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Regolamento di contabilit

Gabinetto del Presidente.


Approvato dal Consiglio provinciale con deliberazione 16 luglio 1996,
n. 32656/1631/91 e successive modificazioni.
Modificato dal Consiglio con delibera del 12/12/1996, n. 41670/1631/91

Indice
CAPO I
PRINCIPI GENERALI
art. 1 Ambito di applicazione
art. 2 Servizio finanziario
art. 3 Competenze in materia di bilancio e rendiconti
CAPO II
BILANCI E PROGRAMMAZIONE
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.

4 Il bilancio annuale di previsione


5 Predisposizione del bilancio di previsione e dei suoi allegati
6 Pubblicit del bilancio di previsione e del rendiconto
7 Esercizio provvisorio e gestione provvisoria
8 Fondo di riserva
9 Variazioni di bilancio
10 Piano esecutivo di gestione

CAPO III
LA GESTIONE DEL BILANCIO
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.

11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21

Accertamento delle entrate


Riscossione delle entrate
Versamento delle entrate
Fondi regionali per compiti delegati e altri contributi
Impegno di spesa
Ordinazione a terzi di forniture e prestazioni
Liquidazione, ordinazione e pagamento delle spese
Controllo di gestione
Modalit del controllo di gestione
Relazione annuale sul controllo di gestione
Auditing Interno

CAPO IV
INVESTIMENTI
art.
art.
art.
art.

22
23
24
25

Fonti di finanziamento
Finanziamento delle spese indotte dagli investimenti
Altre operazioni finanziarie
Equiparazione di operazioni finanziarie

CAPO V
IL SERVIZIO DI TESORERIA
art.
art.
art.
art.

26
27
28
29

Soggetti abilitati a svolgere il servizio di tesoreria


Oggetto del servizio di tesoreria
Le operazioni di riscossione
Le operazioni di pagamento

art.
art.
art.
art.
art.

30
31
32
33
34

Delegazioni di pagamento
Gestione dei titoli e valori
Verifiche ordinarie e straordinarie di cassa
Obblighi di documentazione e conservazione
Conto del tesoriere e anticipazioni di tesoreria

CAPO VI
RILEVAZIONE E DIMOSTRAZIONE DEI RISULTATI DI GESTIONE
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.

35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52

Rendiconto della gestione


Conto economico, del patrimonio e conti patrimoniali speciali
Conti degli agenti contabili interni
Obbligo di rendiconto
Classificazione dei beni immobili
Inventari
Beni demaniali
Passaggio di beni dal demanio al patrimonio
Beni immobili patrimoniali
Classificazione dei beni mobili
Inventario dei beni mobili
Ammortamento
Consegnatari di beni mobili
Carico e scarico dei beni mobili
Forma degli inventari
Revisione periodica degli inventari
Beni di consumo
Magazzini di scorta

CAPO VII
RISANAMENTO FINANZIARIO
art. 53 Dissesto finanziario
CAPO VIII
REVISIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
art.
art.
art.
art.
art.
art.

54
55
56
57
58
59

Il Collegio dei Revisori


Modalit di esercizio dell'attivit dei Revisori
Funzioni
Pareri e relazioni di competenza del Collegio
Responsabilit
Trattamento economico

CAPO IX
SERVIZIO DI ECONOMATO
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.
art.

60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70

Funzioni e individuazione del servizio


Fondo di dotazione
Destinazione del fondo di dotazione
Funzioni ordinarie
Funzioni speciali connesse ai servizi di assistenza e sorveglianza
Altre funzioni speciali
Funzione connessa a singole iniziative
Procedure per pagamenti e rendicontazioni
Scritture contabili
Servizio di riscossione
Operazioni assoggettate a IVA

art.
art.
art.
art.
art.

71
72
73
74
75

Acquisti e servizi a mezzo Economato


Beni mobili soggetti a inventario
Servizio di Cassa Economale
Apertura dei conti correnti bancari e postali
Altri Servizi economali

CAPO X
NORME FINALI
art. 76 Gestione del Parco Agricolo Sud Milano
art. 77 Entrata in vigore

Regolamento
CAPO I
PRINCIPI GENERALI
ART. 1
Ambito di applicazione
1. Il presente regolamento, adottato in esecuzione dell'articolo 2 del Decreto
Legislativo 25 febbraio 1995 n. 77, ha lo scopo di stabilire, nel rispetto della
legge 8 giugno 1990 n. 142 e dello stesso D. L.vo n. 77/95, le procedure e gli
adempimenti necessari alla formazione del bilancio di previsione, del
rendiconto, delle verifiche di equilibrio della gestione, dei programmi di
intervento e delle variazioni del patrimonio.
2. Il presente regolamento si articola nelle seguenti parti:
I. Principi generali
II. Bilanci e programmazione
III. La gestione del bilancio
IV. Investimenti
V. Il servizio di tesoreria
VI. Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione
VII. Risanamento finanziario
VIII. Revisione economico-finanziaria
IX. Servizio di economato
ART. 2
Servizio finanziario
1. Nell'ambito dei principi generali fissati dallo statuto, il servizio finanziario si
articola in diverse unit organizzative e provvede al coordinamento e alla
gestione di tutti i servizi attinenti l'attivit finanziaria dell'Ente, ivi compresi
l'economato, i rapporti con le aziende e gli altri organismi a partecipazione
provinciale, il controllo di gestione.
2. Il coordinamento dei servizi sopra indicati affidato al Responsabile del
servizio finanziario, il quale assume altres tutte le altre funzioni che la legge,
lo statuto ed i regolamenti pongono a suo carico.
3. Il Responsabile del servizio finanziario, oltre a quanto indicato al comma
precedente:
a. attesta la copertura finanziaria su ogni proposta di assunzione di
impegno di spesa;
b. vigila sull'esatto accertamento delle entrate e sulla gestione del
bilancio e del patrimonio;
c. segnala obbligatoriamente al Presidente, al Segretario e all'Organo di
revisione fatti o atti di cui sia venuto a conoscenza nell'esercizio delle
sue funzioni, che possano, a suo giudizio, comportare gravi irregolarit
di gestione o provocare danni all'Ente.
4. Al 15 settembre e al 30 ottobre trasmette ai suddetti organi i risultati della
verifica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese,
nonch comunica per iscritto ai medesimi l'eventuale verificarsi di situazioni
tali da pregiudicare gli equilibri di bilancio.

5. I risultati delle verifiche suddette rappresentano la base necessaria per


l'assestamento generale di bilancio (art. 17, comma 8 D. L.vo n. 77/95) e la
salvaguardia degli equilibri di bilancio (art. 36 D. L.vo n. 77/95).
6. Il responsabile del servizio finanziario e/o i dirigenti dell'area finanziaria
provvedono per la parte di ri-spettiva competenza a:
a. esprimere parere in ordine alla regolarit contabile su ogni proposta di
deliberazione e di determinazione, corredata di relativo schema di
provvedimento verificando la regolarit della spesa e della
documentazione e la corretta imputazione della spesa medesima;
b. vistare gli impegni di spesa;
c. tenere la contabilit dell'Ente nelle forme e nei termini stabiliti dalla
legge e dal regolamento.
ART. 3
Competenze in materia di bilancio e rendiconti
1. Al servizio di cui al precedente art. 2, nella sua articolazione organizzativa e
con il coordinamento del responsabile di cui al comma 2 del medesimo
articolo, compete:
a. la predisposizione, sulla base delle proposte dei competenti servizi e
dei dati in proprio possesso, degli schemi dei progetti dei bilanci
preventivi annuali e pluriennali, da presentare alla Giunta;
b. la verifica della veridicit delle previsioni di entrata e della
compatibilit delle previsioni di spesa avanzate dai vari servizi e da
iscrivere in bilancio;
c. la predisposizione della relazione preliminare illustrativa degli elementi
finanziari contenuti nei documenti suddetti;
d. l'esame dei bilanci degli enti, organismi ed aziende a partecipazione
provinciale;
e. la formulazione delle proposte di modificazione, sulla base anche di
richieste dei competenti servizi, delle previsioni di bilancio tanto della
spesa cos come dell'entrata;
f.

la preparazione del rendiconto da sottoporre alla Giunta, munito della


connessa relazione illustrativa.

2. Il servizio finanziario tiene, nelle forme prescritte dal presente regolamento e


dalle altre norme vigenti in materia, le scritture e tutti i registri necessari a
rilevare gli effetti degli atti amministrativi in relazione tanto alle entrate e alle
spese quanto al patrimonio e alle sue variazioni.
CAPO II
BILANCI E PROGRAMMAZIONE
ART. 4
Il bilancio annuale di previsione
1. La Giunta predispone il progetto di bilancio annuale in termini di competenza
per l'anno successivo e lo iscrive all'ordine del giorno del Consiglio almeno 20

giorni prima della scadenza del termine di approvazione stabilito dalla legge;
entro tale data la documentazione viene trasmessa ai consiglieri.
2. Al progetto di bilancio sono allegati la relazione previsionale e programmatica
e il bilancio pluriennale, da predisporsi secondo le modalit e i contenuti
previsti dagli articoli 12 e 13 del D. L.vo n. 77/95 e da approvarsi con il
provvedimento deliberativo riguardante il bilancio stesso.
Al Consiglio va presentata inoltre la relazione dell'organo di revisione.
A tal fine lo schema dei documenti contabili deve essere trasmesso all'organo
di revisione secondo le modalit previste dall'art. 57 del presente
regolamento.
Entro quindici giorni dal ricevimento l'organo di revisione provvede a
trasmettere al Presidente la relazione al bilancio. Non appena in possesso
della relazione del Collegio dei revisori la Giunta ne verifica le eventuali
osservazioni e, se lo ritiene necessario, apporta allo schema dei bilanci
correzioni e/o integrazioni.
3. Gli emendamenti agli stanziamenti del progetto di bilancio, corredati da una
breve relazione illustrativa, possono essere presentati dai consiglieri
provinciali entro i termini e secondo il calendario concordato dalla Conferenza
dei Capigruppo.
4. Gli emendamenti proposti non possono riguardare le spese fisse e devono
consentire il rispetto del pareggio economico e finanziario del bilancio.
ART. 5
Predisposizione del bilancio di previsione e dei suoi allegati
1. La predisposizione del bilancio di previsione e dei suoi allegati di
competenza della Giunta secondo le procedure e i tempi da essa stabiliti.
2. La procedura di redazione del bilancio dovr tenere conto degli aspetti di
contabilit finanziaria, patrimoniale, economica e di programmazione adottati
dall'Ente, della responsabilizzazione dei dirigenti e della pi ampia
informazione interna ed esterna all'Ente.
3. I dirigenti delle massime unit organizzative, sulla base di uno schema di
riferimento predisposto dal Servizio Finanziario, definiscono le proposte
attinenti al bilancio di previsione annuale, alla relazione previsionale e
programmatica, al bilancio pluriennale nonch al piano esecutivo di gestione,
secondo quanto previsto al successivo art. 10.
4. Le proposte di cui al comma precedente, dopo essere state sottoposte
all'esame del Comitato di direzione vengono presentate, almeno 60 giorni
prima della scadenza del termine di approvazione stabilito dalla legge, al
Servizio Finanziario che predisporr lo schema di progetto da sottoporre
all'assessore al bilancio e quindi alla giunta provinciale.

ART. 6
Pubblicit del bilancio di previsione e del rendiconto
1. Le risultanze del bilancio di previsione annuale e dell'ultimo rendiconto
approvato sono pubblicati, per estratto, secondo i modelli stabiliti dalla legge
su:

a. almeno due giornali quotidiani aventi particolare diffusione sul


territorio provinciale;
b. un quotidiano a diffusione nazionale;
c. un periodico.
2. Oltre alle pubblicazioni previste dalla legge, devono essere attuate modalit di
comunicazione diffusa alla comunit amministrata circa gli obiettivi e
programmi definiti annualmente e circa i relativi risultati conseguiti a fine
esercizio.
ART. 7
Esercizio provvisorio e gestione provvisoria
1. Qualora il bilancio di previsione annuale non risulti approvato dall'organo di
controllo entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello di riferimento, deve
essere autorizzato l'esercizio provvisorio con deliberazione del Consiglio
provinciale da assumersi entro la data di cui sopra sulla base del bilancio gi
deliberato. La durata dell'esercizio provvisorio non pu essere superiore a due
mesi.
In tale periodo possono essere effettuate, per ciascun intervento, spese in
misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme deliberate
in bilancio, con esclusione delle spese tassativamente regolate dalla legge o
non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi.
L'esercizio provvisorio cessa automaticamente allorquando l'approvazione
dell'organo di controllo sulla delibera di approvazione del bilancio intervenga
prima della scadenza dei due mesi.
2. Qualora entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello di riferimento non
sia stato deliberato il bilancio di previsione, la gestione provvisoria
consentita solo per le spese dovute per legge limitatamente alle operazioni
necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi
all'ente.
ART. 8
Fondo di riserva
1. Nel bilancio di previsione istituito, nella parte corrente, un fondo di riserva
non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del totale delle spese
correnti inizialmente previste in bilancio.
2. Il fondo utilizzato, con deliberazioni della Giunta provinciale da adottarsi
entro il 31 dicembre, per far fronte ad esigenze straordinarie di bilancio e alle
insufficienze che si rivelassero nelle dotazioni degli interventi di spesa.
3. Le deliberazioni della Giunta provinciale di cui al precedente comma 2 vanno
comunicate al Consiglio alla prima seduta utile e comunque non oltre i 90
giorni successivi alla sua adozione.
ART. 9
Variazioni di bilancio
1. Le variazioni al bilancio sono di competenza del Consiglio e possono essere
deliberate non oltre il 30 novembre.
2. Alle variazioni previste dal comma 1, con esclusione dell'assestamento
generale di cui al comma 8 dell'art. 17 del D. L.vo n. 77/95, pu provvedere

in via d'urgenza la Giunta, salvo ratifica da parte del Consiglio, come previsto
dall'art. 32, comma 3, della legge 8 giugno 1990, n. 142.
3. Le variazioni di bilancio, da effettuarsi secondo le norme dell'art. 17 del D.
L.vo n. 77/95, non devono alterare il pareggio finanziario, quello economico e
tutti gli altri equilibri sanciti con il bilancio preventivo.
ART. 10
Piano esecutivo di gestione
1. Sulla base del bilancio preventivo annuale deliberato dal Consiglio, la Giunta
approva il piano esecutivo della gestione determinando gli obiettivi ed
affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei
servizi.
2. Il piano esecutivo di gestione costituisce strumento di indirizzo politicoamministrativo e direttiva per la gestione nei confronti dei dirigenti delle unit
organizzative cui si riferisce.
3. Sotto il profilo contabile il piano esecutivo di ge-stione suddivide le risorse di
entrata in capitoli, i servizi in centri di costo e gli interventi in capitoli. Sotto il
profilo organizzativo il piano esecutivo di gestione individua i collegamenti fra
le diverse unit organizzative dell'ente, all'attivit delle quali il piano
medesimo va correlato.
Sotto il profilo programmatico il piano esecutivo di gestione si collega con la
relazione previsionale e programmatica e con il bilancio annuale e pluriennale,
attraverso la classificazione delle spese per obiettivi, programmi, interventi o
progetti.
4. Al fine di determinare con attendibile previsione le risorse disponibili per la
definizione degli obiettivi di gestione, il responsabile del servizio finanziario,
contestualmente alle operazioni di verifica dello stato di attuazione dei
programmi e degli equilibri di bilancio, richiede ai dirigenti responsabili lo
stato di attuazione degli interventi da confrontare con l'ammontare degli
impegni e degli accertamenti effettuati e le operazioni da effettuare entro la
fine dell'anno per la verifica della capienza degli stanziamenti e delle risorse
assegnate.
L'aggiornamento progressivo di tali documentazioni costituisce la base storica
per l'elaborazione del piano esecutivo di gestione annuale.
5. La bozza del piano esecutivo di gestione viene discussa dalla Giunta
contestualmente alla bozza dei bilanci di previsione annuale e pluriennale in
modo da garantire il necessario coordinamento tra le proposte
programmatiche e quelle operative-esecutive.
Gli stanziamenti di spesa assegnati ai responsabili devono essere il pi
possibile determinati nell'oggetto dell'intervento e devono rispettare, per gli
aspetti gestionali, le disposizioni dell'articolo 56 della Legge 142/90.
Nel caso ci non fosse possibile per la trasversalit della spesa autorizzata o
per l'oggettivit dell'intervento programmato, il dirigente responsabile dovr,
dopo l'esperimento delle procedure previste dalla legge, trasmettere alla
Giunta la proposta di intervento corredata della deliberazione a contrattare
(quando il procedimento la richieda).
6. Il piano esecutivo di gestione, il cui coordinamento compete all'ufficio
finanziario come previsto dall'art. 3, 1* comma del D. L.vo n. 77/95 va inviato
all'ufficio di controllo interno di cui all'art. 20 del D. L.vo n. 29/93 e successive
modificazioni e all'art. 41 del D. L.vo n. 77/95 e costituisce riferimento per
l'esercizio del controllo medesimo.

7. Entro il 20 luglio e il 20 ottobre i dirigenti delle unit organizzative redigono


una relazione sull'attivit svolta e sui risultati conseguiti in rapporto agli
obiettivi di gestione predeterminati e alle risorse assegnate. La relazione
redatta secondo lo schema predisposto dall'ufficio di controllo interno, d'intesa
con il servizio finanziario, ed presentata al Presidente e al Segretario e al
Responsabile del servizio finanziario.
Le relazioni costituiscono allegato obbligatorio alle risultanze delle verifiche
previste dal precedente art. 2, c. 4.
8. Se il responsabile del servizio ritiene necessaria una variazione della
dotazione assegnata, propone la modifica nell'ambito della relazione di cui al
precedente comma 7.
La proposta viene presentata alla Giunta che dovr motivare l'eventuale
mancata accettazione della medesima.
9. Le variazioni al piano esecutivo di gestione sono di competenza della Giunta e
possono essere adottate entro il 15 dicembre.

CAPO III
LA GESTIONE DEL BILANCIO
ART. 11
Accertamento delle entrate
1. Il responsabile del procedimento al quale sono assegnate le poste di entrata
trasmette al responsabile finanziario, entro cinque giorni successivi al
perfezionamento delle procedure previste dall'art. 22 del D. L.vo n. 77/95, le
formali documentazioni per la registrazione degli accertamenti di entrata.
2. Su esplicita e formale richiesta del responsabile del servizio finanziario
relativa alla verifica degli equilibri di bilancio, il responsabile dei procedimenti
di accertamento obbligato a comunicare i dati relativi al pi presto possibile
con priorit su qualsiasi altro adempimento il cui ritardo non comporti danno
all'Ente.
ART. 12
Riscossione delle entrate
1. Ogni riscossione di entrata di competenza della Provincia disposta tramite
ordinativo di incasso che fatto pervenire e riscosso dal Tesoriere nelle forme
e nei tempi previsti dalla convenzione di tesoreria vigente o stipulata nelle
forme stabilite dall'art. 52 del D. L.vo n. 77/95.
2. L'ordinativo di incasso sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario o
dai dirigenti dell'area finanziaria.
ART. 13
Versamento delle entrate
1. Con l'operazione del versamento le somme riscosse affluiscono nelle casse
provinciali.
Gli incaricati della riscossione, interni ed esterni, versano obbligatoriamente le
somme riscosse al Tesoriere dell'Ente nel rispetto delle normative vigenti.

2. Gli incaricati interni alla riscossione, designati con provvedimento formale


della Giunta, versano le somme riscosse alla tesoreria provinciale con cadenza
trimestrale.
3. Per i soggetti di cui al comma precedente il termine perentorio del
versamento non pu superare i quindici giorni successivi alla scadenza del
trimestre.
ART. 14
Fondi regionali per compiti delegati e altri contributi
1. I fondi che la Regione trasferisce per l'assolvimento dei compiti delegati e per
altri interventi si suddividono come segue:
a. fondi da utilizzare per l'esercizio diretto della delega dei quali viene
effettuato il rendiconto;
b. fondi per il rimborso delle spese generali sostenute dall'Ente per
l'esercizio della delega;
c. contributi per interventi vari.
2. Gli accertamenti di entrata dei fondi di cui al comma precedente punto a),
relativi a fondi iscritti nei titoli II e IV delle entrate in riferimento al capitolo
del bilancio regionale da cui provengono, vengono disposti a seguito di atti o
comunicazioni formali. Al momento dell'accertamento viene registrato
l'impegno di spesa in quanto trattasi di fondi finalizzati.
3. Gli accertamenti di entrata dei fondi di cui al comma 1, punti b) e c), vengono
disposti a seguito dell'assegnazione regionale negli appositi stanziamenti del
titolo II di entrata.
ART. 15
Impegno di spesa
1. Gli atti di impegno sono sottoscritti dai dirigenti responsabili nell'ambito delle
attivit attuative del piano esecutivo di gestione per gli obiettivi e le risorse
agli stessi affidati.
2. Il Dirigente responsabile emana all'uopo specifica determinazione, che
classificata a cura del Dirigente stesso in ordine cronologico con un protocollo
interno predisposto in modo da identificare il Settore o Servizio emittente, il
numero progressivo e la data di emissione.
3. La determinazione, corredata dal parere di regolarit tecnica previsto dall'art.
53 della Legge 142/90, viene trasmessa al Responsabile del servizio
finanziario per i pareri di propria competenza e da questi al Segretario
generale per il parere di legittimit secondo quanto previsto dal 9 comma
dell'art. 27 del D. L.vo n. 77/95.
Il responsabile finanziario, rilascia i pareri previsti dall'art. 53 e 55 della Legge
142/90 e provvede alla conferma dell'impegno contenuto nella
determinazione con la registrazione, anche tramite supporto informatico, sul
bilancio dell'Ente.
4. La mancata conferma dell'impegno contenuto nella determinazione blocca il
proseguimento delle fasi procedurali ed esecutive di spesa previste nella
determinazione.
Espletate le operazioni di competenza il responsabile finanziario provvede a

10

trasmettere la determinazione al Segretario Generale per il parere di


legittimit.
La determinazione, corredata dei pareri di legge, viene restituita al Dirigente
competente di norma entro cinque giorni lavorativi dal ricevimento da parte
del responsabile del servizio finanziario.
5. Le determinazioni relative alle prenotazioni di impegno, alle spese in conto
capitale, a quelle vincolate per legge ad entrate e a quelle a valenza
pluriennale seguono la procedura prevista dai commi precedenti; il
responsabile del servizio finanziario accerta lo stato di avanzamento degli
impegni e delle prenotazioni previste dall'articolo 36 del D. L.vo n. 77/95.
ART. 16
Ordinazione a terzi di forniture e prestazioni
1. Le forniture e le prestazioni sono di regola disposte mediante appositi "ordini"
redatti su moduli con l'indicazione delle quantit e qualit dei beni o servizi
cui si riferiscono e delle condizioni essenziali alle quali le stesse devono essere
eseguite.
2. L'ordine pu essere emesso esclusivamente, salvo le diverse ipotesi di legge,
in presenza di deliberazione esecutiva o determinazione autorizzativa della
spesa e dopo l'individuazione del nominativo del fornitore da effettuarsi
secondo quanto prescritto dal Regolamento dei contratti e dalla normativa in
vigore.
Gli estremi dell'autorizzazione e dell'impegno devono essere riportate
nell'ordine.
ART. 17
Liquidazione, ordinazione e pagamento delle spese
1. In esecuzione a quanto previsto l'articolo 28 del D. L.vo n. 77/95 la
liquidazione della spesa predisposta dal Dirigente responsabile, mediante
atto di liquidazione.
2. La liquidazione avviene attraverso la verifica tecnico-amministrativa,
consistente nell'accertamento, da parte del Servizio competente, che la
fornitura, il lavoro o la prestazione debitamente autorizzati da deliberazione o
determinazione siano stati eseguiti rispettando le condizioni contrattuali, la
normativa sugli appalti, concessioni e forniture, la normativa antimafia, i
requisiti merceologici, tipologici e le norme d'arte che furono concordate. Tale
accertamento deve risultare da una relazione o dal certificato di regolare
esecuzione o da collaudo o da un benestare apposto sulla fattura, espresso
dal funzionario o dirigente preposto, con presa in carico ai fini patrimoniali,
ove necessario, da parte del funzionario o dirigente competente.
Nel caso di ordini emessi dai servizi Provveditorato ed Economato gli uffici
destinati alla fornitura devono trasmettere, entro cinque giorni dal
ricevimento, il proprio assenso alla liquidazione.
3. L'atto di liquidazione sottoscritto dal dirigente responsabile trasmesso con
tutti i documenti giustificativi al servizio finanziario entro trenta giorni dal
ricevimento del documento inviato dal fornitore, salvo il caso in cui il mancato
rispetto di clausole contrattuali o altre motivazioni scritte, consenta il rinvio di
tale termine.
Il servizio finanziario effettua i controlli contabili, fiscali e amministrativi
sull'atto di liquidazione e riscontratane le regolarit, ordina il pagamento.

11

Il mandato di pagamento sottoscritto dal responsabile del servizio


finanziario o dai dirigenti dell'area finanziaria.
4. L'emissione dei mandati di pagamento deve avvenire entro trenta giorni dalla
data di ricevimento dell'atto di liquidazione, salvo i casi in cui per dimostrate
motivazioni il pagamento non sia subordinato all'assunzione di deliberazione
della Giunta o derivi da finanziamenti disposti dalla Cassa Depositi e Prestiti o
altri Istituti per i quali valgono le specifiche norme derivanti dalla legge e da
contratto.
ART. 18
Controllo di gestione
1. Il controllo di gestione consiste nell'insieme delle procedure dirette a
verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati, la qualit e la
quantit dei servizi offerti, la funzionalit dell'organizzazione dell'Ente e di
conseguenza l'efficacia, l'efficienza e l'economicit nella realizzazione dei
predetti obiettivi.
2. Il controllo di gestione si struttura secondo quanto previsto dal D. L.vo 3
febbraio 1993 n. 29 e sue successive modifiche e integrazioni e dall'articolo
39, 1 comma del D. L.vo n. 77/95.
La struttura operativa addetta al controllo di gestione fa parte del servizio
finanziario cos come determinato al precedente articolo 2, diretta dal
responsabile del servizio finanziario ed il suo funzionamento disciplinato dal
citato D. L.vo n. 29/93.
ART. 19
Modalit del controllo di gestione
1. Il controllo di gestione ha per oggetto l'intera attivit amministrativa e
gestionale della Provincia.
Esso si articola in 4 fasi:
a. fase di definizione e formalizzazione degli obiettivi operativi;
b. fase di rilevazione ed elaborazione dei dati contabili ed extracontabili
relativi agli obiettivi programmati;
c. fase di referto, che consiste nella presentazione dei dati relativi ai
risultati conseguiti posti a confronto con gli obiettivi programmati,
nonch al livello di economicit delle azioni intraprese;
d. fase di valutazione dei risultati conseguiti.
2. L'Ufficio controllo di gestione attiva quanto di propria competenza non appena
la Giunta ha deliberato il piano esecutivo di gestione all'interno del quale sono
definiti e quantificati, in esecuzione delle determinazioni programmatiche del
Consiglio, gli obiettivi di breve e medio periodo.
3. Le attivit di rilevazione e successiva elaborazione poste in essere dall'Ufficio
addetto al controllo di gestione sono effettuate a livello di ciascun servizio o
centro di costo e sono mirate a verificare i mezzi finanziari acquisiti, i costi dei
singoli fattori produttivi impegnati, i risultati quali-quantitativi ottenuti e, per i
servizi a carattere produttivo, i ricavi diretti.
4. Il referto del controllo di gestione avviene con cadenza quadrimestrale.

12

5. Entro il mese successivo ad ogni scadenza l'Ufficio trasmette al Presidente ed


agli Assessori, al Segretario generale ed al Collegio dei revisori, al Presidente
del Consiglio ed ai Capi gruppo consiliari una relazione nella quale sono
evidenziate le analisi svolte sui servizi o centri di costo, il grado di
raggiungimento degli obiettivi programmati ed il grado di economicit
dell'intera attivit della Provincia, mediante l'utilizzo di opportuni indicatori.
Analoga relazione, ma limitata ai servizi o centri di costo di propria
competenza, viene trasmessa a tutti i Dirigenti responsabili.
Copia della relazione viene allegata alla documentazione necessaria per la
verifica dello stato di avanzamento dei programmi prevista dall'articolo 36 del
D. L.vo n. 77/95.
6. Gli indicatori di cui al comma precedente verranno successivamente
individuati con specifici provvedimenti di Giunta, dopo le necessarie
valutazioni effettuate di concerto dall'Ufficio controllo di gestione e dai
responsabili di ciascun servizio o centro di costo.
7. Nel caso che la struttura addetta al controllo di gestione abbia necessit di
richiedere dati, documenti o fascicoli inoltra richiesta motivata al responsabile
di servizio.
Il responsabile del servizio o centro di costo deve adempiere alla richiesta
entro e non oltre tre giorni lavorativi dal ricevimento, salvo casi eccezionali
regolarmente documentati.
Il responsabile inadempiente risponde disciplinarmente.
8. La struttura addetta al controllo di gestione collabora con il Collegio dei
revisori fornendo i dati e le informazioni che il Collegio richiede.
9. Nel corso dell'anno le Commissioni consiliari possono richiedere al Presidente
della Provincia i dati in possesso dell'Ufficio.

ART. 20
Relazione annuale sul controllo di gestione
1. Entro il mese di gennaio di ogni anno la struttura operativa addetta al
controllo di gestione trasmette al Presidente, e agli altri organi di cui
all'articolo precedente in esecuzione dell'articolo 20, comma 2 del D. L.vo n.
29/93, la relazione conclusiva dei controlli effettuati ai fini della verifica degli
obiettivi programmati.
Copia della predetta relazione, per la parte di propria competenza, viene
trasmessa ai coordinatori e dirigenti responsabili per le loro opportune
valutazioni.
La relazione annuale sul controllo di gestione viene altres trasmessa al
Presidente del Consiglio provinciale ed ai Capi gruppo consiliari e messa a
disposizione dei consiglieri che ne facciano richiesta ed inoltre allegata al
rendiconto.
ART. 21
Auditing Interno
1. Accanto alla struttura preposta al controllo di gestione si pu prevedere
l'istituzione del servizio di Auditing Interno.
2. L'Auditing Interno preposto principalmente alla verifica della congruit delle
procedure amministrative e contabili adottate dalla Provincia.

13

3. In particolare gli obiettivi specifici dell'Auditing Interno consistono in:


a. valutare la correttezza e l'adeguatezza dei controlli operativi, contabili
finanziari ed in genere di tutta l'attivit amministrativa in essere
presso la Provincia proponendo eventuali aggiustamenti e modifiche
migliorative;
b. accertare l'attendibilit dei dati contabili e di ogni altro atto della
Provincia;
c. espletare tutte le verifiche ed i controlli pi opportuni, al fine di
constatare le eventuali deviazioni rispetto al corretto e funzionale
svolgimento delle attivit amministrative ed al fine di individuare le
possibilit di razionalizzazione delle procedure.
CAPO IV
INVESTIMENTI
ART. 22
Fonti di finanziamento
1. Il finanziamento degli investimenti avviene con l'utilizzo delle fonti elencate
dall'art. 42 del D. L.vo n. 77/95.
2. Il ricorso all'indebitamento mediante l'assunzione di mutui viene effettuato
dopo aver verificato le possibilit di finanziamento attraverso altre fonti meno
onerose.
3. I mutui vengono prioritariamente stipulati con la Cassa Depositi e Prestiti o
con la Direzione Generale dell'I.N.P.D.A.P., nel limite delle loro disponibilit,
nonch con l'Istituto per il Credito Sportivo.
4. Il ricorso al mutuo bancario viene attivato nel caso di opere o interventi non
finanziabili dagli Istituti di cui al comma precedente, previo accertamento
delle condizioni pi vantaggiose, ed in caso di interventi di somma urgenza,
per i quali il ripristino delle opere o dei servizi non permette di esperire le
procedure previste dai medesimi istituti.
ART. 23
Finanziamento delle spese indotte dagli investimenti
1. Il provvedimento deliberativo di approvazione del progetto o del piano
esecutivo dell'investimento deve dare atto della copertura degli incrementi di
spesa derivanti dall'attivazione dell'investimento stesso nel Bilancio
Pluriennale, e, nel caso di finanziamento con mutuo, dell'onere di
ammortamento (quota interessi e quota capitale) attraverso idonee risorse
previste nei primi tre titoli di Entrata o riduzione di altre spese di natura
corrente. L'impegno deve essere esteso ai Bilanci Pluriennali degli esercizi
successivi.
2. Nel caso di investimenti rientranti nella fattispecie di cui all'art. 46 del D. L.vo
n. 504/92 da finanziare con mutuo, necessaria l'approvazione del piano
economico-finanziario, che costituisce presupposto di legittimit per tutti gli
atti successivi.

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ART. 24
Altre operazioni finanziarie
1. Al finanziamento degli investimenti, dopo aver verificato le forme di
finanziamento previste, si pu provvedere inoltre:
a. mediante emissione di prestiti obbligazionari nelle forme consentite
dalla legge;
b. mediante contratti di leasing immobiliare.
ART. 25
Equiparazione di operazioni finanziarie
1. Sono equiparate ai mutui, oltre alle operazioni di cui agli articoli precedenti, le
garanzie fidejussorie rilasciate a favore di Aziende, Consorzi e Societ di
capitali per gli scopi e con le modalit e i limiti previsti dall'art. 49 del D. L.vo
n. 77/95.
2. Ogni altra operazione che comporti l'esborso di interessi passivi per una
durata superiore a 5 anni.
CAPO V
IL SERVIZIO DI TESORERIA
ART. 26
Soggetti abilitati a svolgere il servizio di tesoreria
1. Il servizio di tesoreria della Provincia svolto da un istituto di credito secondo
quanto previsto dall'articolo 50 del D. L.vo n. 77/95. Previa deliberazione del
Consiglio provinciale il concessionario della riscossione previsto dal DPR 43/88
assume il servizio di tesoreria.
2. L'affidamento del servizio di tesoreria avviene mediante la procedura prevista
dalla normativa comunitaria e recepita con D. L.vo 17 marzo 1995 n. 157 e
sue successive modifiche e integrazioni sulla base di una convenzione
deliberata dal Consiglio Provinciale che ne stabilisce le modalit operative e la
durata nel rispetto del presente regolamento.
Il Tesoriere della Provincia deve tenere una contabilit separata per tutte le
operazioni di rilevanza dell'Ente.
ART. 27
Oggetto del servizio di tesoreria
1. Il servizio di tesoreria l'insieme delle operazioni elencate dall'articolo 51 del
D. L.vo n. 77/95. Il tesoriere responsabile per i danni causati secondo
quanto previsto dall'articolo 53 del citato D. L.vo n. 77/95.
2. Il Tesoriere della Provincia collabora con l'Ente nel perfezionamento e sviluppo
del collegamento informatico e telematico al fine di consentire l'interscambio
dei dati e dei documenti in tempo reale.
3. Il Tesoriere gestisce ed responsabile di ogni deposito intestato all'Ente
nonch di tutto quanto previsto dalla convenzione che regola il servizio.

15

ART. 28
Le operazioni di riscossione
1. Il Tesoriere ha l'obbligo di riscuotere qualsiasi somma di competenza della
Provincia; esso ne rilascia quietanza numerata ed in ordine cronologico per
esercizio finanziario.
La quietanza compilata su un modello, predisposto a cura del Tesoriere ed
approvato dalla Provincia, contenente tutti i dati fondamentali per identificare
l'operazione (oggetto, importo, data, ecc.).
2. La quietanza composta dall'originale e da una copia: l'originale
consegnato all'interessato mentre la copia mantenuta, a cura del Tesoriere,
agli atti e trasmessa con la documentazione del rendiconto dell'esercizio. Le
operazioni di riscossione sono comunicate, anche attraverso collegamento
informatico, al servizio finanziario della Provincia entro il secondo giorno
lavorativo successivo all'operazione.
3. L'insieme delle operazioni di Tesoreria viene inoltre riepilogato con cadenza
mensile nel giornale di cassa tenuto a cura del Tesoriere, che lo stesso
obbligato a trasmettere al servizio finanziario entro i quindici giorni successivi
alla fine di ogni mese.
Il giornale di cassa riepiloga i movimenti intervenuti con riporto del saldo
all'inizio del mese e la determinazione del saldo alla fine del mese.
Entro i venti giorni successivi alla fine dell'esercizio il Tesoriere trasmette il
giornale di cassa dell'esercizio finanziario.
4. Il Tesoriere obbligato a riscuotere somme di competenza dell'Ente anche
senza la preventiva emissione dell'ordinativo di incasso; in tal caso il
responsabile del competente ufficio finanziario tenuto ad emettere
l'ordinativo entro trenta giorni dalla comunicazione dell'incasso, che deve
avvenire immediatamente.
ART. 29
Le operazioni di pagamento
1. I pagamenti possono essere effettuati solo se i relativi mandati rispettano
quanto previsto dall'articolo 58 del D. L.vo n. 77/95.
2. Il Tesoriere provvede all'estinzione dei mandati di pagamento in conto residui
solo se gli stessi trovano riscontro nell'apposito elenco sottoscritto dal
responsabile del servizio finanziario.
Il responsabile del servizio finanziario deve consegnare l'elenco dei residui
all'inizio dell'esercizio e comunque entro il termine del 31 gennaio.
Nel caso di comprovata urgenza il Tesoriere pu effettuare pagamenti su
mandati in conto residui in assenza dell'elenco solo per spese di personale,
mutui e spese necessarie al funzionamento dell'Ente allorquando gli stessi
siano corredati da una dichiarazione del responsabile del servizio finanziario
attestante la regolarit dell'impegno alla base del mandato in pagamento.
3. L'estinzione dei mandati di pagamento, l'annotazione della quietanza e
l'esecuzione dei mandati non estinti al termine dell'esercizio sono disciplinati
dagli articoli 59, 60 e 61 del D. L.vo n. 77/95.

ART. 30
Delegazioni di pagamento

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1. La notifica delle delegazioni di pagamento relative al pagamento delle rate di


ammortamento dei mutui o dei prestiti impone al Tesoriere l'obbligo di
versamento ai creditori dell'importo dovuto alle scadenze prescritte.
2. In caso di ritardato pagamento il Tesoriere obbligato al pagamento
dell'indennit di mora senza nulla pretendere nei confronti della Provincia.

ART. 31
Gestione dei titoli e valori
1. I titoli di propriet della Provincia sono gestiti dal Tesoriere che provvede a
versare nel conto di tesoreria le cedole alle loro scadenze.
Il Tesoriere tenuto alla riscossione dei depositi di terzi per spese
contrattuali, d'asta e cauzionali a garanzia degli impegni assunti.
2. Nei casi previsti al precedente comma il Tesoriere rilascia apposita ricevuta
denominata "ramo depositi" contenente tutti gli estremi identificativi
dell'operazione.
3. La quietanza di "ramo depositi" predisposta e conservata con le stesse
regole dettate per le riscossioni ordinarie.
4. Il servizio finanziario trasmette, mediante apposito ordinativo, la richiesta di
prelievo totale o parziale del deposito tramite apposito modello nel quale sono
riportate in modo sintetico le motivazioni del prelievo.
Allorquando gli impegni assunti e per i quali sono stati prestati i depositi per
spese contrattuali, d'asta e cauzionali sono esauriti, il servizio finanziario
trasmette al Tesoriere la determinazione di restituzione del deposito o
dell'eventuale rimanenza.
Il servizio finanziario o il settore competente provvedono a comunicare
l'emissione della determinazione di restituzione al soggetto interessato.

ART. 32
Verifiche ordinarie e straordinarie di cassa
1. Il Collegio dei Revisori provvede trimestralmente alla verifica ordinaria di
cassa, alla verifica della gestione del servizio di tesoreria e di quello degli
agenti contabili.
2. La verifica straordinaria di cassa avviene nei casi e con le modalit previste
dall'articolo 65 del D. L.vo n. 77/95.

ART. 33
Obblighi di documentazione e conservazione
1. Il Tesoriere obbligato alla tenuta della documentazione prevista dall'articolo
66 del D. L.vo n. 77/95 e da quanto previsto dalla convenzione di tesoreria.

ART. 34
Conto del tesoriere e anticipazioni di tesoreria

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1. La compilazione del conto del Tesoriere segue le disposizioni dell'articolo 67


del D. L.vo n. 77/95; la trasmissione dei dati e delle informazioni alla Corte
dei Conti viene effettuata, nel rispetto delle norme e dei protocolli di
comunicazione, anche tramite supporti informatici.
2. Le anticipazioni di tesoreria sono disciplinate dall'articolo 68 del D. L.vo n.
77/95.

CAPO VI
RILEVAZIONE E DIMOSTRAZIONE DEI RISULTATI DI GESTIONE
ART. 35
Rendiconto della gestione
1. Il Rendiconto riepiloga e dimostra i risultati della gestione della Provincia e
comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio.
Ai sensi dell'articolo 69 del D. L.vo n. 77/95 il rendiconto deliberato dal
Consiglio entro il 30 giugno dell'anno successivo; in sede di esame e di
deliberazione il Consiglio deve tenere conto della relazione del Collegio dei
Revisori. La proposta viene messa a disposizione dei consiglieri entro il 10
giugno.
2. Allorquando la relazione del Collegio contenga segnalazioni o raccomandazioni
il Consiglio, oltre agli adempimenti di legge, motiva l'accoglimento o meno
delle segnalazioni o raccomandazioni provvedendo, se necessario, alla
ridefinizione degli orientamenti programmatici o dando mandato alla Giunta
per eventuali provvedimenti esecutivi e di organizzazione.
3. Il Collegio dei Revisori completa la relazione al rendiconto e la trasmette agli
organi e nei tempi previsti dal successivo art. 57.
Gli allegati al rendiconto e le procedure di trasmissione dei dati alla Corte dei
Conti sono disciplinati dal citato articolo 69 del D. L.vo n. 77/95.

ART. 36
Conto economico, del patrimonio e conti patrimoniali speciali
1. Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell'attivit della
Provincia secondo i criteri di competenza economica.
La predisposizione e la rappresentazione dei conti e dei valori ad essi connessi
regolata dalle disposizioni dettate dall'articolo 71 del D. L.vo n. 77/95.
2. Il conto economico si suddivide in conti economici di dettaglio a seconda dei
servizi o settori di intervento sui quali organizzata la struttura della
Provincia.
Il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione del patrimonio,
determina la consistenza del patrimonio alla fine dell'esercizio ed evidenzia le
variazioni intervenute nel corso dell'esercizio stesso rispetto alla consistenza
iniziale.
I criteri di valutazione e gestione del conto del patrimonio tengono conto di
quanto previsto dall'articolo 72 del citato D. L.vo n. 77/95.
I beni mobili di facile consumo o di modico valore quali: cancelleria, stampati,
suppellettili ordinarie, posacenere, stampe, poster, minuteria metallica,
modeste attrezzature da idraulico, falegname, fabbro, supporti informatici,
licenze d'uso, ecc., non vengono inventariati.

18

3. Il Collegio dei Revisori pu effettuare controlli a campione dei beni mobili


elencati al comma precedente al fine del rispetto delle condizioni di non
inventariabilit.

ART. 37
Conti degli agenti contabili interni
1. Gli agenti contabili interni sono tenuti al rispetto delle disposizioni previste
dall'articolo 75 del D. L.vo n. 77/95.
Gli agenti contabili rendicontano inoltre al responsabile del servizio
finanziario, con cadenza trimestrale, le operazioni effettuate allegando copia
degli atti giustificativi previsti dal precedente comma.
2. Il rendiconto deve essere trasmesso entro il termine perentorio di quindici
giorni successivi alla scadenza del trimestre; il ritardo nella trasmissione del
rendiconto comporta l'attivazione della procedura disciplinare prevista dalle
disposizioni contrattuali vigenti.

ART. 38
Obbligo di rendiconto
1. Per tutti i contributi straordinari assegnati all'Ente da amministrazioni
pubbliche dovuta la presentazione del rendiconto all'amministrazione
erogante entro sessanta giorni dal termine dell'esercizio finanziario relativo, a
cura del segretario e del responsabile del servizio finanziario.
2. Il rendiconto, oltre alla dimostrazione contabile della spesa, deve
documentare i risultati ottenuti in termini di efficienza ed efficacia
dell'intervento con una relazione del responsabile del servizio che ha utilizzato
il contributo.

ART. 39
Classificazione dei beni immobili
1. I beni immobili si suddividono nelle seguenti categorie:
a. beni demaniali;
b. beni patrimoniali indisponibili;
c. beni patrimoniali disponibili.

ART. 40
Inventari
1. Tutti i beni costituenti il patrimonio della Provincia devono essere inventariati
in conformit alle norme vigenti sulla base di modelli previsti dall'art. 114 del
D. L.vo n. 77/95.
2. Gli inventari sono suddivisi in:
Per i beni immobili:

19

a. inventario dei beni di uso pubblico per natura;


b. inventario dei beni di uso pubblico per destinazione;
c. inventario dei beni patrimoniali.
Per i beni mobili:
d. inventario dei beni di uso pubblico;
e. inventario dei beni patrimoniali.
Per i rimanenti beni:
f.

inventario dei crediti;

g. inventario dei debiti, oneri ed altre passivit;


h. inventario dei titoli e delle partecipazioni in altri Enti ed Aziende e
Societ;
i.

inventario dei beni di terzi in deposito.

ART. 41
Beni demaniali
1. L'inventario dei beni demaniali deve riportare con chiarezza:
a. la denominazione, l'ubicazione, l'estensione, l'uso cui sono destinati;
b. il titolo di provenienza e i dati catastali;
c. il valore da determinarsi secondo quanto disposto dall'art. 72, comma
4, lett. A) del D. L.vo n. 77/95.

ART. 42
Passaggio di beni dal demanio al patrimonio
1. Il passaggio di beni dal demanio al patrimonio della Provincia deve essere
dichiarato con apposita deliberazione di Consiglio da pubblicarsi nei modi
previsti dalla legge.
2. La deliberazione di cui al precedente comma ha carattere semplicemente
dichiarativo.

ART. 43
Beni immobili patrimoniali
1. L'inventario dei beni immobili deve riportare con chiarezza:
a. la denominazione, l'ubicazione, l'estensione, l'uso cui sono destinati;
b. il titolo di provenienza, le risultanze dei registri immobiliari, i dati
catastali e la rendita imponibile;
c. le servit e gli oneri di cui sono gravati;

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d. il valore iniziale e le eventuali successive variazioni;


e. l'ammontare delle quote di ammortamento applicate;
f.

le eventuali rendite.

2. Il valore determinato secondo quanto disposto dall'art. 72, comma 4, lettere


b) e c) del D. L.vo n. 77/95.

ART. 44
Classificazione dei beni mobili
1. I beni si classificano nelle seguenti categorie:
a. mobili e macchine d'ufficio;
b. materiale bibliografico;
c. apparecchiature e materiale informatico;
d. macchinari, attrezzature e impianti;
e. automezzi e altri mezzi di trasporto;
f.

altri beni mobili;

g. beni di antiquariato ed artistici;


h. titoli del debito pubblico e partecipazioni azionarie.
2. I beni singoli e le collezioni di interesse storico, archeologico ed artistico
devono essere descritti in un separato inventario con le indicazioni atte ad
identificarli.
3. Per alcune categorie di beni di cui al punto 1. possono essere redatti separati
inventari.

ART. 45
Inventario dei beni mobili
1. L'inventario generale dei beni mobili deve contenere le seguenti indicazioni:
a. il luogo in cui si trovano;
b. la denominazione e la descrizione secondo la natura e la specie;
c. la quantit e il numero di consistenza;
d. il valore.
2. Tutti i beni sono valutati al prezzo di acquisto (art. 72, comma 4, lett. D del
D. L.vo n. 77/95), ovvero di stima o di mercato se trattasi di oggetti pervenuti
per altra causa.
3. Non si procede all'inventariazione dei beni di valore inferiore a . 400.000.=,
con esclusione degli arredi delle aule scolastiche e pertinenze (banchi, sedie,
lavagne, cattedre, attaccapanni, ecc.).

21

4. I beni non inventariati sono annotati in appositi registri, a carico e scarico, a


quantit e specie.
5. I titoli e le partecipazioni azionarie sono valutati al valore nominale tenendo
conto di eventuali perdite deliberate dalle Societ partecipate e
dall'incremento di valore risultante da stime effettuate da organi ufficialmente
preposti.
6. Per le partecipazioni azionarie quotate in Borsa o al mercato ristretto la
valutazione pu essere determinata sulla base di valori medi rilevati
nell'ultimo trimestre dell'anno di riferimento.

ART. 46
Ammortamento
1. Il valore di inventario determinato dal prezzo di acquisto e successivi
incrementi, dedotte le quote d'ammortamento applicate che avranno inizio,
per i beni di nuova acquisizione, l'anno successivo alla iscrizione in inventario.
2. Gli ammortamenti sono determinati con i coefficienti fissati dall'art. 71,
comma 7 del D. L.vo n. 77/95.
3. Le quote di ammortamento vengono determinate con il metodo a quote
costanti.
4. Per i beni mobili di valore fino a . 1.000.000.= si applica l'art. 117, comma 2
del D. L.vo n. 77/95. I beni totalmente ammortizzati continuano ad essere
iscritti in inventario al valore simbolico di . 1.000.= fino al termine della loro
utilizzazione.
5. Le quote di ammortamento tecnico sono iscritte in bilancio, per ciascun
servizio, con le modalit di cui all'art. 9, comma 1 del D. L.vo n. 77/95.
6. Ai beni artistici non si applicano le disposizioni di cui all'art. 71, comma 7 del
D. L.vo n. 77/95.
L'Amministrazione, qualora lo ritenesse opportuno, pu procedere, con
l'ausilio di esperti, all'aggiornamento dei valori iscritti nell'inventario dei
dipinti e oggetti artistici.
7. L'ammortamento dei beni immobili di nuova costruzione realizzati dall'Ente
decorre dal secondo anno successivo a quello della sua ultimazione.

ART. 47
Consegnatari di beni mobili
1. I beni mobili, con esclusione dei beni di facile consumo di cui al precedente
art. 36, sono dati in consegna con apposito verbale ai consegnatari e possono
essere affidati ai dirigenti responsabili, che assumono la veste di sub
consegnatari.
2. Gli inventari sono redatti in duplice esemplare di cui uno conservato presso
il Servizio Finanziario, l'altro dal responsabile dei beni ricevuti in consegna,
sino a che non ne abbia ottenuto formale discarico.
3. In caso di sostituzione o avvicendamento dei consegnatari, la consegna
effettuata redigendo il verbale apposito, che viene sottoscritto dal

22

consegnatario cessante, da quello subentrante nonch dal funzionario che


assiste alla consegna.
4. Per i beni ceduti in uso temporaneo ad Uffici e Servizi di Enti e Istituzioni, a
seguito di specifico provvedimento, consegnatario responsabile il legale
rappresentante dell'Ente od Istituzione cui i beni sono in uso, o suo delegato.
5. Detti beni sono iscritti in appositi registri di consistenza ed il Servizio
Finanziario esplicher attivit di vigilanza, anche con saltuarie ricognizioni,
allo scopo di accertare lo stato dei beni stessi ed il loro utilizzo.
6. Ai fini di quanto disposto dall'art. 75 del D. L.vo n. 77/95 (conti degli agenti
contabili interni) l'Amministrazione assume regolare provvedimento di
legittimazione del contabile alla gestione (comma 2, lettera a).

ART. 48
Carico e scarico dei beni mobili
1. I beni mobili sono inventariati sulla base di ordini di carico emessi dai servizi
competenti e firmati dal responsabile. All'atto della presa in carico ogni bene
contraddistinto da un numero progressivo d'inventario.
2. Non sono iscritti negli inventari i beni di rapido consumo e facilmente
deteriorabili.
3. La cancellazione dagli inventari dei beni mobili per ultimato utilizzo, perdita,
cessione, od altri motivi disposta con atto del Dirigente del servizio
finanziario preposto al patrimonio, sulla base di motivata proposta del
consegnatario.
4. Sulla scorta degli atti o documenti di carico e scarico si provvede al
conseguente aggiornamento delle scritture patrimoniali.
5. Non fatta alcuna diminuzione nel valore dei mobili a titolo di deprezzamento
normale e nemmeno alcun incremento per le spese di manutenzione e di
riparazione ordinaria, salvo quanto indicato all'art. 71, comma 7 del D. L.vo n.
77/95.
6. Gli inventari sono chiusi al termine di ogni esercizio finanziario e sottoscritti
dal responsabile del Servizio Finanziario o suo delegato.
7. Ogni dieci anni si provvede alla ricognizione dei beni mobili e, se necessario,
al rinnovo dei libri inventariali che possono essere tenuti anche su supporto
informatico.

ART. 49
Forma degli inventari
1. Gli inventari assumono la forma analitica e quella sintetica; copia di tali
inventari tenuta dal personale che ha in consegna i beni, l'altra dal Servizio
Finanziario.
2. Lo stato di consistenza dei beni immobili demaniali e patrimoniali compilato
dal competente servizio dell'Ufficio Tecnico provinciale su appositi registri ed
firmato dal relativo responsabile.

23

3. Annualmente il Servizio di cui al precedente comma 2 aggiorna lo stato di


consistenza con l'iscrizione delle variazioni avvenute nel corso dell'anno e lo
trasmette entro il 31 gennaio dell'anno successivo al Responsabile del Servizio
Finanziario.

ART. 50
Revisione periodica degli inventari
1. Gli inventari dei beni immobili sono soggetti a revisione straordinaria ogni
dieci anni e, se necessario, si procede al rinnovo dei libri inventariali.

ART. 51
Beni di consumo
1. I consegnatari provvedono alla tenuta di idonea contabilit a quantit e specie
per gli oggetti di cancelleria, stampati, supporti meccanografici, combustibili,
carburanti, lubrificanti, materiale di pulizia, ecc. In questo modo si procede
anche per i beni di valore inferiore a . 400.000.=.
2. Il carico di detto materiale avviene sulla base delle ordinazioni del competente
ufficio e delle bollette di consegna dei fornitori.
3. Il prelevamento per il fabbisogno dei singoli servizi avviene mediante buoni.

ART. 52
Magazzini di scorta
1. Qualora se ne ravvisi l'utilit possono essere istituiti appositi magazzini per il
deposito e la conservazione di beni e materiali di scorta.
2. Il predetto materiale deve essere tenuto in evidenza in apposito registro dai
responsabili economali, che provvederanno a fine esercizio a trasmettere gli
elenchi con le risultanze finali (quantit e valore) per la compilazione del
Conto del Patrimonio.
3. Possono altres essere istituiti centri di deposito e conservazione dei beni
mobili a disposizione del Settore Provveditorato, al quale demandata la
tenuta dei registri a carico e scarico.
Le risultanze di fine esercizio di tali registri dovranno essere trasmesse al
Servizio Finanziario agli effetti del Conto del Patrimonio.

CAPO VII
RISANAMENTO FINANZIARIO
ART. 53
Dissesto finanziario
1. Qualora l'Ente non possa garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi
indispensabili ovvero esistano nei confronti dell'ente stesso crediti liquidi ed
esigibili di terzi cui non sia stato fatto fronte e non sia possibile farvi fronte
con mezzi ordinari o straordinari, con provvedimento da adottare entro il 30

24

settembre come previsto dall'articolo 36 del D. L.vo n. 77/95, si verifica lo


stato di dissesto finanziario, da dichiarare formalmente con deliberazione del
Consiglio provinciale.
2. Ai fini del risanamento della situazione di dissesto si applicano le norme e le
procedure previste nel Capo VII agli articoli da 76 a 99 del D. L.vo n. 77/95.

CAPO VIII
REVISIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
ART. 54
Il Collegio dei Revisori
1. Il Collegio dei Revisori costituito da 3 membri, scelti e nominati dal Consiglio
Provinciale secondo le modalit di legge.
2. La scelta dei candidati avviene su segnalazione da parte degli ordini
professionali e per autocandidatura, a seguito di bando da rendersi pubblico
con mezzi idonei almeno 30 giorni prima della data di scadenza del Collegio in
carica.
3. I Revisori durano in carica 3 anni a decorrere dalla data di esecutivit della
delibera di nomina e sono rieleggibili per una sola volta. Nel caso si proceda
alla sostituzione di un singolo componente, l'incarico del nuovo Revisore ha
termine alla scadenza dell'intero Collegio.
4. I Revisori possono essere revocati da parte del Consiglio solo per
inadempienza
5. Le cause di cessazione dall'incarico sono:
a. scadenza del mandato;
b. dimissioni volontarie;
c. impossibilit a svolgere l'incarico per un periodo di tempo superiore a
6 mesi.
6. Le cause di incompatibilit ed ineleggibilit sono disciplinate dall'art. 102 del
D. L.vo n. 77/95.
7. Al Collegio dei Revisori si applicano le norme relative alla proroga degli organi
amministrativi di cui agli articoli 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1 e 6
del D.L. 16 maggio 1994 n. 293, convertito, con modificazioni, dalla legge 15
luglio 1994, n. 444.
8. I componenti del Collegio dei Revisori non possono assumere tale carica in
altri enti locali; l'affidamento dell'incarico di revisione subordinato
all'autocertificazione del rispetto di tale requisito.

ART. 55
Modalit di esercizio dell'attivit dei Revisori
1. Il Collegio dei Revisori ha un proprio ufficio presso la sede della Provincia e si
avvale di una segreteria, dotata di adeguate risorse umane e tecnologiche
messe a disposizione dall'Ente.

25

2. L'esercizio delle funzioni, indicate nell'articolo 56, svolto collegialmente.


Il Presidente del Collegio provvede alla convocazione, almeno ogni bimestre,
delle riunioni che si svolgono con l'assistenza del personale di cui al
precedente comma; di tali sedute si redigono i relativi verbali.
3. In caso di inerzia del Presidente la convocazione pu essere richiesta al
Presidente della Provincia dai restanti Revisori.
4. Le sedute del Collegio sono valide se sono presenti almeno due membri.
5. Il verbale di ogni seduta del Collegio sottoscritto dai Revisori intervenuti,
numerato progressivamente e riportato nel libro dei verbali delle riunioni.
6. I Revisori possono compiere, autonomamente o su incarico del Presidente,
verifiche e controlli su atti e documenti riguardanti specifiche materie e
oggetti. Di tali verifiche riferiscono successivamente al Collegio per la
necessaria informazione e verbalizzazione.
7. Il Revisore che non interviene senza giustificato motivo a tre sedute formali
consecutive del Collegio riconosciuto inadempiente ed il Presidente del
Collegio deve proporne la revoca e la sostituzione da parte del Consiglio.
8. In caso di cessazione di un Revisore in anticipo rispetto alla scadenza naturale
del mandato, il Consiglio Provinciale delibera la sostituzione entro trenta
giorni dalla data in cui l'Amministrazione ne viene a conoscenza, previa
attuazione, entro dieci giorni, della procedura di cui al comma 2 dell'articolo
54.
9. Il Collegio pu avvalersi, sotto la propria responsabilit e senza onere
aggiuntivo per la Provincia, per la funzione inerente la revisione economicofinanziaria, di collaboratori esterni aventi i requisiti previsti all'articolo 100 del
D. L.vo n. 77/95, i quali verranno segnalati all'Amministrazione e potranno
avere accesso agli uffici e agli atti al pari dei Revisori.
10. La Provincia pu inoltre avvalersi di una Societ di revisione e certificazione
e/o di altri esperti. Gli incarichi devono essere regolamentati da apposita
convenzione che deve specificare l'oggetto delle rilevazioni, i tempi necessari
alla certificazione ed il relativo compenso.

ART. 56
Funzioni
1. Il Collegio dei Revisori adempie alle funzioni previste dalla legge, ed in
particolare:
a. collabora con il Consiglio Provinciale, relativamente a:
1. bilancio di previsione, relazione previsionale e programmatica,
bilancio pluriennale;
2. variazioni del bilancio e relativi assestamenti;
3. piani economico-finanziari, relativi ad investi-menti finanziati da
mutuo che riguardano l'esercizio di servizi pubblici;
4. debiti fuori bilancio riconoscibili ai sensi di legge;
5. costituzione e gestione di Istituzioni, di Consorzi e di Aziende
speciali;
6. partecipazione a Societ di capitali;

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b. elabora pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti


allegati e sulle variazioni di bilancio;
c. predispone una relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del
rendiconto della ge-stione e sullo schema di rendiconto;
d. esercita la vigilanza sulla regolarit economico-finanziaria della
gestione anche mediante analisi e verifiche effettuate sulla base di
motivate tecniche di campionamento con riferimento a:
1. acquisizione delle entrate;
2. effettuazione delle spese;
3. attivit contrattuale;
4. amministrazione dei beni;
5. completezza della documentazione;
6. adempimenti relativi agli obblighi fiscali;
7. tenuta della contabilit;
e. riferisce al Consiglio su gravi irregolarit di gestione, con contestuale
denuncia ai competenti organi giurisdizionali, ove si configurino ipotesi
di responsabilit.
f.

provvede, con cadenza trimestrale, alla verifica ordinaria di cassa, alla


verifica della gestione del servizio di tesoreria e di quello degli altri
agenti contabili ai sensi dell'art. 64 del D. L.vo n. 77/95, e partecipa
alla verifica straordinaria di cassa a seguito del mutamento della
persona del Presidente della Provincia.

2. Per il corretto e regolare esercizio delle funzioni attribuite, il Collegio dei


Revisori:
a. ha diritto di accesso agli atti e documenti dell'Ente; tale prerogativa si
esercita mediante esame dei documenti, in originale o in copia, in
accordo con i Dirigenti del Settore competente o con il personale
all'uopo delegato;
b. riceve l'ordine del giorno di convocazione della Giunta, del Consiglio e
del Parco Agricolo Sud Milano con l'elenco degli argomenti in
trattazione;
c. partecipa alle sedute di Consiglio dedicate alla discussione del bilancio
di previsione e del conto consuntivo;
d. presenzia alle sedute della Giunta e delle Commissioni su invito dei
rispettivi Presidenti;
e. riceve comunicazione delle deliberazioni approvate dalla Giunta, dal
Consiglio e dal Parco Agricolo Sud Milano; riceve altres copia delle
decisioni di annullamento e/o sospensione dei termini assunte dal
Coreco in relazione alle deliberazioni degli organi sopracitati, nonch la
copia delle eventuali note inviate dagli stessi organi al Coreco;
f.

riceve le attestazioni di assenza di copertura finanziaria in ordine alle


delibere di impegni di spesa da parte del responsabile del servizio
finanziario.

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ART. 57
Pareri e relazioni di competenza del Collegio
1. Bilancio di previsione e documenti allegati, variazioni di bilancio:
a. la proposta di bilancio, la relazione previsionale e programmatica e il
bilancio pluriennale sono trasmessi al Collegio quindici giorni prima
della data fissata per la presentazione al Consiglio. Entro quindici
giorni dal ricevimento il Collegio esprime il proprio parere.
b. Le proposte di deliberazioni riguardanti variazioni del bilancio ed
assestamento vengono inviate al Collegio, di norma, quindici giorni
prima della data fissata per l'adozione o la ratifica da parte del
Consiglio. Il Collegio esprime il proprio parere entro dieci giorni dal
ricevimento.
c. Il parere del Collegio non richiesto per i prelievi dai fondi di riserva,
n per le variazioni, di competenza della Giunta, del Piano Esecutivo di
Gestione.
d. Nel caso che per improcrastinabili motivi di urgenza non sia possibile
acquisire in tempo utile il parere del Collegio prima dell'adozione
dell'atto deliberativo, l'atto stesso validamente assunto pur in
carenza di tale parere ed comunque comunicato contestualmente al
Collegio, che deve esprimere il relativo parere entro i successivi cinque
giorni.
e. Le richieste di pareri vengono inoltrate al Collegio per iscritto dagli
Uffici finanziari, con lo schema di provvedimento e quanto altro risulti
necessario per un completo esame della trattazione.
f.

Il Collegio esprime il proprio parere con lettera indirizzata al Presidente


della Provincia, da consegnare al servizio finanziario per il successivo
inoltro agli organi deliberanti.

2. Rendiconto di gestione:
a. Il Collegio, oltre ad esprimere il parere sulle relazioni periodiche
riguardanti la situazione economico-finanziaria e patrimoniale dell'ente
presentate dalla Giunta al Consiglio in occasione del bilancio di
previsione e degli assestamenti, deve redigere un'apposita relazione e
attestazione del rendiconto della gestione, che obbligatoriamente
allegata allo stesso.
b. Il Conto del bilancio, il Conto Economico, il Conto del patrimonio e i
relativi allegati sono trasmessi al Collegio dei Revisori nel periodo tra il
15 e il 30 maggio di ogni anno.
c. Il Collegio deve presentare la propria relazione entro venticinque giorni
dal ricevimento dei documenti di cui al precedente punto b).
d. La relazione deve, tra l'altro, attestare la corrispondenza del
rendiconto alle risultanze di gestione, nonch esprimere valutazioni e
proposte in ordine alla regolarit ed economicit della gestione ed al
miglioramento della stessa, con riferimento all'efficienza, economicit
e produttivit dei sistemi procedurali e organizzativi dell'Ente.
3. Altri pareri:

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a. Al Collegio vengono sottoposti per il parere di competenza i piani


economico-finanziari relativi alle opere pubbliche che, finanziate con
assunzione di mutuo, riguardano l'esercizio di servizi pubblici. Il
Collegio emette il proprio parere entro dieci giorni dal ricevimento.
b. Al Collegio viene altres sottoposta la proposta di deliberazione
consiliare riguardante la salvaguardia degli equilibri di bilancio, con
specifico riferi-mento al ripiano del disavanzo di amministrazione
risultante dal rendiconto approvato, dei debiti fuori bilancio
riconoscibili ai sensi di legge ed al ripristino del pareggio, qualora i dati
della gestione di competenza o dei residui possano evidenziare una
situazione di squilibrio. Il Collegio emette il proprio motivato parere
entro quindici giorni dal ricevimento.
c. Tutti gli altri pareri che potranno essere richiesti, in particolare sulla
creazione di Istituzioni, di Consorzi e di Aziende speciali e sui rapporti
con gli stessi, nonch sulle gestioni da affidare a terzi, devono essere
resi entro trenta giorni dal ricevimento.
d. Su richiesta del Presidente della Provincia, il Collegio pu essere inoltre
chiamato a riferire al Consiglio, alla Giunta ed alle competenti
Commissioni consiliari, con relazioni scritte, su specifici argomenti
inerenti le proprie funzioni.

ART. 58
Responsabilit
1. I Revisori rispondono del loro operato secondo quanto previsto dall'art. 106
del D. L.vo n. 77/95.

ART. 59
Trattamento economico
1. Il compenso spettante ai Revisori stabilito con la deliberazione di nomina,
con le modalit ed entro i limiti fissati dall'art. 107 del D. L.vo n. 77/95.
2. Per ogni Istituzione costituita verr riconosciuto un aumento del 10% dei
compensi previsti fino ad un massimo complessivo del 30%.
3. Ove ai Revisori vengano attribuiti incarichi diversi da quelli individuati dall'art.
105 del citato decreto, i compensi pattuiti verranno aumentati fino a un
massimo del 20%, previa stipulazione di una specifica Convenzione da
approvarsi con deliberazione della Giunta.

CAPO IX
SERVIZIO DI ECONOMATO
ART. 60
Le operazioni di riscossione
1. Il presente Capo disciplina gli aspetti contabili e finanziari, nonch quelli
connessi alle attivit di approvvigionamento dei beni d'uso e patrimoniali.

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2. La disciplina delle altre funzioni degli Economati viene rinviata al


"Regolamento di organizzazione dei servizi".
3. Il Servizio Economato ha la propria sede operativa presso gli Uffici centrali di
Via Vivaio 1 e Corso Monforte 35, e con una seconda sede, con servizio di
cassa autonomo, presso gli uffici di Viale Piceno, 60, nonch una terza sede
presso gli Uffici di Corso di Porta Vittoria.
4. I Servizi Economali del Centro Assistenza Minori di Via Pusiano, dotato di un
servizio Cassa autonomo, e quello delle Comunit Alloggio di Via Pancrazi,
fanno capo al Servizio Centrale di Economato.

ART. 61
Fondo di dotazione
1. Ai servizi di Economato vengono annualmente assegnati fondi di dotazione in
relazione ai movimenti di cassa del precedente esercizio e previa assunzione
del provvedimento deliberativo della Giunta.
2. Il servizio finanziario, sulla base delle deliberazioni di cui al comma 1, emette,
all'inizio di ogni esercizio, il relativo mandato di pagamento per l'importo
complessivo assegnato che verr gradualmente prelevato tenendo conto delle
necessit di cassa.
3. Al termine dell'esercizio i responsabili dei Servizi di Economato devono
restituire al Tesoriere provinciale l'importo assegnato e trasmettere al Servizio
Finanziario il rendiconto delle operazioni eseguite e l'eventuale elenco delle
posizioni in sospeso con le dovute documentazioni.
4. Per quanto concerne la relazione al rendiconto e le conseguenti incombenze si
richiama il disposto dell'art. 75 del D. L.vo n. 77/95.

ART. 62
Destinazione del fondo di dotazione
1. Il fondo di dotazione destinato alle seguenti funzioni:
a. funzioni ordinarie del servizio economale;
b. funzioni speciali assegnate al servizio economale.

ART. 63
Funzioni ordinarie
1. Le funzioni ordinarie del Servizio economale riguardano:
a. le piccole spese di funzionamento degli Uffici;
b. le spese di approvvigionamento del materiale d'uso (cancelleria,
stampati, ecc.), con esclusione del materiale d'uso ricorrente
acquistato dal Settore Provveditorato;
c. piccole spese di riparazione, pulizia, sorveglianza, manutenzione, ecc.;

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d. acquisto di quotidiani, riviste e pubblicazioni varie, per i Servizi


provinciali e le Biblioteche;
e. anticipazioni di fondi per spese di rappresentanza sulla base dello
specifico Regolamento;
f.

anticipazioni di fondi per spese di viaggio e missioni varie di


Amministratori, Dirigenti e Funzionari sulla base dello specifico
Regolamento;

g. spese postali, telegrafiche e similari;


h. altre spese di natura economale e acquisto di valori bollati;
i.

spese per acquisto materiale informatico, programmi, floppy disk,


ecc.;

j.

spese di registrazione di contratti, convenzioni e oneri connessi;

k. canoni diversi, concessioni varie, utenze, e spese fisse ripetitive di


modesta entit;
l.

spese per la gestione degli automezzi;

m. spese per pubblicazione su quotidiani di avvisi di gara d'appalto,


concorsi e di altra natura;
n. acquisti e richieste di prestazioni di servizi di qualsiasi natura, aventi
carattere di particolare urgenza, nel limite di provvedimenti di spesa
gi regolarmente assunti.
2. Per le funzioni di cui al comma 1 deve essere assunta, all'inizio di ogni
esercizio, la specifica deliberazione o determinazione dirigenziale di
individuazione della spesa necessaria e delle modalit di autorizzazione degli
acquisti, secondo quanto previsto dal Regolamento di disciplina dei contratti.

ART. 64
Funzioni speciali connesse ai servizi di assistenza e sorveglianza
1. I fondi assegnati ai servizi di economato, oltre che per le funzioni ordinarie di
cui all'articolo precedente, sempre previa assunzione di specifico
provvedimento deliberativo o determinazione dirigenziale, sono utilizzabili
per:
a. pagamento di sussidi ad assistiti;
b. pagamenti di sussidi a favore di famiglie di audiolesi e videolesi;
c. anticipazioni di fondi per piccole spese di funzionamento presso le
Comunit e i Centri di assistenza dei minori.
2. I fondi assegnati ai Servizi economali di Via Vivaio e Viale Piceno, oltre che
per le funzioni ordinarie di cui all'articolo precedente, sempre previa
assunzione di specifico provvedimento deliberativo o determinazione
dirigenziale, sono utilizzabili per:
a. anticipazioni mensili di fondi ai Capi Cantonieri per le spese di utilizzo e
riparazione degli automezzi in dotazione e per le minute spese di

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manutenzione degli attrezzi in uso per il servizio di manutenzione


stradale;
b. anticipazioni mensili di fondi ai guardiacaccia e guardiapesca, ai
guardiani idraulici e ad altri addetti a servizi analoghi per spese
connesse all'utilizzo e alla riparazione dei mezzi e delle attrezzature
assegnate in uso.
3. Le anticipazioni di cui ai commi 1 e 2 dovranno essere documentate dai
Servizi Economali con pezze giustificative fiscalmente regolari, controfirmate
dai Responsabili dei Singoli Servizi e dai rispettivi Dirigenti e trasmesse
mensilmente alla Ragioneria per le operazioni di rimborso.

ART. 65
Altre funzioni speciali
1. Il Servizio economato, previa assunzione di specifiche deliberazioni di
autorizzazione di spesa o determinazione dirigenziale e compatibilmente con
le disponibilit finanziarie sui singoli stanziamenti assegnati ai Servizi con il
piano esecutivo di gestione e ai singoli Centri di costo, costituisce un fondo di
dotazione, intestato al Servizio o Centro di costo stesso, da utilizzare per le
spese ordinarie di funzionamento e gestione incluse nell'art. 63 oppure
strettamente connesse alle funzioni degli Uffici interessati.
2. I rendiconti delle spese di cui al comma 1, regolarmente corredati di
documenti fiscalmente validi, vistati dal Dirigente o Responsabile del Centro di
costo competente, devono essere trasmessi trimestralmente, e comunque
entro e non oltre il termine dell'esercizio, al Servizio Finanziario per il
rimborso. Il fondo di dotazione non utilizzato entro il termine dell'esercizio
non pi disponibile per quello successivo.

ART. 66
Funzione connessa a singole iniziative
1. In relazione a deliberazioni assunte dal Consiglio o dalla Giunta o a seguito di
determinazioni dirigenziali per l'attuazione di particolari iniziative, interventi,
convegni, studi e programmi vari, pu rendersi necessario il ricorso ai fondi di
dotazione presso il Servizio di economato per operazioni di pagamenti urgenti
e indifferibili connessi a spese di organizzazione, rappresentanza o di altra
natura, ma indispensabili per la concreta realizzazione dell'iniziativa.
2. Nei casi di cui al comma precedente il provvedimento deliberativo o la
determinazione dirigenziale riguardanti le iniziative devono indicare il limite
massimo dell'anticipazione necessaria e autorizzare il Servizio Finanziario
all'immediato reintegro sulla base della documentazione di spesa che gli
Economati dovranno immediatamente produrre.

ART. 67
Procedure per pagamenti e rendicontazioni
1. Tutte le richieste di pagamento o buoni d'ordine da inviare ai Servizi di
Economato devono portare la firma del Dirigente competente con l'indicazione

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della deliberazione o dell'assegnazione in dotazione cui la richiesta fa


riferimento.
2. La richiesta o il buono d'ordine devono essere controfirmati dal Segretario
Generale o dal responsabile del Servizio Finanziario.
3. I Servizi economali devono predisporre il conto di rimborso con cadenza
mensile o trimestrale in relazione alla natura delle spese, come indicato negli
articoli che precedono.
4. Il rendiconto, corredato dalla relativa documentazione fiscalmente regolare e
dal riepilogo dei documenti allegati, deve essere trasmesso al Servizio
Finanziario per le operazioni di controllo contabile e di rimborso, secondo le
procedure indicate dalla deliberazione o nella determinazione di
autorizzazione della spesa.

ART. 68
Scritture contabili
1. I Servizi di economato devono tenere, anche con sistemi informatizzati, i
seguenti documenti contabili:
a. giornali di cassa dei pagamenti e delle riscossioni per le annotazioni
cronologiche delle operazioni con la quadratura contabile e la
determinazione del fondo di cassa alla fine di ogni giornata;
b. schede di spesa e di entrata con la classificazione delle voci pi
significative individuate in accordo con gli Uffici finanziari;
c. prospetto dei fornitori con la distinzione delle fatture ricevute, liquidate
direttamente e pagate o trasmesse al Servizio Finanziario;
d. prospetto dei conti di rimborso con la distinzione tra quelli riscossi e
quelli trasmessi per la riscossione;
e. bollettario delle ricevute di cassa numerate progressivamente e
controfirmate dal responsabile del Servizio Finanziario.

ART. 69
Servizio di riscossione
1. Il Servizio di economato pu procedere alla riscossione dei seguenti proventi:
a. canoni e corrispettivi vari per utilizzo da parte di terzi di strutture e
spazi della Provincia;
b. proventi per cessioni di beni, articoli e servizi diversi;
c. recupero quote per buoni pasto ceduti a dipendenti;
d. rimborsi, recuperi e introiti diversi di modesta entit;
e. diritti di segreteria e diritti diversi per rilascio di copie di atti;
f.

eventuali altre entrate.

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2. Per gli introiti di cui al precedente comma il Servizio economato rilascia


regolare ricevuta staccata dall'apposito bollettario.
3. Gli importi riscossi devono essere versati mensilmente presso la Tesoreria
previa annotazione contabile da trasmettere al Servizio Finanziario.

ART. 70
Operazioni assoggettate a IVA
1. I Servizi economali sono dotati dei seguenti registri, ai fini dell'imposta sul
valore aggiunto, sui quali vengono annotate le operazioni soggette a imposta
o esenti:
a. Registro delle fatture emesse;
b. Registro delle fatture in sospeso;
c. Registro dei corrispettivi.
2. Le operazioni soggette a IVA vengono comunicate mensilmente al competente
Ufficio del Servizio finanziario, provvedendo al versamento degli importi netti
e della corrispondente imposta presso la Tesoreria provinciale.

ART. 71
Acquisti e servizi a mezzo Economato
1. Le richieste di acquisto di beni d'uso, di materiale d'ufficio e di oggetti mobili,
attrezzature e strumenti per ufficio, nonch le richieste per servizi vari,
devono essere inoltrate dai Servizi interessati all'Economato che, nei limiti dei
fondi di propria competenza e per le funzioni di cui ai precedenti articoli,
provvede direttamente. I beni da inventariare dovranno essere presi in carico
ai fini del patrimonio.
2. Per le funzioni non previste e per le quali non assegnata una specifica
dotazione finanziaria, i Servizi di Economato trasmettono la richiesta al
Servizio Provveditorato.
3. Il Servizio di Economato, per la gestione degli acquisti e dei servizi di
competenza diretta, inoltra al Servizio Finanziario la richiesta di assegnazione
annuale dei fondi necessari entro i termini stabiliti per la predisposizione del
bilanci di previsione.

ART. 72
Beni mobili soggetti a inventario
1. I Responsabili dei servizi di Economato sono consegnatari dei beni mobili
patrimoniali e ne rispondono fino a quando non ne hanno ricevuto discarica.

ART. 73
Servizio di Cassa Economale

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1. Il Servizio di cassa viene assegnato, all'interno dell'Economato e degli altri


servizi dotati di cassa autonoma, a personale idoneo con la funzione di
"cassiere" che provvede ai pagamenti e alle riscossioni sulla base di appositi
ordinativi emessi dal competente Responsabile.
2. I Servizi di cassa sono dotati di casseforti provviste di idonea copertura
assicurativa. Al personale che maneggia valori viene corrisposta la relativa
indennit. Gli eventuali ammanchi di cassa, per i quali viene dimostrata
l'assenza di responsabilit da parte dell'addetto, possono essere assunti a
carico della Provincia con apposita deliberazione della Giunta.

ART. 74
Apertura dei conti correnti bancari e postali
1. Per le operazioni di pagamento delle casse economali autorizzata,
ricorrendo all'Istituto di credito che gestisce il Servizio di Tesoreria, l'apertura
di uno o pi conti correnti bancari intestati alla Provincia - Servizio
Economato.
2. Il conto corrente bancario viene costituito con le assegnazioni graduali della
Provincia e viene utilizzato per i prelievi per il servizio di cassa e per le
operazioni di pagamento da effettuarsi mediante specifico ordinativo emesso
dai Dirigenti del Settore o dal responsabili dei Servizi Economali.
3. La giacenza media del conto corrente bancario non pu superare il 15% del
fondo di dotazione complessivamente assegnato e gli interessi maturati
vengono accreditati dalla Tesoreria a favore della Provincia. Il conto corrente
bancario non dotato di libretto di assegni e gli estratti conto vengono
predisposti dall'Istituto di credito in duplice copia, una delle quali viene inviata
al Servizio Finanziario.
4. In alternativa al c/c bancario possono essere aperti uno o pi conti correnti
postali.

ART. 75
Altri Servizi economali
1. Le assegnazioni di fondi effettuate a favore di dipendenti provinciali aventi
funzione e incarichi di Segretario-Coordinatore di Centri scolastici
polifunzionali assumono la figura di fondo economale di dotazione, mentre le
analoghe assegnazioni di fondi direttamente agli Istituti Scolastici dotati di
autonomia gestionale e amministrativa e di bilancio proprio assumono la
figura di contributo e non rientrano nella normativa del presente Capo.
2. Le assegnazioni di fondi effettuate a favore dei dipendenti di cui al comma 1
sono connesse alle spese di funzionamento e alle minute spese d'ufficio e
comprendono le spese per i piccoli interventi di manutenzione ai fabbricati ed
agli impianti degli Istituti e delle parti comuni dei Centri scolastici interessati.
3. L'importo annualmente versato a seguito di specifico provvedimento
deliberativo, commisurato al numero degli studenti e proporzionato agli spazi
ed agli impianti gestiti, deve essere annualmente rendicontato con l'invio della
documentazione al competente servizio amministrativo e finanziario.

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4. La dotazione annua viene accreditata su uno specifico conto corrente postale


o bancario aperto presso un'Agenzia dell'Istituto di Credito che ha in gestione
il Servizio di tesoreria e alle stesse condizioni e modalit di utilizzo di quello
riguardante i Servizi economali.

CAPO X
NORME FINALI
ART. 76
Gestione del Parco Agricolo Sud Milano
1. La gestione del Parco regionale di cintura metropolitana "Parco agricolo sud
Milano" disciplinata dalla legge regionale istitutiva 23 aprile 1990, n. 24, e
dal regolamento approvato dal Consiglio provinciale.
2. Le risorse finanziarie destinate dai Comuni, dalla Regione o da altri Enti alla
gestione del Parco sono inserite in appositi stanziamenti del Bilancio di
Previsione e del Conto Consuntivo della Provincia.
3. Contestualmente all'annuale approvazione del Bilancio di Previsione e del
Conto Consuntivo, il Consiglio Provinciale approva il Bilancio di Previsione e il
Conto Consuntivo del Parco Agricolo Sud Milano che riporta in entrata le
risorse messe a disposizione dalla Provincia, dalla regione e da altri Enti, e
nella parte delle spese i vari stanziamenti, distinti per oggetto, in ordine
progressivo, tenendo evidenziati quelli finanziati con fondi regionali.
4. Il bilancio preventivo ed il Conto Consuntivo del Parco vengono allegati a
quelli rispettivi della Provincia.
5. Il Consiglio direttivo provvede alla gestione del Parco secondo quanto previsto
dalle leggi e dal regolamento del Parco stesso.

ART. 77
Entrata in vigore
1. Il presente Regolamento, dopo l'espletamento del controllo di legittimit da
parte del Comitato Regionale di Controllo della Regione Lombardia,
pubblicato all'Albo pretorio della Provincia per quindici giorni consecutivi.
2. Il Regolamento entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua
pubblicazione all'Albo pretorio.

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