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CARTA DE LOGU

(carta del territorio dello stato )


Eleonora dArborea e la
Sardegna aragonese

Eleonora dArborea
Nasce in Catalogna (Spagna) nel 1340 circa da Mariano
IV, grande Giudice appartenente ai Bas-Serra,
La futura regina trascorre la giovinezza presso la corte di
Arborea e nel 1367 sposa Brancaleone Doria, va a vivere col
marito a Castelgenovese lodierna Castelsardo (provincia di
Sassari) dove nascono i figli Federico e Mariano.
Morte di Ugone (fratello di Eleonora)
Per ottenere il riconoscimento del proprio figlio Federico quale
legittimo successore al trono di Arborea, Eleonora invia il
marito Brancaleone Doria a trattare direttamente
della
questione col Re d'Aragona, Il quale per aveva ben altre mire.
Brancaleone viene trattenuto con un pretesto e ne diventa
ostaggio.
Eleonora reagisce, rientra ad Oristano e viene proclamata
Giudicessa (reggente del figlio) da una sorta
di
parlamento denominato " Corona de Logu".

Segue Eleonora dArborea


Unica figura femminile la cui fama supera i
confini territoriali dellisola
Daspetto tuttaltro che gentile: nel
1984 nellabside della chiesetta di San
Gavino martire stata rinvenuta una sua
effige che allontana gli storici dalle
immaginarie raffigurazioni sulle quali ci si
era fino ad allora basati.

Eleonora e il suo aspetto fisico


Piccola di statura
Capelli lunghi tenuti sciolti sulle spalle
Vestita alla moda del tempo: una tunica
con le maniche lunghe, un po scollata e
bordata di velluto, adorna sul davanti con
sei grandi bottoni
Una vasta ferita, di circa 10 cm per 4, le
deturpa la guancia destra interessando
locchio, il naso e la bocca.

I GIUDICATI

1.
2.
3.
4.

Il periodo giudicale (500 anni circa) ,


dopo quello nuragico il pi lungo della
storia sarda. Nel secolo XI la Sardegna
risultava divisa in 4 giudicati:
Cagliari (il pi esteso)
Torres o Logudoro
Gallura
Arborea (il pi duraturo)

La Carta de logu
La Carta del logu una raccolta di norme che
si compone di 198 capitoli riguardanti il diritto
privato, il diritto agrario e, soprattutto, il diritto
penale.
Circa la sua emanazione, per molto tempo gli
studiosi hanno concordato nel ritenere come
data certa il giorno di Pasqua del 1395;
successivamente, dati i numerosi conflitti insorti
fra gli stessi, apparve pi verosimile la data
relativa al giorno di Pasqua del 1392.

Applicazione della Carta


E certo che la Carta de logu sia rimasta in
vigore fino al 31 dicembre del 1827, anno in
cui furono promulgate le Leggi civili e criminali
ad opera del re di Sardegna Carlo Felice
(deve essere sottolineato che la Carta de
logu inizialmente si
applicava
solo al
Giudicato dArborea, ma nel 1421, ad opera
del Re Alfonso, la sua osservanza stata
estesa a tutta la Sardegna, tranne le citt di
Cagliari, Sassari, Iglesias e Bosa che si
reggevano con propri statuti).

Segue Applicazione della Carta


Gli studiosi concordano nel ritenere che
una cos lunga durata sia da attribuire
allelevato spessore giuridico del Codice di
Eleonora, il quale traduceva le esperienze
popolari e le consuetudini maturate
nella realt
agro-pastorale della
Sardegna.

Struttura della Carta


La Carta de Logu composta da un
proemio e 198 capitoli, di cui i primi 132
appartengono al codice civile e penale, i
restanti 66 al Codice Rurale, emanato nel
1353 da Mariano IV d'Arborea, padre di
Eleonora.

Struttura della Carta


Capp. 1-17 : trattano i delitti di "lesa maest",
omicidio, suicidio e violenza sulle persone.
Capp. 17-44: Ordinamentos de furas e de
maleficios (trattano i furti di vario genere, gli
stupri, i prestiti, i debiti, la falsa testimonianza).
Capp. 45-49 : Ordinamentos de foghu
(ordinamenti del fuoco che regolamentano
l'attivit dell'appiccare fuoco a stoppie, campi,
etc.).

Struttura della Carta


Capp. 50-53 : Ordinamentos de chertos e
de nunzas ( ordinamenti sulle liti e sulle
denunce).
Capp. 54-105 : Ordinamentos de silvas
(ordinamenti riguardanti la caccia, la
pesca, la tutela della fauna terrestre e
acquatica, i cavalieri e i loro cavalli, il
diritto di famiglia).

Struttura della Carta


Capp. 106-109 : Ordinamentos de corgios
et de mercantes (ordinamenti
che
regolano l'attivit del conciare, del
marchiare e del mercanteggiare il cuoio).
Capp. 110-123 : Ordinamentos de sa
guardia de sus laores, vingnas et ortos
(ordinamenti per la guardia dei cereali,
riguardano la recinzione di vigne e orti, il
bestiame che sconfina nei campi altrui, i
giorni da considerarsi festivi).

Struttura della Carta


Capp. 124-132 : Ordinamentos de salarios
(ordinamenti di vario argomento che regolano
dalle parcelle dei giudici e altri funzionari regi,
alle pene per i bestemmiatori, etc.).
Capp. 133-159 : Ordinamentos de vignas, de
lavores e de ortos (ordinamenti sulle vigne, sui
campi di cereali e sugli orti)
Capp. 160-198 : Ordinamentos de cumonis, de
maxellos, de terminis e iniurias (ordinamenti
riguardanti le macellazioni, i confini e le
ingiurie).

Intenzioni di Eleonora
E evidente che con
l'emanazione della Carta
de Logu, Eleonora
aspirasse a
mettere ordine nella
legislazione affinch
"sos fideles et subdictos
nostros de su rennu
nostrupozant vivere et
si
pozant conservare
in sa via dessa viridadi
et dessa iusticia et in
bono, pacifichu et t
ranquillu istadu

I nostri fedeli e
sudditi del nostro
regno possano
vivere e possano
mantenersi nella
via della verit e
della giustizia e in
uno stato di pace e
tranquillit".

LE CRITICHE
A tal proposito deve sottolinearsi la critica mossa da
alcuni studiosi allopera di Eleonora, la quale stata
considerata semplicemente un rifacimento del Codice
del padre; in realt nel Prologo della Carta de logu, la
stessa Eleonora spiega le ragioni della sua opera
(motivando con il fatto che gli uomini sono pi inclini a
far del male piuttosto che a fare il bene della repubblica
sarda; attraverso la pubblicazione dellopera si vuole fare
in modo che dalla giustizia derivi la crescita e
la prosperit del Regno, di modo che si tenga a
freno la malvagit degli uomini e si consenta agli
innocenti di convivere in mezzo ai rei, i quali con il
timore delle pene previste siano inclini ad obbedire
alle leggi) solo dopo aver chiarito la necessit di
riprendere lopera del padre, ormai obsoleta, per
adeguarla alle
nuove esigenze della popolazione.

Segue le critiche
Si parla di cambiamenti subiti oltre che dai
tempi, dagli uomini in realt dallemanazione
del Codice di Mariano allemanazione
della
Carta de logu trascorrono solo 16 anni, e
sembra assurdo pensare che in un periodo di
tempo cos ristretto possano essersi verificati
tanti cambiamenti, per cui pi agevole pensare
che Eleonora abbia voluto portare rispetto alla
memoria del padre piuttosto che ammettere che
tali leggi risultavano difettose, oltre che troppo
severe.

Modernit della Carta


E dobbligo sottolineare che il Codice di Eleonora risulta
molto pi umano rispetto ai Codici di altre nazioni: basti
pensare che la pena capitale prevista per i reati
considerati pi gravi (Es.: delitto di lesa maest; omicidio
volontario; furto nelle pubbliche strade; furto in casa con
scasso; incendio in casa abitata; insulti agli ufficiali di
governo con spargimento di sangue. In tutti questi casi la
severit delle norme sottolineata dal fatto che non
prevista alcuna possibilit di sottrarsi alla pena capitale
attraverso compromessi in denaro; ci evidenzia anche
la generalit delle norme e quindi lapplicabilit a tutti i
cittadini del Regno, indipendentemente dalla casta
sociale di appartenenza; in diverse norme, infatti, si
riporta una frase tipica:
Nessuna persona, di
qualunque grado o condizione si permetta di).

Principio di uguaglianza
Nella Carta si dice che tutti gli uomini
liberi sono uguali davanti alla legge:
una stessa sanzione colpiva chiunque
lavesse violata senza distinzione di
classe sociale; fatto quasi rivoluzionario in
unepoca nella quale i nobili ed il clero la
facevano da padroni.

LA SOCIETA
Ogni giudicato era guidato da un giudice
e la societ era principalmente ripartita
in:
1. Uomini liberi (proprietari terrieri, famiglie
nobiliari, ecc.)
2. Uomini semiliberi (artigiani)
3. Servi (la cui condizione era data dalla
nascita)
Con il termine popolo ci si riferisce
soltanto agli uomini liberi.

Le compagnie barracellari
A conferma della validit della
normativa
emanata da Eleonora, pu evidenziarsi il fatto
che, nonostante labrogazione del codice nel
1827, alcuni usi ancora in vigore hanno la loro
radice proprio nella Carta de logu; basti pensare
alle compagnie dei BARRACELLI, che vigilano
ancora oggi, in alcuni paesi, sulle coltivazioni e
sul bestiame e a tutela del territorio e che
riprendono la figura dei Jurados de padru,
istituita da Eleonora o ripresa dal codice
emanato dal padre Mariano IV.

Ordinamentos de fogu
Altro istituto previsto nella Carta de logu
che trova ancora oggi applicazione grazie
alla normativa antincendi
contenuta
nellordinanza regionale del 25 Marzo
1997 n.1, la quale applica precetti molto
simili a quelli individuati da Eleonora.

Art.14 dellOrdinanza n.1


LA.N.A.S., le Amministrazioni ferroviarie,
le Province e i
Comuni dovranno
provvedere entro il 30 Giugno []
alleliminazione di fieno, sterpi o altro
materiale infiammabile lungo la viabilit di
propria competenza e nelle rispettive aree
di pertinenza e mantenere tale situazione
per tutto il periodo in cui vige lo stato di
grave pericolosit di incendi per le zone
boscate della Sardegna.

Cap.49 Carta de logu


Ordiniamo che i villaggi nei quali
usanza fare il piallamento a difesa del
fuoco, lo facciano entro il mese di Giugno,
pena il pagamento di 10 soldi per abitante
del villaggio; se il fuoco dovesse valicare
tale piallamento e si arrechino danni, il
villaggio paghi 10 soldi per abitante e il
Curatore 10 soldi alla Corte, a meno che il
Curatore non dimostri di essere esente da
colpe.

RESPONSABILITA DIFFUSE
Nellopera di Eleonora, lintera comunit
aveva il dovere di assicurare alla giustizia
il colpevole di un omicidio (una sorta di
responsabilit collettiva) per sopperire
allinefficienza della forza pubblica; a tutti
gli uomini si chiedeva di collaborare
attivamente alla sicurezza, dentro e
fuori casa, dentro e fuori la citt, nel
rispetto della legge.

Principio della
responsabilit collettiva
Francesco Sini (docente di diritto romano
presso la facolt di giurisprudenza di
Sassari) individua nella responsabilit
collettiva il tentativo di sottrarre il reo alla
giustizia privata, segnale questo di grande
modernit nella costruzione della giusta
punizione.

La modernit dellopera

Diritto di famiglia: la comunione dei beni fra i coniugi


sposati secondo il rito del matrimonio sardisco (cio
senza dote, il matrimonio definito damore) e la
separazione dei beni fra coniugi sposati con dote
Luguaglianza dei figli, senza distinzioni di sesso,
ravvisabile, per esempio, nel diritto ereditario con la
sola eccezione delle figlie che avessero contratto
matrimonio con dote
La creazione di un protocollo ad opera di notai, nel
quale dovevano essere registrate le carte pubbliche,
nonch la previsione degli emolumenti spettanti ai
notai per il loro operato, in modo da evitare arbitrarie
riscossioni da parte degli stessi

IL DIRITTO PENALE

21Capitolo

Reato di stupro

"Volemus et ordinamus qui si alcuno


homini levarit per forza muleri coyada,
o ver alcuna atera femina qui esseret
iurada, o isponxelarit alcuna virgini per
forza, et dessas secundas causas
esseret legitimamenti binquido, siat
iuygado qui paghit pro sa coyada liras
.D.; et si non paghat infra dies .XV. de
c'at esser iuygadu, siat illi segadu uno
pee pro modu quillu perdat. Et pro sa
bagadia siat iuygadu qui paghit liras
.CC., et siat anchu tenudo pro levarela
pro mugere, si est senza maridu, e
plaquiat a sa femina; et si non la levat
pro mugere, siat anchu tentu pro
coyarela secundu sa conditioni de sa
femina, et issa qualidadi dessu
homini. Et si cussas causas issu non
podet faghire a dies .XV. de c'at
essere iuygadu,siat illu segado s'unu
pee per modu que lu perdat. Et pro sa
virgini paguit sa simili pena et si non
adi dae hui pagare seguint illu uno
pee, ut supra.

"Vogliamo e ordiniamo che se alcun


uomo prendesse con la forza una
donna maritata, ovvero alcun'altra
donna che sia promessa (sposa), o
violentasse una vergine, e ci per le
ultime due situazioni si possa
legittimamente
provare,
sia
condannato a pagare per la maritata
cinquecento lire; e se non pagasse
entro quindici giorni dalla condanna, gli
sia mozzato un piede in modo che lo
perda. E per la nubile sia condannato
a pagare duecento lire, e sia anche
obbligato a sposarla, se la donna
senza marito e
le vada bene
(l'uomo che l'ha violentata); e se non la
sposa, sia tenuto a maritarla (a fornirle
la dote) secondo la condizione sociale
della donna e dell'uomo (che,
eventualmente, la sposasse). E se
non pu adempiere alle suddette
condizioni entro quindici giorni dalla
condanna, gli sia mozzato un piede, in
modo che lo perda. E per la vergine
paghi la stessa somma, e se non ha di
che pagare gli si mozzi un piede, come
sopra".

5Capitolo
Delluomo che si trovasse morto in un villaggio
Vogliamo ed ordiniamo che se alcuna persona fosse
uccisa in un villaggio, i Giurati siano tenuti a catturare il
malfattore e a condurlo nella prigione della Corte entro
un mese per fare giustizia. Nel caso in cui il malfattore
non venga catturato (e non se ne conosca lidentit)
entro il termine stabilito, i Giurati e gli uomini del villaggio
devono pagare per la loro negligenza una multa di lire
200 se si tratta di un villaggio grande o di lire 100 se
il villaggio piccolo. Se il malfattore, invece, riesce a
fuggire (e se ne conosce lidentit), sia bandito dalla
nostra Terra e i suoi beni vengano confiscati dalla Corte
che provveder a favore della moglie e dei suoi figli. Se
venisse catturato successivamente, gli venga tagliata la
testa in modo che muoia.

LA GIUSTIZIA

lonere della prova per qualsiasi imputazione


la previsione di pene pecuniarie e, solo in
seconda battuta, le menomazioni fisiche
la marchiatura del bestiame, in modo che si
potesse risalire alla prima vendita e rendere
difficile il traffico di animali rubati
La sottomissione al giudizio della Corte e
la verifica periodica dellattivit volta dai
Curatori e dai Giurati del villaggio.

Organizzazione amministrativa
Giudicati > divisi in Curatorie, rette
dai curatori, assistititi a loro volta
da
magistrature
minori e dalle
Corone, tribunali con potere giudiziario
ma anche legislativo.
Curatorie > suddivise in Ville con a capo
su maiori, eletto annualmente
e
affiancato da 6 - 8 boni homines, ossia
anziani esperti della natura dei territori.

Influenze dal diritto canonico


128capitolo
La bestemmia comportava una pena
assai grave, dimostrante il riconoscimento
della potenza divina.

128capitolo
"Constituimuschi
caluncha persona de
caluncha conditione siat
c'at blastimare a Deu o
ver a Sancta Maria et l'at
esser provadu siat
condennadu in liras .L.
sos cales deppiat pagare
infra dies .XV. poscha
c'at esser condennadu; et
si non pagat infra su dictu
tempus, mittatsilli uno
ammu in sa limba et siat
illi tagiada pro modo
quilla perdat

"Ordiniamo che
chiunque, di qualunque
condizione sia, si trovi a
bestemmiare Dio o Santa
Maria, e ci possa essere
provato, sia condannato a
pagare cinquanta lire, da
versarsi entro quindici
giorni dalla condanna; e
se non pagasse entro i
termini prescritti, gli si
trapassi con un amo la
lingua e questa gli sia
tagliata di modo che la
perda"

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