Vous êtes sur la page 1sur 12

MODULO 2: Concetti operativi

Quello di traduzione un concetto molto vasto che pu essere definito in almeno due modi
differenti:
Come processo, se ci si focalizza sul ruolo del traduttore che riscrive un testo di
partenza in unaltra lingua, ottenendo cos il testo darrivo.
Come prodotto delle operazioni condotte dal traduttore
Esistono inoltre numerose sottocategorie di traduzione come ad esempio
Traduzione letteraria
Traduzione specialistica
Sottotitolaggio
Traduzione automatica
Questa definizione introduce ulteriori variabili, innanzitutto le sottocategorie che includono
non solo testi scritti come le traduzioni letterarie e le traduzioni specialistiche, ma anche
forme di traduzione che si sono diffuse nei decenni pi recenti, come ad esempio la
traduzione audiovisiva, un testo scritto che viene letto mentre si guarda unimmagine sullo
schermo (cinema televisione DVD o videogame). Inoltre il riferimento alla traduzione
automatica rivela che la traduzione oggi non pi esclusivo appannaggio dei traduttori
umani, ma il prodotto di una cooperazione tra risorse informatiche e abilit umane.
Traduzione v/s interpretariato = secondo si riferisce esclusivamente ad una forma di
traduzione orale di un testo orale o scritto. LInterpretariato dunque unaltra tipologia di
traduzione
Roman Jakobson ha inoltre distinto nel suo importante saggio Sugli aspetti linguistici della
traduzione tre tipi di traduzione scritta:
1. Traduzione Endolinguistica = traduzione allinterno della stessa lingua che comporta
la parafrasi o la riformulazione;
2. Traduzione Interlinguistica (traduzione vera e propria) = traduzione da una lingua
allaltra
3. Traduzione Intersemiotica = traduzione di un segno verbale attraverso un segno non
verbale, ad esempio la musica o le immagini.
Come si detto oggi la ricerca sulla traduzione andata molto al di l della riflessione sul
processo per cui determinate unit linguistiche vengono rimpiazzate con quelli che
dovrebbero rappresentare i loro equivalenti nella lingua di arrivo. Altre questioni centrali
sono rappresentate dal problema di stabilire un limite tra la traduzione e ladattamento.
Molte volte cambiamenti radicali o omissioni allinterno di un testo possono essere decisi
non tanto dal traduttore quanto dalleditore.
(Editoria e il mercato editoriale = sono istanze che partecipano alla selezione del canone
letterario di un paese
Editori = sono gli attori che materialmente scelgono cosa pu essere tradotto e cosa no.
Spesso questa scelta avviene sulla base di criteri commerciali e non pi sulla base
delleffettivo valore culturale di unopera. Leditoria oggi si trova infatti a fronteggiare le
richieste di un mercato globalizzato, in cui anche il gusto e le aspettative dei lettori hanno
subito delle modifiche radicali rispetto al passato, e deve inoltre fare i conti con le nuove
tecnologie che hanno modificato drammaticamente la fisionomia del mercato editoriale.
Una figura molto importante ad esempio, in questo processo di selezione quella dellagente
editoriale. Nel caso delle traduzioni gli agenti editoriali traggono profitto dalla mediazione
economica tra lautore e leditore straniero. Generalmente la fortuna di un autore allestero
dipende in buona parte dalla decisione del suo agente. Ogni agente tratta un numero variabile

di autori, a volte molto elevato, perci, inevitabilmente, non potendo dedicare tutto il proprio
tempo a tutti gli autori, punta sugli autori che gli sembrano pi interessanti, oppure pi
probabili fonti di guadagno.
In generale come fa notare Lawrence Venuti dagli anni 70 in poi i testi selezionati per la
traduzione sono soprattutto i bestseller: dati i costi di partenza della traduzione (diritti di
traduzione, tariffa del traduttore) si preferisce puntare sui bestseller perch si spera che
ripetano la performance di mercato anche nel paese di arrivo. Ci determina tuttavia che la
maggior parte dei testi tradotti vengano guardati con sospetto dalle lites culturali che li
ritengono dei prodotti di massa senza alcun valore culturale o artistico. In tal modo la
traduzione si trova doppiamente stigmatizzata e tende dunque ad essere un settore piuttosto
marginale del mercato editoriale di un paese.).
Inoltre oggi si tende anche a sfumare i confini tra i diversi tipi di traduzione: ad esempio oggi
la ricerca sulla traduzione audiovisiva comprende il linguaggio dei segni, i sottotitoli INTRA
linguistici, la sincronizzazione delle labbra ai fini del doppiaggio come anche i sottotitoli in
termini linguistici.
La relazione parola immagine fondamentale anche nella pubblicit, mentre si
cominciato a investigare il legame tra traduzione, musica e danza.
Dopo la svolta culturale, gli studi sulla traduzione hanno di molto ampliato il loro campo di
indagine a comprendere una serie di aree tradizionalmente appannaggio di altre discipline
come la filosofia, la linguistica, la letteratura gli studi culturali e lingegneria della lingua.
Strategie di traduzione
Come abbiamo visto prima, uno dei problemi centrali nella riflessione sulla traduzione
quello della intraducibilit. Roman Jakobson ad esempio sostiene che la poesia per
definizione intraducibile dal momento che nei versi la forma delle parole contribuisce alla
costruzione del significato del testo. Questa idea nasce dalla tradizionale dicotomia in
linguistica tra senso o contenuto da una parte e forma o stile dallaltra.
Secondo questo approccio naturalmente il problema della traduzione che essa pu restituire
solo il senso di unespressione mentre, la forma dellespressione, ovvero la lingua in cui essa
stata originariamente scritta, sar necessariamente differente.
Lord voldemort tom marvolo riddle
La dicotomia tra forma e contenuto naturalmente collegata alla problematica della scelta fra
traduzione libera o letterale che abbiamo visto essere uno degli snodi centrali nella
riflessione sulla traduzione di tutti i tempi.
un punto di vista pratico si pu dire che quanto meno determinati sono il tipo di pubblico, lo
scopo o la strategia misura l'operazione di traduzione, tanto pi probabile che la traduzione
mostri un maggiore grado di aderenza alla forma e quindi un maggiore grado di letteralit.
Per risolvere la dicotomia tra forma e contenuto, o come direbbe Saussure tra significante e
significato, e dimostrare cos la possibilit{ stessa delloperazione di traduzione, fu introdotto il
termine di equivalenza.
Il termine fu introdotto per la prima volta da Roman Jakobson nel suo famoso saggio Sugli
aspetti linguistici dalla traduzione, in cui il linguista russo afferma che
lequivalenza nella differenza il problema centrale della lingua e loggetto
fondamentale della linguistica.
In questo approccio
Il testo viene visto come una sequenza lineare di unit

Il processo della traduzione viene considerato come un processo di trans-codifica che


consiste nel
1
determinare le unit linguistiche di traduzione
2
Selezionare il cosiddetto equivalente ottimo tra i diversi equivalenti
potenziali presenti nella lingua target
3
La somma totale delle unit target costituisce il tertium comparationis interlinguistico di quanto era espresso nel testo originale
La teoria dell'equivalenza basata dunque sull'assunto di una simmetria tra le lingue.
Tuttavia gli studiosi si sono presto resi conto che una perfetta corrispondenza tra le unit di
diverse lingue poteva essere ottenuta solo raramente, dunque emersa la necessit di
raffinare il concetto stesso di equivalenza.
Si innesca dunque una proliferazione di diverse tipologie di equivalenza, che hanno
complicato drammaticamente lo scenario teorico.
Nellambito degli studi di produzione il problema dellequivalenza viene affrontato da due
diverse direzioni:
1. Da un lato ci si concentra su problemi particolari della semantica sul trasferimento
del contenuto semantico dalla lingua di partenza alla lingua darrivo
2. Dallaltro lato viene esaminato il problema dellequivalenza dei testi letterari
attraverso gli strumenti dellanalisi formalista e dellanalisi del discorso
In generale si pu dire che il testo come ha sottolineato Lotman, esplicito (espresso con
segni precisi), limitato (cominci finisce un punto preciso) e ha una struttura propria
risultante dallorganizzazione interna.
I segni del testo sono in relazione di opposizione con i segni delle strutture al di fuori
del testo. a partire da queste due dimensioni (testuale ed extra testuale) che ogni
traduttore dovrebbe fondare la propria teoria dell'equivalenza, ma senza avanzare la
pretesa di ricercare unuguaglianza dal momento che questa non si pu trovare neppure in
due versioni nella stessa lingua di uno stesso testo.
Unaltra citt{ del principio che non pu esistere uguaglianza tra le lingue possibile parlare di
perdite e acquisizioni nel processo della traduzione.
Traduzione= sempre considerata unattivit{ secondaria= si registrata la tendenza a
occuparsi pi delle perdite che delle acquisizioni nel processo di traduzione.
In realt il traduttore pu, nel processo di traduzione, arricchire o chiarire il testo di
partenza. Inoltre ci che spesso viene considerato perso, di fatto stato solo
sostituito
Da un punto di vista culturale= difficolt pi grossa si verifica quando il traduttore si trova a
confrontarsi con termini o concetti della lingua di partenza che non esistono nella lingua di
arrivo.
Un esempio classico quello dei vari termini che definiscono la neve.
Oltre ai problemi lessicali inoltre molte lingue presentano diversi sistemi o concetti
temporali, non condivisi dalle lingue indoeuropee. (Schema)
Quando il traduttore si trova d fronte a problematiche di questo tipo entra in gioco la
problematica dellintraducibilit. Questa secondo Catford, si distingue in
Intraducibilit linguistica = quando nella lingua di arrivo non vi sono sostituti
lessicali o sintattici per una determinata struttura della lingua di partenza (um
wieviel Uhr darf man Sie morgen wecken?) si pu comunque ovviare a questo
problema applicando le regole della struttura della lingua di arrivo (A che ora vuole
essere svegliato domattina?)
Intraducibilit culturale = quando nella CULTURA della lingua di arrivo mancano
tratti situazionali pertinenti che possano rispecchiare il testo di partenza il

lettore, nella decodifica del testo, applica il punto di vista del proprio contesto
culturale.
In conclusione possibile sposare il punto di vista Mounin, che sottolinea come i progressi
nello studio della linguistica e della semantica abbiano consentito di accettare che
1. Lesperienza personale, nella sua unicit{, intraducibile
2. Le unit di base di due lingue non sempre sono comparabili
3. La comunicazione possibile qualora si considerino le rispettive situazioni del
parlante e dellascoltatore o dellautore e del traduttore.
La traduzione va dunque vista come un processo dialettico, in cui compito del traduttore
trovare una soluzione anche i problemi che scoraggianti. Le soluzioni possono variare
notevolmente: la decisione del traduttore su ci che costituisca linformazione invariante
rispetto a un dato sistema di riferimento di per s un atto creativo.
Per chiudere possibile citare il linguista ceco Ji Lev che afferma:
Come in tutti i processi semiotici, la traduzione ha una sua dimensione pragmatica. La
teoria della traduzione tende a essere normativa, a insegnare ai traduttori la
traduzione ottimale; tuttavia il vero lavoro del traduttore pragmatico: il traduttore
opta per la soluzione, tra quelle possibili, che promette il massimo risultato con il
minimo sforzo, sceglie cio, intuitivamente, la cosiddetta strategia del minimax.
proprio l'aspetto pragmatico della traduzione che consente dunque di dissipare il mito della
traduzione come attivit secondaria.
Il traduttore infatti deve avvalersi di criteri che trascende il dato puramente linguistico
attuare un processo di decodificazione e ricodificazione.
Confronta modello di nida p 31
Se si osserva questo schema possibile anche precisare la relazione fra autore produttore
elettore. Nel processo della produzione infatti il traduttore sia ricevente che emittente, fine
inizio di due diverse, ma collegate, catene di comunicazione:
AutoreTestoRicevente = TraduttoreTestoRicevente
Questo tipo di visione nasce dai progressi della moderna critica letteraria che ha rivalutato la
funzione del lettore. Roland Barthes in particolare ha sottolineato come il lettore non sia
tanto un consumatore quanto un produttore del testo. Compito del lettore quello di
tradurre o decodificare il testo secondo diversi modelli di sistemi, in tal modo dissolvendo
lidea che esista ununica lettura corretta.
In unottica pi ampia va tenuto anche conto del problema dellintertestualit. Come
sottolinea Octavio Paz, tutti i testi, poich fanno parte di un sistema letterario originata da
altri sistemi e a questi collegato sono traduzioni di traduzioni:
Ogni testo unico, nel contempo la traduzione di un altro testo. Nessun testo
completamente originale, perch lo stesso linguaggio, nella sua essenza, gi una
traduzione, innanzitutto del mondo non verbale, e inoltre, perch ogni segno e ogni
frase sono la traduzione di un altro segno e di unaltra frase.
Tuttavia questo ragionamento pu venire invertito senza esso perda di validit: tutti i
testi sono originali perch ogni traduzione diversa. Ogni traduzione , fino a un certo
punto, uninvenzione, per cui costituisce il testo unico.
Traduttore dunque, in quanto lettore, dapprima traduce il testo nella lingua di partenza e poi,
attraverso un ulteriore processo di decodificazione, traduce il testo nella lingua di arrivo. Si
tratta di una sorta di lettore potenziato dal momento che il traduttore deve avvicinarsi al
testo in lingua di partenza attraverso diversi sistemi di riferimento.

MODULO 3: LA TRADUZIONE LETTERARIA


Problematiche specifiche della traduzione letteraria
Come abbiamo visto il testo letterario presenta al produttore delle problematicit specifiche
da affrontare:
Mentre il traduttore tecnico, per tradurre una sentenza, una relazione di bilancio
eccetera pu fare riferimento ai corrispondenti testi in lingua di arrivo, il traduttore
letterario deve affrontare l'impossibilit di individuare delle regolarit ad esempio
di tipo morfo-sintattico o lessicale che possono offrire dei punti di riferimento
allinterno delle opere letterarie.
In unottica semiotica, come ha chiarito Lotman, la lingua letteraria rappresenta un
sistema secondario costruito sulla lingua naturale. Ovvero i segni
Nella lingua naturale = si distinguono nettamente sui piani del contenuto
dell'espressione, tra quali esiste un rapporto di convenzionalit storica,
Nel testo artistico letterario = hanno un carattere iconico, rappresentativo.
Questo comporta che nella lingua letteraria si verifica una semantizzazione di ogni
elemento. Il testo diviene cos un segno integrale viene a rappresentare un unicum
cui ogni singola decisione traduttiva deve rientrare in una strategia di base coerente.
Il traduttore letterario dunque pi che decidere in base a regole astratte cosa conservare e
cosa eliminare del testo di partenza, deve tenere conto di ogni sua singola struttura, sia
che si tratti di unopera in versi o in prosa, poich ogni struttura evidenzia determinati tratti o
livelli linguistici e non altri.
proprio dalle scelte e dai criteri adottati dal traduttore che emergono problemi
specifici di traduzione.
Traduzione della poesia
La poesia il genere letterario a cui sono stati dedicati maggior numero di studi sulla
traduzione.
Lefevere, analizzando i diversi metodi adottati dai produttori inglesi del Carmen 64 di
Catullo, ha catalogato sette diverse strategie:
1. Traduzione fonemica: cerca di riprodurre nell'anima d'arrivo il suono della lingua di
partenza, fornendo anche una parafrasi accettabile del significato. Funziona con
lonomatopea, ma il risultato generale spesso mal costruito.
2. Traduzione letterale: distorce il senso e la sintassi delloriginale.
3. Traduzione metrica: dominata dal tentativo di riprodurre la metrica originale.
Anche questo metodo si concentra su un solo aspetto specifico a discapito della totalit
del testo.
4. Poesia trasformata in prosa: Anche se in misura minore, anche qui si verifica una
distorsione del senso, del valore comunicativo e della sintassi del testo in lingua di
partenza.
5. Traduzione rimata: il traduttore cade nella schiavit della metrica e della rima. Ha
spesso effetti caricaturali.
6. Traduzione in versi liberi: il metodo che assicura una maggiore accuratezza e
letteralit.
7. Interpretazione: in questa categoria rientrano le versioni (conservano il senso ma
cambiano la forma del testo di partenza) e le imitazioni (il traduttore produce un
poema proprio che ha poco in comune con il testo di partenza).

Shakespeare: Sonetto 30
When to the session of sweet silent thought
I summon up remembrance of things past,
I sigh the lack of many a thing I sought,
And with old woes new wail my dear time's
waste:
Then can I drown an eye, unused to flow,
For precious friends hid in deaths dateless
night,
And weep afresh love's long since cancelled
woe,
And moan the expense of many a vanishd
sight:
Then can I grieve at grievances foregone,
And heavily from woe to woe tell o'er
The sad account of fore-bemoaned moan,
Which I new pay as if not paid before.
But if the while I think on thee, dear
friend,
All losses are restored and sorrows end.

Quando nelle sessioni del dolce silente


pensiero
Convoco rimembranza di cose avvolte nel
passato,
Piango assenza di tante cose nellanelito
vive,
Gemito aggiunto a un vecchio pianto del
perso caro tempo:
I miei occhi allora, inusi a spargerle,
sannegano in lacrime
Per amici che immemore la morte e
incolore, nasconde
E a lamento amorosa pena da lungo estinta
torna
E rimpiango il disperdersi di tante mie
mire svanite:
Dunque posso ancora patire sofferenze
esaurite
E da gemito a gemito angosciosamente
rifare
Lelenco muto delle gravi mie afflizioni
riaperte
Che di nuovo come se non patite prima,
sconto.
Ma, amato amico, in quel momento
avvenga che a te pensi,
Ogni perdita si recupera, finisce ogni
dolore
(Ungaretti)

Quando del dolce tacito pensiero


alle assise raduno antichi giorni
sospiro i sogni vuoti, i desideri,
e del tempo gli sperperi rinnovo.
Non uso al pianto, allor gli amici piango
tratti nel buio eterno della morte,
gemo lontani d'amore travagli
e visioni dissipate invoco.
Ancor mi dolgo di doglie gi chiuse
e di rancura in rancura riconto
i tristi conti, lamenti che furono,
e pago ancora,quasi gi non fosse.
Ma se allora a te penso,dolce amico,
ha fine il duolo,ogni perdita vinta.
(Virgillito)

Quando nel dolce, tacito pensiero


raccolto evoco i tratti del passato,
e molte cose di riaver dispero,
e gemo sul mio tempo dissipato:
Un Occhio inondo alle lacrime non uso,
Preziosi amici in notte senza fondo!
Le cancellate palle ancora accuso
E agli appelli vani invan rispondo.
Allora soffro di sofferti mali
E di pena in pena peso e conto
Della mia sorte i gi patiti strali
E, come fresco, il lutto pago e sconto.
Ma nel momento, amico, che ti penso
E perdere e soffrir non ha pi senso.
(La Via)

Ungaretti
Vallone 20 aprile 1917
Un'altra notte,
In questo oscuro
Colle mani
Gelate
Distinguo
Il mio viso
Mi vedo
Abbandonato nell'infinito.

A
In this dark
With frozen hands
I make out
my face
I see myself
Adrift in infinite space
(Patrik Creagh)

B
In this dark
With hands
frozen
I make out
my face
I see myself
Abandoned in the infinite
(Charles Thomlinson)

Traduzione del teatro


La traduzione del testo drammatico uno dei campi pi trascurati dai Translation studies.
Molti traduttori mostrano la tendenza a tradurre il testo teatrale come se si trattasse di un
normale testo in prosa, ma in effetti il testo drammatico mostra specificit che richiedono una
metodologia appropriata.
Come sottolinea Bassnett infatti, il testo teatrale ha una natura particolare:
Esiste in una relazione dialettica con la performance di quel testo.
I due testi il testo scritto e la performance sono inseparabili:
lelemento linguistico infatti solo una parte di un sistema semiotico pi ampio, che
comprende anche elementi paralinguistici e cinetici, che pu essere definito in una
sola parola come lo spettacolo.
In passato: tendenza a considerare il testo scritto come autonomo rispetto alla
performance ha portato ad uno squilibrio tra i due tipi di testo:
Al testo scritto stato attribuito uno status pi alto
La performance stata considerata come una mera traduzione del testo scritto, in
merito alla quale si poneva il solito problema della fedelt nel passaggio da un sistema
semiotico allaltro.
Bassnett identifica cinque diverse strategie che sono state adottate nel tempo dai traduttori
di testi drammatici:
1. La strategia pi comune quella di tradurre il testo drammatico come se fosse
semplicemente un testo letterario In questo tipo di traduzione non vengono prese
in considerazione dal traduttore le caratteristiche extralinguistiche. la strategia
pi diffusa per tradurre opere drammatiche per la pubblicazione.
2. Una strategia molto comune negli anni 70 quella di utilizzare il contesto culturale
come cornice di riferimento per la traduzione viene creata una cornice comica
rappresentando la cultura di partenza in base a immagini stereotipate diffuse nella
cultura darrivo. In questo caso il testo comico della cultura di partenza viene
trasformato in un testo comico sulla cultura di partenza.
3. Il traduttore pu anche riprodurre linguisticamente la dimensione performativa,
per esempio trasponendo gli accenti regionali della lingua di partenza con gli accenti
regionali della lingua di arrivo, prestando particolare attenzione al ritmo del dialogo e
cos via.
4. Unaltra strategia quella di tradurre il dramma in versi attraverso altre tipologie
di verso. Qui lelemento pi importante per la traduzione chiaramente quello del
verso, ma il rischio che la traduzione risultante possa essere oscura.
5. Unulteriore strategia quella della traduzione cooperativa, che coinvolge il
traduttore insieme ai professionisti dello spettacolo. Questa strategia riproduce il
modo collaborativo in cui viene creato lo spettacolo teatrale e il traduttore deve in
ultima analisi produrre un canovaccio basilare su cui poi lavora la compagnia. Il
vantaggio di questa strategia che sar pi probabile che la traduzione si adatti alle
convenzioni drammatiche e alle aspettative del pubblico della cultura darrivo.
In generale, a prescindere dalla strategia adottata dal traduttore, il dato fondamentale da
tenere presente che il testo drammatico, contiene sempre in s degli elementi che lo
rendono performabile Lo scopo del traduttore sar dunque quello di decodificare e
ricodificare queste strutture, anche se ci potrebbe condurre a importanti mutamenti sul
piano linguistico e stilistico.

Racine, Phdre (verso di apertura)


Le dessein en est pris; je pars, cher Thramne

S, Teramene, ormai decisi: io parto,


(P. Maspero)

Caro Teramene, ho deciso; parto,


(M. Ortiz)

Ne ho il proposito fermo: io parto, Teramene


(G. Ungaretti)

Pirandello, Trovarsi, Atto III


Coi deboli non si pu essere pietosi. E allora, cacciala, cacciala via.
Tra s, come non contenta del tono can cui ha detto la stessa frase
Cacciala via! Cacciala via! lei stessa, lo vedi? A volermi crudele!- Ma vi pare che lui possa
esitare, tra me e voi?
So, signora, so la vostra grande nobilt, la levigatura che ne ... '
arresto di memoria
No, com'e?
Come ripassandosi ora la parte, senz'alcun tono
'che ne vieni', S ...

Bassnett, Susan and Hirst, David (1987) A Woman in Search of Herself (English version
of Luigi Pirandello's Trovarsi). BBC Radio 3, 30 June, 1987.
Donata: One cannot show any mercy to people who are weak. So throw her out! Throw her
out of here!
Elisa: Donata dear, what are you talking about? Who do you want thrown out?
Donata: (continues in the same vein) Throw her out! Don't you realize that she is the one who
has made me so cruel? How could you think he would have any hesitation in choosing
between us?
Elisa: Donata, Donata what is it? Are you alright?
Donata: Oh yes, Elisa, I've never been more 'alright' in my life.
Elisa: Who do you want thrown out then?
Donata: That other woman. My rival of course. You've already forgotten the play, haven't you?
What I say in the third act: 'Throw her out, one cannot show any mercy to people who are
weak', that was the turning point for me, the beginning of my own sense of freedom.

Traduzione della prosa


Alla prosa stato dedicato poco interesse da parte degli studiosi della traduzione, dal
momento che si ritiene normalmente e secondo romanzo abbia una struttura pi semplice
rispetto ad una poesia.
In effetti anche nella prosa letteraria il traduttore deve tenere conto dellalto grado di
interconnessione che sussiste tra il livello della forma e quello del contenuto e dei legami
che intercorrono tra le varie parti dellopera.
Per dimostrare quanto della struttura di un'opera pu racchiudere un incipit vorrei
richiamare la vostra attenzione su un aneddoto raccontato da Franco Fortini riguardo alla
traduzione delle prime righe delle metamorfosi di Kafka.
Accingendosi a tradurre Kafka Contini racconta di essersi posto il problema di dover scegliere
un canale, un modello di lingua italiana da utilizzare nella traduzione.
Dal momento che non ritiene alcuno scrittore contemporaneo adatto a fare da modello per la
lingua di Kafka, Fortini sceglie dunque il proprio modello in quella che definisce la prosa
glaciale delle Operette Morali di Leopardi.
Inoltre ricorda ai propri lettori Kafka attribuiva una grande importanza, non solo stilistica,
ma anche quasi di carattere magico, agli inizi e alle chiusure dei propri racconti.
Prende dunque in considerazione le prime 15 parole della Metamorfosi, che giudica di enorme
importanza.

Kafka, Die Verwandlung


Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Trumen erwachte, fand er sich in seinem
Bett zu einem ungeheuren Ungeziefer verwandelt.
Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trov trasformato, nel suo letto,
in un enorme insetto immondo.
(Rodolfo Paoli)
Una mattina Gregorio Samsa destatosi da sogni inquieti si trov mutato in un insetto
mostruoso.
(Anita Rho)
Nel destarsi un mattino da sogni inquieti Gregor Samsa si trov trasformato nel suo letto in un
enorme insetto.
(Giorgio zampa)
Un mattino al risveglio da sogni inquieti Gregor Samsa si trov trasformato in un enorme
insetto.
(Castellani)
Mentre un mattino Gregor Samsa si veniva svegliando da sonni agitati, nel suo letto egli si
trov mutato in un insetto mostruoso.
(Fortini)

Dante, Purgatorio X
Non vaccorgete voi che noi siamo vermi
Nati a formare l'angelica farfalla,
Che vola a la giustizia senza schermi?
Di che l'animo posto in alto galla,
Poi siete quasi antonomata in difetto,
S come vermo in cui formazione falla?

Vous aimerez peut-être aussi