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Oltre la PNL: un Nuovo Modello Decisionale

Io e te vogliamo che le nostre vite contino. Vogliamo che le nostre vite facciano una
reale differenza, che siano una genuina conseguenza nel mondo. Noi sappiamo che
non c' nessuna soddisfazione nell'andare verso le mere azioni, anche se queste azioni
ci rendono di successo, anche quando abbiamo organizzato tali azioni in modo
'piacevole'. Vogliamo sapere che abbiamo un qualche impatto sul mondo, infatti tu ed
io vogliamo contribuire alla qualit della vita. Vogliamo fare in modo che questo
mondo funzioni.
Werner Erhard
Una delle pi grandi lezioni di vita che ho appreso fu durante un seminario di
formazione del 2010, condotto dal Dr. Richard Bandler, co-fondatore della PNL.
Quel giorno Bandler parl di decisioni, e della relazione privilegiata che hanno
sulla qualit generale della nostra vita. L'idea che Bandler condivise con noi era
molto semplice: dopo quarant'anni che si occupava della psicologia dell'uomo,
quotidianamente si rendeva conto che la maggior parte delle persone prendono
migliaia di decisioni ogni giorno, e che la maggior parte di esse sono decisioni
infelici, mal-formate.
Secondo il Dr. Bandler l'essere umano un Sistema vivente e, in quanto tale, un
Sistema complesso. Spesso consideriamo il mondo in cui viviamo un mondo
sempre pi caotico; in realt il mondo diventa sempre pi complesso, che
qualcosa di diverso. Caotico indica qualcosa che privo di ordine, complesso indica
qualcosa di profondamente collegato, interrelato. Siamo sistemi complessi, ed
operiamo in un sistema ancora pi complesso. La deduzione che se vogliamo capire
qual il nostro posto nello schema delle cose, dobbiamo comprendere le leggi alla
base dei sistemi complessi. Se comprendessimo queste leggi, e riuscissimo a tenerle
presenti nella nostra personale filosofia di vita, potremmo cominciare una efficace
trasformazione di noi stessi.
Una delle leggi pi importanti che regolano i sistemi complessi, una legge oscura
ma fondamentale che deriva dal campo della cibernetica. Si tratta della Legge della
Variet Indispensabile, che la PNL incorpor nella sua visione della mente e
dell'essere umano, tanto da diventare uno dei presupposti della disciplina. Secondo
la Legge della Variet Indispensabile:
In ogni sistema complesso umano o meccanico l'elemento che possiede la pi
grande variet di scelta l'elemento che determina gli altri
Applicando questa legge (proveniente della Teoria Generale dei Sistemi) alla natura
umana, in PNL emerge un corollario, che dobbiamo sempre ricordare:
Il fallimento ha a che fare con l'incapacit di variare le proprie risposte.

Tuttavia, se invece diamo uno sguardo onesto alla nostra quotidianit e a quella
delle persone che ci circondando notiamo che la maggior parte delle persone prende
decisioni cercando di mantenere il pi possibile il proprio equilibrio, la propria
zona di comfort. Il paradosso che, dato che l'unica cosa certa che tutto cambia
costantemente, secondo la Teoria Generale dei Sistemi (e la PNL), l'equilibrio e
l'arresto della crescita di un organismo (o di un individuo) un precursore della
morte. Quando un sistema vivente in stato di equilibrio, infatti meno proattivo
a cambiare il proprio comportamento in relazione al contesto. Se si scontra con una
delle minacce esterne che l'ambiente ci pone, le possibilit che ne esca vincitore
diminuiscono sensibilmente.
Se dunque vogliamo cominciare a trasformare la qualit della nostra vita, dobbiamo
capire la lezione della natura, la lezione degli organismi complessi. Capire questa
lezione fondamentale per l'evoluzione umana, che lo scopo fondamentale della
PNL. Per re-inventare noi stessi, dobbiamo sostenere nuove e importanti
decisioni, ed agire a partire da un nuovo livello di responsabilit. Per prima cosa,
dobbiamo trasformare il paradigma (il modello del mondo) che abbiamo come
riferimento quando decidiamo. Come lo facciamo?
La risposta del Dr. Bandler e in generale della PNL la seguente: le decisioni che
prendiamo sono connesse a quello che pensiamo e a come ci sentiamo. Quando
ci sentiamo male prendiamo decisioni infelici, quando ci sentiamo bene
prendiamo buone decisioni. Dal punto di vista della PNL, quello che facciamo
internamente ha un diretto impatto nelle nostre decisioni. Questo concetto espresso
nel libro Vivi la Vita che Desideri con la PNL, in cui Bandler (2009) scrive:
Superare i pensieri negativi una parte importante del processo. Quando si
pensano pensieri negativi, ci sentiamo male. Quando ci si sente male, si faranno
decisioni sbagliate.
Il metodo della PNL per cominciare a prendere decisioni migliori riguarda
principalmente un lavoro sulla struttura del nostro pensiero. Dal punto di vista di
questa disciplina, infatti, il nostro modo di pensare (e di conseguenza anche il modo
in cui decidiamo) sensorialmente basato. In altre parole, quando pensiamo ad
una decisione, questa decisione possiede delle caratteristiche interne precise. Per
esempio, possiamo rappresentarci mentalmente le buone decisioni creandoci
immagini grandi, nitide, luminose e di fronte a noi. Viceversa, possiamo
rappresentarci quelle mal-formate attraverso immagini piccole, opache, poco
luminose e posizionate a destra (nel nostro campo visivo).
Dunque, secondo la PNL, ogni individuo codifica soggettivamente il modo in cui
prende decisioni giuste o sbagliate per lui. Ognuno di noi possiede un proprio
modo per rappresentare le proprie decisioni mal-formate, e un modo diverso di
rappresentare quelle giuste. Bandler sostiene che la chiave per decidere meglio
tracciare quali sono le differenze sensoriali interne tra i due tipi di decisione. Il

criterio delle nostre scelte, dunque, riguarda la struttura del nostro pensiero. Dal
punto di vista della PNL una conoscenza sempre pi chiara di queste differenze ci
consente di migliorare la nostra strategia decisionale.
I miei studi universitari mi hanno convinto che, se da un certo punto di vista
quest'idea estremamente utile, al tempo stesso descrive soltanto una parte della
verit sul processo decisionale umano. Infatti, secondo la PNL, le decisioni umane
hanno a che fare con quello che facciamo, in termini di processi, al nostro
interno. Riguardano la dimensione del fare. Il lavoro sulle decisioni che propone la
PNL riguarda dunque il dominio del cambiamento (lavorare su ci che facciamo),
piuttosto che della trasformazione (lavorare su chi siamo).
Il premio Nobel Herbert Simon concepisce la trasformazione come uno
spostamento del proprio centro di identit. Questo a sottolineare che c' una
differenza fondamentale tra essere e fare. Infatti, quando si parla di decisioni, la
variabile pi importante non tanto come pensiamo, ma come siamo organizzati
internamente. Il criterio pi importante in assoluto dei nostri processi decisionali
riguarda il nostro modo di essere, l'aspetto ontologico dell'uomo. Questo aspetto
stato indagato ed esplorato da notevoli individui, tra i quali (come ho mostrato nel
libro PNL 3.0.) George Gurdjieff, Roberto Assagioli, Roye Fraser.
Assagioli parlava della capacit di decidere coscientemente (volont buona, saggia,
forte) come di una capacit che emerge ad un certo modo di essere in cui ci
troviamo. Fraser introdusse l'idea di cambiamento di ordine superiore. George
Gurdjieff svilupp un sistema di evoluzione accelerata, la Quarta Via, la cui
premessa che gli individui possono vivere in diversi livelli d'essere o stati di
coscienza. Tutti i loro approcci contenevano l'idea che ogni decisione umana una
'funzione' del nostro livello d'essere.
Il fondamento della nostra esperienza del mondo il modo di essere nel quale ci
troviamo. Ci che decidiamo e come lo decidiamo sempre una funzione di chi
siamo. A questo punto la lezione della complessit, della natura dei sistemi viventi, ci
porta molto, molto lontano. Ci conduce al di l del pensiero, direttamente alla
questione dell'identit personale.
Da questo punto di vista abbiamo due grandi macro-approcci al tema delle decisioni.
Da una parte l'approccio neuro-linguistico (Bandler), che si occupa di tracciare il
modo in cui decidiamo nella struttura del nostro pensiero. Dall'altra l'approccio
evolutivo (Gurdjieff, Assagioli), che introduce l'idea dell'essere dell'uomo.
Durante una serie di seminari di formazione, che ho tenuto all'Istituto Italiano di
Psicosintesi tra il 2013 ed il 2014, ho disegnato un modello decisionale che integra
entrambi gli approcci. Il Modello Decisionale Ontologico un nuovo modello (e non
una teoria) che facilita le persone a riconnettersi alla propria identit ben-formata,
attraverso una serie di principi, di idee fondamentali e di leggi che appartengono a

quella che Ken Wilber chiama psicologia perenne.


Nel libro Decisioni Efficaci presento per la prima volta questo nuovo modello, il cui
scopo favorire una trasformazione nell'essere del lettore. Conoscere i principi e le
leggi che ci riconducono all'integrit personale una delle pi grandi conoscenze di
cui possiamo disporre. Infatti, l'intera premessa alla base della PNL che la maggior
parte delle persone determinata dai propri programmi neuro-linguistici, e vivono
attraverso un pilota automatico. Gurdjieff, similmente, sosteneva che la vita
dell'uomo medio una vita meccanica, automatica, robotica. Sia la PNL che la
Quarta Via parlano di questo tipo di esistenza come profondamente collegato
all'aspetto delle decisioni. Una vita meccanica, automatica, reattiva, una vita in
cui prendiamo decisioni via da ci che non vogliamo, piuttosto che verso ci
che vogliamo.
Per trasformare la nostra situazione, occorre comprendere come prendere decisioni
intenzionali. Il segreto per farlo, dal mio punto di vista, cominciare ad accedere
sistematicamente ad una posizione ontologica di integrit, che trascende e include
l'aspetto delle rappresentazioni proprio della PNL. Da questo nuovo punto di
vista, ogni decisione umana ha prima di tutto a che fare con la posizione a
partire dalla quale viviamo l'esperienza della nostra vita, posizione presente un
nanosecondo prima che qualsiasi altra cosa emerga in superficie.
Per me un grande onore che due straordinari individui, lo scrittore Leonardo Scala
e lo psicologo Andrea Grosso, abbiano offerto un contributo significativo al mio
libro. Questi due autori, di cui ho letto e studiato i lavori, pongono al centro del loro
lavoro la necessit di un lavoro sull'essere, e ne sottolineano l'importanza. Leonardo
Scala, nella sua Prefazione, scrive che il libro Decisioni Efficaci si rivolge
[a] tutti coloro che sono alla ricerca di risposte a quelle domande esistenziali che
assillano la nostra anima, come Chi sono?, Qual il mio scopo in questa vita?,
ma soprattutto Dove sto andando?
Le domande di cui parla chiaramente Leonardo Scala, sono infatti le domande
fondamentali sull'essere dell'uomo, che appartengono ad una dimensione che ben
precedente ai nostri pensieri, e alle rappresentazioni delle nostre decisioni. Nella
Postfazione del libro, il Dr. Grosso parla invece dell'importanza di accedere ad una
posizione ontologica in cui non siamo determinati dai nostri pensieri:
C un termine specifico in psicologia: cecit da disattenzione. Cecit da
disattenzione: non vedere qualcosa di visibile esclusivamente a causa del fatto che la
nostra attenzione presa da altro. Se diamo per scontato che i pensieri sono il
pensatore stesso e che questultimo, in ultima analisi, non ha unesistenza propria,
ontologica. Questo piccolo, sottilissimo switch mentale, pu svelarci un intero
nuovo universo e ribaltare tutta una visione del mondo ...

Ho sempre pensato che ogni libro una promessa al lettore. La promessa di


Decisioni Efficaci non una promessa facile: porre le basi per un nuovo
paradigma decisionale, un paradigma che abbia a che fare con l'essere, piuttosto
che col pensare. Un paradigma in cui cominciamo a decidere in una posizione
ontologica in cui siamo al nostro meglio, in cui siamo integri (interi e completi), in
cui ci ricordiamo di noi.
Comprendere questa nuova tecnologia, questo nuovo paradigma, e farne il centro
della propria vita, vuol dire smettere di prendere decisioni scarse e cominciare a
decidere con intenzionalit, con scopo, con coscienza. Quando - pian piano impariamo ad accedere quotidianamente a questa posizione, cominciamo anche ad
irradiare questa energia nel mondo esterno. Cominciamo ad esprimere quest modo di
essere in tutte le sue manifestazioni: il linguaggio, il comportamento, l'emozione, il
pensiero, il corpo.
Se tutta la nostra vita determinata da quel qualcosa che chiamiamo noi stessi,
trasformare noi stessi non pu che cambiare tutto il resto. Come afferm il Dr.
Maurice Nicoll, psicologo, e l'unico allievo sia di Jung che di Gurdjieff...
Vi stato gi detto che il vostro livello dessere attrae la vostra vita.
Significa che la vostra vita si accorder al vostro livello dessere,
si svolger secondo quel livello
La visione emergente del Modello Decisionale Ontologico riguarda la trasformazione
personale basata sulla sostenibilit, che credo sia la sfida pi importante del nostro
tempo, soprattutto nell'Italia dei nostri giorni...
Mauro Ventola

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