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ANNO 3 N 12 - Dicembre 2014

PERIODICO DELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI PISA


CON ALCUNI CONTRIBUTI DELLA CASA COTTOLENGO DI FIRENZE

CAPITOLO XIII PREGHIERA

Mentre crescono le costruzioni della Piccola Casa, che il Cottolengo guarda con gioia,
aumenta in lui la volont che proprio nella Piccola Casa la preghiera sia incessante, per pregare Dio
giorno e notte, senza interruzioni. Questa unione con Dio si vive nella clausura stretta: perci agli fonda subito
monasteri e li considera la sorgente feconda di tutta la Piccola Casa. Nascono cos 5 monasteri, 4 femminili e uno
maschile. Egli voleva fin dal principio una Piccola Casa dove fosse spontaneo e normale passare dalle pi piccole case,
come lavare una tazza, alle pi sublimi, come contemplare i misteri di Dio.
(Tratto daGiuseppe Cottolengo di Piera Paltro)

Abbiamo una nuova amica, giunta da poco nel reparto di Madre Nasi, che ha 101
anni: Edelweiss. in carrozzina, ma ha un bel viso sereno, i capelli ancora grigi, la
voglia di partecipare alle nostre attivit. Con la sua educata discrezione non solo
non disturba il lavoro, ma anzi ci d la gioia di ascoltare da una testimone di un
secolo di storia tante vicende, se glielo chiediamo. Nella sua mente ancora lucida
sono vividi i ricordi della storia della sua famiglia, con i suoi dolori e le sue gioie,
la storia della sua Pisa, con la casa nel centro della vecchia Pisa, in via S. Andrea,
dove sono avvenuti anche tragici eventi. Le diamo il benvenuto tra noi, e le
offriamo il nostro affetto.
(Maria Luisa)

LA GIOVENT FRANCESCANA di Pisa (25 giovani


accompagnati dal Diacono Alessandro armato di
chitarra) venuta a farci gli auguri di Natale nel
pomeriggio del 13 dicembre.
Siamo stati travolti da un'ondata di vita, di giovinezza e
di musica emozionante che accompagnavamo battendo le
mani a ritmo. Abbiamo vissuto in quelle ore la gioia di S.
Francesco e il suo amore nella gentilezza con cui questi
giovani si sono avvicinati a noi.
Fabiana, la nostra animatrice, ha presentato il
Cottolengo nella sua storia e nelle nostre persone,
parlando delle attivit che facciamo, testimoniate dagli
addobbi natalizi che adornano l'atrio. stato un
incontro felice, che speriamo si possa ripetere.
Deo Gratias!
(Gli ospiti della Piccola Casa di Pisa)

arissimi Fratelli, Sorelle, Amici; da molto


tempo che sento il bisogno di dirvi una parola:
GRAZIE! O per meglio dire: DEO GRATIAS!
Molti di voi non mi conoscono, la famiglia cottolenghina
davvero grande... per con alcuni ho avuto la grazia di
condividere un tratto di strada. Mi chiamo Sr. Maria
Teresa (Benedetta-Maria Strambi), ho 32 anni e l'11
Ottobre ho fatto la Professione solenne secondo la
Regola di S. Benedetto nel Monastero di S. Maria del
Fiore a Lapo in Firenze, circondata anche dall'affetto
di Don Giovanni, di tante suore e di alcuni ospiti di Pisa.
Dall'et di 15 anni ho iniziato a fare volontariato al
Cottolengo di Pisa. Ma in verit il Cottolengo di Pisa
l'ho iniziato a frequentare da bambina, restando in
portineria con Sr. Giovannina, mentre mio babbo
(medico) visitava i pazienti della Casa. Anni veramente importanti di formazione e di crescita umana e spirituale,
tante storie di vita vissuta, tante esperienze, per utilizzare il gergo bergogliano, di contatto con la CARNE di
CRISTO. Anni in cui ho conosciuto ospiti, suore, fratelli e sacerdoti ma anche volontari e dipendenti. TUTTI MI
HANNO LASCIATO QUALCOSA E LI PORTO NEL CUORE. Vorrei ricordare tante persone ma non posso, ne
ricordo due che ora sono gi in Paradiso a godere la pienezza dell'Amore: Rossella Bellini nata con una grave
malformazione alla spina dorsale e ai piedi e ospite nel reparto S. Agnese; di lei mi ha sempre colpito la gioia di
vivere e la furbizia dei piccoli di Dio. Mariuccia, conosciuta all'Ospedale di Biella nell'estate 2003. Era in fin di vita
e accanto al suo letto c'era una volontaria che ci raccont il suo legame con Mariuccia... un giorno questa volontaria
and al Cottolengo a trovarla e sfog con lei il dolore che portava nel cuore (era stata abbandonata dal marito),
allora Mariuccia chiese un foglio (la malattia di cui era affetta le impediva ormai di parlare) e scrisse NON TI
PREOCCUPARE. TUTTO QUESTO DOLORE SAR TRASFORMATO DA DIO IN AMORE. Ringrazio il Signore
anche per la forte amicizia che si creata con Sr. Maria Cecilia. Mi ha aiutato molto con la sua testimonianza, le sue
incisive parole e anche per qualche salutare nocchino. Forse alcune suore possono essere un po' dispiaciute che non
sia entrata da loro ma i giorni che precedettero la mia scelta definitiva ricordo che nella cappellina di Anzio (dove
mi trovavo con alcune ospiti di Pisa) ho sentito che il Signore mi chiedeva di lasciare, oltre a campi, fratelli, sorelle,
padri e madri anche i poveri. Prego per perch arrivino nuove e sante vocazioni al Cottolengo e vi chiedo di pregare
perch arrivino anche al nostro Monastero affinch ci siano nuovi giovani che facciano rifiorire i nostri carismi nella
Chiesa del XXI a gloria di Dio e a salvezza dell'Umanit.
Vi abbraccio con affetto e riconoscenza
Sr. Maria Teresa Strambi

Nel pomeriggio di sabato 13


Dicembre siamo andati a Vallelunga
presso la dimora della famiglia Bracci
Torsi dove ad accoglierci abbiamo
trovato gli amici dellordine dei
Cavalieri di Malta. Don Giovanni ha
celebrato per tutti noi, la messa
prefestiva, dopo di che abbiamo
proseguito il nostro pomeriggio
giocando alla tombola, ricevendo
premi per le nostre vincite. Abbiamo
poi goduto del buffet di pezzi salati
e dolci, consapevoli del fatto che
avremmo di certo saltato la cena. Che
bella giornata, un grazie di cuore ai Cavalieri di Malta, a don Giovanni e a tutti i volontari, per il calore con cui ci
hanno fatto trascorrere un piacevole sabato pomeriggio.
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(Lidania)

Gioia per aver conosciuto gli ospiti...


Che io sia qui a scrivere questo, pu essere visto da
due diverse prospettive: una positiva, perch posso
dirvi due parole sulla mia esperienza, e una per me pi
malinconica, in quanto sono giunta al termine del mio
percorso al Cottolengo. Non nascondo che descrivere a
pieno quella che stata per me questa esperienza e
quello che mi ha dato, non semplice. Preferirei
descriverla con una serie di emozioni/parole che ho
provato durante questo anno: amore, dolcezza,
malinconia, pazienza, bellezza, amicizia, gioia. Gioia per
aver conosciuto gli ospiti e aver condiviso con loro
tanti bei momenti che difficilmente scoder. Ringrazio
tutti quelli che lo hanno reso possibile, dai sacerdoti,
alle suore, a tutto il personale (in particolare le OSS
del reparto M. Nasi), alla super pazienza di Fabiana e
naturalmente
ai
miei cari colleghi e
compagni
di
avventura. Ma un
grazie soprattutto
va agli ospiti, che
con
la
loro
semplicit
e
affetto,
nonostante i miei
limiti,
hanno
contribuito
a
migliorarmi giorno
per giorno.
SAMANTHA

E come mi
accade oggi...
Ho imparato molto dalle OSS (notare bene che prima
del 7 gennaio non sapevo cosa volesse dire questa
parola!), dai sacerdoti e suore, da Fabiana, Antonella e
Teresa, dagli altri dipendenti, dai volontari. Ma
soprattutto ho arricchito la mia vita grazie agli ospiti.
Ai loro problemi, alle loro storie, ai loro mille regali nei
miei confronti. Non li dimenticher mai, perch' mi
sono entrati dentro e li ho resi partecipi delle loro
storie chi amo nella vita di tutti i giorni. E come mi
accade oggi, sicuramente tra uno, dieci, trent'anni, un
mattino mi alzer cogli occhi lucidi o il sorriso forte,
pensando a loro.
ENRICO

Concludo, con la consapevolezza...


Siamo arrivati alla fine del nostro percorso qui al
cottolengo. Una fine in termini contrattuali, ma non
per quanto riguarda il pensiero che avr per i miei
numerosi nonni adottati e per quel filo invisibile che in
qualche modo ci terr legati per sempre. E stata un
esperienza meravigliosa che mi ha insegnato la vita

reale, quella fatta di regole e di amore. Colgo questa


occasione per ringraziare tutti quanti: in primis
ovviamente tutti gli ospiti, che in questo percorso sono
stati i migliori insegnanti (a volte anche severi...;-) )
poi i miei colleghi, che hanno contribuito a rendere
questa esperienza cos piena di vitalit e gioia, alle
OSA di santa Teresina perch mi hanno sopportata in
tutto questo periodo e che attraverso qualche piccolo
conflitto mi hanno permesso di ampliare i miei
orizzonti mentali sulla relazione daiuto ma anche su
me stessa, ed infine i religiosi, perch mi hanno fatto
vedere nel quotidiano, il verbo. E cosi concludo, con la
consapevolezza da parte mia che ci che ho appreso
solo linizio di un lungo cammino e con un augurio ai miei
nonni, che possano sempre donare la pace alle persone
con cui entrano in contatto come hanno fatto con me.
Con tutto il cuore.
SARA

Ho imparato ad
essere...
Circa un anno fa sempre
alla ricerca di un lavoro,
provai a far domanda di
servizio
civile
al
Cottolengo, del tutto
ignaro
di
quali
sarebbero state le sfide
che avrei affrontato.
Adesso sono giunto,
assieme ai miei preziosi
compagni, al termine di
questa esperienza di
vita e sono qui a
scrivere e a fare i conti su ci che ha significato. La
pubblicit con cui si sponsorizza il servizio civile dice:
un esperienza che ti cambia la vita e questo motto
coglie nel segno, perch i cambiamenti avvengono
anche senza volerlo, quotidianamente durante il
percorso, ed banale limitarsi soltanto ad un
avvenimento. Sono fiero di aver svolto il servizio al
Cottolengo perch qui ho imparato ad essere a
servizio per gli altri donando la risorsa pi preziosa:
il tempo. In realt poi ci rendiamo conto che non
siamo noi che diamo, ma siamo noi che riceviamo,
quellaffetto, quelle attenzioni che non si possono
comprare Di certo non dimenticher mai la citazione
della cara Osvalda che dai primi giorni mi ha
sopranominato il bello portando alla nausea il
personale di Santa Teresina. Ringrazio con tutto me
stesso, i miei compagni, le operatrici tutte, le suore ed
i preti, per avermi aiutato a crescere durante questo
cammino.
CARLO
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Offrire, amare, sperare!


Questo per me stato un anno molto intenso, vissuto
attraverso unesperienza molto importante. Ho
imparato a vincere determinati miei limiti per
mettermi a totale disposizione dei meravigliosi ospiti
del cottolengo. La fatica certamente si fatta sentire
ma mi sono sempre ripetuto nella mente gli ospiti
prima di tutto, il resto verr.
Ed stato proprio cos.
Sentivo dentro una carica
fortissima che mi ha spinto
ad essere uno strumento
damore per questi amici
cottolenghini.
In questo anno mi sono
ispirato tantissimo alla figura
del santo Cottolengo, guardavo
la sua immagine e gli chiedevo: ma
tutta questa forza dove la trovavi? e nel
mio cuore sentivo che lamore genera amore La fede
amore e d lamore e dallamore scaturisce la carit.
Parlo di quella carit viva e pura donata con il sorriso e
con la speranza. In questo meraviglioso anno il mio
motto perci: offrire, amare, sperare!.
SAMUELE

Ci sono stati...

Il servizio civile nella Piccola Casa di Firenze stata


unesperienza che mi ha fatto crescere e motivare.
Sicuramente dovrebbero passare tutti un po di tempo

alla Piccola Casa per capire le esigenze delle persone


che ci vivono e che hanno bisogno.
In qualche modo spero di aver dato aiuto. Ci sono stati
anche momenti di grande commozione che sicuramente
mi porter sempre dietro grazie a loro.
ANDREA

Gli ospiti del Cottolengo...

Parto dal presupposto che un anno fa non


ero minimamente a conoscenza del
Cottolengo e di cosa fosse e che
mi sono ritrovato a fare il
servizio civile grazie ad un
volantino trovato sul portone
di casa. Oggi dopo un anno
passato in questa Piccola
Casa posso solo ringraziare chi
mi ha dato la possibilit di fare
questa esperienza, sicuramente la pi
bella e intensa a livello umano della mia vita.
Primo per la gente che in questa struttura ci vive e in
qualche modo costretta a starci, secondo per le
persone che ci lavorano, tutto il personale sanitario d
tantissimo a queste persone in difficolt.
Gli ospiti del Cottolengo di Firenze mi hanno insegnato
molto, ho imparato a vedere la vita da unaltra
prospettiva e se prima mi facevo problemi inutili
adesso capisco che i problemi sono ben altri nella vita.
DANIEL

Messa in Memoria degli Ospiti Defunti (9.11.2014)


Domenica 9 novembre, la Messa era dedicata ai membri
defunti dellanno della famiglia cottolenghina di Pisa.
Abbiamo ricordato nove ospiti e due suore pregando per
loro e facendo una processione in chiesa con ospiti e
parenti dei defunti che recavano lumini accesi da
collocare sotto il cartellone con i loro nomi. Cos il nostro
Direttore ci ha fatti sentire uniti ai nostri cari e ai
nostri amici che ci hanno preceduto nella Casa del Padre.

Gli ospiti di Pisa

I nostri lavori vanno a ruba!


Anche questanno, come per tanti anni, a dicembre
stata allestita una piccola mostra dei lavori fatti dagli
ospiti, seguiti dai volontari. Ci tenevamo molto perch ci
d tanta soddisfazione vedere quei piccoli lavori fatti a
mano, con tanta fatica, ammirati e apprezzati da chi
venuto a farci visita. Ringraziamo tutti con affetto, in
particolare Sr. Candida, che ci ha guidato per tanti anni,
e speriamo di poter continuare ancora per altri anni, con
laiuto dei Volontari.

(
l
i

6 Gennaio: Tombolata della Befana!


7 Gennaio: Saluto ai ragazzi del

2 Novembre, commemorazione dei defunti


o
I nostri morti ci guardano e specchiano i loro occhi
s
pieni di gloriap nei nostri occhi pieni di lacrime.
(Maria
i Luisa, da un pensiero di S. Agostino)

Servizio Civile
17 Gennaio: Festa delle Origini:

1828: Apertura della Volta Rossa

1923: Apertura Cottolengo di Pisa

29 Gennaio:Festa dei compleanni

Pro
t manoscritto circolare interna
Redazione: Via Mazzini 61, 56125 Pisa
i
Tel. 050 23709 Fax 050 20354
Email: cottopisanews@gmail.com
i
http://assistenza.cottolengo.org/index.php
s
Il giornalino
consultabile nella pagina di Pisa

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