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Personeni Giovanni smm, La consacrazione monfortana: via di nuova evangelizzazione oggi Loreto 2013

LA CONSACRAZIONE MONFORTANA:
VIA DI NUOVA EVANGELIZZAZIONE OGGI
P. Giovanni Personeni smm

Anzitutto una premessa: San Luigi Maria da Montfort stato un maestro


spirituale ma anche un grande missionario. Ci che Montfort scrive non frutto
di semplice studio, non nasce a tavolino. Linsegnamento circa la totale
consacrazione a Ges per mezzo di Maria, la parte pi originale nella sua
predicazione, contenuta nel Trattato della vera devozione a Maria, , lo dice lui
stesso, frutto della sua esperienza missionaria sul campo. Per questo i suoi
insegnamenti portano frutto, funzionano.
interessante notare inoltre come la sua opera ha avuto luogo in un contesto
per diversi aspetti molto simile al nostro. La predicazione di Montfort, i temi
affrontati, il metodo adottato, gli assi portanti della sua spiritualit, soprattutto la
consacrazione a Ges per le mani di Maria, sono nati per rispondere ad una
situazione di ri-evangelizzazione1. Vedremo come proprio ci che Montfort
insegna circa la consacrazione ci apre la strada per la nuova evangelizzazione. In
particolare come gli insegnamenti contenuti nel Trattato contengono:
1. la Buona notizia, per il cosiddetto primo annuncio, e i contenuti essenziali
per un approfondimento dellevangelizzazione;
2. le caratteristiche dei nuovi evangelizzatori e le condizioni in cui la
consacrazione pu essere strumento per una nuova evangelizzazione.

1. La buona notizia nel Trattato della vera devozione a Maria


1.1.

Il primo annuncio

Levangelizzazione annunciare Ges Cristo: la buona notizia. Nel Trattato


della vera devozione a Maria la consacrazione via alla nuova evangelizzazione
perch ci fa rivivere la buona notizia, ce la riconsegna e ci d la possibilit di
annunciarla di nuovo anche agli uomini di oggi. Cosa significa la buona notizia?
il primo annuncio che ha per oggetto il Cristo crocifisso, morto e risorto, in
cui si compie la piena e autentica liberazione dal male, dal peccato e dalla morte.
Il mistero pasquale e la vita di Ges sono la buona notizia. Questo annuncio,
sulla base dellesperienza stessa di chi lo annuncia, promette lefficacia della
parola annunciata e il suo potere di trasformare la vita di chi la accoglie e
intraprendere cos un cammino basato su questa parola.
La Lettera agli Ebrei dice che per timore della morte, (gli uomini) erano
soggetti a schiavit per tutta la vita (Eb 2, 14-15). Ma siccome Cristo ha vinto
1

Giovanni Paolo II nella Redemptoris Missio afferma che la nuova evangelizzazione (o rievangelizzazione)
quella che avviene nei paesi di antica cristianit che hanno perduto il senso vivo della fede.

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questa morte, ci ricordava Papa Francesco a Pasqua, il suo amore pi forte


della morte, posso sperare, posso amare, posso ricevere misericordia. Lamore
di Dio pi forte del male e della stessa morte; lamore di Dio pu
trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro
cuore. La morte che mi imprigiona il cuore non ha pi potere su di me.
La Sacra Scrittura ci spiega come entrata la morte nel mondo. Dio ha creato
luomo per limmortalit, per una piena e perfetta comunione con lui, che il
paradiso. Dio non ha creato la morte. Il dramma inizia quando la libert creata
viene inquinata dalla superbia. Appare un essere, il serpente, il maligno, che fa
una proposta contraria a ci che Dio ha detto. Non morirete affatto, anzi
(Gen 3, 4). Luomo ha creduto a questa menzogna, che Dio vuole togliere
qualcosa, che Dio non amore, ha accolto questa menzogna del maligno
concretamente mangiando di quellalbero della conoscenza del bene e del male.
Cos facendo luomo dice: voglio stabilire io che cosa bene e che cosa male
per me. Con la sua scelta luomo dice al Creatore: Non ho bisogno di te. Si
separa da Dio. Il risultato immediato la divisione da Dio e la morte dellanima.
Per questo dice il libro della Sapienza che La morte entrata nel mondo per
invidia del diavolo (Sap 2, 23-24).
Ora Dio vuole seminare questa Buona Notizia in tutti i cuori, specialmente
dove c pi sofferenza. Lo dobbiamo volere anche noi. La Chiesa ci sta
chiedendo di riprendere in mano questo primo annuncio della morte e
risurrezione di Cristo. Tornare a viverlo e annunciarlo. Papa Francesco sta
facendo questo primo annuncio. Lannuncio dellamore di Dio, della sua
misericordia, fa riprendere speranza, perch profondamente ciascuno di noi ha
bisogno di questa speranza, che ci risolleva e vuole ridonarci la gioia.
1.2.

La Vergine Maria nel kerigma. Una luce nella storia.

In questa buona notizia c anche una luce. Ora infatti conosciamo il segreto
che ci permette di riportare luomo alla vita. Nel momento stesso in cui c stata
la caduta delluomo nel peccato (e per conseguenza nella morte) c una
sentenza pronunciata sul serpente dopo la caduta nel peccato: Io porr
inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Questa ti schiaccer la
testa e tu le insidierai il calcagno (Gen 3, 15). I Padri hanno visto qui la prima
promessa del Redentore, in quella discendenza che schiaccia la testa al serpente.
Non c mai stato nella storia un solo momento senza Vangelo. Nellistante
della caduta comincia anche la promessa2. Numerosi Padri e dottori della Chiesa
vedono nella Donna annunziata in questo passo la Madre di Cristo, Maria come
nuova Eva (CCC 411). Gi in questo primo inizio c la presenza della donna
2

Per tale motivo i Padri parlano di questo passo come del protovangelo.

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che Maria. Montfort nel Trattato insiste molto sul fatto che Maria deve essere
ora pi conosciuta affinch si compia la profezia pronunciata da Dio contro il
serpente nel paradiso terrestre; che lei cio con la sua umilt schiaccer la testa
del serpente (cfr. VD 50).
I papi in questi ultimi tempi hanno intuito limportanza della Vergine Maria
nel piano della salvezza, confermando cos la visione profetica di San Luigi
Maria da Montfort. Benedetto XVI, commentando lEnciclica Redemptoris
Mater di Giovanni Paolo II, dice che anche il tema della storia futura si
presenta caratterizzato da tre attori: la donna, la discendenza, il serpente. ()
NellApocalisse, infatti, ricompaiono ancora una volta tutti e tre gli attori. Il
dramma della storia entrato nella sua fase decisiva. Ma ora tale decisione gi
stata anticipata in quel che successo a Nazaret: Ti saluto piena di grazia. Il
Figlio ha definitivamente deciso il dramma della storia nel senso della
benedizione. La benedizione pi forte della maledizione. Il segno della donna
diventato il segno della speranza. Papa Francesco, durante la JMJ in Brasile,
presso il santuario dellAparecida, commentando la scena di Apocalisse 12,
dice: la donna figura di Maria e della Chiesa perseguitata da un Drago - il
diavolo - che vuole divorarne il figlio, ma la scena non di morte, ma di vita,
perch Dio interviene e mette in salvo il bambino (cfr Ap 12,13a.15-16a).
Quante difficolt ci sono nella vita di ognuno, nella nostra gente, nelle nostre
comunit, ma per quanto grandi possano apparire, Dio non lascia mai che ne
siamo sommersi. Non perdiamo mai la speranza! Il drago, il male, c nella
nostra storia, ma non lui il pi forte (Papa Francesco). Allora nella donna che
schiaccia la testa del serpente c il segno della speranza per la propria vita e una
luce di speranza sullora storica che stiamo vivendo. Siamo in una battaglia, ma
non dobbiamo avere paura. Il segno della donna, diventa il segno per la storia.
Il segno essenziale dei tempi.
La profezia di Gen 3, 15 fondamentale nel Trattato della vera devozione a
Maria e Montfort vi dedica una spiegazione illuminante. Il santo intuisce
chiaramente in questi versetti il ruolo della Santa Vergine nella strategia stabilita
da Dio per schiacciare la testa del serpente, il signore della morte. Possiamo
allora rileggere con gioia tutti i numeri che nel Trattato fanno riferimento allora
della battaglia. La battaglia gi stata vinta, ma continua e deve trovare il suo
completamento nella sua discendenza. Gen 3, 15 (e anche Ap 12) dice che il
serpente insidia il calcagno. Montfort dice che questo calcagno saranno i figli
e schiavi della Beata Vergine Maria. Montfort dice che mediante la
consacrazione anche noi in unione a lei potremo schiacciare la testa del serpente.
Ecco allora il completamento della buona notizia. La vittoria sulla morte, la
vittoria sul peccato pu avvenire anche in noi.
Il Trattato dunque ci consegna in mano il segreto per fare nostra quella
vittoria di Cristo, per far entrare in noi quellamore di Dio. La Vergine Maria
cio fa parte di questa buona notizia, al cuore del mistero pasquale, nel cuore

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del kerigma. Per questo il Vangelo di Giovanni al capitolo 19 ci presenta Maria


ai piedi della croce, nel momento in cui Cristo ha vinto la morte e il peccato, l
c la Vergine Maria, l Ges affida il discepolo alla Madre3. precisamente ci
che afferma Montfort nel Trattato della vera devozione a Maria (cfr. VD 5154). La buona notizia che lamore di Cristo risplende nel mistero pasquale porta
in s anche il dono di una Madre, che nel suo S, ci insegna a fare la volont di
Dio e a schiacciare la testa del serpente, riportando in noi la stessa vittoria di
Cristo.

2. Il Trattato: catechesi per la crescita nella fede


Il secondo momento dellevangelizzazione, o secondo annuncio, quello che
approfondisce i contenuti della fede e mira a incarnare la Parola in chi ha accolto
il primo annuncio. Deve iniziare un cammino di fede, un progresso nella fede,
un cambiamento stabile di vita assumendo il modo di vivere di Cristo. Vediamo
come litinerario spirituale tracciato da Montfort soprattutto nel Trattato della
vera devozione contiene diversi elementi, offre i contenuti che possono aiutare
un cammino di crescita nella fede. Lo possiamo vedere soprattutto in alcune
verit fondamentali che il Santo mette a fondamento della vera devozione da
lui insegnata.
2.1.

Ges Cristo il fine ultimo del culto alla Vergine (cfr. VD 60-67)

La consacrazione via alla nuova evangelizzazione perch ci porta a Cristo.


Paolo VI, nella Evangelii Nutiandi, diceva che levangelizzazione deve essere
un annuncio chiaro e inequivocabile del Signore Ges (EN 22). Ora Montfort,
nel Trattato afferma: Per mezzo della Vergine Maria Ges Cristo venuto nel
mondo ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo (VD 1). Se la Vergine
deve essere conosciuta solo perch lo sia maggiormente Ges suo figlio. Il
motivo per cui la Vergine Maria deve regnare nei cuori perch vi regni Ges
suo Figlio. La stessa relazione che si stabilisce tra la Vergine Maria e ogni
battezzato una relazione materna, perch finalizzata a generare in noi Ges
Cristo.
Si va a Maria solo per trovare perfettamente Ges Cristo, amarlo di tutto
cuore e servirlo con fedelt (VD 62). Latto di Consacrazione riportato ne
Lamore delleterna Sapienza, che sintetizza i contenuti pi importanti
catechizzati dal Montfort in questopera e nel Trattato, precisamente una
Consacrazione a Ges Cristo per le mani di Maria. Per questo si pu dire che
testimoniare e diffondere un vera devozione a Maria equivale ad annunciare il
3

Ges dallalto della croce la chiama donna perch vuole indicare che lei la donna della profezia di Gen 3,
15.

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Vangelo; vivere profondamente la consacrazione che Montfort ha insegnato,


significa diventare veri apostoli di Ges Cristo.
2.2.

La riscoperta del proprio battesimo

Luomo inserito in Cristo mediante il sacramento del battesimo. Per questo


Montfort pone al cuore del suo insegnamento una cosciente rinnovazione delle
promesse battesimali. Montfort attribuiva il declino della fede e il lassismo della
vita morale nel suo tempo proprio alla dimenticanza del battesimo. Scrive: Da
dove pu venire questa negligenza generale se non dalla dimenticanza in cui
vengono vissute le promesse fatte e gli impegni assunti nel santo battesimo, e
dal fatto che quasi nessuno ratifica da se stesso il contratto di alleanza che ha
fatto con Dio, per mezzo dei padrini e delle madrine? (VD 127).
Ora colpisce il fatto che una situazione simile, con la conseguenza di una
dissociazione tra fede e testimonianza, presente anche ai nostri giorni. Hanno
osservato i Vescovi italiani: nella nostra situazione la maggior parte degli
adulti ha ricevuto il battesimo. () Molte volte per questo avviene di pi per
un fatto di tradizione, che per una scelta e una convinzione di fede. Si impone
pertanto una azione pastorale che conduca alla riscoperta e alla consapevolezza
della propria fede. Tutto questo possibile mediante una catechesi permanente o
catecumenato (Evangelizzazione e Sacramenti, 82-84). Qui si colloca lattualit
della predicazione di San Luigi Maria da Montfort proprio quanto alla dottrina
sulla consacrazione a Maria. Uno dei fondamenti pi importanti di tale
consacrazione infatti per lui la realt del nostro battesimo. Anche la Chiesa del
resto afferma che nel battesimo che avvenuta la nostra fondamentale
consacrazione (cfr. LG 44) e la consacrazione che facciamo a Maria altro non
deve essere che la risposta cosciente a quella consacrazione, nel rinnovo delle
promesse battesimali fatte stavolta per mezzo di Maria.
Il Rito per liniziazione cristiana degli adulti prevede, dopo il primo
annuncio atto a suscitare la fede, un catecumenato che deve portare al
cambiamento di mentalit e di costume operando il passaggio dalluomo vecchio
alluomo nuovo in Cristo. Questa preparazione, cos come avveniva nella chiesa
antica, importante per garantire che il battesimo non si riduca a un rito
celebrato esteriormente, ma sia realt vissuta. ci che insegna Montfort
affinch latto di consacrazione non sia latto di un momento, ma unattitudine
che deve essere vissuta ogni istante. Per questo nei suoi scritti (Lamore
dellEterna Sapienza e il Trattato) il Santo insiste sulla necessit di scegliere tra
la falsa sapienza del mondo e la vera Sapienza che si incarna in Ges Cristo e
trova la sua pi alta manifestazione nella croce che distingue il vero discepolo,
cos come necessario scegliere tra una vera devozione a Maria e le tante false
devozioni.

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Il processo di conversione poi, nellitinerario monfortano, viene infine


suggellato dal rinnovo delle promesse battesimali. Anche il tema delle promesse
battesimali, allora, con la sua triplice rinuncia e triplice professione, pu
costituire loggetto di una catechesi adeguata affinch si possa essere coscienti
di tutte le forme di male che devono essere abbandonate, di cosa sia il peccato e
delle sue conseguenze spirituali, di cosa significhi rinunciare a satana, e alle sue
seduzioni. Che cosa invece una vita di grazia in comunione con Dio, ecc.
Quindi la triplice professione di fede.
2.3.

Lo spirito dellaffidamento e la crescita nella fede

Linsegnamento spirituale contenuto nel Trattato costituisce una vera e


propria scuola della fede (la fermezza nel credere) in quanto mira a far crescere
in unanima lo spirito della vera devozione, che uno spirito di affidamento. La
persona deve cominciare a compiere un cammino, fidandosi della parola del
Signore. Si tratta di imparare a camminare alla luce della fede e per fede. Come
Abramo e come tutti i testimoni della fede (cfr. Eb 11, 8). Labbandono del
peccato, il compimento di opere damore, la vita nuova nella santit, richiedono
fiducia e abbandono in Dio. Il chiamato lascia un modo di vivere che era
dominato dalla paura e si apre alla fiducia e con questa fiducia compie tutte le
sue scelte. Nella totale consacrazione (vissuta nelle pratiche interiori ed
esteriori) la fede viene vissuta attraverso un rapporto interpersonale di fiducia e
di amore, in vista della promessa di un premio nel cielo (cfr. 1Cor 13, 12). Per
questo laffidamento a Maria scuola di fiducia e quindi scuola della fede. La
certezza della presenza materna e forte di Maria incoraggia e sostiene. Lei la
dolce strada della fede. E la persona cresce. Appoggiato a lei non scivolerai,
sotto la sua protezione non avrai paura di niente, con la sua guida non ti
stancherai, con il suo favore giungerai al porto della salvezza (VD 174.
Montfort cita San Bernardo).
La crescita nel cammino di fede poi importante perch la stessa
evangelizzazione avviene attraverso la fede. Papa Francesco, nellEnciclica
Lumen Fidei, ha detto che la fede una luce che si riflette di volto in volto. La
fede si trasmette, per cos dire nella forma del contatto, da persona a persona,
come una fiamma si accende da unaltra fiamma (LF 37). Afferma Montfort
che uno degli effetti meravigliosi di questa vera devozione, cio della
consacrazione la partecipazione alla fede di Maria, una fede che sar fiaccola
accesa per rischiarare quelli che sono nelle tenebre e nellombra della morte,
per rendere ardenti coloro che sono tiepidi, per dare la vita a coloro che sono
morti a causa del peccato (VD 214). In questo modo, dunque, chi
evangelizzato diventa evangelizzatore.
Possiamo dire senza dubbio che il Trattato della vera devozione a Maria
costituisce con il suo insegnamento sia nei contenuti, sia nel metodo proposto,

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un vero e proprio manuale per la nuova evangelizzazione che la Chiesa oggi ci


esorta a intraprendere. Lo scorso anno 2012, dal Centro Regionale
dellAssociazione Maria Regina dei Cuori di Trinitapoli abbiamo inviato una
lettera a Mons. Rino Fisichella, in occasione del tricentenario dello scritto di
Montfort informandolo delle iniziative in atto per far conoscere la vera
devozione. Ci ha risposto dicendo di vedere in questa spiritualit che consacra a
Cristo e alla realizzazione degli impegni battesimali una profonda consonanza
con il cammino della nuova evangelizzazione. Dandoci la sua benedizione ci ha
poi incoraggiati a proseguire in questopera. La consacrazione porta quindi
chiaramente allapostolato (cfr. AES 30. 95; VD 265). A questo punto possiamo
vedere come la consacrazione da semplice via alla nuova evangelizzazione
diventa via per formare nuovi evangelizzatori.
3. Apostoli degli ultimi tempi per una nuova evangelizzazione
La perfetta consacrazione il mezzo principale proposto da Montfort per la
formazione degli apostoli di Ges Cristo che mediante la santa schiavit
damore collaboreranno a fare regnare Cristo nei cuori (cfr. VD 113-114)4. Non
si pu fare la nuova evangelizzazione senza nuovi evangelizzatori. Con questa
convinzione si radunato a Roma, il 15 ottobre 2011, il primo incontro per i
nuovi evangelizzatori con Benedetto XVI, incontro promosso dal Pontificio
Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Montfort, nel Trattato della vera devozione a Maria, alterna agli
insegnamenti spirituali alcuni testi profetici, in cui descrive lidentit di coloro
che vivranno la devozione che lui insegna. (cfr. nn. 47-49. 110-114, ecc).
3.1.

Chi sono questi apostoli degli ultimi tempi

Apostoli degli ultimi tempi5. Il Santo adopera una sola volta questa
espressione riassuntiva al n. 58 del Trattato. Chi sono? Montfort li descrive
come Santi eccelsi (VD 47), anime grandi, piene di grazia e di zelo (VD
48), prodi soldati e fedeli servi di Ges Cristo, servi fedeli e veri figli di Maria
(VD 50, 52, 54), predestinati (VD 55), servi, schiavi e figli di Maria (VD
56). Specifica la loro condizione sacerdotale ministri del Signore, figli di Levi
4

Il fondamento teologico di questo aspetto della perfetta consacrazione per Montfort lincarnazione. Linvio
della Sapienza del Padre nella follia del mondo ha carattere apostolico e avviene per mezzo di Maria.
5

Le pagine degli apostoli degli ultimi tempi sono elementi originali propri di Montfort. E interessante notare
che molti santi canonizzati e non, che hanno trovato nel Trattato la loro strada per la santit, hanno realizzato di
fatto queste pagine profetiche di Montfort. Si faceva lesempio di Giovanni Paolo II, ma anche tanti altri. Come
previsto del resto da Montfort stesso (SM 1; VD 46), il suo scritto finito nelle mani o di persone gi zelanti per
la salvezza delle anime o di persone che dovevano essere chiamate a diventarlo. Frank Duff fu ispirato da queste
pagine sugli apostoli degli ultimi tempi quando fond la Legione di Maria.

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(VD 56), veri apostoli degli ultimi tempi,.. in mezzo agli altri sacerdoti,
ecclesiastici e chierici (VD 58) e tuttavia in altri due testi profetici Montfort
parla pi in generale di anime elette in cui Maria regna sovrana (VD 217) e
allarga lorizzonte a uomini e donne, prevedendo uno squadrone di bravi e
valorosi soldati di Ges e di Maria, delluno e dellaltro sesso (VD 114).
Si tratta veramente di una visione profetica. Al tempo in cui Montfort
scriveva la missione era impensabile per le donne, ma anche per gli uomini essa
era riservata agli ecclesiastici. Solo il Concilio Vaticano II, riconsegna ai laici
quel mandato missionario che si fonda sul battesimo6. Il decreto sullattivit
missionaria della Chiesa Ad Gentes dice che Tutta la Chiesa missionaria, e
lopera evangelizzatrice un dovere fondamentale del popolo di Dio (AG 35).
Paolo VI, nella Esortazione apostolica Evangelii Nutiandi,7 afferma che
lapostolato dei laici non consiste nella sola testimonianza della vita: il vero
apostolo cerca le occasioni per annunziare Cristo con la parola sia ai credenti sia
a coloro che ancora non hanno conosciuto lamore di Dio8. E proprio
limmagine che ci consegna Montfort nel Trattato della vera devozione a Maria
quando parla degli apostoli per gli ultimi tempi. Si tratta dunque dei santi della
Chiesa di oggi. Sono i santi dei nostri tempi, come Giovanni Paolo II, ma siamo
anche noi chiamati a questo. Non dimentichiamo che gli ultimi tempi, nella
visione di Montfort, si riferiscono ai tempi dello Spirito, al tempo della Chiesa,
al nostro tempo9.
3.2.

Atteggiamenti spirituali e virt degli apostoli degli ultimi tempi.

Vogliamo ora cogliere alcuni tra i principali tratti di questi apostoli che
corrispondono a caratteristiche essenziali per gli evangelizzatori. Possiamo dire
che costituiscono anche i punti fermi, le condizioni perch la consacrazione
insegnata dal Santo di Montfort porti frutto diventando via alla nuova
evangelizzazione.
6

Per questo il Concilio ha riconosciuto anche che vengono distribuiti ai fedeli doni particolari dallo Spirito Santo
affinch possano contribuire alledificazione della Chiesa (Apostolicam Actuositatem, 3).
7
Paolo VI pur riaffermando per i laici il compito primario di evangelizzare il mondo della politica, della societ,
delleconomia, della cultura e lambito privilegiato della famiglia (EN 70-72), manifestava la sua gioia nel
vedere laici che condividevano con i pastori e i religiosi la missione evangelizzatrice con la predicazione e la
testimonianza.
8
Nota pastorale, Questa la nostra fede, 19.
9
Per Montfort sono gi i tempi della sua epoca (questi ultimi tempi: VD 50), ma sono proiettati nel futuro,
verso il cambiamento della storia. Tutti i verbi stanno al futuro perch questa profezia attende di essere incarnata
da coloro che entreranno in questa speciale forma di devozione. I tempi futuri, cio gli ultimi tempi (VD 50,
54, 58), saranno tempi difficili (VD 114) in cui il diavolo raddoppier ogni giorno i suoi sforzi e i suoi
attacchi (VD 50), ma saranno anche un tempo fortunato un tempo felice in cui lo Spirito e Maria
preparano il regno di Cristo (VD 217). Un tempo di speranza quindi perch, come ci ha ricordato il Santo Padre
nella Lumen Fidei, la speranza strettamente legata alla fede quale memoria di una promessa capace di aprire al
futuro (LF 9).

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3.2.1. Unione a Dio.


Gli apostoli degli ultimi tempi saranno anime grandi, piene di grazia (VD
48), ricchi di grazia divina grandi ed elevati in santit davanti a Dio (VD
54), molto uniti a Dio (VD 56). Hanno un rapporto con la Trinit. Lunione
con Dio Padre include loro dellamore (VD 56-58), lincenso della
preghiera (VD 56), la retta intenzione della gloria di Dio (VD 58). Saranno
veri discepoli di Ges Cristo e di Ges crocifisso in quanto seguono in modo
radicale il vangelo e lo annunciano nella pura verit senza guardare in faccia
a nessuno (VD 59). Saranno nubi tonanti e vaganti nello spazio al minimo
soffio dello Spirito (VD 57; cfr. 58).
Lunione con Dio ha un primo risvolto concreto nella preghiera: Lincenso
della preghiera nello spirito (VD 56). La nostra missione, (ci ricorda Papa
Francesco) non feconda, anzi si spegne nel momento stesso in cui si
interrompe il collegamento con la sorgente, con il Signore. ()
Levangelizzazione si fa in ginocchio... Senza il rapporto costante con Dio la
missione diventa mestiere...Possiamo essere portatori di gioia se
sperimentiamo noi per primi la gioia di essere consolati ed amati da Lui. Perch
la nostra missione sia feconda, bisogna sentire la consolazione di Dio e
trasmetterla.
Questo aspetto della gioia ci richiama anche la santit come autenticit di
vita. Paolo VI, nella Evangelii Nutiandi, metteva la santit della vita sotto il
termine testimonianza. Il nostro secolo, diceva, ha sete di autenticit.
Soprattutto i giovani hanno orrore del fittizio, del falso, e ricercano sopra ogni
cosa la verit e la trasparenza. () Bisogna che il nostro zelo per
levangelizzazione scaturisca da una vera santit di vita (EN 76). Mediante
lumilt, che stata la virt principale della Vergine, comincia la lotta per
schiacciare la testa del serpente anzitutto in se stessi vincendo il proprio orgoglio
e il proprio egoismo. Quanto pi gli apostoli sentono Maria come loro madre,
tanto pi sentiranno aumentare la loro inimicizia contro i poteri del male e tanto
pi la loro vittoria sar completa. La gioia, poi, frutto dellunione con Dio, si
trasmette per contatto: Saranno ovunque il buon odore di Ges Cristo (VD
56).
3.2.2. Il coraggio
Gli apostoli degli ultimi tempi saranno anime grandi, piene di zelo (VD
48), superiori ad ogni creatura per lo zelo coraggioso (VD 54). Lazione dei
veri apostoli degli ultimi tempi (VD 58), consiste nel mettere dappertutto il
fuoco dellamore divino dato che essi stessi sono fuoco ardente (VD 56).
Coraggio, speranza, zelo apostolico.

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Lapostolo non uomo di paura. Montfort era apostolo coraggioso. Nella


Evangelii Nutiandi Paolo VI diceva che occorre ispirarsi al fervore dei pi
grandi predicatori ed evangelizzatori la cui vita fu dedicata allapostolato. Essi
hanno superato gli ostacoli allevangelizzazione (cfr. EN 80). Fu sempre questo
papa, nel III centenario della nascita di Montfort, il 31 gennaio 1973, a dirci:
Lasciatevi invadere dalla sua tenacia, che ricorda la quercia ed il granito del
suo paese. Montfort non voleva con s uomini paurosi (Intervista a P. Marcel
Gendrot). Non era ingenuo, vedeva le difficolt, gli ostacoli, gli attacchi, le
persecuzioni che sarebbero venute, ma nel Trattato della vera devozione a
Maria, laddove accenna agli attacchi del demonio a questa vera devozione e a
chi la mette in pratica, dice: Non importa. Tanto meglio. Questa visione mi d
coraggio e mi fa sperare un grande successo (VD 114).
Si tratta, per degli evangelizzatori, di un punto di capitale importanza. Paolo
VI, nellEsortazione apostolica Evangelii Nutiandi, indicava tra gli ostacoli
allevangelizzazione la mancanza di fervore, tanto pi grave perch nasce dal
di dentro; essa si manifesta nella negligenza e soprattutto nella mancanza di
gioia e di speranza. Conserviamo dunque il fervore dello spirito ()
Conserviamo la dolce e confortante gioia devangelizzare, anche quando
occorre seminare tra le lacrime. Possa il mondo del nostro tempo, ricevere la
Buona Novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi,
ma da ministri del Vangelo la cui vita irradii fervore, che abbiano per primi
ricevuto in loro la gioia del Cristo (EN 80). Papa Francesco cita spesso questo
documento di Paolo VI e ci ha raccomandato di non essere di quei cristiani che
non si capisce se credono in Cristo o nella dea lamentela10. Che tutti i giorni si
lamentano di come va il mondo. Non cediamo mai a quellamarezza che il
diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento.
Poco prima di essere eletto papa il card. Bergoglio affermava:
Evangelizzare suppone nella chiesa zelo apostolico, la parresia (testimonianza)
di s stessa. La Chiesa chiamata ad uscire da se stessa e andare.
NellApocalisse Ges dice che Lui alla porta e bussa. Il testo si riferisce al
fatto che lui colpisce la porta dal di fuori per entrare... Ma penso ai momenti in
cui Ges bussa dallinterno per lasciarlo uscire. La Chiesa autoreferenziale
pretende di tenere Cristo dentro di s e non lo fa uscire. Appare sorprendente il
parallelo tra il Cristo che bussa per uscire da una Chiesa che lo tiene rinchiuso
(necessit della nuova evangelizzazione) e la sorte toccata al Trattato della vera
devozione a Maria, che stato nascosto e che lo Spirito Santo, in Giovanni
Paolo II, ci ha esortato a non tenere nascosto.
3.2.3. Devozione a Maria
10

Papa Francesco al Convegno per la Diocesi di Roma

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11

una delle condizioni che Montfort mette: Dio vuole che la sua santa
Madre sia pi conosciuta, pi amata, (). Ci avverr di sicuro se i predestinati
sapranno entrare, (), in quella devozione interiore e perfetta che spiegher
loro in seguito (VD 55). Per questo dice: quelli chiamati ad essere apostoli
degli ultimi tempi devono essere: i pi assidui nel pregare la Vergine Santa e a
tenerla sempre davanti agli occhi come loro modello perfetto da imitare e loro
potente aiuto per sostenerli (VD 46). Vengono formati dallAltissimo e dalla
sua Santa Madre (VD 47). Avranno una particolare devozione alla Vergine
santissima. Saranno rischiarati dalla sua luce, nutriti dal suo latte, guidati dal suo
spirito, sostenuti dal suo braccio, custoditi sotto la sua protezione (VD 48;
cfr. anche 55). Essi sono stirpe della Vergine santa, suoi veri figli e servi,
suoi poveri schiavi e umili figli, suo calcagno che schiaccer la testa al
serpente (VD 54). Essi devono comportarsi come figli, interamente dipendenti
da lei, fino al punto che lanima respiri Maria come i corpi respirano laria.
Limitazione di Maria deve avvenire per anche nel praticare la stessa
maternit. Montfort dice che lei si deve riprodurre nei suoi eletti (VD 34). Gli
apostoli degli ultimi tempi, a loro volta, devono, costruire Maria nelle anime
(VD 48). Essendo missionari imitiamo certo Cristo inviato dal Padre a salvare il
mondo, ma imitiamo anche Maria portando Cristo al mondo, generandolo nel
cuore dei nostri fratelli (cfr. Gal 4, 19). Come Maria poi si presa cura del corpo
di Ges, anche noi dobbiamo prenderci cura del suo corpo che la Chiesa. (La
carne di Cristo, dice papa Francesco). La vera devozione deve includere il
servizio alle anime. Maria senza maternit e il cristiano senza apostolato
sarebbero incomplete, inconsistenti. Gli impegni apostolici non piovono dal
cielo su chi vive passivamente. Lunico modo di offrirci come apostoli
praticare lapostolato. In questo senso occorre ricordare che Maria d in
abbondanza, ma lo pu fare solo con le anime generose. A chi si d tutto a lei,
lei si da tutta. un principio chiaro nel Trattato (cfr. VD 144. Il terzo motivo).
3.2.4. Lesperienza della croce
Proviene da varie cause: lesigenza di essere molto purificati dal fuoco di
grandi tribolazioni e di portare la mirra della mortificazione nel corpo (VD
56), La croce in questo senso la conseguenza dellamore. Porteranno loro
dellamore nel cuore (VD 56). Chi ama incontra la croce e questa purifica il
suo amore. Gli apostoli a cui allude Montfort sperimentano questo: nessuno ha
un amore pi grande di questo: dare la vita per i propri amici (GV 15, 13). Si
tratta di seguire Cristo nel farsi carico delle sofferenze dei nostri fratelli,
addossandoci i loro dolori, come ha fatto Montfort.
Altra causa pu essere il fatto di predicare la devozione a Maria che attirer
molti nemici (VD 48), la condizione di calcagno di Maria implica che questi
apostoli siano calpestati e maltrattati (VD 54). Il calcagno la parte pi umile,

Personeni Giovanni smm, La consacrazione monfortana: via di nuova evangelizzazione oggi Loreto 2013

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perch pi in basso del corpo, ma deve essere anche la pi robusta perch deve
sostenere il peso di tutto il corpo. Per questo lesperienza della croce
importante. il mistero pasquale di Ges: mistero di morte e di risurrezione.
Afferma Papa Francesco che se rimaniamo dentro questo mistero siamo al
riparo sia da una visione mondana e trionfalistica della missione, sia dallo
scoraggiamento che pu nascere di fronte alle prove e agli insuccessi. La
fecondit dellannuncio del Vangelo non data n dal successo, n
dallinsuccesso secondo criteri di valutazione umana, ma dal conformarsi alla
logica della Croce di Ges, che la logica delluscire da se stessi e donarsi, la
logica dellamore.
3.2.5. Insieme
La consacrazione certo un cammino personale come la responsabilit
personale, ma il Trattato della vera devozione afferma che coloro che saranno
formati in questa devozione formeranno un gruppo compatto. Degli apostoli
degli ultimi tempi Montfort parla sempre al plurale. Un esercito schierato. Nella
sua esperienza missionaria, Montfort aveva maturato la consapevolezza che
lessere in associazione assicurava la perseveranza e l dove predicava fondava
gruppi, specialmente per i pi ferventi, desiderosi di progredire nella vita
spirituale, in modo che avessero riunioni regolari, istruzioni e preghiera. Ci che
chiedeva in genere alla comunit parrocchiale, lo chiedeva con maggior forza
alle persone impegnate nelle associazioni.
Montfort desiderava una grande associazione che raggruppasse tutti coloro
che erano decisi a percorrere la via spirituale presentata nel Trattato della vera
devozione (cfr. VD 227). Questa ispirazione del Santo si avverata solo dopo la
sua morte, non solo nellAssociazione Maria Regina dei cuori, (1899 in Canada)
riconosciuta come propria dalla Compagnia di Maria, ma anche in tante altre
associazioni, movimenti e congregazioni che si rifanno alla spiritualit di
Montfort. Sono un segno dello Spirito, un segno dei tempi, che risponde
oltretutto agli orientamenti del Concilio Vaticano II. Il prossimo 13 ottobre Papa
Francesco ha convocato tutti i gruppi, associazioni e movimenti mariani per un
incontro in cui, presente la statua originale della Madonna di Fatima, consacrer
il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria. Crediamo che sia anche questo
un segno dei tempi che ci indica limportanza della consacrazione e lurgenza di
quellunione, a cui il cielo ci chiama per la Nuova Evangelizzazione, per il
trionfo del suo Cuore Immacolato, per instaurare il regno di Cristo per mezzo
del regno della sua Santa Madre.
Arrivederci a Roma!!!

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