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UNITA' D'ITALIA

150 anniversario
1861 - 2011

ADOLFO ZAMBONI

Fasti della Brigata Catanzaro

Il 141 Reggimento Fanteria


nella Grande Guerra
GUIDO MAURO - Editore - CATANZARO
1933

CAPITOLO VII
La mattina del 10 di agosto le nostre truppe dai vari punti della linea portarono la
notizia che il nemico si era ritirato; allora su tutto il fronte carsico ebbe inizio l'avanzata
verso il Vallone di Doberd dove certamente doveva essersi fermato l'avversario.
Il 141 Reggimento, rinforzato da un battaglione del 73 Fanteria, scendendo per le
pendici orientali del S. Michele, giunse a Cotici e poi, calata la sera e preso collegamento
con tutte le truppe dal Vippacco a Monfalcone, continu la marcia verso il Vallone. Le
pattuglie austriache al nostro avvicinarsi si ritiravano cautamente; tutta la zona da noi
percorsa era incessantemente battuta dall'artiglieria nemica, che per non causava forti
perdite per mancanza di obiettivi fissi; la nostra intanto si spostava, seguendo l'avanzata
delle fanterie.
Giunti in prossimit del vallone, i reparti si fermarono perch la strada scendeva fra
due possenti baluardi: a sinistra la quota 193, a destra la punta del Brestovec, posizioni che
si sapevano fortificate e munite di trinceramenti scavati nella roccia; mentre forti pattuglie

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venivano inviate a perlustrare i luoghi, le rimanenti truppe prendevano un po' di riposo
attendendo l'alba; nell'oscurit della notte sarebbe stata un'imprudenza grave andar a
cozzare contro le nuove trincee nemiche. Dalle informazioni delle avanguardie e dalle
fiammate dei fucili si pot facilmente rilevare che il nemico si era ritirato nelle terze linee
che correvano ai margini occidentali dell'altipiano di Comen.

Schizzi schematici de Il campo trinceato di Gorizia e de I risultati della battaglia di Gorizia


Da Sui campi di battaglia del medio e basso Isonzo, Touring Club Italiano, Modiano, Milano, 1928
(archivio Adolfo Zamboni).

Occorreva pertanto scendere fino in fondo al vallone di Doberd e risalire per


attaccare l'avversario; questa operazione ebbe inizio all'alba del giorno 11 e non si svolse
senza gravi difficolt. Il 141 Fanteria doveva occupare quota 212, pi nota sotto il nome di
Nad Logem; era questa una posizione formidabile: i trinceramenti risultavano scavati nella
nuda roccia, dalla quale apparivano soltanto le feritoie munite di mitragliatrici; per
arrivare alle trincee bisognava infrangere un groviglio di reticolati della profondit di
parecchi metri. Il povero fante dovette fermarsi e rannicchiarsi sotto la fortezza
inespugnabile in attesa dell'indispensabile opera di distruzione dell'artiglieria pesante e
delle bombarde.

Zona di operazioni della brigata Catanzaro (141 e 142 reggimento fanteria) nellagosto del 1916, tra Monte
S. Michele, Brestovec, Nad Logem e Doberd. Dalla carta 1:25.000 del Comando della 3a Armata
Sistemazione difensiva austriaca desunta da fotografie di aviatori e da informazioni di prigionieri (15 luglio 1916).
(archivio Adolfo Zamboni).

Nel pomeriggio del giorno stesso giunsero i bombardieri e piazzarono le loro armi
che destavano sbigottimento nel nemico. La mattina successiva (12 agosto) si videro salire
nell'aria, capovolgersi e piombare sulle posizioni avversarie migliaia di terribili bombe da
240 mm le quali, scoppiando, producevano uno schianto nell'anima.

Bombarde poste a ricordo dei Bombardieri


sepolti nel Cimitero di Redipuglia, prima della sua sistemazione monumentale.
Da Il Santuario della Patria. Cimitero militare di Redipuglia Invitti 3a Armata , Ufficio Centrale Cura e
Onoranze Salme Caduti in Guerra (C.O.S.C.G.) di Padova, Stab. Tipografico Cavicchioni, Chiavari, 1927.
Esemplare con dedica autografa di Giannino Antona Traversi Grismondi, curatore del C.O.S.C.G.,
All'amico carissimo prof. Adolfo Zamboni,
che io incominciai a pregiare e ad amare fra il rombo e la fiamma,
offro con cuore fraterno
Giannino Antona Traversi Grismondi
(archivio Adolfo Zamboni).

Verso il mezzogiorno, compiuta l'opera di preparazione, le fanterie, gi duramente


provate durante l'attesa, mossero all'assalto e con ripetuti sforzi poterono occupare il Nad
Logem che costituiva uno dei pi forti capisaldi della nuova linea; oltre a 600 prigionieri,
quasi tutti Ungheresi, che si erano battuti come leoni, e alcuni pezzi di artiglieria pesante

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(comandata da Germanici, come stavano ad attestare alcuni elmi col famoso chiodo)
caddero nelle mani dei nostri soldati.

Vista panoramica del Vallone presso Devetachi.


Da Sui campi di battaglia del medio e basso Isonzo, Touring Club Italiano, Modiano, Milano, 1928.
(archivio Adolfo Zamboni).

Alcuni giorni dopo il 141 Fanteria scese a riposo a Fratta e poi a Villesse; i militari
di linea non erano rimasti che 300. E neppure questi pochi superstiti furono lasciati in pace
dagli Austriaci; infatti, essendo il Reggimento attendato nei pressi di Villesse, un giorno
incominciarono a piovere granate; allora il campo venne spostato tra Perteole e Saciletto,
dove finalmente i fanti trovarono pace e ristoro al lungo doloroso travaglio.
Nuovi elementi vennero a ricostituire il 141 Fanteria, il quale, pur annoverando
figli d'ogni parte d'Italia, conservava tuttavia, per cos dire, struttura calabrese. E tanto i
vecchi quanto i nuovi gregari ebbero, in quella pausa d'armi che segu alle azioni
dell'agosto 1916, l'alto compiacimento e il legittimo orgoglio di apprendere che S. M. il Re
aveva concesso motu proprio alla bandiera del glorioso Reggimento la MEDAGLIA
D'ORO al valor militare con questa motivazione:

Bandiera del 141 reggimento fanteria (brigata Catanzaro).


Immagine fotografica appartenuta al maggior generale Carlo Sanna,
comandante della brigata Catanzaro dal 12 agosto 1915 al 21 ottobre 1916.
(archivio famiglia Sanna Dess Baraldi).

PER L'ALTISSIMO VALORE SPIEGATO NEI MOLTI COMBATTIMENTI


INTORNO AL SAN MICHELE, AD OSLAVIA,
SULL'ALTIPIANO DI ASIAGO, AL NAD LOGEM,
PER L'AUDACIA MAI SMENTITA,
PER L'IMPETO AGGRESSIVO SENZA PARI,
SEMPRE E OVUNQUE FU DI ESEMPIO AI VALOROSI
(Luglio 1915 - Agosto 1916).
Questo ambito premio toccava un po' tutti i combattenti del 141 Fanteria, ma
soprattutto era degno riconoscimento del purissimo sacrificio offerto dai Caduti e la
miglior consacrazione del Loro sangue generoso.

Tutti i diritti riservati.


Propriet letteraria Adolfo Zamboni.

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