Vous êtes sur la page 1sur 12

casa • residenza • politiche sociali • economie informali • diritti • intercultura sociale • cultura • teatro • laboratori • corsi

Anno IX
tiratura
6.000 copie

Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora Offerta libera Pubblicazione periodica mensile Maggio 2002

DALLE STALLE ALLE STELLE


Questa volta non
vogliamo denun-
ciare disser vizi,
intolleranza o
situazioni di
degrado sociale
(anche se all’inter-
no non manche-
ranno): con queste
immagini voglia-
mo mostrare cosa
era il Capannone
di via Libia 69 e
come sta diventan-
do grazie al duro
lavoro di tutti noi:
in questi mesi
abbiamo lavorato
tutti sodo per
andare avanti con
le nostre attività,
qualcuno con la
schiena rotta altri
col cer vello
fumante. Un tale
sforzo merita di
essere festeggiato
con una grande
festa: sabato 25
maggio invitiamo
tutta la città a
festeg giare con
noi alla mitica
Festa popolare
di Piazza
Grande. Dopo la
fatica occorre il
riposo: è per que-
sto che invitiamo
chiunque sia inte-
ressato a seguirci,
il 28 maggio, al
nostro ritiro in
Umbria presso la
L i b e r a
Università di
Alcatraz (vedi
foto qui a lato) di
Jacopo Fo. Per
maggiori dettagli e
infor mazioni su
queste ed altre ini-
ziative non avete
che da voltare
pagina... vi aspet-
tiamo a braccia
aperte!

Una mensa in meno Gente di strada Fuga ad Alcatraz Per la pace

La mensa del Centro San Petronio Una serata tracsorsa con le per- Quattro giorni con Jacopo Fo L’Oscar al film “No man’s land” ha
chiude,circa 150 persone restano a bocca sone che hanno eletto la sala per un corso di scrittura creati- riaperto le polemiche su Onu e mis-
asciutta. Abbiamo raccolto le voci del respon- d’attesa della stazione come va. Continua così Il laboratorio sioni umanitarie. Un ragazzo che è
sabile Caritas, dei volontari e degli utenti. fissa dimora.Personaggi unici e di giornalismo sociale di Piazza stato militare a Sarajevo ci racconta
storie di vita incredibili... Grande, fra le colline umbre. la sua esperienza

pag 2,3 pag 5 pag 7 pag 8

PRODURRE QUESTO GIORNALE CI COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
qualsiasi richiesta di soldi al di là dell’ Offerta libera non è autorizzato

maggio duemiladue 1
se c o n d a

L e t t e r e a p i a z z a G r a n d e
Bologna 20.04.2002
SALVE!
Inizierò col dirvi la mia età: 49 anni. Per poi cominciare a narrarvi la
mia storia. Nasco nell’entroterra di un isola bellissima: la Sardegna, da
una famiglia medio-borghese. Mio padre e mia madre mi crescono negli
agi, ho un’infanzia spensierata ed una adolescenza ribelle. Mia madre ha
un carattere troppo forte per riuscire a controbatterle, e mio padre, trop-
po debole, per darmi sicurezza. Ed inizia da li il mio grosso sbaglio: mi
sposo, a soli 17 anni, con un uomo che, vuole plasmarmi, a sua immagi-
ne e somiglianza, e che sarà, in seguito, un padre-padrone, per i figli che
ebbi da lui. Tre, per l’esattezza, oggi adulti ed autonomi, intelligente-
mente buoni e leali. Si può dire che i 20 anni che ho trascorso con il mio
ex marito, sono stati tali grazie a loro. Altrimenti avrei già piantato tutto
molti anni prima. Mi separo a 38 anni, quindi già verso la quarantina, ed
esperimento ogni tipo di lavoro, pur di vivere un po’ di quella vita già
vissuta. Quindi mi ritrovo a lavorare: con i cavalli in un maneggio, a
fare l’aiuto cuoca in una scuola materna, a fare la lavagista per un auto-
noleggio, a far la rappresentante di una ditta di prodotti per la casa ecc.
Il numero dei lavori che ho fatto, è talmente lungo e vario, da non
La sottrazione dei pani e dei pesci
bastarmi lo spazio su questo foglio. Ma in fondo, non è la quantità dei S.L.Angelo
lavori che ho fatto che mi importa, ma il numero delle umiliazioni a cui Ho conosciuto personalmente la mensa di Santa Caterina, qui a
ho dovuto sottopormi in quel periodo difficile e amaro. Il mio ex conti- Bologna e credetemi se vi dico che per noi senza tetto questo
nuava a perseguitarmi per lo smacco subito dalla separazione, visto che servizio era un vero e proprio punto di appoggio: come per un
per lui, era insostenibile dover dire di essere stato lasciato, e, tutto que-
sto complicava ulteriormente la mia vita! Altro dolore, mia madre, che
automobile è importante fare rifornimento dal benzinaio, così
non accettava la mia decisione, e mi rinfacciava continuamente l’acca- per che vive in strada è per noi cibarsi di un buon pasto caldo
duto. Ero tra due fuochi. I figli intanto crescevano, e, alla bella età di 47 dopo una dura giornata di vita in strada. Devo dire che sin da
anni, decisi di caricare poche cose su una sgangherata mini minor, e quando ho conosciuto la mensa in questione, ho sempre pensa-
lasciare la mia terra. Nel frattempo, due dei miei figli si erano laureati, e to che pian piano sarebbe cambiata, perché in Santa Caterina ci
il terzo aveva trovato un buon posto di lavoro. Avevo lasciato loro la sono tutte le qualità che una mensa deve avere: il modo di gesti-
mia casa, con tutta una serie di ricordi, i tanti amici dei miei anni tra-
scorsi, la bellezza naturale delle montagne e del mio mare, e partii con
re l’accesso, una sala d’attesa ( dove si aspetta la chiamata del
tanta tristezza nel cuore. Mi stabilii a Bologna che conoscevo un po’ numero che si riceve all’entrata della sala d’attesa), il modo di
perché avevano studiato qui i miei figli, e nel giro d’un mese trovai un servire gli utenti e, perché no, la bontà del pasto, composto da
lavoro in una cooperativa di pulizie e una casa da dividere con altre sei un primo, un secondo, frutta e pane. Beh! Era evidente che che
persone. Uno sbalzo di qualità di vita, che mi ha indurito tanto, anche con un servizio così ben sistemato e funzionante, il successo è
perché ho perso un po’ della mia identità e delle mie certezze. Avevo garantito e così, prima si arrivava ad un centinaio di pasti a sera,
tanti sogni, tante idee nel cassetto, tante aspettative nel futuro, e mi sono
ritrovata a vivere una vita non mia. Mi chiedo: La vita è tutta qui? I miei
mentre adesso si arriva anche a 160-1170 pasti a sera. Ora però
sacrifici sfumati nel nulla? Unico conforto i miei ragazzi, ancora e sem- ci ritrova non so di preciso in quale situazione, ma quale sia il
pre vicini, unico grande Amore! Grazie per avermi ascoltato! Un caro motivo non cambia niente: se la mensa dovesse arrivare alla
saluto da Carla. M. chiusura, per tutti i senza tetto sarebbe un vero e grossissimo
problema, dove andranno a sfamarsi tutte quelle persone? Anche
perché, che io sappia, la mensa in questione è l’unica mensa che
offre un pasto decente e completo alla sera.
Chiudere vuol dire aumentare enormemente i
problemi di noi abitanti della strada.
Per fortuna, le persone che gestiscono questo ser-
vizio a favore dei senza fissa dimora, oltre che
essere gente dotata di una certa intelligenza è
munita soprattutto di un grande cuore. Ed è pro-
prio per questo che prima di arrivare a prendere
la tragica decisione di chiudere stanno cercando
di risolvere questo problema in un altro modo,
meno drastico e dannoso per i senza tetto.
A questo punto cos’altro possiamo dire, speriamo
che tutto si risolva nel modo migliore e al più
presto possibile e con questo voglio personalmen-
te fare gli auguri di buon lavoro da parte di tutti i
senza tetto a da tutti noi dell’ Associazione Amici
di Piazza Grande che anche se in modo diverso,
lottiamo per la stessa causa, quella della riduzio-
ne del danno nel vero senso della parola.

2 maggio duemiladue
t e rza
La mensa del Centro San Petronio chiude, circa 150 persone restano a
bocca asciutta. Un dato oggettivo che si può commentare e interpretare La Fame a Bologna l’origine di altri problemi. La Caritas mira a selezionare gli
utenti, attraverso percorsi di “auto-aiuto”, per costruire un
in modi diversi. Per i responsabili della Caritas, a cui era affidata la gestio- rapporto con la persona al di là del semplice servizio di ristorazione.
ne del centro, è una decisione drastica, ma inevitabile per migliorare il servizio. Per i volontari, che lavorando Encomiabile, ma c’è da chiedersi che ne sarà di chi a questi percorsi non riesce (o non vuole) nemmeno ad
ogni giorno in mensa forse meglio di altri avevano il polso della situazione, la chiusura non è un rimedio, ma arrivarci. L’unica cosa certa è la domanda di Angelo: emmò dove vado a mangiare?
Non sono già sufficienti i problemi cucine del San Petronio stesso.
Quale futur o per la sociali che esistono sul territorio,
LA FERITA CHE……
Per avere accesso a queste
….CONTINUA A SANGUINARE
mensa dei poveri? senza aggiungerne altri ? mense serali la trafila non cambia-
Evidentemente non interessano le essere stati sottoposti a di AL.MO. patologie psichiatriche va: era ed è necessario passare
vicissitudini che si è costretti ad colloquio con gli opera- che mescolate alle altre dal Centro d’Ascolto. Vi sono stati
Intervista telefonica con
affrontare per superare le diffi- tori del Centro Sociale medesimo non hanno fatto altro che creare destinati solo italiani. ( da conside-
DON GIOVANNI NICOLINI coltà necessarie perché non venga che li invia, senza oculatezza, in situazioni di rapporto inconcepibili rare, anche, il netto rifiuto di molte
di AL.MO. e Leonardo mai meno la dignità dell’essere. un numero sproporzionato ma di da sopportare e dominare. Per il parrocchie interpellate).
Una volta risolte, mettono in una difficile gestione per i due volontari Centro d’ascolto andava e Perché queste discriminazioni?
La mensa di Santa Caterina chiu- migliore condizione psi- va bene così Diattribe politiche - economiche
de nell’indifferenza dei mezzi di cologica e fanno sì, perché vole- portate avanti per un interesse di
comunicazione e per motivi poco che le successive va e vuole prestigio personale ma inqualifica-
chiari. Abbiamo chiesto a Don richiedano meno mettere in bile nel contesto in cui opera: sup-
Nicolini, direttore della Caritas impegno e sfor- difficoltà il porto per le persone in stato di
Diocesana di Bologna, di fare luce zo. E’ stato responsa- indigenza.
su questa decisione e spiegare le chiuso il CENTRO bile del Chi alla fine nulla percepisce per la
prospettive di un servizio fonda- SAN PETRONIO in S a n propria sopravvivenza sono gli
mentale per i senza fissa dimora
sotto le due torri. via Santa Caterina e Petronio e stessi frequentatori della mensa
Sostanzialmente gli elementi pre- così facendo si conti- evidenziare di che si ritrovano senza usufruire di
senti nella struttura sono tre: ospi- nua a peggiorare lo conseguenza, le un pasto caldo e di servizi per la
ti, volontari e gestione. Gli ospiti stato di disagio. Non si sue non capacità cura della propria persona, mentre
e perché tali, devono ricevere un conosce, almeno uffi- organizzative nel si continua a discutere, magari
servizio non finalizzato a se stesso cialmente, la causa che gestire questo marasma, pro- con i piedi sotto un tavolo di un
ma concesso in virtù di un percor- ha determinato questa curato dalle persone che ope- noto ristorante cittadino.
so di recupero a cui possono esse- situazione. Per una rano nel Centro d’ascolto mede- Non ne frega proprio a nessuno,
re destinati per un auto-aiuto. E’ verifica personale simo. di coloro che non sanno cosa man-
ovvio, di conseguenza, che si pen- effettuata qualche Discussioni continue, esasperazio- giare, che non sanno dove dormi-
serà ad una progettazione adegua- tempo addietro, però, ni quotidiane studiate e portate in re, ma che sanno, invece, cosa
ta a tal scopo. I volontari sono
ammirevoli per la loro disponibi- mi sono creato la con- presenti. Volontari che con il pas- pratica solo per qualunquismo ed significhi essere fregati! A quest’ul-
lità in quanto, oltre a concedere il vinzione che la causa si possa sare del tempo hanno perso la interesse speculativo e tutto a timi………
loro tempo determinare solo sul potere di principale motivazione del loro discapito dell’utenza. Per meglio ……la continuità del nascere di
per un servizio di sostegno socia- comando. All’interno del Centro operato: creare un rapporto atto a risaltare l’incapacità di non essere nuove piaghe!
le, relazionano con l’utenza sussistono diverse realtà gestite in far si che l’utenza acquisisse quel- in grado di gestire il San Petronio,
approfondendo , con confidenze modo autonomo e scoordinato: la la considerazione di essere ascol- il Centro d’ascolto organizzava con VESTITE L’IGNUDO…RIFOCIL-
personali, le problematiche del Mensa, operativamente gestita dal tata con toni amichevoli e confi- la collaborazione, di almeno quat- LATE L’AFFAMATO…DISSETATE
vissuto individuale. Sono venuto a Centro S.Petronio mentre l’acces- denziali, realtà impossibile con i tro parrocchie ,delle mense ester- CHI HA SETE……………mmah!!!
conoscenza della raccolta di firme so dell’utenza viene quantificato Centri d’ascolto. Grande difficoltà, ne nelle cui sedi veniva e viene
che gli stessi volontari hanno dal Centro di Ascolto Adulti (italiani poi, nel contesto specifico delle distribuito quanto preparato dalle Bologna, 25 aprile 2002
effettuato nella giornata del 1° – stranieri) della
maggio e che hanno quantificato
in circa 2500 adesioni: è senz’al- Caritas Diocesana.
tro una manifestazione pregevole
e a dimostrazione di come sia
Servizio serale per
oltre 150 persone
ESCLUSI TRA GLI ESCLUSI
notevole la sensibilità del volonta- che usufruivano di
riato riguardo alle persone disa- un pasto caldo ser- Dove si va a cena stasera? Certo non alla mensa di via con gli italiani, la solita triste storia della guerra tra
giate, ma vito da volontari. E il S. Caterina, visto che la Caritas ha da poco pensato di poveri.
nel caso specifico non sono molto servizio docce e chiuderla. Uno scambio di battute frequente per le 150 Filippo- È vero anche per la distribuzione dei viveri
d’accordo in quanto le problemati- vestiario direttamen- persone che trovavano là l’unico pasto caldo della gior- ogni lunedì, alterniamo di settimana in settimana, le
che interne vanno vissute da te dal Centro S. nata e non solo: al Centro di fraternità, aperto nel 1987, famiglie italiane con quelle straniere: Si cerca di evita-
ognuno con il proprio compito e Petronio che orga- ci si poteva lavare, recuperare biancheria pulita e prov- re attriti: è facile indicare nell’altro la causa dei tuoi
responsabilità. nizzava tre turni dif- viste alimentari per le famiglie in difficoltà. La scelta problemi.
Infine la gestione: punto dolente
della situazione che, creando arbi- ferenziati per italia- adesso è limitata al Centro diurno e all’Antoniano. La Comunque, voi ritenete che questi non siano motivi
trariamente soluzioni non confa- ni, stranieri e donne. decisione dell’ente cattolico ha colto di sorpresa tutti, sufficienti per eliminare un servizio così importan-
centi con l’intento dirigenziale, ha Non sempre, pur- tanto gli utenti quanto i 50 volontari in servizio alla te. Ma quali sono le soluzioni prospettate dalla
procurato confusione e momenti troppo, esisteva la mensa, loro addirittura hanno appreso la notizia dai Caritas?
di difficile governabilità. possibilità di avere giornali. Filippo e Barbara, studenti universitari, danno Filippo- Innanzitutto voglio ricordare che questa è la
Quest’ultimo elemento è stato anche gli abiti per- una mano in mensa da circa un anno, giudicano la seconda volta che si decide di chiudere la mensa. Lo
fondamentale perché si raggiun- ché non essendoci chiusura tanto inopportuna da avviare una protesta. stesso era successo la scorsa estate, quando si era arri-
gesse la determinazione di chiude- personale da adibire PG - Partiamo dall’inizio, cosa vi ha spinto verso il vati ad un afflusso di 230 persone. Adesso si sentono
re il Centro San Petronio anche se al magazzino e alla mondo dell’esclusione? È un interesse legato ai gli stessi discorsi: si vuole fornire un servizio di
ne siamo addolorati e capiamo le distribuzione, ci si vostri studi?
difficoltà in cui si possono essere migliore qualità, cioè un posto più piccolo, pochi utenti
doveva accontenta- Filippo- No, io studio ingegneria informatica quin- trattati bene. Questo significa, quindi, selezionare e
trovati gli utenti. Difficoltà, però,
a cui abbiamo cercato, in parte, di re di avere, almeno di…è stata solo la voglia di aiutare, di fare qualcosa di per chi resterà fuori (penso ad un immigrato senza per-
dare immediata soluzione chie- ,il cambio nuovo utile nel sociale. messo di soggiorno), verrà a mancare un posto dove
dendo la collaborazione ad alcune dell’intimo. Il servi- Barabara- Lo stesso per me io studio conservazione dei mangiare e passare la serata.
parrocchie per ospitare ,secondo zio veniva comun- beni artistici e culturali. Più che approfondire nozioni E a questo voi (e anche noi) non ci state. Quali sono
le loro strutture una cinquantina di que offerto perchè teoriche ho voluto rendermi utile. state le vostre iniziative?
ospiti. L’aiuto logistico, prepara- spesso e volentieri PG- Com’è avvenuto il primo contatto? Barbara- Non ci siamo stati nelle precedenti occasioni
zione e distribuzione dei pasti tra lo stesso responsa- Filippo- Abbiamo saputo del centro da degli amici. e non ci staremo neanche adesso. Fra l’altro, dato che
le varie mense, resta ancora affi- bile del centro San Prima di cominciare a lavorare bisogna fare un collo- siamo solo noi volontari a mandare avanti la baracca,
dato al San Petronio. Petronio era a quio con il responsabile dei volontari. Ovviamente ti ci aspettavamo più considerazione da parte della
E’ necessario a questo punto chia- disposizione dell’u- vengono chieste anche eventuali motivazioni religiose, Caritas, almeno che ci interpellassero prima di prende-
rire l’intento futuro: necessita una tenza che usufruiva ma davanti al nostro laicismo non si è posto nessun re decisioni. Non è bello sapere tutto dai giornali.
fisionomia fondamentale che per-
metta lo sfruttamento a pieno tito- di detto servizio. ostacolo. All’inizio si sta soprattutto in cucina, si lava- Filippo-Non resta che mobilitarci per far conoscere la
lo dell’intero complesso del San Tutto ciò costituiva no piatti ecc. oppure si gestiscono gli ingressi, che poi situazione alla città. Il primo maggio siamo stati in
Petronio e questo sarà possibile se un punto d’incontro, è l’aspetto più problematico. Piazza Maggiore con un banchetto e per tutto il giorno
la mensa ed il centro stesso un centro di aggre- PG- Infatti, il problema sembra essere l’intensità e abbiamo avuto la fila di gente che voleva saperne di
vivranno gazione pomeridia- l’eterogeneità degli afflussi, troppa gente con pro- più. Perlomeno questo è un segnale incoraggiante.
con un coordinamento sul territo- no, seguito dal blemi diversi.
rio ed in particolare modo con una Centro S.Petronio, Barbara- Certo gestire il sovraffollamento è difficile, Leonardo Tancredi
gestione oculata. ma di fatto, gestito ma non impossibile. Se si arriva a 150 persone, alcuni
Ognuno deve lavorare con la con- dal Centro d’ascolto dei quali arrivano ubriachi o “fatti”, è normale che ci
sapevolezza di quello che si fà. Adulti, infatti si siano delle risse. La presenza nutrita di immigrati, è un
accede solo dopo altro fattore destabilizzante: si creano spesso tensioni

maggio duemiladue 3
q u a rt a

DAL BASSO VERSO L’ALTO


La pagina dei contributi che ci arrivano dai nostri amici e da chi vuole
conoscerci. Speriamo che sempre più persone vengano a conoscerci di
persona... per capirci, avvicinarci e superare le distanze.

Salve, son o sem- i


io: la p ù

re io;
p Chi sei? e
t muta.
quella che ste; S.L. Angelo
sono La Morte
spezza il tuo cuore; la polverina magica che ti rovina la vita, che ti

quella che ti segue passo mici e ti separa dalla tua famiglia;


ruba gli a
passo, aspettando di sono quel male che ti perseguita da anni e che
poterti colpire alla prima occasione;
pian piano ti porta da me. Messaggio nascosto:
io sono quella che gioca con la tua vita, Ora che sai chi
come il gatto con il topo; Sono la regina delle tenebre.
sono, evitami e
sono la sofferenza che vive in te; Si mio carissimo amico, sono proprio
sono la solitudine che senti dentro quando sei tri- non ti darò noie.

Robe d ell’altro m ondo


Pubblichiamo la riflessione di questo signore, sull’articolo del Panta.
Riflessione giusta sicuramente, ma dal suo punto di vista. Ci parla di pare-
ri, di telefonini, di medici che portano a spasso il cane o che vanno in
palestra (?)ai quali chiedere consigli...è così che funziona? Sicuramente
Panta non ha fatto tutto quello che andava fatto, sicuramente subentra egoi-
smo ed egocentrismo. Ci parla di orgoglio...Caro soft machine tutte queste
cose sono vere, se non chè queste persone l’orgoglio vero lo hanno perso e
vagano in un limbo d’incertezze offuscato da sostanze dove tutti i sentimen-
ti, le occasioni, le speranze sono sepolte sotto metri d’insicurezze e
paure. In quale palestra si allena un medico che possa risolvere il disagio
di vivere per quanto ingiustificato (?)

Questa storia è emblematica per degli aspetti, atteggiamenti e ducazione e delle stranezze dei giovani.
comportamenti che sono sempre più diffusi nella società di questo Ma sono poi tutti così maleducati i figli dei nostri figli?
paese. All’inizio dell’articolo il Panta si chiede quale profilo si L’incapacità di interagire con il prossimo fa sì che i reciproci
prospetta per questo imminente futuro: Involontariamente il pezzo contatti vengano vissuti come invasione dei propri spazi vita-
risponde a questa domanda. li.
Vi sono degli atteggiamenti che mi rendono perplesso. Alla perdi- La vicenda raccontata dal Panta per altro con molta onestà, è
ta di senso di solidarietà fra le persone come del senso di apparte- un esemplare paradigma di quello che ci sta avvenendo.
nenza alla comunità subentra un forte e cieco egocentrismo. Ci si Ma com’è possibile che nella nazione con la più alta percen-
parla, ci si sente; da soli. Non è un caso che l’uso del telefono cel- tuale di medici al mondo (un medico ogni 200 abitanti) e a
lulare sia così diffuso in Italia: niente di meglio del cellulare che ti Bologna (un medico circa ogni 80 abitanti) noi non possiamo
può mettere in contatto con persone che sono a chilometri di conoscere uno, due o dieci medici. Ogni due o tre palazzi c’è
distanza ed allo stesso tempo isolati da quelliche sono a pochi un medico che vi abita, anche lui va al bar,
passi da te: Ci si concentra troppo su sè stess. In questo caso ci si anche lui fa sport in palestra, porta il
concentra sul proprio dolore in altri sui propri pensieri, disgrazie e cane a passeggio o va a fare un giro al
sofferenze. Ci si concentra così tanto che non si riesce a vedere parco.
altro. Siamo cechi; non abbiamo occhi per vedere la bellezza attor- Sono tutte occasioni dove la
no a noi. Siamo sordi, vogliamo ascoltare solo la nostra voce. gente può conoscersi.
Esistiamo solo noi; non vogliamo accettare la possibilità che esi- Costa molto vincere il pro-
stano altri punti di vista. Escludiamo le realtà circostanti. prio orgoglio e chiedere un
Neghiamo rabbiosamente l’evidenza e poichè abbiamo isolato gli parere, non una visita, ad
altri ecco la nostra voce rimbomba da sola dentro di noi. E con lei uno di questi medici? Oppure
rimbombano le nostre paure, paranoie, ansie e angosce ancestrali. il nostro ego turbato e ferito
Noi diventiamo sempre più piccoli e gli spettri del nostro è così forte che pensiamo di
Inconscio sempre più grandi fino a condurci a gesti inconsulti. sapere già tutto ed essere noi i
Molti di noi hanno perso la capacità di comunicare o di mettersi migliori dottori di noi stessi
nella pelle dell’altro. Ecco che nasce l’insofferenza verso tutto ciò con i risultati già visti.
che non è il nostro microcosmo: E che dire di quando ascoltia-
1. Siamo giovani, allora, non ce ne frega degli anziani, dei loro mo e riportiamo solamente ciò
ricordi e della loro memoria storica; così la nostra generazione che pensiamo che in quel determi-
ripeterà gli stessi errori. nato momento è nel nostro interes-
2. Siamo persone di mezza età: non sopportiamo il baccano e la se?
prepotenza dei bambini, dimenticando che anche noi lo siamo
stati. Qualcuno si ricorda ancora dei rumorosissimi cortili dei
palazzi negli anni ’50 e ’60? Soft Machine
3. Siamo vecchi o anziani: Non ne possiamo più della male-

4 maggio duemiladue
quinta
AL.MO.
incontra tante persone sulla
Gente di strada
nuità di tempo
sua strada ...alcune decidono di apri-
re il proprio cuore e raccontare la sem-
Libero dormitorio pubblico. tale per poter
riposare in
loro storia pre tengono occupato, come fosse loro avanti e a braccia conserte appoggia la modo salutare.
“riservato”. Donne e uomini che, ora dopo testa sugli arti sovrapposti; chi piegato di Moltitudine di
Condividere
ora,vanno a occupare i posti ancora liberi lato cerca di formare una “S”, come se persone di
una serata con le persone che hanno eletto
all’interno della sala: è un via vai continuo. fosse a letto; chi perché compagno o diverse prove-
la sala d’attesa della Stazione
La maggioranza di loro, per riposare, allun- compagna, figlio o figlia, amico o amica nienze etniche e
Ferroviariacome loro fissa dimora è una
piegandosi di lato riesce ad appoggiarsi che, per diverse
esperien-
sulle gambe dell’altro utilizzando, così, il motivazioni, si
za unica
supporto come cuscino, infine chi cerca di ritrovano ogni notte
nel suo
trascorrere il tempo leggendo, parlando, ad affrontare una
genere.
rimando sveglio per sorvegliare i propri situazione che con il pas-
bagagli. Borse e valige che spesso rappre- sare del tempo crea disagi fisici e psichici.
sentano tutto ciò che hanno. Personalmente, dopo una nottata trascorsa
E’ un dormire che solo la stanchezza riesce nella sala d’attesa, ne esco malconcio:
a quantificare perché tra le continue comu- piedi e gambie gonfie, occhi arrossati e
nicazioni diramate via radio per partenze socchiusi ,dolori sparsi che si manifestano
od arrivi di treni (109 ne transitano a ad ogni movimento. Uno stato di soporo-
Bologna dalle 22.00 alle 05.00) più quelle sità percepita e probabilmente dovuta alla
effettuate per servizio lasciano solo frazio- mancanza del ricambio d’aria, inoltre una
ni di tempo tranquillo molto ma molto sensazione di “formicolio” agli arti inferio-
brevi. Da aggiungere, poi, il via vai di per- ri e superiori. Questi dolori fisici si sono
sone che abbastanza rumorosamente (pen- ripercossi sullo stato psichico tanto che il
siamo a quelle valigie trainate su ruote...) mio conversare, alle quattro del mattino,
entrano ed escono dalla sala, gruppi di mi sembrava sconnesso e senza lucidità.
ga le gambe verso la mezzaria della corsia sudamericane e centrafricane che rientrano Dopo solo una nottata mi sono trovato a
Moltitudine di personalità, di caratteri, di
ripiegando la testa di lato, con la speranza dal “lavoro” e trovando solo posti sparsi disagio…e quelli, allora, che vi sono
scelte, di cause, di patologie, di necessità
che non troppi rumori e suoni interrompa- restano in comunicazione verbale con il costretti tutte le sere ?!… E’ in programma
che però li accomuna in una unica proble-
no i brevi momenti in cui si assopiscono. loro “tam – tam” di voci petulanti e alte di la ristrutturazione della stazione ferroviaria
matica: senza tetto, non sanno dove andare
Quaranta, cinquanta persone che, ogni sera, tono e , poi, gli ossessionati della disco- e nella parte interna e in quella esterna ove
a dormire. Le strutture esistenti sul territo-
formano l’aggregazione più numerosa sul music che , nonostante le cuffie diramano sono stati previsti nuovi sfruttamenti degli
rio hanno esaurito le loro capacità di acco-
territorio all’esterno delle strutture di acco- il tempo ed il ritmo mantendo il volume spazi. Spazi che verranno destinati al com-
glienza, non hanno più posti disponibili.
glienza. Effettuando una panoramica si della musica molto alto mandando in merciale con conseguente restringimento di
L’elasticità interpretativa della Direzione
riconoscono visi noti e meno noti che nelle “coma” coloro che sono costretti a mante- quelli destinati all’attesa dell’utenza.
della stazione di Bologna permette a que-
posizioni più strane cercano di riposare: nerli vicini pur di non perdere il posto. Se non interverranno le istituzioni a garan-
ste persone di poter riposare, almeno stan-
chi, seduto resta immobile nella posizione Infine la compagnia, forse meno desidera- tire una più equa e dignitosa sistemazione
do seduti. Solo alcuni accorgimenti vengo-
plastica lineare della sedia; chi tende a pie- ta: il gonfiore dei piedi e delle gambe, per le persone che hanno trovato riparo
no loro richiesti: biglietto ferroviario valido
garsi di lato appoggiando il gomito sulla conseguenza del non poter avere la possi- all’interno dell’attuale area, queste stesse
anche per un percorso minimo ma giustifi-
borsa per avere un appoggio più alto; chi bilità di coricarsi. Manifestazione procurata persone sono destinate ad essere riversate
cativo perché abbiano accesso e un abbi-
tende ad allungarsi anche se per poco dall’accumulo degli acidi urici. Situazione in strada………………
gliamento decoroso oltre al comportamento
tempo perché gli addetti al controllo fisica pesante e difficoltosa da sopportare. ………quindi…………
dignitoso. Vi sono casi “stanziali” che,
impongono di non occupare più di un posto Orari e via vai determinano tempi e luo- Bologna, 30 aprile 2002
ormai da anni hanno il loro posto fisso e da
per ogni singola persona; chi piegato in ghi quasi impossibili per avere una conti-

IL MIO VIVERE …….ALLO SPECCHIO. riori, dopo alcuni anni di vera e propria ribellione, decisi di andarmene e pagne, sarei la stessa persona?” ... “avrei, comunque dovuto provvede-
per due anni ho rifiutato ogni contatto con mia madre perché la ritenevo re al mio sostentamento?”.
Biografia di ALBERTO MORA della storia personale di STEFANIA la causa fondamentale del mio disagio. Trascorso questo periodo, Conoscere le storie delle famiglie e dei minori che la mia professione mi
SAMBUCHI ripresi i contatti con mio fratello. Nello stesso momento però mia madre ha posto a confronto mi hanno aiutato a relativizzare la mia storia perso-
Non è semplice ripercorrere la trama della propria vita, specialmente manifestò sintomi psico-fisici talmente evidenti che mi obbligarono a nale e a rivalutare alcuni comportamenti dei miei genitori ed in particolar
quando si è vissuto un disagio profondo arrivando a non riconoscersi nel rientrare al mio paese. Di lì a poco inizio un peregrinare continuo nell’ac- modo quelli di mia madre, scoprendomi a pensare che, nonostante tutto
proprio ambiente famigliare. Incomprensioni e rifiuti attuati dalla madre compagnare la mia genitrice alle numerose visite mediche a cui doveva quello che avevo desiderato e nonostante la consapevolezza che se
quando,ancora , non si è in grado di capire. Ricordo episodi ed atteggia- essere sottoposta. avessi avuto un ambiente diverso avrei potuto realizzarmi come perso-
menti che hanno lasciato un segno indelebile sulla mia persona: non Il vivere distante mi aveva, in un qualche modo, anche, allontanato na, considerando, poi, la condizione di mia madre, sono arrivata a con-
esistevano amore ne tantomeno affetto durante l’infanzia e l’adolescen- dalla psicosi famigliare. Ora, la situazione ritornava in modo imbaraz- cludere che ho ricevuto ugualmente il massimo che i miei genitori potes-
za. Queste privazioni mi hanno portato a chiudermi in me stessa. Non zante, mettendo il dito nella piaga che via via si stava sero offrirmi.
potevo usufruire di dialoghi e quindi avere dei saldi riferimenti rispetto al rimarginando…angoscia, depressione, tristezza, impotenza! Nel ’95 mia Nell’ultimo anno trascorso, mia madre è invecchiata notevolmente: non
mondo esterno. L’impatto con la scuola e con il conseguente inseri- madre fu ricoverata in sala di rianimazione con la diagnosi di può più fare il suo giro quotidiano per le piccole compere, trascorre lun-
mento mi ha messo a nudo davanti alle prime regole della vita sociale: “Parkinsonismo in pscotica” e fu costretta ad una degenza ospedaliera ghe ore in silenzio sdraiata sul divano alternandole a quelle trascorse
senso di inadeguatezza che ancora oggi, in determinate circostanze, mi per un lungo anno, per recuperare il controllo sfinterico, la deambulazio- nel letto, non è più denigratoria nei miei confronti, non ripete più all’infini-
crea imbarazzo e tormento. Durante il percorso della mia vita ho incon- ne e i comportamenti deliranti. E’ stato uno degli anni più difficili in quan- to i soliti discorsi, non sono più la figlia cattiva che ha abbandonato la
trato molte persone ma solo qualcuna ha saputo arrivare nel profondo to il contatto quotidiano con i limiti della malattia psichica in fase acuta, famiglia e non sono più la vagabonda che non faceva niente.
del mio io. conduce, spesso, chi la vive in prima persona alla disperazione e all’iso- Per la prima volta , sta pronunciando frasi di apprezzamento e riconosci-
Crescere con genitori analfabeti e poveri mi ha reso subito sensibile ai lamento. E’ come se il tempo si fermasse: ci si sente un cappio al collo mento: “vai dovunque senza problemi”, sempre per la prima volta mi sta
privilegi dei più fortunati. Invidiavo loro non solo i benefici materiali ma perché diventa come una catena alla quale la malattia psichica, secon- osservando ed è diventata riconoscente e premurosa cercando di alle-
anche quelli culturali e relazionali. Non poter confidarsi con i propri geni- do la lettura dei rapporti comunicativi patologici che durano per tutto l’ar- viarmi, con l’aiuto della signora che durante la nostra assenza le tiene
tori così come vergognarsi della loro età avanzata, incapaci di presen- co della vita, che aggiungesse un anello per ogni anno trascorso! compagnia, gli impegni di gestione famigliare come pulire, lavare, stira-
tarsi al mondo, ha condizionato seppur in modo differente ogni tappa del Il percorso di studi intrapreso, la formazione educativa e psicologica mi re, preparare i pasti ecc.
mio cammino. hanno aiutato ad affrontare, in modo più consono, queste problemati- Noto un suo desiderio di vedermi più frequentemente, espresso con la
L’essere la più giovane in una famiglia in cui le distanze generazionali che: io e mio fratello ci siamo suddivisi i ruoli e responsabilità nel dover richiesta: “perché non vai a lavorare come operaia nella lavanderia vici-
erano e sono per una parte ancor oggi, molto spiccate; l’alternarsi dal- provvedere, giornalmente, alla risoluzione dei diversi problemi che no casa ?” Ed anche se la risposta ricevuta è stata negativa, non ha uti-
l’età di dieci anni di malattie, ricoveri, decessi dei famigliari (la morte di incontravamo anche se il sovraccarico emotivo, il coinvolgimento perso- lizzato il ricatto,gli atteggiamenti ossessivi che l’hanno sempre contrad-
mio padre, quando avevo quattordici anni) ; avere una madre che, spes- nale rendeva arduo occuparsi degli altri in una relazione di aiuto profes- distinta. Sa che per nulla al mondo rinuncerei al bisogno di conoscere,
so, mi picchiava e maltrattava anche in presenza di amiche e persone sionale. che non le è appartenuto, ma si rende conto di come sia necessario per
estranee, queste situazioni descritte hanno fatto sì che si invertissero i L’aiuto esterno per arrivare a quantificare materialmente l’organizzazio- muoversi in un mondo completamente diverso dal suo.
naturali ruoli genitori - figli amplificando il desiderio di fuga dalla famiglia. ne personale e di mio fratello è dovuto all’incontro con un neuro-psichia- Nonostante i cambiamenti di cui sono stata diretta partecipe, non è
Mia madre voleva che facessi l’operaia, il parroco tentò di opporsi, cer- tra che per molti anni mi ha seguito alimentando in me nuove considera- ancora cambiato il mio senso di
cando di farle capire le mie potenzialità. Il suo insistere era dovuto al zioni e valutazioni sul rapporto con mia madre. Il suo investimento pro- inadeguatezza. Ancor oggi, sebbene non sia più la ragazzina deprivata
fatto che, nata e cresciuta in un paese dell’Appennino Tosco- fessionale e personale nei miei confronti è avvenuto gradualmente tanto di ogni cosa, la sensazione forte è quella che il mio vissuto non sia stato
Romagnolo, aveva vissuto l’estrema povertà ed era stata inserita a dodi- che mi son sempre chiesta quale fosse in realtà la motivazione princi- ancora riconosciuto dal mondo esterno.
ci anni presso una famiglia altolocata come donna di servizio in quanto pale di tanto interessamento. Ricordo con piacere la frase di una persona con la quale ho lavorato per
la sua famiglia non aveva la possibilità di mantenerla. La sua origine Non avevamo lo stesso ceto di provenienza, non potevo offrire granchè alcuni anni: “è difficile dover entrare sempre dalla porta di servizio, ma lo
affiancata da una vicissitudine socio-culturale e psico-patologica verteva considerata la situazione famigliare, avevo solo me stessa: passionale, è, anche, il dover entrare sempre da quella centrale”. Spero, fortemente,
a spingermi verso le stesse sofferenze che lei medesima aveva subito. desiderosa di amore e di sesso. Nonostante questa situazione mi disto- che giunga anche per me quel giorno in cui potrò entrare dalla porta
Nonostante, poi, avessi proseguito negli studi superiori, mi ha sempre gliesse, avevo una serie di pensieri ossessionanti che si ripetevano centrale.
rinfacciato i suoi sacrifici quotidiani : “ mi alzo alle cinque del mattino per continuamente e che venivano in superfice ripetendomi: “se fossi nata
andare a fare le pulizie, così come tuo fratello per andare al lavoro e in un altro contesto socio-culturale avrei avuto delle possibilità diverse?” STEFANIA SAMBUCHI (assistente sociale del Servizio Sociale Adulti)
tu….!?!, vagabonda….studi per non far niente”. Terminati gli studi supe- … “avrei avuto più opportunità per esprimermi come persona?”... “avrei
potuto laurearmi ?”… “se avessi avuto i genitori di tante amiche o com- Imola, 16 aprile 2002

maggio duemiladue 5
se st a

LE SPACCONATE DI CAPITAN
L’INVERNO... FRACASSA
regia di Massimo Macchiavelli
25/26 maggio2002
ore 21.00
via Libia 69 (sotto il ponte)
051342328-pg@piazzagrande.it

E’ FINITO! Axel Nardini-


Pantalone
Marco Venturi-Capitan
Fracassa

Sabato 25 Maggio 2002


Piazza Grande Tania Passarini-
Zanni e
Colombina
Angelo di

LIVE Lella nella


parte di Faust
Massimo Macchiavelli
Arlecchino

Festa di
INAUGURAZIONE
La grande Bandiga Roberto di Leo-
di Piazza Grande Leandro

Questa volta... E’ vero!!!


...Ci scusiamo: il mese scorso abbiamo by
An
promesso una festa per sabato 11 mag- ge
lo
gio, ma non abbiamo potuto farla in S.
L.
quanto i tempi previsti per avere tutti i
permessi dalle Istituzioni sono stati più
lunghi del previsto. Finalmente ci siamo!
Questa volta per davvero! Mesi di lavoro
per preparare gli ambienti per i laborato-
ri e le iniziative. Tutti i ragazzi si sono
rimboccati le maniche; la redazione si è stretta in uno stanzino impossibile
per due mesi; i ragazzi delle Officine hanno murato, stuccato, verniciato,
operatori esterni e interni hanno sfacchinato, e le persone che seguiamo ci
hanno aiutato e aspettato. Grazie a tutti! Il giorno 25 maggio con partenza
alle sedici, cucineremo, suoneremo ed avremo diversi ospiti di musica e
teatro. Siccome adesso toccherà all’Amministrazione (di Piazza Grande)
trovare il modo di ripagare i “debiti” che abbiamo fatto, vi chiediamo di
partecipare numerosi: mangiare, ascoltare, offrire e comprare o se volete
anche regalare. Il 25 di maggio Piazza Grande si vestirà a festa.
Programma
ore 16.00 animazioni, mercatino e concerti.
ore 18.00 aperitivo e danze
ore 19,30 cena
0re 21,30 Le spac-
conate di Capitan
Fracassa a cura
della Fraternal
Compagnia

Chiunque fosse inte-


ressato a esibirsi ci
telefoni.
al 051 342328
e-mail:
pg@piazzagrande.it

6 maggio duemiladue
se t t i ma

LIBERA UNIVERSITA’ DI ALCATRAZ


Il maneggio è popolato da ronzini. Orrendi cavalli
IL PARADISO DEI CLAUN da tiro di 6 quintali, con pelo da foche che nessun
ufficiale della regia cavalleria accetterebbe mai di
I migliori massaggiatori, i comi- montare.
coterapisti più divertenti, una Il servizio è sommario: tovagliacce di carta e piat-
cucina emozionante, quattro tacci da mille lire. Niente cristalli, niente sotto-
milioni di metri quadrati di piatti.
boschi. Il cibo sarà anche sano ma manca di classe: pasta
Ad Alcatraz ogni giorno puoi scegliere di curarti e fagioli, spezzatini, verdure crude e focacce.
o semplicemente di rilassarti e divertirti, come La piscina è gettata in una gola a 2 km dal risto-
vuoi tu. rante.
Non vogliamo venderti religioni, maestri, verità Quando c’è il sole si frigge. Quando c’è brutto
indiscutibili. tempo si bubbola. Quando c’è la tempesta a volte
Non ti proponiamo neanche terapie noiose, corsi va via la luce. Le giovani coppie in luna di miele
di pianto e lamentazioni, sacrifici, disciplina. possono venire qui a osservare i disastri del met-
Non crediamo che questa roba funzioni. tere al mondo figli. E’ pieno di neonati e di nanet-
Ridere, rilassare il cervello, giocare, riscoprire i ti feroci di due o tre anni che sgambettano, casca- Laboratorio di Scrittura
desideri e le capacità della tua mente inconscia, no rovinosamente e poi si mettono a ululare cer-
ritrovare la fonte dell’energia che è dentro di te, cando la mamma.
creativa
coltivare il tuo nirvana da viaggio. Insomma, un posto dove andare soltanto se il con Jacopo Fo
Noi ti offriamo decine di modi diversi di camel trophy non vi basta sperando che i
farlo. lupi di Gubbio e i coccodrilli non vi divo- Quattro giorni ad Alcatraz
Alcatraz è il più grande centro Europeo del rino come antipasto. con Jacopo Fo per un corso di
benessere e anche il meno caro. E per giunta, se proprio dovete andarci,
Qui “Terapisti dolci” e comicoterapeuti pro- difficilmente troverete posto, perché il
scrittura creativa.Continua
venienti da tutto il mondo si incontrano, si mondo è pieno di pazzi che adorano vive- così il Laboratorio di
scambiano esperienze, formano altri opera- re da trogloditi. Giornalismo sociale di Piazza
tori della salute psicofisica, offrono tratta- Grande. Dal 28 al 31 di mag-
menti individuali, corsi di base, stages di specia- LE NOSTRE ATTIVITA’
lizzazione e aggiornamento e si incontrano con i Comicoterapia, yoga demenziale. Corsi di cucina gio saremo ospiti in questo
loro gruppi di lavoro per seminari intensivi. mediterranea e cucina vegetariana. meraviglioso borgo
20 BUONI MOTIVI PER NON VENIRE AD Equitazione, yoga a cavallo ed ippoterapia. Tiro dell’Umbria, dove oltre a
ALCATRAZ con l’arco. Corsi di watsu, massaggio di atlantide,
studiare potremo mangiare
Alcatraz è un posto orribile. tantra acquatico, culla e rilassamento, in acqua
Alcune povere casette di contadini sparse in calda a 34 gradi. T’ai chi chuan. Corsi e sessioni bene e sano ,praticare sport,
mezzo a una sconfinata e disordinata escrescenza di massaggio shiatsu, massaggio trager, massag- e respirare l’aria notturna
di cose verdastre tipo giungla. Niente asfalto, gio istintivo, massaggio estetico, massaggio zen tra boschi e cieli stellati.
niente supermercati, niente night-club. bambola (massaggio a cinque), massaggio cranio-
Di notte neanche un tram; solo il frastuono dei sacrale, massaggio thailandese, massaggio sponta- Tutti possono venire
grilli che non vi lascerà dormire. Il primo centro neo, tantsu. con noi.
abitato è a 6 km, il primo cinema a 25 km. Biolifting (uso estetico del movimento rallentato).
E’ tutto pieno di cavalli, mosche, serpenti, scor- Body painting, bagni di fango. Joacopo Fo ci ha dato la
pioni, tassi, vipere e decine di altri animali selva- Escursioni nei boschi con riconoscimento delle disponibilità di 15 posti
tici e ignoranti. I cavalli fanno cacche enormi, i erbe officinali, e (in stagione) raccolta di funghi e gratuiti che abbiamo già
ragni disgustose ragnatele e le rane tartufi, escursioni sul fiume. Fumetto e giornali-
gracidano,gracchiano e scoreggiano. smo disegnato, scrittura creati- riempito, più altri 10 posti
C’è uno straccio di torre medievale che spacciano va, arte zen, grafica digitale. a pagamento che ancora sono
per romana ma l’arredamento lascia a desiderare e Brazil moving. liberi!
molto probabilmente finirete in strutture che, Rieducazione posturale, meto-
pomposamente, vengono definite “bungalow” ma do Meziére (per appuntamen- Interessa!
sono in realtà carrozzoni per zingari to), fiori di Bach, coccole e per informarvi e iscri-
buttati in mezzo alla macchia. carezze.
Le strade sono fatiscenti, verticali, vervi 051342328
polverose d’estate, fangose d’inverno.
pg@piazzagrande.it

SEDE DELLA COOPERATIVA


SEDE REDAZIONALE
della testata e dell’Associazione
VIA ANTONIO DI VINCENZO 26/F (BO)
TELEFONO E FAX
Amici di Piazza G rande
051 372 223 OPPURE 051 4158 361 Via Libia, 69 tel. 051/342328
SIT O INTERNET:
SITO INTERNET: www.piazzagrande.it
www.cooplastrada.it
E - MAIL: E - MAIL:
info@cooplastrada.it pg@piazzagrande.it
Stefano Ricci TUFO

maggio duemiladue 7
ottava

Fuori dalla Piazza


Missione di pace
Firenze Social Forum L’Oscar al film “No man’s Land” ha riaperto le polemiche su Onu e missioni umanita-
rie. Ecco cosa ricorda un ragazzo che è stato a Sarayevo come militare durante la guerra.
Gruppo “Istituzioni Totali” di Silvana Fracasso
Assemblea Nazionale “Un giorno mi hanno comunicato che c’era la possibilità di fare qualcosa di molto più carino…”
DALLA SICUREZZA SOCIALE Come mai sei andato in Bosnia? sventarli. Che qualcuno sparasse dalle finestre
ALLA SICUREZZA Siamo partiti circa in centocinquanta dalla caser- era all’ordine del giorno, in aria o sulla gente; di
DELL’ESCLUSIONE? ma di Salerno (la stessa che ha mandato i soldati questo si occupavano i “colmoschin”, corpo spe-
italiani in Afganistan pochi mesi fa). Ero stato ciale di incursori, omoni rasati che entravano nei
Il termine “sicurezza” è oggi sinonimo di emarginazione e repressione assegnato alla Brigata Garibaldi, che operava palazzi carichi di pistole di ogni tipo. Dovevamo
anche a fianco dei paracadutisti pattugliare le strade con la “blindo”, mezzo ruotato
di interi gruppi sociali, sempre più frequentemente isolati all’interno di
Mi stavo allenando in quel periodo perché ero in grado di percorrere qualsiasi tipo di suolo.
istituzioni totali vecchie e nuove perché ritenute pericolosi.
stato ingaggiato in un progetto sportivo per una Spesso facevamo anche da scorta nel trasporto
Per noi “sicurezza” vuol dire “sicurezza sociale”, ossia garanzia di gara mondiale di tutte le Cavallerie. Un giorno ci delle derrate alimentari che venivano smistate in
diritti civili, sociali e politici, difesa ed estensione dello Stato Sociale, hanno comunicato che c’era qualcosa di molto più vari centri. Nei dintorni c’era Gorazde, città molto
migliori condizioni di vita per tutte/i. carino; la proposta fu riservata a coloro che sem- popolata e meta di aiuti umanitari provenienti dagli
bravano i più meritevoli e più idonei. Ci dissero stati della Nato e dall’Unicef. Ogni squadra aveva
Il dibattito verrà introdotto da: che avrebbero pagato molto, molto di più… Mi ero un carro armato da gestire, io avevo il compito di
ore 10 arruolato nell’esercito come volontario (avrei in caricare i colpi nel cannone e tenere il controllo
Alessandro Margara magistrato di sorveglianza di Firenze ogni caso dovuto fare il militare, ero senza lavoro della radio. Credo che non avessimo alcuna pre-
Massimo Pavarini docente di Diritto Penitenziario e trovarlo al Sud non è facile, non avevo una parazione e competenza per stare là; in Italia si
lira…) e pertanto la mia adesione alla chiamata sparava al poligono, si studiava la teoria del terri-
Università di Bologna
per la missione non poteva che essere “volonta- torio, lì c’era da sapere la pratica...
ore 14,30
ria”… Dopo la fine della guerra si è proceduto con lo
Susanna Ronconi coordinamento operatori servizi a bassa Dov’eri? smantellamento di arsenali e operazioni di smina-
soglia Piemonte Sono stato a Sarayevo, da gennaio a giugno del mento; tutte le campagne dei dintorni erano infe-
Assunta Signorelli del dipartimento di salute mentale di Trieste 1996, presso il comando multinazionale, il quartier state di mine antiuomo lanciate dagli aerei. Corpi
generale della Nato. Facevo parte speciali di nome BOE (bonifica ordigni esplosivi) si
dell’Implementation Force, chiamato a garantire la muovevano con sonde come rabdomanti, con l’au-
Sabato 18 Maggio 2002 stabilità dell’accordo di Dayton. Alloggiavamo in silio anche di robot in grado di recuperarle e disin-
Firenze, Sala Est-Ovest un albergo dimesso a Vogoska (alla periferia della nescarle. Molti soldati italiani di reparti scelti sem-
via dei Ginori, 12 città). Nostro compito bravano ben prepa-
ore 10:00 – 19:00 era la perlustrazione rati e coscienti di
dei luoghi per scovare ciò che faceva-
Per informazioni e adesioni scrivere a: istituzionitotali@libero.it mujadin, pazzi e ribel- no…erano così
li. La guerra era finita sicuri di sé che
ma c’era il rischio di potevano permet-
attentati, dovevamo tersi di portare resi-

duati bellici in camera per giocare o solo per campo di calcio adibito a parcheggio dell’al- sotto il italiano a Sarayevo
sfoggiarli a mo’ di trofeo… quattro morti al bergo, provavano a barattare baionette in comando e continua ad esse-
“gioco della mina”! Queste bombe sono for- cambio di una razione K - il nostro pasto -, america- re pagato così,
mate da due dischi sovrapposti e concepite proiettili o armi più facilmente smerciabili. n o . forse di più).
in modo tale da non scoppiare dopo il lancio Altra alternativa, per dieci, venti dollari ti Sarayevo Pur con una stima
con l’urto: esplodono invece con poco peso, facevano scopare una ragazzina. La dispe- era davve- prudente della
se calpestate; si stima che ci vorranno più di razione era visibile, da macchine vecchissi- ro affasci- situazione, a me è
cento anni per bonificare i territori. Mi è me si improvvisavano banchetti per la vendi- nante, sembrato uno spre-
capitato di vedere un bambino portato nel- ta di olio da cucina, di benzina. Nei pattu- nonostan- co eccessivo il
l’infermeria, una mina esplosa nelle vicinan- gliamenti di piccoli centri e borghi più distan- te i molti dispiegamento di
ze gli aveva fatto saltare un piede. ti ci fermavamo per la notte; di sera la signo- palazzi forze per ogni ope-
Chi hai incontrato in quella terra? ra di turno usciva ad offrirci per pochi soldi distrutti, razione: uno sfarzo
Il mio contatto con la popolazione è avvenu- un piatto caldo molto buono: frittata con ver- piena di inutile, un po’ come
ta con la sua parte innocente, il “ponte” più dure e anche vodka, per resistere al freddo. mostre, in un film all’ameri-
trasparente con il territorio, il termometro Anche lì incontravamo bambini, grandi vita uni- cana… I convogli
esatto della situazione tragica che stavano esperti di armi e capaci di distinguere le versitaria; che trasportavano
vivendo: i bimbi per le strade. Si avvicinava- aviazioni di tutti gli eserciti! Da una luce invi- ho ammi- aiuti ad esempio
no affamati chiedendo cibo. Vedevamo sibile nel cielo sapevano riconoscere la r a t o erano accompagna-
spesso nel cortile dell’albergo accanto al nazionalità del velivolo o solo dal rumore: ci bibliote- ti da sei carri arma-
nostro qualcuno di loro, età quattro o cinque prendevano in giro, perché noi non vedeva- che e locali incantevoli. Pian piano alcuni ti, le scorte umanitarie erano carovane incre-
anni, giocare con i dardi illuminanti; erano mo e non sentivamo niente... Possedevano negozi stavano riaprendo, si respirava la dibili; la Nato avrebbe potuto dare un po’
razzi pericolosi che servivano per le segna- pistole Beretta che smontavano con velocità sete di ricostruzione e rinascita, la gente si meno ai militari e un po’ più alla gente e ridi-
lazioni militari, incandescenti e incendiari e incredibile, di scatto toglievano il caricatore vestiva bene e usciva. mensionare l’organizzazione scenica. I soc-
producevano una nuvola di colore altissima: dei fucili che avevamo in mano con un tocco Chi erano i vostri nemici? corsi non bastavano assolutamente a soppe-
per loro erano i nostri innocenti coriandoli! felino e poi ridevano. Questi ragazzini erano La nostra presenza era contro i musulmani, i rire ai bisogni, la situazione era d’emergen-
Quando andavamo a Gorazde era tutta una nati nella guerra ed essa sembrava essere mujadin erano pazzi criminali spietati, c’era za, la popolazione alla fame.
coccola! Piena di scugnizzi, quasi tutti orfani la loro “linfa vitale”, una specie di seconda il fanatismo da combattere. In sei mesi però Meglio non parlare invece del sostegno
del padre e le loro madri sicuramente aveva- mamma. Gli uomini quasi non c’erano, molti ho avvertito l’inizio di un lento ma vorace morale…vedevo molte camionette anche di
no subito violenze (forse l’unico modo per gli anziani invece (e sembravano più ben assalto, come a una miniera d’oro, da parte altre nazioni girare parecchio per farsi gli
evitarle era scappare e le donne che aveva- disposti degli altri nei nostri confronti). del dominio occidentale politico e industria- affari propri.
no potuto erano fuggite, specie verso Come hai vissuto? le: speculazioni edilizie, industriali, grossi Che tipi di affari?
l’Italia). I bimbi ci sorridevano, noi giocava- Sono riuscito ad isolarmi, nel mio gruppo giri di denaro, manipolazioni sociali… Tutti i generi. Gli ufficiali avevano più possi-
mo con loro anche se non avremmo potuto; vivevamo tranquillamente; per motivi di sicu- Qual era il costo della vostra permanen- bilità di muoversi e la sera uscivano, a farsi
ci chiedevano di bere acqua dalle bottiglie, rezza non ci facevano uscire la sera, erava- za? tatuaggi e non solo. Voci indiscrete riferiva-
mangiavano il latte in polvere dei viveri del- mo sempre dentro; albergo e carro armato C’erano organizzazioni occupate a ripristina- no che tra i militari c’era chi si permetteva il
l’esercito. Non sempre avevano fame o sete: erano la nostra vita. Appena arrivati c’è re i diritti politici, è vero...ma per le iniziative “lusso” - pari al massimo a 20 dollari USA! -
era una scusa per venire vicino, comunicare, stata paura nell’impatto con la terra. Ogni umanitarie erano state coinvolte centinaia di di andare con donne e ragazzine del posto
ricevere un po’ di gioia, darla a noi. Bambini tanto scattava l’allarme rosso, per la presen- militari. Eravamo in tanti ad alimentare la che si offrivano “volontariamente”… erano
di circa dieci anni erano indaffarati a com- za di capi militari, militanti musulmani, ma spesa bellica: io, da soldato semplice, per- poverissime e bellissime. Dopo pochi mesi
merciare armi (ne avevano sempre qualcuna durava poco. In generale era tangibile l’odio cepivo circa 3.000.000 di lire mensili oltre la ne fecero proprio un mercato.
con sé); attraverso la rete che delimitava un della gente contro la Nato: ci vedevano tutti paga-base (c’è ancora qualcuno dell’esercito

8 maggio duemiladue
nona
Ci scusiamo con Simona perchè
L’uomo nero Katleen il racconto dello scorso
numero era incompleto lo riprop-
di Simona Arsani poremo nel numero di giugno.

Alle 17.45 di mercoledì 15 Febbraio una donna parole di stanchezza, mentre il vapore dell’ac-
sui sessant’anni si trova nella casa della figlia ad qua che bolle le opacizza gli occhiali che porta
accudire la nipotina appena rientrata dalla scuo- fissi sul naso da sempre.
la materna. Con un vago sentore di indifferenza, di tanto in
La bambina è vivace e graziosa, ha lunghi tanto osserva la bambina che sta giocando con
capelli rossi e porta sulle guance i segni rosati un bicchiere riempito fino a metà di aranciata. I
della salute. Ha grandi capacità. ha grandi capa- giochi della piccola stanno divenendo sempre
cità di apprendimento e sembra essere una vera più coraggiosi e la donna se ne accorge.
promessa per la società intelligente. - Smetti di giocare con quel bic-
La casa in cui vive con i genitori, la mamma chiere, te l’ho già detto mille volte…
impiegata e il padre commerciante, è grande ed l’aranciata si beve, non è un gioco…- la
accogliente, spoglia di libri, ma ricca di mobili e voce è bassa e nel suo tono incostante.
soprammobili. Le stanze so no spesso coperte di Prima alto e poi basso, e questo rende
polvere ingombrante e la nonna è tenuta, tra le l’ammonimento severo e goffo al tempo
sue tante mansioni domestiche, a pulire e riordi- stesso.
nare gli ampi spazi della casa. Il ruolo di madre - Smetti, ti ho detto…
e di casalinga l’aveva già conosciuto in passato, La casa contiene accessori pregiati, manifatture
quando i suoi figli erano piccoli e come atto di costose e spesso non adatte alle capacità di con-
volontà era decisa ad occuparsi di loro con trollo dei giochi di una bambina. La bibita viene
amore e devozione. versata sul tappeto persiano senza far rumore, in
Ora, il medesimo ruolo le era stato imposto. un modo che, forse, potrebbe portare la piccola
L’avevano forse consultata prima di concepire? a tentare di nascondere la malefatta.
L’atteggiamento della figlia era stato scorretto. Ma i bambini sono spesso ingenui, quindi reagi-
Una volta pronta ad avere un figlio, avrebbe sce sbarrando gli occhi con spavento (misto ad
potuto dirle: “Mamma, io e Giorgio vorremmo un sottile sentimento di piacere). Non l’aveva
avere un bambino. Spero non ti dispiaccia occu- fatto di proposito! Si sentiva sicura nel trattene-
parti di lui, mentre noi continueremo ad avere la re il bicchiere tra le mani e spostarlo qua e là.
nostra vita, andremo al lavoro ed usciremo la -Nonna, scusa. Non volevo farlo, il bic-
l’uomo si era presentato, mai era stata torturata
sera ogni volta che vorremmo..”. chiere mi è caduto-
con spietatezza.
No, non le avevano fatto domande. (Cinque anni - Te l’avevo detto. Cristo! Adesso dovrò
In piedi accanto al luogo del disastro osserva la
prima, la figlia e suo marito si trovano a trascor- asciugare tutto…guarda che se non stai attenta e
nonna raccogliere l’aranciata dal tappeto, e non
rere una breve vacanza sulla costa adriatica. continui a fare la cattiva, arriva l’uomo nero!-
riesce a percepire le parole borbottate dalla
Dopo una cena ricca di vino bianco e aragoste,
donna mentre è costretta a chinarsi e rialzarsi
la luna piena illumina discretamente le loro L’UOMO NERO! Ma che cos’è l’uomo nero?
continuamente. E’ ferma a mani congiunte e si
figure sulla spiaggia. La bambina abbassa lo sguardo e crea subito
guarda attentamente intorno, per tentare di scor-
Lui: Oh, Dio, sono troppo eccitato, fatti sbotto- un’immagine del suo persecutore. Si erge alto
gere un dito, un piede o il colore del mostro che,
nare la camicetta… come una torre, una figura spaventosa, con
secondo il racconto della nonna, dovrebbe esse-
Lei: Ma ci potrebbe vedere qualcuno, non credo gambe e braccia lunghissime, pronta a rincorrer-
re lì, a pochi passi da lei.
sia il caso… la e ad afferrarla per poi portarsela via e man-
- Ecco- a voce più alta, ma sempre
Lui: Dai! Facciamo un bambino, qui, su questa giarsela.
incerta- adesso vedi di fare un gioco più
spiaggia, stasera…
calmo.
Lei: Come sei romantico…forse sarà il vino, ma
Non ho più l’età per fare certe fatiche.-
oltre che da vomitare, mi viene da dirti di si… NINNA NANNA,
La piccola si rassegna alla buona capacità del-
E cominciano ad ostentare tra la sabbia posizio- NINNA O.
l’uomo di nascondersi, e medita sul da farsi
ni erotiche mai provate prima). QUESTA BIMBA A CHI LA DO’,
aprendo e chiudendo gli occhi con estrema
Gli scuri della finestra, non fissati a dovere, LA DARO’ ALL’UOMO NERO,
calma. In pochi istanti decide di correre verso la
sbattono LA TERRA’ UN ANNO INTERO………
sua cameretta.
in modo
Prende da una grande scatola colorata una bam-
ritmico La bambina alza nuovamente lo sguardo e fissa
bola con lunghi capelli biondi. Afferra una spaz-
all’ester- la nonna con curiosità.
zola e, seduta a terra, inizia a rassettarla cantic-
no della - Ma dov’è adesso l’uomo nero?-
chiando.
casa e un - Ti sta guardando di nascosto, e se conti-
f o r t e nui a fare queste brutte cose, ti viene a prende e
Alle 17.05 di mercoledì 15 Febbraio un uomo
vento ti
nero sta mangiando con grande gusto un panino
soffia porta via…-
ricco di formaggio, rucola e maionese. E’ deli-
con vio- Coraggiosamente la bambina replica:
cato nel suo modo di assaporare lo spuntino, e
lenza. - Ma non esiste mica, l’uomo
attento a non sporcare con gocce di maionese la
La nonna nero…-
giacca acquistata poche ore prima. La moglie
è intenta - Si che esiste, stanne certa. quando ero
gliela aveva scelta con amore, e lui aveva deciso
a cucina- piccola, avevo un’amica che continuava a com-
di indossarla subito.
r e . binare pasticci, e un bel giorno l’uomo nero è
Chiede al cameriere un’ulteriore salvietta di
Sospira arrivato…-
carta, si pulisce i lati della bocca e si lascia ine-
tra i for- La bambina ha paura, ma è anche pronta a sfida-
briare dall’odore forte di caffè che aleggia nel
nelli, re l’attenzione del mostro, perché nella sua pic-
bar.
bofon- cola consapevolezza del ricordo, ritornando ad
chiando ogni volta che aveva commesso degli errori, mai

maggio duemiladue 9
d e c i ma

Incontri
Il nostro corso di giornalismo è giunto a metà del pro-
gramma: dopo il laboratorio di scrittura e quello di radio
e televisione, mentre sono già partiti i gruppi di lavoro sull’inchiesta
giornalistica che porteranno gli allievi del corso a scrivere sul nostro
giornale, sta per cominciare il corso di Internet applicato all’informa-
zione (i dettagli nel riquadro qui sotto) e comincerà con una splendi-
da gita ad
Alcatraz,
da Jacopo
Fo, il 28
Daniele Barbieri maggio,
della quale parliamo già
Fulvio
altrove.
Grimaldi
In queste
foto, scatta-
te durante il
corso, vediamo Daniele Barbieri e Fulvio Grimaldi. E’ un modo per
ringraziare loro e anche quelli che non sono nelle foto della disponibi-
lità, dell’energia e della passione professionale che ci
hanno trasmesso. Un saluto e un grazie anche ai ragazzi Giornale di strada di Bologna
che hanno frequentato il corso in condizioni spesso pre- fondato dalle persone
carie, mentre si senza fissa dimora
stavano ancora
eseguendo i lavori di ristrutturazio- Il Calendario del corso Registrato presso il Tribunale
di Bologna il 15/09/1995 n°6474
ne della redazione. Ricordiamo
che è ancora di Giornalismo sociale Proprietà:
possibile Associazione Amici di Piazza Grande
iscriversi al Direttore responsabile:
Dal 28 al 31 Maggio
corso di S e m i n a r i o i n U m b r i a p r e s s o l a l i b e r a Antonino Palaia
Internet, con Università di Alcatraz dove parleremo con Direttore Editoriale:
o senza gita Jacopo Fo di libertà di informazione, tec- Massimo Macchiavelli
nologie dolci, C@c@o il quotidiano delle
ad Alcatraz... buone notizie e molto altro!!
Caporedattore:
ma venite Tutti i Marterdì dal 21 Maggio al 18 Giugno Massimiliano Salvatori
dài!!! dalle 17.00 alle 19.00
Gli strumenti reali per un mondo virtuale. Il
computer: istruzioni per l’uso. Il personal Redazione:
computer è solo una macchina: come usar- via Libia, 69
lo senza farsi male. Approccio generale al
computer (struttura, periferiche, ecc.) a
Tel. 051 342 328
Mobili vecchi e nuovi, quadri, lampadari,
cura di Marco Parmegiani. Fax 051 372 223
posate,sopramobili, televisori,e indumenti tutto La rete siamo noi. Internet non è un mostro
creato da mostri: è uno spazio da riempire
quello che cerchi - con le nostre idee, suoni, immagini. Come
Distribuzione: Antonino Palaia
si naviga in rete, come si costruisce e si
tutto quello che ti può servire pubblica un sito; interpretare una pagina Abbonamenti: Silvia Martini e
web e capire cosa sta dietro a mailing list, Leonardo Tancredi
link, guestbook, ecc.
Sgomberi cantine - Giovedì 6 Giugno Impaginazione:
Tornare alla città: la rete richiama la globa- Massimo Macchiavelli, Massimiliano
traslochi - trasporti lizzazione, ma occorre una informazione Salvatori e Angelo Di Lella
locale, metropolitana. Come si costruisce
051 342 328 un notiziario sociale on-line: l’esperienza di Idea Grafica:
www.bandieragialla.it, a cura di Nicola Ass. Amici di Piazza Grande
Rabbi, redazione di Bandiera Gialla.
USATO Giovedì 13 e Giovedì 20 Giugno Immagini:
Le agenzie di informazione in rete: non Le fotografie a pagin 1,6,9 e 10 sono di
RICAMBI E basta un motore di ricerca per trovare tutto Massimiliano e Leonardo; a pag. 2 sono
ciò che occorre; storia dell’informazione
RESTAURO sociale in Italia; “giornali gratis” questi sco-
di DOROTHEA LANGE e GORDON
nosciuti; il lavoro delle agenzie di notizie e PARKS; il disegno alla 4 è di Michele
OCCASIONI & l’esperienza dell’agenzia sociale C.; i disegni a pag. 4 sono di Panta; le
www.redattoresociale.it (Mauro Sarti) foto a pag. 6 sono di M. Salvatori e i
RISPARMIO
Giovedì 27 e venerdì 28 Giugno disegni di D. Zezelj; a pag. 8 foto di
RIPARAZIONI IN Strategie di sfruttamento della rete. Fare Gian Butturini; l’immagine sfondo a
informazione in rete è qualcosa di più del- pag. 9 è di H. Newton.
GIORNATA l’abbandono della carta: come cambia il
modo di fare inchiesta? L’esperienza di In Redazione:
ingresso
ingresso sotto il Ponte di via Libia di fronte
fronte al N° 68 - 70 www.peacelink.it, a cura di Carlo Massimo Macchiavelli, Angelo S.L,
Gubitosa. Stefano (Panta), Massimiliano
Telefono 051 342 328 FOTOGRAFIA
Salvatori, Tonino, Leonardo Tancredi,
Martedì 2 e Giovedì 4 Luglio
Orario di apertura: Senza parole: saper raccontare una storia Al.Mo.
attraverso le immagini.
Lunedì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 Come si costruisce una inchiesta fotografi- Hanno collaborato a questo numero:
Martedì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 ca; il fotografo è un giornalista? A cura di Carla M, Soft Machine boy, Stefania
Luciano Nadalini (Camera Chiara) S.; Silvana Fracasso; Simona Arsani;
Mercoledì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 Martedì 9 e Giovedì 11 Luglio Jacopo Fo.
Il reale è superfluo: le frontiere della foto-
Giovedì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 grafia digitale. Chiuso in redazione il: 17-05-2002
La realtà è ancora necessaria, cenni di ela-
Venerdì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 borazione digitale delle immagini. A cura di
Stampa: Nuova Cesat Firenze

Sabato chiuso Gilberto (Camera Chiara)

10 maggio duemiladue
u n d i c e si ma

FEST-FESTIVAL 2002
Organizzata dall’Associazione Culturale Oltre..., l’edizione 2002 del getto di arte contemporanea, Cohors, uno spettacolo multimediale
FEST-FESTival si terrà dall’11 al 16 giugno, ma verrà inaugurata nel dove musicisti, Djs e ‘visual artists’ interagiscono per dare vita ad un
pomeriggio dell’8 giugno dalla “PAR TòT PARATA - Bulàgna Città ‘environment’.
Aperta”. Come nelle precedenti edizioni, verrà dato ampio spazio anche ai
Il luogo e i partner rimangono i medesimi: il FEST-FESTival si svolgerà dibattiti, visti come un’occasione di scambio e di confronto verbale
in via Sacco 14 nel Quartiere San Donato presso e con il Centro per approfondire i temi proposti –per esempio si parlerà della lettera-
Interculturale Zonarelli e il Forum Metropolitano dei cittadini non tura di scrittori immigrati in Italia, e verrà discusso l’uso sociale del
comunitari. teatro e della musica-.
Alcuni Comuni della Provincia parteciperanno al FEST-FESTival ospitan- I laboratori, momenti di creazione congiunta che rendono possibile l’
do qualche momento artistico sul loro territorio, creando eventi che approfondimento tra artisti e pubblico, accompagneranno un cartel-
terranno conto della specificità del tessuto sociale e culturale locale. lone del FEST-FESTival 2002 ricco di stimoli e novità.
Accanto al prezioso contributo delle associazioni che ruotano intorno al Il ristorante etnico, che affiancherà gli spettacoli, sarà aperto l’8 giu-
Centro Zonarelli, la prossima edizione ospiterà straordinari artisti ita- gno per l’inaugurazione e ogni sera a partire dall’11 giugno fino al 16.
liani e internazionali e accoglierà spettacoli di teatro, danza e
musica, oltre a mostre di fotografia e progetti di arte contemporanea. Sito del FEST-FESTival:
Al FEST-FESTival interverranno da ogni parte del mondo artisti fortemente Per informazioni: tel. 051-48.28.00 o 328-66.29.343 (Associazione
interessati agli intenti promossi: dare vita, cioè, a un festival culturale che sia in Oltre...)
grado di stimolare interazioni che, affondando le radici nelle diverse culture e Per iscrizioni ai laboratori e ai corsi di cucina: tel. 051-24.78.49
tradizioni, contribuiscano a sviluppare una migliore convivenza, verso una (Centro Zonarelli)
“cultura dei legami”. Gli spettacoli sono tutti gratuiti.
Fra gli artisti che parteciperanno:
per il teatro, i Milon Mela dall’India, Mario Barzaghi con una dimostra- Ufficio stampa – Elena Fanti – 347/9331690 – e-mail:
zione-spettacolo sul Kathakali e l’iracheno Kassim Bayatly; Il
Cetrangolo, teatro nei luoghi della città/spettacolo itinerante”;
spettacolo di danza e laboratorio dei Sarta De Cuentas, dal Venezuela;
concerti dei Sons of Gasterbaita, gruppo rap tedesco che terrà anche
un laboratorio; la cantante blues Gisele Jackson dagli Stati Uniti con
la soul, funk & blues “Late Nite Band” dall’Austria; inoltre molti musi-
cisti, fra cui El Hadji Niang del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro,
suoneranno per un intero pomeriggio e sera improvvisando con i loro
strumenti a percussione.
In prima nazionale, per la prima volta il FEST-FESTival accoglie un pro-

L’8 Giugno 2002 Bologna sarà Par Tot!


Per partecipare al gruppo promotore:
Prossimo incontro:
Sabato, 11 maggio ore 18.00
nella cucina del Centro Interculturale Zonarelli via Sacco 14, San
La Bulàgna di tutti esploderà di energia con una grande parata multi- Donato (bus 18 - 20 - 21)
culturale, per festeggiare l’identità di ogni popolo e delle persone di La partecipazione a tutti i laboratori è gratuita.
tutto il mondo. Percussioni, fiati e strumenti di ogni genere scuote- Plus je me multiplie par les autres, plus je deviens moi-même,
ranno le vie della città con una carica di musica, danza, arte e teatro. car personne ne perd son identité culturelle en s’ouvrant grand à
Tutti, senza esclusioni, saranno invitati a regalare un po’ della pro- celle des autres
pria esperienza e a condividere quella degli altri. Per farlo, basta par- André Delvaux
tecipare ai workshop e ai laboratori gratuiti che sono stati organizzati Più mi moltiplico attraverso gli altri, più divento me stesso, perché
per la parata. Ma la festa è rigorosamente par tot, quindi chiunque nessuno
voglia inventarsi un laboratorio o segnalare uno spazio utile alla perde la
parata, deve assolutamente chiamarci: ci aiuteremo l’uno con l’altro propria
perché la festa sia ancora più indimenticabile. Creatività, invenzione identità cul-
e fantasia si fonderanno con le tradizioni popolari; gli artisti e la turale, spa-
gente comune costruiranno lo stesso spettacolo; la musica dal vivo, il lancandosi
calore delle danze etniche ed altre scelte “ecologiche” per non spor- a quella
care o rovinare la città faranno da cornice alla parata, lasciando un degli altri
chiaro messaggio sulla nostra idea di vivere insieme e di rispetto per André
gli altri. Delvaux
Dalla periferia al centro, attraverseremo Bologna: per divertir-
si e festeggiare basta esserci!

Info: 051482800
Mob: 3288879761

www.iltamburo.it
spmivan2@iperbole.bologna.it

maggio duemiladue 11
u l t i ma
NUMERI E INDIRIZZI UTILI A S S O C I A R S I
Associarsi a Piazza Grande è
ASCOLTO MANGIARE CURARSI una condizione di incontro tra la
società, le sue culture e le sue
necessità.
Servizio Sociale Adulti Via Sabatucci, 2 rice- Opera dei poveri delle Suore di S. Elisabetta, Poliambulatorio Biavati Strada Maggiore, 13
vimento Assistenti Sociali ed Educatori Via Nosadella 32 lun. - sab. dalle 8:30 alle 9:00 (ingresso da vicolo Alemagna 21) Tutti i giorni
Con sole £ 10.000 potete aderire
Professionali. Lunedì, Mercoledì, Venerdì, (colazione). dalle 17:30 alle 19:00 Bus 14-27 all’Associazione e diventare soci.
Sabato dalle 9:00 alle 13:00 Martedì e Giovedì Chiesa dei poveri, via Zamboni (colazione), tel. 051/226310,
051/226310 assistenza medica gratuita
dalle 14: alle 17:00 Bus 20 – 37 solo dom. ore 9:00 per i Senza Fissa Dimora.
Basta telefonare allo 051 342328,
tel. 051/245156 Antoniano, Via Guinizzelli, 3 ore 11:30 pran- Pronto Soccorso Sociale Quadrifoglio Via e lasciare i propri dati o fare un
Punto d’ascolto e indirizzo 1° binario stazione zo, bus 33, tel. 051/346756 Aperto a tutti Cabaletta, 5 aperta 24h/24h Struttura domicilia-
centrale dal Lunedì al Sabato 9:00 alle 12:00 e Parrocchia Cuore Immacolato, Via Mameli re a bassa soglia d’accesso per tossicodipen-
versamento sul c/c postale n.
dalle 15:00 alle 18:30 tel. 051/244044 5, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle denti. Si accede tramite l’unità mobile. 25736406,intestato
Centro ascolto italiani Via S. Caterina, 8 18:00 (sportina cibo) tutti i giorni. Bus 13, Pronto Soccorso Sociale Pettirosso Via de
Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì dalle 9:00 tel. 051/400201 Matuiani, 1 aperta 24h/24h Struttura domicilia-
all’Associazione Amici di Piazza
alle 11:30 Giovedì 14:00/16:00 Bus 20-32-33- Mensa della Fraternità Via S. Caterina 8 Tutti re a bassa soglia d’accesso per tossicodipen- Grande, specificando: “Adesione
37 tel. 051/6448186 i giorni alle 18:00 tel. 051/6448015 (si acce- denti. Si accede tramite l’unità mobile. associazione”
Primo Aiuto Dimissioni Carcere Centro G. de attraverso il centro d’ascolto italiani e il cen- Sokos presso poliambulatorio Montebello Via
Venezian Via Solforino, 7 Venerdì mattina tro d’ascolto stranieri). Montebello, 6 tel. 051/2869294 1° piano
tel. 051/582443 Parrocchia San Girolamo dell’Arcoveggio scala A Mercoledì dalle 17:00 alle 19:00
L.I.L.A. in caso di esito positivo Via Agucchi,
290/a Lunedì dalle 16:30 alle 20:00 Martedì al
Via Fioravanti 137 tutti i giorni sportina cibo
Bus 11/c tel. 051/356477
Sabato dalle 9:00 alle 11:00 (assistenza medica
gratuita per SFD e tossicodipendenti)
A B B O N A R S I
Venerdì dalle 10:30 alle 14:00 Bus 13-18-92 Parrocchia San Giuseppe Cottolengo Via Alcolisti Anonimi tel. 0335/820228 Gruppi Per abbonarvi fate un versamento
tel. 051/6347644 Marzabotto, 12 Giovedì dalle 16:00 alle 18:00 auto-aiuto
Casa Delle Donne per non subire violenza Bus 19-35-38 tel. 051/435119 (sportina cibo) Narcotici Anonimi tel. 051/6344342 Gruppi
sul c/c postale n. 25736406, inte-
Vicolo Borchetta, 10 (traversa di Strada Parrocchia Santa Maria della Misericordia auto-aiuto stato all'Associazione Amici di
Maggiore) dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle Piazza Porta di Castiglione, 4 Sabato alle 8:00 Croce Rossa Italiana Via del Cane, 9 Piazza Grande, specificando:
18:00 Bus 14-19-25-2. Tel. 051/265700 distribuzione numero per sportina genere ali- tel. 051/581858 dal Lunedì al Venerdì dalle
Centro di Aiuto per la Libertà dalla mentari dalle 9:30 alle 11:00, Bus 30-32-33 9:00 alle 11:00 Servizio Infermieristico su pre- "Abbonamento giornale".
Violenza Via dei Poeti, 4 Lunedì al Venerdì tel. 051/332755 sentazione di ricetta medica. Potete anche telefonare allo 051
dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 Parrocchia Santa Maria Maddalena Via
tel. 051/2960721 Reperibilità notturna e Zamboni, 47 Tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:00 342328 dalle 9.00 alle 12.00 alla
festivi 333-4721541 Per Donne. e dalle 17:00 alle 19:00 alimenti da cucinare Redazione del giornale.
Centro d’ascolto immigrati Via Rialto, 7/2 tel. 051/244060
Lunedì Giovedì Venerdì dalle 9:00 alle 11:00 Parrocchia Sacro Cuore Via Matteotti, 25 da Per i privati la quota di abbona-
Martedì dalle 15:00 alle 17:00 Navetta 50 Lunedì a Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle
VESTIRSI mento è di 31€ (60.000£) annue.
tel. 051/235358 Stranieri 15:00 alle 17:30 sportina Bus 10-11-25-27-35
Sportello Sociale e delle Opportunità Via del tel. 051/364801 Per enti, biblioteche e associazio-
Porto, 15/b dal Lunedì al Sabato dalle 9:30 alle Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via ni 51€ (100.000£)
16:30. Tel. 051/523494 Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 Parrocchia S. Egidio Via S. Donato, 38 da
Telefono Viola (abusi in campo Psichiatrico) sportina cibo Bus 27 a b c 95-97-98 lun. a sab. dalle 9:00 alle 10:00 e dalle 16:00 Per l'estero 103€ (200.000£)
tutti i giorni feriali dalle 19:00 alle 21:00 tel. 051/322288 alle 17:00 (è richiesto un piccolo contributo
tel. 051/342000 Centro Diurno Via del Porto, 15/c Tutti i gior- economico per i vestiti) Bus 18-20-37-93
Servizio Immigrati, profughi e nomadi Solo ni dell’anno dalle 12:30 alle 18:00 (si accede tel. 051/244090
extracomunitari con permesso di soggiorno Via attraverso il Servizio Sociale Adulti). Opera San Domenico Piazza San Domenico
Drapperie, 6 Lunedì dalle 9:00 alle 13:00 Emergenza Freddo dalle 18:30 alle 19:15 5/2 Lunedì e Giovedì dalle 8:30 alle 11:00 Bus
Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 18:00 Link, dalle 19:30 alle 20:15 Montagnola. 13-11-86 tel. 051/226170
Sabato dalle 9:00 alle 13:00 tel. 051/6564611 Parrocchia San Giuseppe lavoratore Via
Associazione amici di piazza grande Via Marziale, 7 Giovedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus
Antonio di Vincenzo, 26/f tel. 051/372223 27 a b c 95-97-98 tel. 051/322288
Avvocati di Strada, un gruppo appartamento, Parrocchia Santa Maria Assunta Via Emilio
inserimento lavorativo (Coop La Strada, Lab. Lepido, 58 Martedì dalle 14:30 alle 17:30 Bus
Via Libia) lavoro di sostegno (distribuzione 13-86 tel. 051/405741
giornale) Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Via
Mameli, 5 Mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 (è
richiesto un piccolo contributo economico) Bus
13 tel. 051/400201
LAVARSI DORMIRE Parrocchia San Giuseppe Cottolengo Via
Marzabotto, 12 tel. 051/435119 Giovedì dalle Le testate che aderiscono alla
16:00 alle 18:00 Bus 19-35-38 Federazione Giornali di Strada:
Chiesa San Girolamo dell’Arcoveggio Via
Centro San Petronio Via Santa Caterina, 8 Casa del riposo notturno Madre Teresa di Fioravanti, 137 Sabato dalle 16:00 alle 17:00
Max 25 persone. UOMINI STRANIERI Calcutta Viale Lenin, 20 aperto dalle 19:00 Bus 11/c tel. 051/356477 Fuori Binario:
Mercoledì dalle 15:00 alle 16:00 Martedì matti- alle 24:00 Bus 14-34-37 tel. 051/531742 Si Antoniano Via Guinizelli, 3 Escluso il Martedì
via Giano della Bella 22 - Firenze
na prenotazione UOMINI ITALIANI Venerdì accede dai servizi e dalla strada 19:00 – 20:00 dalle 9:00 alle 17:00 (è richiesto un piccolo
dalle 15:00 alle 16:00 Venerdì mattina prenota- Casa del riposo notturno Via Lombardia, 36 contributo economico) Bus 33 Telefono e Fax: 055 220 903
zione DONNE Martedì dalle 15:00 alle 16:00 aperto dalle 19:00 alle 24:00 Bus 27-36 tel. 051/346756
Venerdì mattina prenotazione.
tel 051/6448015 (distribuzione cambio inti-
tel. 051/493923 Si accede dalla strada 19:00
– 20:00
Parrocchia San Bartolomeo Via Beverara, 88
Mercoledì dalle 14:00 alle 18:00 Bus 11 Noi sulla Strada:
mo nuovo) Centro Beltrame (Servizio Sociale Adulti) Via tel. 051/6345431 via Cremonio 38 - Padova
Antoniano Via Guinizzelli, 3 dal Lunedì al Sabatucci, 2 aperto 24h/24h Bus 20-37 Telefono e Fax: 049 687 068
Sabato alle 12:30 Autobus 33 tel. 051/346756 tel. 051/245156 Si accede dai servizi
Casa del riposo notturno Via Carracci 69/2
LAVANDERIA
aperto dalle 20:00 alle 24:00 Si accede tramite Strada Viva:
lo Sportello sociale e delle opportunità. via Chisari 12 - Catania
Rifugio notturno della Solidarietà Via del
Gomito, 22/2 lun. – ven. 15:00 – 18:30 Opera Padre Marella Via del Lavoro, 13 dalle Telefono e Fax: 095 437 429
tel. 051/324285 Bus 25 (capolinea)
Lavanderie a gettoni Via S. Donato 4b/c; Via
9:00 alle 12:00 tel. 051/234345 ASSISTENZA
Saragozza 34°/b; Viale Oriani, 12; Via Petroni,
L’isola che non c’è Via Dell’industria aperta
24h/24h Bus 14 Si accede dalla strada pankabe-
LEGALE Piazza Grande
38; Via Corticella, 90; Via Saragozza, 41 stia e senza fissa dimora. via Libia 69 - Bologna
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del Telefono 051 342 328
Associazione amici di piazza grande Via
Gomito, 22/2 aperto dal Lunedì al Venerdì
UNITA’ dalle 15:00 alle 23:00 Sabato dalle 17:00 alle
Antonio di Vincenzo 26/f Mercoledì e Venerdì Fax 051 372 223
D’AIUTO 23:00 Domenica dalle 19:00 alle 23:00 Bus 25
dalle 15:00 alle 17:00 Bus 25
tel. 051/372223
(capolinea) tel. 051/324285 Si accede dalla
strad
Rifugio Notturno della Solidarietà Via del
Distribuzione caffè, succhi, biscotti, scambio
Gomito, 22/2 1° e 3° Lunedì del mese dalle
siringhe, preservativi, relazione e aggancio
18:00 alle 19:30 tel. 051/324285
dalle 16:00 alle 17:45zona universitaria dalle
18:00 alle 19:00 zona stazione (inps) dalle
19:15 alle 20:15 Carracci.

12 maggio duemiladue

Vous aimerez peut-être aussi