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Lo scopo di queste pagine quello di descrivere alcuni metodi per il calcolo dei logaritmi. I pi
interessati, nellappendice in fondo a queste pagine, possono trovare notizie e curiosit di varia
natura.
Dimostrazione
Se indichiamo con x il log a m (cio log a m x ) e con y il log a n (cio log a n y ) allora
abbiamo, per la definizione di logaritmo, che a x m e, in modo analogo, anche che a y n .
Allora a x a y m n e questa espressione equivalente allespressione a ( x y ) m n .
Per la definizione di logaritmo abbiamo che log a (m n) ( x y) .
Poich x log a m e che y log a n allora abbiamo che log a (m n) log a m log a n .
C.V.D.
Osservazione
Il logaritmo di un prodotto di molti fattori, rispetto a una base, uguale alla somma dei logaritmi
dei singoli fattori del prodotto, nella medesima base.
Cio
Dimostrazione
La dimostrazione talmente tanto semplice che, a mio parere, non necessita di alcun commento.
log a (m n q) log a ((m n) q) log a (m n) log a q log a m log a n log a q
C.V.D.
2) Il logaritmo di un quoziente, rispetto a una base, uguale alla differenza tra il logaritmo del
dividendo e il logaritmo del divisore, nella medesima base.
Cio
log a
m
log a m log a n
n
2/97
Dimostrazione
Se indichiamo con x il log a m (cio log a m x ) e con y il log a n (cio log a n y ) allora
abbiamo, per la definizione di logaritmo, che a x m e, in modo analogo, abbiamo che a y n .
ax m
m
Allora y
e questa espressione equivalente allespressione a ( x y ) .
a
n
n
m
Per la definizione di logaritmo abbiamo che log a ( x y ) .
n
m
Poich x log a m e che y log a n allora abbiamo che log a log a m log a n .
n
C.V.D.
3) Il logaritmo di un numero elevato a una certa potenza, rispetto a una base, uguale al prodotto
dellesponente per il logaritmo del medesimo numero, nella medesima base.
log a mn n log a m
Cio
Dimostrazione
Se indichiamo con x il log a m (cio log a m x ) abbiamo, per la stessa definizione di logaritmo
a x m . Se entrambi i termini vengono elevati alla potenza n esima otteniamo (a x ) n mn e cio
a xn m n e per la stessa definizione di logaritmo abbiamo che il log a mn n x . Poich x log a m
Cio
1
log a m
n
Dimostrazione
1
Poich
1
1
log a m da cui ricaviamo che il log a n m log a m .
n
n
C.V.D.
Espressioni calcolabili attraverso luso dei logaritmi
Esistono alcune espressioni che sono facilmente calcolabili grazie ai quattro teoremi fondamentali
che abbiamo appena enunciato. Possiamo esprimere il logaritmo di unespressione monomia (cio
che contiene solamente operazioni di moltiplicazione, divisione, elevamento a potenza ed estrazione
di radice) come somma e/o sottrazione (eventualmente moltiplicati o divisi per dei numeri interi)
dei logaritmi dei vari termini presenti.
Esempio
log a (
2
1
b3 5 c 2
) = log a (b3 5 c 2 ) log a ( d e 4 ) = 3 log a b log a c ( log a d 4 log a e) .
4
5
2
d e
3/97
2
1
b3 5 c 2
) = 3 log a b log a c log a d 4 log a e .
4
5
2
d e
Osservazione 1
Lapplicazione del logaritmo, a unespressione monomia, trasforma le varie operazioni nel seguente
modo.
A) La moltiplicazione si trasforma in somma.
B) La divisione si trasforma in sottrazione.
C) Lelevamento a potenza si trasforma in moltiplicazione.
D) Lestrazione di radice si trasforma in divisione.
Come possiamo vedere le operazioni si semplificano notevolmente rendendo semplici anche calcoli
notevolmente complessi come abbiamo visto nellesempio precedente.
Osservazione 2
Non esiste nessuna relazione in grado di esprimere il logaritmo di unespressione polinomia (cio
che contiene anche somme, e/o sottrazioni) per mezzo dei logaritmi dei vari termini. Cio non esiste
nessuna relazione tra il log a (b c) o il log a (b c) e i logaritmi dei termini log a b e log a c .
Trasformazione di un logaritmo da una base a unaltra base
Poich la base dei logaritmi pu essere scelta a piacere (comunque deve essere sempre maggiore di
0 (zero) e diversa da 1) pu essere utile eseguire il cambiamento di base. Cio se abbiamo il
logaritmo di un numero in una certa base pu essere necessario calcolare il logaritmo, del medesimo
numero, in unaltra base.
Il logaritmo del numero n nella base a uguale al logaritmo del medesimo numero n nella base
b moltiplicato per una costante.
Cio
log b n K log a n
Dimostrazione
Se indichiamo con x il log b n (cio log b n x ) allora abbiamo, per la definizione di logaritmo,
che b x n . Calcolando il logaritmo in base a dei due termini dellespressione precedente,
otteniamo che il log a b x log a n e, per il terzo teorema fondamentale dei logaritmi, possiamo
ricavare che x log a b log a n . Poich x log b n lespressione precedente si trasforma nella
seguente espressione log b n log a b log a n .
Il numero log a b che trasforma il log b n nel log a n non dipende da n , ma dipende solamente dal
valore delle basi, a e b , coinvolte nella trasformazione. Ora possiamo dire che, fissate le basi dei
logaritmi coinvolti nella trasformazione, il log a b una costante (cio log a b K ) perci ora
abbiamo che lespressione precedente si trasforma nella log b n K log a n .
C.V.D.
Osservazione 1
Se nellespressione log b n log a b log a n , vista in precedenza, impostiamo n a otteniamo che il
log b a log a b log a a e poich log a a uguale a 1, come abbiamo visto nella seconda propriet
fondamentale dei logaritmi, risulta che il log b a log a b 1 .
4/97
1
dimostrando che il log a b linverso del log b a .
log b a
Osservazione 2
Dopo quello che abbiamo dimostrato risulta ovvio anche che il log a n
log b n
.
log b a
Cologaritmo
Si definisce cologaritmo di un numero, lopposto del logaritmo del medesimo numero. Cio il
cologaritmo il logaritmo moltiplicato per -1.
Cio
log a n colog a n
b x a x(loga b)
Dimostrazione
5/97
log a
1
1
a
Dimostrazione
1
1
Poich a 1 allora, per la definizione di logaritmo, abbiamo che il log a 1 .
a
a
C.V.D.
2) Il logaritmo con base uguale allinverso del numero uguale a -1.
Cio
log 1 a 1
a
Dimostrazione
1
Poich a ( ) 1 allora, per la definizione di logaritmo, abbiamo che il log 1 a 1 .
a
a
C.V.D.
3) Il logaritmo in base a di n uguale allopposto del logaritmo in base a dellinverso di
n oppure uguale al cologaritmo in base a dellinverso di n .
Cio
log a n log a
1
1
colog a
n
n
Dimostrazione
La dimostrazione talmente tanto semplice che, a mio parere, non necessita di alcun commento.
1
1
1
log a n log a n 1 log a 1 log a colog a
n
n
n
C.V.D.
4) Il logaritmo in base a di n uguale allopposto del logaritmo in base 1 a di n
oppure uguale al cologaritmo in base 1 a di n .
Cio
Dimostrazione
6/97
C.V.D.
5) Il logaritmo in base a di n uguale al logaritmo in base linverso di a dellinverso di
n .
Cio
log a n log 1
a
1
n
Dimostrazione
Se indichiamo con x il log a n (cio log a n x ) allora abbiamo, per la definizione di logaritmo,
1 1
1
1
che a x n , perci x . Questa espressione equivale a ( ) x
e per la definizione di
a
n
a
n
1
1
logaritmo abbiamo che log 1 x , e poich log a n x otteniamo lespressione log a n log 1 .
n
n
a
a
C.V.D.
Basi dei logaritmi
Ogni numero, se maggiore di 0 (zero) e diverso da 1, pu essere utilizzato come base dei logaritmi.
Nella stragrande maggioranza dei casi le basi utilizzate sono ristrette a soltanto due numeri, il
numero 10 ed il numero trascendente e che vale 2,71828182845904523536
Il numero 10 si giustifica da alcune propriet, che saranno illustrate successivamente, e dalla
semplicit dei vari calcoli che ne derivano. Normalmente tali logaritmi si designano con log ma,
per evitare possibili errori o fraintendimenti, saranno designati con log 10 . Cio saranno sempre
scritti con la base del logaritmo. I logaritmi in base 10 si chiamano anche logaritmi di Briggs.
Questa tipologia di logaritmi utilizzata soprattutto per leffettuazione dei calcoli.
Il numero e si giustifica dalle propriet medesime di questo straordinario numero trascendente
che, almeno in parte, potrete trovare nellappendice. Normalmente tali logaritmi si designano con
ln ma, per evitare possibili errori o fraintendimenti, saranno designati con log e . Cio saranno
sempre scritti con la base del logaritmo. I logaritmi in base e si chiamano anche logaritmi
naturali o logaritmi di Napier.
Questa tipologia di logaritmi utilizzata soprattutto in analisi matematica.
Logaritmi decimali - logaritmi di Briggs
I logaritmi in base 10 (o logaritmi di Briggs) hanno, oltre alle propriet gi viste per i logaritmi di
una qualunque base, una nuova semplice propriet che ne giustifica, da sola, il loro utilizzo.
Il logaritmo decimale di una potenza di 10 uguale allesponente medesimo.
Cio
log10 10n n
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La dimostrazione talmente tanto semplice che sono certo non sia necessaria.
Teorema
Il logaritmo in base 10 di un numero razionale (positivo), che non sia una potenza di 10 ad
esponente intero, un numero irrazionale.
log10 a x
Dove:
a = numero razionale (positivo) che non sia una potenza di 10 ad esponente intero
x = numero irrazionale
Dimostreremo questo teorema per assurdo. Poich un numero pu essere solamente razionale o
irrazionale (vedi schema in appendice), se riusciremo a dimostrare che il numero x non pu
essere un numero razionale dovr essere, obbligatoriamente, un numero irrazionale.
Dimostrazione
Se x un numero razionale allora x
p
dove p e q sono numeri interi positivi.
q
p
p
Se log10 a x allora log10 a
e, per la definizione di logaritmo, abbiamo che 10 q a .
q
Semplificando otteniamo che 10 p a q . Questuguaglianza pu essere vera, solo nellipotesi che
a sia uguale a una potenza di 10. Poich abbiamo ipotizzato che a fosse un numero razionale
diverso da una potenza di 10, questa uguaglianza non pu essere mai vera.
Questa contraddizione esiste perch abbiamo ipotizzato che il numero x sia un numero razionale,
perci, per eliminare questa contraddizione, si deve dedurre che il numero x un numero
irrazionale.
C.V.D.
Facciamo un semplice esempio per chiarire il teorema.
p
Se il log10 2 x e se x
con p e q numeri interi positivi allora abbiamo che 10 p 2 q e
q
questo non possibile. Ovvero non possibile che 2 q , con Q numero intero, sia uguale a 10 p , con
P numero intero, poich 10 p sar sempre un numero che, come cifra delle unit (ultima cifra) avr
il numero 0 (zero) ma 2 q non avr mai, come cifra delle unit, il numero 0 (zero). Questo vale per
tutti gli altri numeri razionali diversi da una potenza di 10 ad esponente intero.
Osservazione 1
Il teorema precedente non deve, per, trarre in inganno. Il logaritmo in base 10 di un numero
irrazionale pu anche essere un numero razionale.
Esempio
2
. Questo dipende dal fatto
3
che il numero irrazionale 4,64158883 uguale alla 3 100 . Perci abbiamo:
2
3
2
2
log 10 10
3
3
8/97
Osservazione 2
Abbiamo appena dimostrato che la stragrande maggioranza dei logaritmi decimali dei numeri
razionali sono numeri irrazionali. Questo comporta che i calcoli effettuati, attraverso il loro uso,
sono calcoli approssimati e il grado di approssimazione del risultato dipender dal numero dei
decimali utilizzati. Nelluso pratico si usa approssimare i logaritmi alla quinta o settima cifra
decimale, difficilmente si supera la settima cifra decimale.
Forma mista
Come abbiamo visto nelle Propriet fondamentali dei logaritmi, i logaritmi decimali dei numeri
(positivi) maggiori di 1 sono numeri positivi ed i logaritmi decimali dei numeri (positivi) minori di
1 sono numeri negativi. Vediamo alcuni esempi.
Esempi
log10 300 2,4771212...
log10 0,3 0,5228787...
log10 30 1,4771212...
log10 0,03 1,5228787...
log10 3 0,4771212...
log10 0,003 2,5228787...
Com possibile vedere, dagli esempi proposti, se un numero viene moltiplicato (o diviso) per il
numero 10 (o per un suo multiplo) la parte decimale del logaritmo non cambia e la parte intera del
logaritmo si incrementa (o decrementa) di un numero intero. Questa propriet (lascio al lettore la
facile dimostrazione) vale solo se il numero maggiore di 1 e rimane maggiore di 1 oppure, se il
numero minore di 1 e rimane minore di 1. Per fare in modo che la propriet, appena enunciata,
rimanga sempre valida (per ogni numero positivo) i logaritmi devono essere scritti in forma
mista. Per convenzione, nella forma mista, la parte decimale del logaritmo sempre positiva (e in
questo caso si chiama mantissa). Perci i logaritmi dei secondi tre numeri, proposti nellesempio
precedente, si trasformano in quelli successivi.
Come si pu intuire quando i logaritmi sono scritti in forma mista e la caratteristica (cio la parte
intera del logaritmo) negativa tale numero sovrascritto da un segno meno. Questo significa che
per il log 10 0,03 2,4771212... il numero 2 (caratteristica) negativo e il numero 0,4771212...
(mantissa) positivo.
Questa convenzione, di scrivere i logaritmi decimali negativi in forma mista, aveva la sua utilit
quando non esistevano le calcolatrici e, per eseguire i calcoli dei logaritmi e degli antilogaritmi, si
usavano le tavole logaritmiche.
Trasformazione dei logaritmi dalla forma negativa alla forma mista
Quando il valore del logaritmo decimale negativo, significa che tutto il numero negativo, cio
che negativa sia la parte intera, sia la parte decimale. Se a questo numero sommiamo e sottraiamo
ununit, ovviamente il valore complessivo non si modifica. Perci se alla parte intera sottraiamo
ununit e alla parte decimale sommiamo ununit, il valore del logaritmo non si altera. La parte
intera era negativa e rimarr negativa la parte decimale, che era negativa, diventer positiva. In
questo caso la parte decimale prender il nome di mantissa e la parte intera prender il nome di
caratteristica. Facciamo tre esempi.
Esempi
log10 0,003 2,5228787... 2 1 (0,5228787... 1) 3 0,4771212... 3,4771212...
10/97
log 10 e
M
Esempio
Ammettiamo di sapere che il log e 7 1,9459101.
Allora il log10 7 M log e 7 0,4342945 1,9459101 0,8450981 .
Esempio
Ammettiamo di sapere che il log10 2 0,30103 .
Allora il log e 2
log 10 2
0,30103
0,6931472 .
M
0,4342945
11/97
12/97
x x2 x3 x4 x5 x6 x7
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
Nonostante che lo sviluppo in serie converga per ogni valore di x , ovvio che pi il x (valore
ex 1
assoluto di x ) sar piccolo e meno termini saranno necessari per arrivare a una determinata
precisione della funzione f ( x) e x . Per questo motivo sono stati elaborati alcuni metodi per
limitare il x in modo da ridurre il numero dei termini da calcolare ottenendo, ugualmente, una
buona approssimazione della funzione f ( x) e x .
Nel prossimo esempio vedremo come utilizzare lo sviluppo in serie di Taylor per calcolare
lantilogaritmo, poi illustrer tre metodi per ridurre il x in modo da semplificarne il relativo
calcolo.
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 8 di 3,5 che equivale a antilog 8 3,5 .
Premetto immediatamente che antilog 8 3,5 83,5 1448,1547 .
Ovvero:
antilog 8 3,5 83,5 83 80,5 83 e 0,5loge 8
Ora ammettiamo di sapere che il log e 8 2,0794415 (vedremo nel prossimo capitolo come eseguire
questa tipologia di calcoli in modo semplice ed efficace).
Perci il precedente calcolo si trasforma in:
antilog 8 3,5 83,5 83 80,5 83 e 0,5loge 8 512 e 0,52,0794415 512 e1,0397208
A un occhio inesperto questo calcolo potr sembrare pi complesso di quello di partenza, ma se
teniamo presente che sempre possibile eseguire il calcolo della funzione f ( x) e x in modo
semplice e veloce, sar facile intuire il motivo della trasformazione appena eseguita.
Eseguendo il calcolo di e1,0397208 otteniamo:
1,0397208 2 1,03972083 1,0397208 4 1,03972085
1, 0397208
e
1 1,0397208
2!
3!
4!
5!
1,03972086 1,03972087 1,03972088 1,03972089 1,039720810
...
6!
7!
8!
9!
10!
e1,0397208 1 1,0397208 0,5405097 0,1873264 0,0486918 0,0101252
0,0017546 0,0002606 0,0000339 0,0000039 0,0000004 2,828427
13/97
x11 1,039720811
3,84 10 8 .
11!
39916800
Dopo tutti questi passaggi il calcolo finale diviene:
antilog 8 3,5 83,5 512 e1,0397208 512 2,8284273 1448,1548
Il primo termine non considerato
Commento
Allaumentare del valore dellesponente sar necessario, per avere un buon risultato, aumentare il
numero dei termini (dello sviluppo in serie di Taylor) da sommare, in modo che il primo termine,
non considerato, sia veramente trascurabile.
Ottimizzazione del calcolo esponenziale
Dopo aver visto come eseguire il calcolo della funzione esponenziale, utilizzando lo sviluppo in
serie di Taylor, vediamo ora tre semplici metodi per ridurre il x in modo da semplificare e
velocizzare il relativo calcolo esponenziale. Ovviamente niente vieter di utilizzare i vari metodi
contemporaneamente.
Primo metodo di ottimizzazione
Per x 1 possiamo separare la parte intera di x da quella decimale.
Ovvero e1,791 e10,791 e1 e 0,791 e invece di calcolare e1,791 (ponendo x 1,791 ) baster calcolare
e0,791 (ponendo x 0,791 ). In appendice possibile vedere il calcolo che porta al risultato di
e1 e 2,718281828... . Facciamo tre esempi per chiarire il metodo.
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 8 di 3,5 che equivale a antilog 8 3,5
Premetto immediatamente che antilog 8 3,5 83,5 1448,1547 .
Ovvero:
antilog 8 3,5 83,5 83 80,5 83 e 0,5loge 8
Ora ammettiamo di sapere che il log e 8 2,0794415 .
Perci il precedente calcolo si trasforma in:
antilog 8 3,5 83,5 83 80,5 83 e 0,5loge 8 512 e 0,52,0794415 512 e1,0397208 512 e1 e 0,0397208
Eseguendo il calcolo di e 0,0397208 otteniamo:
0,0397208 2 0,03972083 0,0397208 4
e 0,0397208 1 0,0397208
...
2!
3!
4!
e 0,0397208 1 0,0397208 0,0007889 0,0000104 0,0000001 1,0405202
x 5 0,03972085
8,24 10 10 .
5!
120
Dopo tutti questi passaggi il calcolo finale diviene:
antilog 8 3,5 83,5 512 e1 e 0,0397208 512 e 1,0405202 1448,1547
Il primo termine non considerato
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 8 di 3,7 che equivale a antilog 8 3,7
Premetto immediatamente che antilog 8 3,7 83,7 2194,9921 .
Ammettiamo, come abbiamo fatto prima, di saper che il log e 8 2,0794415 .
Ovvero:
14/97
2!
3!
4!
5!
0,45560916 0,45560917
...
6!
7!
e 0, 4556091 1 0,4556091 0,1037898 0,0157625 0,0017954 0,0001636
0,0000124 0,0000008 1,5771336
x 8 0,45560918
4,60 10 8 .
8!
40320
Dopo tutti questi passaggi il calcolo finale diviene:
antilog 8 3,7 83,7 512 e1, 4556091 512 e1 e 0, 4556091 512 e 1,5771336 2194,9919
Il primo termine non considerato
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 10 di 3,778 che equivale a antilog 10 3,778 .
Premetto immediatamente che antilog10 3,778 103,778 5997,9108 .
Ammettiamo, come abbiamo fatto prima, di saper che il log e 10 2,3025851 .
Ovvero:
antilog 10 3,778 103,778 103 10 0,778 1000 e 0,778loge 10 1000 e1,7914112 1000 e1 e 0,7914112
Eseguire ora il calcolo di e 0,7914112.
0,7914112 2 0,7914112 3 0,7914112 4 0,7914112 5
0, 7914112
e
1 0,7914112
2!
3!
4!
5!
0,7914112 6 0,7914112 7 0,79141128 0,7914112 9
...
6!
7!
8!
9!
e 0,7914112 1 0,7914112 0,3131658 0,0826143 0,0163455 0,0025872
0,0003413 0,0000386 0,0000038 0,0000003 2,2065080
x10 0,791411210
Il primo termine non considerato
2,66 10 8 .
10!
3628800
Dopo questo calcolo intermedio otteniamo:
antilog10 3,778 103,778 1000 e1,7914112 1000 e1 2,2065080 5997,9106
Commento
Com possibile vedere, dagli esempi proposti, con questo metodo di ottimizzazione si riduce
notevolmente il numero dei termini (dello sviluppo in serie di Taylor) da calcolare. Allaumentare
dellesponente di e , ovviamente, i termini dello sviluppo in serie tendono nuovamente a crescere.
Secondo metodo di ottimizzazione
Per 1 x 0,5 possiamo eseguire questa equivalenza x' (1 x) .
Ovvero e 0,791 e1 e 0, 209 e invece di calcolare e0,791 (ponendo x 0,791 ) baster calcolare e 0, 209
e
(ponendo x 0,209 ). Oppure e 0,791 e1 e 0, 209 0, 209 e invece di calcolare e0,791 (ponendo
e
0, 209
(ponendo x 0,209 ).
x 0,791 ) baster calcolare e
15/97
2!
3!
4!
5!
0,20858886
...
6!
e 0, 2085888 1 0,2085888 0,0217546 0,0015126 0,0000789 0,0000033
0,0000001 0,8117289
x 7 0,20858887
3,41 10 9 .
7!
5040
Dopo questo calcolo intermedio otteniamo:
antilog 10 3,778 103,778 1000 e 2 e 0, 2085888 1000 e 2 0,8117289 5997,9104
Il primo termine non considerato
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 10 di 3,778 che equivale a antilog 10 3,778 .
Premetto immediatamente che antilog10 3,778 103,778 5997,9108 .
Ammettiamo di saper che il log e 10 2,3025851 .
Ovvero:
e2
e 0, 2085888
2!
3!
4!
5!
0,20858886
...
6!
e 0, 2085888 1 0,2085888 0,0217546 0,0015126 0,0000789 0,0000033
0,0000001 1,2319383
x 7 0,20858887
Il primo termine non considerato
3,41 10 9 .
7!
5040
Dopo questo calcolo intermedio otteniamo:
e2
e2
antilog 10 3,778 10 3,778 1000 e 2 e 0, 2085888 1000 0, 2085888 1000
5997,9109
1,2319383
e
Commento
Com possibile vedere, e immaginare, i risultati degli ultimi tre esempi si equivalgono e i termini
calcolati dello sviluppo in serie si sono ulteriormente ridotti rispetto al metodo precedente.
16/97
...
2!
3!
4!
5!
e 0,1042944 1 0,1042944 0,0054387 0,0001891 0,0000049 0,0000001 0,900096
x 6 0,1042944 6
1,79 10 9 .
6!
720
Dopo questo calcolo intermedio otteniamo:
antilog 10 3,778 103,778 1000 e 2 (e 0,1042944) 2 1000 e 2 (0,900096) 2 5997,9105
Il primo termine non considerato
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare lantilogaritmo in base 10 di 3,778 che equivale a antilog 10 3,778 .
Premetto immediatamente che antilog10 3,778 103,778 5997,9108 .
Ammettiamo di saper che il log e 10 2,3025851 .
Ovvero:
antilog 10 3,778 103,778 103 10 0,778 1000 e 2 e 0, 2085888 1000 e 2 (e 0,0521472) 4
Eseguiamo ora il calcolo di e 0,0521472.
0,0521472 2 0,0521472 3 0,0521472 4
e 0,0521472 1 0,0521472
...
2!
3!
4!
e 0,0521472 1 0,0521472 0,0013597 0,0000236 0,0000003 0,9491892
x 5 0,0521472 5
3,21 10 9 .
5!
120
Dopo questo calcolo intermedio otteniamo:
antilog 10 3,778 103,778 1000 e 2 (e 0,0521472) 4 1000 e 2 (0,9491892) 4 5997,9124
Il primo termine non considerato
Commento
Com possibile vedere, dai due esempi proposti, se si riduce eccessivamente il valore
dellesponente, si riducono i termini da calcolare, ma si pu perdere nella precisione del risultato.
17/97
log a b x
Il valore di x pu essere scritto anche come x p1
p
p2
p
3 4 ... dove p1 , p2 , p3 , p4 ,...
10 100 1.000
p3
p4
p2
p4
p3
p4
Lespressione a p2 a 10 a 100 ... b1 del tutto simile allespressione a p1 a 10 a 100 a 1.000 ... b
vista precedentemente. Perci sar sufficiente reiterare il calcolo appena visto per ottenere tutte le
cifre decimali che vogliamo. Facciamo immediatamente due esempi per meglio chiarire questo
straordinario metodo.
Esempio
Calcoliamo il log 10 2 .
Il log 10 2 x dove x p1
p
p5
p6
p2
p
3 4
...
10 100 1.000 10.000 100.000
18/97
19/97
Poich x p1
Osservazioni
Abbiamo appena visto come eseguire il calcolo del log10 2 e, in modo del tutto equivalente,
possiamo calcolare il valore del logaritmo di qualunque numero reale. Ovviamente possiamo
calcolare il logaritmo di un numero composto sommando i logaritmi dei numeri che lo
compongono, piuttosto che calcolare il logaritmo in modo diretto. Eseguire il calcolo del logaritmo
decimale, con questo metodo, molto semplice perch molto semplice eseguire il calcolo di 10 x
p
(per x numero intero) ed molto semplice eseguire la divisione x con la dovuta precisione.
10
Vediamo ora alcuni valori dei logaritmi che possiamo ottenere, da quello appena calcolato,
utilizzando i quattro teoremi fondamentali.
log10 1.024 log10 210 10 log10 2 3,01029995...
e1 2,7182818
e 4 54,59815
e 7 1.096,6332
e10 22.026,466
e0 1
e 3 20,085537
e 6 403,42879
e 9 8.103,0839
Il log e 2.013 x dove x p1
e 2 7,3890561
e 5 148,41316
e 8 2.980,958
p
p5
p6
p2
p
3 4
...
10 100 1.000 10.000 100.000
log e 403,42879 6 e il
log e 434,33419 6. Cio abbiamo stabilito che p 2 uguale a 6.
Calcolo del valore di p 3 .
434,33419 10
) 1,076606810 2,0920460... . Poich il
6
e
log e 1 0 e il log e 2,7182818 1 possiamo dedurre che la prima cifra del log e 2,0920460 0.
Cio abbiamo stabilito che p 3 uguale a 0 (zero).
log e 1.096,6332 7 e il
log e 1.605,8775 7. Cio abbiamo stabilito che p 4 uguale a 7.
Calcolo del valore di p 5 .
1.605,8775 10
Calcoliamo la prima cifra del logaritmo di (
) 1,464370710 45,343018... . Poich il
7
e
log e 20,085537 3 e il log e 54,59815 4 possiamo dedurre che la prima cifra del log e 45,343018
3. Cio abbiamo stabilito che p 5 uguale a 3.
log e 7,3890561 2 e il
log e 12,964287 2. Cio abbiamo stabilito che p 9 uguale a 2.
Calcolo del valore di p10 .
12,964287 10
Calcoliamo la prima cifra del logaritmo di (
) 1,754525510 276,43736... . Poich il
e2
log e 148,42316 5 e il log e 403,42879 6 possiamo dedurre che la prima cifra del
log e 276,43736 5. Cio abbiamo stabilito che p10 uguale a 5.
Ecc.
p
p5
p6
p2
p
3 4
Poich x p1
Osservazioni
Abbiamo appena visto come eseguire il calcolo del log e 2013 e, in modo del tutto equivalente,
possiamo calcolare il valore del logaritmo di qualunque numero reale. Ovviamente possiamo
calcolare il logaritmo di un numero composto sommando i logaritmi dei numeri che lo
compongono, piuttosto che calcolare il logaritmo in modo diretto. Comunque, eseguire il calcolo
dei logaritmi naturali con questo metodo non molto semplice (a differenza dei logaritmi decimali),
perch non molto semplice eseguire il calcolo di e x (per x numero intero) e non molto
n
semplice eseguire la divisione x con la dovuta precisione.
e
Metodo dellaumento finito - Teorema di Taylor
Tralasciando la teoria che, almeno in parte, potrete trovare in appendice, vediamo come sia
possibile utilizzare il teorema di Taylor per eseguire il calcolo dei logaritmi naturali (in base e ),
dei numeri reali. Grazie al teorema di Taylor illustrer diversi metodi per eseguire il calcolo del
logaritmo naturale illustrandone i pregi e i difetti.
22/97
x 2 x 3 x 4 x 5 x 6 x 7 x 8 x 9 x10 x11
...
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11
Ovviamente il valore di x deve verificare la seguente disuguaglianza 1 x 1 e le
motivazioni le potrete trovare in appendice. Osservando il suo intervallo di utilizzo, possiamo
dedurre che la precedente formula non utilizzabile per calcolare i logaritmi dei numeri maggiori di
2. Questo, per, non significa che questa formula sia inutile anzi, vedremo nei prossimi metodi
come utilizzarla al meglio per ottenere un metodo molto efficace. Ora facciamo immediatamente
alcuni esempi per rendere chiaro il suo utilizzo.
log e (1 x) x
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 1,4 cio il log e 1,4
Premetto immediatamente che il log e 1,4 = 0,33647223
log e 1,4 log e (1 x) con x 0,4
4
42
43
44
45
46
47
log e 1,4 log e (1 0,4)
...
10 2 10 2 3 10 3 4 10 4 5 10 5 6 10 6 7 10 7
Eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
log e 1,4 0,4 0,08 0,0213 0,0064 0,002048 0,0006827 0,0002341 0,3365327
In un confronto significativo lerrore assoluto ( Vc Vv ), ma ancora pi significativo lerrore
Vc Vv
relativo (
) dove con Vc designo il valore calcolato e con Vv designo il valore vero.
Vv
Vc Vv
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo (
).
Vv
In questo esempio abbiamo
considerato vale
Vc Vv
0,3365327 - 0,33647223
48
8,19 10 5 .
8
8 10
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 0,6 cio il log e 0,6
Premetto immediatamente che il log e 0,6 = -0,51082562
...
2
3
4
5
6
7
Con questo sviluppo bisogna considerare il valore di x positivo, cio x 0,4
4
42
43
44
45
46
47
...
10 2 10 2 3 10 3 4 10 4 5 10 5 6 10 6 7 10 7
Eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
log e 0,6 log e (1 0,4)
23/97
log e 0,6 0,4 0,08 0,0213 0,0064 0,002048 0,0006827 0,0002341 0,5106981
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
- 0,5106981 0,51082562
In questo esempio abbiamo
48
8,19 10 5 .
8
8 10
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 2 cio il log e 2
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
log e 2 log e (1 x) con x 1
x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8 x9
...
2
3
4
5
6
7
8
9
12 13 14 15 16 17 18 19
1 1 1 1 1 1 1 1
log e 2 1 ... 1 ...
2 3 4 5 6 7 8 9
2 3 4 5 6 7 8 9
Aggiungendo alcuni termini ed eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
1 1 1
1
log e 2 1
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
0,6687714
log e (1 x) x
...
...
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
2 12 30 56 90
1
1
1
1
1
1 1
1
1
1
log e 2 1
... 1
...
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
6 20 42 72 110
24/97
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 2 cio il log e 2
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
1
Per calcolare il log e 2 sufficiente calcolare il log e ovvero il log e 0,5 .
2
Perci abbiamo:
log e 0,5 log e (1 x) con x 0,5
x 2 x3 x4 x5 x6 x7
log e 0,5 log e (1 x) x
...
2
3
4
5
6
7
(0,5) 2 (0,5) 3 (0,5) 4 (0,5) 5 (0,5) 6 (0,5) 7
log e 0,5 log e (1 0,5) (0,5)
...
2
3
4
5
6
7
Eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
log e 0,5 0,5 0,125 0,0416 0,015625 0,00625 0,0026042 0,0011161 0,6922619
Da cui si deduce che:
log e 2 log e 0,5 0,6922619
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
0,6922619 - 0,69314718
In questo esempio abbiamo
0,58
4,88 10 4 .
8
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 3 cio il log e 3
Premetto immediatamente che il log e 3 = 1,0986123
1
Per calcolare il log e 3 sufficiente calcolare il log e ovvero il log e 0, 3 .
3
Perci abbiamo:
log e 0, 3 log e (1 x) con x 0, 6
x2 x3 x4 x5 x6 x7
...
2
3
4
5
6
7
(0, 6) 2 (0, 6) 3 (0, 6) 4 (0, 6) 5 (0, 6) 6 (0, 6) 7
log e 0, 3 log e (1 0, 6) (0, 6)
...
2
3
4
5
6
7
Eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
log e 0, 3 log e (1 x) x
25/97
(0, 6) 8
4,88 10 3 .
7
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 5 cio il log e 5
Premetto immediatamente che il log e 5 = 1,60943791
1
Per calcolare il log e 5 sufficiente calcolare il log e ovvero il log e 0,2 .
5
Perci abbiamo:
log e 0,2 log e (1 x) con x 0,8
x2 x3 x 4 x5 x6 x7
log e 0,2 log e (1 x) x
...
2
3
4
5
6
7
0,8 2 0,83 0,8 4 0,85 0,8 6 0,8 7
log e 0,2 log e (1 0,8) 0,8
...
2
3
4
5
6
7
Eseguendo i relativi calcoli otteniamo:
log e 0,2 0,8 0,32 0,1706 0,1024 0,065536 0,0436907 0,0299593 1,5322526
Da cui si deduce che:
log e 5 log e 0,2 1,5322526
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv 1,5322526 - 1,60943791
0,88
2,10 10 2 .
8
x 2 x3 x 4 x5
...
2 3 4 5
x 2 x3 x 4 x5
log e (1 x) x ...
2 3 4 5
Se sottraiamo alla prima serie, la seconda serie otteniamo:
x 2 x3 x 4 x5
x 2 x3 x 4 x5
log e (1 x) log e (1 x) = ( x ...) ( x ...)
2 3 4 5
2 3 4 5
Semplificando abbiamo:
1 x
x2 x3 x 4 x5
x2 x3 x 4 x5
log e
(x
...) ( x
...)
1 x
2
3
4
5
2
3
4
5
1 x
x3
x5
x7
x9
x11
log e
(2 x 2 2 2 2 2
...)
1 x
3
5
7
9
11
1 x
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
log e
2( x
...)
1 x
3
5
7
9 11
1
1 x
1
1 x
E facile vedere che per x abbiamo
2 e per x otteniamo che
2 . Perci,
3
1 x
3
1 x
anche con questo metodo, possibile calcolare, almeno teoricamente, i logaritmi naturali per
numeri maggiori di 2.
log e (1 x) x
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 2 cio il log e 2
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
1 x
1
con x
log e 2 log e
1 x
3
1 x
1
13
15
17
19
111
log e 2 log e
2 ( 3 5 7 9 11
...)
1 x
3 3 3 3 5 3 7 3 9 3 11
1
1
1
1
1
1
log e 2 2 ( 3 5 7 9 11
...)
3 3 3 3 5 3 7 3 9 3 11
2 (0, 3 0,0123457 0,000823 0,0000653 0,0000056 0,0000005) 0,6931468
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
0,6931468 - 0,69314718
In questo esempio abbiamo
1 x
z per poi risolverla
1 x
27/97
3 1 2 1
.
3 1 4 2
1
13
15
17
19
111
log e 3 2 ( 3 5 7 9 11
...)
2 2 3 2 5 2 7 2 9 2 11
2 (0,5 0,0416 0,00625 0,0011161 0,000217 0,0000444) 2 (0,5492941) 1,0985882
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv 1,0985882 - 1,0986123
In questo esempio abbiamo
.
z 1
31 1 32 16
15 153
155
15 7
159
1511
log e 31 2 ( 3 5 7 9 11
...)
16 16 3 16 5 16 7 16 9 16 11
2 (0,9375 0,2746582 0,1448393 0,0909287 0,0621583 0,0446983) 3,1095656
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
3,1095656 - 3,4339872
In questo esempio abbiamo
1513
3,32 10 2 .
13
16 13
5,48 107 . Per il calcolo del log e 3 abbiamo eseguito la somma di 6 termini per ottenere una
precisione di 2,19 105 . Per il calcolo del log e 31 abbiamo eseguito la somma di 6 termini per
ottenere una precisione di 9,45 102 .
Per rendere maggiormente palese questo fenomeno dir che per ottenere, nel calcolo del log e 31 , un
valore con una precisione di 10 5 sarebbe stato necessario calcolare circa 60 termini (con 60
termini lerrore 1,46 10 5 ) ottenendo, come risultato, per il valore log e 31 3,43393717 .
28/97
Quarto metodo
Ora vedremo un nuovo e pi efficiente metodo per rendere praticamente utilizzabile il metodo
precedentemente illustrato. Questo metodo il vero metodo per il calcolo dei valori dei logaritmi
permettendo una precisione sufficiente senza essere costretti a dover calcolare centinaia di termini.
Qui riporto il notevole risultato che abbiamo visto nel metodo precedente.
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
1 x
= 2 (x
...)
log e
3
5
7
9 11
1 x
1 x a n
Ora impostiamo
e poi la risolviamo rispetto a x . Con semplici passaggi ricaviamo
1 x
a
n
che x
.
2a n
Perci abbiamo che:
1 x
an
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
log e
log e
2 (x
...)
1 x
a
3
5
7
9 11
Oppure, che uguale:
an
n
1
n 3 1
n 5 1
n 7 1
n 9
log e
2(
(
) (
) (
) (
) ...)
a
2a n 3 2a n
5 2a n
7 2a n
9 2a n
O, in modo ancor pi chiaro:
n
n3
n5
n7
n9
log e (a n) log e a 2 (
...)
2 a n 3 ( 2 a n ) 3 5 ( 2 a n ) 5 7 ( 2a n ) 7 9 ( 2 a n ) 9
Questa formula sempre valida per tutti i valori positivi di a e di n poich per questi valori,
n
x (x
) sempre compreso tra il valore di 0 (zero) e 1 ( 0 x 1 ). Questa formula tanto
2a n
n
pi comoda, per il calcolo dei logaritmi, quanto pi piccola la frazione
o, che identico,
2a n
quanto pi piccolo n rispetto a a .
Com possibile vedere questa formula non permette il calcolo del logaritmo di un numero (come
invece avviene con i precedenti metodi), ma permette di calcolare lincremento, da sommare al
logaritmo di un numero conosciuto, per ottenere il logaritmo del nuovo numero cercato.
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 2 cio il log e 2
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
Poich vogliamo calcolare il log e 2 significa che (a n) 2 . Abbiamo detto che n deve essere il
pi piccolo possibile e, per questo motivo, lo impostiamo al valore di 1 ( n 1). Ovviamente ora
1
n
1
1
possibile calcolare che a 1 e poi che x ( x
). Perci:
3
2a n 2 1 1 3
1
1
1
1
1
1
1
log e 2 log e 1 2 (
...)
3
5
7
9
11
3 33
53
73
9 3 11 3
13 313
Poich log e 1 0 la precedente formula si trasforma in:
1
1
1
1
1
1
1
log e 2 2 (
)
3
5
7
9
11
3 33
53
73
9 3 11 3
13 313
Questa formula identica alla formula che abbiamo visto nel precedente metodo. Ovviamente
necessario eseguire i vari calcoli in modo da minimizzare lerrore poich una piccola imprecisione,
in questo calcolo, si ripercuoterebbe inevitabilmente nei calcoli dei successivi logaritmi.
29/97
). Perci:
5
2a n 2 2 1 5
1
1
1
1
1
log e 3 log e 2 2 (
...)
5 3 53 5 55 7 5 7 9 59
log e 3 log e 2 2 (0,2 0,0026 0,000064 0,000001828 0,000000057)
). Perci:
9
2a n 2 4 1 9
1
1
1
1
log e 5 log e 4 2 (
...)
9 3 93 5 95 7 97
log e 5 log e 4 2 (0,1 0,0004572 0,0000034)
Poich log e 4 log e 2 2 2 log e 2 2 0,6931472 1,3862944 possiamo ricavare che:
log e 5 1,3862944 2 (0,1115717) 1,3862944 0,2231434 1,6094378
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 31 cio il log e 31
Premetto immediatamente che il log e 31 = 3,43398720
Poich vogliamo calcolare il log e 31 significa che (a n) 31. Abbiamo detto che n deve essere
il pi piccolo possibile e, per questo motivo, lo impostiamo al valore di 1 ( n 1). Ovviamente ora
1
n
1
1
possibile calcolare che a 30 e poi che x
(x
). Perci:
61
2a n 2 30 1 61
1
1
log e 31 log e 30 2 (
...)
61 3 613
log e 31 log e 30 2 (0,0163934 0,0000015) log e 30 2 (0,0163949)
Poich 30 2 3 5 allora log e 30 log e 2 log e 3 log e 5
Grazie agli esempi precedenti sappiamo che:
log e 2 0,6931472
log e 3 1,0986123
30/97
log e 5 1,6094378
Perci, possiamo calcolare che il log e 30 0,6931472 1,0986123 1,6094378 3,4011973 .
Ora possiamo ricavare che:
log e 31 3,4011973 2 (0,0163949) 3,4011973 0,0327898 3,4339871
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 29 cio il log e 29
Premetto immediatamente che il log e 29 = 3,3672958
Se (a n) 30 e n 1allora a 29 . Con questi dati possiamo calcolare il valore di x
n
1
1
(x
). Perci:
2a n 2 29 1 59
1
1
log e 30 log e 29 2 (
...)
59 3 59 3
log e 30 log e 29 2 (0,0169492 0,0000016) log e 29 2 (0,0169508)
Abbiamo visto, nellesempio precedente, che:
log e 30 3,4011973
Ora possiamo ricavare che:
log e 29 3,4011973 2 (0,0169508) 3,4011973 0,0339016 3,3672957
Esempio
Calcoliamo il logaritmo del numero 41 cio il log e 41
Premetto immediatamente che il log e 41 = 3,71357206
n
1
1
) e
2a n 2 40 1 81
calcolare il log e 40 molto semplice, come abbiamo visto negli esempi precedenti.
Ovviamente niente vieta di eseguire il calcolo in modo diverso e cio possiamo, per esempio,
n
10
10 5
impostare n 10 , a 31 e con x
sfruttando il risultato del
2a n 2 31 10 72 36
log e 31 visto precedentemente. Vediamo questo secondo metodo.
5
Impostando n 10 , a 31 e x
abbiamo:
36
5
53
55
57
log e 41 log e 31 2 (
...)
36 3 36 3 5 36 5 5 36 7
log e 41 3,4339871 2 (0,138 0,0008931 0,0000103 0,0000001)
31/97
1
1
1
...) log e 24 2S
log e 25 log e 24 2(
3
49 3 49
5 49 5
1
1
1
Queste espressioni non sono state prese casualmente perch semplificandole si ottiene:
log e 2 4 log e (3 5) 2 R
4 log e 2 log e 3 log e 5 2 R
2
3
2 log e 5 3 log e 2 log e 3 2S
log e 5 log e (2 3) 2S
log e 3 log e (2 5) 2T
4 log e 2 log e 3 log e 5 2 R
Ora bisogna risolvere questo sistema di tre equazioni in tre incognite dove sono presenti i logaritmi
dei primi tre numeri primi. Non difficile risolvere questo sistema ma piuttosto tedioso perci do
immediatamente le tre soluzioni lasciando al lettore volenteroso il facile compito di eseguire la sua
verifica.
log e 2 14 R 10S 6T
...) log e 49 2U
3
99 3 99
5 99 5
Da cui si ricava:
2 log e 5 log e 2 2 log e 7 2U
log e 7
2 log e 5 log e 2 2U
log e 5 0,5 log e 2 U
2
In modo analogo si possono ricavare i logaritmi di tutti gli altri numeri primi.
32/97
5
1,6116
5,31
e
5
5
x3 1,6116 1 1,6116 0,6116
1,6094403
5,0108221
e
5
5
x4 1,6094403 1 1,6094403 0,6094403
1,6094379
5,0000119
e
5
5
x5 1,6094379 1 1,6094379 0,6094379 1,6094379
5
e
Poich i valori di x 4 e di x5 coincidono, questo il valore cercato. Com possibile vedere con
cinque iterazioni siamo pervenuti a un valore corretto sino al 7 decimale.
x2 1,67 1
1, 67
0,67
Esempio
Calcoliamo il logaritmo in base e del numero 31 cio il log e 31
Premetto immediatamente che il log e 31 = 3,43398720
Il valore del log e 31 sicuramente compreso tra 3 ( e 3 20,08 ) e 4 ( e 4 54,60 ) e utilizzeremo,
come valore iniziale, il valore di 3 cio x0 3
Per questo esempio utilizzero la formula x1 x0 1 y e x0 .
x1 3 1 31 e 3 2 31 0,045 3,395
x2 3,395 1 31 e 3,395 2,395 31 0,03354 3,43474
x3 3,43474 1 31 e 3, 43474 2,43474 31 0,0322338 3,4339875
x4 3,4339875 1 31 e 3, 4339875 2,4339875 31 0,0322581 3,4339872
Poich i valori di x3 e di x 4 praticamente coincidono, questo il valore cercato. Com possibile
vedere con quattro iterazioni siamo pervenuti a un valore corretto sino al 7 decimale.
Esempio
Calcoliamo il logaritmo in base e del numero 103,3 cio il log e 103,3
Premetto immediatamente che il log e 103,3 = 4,63763737
Il valore del log e 103,3 sicuramente compreso tra 4 ( e 4 54,60 ) e 5 ( e 5 148,41 ) e utilizzeremo,
come valore iniziale, il valore di 4 cio x0 4
Per questo esempio utilizzero la formula x1 x0 1 y e x0 .
3,09 10 5 .
In questo esempio abbiamo
Vv
3,4436181
35/97
3,09 10 5 .
Vv
1,4955443
Esempio
Calcoliamo il logaritmo decimale del numero 200,5 cio il log 10 200,5 .
Premetto immediatamente che il log10 200,5 2,3021144 .
Nelle Tavole logaritmiche potevamo leggere che il log10 200 2,30103 .
Nelle Tavole logaritmiche potevamo leggere che il log10 201 2,3031961 .
(log e (a 1) log e a)
n.
(a 1) a
A questo punto abbiamo tutti gli elementi per eseguire il calcolo.
log10 (200 0,5) log10 200 (log10 201 log10 200) 0,5
log10 200,5 log10 200 (2,3031961 2,30103) 0,5 2,30103 0,0010831 2,3021131
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
2,3021131 - 2,3021144
5,65 10 7 .
In questo esempio abbiamo
Vv
2,3021144
Commento sul metodo
Sicuramente avrete notato che, nei primi due esempi, il valore assoluto dellerrore relativo
identico e questa non una coincidenza. Lascio al lettore la facile ricerca della sua giustificazione.
3) Metodo della derivata
Questo metodo da, come risultato, un valore sempre maggiore di quello vero e pi il valore del
numero grande e pi il risultato si avviciner al valore vero. Questo un metodo molto utilizzato,
visto la sua estrema semplicit. Facciamo due esempi.
Esempio
Calcoliamo il logaritmo naturale del numero 31,3 cio il log e 31,3 .
Premetto immediatamente che il log e 31,3 3,4436181 .
Sappiamo che il log e 31 3,4339872 .
La formula da utilizzare : log e (a n) log e a ( D log e a) n log e a
1
n
n log e a .
a
a
1,35 10 5 .
Vv
3,4436181
Esempio
Calcoliamo il logaritmo decimale del numero 200,5 cio il log 10 200,5 .
Premetto immediatamente che il log10 200,5 2,3021144 .
Sappiamo che il log10 200 2,30103 .
La formula da utilizzare : log 10 (a n) log 10 a ( D log 10 a) n log 10 a
log 10 e
n.
a
M
0,5
200
0,4342945
0,5 2,30103 0,0010857 2,3021157
200
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo
Vc Vv
2,3021157 - 2,3021144
In questo esempio abbiamo
5,80 10 7 .
Vv
2,3021144
log 10 200,5 log 10 200
Osservazione 1
Voglio far notare che esiste uno stretto legame tra il Metodo utilizzando la derivata e il Metodo
dellaumento finito Teorema di Taylor. Riportiamo ora lespressione di questo secondo metodo.
n
1
n 3 1
n 5
log e (a n) log e a 2 (
(
) (
) ...)
2a n 3 2a n
5 2a n
Se ipotizziamo che il valore di n sia trascurabile rispetto al valore di 2a possiamo scrivere le
seguenti equivalenze approssimate:
1
n 3
1
n 5
(
) 0
(
) 0
2a n 2a
3 2a n
5 2a n
Eseguendo, nellespressione precedente, le sostituzioni otteniamo:
n
n
log e (a n) log e a 2 ( ) log e a
2a
a
Il risultato appena ottenuto proprio identico al Metodo utilizzando la derivata.
Osservazione 2
Voglio far notare che esiste anche un legame strettissimo tra il Metodo utilizzando la derivata e il
Metodo delle tangenti - iterazione di Newton. Riportiamo ora lespressione di questo secondo
metodo.
y
Come abbiamo visto precedentemente la formula da utilizzare x1 x0 1 x0 che in questo
e
an
contesto diviene log e (a n) log e a 1
. Con semplici passaggi otteniamo:
a
n
n
log e (a n) log e a 1 (1 ) log e a
a
a
37/97
Esempio
Calcoliamo il logaritmo decimale del numero 200,5 cio il log 10 200,5 .
Premetto immediatamente che il log10 200,5 2,3021144 .
Sappiamo che il log10 200 2,30103 .
2 log 10 e
2a n
)n log 10 a
n.
2
2a n
A questo punto abbiamo tutti gli elementi per eseguire il calcolo.
M
log 10 200,5 log 10 (200 0,5) log 10 200 ( D log 10 200,25) 0,5 log 10 200
0,5
200,25
0,4342945
log 10 200,5 log 10 200
0,5 2,30103 0,0010844 2,3021144
200,25
Com possibile vedere il risultato ottenuto veramente ottimo.
Osservazione
Voglio far notare che esiste anche un legame strettissimo tra il Metodo della derivata nel punto
intermedio e il Metodo dellaumento finito Teorema di Taylor. Riportiamo ora lespressione di
questo secondo metodo.
n
1
n 3 1
n 5
log e (a n) log e a 2 (
(
) (
) ...)
2a n 3 2a n
5 2a n
n 3
) 0 allora abbiamo che:
Se ipotizziamo che il valore di (
2a n
1
n 3
1
n 5
1
n 7
(
) 0
(
) 0
(
) 0
3 2a n
5 2a n
5 2a n
38/97
1
xdx log x
e
b
1
x dx
b
log e b .
1
integrale, in modo diretto, esistono molti metodi approssimati e qui ne illustrer alcuni.
Per chiarire i metodi credo sia pi semplice fare un esempio numerico e poi applicare alcuni di
questi metodi al nostro esempio numerico.
Esempio
Ammettiamo di voler calcolare il logaritmo in base e di 2 e cio il log e 2
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
Abbiamo appena detto che:
2
1
2
1 xdx log e x1 log e 2 log e 1 log e 2 . Cio, per calcolare il log e 2 basta saper calcolare, in
2
Facciamo una tabella dividendo, lintervallo tra il valore di 2 e il valore di 1, in 10 parti uguali e
1
calcoliamo la funzione
in tutti i punti.
x
1
1
1
x
x
x
x
x
x
1,0
1,0
1,1
1,2
0, 90
0,83
1,3
0,7692308
1,4
0, 714285
1,5
0, 6
1,6
1,9
0,625
0,5263158
1,7
2,0
0,5882353
0,5
1,8
0, 5
39/97
Larea punteggiata di rosso proporzionale (in base alle scale utilizzate) al valore del logaritmo in
base e di 2.
Per calcolare tale area in modo diretto esistono tre procedimenti distinti e cio il Metodo di
integrazione grafico i Metodi di integrazione numerici e i Metodi di integrazione
meccanici. Vediamoli tutti e tre.
Metodo di integrazione grafico
Almeno in teoria pu essere utile conoscere il Metodo di integrazione grafico. Il metodo consiste
nel dedurre, con le modalit che tra poco illustrer, la funzione integrale conoscendo il grafico della
funzione da integrare. Vediamo ora di illustrare questo metodo tenendo presente che il risultato che
possiamo ottenere , ovviamente, approssimato.
La prima cosa tracciare il grafico della funzione relativa allintervallo che si vuole calcolare. Poi
bisogna suddividere questo intervallo in un numero n di parti uguali. E da tener presente che pi
il numero n grande, e pi preciso sar il risultato che otteremo ma, parimenti, anche la
complessit aumenter. Nel nostro esempio suddivider lintervallo in cinque parti uguali.
40/97
2,0 1,0
1,2 1,0 0,2 ).
5
Cio, per essere chiari, con questo metodo eseguiamo questo tipo di sostituzione:
1, 2
1, 4
1
1
1,0 x dx f1,1 ( x1,2 x1,0 )
1,2 x dx f1,3 ( x1,4 x1,2 )
1, 6
1
1,4 x dx f1,5 ( x1,6 x1,4 )
2, 0
x dx f
1, 9
1,8
x dx f
1, 7
( x1,8 x1,6 )
1, 6
( x2,0 x1,8 )
1,8
Sullascissa, a sinistra dellorigine degli assi, segnamo il punto P in modo che la distanza PO
sia uguale allunit di misura dellascissa medesima.
41/97
Dopo bisogna unire il punto che riporta lordinata media del primo trapezio ( y '1,1 ) al punto P. Poi
bisogna disegnare un segmento nel primo trapezio parallelo al segmento Py '1,1 con inizio nel punto
di origine.
A questo punto sufficiente ripetere la procedura per tutti gli altri punti. Cio bisogna unire il punto
che riporta lordinata media del secondo trapezio ( y '1,3 ) al punto P, poi bisogna disegnare un
segmento nel secondo trapezio parallelo al segmento Py '1,3 con inizio nella fine del segmento
precedente (vedi figura).
42/97
Questa nuova curva (curva di colore verde) rappresenta, con una certa approssimazione, la funzione
integrale (la curva di colore verde la funzione logaritmica). Ovviamente andando a misurare
lordinata di questa nuova curva riferita al punto 2,0 si ottiene il valore del logaritmo in base e
di 2,0 (cio log e 2,0 ). Andando a misurare lordinata nel punto 1,4 si ottiene il log e 1,4 e andando a
misurare lordinata nel punto 1,5 si ottiene il log e 1,5 .
I pi curiosi troveranno, in appendice, la giustificazione di questo metodo.
Metodi di integrazioni numerici
Ho scritto metodi di integrazione numerici perch ne esistono diversi, tutti variamente
approssimati, per poter effettuare questo calcolo. Per utilizzare questi metodi non serve nessun
grafico ma io, per poter meglio chiarirne alcuni meccanismi, ne utilizzer alcuni.
Tutti questi metodi hanno alcune particolarit in comune. E necessario suddividere lintervallo di
integrazione in un numero congruo di parti uguali (nel mio esempio lho suddiviso in 10 parti
1
uguali visto che ho calcolato la funzione f in 9 punti supplementari). Poi dobbiamo calcolare
x
la funzione in questi nuovi punti.
Ovviamente maggiore il numero n dintervalli uguali, con cui il segmento a b viene
ba
suddiviso (e cio quanto pi piccolo lintervallo
), tanto pi esatti saranno i risultati delle
n
ba
formule che andremo a vedere. Perci per n (cio per
0 ) tutte le formule daranno il
n
medesimo risultato che sar anche il valore esatto dellintegrale definito che stiamo cercando.
Qui illustrer solamente tre metodi e cio il Metodo dei rettangoli (che si suddivide in due metodi
distinti), il Metodo dei trapezzi e il Metodo delle parabole Metodo di Cavalieri-Simpson.
Esistono anche altri metodi di calcolo (tra cui il Metodo delle tangenti, il Metodo di Poncelet,
ecc.) ma esulano da questo scritto.
1) Metodo dei rettangoli
Dopo aver calcolato la funzione in tutti i punti, dobbiamo sommare i vari rettangoli per ottenere il
valore approssimato dellarea punteggiata, che equivale al valore approssimato del logaritmo
naturale di 2.
In realt sarebbe pi corretto dire Metodi dei rettangoli, poich sono due i metodi che andremo a
vedere. Con il primo metodo andremo a calcolare lintegrale per difetto e con il secondo metodo
andremo a calcolare lintegrale per eccesso.
1a) Metodo dei rettangoli per difetto
Andiamo a vedere immediatamente la formula da utilizzare.
b
b
1
ba
log e b log e a log e dx
( y1 y 2 y3 y 4 y5 ... yb )
a ax
n
43/97
Questo metodo dar un valore sempre minore rispetto al valore vero perch la funzione
Esempio
Premetto immediatamente che il log e 2 0,69314718... .
1
2 1
log e 2 dx
( y1,1 y1, 2 y1,3 y1, 4 y1,5 ... y1,9 y 2,0 )
x
10
1
2
log e 2 0,1 (0, 90 0,83 0,76923 0,71428 0, 6 0,625 0,58823 0, 5 0,52631 0,5)
0,6687714
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
0,6687714 - 0,6931472
In questo esempio abbiamo
3,52 10 2 .
Vv
0,6931472
1b) Metodo dei rettangoli per eccesso
Andiamo a vedere immediatamente la formula da utilizzare.
b
b
1
ba
log e b log e a log e dx
( y a y1 y 2 y3 y 4 ... yb1 )
a ax
n
1
una
x
funzione decrescente. Nellipotesi di utilizzare la precedente espressione su una funzione crescente
il risultato sar minore rispetto al valore vero.
Questo metodo dar un valore sempre maggiore rispetto al valore vero perch la funzione
Esempio
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
44/97
3,70 10 2 .
Vv
0,6931472
2) Metodo dei trapezi
Sostituendo ai rettangoli (visti nei due precedenti metodi) dei trapezi si ottiene un valore
decisamente migliore.
b
y yb
b
1
b a y a y1 y1 y 2 y 2 y3
log e b log e a log e dx
(
... b 1
)
a ax
n
2
2
2
2
Svolgendo i relativi calcoli otteniamo:
b
y
b
1
b a ya
log e b log e a log e dx
( y1 y 2 y3 ... b )
a ax
n
2
2
Rispetto ai metodi visti precedentemente questo metodo dar un valore sempre maggiore o sempre
minore, rispetto al valore vero, in base alla concavit della funzione in esame. Nellipotesi di una
funzione con concavit verso lalto il valore calcolato sar sempre maggiore rispetto al valore vero,
viceversa nellipotesi di una funzione con concavit verso il basso. Perci, nellipotesi di utilizzare
1
questo metodo sulla funzione , il valore calcolato sar sempre maggiore del valore vero.
x
Esempio
Premetto immediatamente che il log e 2 = 0,69314718
y 2, 0
1
2 1 y1,0
log e 2 dx
(
y1,1 y1, 2 y1,3 y1, 4 ... y1,9
)
x
10
2
2
1
2
log e 2 0,1 (0,5 0, 90 0,83 0,76923 0,71428 0, 6 0,625 0,58823 0, 5 0,52631 0,25) =
0,6937714
Calcolo del valore assoluto dellerrore relativo.
Vc Vv
0,6937714 - 0,6931472
In questo esempio abbiamo
9,01 10 4 .
Vv
0,6931472
Osservazione
Si pu ottenere il medesimo risultato anche eseguendo la media aritmetica tra il Metodo dei
rettangoli per difetto e il Metodo dei rettangoli per eccesso.
0,6687714 0,7187714 1,3875428
log e 2
0,6937714
2
2
3) Metodo delle parabole - Metodo di Cavalieri-Simpson
1
) una nuova
x
funzione che si approssimi ancor meglio (almeno in un piccolo intervallo) rispetto a una linea retta,
Questo metodo consiste nel sostituire alla funzione originaria (cio alla f ( x)
45/97
10
1
1
log e 2 (1 0,5 2 (0,83 0, 714285 0,625 0, 5) 4 (0, 90 0,7692308 0, 6
30
1
1
0,5882353 0,5263158))
(1,5 2 (2,7281745) 4 (3,4595394))
(1,5 5,456349
30
30
13,838158) 0,6931502
2
4,33 10 6 .
In questo esempio abbiamo
Vv
0,6931472
Commento sul metodo
Questo metodo , di gran lunga, il pi utilizzato nella pratica per due buoni motivi. Il primo motivo
lottimo risultato cui si perviene e il secondo motivo lestrema semplicit nel suo utilizzo.
Metodi di integrazioni meccanici
Sui Metodi di integrazione meccanici dir soltanto che quando lintervallo (di integrazione)
molto grande i procedimenti precedenti possono risultare piuttosto laboriosi, perci sono stati messi
a punto due differenti apparecchi meccanici chiamati integrafi e planimetri.
Gli integrafi sono degli apparecchi meccanici che permettono di disegnare direttamente il grafico
della funzione integrale quando sia stato disegnato il grafico della funzione da integrare.
I planimetri sono degli apparecchi meccanici che danno direttamente larea della superficie piana
delimitata da linee. Si segue con una particolare punta il contorno della figura, precedentemente
disegnata su un piano cartesiano, e poi, grazie a particolari formule, si deduce (con una certa
approssimazione) larea cercata.
46/97
4. Appendice
Classificazione dei numeri
I numeri si possono classificare come nello schema seguente.
48/97
5;
2;
5 8 ; 5; -8; 0; 0, 3 ; 0,25;
5 j 3 2 3 ; ecc.
PS. I numeri algebrici possono essere numeri razionali (5; -8; 0, 3 ; ecc.), numeri irrazionali ( 5 ;
3
a
con b 0 ) di numeri
b
a b trascendente. Cio 2
un numero trascendente.
Da quello che abbiamo appena visto, risulta la seguente successione di inclusioni fra gli insiemi
numerici N Z Q R C ed inoltre risulta anche che Q J R .
Il simbolo significa contenuto in oppure incluso in o anche un sottoinsieme di.
Il simbolo significa unione.
49/97
Paradossi
Qui vi far vedere due dimostrazioni errate, con lo scopo di palesare la necessit di porre sempre la
massima attenzione quando si manipolano i logaritmi. Ovviamente partir da unaffermazione vera
e, attraverso una serie di passaggi corretti meno uno, arriver a unaffermazione palesemente falsa.
Star alla vostra bravura capire in quale punto, della dimostrazione, c lerrore e qual questo
errore che crea il paradosso. Nellultima pagina dellappendice, troverete le soluzioni.
Paradosso 1
Dimostreremo che 2 1
Laffermazione seguente vera.
12 1
Calcolando il logaritmo di entrambi i termini otteniamo:
log a 12 log a 1
Semplificando otteniamo:
2 log a 1 log a 1
Dividendo entrambi i termini per lespressione log a 1 abbiamo:
2 log a 1 log a 1
log a 1
log a 1
log a 1
1 otteniamo che 2 1 e questaffermazione palesemente falsa.
E poich
log a 1
Dov lerrore che ha creato questo paradosso?
Paradosso 2
Dimostreremo che 1 1
Laffermazione seguente vera.
(1) 2 1
Calcolando il logaritmo di entrambi i termini otteniamo:
log a (1) 2 log a 1
Semplificando otteniamo:
2 log a (1) log a 1
Perci abbiamo che:
2 log a (1) 0
Dividendo entrambi i termini per 2 abbiamo:
log a (1) 0
Per la definizione di logaritmo, abbiamo:
a 0 1
Ovviamente a 0 1 per cui abbiamo ottenuto che 1 1 e questaffermazione palesemente falsa.
Dov lerrore che ha creato questo paradosso?
Parte prima
1
Dimostriamo che la funzione (1 ) x ha un limite inferiore.
x
Dimostrazione
1
Per x 1 il valore della funzione (1 ) x uguale a 2 e questo il limite inferiore.
x
C.V.D.
Parte seconda
x
1
Dimostriamo che la funzione 1 , al crescere di x , cresce.
x
Dimostrazione
Prima di tutto vediamo lo sviluppo alla potenza n-esima di un binomio. Questo sviluppo in serie si
chiama binomio di Newton.
n
n
n
n
n 1 n1 n n
(a b) n a n a n1b a n2 b 2 a n3b 3 ...
a b b
0
1
2
3
n 1
n
Eseguendo le sostituzioni otteniamo:
1
1 x( x 1) 1 x( x 1)( x 2) 1
x( x 1)( x 2)...2 1
1
(1 ) x 1 x
...
x
2
3
x 1
x
x
2! x
3!
( x 1)!
x
x
x
Cio:
1
( x 1) 1 ( x 1)( x 2) 1
1
1
(1 ) x 1 1
... x 2 x
2
x
2! x
3!
x
x
x
La prima cosa da dire che questa somma composta da x 1 termini tutti positivi. Perci al
crescere di x il numero dei termini cresce e cresce anche il valore di tutti i termini oltre i primi
due. In pratica quando il numero passa da x a x 1 tutti i termini, dal terzo termine compreso
in poi, crescono in valore e in pi si va a sommare, ai precedenti termini, un nuovo termine.
C.V.D.
Parte terza
x
1
Dimostriamo che la funzione 1 , per x ha un limite superiore.
x
Dimostrazione
Abbiamo appena visto che:
1
( x 1) 1 ( x 1)( x 2) 1
1
1
(1 ) x 1 1
... x 2 x
2
x
2! x
3!
x
x
x
Aggiungendo altri termini otteniamo:
51/97
x
2! x
3!
4!
x2
x3
( x 1)( x 2)( x 3)( x 4) 1
...
5!
x4
Perci:
1
( x 1) 1
( x 1)( x 2) 1
( x 1)( x 2)( x 3) 1
lim (1 ) x 1 1 lim
lim
lim
2
x
x
x
x
2! x x
3!
4!
x
x3
52/97
Dimostrazione
Se poniamo x y 1 allora risulta che y x 1 ed eseguendo, nellespressione precedente, il
cambio di variabile abbiamo:
lim y lim x 1
x
1
1
lim (1 ) x lim (1
) ( y 1)
x
y
x
y 1
Ora, eseguendo semplici passaggi, otteniamo:
1
y 1 1 ( y 1)
lim (1
) ( y 1)
lim (
)
y
y
y 1
y 1
y ( y 1)
y ( y 1)
lim (
)
lim (
)
y y 1
y y 1
y 1 y y 1 1
1
1
lim[(
) (
)]
lim[(1 ) y (1 )1 ] e 1 e
y
y
y
y
y
y
C.V.D.
1
Rappresentazione grafica della funzione 1
y ( y 1)
)
y 1
y 1 ( y 1)
lim (
)
y
y
lim (
y
x
x
1
Prima di riportare la rappresentazione grafica della funzione 1 bisogna studiarne lintervallo
x
1
di esistenza. Poich deve risultare che 1 0 piuttosto semplice vedere che esistono soltanto
x
2 casi e cio:
53/97
x
x
x
1
log e (1 )
x ))
antilog e ( lim (
x 0
1
x
x 2
1
1
1
log e (1 )
D(log e (1 ))
1
x )) antilog ( lim (
x )) antilog ( lim (
x ))
antilog e ( lim (
e
e
2
x 0
x
1
1
x
D( )
x
x
1
antilog e ( lim (
)) antilog e 0 1
x 0
1
1
x
Riassumendo abbiamo che:
1
D) lim (1 ) x 1
x 0
x
1
Rappresentazione grafica della funzione (1 ) x
x
54/97
x
x
x
x
x
1 x a
lim (1 ) 1
e 1 e
x
x
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) x a e .
x
x
1
B) lim (1 ) ax
x
x
1
1
1
lim (1 ) ax
lim ((1 ) x ) a
(lim (1 ) x ) a
x
x
x
x
x
a
e
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) ax e a .
x
x
a x
C) lim (1 )
x
x
a ay
a
x
lim (1 ) x
lim (1
)
y
x
y
x
a
a y
1
ea
lim (1 ) ay
y
y
a
Perci abbiamo che il lim (1 ) x e a .
x
x
a bx
D) lim (1 )
x
x
a
a
a
lim (1 ) bx
lim ((1 ) x ) b
(lim (1 ) x ) b
x
x
x
x
x
x
ab
a b
e
(e )
a
Perci abbiamo che il lim (1 ) bx e ab .
x
x
1
E) lim (1 ) x
x
x
1
x 1 x
lim (1 ) x
lim (
)
y x 1
x
x
x
x
1 y 1
1 y 1
y y 1
lim (
)
lim (
)
lim (
)
y y 1
y
y y 1
1
1
y
y
1
1
1 y 1
e
lim (1 )
y
y
1
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) x .
x
x
e
55/97
1
1
lim (1 ) x lim (1 ) a
x
x
x
x
1
e
1
.
e
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) x a
x
x
1 ax
G) lim (1 )
x
x
1
1
lim (1 ) ax
(lim (1 ) x ) a
x
x
x
x
1
ea
1
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) ax a .
x
x
e
a x
H) lim (1 )
x
x
a
xa x
lim (1 ) x
lim (
)
x
x
x
x
1 ya
)
ya
y
1
1
a
a
a
lim (1 ) y lim (1 ) a
lim (1 ) y a
y
y
y
y
y
a
1
Perci abbiamo che il lim (1 ) x a .
x
x
e
x x
I) lim (
)
x x 1
1 x
x x
lim (
)
lim (
)
x x 1
x x 1
x
1
1
1
e
lim (1 ) x
x
x
x x 1
Perci abbiamo che il lim (
) .
x x 1
e
y xa
lim (
y
1
lim (1 ) x 1a
x
x
1
( )a
e
1 x
)
x
xa
1
y a ya
lim (
)
y
y
1
ea
lim (
x
1
x 1 x
lim (
)
x
x
1 ...
5
4
3
. Questa una frazione continua illimitata
ascendente.
1=1
1
=1
1!
1
= 0,5
2!
1
= 0,1666666667
3!
1
= 0,0416666667
4!
1
= 0,0083333333
5!
1
= 0,0013888889
6!
1
= 0,0001984127
7!
1
= 0,0000248016
8!
1
= 0,0000027557
9!
1
= 0,0000002756
10!
1
= 0,0000000251
11!
La somma dei primi dodici termini uguale a 2,7182818263 ottenendo un valore di e che
unottima approssimazione, poich il suo valore vero 2,71828182845904523536
log a ( x h) log a x
.
h
58/97
e 22,45915772...
e 23,14069263...
Esistono diversi metodi per dimostrare che e maggiore di e , senza eseguire nessun tipo di
calcolo, ed io illustrer un metodo generale.
Dimostrazione
Invece di eseguire il confronto tra e e e facciamo un confronto pi generale. Il confronto che
vedremo :
e x confrontato con x e .
Calcolando il logaritmo in base e di entrambi i termini, il confronto diventa:
log e e x confrontato con log e x e .
59/97
2 12 2 6 12 64
3
3 12 34 12 81
4 12 4 3 12 64
Da qui possiamo dedurre che il valore della 3 3 maggiore del valore della 2 e del valore 4 4
(per essere precisi il valore della 2 e uguale al valore 4 4 ). Perci, in un intorno di x 3 ,
60/97
y fx x
1
1
y ' g ' x log e f x g x f ' x
y
fx
log e y log e f x
log e y g x log e f x
gx
f 'x
)
fx
f 'x
).
fx
Ora abbiamo tutti gli strumenti per rispondere alla nostra domanda iniziale.
1
x
(1 log e x) 0
x
Questa funzione uguale a 0 (zero) quando:
(1 log e x) 0
Che risolta da:
xe
Per questo valore abbiamo lunico minimo/massimo relativo. Pioch abbiamo gi stabilito che in un
intorno del numero 3 deve esiste un massimo relativo possiamo dedurre che il valore trovato deve
essere il massimo relativo. Cerchiamo ora il massimo assoluto.
In genere bisognerebbe calcolare la funzione anche ai due estremi (in questo caso gli estremi sono
x 0 e x ) e confrontare i tre valori per stabilire il massimo assoluto, ma la funzione
x
x
y ' 2 (1 log e x) si annulla una sola volta, perci il valore del massimo relativo anche il valore
x
del massimo assoluto. Da ci si deduce che la funzione y x x ha il massimo assoluto nel punto
x e.
Per pura curiosit il valore del massimo assoluto y e e 1,44466786... .
Solo come controprova calcoliamo la funzione anche ai due estremi.
Calcolo del valore della funzione per x 0
1
1
1
1
lim x x lim x x lim (antilog e (log e x x )) antilog e ( lim (log e x x )) antilog e ( lim ( log e x))
x 0
x 0
x 0
x 0
x 0 x
antilog e () 0
Calcolo del valore della funzione per x
1
1
1
1
x
x
x
lim x lim x lim (antilog e (log e x )) antilog e (lim (log e x x )) antilog e (lim ( log e x))
x
x
x
x
x x
log x
antilog e (lim ( e ))
x
x
61/97
antilog e (lim (
x
log e x
D(log e x)
1
)) antilog e (lim (
)) antilog e (lim ( )) antilog e (0) 1
x
x x
x
D( x )
x 0
antilog e ( lim (
x 0
x 0
x 0
log e x
))
1
x
1
log e x
D(log e x)
antilog e ( lim (
)) antilog e ( lim (
)) antilog e ( lim ( x ))
x 0
x 0
x 0
1
1
1
D( )
2
x
x
x
1
antilog e ( lim ( x 2 )) antilog e ( lim ( x)) antilog e (0) 1
x 0 x
x 0
Calcolo del valore della funzione per x
lim x x
B) Tecnologia
1) Capacit di un condensatore cilindrico
Non semplicissimo dimostrare che la capacit di un condensatore cilindrico uguale a:
62/97
2 r 0 l
r
log e e
ri
Dove indico con:
C = capacit del condensatore cilindrico
r = permettivit (o costante dielettrica) relativa
0 = permettivit (o costante dielettrica) assoluta. Questa costante vale 8,85419 1012 F/m
l = lunghezza del condensatore cilindrico
re = raggio interno del cilindro esterno
ri = raggio esterno del cilindro interno
Questa formula trova applicazione nei conduttori coassiali, nei cavi unipolari, negli isolatori
passanti, ecc.
C
p
p
T
t r (1 e ) a
con r
k S K
Dove indico con:
63/97
t = temperatura al tempo t
a = temperatura ambiente
r = sovratemperatura a regime
T = costante di tempo termica della macchina
t = durata del funzionamento della macchina
p = potenza trasformata in calore allinterno della macchina
k = coefficiente specifico medio di trasmissione del calore (per conduzione, per convenzione e per
irraggiamento)
S = superficie disperdente della macchina
K k S = coefficiente globale di trasmissione del calore
3b) Raffreddamento di una macchina
In modo analogo al riscaldamento, avviene il raffreddamento di una macchina. Ovviamente la
macchina si trover a una temperatura superiore alla temperatura ambiente, a un certo punto viene
disalimentata, e la sua temperatura varier in base alla seguente formula.
t s e T a
Dove indico con:
t = temperatura della macchina al tempo t
a = temperatura ambiente
t
RC
Vt V (1 e )
Dove indico con:
Vt = tensione al tempo t
V = tensione di alimentazione
t = durata della carica
R = resistenza complessiva del circuito elettrico
C = capacit complessiva del circuito elettrico
4b) Scarica
In modo analogo alla formula per il raffreddamento di una macchina abbiamo la formula di scarica
di un condensatore, inizialmente carico, attraverso un circuito avente una resistenza elettrica.
t
RC
Vt V e
Dove indico con:
Vt = tensione al tempo t
V = tensione iniziale del condensatore
64/97
k k
k
y (e e )
2
In alcuni testi si trova questaltra formula equivalente:
x
y k cosh
k
Dove indico con:
k = costante appropriata.
cosh = coseno iperbolico
La costante k direttamente proporzionale alla componente orizzontale della tensione del filo ed
inversamente proporzionale alla densit lineare del filo (cio il peso del filo riferito allunit di
lunghezza).
C) Economia
Possiamo rintracciare il numero trascendente e anche in economia e pi precisamente nel calcolo
degli interessi composti. Linteresse composto quellinteresse calcolato oltre che sul capitale,
anche sugli interessi gi maturati e che perci sono diventati, a tutti gli effetti, parte integrale del
capitale.
M C (1 p) n
Dove indico con:
M = montante
C = capitale iniziale
p = tasso dinteresse espresso in centesimi
n = tempo espresso in anni
Teorema
Dimostriamo la formula vista in precedenza.
Dimostrazione
Alla fine del primo anno il montante sar uguale alla somma del capitale iniziale ( C ) e degli
interessi ( C p ) che, grazie al capitale iniziale, sono maturati. Cio:
M C C p C (1 p)
Ovviamente il montante del primo anno anche il capitale iniziale del secondo anno.
65/97
M C (1 p) C (1 p) p C (1 p) (1 p) C (1 p) 2
Ovviamente il montante del secondo anno anche il capitale iniziale del terzo anno.
Alla fine del terzo anno il montante sar uguale alla somma del capitale iniziale ( C (1 p) 2 ) e
degli interessi ( C (1 p) 2 p ) che, grazie al capitale iniziale, sono maturati. Cio:
M C (1 p) 2 C (1 p) 2 p C (1 p) 2 (1 p) C (1 p) 3
E cos di seguito per tutti gli anni futuri.
C.V.D.
Vediamo ora di capire dove il numero e si nasconde nella formula appena dimostrata.
Nellipotesi che gli interessi siano sommati al capitale una volta lanno, abbiamo:
M C (1 p) n
Nellipotesi che gli interessi siano sommati al capitale ogni 6 mesi (2 volte lanno), abbiamo:
p
M C (1 ) 2 n
2
Nellipotesi che gli interessi siano sommati al capitale ogni mese (12 volte lanno), abbiamo:
p
M C (1 )12n
12
Nellipotesi che gli interessi siano sommati al capitale in modo continuo, abbiamo:
p
p
M lim C (1 ) xn C lim (1 ) xn C e pn
x
x
x
x
Si potrebbe pensare che, con questultima ipotesi, il capitale cresca in modo impressionante rispetto
alle altre ipotesi, ma questa solo unillusione. Per dimostrarlo facciamo un esempio.
Esempio
In questo esempio calcoler il montante in alcune situazioni.
Indico con:
C = capitale iniziale di 1.000 euro
p = interesse del 4% annuo o pi correttamente 0,04 annuo
n = periodo di 10 anni
M = montante (o capitale finale) dopo 10 anni
Calcolo del montante nellipotesi che gli interessi siano attribuiti una volta ogni anno.
M C (1 p) n 1.000 (1 0,04)10 1.480,24 euro.
Calcolo del montante nellipotesi che gli interessi siano attribuiti due volte ogni anno.
p
0,04 210
M C (1 ) 2 n 1.000 (1
) 1.000 (1 0,02) 20 1485,95 euro.
2
2
Calcolo del montante nellipotesi che gli interessi siano attribuiti 12 volte ogni anno.
p
0,04 1210
0,04 120
M C (1 )12n 1.000 (1
)
1.000 (1
) 1490,83 euro.
12
12
12
Calcolo del montante nellipotesi che gli interessi siano attribuiti in modo continuo.
M C e pn 1.000 e 0,0410 1.000 e 0, 4 1.491,82 euro.
Come si pu vedere la differenza, tra le due ipotesi estreme, di solo 11,58 euro.
66/97
f ( x0 )
e x0 y
, sostituendo si ottiene x1 x0
.
f ' ( x0 )
e x0
Alcuni esempi le potrete trovare nel capitolo 3
Poich x1 x0
y
f ( x0 )
e 0
Poich x1 x0
, sostituendo si ottiene x1 x0
che semplificando si ottiene:
1
f ' ( x0 )
x0
x1 x0 (log e x0 y) x0
x1 x0 x0 log e x0 x0 y
x1 x0 (1 log e x0 y)
Vediamo ora alcuni esempi su come utilizzare questa formula.
Esempio
Calcoliamo la funzione esponenziale in base e del numero 3,56 cio e3,56 .
Premetto immediatamente che e3,56 = 35,1631971
Il valore di e3,56 sicuramente compreso tra 20 ( e 3 20 ) e 54,60 ( e 4 54,60 ) e utilizzeremo,
come valore iniziale il valore di 20.
x1 20 (1 log e 20 3,56) 20 (1 3 3,56) 31,2
x2 31,2 (1 log e 31,2 3,56) 31,2 (1 3,44 3,56) 34,944
x3 34,944 (1 log e 34,944 3,56) 34,944 (1 3,55 3,56) 35,29344
x4 35,29344 (1 log e 35,29344 3,56) 35,29344 (1 3,5637 3,56) 35,162854
x5 35,162854 (1 log e 35,162854 3,56) 35,162854 (1 3,55999 3,56) 35,163206
x6 35,163206 (1 log e 35,163206 3,56) 35,163206 (1 3,5600003 3,56) 35,163197
x7 35,163197 (1 log e 35,163197 3,56) 35,163197 (1 3,56 3,56) 35,163197
Poich il valore di x 6 e di x5 sono uguali, questultimo il valore cercato. Com possibile vedere
con sette iterazioni siamo pervenuti a un valore corretto sino al 6 decimale.
Esempio
Calcoliamo la funzione esponenziale in base e del numero 2,156 cio e 2,156 .
Premetto immediatamente che e 2,156 = 8,63652238
Il valore di e 2,156 sicuramente compreso tra 7 ( e 2 7 ) e 20 ( e 3 20, ) e utilizzeremo, come
valore iniziale il valore di 20.
68/97
f ( x) e x
f I ( x) e x
f II ( x) e x
ecc.
f III ( x) e x
f IV ( x) e x
Eseguendo le dovute sostituzioni abbiamo che:
( x x0 ) x0 ( x x0 ) 2
( x x0 )3
( x x0 ) 4
( x x0 )5
e x e x0 e x0
e
e x0
e x0
e x0
...
1!
2!
3!
4!
5!
Ponendo x0 0 abbiamo:
2
3
4
5
( x 0)
0 ( x 0)
0 ( x 0)
0 ( x 0)
0 ( x 0)
e e e
e
e
e
e
...
1!
2!
3!
4!
5!
Eseguendo tutte le semplificazioni tenendo conto che e0 1 otteniamo:
x
x2
x3
x4
x5
e x 1 1 1 1 1 1 ...
1!
2!
3!
4!
5!
2
3
4
5
x x
x
x
x
ex 1
...
1! 2! 3! 4! 5!
Che per x 1 si trasforma nella famosa formula:
x
69/97
1 1 1 1 1
...
1! 2! 3! 4! 5!
Esempio
Sviluppiamo in serie di Taylor la funzione (1 x) n cio f ( x) (1 x) n .
Calcoliamo le derivate della f ( x) (1 x) n .
f ( x) (1 x) n
f I ( x) n (1 x) n1
f III ( x) n (n 1) (n 2) (1 x) n3
Eseguendo le dovute sostituzioni abbiamo che:
(1 x) n (1 x0 ) n n (1 x0 ) n1
Ponendo x0 0 abbiamo:
(1 x) n (1 0) n n (1 0) n1
f II ( x) n (n 1) (1 x) n2
ecc.
( x x0 )
( x x0 ) 2
( x x0 )3
n (n 1) (1 x0 ) n2
n (n 1) (n 2) (1 x0 ) n3
...
1!
2!
3!
( x 0)
( x 0) 2
( x 0)3
n (n 1) (1 0) n2
n (n 1) (n 2) (1 0) n3
...
1!
2!
3!
( x x0 )
( x x0 ) 2
( x x0 ) 3
1
1
2
1 x0
1!
2!
3!
(1 x0 ) 2
(1 x0 ) 3
( x x0 ) 4
23
2 3 4 ( x x0 ) 5 2 3 4 5 ( x x0 ) 6
...
4!
5!
6!
(1 x0 ) 4
(1 x0 ) 5
(1 x0 ) 6
Ponendo x0 0 abbiamo:
log e (1 x) log e (1 0)
1 ( x 0)
1
( x 0) 2
2
( x 0) 3
1 0
1!
2!
3!
(1 0) 2
(1 0) 3
2 3 ( x 0) 4 2 3 4 ( x 0) 5 2 3 4 5 ( x 0) 6
...
4!
5!
6!
(1 0) 4
(1 0) 5
(1 0) 6
Eseguendo tutte le semplificazioni tenendo conto che log e 1 0 otteniamo:
x2 x3 x4 x5 x6
log e (1 x) x
...
2
3
4
5
6
Esempio
Sviluppiamo in serie di Taylor la funzione senx cio f ( x) senx .
70/97
( x 0)
( x 0) 2
( x 0)3
( x 0) 4
senx sen0 cos 0
sen0
cos 0
sen0
...
1!
2!
3!
4!
Eseguendo tutte le semplificazioni tenendo conto che sen0 0 e cos 0 1 otteniamo:
x3 x5 x7
senx x ...
3! 5! 7!
Osservazione
Le derivate delle funzioni goniometriche sopra riportate sono valide solo nel caso che langolo x
sia misurato in radianti. Nellipotesi che langolo x sia misurato in gradi sessagesimali vanno
moltiplicate per la costante
f I ( x) senx
f II ( x) cos x
ecc.
f IV ( x) cos x
f III ( x) senx
Eseguendo le dovute sostituzioni abbiamo che:
( x x0 )
( x x0 ) 2
( x x0 )3
( x x0 ) 4
cos x cos x0 senx0
cos x0
senx0
cos x0
...
1!
2!
3!
4!
Ponendo x0 0 abbiamo:
f ( x) cos x
( x 0)
( x 0) 2
( x 0)3
( x 0) 4
cos 0
sen0
cos 0
...
1!
2!
3!
4!
Eseguendo tutte le semplificazioni tenendo conto che sen0 0 e cos 0 1 otteniamo:
x2 x4 x6
cos x 1 ...
2! 4! 6!
cos x cos 0 sen0
Osservazione
Le derivate delle funzioni goniometriche sopra riportate sono valide solo nel caso che langolo x
sia misurato in radianti. Nellipotesi che langolo x sia misurato in gradi sessagesimali vanno
moltiplicate per la costante
f ( x) cos x
180
senx
f II ( x) (
) 2 cos x
180
ecc.
( x) (
) 3 senx
f IV ( x) (
) 4 cos x
180
180
Perci eseguendo le dovute sostituzioni, abbiamo che:
( x x0 )
( x x0 ) 2
( x x0 ) 3
2
3
cos x cos x0
senx0
(
) cos x0
(
) senx0
180
1!
180
2!
180
3!
f
III
(
) 4 cos x 0
180
( x x0 ) 4
...
4!
Ponendo x0 0 abbiamo:
( x 0)
2
( x 0) 2
3
( x 0) 3
cos x cos 0
sen0
(
) cos 0
(
) sen0
...
180
1!
180
2!
180
3!
Eseguendo tutte le semplificazioni tenendo conto che sen0 0 e cos 0 1 otteniamo:
2 x2
4 x4
6 x6
cos x 1 (
)
(
)
(
)
...
180
2! 180
4! 180
6!
Ovvero:
x 2 1 x 4 1 x 6 1
cos x 1 (
) (
) (
) ...
180
2! 180
4! 180
6!
Precisiamo subito che
nel medesimo angolo misurato in radianti. Dal raffronto tra questo sviluppo e quello dellesempio
precedente facile capire perch si utilizzi misurare gli angoli in radianti invece che in gradi
sessagesimali.
Esempio
Qualcuno si sar domandato del motivo per cui si esegue lo sviluppo in serie della funzione
log e (1 x) invece del pi ovvio sviluppo in serie della funzione log e x . Proviamo a eseguire questo
sviluppo e vediamo cosa succede.
Calcoliamo le derivate della f ( x) log e x .
1
1
f ( x) log e x
f I ( x)
f II ( x) 2
x
x
2
2
3
2
3 4
f III ( x) 3
f IV ( x) 4
f V ( x)
x
x
x5
2 3 4 5
ecc.
f VI ( x)
x6
Come possiamo vedere le derivate sono pi semplici rispetto a quello della f ( x) log e (1 x) .
Ora eseguendo le dovute sostituzioni abbiamo:
log e x log e x0
1 ( x x0 )
1 ( x x0 ) 2
2 ( x x0 ) 3 2 3 ( x x0 ) 4
2
3
4
...
x0
1!
2!
3!
4!
x0
x0
x0
Guardando la formula appena scritta si capisce facilmente perch non possiamo porre x0 0 .
Proviamo a porre x0 1 e vediamo cosa succede.
1 ( x 1) 1 ( x 1) 2 2 ( x 1) 3 2 3 ( x 1) 4
log e x 0
2
3
4
...
1
1!
2!
3!
4!
1
1
1
72/97
( x 1) 2 ( x 1) 3 ( x 1) 4
...
2
3
4
y2 y3 y4
..
2
3
4
Questa espressione identica, considerando il cambio di variabile, allo sviluppo in serie visto
precedentemente e, ovviamente, non poteva essere diversamente.
log e (1 y) y
...
1! 2! 3! 4! 5!
Perci:
x x2 x3 x 4 x5
x2
x3
x4
x5
x
De D(1
...) D1 Dx D
D D
D ...
1! 2! 3! 4! 5!
2!
3!
4!
5!
2
3
4
2
3
4
x
x
x
x
x x
x
x
0 1 2 3 4 5 ... 1
...
2!
3!
4!
5!
1! 2! 3! 4!
Da cui:
x x2 x3 x4
x
De 1
... e x
1! 2! 3! 4!
Esempio
Sappiamo che la derivata della funzione senx la funzione cosx cio la Dsenx cos x . Proviamo
a trovare questo risultato attraverso lo sviluppo in serie.
x3 x5 x7
senx x ...
3! 5! 7!
Perci:
x3 x5 x7
x3
x5
x7
x2 x4 x6
Dsenx D( x
...) Dx D D D
... 1
...
3! 5! 7!
3!
5!
7!
2! 4! 6!
Perci:
x2 x4 x6
Dsenx 1
...
2! 4! 6!
Sapendo che:
x2 x4 x6
cos x 1
...
2! 4! 6!
Risulta che:
Dsenx cos x
73/97
x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8
...
2
3
4
5
6
7
8
Analiziamo il comportamento di questo sviluppo in serie al variare di x .
xn
xn
1) Per x 1 lennesimo termine ( ) non un infinitesimo (cio il lim
0 ) per cui lo
n n
n
sviluppo in serie non utilizzabile e inoltre non esistono i logaritmi dei numeri negativi.
xn
2) Per x 1 lennesimo termine un infinitesimo (cio il lim
0 ) ma la somma di tutti i
n n
termini (che sono tutti negativi) uguale a (come dimostrer tra poco).
3) Per 1 x 1 lennesimo termine un infinitesimo e la somma di tutti i termini converge al
valore della funzione log e (1 x) .
4) Per x 1 lennesimo termine un infinitesimo e la somma di tutti i termini (che sono per met
positivi e, per laltra met, negativi) converge al valore della funzione log e (1 x) ovvero al valore
del log e (2) .
5) Per x 1 lennesimo termine non un infinitesimo perci lo sviluppo in serie non utilizzabile.
log e (1 x) x
Dopo aver analizzato tutti e cinque i casi si deduce che, per poter utilizzare lo sviluppo in serie, il
valore di x deve verificare la seguente disuguaglianza 1 x 1.
Vedremo tra poco, con un esempio pratico, una cosa interessante. Lipotesi che lennesimo termine
sia un infinitesimo una condizione necessaria, ma non sufficiente, a garantire la convergenza di
una qualunque serie.
x x2 x3 x4 x5 x6 x7
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
Analiziamo il comportamento di questo sviluppo in serie al variare di x .
xn
Indipendentemente dal valore di x lennesimo termine (
) un infinitesimo (cio il
n!
xn
lim
0 ), lo sviluppo in serie sempre utilizzabile e la somma converge sempre per qualunque
n n!
valore finito di x .
ex 1
Serie
Qui non tratter questo interessante e vasto argomento perch esula da questo scritto, qui far
vedere solamente alcune cose che ritengo interessanti e attinenti.
La prima cosa da dire che c completa equivalenza tra la nozione di serie e quella di successione.
Definizione
Si dice successione di numeri (o semplicemente successione), un insieme di infiniti numeri, che si
dicono termini (o elementi) della succesione, disposti in un ordine determinato da una legge la quale
74/97
a1 , a2 , a3 , a4 ,...an ,...
1 2 3 4
n
, , , ,...,
2 3 4 5
n 1
Definizione
Si dice serie associata alla successione (o semplicemente serie), la successione delle somme
parziali, (o semplicemente ridotte), di una successione. Se questa successione ammette limite finito,
si dice che la serie converge, se questa successione ammette limite o si dice che la serie
diverge a o a (rispettivamente). Se questa successione non ammette limite si dice che la
serie indeterminata.
Esempi di successione
a1 a2 a3 a4 ... an ...
1 2 3 4
n
...
2 3 4 5
n 1
75/97
Sostituiamo a
Funzioni iperboliche
Vediamo ora alcune nozioni di base sulle funzioni iperboliche perch tutto il resto esula da questo
scritto.
Abbiamo visto che:
x x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8 x9
ex 1
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9!
Da cui ricaviamo che:
x x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8 x9
x
e 1
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9!
Perci abbiamo che:
x x2 x3 x4 x5 x6 x7
x x2 x3 x4 x5 x6 x7
e x e x (1
...) (1
...)
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
e x e x
x2 x4 x6
1 ...
2
2! 4! 6!
76/97
...
2
2! 4! 6!
Il motivo per cui questa funzione prende il nome di coseno per la grande somiglianza tra questo
sviluppo in serie e lo sviluppo in serie della funzione trigonometrica coseno
x2 x4 x6
( cos x 1 ... ). Vedremo tra poco il motivo per cui si dice iperbolico.
2! 4! 6!
Utilizzando nuovamente gli sviluppi in serie di e x e di e x possiamo calcolare anche:
x x2 x3 x4 x5 x6 x7
x x 2 x3 x4 x5 x6 x7
e x e x (1
...) (1
...)
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7!
e x ex
x3 x5 x7
x
...
2
3! 5! 7!
Questo sviluppo in serie si chiama seno iperbolico.
e x ex
x3 x5 x7
shx senhx
x
...
2
3! 5! 7!
Il motivo per cui questa funzione prende il nome di seno per la grande somiglianza tra questo
sviluppo in serie e lo sviluppo in serie della funzione trigonometrica seno
x3 x5 x7
( senx x ... ). Vedremo tra poco il motivo per cui si dice iperbolico.
3! 5! 7!
Grazie a questi sviluppi possiamo ricavare che:
A) cosh x senhx e x
chx shx e x
B) cosh x senhx e x
chx shx e x
C) cosh 2 x senh 2 x 1
ch 2 x sh 2 x 1
Da questultima relazione possiamo dedurre che il coseno iperbolico ( cosh x o chx ) e il
seno iperbolico ( senhx o shx ) si possono assumere come coordinate cartesiane di un punto
variabile sulliperbole equilatera di equazione x 2 y 2 1 , in modo analogo come il coseno
trigonometrico ( cos x ) e il seno trigonometrico ( senx ) si possono assumere come
coordinate cartesiane di un punto variabile sulla circonferenza di equazione x 2 y 2 1 . Questo il
motivo per cui queste funzioni si chiamano funzioni iperboliche.
Le dimostrazioni delle precedenti tre identit le lascio al lettore volenteroso visto lestrema
semplicit.
Ovviamente anche per le funzioni iperboliche, come per le funzioni circolari, possiamo ricavare
delle formule di somma/sottrazione, duplicazione, bisezione, ecc.
Esempio
senh( x y) senh( x) cosh( y) cosh( x) senh( y)
cosh( x y) cos h( x) cosh( y) senh( x) senh( y)
Lascio al lettore la semplice verifica di queste formule e la ricerca delle altre formule.
Vediamo ora come poter utilizzare queste nuove funzioni per calcolare la funzione e x .
Dalle tre identit precedenti possiamo ricavere:
ch 2 x sh 2 x 1
Perci otteniamo:
shx 1 sh 2 x e x
ch 2 x 1 sh 2 x
chx 1 sh 2 x
chx ch 2 x 1 e x
77/97
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9!
Oppure possiamo calcolare il seno (o il coseno) iperbolico, e per eseguire questo calcolo
necessario calcolare met termini, e poi utilizzare la prima (o la seconda) formula sopra riportata.
Esempio
Calcoliamo la funzione esponenziale in base e del numero 0,0397208 cio e0,0397208.
Premetto immediatamente che e 0,0397208 1,0405202 .
Come abbiamo visto nel 2 capitolo abbiamo:
1
1
1
e 0,0397208 1 0,0397208 0,0397208 2 0,03972083 0,0397208 4 ...
2!
3!
4!
0, 0397208
e
1 0,0397208 0,0007889 0,0000104 0,0000001 1,0405202
Utilizzando la funzione seno iperbolico otteniamo:
1
shx 0,0397208 0,03972083 ...
3!
shx 0,0397208 0,0000104 0,0397312
e 0,0397208 shx 1 sh 2 x 0,0397312 1 0,0397312 2 0,0397312 1,000789 1,0405202
e x otteniamo:
x x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8 x9
ex 1
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9!
x x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8 x9
Perci 1
a
1! 2! 3! 4!
Svolgendo i calcoli otteniamo:
78/97
Esempio
Calcoliamo il logaritmo naturale del numero 0,5 cio il log e 0,5 .
Premetto immediatamente che il log e 0,5 0,69314718... .
Per quello che abbiamo visto precedentemente abbiamo:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 24 (0,5 1) 0
Ovvero:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 12 0
Una volta risolta, nellincognita x , otteniamo queste quattro soluzioni:
x1 0,69557806
x2 2,32407099
x3 0,49017547 j 2,680081977
x4 0,49017547 j 2,680081977
Esempio
Calcoliamo il logaritmo naturale del numero 2 cio il log e 2 .
Premetto immediatamente che il log e 2 0,69314718... .
Per quello che abbiamo visto precedentemente abbiamo:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 24 (2 1) 0
Ovvero:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 24 0
Una volta risolta, nellincognita x , otteniamo queste quattro soluzioni:
x1 0,693903146
x2 3,26529604
x3 0,71430355 j3,175225894
x4 0,71430355 j3,175225894
Esempio
Calcoliamo il logaritmo naturale del numero 5 cio il log e 5 .
Premetto immediatamente che il log e 5 1,6094379 .
Per quello che abbiamo visto precedentemente abbiamo:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 24 (5 1) 0
Ovvero:
x 4 4 x 3 12 x 2 24 x 96 0
Una volta risolta, nellincognita x , otteniamo queste quattro soluzioni:
x1 1,635463348
x2 4
x3 0,81773167 j3,742466469
x4 0,81773167 j3,742466469
79/97
x4 0,90872244 j 4,991945694
Osservazioni
In tutti e quattro gli esempi soltanto la prima soluzione ( x1 ) la soluzione alla nostra domanda.
Vediamo di giustificare questa affermazione. Ovviamente non possiamo considerare soluzioni
accettabili le soluzioni complesse ( x3 e x 4 ). La soluzione cercata quella il cui valore assoluto
x5
), visto che noi, nella
5!
nostra semplificazione, lo abbiamo considerato uguale a 0 (zero). Allaumentare del valore del
numero a lerrore aumenta e questo dipende dai pochi termini presi in considerazione.
minore perch minore il valore del primo termine non considerato (
1
.
1 x
Cambiando la variabile da x a z (per evitare fraintendimenti) abbiamo che:
x
1
x
0 1 z dz log e (1 z)0 log e (1 x) log e (1 0) log e (1 x)
La funzione f ( x) log e (1 x) e la sua derivata f I ( x)
1
dz .
1 z
0
Cio: log e (1 x)
1
.
1 z
1
1 z z
z
z z2 z2
z (1 z ) z 2
z2
1
1
1
1 z
1 z
1 z
1 z
1 z
1 z
1 z
z2 z3 z3
z 2 (1 z ) z 3
z3
1 z
1 z
1 z z2
ecc.
1 z
1 z
1 z
Perci, proseguendo nella divisione, otteniamo:
1
1 z z 2 z 3 z 4 z 5 z 6 z 7 ...
1 z
Da questa eguaglianza ricaviamo che:
Ora eseguiamo la seguente divisione
80/97
1
log e (1 x)
dz (1 z z 2 z 3 z 4 z 5 z 6 z 7 ...)dz
1 z
0
0
Arrivati a questo punto basta risolvere lultimo integrale.
x
x
x
x
x
x
x2 x3 x4 x5 x6
2
3
4
5
0 1dz 0 zdz 0 z dz 0 z dz 0 z dz 0 z dz ... x 2 3 4 5 6 ...
Perci lo sviluppo in serie della funzione logaritmo :
x 2 x3 x 4 x5 x 6 x 7 x8
log e (1 x) x
...
2
3
4
5
6
7
8
2) Sviluppo in serie della funzione arcotangente
Vediamo ora lo sviluppo in serie della funzione y arctgx . Questa funzione ha questo significato
y uguale allangolo la cui tangente x .
1
La funzione f ( x) arctgx e la sua derivata vale f I ( x)
.
1 x2
Il valore della derivata appena vista vale nellipotesi che langolo x sia misurato in radianti.
Cambiando la variabile da x a z (per evitare fraintendimenti) otteniamo che:
x
1
x
0 1 z 2 dz arctgz 0 arctgx arctg0 arctgx .
x
1
dz
2
0 1 z
Cio: arctgx
1
.
1 z2
z 2 (1 z 2 ) z 4
1
1 z2 z2
z2
z2 z4 z4
z4
2
1 z2
1 z2
1 z2
1 z2
1 z2
1 z2
z4 z6 z6
z 4 (1 z 2 ) z 6
z6
2
2
4
1 z2
ecc.
1 z2
1 z2
1 z2
Perci, proseguendo nella divisione, otteniamo:
1
1 z 2 z 4 z 6 z 8 z 10 z 12 z 14 ...
2
1 z
Da questa eguaglianza ricaviamo che:
x
x
1
arctgx
dz
(1 z 2 z 4 z 6 z 8 z 10 z 12 z 14 ...)dz
2
0 1 z
0
Arrivati a questo punto basta risolvere lultimo integrale.
x
x
x
x
x
x
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
2
4
6
8
10
1
dz
z
dz
z
dz
z
dz
z
dz
z
dz
...
...
0
0
0
0
0
0
3
5
7
9 11
Perci lo sviluppo in serie della funzione arcotangente :
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
arctgx x
...
3
5
7
9 11
81/97
Vediamo ora come utilizzare gli sviluppi in serie per calcolare il valore del numero trascendente .
Poich:
1
Darcsenx
1 x2
1
Utilizzando lo sviluppo in serie di Taylor della funzione
possiamo scrivere che:
1 y
(1 y)
1
2
1
1 3 2 1 3 5 3 1 3 5 7 4 1 3 5 7 9 5
y 2
y 3
y 4
y
y ...
2
2 2!
2 3!
2 4!
2 5 5!
1 y
Questo sviluppo in serie pu essere scritto anche in un altro interessante modo, vediamolo.
1
1
1 3 2 1 3 5 3 1 3 5 7 4 1 3 5 7 9 5
1 y
y
y
y
y ...
2
24
246
2 4 68
2 4 6 8 10
1 y
Se, nello sviluppo in serie precedente, impostiamo y x 2 otteniamo:
1
1
1 3 4 1 3 5 6 1 3 5 7 8 1 3 5 7 9 10
1 x2
x
x
x
x ...
2
24
246
2 4 68
2 4 6 8 10
1 x2
Visto anche che:
x
1
x
0 1 t 2 dt arcsent 0 arcsenx arcsen 0 arcsenx 0 arcsenx
Ovvero:
x
1
arcsenx
dt
2
0 1 t
Utilizzando lo sviluppo in serie appena visto possiamo scrivere:
x
1
1 3 4 1 3 5 6 1 3 5 7 8 1 3 5 7 9 10
arcsenx (1 t 2
t
t
t
t ...)dt
2
24
246
2 4 68
2 4 6 8 10
0
1 x 3 1 3 x 5 1 3 5 x 7 1 3 5 7 x 9 1 3 5 7 9 x11
...
2 3 2 4 5 2 4 6 7 2 4 6 8 9 2 4 6 8 10 11
Dopo tutta questa fatica se impostiamo x 1 ricaviamo:
1 1 1 3 1 1 3 5 1 1 3 5 7 1 1 3 5 7 9 1
arcsen1 1
...
2
2 3 2 4 5 2 4 6 7 2 4 6 8 9 2 4 6 8 10 11
Cio:
1 1 1 3 1 1 3 5 1 1 3 5 7 1 1 3 5 7 9 1
2 (1
...)
2 3 2 4 5 2 4 6 7 2 4 6 8 9 2 4 6 8 10 11
Questa formula non molto adatta perch converge piuttosto lentamente. Ma la prossima formula
decisamente migliore.
1
Impostando nella formula precedente x otteniamo:
2
1 1 1 1
1 3
1
1 3 5
1
1 3 5 7
1
arcsen
...
3
5
7
2 6 2 2 3 2
2 4 5 2
246 72
2 4 6 8 9 29
Cio:
1 1 1
1 3
1
1 3 5
1
1 3 5 7
1
6(
...)
3
5
7
2 2 3 2
2 4 5 2
246 72
2 4 6 8 9 29
Eseguiamo il calcolo di con questa espressione.
1
= 0,5
2
arcsenx x
82/97
2 3 23
1 3
1
= 0,00234375
2 4 5 25
1 3 5
1
= 0,0003487723
2 4 6 7 27
1 3 5 7
1
= 0,0000593397
2 4 6 8 9 29
1 3 5 7 9
1
= 0,0000109239
2 4 6 8 10 11 211
1 3 5 7 9 11
1
= 0,0000021182
2 4 6 8 10 12 13 213
1 3 5 7 9 11 13
1
= 0,0000004261
2 4 6 8 10 12 14 15 215
6 (0,5235986635) 3,1415919810
Come possiamo vedere con soltanto 8 termini abbiamo ottenuto un buon risultato visto che il valore
vero 3,1415926535
Conosco unaltra espressione, migliore di questa (cio che converge ancor pi velocemente), per
calcolare il valore di , ma questa non la sede adatta per illustrarla poich coinvolge alcune
nozioni di trigonometria. Ora voglio solo mostrare altre tre serie facili da ricordare ma tutte inadatte
al calcolo pratico di .
Abbiamo visto che:
x 3 x 5 x 7 x 9 x11
arctgx x
...
3
5
7
9 11
Per x 1 abbiamo:
... 1 ...
4
3 5 7 9 11 13 15
3 5 7 9 11 13 15
Da questa famosa formula possiamo ricavare laltrettanto famosa formula:
1
1
1
1
1
...
8 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19
Dalle formule appene viste possiamo ricavare che:
1 1 1 1 1 1 1
4 (1 ...)
3 5 7 9 11 13 15
1
1
1
1
1
8(
...)
1 3 5 7 9 11 13 15 17 19
Unaltra bella formula, la Formula di Wallis.
2 2 4 4 6 6 8 8 10 10 12 12 14
...
2 1 3 3 5 5 7 7 9 9 11 11 13 13
Anche questa terza formula, per rappresentare , piuttosto facile da ricordare.
83/97
...
1! 2! 3! 4! 5! 6! 7! 8! 9!
Commento
La funzione f ( x) e x al variare di x nel campo dei numeri reali da, come risultato, un numero
reale e i numeri reali possono essere rappresentati su una retta e, di conseguenza, possono essere
ordinati in ordine crescente (o decrescente).
Per x che varia nellintervallo dei numeri reali, e x varia nellintervallo dei numeri reali positivi
escluso il numero 0 (zero). Riassumendo, per chiarezza, abbiamo:
Per x 0 abbiamo 0 e x 1 .
Per x 0 abbiamo " e x 1 .
Per 0 x abbiamo 1 e x .
B) Sviluppo in serie del numero e jy .
Proviamo ora a generalizzare il precedente sviluppo in serie sostituendo a x il numero jy dove
lesponente un numero immaginario ( j lunit immaginaria e y un numero reale).
jy ( jy ) 2 ( jy ) 3 ( jy ) 4 ( jy ) 5 ( jy ) 6 ( jy ) 7 ( jy ) 8 ( jy ) 9
e 1
...
1!
2!
3!
4!
5!
6!
7!
8!
9!
Eseguendo i vari calcoli otteniamo:
jy y 2 jy 3 y 4 jy 5 y 6 jy 7 y 8 jy 9
e jy 1
...
1!
2!
3!
4!
5!
6!
7!
8!
9!
Ovvero:
jy y 2 jy 3 y 4 jy 5 y 6 jy 7 y 8 jy 9
e jy 1
...
1! 2!
3!
4!
5!
6!
7!
8!
9!
Ora, separando i termini reali dai termini immaginari, otteniamo:
y 2 y 4 y6 y8
y y3 y5 y7 y9
jy
e (1
...) j (
...)
2! 4! 6! 8!
1! 3! 5! 7! 9!
Abbiamo visto precedentemente (considerando il cambio di variabile da x a y ) che:
jy
y 2 y 4 y6 y8
y y3 y5 y7 y9
...
seny
...
2! 4! 6! 8!
1! 3! 5! 7! 9!
Perci, incredibilmente e del tutto inaspettatamente, quasi magicamente, gli sviluppi in serie sono
identici e questo significa che possiamo eseguire una fondamentale sostituzione e cio:
e jy cos y jseny
cos y 1
Commento
La funzione f ( y) e jy , al variare di y nel campo dei numeri reali, produce, come risultato, un
numero complesso che rappresentabile sul piano Argand-Gauss. Su una coordinata (lascissa
asse orizzontale) viene riportata la parte reale del numero complesso e su laltra coordinata,
ortogonale alla precedente, (lordinata asse verticale) viene riportata la parte immaginaria del
numero complesso.
Al variare della variabile y i punti descrivono una circonferenza di raggio unitario e centro nel
centro delle coordinate per cui loperatore immaginario j trasforma il numero reale y in un
84/97
e x jy e x e jy e x (cos y jseny)
Commento
La funzione f ( z ) e x jy (dove z x jy ) al variare di x e y nel campo dei numeri reali da,
come risultato, un numero complesso rappresentabile sul piano Argand-Gauss.
Rispetto al caso precedente qui abbiamo due variabili da tener presente. Al variare della variabile
x varia il modulo del vettore complesso e al variare della variabile y varia lanomalia del
vettore complesso. Anche in questo caso loperatore immaginario j trasforma il numero reale
y in un angolo e anche in questo caso luguaglianza soltanto uneguaglianza formale. Anche in
questo caso abbiamo che la funzione f ( z) e x (cos y jseny) (dove z x jy ) periodica di
periodo 2 o 360 per cui anche la f ( z ) e x jy deve essere periodica di periodo 2 o 360.
Anche in questo caso abbiamo che:
e x jy e x j ( y 2 ) e x j ( y 4 ) e x j ( y 2k ) con y espresso in radianti.
Oppure anche a:
e x jy e x j ( y 360) e x j ( y 720) e x j ( y k 360) con y espresso in gradi sessagesimali.
In entrambe le eguaglianze k uguale a un numero intero.
Facciamo ora alcuni esempi per mostrare le enormi potenzialit di questa rappresentazione.
Esempio
Calcoliamo la potenza n-esima del vettore unitario ( cos x jsenx ).
Sappiamo che cos x jsenx e jx
Perci:
(cos x jsenx) n (e jx ) n
(cos x jsenx) n e jnx
(cos x jsenx) n (cos nx jsennx)
Esempio
Calcoliamo la radice n-esima del vettore unitario ( cos x jsenx ).
Grazie allidentit precedente possiamo scrivere che:
1
nx
nx
n (cos nx jsennx) (cos nx jsennx) n (cos
jsen ) (cos x jsenx)
n
n
Tenendo presente che le funzioni trigonometriche sono periodiche di periodo 2 (o 360)
possiamo scrivere che:
85/97
Esempio
Calcoliamo le derivate prime delle funzioni trigonometriche f x cos x e f x senx .
Usiamo lequaglianza e jx cos x jsenx che lega la funzione esponenziale a quelle circolari.
De jx D(cos x jsenx)
Ovvero:
De jx je jx j (cos x jsenx) j cos x j 2 senx senx j cos x
D(cos x jsenx) D cos x D( jsenx) D cos x jDsenx
Confrontando le parti reali e le parti immaginarie delle due uguaglianze otteniamo:
D cos x senx
Dsenx cos x
Esempio
Calcoliamo le derivate seconde delle funzioni trigonometriche f x cos x e f x senx .
Anche in questo esempio usiamo luguaglianza e jx cos x jsenx .
D' ' e jx D' ' (cos x jsenx)
Ovvero:
D' ' e jx D( De jx ) D( je jx ) j ( De jx ) j ( je jx ) j 2 e jx 1 e jx 1 (cos x jsenx)
cos x jsenx cos x j (senx)
D' ' (cos x jsenx) D' ' cos x D' ' ( jsenx) D' ' cos x jD' ' senx
Confrontando le parti reali e le parti immaginarie delle due uguaglianze otteniamo:
D' ' cos x cos x
D' ' senx senx
Esempio
Calcoliamo le equivalenze delle funzioni trigonometriche f x cos(2 x) e f x sen(2x) .
Anche in questo esempio usiamo luguaglianza e jx cos x jsenx .
(e jx ) 2 (cos x jsenx) 2
Ovvero:
(e jx ) 2 e j 2 x cos 2 x jsen2 x
(cos x jsenx) 2 cos 2 x sen 2 x j 2 cos x senx
86/97
Formule di Eulero
Qui potrete vedere un altro semplice metodo per eseguire alcuni calcoli trigonometrici.
Abbiamo visto che:
e jx cos x jsenx
Sostituendo, nella precedente funzione, x con il valore di x ricaviamo:
e jx cos( x) jsen( x)
Poich cos( x) cos x e che sen( x) senx abbiamo che:
e jx cos x jsenx
Ora sappiamo che:
e jx cos x jsenx
e jx cos x jsenx
Sommando e sottraendo queste due ultime espressioni otteniamo:
e jx e jx
cos x
2
jx
e e jx
senx
2j
Queste due formule, denominate Formule di Eulero, esprimono il coseno e il seno di un angolo
(espresso da un numero reale) attraverso due esponenziali immaginari. Sicuramente qualcuno si
chieder a cosa possono servire queste due formule poich non possibile effettuare calcoli
numerici su esponenziali immaginari. Dobbiamo ammettere che questo vero, ma eseguire un
calcolo letterale sulla parte esponenziale immaginaria equivale a eseguirlo sulla parte reale
trigonometrica visto che sono, formalmente, identiche. Facciamo ora alcuni esempi per chiarire
questinsolito, ma potente, metodo per trovare delle uguaglianze sulle funzioni trigonometriche.
Esempio
Calcoliamo (cos x) 2 che uguale a cos 2 x .
e jx e jx
e jx e jx 2
) da cui, con semplici passaggi otteniamo:
allora cos 2 x (
2
2
e jx e jx 2
(e jx e jx ) 2
e j 2 x 2e jx e jx e j 2 x
cos 2 x (
)
cos 2 x
cos 2 x
2
4
4
Poich cos x
88/97
e j 2 x 2 e j 2 x
4
1
1
cos 2 x cos(2 x)
2
2
cos 2 x
e j 2 x e j 2 x 2
4
4
1
cos(
2
x
)
cos 2 x
2
2
cos 2 x
1 e j 2 x e j 2 x 1
cos 2 x
2
2
2
1
cos(
2
x
)
cos 2 x
2
Esempio
Calcoliamo (senx) 2 che uguale a sen 2 x .
Poich senx
e jx e jx
e jx e jx 2
allora sen 2 x (
) da cui, con semplici passaggi otteniamo:
2j
2j
e jx e jx 2
sen x (
)
2j
(e jx e jx ) 2
sen x
4
e j 2 x 2e j 2 x e j 2 x e j 2 x
sen x
4
e j2x 2 e j2x
4
1
1
sen 2 x
cos(2 x)
2
2
e j2x e j2x 2
4
4
1
cos(
2
x
)
sen 2 x
2
2
1 e j2x e j2x 2
2
2
4
1
cos(
2
x
)
sen 2 x
2
sen 2 x
sen 2 x
sen 2 x
Esempio
Calcoliamo sen 2 x cos 2 x .
Tutti sanno che sen 2 x cos 2 x uguale a 1. Ora vedremo questo risultato sfruttando i precedenti
due risultati.
1 cos(2 x) 1 cos(2 x)
1 1
sen 2 x cos 2 x
sen 2 x cos 2 x 1
2
2
2
2
2 2
Esempio
Calcoliamo il cos 3 x .
e jx e jx 3
cos 3 x (
)
2
e j 3 x 3e j 2 x e jx 3e jx e j 2 x e j 3 x
3
cos x
8
j3x
j3x
e e
3e jx 3e jx
cos 3 x
8
8
j3x
j3x
1 e e
3 e jx e jx
cos 3 x
4
2
4
2
Esempio
Calcoliamo il sen 3 x .
e jx e jx 3
sen 3 x (
)
2j
e j 3 x 3e j 2 x e jx 3e jx e j 2 x e j 3 x
8j
j3x
j3x
e e
3e jx 3e jx
sen 3 x
8j
8j
1
3
sen 3 x
sen (3x) senx
4
4
sen 3 x
(e jx e jx ) 3
8
j3x
e 3e jx 3e jx e j 3 x
3
cos x
8
j3x
j3x
1 e e
1 3e jx 3e jx
cos 3 x
4
2
4
2
1
3
cos 3 x cos(3x) cos x
4
4
cos 3 x
sen 3 x
(e jx e jx ) 3
(2 j ) 3
e j 3 x 3e jx 3e jx e j 3 x
8j
j3x
1 e e j 3 x 3 e jx e jx
sen 3 x
4
2j
4
2j
3senx sen (3x)
sen 3 x
4
sen 3 x
89/97
sen 4 x
e j 4 x 4e j 2 x 6 4e j 2 x e j 4 x
sen x
16
3 1
1
sen 4 x cos(4 x) cos(2 x)
8 8
2
4
e j 4 x 4e j 3 x e jx 6e j 2 x e j 2 x 4e jx e j 3 x e j 4 x
16
6 e j 4 x e j 4 x 4e j 2 x 4e j 2 x
sen x
16
16
16
3 cos(4 x) cos(2 x)
sen 4 x
8
8
2
4
Esempio
Calcoliamo il (cos 2 x)(senx) .
Da uno degli esempi precedenti possiamo vedere che cos 2 x
(cos 2 x)(senx)
e j 2 x e j 2 x 2 e jx e jx
4
2j
(cos 2 x)(senx)
e j 3 x e jx e jx e j 3 x 2e jx 2e jx
8j
e j 3 x e j 3 x e jx e jx
8j
1
(cos 2 x)(senx) (sen(3x) senx)
4
(cos 2 x)(senx)
e j 2 x 2 e j 2 x
.
4
(cos 2 x)(senx)
1 e j 3 x e j 3 x e jx e jx
(
)
4
2j
2j
Esempio
Calcoliamo il (cos 2 x)(sen 2 x) .
e jx e jx 2 e jx e jx 2
(cos x)(sen x) (
) (
)
2
2j
2
e j 2 x e j 2 x 2 e j 2 x e j 2 x 2
)(
)
4
4
e j 4 x 1 2e j 2 x 1 e j 4 x 2e j 2 x 2e j 2 x 2e j 2 x 4
(cos 2 x)(sen 2 x) (
)
16
e j 4 x e j 4 x 2
1 e j 4 x e j 4 x 2
(cos 2 x)(sen 2 x) (
)
(cos 2 x)(sen 2 x) (
)
16
8
2
1 e j 4 x e j 4 x 2
1
(cos 2 x)(sen 2 x) (1 cos(4 x))
(cos 2 x)(sen 2 x) (
)
8
2
2
8
1
cos(
4
x
)
(cos 2 x)(sen 2 x)
8
8
(cos 2 x)(sen 2 x) (
Identit di Eulero
Dopo tutti questi esempi vediamo unidentit che, sono convinto, gi conoscete.
Prendiamo la funzione f ( y) e jy . Il suo sviluppo :
e jy cos y jseny
Ora se impostiamo y (angolo piatto misurato in radianti) otteniamo:
e j cos jsen
90/97
Quella che abbiamo appena visto la famosa Identit di Eulero che lega tra loro alcune entit
matematiche fondamentali. Tali entit sono:
La costante di John Napier
e
Linit immaginaria
j 1
La costante PI GRECO
Lelemento neutro della moltiplicazione
1
Lelemento neutro della somma
0
Vediamo ora la medesima identit sotto altri aspetti.
Prendiamo la funzione f ( y) e jy e impostiamo:
con k numero intero.
y 2k
Se sostituiamo, otteniamo:
e jy cos y jseny
e j ( 2k ) cos( 2k ) jsen( 2k )
Ricordando che:
cos( 2k ) 1
sen( 2k ) 0
Sostituendo abbiamo:
e j ( 2k ) 1
e j ( 2k ) 1 0
e j ( 2k ) 1 j 0
Ovvero:
Prendiamo la funzione f ( y) e jy e impostiamo:
con k numero intero.
y 180 k 360
Se sostituiamo, otteniamo:
e jy cos y jseny
e j (180k 360) cos(180 k 360) jsen(180 k 360)
Ricordo che:
cos(180 k 360) 1
sen(180 k 360) 0
Sostituendo abbiamo:
e j (180k 360) 1
e j (180k 360) 1 0
e j (180k 360) 1 j 0
1
1
a
10 0,4920587
log e (a 1) log e a
2,3978953 2,3025851
a 30
92/97
1
1
a
30 0,4972676
log e (a 1) log e a
3,4339872 3,4011974
a 1000
1
1
a
1000 0,4999167
log e (a 1) log e a
6,9087548 6,9077553
Ovviamente i triangoli POH e P' O' H ' sono simili per cui si pu scrivere:
PO : OH P' O' : O' H '
Da ci si deduce che:
PO O' H ' P' O' OH
Ossia:
PO O' H ' h y
Poich:
1, 2
1
1,0 x dx f1,1 ( x1,2 x1,0 ) y h
E poich il segmento PO uguale allunit possiamo dedurre che:
1, 2
1
O' H ' dx
x
1, 0
In modo del tutto analogo possiamo ricavare la giustificazione della costruzione degli altri
segmenti.
x2h
z3
z2
( Az Bz C )dz A B Cz
2
3
x
2
93/97
Ora proviamo a eseguire un calcolo alternativo, ovvero calcoliamo il valore dellordinata nei punti
x , x h e x 2h .
y x Ax 2 Bx C
y xh A( x h) 2 B( x h) C A( x 2 2hx h 2 ) B( x h) C
y x2h A( x 2h) 2 B( x 2h) C A( x 2 4hx 4h 2 ) B( x 2h) C
[ A( x 2 4hx 4h 2 ) B( x 2h) C ]
Tralasciando tutti i semplici calcoli otteniamo:
y x 4 y xh y x2h A(6 x 2 12hx 8h 2 ) B(6 x 6h) C (6)
94/97
5. Profili biografici
In questi brevissimi profili il lettore trover alcuni cenni sui matematici citati.
Archimede Matematico e fisico italiano, nato a Siracusa nel 287 a.C., morto a Siracusa nel 212
a.C. Di lui ci sono rimaste molte opere che ne fanno uno dei matematici e dei fisici pi grandi di
sempre. Di lui famosa lesclamazione Eureka (ho trovato) quando riusc a trovare un metodo
per confrontare il peso specifico dei solidi. Altrettanto famosa la sua frase Datemi un punto di
appoggio che vi sollever il mondo quando riusc a stabilire i principi delle leve. I suoi risultati
sono molteplici in tutti i campi. Riusc a calcolare larea del segmento parabolico; riusc a calcolare
il volume e la superficie del cilindro, della sfera e delle sue porzioni; riusc a calcolare larea
dellarbello e del salinon; fu il precursore del calcolo infinitesimale; ecc. Il suo nome legato
indissolubilmente al principio di Archimede (principio di idrostatica), alla spirale di Archimede
e ad una pompa dal nome di vite di Archimede. Fu sempre Archimede a calcolare che il rapporto
223 223
220 22
tra circonferenza e diametro ( ), era compreso tra
(
= 3,1408) e
(
= 3,142857 ).
71
71
7
70
Argand Jean-Robert Matematico svizzero, nato a Ginevra nel 1768, morto a Parigi nel 1822. Di
professione era libraio con una grande passione per la matematica. Il suo pi grande contributo
stato quello di aver ideato un metodo per rappresentare i numeri complessi (piano Argand-Gauss).
Briggs Henry Matematico inglese, nato a Warley Wood nel 1556, morto a Oxford nel 1631.
Insegn a Cambridge, Londra e Oxford. E famoso per aver introdotto luso dei logaritmi decimali e
per alcune formule trigonometriche.
Burgi Joost Matematico e astronomo svizzero, nato a Lichtensteig nel 1552, morto a Kassel nel
1632. Fu assistente di Keplero e compose, indipendentemente dal Napier, le prime tavole
logaritmiche. E considerato, insieme al Napier, uno degli inventore dei logaritmi.
Cavalieri Bonaventura Matematico italiano, nato a Milano nel (circa) 1598, morto a Bologna nel
1647. Fin da giovane dimostr grande attitudine per la matematica. Dopo essere entrato nellordine
dei gesuiti si trasfer a Pisa per studiare con Benedetto Antonio Castelli (discepolo di Galileo
Galilei). Grazie alla sua bravura papa Urbano VIII lo nomin priore perpetuo di S. Maria della
Mascarella in Bologna per permettergli di dedicarsi ai suoi studi con la dovuta tranquillit.
Chuquet Nicolas Matematico francese, vissuto nel XV secolo. E autore di un trattato di
aritmetica e di algebra contenente alcuni concetti sugli esponenti.
De LHospital Guillaume Franois Antoine de Sainte Mesme Matematico francese, nato a
Parigi nel 1661, morto a Parigi nel 1704. Studioso di calcolo infinitesimale. Il suo nome legato
soprattutto alla formula per la soluzione del limite di una funzione indeterminata nella forma
F ( x) G( x) deve le funzioni tendono entrambe a 0 (zero) o entrambe a infinito.
Euler Leonard Matematico tedesco, nato a Basilea nel 1707, morto a Pietroburgo nel 1783.
Allievo di Johann Bernulli, si trasferisce in Russia insieme a Daniel Bernulli e Nikolaus Bernulli. E
stato uno dei pi grandi matematici, insieme a Giuseppe Luigi Lagrange, del XVIII secolo. Ha fatto
innumerevoli scoperte in tutti i campi della matematica. Il suo nome legato a molti risultati da lui
raggiunti e tra essi c la scoperta di molte propriet del numero e , base dei logaritmi naturali ed
anche denominato Numero di Euler.
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