari,


quali ad esempio la distanza tra due punti aventi coordinate note:
d100,200 =

( X200 X100 )2 + (Y200 Y100 )2

(1.1.1)

Per trovare la soluzione di unequazione non lineare f ( x ), conviene linearizzarla troncando lo sviluppo di Taylor al primo membro procedendo
poi in modo iterativo.
f ( x ) = f ( x0 ) + f 0 ( x0 ) ( x x0 ) + . . .

(1.1.2)

Sia f ( x ) = 0 la soluzione cercata, allora (essendo x0 il punto di partenza


e trascurando gli ordini superiori al primo) si avr:
f ( x ) = f ( x0 ) + f 0 ( x0 ) ( x x0 ) = 0

(1.1.3)

da cui consegue:

( x x0 ) =

f ( x0 )
f 0 ( x0 )

(1.1.4)

ESERCIZIO 1
Determinare la soluzione della radice

7 = x.

Tale equazione pu essere scritta nella forma f ( x ) = 0, ovvero:


x3 7 = 0
Sia x0 = 1 il punto di partenza, allora si avr:
6
x3 7
= =2
2
3x
3
x1 = x0 + 2 = 3 x1 = 3
x3 7
= 0.74
4x =
3x2
x2 = x1 0.74 = 2.26 x2 = 2.26
x3 7
4x =
= 0.296
3x2
x3 = x2 0.296 = 1.9635 x3 = 1.9635

4x =

% ESERCIZIO 1
% Determinare la soluzione dellequazione x^3 = 7, utilizzando gli sviluppi
% di Taylor per successive iterazioni.
clear %Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
for k = 1:3 %Inizio del ciclo di iterazione (da ripetersi 3 volte)
dx = -(x^3 - 7)/(3*x^2); %Calcolo del dx come dx = - f(x)/f(x)
x_new = x + dx; %Correzione della variabile x con il dx stimato
x = x_new;
%Il valore calcolato diventa il nuovo valore approssimato
end
%Fine del ciclo di iterazione
disp(x);
%Visualizziamo il valore finale di x dopo le iterazioni

10

1.2

LA SOLUZIONE DI SISTEMI DI EQUAZIONI NON


LINEARI

Nel caso di misure topografiche (salvo casi particolari, ad esempio per le


reti di livellazione) le equazioni:

f (X , X , . . . , X ) Y0
n
2
1
1
1
f (X , X , . . . , X ) Ym
m

=0

(1.2.1)

=0

sono del tipo trascendente, per questo non sempre la soluzione unica,
mentre normalmente possibile trovare soluzione unica nel caso in cui le
equazioni f siano lineari.
Si esce da questa fase di stallo facendo lipotesi che, in un piccolo intorno della soluzione che stiamo cercando, cio nellintorno delle stime dei
parametri (X 1 , X 2 , . . . , X n ) ; la funzione trascendente sia praticamente lineare (rispetto a quanto pu fluttuare in funzione della precisione delle misure
Y). In questo caso possiamo linearizzare, senza sensibili errori, le funzioni
f j nellintorno di valori approssimati (X10 , X20 , . . . Xn0 ) utilizzando lo sviluppo di Taylor e trascurare il resto dal secondo ordine in poi (ipotizzando
che R < v, cio il resto sia minore di una quantit paragonabile agli errori
accidentali di misura).

f 0 (X0 , X0 , . . . , X0 ) +

f1
f1
f1
X1 X1 + X2 X2 + . . . + Xn Xn + R1 Y1
f 0 ( X 0 , X 0 , . . . , X 0 ) + f m X + f m X + . . . + f m X + R Y
n
m
n
2
1
m
n
2
1
X1
X2
Xn
1

=0
=0
(1.2.2)

Trascurando dunque i resti R avremo:

f 0 (X0 , X0 , . . . , X0 ) +

f1
f1
f1
X1 X1 + X2 X2 + . . . + Xn Xn Y1
f 0 ( X 0 , X 0 , . . . , X 0 ) + f m X + f m X + . . . + f m X Y
n
n
2
1
m
n
2
1
X1
X2
Xn
1

che in forma matriciale sar:


11

=0
=0
(1.2.3)

f 10 ( X10 , X20 , . . . , Xn0 )


...

f1
X1

f1
X2

...

+ ...

...
f m0 ( X10 , X20 , . . . , Xn0 )

fm
X1

fm
X2

...

Y1

X1

f1
Xn
fm
Xn

...
...
Xn

...
...

= 0 (1.2.4)

Yn

Definita la matrice delle derivate parziali (matrice Jacobiana) Matrice


Disegno [ A] allora in termini vettoriali la relazione anzi vista diverr:
f + [ A] X = Y = 0
0

(1.2.5)

Infine la soluzione del sistema sar:


X = [ A]1 f

1.3

(1.2.6)

LINEARIZZAZIONE DELLE EQUAZIONI DI MISURA DI UNA RETE PLANIMETRICA

In una rete planimetrica prendiamo in considerazione cinque tipi di misure:


distanze dij tra due punti i e j
pseudo distanze Pij tra due punti i e j
direzioni azimutali tij misurate dalla stazione i verso il punto j
azimut ij misurati dalla stazione i sul punto j
angolo azimutale j,i,k misurati sulla stazione i tra il punto indietro j
ed il punto avanti k.
Tutte queste equazioni non sono lineari nelle incognite coordinate dei punti
(di stazione ed osservati). Scriviamo dunque le equazioni generatrici di
queste misure ehvediamo
come si linearizzano per poter calcolare la matrice
i
disegno [ A] =

f
X

che serve a progettare la rete ed a calcolare la soluzione

ai minimi quadrati.
12

1.3.1

DISTANZA dij

La distanza tra i punti i e j si esprime, con il teorema di


Pitagora:

dij =

X j Xi

2

+ Yj Yi

2

(1.3.1)

o, nella forma (1.1.3)


q

X j Xi

2

+ Yj Yi

2

dij = 0

(1.3.2)

Lequazione si linearizza intorno a quattro valori approssimati dei parametri X0 (ovvero, i valori approssimati delle coordinate): Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 .
Le derivate vanno calcolate utilizzando tali valori approssimati.

f
= q
Xi

f
= q
Yi

f
= + q
X j

f
= + q
Yj

X j Xi

2
2
X j Xi + Yj Yi

(1.3.3)
0

Yj Yi

2
2
X j Xi + Yj Yi

(1.3.4)
0

X j Xi

2
2
X j Xi + Yj Yi

Yj Yi

2
2
X j Xi + Yj Yi

(1.3.5)
0

(1.3.6)
0

Mentre il termine noto vale:


l = dij

q

X j Xi

2

+ Yj Yi

2


(1.3.7)
0

13

1.3.2

PSEUDODISTANZA Pij

Una pseudodistanza una distanza nota a meno di una costante, comune per tutte le pseudodistanze misurate dalla stessa stazione con lo stesso
strumento. Lequazione dunque:

Pij =

( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 +

(1.3.8)

Con costante incognita. Nella forma (1.1.3)

( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 + Pij = 0

(1.3.9)

Lequazione si linearizza anche in questo caso intorno a cinque valori


approssimati dei parametri: Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 , , vale a dire le derivate vanno
calcolate utilizzando tali valori approssimati. Essendo lequazione lineare nellincognita , per questo termine si pu partire da qualsiasi valore
approssimato, anche zero.

f
= q
Xi

X j Xi
Yj Yi

f
;
; f = 1
= q
2

2

2
2
Yi

X j Xi + Yj Yi
X j Xi + Yj Yi
0
0
(1.3.10)

f
= + q
X j

X j Xi
Yj Yi

f
;
; f = 1
= + q
2
2


2
2
Yj

X j Xi + Yj Yi
X j Xi + Yj Yi
0
0
(1.3.11)

Mentre il termine noto vale:

l = Pij (

( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 + )0

14

(1.3.12)

1.3.3

AZIMUTH ij

Lazimut langolo azimutale misurato in Pi tra la direzione del nord - geografico o cartografico a seconda dei casi - ed il punto Pj Nel secondo caso
viene definito con maggiore propriet angolo di direzione.

L azimut tra i punti i e j si esprime, secondo la forma (1.1.3) con:



arctan

X j Xi
Yj Yi

ij = 0

(1.3.13)

Lequazione si linearizza attorno ai quattro valori approssimati dei parametri X0 : Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 . I parametri possono essere tutti incogniti o solo
in parte.

f
=
Xi

Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi

f
=+
X j

Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi

f
=+
;
Yi

!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.14)

f
=
;
Yj

!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.15)

il termine noto, calcolato anchesso nei valori approssimati, vale


15


l = ij arctan

X j Xi
Yj Yi


(1.3.16)
0

Si pu obiettare che lequazione (1.3.13)


vale solo nel primo quadrante.
Posto = arctan(4 X/4Y ) , il termine noto (1.3.16) va corretto di nel II e III
quadrante e di 2 nel IV quadrante.

Le derivate tuttavia non cambiano,


dunque le (1.3.14) e (1.3.15) sono sempre
corrette.

1.3.4

DIREZIONI AZIMUTALI tij

La direzione azimutale langolo azimutale misurato in Pi tra la direzione dello zero del cerchio del teodolite ed
il punto Pj . La direzione azimutale differisce dallazimut tra i punti i e j
dellangolo i detto correzione dorientamento.

1 N.B. Le equazioni angolari saranno espresse in seguito in radianti. 200 gon esprime
langolo piatto

16

Si esprime, secondo la forma (1.1.3) con



arctan

X j Xi
Yj Yi


tij + i = 0

(1.3.17)

Lequazione si linearizza attorno ai valori approssimati X0 : (Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 , i0 ).


Come si vede lequazione coinvolge cinque parametri, che possono essere
tutti od in parte incogniti.

f
=
Xi

Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi

!
0

f
;
=+
Yi

!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.18)

f
= 1
i

f
=+
X j

Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi

!
0

(1.3.19)

f
;
=
Yj

!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.20)

il termine noto, calcolato anchesso nei valori approssimati, vale:


l = tij + i0 arctan

1.3.5

X j Xi
Yj Yi


(1.3.21)
0

ANGOLI AZIMUTALI ijk

Langolo azimutale misurato in Pj tra il punto indietro i ed il punto avanti


k , si ottiene come differenza tra le direzioni azimutali

ijk = t jk t ji
positivo cio se misurato in senso orario.
17

(1.3.22)

Ha il vantaggio di essere indipendente dalla direzione dello zero dei


cerchi, ma ha il noto svantaggio di essere una quantit correlata con gli
altri angoli azimutali misurati dalla stessa stazione.

Perci (a meno che sia lunico angolo misurabile da Pj ) si evita di usare


queste equazioni generatrici e si preferisce usare le equazioni delle direzioni azimutali. Si esprime, secondo la forma (1.1.1) con

arctan

Xk X j
Xi X j
arctan
ijk = 0
YK Yj
Yi Yj

(1.3.23)

Lequazione si linearizza attorno ai valori approssimati X0 :


(Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 , Xk0 , Yk0

). Come si vede lequazione coinvolge sei parametri,

che possono essere tutti od in parte incogniti.

f
=
Xi
f
=+
Yi

Yi Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi

Xi X j
2
2
X j Xi + Yj Yi
18

;
!0

(1.3.24)
0

Yi Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi

f
=
X j

Yk Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi

0
!

;
0

(1.3.25)
Xk X j
2
2
X j Xi + Yj Yi

f
=
Yj

+
0

Xi X j
2
2
X j Xi + Yj Yi

f
=+
Xk
f
=
Yk

Yk Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi

Xk X j
2
2
X j Xi + Yj Yi

;
!0

(1.3.26)
0

il termine noto, calcolato anchesso nei valori approssimati, vale:



l = ijk arctan

Xk X j
Yk Yj

+ arctan
0

19

Xi X j
Yi Yj


(1.3.27)
0

ESERCIZIO 2 - INTERSEZIONE IN AVANTI DISTANZIOMETRICA


Note le coordinate dei punti 100, 200 e
misurate le distanze 100-P e 200-P, determinare la posizione del punto P sapendo
il valore approssimato delle coordinate XP ,
YP .
100 = (1; 0)m
200 = (8; 2)m
100 P = 6.5m 1cm
200 P = 7.8m 1cm
P
= (2; 6)m
Dopo lo studio della propagazione
della varianza:
Conoscendo che gli scarti quadratici medi
(sqm) delle due distanze sono pari ad 1 cm,
calcolare lellisse derrore associato al punto P.

Le coordinate approssimate del punto


P possono ricavarsi graficamente dallintersezione delle due circonferenze con centro nei punti 100 e 200 e raggi dati. Ricavando analiticamente lintersezione di tali circonferenze possono ricavarsi
anche le coordinate di P (scegliendo una delle due soluzioni).
Ci che importa per risolvere il problema con i metodi mostrati nelle
pagine precedenti. Questi metodi infatti aprono le porte a poter ricavare la
precisione dei risultati ottenuti e al metodo dei minimi quadrati.
Lequazione che lega la distanza tra i punti 100, 200, P e le rispettive
coordinate la seguente:
d100,200 =

( X100,200 XP )2 + (Y100,200 YP )2

20

tale relazione pu essere linearizzata mediante lo sviluppo di Taylor fermato al primo ordine:
f

f = f 0 + ( X )4 X
che in forma matriciale pu essere vista come:



f 1 f 1 a1 a2 4 X
0 1 1
P

2 2 = 1 2
f f 0 a2 a2 4YP
nella quale la matrice disegno composta dai seguenti termini:
a11 =

f1
X X
Y Y
f
= 100 100 P = 0.164;a21 = 1 = 100 100 P = 0.987
XP
Y
d0
d0
P

a12 =

f2
X X
f
Y Y
= 100 200 P = 0.832 ;a22 = 1 = 100 200 P = 0.555
XP
YP
d0
d0

200
d100
0 e d0 , rappresentano le distanze tra i punti 100, 200 e la posizione ap-

prossimata del punto P:


d100
0

d200
0 =

( X100 XP )2 + (Y100 YP )2 = 6.08m

( X200 XP )2 + (Y200 YP )2 = 7.21m

e f 01 , f 02 rappresentano la differenza tra la distanza calcolata e quella reale:


l100 = f 1 f 01 = 0.42m
l200 = f 2 f 02 = 0.59m



l
4 X
100

P

= A 1
l200
4YP





4 X 0.608 1.082 0.42 0.383





P
=



=
4YP 0.912 0.180 0.59 0.487
Le coordinate di P diventano allora:
P (1.617; 6.489)m

21

Dopo lo studio della propagazione della varianza:


Le misure indirette (le coordinate) sono legate alle misure dirette (le distanze) dalla relazione gi scritta:



l
4 X
100

P

1
=
A



l200
4YP




X X 4 X X
d d100
P P
P

P
100
0
= +

= + A 1
YP Y P 4YP Y P

d200 d200
0
Differenziando, le costanti additive o sottrattive si eliminano, per tale motivo

CXP ,YP = A1 Cd100 ,d200 ( A1 )T




0.1540 0.0360


= 103

0.0360 0.0865

CXP ,YP

X = 1.24cm
Y = 0.93cm

I semiassi principali dellellisse valgono quindi:

2 =
I,I
I

X2 +Y2
2

1
2

2
(X2 Y2 )2 + 4XY

I =1.30cm
I I =0.84cm
Mentre linclinazione dellellisse derrore pari a:

1
2

arctan

2XY
Y2 X2

= 26.03gon

22

% ESERCIZIO 2
%
% Linearizzazione delle distanze di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [1 0];
V200 = [8 2];
VP
= [2 6];
D100_P = 6.5;
D200_P = 7.8;
s_D100_P = 0.01;
s_D200_P = 0.01;

%Coordinate vertice 100 [m]


%Coordinate vertice 200 [m]
%Coordinate vertice P (approssimate) [m]
%Distanza misurata tra 100 e P [m]
%Distanza misurata tra 200 e P [m]
%sqm distanza misurata [m]
%sqm distanza misurata [m]

% Svolgimento
D100_P_0 = sqrt((V100(1) - VP(1))^2 + (V100(2) - VP(2))^2); %Distanza approssimata
%tra 100 e P [m]
D200_P_0 = sqrt((V200(1) - VP(1))^2 + (V200(2) - VP(2))^2); %Distanza approssimata
%tra 200 e P [m]
A(1,1) = (V100(1) - VP(1))/D100_P_0;
%Elemento (1,1) della matrice A
A(1,2) = (V100(2) - VP(2))/D100_P_0;
%Elemento (1,2) della matrice A
A(2,1) = (V200(1) - VP(1))/D200_P_0;
%Elemento (2,1) della matrice A
A(2,2) = (V200(2) - VP(2))/D200_P_0;
%Elemento (2,2) della matrice A
L(1,1) = D100_P - D100_P_0;
L(2,1) = D200_P - D200_P_0;

%Termine noto (scarto tra le distanze 100-P) [m]


%Termine noto (scarto tra le distanze 200-P) [m]

DELTA = inv(A)*L;

%Calcolo degli scarti sulla posizione [m]

% Soluzione
VP_NUOVO(1) = VP(1) - DELTA(1);
VP_NUOVO(2) = VP(2) - DELTA(2);

%Applicazione degli scarti [m]

disp(VP_NUOVO);
% Applicazione propagazione varianza-covarianza
Cd = [s_D100_P^2 0; 0 s_D200_P^2]; %Matrice di var-covar delle distanze
C = inv(A) * Cd * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice P
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice P [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice P [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice P [m]
%%CONTINUA%%

23

% Semiasse principale dellellisse derrore [m]


s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;

24

ESERCIZIO 3 -INTERSEZIONE ANGOLARE INVERSA


Note le coordinate dei punti 100, 200 e 300
e misurati gli angoli 1 , 2 , determinare
la posizione del punto P sapendo il valore
approssimato delle coordinate XP , YP .
Le coordinate dei punti noti valgono:
100 (1876.56; 4262.18) m
200 (2814.93; 2931.65) m
300 (2623.68; 2139.28) m
Le quantit misurate valgono:
1 = 33.8511 gon 1mgon
2 = 21.0723 gon 1mgon
Mentre le coordinate approssimate del punto P valgono:
P
= (4618; 3265) m
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
Noto lo sqm delle direzioni (1 mgon), ricavare i parametri dellellisse derrore
associato al punto P.
Le coordinate approssimate di P si ricavano con una procedura grafica
complessa, che esula dai nostri scopi, e che si basa sulla costruzione delle
circonferenze che hanno come corde i lati (100-300), (100-200) e (200-300), e
come angoli al vertice rispettivamente i valori (1 + 2 ), (1 ) ed (2 ).
Scriviamo cos il seguente sistema di equazioni:

X200 XP
1 arctan
+ + arctan
Y200 YP


X300 XP
2 arctan
+ + arctan
Y300 YP


25

X100 XP
=0
Y100 YP
X200 XP
+ = 0
Y200 YP

Gli angoli 10 ,20 , derivati per differenza tra gli angoli azimutali ricavati
dalle coordinate approssimate di P valgono:
10 = 0.5316802rad
20 = 0.3310646rad
I termini noti valgono:
l1 = 1 10 = 0.5317318 0.5316802 = +0.0000516rad
l2 = 2 20 = 0.3310029 0.3310646 = 0.0000617rad
Le derivate parziali che costruiscono la matrice disegno valgono
f1
f1
X X
Y200 YP Y100 YP 2
X200 XP
+
;a1 =
100 2 P
=
=
2
2
2
XP
Y
P
200P
200P
100P
100P
Y

Y
X

f
Y

f
X

X
200
200 X P
2
300
2
300
P 2
P
P
a12 =
+
;a2 =

=
=
2
2
2
2
XP
YP
300P
200P
300P
200P
a11 =

dove i termini a denominatore indicano il quadrato della distanza tra i punti 100P, 200P e 300P calcolate con i valori delle coordinate approssimate di
P:
2

100P =( X100 XP )2 + (Y100 YP )2 = 8509861.226m2


2

200P =( X200 XP )2 + (Y200 YP )2 = 3362183.648m2


2

300P =( X300 XP )2 + (Y300 YP )2 = 5244557.781m2


Sostituendo i valori nelle espressioni precedenti si avr:
a11 = +2.1631 104 a21 = +2.1413 104
a12 = +1.1549 104 a22 = 1.5601 104
Una volta determinato il valore delle funzioni l1 , l2 , il sistema di equazioni linearizzato in forma matriciale sar:




5.158 105 2.1631 104 2.1413 104 4 X



P


=

6.162 105 1.1549 104 1.5601 104 4YP




a1 a2 4 X
l
1 1
1
P

1 2
=
a2 a2 4YP
l2
Invertendo la matrice disegno si ha:

26






4 X 2689.83 3691.90 5.16 105 0.08875





P

=


=
4YP 1991.21 3729.66 6.17 105 0.33253
Le coordinate compensate risulteranno quindi

P (4618.089; 3265.33) m

Dopo lo studio della propagazione della varianza:


Come per lesercizio precedente si pu ricavare la matrice di varianzacovarianza delle coordinate di P:
CXP YP = A1 C1 2 A1

T

Essendo 1 mgon = 1, 571 105 in radianti, si ottiene:

CXP YP



0.0051 0.0020


=

0.0020 0.0043

X = 7.2mm
Y = 6.6mm
I semiassi principali dellellisse valgono:

2 =
I,I
I

X2 +Y2
2

1
2

2
(X2 Y2 )2 + 4XY

I =8.3mm
I I =5.2mm
Linclinazione dellellisse vale:

1
2

arctan

2XY
Y2 X2

= 0.6975 = 44.40gon

27

% ESERCIZIO 3
%
% Linearizzazione delle direzioni azimutali di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati
V100 =
V200 =
V300 =
VP
=
A1
=
A2
=
s_A1 =
s_A2 =

di input
[-1876.56 4262.18];
[-2814.93 2931.65];
[-2623.68 2139.28];
[-4618 3265];
33.8511;
21.0723;
0.001;
0.001;

%Coordinate vertice 100 [m]


%Coordinate vertice 200 [m]
%Coordinate vertice 300 [m]
%Coordinate vertice P (approssimate) [m]
%Angolo 1 [gon]
%Angolo 2 [gon]
%sqm direzione azimutale [gon]
%sqm direzione azimutale [gon]

% Svolgimento
% Angolo appros. 1 [rad]
A1_0 = atan2(V200(1)-VP(1),V200(2)-VP(2)) - atan2(V100(1)-VP(1),V100(2)-VP(2));
% Angolo appros. 2 [rad]
A2_0 = atan2(V300(1)-VP(1),V300(2)-VP(2)) - atan2(V200(1)-VP(1),V200(2)-VP(2));
% Distanza approssimata tra 100 e P [m]
D100_P_0 = sqrt((V100(1) - VP(1))^2 + (V100(2) - VP(2))^2);
% Distanza approssimata tra 200 e P [m]
D200_P_0 = sqrt((V200(1) - VP(1))^2 + (V200(2) - VP(2))^2);
% Distanza approssimata tra 300 e P [m]
D300_P_0 = sqrt((V300(1) - VP(1))^2 + (V300(2) - VP(2))^2);
% Elemento (1,1) della matrice A
A(1,1) = -(V200(2)-VP(2))/(D200_P_0^2) + (V100(2)-VP(2))/(D100_P_0^2);
% Elemento (1,2) della matrice A
A(1,2) = (V200(1)-VP(1))/(D200_P_0^2) - (V100(1)-VP(1))/(D100_P_0^2);
% Elemento (2,1) della matrice A
A(2,1) = -(V300(2)-VP(2))/(D300_P_0^2) + (V200(2)-VP(2))/(D200_P_0^2);
%% CONTINUA %%

28

% Elemento (2,2) della matrice A


A(2,2) = (V300(1)-VP(1))/(D300_P_0^2) - (V200(1)-VP(1))/(D200_P_0^2);
L(1,1) = A1*pi/200 - A1_0;
L(2,1) = A2*pi/200 - A2_0;

%Termine noto (scarto tra gli angoli A1) [rad]


%Termine noto (scarto tra gli angoli A2) [rad]

DELTA = inv(A)*L;

%Calcolo degli scarti sulla posizione [m]

% Soluzione
VP_NUOVO(1) = VP(1) - DELTA(1);
VP_NUOVO(2) = VP(2) - DELTA(2);

%Applicazione degli scarti [m]

disp(VP_NUOVO);
% Applicazione propagazione varianza-covarianza
Ca = [(s_A1*pi/200)^2 0; 0 (s_A2*pi/200)^2];
%Matrice di var-covar degli angoli
C = inv(A) * Ca * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice P
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice P [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice P [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice P [m]
% Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;

29

ESERCIZIO 4 - RETE PLANIMETRICA: INTERSEZIONE MISTA


Note le coordinate di due punti (200 e 300)
e le misure di una distanza (d100,200 ) e di un
angolo (200,100,300 ), ricavare le coordinate del
punto 100 e le caratteristiche dellellisse derrore.
200 (690.60; 300.50) m
300 (200.10; 160.20) m
d100,200 = 519.00m 1cm
200,100,300 = 56.003gon 1mgon
100
= (447; 758) m

Innanzitutto, possibile esprimere le


misure della distanza e dellangolo come
funzioni f ( x ) = 0:
d100,200

( X200 X100 )2 + (Y200 Y100 )2 = 0



X100
X100
+

+ arctan XY200
+ = 0
200,100,300 arctan XY300
300 Y100
200 Y100
I termini noti valgono:

2
2
X200 X 100 + Y200 Y100 = 519 518.312 = 0.688m
X300 X100
X200 X100
l2 = 200,100,300 arctan
+ arctan
= 0.001258402rad
Y300 Y100
Y200 Y100
l1 = d100,200

I termini della matrice disegno valgono:


30

a11 =
f2
X1

a12 =

f1
X1

X100 X200
d100,200

Y200 Y100
= Y300 Y100
2 +
2
100,300

a22 =

100,200

a21 =

f1
Y1

f2
Y1

X300 X100
2
100,300

Y100 Y200
d100,200

X200 X100
2
100,200



0.469987 0.882673


A=

0.000274 0.001496


0.0861


X = A 1 l =

0.8254
P (447.086; 758.825)
Alla seconda iterazione le coordinate cambiano di solo 1 mm.
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
La matrice di varianza covarianza delle coordinate vale:
CXY = A1 Cd A1

CXY

T



0.4659 0.0687


= 103

0.0687 0.0694

Pertanto gli sqm delle due coordinate sono:


X = 2.16cm
Y = 0.83cm
I semiassi principali e linclinazione dellellisse derrore valgono:
2
I,I
I

X2 +Y2
2

1
2

2
(X2 Y2 )2 + 4XY

I =2.19cm
I I =0.76cm
=

1
2

arctan

2XY
Y2 X2

= 10.61gon

31

% ESERCIZIO 4
%
% Linearizzazione di distanze ed angoli di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V200 = [690.60 300.50];
V300 = [200.10 160.20];
D100_200 = 519.00;
A1 = 56.003;
V100 = [447 758];
s_D100_200 = 0.01;
s_A1 = 0.001;

%Coordinate vertice 200 [m]


%Coordinate vertice 300 [m]
%Distanza misurata tra i punti 100 e 200 [m]
%Angolo tra i vertici [gon]
%Coordinate approssimate del vertice 100 [m]
%sqm distanza tra 100 e 200 [m]
%sqm angolo [gon]

%Svolgimento
%Distanza approssimata tra 100 e 200 [m]
D100_200_0 = sqrt((V100(1) - V200(1))^2 + (V100(2) - V200(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 300 [m]
D100_300_0 = sqrt((V100(1) - V300(1))^2 + (V100(2) - V300(2))^2);
%Angolo approssimato 1 [rad]
A1_0 = atan2(V300(1)-V100(1),V300(2)-V100(2))+
-atan2(V200(1)-V100(1),V200(2)-V100(2))+2*pi;
%Elemento (1,1) della matrice A
A(1,1) = (V100(1) - V200(1))/D100_200_0;
%Elemento (1,2) della matrice A
A(1,2) = (V100(2) - V200(2))/D100_200_0;
%Elemento (2,1) della matrice A
A(2,1) = -(V300(2)-V100(2))/(D100_300_0^2) + (V200(2)-V100(2))/(D100_200_0^2);
%Elemento (2,2) della matrice A
A(2,2) = (V300(1)-V100(1))/(D100_300_0^2) - (V200(1)-V100(1))/(D100_200_0^2);
L(1,1) = D100_200 - D100_200_0;
L(2,1) = A1*pi/200 - A1_0;

%Termine noto (scarto tra le distanze 100-200) [m]


%Termine noto (scarto tra gli angoli A1) [rad]

DELTA = inv(A)*L;

%Calcolo degli scarti sulla posizione [m]


%% CONTINUA %%

32

%Soluzione
V100_NUOVO(1) = V100(1) - DELTA(1);
V100_NUOVO(2) = V100(2) - DELTA(2);

%Applicazione degli scarti

disp(V100_NUOVO);
%Applicazione propagazione varianza-covarianza
Cda = [(s_D100_200)^2 0; 0 (s_A1*pi/200)^2];
%Matrice di var-covar degli angoli
C = inv(A) * Cda * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice 100
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice 100 [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice 100 [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice 100 [m]
%Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;

33

ESERCIZIO 5 - LINEARIZZAZIONE DI PSEUDODISTANZE DI UNA RETE PLANIMETRICA


Note le coordinate di tre punti:
100 (1; 0) m
200 (8; 2) m
300 (4; 7) m
e le misure di tre pseudodistanze:
100
P400
3m 1cm
200
P400
4m 1cm
300
P400
6m 1cm

ricavare le coordinate del punto 400, il sistematismo e le caratteristiche dellellisse derrore


associato alle coordinate.
Graficamente si possono stimare le
coordinate del punto 400 tracciando tre circonferenze con centro in 100, 200 e 300 e
raggi uguali alle tre pseudo distanze. Se tutte le circonferenze si intersecano
ciascuna in due punti. significa che le pseudodistanze sono maggiori delle
distanze. Lincrocio, due a due, delle circonferenze, costruisce un triangolo. Il baricentro di questo triangolo (intersezione delle mediane) mostra la
posizione approssimata del punto 400. Se le circonferenze non si intersecano, significa che le pseudodistanze sono minori delle distanze. In tal caso
il valore approssimato si determina trovando le due intersezioni delle circonferenze non intersecantesi, con il segmento che unisce i loro centri. La
posizione approssimata la mezzeria di tale segmento.
Partiamo dai valori approssimati:
400
= (4; 1) m
= 0m
questultimo valore pu essere scelto a caso, essendo il problema lineare in
.
34

Le equazioni delle pseudodistanze possono essere espresse nella forma


f ( x ) = 0.
100
P400
200
P400
300
P400

( X100 X400 )2 + (Y100 Y400 )2 = 0

( X200 X400 )2 + (Y200 Y400 )2 = 0

( X300 X400 )2 + (Y300 Y400 )2 = 0

I termini noti valgono:


l1 = 0.1623 m
l2 = 0.1231 m
l3 = 0 m
La matrice disegno composta dai seguenti termini:
a11 =

f1
=q
X4

a21 =

f1
=q
Y4

X100 X400

( X100 X400 )2 + (Y100 Y400 )2


Y100 Y400

( X100 X400 )2 + (Y100 Y400 )2

f1
= 1

f2
=q
a12 =
X4

= 0.94868
= 0.31623

a31 =

a22 =

f2
=q
Y4

X200 X400
2

( X200 X400 ) + (Y200 Y400 )

Y200 Y400

( X200 X400 )2 + (Y200 Y400 )2

f2
= 1

f3
=q
a13 =
X4

= 0.97104
= 0.24254

a32 =

X300 X400
2

( X300 X400 ) + (Y300 Y400 )

Y300 Y400

a23 =

f3
=q
Y4

a33 =

f3
= 1

( X300 X400 )2 + (Y300 Y400 )2

=0
=1

quindi possibile risolvere il sistema, in maniera analoga a quanto fatto negli esercizi precedenti:
35






X4 4.0196
4 X4 0.0196










4Y4 = 0.1374 Y4 = 0.8626





0.1374
4 0.1374
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
La matrice di varianza covarianza dei tre parametri incogniti vale:

T
CXX = 104 A1 I A1
La matrice di varianza covarianza delle misure dirette (pseudo distanze) vale infatti 104 m2 per la matrice identit.

CXX



6.5755 3.9828 1.1827




= 105
13.870
4.2541


simm
4.6384

Si ricava perci:
( X4 ) = 0.008m
(Y4 ) = 0.012m
( ) = 0.007m
Estraendo dalla matrice la sottomatrice di dimensione due, relativa alle
coordinate del punto 400, possibile trovare i parametri dellellisse derrore. In particolare:
2 =
I,I
I

X2 +Y2
2

1
2

2
(X2 Y2 )2 + 4XY

I =0.012m
I I =0.007m
Linclinazione vale:
=

1
2

arctan

2XY
Y2 X2

= 0.41468rad = 26.4gon

36

% ESERCIZIO 5
%
% Linearizzazione di pseudodistanze di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [1 0];
%Coordinate vertice 100 [m]
V200 = [8 2];
%Coordinate vertice 200 [m]
V300 = [4 7];
%Coordinate vertice 300 [m]
V400 = [4 1];
%Coordinate vertice 400 (approssimate) [m]
D100_400 = 3;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
D200_400 = 4;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
D300_400 = 6;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
s_D100_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
s_D200_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
s_D300_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
%Svolgimento
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D100_400_0 = sqrt((V100(1) - V400(1))^2 + (V100(2) - V400(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D200_400_0 = sqrt((V200(1) - V400(1))^2 + (V200(2) - V400(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D300_400_0 = sqrt((V300(1) - V400(1))^2 + (V300(2) - V400(2))^2);
A(1,1)
A(1,2)
A(1,3)
A(2,1)
A(2,2)
A(2,3)
A(3,1)
A(3,2)
A(3,3)

= (V100(1)
= (V100(2)
= -1;
= (V200(1)
= (V200(2)
= -1;
= (V300(1)
= (V300(2)
= -1;

- V400(1))/D100_400_0;
- V400(2))/D100_400_0;
- V400(1))/D200_400_0;
- V400(2))/D200_400_0;
- V400(1))/D300_400_0;
- V400(2))/D300_400_0;

L(1,1) = D100_400 - D100_400_0;


L(2,1) = D200_400 - D200_400_0;
L(3,1) = D300_400 - D300_400_0;

%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento

(1,1)
(1,2)
(1,3)
(2,1)
(2,2)
(2,3)
(3,1)
(3,2)
(3,3)

della
della
della
della
della
della
della
della
della

matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice

A
A
A
A
A
A
A
A
A

%Termine noto (scarto tra le distanze 100-400) [m]


%Termine noto (scarto tra le distanze 100-400) [m]
%Termine noto (scarto tra le distanze 100-400) [m]

DELTA = inv(A)*L;

%Calcolo degli scarti sulla posizione [m]


%% CONTINUA %%

37

%Soluzione
V400_NUOVO(1) = V400(1) - DELTA(1);
V400_NUOVO(2) = V400(2) - DELTA(2);
tau = 0 - DELTA(3);

%Applicazione degli scarti

disp(V400_NUOVO);
disp(tau);
%Applicazione propagazione varianza-covarianza
%Matrice di var-covar degli angoli
Cd = [(s_D100_400)^2 0 0; 0 (s_D200_400)^2 0; 0 0 (s_D300_400)^2];
C = inv(A) * Cd * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice 400
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice 400 [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice 400 [m]
s_tau = sqrt(C(3,3));
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice 400 [m]
% Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;

38

1.4

ROTOTRASLAZIONI PIANE

Si analizzano in particolare i seguenti casi:


rototraslazione senza variazione di scala (trasformazione congruente)
rototraslazione con variazione di scala isotropa (trasformazione affine
particolare)

1.4.1

ROTOTRASLAZIONE SENZA VARIAZIONE DI SCALA

Risulta dalla combinazione dei due casi precedenti. Supponiamo di voler


eseguire la trasformazione da un sistema locale (O1 , X, Y) ad uno globale
(O, E, N) e che gli assi di detti sistemi siano tra loro ruotati e traslati. La
trasformazione si pu effettuare noti 3 parametri: la rotazione e le due
traslazioni (E0 , N0 ) dellorigine del sistema locale. Con riferimento alla
figura le trasformazioni possono essere espresse mediante le:
Trasformazione da sistema locale a globale:
0

X X cos sin X 0
P 0
P
= 0 +

YP Y0 sin cos YP0

(1.4.1)

Trasformazione da sistema globale a locale:


0


X cos sin X X 0
P
P
0
0 =


YP sin cos YP Y00

39

(1.4.2)

1.4.2

ROTOTRASLAZIONE CON VARIAZIONE DI SCALA ISOTROPA

La trasformazione analoga a quella precedente ma contempla il caso che


i due sistemi di riferimento siano in una scala diversa. Per effettuare questa trasformazione allora necessario conoscere 4 parametri e precisamente, i tre precedenti pi un fattore di scala . In notazione matriciale la
trasformazione da sistema locale a globale si pu esprimere come:
0


X X
cos sin X 0
P 0
P

= 0 +

YP Y0
sin cos YP0

(1.4.3)

e quella inversa (da sistema globale a locale):





0
cos sin X X 0
X



P
P
0

0 = 1
0
sin cos YP Y0
YP

(1.4.4)

Molto spesso il fattore di scala risulta essere dovuto a deformazioni indotte nellelaborato cartografico dal tipo di rappresentazione, o da stiramenti del supporto cartaceo o ancora dalla propagazione degli errori nelle
misure. In alcuni casi, utile invece stimare i parametri della trasformazione, con una procedura a ritroso, a partire da un numero sufficiente di punti
noti nei due sistemi di riferimento. Il sistema
0

X0 + XP cos + YP sin XP = 0
0

Y0 XP sin + YP cos YP = 0

(1.4.5)

Nelle incognite X0 ,Y0 ,, pu essere linearizzato semplicemente sostituendo:


a = cos
b = sin

(1.4.6)

Per risolvere il sistema nei quattro parametri incogniti X0 , Y0 , a, b:


0

X0 + aXP + bYP XP = 0
Y0 + aYP bXP YP = 0

(1.4.7)

necessario disporre di almeno 4 equazioni, derivanti dalla conoscenza di


almeno due punti di coordinate note nei due sistemi di riferimento. Rica40

vati i 4 parametri si pu risalire allangolo e al fattore di scala mediante


le:
=

a2 + b2

= arctan

b
a

(1.4.8)

I modelli di trasformazione possono essere ulteriormente ampliati, introducendo ulteriori parametri che modellizzano effetti pi complessi di
cambio di sistema di riferimento e deformazioni eventuali. Non vengono in questa sede affrontate le trasformazioni affini (5 e 6 parametri) e
omografiche (7 e 8 parametri).

41

ESERCIZIO 6
Su un monitor si leggono le coordinate (in pixel) di quattro punti di una mappa
nel suo sistema di riferimento locale. Lo sqm di lettura sullo schermo di un pixel:
X100 = 120pixels

X200 = 216pixels

Y100 = 86pixels

Y200 = 321pixels

X300 = 150pixels

X400 = 392pixels

Y300 = 412pixels

Y400 = 50pixels

Le coordinate dei punti 100 e 200 sono pure note in un sistema di riferimento
cartografico (globale) ed ipotizzate prive di errore.
E100 =

1214.17m

E200 = 1338.59m

N100 = 1417.61m

N200 = 1638.56m

Si vogliono ricavare i parametri della trasformazione da sistema locale a globale


e le coordinate dei punti 300, 400 nel sistema carta.
Possiamo portarci in un sistema di riferimento baricentrico sia per le
coordinate (X, Y) che per le coordinate (E, N); sufficiente sottrarre a queste coordinate ( Xg ; Yg ), ( Eg ; Ng ), dove:
Xg =
Eg =

( X100 + X200 )
2
( E100 + E200 )
2

= 168pixels
= 1276.38m

Yg =
Ng =

(Y100 +Y200 )
= 203.5pixels
2
( N100 + N200 )
= 1528.085m
2

Le coordinate nel sistema baricentrico le indicheremo (x, y) ed (e, n). Si


ha quindi:
x100 = x200 =

48pixels

y100 = y200 = 117.5pixels

e200 =

62.21m

n100 = n200 =

110.475m

e100 =

Il sistema pu essere scritto in coordinate baricentriche nella forma:


e0 + ax + by e = 0
n0 bx + ay n = 0
42

Con i due punti noti in entrambi i sistemi si pu scrivere il sistema di


quattro equazioni in quattro incognite:


e x
100 100


e200 x200


n = y
100 100


n200 y200



e
a
100




e200


= A b
n
e
100
0



n200
n0

y100
y200

x100
x200


1 0 a

1 0 b

0 1 e0

0 1 n0

Invece di risolvere semplicemente il sistema in questo modo





a
e

100



b
e200

1
=A

e
n
0
100



n0
n200
proviamo ad osservare bene la prima e la seconda equazione, la terza e
la quarta. Nel sistema baricentrico, sappiamo che:
x100 = x200
y100 = y200
e100 =

e200

n100 = n200
La somma delle prime due equazioni, e quella delle ultime due ci forniscono:
e0 = n 0 = 0
Il sistema di quattro equazioni si ridotto ad un sistema di due equazioni in due incognite. Possiamo sfruttare le sole due equazioni indipendenti,
ad esempio la prima e la terza o la prima e la quarta.



x
a e
y
100
100
100


=
y200 x200 b n200
43

e numericamente:



48 117.5 a 62.21




=

117.5
48 b 110.475
Si pu risolvere il sistema o invertire la matrice dei coefficienti e moltiplicarla per il vettore dei termini noti. In ogni caso si ricavano i valori:
a = 0.9911014727
b = 0.1245713133
da cui si ricavano:
= 0.99889946502
=

7.959917gon

Le coordinate dei punti 300 e 400 sono ricavabili dalle coordinate baricentriche:


e e a b x

0

= +
n n0 b a y
Con (e0 , n0 ) uguali a zero. Da questa, ricordando cosa valgono (e, n) ed
(x, y) si ricava anche, in un sistema qualsiasi:






X
E E a b X X E
X
X E
g

g
g
g

0
=
+
=

B
+
B
+
B
=






N Ng b a Y Yg Ng
Yg
Y N0
Y
|
{z
}
Questa formula mette in evidenza la dipendenza delle coordinate globali
dalle coordinate locali attraverso la matrice B. I termini in grassetto, sottolineati dalla parentesi graffa, rappresentano le traslazioni nel sistema globale
che avevamo chiamato (E0 , N0 ).
La stessa formula pu essere scritta mettendo invece in evidenza la dipendenza del risultato dai quattro parametri stimati: (a, b, e0 , n0 )


E E X X
g
g
= +
N Ng Y Yg



a
a






b


Y Yg
1 0 b

= D
X X g 0 1 e0
e0


n0
n0
44

Per ricavare le coordinate globali dei punti 300 e 400 misurati sullo
schermo basta inserire i valori numerici e si ottiene:
E300 = 1284.51m

N300 = 1736.97m

E400 = 1479.27m

N400 = 1348.05m

N.B. Tale modo di risolvere il problema non pi valido nel caso in


cui il numero di misure superi il numero di incognite, quando si hanno a
disposizioni ad esempio tre o pi punti di coordinate note in entrambi i
sistemi. In tal caso occorre seguire la tecnica statistica di risoluzione, basata
sullapplicazione del metodo dei minimi quadrati. Vedremo tuttavia che
anche in quel caso sar comodo riferirsi ad un sistema baricentrico.
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
Facendo lipotesi che lo sqm delle coordinate locali sia di un pixel (matrice di varianza covarianza unitaria) si pu ricavare la matrice di varianza
covarianza delle quatto incognite (delle quali due sono nulle nel sistema
baricentrico).

Ca,b,e0 ,n0 = A1



3.1036 105
0
0
0



5

T
0
3.1036

10
0
0

1

A
=
0
0
0.5 0




0
0
0 0.5

Come si nota, la matrice diagonale.


Prendiamo in considerazione le prime due varianze. Da queste cerchiamo di ricavare la varianza della scala e dellangolo di rotazione. Ricordiamo infatti che:
=
=

a2 + b2

arctan

b
a

Linearizzando queste dipendenze si ha


C = ECa,b E T


a
E =
a


b

b


a

= a2 +b b2
2 2
a +b

b
a2 + b2
a

a2 + b2



0.9922 0.1247


=

0.1248 0.9933

45

Si ottiene



0.3104 104

0


=
= 0.0056 ; = 0.355gon

4

0
0.3110 10

Se desideriamo la matrice di varianza covarianza dei punti 300 e 400,


o di qualsiasi altro punto, dobbiamo considerare che dipendono sia dalla
precisione delle coordinate di ingresso, sia dalla precisione dei parametri
(a, b, E0 , N0 ) appena ricavati.
Per le coordinate in ingresso avevamo considerato un sqm di un pixel
per entrambe. Per questo motivo, essendo la derivata totale somma delle
due derivate parziali, dobbiamo sommare i due contributi:
CE,N = BCX,Y B T + DCa,b,E0 ,N0 D T ; CX,Y = I 1pixel 2
Serve ricavare la matrice di varianza/covarianza delle coordinate dei
punti 300 e 400. Per il punto 300, ad esempio, la matrice D vale:


150 168 412 203.5 1 0


D=

412 203.5 150 + 168 0 1
Mantenendo lo stesso ordine nel sommare i due contributi si ha, per il
punto 300:

CE300 ,N300




0.9978
1.8593

0
0




= BCX,Y BT + DCa,b,E0 ,N0 D T =
+

0
0.9978 0
1.8593

Come si vede, in questo caso maggiore il contributo dovuto alla scarsa


conoscenza dei quattro parametri incogniti, piuttosto che quello dovuto
allimprecisione delle coordinate in ingresso.
Anche per il punto 400 si ha:

CE400 ,N400





0.9978
2.7885
0
0



= BCX,Y BT + DCa,b,E0 ,N0 D T =
+

0
2.7885
0.9978 0

In definitiva:
E300 = N300 = 1.69m
E400 = N400 = 1.95m
46

% ESERCIZIO 6
%
% Trasformazione tra sistemi di riferimento
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
XY100 = [120 86];
XY200 = [216 321];
XY300 = [150 412];
XY400 = [392 50];

%Coord.
%Coord.
%Coord.
%Coord.

vertice
vertice
vertice
vertice

100
200
300
400

nel
nel
nel
nel

sistema
sistema
sistema
sistema

di
di
di
di

riferimento
riferimento
riferimento
riferimento

locale
locale
locale
locale

XY
XY
XY
XY

[pixel]
[pixel]
[pixel]
[pixel]

EN100 = [1214.17 1417.61]; %Coord. vertice 100 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN200 = [1338.59 1638.56]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
%Svolgimento
XYG(1) = (XY100(1)+XY200(1))/2;
XYG(2) = (XY100(2)+XY200(2))/2;
ENG(1) = (EN100(1)+EN200(1))/2;
ENG(2) = (EN100(2)+EN200(2))/2;

%Calcolo delle
% sist. locale
%Calcolo delle
%sist. globale

xy100
xy200
xy300
xy400
en100
en200

alle
alle
alle
alle
alle
alle

=
=
=
=
=
=

XY100
XY200
XY300
XY400
EN100
EN200

XYG;
XYG;
XYG;
XYG;
ENG;
ENG;

%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio

coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.

coord. baricentriche [pixel]


coord. baricentriche [m]

baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema

locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
globale [m]
globale [m]

A = [xy100(1) xy100(2); xy200(2) -xy200(1)];


L = [en100(1); en200(2)];
X = inv(A)*L;
%Calcolo coefficienti (a,b)
%Soluzione
a = X(1);
b = X(2);
lambda = sqrt(X(1)^2 + X(2)^2); %Fattore di scala [-]
alfa
= atan(X(2)/X(1))*200/pi; %Rotazione [gon]
B = [a b; -b a];
en300 = B*xy300;
%Calcolo coord. baricentriche-sistema globale [m]
en400 = B*xy400;
EN300 = ENG - B*XYG + B*XY300;
EN400 = ENG - B*XYG + B*XY400;

%Calcolo coord. nel sistema globale [m]

%% CONTINUA %%

47

%Applicazione propagazione varianza-covarianza


A = [xy100(1) xy100(2) 1 0; xy200(1) xy200(2) 1 0; xy100(2) -xy100(1) 0 1;
xy200(2) -xy200(1) 0 1]; %Matrice disegno del sistema completo
Cp = eye(4);
%Matrice di var-covar degli angoli, uguale allidentit
%(sqm coordinate locali di 1 pixel)
C = inv(A) * Cp * inv(A); %Propagazione sulle incognite del problema (a,b,e0,n0)
E(1,1) = -a/lambda; %Linearizzazione delle relazioni tra (a,b) e (lambda,alfa)
E(1,2) = -b/lambda;
E(2,1) = -b/lambda^2;
E(2,2) = a/lambda^2;
Cla = E*C(1:2,1:2)*E;
%Propagazione sul fattore di scala e sulla rotazione
s_lambda = sqrt(Cla(1,1)); %sqm del fattore di scala [-]
s_alfa
= sqrt(Cla(2,2))*200/pi; %sqm della rotazione [gon]

48

Capitolo 2

TRATTAMENTO STATISTICO
DELLE MISURE
ESERCIZIO 7
Della variabile statistica non ordinata rappresentata dai valori: (3 3 2 4 5 6 4 5 3 4
3 5 6 4 2 5 ) calcolarne media, sqm, le radici cubiche e quarte dei momenti del terzo
e quarto ordine della variabile scarto.
Viene di seguito riportata una tabella in cui sono indicati i valori ordinati con accanto le relative frequenze.

xi

Ni

fi

1/8

1/4

1/4

1/4

1/8

Verranno ora calcolate la media e lo scarto quadratico medio.


m = M [ x ] = xi f i = 2 18 + 3 14 + 4 14 + 5 41 + 6

49

1
8

=4

sqm =

S2 ( x )

dove:


1
1
S2 ( x ) = Ni xi2 m2 =
2 22 + 4 32 + 4 42 + 4 52 + 2 62 +
N
16
16 = 1.5

p
sqm = S2 ( x ) = 1.5 = 1.225
Verranno infine determinate le radici cubiche e quarte dei momenti del
terzo e quarto ordine della variabile scarto.
2 (2 4)3 + 4 (3 4)3 + 4 (4 4)3
+
16
4. (5 4)3 + 2 (6 4)3
=0
+
16
2 (2 4)4 + 4 (3 4)4 + 4 (4 4)4
M[( x m)4 ] =
+
16
4. (5 4)4 + 2 (6 4)4
= 4.5
+
16

M [( x m)3 ] =

Il momento del III ordine diviso lo sqm al cubo un indice chiamato asimmetria o Skewnes. Il momento del quarto ordine, diviso lo sqm elevato alla
quarta detto curtosi. Questi indici valgono:
SK = 0.00
Kur = 2.00

% ESERCIZIO 7
%
% Trattamento statistico delle misure
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
VAR = [3 3 2 4 5 6 4 5 3 4 3 5 6 4 2 5];
%%CONTINUA%%

50

%Variabile statistica

%Svolgimento
classi = [2 3 4 5 6];
Ni = histc(VAR,classi);
figure; bar(classi,Ni)
L = length(VAR);
fi = Ni./L;
fa = cumsum(fi);
figure; plot(fa);
m = mean(VAR);
sk = moment(VAR,3);
ku = moment(VAR,4);
s

= std(VAR,1);

%Scelgo le classi in cui voglio dividere la variabile statistica


%Calcolo la numerosit delle varie classi
%Disegna listogramma
%Numerosit della variabile
%Calcolo le frequenze relative
%Calcolo le frequenze assolute
%(somma cumulata delle frequenze relative)
%Disegna la funzione cumulativa di frequenza
%Calcolo la media della variabile statistica
%Calcolo il momento del 3o ordine della variabile statistica
%(solo Statistics Toolbox)
%Calcolo il momento del 4o ordine della variabile statistica
%(solo Statistics Toolbox)
%Il flag "1" serve per calcolare lo sqm con 1/L

51

ESERCIZIO 8
Calcolare la media e lo scarto quadratico medio (sqm) della variabile continua
f ( x ) = e x definita nel semiasse positivo dei reali, scrivere la variabile z standardizzata e verificare il teorema di Tchebycheff per = 2 e = 3.
Verr di seguito determinata la media:

x f ( x )dx

M[ x] = x =
0

xe

x =

a+

=
=

x e x dx =

dx = lim

lim [ x e x dx ]0a = lim [e x (1 x )]0a =

a+

lim [e

a+

a+
0

(1 a) e (1 0)] = 1

Verr di seguito calcolato lo scarto quadratico medio:

( x x ) f ( x )dx =

(x) =
0

sqm =

( x x )2 ex dx =

( x 1)2 ex dx = lim

a+

( x 1)2 ex dx =

lim [ x ( x 1)2 e x 2( x 1)e x 2e x ]0a = 1

a+

2 ( x ) = 1

Scrivo ora la variabile standardizzata z:


z = e(

x x
x

= e(

x 1
1 )

Verifichiamo in ultimo il teorema di Tchebycheff per = 2 e = 3.


Questo teorema afferma che:
P(| x x | x ) 1

1
2

e quindi per = 2 si ha:

52

| x x | 2x 2x x x 2x x 2x x 2x + x
1 x 3
ovvero deve essere:
P(1 x 3) 1

1
2

poich f ( x ) definita nel semiasse positivo, P sar:

P( x ) =
0

e x dx = [e x ]30 = e3 + 1

e quindi la condizione di verifica dovr essere:


1

1
e3

1
4

0.95 0.75

teorema veri f icato

analogamente per = 3 si avr:


1

1
e4

1
9

0.98 0.88

teorema veri f icato

53

ESERCIZIO 9
Sia data una variabile statistica i cui valori sono raggruppati in classi:

Classi

10-12

12-15

15-20

20-30

30-50

Frequenze

0.04

0.18

0.40

0.20

0.18

Si riportino in una tabella le ampiezze degli intervalli, le densit di frequenza


e le frequenze cumulate.
Si disegni listogramma e la funzione cumulativa di frequenza.
Si calcoli valore medio e scarto quadratico medio.
Si calcoli il momento del terzo ordine rispetto alla media m
La tabella seguente riporta le ampiezze degli intervalli, la densit di
frequenza ( f i ) e le frequenze cumulate ( f i,c ):
Xi
10-12
12-15
15-20
20-30
30-50

fi
0.04
0.18
0.40
0.20
0.18

f i,c
0.04
0.22
0.62
0.82
1.00

Verr di seguito determinato listogramma:

h1 =
h2 =
h3 =
h4 =
h5 =

54

0.04
2
0.18
3
0.40
5
0.20
10
0.18
20

0.02

0.06

0.08

0.02

= 0.009

Verranno ora calcolate la media e lo scarto quadratico medio:


h
i
h
i
h
i
(10+12)
(15+12)
(15+20)
m = M [ x ] = xi f i =

0.04
+

0.18
+

2
2
h
i
h
i 2
(30+20)
0.4 +
0.2 + (50+2 30) 0.18 = 22.07
2
sqm =

S2 ( x ) = 9.277

dove:


S2 ( x ) = M ( x m)2 = ( xi M[ x ])2 f i
S2 ( x ) = (11 22.07)2 0.04 + (13.5 22.07)2 0.18 + (17.5 22.07)2
0.4 + (25 22.07)2 0.2 + (40 22.07)2 0.18 = 86.0601
Calcoliamo infine il momento del terzo ordine rispetto ad m:


M ( x m)3 = (11 22.07)3 0.04 + (13.5 22.07)3 0.18 + (17.5
22.07)3 0.4 + (25 22.07)3 0.2 + (40 22.07)3 0.18 = 836.85

55

ESERCIZIO 10
Considerando il fenomeno che ai tempi t =1,2,3....10 vale:
x = 2, 4, 5, 7, 8, 9, 12, 10, 14, 17

ed il fenomeno che per gli stessi tempi vale


y = 4, 2, 1, 1, 0, 1, 2, 4, 4, 6

si chiede di calcolare lindice di correlazione lineare.


t

10

12

10

14

17

-4

-2

-1

-1

Per verificare se fra i due fenomeni esiste correlazione lineare bisogna


calcolare lindice di correlazione lineare ricordando che se tale indice assume un valore uguale a zero i due fenomeni sono incorrelati mentre se
assume valore 1 , i due fenomeni si dicono perfettamente correlati linearmente.
Lindice di correlazione lineare definito dalla seguente formula:
xy =

xy
x y

Si calcolano allora in primo luogo le medie delle due variabili :


x =
y =

in=1 xi
=
n
n
i =1 y i
=
n

2 + 4 + 5 + 7 + 8 + 9 + 12 + 10 + 14 + 17
= 8.8
10
4 2 1 1 + 0 + 2 + 4 + 4 + 6
= 0.9
10

Successivamente si calcolano le varianze e quindi gli scarti quadratici


medi delle rispettive variabili.
56

2
1/10
0
0
0

x/y

-4
-2
-1
-1

4
0
1/10
0
0

5
0
0
1/10
0

ecc.
0
0
0
ecc.

La tabella delle frequenze dunque quella appena scritta; per i = j si


ha f ij = 1/n.
s
x =
s
y =

1 n
(yi x )2 = 11.96 x =
n i =1

x2 =

2
1 n
yi y =
n i =1

y2 = 2.948

8.69 y =

4.4

Infine si calcola la covarianza fra le due variabili con la formula :

xy =

1
n


in=1 ( xi x ) yi y = 12.38

Dai singoli passaggi si sono ottenuti i valori riportati in tabella:

T
2

(x x )
2
y y

(x x ) y y

10

Tot.

46.24

23.04

14.44

3.24

0.64

0.04

10.24

1.44

27.04

67.24

193.6

24.01

8.41

3.61

3.61

0.81

0.01

1.21

9.61

9.61

26.01

86.9

33.32

13.92

7.22

3.42

0.72

0.02

3.52

3.72

16.12

41.82

123.8

Infine:

xy =

xy
x y

= 0.954461

Dal risultato ottenuto si pu dedurre che i due fenomeni sono fortemente correlati poich il valore assunto dallindice di correlazione prossimo
ad 1.
57

% ESERCIZIO 10
%
% Indice di correlazione lineare
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
x = [2 4 5 7 8 9 12 10 14 17];
y = [-4 -2 -1 -1 0 1 2 4 4 6];

%Variabile statistica n 1
%Variabile statistica n 2

%Svolgimento
m_x = mean(x);
x m_y = mean(y);
Cxy = cov(x,y,1);

%Media della variabile


%Media della variabile y
%Matrice di varianza-covarianza normalizzato ad N

%Soluzione
s_x = sqrt(Cxy(1,1));
s_y = sqrt(Cxy(2,2));
s_xy = Cxy(2,1);

%sqm della variabile x


%sqm della variabile y
%Covarianza delle variabili (x,y)

rho = s_xy/(s_x*s_y);

%Coefficiente di correlazione

58

ESERCIZIO 11
Di un appezzamento triangolare si misurano le
coordinate con un digimetro (digitizer).
Le coordinate in metri valgono:
100 = (3; 2)
200 = (3; 4)
300 = (6; 2)
Sapendo che entrambe le coordinate e per
tutti i punti lo scarto quadratico medio di
acquisizione di 0.05 m.
Valutare con la formula di Gauss la
superfice media dellappezzamento.
Valutare lo scarto quadratico medio della
superficie.
Ricavare lespressione dello scarto quadratico medio di una qualunque superfice misurabile attraverso le coordinate dei suoi vertici.
Numerando i vertici dellappezzamento e percorrendoli in senso orario
la formula del camminamento di Gauss la seguente:
S=
S=
S=

1 3
Yi ( Xi+1 Xi1 )
2 i
=1
1
(Y1 ( X2 X3 ) + Y3 ( X1 X2 ) + Y2 ( X3 X1 ))
2
1
(2 (3 6) 2 (3 + 3) + 4 (6 + 3)) = 9m2
2

Si valuta ora lo scarto quadratico medio della superficie:


s2 =

2
S
Y300

S2 =

S
X100

2

X2 100 +

S
Y100

2

Y2100 +

S
X200

2

X2 200 +

S
Y200

2

Y2200 +

S
X300

Y23

1
[(Y300 Y200 )2 + ( X200 X300 )2 + (Y100 Y300 )2 + ( X300 X100 )2
4
+ (Y200 Y100 )2 + ( X100 X200 )2 ] 2 = 0.062822m4
59

2

X2 300 +

S = 0.25m2
Da cui si ottiene:
S = (585.0 0.25) m2
Si consideri ora una figura chiusa qualsiasi, la cui superficie, secondo la
formula del camminamento vale:
S=

1
2

in=1 Yi ( Xi+1 Xi1 )

Le derivate parziali secondo Yi valgono:


S
Yi

1
2

( Xi+1 Xi1 ) = 12 4 X

Con un poco pi di attenzione facile ricavare le derivate rispetto le


variabili xi che valgono:
S
Xi

1
2

(Yi+1 Yi1 ) = 12 4Y

La varianza della superficie si ricava dalla formula di propagazione:

60

S2 =

1
4


in=1 4 X 2 X2 +

1
4

in=1 4Y 2 Y2

Siccome:
X = Y =
Allora la varianza della superficie vale:
S2 =

2
4

in=1 4 X 2 + 4Y 2

Cio:
S = 2

li2

avendo chiamato li le lunghezze dei lati del perimetro del poligono.


Dal risultato ottenuto possiamo dedurre due regole: per minimizzare
lo sqm della superficie, il poligono deve avere lati uguali. Per minimizzare
il rapporto tra sqm della sueperficie e superficie, la figura deve essere un
poligono regolare.

61

ESERCIZIO 12
Di un campo triangolare si sono misurati con
una bindella metrica(nastro dacciaio) i tre lati.
Questi valgono:
a = 29.52m
b = 39.64m
c = 49.77m
tutte le misure hanno sqm di 1cm.
1) Ricavare il valore della superficie media del campo;
2) Ricavare lo sqm della superficie precedentemente ricavata.
Calcolo della superficie media:
La formula di Erone consente di determinare larea di un triangolo qualunque dati i tre lati:
S=

p( p a)( p b)( p c)

dove:
p=

a+b+c
2

ottenendo:
S = 585.0236m2
Calcolo dello sqm della superficie media:
Semplificando lespressione:

( a + b + c) ( a + b + c 2a) ( a + b + c 2b) ( a + b + c 2c)


2
2
2
2
r
( a + b + c) (b + c a) ( a + c b) ( a + b c)
=
2
2
2
2

S =

62

( ab + ac a2 + b2 + bc ab + bc + c2 ac)

16
r
( a2 + ab ac + bc + ac c2 ab b2 + bc)

16
r
(b2 a2 + c2 + 2bc)( a2 b2 c2 + 2bc)
=
16
r
2
2
2
2
2
2a b + 2a c + 2b c2 a4 b4 c4
=
16
1p 2 2
=
2a b + 2a2 c2 + 2b2 c2 a4 b4 c4
4

S =

Ponendo:


k = 2a2 b2 + 2a2 c2 + 2b2 c2 a4 b4 c4 = 16S2
derivando si ottiene:
1
(4ab2 + 4ac2 4a3 ) = 20.0482
32S

S
=
a

1 1 1
(4ab2 + 4ac2 4a3 ) =
4 2
k

S
=
b

1
(4a2 b + 4bc2 4b3 ) = 15.0518
32S

S
=
c

1
(4a2 c + 4b2 c 4c3 ) = 0.3647
32S

e quindi:
S2 =

S
a

2

a2 +

S
b

2

b2 +

S
c

2

c2 = 0.06282m4

S = 0.25065m2
ed S:
S = (585.0 0.25) m2
Anche in questo caso, ipotizzando gli sqm dei lati identici, interessante vedere quando si minimizza la somma del quadrato delle derivate, cio
quando si minimizza lo sqm della superficie.
63

ESERCIZIO 13
Con le stesse procedure dellesercizio precedente, ricavare la superficie media e lo sqm della
superficie di un appezzamento quadrilatero cos formato:
AB = 100m1cm
BC = 130m1cm
CA = 150m1cm
CD = 160m1cm
AD = 200m1cm
Con le stesse procedure dellesercizio
precedente si ricava:

S AB, BC, CA = 6404.25m2

S2 = S CA, AD, CD = 11827.91m2

S1 =

2 (S1 ) = 0.5022m4
2 (S2 ) = 0.8854m4
S = S1 + S2 = 18234.16m2
2 (S) = 2 (S1 ) + 2 (S2 ) = 1.3876m4
(S) = 1.178m2
S = (18234.2 1.2) m2

64

ESERCIZIO 14
Si sono misurati, in una poligonale, lati ed
angoli a partire dal punto 100(100,100) m.
Sapendo che i lati hanno sqm di 1 cm e gli
angoli, compreso il primo angolo di direzione,
di 1 mgon, ricavare le coordinate e le caratteristiche dellellisse derrore del punto 400, ipotizzando che il punto 100 abbia coordinate prive
di errore.
Al lettore:
Nellipotesi di partire dai valori di sqm delle coordinate dei punti 200 e 300
senza tener conto delle covarianze, dimostrare che, in tal caso, le dimensioni dei
semiassi principali dellellisse del punto 400 sono inferiori a quelle ricavate in
precedenza.
d100 = d200 = d300 = 200m 1cm
100,200 = 50gon 1mgon
200 = 280gon 1mgon
300 = 140gon 1mgon
200,300 = 100,200 + 200 = 130gon
300,400 = 200,300 + 300 = 100,200 + 200 + 300 2 = 70gon
X200 = X100 + 4 X100 = X100 + d100 sin 100,200 = 100 + 141.421 = 241.421m
Y200 = Y100 + 4Y100 = Y100 + d100 cos 100,200 = 100 + 141.421 = 241.421m
X300 = X200 + 4 X200 = X200 + d200 sin 200,300 =

= X100 + d100 sin 100,200 + d200 sin (100,200 + 200 ) =


= 241.412 + 178.201 = 419.622m
Y300 = Y200 + 4Y200 = Y200 + d200 cos 200,300 =

= Y100 + d100 cos 100,200 + d200 cos (100,200 + 200 ) =


= 241.412 90.798 = 150.623m
X400 = X300 + 4 X300 = X100 + d100 sin 100,200 + d200 sin (100,200 + 200 ) +

+ d300 sin (100,200 + 200 + 300 2 ) =


= 419.622 + 178.201 = 597.823m
65

Y400 = Y300 + 4Y300 = Y100 + d100 cos 100,200 + d200 cos (100,200 + 200 ) +

+ d300 cos (100,200 + 200 + 300 2 ) =


= 150.614 + 90.798 = 241.421m
Ricordando che:
1mgon = 1.571 105 in radianti
possibile scrivere la matrice di varianza covarianza delle misure dirette.
Questa matrice sar diagonale, e varr:

(0.01)2
0



0
(0.01)2
0


0
(0.01)2

C= .
..
0


.

..


0











..

.



0


2

5
1.571 10
0

..

0
1.571 105

2

0
1.571 105

2

La matrice delle derivate parziali vale:



X400
d100



Y400
d100

X400
d200

X400
d300

Y400
d200

Y400
d300

X400
100,200
Y400
100,200

X400
200
Y400
200

X400
300




Y400
300

Dobbiamo trovare il valore di queste derivate. Le derivate parziali rispetto alle distanze valgono:

X400
d100
X400
d200
X400
d300

= sin 100,200

Y400
d100
Y400
d200
Y400
d300

= cos 100,200

= sin (100,200 + 200 ) = sin 200,300


= sin (100,200 + 200 + 300 2 ) = sin 300,400

= cos (100,200 + 200 ) = cos 200,300


= cos (100,200 + 200 + 300 2 ) = cos 300,400
66

Le derivate parziali rispetto agli angoli valgono:


X400
100,200

= d100 cos 100,200 + d200 cos 200,300 + d300 cos 300,400 =


= 4Y100 + 4Y200 + 4Y300

X400
200
X400
300

Y400
100,200

= d200 cos 200,300 + d300 cos 300,400 = 4Y200 + 4Y300


= d300 cos 300,400 = 4Y300

= d100 sin 100,200 d200 sin 200,300 d300 sin 300,400 =


= (4 X100 + 4 X200 + 4 X300 )

Y400
200
Y400
300

= d200 sin 200,300 d300 sin 300,400 = (4 X200 + 4 X300 )


= d300 sin 300,400 = 4 X300

Numericamente la matrice A vale:




0.7071 0.8910 0.8910 141.421
0
90.798

A=

0.7071 0.4540 0.4540 497.824 356.403 178.201


0.2157 0.0286


CX400 ,Y400 = ACd100 ,d200 ,d300 ,100 ,200 ,300 = A T = 103

0.0286 0.1916
X400 = 1.47cm
Y400 = 1.38cm
2 =
I,I
I

X2 +Y2
2

1
2

2
(X2 Y2 )2 + 4XY

I =1.53cm
I I =1.31cm
=

1
2

arctan

2XY
Y2 X2

= 37.28gon

E possibile arrivare agli stessi risultati tenendo conto sia delle varianze
che delle covarianze di ogni verticie della poligionale.
Al lettore la rimanente parte dellesercizio, nel caso non si tengano in
conto le covarianze.
67

% ESERCIZIO 14
%
% Trasporto delle coordinate di una poligonale
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [100 100];
D100 = 200;
D200 = 200;
D300 = 200;
th100_200 = 50;
alfa200 = 280;
alfa300 = 140;
s_D100 = 0.01;
s_D200 = 0.01;
s_D300 = 0.01;
s_th100_200 = 0.001;
s_alfa200
= 0.001;
s_alfa300
= 0.001;

%Coordinate del punto 100 [m]


%Misura di distanza tra i vertici 100 e 200 [m]
%Misura di distanza tra i vertici 200 e 300 [m]
%Misura di distanza tra i vertici 300 e 400 [m]
%Angolo di direzione tra i vertici 100 e 200 [gon]
%Angolo tra i vertici 200 e 300 [gon]
%Angolo tra i vertici 300 e 400 [gon]
%sqm della distanza tra i vertici 100 e 200 [m]
%sqm della distanza tra i vertici 200 e 300 [m]
%sqm della distanza tra i vertici 300 e 400 [m]
%sqm dellangolo di direzione tra 100 e 200 [gon]
%sqm dellangolo tra 200 e 300 [gon]
%sqm dellangolo tra 300 e 400 [gon]

%Svolgimento
th200_300 = th100_200 + alfa200 - 200; %Angolo di direz. tra vertici 200 e 300 [gon]
th300_400 = th200_300 + alfa300 - 200; %Angolo di direz. tra vertici 300 e 400 [gon]
V200(1)
V200(2)
V300(1)
V300(2)
V400(1)
V400(2)

=
=
=
=
=
=

V100(1)
V100(2)
V200(1)
V200(2)
V300(1)
V300(2)

+
+
+
+
+
+

D100*sin(th100_200*pi/200);
D100*cos(th100_200*pi/200);
D200*sin(th200_300*pi/200);
D200*cos(th200_300*pi/200);
D300*sin(th300_400*pi/200);
D300*cos(th300_400*pi/200);

%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata

X
Y
X
Y
X
Y

del
del
del
del
del
del

vertice
vertice
vertice
vertice
vertice
vertice

200
200
300
300
400
400

%Matrice di var-covarianza delle misure dirette


Cd = diag([s_D100^2 s_D200^2 s_D300^2 (s_th100_200*pi/200)^2
(s_alfa200*pi/200)^2 (s_alfa300*pi/200)^2]);
A(1,1)
A(2,1)
A(1,2)
A(2,2)
A(1,3)
A(2,3)
A(1,4)

=
=
=
=
=
=
=

sin(th100_200*pi/200);
%Elemento (1,1) della matrice
cos(th100_200*pi/200);
%Elemento (2,1) della matrice
sin(th200_300*pi/200);
%Elemento (1,2) della matrice
cos(th200_300*pi/200);
%Elemento (2,2) della matrice
sin(th300_400*pi/200);
%Elemento (1,3) della matrice
cos(th300_400*pi/200);
%Elemento (2,3) della matrice
D100*cos(th100_200*pi/200) + D200*cos(th200_300*pi/200)
+ D300*cos(th300_400*pi/200); %Elemento (1,4) della matrice
%% CONTINUA %%

68

disegno
disegno
disegno
disegno
disegno
disegno
disegno

[m]
[m]
[m]
[m]
[m]
[m]

A(2,4) = -D100*sin(th100_200*pi/200) - D200*sin(th200_300*pi/200)


- D300*sin(th300_400*pi/200); %Elemento (2,4) della matrice disegno
%Elemento (1,5) della matrice disegno
A(1,5) = D200*cos(th200_300*pi/200) + D300*cos(th300_400*pi/200);
%Elemento (2,5) della matrice disegno
A(2,5) = -D200*sin(th200_300*pi/200) - D300*sin(th300_400*pi/200);
A(1,6) = D300*cos(th300_400*pi/200);
%Elemento (1,6) della matrice disegno
A(2,6) = -D300*sin(th300_400*pi/200);
%Elemento (2,6) della matrice disegno
C = A*Cd*A;
%Matrice di var-covarianza delle coordinate del vertice 400
s_X
s_Y
s_XY

= sqrt(C(1,1));
= sqrt(C(2,2));
= C(1,2);

%sqm della coordinata X del vertice 400 [m]


%sqm della coordinata Y del vertice 400 [m]
%Covarianza delle coordinate del vertice 400 [m]

%Semiasse principale dellellisse derrore [m]


s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 *
* sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;

69

ESERCIZIO 15
Dati:
100 = 350gon 1mgon
200 =

50gon 1mgon

d100 =

100m 1cm

d200 =
250m 1cm
Incognite: d100,200 , d100,200
Utilizzeremo due metodi, che condurranno alla stessa soluzione.
Il primo metodo, pi complicato, consiste nel calcolare le coordinate dei punti
100 e 200, con la loro matrice di varianza
covarianza.
Ricaviamo la distanza tra 100 e 200 dalle coordinate dei due punti e dalle loro matrici di dispersione ricaveremo la
varianza del lato 100-200 utilizzando la formula della distanza pitagorica.
Il secondo metodo, pi semplice, consiste nel ricavare la distanza 100\
200 dalle due distanze e dallangolo interno al triangolo = 100O200.Trasformiamo
gli angoli in radianti:
100 = 5.49779 1.6 105
200 = 0.78539 1.6 105
X100 =

d100 sin 100 = 70.711

Y100 = d100 cos 100 =


CX100 ,Y100 = ACd100 ,100 A T

70.711

X200 =

d200 sin 200 = 176.777

Y200 = d200 cos 200 = 176.777

CX200 ,Y200 = ACd200 ,200 A T




sin
d
cos


100
100
100
A=
=
cos 100 d100 sin 100


sin
d200 cos 200

200
A=
=
cos 200 d200 sin 200


5.1 4.9


CX100 ,Y100 = 105

4.9 5.1
70



0.7071 70.71




0.7071 70.71


0.7071
17.777



0.7071 176.777


5.8 4.2


CX200 ,Y200 = 105

4.2 5.8

La distanza tra i due punti vale


d100,200 =

( X200 X100 )2 + (Y200 Y100 )2 = 269.258m

Chiamiamo con D la matrice delle derivate parziali della funzione distanza


d2100,200 = DCX100 ,Y100 ,X200, Y200 D T
Si passa cio dalla dimensione 4 alla dimensione scalare. Le matrici valgono:


2

0
0
X100

X100 ,Y100


2
X100 ,Y100

0
0
Y
100

CX100 ,Y100 ,X200 ,Y200 =
0
X2 200
X200 ,Y200
0



0
0
X200 ,Y200
2

Y200
d100,200 d100,200 d100,200 d100,200
D=
X100
Y100
X200
Y200



X100 X200
Y100 Y200
Y100 Y200
X200

= X100
d100,200
d100,200
d100,200
d100,200
D = (0.9192; 0.3939; 0.9192; 0.3939)
d2100,200 = 1.04 cm2
d100,200 =

1.02 cm

Ora procediamo con il secondo metodo:


= 2 (100 200 ) = 100gon
2 = 2100 + 2200 = 2 2.4674 1010
Utilizzando la formula di Carnot si ha:
d100,200 =

d2100 + d2200 2d100 d200 cos

Facendo lipotesi che le tre misure siano fra loro incorrelate si pu scrivere:

71

d2100,200 =

d100,200
d100

2

d2100 +

d100,200
d200

2

d2200 +

Le tre derivate parziali valgono rispettivamente:


d100,200
=
d100
d100,200
=
d200
d100,200
=

d100 d200 cos


= 0.371391
d12
d200 d100 cos
= 0.928477
d12
d100 d200 sin
= 92.84767
d100,200

Alla fine ricaviamo:


d2100,200 = 1.04cm2 d100,200 = 1.02cm
Come gi avevamo trovato per altra via.

72

d100,200

2

ESERCIZIO 16 - COMPENSAZIONE MINIMI QUADRATI DI UNA RETE DI LIVELLAZIONE


Dati:
Q100 = 10m

4100,200 = Q200 Q100 =

100m 1cm

4200,300 = Q300 Q200 =

100m 1cm

4300,400 = Q400 Q300 =

100m 1cm

4400,100 = Q100 Q400 = 300.2m 1cm


4200,400 = Q400 Q200 =

200.2m 1cm

Ricavare le quote Q100 , Q200 , Q300 , la loro matrice


di var-covarianza delle quote e degli scarti, la matrice di
ridondanza.
Notare che, a parit di precisione delle misure, la ridondanza locale del lato 200-400 maggiore delle altre, in quanto collega vertici che, nel
grafo, sono pi distanti del vertice precedente o
successivo. (Regola generale).
Costruiamo il sistema gi lineare (i valori approssimati possono essere
anche zero).
Y = AX + a
Ipotizzando 0 = 0.01m la matrice dei pesi diviene la matrice identit,
infatti
02
=1
j2


4100,200




4200,300


4300,400 =




4400,100


4200,400
pj =





Q100
1
0
0







0 Q200 0
1 1




0 1 1 Q300 + 0








0
0 1 Q400 Q100




0
1 0
1
73

Si ricavano le stime delle incognite:




3 1 1




N = A T A = 1 2 1


1 1 3


190.2




Tnn = A T (Y0 a) = 0


610.4
X = N 1 Tnn





110.025
Q200





 1




=
AT A
A T (Y0 a) = 210.100 m = Q300




310.175
Q400

Il vettore delle misure compensate e quello degli scarti valgono:




100.025




100.075


Y = 100.075


300.175


200.150


0.025




0.075


= 0.075


0.025


0.050
La varianza dellunit di peso vale:
02 =

CXX

T
= 0.0075 0 = 0.0866m (> 0.01m ipotizzato a priori )
2


4.6875 3.75 2.8125




= 02 N 1 = 103
7.5
3.75


simm.
4.6875

Da cui si ricavano gli sqm delle tre quote:

74

Q200 = 6.85cm
Q300 = 8.66cm
Q400 = 6.85cm
La matriceh di varianza covarianza
degli scarti vale:
i
2
1
1 T
C = 0 P AN A
Da questa si ricavano gli sqm degli scarti, che valgono:


0.053




0.053


= 0.053 m


0.053


0.061
Come si vede questi valori sono, in valore assoluto, paragonabili agli
scarti stessi.
La matrice di ridondanza vale:

0.375 0.125
0.125


0.375
0.125 0.375

1 T

R = I AN A = 0.125 0.375
0.375

0.375 0.125
0.125

0.250 0.250 0.250

0.375
0.125
0.125
0.375
0.250


0.250

0.250

0.250

0.250

0.500

La traccia della matrice (ovvero la somma degli elementi sulla diagonale) vale 2, che la ridondanza globale.
Come si nota il valore massimo riguarda il collegamento tra il punto
200 ed il punto 400. Pur essendo questo dislivello della stessa precisione
degli altri dislivelli, consente un maggiore irrigidimento alla rete.
% ESERCIZIO 16
%
% Compensazione di una rete di livellazione
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
%%CONTINUA%%

75

% Dati di input
Q100 = 10;
DQ100_200 = 100;
DQ200_300 = 100;
DQ300_400 = 100;
DQ400_100 = -300.2;
DQ200_400 = 200.2;

%Quota del punto 100 [m]


%Dislivello tra il punto
%Dislivello tra il punto
%Dislivello tra il punto
%Dislivello tra il punto
%Dislivello tra il punto

200
300
400
100
400

ed
ed
ed
ed
ed

il
il
il
il
il

punto
punto
punto
punto
punto

100
200
300
400
200

(Q200-Q100)
(Q300-Q200)
(Q400-Q300)
(Q100-Q400)
(Q400-Q200)

[m]
[m]
[m]
[m]
[m]

%Svolgimento
A = [+1 0 0; %Matrice disegno
-1 +1 0;
0 -1 +1;
0 0 -1;
-1 0 +1];
m = size(A,1);
n = size(A,2);

%Numero di misure
%Numero di incognite

Y_0 = [DQ100_200 DQ200_300 DQ300_400 DQ400_100 DQ200_400]; %Vettore delle misure


L
= [-Q100 0 0 Q100 0];
%Vettore dei termini noti
P
= eye(m);
%Matrice dei pesi
N = A*P*A;
T = A*P*(Y_0 - L);
X = inv(N)*T;

%Matrice normale
%Vettore dei termini noti normalizzato
%Soluzione m.q. del problema

Y = A*X+L;
v = Y - Y_0;

%Vettore delle misure compensate


%Vettore degli scarti

sigma_0 = (v*P*v)/(m-n);

%Varianza dellunit di peso

CXX = sigma_0*inv(N);
s_Q200 = sqrt(CXX(1,1));
s_Q300 = sqrt(CXX(2,2));
s_Q400 = sqrt(CXX(3,3));

%Matrice di var-covarianza delle


%sqm sulla quota del vertice 200
%sqm sulla quota del vertice 300
%sqm sulla quota del vertice 400

stime
[m]
[m]
[m]

Cvv = sigma_0*(inv(P) - A*inv(N)*A); %Matrice di var-covarianza degli scarti


s_v(1) = sqrt(Cvv(1,1));
%sqm degli scarti [m]
s_v(2) = sqrt(Cvv(2,2));
s_v(3) = sqrt(Cvv(3,3));
s_v(4) = sqrt(Cvv(4,4));
s_v(5) = sqrt(Cvv(5,5));
R = eye(m) - P*A*inv(N)*A;
%Matrice di ridondanza
r = trace(R);
%Ridondanza globale (= m-n)
ri = diag(R);
%Ridondanza locale delle singole misure

76

ESERCIZIO 17 - TRASFORMAZIONE PIANA AFFINE


MINIMI QUADRATI
Riprendiamo i dati dellesercizio 6, nellipotesi che siano note le coordinate di tre
punti in entrambi i sistemi di riferimento e siano incognite le coordinate del quarto
punto nel sistema carta.
100S =

(120; 86)

100C =

(1214.17; 1417.61)

200S = (216; 321)

200C =

(1338.59; 1638.56)

300S = (150; 412)

300C =

(1284.24; 1737.83)

400S =

400C =?

(392; 50)

Proviamo ancora a traslare entrambi i sistemi, togliendo le coordinate


di entrambi i baricentri, cio la media delle (X, Y) e (E, N) dei tre punti da
utilizzare per il calcolo delle quattro incognite.
Le equazioni da scrivere sono sei (3 in X e 3 in Y).
La ridondanza globale vale due.

= 162

= 273

X
Y

G
G

= 1279.00
= 1598.00

In tal modo le nuove coordinate baricentriche valgono:


100S = (42; 187)

100C = (64.83; 180.39)

200S =

200C =

(59.59; 40.56)

(5.24; 139.83)

300 =

(54; 48)
(12; 139)

300 =

Riprendendo le due equazioni generatrici per ogni punto





E a b X
E


0

= +
N0 b a Y
N
Si costruisce facilmente la matrice disegno ed il sistema di 6 equazioni
in 4 incognite.

77


X
100 Y100

X200 Y200

X
300 Y300

Y100 X100

Y
200 X200

Y300 X300




E
1 0
100



E200
1 0 a



E
1 0 b
300
=


N100
0 1 E0



N
0 1 N0
200



N300
0 1

Il sistema gi lineare. Lipotesi stocastica che le misure abbiano lo


stesso peso. Il sistema normale allora si costruisce moltiplicando fra loro le
colonne della matrice disegno (per N) e moltiplicandole per il vettore dei
termini noti, per ottenere i termini noti normalizzati (che chiamiamo Tnn ).
Se p il numero dei punti si ottiene:


X2 + Y2

0
X Y




X 2 + Y 2 Y X

N=
p
0



simm.
p


XE + YN





YE XN


Tnn =

E

Notiamo che, se ci portiamo nel sistema baricentrico, almeno per le


coordinate (X, Y), si ha che

X = Y =

In questo modo la matrice normale diviene diagonale.


La soluzione immediata, basta fare linverso dei termini diagonali per
ottenere la matrice inversa.
Se non portassimo nel sistema baricentrico le coordinate carta, avremmo:
E0 =
N0 =

E/p =
N/p =

EG
NG

Nel sistema baricentrico, invece:

78

E0 = N0 = 0
Con i nostri dati si ha dunque:

1/61418
0


1
0
/61418
N 1 =
0
0

0
0


XE + YN




YE XN
=

Tnn =

0






0

0
0
1/3


0

0
0

1/3

0


60994.02




7623.23




0






0

Ricaviamo:
a = 0.993096812
b=

0.12412045

da cui si ricava:
= 1.00082324
=

7.9156gon

Possiamo ricavare la matrice di ridondanza da:


R = I PAN 1 A T
tuttavia facile ricavarla anche analiticamente, specie per gli elementi
diagonali, infatti:
j

r j = 1 P ( j, j)
I termini diagonali della matrice P si ottengono moltiplicando per s
stesse le righe della matrice disegno e dividendole per il corrispondente
termine diagonale di N 1 , cio, ad esempio:

79

2 + Y2
X100
1
100
= 0.06858
2
2
3
X +Y
2
2
X +Y
1
= 0.58168
r22 = r55 = 1 200 2 200
2
3
X +Y
2
2
X +Y
1
= 0.34974
r33 = r66 = 1 300 2 300
2
X
+
Y
3

r11 = r44 = 1

Si pu verificare, anche analiticamente, che la somma delle ridondanze


vale due.
Aver ricavato analiticamente queste formule ci serve per capire un concetto che diversamente non avremmo appreso: la ridondanza locale si distribuisce in funzione del quadrato della distanza di ogni punto dal baricentro della figura che descrive i punti utilizzati (con segno negativo).
Usualmente vogliamo che la ridondanza si distribuisca in modo uniforme,
per far s, ad esempio, di poter scovare una misura errata, a parit di sensibilit, per ogni punto. Per raggiungere tale scopo quindi necessario che
i punti costituiscano un poligono regolare oppure un poligono con i vertici
ad uguale distanza dal baricentro (ad esempio un rettangolo).
Con i dati dellesercizio abbiamo:


0.0906




0.0050


0.0956


= A X + Y0 =

0.1060


0.4061




0.3001
02 =

CXX

T
= 0.14181
2



2.3090 105
0
0
0



5


0
2.3090 10
0
0


=

0
0
4.7171 102
0



2

0
0
0
4.7171 10

Da cui:
a =

b = 1.5195 103

E0 = N0 = 2.1742 101
80



C = 02 P1 AN 1 A T = 02 P1 ACXX A T =



9.73
21.31 11.58
0
18.66 18.66



21.31
8.25
61.18 18.66
0
18.66


49.61 18.66 18.66
0

=
103


9.73

21.31
11.58




82.53

61.18




Simm.
49.61


0.099




0.287


0.223


=

0.099


0.287




0.223
Come si vede, non vi nessuno scarto che , in valore assoluto, maggiore di tre volte il suo sqm.
Al solito, come nellesercizio 6:
C = E Cab E T


a
E =
a


b

b


a

= a2 +b b2
2 2
a +b

b
a2 + b2
a

a2 + b2



0.99228 0.12402


=

0.12392 0.99146

= = 1.5195 103 rad = 96.7mgon


= 1.5183 103 rad
Mettendo in evidenza i quattro parametri ricavati si pu scrivere:



E X X
E
G

G
= +
NG Y YG
N



a
a








b
Y YG
1 0 b EG
= + D
( X XG ) 0 1 e0 NG
e0


n0
n0

CE,N = DCXX D T

81

Con le coordinate del quarto punto si costruisce la matrice D e risulta


poi:
CE,N



0.28424
0

=

0
0.28424

Tuttavia, mettendo in evidenza le coordinate (X, Y), anchesse non prive


di errore si pu scrivere:



)

(
E
X
a b X
E a b X
E
0



G
G

=
+
B
+

=







N0
Y
b a Y
NG b a YG
N
CE,N = DCa,b,E0 ,N0 D T ; CX,Y = I 1pixel 2
Con i dati a disposizione abbiamo:
CE,N



1
0

=

0 0.99836

In realt dobbiamo sommare i due contributi:


CE,N = BCX,Y B T + DCa,b,E0 ,N0 D T
Questa volta maggiore il contributo dovuto allimprecisione del punto. In definitiva si ha:
E = 1.133m
N = 1.132m

82

% ESERCIZIO 17
%
% Trasformazione tra sistemi di riferimento - minimi quadrati
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
XY100 = [120 86];
XY200 = [216 321];
XY300 = [150 412];
XY400 = [392 50];

%Coordinate
%Coordinate
%Coordinate
%Coordinate

vertice
vertice
vertice
vertice

100
200
300
400

nel
nel
nel
nel

sistema
sistema
sistema
sistema

di
di
di
di

rif.
rif.
rif.
rif.

locale
locale
locale
locale

XY
XY
XY
XY

[pixel]
[pixel]
[pixel]
[pixel]

EN100 = [1214.17 1417.61]; %Coord. vertice 100 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN200 = [1338.59 1638.56]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN300 = [1284.24 1737.83]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
%Svolgimento
%Calcolo delle coordinate baricentriche - sistema locale [pixel]
XYG(1) = (XY100(1)+XY200(1)+XY300(1))/3;
XYG(2) = (XY100(2)+XY200(2)+XY300(2))/3;
%Calcolo delle coordinate baricentriche - sistema globale [m]
ENG(1) = (EN100(1)+EN200(1)+EN300(1))/3;
ENG(2) = (EN100(2)+EN200(2)+EN300(2))/3;
xy100
xy200
xy300
xy400
en100
en200
en300

=
=
=
=
=
=
=

XY100
XY200
XY300
XY400
EN100
EN200
EN300

XYG;
XYG;
XYG;
XYG;
ENG;
ENG;
ENG;

%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio

alle
alle
alle
alle
alle
alle
alle

coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.

baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche

sistema
sistema
sistema
sistema
sistema
sistema
sistema

A = [xy100(1) xy100(2) 1 0;
%Matrice disegno
xy200(1) xy200(2) 1 0;
xy300(1) xy300(2) 1 0;
xy100(2) -xy100(1) 0 1;
xy200(2) -xy200(1) 0 1;
xy300(2) -xy300(1) 0 1];
Y_0 =[en100(1); en200(1);en300(1);
en100(2); en200(2); en300(2)];%Vettore termini noti [m]
m = size(A,1);
n = size(A,2);

%Numero di misure
%Numero di incognite (a,b,e0,n0);
%% CONTINUA %%

83

locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
globale [m]
globale [m]
globale [m]

P = eye(m);
%Matrice dei pesi, posta uguale alla matrice identit
N = A*P*A;
%Matrice normale
T = A*P*Y_0;
%Vettore dei termini noti normalizzati
X = inv(N)*T;
%Calcolo m.q. dei coefficienti (a,b,e0,n0)
a = X(1);
b = X(2);
lambda = sqrt(X(1)^2 + X(2)^2); %Fattore di scala [-]
alfa
= atan(X(2)/X(1))*200/pi; %Rotazione [gon]
R = eye(m) - P*A*inv(N)*A;
r = trace(R);
ri = diag(R);

%Matrice di ridondanza
%Ridondanza globale (= m-n)
%Ridondanza locale delle singole misure

v = A*X - Y_0;

%Vettore degli scarti

sigma_0 = (v*P*v)/(m-n);

%Varianza dellunit di peso

CXX = sigma_0*inv(N);
s_a = sqrt(CXX(1,1));
s_b = sqrt(CXX(2,2));
s_e0 = sqrt(CXX(3,3));
s_n0 = sqrt(CXX(3,3));

%Matrice
%sqm del
%sqm del
%sqm del
%sqm del

di varianza-covarianza delle stime


coefficiente a
coefficiente b
coefficiente e0 [m]
coefficiente n0 [m]

Cvv = sigma_0*(inv(P) - A*inv(N)*A); %Matrice di varianza-covarianza degli scarti


s_v(1) = sqrt(Cvv(1,1));
%sqm degli scarti [m]
s_v(2) = sqrt(Cvv(2,2));
s_v(3) = sqrt(Cvv(3,3));
s_v(4) = sqrt(Cvv(4,4));
s_v(5) = sqrt(Cvv(5,5));
s_v(6) = sqrt(Cvv(6,6));
%Applicazione propagazione varianza-covarianza
E(1,1) = -a/lambda;
%Linearizzazione delle relazioni tra (a,b) e (lambda,alfa)
E(1,2) = -b/lambda;
E(2,1) = -b/lambda^2;
E(2,2) = a/lambda^2;
Cla = E*CXX(1:2,1:2)*E;
%Propagazione sul fattore di scala e sulla rotazione
s_lambda = sqrt(Cla(1,1));
%sqm del fattore di scala [-]
s_alfa
= sqrt(Cla(2,2))*200/pi; %sqm della rotazione [gon]
%Calcolo delle coordinate del vertice 400 nel sistema globale
B = [a b; -b a];
D = [xy400(1) xy400(2) 1 0; xy400(2) -xy400(1) 0 1];
EN400 = ENG + D*X;
%Propagazione della varianza-covarianza
Cp = eye(2);
%Matrice di varianza-covarianza delle coordinate
%del vertice 400 nel sistema locale (1 pixel)
CEN = B*Cp*B + D*CXX*D;%Propagazione sulle coord. del vertice 400 nel sist. globale
s_E = sqrt(CEN(1,1));
%sqm della coordinata E del vertice 400 (sistela globale)
s_N = sqrt(CEN(2,2));
%sqm della coordinata N del vertice 400 (sistela globale)

84

ESERCIZIO 18 - INTERSEZIONE MISTA MINIMI QUADRATI


Sono note le coordinate (X, Y) dei punti
200 = (690.60; 300.50)m
300 = (200.10; 160.20)m
Dalla stazione 100 verso questi punti sono
state misurate le distanze
d100,200 = 519.15m 1cm
d100,300 = 650.20m 1cm
Inoltre, orientando il teodolite verso il punto 2 si sono misurati

\ = 55.7956gon 7 104 gon


100,300 = = 200100300
100,200 = 0gon 7 104 gon
Date le coordinate approssimate del punto 100 ricavate per via grafica: 100

(450.0; 760.6)m, si desidera ricavare la stima delle coordinate del punto 100 e la
loro precisione.
In questo caso, essendo langolo 213 lunico angolo misurato dal punto
100, equivalente risolvere il problema con lequazione dellangolo azimutale, senza correlazioni oppure con le due equazioni alle direzioni.
Si noti anche che nel primo caso si deve scrivere un sistema di tre equazioni (due distanze ed un angolo) nelle due coordinate incognite (X100 ; Y100 ).
Nel secondo caso un sistema di quattro equazioni (due distanze e due
direzioni azimutali) nelle tre incognite: le coordinate del punto 100 e la
correzione dorientamento .
In entrambi i casi la ridondanza globale vale r = m n = 1, cos che il
metodo dei minimi quadrati applicabile con profitto.
I programmi di calcolo e compensazione pi evoluti scelgono in questo
caso, per generalit, il metodo delle direzioni.
85

Le equazioni angolari nella forma si scrivono:



X300 X100
arctan
+ 100,300 = 1
Y300 Y100


X200 X100
arctan
+ 100,200 = 2
Y200 Y100

Le equazioni nelle distanze sono


q

( X300 X100 )2 + (Y300 Y100 )2 d100,300 = 3

( X200 X100 )2 + (Y200 Y100 )2 d100,200 = 4

Si noti che essendo le direzioni verso 200 e 300 nel secondo e terzo quadrante si sommato ad entrambe le equazioni il valore . Per calcolare i
termini noti ci manca un valore approssimato della correzione . Essendo
il cerchio azimutale orientato a zero sul punto 200, la correzione il valore
dellangolo di direzione (100200), che possibile misurare graficamente.
Si ha = 170gon(= 2.670354rad).
I termini noti l1 , l2 , l3 ed l4 valgono:


l1
l2
l3
l4


249.9
= 0.876435 + 2.670354 arctan
= 0.010784
600.3


240.6
= 0.0 + 2.670354 arctan
= 0.010584
460.0
p
= 650.20 249.92 + 600.32 = 0.1308m
p
= 519.15 240.62 + 4602 = 0.0613m

Formiamo ora la matrice disegno A.


Sar di quattro righe (m=4) e di tre colonne (n=3), quante sono le incognite X100 , Y100 , (). La prima riga esprime le derivate rispetto alla
prima misura, la seconda le derivate rispetto alla seconda ecc.
Prima riga:
a11 =

f 100
Y300 Y100
= 2
;
X100
d100,300

a21 =

Sostituendo i valori si ottiene:

86

f 100
X300 X100
=
;
Y100
d2100,300

a31 =

f 100
= 1

a11 =

600.3
650.2382

a21 =

249.9
650.2382

a31 = 1

per la seconda riga (e misura) si ha:


a12 =

460.0
f 200
Y200 Y100
=
= 2
;
X100
d100,200
519.1232

a22 =

240.6
X200 X100
f 200
=
=
;
2
Y100
d100,200
519.1232

a23 =

f 300
Y300 Y100
600.3
=
=
;
Y100
d100,300
650.238

a24 =

f 400
Y200 Y100
460.0
=
=
;
Y100
d100,200
519.123

a32 = 1
per la terza misura:
a13 =

X300 X100
249.9
f 300
=
=
;
X100
d100,300
650.238

a33 = 0
per la quarta ed ultima misura:
a14 =

f 400
X200 X100
240.6
=
=
;
X100
d100,200
519.123

a34 = 0
in definitiva


1.41979 103 0.59105 103 1




1.70694 103 0.89280 103 1


A=
0.92320
0
0.38432


0.46347
0.88611
0
Occorre ora pesare ciascuna equazione in proporzione inversa alla varianza di ogni misura. Ricordando la forma della matrice dei pesi e assumendo 02 = 1
1
pj = 2 ;
j
2
2
100
= 200
=

7 104
63.6620

2

2
2
300
= 400
= (0.01m)2

e si ottiene cos

87




8.27 109




9


8.27 10


P=

1 104




4

1 10
Calcoliamo ora la matrice normale N come: N = A T PA


4.4397 104 5.1052 103 2.5682 107




N=
2.5857 104 2.4959 106


Simm.
1.6542 1010
e la sua inversa N 1

N 1



2.5580 104 1.2080 105 3.9809 107



8
=
3.9816 10
1.2878 10


Simm.
6.8086 1010

Il termine noto normale vale:




2.7581 105




b = A T Pl = 2.3676 104


1.7673 108
ed infine, la soluzione


X1




X = Y1 = N 1 b


()



0.0807m




= 0.0113m


0.01083rad

I valori compensati delle coordinate del punto 100 e della correzione


dorientamento sono:
100 (449.919; 760.489)m; = (170 0.01083 63.6620) gon = 169.3105gon.
Ricaviamo ora il vettore degli scarti dopo la compensazione, secondo la


4.5108 106




4.5108 106


= A X l =

0.0046m




0.0015m
Ed ora, secondo la (19) calcoliamo la stima 02

88

02

j2
m
j =1 p j
mn

T P
= 0.5677 (e`
mn

adimensionale)

Si noti che 02 < 02 fissato a priori = 1.


Ora ricaviamo la matrice di varianza covarianza delle coordinate
CX X = 02 N 1 ;

CXX




2
1.4464 104 6.8301 106 2.2509 107

XY
X

X




=
Y2 Y =
2.2513 105
7.2813 109



Simm.
2 Simm.
3.8497 1010

e, in definitiva
X = 0.0121m ;

Y = 0.0048m ;

= 12.52 104 gon

Si pu infine valutare a posteriori la precisione delle misure dopo la


compensazione, o meglio, la stima della precisione degli scarti dopo la
compensazione, attraverso la formula che esprime la matrice di varianza
covarianza degli scarti:
C = 02

P1 AN 1 A T



2.034 1011 2.026 1011 2.054 108
9
6.6556

10




11
8 6.6556 109

2.034

10

2.054

10


=
5
6
2.0915

10
6.7496

10




Simm.
2.1862 106

ricavando cos:
1 = 2 = 2.86 104 gon
3 = 4.56mm
4 = 1.48mm
Si noti che gli sqm angolari sono migliori (pi piccoli) degli sqm delle
misure angolari ipotizzate a priori di 7 104 gon ed anche gli sqm degli
scarti delle due distanze sono diversi fra loro e pi piccoli degli sqm a priori
delle distanze ipotizzati di 10mm.
89

Infine ricaviamo la matrice di ridondanza, definita dalle relazioni:


R=

1
P C
02

R = I PAN 1 A T
Evitando i complessi conti matriciali si pu ricavare
rii =

2
pi i
02

r11 = r22 = 0.2965


r33 = 0.367
r44 = 0.040
Si verifica che r11 + r22 + r33 + r44 = 1, che la ridondanza globale r (r = 1
in questo esempio). Questi valori indicano il contributo di ogni misura alla
rigidit complessiva della rete.
Come si nota che questi valori possono essere calcolati senza bisogno
delle misure l.
Nel nostro caso possiamo affermare che la quarta misura ha pochissima
influenza sulla rigidit della rete. Ci era progettabile in anticipo, prima di
eseguire le misure. In questo caso daltra parte non possiamo permetterci
il lusso di progettare reti con ridondanza nulla e quindi senza controllo
interno alcuno. In altre circostanze, da un progetto preliminare di una rete,
se una misura risulta avere bassa ridondanza locale, si decide di solito di
non eseguirla.

90

ESERCIZIO 19
Sono note le coordinate di tre punti:
A = (0; 0)
B = (1000; 0)
C = (2000; 1000)
Sono incognite le coordinate del punto
P
Sono misurati un angolo e due distanze:
= 50.0010 gon 0.0010 gon
BP = 1000.005 1mm
CP = 999.990 1mm
Le coordinate approssimate del punto P sono P (1000; 1000).

Y
Calcolare P X,
CX X
C
02
R
r jj
Le equazioni della distanza sono:
f1 =
f2 =

q
q

( XP XB )2 + (YP YB )2 BP = 1

( XP XC )2 + (YP YC )2 CP = 2

Lequazione dellangolo :

f 3 = arctan
2

XP X A
YP YA

= 3

n = 2 incognite = coordinate compensate di P


m = 3 misure = 2 distanze + 1 angolo

L1 = 1000.005 10002 = 0.005m

L2 = 999.990 10002 = 0.01m




1000

+ 50.0010gon = 1.570796 105 rad


L3 = arctan
1000
2
La matrice disegno:

91



d1 d2
1 1


A = d12 d22


d1 d2
3
3
di 3 righe (m) e 2 colonne (n), e i suoi elementi sono:
f1
=
x P

d11 =

f1
=
YP

d21 =
d12 =

f2
=
XP
f2
=
YP

d22 =

2 ( XP XB )
2

( XP XC ) + (YP YC )

YP YB
=
BP

1000
=
1000

X P XC
=
CP

YP YC
=
CP

( XP XC )2 + (YP YC )2
1

d13 =

2 (YP YC )
q

0
=
1000

( XP XB )2 + (YP YB )2
2 ( X P XC )

XP XB
=
BP

( XP XB )2 + (YP YB )2
2 (YP YB )

f3
YP YA
 =

=
XA
XP
1 + XYPP
YA

1000 = 5 10-4
2

XP X A 2
1

f
(YP YA )
3

 = 1000 =
=
d23 =
XA
YP
2
1 + XYPP
YB



0
1



A = 1
0


5 104 5 104
Ricaviamo ora la matrice dei pesi P:
pi =

02
pongo: 02 = 1
i2

12 = 0.0012 = 22

p1 = p2 =
32

1
m
0.0012

0.001
rad
63662

p3 =

2

= 1 106

= 2.467399 10-10

1
= 4.05 109
2.467399 10-10
92

5 10-4

1000
= 1
1000
0
=
1000




1 106
0
0




P= 0

1 106
0


9
0
0
4.05 10
Ricaviamo la matrice normale N:





1 106
0
1
0
0







1
0
0 =
1 106
0



0
0
4.05 109 5 104 5 104






0
1
1001013.213 1013.2125
0
1 106 2.02 106



=

1
0 =
6
6
1013.2125 1001013.213
1 10
0
2.02 10

4

5 10
5 10


1001013.213 1013.2125


N =

1013.2125 1001013.213


1001013.213 1013.2125
1


N 1 =



det N 1013.2125 1001013.213


0 1 5 104


N = A T PA =

1 0 5 104

i suoi elementi sono quindi:


1
N1,1
=

9.989888 107

1
N1,2
=

1.011163 109

1
N2,1
= 1.011163 109
1
N2,2
=

9.989888 107


9.989888 107 1.011163 109


=

1.011163 109 9.989888 107

Calcoliamo il termine noto:


b = AT P l




0.005




l=

0.01


1.570796 105



6





0.005
0
0
9968.169

0 1 5 104 1 10







b=
=

0

0.01
1 106
0

4





1 0

5031.831
5 10

5
9



0
0
4.05 10 1.570796 10
93

La soluzione :





9.989888 107 1.011163 109 9968.169



XP

X = = N 1 b =
=

7
YP
1.011163 10
9.989888 10 5031.831


9.963177 103


=

5.036822 103

XP = 9.963177 103
XP = 5.036822 103
Le coordinate compensate del punto P sono dunque:
X P = XP + XP = 1000 + 9.963177 103 = 1000.009963m
Y P =

YP + YP = 1000 + 5.036822 103 = 1000.005037m

Calcolo il vettore degli scarti:









0
1
0.005



3
9.963177 10





=
V = A X l = 1
0

0.01

5.036822 103

5 104 5 104
1.570796 105




5.036822 103
3.6822447 105
0.005








= 9.963177 103
= 3.6822447 105
0.01




2.4631775 103 1.570796 105 1.817114 105



1 106
3.6822447 105
0
0




T
V PV



= VT 0
02 =
3.6822447 105 = 1.3409
1 106
0



mn
0
0
4.05 109 1.817114 105
Si pu ora calcolare la matrice di varianza covarianza dei parametri
compensati:
CX X = 02 N 1
CX X




1.3395441 106 1.3558692 109 2
X

XY
=

=
1.3558692 109 1.3395441 106 XY Y2

X = 1.15738677 103 m
Y = 1.15738677 103 m
Le coordinate compensate del punto P risultano:

94

XP = 1000.009963 1.157 103 m


YP = 1000.005037 1.157 103 m
La matrice di varianza covarianza degli scarti vale:
C

h
i
2
1
1 T

= 0 P AN A

P 1




1 106
0
0




= 0

1 106
0

10
0
0
2.46739934 10




0
1

9.989888 107 1.011163 109



T
=1.3409 P1 1
A
0

1.011163 109 9.989888 107
5 104 5 104



1.3558685 109
1.3558692 109
6.6909413 1010



= 1.3558692 109
1.3558685 109
6.6909413 1010


6.6909413 1010 6.6909413 1010 3.3018448 1010

1 = 3.6822119 105 m
2 = 3.6822119 105 m
3 = 1.8170979 105 rad = 1.156801 103 gon
Calcolo le ridondanze locali:
ri = pi

i
02
10
1 106 1.3558685
1.3409

= 1.011163 103
r2 =
1 106
= 1.011163 103
1.3409

10
10
r3 = 4.05 109 3.3018448
= 0.997978 103
1.3409
r1 =

1.3558685109

r i = r1 + r2 + r3 = 1
i

95

96

Capitolo 3

GEODESIA ELLISSOIDICA
3.1

SISTEMI DI RIFERIMENTO SPAZIALI

I sistemi di riferimento spaziali si possono dividere in (3.1.1)


Cartesiano ortogonale spaziale: analogo a quello trattato nel caso piano
con la sola aggiunta della terza coordinata Z. Un punto individuato
nel sistema di riferimento R mediante le tre coordinate R(X, Y, Z).
Cilindrico: analogo a quello polare piano. La terza dimensione viene rappresentata dalla coordinata Z analogamente a quanto avviene
nel cartesiano ortogonale spaziale. Un punto individuato nel sistema di riferimento R mediante i parametri R(O, 0 , , Z). Pu essere
utilizzato in sede di misura qualora si desideri separare nel rilievo la
parte altimetrica da quella planimetrica (esempio: rilievo planimetrico condotto per coordinate polari e altimetria misurata direttamente
con livellazione geometrica).
Polare spaziale: in questo riferimento un punto viene individuato mediante un angolo di direzione , una distanza spaziale ed un angolo
, di cui deve ruotare in senso orario lasse Z per sovrapporsi alla direzione OP. Come detto precedentemente (1.2), se lasse Z coincide
con la verticale langolo anche detto "angolo zenitale". Alternativamente possibile usare il complementare dellangolo , se lasse Z
coincide con la verticale langolo viene detto "angolo di altezza". Questo risulta essere lunico angolo, adoperato in topografia, crescente in
senso antiorario. Un punto viene determinato nel sistema di riferi97

mento R mediante i parametri R(O, , , ). Esistono strumenti topografici (strumenti integrati e stazioni totali) che possono misurare sia
angoli (azimutali e zenitali) che distanze. Il sistema polare spaziale
risulta il loro naturale riferimento.

Figura 3.1.1: Sistemi di riferimento


Analogamente ai sistemi piani le trasformazioni possono essere espresse con semplici relazioni trigonometriche e geometriche:
1. Da polare a cartesiano e viceversa
X = cos cos
Y = cos sin
Z = sin
p
= X 2 + Y 2 + Z2
Y
X
Z
= arccos

= arctan

2. Da polare a cilindrico e viceversa


0 = sin
Z = cos
0
= arctan
Z
q
2
= 0 + Z 2
98

3. Da cartesiano a cilindrico e viceversa


X = 0 sin
Y = 0 cos
p
= X2 + Y2
= arctan

99

X
Y

ESERCIZIO 20
Il trigonometrico di Superga, nel sistema Roma40 ha coordinate geodetiche:

(, , h) = (450448.308; -44144.307; 310.764m)


ricavare r, R N , (x, y, z) nel sistema di Hayford.
= MM + ; MM = 122708.400
= 122708.400-44103.307=74605.093
Lellissoide di Hayford, utilizzato nel sistema Roma40, ha le seguenti
costanti:
a = 6378388, 00m; = 1/297
c
= 1
c = (1 ) a = 6356911.946m
a
2
c
e2 = 1 2 = 0.00672267
a
Sapendo che valgono le seguenti relazioni, otteniamo:
r= q

a cos

= 4511502.791m
1 e2 sin2
r
RN =
= 6389165.17m
cos
Infine possiamo determinare (x, y, z):

S
YS

Z
S

= ( R N + h) cos cos = 4470319.469m


= ( R N + h) cos sin = 609820.712m

= R N 1 e2 sin + h sin = 4493938.219m

100

% ESERCIZIO 20
%
% Geodesia
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 4 48.308];
Lon_P = [-4 41 03.307];
h_P
= 310.764;

%Latitudine Superga [g p s]
%Longitudine Superga [g p s]
%Altezza Superga [m]

%Parametri ellissoide di Hayford


a
= 6378388;
alfa = 1/297;
c
= (1-alfa)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2); Lon_MM = (12+(27/60)+(8.4/3600))/180*pi;
%Longitudine Monte Mario [rad]
%Svolgimento
Lat_P_rad = ( Lat_P(1) + Lat_P(2)/60 + Lat_P(3)/3600 ) /180*pi; %Latitudine Superga
[rad]
Lon_P_rad =-(-Lon_P(1) + Lon_P(2)/60 + Lon_P(3)/3600 ) /180*pi; %Longitudine Superga [rad]
Lon_P_MM = Lon_MM + Lon_P_rad; %Longitudine Superga corretta da Monte Mario [rad]
r = (a*cos(Lat_P_rad))/(sqrt(1-eq*sin(Lat_P_rad)^2));
%Raggio di curvatura sezione obliqua [m]
RN = r/cos(Lat_P_rad);
%Raggio di curvatura grannormale [m]
%Soluzione
X_P = (RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*cos(Lon_P_MM);
Y_P = (RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*sin(Lon_P_MM);
Z_P = RN*(1-eq)*sin(Lat_P_rad)+h_P*sin(Lat_P_rad);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f\nY(P) = %10.3f\nZ(P) = %10.3f\n, X_P,Y_P,Z_P);

101

ESERCIZIO 21
Date le coordinate di un punto P = ( ; ; h) sullellissoide GRS 80:

( ; ; h) = (450348.1186; 73940.6046; 310.764m)


passare da ( ; ; h) a (X, Y, Z) e, da queste a ( ; ; )
passare da ( ; ; ) a (X, Y, Z ) e, da queste, a ( ; ; h)
Determiniamo le coordinate (X , Y , Z ).
a = 6378137.00m

1
298.2572

= 1

c
a

c = (1 ) a

c = 6356752.312m
e2 = 1
RN =

P
YP

Z
P

c2
a2

= 0.00669438

a
1e2 sin2

= 6388862.021m

= ( R N + h) cos cos = 4472544.489m


= ( R N + h) cos sin = 601634.185m

= R N 1 e2 sin + h sin = 4492545.117m

Determiniamo le coordinate ( ; ; ) utilizzando le relazioni :

= arctan XYPP = 73940.6046


= arcsin 2 ZP 2 2 = 445215.4
XP +YP + ZP
q
2
= XP + YP2 + ZP2 = 6367776.655m

Determiniamo ora le coordinate (XP , Yp , Z p ) partendo dalle coordinate


( ; ; )

= cos cos = 4472544.489m


= cos sin = 601634.185m
= cos = 4492545.117m
102

Ricaviamo ora le coordinate (;;h) utilizzando il metodo perturbativo:


Y
= arctan X
= 7,3940.6046

r=
Z
r

X 2 + Y 2 = ( R N + h) cos = 4512828.148m


= 1

e2 R N
R N +h

tan

= arctan Zr = 44.87095

avendo trascurato in prima approssimazione il secondo termine in parentesi. Si procede quindi con il calcolo di R N utilizzando il appena calcolato:
RN =

a
1e2 sin2

= 6388789.96m

e quindi a partire dalla relazione r = ( R N + h) cos ricavo:


h=

r
R N = 21013.31m
cos

e cos procediamo con successive iterazioni sino alla convergenza dei


risultati:

1 iteraz.

RN

2 iteraz. R N

3 iteraz. R N

4 iteraz. R N

= 45.064
= 6388862.263m
= 382.778m
= 45.0634
= 6388862.020m
= 310.522m
= 45.063367
= 6388862.021m
= 310.765m
= 45.0633662787696
= 6388862.021m
= 310.764m
103

Si ottiene infine =45.0633662787696 = 450348.1186


Allo scopo si possono usare anche le formule di Bowring che non sono
iterative:
= arctan Za
rc ;

e 02 =
02

+e c sin
= arctan Zr
e2 a cos3

h = r cos + Z sin a

a2 c2
c2

1 e2 sin2

Nellesercizio si ottiene:
=0.784825056384457
e02 =6.7394974534292103 (eccentricit seconda)
=45.0633662787696 = 450348.1186
h =310.764 m

% ESERCIZIO 21
%
% Geodesia - Conversione tra sistemi di coordinate
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 03 48.1186];
%Latitudine del punto P [g p s]
Lon_P = [ 7 39 40.6046];
%Longitudine del punto P [g p s]
h_P
= 310.764;
%Altezza del punto P [m]
%Parametri ellissoide GRS80
a
= 6378137;
alfa = 1/298.2572;
c
=(1-alfa)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%%CONTINUA%%

104

%Svolgimento
Lat_P_rad = (Lat_P(1) + Lat_P(2)/60 + Lat_P(3)/3600) /180*pi;
%Latitudine del punto P [rad]
Lon_P_rad = (Lon_P(1) + Lon_P(2)/60 + Lon_P(3)/3600) /180*pi;
%Longitudine del punto P [rad]
r = (a*cos(Lat_P_rad))/(sqrt(1-eq*sin(Lat_P_rad)^2));
%Raggio della sezione obliqua
RN = r/cos(Lat_P_rad);
%Raggio grannormale
%Calcolo coordinate cartesiane geocentriche
X_P =(RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*cos(Lon_P_rad);
Y_P =(RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*sin(Lon_P_rad);
Z_P = RN*(1-eq)*sin(Lat_P_rad)+h_P*sin(Lat_P_rad);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P,Y_P,Z_P);
%Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate polari
psi
= asin(Z_P/(sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2)));
lambda = atan(Y_P/X_P);
sigma = sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2);
fprintf(Le coordinate polari di P sono:\npsi = %2.8f rad\nlambda = %2.8f rad\nsigma
= %10.3f m\n, psi,lambda,sigma);
%Passaggio da coordinate polari a coordinate cartesiane
X_P_NEW = sigma*cos(psi)*cos(lambda);
Y_P_NEW = sigma*cos(psi)*sin(lambda);
Z_P_NEW = sigma*sin(psi);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P_NEW,Y_P_NEW,Z_P_NEW);
%Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate geografiche (metodo perturbativo)
Lon_NEW = atan(Y_P_NEW/X_P_NEW);
r
= sqrt(X_P_NEW^2+Y_P_NEW^2);
Lat_NEW = atan(Z_P_NEW/r);
%Valore approssimato di latitudine [rad]
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(Lat_NEW)^2); %Valore approssimato di ragggio grannormale [m]
hv(1)
= r/cos(Lat_NEW) - RN;
%Valore approssimato di altezza [m]
d = 100; %Variazione di altezza tra le iterazioni (imposto preventivamente pari a 100 m)
n = 1;
%Numero delliterazione
while abs(d)>10^(-3)
%...finch laltezza non varia pi di un mm tra le iterazioni...
n=n+1;
%...nuova iterazione...
Lat_NEW = atan((Z_P_NEW/r)/(1-(eq*RN/(RN+hv(n-1))))); %Aggior. della latitudine [rad]
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(Lat_NEW)^2);
%Aggiornamento del raggio grannormale[m]
hv(n)= (r/cos(Lat_NEW))-RN;
%Aggiornamento dellaltezza[m]
d
= hv(n)-hv(n-1);
%Aggiornamento dello scarto tra le iterazioni [m]
end
fprintf(Il numero di iterazioni necessarie %d,
le coordinate geografiche di P sono:\nLatitudine:
= %2.8f rad\nLongitudine = %2.8f rad\nh = %10.3f m\n,n,Lat_NEW,Lon_NEW,hv(n));

105

ESERCIZIO 22
Date le coordinate di un punto P = (;;h) sullellissoide GRS 80:
(;;h)=(45; 10; 500m)
determinare il valore della gravit normale e il potenziale di gravit normale U.

Le costanti dellellissoide GRS80 sono:


a = 6378137.00;
= 1 ac ;
c2
a2

e2 = 1
RN =

1
298.2572

c = (1 ) a = 6356752.313

= 0.00669438

a
1e2 sin2

= 6388838.3m

GM = 398600.5 109 m3/s2


= 7.29215 105 rad/s
mediante le quali otteniamo le coordinate geocentriche:

P
YP

Z
P

= ( R N + h) cos cos = 4449306.7m


= ( R N + h) cos sin = 784532.8m

= R N 1 e2 sin + h sin = 4487701.9m

e quindi alle coordinate polari utilizzando le relazioni:

= arctan XYPP = 10
= arcsin 2 ZP 2 2 = 444827.33
XP +YP + ZP
q
2
= XP + YP2 + ZP2 = 6367989.540m

Si pu ora procedere con il calcolo di e di W(U) dopo aver calcolato k:



k =

2 a3
2GM

2a2
3

= 4.3992 1010

106


0 = 9.780327 1 + 0.0053024 sin2 5.8 106 sin2 2 = 9.80619988m/s2

h = 0.30877 1 0.00142 sin2 105 4h = 0.00154275m/s2
= 0 + h = 9.80465712m/s2
U=

GM

1+

k
22


1 3 sin2 +

2 3 cos2
GM

= 62632038m2/s2

% ESERCIZIO 22
%
% Geodesia - Gravit e potenziale gravitazionale
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 0 0];
Lon_P = [10 0 0];
h_P
= 500;
%Parametri ellissoide GRS80
a
= 6378137;
alfa = 1/298.2572;
c
= (1-alfa)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
omega = 0.0000729215;
GM
= 398600500000000;
Lat_P_rad =(Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lon_P_rad =(Lon_P(1)+Lon_P(2)/60+Lon_P(3)/3600)/180*pi;
Rn
= a/sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
%Calcolo delle coordinate cartesiane geocentriche
X_P = (Rn+h_P)*cos(Lat_P_rad)*cos(Lon_P_rad);
Y_P = (Rn+h_P)*cos(Lat_P_rad)*sin(Lon_P_rad);
Z_P = Rn*(1-eq)*sin(Lat_P_rad)+h_P*sin(Lat_P_rad);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P,Y_P,Z_P);
%%CONTINUA%%

107

%Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate polari


psi
= asin(Z_P/(sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2)));
lambda = atan(Y_P/X_P);
sigma = sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2);
fprintf(Le coordinate polari di P sono:\npsi = %2.8f rad\nlambda
= %2.8f rad\nsigma = %10.3f m\n, psi,lambda,sigma);
%Calcolo la gravit normale (gamma) ed il potenziale di gravit (U)
k
= (alfa-((omega^2)*(a^3)/(2*GM)))*(2*a^2)/3;
gamma0 = 9.780327*(1+0.0053024*(sin(Lat_P_rad))^2-0.0000058*
*(sin((2*Lat_P_rad)))^2);
gammah = -0.30877*(1-0.00142*(sin(Lat_P_rad))^2)*10^(-5)*h_P;
gamma = gamma0 + gammah;
U =(GM/sigma)*(1+((k/(2*sigma^2))*(1-3*(sin(psi))^2))+
+(((omega^2)*(sigma^3)*(cos(psi)^2))/(2*GM)));

108

ESERCIZIO 23
Nel sistema Roma40, il vertice trigonometrico IGM del 1 ordine Superga (asse
cupola) ha le seguenti coordinate geografiche (riferite allellissoide internazionale)
= 450448.308

= -44103.307

h = 310.764 m

Calcolare:
I raggi principali di curvatura ed il raggio della sfera locale.
Il raggio di curvatura di una sezione obliqua di azimuth =45 ed inclinata di
=30 rispetto alla normale n.
Il raggio del parallelo.
L ellissoide internazionale di Hayford, usato dal sistema Roma40 ha
queste costanti geometriche:
a = 6378388m
e2 = 0.006722670022
Il raggio minimo di curvatura sar:
=

a (1 e2 )

(1e2 sin2 )

3/2

= 6367676.651m

Il raggio massimo di curvatura R N sar:


RN =

a
q

(1e2 sin2 )

= 6389165.170m

Il raggio della sfera locale sar:


R=

R N = 6378411.861m

Di seguito calcoleremo il raggio di curvatura della sezione obliqua. Mediante le formule di Eulero si verr ad avere:
1
cos2 sin2
=
+
Ra

RN
R a = 6378402.812m

109

Il raggio di curvatura della sezione obliqua sar:


r = R cos = 5533179.346m
Di seguito calcoleremo il raggio del parallelo:
r = R N cos = 4511502.791m

% ESERCIZIO 23
%
% Geodesia - Raggi dellellissoide
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 04 48.308];
Lon_P = [-4 41 03.307];
h_P
= 310.764;
alfa = 45;
beta = 30;
%Parametri ellissoide Hayford
a
= 6378388;
eq
= 0.006722670022;
%Svolgimento
alfa_rad = alfa/180*pi;
beta_rad = beta/180*pi;
Lat_P_rad = ( Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
omega
= sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
%Soluzione
ro=a*(1-eq)/omega^3;
Rn=a/omega;
R=sqrt(ro*Rn);
r=Rn*cos(Lat_P_rad);

%Raggio
%Raggio
%Raggio
%Raggio

minimo
massimo
sfera locale
del parallelo

Ra = 1/(cos(alfa_rad)^2/ro+sin(alfa_rad)^2/Rn);
Rb = Ra*cos(beta_rad); %Raggio sezione obliqua

110

%Formula di Eulero

ESERCIZIO 24
Si desidera calcolare lo scostamento metrico tra ellissoide e sferoide a parit di latitudine geocentrica. Si utilizzino i parametri dellellissoide WGS84. Calcolare poi
il massimo scostamento angolare.

I parametri dellellissoide WGS84 e GRS80 sono:

Ellissoide

Semiasse a

Semiasse c

Inverso di (1/)

GRS 80

6378137.0 m

6356752.314140 m

298.257222101

WGS 84

6378137.0 m

6356752.314245 m

298.257223563

Utilizzeremo questi ultimi.


Lequazione dello sferoide
s = a 1 sin2

ac
a

Quella dellellissoide di uguali semiassi (a, c) :


xe = a cos
ze =

c sin

Dove un parametro angolare non descritto in figura. La distanza di


un punto dellellissoide dallorigine (nel nostro esempio la distanza di un
111

punto dellellisse) vale:

e =

xe2 + z2e

La differenza delle quantit s e e quanto noi cerchiamo. Dobbiamo


tuttavia cercare questa differenza a parit di angolo , perci serve una
relazione che leghi questanglo sullellissoide e sullo sferoide. Ordineremo
poi queste differenze per valori variabili di , da zero a 90 gradi.
Per lellissoide si ha:
tan =

ze
xe

c sin
a cos

= ac tan

= arctan

a
c

tan

Possiamo quindi ricavare langolo e, da questi i valori (xe , ze ) e, da


questi e . Riportiamo questi valori, da zero a 90 gradi, a meno di 6300000
m sia per lellissoide che per lo sferoide:

Ellissoide

Sferoide

S E

78137.00

78137.00

0.00

77973.74

77974.56

0.81

10

77489.01

77492.17

3.16

15

76697.75

76704.50

6.75

20

75624.32

75635.47

11.15

25

74301.73

74317.56

15.83

30

72770.60

72790.83

20.23

35

71077.85

71101.65

23.80

40

69275.23

69301.36

26.13

112

Ellissoide

Sferoide

S E

45

67417.72

67444.66

26.93

50

65561.84

65587.95

26.11

55

63763.90

63787.66

23.76

60

62078.31

62098.49

20.17

65

60555.98

60571.75

15.78

70

59242.74

59253.85

11.10

75

58178.10

58184.82

6.72

80

57394.00

57397.14

3.14

85

56913.95

56914.75

0.81

90

56752.31

56752.31

0.00

Come si vede anche dallimmagine seguente, lo scostamento nullo ai


poli e allequatore, ed massimo a 45 di latitudine. Al lettore spetta proseguire lesercizio, calcolando il massimo scostamento angolare tra queste
due superfici.

Figura 3.1.2:

113

ESERCIZIO 25
Si considera la geodetica uscente con azimuth = 40 da un punto di latitudine
= 44 , = 9. Calcolare lazimuth della geodetica in P e P di latitudine
= 45 e = 46 utilizzando i parametri dell ellissoide di Hayford.
a = 6378388.00;
= 1 ac ;
e2 = 1

c2
a2

1
297

c = (1 ) a = 6356911.946

= 0.00672267

Si utilizza la relazione di Clairaut:


r = sin = cost = K
Ricordando la seguente si avr:
r= q

a sin cos
K = q

 = 2954051.737
1 e2 sin2
1 e2 sin2
a cos

Da cui si otterranno le seguenti relazioni:

acos 0

(1e2 sin2 0 )
acos 00

(1e2 sin2 00 )

sin 0

=K

sin 00

=K

Mediante le quali si avr:

= arcsin

acos 0
q

00

= arcsin

(1e2 sin2 0 )
(1e2 sin2 00 )
acos 00

= 4083398
!

114

= 4172436

% ESERCIZIO 25
%
% Geodesia - Azimuth della geodetica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [44 0 0];
Lon_P = [ 9 0 0];
alfa = 40;
Lat_1 = [45 0 0];
Lat_2 = [46 0 0];
%Parametri ellissoide Hayford
a
= 6378388;
alfa_E = 1/297;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%Svolgimento
alfa_rad = alfa/180*pi;
Lat_P_rad = (Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lat_1_rad = (Lat_1(1)+Lat_1(2)/60+Lat_1(3)/3600)/180*pi;
Lat_2_rad = (Lat_2(1)+Lat_2(2)/60+Lat_2(3)/3600)/180*pi;
omega_P = sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
omega_1 = sqrt(1-eq*(sin(Lat_1_rad))^2);
omega_2 = sqrt(1-eq*(sin(Lat_2_rad))^2);
Rn_P = a/omega_P;
Rn_1 = a/omega_1;
Rn_2 = a/omega_2;
r = Rn_P*cos(Lat_P_rad);
%Raggio parallelo
K = r*sin(alfa_rad);
%Teorema di Clairault
r_1 = Rn_1*cos(Lat_1_rad);
r_2 = Rn_2*cos(Lat_2_rad);
alfa_1 = asin(K/r_1)/pi*180; %Azimuth della geodetica in P
alfa_2 = asin(K/r_2)/pi*180; %Azimuth della geodetica in P

115

ESERCIZIO 26
Verificare i teoremi della geodesia operativa. A partire dal vertice IGM di Superga
considerare una geodetica uscente avente azimuth = 100 e una lunghezza di
100, 500, 1000, 10000, 20000 km.

Usiamo le costanti geometriche dellellissoide internazionale:


e2 = 0.006722670022

a = 6378388m;

Le coordinate di Superga sono:

= 45040 4800 .308


= 4410 0300 .307
= 310.764m

Viene di seguito determinato l errore .


1
s4
s0 s
=
=

s0
360 R2N R2

e2
1 e2

sin2 2 cos4

Il raggio massimo di curvatura R N sar:


RN = q

a
1 e2 sin2

 = 6389165.170m

Il raggio minimo di curvatura sar:


=

a 1 e2

1 e2 sin2

3/2 = 6367676.65m

da cui si avr:
1
cos2 sin2
=
+
= 0.156530897 106
R

RN
Di seguito viene proposta una tabella riassuntiva con i risultati.
116

100km

3.281651014

100

-2.35641011

500km

2.05101011

100

-5.8911010

1000km

3.281651010

100

-2.3564109

10000km

3.28165106

100

-2.3564107

20000km

5.2506105

100

-9.4256107

% ESERCIZIO 26
%
% Geodesia - Teoremi della geodesia operativa
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 4 48.308]; %Latitudine Superga [g p s]
Lon_P = [-4 41 03.307]; %Longitudine Superga [g p s]
h_P
= 310.764;
%Altezza Superga [m]
alfa = 100;
s
= [100 500 1000 10000 20000];
%Parametri ellissoide di Hayford
a
= 6378388;
alfa_E = 1/297;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
Lon_MM = (12+(27/60)+(8.4/3600))/180*pi;

%Longitudine Monte Mario [rad]

%Svolgimento
Lat_P_rad = ( Lat_P(1) + Lat_P(2)/60 + Lat_P(3)/3600 ) /180*pi; %Latitudine Superga [rad]
Lon_P_rad =-(-Lon_P(1) + Lon_P(2)/60 + Lon_P(3)/3600 ) /180*pi; %Longitudine Superga [rad]
Lon_P_MM = Lon_MM + Lon_P_rad;
%Longitudine Superga corretta da Monte Mario [rad]
%%CONTINUA%%

117

omega = sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
RN
= a/omega;
ro
= a*(1-eq)/omega^3;
alfa_rad = alfa*pi/180;
Ra_inv = ((cos(alfa_rad))^2/ro)+((sin(alfa_rad))^2/RN);
Ra
= 1/Ra_inv;
for c = 1:length(s)
s(c) = s(c)*1000;
eps(c) = (1/360)*(s(c)^4)/(RN^2*Ra^2)*(eq/(1-eq))*(sin(2*alfa_rad))^2*
*(cos(Lat_P_rad))^4;
D_alfa(c) = s(c)^2/(12*RN*Ra)*(eq/(1-eq))*(sin(2*alfa_rad))*(cos(Lat_P_rad))^2;
end

118

ESERCIZIO 27
Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80):
latitudine = 4515, longitudine = 9, h = 200m; deviazione della verticale
= 30, = 20, ondulazione N = 42.2m, calcolare le coordinate naturali.
Calcolare inoltre le coordinate di un secondo punto Q che nel riferimento cartesiano locale con origine in P dista x = 1000m , y = 500m, z = 0.5m.

Lellissoide GRS80 caratterizzato dalle seguenti:


a = 6378137.00;
= 1 ac ;
e2 = 1
RN =

c2
a2

1
298.2572

c = (1 ) a = 6356752.313

= 0.00669438

a
1e2 sin2

= 6388931.913m

GM = 398600.5 109 m3/s2


= 7.29215 105 rad/s
A20 = 1082.63 106
Le relazioni che legano le coordinate ellissoidiche (; ; h) alle coordinate naturali (; ; H) sono le seguenti:

=
= ( ) cos
= H+N

da cui si ottiene:

119

= + = 3000 + 45150 3000


=

+ cos

2000
=
+ =
+ 9 = 8590 3100 .59
cos
cos
cos 45150

H = h N = 42.2 + 200 = 157.8


Calcolo delle coordinate XP , YP , ZP in funzione delle coordinate naturali (; ; h)

P
YP

= ( R N + h) cos cos = 4442664.57m


= ( R N + h) cos sin = 703648.94m

= R N 1 e2 sin + h sin = 4507093.46m

si procede ora con il calcolo delle coordinate XQ , YQ , ZQ





x sin
XQ X P
cos

0






y = sin cos sin sin cos YQ YP



z cos cos
cos sin sin ZQ ZP
XQ = 4442858510m
YQ = 704692.124m
ZQ = 4506741.102m
Con il metodo perturbativo si calcolano le coordinate geodetiche del
punto Q.
YQ
= 9.012737
= arctan
XQ
q
2 + Y 2 = 4498397.796m
r = XQ
Q


ZQ
Z
e2 R N
= 1
tan
= arctan
= 45.0531
r
RN + h
r
avendo trascurato in prima approssimazione il secondo termine in parentesi. Si procede quindi con il calcolo di R N utilizzando il appena calcolato:
RN = q

a
1 e2 sin2

 = 6388858.171m

e quindi a partire dalla relazione r = ( R N + h) cos ricavo:


120

h=

r
R N = 21260.657m
cos

e cos procedo con successive iterazioni sino alla convergenza dei risultati:

1 iteraz. R N

h
...

3 iteraz. R N

4 iteraz. R N

= 45.2462
= 6388930.472m
= 272.539m
= 45.2455
= 6388930.228m
= 199.602m
= 45.2455
= 6388930.228m
= 199.601m

% ESERCIZIO 27
%
% Geodesia - Conversione tra sistemi di coordinate
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 15 0];
Lon_P = [ 9 0 0];
h_P
= 200;
csi_P = [ 0 0 30];
%PARAMETRI ELLISSOIDE GRS80
a
= 6378137;
alfa_E = 1/298.25722;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%%CONTINUA%%

121

omega= 0.0000729215;
GM
= 0.0003986005;
A20 = 0.00108263;
%Svolgimento
csi_P_rad = ( csi_P(1)+csi_P(2)/60+csi_P(3)/3600)/180*pi;
eta_P_rad = -(-eta_P(1)+eta_P(2)/60+eta_P(3)/3600)/180*pi;
Lat_P_rad = ( Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lon_P_rad = ( Lon_P(1)+Lon_P(2)/60+Lon_P(3)/3600)/180*pi;
RN = a/sqrt(1-(eq*(sin(Lat_P_rad))^2));
%Calcolo delle coordinate naturali
PHI_P_NAT = Lat_P_rad + csi_P_rad;
LAM_P_NAT =(eta_P_rad/cos(Lat_P_rad))+Lon_P_rad;
H_P_NAT
= h_P-N_P;
%Calcolo delle coordinate cartesiane naturali
X_P_NAT = (RN+H_P_NAT)*cos(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT);
Y_P_NAT = (RN+H_P_NAT)*cos(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT);
Z_P_NAT = RN*(1-eq)*sin(PHI_P_NAT)+H_P_NAT*sin(PHI_P_NAT);
%Calcolo delle coordinate cartesiane naturali del punto Q
ROT = [-sin(LAM_P_NAT)
cos(LAM_P_NAT)
0;
-sin(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT) -sin(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT) cos(PHI_P_NAT);
cos(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT) cos(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT) sin(PHI_P_NAT)];
XYZ_P_NAT = [X_P_NAT; Y_P_NAT; Z_P_NAT];
XYZ_Q_NAT = XYZ_P_NAT + ROT^-1 * D_XYZ_Q_NAT;
X_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(1);
Y_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(2);
Z_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(3);
%Calcolo delle coordinate naturali del punto Q
LAM_Q_NAT = atan(Y_Q_NAT/X_Q_NAT);
r
= sqrt(X_Q_NAT^2+Y_Q_NAT^2);
PHI_Q_NAT = atan(Z_Q_NAT/r);
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(PHI_P_NAT)^2);
H_Q_NAT(1)=(r/cos(PHI_P_NAT))-RN;
deltaH=10000;
c=1;
while abs(deltaH)>10^(-5)
c=c+1;
PHI_Q_NAT = atan((Z_Q_NAT/r)/(1-(eq*RN/(RN+H_Q_NAT(c-1)))));
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(PHI_Q_NAT)^2);
H_Q_NAT(c)=(r/cos(PHI_Q_NAT))-RN;
deltaH
= H_Q_NAT(c) - H_Q_NAT(c-1);
end

122

ESERCIZIO 28
Dal punto P sullellissoide GRS80 di coordinate ellissoidiche (GRS80): latitudine

= 45150 , longitudine = 9, h = 200m;


si misurano azimuth e distanza ad un secondo punto Q: azimuth = 60150 2000
distanza = 12135.3m.
Si desiderano ricavare le coordinate geografiche di Q.
Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
Si desiderano i due raggi di curvatura in P e Q.
Lellissoide (GRS80) e caratterizzato dalle seguenti costanti a = 6378137m
=

1
298.2572

= 1 ac
e2 = 1

c2
a2

c
a

= 1 = 0.996647189

= 6.694380517 103

Essendo s = 12135.3m < 100km allora si pu risolvere direttamente il


problema sulla superficie dellellissoide a mezzo degli sviluppi di Legendre.
"
#
sin2 P
s cos P
s2 sin P
3e2 cos P cos2 P
 +
Q = P +

+
P
2 P
R NP cos P
P 1 e2 sin2 P

s3 sin2 P cos P
1 + 3 tan 2 P = 45180 1400 .741
3
6 P
s sin P
s2 sin 2 P sin P
s3
Q = P +
+
+

R NP cos P
6R NP cos2 P
2R2NP cos2 P


sin 2 P cos P 2 tan2 P 3 sin P

+
= 9080 0300 .639
P
R NP

Dove P e R NP sono stati calcolati dalle seguenti relazioni:




635439.324
3/2 = 0.994939678 = 6367661.744m
1 e2 sin P
a
6378137
=
=
= 6388931.913m

1/2
0.998310372
1 e2 sin2

P =
R NP

a 1 e2
2

123

Si determinano ora le coordinate geografiche rettangolari di Q.


3 =

s2 sin P cos P
2 P R NP

= 000 000 .0536

Calcolo delle coordinate del punto Q rispetto al polo P.

= s sin ( P ) = 10536.435m

= s cos ( P 2) = 6020.720m

I Raggi di curvatura in Q saranno:


Q =
R NQ =

a 1 e2

1 e2 sin2 Q
a
1 e2 sin2 Q

3/2 = 6367722.315m
1/2 = 6388952.170m

124

ESERCIZIO 29
Due punti P e Q hanno di coordinate ellissoidiche (GRS80):
P : = 4515, = 9, h = 200m ;
Q : = 4535, = 915, h = 400m
Si desiderano ricavare le coordinate polari di Q rispetto a P (azimuth e lunghezza della geodetica).
Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
Per il triangolo rettangolo che ha ipotenusa PQ si calcolino gli angoli sullellissoide e sul piano con luso del Teorema di Legendre.
L ellissoide (GRS80) caratterizzato dai seguenti parametri:
a = 6378137m
=

1
298.2572

= 1
e2 = 1

c
a

ac = 1 = 0.996647189
c2
a2

= 6.694380517 103

Si determinano ora i raggi di curvatura in P

P =

R NP

a (1 e2 )

3/2 = 6367661.743m
(1e2 sin2 P )
a
=
1/2 = 6388931.913m
2 sin2
1

e
(
P)

E in Q:

Q =

R NQ

a (1 e2 )

3/2 = 6368034.976m
(1e2 sin2 Q )
a
=
1/2 = 6389056.737m
(1e2 sin2 Q )

Si calcolano ora XQ e YQ :
XQ = R NQ cos Q (Q P ) = 19510.671m
YQ = m ( 3 P ) = 37078.129m
125

Dove:

(Q P )2 R NQ sin Q cos Q
3 = Q +
2 Q
"

e
a 1 e2

m =

1 e2 sin2 m

con m =

3/2

( 3 + P )
2

Si determina ora l eccesso sferico


3 =

XQ YQ
= 0000 0100 .834
2 medio R Nmedio

dove il raggio medio e R Nmedio sono stati calcolati utilizzando


medio =

P + Q + 3
3

Verranno successivamente calcolati P ed s



= arctan
s=

XQ + YQ
YQ 2 XQ

= 27450 1300 .482

( XQ + YQ )2 + (YQ 2 XQ )2 = 41898.087m

Sullellissoide si avranno:

= P = 27450 1300 .1482

elliss
elliss = 90

= 90 + 3 = 62140 4800 .352


P

elliss

e sul piano:

= P = 27450 1200 .870

piano
piano = 90 = 89590 5900 .389

= 90 + 2 = 62140 4700 .741


piano

126

ESERCIZIO 30
Nel sistema GRS80 le coordinate di Novara e Vercelli sono:
NOVA(452650.02984 83650.30318 218.586m)
VERC (451952.49222 82514.69347 183.943m)
Ricavare le coordinate locali (Euleriane) di Novara rispetto a Vercelli.
Si ha:
a = 6378137m;

c = 6356752.313m

e = 6.6943806918045 103
a
RN = q
 = 6388962.339m
2
2
1 e sin

XVC = ( R N + h) cos cos = 4443191.763m

YVC = ( R N + h) cos sin = 657757.636m

Z
= R 1 e2 sin + h sin = 4513434.718m
2

VC

Allo stesso modo, per Novara si ottiene:


R = 6389005.800m
N

X NO = 4431893.223m

YNO = 671366.430m

Z
= 4522518.129m
NO

Ed, infine, le coordinate locali di Novara rispetto a Vercelli sono:







x NO sin
cos
0 X NO XVC 15116.655m







y NO = sin cos sin sin cos YNO YVC = 12917.096m





z NO cos cos
cos sin sin ZNO ZVC 3.660m
Dallultima di queste coordinate si desume che Novara, rispetto ad un
piano locale tangente a Vercelli, risulta pi alta di 3.66 m. Si desume poi
che situata a 15 km lungo la direzione locale del parallelo (pi ad est) ed
a circa 13 km lungo la direzione del meridiano (pi a nord).

127

ESERCIZIO 31
Da un punto situato a Scopello (VC) si misurato con un distanziometro ad onde
una distanza inclinata verso Alpe di Mera. Ridurre tale distanza alla carta di
Gauss utilizzando i parametri dellellissoide GRS80.
Le coordinate del punto di misura sono:
= 454617.300; = 80540.060; h = 714.2m
Laltezza ellissoidica di Mera h = 1088m.
La distanza inclinata di 1232.42m.
Prima di risolvere il problema occorre impostarlo in modo generale.
Siamo allinterno del campo geodetico. I problemi planimetrici si risolp
vono riferendosi alla sfera locale di raggio R = R N . Anche dal punto di
vista altimetrico, sostituendo allellissoide una sfera locale, lerrore, entro
10 km sarebbe solo di 1.3 cm.

Dobbiamo ricavare l0 dato l e, in seguito, ridurre l0 alla carta di Gauss.


Osservando il triangolo OP1P2 si ha:
OP2 = R + h1 + 4h

128

applicando la formula di Carnot


l 2 = ( R + h1 )2 + ( R + h1 + 4h)2 2 ( R + h1 ) ( R + h1 + 4h) cos
da cui si ottiene (al lettore la dimostrazione, che non immediata)
cos = 1

l 2 4 h2
2 ( R + h1 ) ( R + h1 + 4 h )

la soluzione l0 = R ma ci richiede sia noto il dislivello 4h, ad esempio attraverso una livellazione trigonometrica oppure, come in questo caso,
avendo a disposizione le altezze ellissoidiche di entrambi i punti. Vediamo
per se possibile una ulteriore semplificazione. Per distanze limitate a
poche decine di km si pu scrivere anche
cos 1

l02
2R2

Ci rendiamo conto che, uguagliando i termini al secondo membro


l2
l 2 4 h2
= 02
2 ( R + h1 ) ( R + h1 + 4 h )
2R



h1
h2
2
2
2
l 4 h = l0 1 +
1+
R
R
Trascurando il termine
h1 h2
106
R R




h2
h1 + h2
2
2
= l0 1 +
;
l 1 2
l
R
r


l0
h2
h1 + h2 1/2
=
1 2
1+
l
l
R
Ora sviluppando in serie binomiale. La scrittura in questa forma ci serve solo per capire con che precisione si riduce la distanza, data la precisione
delle altezze ellissoidiche e del dislivello ellissoidico.
l0

h2
h4
1 2 + 4
2l
8l



h1 + h2
1
2R
129

Ci che usualmente serve raggiungere una precisione dellordine di


106 .
Da questa formula si nota che la principale fonte di errore deriva dalla
prima parentesi, essendo il secondo termine molto pi piccolo. Per lesattezza, unimprecisione dellaltezza media di 6 metri comporta unimprecisione della distanza ridotta di 106 .
Per quanto riguarda il primo termine, ipotizzando senza errore la distanza inclinata, sufficiente che
 
l0
h

h 2
l
l
Nel nostro esempio si ha
4h = 4mm
Che una richiesta molto esigente. Si noti tuttavia che, per distanze di
un km o maggiori, se il dislivello dellordine di pochi metri, basta una
precisione metrica delle quote per raggiungere la precisione di 106 nella
riduzione delle distanze.
Infine, sempre con i nostri dati abbiamo
= 6368245.615m; R N = 6389127.180m; R = 6378677.853m
l0
(0.9528933086) (0.9998587624) = 0.9527587243
l
l0 = 1174.199m
Ora occorre ridurre alla carta di Gauss.
Si sa che
m = 1+

2
2

cos2 ; = m 0.9996

m = 1.000060765; = 0.9996607409;
lcarta = 1173.801m

130

ESERCIZIO 32
Siano date le coordinate geografiche di tre punti
BIEL

= 453338.69134; = 8253.00153; h = 480.476m

PAV I

= 451210.74503; = 9810.12169; h = 143.644m

SAV I

= 443851.50075; = 73938.40906; h = 380.436m

Con i parametri dellellissoide GRS80:


1. Determinare le coordinate ( E, N )UTM di ogni punto scelto.
2. Per verifica, ritornare alle coordinate geografiche di un punto.
3. Ricavare le distanze carta dei tre lati, il modulo di deformazione nei tre punti
e il modulo di deformazione lineare nei tratti del triangolo costituito dai tre
punti.
4. Determinare lazimuth da SAVI verso BIEL, da BIEL verso SAVI.
5. Gli angoli del triangolo sullellissoide.
6. Verificare che la somma degli angoli interni del triangolo sullellissoide supera delleccesso sferico.
7. Le distanze sullellissoide (de ) dei tre lati del triangolo e le distanze inclinate
(di ) sul terreno.

Partiamo dai parametri dellellissoide di riferimento:


a = 6378137m; = 1/298.257223563 e2 = 1 (1 )2 = 103
6.69437999014133
c = (1 ) a = 6356752.314m; d = ( a2 /c) = 6399593.626m; CR =
0.9996; 0 = 9; E0 = 500000
Ricordiamo le costanti delle formule di Hirvonen:
2 =

a2 c2
c2

e1 =

1 1 e2
1+ 1 e2

e2
1 e2

= 6.73949674227645 103

= 1.6792203863837 103

131

A1 = (1e2 /43(e2 )2 /645(e2 )3 /256) = 0.99832431017181


A2 = (3e2 /8 + 3(e2 )2 /32 + 45(e2 )3 /1024) = 103 2.51460706051871
A3 = (15(e2 )2 /256 + 45(e2 )3 /1024) = 106 2.63904659433763
A4 = 35(e2 )3 /3072 = 109 3.41804608659581
B1 = 3e1 /227(e1 )3 /32 == 103 2.51882658439067
B2 = 21(e1 )2 /16 + 55(e1 )4 /32 == 106 3.70097636775185
B3 = 151(e1 )3 /96 == 109 7.44781376750383
B4 = 1097(e1 )4 /512 == 1011 1.7035993238596
Le variabili della formula di Hirvonen inerenti i dati dellesercizio sono:
=

1 + 2 cos2

z = arctan
1 =

tan
;
cos (0 )

0 = 0

1 + 2 cos2 z

le formule risolutive sono:


x = d a sinh

cos(z) tan 0
v1




con a sinh (t) = log t + 1 + t2

y = a( A1 z A2 sin 2z + A3 sin 4z A4 sin 6z)


Si ottiene:
E = xCR + E0
N = yCR
Le formule inverse calcolano i valori
E E0
CR
y
=
aA1
x=

y=

N
;
CR

= + B1 sin 2 + B2 sin 4 + B3 sin 6 + B4 sin 8

132

v1 =

(1 + 2 coss2 )

0 = arctan

1 sinh dx
cos



= arctan tan cos 1 0
= 0 + 0
Con i dati di ingresso ricaviamo:
BIEL(5045686.095; 425707.740)m
PAV I (5005508.848; 510692.346)m
SAV I (4944681.187; 393795.126)m
Nel passaggio inverso si ottengono, per BIEL:
= 0.792735844662824
= 0.795254283966604
1 = 1.00165030194196
0 = 0.0166145573610555
= 0.795185055283829
= 0.999667856430661
= 8.0480559847335; = 8253.00154
= 45.5607475996404; = 453338.69136
Distanza carta SAV I PAV I = 131766.191m
Distanza carta SAV I BIEL = 105926.420m
Distanzacarta BIEL PAV I = 94003.162m
I tre coefficienti di riduzione sono:
x2
= 0.9996 1
2R2



,

p
a (1 e2 )
con R =
1 e2 sin2

BIEL : = 0.999667856430661
PAV I : = 0.999601405679486
133

SAV I : = 0.999738702964144
Per calcolare i moduli di deformazione medi sui lati, utilizziamo le latitudini medie dei lati:
med SAV I PAV I = 0.784094610382796(in radianti)
med SAV I BIEL = 0.787216680340909(in radianti)
med BIEL PAV I = 0.792062985235029(in radianti)
p
a (1 e2 )
R=
1 e2 sin2
Rmed SAV I PAV I = 6378045.185m
Rmed SAV I BIEL = 6378178.938m
Rmed BIEL PAV I = 6378386.561m

12

x2 + x1 x2 + x22
= 0.9996 1 + 1
6R212

med SAV I PAV I = 0.999642045490073


med SAV I BIEL = 0.999701188899538
med BIEL PAV I = 0.999619834924317
Distanza ellissoide SAV I PAV I = 131813.374m
Distanza ellissoide SAV I BIEL = 105958.081m
Distanza ellissoide BIEL PAV I = 94038.912m
Utilizzando la formula
2

l = 4h

+ l02

h1
1+
R



h2
1+
R

Distanza inclinata SAV I PAV I = 131819.002m


Distanza inclinata SAV I BIEL = 105965.279m
Distanza inclinata BIEL PAV I = 94044.116m
Il raggio della sfera locale utilizzato il raggio medio utilizzato in precedenza.
134

Ora occorre determinare lazimuth da SAVI verso BIEL, da BIEL verso


SAVI


x
x2
tan =
tan 1 +
RN
3R2N cos2
Si ricava
SAV I = 18.82
BIEL = 13.59
0
SAV
I BIEL = arctan

xSAV I x BIEL
= 17.5405756549729 = 17320 26.0700
ySAV I y BIEL

0
0
00
SAV
I BIEL = 19732 26.07
0
= + 12 = + 12
12

SAV I BIEL =

(ySAV I y BIEL )
(2xSAV I + x BIEL ) = 21.7600
6R2SAV I BIEL

BIELSAV I =

(y BIEL ySAV I )
(2x BIEL + xSAV I ) = 24.4900
6R2BIELSAV I

0
SAV I BIEL = SAV I + SAV
I BIEL SAV I BIEL

= 18.8200 + 17320 26.0700 21.7600 = 17310 45.4900


0
BIELSAV I = BIEL + BIEL
SAV I BIELSAV I =

= 13.5900 + 197320 26.0700 + 24.4900 = 197320 36.9700

Ora dobbiamo ricavare gli angoli ellissoidici


La regola generale per passare dagli angoli sulla carta a quelli delle trasformate, e
quindi dellellissoide :
A (ellissoide) = A0 (corde) + 12 13

135

Le correzioni angolari alle corde si intendono positive se, in senso orario, portano la trasformata sulla corda.
Detto in altro modo, sono positive se, rispetto alla corda, la trasformata
in direzione antioraria.
Langolo
 sulla carta BIEL-SAVI-PAVI

 vale

x PAV I xSAV I
x BIEL xSAV I
arctan
arctan
=
y PAV I ySAV I
y BIEL ySAV I

= 44.9785206078322 = 445842.67
SAV I BIEL = 21.7600 ; SAV I BIEL = 4.3600
Nel nostro caso langolo sullellissoide tra BIEL SAVI e PAVI vale
44 590.07
In pratica, laggiunta allangolo sulla carta in SAVI di 12 13 =

+17.40
Per sapere qual laggiunta anche su BIEL e su PAVI basta calcolare
Per BIEL:
BIEL PAV I BIELSAV I = (in radianti ) 8.7151 106 + 1.1873 104 =
+22.69
Per PAVI
PAV I SAV I PAV I BIEL = (in radianti ) 5.0311 105 2.2714 105 =
15.06
La somma degli angoli del triangolo sullellissoide supera langolo piatto di 25.03
La superficie
del triangolo allincirca
q
S = p ( p a) ( p b) ( p c)
Dove i tre lati, che ora chiamiamo a, b, c valgono: a = 131813.374m; b =

105958.081m; c = 94038.912m
S = 4.936301291 109 m2
Il raggio della sfera locale medio vale R = 6378203.56m
Leccesso sferico vale
S
3 = 2 = 25.0300
R
Daltra parte, ci che compare al numeratore della sommatoria delle
correzioni angolari alle corde delle trasformate, non nientaltro che tre
volte la superficie del triangolo espressa con la formula di camminamento
di Gauss.

136

Capitolo 4

COMPENSAZIONE DI UNA
RETE TRAMITE STAR*NET
Il programma STAR*NET realizzato dalla ditta MicroSurveyconsente di
compensare, tramite un algoritmo basato sui minimi quadrati, reti topografiche, planimetriche o tridimensionali, misurate con stazioni totali, GPS o
livelli . In particolare, il programma permette di:
simulare il rilievo di una rete e di valutare a priori la precisione ottenibile secondo lo schema delle misure previste;
compensare a minimi quadrati la pi generale rete topografica (planimetrica, plano altimetrica o GPS);
Fra le misure topografiche elaborabili troviamo:
1. direzioni azimutali
2. azimut
3. distanze inclinate o ridotte
4. distanze zenitali
5. basi GPS
Per le reti planimetriche lambito di applicazione del programma il campo topografico perch si assume come superficie di riferimento:
il piano tangente per la planimetria
137

la sfera locale per laltimetria


Nel seguito si riporteranno le istruzioni basilari necessarie per il funzionamento del programma. Per un maggior dettaglio sui comandi riportati
e per la lista completa delle funzioni supportate dal programma si rimanda invece al Reference Manual inserito nel pacchetto di installazione, e
raggiungibile tramite il menu avvio di Windows.

Figura 4.0.1: Icona di STAR*NET V7 e schermata iniziale del programma


Allavvio del programma, necessario innanzitutto creare un nuovo
progetto (File > New Project), e salvare il file (estensione .snproj) allinterno di una cartella del proprio computer. Siccome durante il lavoro il programma generer una serie di file associati al progetto, preferibile salvare
il progetto allinterno di una cartella dedicata, per mantenere insieme tutti
i file.1
Una volta creato il progetto, il programma presenter un aspetto molto
simile a quello riportato in figura 4.0.1. In questa schermata si distinguono
varie finestre:
Data Input Files: contiene tutti i file dei dati (.dat) associati al progetto. Di default il programma genera un file di dati avente lo stesso
nome del progetto, che viene salvato nella stessa cartella in cui con1 La

versione dimostrativa del programma scaricabile gratuitamente, previa registrazione, dal sito internet www.microsurvey.com. Tale versione limitata alla compensazione
di una rete costituita da un massimo di 10 vertici.

138

tenuto il progetto. I file di dati possono essere pi di uno, e possono


avere nomi diversi rispetto a quello del progetto.

File .dat: visualizza il file DAT contenente le misure da compensare,


che vengono inserite secondo alcuni comandi che verranno descritti in seguito. Si noti che i comandi che identificano le misure verranno colorati di blu, mentre i commenti (ad esempio, una riga di
descrizione delle misure) verranno colorati in verde.

Network plot: visualizzer lo schema della rete inserita e, una volta


lanciata la compensazione, le ellissi di errore per ciascun vertice e
ciascuna misura inserita.

Processing Summary / Output: sono due finestre che conterranno i


risultati della compensazione, le coordinate compensate e gli eventuali errori riscontrati.

Dal menu Options> Project possibile visualizzare e modificare le opzioni principali del progetto, divise in diverse schede:

General: la soglia di convergenza della compensazione, il numero


massimo delle iterazioni, il livello di significativit del test del 2 ,
lordine di inserimento delle coordinate e delle misure, il segno positivo delle coordinate, e la tipologia delle distanze inserite (distanze
inclinate o distanze orizzontali).

Instrument: le costanti di precisione degli strumenti (le due costanti del distanziometro, gli sqm degli angoli, delle direzioni e degli
azimuth), oltre ad un errore di centramento della stazione e della
mira.

Listing File: linsieme degli elementi che si possono ottenere in fase


di stampa.
139

Figura 4.0.2: Schermate della configurazione Adjustment e General

Figura 4.0.3: Schermate della configurazione Instrument e Listing File

Come detto, linput del programma STAR*NET costituito da uno o pi


file (di estensione .dat) che contengono le misure topografiche e le coordinate (almeno dei punti noti) della rete. I record sono a formato libero, vale
a dire non importa come i dati siano incolonnati e non importa neppure
che le misure precedano le coordinate o viceversa.
Si prenda ad esempio la rete planimetrica realizzata intorno alledificio
dellex-centrale termica del Politecnico di Torino:
140

101
10m

100

107

102
103

108
104

105

Figura 4.0.4: rete intorno alla ex-centrale termica del Politecnico di Torino

A questa rete fa riferimento il file dei dati (centrale_2D.dat) riportato di


seguito.

C 107 394520.7342 4990810.8574 !!


C 108 394498.9465 4990769.1649 !!Punto 108 (terrazzo EX-DITIC)
#C 109 4990763.8110 394643.9141 !! Punto 109 (antenna GPS Rettorato)
#Distanze orizzontali
D
100-108
39.988
D
100-107
12.459
D
100-101
23.982
D
100-105
70.135&
D
105-100
70.136
D
105-104
24.882
D
104-105
24.882
D
104-103
41.913
D
104-102
50.523
D
102-101
17.754
D
102-104
50.523
D
102-103
8.611
D
101-102
17.755
D
101-100
23.983
D
101-103
26.362
D
108-100
39.987
%%CONTINUA%%

141

D
D
D
D

108-105
107-100
107-101
107-105

#Bearing
DB 100
DN
108
DN
107
DN
101
DN
105
DE
DB
105
DN
100
DN
104
DE
DB
104
DN
103
DN
102
DE
DB
102
DN
101
DN
104
DN
103
DE
DB
101
DN
102
DN
100
DN
103
DE
DB
108
DN
107
DN
100
DN
105
DE
DB
107
DN
100
DN
101
DN
105
DN
108
DE

32.493
12.461
34.347
78.818

321.4696
190.9185
36.7519
336.0676

281.2636
186.7116

216.4919
216.5003

79.0058
276.8244
276.9123

58.4436
356.7931
57.7725

277.0523
261.9616
94.6131

54.3573
84.8131
7.1560
0.0001

Coordinate (C)
Nelle prime duerighe sono presenti le coordinate dei due punti fissi
(vincoli) della rete. La codifica che descrive una coordinata la seguente (i
campi tra parentesi quadre sono opzionali):
C

ID Punto

Coordinate
142

[sqm]

[Descrizione]

Dove le coordinate e gli eventuali scarti quadratici medi sono inseriti


nelle unit di misura e nellordine definito nelle opzioni generali del progetto (cfr. Figura 2). Come si vede dallesempio non richiesto alcun incolonnamento tranne che per la lettera C che va editata in prima colonna.
Nel caso, come nellesempio, di punti fissi, ovvero privi di sqm, al posto
di questi ultimi occorrer inserire un punto esclamativo (!) per ciascuna
coordinata che si intende vincolare.
I punti possono avere nome numerico o alfanumerico. Nellesempio
solo un caso che tutti abbiano nome numerico. Se si vuole inserire un commento da riportare sul disegno a fianco del nome del punto, si pu inserire
tale commento al termine del record, preceduto da un apice () come a riga
2.
Durante la fase di compensazione (Adjustment) non necessario inserire le coordinate approssimate di ciascun punto della rete, in quanto il
programma stesso in grado di calcolarle.Tali coordinate sono invece necessarie in fase di simulazione (Preanalysis) in quanto, senza misure, non
sarebbe in grado di calcolarle (cfr. paragrafo seguente).
Se si desidera commentare una riga o si desidera togliere una misura o
un punto sufficiente usare, come primo record, il carattere cancelletto (#)
come visibile nelle righe3 e 4.
Si noti infine che non necessario che le coordinate precedano le misure: queste e quelle possono essere sparse in qualunque ordine. Per evitare
errori grossolani opportuno per che siano riunite in un unico gruppo.
Misure
Le misure di una rete possono essere introdotte attraverso distanze, direzioni azimutali e zenitali, azimuth e angoli. Tutte le misure elencate sono
inserite attraverso un codice (D, DB, V, B, A) seguito dai campi necessari (tipicamente, il nome delle stazioni coinvolte, la misura ed leventuale sqm),
che rispettano alcune regole comuni, qui nel seguito riassunte.
Nel caso in cui tutti i gruppi di misure abbiano la stessa precisione
possibile tralasciare il valore di sqm per ciascuna misura ma inserirlo, una
volta per tutte, nelle opzioni del progetto (cfr. Figura 3).Se la maggioranza
delle misure ha la stessa precisione, sar conveniente imporla nelle opzioni
e per le poche misure con precisione diversa si far seguire alla misura
stessa il valore particolare dello sqm.
143

Quando si vuole imporre una misura, cio si vuole fare in modo che
venga consideratacome vincolo della compensazione, occorre inserire il carattere punto esclamativo (!) dopo la misura. Quando si desidera che venga
calcolato solo lo scarto, ma non venga utilizzata nella compensazione della
rete, occorre far seguire alla misura il carattere e commerciale (&), come
fatto ad esempio nella misura di distanza tra il punto 100 e il punto 105.
Di seguito si riportano i campi di inserimento per le misure di una rete
planimetrica e tridimensionale.
Distanze (D)
Nel caso di una rete planimetrica, oltre al codice delle distanze (la lettera
D) a cui seguono i due nomi delle stazioni coinvolte separate dal carattere
meno (-), sufficiente inserire il valore della distanza orizzontale ed eventualmente lo sqm (nella stessa unit di misura della distanza) o il tipo di
vincolo imposto, secondo il seguente schema:
D

DA-A

Distanza Orizzontale

[sqm]

In questo caso, necessario verificare che, allinterno delle opzioni del


progetto, sia stato correttamente selezionato il tipo di rete planimetrica
(2D) e linserimento delle distanze orizzontali. Nel caso invece di una rete tridimensionale, la distanza pu essere inserita, oltre che con la codifica
precedente, anche nel seguente modo:
D

DA-A

Distanza inclinata

[sqm]

[HI/HT]

dove con HI ed HT sono indicate rispettivamente le altezze dello strumento (HI) e del prisma (HT), che devono essere inserite entrambe, separate dalla barra divisoria (/).
Direzioni azimutali (DB/DN/DE)
Linserimento delle direzioni azimutali (angoli orizzontali) invariato
per una rete planimetrica o altimetrica. Tutte le direzioni azimutali vanno
inserite con il codice DB, seguite dal nome della stazione su cui si misurano le direzioni azimutali.Seguono le righe che iniziano con DN seguite dal
144

nome del punto collimato, la direzione azimutale ed eventualmente il valore dellsqm della misura (in dmgon o in secondi sessagesimali, a seconda
dellunit di misura impostata nelle opzioni del progetto), oppure i caratteri gi citati per inserire un vincolo (!) o per escludere la misura dalla compensazione calcolando solamente lo scarto (&).Al termine delle direzioni
misurate dalla stessa stazione segue il comando DE senza altri parametri.
In sintesi, la sintassi per le direzioni azimutali la seguente:
DB
DN
DN
DN
DE

Staz. DA
Staz.A(1)
:
Staz.A(n)

Direzione azimutale

[sqm]

Direzione azimutale

[sqm]

Distanze zenitali (V)


La misura delle distanze zenitali (angoli verticali) coinvolta esclusivamente nel caso di una rete tridimensionale. Queste misure vanno inserite
secondo la seguente sintassi:
V

DA-A

Distanza zenitale

[sqm]

[HI/HT]

Come si pu vedere, a parte il codice V inserito in corrispondenza del


primo carattere, i campi contenuti allinterno della sintassi per le distanze
orizzontali sono gli stessi presenti nel caso dellinserimento di distanze per
una rete tridimensionale, ovvero la misura e gli eventuali sqm (in dmgon
o in secondi sessagesimali, a seconda dellunit di misura impostata nelle
opzioni del progetto) e/o le altezze dello strumento e del prisma. Nel caso della compensazione di una rete di livellazione (impostando Levelling
Lev. nelle opzioni del progetto di STAR*NET), le misure di dislivello devono essere inserite secondo la stessa codifica (in questo caso, lo sqm nella
stessa unit di misura del dislivello):
V

DA-A

Dislivello
145

[s.q.m]

[HI/HT]

Azimut (B)
Il codice degli azimut la lettera B (Bearing) seguita dai nomi dei due
punti separati dal carattere meno (-) e dal valore dellangolo.Se lazimut ha
un suo sqm, segue il valore in dmgon (oppure in secondi sessagesimali).
Se lazimut da imporre come una condizione rigorosa da rispettare (nel
caso in cui, ad esempio, si voglia fissare, insieme alle coordinate di un punto, un sistema di riferimento di una rete), deve seguire il carattere punto
esclamativo(!).
B

DA-A

Azimuth

[sqm]

Angoli (A)
Questo codice consente di inserire un angolo azimutale per ciascuna
riga. Per questo motivo, conviene utilizzarlo quando da un vertice si misurato un solo angolo azimutale.Il codice degli angoli A, a cui seguono
i tre punti coinvolti separati dal carattere meno (-), il valore della misura
ed eventualmente il valore dello sqm o il vincolo imposto. Per linserimento dei tre punti coinvolti possibile adottare (dalle opzioni del progetto,
Figura 4.0.2) una delle seguenti convenzioni:
At, From, To (Su, Da, Verso): punto di stazione, punto indietro e
punto avanti;
From, At, To (Da, Su, Verso): punto indietro, punto di stazione e
punto avanti.
A

AT-FROM-TO

Azimuth

[sqm]

FROM-AT-TO

Azimuth

[sqm]

146

Una volta inserite le misure e salvato il file .DAT, possibile procedere con la compensazione della rete selezionando la voce Run>Adjust
Network!

Figura 4.0.5:

Nel caso in cui tutte le misure siano state inserite correttamente, dovrebbe comparire, allinterno della finestra Processing Summary, un report
simile al seguente:

Figura 4.0.6:

147

Il grafo della rete, corredato dalle ellissi di errore assolute e relative,


visibile nella parte destra della schermata del progetto, oppure dal menu
View> Network Plot. Le dimensioni delle ellissi e le altre opzioni sono selezionabili dalle opzioni di rappresentazione (Plot options) raggiungibili
dal menu che compare cliccando con il tasto destro del mouse.
Inoltre, possibile esportare il grafo in formato DXF, dal menu Tools
> DXF Exporter. . . e, dopo aver scelto le dimensioni dei simboli (in unit
del disegno) e la scala delle ellissi cliccando sul tasto Export!. Il file .DXF
salvato nella stessa cartella contenente il progetto.

Figura 4.0.7:

Il report completo della compensazione visibile dal menu a schede in


basso (Listings) oppure selezionando la voce Output > Listing, e viene salvato direttamente nella cartella che contiene il progetto (file .LST).
Allinterno del report possibile reperire, oltre ad una sintesi delle opzioni scelte per la compensazione e alle coordinate finali della rete, anche gli
scarti della compensazione su ciascun vertice della rete e su ciascuna misura introdotta, oltre alle ellissi derrore assolute e relative, e al risultato
finale del test 2 condotto con il livello di significativit scelto in fase di
impostazione del progetto. Nel seguito si riporta il report ottenuto dalla
compensazione della rete planimetrica dellesempio.
148

MicroSurvey STAR*NET-DEMO Version 7.1.0.5


Licensed for Demo Use Only
Run Date: Tue Apr 17 2012 22:46:55
Summary of Files Used and Option Settings
=========================================
Project Folder and Data Files
Project Name
CENTRALE
Project Folder
D:\DOCUMENTI\...\DISPENSE NUOVE\ESERCITAZIONI\STARNET
Data File List 1. centrale_2D.dat
Project Option Settings
STAR*NET Run Mode
: Adjust with Error Propagation
Type of Adjustment
: 2D
Project Units
: Meters; GONS
Coordinate System
: UTM; Zone 32
Ellipsoid
: WGS-84
Major Axis; 1 / Flattening
:
6378137.000; 298.257223563000
Default Project Elevation
: 300.0000 Meters
Geoid Height
: 0.0000 (Default, Meters)
Longitude Sign Convention
: Negative West
Input/Output Coordinate Order
: East-North
Angle Data Station Order
: At-From-To
Distance/Vertical Data Type
: HorDist/DE
Convergence Limit; Max Iterations
: 0.010000; 30
Default Coefficient of Refraction
: 0.070000
Create Coordinate File
: Yes
Create Geodetic Position File
: Yes
Create Ground Scale Coordinate File : No
Create Dump File
: No
Instrument Standard Error Settings
Project Default Instrument
Distances (Constant)
:
0.005000 Meters
Distances (PPM)
:
2.000000
Angles
:
1.000000 MilliGons
Directions
:
1.000000 MilliGons
Azimuths & Bearings
:
1.000000 MilliGons
Centering Error Instrument
:
0.001000 Meters
Centering Error Target
:
0.001000 Meters

Fixed Stations
107
108

Summary of Unadjusted Input Observations


========================================
Number of Entered Stations (Meters) = 2
E
N
Description
394520.7342
4990810.8574
394498.9465
4990769.1649
%%CONTINUA%%

149

Number of Measured Distance Observations (Meters) = 20


From
To
Distance
StdErr Comb Grid
100
108
39.9880
0.0053 0.9996898
100
107
12.4590
0.0052 0.9996899
100
101
23.9820
0.0052 0.9996899
100
105
70.1350
0.0053 0.9996898
105
100
70.1360
0.0053 0.9996898
105
104
24.8820
0.0052 0.9996900
104
105
24.8820
0.0052 0.9996900
104
103
41.9130
0.0053 0.9996899
104
102
50.5230
0.0053 0.9996899
102
101
17.7540
0.0052 0.9996898
102
104
50.5230
0.0053 0.9996899
102
103
8.6110
0.0052 0.9996899
101
102
17.7550
0.0052 0.9996898
101
100
23.9830
0.0052 0.9996899
101
103
26.3620
0.0052 0.9996898
108
100
39.9870
0.0053 0.9996898
108
105
32.4930
0.0053 0.9996899
107
100
12.4610
0.0052 0.9996899
107
101
34.3470
0.0053 0.9996899
107
105
78.8180
0.0053 0.9996898
Number of Measured Direction Observations (GONS) = 21
From
Set 1
100
100
100
100
Set 2
105
105
Set 3
104
104
Set 4
102
102
102
Set 5
101
101
101
Set 6
108
108
108

To

Direction

StdErr

t-T

108
107
101
105

321.469600
190.918500
36.751900
336.067600

2.46
7.30
3.89
1.63

-0.03
0.00
0.01
-0.05

100
104

281.263600
186.711600

1.63
3.76

0.05
0.01

103
102

216.491900
216.500300

2.37
2.04

0.03
0.04

101
104
103

79.005800
276.824400
276.912300

5.17
2.04
10.51

0.01
-0.04
-0.01

102
100
103

58.443600
356.793100
57.772500

5.17
3.89
3.56

-0.01
-0.01
-0.02

107
100
105

277.052300
261.961600
94.613100
%%CONTINUA%%

2.16
2.46
2.95

0.03
0.03
-0.02

150

Set 7
107
107
107
107

100
101
105
108

54.357300
84.813100
7.156000
0.000100

7.30
2.81
1.52
2.16

-0.00
0.01
-0.05
-0.03

Adjustment Statistical Summary


==============================
Iterations
=
2
Number of Stations
=
8
Number of Observations =
41
Number of Unknowns
=
19
Number of Redundant Obs =
22
Observation
Count
Sum Squares
Error
of StdRes
Factor
Directions
21
23.056
1.430
Distances
20
2.720
0.503
Total
41
25.776
1.082
The Chi-Square Test at 5.00% Level Passed
Lower/Upper Bounds (0.707/1.293)
Adjusted Station Information
============================
Adjusted Coordinates (Meters)
Station
107
108
100
101
105
104
103
102

E
394520.7342
394498.9465
394508.6222
394487.4051
394476.6335
394455.5539
394474.7696
394478.7279

N
4990810.8574
4990769.1649
4990807.9522
4990819.1218
4990745.5622
4990758.7593
4990795.9938
4990803.6374

Description

Adjusted Positions (Meters)


Station
107
108
100
101
105
104
103
102

Latitude
45-03-46.438651
45-03-45.076222
45-03-46.338031
45-03-46.688519
45-03-44.299578
45-03-44.715822
45-03-45.932444
45-03-46.182205

Longitude
7-39-36.805193
7-39-35.840751
7-39-36.253703
7-39-35.275333
7-39-34.838615
7-39-33.864996
7-39-34.715223
7-39-34.890387

%%CONTINUA%%

151

Convergence Angles (GONS) and Grid Factors at Stations


(Grid Azimuth = Geodetic Azimuth - Convergence)
(Elevation Factor Includes a 0.00 Meter Geoid Height Correction)
Convergence
Station
107
108
100
101
105
104
103
102
Project Averages:

From
100
100
100
100
105
105
104
104
104
102
102
102
101
101
101
108
108
107
107
107

To
108
107
101
105
100
104
105
103
102
101
104
103
102
100
103
100
105
100
101
105

From
Set 1
100
100
100
100

To
108
107
101
105

------- Factors ------Angle


Scale x Elevation
-1.053879
0.99973680
0.99995297
-1.054083
0.99973686
0.99995297
-1.053999
0.99973684
0.99995297
-1.054215
0.99973689
0.99995297
-1.054298
0.99973692
0.99995297
-1.054513
0.99973697
0.99995297
-1.054334
0.99973692
0.99995297
-1.054297
0.99973691
0.99995297
-1.054202
0.99973689
0.99995297

Combined
0.99968978
0.99968984
0.99968981
0.99968987
0.99968990
0.99968995
0.99968990
0.99968989
0.99968987

Adjusted Observations and Residuals


===================================
Adjusted Measured Distance Observations (Meters)
Distance
Residual
StdErrStdRes File:Line
39.9883
0.0003
0.0053
0.1
1:4
12.4594
0.0004
0.0052
0.1
1:5
23.9850
0.0030
0.0052
0.6
1:6
70.1344
-0.0006
0.0053
0.1
1:7
70.1344
-0.0016
0.0053
0.3
1:8
24.8777
-0.0043
0.0052
0.8
1:9
24.8777
-0.0043
0.0052
0.8
1:10
41.9134
0.0004
0.0053
0.1
1:11
50.5239
0.0009
0.0053
0.2
1:12
17.7554
0.0014
0.0052
0.3
1:13
50.5239
0.0009
0.0053
0.2
1:14
8.6105
-0.0005
0.0052
0.1
1:15
17.7554
0.0004
0.0052
0.1
1:16
23.9850
0.0020
0.0052
0.4
1:17
26.3627
0.0007
0.0052
0.1
1:18
39.9883
0.0013
0.0053
0.2
1:19
32.4901
-0.0029
0.0053
0.5
1:20
12.4594
-0.0016
0.0052
0.3
1:21
34.3491
0.0021
0.0053
0.4
1:22
78.8174
-0.0006
0.0053
0.1
1:23
Adjusted Measured Direction Observations (GONS)
Direction
Residual
StdErrStdRes File:Line
321.469089
190.918825
36.755231
336.067222

-0.000511
0.000325
0.003331
-0.000378

%%CONTINUA%%

152

2.46
7.30
3.89
1.63

0.2
0.0
0.9
0.2

1:26
1:27
1:28
1:29

Set
105
105
Set
104
104
Set
102
102
102
Set
101
101
101
Set
108
108
108
Set
107
107
107
107

2
100
104

281.263491
186.712180

-0.000109
0.000580

1.63
3.76

0.1
0.2

1:32
1:33

103
102

216.487938
216.503247

-0.003962
0.002947

2.37
2.04

1.7
1.4

1:36
1:37

101
104
103

78.997982
276.826065
276.900585

-0.007818
0.001665
-0.011715

5.17
2.04
10.51

1.5
0.8
1.1

1:40
1:41
1:42

102
100
103

58.455924
356.787934
57.770993

0.012324
-0.005166
-0.001507

5.17
3.89
3.56

2.4
1.3
0.4

1:45
1:46
1:47

107
100
105

277.054251
261.961088
94.610199

0.001951
-0.000512
-0.002901

2.16
2.46
2.95

0.9
0.2
1.0

1:50
1:51
1:52

100
101
105
108

54.353398
84.814232
7.157457
399.996825

-0.003902
0.001132
0.001457
-0.003275

7.30
2.81
1.52
2.16

0.5
0.4
1.0
1.5

1:55
1:56
1:57
1:58

Adjusted Azimuths (GONS) and Horizontal Distances (Meters)


==========================================================
(Relative Confidence of Azimuth is in MilliGons)
From
To
GrndDistAziDist
100
101
286.3600
100
105
82.0292
100
107
279.8344
100
108
65.9032
101
102
378.5093
101
103
314.3824
101
107
218.1675
102
103
975.3699
102
104
133.6176
103
104
198.3300

Grid Azimuth
PPM
330.84931

Grid Dist

230.16131

70.1126

85.01291

12.4556

215.56317

39.9759

232.51731

17.7499

231.83238

26.3546

115.47374

34.3384

230.41991

8.6078

230.34539

50.5082

230.33008

41.9004

23.9776

%%CONTINUA%%

153

95% RelConfidence
77.87
23.9850
46.38
70.1344
109.99
12.4594
49.95
39.9883
116.80
17.7554
110.10
26.3627
64.91
34.3491
202.88
8.6105
112.45
50.5239
125.22
41.9134

0.0069
0.0058
0.0035
0.0026
0.0067
0.0083
0.0075
0.0084
0.0067
0.0083

104
329.2028
105
73.9364
105

105

135.60998

107

37.81697

108

48.21228

107
0.0074

108

230.65634

24.8700

107.41
24.8777
78.7929
28.88
78.8174
32.4801
70.04
32.4901
47.0422
0.00
47.0568

Error Propagation
=================
Station Coordinate Standard Deviations (Meters)
Station
E
N
107
0.000000
0.000000
108
0.000000
0.000000
100
0.001376
0.000952
101
0.003014
0.001526
105
0.001874
0.002070
104
0.003322
0.002987
103
0.003049
0.003367
102
0.002941
0.002804
Station Coordinate Error Ellipses (Meters)
Confidence Region = 95
Station
Semi-Major
Semi-Minor
Axis
Axis
107
0.000000
0.000000
108
0.000000
0.000000
100
0.003500
0.002129
101
0.007496
0.003491
105
0.005838
0.003554
104
0.008800
0.006491
103
0.008877
0.006693
102
0.007609
0.006409
Relative Error Ellipses (Meters)
Confidence Region = 95
Stations
Semi-Major
Semi-Minor
From
To
Axis
Axis
100
101
0.006922
0.002799
100
105
0.006215
0.004533
100
107
0.003500
0.002129
100
108
0.003500
0.002129
101
102
0.006721
0.003252
101
103
0.008288
0.004554
101
107
0.007496
0.003491
102
103
0.008396
0.002742
102
104
0.008938
0.006727
103
104
0.008383
0.008167
104
105
0.008188
0.004194
105
107
0.005838
0.003554
105
108
0.005838
0.003554
107
108
0.000000
0.000000

154

0.0082
0.0058
0.0058
0.0000

Azimuth of
Major Axis
0.00
0.00
77.82
112.87
43.09
138.29
38.29
59.05

Azimuth of
Major Axis
122.02
67.53
77.82
77.82
34.34
33.63
112.87
30.93
124.43
70.02
134.51
43.09
43.09
0.00

179.3820

ESERCIZIO 33

Provare a compensare la rete intorno alla ex-centrale termica del Politecnico


in modalit tridimensionale, inserendo al posto delle distanze orizzontali
le seguenti distanze inclinate (in metri):

#Distanze inclinate
D 100-108
40.746
D 100-107
14.713
D 100-101
23.984
D 100-105
70.135
D 105-100
70.136
D 105-104
24.884
D 104-105
24.884
D 104-103
41.914
D 104-102
50.524
D 102-101
17.755
D 102-104
50.524
D 102-103
8.611
D 101-102
17.755
D 101-100
23.985
D 101-103
26.362
D 108-100
40.816
D 108-105
33.556
D 107-100
14.979
D 107-101
35.269
D 107-105
79.276

1.671/0.225
1.671/0.225
1.671/1.619
1.671/1.617
1.626/1.658
1.626/1.661
1.674/1.613
1.674/1.605
1.674/1.635
1.639/1.619
1.639/1.659
1.639/1.605
1.607/1.625
1.607/1.660
1.607/1.623
0.579/1.660
0.579/1.617
0.707/1.660
0.707/1.619
0.707/1.617

Ed inserendo le seguenti distanze zenitali (angoli verticali, in gon):

#Angoli verticali
V 100-108
87.6988
V 100-107
64.2951
V 100-101
99.2332
V 100-105
100.1903
V 105-100
99.8331
V 105-104
99.2670
V 104-105
100.7869
V 104-103
99.5942

1.671/0.225
1.671/0.225
1.671/1.619
1.671/1.617
1.626/1.658
1.626/1.661
1.674/1.613
1.674/1.605
%%CONTINUA%%

155

V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V

104-102
102-101
102-104
102-103
101-102
101-100
101-103
108-100
108-105
107-100
107-101
107-105

99.6178
100.4254
100.4085
100.3541
99.5612
100.7823
99.7585
112.8528
116.0666
137.4513
114.5897
106.8463

1.674/1.635
1.639/1.619
1.639/1.659
1.639/1.605
1.607/1.625
1.607/1.660
1.607/1.623
0.579/1.660
0.579/1.617
0.707/1.660
0.707/1.619
0.707/1.617

156

ESERCIZIO 34
Considerando le coordinate finali dei vertici ottenute dalla compensazione della rete planimetrica e lo schema delle misure utilizzato per ottenerle,
provare a simulare la rete della ex-centrale termica del Politecnico di Torino. A tal proposito, si ricorda che in fase di simulazione andranno inserite,
secondo le sintassi sopra riportate, le coordinate approssimate (ad esempio, con unaccuratezza decimetrica) di ciascun vertice della rete, oltre allo
schema delle misure che si intendono eseguire (ovviamente, senza il valore
della misura, incognito in fase di simulazione). Il file di dati risultante avr
quindi la seguente struttura:
C 107 394520.7342 4990810.8574 !!
C 108 394498.9465 4990769.1649 !!
C 100 394508.6
4990807.9
C 101 394487.4
4990819.1
... ...
... ... (inserire le coordinate approssimate mancanti)
... ...
C 102 394478.7
4990803.6
#Distanze orizzontali
D 100-108
D 100-107
D 100-101
D 100-105 ... ...
... ... (inserire le distanze mancanti)
... ...
D 107-100
D 107-101
D 107-105
#Bearing
DB 100
DN 108
DN 107
DN 101
DN 105
DE ... ...
... ... (inserire le direzioni azimutali mancanti)
... ...
DB 107
DN 100
DN 101
DN 105
DN 108
DE

157

Una volta completato il file di dati, possibile lanciare la simulazione della rete planimetrica modificando le opzioni generali del progetto
(controllando che sia selezionata la tipologia di rete 2D e linserimento di
distanze orizzontali), e cliccando sul menu Run>Preanalysis.

158

Capitolo 5

ESERCIZI DI TOPOGRAFIA
NON RISOLTI
CONCETTI GEOMETRICI GENERALI
1. Rototraslazione piana con e senza variazione di scala.
Di tre punti A, B e C sono note le coordinate in un sistema intrinseco [I]
e nel sistema cartografico [C]. Tali coordinate valgono:
Sistema
A
B
C

I: (X,Y)
(8082.82, 7562.26)
(5201.36, 3310.61)
(3296.16, 8339.53)

C: (E,N)
(8082.82, 7562.26)
(5201.01, 3310.14)
(3297.96, 8339.62)

Si sono ricavate nel sistema interno le coordinate dei punti D(6051.21,


9121.69), E(5850.18, 6600.10), F(2713.02, 5700.99).
1.1 Ricavare i parametri di rototraslazione con variazione di scala nel
caso delluso di 6 parametri (2 traslazioni, due rotazioni, due fattori di scala,
come nellesempio delle dispense);
1.2 ricavare i 4 parametri di rototraslazione con variazione di scala (scala, due traslazioni ed una rotazione);
1.3 con i risultati (1.2) ricavare le coordinate nel sistema cartografico di
tutti i punti: A, B, C, D, E, F.
1.4 Ricavare con i risultati (1.2) gli scarti sulle coordinate del sistema
cartografico. 30.5 Ricavare le coordinate dei punti A, B e C nel caso in cui
si imponga un fattore di scala =1.
159

2. Intersezione inversa distanziometrica. Si conoscono le coordinate di tre


punti 1(0,0), 2(3,4), 3(9,4). Con un nastro centimetrato dal punto 4 si misurano le distanze a=1-4=5.0m; b=2-4=5.1m; c=3-4=4.98m. Tutte le distanze
hanno ugual precisione.
2.1 calcolare le coordinate del punto 4, la matrice di varianza covarianza
delle coordinate, i semiassi principali dellellisse derrore. 3. Di un appezzamento rettangolare si conoscono le dimensioni: a=30m 0.01m; b=40m

0.01m. Si vuole determinare la superficie media e lo scarto quadratico


medio della superficie.
4. Della rete planimetrica compensata alle esecitazioni:
4.1 Riordinare il libretto delle misure;
4.2 ricavare per ogni strato per le direzioni azimutali la direzione media
e lo sqm della direzione.
4.3 Applicando queste misure e questi sqm compensare la rete.
4.4 Eseguire la simulazione della stessa rete.
4.5 commentare i risultati (tabulati e grafici).
5. Di un triangolo ABC si conosce: A(4,5), B(11,2), = 90 gon0.1 gon e
=40. gon0.1 gon.
5.1 Ricavare le coordinate del punto C.
5.2 Ricavare la matrice di varianza covarianza delle coordinate del punto C.
5.3 Ricavare lo scarto quadratico medio delle due coordinate di C
5.4 Ricavare i semiassi principali dellellisse derrore sul punto C.
5.5 Ricavare lo scarto quadratico medio della superficie del triangolo
ABC.
6. Si faccia lipotesi che per tre punti A(0, 1), B(2, 2) e C(4, 3.1) passi una
retta di equazione y = ax + b
6.1 ricavare i parametri a e b.
6.2 ricavare gli sqm di questi parametri
6.3 ricavare la covarianza e lindice di correlazione lineare tra a e b.
160

TRATTAMENTO STATISTICO DELLE MISURE


7. Della variabile statistica non ordinata rappresentata dai valori: (3 3 2 4
5 6 4 5 3 4 3 5 6 4 2 5) calcolarne media, sqm, le radici cubiche e quarte dei
momenti del terzo e quarto ordine della variabile scarto.
8. Calcolare la media e lo sqm della variabile continua y = e x definita nel
semiasse positivo dei reali e verificarne il teorema di Tchebycheff.
9. Esiste correlazione lineare tra il fenomeno che ai tempi t =1,2,3...10 vale:
x= 2,4,5,7,8,9,12,10,14,17 ed il fenomeno che per gli stessi tempi vale y= -4,
-2, -1, -1, 0, 1, 2, 4, 4, 6. ?
Qual lindice di correlazione lineare?
10.
Sia data una variabile statistica i cui valori sono raggruppati in classi:
10-12

12-15

15-20

20-30

30-50

0.04

0.18

0.40

0.20

0.18

10.1 Si riportino in una tabella le ampiezze degli intervalli, le densit di


frequenza e le frequenze cumulate.
10.2 si disegni listogramma e la funzione cumulativa di frequenza
10.3 si calcoli valore medio e scarto quadratico medio.
11. Sia data la variabile doppia
y=4

y=5

y=9

x=1

0.1

0.2

0.1

x=2

0.1

0.2

x=3

0.1

0.1

x=4

0.1

11.1 ricavare le frequenze marginali, i valori medi, gli scarti quadratici


medi, la covarianza e lindice di correlazione lineare.
12. Di un appezzamento triangolare si misurano le coordinate con un digimetro. Le coordinate in metri valgono: A(-3,2); B(-3,4); C(6,-2). Sapendo
161

che entrambe le coordinate e per tutti i punti lo scarto quadratico medio di


acquisizione di 0.05m;
12.1 valutare con la formula di Gauss la superficie media dellappezzamento triangolare;
12.2 valutare lo scarto quadratico medio della superficie;
12.3 ricavare lespressione dello scarto quadratico medio di una qualunque superficie misurabile attraverso le coordinate dei suoi vertici.
13. Di un campo triangolare si sono misurati con una bindella metrica (nastro dacciaio) i tre lati. Questi valgono: a=29.52m; b=39.64m; c=49.77m;
tutte le misure hanno sqm di 1cm.
13.1 Ricavare il valore della superficie media del campo;
13.2 ricavare lo sqm della superficie precedentemente ricavata.
14. Di un appezzamento rettangolare si conoscono le dimensioni: a=30m

0.01m; b=40m 0.01m. Si vuole determinare la superficie media e lo


scarto quadratico medio della superficie.
15. Calcolo e compensazione di una poligonale chiusa. Sono misurati gli
angoli (in gon) e le distanze:
9 0 1 = 8.5128 gon.......... 9-0 = 5173.35m
0 1 2 = 209.9230gon....... 0-1 = 659.09m
1 2 3 = 267.3784gon....... 1-2 = 937.85m
2 3 4 = 146.7091gon....... 2-3 = 779.45m
3 4 5 = 179.2646gon....... 3-4 = 1234.80m
4 5 6 = 173.8187gon....... 4-5 = 1119.23m
5 6 7 = 163.4011gon....... 5-6 = 869.47m
6 7 8 = 160.8309gon....... 6-7 = 672.22m
7 8 9 = 166.5637gon....... 7-8 = 820.91m
8 9 0 = 123.5993 gon...... 8-9 = 468.53m
Si fissi lorigine nel punto 9 e lasse X diretto verso il punto 0.
Si compensi rigorosamente con STARNET la poligonale.
16. Siano date le coordinate di 4 punti in un sistema locale
1(120.37, 85.95); 2(215.51,321.07); 3(150.14,412.30); 4(392.12,49.75)
Dei punti 1 e 2 sono note le coordinate nel sistema cartografico
1(1214.17, 1417.61); 2(1638.56,1338.59).
162

Si vogliono trovare i parametri della rototraslazione con variazione di


scala (4 parametri) fra i due sistemi.
Si vogliono trovare le coordinate dei punti 3 e 4 nel sistema cartografico.
Fissato, (imposto cio) un fattore di scala =1 determinare le coordinate dei punti 1, 2, 3 e 4 nel sistema cartografico.
17. Fra quattro punti: 1, 2, 3 e 4, si misurano sei dislivelli, tutti con la
stessa precisione. Le misure sono: 412 =2.01m; 423 =1.01m; 434 =0.99m;

441 =-3.01m; 413 =3.00m; 424 =2.00m. Fissata la quota del punto 1:
Q1 =0m,
17.1 calcolare le quote dei punti 2,3 e 4;
17.2 calcolare gli sqm di queste quote;
17.3 calcolare gli sqm degli scarti
17.4 calcolare le ridondanze locali.
18. Si sono eseguite cinque misure angolari con tre strumenti diversi, che
hanno diverso sqm. Si vuole conoscere il valore pi probabile dellangolo
misurato ed il suo sqm.
18.1 le misure sono: 70.0010 15cc; 70.0000 10cc; 69.9990 12cc;
70.0003 15cc; 70.0004 12cc.
18.2 ricavare il valore pi probabile dellangolo per un qualsiasi numero
di misure yi che abbiano sqm i .
18.3 ricavare il valore dello sqm angolare nel generico caso 21.2.
19. Fra i punti A e B, la cui distanza sullellissoide di 3472.12m, stata
eseguita una livellazione trigonometrica reciproca con osservazioni contemporanee, impiegando un teodolite. Collimando i punti a terra si sono
misurati gli angoli zenitali: 1 =90.4118gon e 2 =102.0173gon.
19.1 Assumendo R=6377m, calcolare la quota del punto B, sapendo che
la quota di A 356.96m.
19.2 assumendo sqm angolare di 1,5 mgon e sqm della distanza di
0.15 m, calcolare la precisione del dislivello.
20. Facendo stazione con un teodolite di altezza strumentale h=1.49m su
un punto A su di una collina, si collimata, con visuale tangente, la superficie libera del mare (lorizzonte marino), effettuando le letture zenitali:
s =100.4148gon e d =300.5150gon. Ponendo il coefficiente di rifrazione
K=0.15 e R=6378km;
163

20.1 calcolare la quota del punto osservante, assumendo che la quota


dellorizzonte sia uguale a zero;
20.2 assumendo sqm angolare di 15cc (1.5 mgon) e un sqm del coefficiente K di 0.01, calcolare la precisione della quota di A.
21. Livellazione geometrica di precisione (pag 45 eserciziario Monti Sans).
Si sono misurati i dislivelli (espressi in mm):
Brera - P.Venezia

177.4mm

1.74km

P.Venezia - P. Ticinese

5584.8mm

4.40km

P. Ticinese - Brera

-5763.3mm

3.25km

P. Ticinese - Baracca

-4953.5mm

2.43km

Baracca - Brera

-809.4mm

2.49km

Baracca - P. Venezia

-634.4mm

4.65km

Fissata la quota di Brera = -768.0mm


21.1 Simulare la rete compensata in precedenza
21.2 descrivere il diverso risultato di compensazione e simulazione
21.3 calcolare lerrore quadratico medio chilometrico
22. Intersezione multipla diretta (pag 50 eserciziario Monti Sans). Si sono misurati da quattro vertici 1, 2, 3 e 4, . in direzione di un punto P, gli
angoli 1 =[P 1 2]=114.35957gon, 2 =[P 2 3]= 58.87423gon, 3 = [P 3 4]=
51.36738gon, 4 =[3 4 P] =110.95636gon.
Le coordinate dei vertici sono: 1(830.71, 1098.48), 2(1486.24, -46.09),
3(665.24, -282.45) 4(0, 0).
22.1 Ricavare le coordinate di P e la matrice di varianza covarianza delle
coordinate.
22.2 Eseguire la simulazione e la compensazione e descriverne i risultati.
22.3 Visualizzare lellissi derrore con Autocad.
23. Risolvere il problema di intersezione in avanti semplice delle esercitazioni strumentali
23.1 Trascrivere in pulito il libretto delle misure,
23.2 ricavare le coordinate dei punti collimati,
164

23.3 visualizzare in scala opportuna tali coordinate,


23.4 commentare i risultati ottenuti.
24. Intersezione multipla inversa (pag 61 eserciziario Monti Sans). Siano
note le coordinate di quattro punti collimati con un teodolite da un quinto
punto P: 1(1512118.23, 5056867.02); 2(1511264.84, 5055271.79); 3(1510182.23,
5055934.36); 4(1510154.65, 5057244.30). Le letture azimutali al teodolite valgono: L1=0; L2=146.6244; L3=200.1318; L4=252.6461. Nellipotesi che tutte
le letture abbiano medesima precisione: = 0.001gon;
24.1 Ricavare le coordinate di P e la matrice di varianza covarianza delle
coordinate.
24.2 Eseguire la simulazione e la compensazione e descriverne i risultati.
24.3 Visualizzare le ellissi derrore con Autocad.
25. Intersezione inversa distanziometrica. Si conoscono le coordinate di
tre punti 1(0,0), 2(3,4), 3(9,4). Con un nastro centimetrato dal punto 4 si
misurano le distanze a=1-4=5.0m; b=2-4=5.1 m; c=3-4=4.98m.
Tutte le distanze hanno ugual precisione.
25.1 calcolare le coordinate del punto 4, la matrice di varianza covarianza delle cordinate, i semiassi principali dellellisse derrore.

165

GEODESIA ELLISSOIDICA
26. Sullellissoide GRS80 calcolare il valore della gravit normale per un
punto di coordinate: latitudine = 452030, altezza ortometrica =150m,
Ondulazione geoidica = 45m.
26.2 calcolare le coordinate cartesiane geocentriche per longitudine = 8
05;
26.3 calcolare le coordinate polari geocentriche;
26.4 calcolare il valore del potenziale sulla superficie dello sferoide.
27. Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80): latitudine
= 4515 , longitudine = 9, h = 200m; deviazione della verticale =30,
=-20, ondulazione N=42.2m, calcolare le coordinate naturali
27.2 calcolare le coordinate geografiche di un secondo punto Q che nel
riferimento cartesiano locale con origine in P dista Dx = 1000m , Dy = 500m, dZ = -0.5 m.
28. Dal punto P di coordinate ellissoidiche (GRS80): latitudine= 4515 ,
longitudine= 9, h=200m;
28.1 si misurano azimuth e distanza ad un secondo punto Q: Azimuth = 601520, distanza = 12135.3m. Si desiderano ricavare le coordinate
geografiche di Q.
28.2 Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
28.3 Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
29. Da due punti A e B si osserva un punto C misurando gli angoli =
60.26134 gon e = 69.75132 gon nei vertici A e B. I punti hanno coordinate: A(= 452838.36 , = 91339.57); B(= 45382.86 , =94040.02).
Calcolare le coordinate geografiche e cartografiche di C.
30. Dato un punto P di coordinate geodetiche: = 45 , =10, h=500m
30.1 ricavare il potenziale normale in P e la gravit normale.
31. 31.1 Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80): latitudine= 4515 , longitudine= 9, h=200m; deviazione della verticale =30,
=-20, ondulazione N=42.2m, calcolare le coordinate naturali
31.2 calcolare le coordinate geografiche di un secondo punto Q che nel
riferimento cartesiano locale con origine in P dista x=1000m , y=-500m,
z=-0.5m.
166

32 Dal punto P di coordinate ellissoidiche (GRS80): latitudine= 4515 ,


longitudine= 9, h=200 m;
32.1 si misurano azimuth e distanza ad un secondo punto Q: Azimuth=
60 1520, distanza= 12135.3m.
Si desiderano ricavare le coordinate geografiche di Q.
32.2 Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
32.3 Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
33 Due punti P e Q hanno di coordinate ellissoidiche (GRS80):
P: = 4515 , = 9, h=200 m;
Q: = 4535 , = 9 15, h=400m
33.1 Si desiderano ricavare le coordinate polari di Q rispetto a P (azimuth e lunghezza della geodetica).
33.2 Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
33.3 Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
33.4 Per il triangolo rettangolo che ha ipotenusa PQ si calcolino gli angoli sullellissoide e sul piano con luso del Teorema di Legendre.
34. Da due punti A e B si osserva un punto C misurando gli angoli =
60.26134 gon e =69.75132 gon nei vertici A e B. I punti hanno coordinate: A(= 452838.36 , =91339.57); B(=45382.86 , =94040.02).
Calcolare le coordinate geografiche e cartografiche di C.
35. Il vertice IGM del 1 ordine Superga (asse cupola) ha le seguenti
coordinate geografiche (riferite allellissoide internazionale)
=450448.308; =-4 41 03.307; h=310.764m
Calcolare:
35.1 i raggi principali di curvatura ed il raggio della sfera locale
35.2 il raggio di curvatura di una sezione normale di azimuth =45 e
di una obliqua inclinata di =30 rispetto alla normale n
35.3 il raggio del parallelo.
36. Si consideri la geodetica uscente con un azimuth =40 da un punto di
latitudine =44, =9.
36.1 calcolare lazimuth della geodetica in P e P di latitudine =45 e
=46 con i parametri dellellissoide di Hayford.
37. Verificare i teoremi della geodesia operativa.
167

A partire dal vertice IGM di Superga considerare una geodetica uscente


avente azimuth =100 e una lunghezza di 100, 500, 1000, 10000, 20000 km
38 Sia dato P: = 451518 , = 920 30; sullellissoide di Hayford.
38.1 determinarne le coordinate Gauss Boaga nel sistema Italiano Roma40.
38.2 determinare il modulo di deformazione lineare puntuale
38.3 di un secondo punto Q : = 451015 , = 9 10 30 determinare distanza cartografica e distanza ellissoidica passando attraverso le
coordinate cartografiche.
38.4 determinare la distanza ellissoidica come problema geodetico.
38.5 di un punto di coordinate cartografiche Gauss Boaga E=1424458.59m,
N=4982934.37m determinare le coordinate geografiche.
39. Siano dati P: = 451518 , = 920 30; e un secondo punto Q : =
451015 , = 9 10 30 sullellissoide di Hayford.
39.1 determinarne le coordinate Gauss Boaga nel sistema Italiano Roma40.
39.2 determinare langolo di convergenza delle trasformate in P.
39.3 determinare langolo alla trasformata della corda.
40. Date le coordinate di Monte Bracco nella cartografia Italiana = 444049.072
, =-506 47.543, longitudine riferita a Monte Mario, calcolare:
40.1 le coordinate cartografiche ed il modulo di deformazione lineare
40.2 date le coordinate di Monte Pagliano: = 443221.594 ,
=-5 0 11.276, calcolare il modulo di deformazione lineare per elementi
finiti e la distanza sullellissoide fra i due punti.
40.3 data laltezza h=1306.56m di Monte Pagliano e h=988.77m di Monte
Pagliano, calcolare la distanza reale fra i punti
40.4 calcolare lazimuth di Monte Pagliano rispetto a Monte Bracco.
41. Su un punto di coordinate = 45 , =10, h=500m (ellissoide di riferimento: GRS80), si sono misurati distanza inclinata l=1000m e distanza
zenitale =60 gon. 18.1 calcolare la distanza ridotta alla superficie di riferimento 18.2 calcolare la distanza sulla cartografia italiana in una carta in
scala 1:2000.

168

Capitolo 6

APPENDICE A
6.1

UNIT DI MISURA ANGOLARI


E CONVERSIONI

Con angolo si intende una porzione di piano delimitata da due semirette:


lampiezza dellangolo rappresentata dalla rotazione intorno allorigine
di una semiretta fino a sovrapporsi alla seconda semiretta. Lampiezza di
un angolo pu essere espressa in diverse unit di misura. Particolarmente
rilevanti per gli scopi topografici risultano essere i sistemi:
matematico
centesimale
sessagesimale
sessadecimale
Sistema matematico: lunit di misura angolare il "radiante" [rad] (unit SI)
definito come "angolo sotteso da un arco di lunghezza pari al raggio". Dalla definizione ne consegue che langolo r espresso in radianti come rapporto:
r = l/R
dove l =lunghezza dellarco sotteso
R =raggio circonferenza
169

2rad = angolo giro


valori notevoli:

rad = angolo piatto


/2rad = angolo retto

sottomultipli:

mrad = 103 rad


rad = 106 rad

Questo sistema viene utilizzato in matematica e nel linguaggio dei calcolatori.


Sistema centesimale: lunit di misura angolare il "grado centesimale" [gon]
(unit non ammessa nel SI) definito come:
1gon = /200rad
400gon = angolo giro
valori notevoli: 200gon = angolo piatto
100gon = angolo retto
sottomultipli:

cgon = 102 gon


mgon = 10 3gon

Questo sistema viene adottato nella maggior parte degli strumenti topografici e nella fase di calcolo.
Sistema sessagesimale: lunit di misura angolare il "grado sessagesimale"
[] (unit non SI ammessa) definito come:
1 = /180rad
360 = angolo giro
valori notevoli: 180 = angolo piatto
90 = angolo retto
sottomultipli:

10 = 1/60 (un primo )


100 = 10 /60 (un secondo )

I sottomultipli del secondo vengono espressi in forma decimale. Non


essendo decimale, sconsigliabile luso di questo sistema nella condotta dei calcoli. E impiegato tradizionalmente per esprimere le coordinate
geografiche "latitudine" e "longitudine".
170

Sistema sessadecimale: lunit di misura angolare il "grado sessagesimale"


[] (unit non SI ammessa). Differisce dal precedente sistema sessagesimale in quanto i sottomultipli del grado sono espressi in forma decimale. E
utilizzato per la condotta dei calcoli al posto di quello sessagesimale.
Conversioni angolari
1. Da sessagesimali a sessadecimali (GRA PRI SEC" > GRA.XXXX)
GRA.XXXX = GRA + PRI/60 + SEC"/3600
2. Da sessadecimali a sessagesimali (GRA.XXXX > GRA PRI SEC")
PRI = INTERO[(GRA.XXXX - GRA)*60]
SEC" = {[(GRA.XXXX - GRA)*60 - PRI]}*60
Le successive conversioni partono dal presupposto di aver gi trasformato gli angoli dal sistema sessagesimale a quello sessadecimale
e possono essere risolte impostando una semplice proporzione.
3. Da sessadecimali a centesimali e viceversa

gon
=
180
200
4. Da centesimali a radianti e viceversa
gon
rad
=
200

5. Da radianti a sessadecimali e viceversa

rad
=

180
In generale risulta essere:
rad

gon
=
=

180
200

171

ESERCIZIO A1
Verificare le seguenti conversioni:
1. 57230 1800 sessadecimali (57, 3883)
2. 35.2234 sessagesimali (35130 24.2)
3. 25.1321 centesimali (27.9245gon)
4. 42270 4500 centesimali (47.1805gon)
5. 32.2935 radianti (0.5636279rad)
6. 143.2396gon radianti (2.2500024rad)
7. 0.2345rad sessagesimali (13260 8.5200 )
8. 0.7413 centesimali (0.8237gon)
Si noti come per ottenere la stessa approssimazione dei gradi centesimali o sessagesimali, occorra nel sistema matematico lavorare con pi cifre
significative (almeno 3) rispetto agli altri sistemi.
Risulta infatti:
1" = 0.0003 gon = 0.0000048 rad
1 = 0.018 gon = 0.00029 rad
1 = 1.11 gon = 0.017 rad
Viceversa risulta
1r = 57.2958 = 3438 = 206265"
1r = 63.6620 gon

172

6.2

GRANDEZZE ANGOLARI IN TOPOGRAFIA

In topografia vengono utilizzate convenzioni angolari che si differenziano da quelle adottate in matematica, infatti lo zero si
trova sullasse Y delle ordinate, il verso positivo orario e quindi il I quadrante sar
compreso tra 0 e /2, il II quadrante sar compreso tra /2 e , ecc. Si consideri un punto di origine (V) e due semirette uscenti da questo passanti per i punti A
e B. Si stabilisca convenzionalmente quali Figura 6.2.1: Notazione Andei due punti rappresenti il "Punto avanti: golare
p a " e quale il "Punto indietro: pi ". Definiamo angolo "la rotazione oraria che deve compiere la direzione corrispondente al
punto indietro per sovrapporsi a quella del punto avanti". Ne risulta che langolo viene dato dalla differenza di due "direzioni angolari"() e precisamente
quelle corrispondenti ai punti avanti e indietro:
= PA Pi
se

[
p a = B e ( Pi ) = A = AVB
viceversa se
p a = A e pi = B = [
BVA
Angolo di direzione: si consideri un riferimento ortonormale R(O, X, Y)
nel quale siano noti i punti P e Q tramite le loro coordinate. Definiamo
Angolo di direzione di Q rispetto a P (PQ o ( PQ)), langolo di cui la parallela
allasse Y del riferimento passante per P, deve ruotare in senso orario per
sovrapporsi alla direzione PQ.
173

PQ = arctan

XQ X P
YQ YP

Ne consegue che tra PQ e il suo


reciproco
QP sussiste la relazione:

(+se QP < )

PQ = PQ

(se QP > )

Sebbene diverse calcolatrici tascabili


riescano a calcolarlo direttamente, risulta
interessante analizzare il comportamento
dellangolo di direzione nei vari quadranti
in funzione delle coordinate dei punti P e
Q (Tab. 6.1). Come noto la maggior parte Figura 6.2.2: Angolo di diredei calcolatori esegue infatti una riduzione zione
a valori di compresi tra -/2 e /2. Per
eseguire il calcolo dellangolo di direzione
occorre capire in quale quadrante posto il
versore

PQ
| PQ|

quadrante n

segno di #

segno di (XQ XP )

segno di (YQ YP )

valore di (PQ)

1
2
3
4

+
+
-

+
+
-

+
+

+
+
+ 2

Tabella 6.1: Riduzione dellangolo di direzione ai vari quadranti.

Nella tabella sopra non sono per contemplati i seguenti casi particolari:
0/0

angolo indeterminato

+/0

= /2

/0

= 3/2

0/+

=0

0/

=
174

ESERCIZIO A2
Verificare i seguenti angoli di direzione calcolati rispetto al punto P di coordinate:
XP = 123.49m

YP = 144.35m

considerando i seguenti punti di coordinate:


1. X = 103, 41m Y = 182, 52m (4quadrante = 369, 1695gon)
2. X = 224, 35m Y = 327, 42m (1quadrante = 32, 0578gon)
3. X = 62, 62m Y = 37, 24m (3quadrante = 239, 8992gon)
4. X = 183, 92m Y = 42, 32m (2quadrante = 165, 9586gon)

175

Trasporto dellangolo di direzione e delle coordinate lungo una spezzata:


un caso che spesso si presenta in topografia quando si misurano lunghezze di lati di una spezzata e angoli tra loro compresi. Nello schema di fig.3,
si sono misurati angoli orari tra i lati della spezzata rappresentata nonch
le lunghezze di tali lati. Per assegnare il sistema di riferimento devono ancora essere note per lo meno le coordinate di un punto (per esempio quello
di inizio XO , YO ) e un angolo di direzione (per esempio quella del primo
lato O1)

Figura 6.2.3: Trasporto angolo di direzione


Per determinare le coordinate di tutti i punti necessario trovare langolo di direzione di tutti i lati della spezzata con la convenzione stabilita
risulta:

(21) = (12) (calcolo dellangolo di direzione reciproco)


(23) = (21) + 2 (se supera 2)
(23) = (12) +
In generale risulta:
i, i1 = i1, i (calcolo dellangolo di direzione reciproco)
i, i+1 = i, i1 + i Se 23 eccede langolo giro necessario sottrarre 2
i, i+1 = i1, i + i
Le coordinate dei vertici della spezzata vengono immediatamente ottenute dalle:
176

X1 = XO + lO1 sin O1
Y1 = YO + lO1 cos O1
in generale risulta:
Xi = Xi1 + li1, i sin i1, i
Yi = Yi1 + li1, i cos i1, i

La compensazione empirica di una poligonale


La determinazione di una misura comporta la presenza (in essa) di un
errore. Quando si sviluppa una poligonale (fig.4) si parte da un punto A
di coordinate note e si arriva ad uno B anchesso di coordinate note, il che
permette di effettuare un controllo sulle misure effettuate. Tutti gli errori
di misura si propagano, questo fa si che probabilmente il punto B calcolato non coincider con il punto B reale, per questo motivo si limiter il
pi possibile il numero di punti collimati ( 4, 5 punti sono ottimali prima
di richiudersi su B). Indipendentemente dal numero di lati della poligonale si possono effettuare 3 controlli, infatti, note le coordinate di A e di
B si potranno calcolare le coordinate XB , YB di B e langolo di direzione
B che potranno essere confrontate con XB , YB e (B6).Lo schema visto avr
ridondanza 3.
XB calcolata 6= XB nota
YB calcolata 6= YB nota

( B6)calcolata 6= ( B6) nota


Come conseguenza del controllo effettuatosi individueranno degli Errori di Chiusura .
= ( B6)nota ( B6)calcolata
X = XB nota XB calcolata
Y = YB nota YB calcolata
Calcolati tali errori occorrer dapprima verificare questi siano minori di
una determinata tolleranza successivamente si provveder a compensarli.
Con questo schema usuale accontentarsi di una compensazione empirica, infatti, essendo il numero di misure in eccesso, rispetto alle necessarie, assai esiguo, il risultato ottenuto con tale metodo sarebbe paragonabile a quello che si avrebbe con una compensazione rigorosa (molto pi
complessa); qualora ci fosse in esame uno schema pi rigido.
177

Ad esempio, supponiamo note le coordinate del punto 1 e la coordinata


y del punto 2 di una rete planimetrica (y2 = 0). Si avr:
Misure: 8 angoli, 6 distanze m = 14
Coordinate punti incogniti n = 5
Ridondanza r = 14-5 = 9

Riprendendo con la descrizione della compensazione, la verifica sulla


tolleranza
di due tipi: angolare e lineare

| | < t
q
2 + 2 < t l
x
y
nella quale, in mancanza di norme di capitolato si usa porre:

t = 3s n

tl = 3sl nl
dove
n =numero di misure angolari
s =sensibilit angolare
nl =numero di misure lineari
sl =sensibilit lineare (dipende dallo strumento di misura)
Successivamente occorre ridistribuire tali errori di chiusura. Sia 1 il
punto di coordinate note, il che implica che langolo di direzione (01)
privo di errore, sia 1 langolo misurato; avremo allora:

(12) = (01) + 1 1 essendo misurato non libero da errori


(23) = (12) + 2 = (01) + 1 + 2 = (01) + 1 + 2 2
(nn + 1) = (01) + n
Distribuire lerrore vorr dire calcolare:

1corretto = 1 +
n

corretto
2
= 2 +
n

corretto
n
= n +
n
Volendo si potr agire direttamente sugli angoli di direzione:
178

= (23) + 2
n

(12)corretto = (12) +
(23)corretto

(nn + 1)corretto = (nn + 1) + n


n
Successivamente occorrer eseguire una compensazione lineare, infattianche le distanze misurate non saranno prive di errore.
l1
X1corretto = X1calcolato + x
li
l1 + l2
X2corretto = X2corretto + x
li
n li
Xncorretto = Xncorretto + x i=1
li
Una operazione analoga andr eseguita sulle ordinate.
l1
Y1corretto = Y1calcolato + y
li
l1 + l2
Y2corretto = Y2corretto + y
li
n li
Yncorretto = Yncorretto + y i=1
li

179

ESERCIZIO A3 - Compensazione empirica di una poligonale


Note le coordinate dei punti A, 1, 6, B e le distanze di, misurati gli angoli
i . Determinare le coordinate di tutti i punti interni.

I punti noti sono:


1 (91, 40; 38.90)m

A (61, 10; 89, .05)m

6 (602, 30; 6.20)m


B (1591, 61; 633, 54)m
Le distanze sono:
d1 = 50, 50m
d4 = 78, 30m
d2 = 135, 40m

d5 = 168, 60m

d3 = 110, 30m
Gli angoli misurati sono:
1 = 1422208
2 = 2183020
3 = 1364510

4 = 2343550

5 = 1573030

6 = 1391110

d = 3cm

= 7

Calcolo degli angoli di direzione (A1) e (B6):




X1 X A
X1 X A
( A1) = arctg
+ 180 = 108 120 1300
Y1 YA
Y

Y
A
 1
X B X6
X B X6
tg(6B) =
(6B) = arctg
= 57 060 4000
YB Y6
YB Y6
tg( A1) =

180

Calcolo dei restanti angoli di direzione

(12) = ( A1) + 1 180 = 703421


(23) = (12) + 2 180 = 1090441
(34) = (23) + 3 180 = 654951
(45) = (34) + 4 180 = 1202541
(56) = (45) + 5 180 = 975611
(6B) = (56) + 6 180 = 570721
Determinazione dellerrore
= (6B) (6B)calcolato = 0000 4100

t = 3 n = 3 700 6 = 0000 5100 N.B | | < t


Calcolo degli angoli di direzione compensati

(12)compensato = (12)c = (12) +

= 70 340 1400
n

= 109 040 2700


n

(34)compensato = (34)c = (34) + 3 = 65 490 3100


n

compensato
c
(45)
= (45) = (45) + 4 = 120 250 1400
n

(56)compensato = (56)c = (56) + 5 = 97 550 3700


n

compensato
c
(6B)
= (6B) = (6B) + 6 = 57 060 4000
n

(23)compensato = (23)c = (23) + 2

Calcolo delle coordinate dei punti

2=

3=

4=

5=

X = X + d sin(12) = 139.02m
2
1
1
Y = Y + d cos(12) = 55.70m
2
1
1

X = X + d sin(23) = 266.99m
3
2
2
Y = Y + d cos(23) = 11.45m
3
2
2

X = X + d sin(34) = 367.62m
3
3
4
Y = Y + d cos(34) = 56.62m
3
3
4

X = X + d sin(45) = 435.14m
5
4
4
Y = Y + d cos(45) = 16.97m
5

181


X = X + d sin(56) = 602.13m
6
5
5
6=
Y = Y + d cos(56) = 6.28m
6

Determinazione degli errori X , Y


X = X6 X6calcolato = +0.17m
= Y6 Y6calcolato = +0.08m
qY
2X + 2Y = 0.1879m

d = 543.10m

td = 3 d nd = 0.201 N.B.

2X + 2Y < td

Calcolo delle coordinate compensate

2=

3=

4=

5=

6=

X corretto = X c = X + d1 = 139.04m
2
X d
2
2
Y corretto = Y c = Y + d1 = 55.71m
2
Y d
2
2
X corretto = X c = X + (d1 +d2 ) = 267.05m
3
X d
3
3
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 ) = 11.48m
3
Y d
3
3
X corretto = X c = X + (d1 +d2 +d3 ) = 367.71m
X
4
4
4
d
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 +d3 ) = 56.66m
4
Y
4
d
4
X corretto = X c = X + (d1 +d2 +d3 +d4 ) = 435.26m
5
X
5
2
d
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 +d3 +d4 ) = 17.03m
5
Y
5
d
5
X corretto = X c = X + = 602.30m
2
X
2
2
Y corretto = Y c = Y + = 6.20m
2

La stessa poligonale pu essere risolta in modo rigoroso con il metodo


dei minimi quadrati. Riportiamo qui il risultato grafico ed il listato del programma di elaborazione. Nel listato, che si raccomanda di riprendere dopo
lo studio del metodo dei minimi quadrati, evidenziamo con una cornice:
le ipotesi di precisione;
le coordinate compensate;
gli errori di chiusura;
gli sqm (Est e Nord) delle coordinate compensate.
182

La poligonale risolta con metodo rigoroso: Si notino le ellissi derrore


sui punti 2, 3, 4 e 5.
Listato del programma di elaborazione STARNET

Project Option Settings


Run Mode
: Adjust with Error
Type of Adjustment
:
Project Units
:
Coordinate System
:
Input/Output Coordinate Order
:
Angle Data Station Order
:
Convergence Limit; Max Iterations :

Propagation
2D
Meters
LOCAL
East-North
At-From-To
0.0100; 10

Instrument Standard Error Sets

Project Default Instrument


Distances (Constant)
:
Distances (PPM)
:
Angles
:
Directions
:
Azimuths&Bearings
:

0.03000 Meters
0.00000
7.00000 Seconds
7.00000 Seconds
7.00000 Seconds

183

Summary of Unadjusted Input Observations


Number of Entered Stations (Meters) = 4
Fixed Stations
A
B
1
6

E
-61.1000
1591.6100
91.4000
602.3000

N
Description
89.0500
633.5400
38.9000
-6.2000

Number of Angle Observations (DMS) = 6


At
From
To
Angle
1
A
2
142-22-08.00
2
1
3
218-30-20.00
3
2
4
136-45-10.00
4
3
5
234-35-50.00
5
4
6
157-30-30.00
6
5
B
139-11-10.00
Number of Distance Observations (Meters) = 5
From
To
Distance
StdErr
1
2
50.5000
0.0300
2
3
135.4000
0.0300
3
4
110.3000
0.0300
4
5
78.3000
0.0300
5
6
168.6000
0.0300

StdErr
7.00
7.00
7.00
7.00
7.00
7.00

Adjustment Statistical Summary


==============================
Convergence Iterations =
3
Number of Stations
=
8
Number of Observations =
Number of Unknowns
=
Number of Redundant Obs =
Observation
Angles
Distances

Count
6
5

11
8
3

Sum Squares
of StdRes
8.17
14.02

Error
Factor
2.23
3.21

Total
11
22.18
2.72
Adjustment Failed the Chi Square Test at 5% Level

184

Adjusted Coordinates (Meters)


=============================
Station
E
A
-61.1000
B
1591.6100
1
91.4000
6
602.3000
2
139.0923
3
267.0703
4
367.7663
5
435.2802

N
89.0500
633.5400
38.9000
-6.2000
55.7241
11.4794
56.6877
17.0497

Description

Adjusted Observations and Residuals


Adjusted Angle Observations (DMS)
At
From
StdErrStdRes
1
A
1.8
2
1
1.6
3
2
1.1
4
3
0.8
5
4
0.5
6
5
0.1

To

Angle

Residual

142-21-55.46

-0-00-12.54

7.00

218-30-08.46

-0-00-11.54

7.00

136-45-02.17

-0-00-07.83

7.00

234-35-44.16

-0-00-05.84

7.00

157-30-26.31

-0-00-03.69

7.00

139-11-10.75

0-00-00.75

7.00

Adjusted Distance Observations (Meters)


From
1
2
3
4
5

To
2
3
4
5
6

Distance
50.5728
135.4104
110.3787
78.2898
168.6303
%%CONTINUA%%

185

Residual
0.0728
0.0104
0.0787
-0.0102
0.0303

StdErr
0.0300
0.0300
0.0300
0.0300
0.0300

StdRes
2.4
0.3
2.6
0.3
1.0

Adjusted Bearings (DMS) and Horizontal Distances (Meters)


(Relative Confidence of Bearing is in Seconds)
From
To
BrgDist
PPM
1
2
0.1598 3160.5482
1
A
0.0059
2
3
0.1671 1234.1236
3
4
0.1526 1382.8088
4
5
0.1518 1939.3118
5
6
0.1745 1034.5825
6
B
0.0008

Bearing

Distance

95% RelConfidence

N70-34-08.34E

50.5728

40.61

N71-47-47.12W

160.5343

0.00

S70-55-43.20E

135.4104

48.78

N65-49-18.96E

110.3787

51.08

S59-34-56.88E

78.2898

48.78

S82-04-30.57E

168.6303

39.39

N57-06-40.18E

1178.1348

0.00

0.0000

0.0000

Traverse Closures of Unadjusted Observations


(Beginning and Ending on Adjusted Stations)
TRAVERSE 1
Error Angular
= 40.70 Sec, 6 Angles, 6.78 Sec/Angle
Error Linear
= 0.0771 S, 0.1736 W
Horiz Precision = 0.1899 Error in 543.1000, 1:2859, 349.72 PPM

From
To
1
A
1
2
2
3
3
4
4
5
5
6
6
B
Error Propagation
=================

Unadj Bearing
UnadjDist
N71-47-47.12W BS
N70-34-14.10E
50.5000
S70-55-32.69E
135.4000
N65-49-30.53E
110.3000
S59-34-46.25E
78.3000
S82-04-23.04E
168.6000
N57-06-40.18E FS

Station Coordinate Standard Deviations (Meters)


NOTE - Adjustment Failed the Chi-Square Test
Standard Deviations are Scaled by Total Error Factor
Station
E
N
A
0.00000
0.00000

186

B
1
6
2
3
4
5

0.00000
0.00000
0.00000
0.06181
0.08327
0.07241
0.07068

0.00000
0.00000
0.00000
0.02146
0.03246
0.02856
0.01603

Station Coordinate Error Ellipses (Meters)


NOTE - Adjustment Failed the Chi-Square Test
Error Ellipses are Scaled by Total Error Factor
Confidence Region = 95%
Station
A
B
1
6
2
3
4
5

Semi-Major
Axis
0.00000
0.00000
0.00000
0.00000
0.15985
0.20388
0.18072
0.17447

187

Semi-Minor
Axis
0.00000
0.00000
0.00000
0.00000
0.00983
0.07930
0.06035
0.03218

Azimuth of
Major Axis
0-00
0-00
0-00
0-00
71-08
91-28
101-57
97-32

188

Capitolo 7

APPENDICE B
7.1

LA RELAZIONE TRA LELLISSOIDE DI ERRORE E LA MATRICE DI VARIANZA COVARIANZA.

Partiamo da un esempio bidimensionale. Data la matrice di varianza covarianza




2
X
XY
CXY

XY Y2

(7.1.1)

2
Il determinante di C una costante che vale c = X2 Y2 XY

1 ;
NXY = CXY

NXY

det ( NXY ) = n = c1


XY
= n Y

XY
X2

(7.1.2)

(7.1.3)

Fissato 42 = 1 lequazione


1 X
( X, Y ) CXY
=1
Y

(7.1.4)

esprime lequazione di una ellisse di "equiprobabilit". Svolgendo infatti i prodotti si ha


189



2 X
XY Y
Y
( X, Y ) n
1 = 0
XY X
X2 Y

(7.1.5)

Essendo n 6= 0, dividendo per n si ottiene lequazione della conica


Y2 X 2 XY XY XY XY + X2 Y 2 c = 0

(7.1.6)

Si pu dimostrare facilmente che questa conica una ellisse.


Cerchiamo la proiezione della (7.1.6) sullasse delle x, cio cerchiamo la
tangente dellellisse con la retta X = cost = u
Y2 u2 XY uY + X2 Y 2 c = 0

(7.1.7)

La soluzione in y deve essere unica, in quanto la retta che si cerca deve


essere tangente e non secante, deve cio annullarsi il discriminante 4 =
b2 4ac ( oppure (b/2)2 ac) rispetto alla variabile Y.
In questo caso
a = X2 ;

b = 2XY u;

c = Y2 u c

2
u2 XY
Y2 X2 u2 + X2 c = 0

(7.1.8)


2
u2 Y2 X2 XY
= cX2

(7.1.9)

Notiamo che il termine in parentesi quadra rappresenta il determinante


c di CXY ; dividendo allora entrambi i membri per c ed eseguendo la radice
quadrata si ottiene:
u = X

(7.1.10)

Allo stesso modo si dimostra che la proiezione sullasse y vale = Y


Esempio numerico bidimensionale :
data



3 1


CXY =
c = det CXY = 5; NXY =
1 2
Scomponendo in valori singolari si trova
CXY = RR T


0.8507 0.5257


R=

0.5257 0.8507



2 1


1

5
1 3



3.618

0


=

0
1.382
190

I2 = 3.618; I = 1.902;

I2I = 1.382; I I = 1.176

Si nota la propriet che la traccia tr (CXY ) = 5 per qualunque rotazione,


infatti tr (CXY ) = d2 = cost dove d2 = X2 + Y2 = I2 + I2I
Essendo X la proiezione dellellisse sullasse X e Y la proiezione dellellisse sullasse Y. Questa propriet esprime geometricamente che costante la lunghezza della diagonale di qualunque rettangolo che circoscrive
lellisse

Si noti ancora che I2 = 3.168 6= 5 , che la direzione del semiasse principale I vale arccos(0.8507) = 31.712 mentre la direzione della diagonale

vale arctan 2/ 3 = 39.232
Si noti che lintersezione dellellisse con gli assi Y = 0 e X = 0 vale

1.581 6= 3 e 1.292 6= 2
Matrice di varianza covarianza tridimensionale (3D)
j

Per brevit indichiamo con i i termini della matrice di varianza covarianza

CXYZ



1 2 3
1
1
1


= 12 22 23


3 3 3
3
3
1

(7.1.11)

con det CXYZ = . Definita NXYZ la sua matrice inversa

1
NXYZ = CXYZ



n1 n2 n3
1
1
1


= n21 n22 n32 ;


n3 n3 n3
2
3
1

det N =

1
=4

(7.1.12)

Lequazione dellellissoide di "equiprobabilit", con 42 = 1 si pu


scrivere
191


X



1

Y 1 = 0 cio e`
X Y Z CXYZ

Z


X






X Y Z NXYZ Y 1 = 0

Z
(7.1.13)

e sviluppando i prodotti si ottiene

n11 X 2 + n22 Y 2 + n33 Z2 + 2n21 XY + 2n32 YZ + 2n31 XZ 1 = 0

(7.1.14)

Cerchiamo la proiezione nel piano XY, cio cerchiamo il luogo dei punti
su ( X, Y ) per cui lellissoide tangente ad una retta parallela allasse Z :
X = u = cost; Y = = cost lequazione della retta che cerchiamo. Si
avr:

n33 Z2 + 2Z (n32 v + n31 u) + (n11 u2 + n22 v2 + 2n21 uv 1) = 0

(7.1.15)

La soluzione in Z deve essere unica, in quanto la retta deve essere tangente e non secante lellissoide, perci si deve annullare il discriminante

(b/2)2 ac rispetto a Z.
00 00

a = n33 ; b=2(n32 v + n31 u); c=(n11 u2 + n22 v2 + 2n21 uv 1)

= 0 (n32 v + n31 u)2 n33 (n21 u2 + n22 v2 + 2n21 uv 1) = 0

(7.1.16)

Sostituendo ancora per comodit ad u X ed a v Y e sviluppando

(n32 )2 Y 2 + (n31 )2 X 2 + 2n32 n31 XY n33 n11 X 2 n33 n22 Y 2 2n21 n33 XY + n33 = 0
(7.1.17)

"
X

#
 3 2
 3 3

2 3
(n31 )2 n11 n33
n1 n2 n21 n31
2 ( n2 ) n2 n3
+Y
+ 2XY
1 = 0
n33
n33
n33
(7.1.18)

192

La (7.1.18) lequazione di una ellisse. Ritorniamo ora allequazione


(7.1.6) riscritta cos:
h i
 


X 2 22 + Y 2 11 + 2XY 12 det(CXY ) = 0

(7.1.19)
j

det (CXY ) = (de f .) c, cerchiamo di invertire NXYZ per ricavare 11 _12 . . . i


11 = (n22 n32 n32 n32 )

(7.1.20)

22 = (n31 n33 (n31 )2 )

(7.1.21)

12 = (n31 n32 n21 n33 )

(7.1.22)

Sostituendo (7.1.20) (7.1.21) e (7.1.22) nella (7.1.18) si ha ( = 1/4)


X2



 2 
1 
1
22
2 1
+
Y
+
2XY
+1 = 0
n33
n33
n33

(7.1.23)

che va confrontata con la (7.1.19)


X



 2
1

22
2 1
+Y
+ 2XY 1 + 1 = 0
c
c
c

(7.1.24)

Entrambe sono equazioni di una ellisse ma differiscono di una costante


di scala che vale


c
n33


(7.1.25)

Dimostriamo che tale costante vale 1, cio


n33 = c =

(7.1.26)

Basta invertire la matrice (7.1.11) per il solo elemento 33 ; il suo inverso


n33 vale infatti:
i
1h 1 2
c
2
n33 =
1 2 (12 ) = C.V.D.

Nella (7.1.24) la costante c definita dopo la (7.1.19) vale c = n 1 , dunque la proiezione di CXYZ sul piano xy individua una ellisse di equazione
identica alla (7.1.5)
193




2 2 X

2
1
1 = 0
X Y n 2
1 11 Y

(7.1.27)

Naturalmente a pari probabilit le ellissi (a due dimensioni) estratte da


CXYZ non hanno la stessa scala, come pure X ad una dimensione e a due
dimensioni non si equivalgono. Prendendo ad esempio una probabilit
p = 99% si ha:
421 = 6.63

422 = 9.21
423 = 11.3
Partendo da una matrice tridimensionale CXYZ ed estraendo da questa

solo Z oppure (X , Y ) occorrer moltiplicare questi valori per 11.3 . Allo


stesso modo, partendo da una matrice bidimensionale CXY ed estraendo
da questa solo X o Y occorrer moltiplicare questi valori per , mentre
noto che, ad una dimensione, larea sottesa dalla normale standard Z vale

er f (z) = 0.99 per z = 6.63.


Esempio numerico tridimensionale.


6 2 6




CXYZ = 2 9 10 det C = = 16; trCXYZ = 29


6 10 14


1.625

2

2.125




1
C 1 = N = 2
= 0.0625
3
3 det N = 1 = 16


2.125 3 3.125
I2 = 23.832
; I2I = 5.0442 ; I2I I = 0.133 ; I2 + I2I +I2I I = cos t = 29

6 2
0.18 0.04




CXY =
det CXY = 50 NXY =

2 9
0.04 0.12
trCXY = 15


0.4472 0.8944 2 = 10


I
I + I I = 15
R=

0.8944 0.4472 2 = 5
II


X (99%) = 6 11.3 = 8.23 Y (99%) = 9 11.3 = 10.08


I (99%) = 10 11.3 = 10.63 I I (99%) = 5 11.3 = 7.52

= 63.435 Z = 11.3 14 = 12.58

194

Capitolo 8

APPENDICE C
8.1

LIBRETTI DI CAMPAGNA

Qui di seguito si riportano due schede di campagna compilate durante le


esercitazioni della.a. 1999-2000. Servono a comprendere quali informazioni devono contenere. Attualmente le stazioni totali memorizzano automaticamente questi dati. Alcune di queste permettono di inserire codice e foto
del punto. Le ragioni per cui si riportano sono puramente didattiche.

195

196

197

Qui di seguito si riportano due schede usate per la livellazione geometrica nelle e le esercitazioni della.a. 1999-2000. Attualmente i livelli
elettronici memorizzano questi dati ed anche la distanza strumento-stadia

198

199

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