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svolti in MATLAB
Premessa
Il presente volume nasce dallaggiornamento e dal ripensamento del
precedente eserciziario della Otto Editori: Esercizi di Topografia.
Lesperienza maturata nello svolgimento dei corsi di Topografia ha suggerito alcune integrazioni.
La novit pi interessante laggiunta a quasi tutti gli esercizi dello
svolgimento degli stessi con lausilio del programma MATLAB .
Il lettore accompagnato cos alla risoluzione ed alla comprensione dei
concetti essenziali della Topografia, senza perdersi nei difficili calcoli matematici lasciati al linguaggio evoluto ed alla programmazione di MATLAB .
Lautore
Indice
1
LA SOLUZIONE DI UN EQUAZIONE
NON LINEARE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2
1.3
1.4
12
1.3.1
DISTANZA dij
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13
1.3.2
PSEUDODISTANZA Pij . . . . . . . . . . . . . . . . .
14
1.3.3
AZIMUTH ij . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15
1.3.4
16
1.3.5
. . . . . . . . . . . . . . .
17
ROTOTRASLAZIONI PIANE . . . . . . . . . . . . . . . . . .
39
1.4.1
1.4.2
39
40
49
GEODESIA ELLISSOIDICA
97
3.1
97
137
159
APPENDICE A
169
5
6.1
6.2
7
APPENDICE B
7.1
189
APPENDICE C
8.1
195
Capitolo 1
CONCETTI GEOMETRICI
GENERALI
Uno degli scopi della topografia la rappresentazione, cio la costituzione
di un elaborato cartografico che rappresenti tridimensionalmente in modo
metricamente corretto loggetto da esaminare (in genere il territorio), su di
un supporto cartaceo o in forma numerica, ad una scala conveniente.
Per assolvere a questo compito necessario:
fissare sistemi di riferimento opportuni a cui riferire le misure e la
rappresentazione;
misurare in questi sistemi la posizione di punti significativi per la
rappresentazione;
Attualmente non esistono strumenti che possano assolvere alla determinazione della posizione di punti in maniera diretta. Si procede quindi al rilievo di grandezze funzionali della posizione, grandezze legate cio al dato
di posizione da relazioni matematiche.
Queste grandezze sono in pratica quelle che possono essere rilevate sul
territorio e cio:
angoli o direzioni angolari;
distanze o pseudo distanze;
dislivelli;
7
1.1
LA SOLUZIONE DI UN EQUAZIONE
NON LINEARE
(1.1.1)
Per trovare la soluzione di unequazione non lineare f ( x ), conviene linearizzarla troncando lo sviluppo di Taylor al primo membro procedendo
poi in modo iterativo.
f ( x ) = f ( x0 ) + f 0 ( x0 ) ( x x0 ) + . . .
(1.1.2)
(1.1.3)
da cui consegue:
( x x0 ) =
f ( x0 )
f 0 ( x0 )
(1.1.4)
ESERCIZIO 1
Determinare la soluzione della radice
7 = x.
4x =
% ESERCIZIO 1
% Determinare la soluzione dellequazione x^3 = 7, utilizzando gli sviluppi
% di Taylor per successive iterazioni.
clear %Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
for k = 1:3 %Inizio del ciclo di iterazione (da ripetersi 3 volte)
dx = -(x^3 - 7)/(3*x^2); %Calcolo del dx come dx = - f(x)/f(x)
x_new = x + dx; %Correzione della variabile x con il dx stimato
x = x_new;
%Il valore calcolato diventa il nuovo valore approssimato
end
%Fine del ciclo di iterazione
disp(x);
%Visualizziamo il valore finale di x dopo le iterazioni
10
1.2
f (X , X , . . . , X ) Y0
n
2
1
1
1
f (X , X , . . . , X ) Ym
m
=0
(1.2.1)
=0
sono del tipo trascendente, per questo non sempre la soluzione unica,
mentre normalmente possibile trovare soluzione unica nel caso in cui le
equazioni f siano lineari.
Si esce da questa fase di stallo facendo lipotesi che, in un piccolo intorno della soluzione che stiamo cercando, cio nellintorno delle stime dei
parametri (X 1 , X 2 , . . . , X n ) ; la funzione trascendente sia praticamente lineare (rispetto a quanto pu fluttuare in funzione della precisione delle misure
Y). In questo caso possiamo linearizzare, senza sensibili errori, le funzioni
f j nellintorno di valori approssimati (X10 , X20 , . . . Xn0 ) utilizzando lo sviluppo di Taylor e trascurare il resto dal secondo ordine in poi (ipotizzando
che R < v, cio il resto sia minore di una quantit paragonabile agli errori
accidentali di misura).
f 0 (X0 , X0 , . . . , X0 ) +
f1
f1
f1
X1 X1 + X2 X2 + . . . + Xn Xn + R1 Y1
f 0 ( X 0 , X 0 , . . . , X 0 ) + f m X + f m X + . . . + f m X + R Y
n
m
n
2
1
m
n
2
1
X1
X2
Xn
1
=0
=0
(1.2.2)
f 0 (X0 , X0 , . . . , X0 ) +
f1
f1
f1
X1 X1 + X2 X2 + . . . + Xn Xn Y1
f 0 ( X 0 , X 0 , . . . , X 0 ) + f m X + f m X + . . . + f m X Y
n
n
2
1
m
n
2
1
X1
X2
Xn
1
=0
=0
(1.2.3)
f1
X1
f1
X2
...
+ ...
...
f m0 ( X10 , X20 , . . . , Xn0 )
fm
X1
fm
X2
...
Y1
X1
f1
Xn
fm
Xn
...
...
Xn
...
...
= 0 (1.2.4)
Yn
(1.2.5)
1.3
(1.2.6)
f
X
ai minimi quadrati.
12
1.3.1
DISTANZA dij
dij =
X j Xi
2
+ Yj Yi
2
(1.3.1)
X j Xi
2
+ Yj Yi
2
dij = 0
(1.3.2)
Lequazione si linearizza intorno a quattro valori approssimati dei parametri X0 (ovvero, i valori approssimati delle coordinate): Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 .
Le derivate vanno calcolate utilizzando tali valori approssimati.
f
= q
Xi
f
= q
Yi
f
= + q
X j
f
= + q
Yj
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
(1.3.3)
0
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
(1.3.4)
0
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
(1.3.5)
0
(1.3.6)
0
q
X j Xi
2
+ Yj Yi
2
(1.3.7)
0
13
1.3.2
PSEUDODISTANZA Pij
Una pseudodistanza una distanza nota a meno di una costante, comune per tutte le pseudodistanze misurate dalla stessa stazione con lo stesso
strumento. Lequazione dunque:
Pij =
( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 +
(1.3.8)
( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 + Pij = 0
(1.3.9)
f
= q
Xi
X j Xi
Yj Yi
f
;
; f = 1
= q
2
2
2
2
Yi
X j Xi + Yj Yi
X j Xi + Yj Yi
0
0
(1.3.10)
f
= + q
X j
X j Xi
Yj Yi
f
;
; f = 1
= + q
2
2
2
2
Yj
X j Xi + Yj Yi
X j Xi + Yj Yi
0
0
(1.3.11)
l = Pij (
( X j Xi )2 + (Yj Yi )2 + )0
14
(1.3.12)
1.3.3
AZIMUTH ij
Lazimut langolo azimutale misurato in Pi tra la direzione del nord - geografico o cartografico a seconda dei casi - ed il punto Pj Nel secondo caso
viene definito con maggiore propriet angolo di direzione.
X j Xi
Yj Yi
ij = 0
(1.3.13)
Lequazione si linearizza attorno ai quattro valori approssimati dei parametri X0 : Xi0 , Yi0 , X 0j , Yj0 . I parametri possono essere tutti incogniti o solo
in parte.
f
=
Xi
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
f
=+
X j
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
f
=+
;
Yi
!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.14)
f
=
;
Yj
!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.15)
l = ij arctan
X j Xi
Yj Yi
(1.3.16)
0
1.3.4
La direzione azimutale langolo azimutale misurato in Pi tra la direzione dello zero del cerchio del teodolite ed
il punto Pj . La direzione azimutale differisce dallazimut tra i punti i e j
dellangolo i detto correzione dorientamento.
1 N.B. Le equazioni angolari saranno espresse in seguito in radianti. 200 gon esprime
langolo piatto
16
X j Xi
Yj Yi
tij + i = 0
(1.3.17)
f
=
Xi
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
!
0
f
;
=+
Yi
!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.18)
f
= 1
i
f
=+
X j
Yj Yi
2
2
X j Xi + Yj Yi
!
0
(1.3.19)
f
;
=
Yj
!
X j Xi
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
(1.3.20)
1.3.5
X j Xi
Yj Yi
(1.3.21)
0
ijk = t jk t ji
positivo cio se misurato in senso orario.
17
(1.3.22)
arctan
Xk X j
Xi X j
arctan
ijk = 0
YK Yj
Yi Yj
(1.3.23)
f
=
Xi
f
=+
Yi
Yi Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi
Xi X j
2
2
X j Xi + Yj Yi
18
;
!0
(1.3.24)
0
Yi Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi
f
=
X j
Yk Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi
0
!
;
0
(1.3.25)
Xk X j
2
2
X j Xi + Yj Yi
f
=
Yj
+
0
Xi X j
2
2
X j Xi + Yj Yi
f
=+
Xk
f
=
Yk
Yk Yj
2
2
X j Xi + Yj Yi
Xk X j
2
2
X j Xi + Yj Yi
;
!0
(1.3.26)
0
Xk X j
Yk Yj
+ arctan
0
19
Xi X j
Yi Yj
(1.3.27)
0
( X100,200 XP )2 + (Y100,200 YP )2
20
tale relazione pu essere linearizzata mediante lo sviluppo di Taylor fermato al primo ordine:
f
f = f 0 + ( X )4 X
che in forma matriciale pu essere vista come:
f 1 f 1 a1 a2 4 X
0 1 1
P
2 2 = 1 2
f f 0 a2 a2 4YP
nella quale la matrice disegno composta dai seguenti termini:
a11 =
f1
X X
Y Y
f
= 100 100 P = 0.164;a21 = 1 = 100 100 P = 0.987
XP
Y
d0
d0
P
a12 =
f2
X X
f
Y Y
= 100 200 P = 0.832 ;a22 = 1 = 100 200 P = 0.555
XP
YP
d0
d0
200
d100
0 e d0 , rappresentano le distanze tra i punti 100, 200 e la posizione ap-
d200
0 =
21
1
=
A
l200
4YP
X X 4 X X
d d100
P P
P
P
100
0
= +
= + A 1
YP Y P 4YP Y P
d200 d200
0
Differenziando, le costanti additive o sottrattive si eliminano, per tale motivo
CXP ,YP
X = 1.24cm
Y = 0.93cm
2 =
I,I
I
X2 +Y2
2
1
2
2
(X2 Y2 )2 + 4XY
I =1.30cm
I I =0.84cm
Mentre linclinazione dellellisse derrore pari a:
1
2
arctan
2XY
Y2 X2
= 26.03gon
22
% ESERCIZIO 2
%
% Linearizzazione delle distanze di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [1 0];
V200 = [8 2];
VP
= [2 6];
D100_P = 6.5;
D200_P = 7.8;
s_D100_P = 0.01;
s_D200_P = 0.01;
% Svolgimento
D100_P_0 = sqrt((V100(1) - VP(1))^2 + (V100(2) - VP(2))^2); %Distanza approssimata
%tra 100 e P [m]
D200_P_0 = sqrt((V200(1) - VP(1))^2 + (V200(2) - VP(2))^2); %Distanza approssimata
%tra 200 e P [m]
A(1,1) = (V100(1) - VP(1))/D100_P_0;
%Elemento (1,1) della matrice A
A(1,2) = (V100(2) - VP(2))/D100_P_0;
%Elemento (1,2) della matrice A
A(2,1) = (V200(1) - VP(1))/D200_P_0;
%Elemento (2,1) della matrice A
A(2,2) = (V200(2) - VP(2))/D200_P_0;
%Elemento (2,2) della matrice A
L(1,1) = D100_P - D100_P_0;
L(2,1) = D200_P - D200_P_0;
DELTA = inv(A)*L;
% Soluzione
VP_NUOVO(1) = VP(1) - DELTA(1);
VP_NUOVO(2) = VP(2) - DELTA(2);
disp(VP_NUOVO);
% Applicazione propagazione varianza-covarianza
Cd = [s_D100_P^2 0; 0 s_D200_P^2]; %Matrice di var-covar delle distanze
C = inv(A) * Cd * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice P
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice P [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice P [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice P [m]
%%CONTINUA%%
23
24
25
X100 XP
=0
Y100 YP
X200 XP
+ = 0
Y200 YP
Gli angoli 10 ,20 , derivati per differenza tra gli angoli azimutali ricavati
dalle coordinate approssimate di P valgono:
10 = 0.5316802rad
20 = 0.3310646rad
I termini noti valgono:
l1 = 1 10 = 0.5317318 0.5316802 = +0.0000516rad
l2 = 2 20 = 0.3310029 0.3310646 = 0.0000617rad
Le derivate parziali che costruiscono la matrice disegno valgono
f1
f1
X X
Y200 YP Y100 YP 2
X200 XP
+
;a1 =
100 2 P
=
=
2
2
2
XP
Y
P
200P
200P
100P
100P
Y
Y
X
f
Y
f
X
X
200
200 X P
2
300
2
300
P 2
P
P
a12 =
+
;a2 =
=
=
2
2
2
2
XP
YP
300P
200P
300P
200P
a11 =
dove i termini a denominatore indicano il quadrato della distanza tra i punti 100P, 200P e 300P calcolate con i valori delle coordinate approssimate di
P:
2
26
4 X 2689.83 3691.90 5.16 105 0.08875
P
=
=
4YP 1991.21 3729.66 6.17 105 0.33253
Le coordinate compensate risulteranno quindi
P (4618.089; 3265.33) m
T
CXP YP
0.0051 0.0020
=
0.0020 0.0043
X = 7.2mm
Y = 6.6mm
I semiassi principali dellellisse valgono:
2 =
I,I
I
X2 +Y2
2
1
2
2
(X2 Y2 )2 + 4XY
I =8.3mm
I I =5.2mm
Linclinazione dellellisse vale:
1
2
arctan
2XY
Y2 X2
= 0.6975 = 44.40gon
27
% ESERCIZIO 3
%
% Linearizzazione delle direzioni azimutali di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati
V100 =
V200 =
V300 =
VP
=
A1
=
A2
=
s_A1 =
s_A2 =
di input
[-1876.56 4262.18];
[-2814.93 2931.65];
[-2623.68 2139.28];
[-4618 3265];
33.8511;
21.0723;
0.001;
0.001;
% Svolgimento
% Angolo appros. 1 [rad]
A1_0 = atan2(V200(1)-VP(1),V200(2)-VP(2)) - atan2(V100(1)-VP(1),V100(2)-VP(2));
% Angolo appros. 2 [rad]
A2_0 = atan2(V300(1)-VP(1),V300(2)-VP(2)) - atan2(V200(1)-VP(1),V200(2)-VP(2));
% Distanza approssimata tra 100 e P [m]
D100_P_0 = sqrt((V100(1) - VP(1))^2 + (V100(2) - VP(2))^2);
% Distanza approssimata tra 200 e P [m]
D200_P_0 = sqrt((V200(1) - VP(1))^2 + (V200(2) - VP(2))^2);
% Distanza approssimata tra 300 e P [m]
D300_P_0 = sqrt((V300(1) - VP(1))^2 + (V300(2) - VP(2))^2);
% Elemento (1,1) della matrice A
A(1,1) = -(V200(2)-VP(2))/(D200_P_0^2) + (V100(2)-VP(2))/(D100_P_0^2);
% Elemento (1,2) della matrice A
A(1,2) = (V200(1)-VP(1))/(D200_P_0^2) - (V100(1)-VP(1))/(D100_P_0^2);
% Elemento (2,1) della matrice A
A(2,1) = -(V300(2)-VP(2))/(D300_P_0^2) + (V200(2)-VP(2))/(D200_P_0^2);
%% CONTINUA %%
28
DELTA = inv(A)*L;
% Soluzione
VP_NUOVO(1) = VP(1) - DELTA(1);
VP_NUOVO(2) = VP(2) - DELTA(2);
disp(VP_NUOVO);
% Applicazione propagazione varianza-covarianza
Ca = [(s_A1*pi/200)^2 0; 0 (s_A2*pi/200)^2];
%Matrice di var-covar degli angoli
C = inv(A) * Ca * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice P
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice P [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice P [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice P [m]
% Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;
29
X100
X100
+
+ arctan XY200
+ = 0
200,100,300 arctan XY300
300 Y100
200 Y100
I termini noti valgono:
2
2
X200 X 100 + Y200 Y100 = 519 518.312 = 0.688m
X300 X100
X200 X100
l2 = 200,100,300 arctan
+ arctan
= 0.001258402rad
Y300 Y100
Y200 Y100
l1 = d100,200
a11 =
f2
X1
a12 =
f1
X1
X100 X200
d100,200
Y200 Y100
= Y300 Y100
2 +
2
100,300
a22 =
100,200
a21 =
f1
Y1
f2
Y1
X300 X100
2
100,300
Y100 Y200
d100,200
X200 X100
2
100,200
0.469987 0.882673
A=
0.000274 0.001496
0.0861
X = A 1 l =
0.8254
P (447.086; 758.825)
Alla seconda iterazione le coordinate cambiano di solo 1 mm.
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
La matrice di varianza covarianza delle coordinate vale:
CXY = A1 Cd A1
CXY
T
0.4659 0.0687
= 103
0.0687 0.0694
X2 +Y2
2
1
2
2
(X2 Y2 )2 + 4XY
I =2.19cm
I I =0.76cm
=
1
2
arctan
2XY
Y2 X2
= 10.61gon
31
% ESERCIZIO 4
%
% Linearizzazione di distanze ed angoli di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V200 = [690.60 300.50];
V300 = [200.10 160.20];
D100_200 = 519.00;
A1 = 56.003;
V100 = [447 758];
s_D100_200 = 0.01;
s_A1 = 0.001;
%Svolgimento
%Distanza approssimata tra 100 e 200 [m]
D100_200_0 = sqrt((V100(1) - V200(1))^2 + (V100(2) - V200(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 300 [m]
D100_300_0 = sqrt((V100(1) - V300(1))^2 + (V100(2) - V300(2))^2);
%Angolo approssimato 1 [rad]
A1_0 = atan2(V300(1)-V100(1),V300(2)-V100(2))+
-atan2(V200(1)-V100(1),V200(2)-V100(2))+2*pi;
%Elemento (1,1) della matrice A
A(1,1) = (V100(1) - V200(1))/D100_200_0;
%Elemento (1,2) della matrice A
A(1,2) = (V100(2) - V200(2))/D100_200_0;
%Elemento (2,1) della matrice A
A(2,1) = -(V300(2)-V100(2))/(D100_300_0^2) + (V200(2)-V100(2))/(D100_200_0^2);
%Elemento (2,2) della matrice A
A(2,2) = (V300(1)-V100(1))/(D100_300_0^2) - (V200(1)-V100(1))/(D100_200_0^2);
L(1,1) = D100_200 - D100_200_0;
L(2,1) = A1*pi/200 - A1_0;
DELTA = inv(A)*L;
32
%Soluzione
V100_NUOVO(1) = V100(1) - DELTA(1);
V100_NUOVO(2) = V100(2) - DELTA(2);
disp(V100_NUOVO);
%Applicazione propagazione varianza-covarianza
Cda = [(s_D100_200)^2 0; 0 (s_A1*pi/200)^2];
%Matrice di var-covar degli angoli
C = inv(A) * Cda * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice 100
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice 100 [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice 100 [m]
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice 100 [m]
%Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
%Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;
33
f1
=q
X4
a21 =
f1
=q
Y4
X100 X400
f1
= 1
f2
=q
a12 =
X4
= 0.94868
= 0.31623
a31 =
a22 =
f2
=q
Y4
X200 X400
2
Y200 Y400
f2
= 1
f3
=q
a13 =
X4
= 0.97104
= 0.24254
a32 =
X300 X400
2
Y300 Y400
a23 =
f3
=q
Y4
a33 =
f3
= 1
=0
=1
quindi possibile risolvere il sistema, in maniera analoga a quanto fatto negli esercizi precedenti:
35
X4 4.0196
4 X4 0.0196
4Y4 = 0.1374 Y4 = 0.8626
0.1374
4 0.1374
Dopo lo studio della propagazione della varianza:
La matrice di varianza covarianza dei tre parametri incogniti vale:
T
CXX = 104 A1 I A1
La matrice di varianza covarianza delle misure dirette (pseudo distanze) vale infatti 104 m2 per la matrice identit.
CXX
6.5755 3.9828 1.1827
= 105
13.870
4.2541
simm
4.6384
Si ricava perci:
( X4 ) = 0.008m
(Y4 ) = 0.012m
( ) = 0.007m
Estraendo dalla matrice la sottomatrice di dimensione due, relativa alle
coordinate del punto 400, possibile trovare i parametri dellellisse derrore. In particolare:
2 =
I,I
I
X2 +Y2
2
1
2
2
(X2 Y2 )2 + 4XY
I =0.012m
I I =0.007m
Linclinazione vale:
=
1
2
arctan
2XY
Y2 X2
= 0.41468rad = 26.4gon
36
% ESERCIZIO 5
%
% Linearizzazione di pseudodistanze di una rete planimetrica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [1 0];
%Coordinate vertice 100 [m]
V200 = [8 2];
%Coordinate vertice 200 [m]
V300 = [4 7];
%Coordinate vertice 300 [m]
V400 = [4 1];
%Coordinate vertice 400 (approssimate) [m]
D100_400 = 3;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
D200_400 = 4;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
D300_400 = 6;
%Pseudodistanza misurata tra i punti 100 e 400 [m]
s_D100_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
s_D200_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
s_D300_400 = 0.01;
%sqm pseudodistanza tra 100 e 400 [m]
%Svolgimento
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D100_400_0 = sqrt((V100(1) - V400(1))^2 + (V100(2) - V400(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D200_400_0 = sqrt((V200(1) - V400(1))^2 + (V200(2) - V400(2))^2);
%Distanza approssimata tra 100 e 400 [m]
D300_400_0 = sqrt((V300(1) - V400(1))^2 + (V300(2) - V400(2))^2);
A(1,1)
A(1,2)
A(1,3)
A(2,1)
A(2,2)
A(2,3)
A(3,1)
A(3,2)
A(3,3)
= (V100(1)
= (V100(2)
= -1;
= (V200(1)
= (V200(2)
= -1;
= (V300(1)
= (V300(2)
= -1;
- V400(1))/D100_400_0;
- V400(2))/D100_400_0;
- V400(1))/D200_400_0;
- V400(2))/D200_400_0;
- V400(1))/D300_400_0;
- V400(2))/D300_400_0;
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
%Elemento
(1,1)
(1,2)
(1,3)
(2,1)
(2,2)
(2,3)
(3,1)
(3,2)
(3,3)
della
della
della
della
della
della
della
della
della
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
matrice
A
A
A
A
A
A
A
A
A
DELTA = inv(A)*L;
37
%Soluzione
V400_NUOVO(1) = V400(1) - DELTA(1);
V400_NUOVO(2) = V400(2) - DELTA(2);
tau = 0 - DELTA(3);
disp(V400_NUOVO);
disp(tau);
%Applicazione propagazione varianza-covarianza
%Matrice di var-covar degli angoli
Cd = [(s_D100_400)^2 0 0; 0 (s_D200_400)^2 0; 0 0 (s_D300_400)^2];
C = inv(A) * Cd * inv(A);
%Propagazione sulle coordinate del vertice 400
s_X
= sqrt(C(1,1));
%sqm della coordinata X del vertice 400 [m]
s_Y
= sqrt(C(2,2));
%sqm della coordinata Y del vertice 400 [m]
s_tau = sqrt(C(3,3));
s_XY = C(1,2);
%Covarianza delle coordinate del vertice 400 [m]
% Semiasse principale dellellisse derrore [m]
s_I = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 + 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Semiasse secondario dellellisse derrore [m]
s_II = sqrt((s_X^2 + s_Y^2)/2 - 1/2 * sqrt((s_X^2 - s_Y^2)^2 + 4*s_XY^2));
% Inclinazione dellellisse derrore [gon]
alfa = 1/2 * atan((2*s_XY)/(s_Y^2 - s_X^2)) * 200/pi;
38
1.4
ROTOTRASLAZIONI PIANE
1.4.1
(1.4.1)
39
(1.4.2)
1.4.2
(1.4.3)
(1.4.4)
Molto spesso il fattore di scala risulta essere dovuto a deformazioni indotte nellelaborato cartografico dal tipo di rappresentazione, o da stiramenti del supporto cartaceo o ancora dalla propagazione degli errori nelle
misure. In alcuni casi, utile invece stimare i parametri della trasformazione, con una procedura a ritroso, a partire da un numero sufficiente di punti
noti nei due sistemi di riferimento. Il sistema
0
X0 + XP cos + YP sin XP = 0
0
Y0 XP sin + YP cos YP = 0
(1.4.5)
(1.4.6)
X0 + aXP + bYP XP = 0
Y0 + aYP bXP YP = 0
(1.4.7)
a2 + b2
= arctan
b
a
(1.4.8)
I modelli di trasformazione possono essere ulteriormente ampliati, introducendo ulteriori parametri che modellizzano effetti pi complessi di
cambio di sistema di riferimento e deformazioni eventuali. Non vengono in questa sede affrontate le trasformazioni affini (5 e 6 parametri) e
omografiche (7 e 8 parametri).
41
ESERCIZIO 6
Su un monitor si leggono le coordinate (in pixel) di quattro punti di una mappa
nel suo sistema di riferimento locale. Lo sqm di lettura sullo schermo di un pixel:
X100 = 120pixels
X200 = 216pixels
Y100 = 86pixels
Y200 = 321pixels
X300 = 150pixels
X400 = 392pixels
Y300 = 412pixels
Y400 = 50pixels
Le coordinate dei punti 100 e 200 sono pure note in un sistema di riferimento
cartografico (globale) ed ipotizzate prive di errore.
E100 =
1214.17m
E200 = 1338.59m
N100 = 1417.61m
N200 = 1638.56m
( X100 + X200 )
2
( E100 + E200 )
2
= 168pixels
= 1276.38m
Yg =
Ng =
(Y100 +Y200 )
= 203.5pixels
2
( N100 + N200 )
= 1528.085m
2
48pixels
e200 =
62.21m
n100 = n200 =
110.475m
e100 =
y100
y200
x100
x200
1 0 a
1 0 b
0 1 e0
0 1 n0
1
=A
e
n
0
100
n0
n200
proviamo ad osservare bene la prima e la seconda equazione, la terza e
la quarta. Nel sistema baricentrico, sappiamo che:
x100 = x200
y100 = y200
e100 =
e200
n100 = n200
La somma delle prime due equazioni, e quella delle ultime due ci forniscono:
e0 = n 0 = 0
Il sistema di quattro equazioni si ridotto ad un sistema di due equazioni in due incognite. Possiamo sfruttare le sole due equazioni indipendenti,
ad esempio la prima e la terza o la prima e la quarta.
x
a e
y
100
100
100
=
y200 x200 b n200
43
e numericamente:
48 117.5 a 62.21
=
117.5
48 b 110.475
Si pu risolvere il sistema o invertire la matrice dei coefficienti e moltiplicarla per il vettore dei termini noti. In ogni caso si ricavano i valori:
a = 0.9911014727
b = 0.1245713133
da cui si ricavano:
= 0.99889946502
=
7.959917gon
Le coordinate dei punti 300 e 400 sono ricavabili dalle coordinate baricentriche:
e e a b x
0
= +
n n0 b a y
Con (e0 , n0 ) uguali a zero. Da questa, ricordando cosa valgono (e, n) ed
(x, y) si ricava anche, in un sistema qualsiasi:
X
E E a b X X E
X
X E
g
g
g
g
0
=
+
=
B
+
B
+
B
=
N Ng b a Y Yg Ng
Yg
Y N0
Y
|
{z
}
Questa formula mette in evidenza la dipendenza delle coordinate globali
dalle coordinate locali attraverso la matrice B. I termini in grassetto, sottolineati dalla parentesi graffa, rappresentano le traslazioni nel sistema globale
che avevamo chiamato (E0 , N0 ).
La stessa formula pu essere scritta mettendo invece in evidenza la dipendenza del risultato dai quattro parametri stimati: (a, b, e0 , n0 )
E E X X
g
g
= +
N Ng Y Yg
a
a
b
Y Yg
1 0 b
= D
X X g 0 1 e0
e0
n0
n0
44
Per ricavare le coordinate globali dei punti 300 e 400 misurati sullo
schermo basta inserire i valori numerici e si ottiene:
E300 = 1284.51m
N300 = 1736.97m
E400 = 1479.27m
N400 = 1348.05m
Ca,b,e0 ,n0 = A1
3.1036 105
0
0
0
5
T
0
3.1036
10
0
0
1
A
=
0
0
0.5 0
0
0
0 0.5
a2 + b2
arctan
b
a
b
b
a
= a2 +b b2
2 2
a +b
b
a2 + b2
a
a2 + b2
0.9922 0.1247
=
0.1248 0.9933
45
Si ottiene
0.3104 104
0
=
= 0.0056 ; = 0.355gon
4
0
0.3110 10
CE300 ,N300
0.9978
1.8593
0
0
= BCX,Y BT + DCa,b,E0 ,N0 D T =
+
0
0.9978 0
1.8593
CE400 ,N400
0.9978
2.7885
0
0
= BCX,Y BT + DCa,b,E0 ,N0 D T =
+
0
2.7885
0.9978 0
In definitiva:
E300 = N300 = 1.69m
E400 = N400 = 1.95m
46
% ESERCIZIO 6
%
% Trasformazione tra sistemi di riferimento
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
XY100 = [120 86];
XY200 = [216 321];
XY300 = [150 412];
XY400 = [392 50];
%Coord.
%Coord.
%Coord.
%Coord.
vertice
vertice
vertice
vertice
100
200
300
400
nel
nel
nel
nel
sistema
sistema
sistema
sistema
di
di
di
di
riferimento
riferimento
riferimento
riferimento
locale
locale
locale
locale
XY
XY
XY
XY
[pixel]
[pixel]
[pixel]
[pixel]
EN100 = [1214.17 1417.61]; %Coord. vertice 100 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN200 = [1338.59 1638.56]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
%Svolgimento
XYG(1) = (XY100(1)+XY200(1))/2;
XYG(2) = (XY100(2)+XY200(2))/2;
ENG(1) = (EN100(1)+EN200(1))/2;
ENG(2) = (EN100(2)+EN200(2))/2;
%Calcolo delle
% sist. locale
%Calcolo delle
%sist. globale
xy100
xy200
xy300
xy400
en100
en200
alle
alle
alle
alle
alle
alle
=
=
=
=
=
=
XY100
XY200
XY300
XY400
EN100
EN200
XYG;
XYG;
XYG;
XYG;
ENG;
ENG;
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
baricentriche-sistema
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
globale [m]
globale [m]
%% CONTINUA %%
47
48
Capitolo 2
TRATTAMENTO STATISTICO
DELLE MISURE
ESERCIZIO 7
Della variabile statistica non ordinata rappresentata dai valori: (3 3 2 4 5 6 4 5 3 4
3 5 6 4 2 5 ) calcolarne media, sqm, le radici cubiche e quarte dei momenti del terzo
e quarto ordine della variabile scarto.
Viene di seguito riportata una tabella in cui sono indicati i valori ordinati con accanto le relative frequenze.
xi
Ni
fi
1/8
1/4
1/4
1/4
1/8
49
1
8
=4
sqm =
S2 ( x )
dove:
1
1
S2 ( x ) = Ni xi2 m2 =
2 22 + 4 32 + 4 42 + 4 52 + 2 62 +
N
16
16 = 1.5
p
sqm = S2 ( x ) = 1.5 = 1.225
Verranno infine determinate le radici cubiche e quarte dei momenti del
terzo e quarto ordine della variabile scarto.
2 (2 4)3 + 4 (3 4)3 + 4 (4 4)3
+
16
4. (5 4)3 + 2 (6 4)3
=0
+
16
2 (2 4)4 + 4 (3 4)4 + 4 (4 4)4
M[( x m)4 ] =
+
16
4. (5 4)4 + 2 (6 4)4
= 4.5
+
16
M [( x m)3 ] =
Il momento del III ordine diviso lo sqm al cubo un indice chiamato asimmetria o Skewnes. Il momento del quarto ordine, diviso lo sqm elevato alla
quarta detto curtosi. Questi indici valgono:
SK = 0.00
Kur = 2.00
% ESERCIZIO 7
%
% Trattamento statistico delle misure
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
VAR = [3 3 2 4 5 6 4 5 3 4 3 5 6 4 2 5];
%%CONTINUA%%
50
%Variabile statistica
%Svolgimento
classi = [2 3 4 5 6];
Ni = histc(VAR,classi);
figure; bar(classi,Ni)
L = length(VAR);
fi = Ni./L;
fa = cumsum(fi);
figure; plot(fa);
m = mean(VAR);
sk = moment(VAR,3);
ku = moment(VAR,4);
s
= std(VAR,1);
51
ESERCIZIO 8
Calcolare la media e lo scarto quadratico medio (sqm) della variabile continua
f ( x ) = e x definita nel semiasse positivo dei reali, scrivere la variabile z standardizzata e verificare il teorema di Tchebycheff per = 2 e = 3.
Verr di seguito determinata la media:
x f ( x )dx
M[ x] = x =
0
xe
x =
a+
=
=
x e x dx =
dx = lim
a+
lim [e
a+
a+
0
(1 a) e (1 0)] = 1
( x x ) f ( x )dx =
(x) =
0
sqm =
( x x )2 ex dx =
( x 1)2 ex dx = lim
a+
( x 1)2 ex dx =
a+
2 ( x ) = 1
x x
x
= e(
x 1
1 )
1
2
52
| x x | 2x 2x x x 2x x 2x x 2x + x
1 x 3
ovvero deve essere:
P(1 x 3) 1
1
2
P( x ) =
0
e x dx = [e x ]30 = e3 + 1
1
e3
1
4
0.95 0.75
1
e4
1
9
0.98 0.88
53
ESERCIZIO 9
Sia data una variabile statistica i cui valori sono raggruppati in classi:
Classi
10-12
12-15
15-20
20-30
30-50
Frequenze
0.04
0.18
0.40
0.20
0.18
fi
0.04
0.18
0.40
0.20
0.18
f i,c
0.04
0.22
0.62
0.82
1.00
h1 =
h2 =
h3 =
h4 =
h5 =
54
0.04
2
0.18
3
0.40
5
0.20
10
0.18
20
0.02
0.06
0.08
0.02
= 0.009
0.04
+
0.18
+
2
2
h
i
h
i 2
(30+20)
0.4 +
0.2 + (50+2 30) 0.18 = 22.07
2
sqm =
S2 ( x ) = 9.277
dove:
S2 ( x ) = M ( x m)2 = ( xi M[ x ])2 f i
S2 ( x ) = (11 22.07)2 0.04 + (13.5 22.07)2 0.18 + (17.5 22.07)2
0.4 + (25 22.07)2 0.2 + (40 22.07)2 0.18 = 86.0601
Calcoliamo infine il momento del terzo ordine rispetto ad m:
M ( x m)3 = (11 22.07)3 0.04 + (13.5 22.07)3 0.18 + (17.5
22.07)3 0.4 + (25 22.07)3 0.2 + (40 22.07)3 0.18 = 836.85
55
ESERCIZIO 10
Considerando il fenomeno che ai tempi t =1,2,3....10 vale:
x = 2, 4, 5, 7, 8, 9, 12, 10, 14, 17
10
12
10
14
17
-4
-2
-1
-1
xy
x y
in=1 xi
=
n
n
i =1 y i
=
n
2 + 4 + 5 + 7 + 8 + 9 + 12 + 10 + 14 + 17
= 8.8
10
4 2 1 1 + 0 + 2 + 4 + 4 + 6
= 0.9
10
2
1/10
0
0
0
x/y
-4
-2
-1
-1
4
0
1/10
0
0
5
0
0
1/10
0
ecc.
0
0
0
ecc.
1 n
(yi x )2 = 11.96 x =
n i =1
x2 =
2
1 n
yi y =
n i =1
y2 = 2.948
8.69 y =
4.4
xy =
1
n
in=1 ( xi x ) yi y = 12.38
T
2
(x x )
2
y y
(x x ) y y
10
Tot.
46.24
23.04
14.44
3.24
0.64
0.04
10.24
1.44
27.04
67.24
193.6
24.01
8.41
3.61
3.61
0.81
0.01
1.21
9.61
9.61
26.01
86.9
33.32
13.92
7.22
3.42
0.72
0.02
3.52
3.72
16.12
41.82
123.8
Infine:
xy =
xy
x y
= 0.954461
Dal risultato ottenuto si pu dedurre che i due fenomeni sono fortemente correlati poich il valore assunto dallindice di correlazione prossimo
ad 1.
57
% ESERCIZIO 10
%
% Indice di correlazione lineare
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
x = [2 4 5 7 8 9 12 10 14 17];
y = [-4 -2 -1 -1 0 1 2 4 4 6];
%Variabile statistica n 1
%Variabile statistica n 2
%Svolgimento
m_x = mean(x);
x m_y = mean(y);
Cxy = cov(x,y,1);
%Soluzione
s_x = sqrt(Cxy(1,1));
s_y = sqrt(Cxy(2,2));
s_xy = Cxy(2,1);
rho = s_xy/(s_x*s_y);
%Coefficiente di correlazione
58
ESERCIZIO 11
Di un appezzamento triangolare si misurano le
coordinate con un digimetro (digitizer).
Le coordinate in metri valgono:
100 = (3; 2)
200 = (3; 4)
300 = (6; 2)
Sapendo che entrambe le coordinate e per
tutti i punti lo scarto quadratico medio di
acquisizione di 0.05 m.
Valutare con la formula di Gauss la
superfice media dellappezzamento.
Valutare lo scarto quadratico medio della
superficie.
Ricavare lespressione dello scarto quadratico medio di una qualunque superfice misurabile attraverso le coordinate dei suoi vertici.
Numerando i vertici dellappezzamento e percorrendoli in senso orario
la formula del camminamento di Gauss la seguente:
S=
S=
S=
1 3
Yi ( Xi+1 Xi1 )
2 i
=1
1
(Y1 ( X2 X3 ) + Y3 ( X1 X2 ) + Y2 ( X3 X1 ))
2
1
(2 (3 6) 2 (3 + 3) + 4 (6 + 3)) = 9m2
2
S2 =
S
X100
2
X2 100 +
S
Y100
2
Y2100 +
S
X200
2
X2 200 +
S
Y200
2
Y2200 +
S
X300
Y23
1
[(Y300 Y200 )2 + ( X200 X300 )2 + (Y100 Y300 )2 + ( X300 X100 )2
4
+ (Y200 Y100 )2 + ( X100 X200 )2 ] 2 = 0.062822m4
59
2
X2 300 +
S = 0.25m2
Da cui si ottiene:
S = (585.0 0.25) m2
Si consideri ora una figura chiusa qualsiasi, la cui superficie, secondo la
formula del camminamento vale:
S=
1
2
1
2
( Xi+1 Xi1 ) = 12 4 X
1
2
(Yi+1 Yi1 ) = 12 4Y
60
S2 =
1
4
in=1 4 X 2 X2 +
1
4
in=1 4Y 2 Y2
Siccome:
X = Y =
Allora la varianza della superficie vale:
S2 =
2
4
in=1 4 X 2 + 4Y 2
Cio:
S = 2
li2
61
ESERCIZIO 12
Di un campo triangolare si sono misurati con
una bindella metrica(nastro dacciaio) i tre lati.
Questi valgono:
a = 29.52m
b = 39.64m
c = 49.77m
tutte le misure hanno sqm di 1cm.
1) Ricavare il valore della superficie media del campo;
2) Ricavare lo sqm della superficie precedentemente ricavata.
Calcolo della superficie media:
La formula di Erone consente di determinare larea di un triangolo qualunque dati i tre lati:
S=
p( p a)( p b)( p c)
dove:
p=
a+b+c
2
ottenendo:
S = 585.0236m2
Calcolo dello sqm della superficie media:
Semplificando lespressione:
S =
62
( ab + ac a2 + b2 + bc ab + bc + c2 ac)
16
r
( a2 + ab ac + bc + ac c2 ab b2 + bc)
16
r
(b2 a2 + c2 + 2bc)( a2 b2 c2 + 2bc)
=
16
r
2
2
2
2
2
2a b + 2a c + 2b c2 a4 b4 c4
=
16
1p 2 2
=
2a b + 2a2 c2 + 2b2 c2 a4 b4 c4
4
S =
Ponendo:
k = 2a2 b2 + 2a2 c2 + 2b2 c2 a4 b4 c4 = 16S2
derivando si ottiene:
1
(4ab2 + 4ac2 4a3 ) = 20.0482
32S
S
=
a
1 1 1
(4ab2 + 4ac2 4a3 ) =
4 2
k
S
=
b
1
(4a2 b + 4bc2 4b3 ) = 15.0518
32S
S
=
c
1
(4a2 c + 4b2 c 4c3 ) = 0.3647
32S
e quindi:
S2 =
S
a
2
a2 +
S
b
2
b2 +
S
c
2
c2 = 0.06282m4
S = 0.25065m2
ed S:
S = (585.0 0.25) m2
Anche in questo caso, ipotizzando gli sqm dei lati identici, interessante vedere quando si minimizza la somma del quadrato delle derivate, cio
quando si minimizza lo sqm della superficie.
63
ESERCIZIO 13
Con le stesse procedure dellesercizio precedente, ricavare la superficie media e lo sqm della
superficie di un appezzamento quadrilatero cos formato:
AB = 100m1cm
BC = 130m1cm
CA = 150m1cm
CD = 160m1cm
AD = 200m1cm
Con le stesse procedure dellesercizio
precedente si ricava:
S AB, BC, CA = 6404.25m2
S2 = S CA, AD, CD = 11827.91m2
S1 =
2 (S1 ) = 0.5022m4
2 (S2 ) = 0.8854m4
S = S1 + S2 = 18234.16m2
2 (S) = 2 (S1 ) + 2 (S2 ) = 1.3876m4
(S) = 1.178m2
S = (18234.2 1.2) m2
64
ESERCIZIO 14
Si sono misurati, in una poligonale, lati ed
angoli a partire dal punto 100(100,100) m.
Sapendo che i lati hanno sqm di 1 cm e gli
angoli, compreso il primo angolo di direzione,
di 1 mgon, ricavare le coordinate e le caratteristiche dellellisse derrore del punto 400, ipotizzando che il punto 100 abbia coordinate prive
di errore.
Al lettore:
Nellipotesi di partire dai valori di sqm delle coordinate dei punti 200 e 300
senza tener conto delle covarianze, dimostrare che, in tal caso, le dimensioni dei
semiassi principali dellellisse del punto 400 sono inferiori a quelle ricavate in
precedenza.
d100 = d200 = d300 = 200m 1cm
100,200 = 50gon 1mgon
200 = 280gon 1mgon
300 = 140gon 1mgon
200,300 = 100,200 + 200 = 130gon
300,400 = 200,300 + 300 = 100,200 + 200 + 300 2 = 70gon
X200 = X100 + 4 X100 = X100 + d100 sin 100,200 = 100 + 141.421 = 241.421m
Y200 = Y100 + 4Y100 = Y100 + d100 cos 100,200 = 100 + 141.421 = 241.421m
X300 = X200 + 4 X200 = X200 + d200 sin 200,300 =
Y400 = Y300 + 4Y300 = Y100 + d100 cos 100,200 + d200 cos (100,200 + 200 ) +
..
.
0
2
5
1.571 10
0
..
0
1.571 105
2
0
1.571 105
2
X400
d200
X400
d300
Y400
d200
Y400
d300
X400
100,200
Y400
100,200
X400
200
Y400
200
X400
300
Y400
300
Dobbiamo trovare il valore di queste derivate. Le derivate parziali rispetto alle distanze valgono:
X400
d100
X400
d200
X400
d300
= sin 100,200
Y400
d100
Y400
d200
Y400
d300
= cos 100,200
X400
200
X400
300
Y400
100,200
Y400
200
Y400
300
X2 +Y2
2
1
2
2
(X2 Y2 )2 + 4XY
I =1.53cm
I I =1.31cm
=
1
2
arctan
2XY
Y2 X2
= 37.28gon
E possibile arrivare agli stessi risultati tenendo conto sia delle varianze
che delle covarianze di ogni verticie della poligionale.
Al lettore la rimanente parte dellesercizio, nel caso non si tengano in
conto le covarianze.
67
% ESERCIZIO 14
%
% Trasporto delle coordinate di una poligonale
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
V100 = [100 100];
D100 = 200;
D200 = 200;
D300 = 200;
th100_200 = 50;
alfa200 = 280;
alfa300 = 140;
s_D100 = 0.01;
s_D200 = 0.01;
s_D300 = 0.01;
s_th100_200 = 0.001;
s_alfa200
= 0.001;
s_alfa300
= 0.001;
%Svolgimento
th200_300 = th100_200 + alfa200 - 200; %Angolo di direz. tra vertici 200 e 300 [gon]
th300_400 = th200_300 + alfa300 - 200; %Angolo di direz. tra vertici 300 e 400 [gon]
V200(1)
V200(2)
V300(1)
V300(2)
V400(1)
V400(2)
=
=
=
=
=
=
V100(1)
V100(2)
V200(1)
V200(2)
V300(1)
V300(2)
+
+
+
+
+
+
D100*sin(th100_200*pi/200);
D100*cos(th100_200*pi/200);
D200*sin(th200_300*pi/200);
D200*cos(th200_300*pi/200);
D300*sin(th300_400*pi/200);
D300*cos(th300_400*pi/200);
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
%Coordinata
X
Y
X
Y
X
Y
del
del
del
del
del
del
vertice
vertice
vertice
vertice
vertice
vertice
200
200
300
300
400
400
=
=
=
=
=
=
=
sin(th100_200*pi/200);
%Elemento (1,1) della matrice
cos(th100_200*pi/200);
%Elemento (2,1) della matrice
sin(th200_300*pi/200);
%Elemento (1,2) della matrice
cos(th200_300*pi/200);
%Elemento (2,2) della matrice
sin(th300_400*pi/200);
%Elemento (1,3) della matrice
cos(th300_400*pi/200);
%Elemento (2,3) della matrice
D100*cos(th100_200*pi/200) + D200*cos(th200_300*pi/200)
+ D300*cos(th300_400*pi/200); %Elemento (1,4) della matrice
%% CONTINUA %%
68
disegno
disegno
disegno
disegno
disegno
disegno
disegno
[m]
[m]
[m]
[m]
[m]
[m]
= sqrt(C(1,1));
= sqrt(C(2,2));
= C(1,2);
69
ESERCIZIO 15
Dati:
100 = 350gon 1mgon
200 =
50gon 1mgon
d100 =
100m 1cm
d200 =
250m 1cm
Incognite: d100,200 , d100,200
Utilizzeremo due metodi, che condurranno alla stessa soluzione.
Il primo metodo, pi complicato, consiste nel calcolare le coordinate dei punti
100 e 200, con la loro matrice di varianza
covarianza.
Ricaviamo la distanza tra 100 e 200 dalle coordinate dei due punti e dalle loro matrici di dispersione ricaveremo la
varianza del lato 100-200 utilizzando la formula della distanza pitagorica.
Il secondo metodo, pi semplice, consiste nel ricavare la distanza 100\
200 dalle due distanze e dallangolo interno al triangolo = 100O200.Trasformiamo
gli angoli in radianti:
100 = 5.49779 1.6 105
200 = 0.78539 1.6 105
X100 =
70.711
X200 =
sin
d
cos
100
100
100
A=
=
cos 100 d100 sin 100
sin
d200 cos 200
200
A=
=
cos 200 d200 sin 200
5.1 4.9
CX100 ,Y100 = 105
4.9 5.1
70
0.7071 70.71
0.7071 70.71
0.7071
17.777
0.7071 176.777
5.8 4.2
CX200 ,Y200 = 105
4.2 5.8
0
0
X100
X100 ,Y100
2
X100 ,Y100
0
0
Y
100
CX100 ,Y100 ,X200 ,Y200 =
0
X2 200
X200 ,Y200
0
0
0
X200 ,Y200
2
Y200
d100,200 d100,200 d100,200 d100,200
D=
X100
Y100
X200
Y200
X100 X200
Y100 Y200
Y100 Y200
X200
= X100
d100,200
d100,200
d100,200
d100,200
D = (0.9192; 0.3939; 0.9192; 0.3939)
d2100,200 = 1.04 cm2
d100,200 =
1.02 cm
Facendo lipotesi che le tre misure siano fra loro incorrelate si pu scrivere:
71
d2100,200 =
d100,200
d100
2
d2100 +
d100,200
d200
2
d2200 +
72
d100,200
2
100m 1cm
100m 1cm
100m 1cm
200.2m 1cm
Q100
1
0
0
0 Q200 0
1 1
0 1 1 Q300 + 0
0
0 1 Q400 Q100
0
1 0
1
73
110.025
Q200
1
=
AT A
A T (Y0 a) = 210.100 m = Q300
310.175
Q400
CXX
T
= 0.0075 0 = 0.0866m (> 0.01m ipotizzato a priori )
2
4.6875 3.75 2.8125
= 02 N 1 = 103
7.5
3.75
simm.
4.6875
74
Q200 = 6.85cm
Q300 = 8.66cm
Q400 = 6.85cm
La matriceh di varianza covarianza
degli scarti vale:
i
2
1
1 T
C = 0 P AN A
Da questa si ricavano gli sqm degli scarti, che valgono:
0.053
0.053
= 0.053 m
0.053
0.061
Come si vede questi valori sono, in valore assoluto, paragonabili agli
scarti stessi.
La matrice di ridondanza vale:
0.375 0.125
0.125
0.375
0.125 0.375
1 T
R = I AN A = 0.125 0.375
0.375
0.375 0.125
0.125
0.250 0.250 0.250
0.375
0.125
0.125
0.375
0.250
0.250
0.250
0.250
0.250
0.500
La traccia della matrice (ovvero la somma degli elementi sulla diagonale) vale 2, che la ridondanza globale.
Come si nota il valore massimo riguarda il collegamento tra il punto
200 ed il punto 400. Pur essendo questo dislivello della stessa precisione
degli altri dislivelli, consente un maggiore irrigidimento alla rete.
% ESERCIZIO 16
%
% Compensazione di una rete di livellazione
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
%%CONTINUA%%
75
% Dati di input
Q100 = 10;
DQ100_200 = 100;
DQ200_300 = 100;
DQ300_400 = 100;
DQ400_100 = -300.2;
DQ200_400 = 200.2;
200
300
400
100
400
ed
ed
ed
ed
ed
il
il
il
il
il
punto
punto
punto
punto
punto
100
200
300
400
200
(Q200-Q100)
(Q300-Q200)
(Q400-Q300)
(Q100-Q400)
(Q400-Q200)
[m]
[m]
[m]
[m]
[m]
%Svolgimento
A = [+1 0 0; %Matrice disegno
-1 +1 0;
0 -1 +1;
0 0 -1;
-1 0 +1];
m = size(A,1);
n = size(A,2);
%Numero di misure
%Numero di incognite
%Matrice normale
%Vettore dei termini noti normalizzato
%Soluzione m.q. del problema
Y = A*X+L;
v = Y - Y_0;
sigma_0 = (v*P*v)/(m-n);
CXX = sigma_0*inv(N);
s_Q200 = sqrt(CXX(1,1));
s_Q300 = sqrt(CXX(2,2));
s_Q400 = sqrt(CXX(3,3));
stime
[m]
[m]
[m]
76
(120; 86)
100C =
(1214.17; 1417.61)
200C =
(1338.59; 1638.56)
300C =
(1284.24; 1737.83)
400S =
400C =?
(392; 50)
= 162
= 273
X
Y
G
G
= 1279.00
= 1598.00
200S =
200C =
(59.59; 40.56)
(5.24; 139.83)
300 =
(54; 48)
(12; 139)
300 =
77
X
100 Y100
X200 Y200
X
300 Y300
Y100 X100
Y
200 X200
Y300 X300
E
1 0
100
E200
1 0 a
E
1 0 b
300
=
N100
0 1 E0
N
0 1 N0
200
N300
0 1
YE XN
Tnn =
E
X = Y =
E/p =
N/p =
EG
NG
78
E0 = N0 = 0
Con i nostri dati si ha dunque:
1/61418
0
1
0
/61418
N 1 =
0
0
0
0
XE + YN
YE XN
=
Tnn =
0
0
0
0
1/3
0
0
0
1/3
0
60994.02
7623.23
0
0
Ricaviamo:
a = 0.993096812
b=
0.12412045
da cui si ricava:
= 1.00082324
=
7.9156gon
r j = 1 P ( j, j)
I termini diagonali della matrice P si ottengono moltiplicando per s
stesse le righe della matrice disegno e dividendole per il corrispondente
termine diagonale di N 1 , cio, ad esempio:
79
2 + Y2
X100
1
100
= 0.06858
2
2
3
X +Y
2
2
X +Y
1
= 0.58168
r22 = r55 = 1 200 2 200
2
3
X +Y
2
2
X +Y
1
= 0.34974
r33 = r66 = 1 300 2 300
2
X
+
Y
3
r11 = r44 = 1
CXX
T
= 0.14181
2
2.3090 105
0
0
0
5
0
2.3090 10
0
0
=
0
0
4.7171 102
0
2
0
0
0
4.7171 10
Da cui:
a =
b = 1.5195 103
E0 = N0 = 2.1742 101
80
C = 02 P1 AN 1 A T = 02 P1 ACXX A T =
9.73
21.31 11.58
0
18.66 18.66
21.31
8.25
61.18 18.66
0
18.66
49.61 18.66 18.66
0
=
103
9.73
21.31
11.58
82.53
61.18
Simm.
49.61
0.099
0.287
0.223
=
0.099
0.287
0.223
Come si vede, non vi nessuno scarto che , in valore assoluto, maggiore di tre volte il suo sqm.
Al solito, come nellesercizio 6:
C = E Cab E T
a
E =
a
b
b
a
= a2 +b b2
2 2
a +b
b
a2 + b2
a
a2 + b2
0.99228 0.12402
=
0.12392 0.99146
E X X
E
G
G
= +
NG Y YG
N
a
a
b
Y YG
1 0 b EG
= + D
( X XG ) 0 1 e0 NG
e0
n0
n0
CE,N = DCXX D T
81
0.28424
0
=
0
0.28424
=
N0
Y
b a Y
NG b a YG
N
CE,N = DCa,b,E0 ,N0 D T ; CX,Y = I 1pixel 2
Con i dati a disposizione abbiamo:
CE,N
1
0
=
0 0.99836
82
% ESERCIZIO 17
%
% Trasformazione tra sistemi di riferimento - minimi quadrati
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
XY100 = [120 86];
XY200 = [216 321];
XY300 = [150 412];
XY400 = [392 50];
%Coordinate
%Coordinate
%Coordinate
%Coordinate
vertice
vertice
vertice
vertice
100
200
300
400
nel
nel
nel
nel
sistema
sistema
sistema
sistema
di
di
di
di
rif.
rif.
rif.
rif.
locale
locale
locale
locale
XY
XY
XY
XY
[pixel]
[pixel]
[pixel]
[pixel]
EN100 = [1214.17 1417.61]; %Coord. vertice 100 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN200 = [1338.59 1638.56]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
EN300 = [1284.24 1737.83]; %Coord. vertice 200 nel sistema di rif. globale EN [m]
%Svolgimento
%Calcolo delle coordinate baricentriche - sistema locale [pixel]
XYG(1) = (XY100(1)+XY200(1)+XY300(1))/3;
XYG(2) = (XY100(2)+XY200(2)+XY300(2))/3;
%Calcolo delle coordinate baricentriche - sistema globale [m]
ENG(1) = (EN100(1)+EN200(1)+EN300(1))/3;
ENG(2) = (EN100(2)+EN200(2)+EN300(2))/3;
xy100
xy200
xy300
xy400
en100
en200
en300
=
=
=
=
=
=
=
XY100
XY200
XY300
XY400
EN100
EN200
EN300
XYG;
XYG;
XYG;
XYG;
ENG;
ENG;
ENG;
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
%Passaggio
alle
alle
alle
alle
alle
alle
alle
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
coord.
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
baricentriche
sistema
sistema
sistema
sistema
sistema
sistema
sistema
A = [xy100(1) xy100(2) 1 0;
%Matrice disegno
xy200(1) xy200(2) 1 0;
xy300(1) xy300(2) 1 0;
xy100(2) -xy100(1) 0 1;
xy200(2) -xy200(1) 0 1;
xy300(2) -xy300(1) 0 1];
Y_0 =[en100(1); en200(1);en300(1);
en100(2); en200(2); en300(2)];%Vettore termini noti [m]
m = size(A,1);
n = size(A,2);
%Numero di misure
%Numero di incognite (a,b,e0,n0);
%% CONTINUA %%
83
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
locale [pixel]
globale [m]
globale [m]
globale [m]
P = eye(m);
%Matrice dei pesi, posta uguale alla matrice identit
N = A*P*A;
%Matrice normale
T = A*P*Y_0;
%Vettore dei termini noti normalizzati
X = inv(N)*T;
%Calcolo m.q. dei coefficienti (a,b,e0,n0)
a = X(1);
b = X(2);
lambda = sqrt(X(1)^2 + X(2)^2); %Fattore di scala [-]
alfa
= atan(X(2)/X(1))*200/pi; %Rotazione [gon]
R = eye(m) - P*A*inv(N)*A;
r = trace(R);
ri = diag(R);
%Matrice di ridondanza
%Ridondanza globale (= m-n)
%Ridondanza locale delle singole misure
v = A*X - Y_0;
sigma_0 = (v*P*v)/(m-n);
CXX = sigma_0*inv(N);
s_a = sqrt(CXX(1,1));
s_b = sqrt(CXX(2,2));
s_e0 = sqrt(CXX(3,3));
s_n0 = sqrt(CXX(3,3));
%Matrice
%sqm del
%sqm del
%sqm del
%sqm del
84
(450.0; 760.6)m, si desidera ricavare la stima delle coordinate del punto 100 e la
loro precisione.
In questo caso, essendo langolo 213 lunico angolo misurato dal punto
100, equivalente risolvere il problema con lequazione dellangolo azimutale, senza correlazioni oppure con le due equazioni alle direzioni.
Si noti anche che nel primo caso si deve scrivere un sistema di tre equazioni (due distanze ed un angolo) nelle due coordinate incognite (X100 ; Y100 ).
Nel secondo caso un sistema di quattro equazioni (due distanze e due
direzioni azimutali) nelle tre incognite: le coordinate del punto 100 e la
correzione dorientamento .
In entrambi i casi la ridondanza globale vale r = m n = 1, cos che il
metodo dei minimi quadrati applicabile con profitto.
I programmi di calcolo e compensazione pi evoluti scelgono in questo
caso, per generalit, il metodo delle direzioni.
85
Si noti che essendo le direzioni verso 200 e 300 nel secondo e terzo quadrante si sommato ad entrambe le equazioni il valore . Per calcolare i
termini noti ci manca un valore approssimato della correzione . Essendo
il cerchio azimutale orientato a zero sul punto 200, la correzione il valore
dellangolo di direzione (100200), che possibile misurare graficamente.
Si ha = 170gon(= 2.670354rad).
I termini noti l1 , l2 , l3 ed l4 valgono:
l1
l2
l3
l4
249.9
= 0.876435 + 2.670354 arctan
= 0.010784
600.3
240.6
= 0.0 + 2.670354 arctan
= 0.010584
460.0
p
= 650.20 249.92 + 600.32 = 0.1308m
p
= 519.15 240.62 + 4602 = 0.0613m
f 100
Y300 Y100
= 2
;
X100
d100,300
a21 =
86
f 100
X300 X100
=
;
Y100
d2100,300
a31 =
f 100
= 1
a11 =
600.3
650.2382
a21 =
249.9
650.2382
a31 = 1
460.0
f 200
Y200 Y100
=
= 2
;
X100
d100,200
519.1232
a22 =
240.6
X200 X100
f 200
=
=
;
2
Y100
d100,200
519.1232
a23 =
f 300
Y300 Y100
600.3
=
=
;
Y100
d100,300
650.238
a24 =
f 400
Y200 Y100
460.0
=
=
;
Y100
d100,200
519.123
a32 = 1
per la terza misura:
a13 =
X300 X100
249.9
f 300
=
=
;
X100
d100,300
650.238
a33 = 0
per la quarta ed ultima misura:
a14 =
f 400
X200 X100
240.6
=
=
;
X100
d100,200
519.123
a34 = 0
in definitiva
1.41979 103 0.59105 103 1
1.70694 103 0.89280 103 1
A=
0.92320
0
0.38432
0.46347
0.88611
0
Occorre ora pesare ciascuna equazione in proporzione inversa alla varianza di ogni misura. Ricordando la forma della matrice dei pesi e assumendo 02 = 1
1
pj = 2 ;
j
2
2
100
= 200
=
7 104
63.6620
2
2
2
300
= 400
= (0.01m)2
e si ottiene cos
87
8.27 109
9
8.27 10
P=
1 104
4
1 10
Calcoliamo ora la matrice normale N come: N = A T PA
4.4397 104 5.1052 103 2.5682 107
N=
2.5857 104 2.4959 106
Simm.
1.6542 1010
e la sua inversa N 1
N 1
2.5580 104 1.2080 105 3.9809 107
8
=
3.9816 10
1.2878 10
Simm.
6.8086 1010
0.0807m
= 0.0113m
0.01083rad
0.0046m
0.0015m
Ed ora, secondo la (19) calcoliamo la stima 02
88
02
j2
m
j =1 p j
mn
T P
= 0.5677 (e`
mn
adimensionale)
CXX
2
1.4464 104 6.8301 106 2.2509 107
XY
X
X
=
Y2 Y =
2.2513 105
7.2813 109
Simm.
2 Simm.
3.8497 1010
e, in definitiva
X = 0.0121m ;
Y = 0.0048m ;
P1 AN 1 A T
2.034 1011 2.026 1011 2.054 108
9
6.6556
10
11
8 6.6556 109
2.034
10
2.054
10
=
5
6
2.0915
10
6.7496
10
Simm.
2.1862 106
ricavando cos:
1 = 2 = 2.86 104 gon
3 = 4.56mm
4 = 1.48mm
Si noti che gli sqm angolari sono migliori (pi piccoli) degli sqm delle
misure angolari ipotizzate a priori di 7 104 gon ed anche gli sqm degli
scarti delle due distanze sono diversi fra loro e pi piccoli degli sqm a priori
delle distanze ipotizzati di 10mm.
89
1
P C
02
R = I PAN 1 A T
Evitando i complessi conti matriciali si pu ricavare
rii =
2
pi i
02
90
ESERCIZIO 19
Sono note le coordinate di tre punti:
A = (0; 0)
B = (1000; 0)
C = (2000; 1000)
Sono incognite le coordinate del punto
P
Sono misurati un angolo e due distanze:
= 50.0010 gon 0.0010 gon
BP = 1000.005 1mm
CP = 999.990 1mm
Le coordinate approssimate del punto P sono P (1000; 1000).
Y
Calcolare P X,
CX X
C
02
R
r jj
Le equazioni della distanza sono:
f1 =
f2 =
q
q
( XP XB )2 + (YP YB )2 BP = 1
( XP XC )2 + (YP YC )2 CP = 2
Lequazione dellangolo :
f 3 = arctan
2
XP X A
YP YA
= 3
91
d1 d2
1 1
A = d12 d22
d1 d2
3
3
di 3 righe (m) e 2 colonne (n), e i suoi elementi sono:
f1
=
x P
d11 =
f1
=
YP
d21 =
d12 =
f2
=
XP
f2
=
YP
d22 =
2 ( XP XB )
2
( XP XC ) + (YP YC )
YP YB
=
BP
1000
=
1000
X P XC
=
CP
YP YC
=
CP
( XP XC )2 + (YP YC )2
1
d13 =
2 (YP YC )
q
0
=
1000
( XP XB )2 + (YP YB )2
2 ( X P XC )
XP XB
=
BP
( XP XB )2 + (YP YB )2
2 (YP YB )
f3
YP YA
=
=
XA
XP
1 + XYPP
YA
1000 = 5 10-4
2
XP X A 2
1
f
(YP YA )
3
= 1000 =
=
d23 =
XA
YP
2
1 + XYPP
YB
0
1
A = 1
0
5 104 5 104
Ricaviamo ora la matrice dei pesi P:
pi =
02
pongo: 02 = 1
i2
12 = 0.0012 = 22
p1 = p2 =
32
1
m
0.0012
0.001
rad
63662
p3 =
2
= 1 106
= 2.467399 10-10
1
= 4.05 109
2.467399 10-10
92
5 10-4
1000
= 1
1000
0
=
1000
1 106
0
0
P= 0
1 106
0
9
0
0
4.05 10
Ricaviamo la matrice normale N:
1 106
0
1
0
0
1
0
0 =
1 106
0
0
0
4.05 109 5 104 5 104
0
1
1001013.213 1013.2125
0
1 106 2.02 106
=
1
0 =
6
6
1013.2125 1001013.213
1 10
0
2.02 10
4
5 10
5 10
1001013.213 1013.2125
N =
1013.2125 1001013.213
1001013.213 1013.2125
1
N 1 =
det N 1013.2125 1001013.213
0 1 5 104
N = A T PA =
1 0 5 104
9.989888 107
1
N1,2
=
1.011163 109
1
N2,1
= 1.011163 109
1
N2,2
=
9.989888 107
9.989888 107 1.011163 109
=
1.011163 109 9.989888 107
4
1 0
5031.831
5 10
5
9
0
0
4.05 10 1.570796 10
93
La soluzione :
9.989888 107 1.011163 109 9968.169
XP
X = = N 1 b =
=
7
YP
1.011163 10
9.989888 10 5031.831
9.963177 103
=
5.036822 103
XP = 9.963177 103
XP = 5.036822 103
Le coordinate compensate del punto P sono dunque:
X P = XP + XP = 1000 + 9.963177 103 = 1000.009963m
Y P =
3
9.963177 10
=
V = A X l = 1
0
0.01
5.036822 103
5 104 5 104
1.570796 105
5.036822 103
3.6822447 105
0.005
= 9.963177 103
= 3.6822447 105
0.01
2.4631775 103 1.570796 105 1.817114 105
1 106
3.6822447 105
0
0
T
V PV
= VT 0
02 =
3.6822447 105 = 1.3409
1 106
0
mn
0
0
4.05 109 1.817114 105
Si pu ora calcolare la matrice di varianza covarianza dei parametri
compensati:
CX X = 02 N 1
CX X
1.3395441 106 1.3558692 109 2
X
XY
=
=
1.3558692 109 1.3395441 106 XY Y2
X = 1.15738677 103 m
Y = 1.15738677 103 m
Le coordinate compensate del punto P risultano:
94
h
i
2
1
1 T
= 0 P AN A
P 1
1 106
0
0
= 0
1 106
0
10
0
0
2.46739934 10
0
1
9.989888 107 1.011163 109
T
=1.3409 P1 1
A
0
1.011163 109 9.989888 107
5 104 5 104
1.3558685 109
1.3558692 109
6.6909413 1010
= 1.3558692 109
1.3558685 109
6.6909413 1010
6.6909413 1010 6.6909413 1010 3.3018448 1010
1 = 3.6822119 105 m
2 = 3.6822119 105 m
3 = 1.8170979 105 rad = 1.156801 103 gon
Calcolo le ridondanze locali:
ri = pi
i
02
10
1 106 1.3558685
1.3409
= 1.011163 103
r2 =
1 106
= 1.011163 103
1.3409
10
10
r3 = 4.05 109 3.3018448
= 0.997978 103
1.3409
r1 =
1.3558685109
r i = r1 + r2 + r3 = 1
i
95
96
Capitolo 3
GEODESIA ELLISSOIDICA
3.1
mento R mediante i parametri R(O, , , ). Esistono strumenti topografici (strumenti integrati e stazioni totali) che possono misurare sia
angoli (azimutali e zenitali) che distanze. Il sistema polare spaziale
risulta il loro naturale riferimento.
= arctan
99
X
Y
ESERCIZIO 20
Il trigonometrico di Superga, nel sistema Roma40 ha coordinate geodetiche:
a cos
= 4511502.791m
1 e2 sin2
r
RN =
= 6389165.17m
cos
Infine possiamo determinare (x, y, z):
S
YS
Z
S
100
% ESERCIZIO 20
%
% Geodesia
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 4 48.308];
Lon_P = [-4 41 03.307];
h_P
= 310.764;
%Latitudine Superga [g p s]
%Longitudine Superga [g p s]
%Altezza Superga [m]
101
ESERCIZIO 21
Date le coordinate di un punto P = ( ; ; h) sullellissoide GRS 80:
1
298.2572
= 1
c
a
c = (1 ) a
c = 6356752.312m
e2 = 1
RN =
P
YP
Z
P
c2
a2
= 0.00669438
a
1e2 sin2
= 6388862.021m
r=
Z
r
X 2 + Y 2 = ( R N + h) cos = 4512828.148m
= 1
e2 R N
R N +h
tan
= arctan Zr = 44.87095
avendo trascurato in prima approssimazione il secondo termine in parentesi. Si procede quindi con il calcolo di R N utilizzando il appena calcolato:
RN =
a
1e2 sin2
= 6388789.96m
r
R N = 21013.31m
cos
1 iteraz.
RN
2 iteraz. R N
3 iteraz. R N
4 iteraz. R N
= 45.064
= 6388862.263m
= 382.778m
= 45.0634
= 6388862.020m
= 310.522m
= 45.063367
= 6388862.021m
= 310.765m
= 45.0633662787696
= 6388862.021m
= 310.764m
103
e 02 =
02
+e c sin
= arctan Zr
e2 a cos3
h = r cos + Z sin a
a2 c2
c2
1 e2 sin2
Nellesercizio si ottiene:
=0.784825056384457
e02 =6.7394974534292103 (eccentricit seconda)
=45.0633662787696 = 450348.1186
h =310.764 m
% ESERCIZIO 21
%
% Geodesia - Conversione tra sistemi di coordinate
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 03 48.1186];
%Latitudine del punto P [g p s]
Lon_P = [ 7 39 40.6046];
%Longitudine del punto P [g p s]
h_P
= 310.764;
%Altezza del punto P [m]
%Parametri ellissoide GRS80
a
= 6378137;
alfa = 1/298.2572;
c
=(1-alfa)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%%CONTINUA%%
104
%Svolgimento
Lat_P_rad = (Lat_P(1) + Lat_P(2)/60 + Lat_P(3)/3600) /180*pi;
%Latitudine del punto P [rad]
Lon_P_rad = (Lon_P(1) + Lon_P(2)/60 + Lon_P(3)/3600) /180*pi;
%Longitudine del punto P [rad]
r = (a*cos(Lat_P_rad))/(sqrt(1-eq*sin(Lat_P_rad)^2));
%Raggio della sezione obliqua
RN = r/cos(Lat_P_rad);
%Raggio grannormale
%Calcolo coordinate cartesiane geocentriche
X_P =(RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*cos(Lon_P_rad);
Y_P =(RN+h_P)*cos(Lat_P_rad)*sin(Lon_P_rad);
Z_P = RN*(1-eq)*sin(Lat_P_rad)+h_P*sin(Lat_P_rad);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P,Y_P,Z_P);
%Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate polari
psi
= asin(Z_P/(sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2)));
lambda = atan(Y_P/X_P);
sigma = sqrt(X_P^2+Y_P^2+Z_P^2);
fprintf(Le coordinate polari di P sono:\npsi = %2.8f rad\nlambda = %2.8f rad\nsigma
= %10.3f m\n, psi,lambda,sigma);
%Passaggio da coordinate polari a coordinate cartesiane
X_P_NEW = sigma*cos(psi)*cos(lambda);
Y_P_NEW = sigma*cos(psi)*sin(lambda);
Z_P_NEW = sigma*sin(psi);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P_NEW,Y_P_NEW,Z_P_NEW);
%Passaggio da coordinate cartesiane a coordinate geografiche (metodo perturbativo)
Lon_NEW = atan(Y_P_NEW/X_P_NEW);
r
= sqrt(X_P_NEW^2+Y_P_NEW^2);
Lat_NEW = atan(Z_P_NEW/r);
%Valore approssimato di latitudine [rad]
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(Lat_NEW)^2); %Valore approssimato di ragggio grannormale [m]
hv(1)
= r/cos(Lat_NEW) - RN;
%Valore approssimato di altezza [m]
d = 100; %Variazione di altezza tra le iterazioni (imposto preventivamente pari a 100 m)
n = 1;
%Numero delliterazione
while abs(d)>10^(-3)
%...finch laltezza non varia pi di un mm tra le iterazioni...
n=n+1;
%...nuova iterazione...
Lat_NEW = atan((Z_P_NEW/r)/(1-(eq*RN/(RN+hv(n-1))))); %Aggior. della latitudine [rad]
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(Lat_NEW)^2);
%Aggiornamento del raggio grannormale[m]
hv(n)= (r/cos(Lat_NEW))-RN;
%Aggiornamento dellaltezza[m]
d
= hv(n)-hv(n-1);
%Aggiornamento dello scarto tra le iterazioni [m]
end
fprintf(Il numero di iterazioni necessarie %d,
le coordinate geografiche di P sono:\nLatitudine:
= %2.8f rad\nLongitudine = %2.8f rad\nh = %10.3f m\n,n,Lat_NEW,Lon_NEW,hv(n));
105
ESERCIZIO 22
Date le coordinate di un punto P = (;;h) sullellissoide GRS 80:
(;;h)=(45; 10; 500m)
determinare il valore della gravit normale e il potenziale di gravit normale U.
e2 = 1
RN =
1
298.2572
c = (1 ) a = 6356752.313
= 0.00669438
a
1e2 sin2
= 6388838.3m
P
YP
Z
P
= arctan XYPP = 10
= arcsin 2 ZP 2 2 = 444827.33
XP +YP + ZP
q
2
= XP + YP2 + ZP2 = 6367989.540m
2 a3
2GM
2a2
3
= 4.3992 1010
106
0 = 9.780327 1 + 0.0053024 sin2 5.8 106 sin2 2 = 9.80619988m/s2
h = 0.30877 1 0.00142 sin2 105 4h = 0.00154275m/s2
= 0 + h = 9.80465712m/s2
U=
GM
1+
k
22
1 3 sin2 +
2 3 cos2
GM
= 62632038m2/s2
% ESERCIZIO 22
%
% Geodesia - Gravit e potenziale gravitazionale
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 0 0];
Lon_P = [10 0 0];
h_P
= 500;
%Parametri ellissoide GRS80
a
= 6378137;
alfa = 1/298.2572;
c
= (1-alfa)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
omega = 0.0000729215;
GM
= 398600500000000;
Lat_P_rad =(Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lon_P_rad =(Lon_P(1)+Lon_P(2)/60+Lon_P(3)/3600)/180*pi;
Rn
= a/sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
%Calcolo delle coordinate cartesiane geocentriche
X_P = (Rn+h_P)*cos(Lat_P_rad)*cos(Lon_P_rad);
Y_P = (Rn+h_P)*cos(Lat_P_rad)*sin(Lon_P_rad);
Z_P = Rn*(1-eq)*sin(Lat_P_rad)+h_P*sin(Lat_P_rad);
fprintf(Le coordinate cartesiane geocentriche di P sono:
\nX(P) = %10.3f m\nY(P) = %10.3f m\nZ(P) = %10.3f m\n, X_P,Y_P,Z_P);
%%CONTINUA%%
107
108
ESERCIZIO 23
Nel sistema Roma40, il vertice trigonometrico IGM del 1 ordine Superga (asse
cupola) ha le seguenti coordinate geografiche (riferite allellissoide internazionale)
= 450448.308
= -44103.307
h = 310.764 m
Calcolare:
I raggi principali di curvatura ed il raggio della sfera locale.
Il raggio di curvatura di una sezione obliqua di azimuth =45 ed inclinata di
=30 rispetto alla normale n.
Il raggio del parallelo.
L ellissoide internazionale di Hayford, usato dal sistema Roma40 ha
queste costanti geometriche:
a = 6378388m
e2 = 0.006722670022
Il raggio minimo di curvatura sar:
=
a (1 e2 )
(1e2 sin2 )
3/2
= 6367676.651m
a
q
(1e2 sin2 )
= 6389165.170m
R N = 6378411.861m
Di seguito calcoleremo il raggio di curvatura della sezione obliqua. Mediante le formule di Eulero si verr ad avere:
1
cos2 sin2
=
+
Ra
RN
R a = 6378402.812m
109
% ESERCIZIO 23
%
% Geodesia - Raggi dellellissoide
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 04 48.308];
Lon_P = [-4 41 03.307];
h_P
= 310.764;
alfa = 45;
beta = 30;
%Parametri ellissoide Hayford
a
= 6378388;
eq
= 0.006722670022;
%Svolgimento
alfa_rad = alfa/180*pi;
beta_rad = beta/180*pi;
Lat_P_rad = ( Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
omega
= sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
%Soluzione
ro=a*(1-eq)/omega^3;
Rn=a/omega;
R=sqrt(ro*Rn);
r=Rn*cos(Lat_P_rad);
%Raggio
%Raggio
%Raggio
%Raggio
minimo
massimo
sfera locale
del parallelo
Ra = 1/(cos(alfa_rad)^2/ro+sin(alfa_rad)^2/Rn);
Rb = Ra*cos(beta_rad); %Raggio sezione obliqua
110
%Formula di Eulero
ESERCIZIO 24
Si desidera calcolare lo scostamento metrico tra ellissoide e sferoide a parit di latitudine geocentrica. Si utilizzino i parametri dellellissoide WGS84. Calcolare poi
il massimo scostamento angolare.
Ellissoide
Semiasse a
Semiasse c
Inverso di (1/)
GRS 80
6378137.0 m
6356752.314140 m
298.257222101
WGS 84
6378137.0 m
6356752.314245 m
298.257223563
ac
a
c sin
e =
xe2 + z2e
ze
xe
c sin
a cos
= ac tan
= arctan
a
c
tan
Ellissoide
Sferoide
S E
78137.00
78137.00
0.00
77973.74
77974.56
0.81
10
77489.01
77492.17
3.16
15
76697.75
76704.50
6.75
20
75624.32
75635.47
11.15
25
74301.73
74317.56
15.83
30
72770.60
72790.83
20.23
35
71077.85
71101.65
23.80
40
69275.23
69301.36
26.13
112
Ellissoide
Sferoide
S E
45
67417.72
67444.66
26.93
50
65561.84
65587.95
26.11
55
63763.90
63787.66
23.76
60
62078.31
62098.49
20.17
65
60555.98
60571.75
15.78
70
59242.74
59253.85
11.10
75
58178.10
58184.82
6.72
80
57394.00
57397.14
3.14
85
56913.95
56914.75
0.81
90
56752.31
56752.31
0.00
Figura 3.1.2:
113
ESERCIZIO 25
Si considera la geodetica uscente con azimuth = 40 da un punto di latitudine
= 44 , = 9. Calcolare lazimuth della geodetica in P e P di latitudine
= 45 e = 46 utilizzando i parametri dell ellissoide di Hayford.
a = 6378388.00;
= 1 ac ;
e2 = 1
c2
a2
1
297
c = (1 ) a = 6356911.946
= 0.00672267
a sin cos
K = q
= 2954051.737
1 e2 sin2
1 e2 sin2
a cos
acos 0
(1e2 sin2 0 )
acos 00
(1e2 sin2 00 )
sin 0
=K
sin 00
=K
= arcsin
acos 0
q
00
= arcsin
(1e2 sin2 0 )
(1e2 sin2 00 )
acos 00
= 4083398
!
114
= 4172436
% ESERCIZIO 25
%
% Geodesia - Azimuth della geodetica
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [44 0 0];
Lon_P = [ 9 0 0];
alfa = 40;
Lat_1 = [45 0 0];
Lat_2 = [46 0 0];
%Parametri ellissoide Hayford
a
= 6378388;
alfa_E = 1/297;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%Svolgimento
alfa_rad = alfa/180*pi;
Lat_P_rad = (Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lat_1_rad = (Lat_1(1)+Lat_1(2)/60+Lat_1(3)/3600)/180*pi;
Lat_2_rad = (Lat_2(1)+Lat_2(2)/60+Lat_2(3)/3600)/180*pi;
omega_P = sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
omega_1 = sqrt(1-eq*(sin(Lat_1_rad))^2);
omega_2 = sqrt(1-eq*(sin(Lat_2_rad))^2);
Rn_P = a/omega_P;
Rn_1 = a/omega_1;
Rn_2 = a/omega_2;
r = Rn_P*cos(Lat_P_rad);
%Raggio parallelo
K = r*sin(alfa_rad);
%Teorema di Clairault
r_1 = Rn_1*cos(Lat_1_rad);
r_2 = Rn_2*cos(Lat_2_rad);
alfa_1 = asin(K/r_1)/pi*180; %Azimuth della geodetica in P
alfa_2 = asin(K/r_2)/pi*180; %Azimuth della geodetica in P
115
ESERCIZIO 26
Verificare i teoremi della geodesia operativa. A partire dal vertice IGM di Superga
considerare una geodetica uscente avente azimuth = 100 e una lunghezza di
100, 500, 1000, 10000, 20000 km.
a = 6378388m;
s0
360 R2N R2
e2
1 e2
sin2 2 cos4
a
1 e2 sin2
= 6389165.170m
a 1 e2
1 e2 sin2
3/2 = 6367676.65m
da cui si avr:
1
cos2 sin2
=
+
= 0.156530897 106
R
RN
Di seguito viene proposta una tabella riassuntiva con i risultati.
116
100km
3.281651014
100
-2.35641011
500km
2.05101011
100
-5.8911010
1000km
3.281651010
100
-2.3564109
10000km
3.28165106
100
-2.3564107
20000km
5.2506105
100
-9.4256107
% ESERCIZIO 26
%
% Geodesia - Teoremi della geodesia operativa
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 4 48.308]; %Latitudine Superga [g p s]
Lon_P = [-4 41 03.307]; %Longitudine Superga [g p s]
h_P
= 310.764;
%Altezza Superga [m]
alfa = 100;
s
= [100 500 1000 10000 20000];
%Parametri ellissoide di Hayford
a
= 6378388;
alfa_E = 1/297;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
Lon_MM = (12+(27/60)+(8.4/3600))/180*pi;
%Svolgimento
Lat_P_rad = ( Lat_P(1) + Lat_P(2)/60 + Lat_P(3)/3600 ) /180*pi; %Latitudine Superga [rad]
Lon_P_rad =-(-Lon_P(1) + Lon_P(2)/60 + Lon_P(3)/3600 ) /180*pi; %Longitudine Superga [rad]
Lon_P_MM = Lon_MM + Lon_P_rad;
%Longitudine Superga corretta da Monte Mario [rad]
%%CONTINUA%%
117
omega = sqrt(1-eq*(sin(Lat_P_rad))^2);
RN
= a/omega;
ro
= a*(1-eq)/omega^3;
alfa_rad = alfa*pi/180;
Ra_inv = ((cos(alfa_rad))^2/ro)+((sin(alfa_rad))^2/RN);
Ra
= 1/Ra_inv;
for c = 1:length(s)
s(c) = s(c)*1000;
eps(c) = (1/360)*(s(c)^4)/(RN^2*Ra^2)*(eq/(1-eq))*(sin(2*alfa_rad))^2*
*(cos(Lat_P_rad))^4;
D_alfa(c) = s(c)^2/(12*RN*Ra)*(eq/(1-eq))*(sin(2*alfa_rad))*(cos(Lat_P_rad))^2;
end
118
ESERCIZIO 27
Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80):
latitudine = 4515, longitudine = 9, h = 200m; deviazione della verticale
= 30, = 20, ondulazione N = 42.2m, calcolare le coordinate naturali.
Calcolare inoltre le coordinate di un secondo punto Q che nel riferimento cartesiano locale con origine in P dista x = 1000m , y = 500m, z = 0.5m.
c2
a2
1
298.2572
c = (1 ) a = 6356752.313
= 0.00669438
a
1e2 sin2
= 6388931.913m
=
= ( ) cos
= H+N
da cui si ottiene:
119
+ cos
2000
=
+ =
+ 9 = 8590 3100 .59
cos
cos
cos 45150
P
YP
0
y = sin cos sin sin cos YQ YP
z cos cos
cos sin sin ZQ ZP
XQ = 4442858510m
YQ = 704692.124m
ZQ = 4506741.102m
Con il metodo perturbativo si calcolano le coordinate geodetiche del
punto Q.
YQ
= 9.012737
= arctan
XQ
q
2 + Y 2 = 4498397.796m
r = XQ
Q
ZQ
Z
e2 R N
= 1
tan
= arctan
= 45.0531
r
RN + h
r
avendo trascurato in prima approssimazione il secondo termine in parentesi. Si procede quindi con il calcolo di R N utilizzando il appena calcolato:
RN = q
a
1 e2 sin2
= 6388858.171m
h=
r
R N = 21260.657m
cos
e cos procedo con successive iterazioni sino alla convergenza dei risultati:
1 iteraz. R N
h
...
3 iteraz. R N
4 iteraz. R N
= 45.2462
= 6388930.472m
= 272.539m
= 45.2455
= 6388930.228m
= 199.602m
= 45.2455
= 6388930.228m
= 199.601m
% ESERCIZIO 27
%
% Geodesia - Conversione tra sistemi di coordinate
%
% Ambrogio Manzino e Mattia De Agostino
%
Politecnico di Torino - DIATI
%
(ambrogio.manzino,mattia.deagostino)@polito.it
%
(C) Politecnico di Torino, 2012
clear
%Pulisce la memoria dalle variabili esistenti
clc
%Pulisce il command window
% Dati di input
Lat_P = [45 15 0];
Lon_P = [ 9 0 0];
h_P
= 200;
csi_P = [ 0 0 30];
%PARAMETRI ELLISSOIDE GRS80
a
= 6378137;
alfa_E = 1/298.25722;
c
= (1-alfa_E)*a;
eq
= 1-(c^2/a^2);
%%CONTINUA%%
121
omega= 0.0000729215;
GM
= 0.0003986005;
A20 = 0.00108263;
%Svolgimento
csi_P_rad = ( csi_P(1)+csi_P(2)/60+csi_P(3)/3600)/180*pi;
eta_P_rad = -(-eta_P(1)+eta_P(2)/60+eta_P(3)/3600)/180*pi;
Lat_P_rad = ( Lat_P(1)+Lat_P(2)/60+Lat_P(3)/3600)/180*pi;
Lon_P_rad = ( Lon_P(1)+Lon_P(2)/60+Lon_P(3)/3600)/180*pi;
RN = a/sqrt(1-(eq*(sin(Lat_P_rad))^2));
%Calcolo delle coordinate naturali
PHI_P_NAT = Lat_P_rad + csi_P_rad;
LAM_P_NAT =(eta_P_rad/cos(Lat_P_rad))+Lon_P_rad;
H_P_NAT
= h_P-N_P;
%Calcolo delle coordinate cartesiane naturali
X_P_NAT = (RN+H_P_NAT)*cos(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT);
Y_P_NAT = (RN+H_P_NAT)*cos(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT);
Z_P_NAT = RN*(1-eq)*sin(PHI_P_NAT)+H_P_NAT*sin(PHI_P_NAT);
%Calcolo delle coordinate cartesiane naturali del punto Q
ROT = [-sin(LAM_P_NAT)
cos(LAM_P_NAT)
0;
-sin(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT) -sin(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT) cos(PHI_P_NAT);
cos(PHI_P_NAT)*cos(LAM_P_NAT) cos(PHI_P_NAT)*sin(LAM_P_NAT) sin(PHI_P_NAT)];
XYZ_P_NAT = [X_P_NAT; Y_P_NAT; Z_P_NAT];
XYZ_Q_NAT = XYZ_P_NAT + ROT^-1 * D_XYZ_Q_NAT;
X_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(1);
Y_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(2);
Z_Q_NAT = XYZ_Q_NAT(3);
%Calcolo delle coordinate naturali del punto Q
LAM_Q_NAT = atan(Y_Q_NAT/X_Q_NAT);
r
= sqrt(X_Q_NAT^2+Y_Q_NAT^2);
PHI_Q_NAT = atan(Z_Q_NAT/r);
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(PHI_P_NAT)^2);
H_Q_NAT(1)=(r/cos(PHI_P_NAT))-RN;
deltaH=10000;
c=1;
while abs(deltaH)>10^(-5)
c=c+1;
PHI_Q_NAT = atan((Z_Q_NAT/r)/(1-(eq*RN/(RN+H_Q_NAT(c-1)))));
RN
= a/sqrt(1-eq*sin(PHI_Q_NAT)^2);
H_Q_NAT(c)=(r/cos(PHI_Q_NAT))-RN;
deltaH
= H_Q_NAT(c) - H_Q_NAT(c-1);
end
122
ESERCIZIO 28
Dal punto P sullellissoide GRS80 di coordinate ellissoidiche (GRS80): latitudine
1
298.2572
= 1 ac
e2 = 1
c2
a2
c
a
= 1 = 0.996647189
= 6.694380517 103
+
P
2 P
R NP cos P
P 1 e2 sin2 P
s3 sin2 P cos P
1 + 3 tan 2 P = 45180 1400 .741
3
6 P
s sin P
s2 sin 2 P sin P
s3
Q = P +
+
+
R NP cos P
6R NP cos2 P
2R2NP cos2 P
sin 2 P cos P 2 tan2 P 3 sin P
+
= 9080 0300 .639
P
R NP
635439.324
3/2 = 0.994939678 = 6367661.744m
1 e2 sin P
a
6378137
=
=
= 6388931.913m
1/2
0.998310372
1 e2 sin2
P =
R NP
a 1 e2
2
123
s2 sin P cos P
2 P R NP
= s sin ( P ) = 10536.435m
= s cos ( P 2) = 6020.720m
a 1 e2
1 e2 sin2 Q
a
1 e2 sin2 Q
3/2 = 6367722.315m
1/2 = 6388952.170m
124
ESERCIZIO 29
Due punti P e Q hanno di coordinate ellissoidiche (GRS80):
P : = 4515, = 9, h = 200m ;
Q : = 4535, = 915, h = 400m
Si desiderano ricavare le coordinate polari di Q rispetto a P (azimuth e lunghezza della geodetica).
Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
Per il triangolo rettangolo che ha ipotenusa PQ si calcolino gli angoli sullellissoide e sul piano con luso del Teorema di Legendre.
L ellissoide (GRS80) caratterizzato dai seguenti parametri:
a = 6378137m
=
1
298.2572
= 1
e2 = 1
c
a
ac = 1 = 0.996647189
c2
a2
= 6.694380517 103
P =
R NP
a (1 e2 )
3/2 = 6367661.743m
(1e2 sin2 P )
a
=
1/2 = 6388931.913m
2 sin2
1
e
(
P)
E in Q:
Q =
R NQ
a (1 e2 )
3/2 = 6368034.976m
(1e2 sin2 Q )
a
=
1/2 = 6389056.737m
(1e2 sin2 Q )
Si calcolano ora XQ e YQ :
XQ = R NQ cos Q (Q P ) = 19510.671m
YQ = m ( 3 P ) = 37078.129m
125
Dove:
(Q P )2 R NQ sin Q cos Q
3 = Q +
2 Q
"
e
a 1 e2
m =
1 e2 sin2 m
con m =
3/2
( 3 + P )
2
XQ YQ
= 0000 0100 .834
2 medio R Nmedio
P + Q + 3
3
XQ + YQ
YQ 2 XQ
( XQ + YQ )2 + (YQ 2 XQ )2 = 41898.087m
Sullellissoide si avranno:
elliss
elliss = 90
elliss
e sul piano:
piano
piano = 90 = 89590 5900 .389
126
ESERCIZIO 30
Nel sistema GRS80 le coordinate di Novara e Vercelli sono:
NOVA(452650.02984 83650.30318 218.586m)
VERC (451952.49222 82514.69347 183.943m)
Ricavare le coordinate locali (Euleriane) di Novara rispetto a Vercelli.
Si ha:
a = 6378137m;
c = 6356752.313m
e = 6.6943806918045 103
a
RN = q
= 6388962.339m
2
2
1 e sin
Z
= R 1 e2 sin + h sin = 4513434.718m
2
VC
X NO = 4431893.223m
YNO = 671366.430m
Z
= 4522518.129m
NO
127
ESERCIZIO 31
Da un punto situato a Scopello (VC) si misurato con un distanziometro ad onde
una distanza inclinata verso Alpe di Mera. Ridurre tale distanza alla carta di
Gauss utilizzando i parametri dellellissoide GRS80.
Le coordinate del punto di misura sono:
= 454617.300; = 80540.060; h = 714.2m
Laltezza ellissoidica di Mera h = 1088m.
La distanza inclinata di 1232.42m.
Prima di risolvere il problema occorre impostarlo in modo generale.
Siamo allinterno del campo geodetico. I problemi planimetrici si risolp
vono riferendosi alla sfera locale di raggio R = R N . Anche dal punto di
vista altimetrico, sostituendo allellissoide una sfera locale, lerrore, entro
10 km sarebbe solo di 1.3 cm.
128
l 2 4 h2
2 ( R + h1 ) ( R + h1 + 4 h )
la soluzione l0 = R ma ci richiede sia noto il dislivello 4h, ad esempio attraverso una livellazione trigonometrica oppure, come in questo caso,
avendo a disposizione le altezze ellissoidiche di entrambi i punti. Vediamo
per se possibile una ulteriore semplificazione. Per distanze limitate a
poche decine di km si pu scrivere anche
cos 1
l02
2R2
h2
h4
1 2 + 4
2l
8l
h1 + h2
1
2R
129
h 2
l
l
Nel nostro esempio si ha
4h = 4mm
Che una richiesta molto esigente. Si noti tuttavia che, per distanze di
un km o maggiori, se il dislivello dellordine di pochi metri, basta una
precisione metrica delle quote per raggiungere la precisione di 106 nella
riduzione delle distanze.
Infine, sempre con i nostri dati abbiamo
= 6368245.615m; R N = 6389127.180m; R = 6378677.853m
l0
(0.9528933086) (0.9998587624) = 0.9527587243
l
l0 = 1174.199m
Ora occorre ridurre alla carta di Gauss.
Si sa che
m = 1+
2
2
cos2 ; = m 0.9996
m = 1.000060765; = 0.9996607409;
lcarta = 1173.801m
130
ESERCIZIO 32
Siano date le coordinate geografiche di tre punti
BIEL
PAV I
SAV I
a2 c2
c2
e1 =
1 1 e2
1+ 1 e2
e2
1 e2
= 6.73949674227645 103
= 1.6792203863837 103
131
1 + 2 cos2
z = arctan
1 =
tan
;
cos (0 )
0 = 0
1 + 2 cos2 z
cos(z) tan 0
v1
y=
N
;
CR
132
v1 =
(1 + 2 coss2 )
0 = arctan
1 sinh dx
cos
= arctan tan cos 1 0
= 0 + 0
Con i dati di ingresso ricaviamo:
BIEL(5045686.095; 425707.740)m
PAV I (5005508.848; 510692.346)m
SAV I (4944681.187; 393795.126)m
Nel passaggio inverso si ottengono, per BIEL:
= 0.792735844662824
= 0.795254283966604
1 = 1.00165030194196
0 = 0.0166145573610555
= 0.795185055283829
= 0.999667856430661
= 8.0480559847335; = 8253.00154
= 45.5607475996404; = 453338.69136
Distanza carta SAV I PAV I = 131766.191m
Distanza carta SAV I BIEL = 105926.420m
Distanzacarta BIEL PAV I = 94003.162m
I tre coefficienti di riduzione sono:
x2
= 0.9996 1
2R2
,
p
a (1 e2 )
con R =
1 e2 sin2
BIEL : = 0.999667856430661
PAV I : = 0.999601405679486
133
SAV I : = 0.999738702964144
Per calcolare i moduli di deformazione medi sui lati, utilizziamo le latitudini medie dei lati:
med SAV I PAV I = 0.784094610382796(in radianti)
med SAV I BIEL = 0.787216680340909(in radianti)
med BIEL PAV I = 0.792062985235029(in radianti)
p
a (1 e2 )
R=
1 e2 sin2
Rmed SAV I PAV I = 6378045.185m
Rmed SAV I BIEL = 6378178.938m
Rmed BIEL PAV I = 6378386.561m
12
x2 + x1 x2 + x22
= 0.9996 1 + 1
6R212
l = 4h
+ l02
h1
1+
R
h2
1+
R
xSAV I x BIEL
= 17.5405756549729 = 17320 26.0700
ySAV I y BIEL
0
0
00
SAV
I BIEL = 19732 26.07
0
= + 12 = + 12
12
SAV I BIEL =
(ySAV I y BIEL )
(2xSAV I + x BIEL ) = 21.7600
6R2SAV I BIEL
BIELSAV I =
(y BIEL ySAV I )
(2x BIEL + xSAV I ) = 24.4900
6R2BIELSAV I
0
SAV I BIEL = SAV I + SAV
I BIEL SAV I BIEL
135
Le correzioni angolari alle corde si intendono positive se, in senso orario, portano la trasformata sulla corda.
Detto in altro modo, sono positive se, rispetto alla corda, la trasformata
in direzione antioraria.
Langolo
sulla carta BIEL-SAVI-PAVI
vale
x PAV I xSAV I
x BIEL xSAV I
arctan
arctan
=
y PAV I ySAV I
y BIEL ySAV I
= 44.9785206078322 = 445842.67
SAV I BIEL = 21.7600 ; SAV I BIEL = 4.3600
Nel nostro caso langolo sullellissoide tra BIEL SAVI e PAVI vale
44 590.07
In pratica, laggiunta allangolo sulla carta in SAVI di 12 13 =
+17.40
Per sapere qual laggiunta anche su BIEL e su PAVI basta calcolare
Per BIEL:
BIEL PAV I BIELSAV I = (in radianti ) 8.7151 106 + 1.1873 104 =
+22.69
Per PAVI
PAV I SAV I PAV I BIEL = (in radianti ) 5.0311 105 2.2714 105 =
15.06
La somma degli angoli del triangolo sullellissoide supera langolo piatto di 25.03
La superficie
del triangolo allincirca
q
S = p ( p a) ( p b) ( p c)
Dove i tre lati, che ora chiamiamo a, b, c valgono: a = 131813.374m; b =
105958.081m; c = 94038.912m
S = 4.936301291 109 m2
Il raggio della sfera locale medio vale R = 6378203.56m
Leccesso sferico vale
S
3 = 2 = 25.0300
R
Daltra parte, ci che compare al numeratore della sommatoria delle
correzioni angolari alle corde delle trasformate, non nientaltro che tre
volte la superficie del triangolo espressa con la formula di camminamento
di Gauss.
136
Capitolo 4
COMPENSAZIONE DI UNA
RETE TRAMITE STAR*NET
Il programma STAR*NET realizzato dalla ditta MicroSurveyconsente di
compensare, tramite un algoritmo basato sui minimi quadrati, reti topografiche, planimetriche o tridimensionali, misurate con stazioni totali, GPS o
livelli . In particolare, il programma permette di:
simulare il rilievo di una rete e di valutare a priori la precisione ottenibile secondo lo schema delle misure previste;
compensare a minimi quadrati la pi generale rete topografica (planimetrica, plano altimetrica o GPS);
Fra le misure topografiche elaborabili troviamo:
1. direzioni azimutali
2. azimut
3. distanze inclinate o ridotte
4. distanze zenitali
5. basi GPS
Per le reti planimetriche lambito di applicazione del programma il campo topografico perch si assume come superficie di riferimento:
il piano tangente per la planimetria
137
versione dimostrativa del programma scaricabile gratuitamente, previa registrazione, dal sito internet www.microsurvey.com. Tale versione limitata alla compensazione
di una rete costituita da un massimo di 10 vertici.
138
Dal menu Options> Project possibile visualizzare e modificare le opzioni principali del progetto, divise in diverse schede:
Instrument: le costanti di precisione degli strumenti (le due costanti del distanziometro, gli sqm degli angoli, delle direzioni e degli
azimuth), oltre ad un errore di centramento della stazione e della
mira.
101
10m
100
107
102
103
108
104
105
Figura 4.0.4: rete intorno alla ex-centrale termica del Politecnico di Torino
141
D
D
D
D
108-105
107-100
107-101
107-105
#Bearing
DB 100
DN
108
DN
107
DN
101
DN
105
DE
DB
105
DN
100
DN
104
DE
DB
104
DN
103
DN
102
DE
DB
102
DN
101
DN
104
DN
103
DE
DB
101
DN
102
DN
100
DN
103
DE
DB
108
DN
107
DN
100
DN
105
DE
DB
107
DN
100
DN
101
DN
105
DN
108
DE
32.493
12.461
34.347
78.818
321.4696
190.9185
36.7519
336.0676
281.2636
186.7116
216.4919
216.5003
79.0058
276.8244
276.9123
58.4436
356.7931
57.7725
277.0523
261.9616
94.6131
54.3573
84.8131
7.1560
0.0001
Coordinate (C)
Nelle prime duerighe sono presenti le coordinate dei due punti fissi
(vincoli) della rete. La codifica che descrive una coordinata la seguente (i
campi tra parentesi quadre sono opzionali):
C
ID Punto
Coordinate
142
[sqm]
[Descrizione]
Quando si vuole imporre una misura, cio si vuole fare in modo che
venga consideratacome vincolo della compensazione, occorre inserire il carattere punto esclamativo (!) dopo la misura. Quando si desidera che venga
calcolato solo lo scarto, ma non venga utilizzata nella compensazione della
rete, occorre far seguire alla misura il carattere e commerciale (&), come
fatto ad esempio nella misura di distanza tra il punto 100 e il punto 105.
Di seguito si riportano i campi di inserimento per le misure di una rete
planimetrica e tridimensionale.
Distanze (D)
Nel caso di una rete planimetrica, oltre al codice delle distanze (la lettera
D) a cui seguono i due nomi delle stazioni coinvolte separate dal carattere
meno (-), sufficiente inserire il valore della distanza orizzontale ed eventualmente lo sqm (nella stessa unit di misura della distanza) o il tipo di
vincolo imposto, secondo il seguente schema:
D
DA-A
Distanza Orizzontale
[sqm]
DA-A
Distanza inclinata
[sqm]
[HI/HT]
dove con HI ed HT sono indicate rispettivamente le altezze dello strumento (HI) e del prisma (HT), che devono essere inserite entrambe, separate dalla barra divisoria (/).
Direzioni azimutali (DB/DN/DE)
Linserimento delle direzioni azimutali (angoli orizzontali) invariato
per una rete planimetrica o altimetrica. Tutte le direzioni azimutali vanno
inserite con il codice DB, seguite dal nome della stazione su cui si misurano le direzioni azimutali.Seguono le righe che iniziano con DN seguite dal
144
nome del punto collimato, la direzione azimutale ed eventualmente il valore dellsqm della misura (in dmgon o in secondi sessagesimali, a seconda
dellunit di misura impostata nelle opzioni del progetto), oppure i caratteri gi citati per inserire un vincolo (!) o per escludere la misura dalla compensazione calcolando solamente lo scarto (&).Al termine delle direzioni
misurate dalla stessa stazione segue il comando DE senza altri parametri.
In sintesi, la sintassi per le direzioni azimutali la seguente:
DB
DN
DN
DN
DE
Staz. DA
Staz.A(1)
:
Staz.A(n)
Direzione azimutale
[sqm]
Direzione azimutale
[sqm]
DA-A
Distanza zenitale
[sqm]
[HI/HT]
DA-A
Dislivello
145
[s.q.m]
[HI/HT]
Azimut (B)
Il codice degli azimut la lettera B (Bearing) seguita dai nomi dei due
punti separati dal carattere meno (-) e dal valore dellangolo.Se lazimut ha
un suo sqm, segue il valore in dmgon (oppure in secondi sessagesimali).
Se lazimut da imporre come una condizione rigorosa da rispettare (nel
caso in cui, ad esempio, si voglia fissare, insieme alle coordinate di un punto, un sistema di riferimento di una rete), deve seguire il carattere punto
esclamativo(!).
B
DA-A
Azimuth
[sqm]
Angoli (A)
Questo codice consente di inserire un angolo azimutale per ciascuna
riga. Per questo motivo, conviene utilizzarlo quando da un vertice si misurato un solo angolo azimutale.Il codice degli angoli A, a cui seguono
i tre punti coinvolti separati dal carattere meno (-), il valore della misura
ed eventualmente il valore dello sqm o il vincolo imposto. Per linserimento dei tre punti coinvolti possibile adottare (dalle opzioni del progetto,
Figura 4.0.2) una delle seguenti convenzioni:
At, From, To (Su, Da, Verso): punto di stazione, punto indietro e
punto avanti;
From, At, To (Da, Su, Verso): punto indietro, punto di stazione e
punto avanti.
A
AT-FROM-TO
Azimuth
[sqm]
FROM-AT-TO
Azimuth
[sqm]
146
Una volta inserite le misure e salvato il file .DAT, possibile procedere con la compensazione della rete selezionando la voce Run>Adjust
Network!
Figura 4.0.5:
Nel caso in cui tutte le misure siano state inserite correttamente, dovrebbe comparire, allinterno della finestra Processing Summary, un report
simile al seguente:
Figura 4.0.6:
147
Figura 4.0.7:
Fixed Stations
107
108
149
To
Direction
StdErr
t-T
108
107
101
105
321.469600
190.918500
36.751900
336.067600
2.46
7.30
3.89
1.63
-0.03
0.00
0.01
-0.05
100
104
281.263600
186.711600
1.63
3.76
0.05
0.01
103
102
216.491900
216.500300
2.37
2.04
0.03
0.04
101
104
103
79.005800
276.824400
276.912300
5.17
2.04
10.51
0.01
-0.04
-0.01
102
100
103
58.443600
356.793100
57.772500
5.17
3.89
3.56
-0.01
-0.01
-0.02
107
100
105
277.052300
261.961600
94.613100
%%CONTINUA%%
2.16
2.46
2.95
0.03
0.03
-0.02
150
Set 7
107
107
107
107
100
101
105
108
54.357300
84.813100
7.156000
0.000100
7.30
2.81
1.52
2.16
-0.00
0.01
-0.05
-0.03
E
394520.7342
394498.9465
394508.6222
394487.4051
394476.6335
394455.5539
394474.7696
394478.7279
N
4990810.8574
4990769.1649
4990807.9522
4990819.1218
4990745.5622
4990758.7593
4990795.9938
4990803.6374
Description
Latitude
45-03-46.438651
45-03-45.076222
45-03-46.338031
45-03-46.688519
45-03-44.299578
45-03-44.715822
45-03-45.932444
45-03-46.182205
Longitude
7-39-36.805193
7-39-35.840751
7-39-36.253703
7-39-35.275333
7-39-34.838615
7-39-33.864996
7-39-34.715223
7-39-34.890387
%%CONTINUA%%
151
From
100
100
100
100
105
105
104
104
104
102
102
102
101
101
101
108
108
107
107
107
To
108
107
101
105
100
104
105
103
102
101
104
103
102
100
103
100
105
100
101
105
From
Set 1
100
100
100
100
To
108
107
101
105
Combined
0.99968978
0.99968984
0.99968981
0.99968987
0.99968990
0.99968995
0.99968990
0.99968989
0.99968987
-0.000511
0.000325
0.003331
-0.000378
%%CONTINUA%%
152
2.46
7.30
3.89
1.63
0.2
0.0
0.9
0.2
1:26
1:27
1:28
1:29
Set
105
105
Set
104
104
Set
102
102
102
Set
101
101
101
Set
108
108
108
Set
107
107
107
107
2
100
104
281.263491
186.712180
-0.000109
0.000580
1.63
3.76
0.1
0.2
1:32
1:33
103
102
216.487938
216.503247
-0.003962
0.002947
2.37
2.04
1.7
1.4
1:36
1:37
101
104
103
78.997982
276.826065
276.900585
-0.007818
0.001665
-0.011715
5.17
2.04
10.51
1.5
0.8
1.1
1:40
1:41
1:42
102
100
103
58.455924
356.787934
57.770993
0.012324
-0.005166
-0.001507
5.17
3.89
3.56
2.4
1.3
0.4
1:45
1:46
1:47
107
100
105
277.054251
261.961088
94.610199
0.001951
-0.000512
-0.002901
2.16
2.46
2.95
0.9
0.2
1.0
1:50
1:51
1:52
100
101
105
108
54.353398
84.814232
7.157457
399.996825
-0.003902
0.001132
0.001457
-0.003275
7.30
2.81
1.52
2.16
0.5
0.4
1.0
1.5
1:55
1:56
1:57
1:58
Grid Azimuth
PPM
330.84931
Grid Dist
230.16131
70.1126
85.01291
12.4556
215.56317
39.9759
232.51731
17.7499
231.83238
26.3546
115.47374
34.3384
230.41991
8.6078
230.34539
50.5082
230.33008
41.9004
23.9776
%%CONTINUA%%
153
95% RelConfidence
77.87
23.9850
46.38
70.1344
109.99
12.4594
49.95
39.9883
116.80
17.7554
110.10
26.3627
64.91
34.3491
202.88
8.6105
112.45
50.5239
125.22
41.9134
0.0069
0.0058
0.0035
0.0026
0.0067
0.0083
0.0075
0.0084
0.0067
0.0083
104
329.2028
105
73.9364
105
105
135.60998
107
37.81697
108
48.21228
107
0.0074
108
230.65634
24.8700
107.41
24.8777
78.7929
28.88
78.8174
32.4801
70.04
32.4901
47.0422
0.00
47.0568
Error Propagation
=================
Station Coordinate Standard Deviations (Meters)
Station
E
N
107
0.000000
0.000000
108
0.000000
0.000000
100
0.001376
0.000952
101
0.003014
0.001526
105
0.001874
0.002070
104
0.003322
0.002987
103
0.003049
0.003367
102
0.002941
0.002804
Station Coordinate Error Ellipses (Meters)
Confidence Region = 95
Station
Semi-Major
Semi-Minor
Axis
Axis
107
0.000000
0.000000
108
0.000000
0.000000
100
0.003500
0.002129
101
0.007496
0.003491
105
0.005838
0.003554
104
0.008800
0.006491
103
0.008877
0.006693
102
0.007609
0.006409
Relative Error Ellipses (Meters)
Confidence Region = 95
Stations
Semi-Major
Semi-Minor
From
To
Axis
Axis
100
101
0.006922
0.002799
100
105
0.006215
0.004533
100
107
0.003500
0.002129
100
108
0.003500
0.002129
101
102
0.006721
0.003252
101
103
0.008288
0.004554
101
107
0.007496
0.003491
102
103
0.008396
0.002742
102
104
0.008938
0.006727
103
104
0.008383
0.008167
104
105
0.008188
0.004194
105
107
0.005838
0.003554
105
108
0.005838
0.003554
107
108
0.000000
0.000000
154
0.0082
0.0058
0.0058
0.0000
Azimuth of
Major Axis
0.00
0.00
77.82
112.87
43.09
138.29
38.29
59.05
Azimuth of
Major Axis
122.02
67.53
77.82
77.82
34.34
33.63
112.87
30.93
124.43
70.02
134.51
43.09
43.09
0.00
179.3820
ESERCIZIO 33
#Distanze inclinate
D 100-108
40.746
D 100-107
14.713
D 100-101
23.984
D 100-105
70.135
D 105-100
70.136
D 105-104
24.884
D 104-105
24.884
D 104-103
41.914
D 104-102
50.524
D 102-101
17.755
D 102-104
50.524
D 102-103
8.611
D 101-102
17.755
D 101-100
23.985
D 101-103
26.362
D 108-100
40.816
D 108-105
33.556
D 107-100
14.979
D 107-101
35.269
D 107-105
79.276
1.671/0.225
1.671/0.225
1.671/1.619
1.671/1.617
1.626/1.658
1.626/1.661
1.674/1.613
1.674/1.605
1.674/1.635
1.639/1.619
1.639/1.659
1.639/1.605
1.607/1.625
1.607/1.660
1.607/1.623
0.579/1.660
0.579/1.617
0.707/1.660
0.707/1.619
0.707/1.617
#Angoli verticali
V 100-108
87.6988
V 100-107
64.2951
V 100-101
99.2332
V 100-105
100.1903
V 105-100
99.8331
V 105-104
99.2670
V 104-105
100.7869
V 104-103
99.5942
1.671/0.225
1.671/0.225
1.671/1.619
1.671/1.617
1.626/1.658
1.626/1.661
1.674/1.613
1.674/1.605
%%CONTINUA%%
155
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
104-102
102-101
102-104
102-103
101-102
101-100
101-103
108-100
108-105
107-100
107-101
107-105
99.6178
100.4254
100.4085
100.3541
99.5612
100.7823
99.7585
112.8528
116.0666
137.4513
114.5897
106.8463
1.674/1.635
1.639/1.619
1.639/1.659
1.639/1.605
1.607/1.625
1.607/1.660
1.607/1.623
0.579/1.660
0.579/1.617
0.707/1.660
0.707/1.619
0.707/1.617
156
ESERCIZIO 34
Considerando le coordinate finali dei vertici ottenute dalla compensazione della rete planimetrica e lo schema delle misure utilizzato per ottenerle,
provare a simulare la rete della ex-centrale termica del Politecnico di Torino. A tal proposito, si ricorda che in fase di simulazione andranno inserite,
secondo le sintassi sopra riportate, le coordinate approssimate (ad esempio, con unaccuratezza decimetrica) di ciascun vertice della rete, oltre allo
schema delle misure che si intendono eseguire (ovviamente, senza il valore
della misura, incognito in fase di simulazione). Il file di dati risultante avr
quindi la seguente struttura:
C 107 394520.7342 4990810.8574 !!
C 108 394498.9465 4990769.1649 !!
C 100 394508.6
4990807.9
C 101 394487.4
4990819.1
... ...
... ... (inserire le coordinate approssimate mancanti)
... ...
C 102 394478.7
4990803.6
#Distanze orizzontali
D 100-108
D 100-107
D 100-101
D 100-105 ... ...
... ... (inserire le distanze mancanti)
... ...
D 107-100
D 107-101
D 107-105
#Bearing
DB 100
DN 108
DN 107
DN 101
DN 105
DE ... ...
... ... (inserire le direzioni azimutali mancanti)
... ...
DB 107
DN 100
DN 101
DN 105
DN 108
DE
157
Una volta completato il file di dati, possibile lanciare la simulazione della rete planimetrica modificando le opzioni generali del progetto
(controllando che sia selezionata la tipologia di rete 2D e linserimento di
distanze orizzontali), e cliccando sul menu Run>Preanalysis.
158
Capitolo 5
ESERCIZI DI TOPOGRAFIA
NON RISOLTI
CONCETTI GEOMETRICI GENERALI
1. Rototraslazione piana con e senza variazione di scala.
Di tre punti A, B e C sono note le coordinate in un sistema intrinseco [I]
e nel sistema cartografico [C]. Tali coordinate valgono:
Sistema
A
B
C
I: (X,Y)
(8082.82, 7562.26)
(5201.36, 3310.61)
(3296.16, 8339.53)
C: (E,N)
(8082.82, 7562.26)
(5201.01, 3310.14)
(3297.96, 8339.62)
12-15
15-20
20-30
30-50
0.04
0.18
0.40
0.20
0.18
y=5
y=9
x=1
0.1
0.2
0.1
x=2
0.1
0.2
x=3
0.1
0.1
x=4
0.1
441 =-3.01m; 413 =3.00m; 424 =2.00m. Fissata la quota del punto 1:
Q1 =0m,
17.1 calcolare le quote dei punti 2,3 e 4;
17.2 calcolare gli sqm di queste quote;
17.3 calcolare gli sqm degli scarti
17.4 calcolare le ridondanze locali.
18. Si sono eseguite cinque misure angolari con tre strumenti diversi, che
hanno diverso sqm. Si vuole conoscere il valore pi probabile dellangolo
misurato ed il suo sqm.
18.1 le misure sono: 70.0010 15cc; 70.0000 10cc; 69.9990 12cc;
70.0003 15cc; 70.0004 12cc.
18.2 ricavare il valore pi probabile dellangolo per un qualsiasi numero
di misure yi che abbiano sqm i .
18.3 ricavare il valore dello sqm angolare nel generico caso 21.2.
19. Fra i punti A e B, la cui distanza sullellissoide di 3472.12m, stata
eseguita una livellazione trigonometrica reciproca con osservazioni contemporanee, impiegando un teodolite. Collimando i punti a terra si sono
misurati gli angoli zenitali: 1 =90.4118gon e 2 =102.0173gon.
19.1 Assumendo R=6377m, calcolare la quota del punto B, sapendo che
la quota di A 356.96m.
19.2 assumendo sqm angolare di 1,5 mgon e sqm della distanza di
0.15 m, calcolare la precisione del dislivello.
20. Facendo stazione con un teodolite di altezza strumentale h=1.49m su
un punto A su di una collina, si collimata, con visuale tangente, la superficie libera del mare (lorizzonte marino), effettuando le letture zenitali:
s =100.4148gon e d =300.5150gon. Ponendo il coefficiente di rifrazione
K=0.15 e R=6378km;
163
177.4mm
1.74km
P.Venezia - P. Ticinese
5584.8mm
4.40km
P. Ticinese - Brera
-5763.3mm
3.25km
P. Ticinese - Baracca
-4953.5mm
2.43km
Baracca - Brera
-809.4mm
2.49km
Baracca - P. Venezia
-634.4mm
4.65km
165
GEODESIA ELLISSOIDICA
26. Sullellissoide GRS80 calcolare il valore della gravit normale per un
punto di coordinate: latitudine = 452030, altezza ortometrica =150m,
Ondulazione geoidica = 45m.
26.2 calcolare le coordinate cartesiane geocentriche per longitudine = 8
05;
26.3 calcolare le coordinate polari geocentriche;
26.4 calcolare il valore del potenziale sulla superficie dello sferoide.
27. Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80): latitudine
= 4515 , longitudine = 9, h = 200m; deviazione della verticale =30,
=-20, ondulazione N=42.2m, calcolare le coordinate naturali
27.2 calcolare le coordinate geografiche di un secondo punto Q che nel
riferimento cartesiano locale con origine in P dista Dx = 1000m , Dy = 500m, dZ = -0.5 m.
28. Dal punto P di coordinate ellissoidiche (GRS80): latitudine= 4515 ,
longitudine= 9, h=200m;
28.1 si misurano azimuth e distanza ad un secondo punto Q: Azimuth = 601520, distanza = 12135.3m. Si desiderano ricavare le coordinate
geografiche di Q.
28.2 Si desiderano le coordinate geografiche rettangolari di Q.
28.3 Si calcolino i due raggi di curvatura in P e Q.
29. Da due punti A e B si osserva un punto C misurando gli angoli =
60.26134 gon e = 69.75132 gon nei vertici A e B. I punti hanno coordinate: A(= 452838.36 , = 91339.57); B(= 45382.86 , =94040.02).
Calcolare le coordinate geografiche e cartografiche di C.
30. Dato un punto P di coordinate geodetiche: = 45 , =10, h=500m
30.1 ricavare il potenziale normale in P e la gravit normale.
31. 31.1 Del punto P di coordinate ellissoidiche (ellissoide GRS80): latitudine= 4515 , longitudine= 9, h=200m; deviazione della verticale =30,
=-20, ondulazione N=42.2m, calcolare le coordinate naturali
31.2 calcolare le coordinate geografiche di un secondo punto Q che nel
riferimento cartesiano locale con origine in P dista x=1000m , y=-500m,
z=-0.5m.
166
168
Capitolo 6
APPENDICE A
6.1
sottomultipli:
Questo sistema viene adottato nella maggior parte degli strumenti topografici e nella fase di calcolo.
Sistema sessagesimale: lunit di misura angolare il "grado sessagesimale"
[] (unit non SI ammessa) definito come:
1 = /180rad
360 = angolo giro
valori notevoli: 180 = angolo piatto
90 = angolo retto
sottomultipli:
gon
=
180
200
4. Da centesimali a radianti e viceversa
gon
rad
=
200
rad
=
180
In generale risulta essere:
rad
gon
=
=
180
200
171
ESERCIZIO A1
Verificare le seguenti conversioni:
1. 57230 1800 sessadecimali (57, 3883)
2. 35.2234 sessagesimali (35130 24.2)
3. 25.1321 centesimali (27.9245gon)
4. 42270 4500 centesimali (47.1805gon)
5. 32.2935 radianti (0.5636279rad)
6. 143.2396gon radianti (2.2500024rad)
7. 0.2345rad sessagesimali (13260 8.5200 )
8. 0.7413 centesimali (0.8237gon)
Si noti come per ottenere la stessa approssimazione dei gradi centesimali o sessagesimali, occorra nel sistema matematico lavorare con pi cifre
significative (almeno 3) rispetto agli altri sistemi.
Risulta infatti:
1" = 0.0003 gon = 0.0000048 rad
1 = 0.018 gon = 0.00029 rad
1 = 1.11 gon = 0.017 rad
Viceversa risulta
1r = 57.2958 = 3438 = 206265"
1r = 63.6620 gon
172
6.2
In topografia vengono utilizzate convenzioni angolari che si differenziano da quelle adottate in matematica, infatti lo zero si
trova sullasse Y delle ordinate, il verso positivo orario e quindi il I quadrante sar
compreso tra 0 e /2, il II quadrante sar compreso tra /2 e , ecc. Si consideri un punto di origine (V) e due semirette uscenti da questo passanti per i punti A
e B. Si stabilisca convenzionalmente quali Figura 6.2.1: Notazione Andei due punti rappresenti il "Punto avanti: golare
p a " e quale il "Punto indietro: pi ". Definiamo angolo "la rotazione oraria che deve compiere la direzione corrispondente al
punto indietro per sovrapporsi a quella del punto avanti". Ne risulta che langolo viene dato dalla differenza di due "direzioni angolari"() e precisamente
quelle corrispondenti ai punti avanti e indietro:
= PA Pi
se
[
p a = B e ( Pi ) = A = AVB
viceversa se
p a = A e pi = B = [
BVA
Angolo di direzione: si consideri un riferimento ortonormale R(O, X, Y)
nel quale siano noti i punti P e Q tramite le loro coordinate. Definiamo
Angolo di direzione di Q rispetto a P (PQ o ( PQ)), langolo di cui la parallela
allasse Y del riferimento passante per P, deve ruotare in senso orario per
sovrapporsi alla direzione PQ.
173
PQ = arctan
XQ X P
YQ YP
(+se QP < )
PQ = PQ
(se QP > )
PQ
| PQ|
quadrante n
segno di #
segno di (XQ XP )
segno di (YQ YP )
valore di (PQ)
1
2
3
4
+
+
-
+
+
-
+
+
+
+
+ 2
Nella tabella sopra non sono per contemplati i seguenti casi particolari:
0/0
angolo indeterminato
+/0
= /2
/0
= 3/2
0/+
=0
0/
=
174
ESERCIZIO A2
Verificare i seguenti angoli di direzione calcolati rispetto al punto P di coordinate:
XP = 123.49m
YP = 144.35m
175
X1 = XO + lO1 sin O1
Y1 = YO + lO1 cos O1
in generale risulta:
Xi = Xi1 + li1, i sin i1, i
Yi = Yi1 + li1, i cos i1, i
| | < t
q
2 + 2 < t l
x
y
nella quale, in mancanza di norme di capitolato si usa porre:
t = 3s n
tl = 3sl nl
dove
n =numero di misure angolari
s =sensibilit angolare
nl =numero di misure lineari
sl =sensibilit lineare (dipende dallo strumento di misura)
Successivamente occorre ridistribuire tali errori di chiusura. Sia 1 il
punto di coordinate note, il che implica che langolo di direzione (01)
privo di errore, sia 1 langolo misurato; avremo allora:
1corretto = 1 +
n
corretto
2
= 2 +
n
corretto
n
= n +
n
Volendo si potr agire direttamente sugli angoli di direzione:
178
= (23) + 2
n
(12)corretto = (12) +
(23)corretto
179
d5 = 168, 60m
d3 = 110, 30m
Gli angoli misurati sono:
1 = 1422208
2 = 2183020
3 = 1364510
4 = 2343550
5 = 1573030
6 = 1391110
d = 3cm
= 7
Y
A
1
X B X6
X B X6
tg(6B) =
(6B) = arctg
= 57 060 4000
YB Y6
YB Y6
tg( A1) =
180
= 70 340 1400
n
compensato
c
(45)
= (45) = (45) + 4 = 120 250 1400
n
compensato
c
(6B)
= (6B) = (6B) + 6 = 57 060 4000
n
2=
3=
4=
5=
X = X + d sin(12) = 139.02m
2
1
1
Y = Y + d cos(12) = 55.70m
2
1
1
X = X + d sin(23) = 266.99m
3
2
2
Y = Y + d cos(23) = 11.45m
3
2
2
X = X + d sin(34) = 367.62m
3
3
4
Y = Y + d cos(34) = 56.62m
3
3
4
X = X + d sin(45) = 435.14m
5
4
4
Y = Y + d cos(45) = 16.97m
5
181
X = X + d sin(56) = 602.13m
6
5
5
6=
Y = Y + d cos(56) = 6.28m
6
d = 543.10m
td = 3 d nd = 0.201 N.B.
2X + 2Y < td
2=
3=
4=
5=
6=
X corretto = X c = X + d1 = 139.04m
2
X d
2
2
Y corretto = Y c = Y + d1 = 55.71m
2
Y d
2
2
X corretto = X c = X + (d1 +d2 ) = 267.05m
3
X d
3
3
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 ) = 11.48m
3
Y d
3
3
X corretto = X c = X + (d1 +d2 +d3 ) = 367.71m
X
4
4
4
d
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 +d3 ) = 56.66m
4
Y
4
d
4
X corretto = X c = X + (d1 +d2 +d3 +d4 ) = 435.26m
5
X
5
2
d
Y corretto = Y c = Y + (d1 +d2 +d3 +d4 ) = 17.03m
5
Y
5
d
5
X corretto = X c = X + = 602.30m
2
X
2
2
Y corretto = Y c = Y + = 6.20m
2
Propagation
2D
Meters
LOCAL
East-North
At-From-To
0.0100; 10
0.03000 Meters
0.00000
7.00000 Seconds
7.00000 Seconds
7.00000 Seconds
183
E
-61.1000
1591.6100
91.4000
602.3000
N
Description
89.0500
633.5400
38.9000
-6.2000
StdErr
7.00
7.00
7.00
7.00
7.00
7.00
Count
6
5
11
8
3
Sum Squares
of StdRes
8.17
14.02
Error
Factor
2.23
3.21
Total
11
22.18
2.72
Adjustment Failed the Chi Square Test at 5% Level
184
N
89.0500
633.5400
38.9000
-6.2000
55.7241
11.4794
56.6877
17.0497
Description
To
Angle
Residual
142-21-55.46
-0-00-12.54
7.00
218-30-08.46
-0-00-11.54
7.00
136-45-02.17
-0-00-07.83
7.00
234-35-44.16
-0-00-05.84
7.00
157-30-26.31
-0-00-03.69
7.00
139-11-10.75
0-00-00.75
7.00
To
2
3
4
5
6
Distance
50.5728
135.4104
110.3787
78.2898
168.6303
%%CONTINUA%%
185
Residual
0.0728
0.0104
0.0787
-0.0102
0.0303
StdErr
0.0300
0.0300
0.0300
0.0300
0.0300
StdRes
2.4
0.3
2.6
0.3
1.0
Bearing
Distance
95% RelConfidence
N70-34-08.34E
50.5728
40.61
N71-47-47.12W
160.5343
0.00
S70-55-43.20E
135.4104
48.78
N65-49-18.96E
110.3787
51.08
S59-34-56.88E
78.2898
48.78
S82-04-30.57E
168.6303
39.39
N57-06-40.18E
1178.1348
0.00
0.0000
0.0000
From
To
1
A
1
2
2
3
3
4
4
5
5
6
6
B
Error Propagation
=================
Unadj Bearing
UnadjDist
N71-47-47.12W BS
N70-34-14.10E
50.5000
S70-55-32.69E
135.4000
N65-49-30.53E
110.3000
S59-34-46.25E
78.3000
S82-04-23.04E
168.6000
N57-06-40.18E FS
186
B
1
6
2
3
4
5
0.00000
0.00000
0.00000
0.06181
0.08327
0.07241
0.07068
0.00000
0.00000
0.00000
0.02146
0.03246
0.02856
0.01603
Semi-Major
Axis
0.00000
0.00000
0.00000
0.00000
0.15985
0.20388
0.18072
0.17447
187
Semi-Minor
Axis
0.00000
0.00000
0.00000
0.00000
0.00983
0.07930
0.06035
0.03218
Azimuth of
Major Axis
0-00
0-00
0-00
0-00
71-08
91-28
101-57
97-32
188
Capitolo 7
APPENDICE B
7.1
(7.1.1)
2
Il determinante di C una costante che vale c = X2 Y2 XY
1 ;
NXY = CXY
NXY
det ( NXY ) = n = c1
XY
= n Y
XY
X2
(7.1.2)
(7.1.3)
Fissato 42 = 1 lequazione
1 X
( X, Y ) CXY
=1
Y
(7.1.4)
2 X
XY Y
Y
( X, Y ) n
1 = 0
XY X
X2 Y
(7.1.5)
(7.1.6)
(7.1.7)
b = 2XY u;
c = Y2 u c
2
u2 XY
Y2 X2 u2 + X2 c = 0
(7.1.8)
2
u2 Y2 X2 XY
= cX2
(7.1.9)
(7.1.10)
3 1
CXY =
c = det CXY = 5; NXY =
1 2
Scomponendo in valori singolari si trova
CXY = RR T
0.8507 0.5257
R=
0.5257 0.8507
2 1
1
5
1 3
3.618
0
=
0
1.382
190
I2 = 3.618; I = 1.902;
Si noti ancora che I2 = 3.168 6= 5 , che la direzione del semiasse principale I vale arccos(0.8507) = 31.712 mentre la direzione della diagonale
vale arctan 2/ 3 = 39.232
Si noti che lintersezione dellellisse con gli assi Y = 0 e X = 0 vale
1.581 6= 3 e 1.292 6= 2
Matrice di varianza covarianza tridimensionale (3D)
j
CXYZ
1 2 3
1
1
1
= 12 22 23
3 3 3
3
3
1
(7.1.11)
1
NXYZ = CXYZ
n1 n2 n3
1
1
1
= n21 n22 n32 ;
n3 n3 n3
2
3
1
det N =
1
=4
(7.1.12)
X
1
Y 1 = 0 cio e`
X Y Z CXYZ
Z
X
X Y Z NXYZ Y 1 = 0
Z
(7.1.13)
(7.1.14)
Cerchiamo la proiezione nel piano XY, cio cerchiamo il luogo dei punti
su ( X, Y ) per cui lellissoide tangente ad una retta parallela allasse Z :
X = u = cost; Y = = cost lequazione della retta che cerchiamo. Si
avr:
(7.1.15)
La soluzione in Z deve essere unica, in quanto la retta deve essere tangente e non secante lellissoide, perci si deve annullare il discriminante
(b/2)2 ac rispetto a Z.
00 00
(7.1.16)
(n32 )2 Y 2 + (n31 )2 X 2 + 2n32 n31 XY n33 n11 X 2 n33 n22 Y 2 2n21 n33 XY + n33 = 0
(7.1.17)
"
X
#
3 2
3 3
2 3
(n31 )2 n11 n33
n1 n2 n21 n31
2 ( n2 ) n2 n3
+Y
+ 2XY
1 = 0
n33
n33
n33
(7.1.18)
192
(7.1.19)
j
(7.1.20)
(7.1.21)
(7.1.22)
2
1
1
22
2 1
+
Y
+
2XY
+1 = 0
n33
n33
n33
(7.1.23)
2
1
22
2 1
+Y
+ 2XY 1 + 1 = 0
c
c
c
(7.1.24)
c
n33
(7.1.25)
(7.1.26)
Nella (7.1.24) la costante c definita dopo la (7.1.19) vale c = n 1 , dunque la proiezione di CXYZ sul piano xy individua una ellisse di equazione
identica alla (7.1.5)
193
2 2 X
2
1
1 = 0
X Y n 2
1 11 Y
(7.1.27)
422 = 9.21
423 = 11.3
Partendo da una matrice tridimensionale CXYZ ed estraendo da questa
2.125
1
C 1 = N = 2
= 0.0625
3
3 det N = 1 = 16
2.125 3 3.125
I2 = 23.832
; I2I = 5.0442 ; I2I I = 0.133 ; I2 + I2I +I2I I = cos t = 29
6 2
0.18 0.04
CXY =
det CXY = 50 NXY =
2 9
0.04 0.12
trCXY = 15
0.4472 0.8944 2 = 10
I
I + I I = 15
R=
0.8944 0.4472 2 = 5
II
X (99%) = 6 11.3 = 8.23 Y (99%) = 9 11.3 = 10.08
I (99%) = 10 11.3 = 10.63 I I (99%) = 5 11.3 = 7.52
194
Capitolo 8
APPENDICE C
8.1
LIBRETTI DI CAMPAGNA
195
196
197
Qui di seguito si riportano due schede usate per la livellazione geometrica nelle e le esercitazioni della.a. 1999-2000. Attualmente i livelli
elettronici memorizzano questi dati ed anche la distanza strumento-stadia
198
199