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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 2 (46.544)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

sabato 4 gennaio 2014

Come
un colpo
daratro

Nella chiesa del Ges il Papa celebra la messa di ringraziamento per la canonizzazione di Pietro Favre

Il Vangelo si annuncia con dolcezza

Cinquantanni fa, il 4 gennaio


1964, iniziava la visita di Paolo VI
in Terra Santa, conclusa la sera
dellEpifania con labbraccio e le
luci dellaccoglienza entusiastica e
commovente di un milione di romani al loro vescovo. Furono solo
poche ore, ma hanno cambiato il
volto del papato. Da allora, infatti, i successori dellapostolo Pietro
hanno ripreso, in modo nuovo e
in tutto il mondo, il cammino che
il pescatore galileo e i primi seguaci del maestro di Nazaret avevano iniziato oscuramente, fidandosi solo della sua parola.
Lidea risale allinizio stesso del
pontificato, nel silenzio operoso
della prima estate trascorsa a Castel Gandolfo, e viene consegnata
in un appunto del 21 settembre
che delinea litinerario come rapidissimo, con un carattere di
semplicit, di piet, di penitenza
e di carit. Per prepararlo, in incognito partono per il Vicino
oriente due stretti collaboratori
del Papa, che vanno anche a Damasco ma constatano limpossibilit di realizzarvi una tappa, come
Paolo VI avrebbe desiderato per
onorare la memoria dellapostolo
di cui aveva scelto il nome.
A dare a sorpresa lannuncio,
davvero clamoroso, poi lo stesso
Pontefice il 4 dicembre ai vescovi
riuniti per la conclusione dei lavori del secondo periodo del concilio. Vedremo quel suolo benedetto, donde Pietro part e dove
non ritorn pi un suo successore dice Montini. E un mese dopo limpensabile si realizza, in
cinquantasette ore durante le quali Paolo VI si sposta da Amman al
Giordano e arriva a Gerusalemme, poi a Nazaret e sul lago di
Tiberiade, per tornare nella citt
santa e visitare Betlemme, ripartendo infine da Amman.
Mezzo secolo pi tardi solo
leggendo i testi, le cronache e i
commenti di allora che si riesce a
percepire la novit di un viaggio
che solo qualche mese prima sarebbe sembrato impossibile e che
le stesse interpretazioni degli storici, concentrati sul suo contesto
politico o sulle dinamiche conciliari, non sembrano avere ancora
colto nelle sue implicazioni pi
autentiche e rilevanti. A differenza, invece, di testimoni di allora,
giornalisti e scrittori, ma innanzi
tutto di due protagonisti.
infatti nelle parole improvvisate in presenza di Dio e nei
gesti di Paolo VI e di Atenagora,
il patriarca di Costantinopoli incontrato a Gerusalemme dopo secoli di divisione, che sintuisce il
significato di questo vero e proprio ritorno alle fonti del Vangelo, che apre a un futuro ancora
non compiuto. In un viaggio che
il Papa di Roma defin come un
colpo daratro, che ha smosso un
terreno ormai indurito ed inerte.

E sulla Civilt Cattolica esce unampia cronaca dellincontro del 29 novembre sulla vita religiosa
Un invito a predicare la buona novella con dolcezza,
con fraternit, con amore, rifuggendo la tentazione di
collegare lannunzio del Vangelo con bastonate inquisitorie, di condanna, stato rivolto da Papa Francesco ai
gesuiti e ai fedeli che venerd mattina, 3 gennaio, nella
chiesa del Ges a Roma, hanno partecipato alla messa
di ringraziamento per la canonizzazione di Pietro Favre.
Riproponendo il messaggio spirituale del gesuita savoiardo dichiarato santo lo scorso 17 dicembre il
Pontefice lo ha ricordato come uomo dai grandi desideri e spirito inquieto, che alla scuola di santIgnazio ha imparato a unire la sua sensibilit irrequieta ma
anche dolce, con la capacit di prendere decisioni.
Da qui lappello del Papa a volare alto e a coltivare i
propri sogni, senza accontentarsi della mediocrit o delle
programmazioni apostoliche di laboratorio. La forza
della Chiesa, infatti, non abita in se stessa e nella sua
capacit organizzativa, ma si nasconde nelle acque profonde di Dio. E ognuno dunque, in particolare chi appartiene alla Compagnia di Ges, deve essere disposto a
svuotare se stesso e conservare nel cuore la santa e
bella inquietudine di chi sempre alla ricerca. Solo se
si centrati in Dio possibile andare verso le periferie
del mondo ha sottolineato Papa Francesco, che al tema
della formazione e della missione dei religiosi aveva dedicato lincontro avuto lo scorso 29 novembre in Vaticano con i membri dellUnione dei superiori generali. Il
testo del dialogo tra il Pontefice e i centoventi partecipanti allassemblea generale dellorganismo dal pomeriggio di oggi, 3 gennaio, sul sito della Civilt Cattolica
(www.laciviltcattolica.it) in italiano, inglese e spagnolo.
PAGINA 7

Appello di Kerry a israeliani e palestinesi

Avviati i primi colloqui tra mediatori africani e belligeranti

Scelte difficili
per raggiungere la pace

In Sud Sudan si tratta e si combatte

TEL AVIV, 3. giunto il momento


in cui israeliani e palestinesi sono
chiamati a prendere decisioni difficili. Con questa considerazione
John Kerry, segretario di Stato
americano, si rivolto al premier
israeliano, Benjamin Netanyahu,
aprendo ieri la sua nuova missione,
la decima, in Israele e nei Territori
palestinesi.
Nei prossimi giorni voglio lavorare intensamente con le due parti
per ridurre le divergenze ha detto
Kerry al termine dellincontro a
Gerusalemme. Diverso il tono di
Netanyahu, che non ha nascosto il
proprio pessimismo sulla possibilit di una seria ripresa del dialogo
con i palestinesi. Come pu Abu
Mazen si chiesto il premier
dire di essere contro il terrorismo
quando abbraccia chi commette atti terroristici, considerandoli eroi?.
Nei
giorni
scorsi,
infatti,
Netanyahu aveva duramente contestato laccoglienza riservata ai 51
detenuti palestinesi rilasciati da
Israele.
Oggi Kerry si recher a Ramallah, in Cisgiordania, per incontrare
il presidente palestinese Abu Mazen. Questi non ha mancato negli

g.m.v.

y(7HA3J1*QSSKKM( +&!z!#!z!&!

Cinquantanni fa
la visita in Terra Santa di Paolo

Angelo Biancini, Paolo

VI

VI

e Atenagora (1970)
PAGINE 4

ultimi tempi di condannare pi


volte i progetti edilizi israeliani in
Cisgiordania,
considerandoli
il
maggior ostacolo alla pace. E con
ogni probabilit dicono voci di
stampa il Governo israeliano si
appresta ad annunciare, prima o
dopo la partenza di Kerry, la costruzione di nuovi alloggi.
La volont della Casa Bianca
quella di arrivare a un accordo di
massima entro la met del 2014 per
poi concentrarsi sui dettagli e ampliare lintesa.

Attentato
a Beirut
nella roccaforte
di Hezbollah
BEIRUT, 3. Terrore nelle strade
di Beirut: un nuovo attentato
scuote la citt e il Paese. Il bilancio dellesplosione, avvenuta
ieri pomeriggio nel quartiere
Haret Hreik, roccaforte di Hezbollah, di cinque vittime e sessanta feriti. Lattacco non stato ancora rivendicato. Solo pochi giorni fa, il 27 dicembre, il
centro della capitale libanese era
stato scosso dalluccisione, sempre per unautobomba, dellex
ministro Muhamad Shatah e di
altre cinque persone.
Secondo le ricostruzioni riferite dalle autorit, un attentatore
suicida a bordo di unauto di
grossa cilindrata si sarebbe fermato in doppia fila in una strada molto frequentata della zona
per poi azionare un ordigno di
venti chilogrammi di tritolo.
Lintero quartiere, a sud di Beirut, controllato dagli uomini
di Hezbollah, partito di Governo in Libano, le cui milizie sono
impegnate nel conflitto siriano a
fianco delle forze di Assad. Lo
scorso 19 novembre in un duplice attentato contro lambasciata
iraniana morirono 25 persone.

ADDIS ABEBA, 3. Hanno preso il via


nella capitale etiopica Addis Abeba i
colloqui per tentare di fermare il
conflitto scoppiato in Sud Sudan tra
reparti dellesercito fedeli rispettivamente al presidente Salva Kiir Mayardit e allex vicepresidente Riek
Machar, rimosso dallincarico lo
scorso luglio. La mediazione condotta dallAutorit intergovernativa
per lo sviluppo (Igad), organizzazione di sei Stati dellAfrica orientale,
la cui presidenza di turno tenuta al
momento appunto dallEtiopia.
A quanto si apprende, i negoziatori del Governo di Juba e dei ribelli
hanno gi incontrato i mediatori
dellIgad, ma non hanno ancora
avuto colloqui diretti. Il capo delegazione dei ribelli, Yohanes Pouk,
ha detto che questi cominceranno
domani o dopodomani. Siamo
pronti a discutere della fine delle
violenze, nellinteresse di tutti noi.
Discuteremo anche di altre questioni

importanti, relative alla spartizione


del potere, ha dichiarato Pouk.
Non ci sono state conferme, finora, del fatto che ad Addis Abeba saranno presenti personalmente sia
Salva Kiir Mayardit sia Riek Machar, come prospettato ancora questa mattina da fonti del ministero
degli Esteri etiopico.
Lavvio dei negoziati, in ogni caso, non ha fermato ancora le armi.
Combattimenti sono stati segnalati
anche oggi negli Stati di Jonglei e di
Unity. Negli scontri, incominciati a
met dicembre, sono morte almeno
mille persone e circa duecentomila
sono state costrette a lasciare le loro
case per cercare rifugio presso le basi dellOnu od oltre confine.
Sempre oggi, le agenzie umanitarie hanno lanciato un appello per
chiedere un immediato aiuto per le
migliaia di persone costrette ad abbandonare le proprie case. Le condizioni sono peggiorate, per esempio,

nel campo profughi di Awerial, sulle


sponde nel Nilo, dove sono ospitate
circa 75.000 persone fuggite da Bor,
la capitale dello Jonglei, passata tre
giorni fa nelle mani dei ribelli. Il colonnello Philip Aguer, portavoce
delle forze governative, ha comunque parlato di ritirata tattica, aggiungendo che lesercito si appresta
a riprendere il controllo della citt.
Un appello ai belligeranti a dare
pieno accesso a tutte le zone sotto il
loro controllo agli operatori umanitari stato rivolto anche dallalto
rappresentante per la politica estera
e di sicurezza comune dellUnione
europea, Catherine Ashton. In una
nota, la rappresentante europea riferisce di inquietanti rapporti di abusi dei diritti umani e ricorda che
tutti i responsabili dovranno rispondere delle loro azioni.
Da parte sua, il Governo degli
Stati Uniti ha ordinato lo sgombero
del personale dellambasciata a Juba
e ha esortato tutti i cittadini eventualmente rimasti in Sud Sudan a
partire prima possibile.

NOSTRE
INFORMAZIONI
In data 3 gennaio, il Santo Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di Luiza (Repubblica Democratica del Congo), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Lonard
Kasanda
Lumembo,
C.I.C.M., in conformit al canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico.

Provvista di Chiesa

Madre e figlia sudsudanese al riparo di una zanzariera (LaPresse/Ap)

In data 3 gennaio, il Santo


Padre ha nominato Vescovo
della Diocesi di Luiza (Repubblica
Democratica
del
Congo) il Reverendo Flicien
Mwanama Galumbulula, docente universitario e Secondo
Segretario
Aggiunto
della
C.E.N.C.O.

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pagina 2

sabato 4 gennaio 2014

Chiesta la revisione dei processi a centinaia di ufficiali

A met gennaio la troika torna ad Atene per verificare conti e riforme

Lesercito
scende in campo
in Turchia

Grecia sotto esame


anche allinizio del 2014

ANKARA, 3. Il premier turco, Recep


Tayyip Erdoan, cerca di arginare
la peggiore crisi politica dei suoi
undici anni al potere e di limitare i
danni in vista delle prossime scadenze elettorali, a cominciare dalle
amministrative di marzo. Lo scandalo corruzione che ha scosso gli
ambienti vicino al Governo rischia
di incrinare pesantemente i rapporti tra i diversi apparati dello Stato.
Chiamati in causa dalla teoria del
complotto invocata dal premier e
da suoi collaboratori, i militari avevano dichiarato di non volere essere coinvolti nel dibattito politico. E
tuttavia, ieri, i vertici delle forze armate hanno deciso di scendere in
campo, lanciando un attacco diretto contro lEsecutivo.
Lo Stato maggiore ha infatti presentato una denuncia penale alla
procura di Ankara contro la condanna per cospirazione recentemente inflitta a centinaia di ufficiali, sostenendo che le prove sono
state manipolate e fabbricate, e
sono state ignorate le argomentazioni della difesa. Lo scorso agosto una corte speciale aveva emesso
275 provvedimenti di condanna nei
confronti di militari, politici e giornalisti con laccusa di aver tentato
di rovesciare il Governo Erdoan.
Una quindicina gli ergastoli emessi: tra i nomi eccellenti quello
dellex generale Babu, fino al
2010 capo di Stato maggiore. Un
anno prima altri trecento militari,
compresi alcuni generali, erano stati condannati a pene varianti dai
tredici ai ventanni di carcere per lo
stesso reato, nel 2003, quando al
potere cera sempre Erdoan. Ora
lobiettivo delle alte cariche militari
quello di ottenere dei nuovi processi.
Intanto, va avanti la vasta inchiesta sulla corruzione e le tangenti legate agli appalti pubblici.
Sono al momento 24 le persone incriminate con varie accuse e poste
in custodia preventiva. Coinvolti
anche parenti dei membri del Governo. Questultimo ha annunciato
la rimozione di numerosi vertici
della pubblica sicurezza. Erdoan
ha definito linchiesta unoperazione sporca volta a colpire lui e
il suo partito, al potere in Turchia
dal 2002. Il premier ha puntato il
dito contro non meglio precisati

ATENE, 3. prevista per il 15 gennaio la nuova missione, ad Atene,


dei rappresentanti della troika
(Unione europea, Fondo monetario
internazionale, Banca centrale europea). Lobiettivo di riprendere le
verifiche sullandamento dei conti e
delle riforme in Grecia. Nellambito
della missione si cercher quindi di
risolvere alcune delle questioni pi
scottanti, come le ha definite Paul
Tomsen, rappresentante del Fondo
monetario internazionale. Fra tali
questioni figura lassegnazione da
parte dellUe della tranche da 3,1
miliardi nella riunione dellEurogruppo del 27 gennaio. Vi poi la
questione del buco da 1,2 miliardi
nel bilancio del 2014.
LEsecutivo si presenta fiducioso
allappuntamento con la troika. Conta anche su una sorta di tregua con i
rappresentanti di questo organismo
in quanto consapevole che lassunzione della presidenza Ue, cominciata il primo gennaio, gioca a suo favore, nel senso che nessuno a Bruxelles vorrebbe vedere la destabilizzazione politica della Grecia proprio
durante il semestre della presidenza.
Daltra parte, per, il Governo non
potr fare a meno di porre mano ad
alcune riforme, come quella del settore pubblico, che passa attraverso il
licenziamento di migliaia di dipendenti statali entro la fine del 2014.

gruppi internazionali e ha minacciato lespulsione di certi ambasciatori coinvolti in iniziative


provocatorie. Pochi giorni fa un
altro membro del partito, Hasan
Hami Yildirim, ha presentato le
sue dimissioni portando cos a sei
il numero dei parlamentari dimissionari.
Secondo molti analisti, i recenti
avvenimenti suscitano numerosi interrogativi, sia per quanto riguarda
la sfera interna che quella internazionale. I commentatori tendono a
distinguere due dimensioni: la prima riguarda il partito di Governo,
che in questi ultimi undici anni
cresciuto molto e non pi in grado di controllare tutti i suoi apparati, e ci ovviamente lo rende molto vulnerabile; la seconda dimensione riguarda le possibili conseguenze di questa inchiesta, con una
pericolosa
destabilizzazione
dellarea. Su un punto tutti i commentatori concordano: questa crisi
sta avendo gravissime ripercussioni
economiche. Linstabilit costata
finora oltre cento miliardi di dollari, stando al bilancio fornito dal vice primo ministro Blent Arn,
dopo la prima riunione del nuovo
Consiglio dei ministri uscito dal
rimpasto di Governo.

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MOSCA, 3. Sono almeno settecento le persone arrestate in diverse


operazioni nel sud della Russia,
dopo gli attentati di domenica e
luned scorsi a Volgograd, che
hanno provocato 34 morti.
Lo hanno reso noto fonti del
ministero degli Interni di Mosca,
secondo cui tra le persone fermate trovate in possesso di droga,
armi e documenti falsi molte
sono originarie del Caucaso settentrionale e dellAsia centrale.
Fonti vicine agli inquirenti ritengono, infatti, che gli attentatori
suicidi di Volgograd siano stati
addestrati nel Caucaso settentrionale e sono arrivati poi nella ex
Stalingrado evitando i controlli di
polizia, probabilmente utilizzando documenti falsi.
La portavoce del ministero,
Svetlana Smolyaninova, ha tuttavia chiarito che le autorit di Mosca non hanno ancora individuato
chi ci sia dietro gli attacchi terroristici dei giorni scorsi. Restiamo
fortemente impegnati a cercare i
responsabili ha precisato.
La sera del 31 dicembre, nel discorso di fine anno, il presidente
russo, Vladimir Putin che il primo gennaio si recato a
Volgograd per visitare i feriti in
ospedale ha garantito il pugno
duro contro il terrorismo, fino alla sua sconfitta.

La bandiera dellUe sullo sfondo dellAcropoli (Afp)

Appello del vicepresidente colombiano Angelino Garzn alle Farc e allEln

Lisola ai primi posti per questo indice di sviluppo

Bogot chiede alla guerriglia


di rinunciare alle mine antiuomo

Mortalit infantile
ai minimi storici a Cuba

I sessantanni
della Rai
ROMA, 3. La Rai, la Radiotelevisione italiana, compie sessantanni.
Era il 3 gennaio 1954 quando vennero inaugurate le prime trasmissioni. A darne lannuncio, alle 11
del mattino, fu Fulvia Colombo.
Nel palinsesto era incluso il programma Arrivi e partenze condotto da Mike Bongiorno. Alle
20.45 il primo telegiornale. Lultimo programma era La domenica
sportiva. Da quel 3 gennaio di
sessantanni fa stato percorso un
lungo cammino fatto di impegno,
professionalit e creativit si legge
in un messaggio del presidente Anna Maria Tarantola e del direttore
generale Luigi Gubitosi. Nelle case degli italiani sono entrate notizie
da ogni parte del mondo, musica,
teatro, variet. stato costruito un
patrimonio di storia, di tradizione,
riconosciuto anche a livello internazionale. La Rai diventata un
punto di riferimento per gli italiani. Il 2014 prosegue il messaggio sar un anno importante:
verr firmato il nuovo contratto di
servizio, ci avvicineremo alla scadenza della Concessione nel 2016.
In tal modo la Rai intende prepararsi a questo cruciale appuntamento con impegno, attenzione e determinazione. Inoltre, verr avviata una consultazione aperta a
tutti per discutere di come dovr
essere il servizio pubblico nei prossimi anni.

Settecento
arresti
nel sud
della Russia

Humberto de la Calle, capo negoziatore del Governo colombiano ai colloqui con le Farc (Afp)

BO GOT, 3. Il vicepresidente colombiano, Angelino Garzn, ha chiesto


ai guerriglieri di rinunciare alluso
di mine antiuomo e di indicare i
luoghi in cui sono tuttora ubicate,
per poter disporre tutte le azioni necessarie per la loro rimozione e distruzione. La richiesta rivolta tanto alle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia (Farc), con le quali
in atto da un anno un negoziato a
Cuba, quanto allEsercito di liberazione nazionale (Eln), laltra formazione della guerriglia di sinistra. In
un comunicato diffuso ieri, Garzn
ha ricordato che questo tipo di ordigni hanno ucciso in Colombia
10.607 persone. Tra queste, 6.491
erano soldati dellesercito o poliziotti, ma 4.116 erano civili, compresi
1.058 bambini. Il vicepresidente ha
precisato che le operazioni di sminamento sarebbero condotte sotto il
controllo di rappresentanti della societ civile, in quella che diversi
commentatori considerano una risposta preventiva alla possibile accusa di voler conseguire solo vantaggi militari nel conflitto tuttora in
atto con i gruppi guerriglieri.
Garzn ha aggiunto che in aprile
si terr a Medelln, nel nord-est della Colombia, una conferenza mondiale sui diritti dei sopravvissuti
allesplosione di tali ordigni, con
particolare riguardo a quelli rimasti
disabili.

LAVANA, 3. Cuba ha registrato nel


2013 il minor tasso di mortalit infantile della sua storia, con appena
4,2 decessi su mille neonati. Lo ha
reso noto ieri il ministero della Salute pubblica, sottolineando che il
risultato colloca il Paese tra le prime Nazioni del mondo in relazione
a questo indice statistico di sviluppo umano, davanti per esempio anche a giganti come Stati Uniti e
Brasile. La media mondiale nel
2013, divulgata dallOnu, stata di
48 morti per ogni mille neonati.
La lotta alle cause di mortalit
infantile costituisce da sempre una
priorit del Governo dellAvana, i
cui buoni risultati in questo campo
sono stati pi volte riconosciuti dai
responsabili delle istituzioni internazionali e delle associazioni mondiali del settore. Pi volte, per
esempio, lOrganizzazione mondiale della sanit ha parlato di iniziative eccellenti del sistema sanitario
cubano, soprattutto per quanto riguarda il lavoro sviluppato in assistenza primaria e di comunit e
luguaglianza e accesso per tutti ai
servizi sanitari.
Tre anni fa, la World Association
of Pediatrics, sottoline anchessa
che Cuba ha indicatori di mortalit
infantile migliori di molti Paesi con
reddito infinitamente pi elevato.
Secondo lassociazione mondiale
dei pediatri, questo si deve soprat-

tutto al sistema universale di assistenza sanitaria gratuita. Il risultato


tanto pi rilevante in considerazione del fatto che lembargo economico imposto a Cuba limita anche la possibilit di accedere ai farmaci sul mercato internazionale.

Il consorzio dei costruttori chiede un aumento del cinquanta per cento del compenso concordato

Minaccia di bloccarsi lallargamento del Canale di Panam


PANAM, 3. Il gruppo Unidos por el
Canal
(Gupc),
consorzio
internazionale incaricato dei lavori
dellingrandimento del Canale di
Panam, ha minacciato di fermare il
cantiere, se non otterr entro tre settimane una risposta positiva alla sua
richiesta di finanziamento supplementare di 1,6 miliardi di dollari per
lopera, destinata nelle intenzioni a
triplicare il traffico navale. Il costo
globale del cantiere salirebbe pertanto a 5,2 miliardi di dollari, contro
i 3,6 concordati al momento dellag-

giudicazione
del
bando
internazionale, con un aumento cio di
quasi il 50 per cento.
Lazienda di costruzioni spagnola
Sacyr, che guida il Gupc, ha fatto
sapere che bloccher i lavori se
lAutorit del Canale non verser la
somma entro tre settimane. Il consorzio, al quale oltre alla Sacyr, che
detiene il 49 per cento delle azioni,
partecipano litaliana Impregilo Salini, con il 48 per cento, e con quote
minoritarie la belga Jan de Nul e la
panamense Constructora Urbana, ha

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

accusato lAutorit di aver causato


problemi finanziari gravi per il progetto, sottovalutandone i costi e
celando al consorzio le informazioni
necessarie per il preventivo.
Il presidente panamense, Ricardo
Martinelli, ha annunciato che andr
in Italia e in Spagna per chiedere
ai Governi dei due Paesi di assumersi la responsabilit morale di quanto
accaduto, perch non possibile
che una compagnia carichi sui costi
dei lavori una spesa aggiuntiva.
Martinelli ha ricordato che nel 2009

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
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Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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i Governi di Roma e di Madrid


avevano assicurato il loro sostegno
per realizzare questo progetto.
Secondo
lagenzia
di
stampa
spagnola Efe, il Governo di Madrid
sta seguendo con il massimo dellimpegno la questione ed pronto a
fare opera di mediazione.
Il progetto di allargamento era
stato varato nel 2009 con lobiettivo
di concludere i lavori entro lottobre
di questanno, per il centenario
dellinaugurazione del Canale.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Diminuzione
dei crimini
violenti
in Honduras
TEGUCIGALPA, 3. In Honduras si
registrata nel 2013 una diminuzione dei crimini violenti, ma
sulla sua entit i dati sono ampiamente discordanti. In particolare, il comando generale della polizia ha contestato ieri
quelli sul numero di omicidi forniti il giorno prima, nel suo tradizionale
bilancio
annuale,
dallOsservatorio sulla violenza
dellUniversit nazionale autonoma dellHonduras (Unah). In
una conferenza stampa, il capo
della polizia, Ramn Sabilln,
ha detto che il tasso di omicidi
diminuito di 10,4 punti, passando dagli 85,5 casi ogni centomila
abitanti registrati nel 2012, ai
75,1 nel 2013. La direttrice
dellOsservatorio
dellUnah,
Migdonia Ayestas, aveva detto
che la diminuzione era stata di
2,5 punti, passando dagli 85,5
del 2012 a 83 nel 2013.
Ad alimentare la polemica ha
contribuito a fine anno la denuncia dellOsservatorio della
Unah, secondo il quale le autorit preposte alla sicurezza hanno rifiutato di fornire informazioni sulla criminalit nel Paese,
considerato uno dei pi violenti
al mondo tra quelli non in stato
di guerra. Gli stessi dati comunicati ieri da Sabilln riferiscono
nel 2013 6.427 omicidi su una
popolazione di circa otto milioni e mezzo di persone.

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Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

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telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214

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sabato 4 gennaio 2014

pagina 3

Ragazza stuprata e uccisa

Per impedire il voto del 2 febbraio

Tre operai muoiono a Phnom Penh

Torna in India
lorrore
della violenza
contro le donne

Lopposizione minaccia
di bloccare Bangkok

Spari sui dimostranti


in Cambogia

NEW DELHI, 3. Un orrore aveva


chiuso il 2013 in India, e un altro
orrore ha tragicamente segnato
linizio del 2014. Il 16 dicembre
una studentessa di New Delhi, 23
anni, era stata violentata e uccisa
su un autobus. Il primo gennaio
una dodicenne, in stato di gravidanza, morta in un ospedale di
Calcutta per le gravissime ustioni
riportate, il giorno di Natale, dopo che era stata cosparsa di benzina dai suoi aguzzini i quali, in
precedenza, lavevano pi volte
violentata.
Molte persone indignate erano
scese in piazza per protestare subito dopo la morte della studentessa di New Delhi e altrettanto
hanno fatto ieri, marciando per le
vie di Calcutta con candele e fasce a lutto, e inalberando striscioni contro la polizia e il Governo
accusati di non fare abbastanza
per evitare simili efferatezze.
La ragazza, figlia di un tassista
del Bihar, era stata sequestrata lo
scorso 25 ottobre da un gruppo
di sei giovani che avevano pi
volte abusato di lei in una cascina
poco distante dalla sua casa di
Madhyamgram, a circa quaranta
chilometri da Calcutta. Il giorno
dopo il padre era andato dalla
polizia per denunciare il fatto, ma
non si era accorto che gli stessi
violentatori lo avevano seguito:
cos il branco aveva deciso di
punire il padre abusando unaltra volta della figlia. Secondo alcuni, la polizia, nonostante le denunce non aveva fatto nulla per
proteggere la giovane .
Ma la vendetta degli stupratori
non si fermata qui. Il giorno di
Natale ladolescente, che nel frattempo aveva cambiato appartamento, stata cosparsa di benzina e lasciata in fin di vita con
gravi ustioni sul quaranta per
cento del corpo. Prima di morire
la ragazza ha denunciato laccaduto dal letto dospedale e solo
allora la polizia ha arrestato due
uomini per omicidio. In un primo
momento quanto avvenuto era
stato considerato un tentato suicidio: ladolescente, come emerso
dallautopsia, era incinta, probabilmente proprio a causa dello
stupro del 25 ottobre.
E il primo gennaio, di fronte a
questo nuovo orrore, migliaia di
persone hanno marciato, a fianco
dei genitori della ragazza, per gridare la loro rabbia, nonch la loro
esasperazione per la persistente
mancanza di sicurezza. Qualche
mese fa, sempre a Calcutta, una
madre di due figli, violentata nel
febbraio del 2012, aveva guidato
una protesta per i diritti delle
donne e aveva di proposito rivelato la sua identit, sfidando la legge che protegge la privacy delle
vittime di abusi sessuali.

BANGKOK, 3. Il leader della protesta antigovernativa in


Thailandia, Suthep Thaugsuban, intende bloccare la capitale, Bangkok, con lobiettivo di impedire le elezioni
legislative anticipate del 2 febbraio.
Intervenuto ad un comizio, Suthep ha annunciato ai
suoi sostenitori che il blocco inizier il 13 gennaio. La
paralisi riguarder tutti i ministeri e uffici pubblici, le
abitazioni della premier e degli esponenti del Governo,
le principali arterie della citt, salvo una corsia per i
mezzi di trasporto e le ambulanze. A ministeri, dipartimenti, aziende pubbliche, saranno tolte acqua e elettricit; assenza totale dal lavoro dei pubblici dipendenti.
Le manifestazioni di protesta guidate da Suthep sono
iniziate a novembre e hanno portato alla convocazione

PHNOM PENH, 3. Almeno tre operai sono morti oggi a Phnom Penh,
capitale della Cambogia, dopo che
la polizia ha aperto il fuoco su
centinaia di lavoratori tessili che
stavano protestando per chiedere
un salario minimo pi alto.
Le forze dellordine in assetto
antisommossa si sono ripetutamente scontrati con i manifestanti in
un distretto industriale della capitale, rilevano fonti locali.

Le Nazioni Unite denunciano gli ostacoli posti dai belligeranti agli operatori umanitari

Soccorsi impediti in Siria

Il capo della polizia municipale


ha detto alla stampa che i dimostranti armati con pale e barre di
ferro e trincerati dietro barricate di
pneumatici e lamiere hanno lanciato pietre e bombe molotov contro gli agenti. Numerosi i feriti,
mentre centinaia di operai sono
stati tratti in arresto.
I lavoratori del settore tessile sono in sciopero da dicembre scorso
per ottenere un aumento delle retribuzioni minime a 160 dollari al
mese, dagli attuali ottanta.
Il Governo del primo ministro,
Hun Sen, ha promesso di portare i
salari a novantacinque dollari mensili entro il prossimo aprile: una
prospettiva che non soddisfa gli oltre 650.000 lavoratori tessili cambogiani, spina dorsale dellimportante settore che sostiene le esportazioni nazionali.
Le tensioni sui salari degli operai
si sovrappongono, in parte, alle
manifestazioni del Partito di salvezza nazionale della Cambogia
(Cnrp), allopposizione, che lo
scorso luglio stato sconfitto di
misura nelle elezioni legislative, denunciando, per, diffusi brogli e irregolarit. Da allora, lopposizione
scesa pi volte in piazza, reclamando a gran voce la vittoria e
chiedendo invano listituzione
di una commissione dinchiesta sui
presunti brogli e la ripetizione della consultazione elettorale.

Dacca presidiata
da militari
e forze dellordine

Una profuga siriana in un campo nel Kurdistan iracheno (Afp)

DAMASCO, 3. Stanno peggiorando


in Siria le condizioni in cui operano
le organizzazioni di soccorso, secondo quanto denunciato ieri da
Valerie Amos, responsabile degli interventi umanitari delle Nazioni
Unite. Lintensificazione del conflitto nelle ultime settimane sta infatti
impedendo di prestare soccorso ai
civili che vivono in condizioni sempre pi drammatiche. Le agenzie
umanitarie hanno dovuto diminuire
a dicembre il numero dei loro interventi a causa dellaumentata insicurezza per gli operatori. Due milioni
e mezzo di siriani si trovano in zone dove laccesso sempre pi difficile e almeno 250.000 sono completamente isolati.

Al Qaeda rilancia la rivolta sunnita contro lo sciita Al Maliki

Iraq sui carboni ardenti


BAGHDAD, 3. I miliziani jihadisti
sunniti dello Stato Islamico dellIraq
e del Levante (Isis) hanno assunto
ieri il controllo di met della citt di
Falluja e di alcuni quartieri di Ramadi, nel nord dellIraq, costringendo le truppe di Baghdad alla ritirata. Falluja e Ramadi sono due ex
roccaforti di Al Qaeda situate nel
cosiddetto
Triangolo
sunnita
dellIraq, che lesercito statunitense,
nel 2007, riusc a espugnare grazie
allinvio di ingenti rinforzi e agli accordi anti-insurrezionali siglati con
le trib locali. Ma stato proprio
uno dei leader tribali, Abu Rusha, a
comunicare che gli uomini di Al
Qaeda sono tornati dal deserto, dove erano stati obbligati a fuggire.
Il ritorno dei jihadisti sarebbe stato innescato, rilevano gli osservatori,
dalla decisione del Governo di Baghdad, guidato dallo sciita Nouri Al
Maliki, di ordinare la dispersione di
un raduno di giovani manifestanti
sunniti nel centro di Ramadi. Dopo
il blitz dellesercito, prima a Ramadi
e poi a Falluja sono divampate violenze di strada che hanno consentito
ai miliziani dellIsis di entrare nelle
citt e prendere il controllo di alcuni
quartieri. Fonti locali parlano di furgoni con le bandiere nere e di posti

di elezioni. Ma il movimento antigovernativo chiede che


prima siano avviate profonde riforme politiche, temendo
che il voto consolidi il potere della premier uscente,
Yingluck Shinawatra, e del fratello Thaksin, lex primo
ministro che si trova allestero per sfuggire a una condanna a due anni di carcere per abuso di potere.
I manifestanti guidati da Suthep si sono gi adoperati
per impedire la registrazione dei candidati alle elezioni,
con violenti scontri che il 26 dicembre scorso hanno provocato due morti a Bangkok. La registrazione stata impedita in ventotto circoscrizioni del sud del Paese asiatico, roccaforte del Partito democratico, allopposizione.
La commissione elettorale non ha ancora deciso se rinviare o meno la data delle legislative.

di blocco con sei, sette miliziani a


presidiarli.
Il blitz nel Triangolo sunnita ha
colto di sorpresa lesercito iracheno,
a cui Al Maliki ha ordinato prima di
ritirarsi e poi di tentare la riconquista delle citt perdute. Secondo il
racconto di testimoni citati, tra laltro, dal New York Times, ora Falluja e Ramadi sono contese fra miliziani jihadisti e clan tribali sunniti:
si ripropone cos la sfida del 2007,
con la differenza che adesso non c
lesercito americano.
Sottolineano gli analisti che il
gruppo islamista Isis sta cercando di
sfruttare il malcontento dei sunniti
contro il Governo di Al Maliki. Da
tempo infatti i sunniti contestano al
premier sciita di adottare politiche
discriminatorie nei loro confronti.
E in questo scenario sinserisce la recrudescenza delle violenze, registratasi in questi mesi, legate alla mai
sopita rivalit tra sciiti e sunniti.
Violenze quotidiane che hanno provocato un pesante bilancio di vittime, anzitutto tra i civili. E ieri, intanto, si verificato un altro episodio di sangue. A Balad Ruz, vicino
a Baaquba, un attentato suicida ha
provocato tredici morti.

Secondo Amos, non c stato alcun progresso sulle principali questioni relative alla sicurezza, questioni che vanno dalla protezione dei civili, alla demilitarizzazione di scuole
e ospedali, fino allaccesso alle comunit isolate a causa dei combatti-

Nuove
manifestazioni
in Egitto
IL CAIRO, 3. Da oggi e fino a
marted prossimo, la capitale
dellEgitto sar teatro di numerose e vaste manifestazioni
di piazza contro la destituzione dellex presidente,
Mohammed Mursi.
Promossi dallAlleanza nazionale per il sostegno della
legittimit, un cartello di partiti e movimenti islamici, di cui
fanno parte anche i Fratelli
musulmani, i cortei avranno
luogo nelle principali piazze
del Cairo. Lo ha reso noto un
comunicato della stessa coalizione, precisando che tra le
piazze dove saranno organizzate le proteste ci saranno
Rabaa Al Adawyia (che il 14
agosto scorso fu fatta sgomberare dalla polizia) e quelle antistanti i palazzi presidenziali
di Al Ittihadeya e Qubba.
Il timore di nuovi scontri rimane molto alto. Le manifestazioni proseguiranno fino a
mercoled 8 gennaio, giorno
della prima udienza del processo contro il presidente deposto, accusato della morte di
alcuni manifestanti nel dicembre del 2012. Lo stesso Mursi
sar processato anche il 28
gennaio con laccusa da lui
respinta di aver cospirato
con il movimento palestinese
Hamas per evadere dal carcere
nel 2011, durante la rivolta
contro Mubarak. Lo hanno reso noto fonti giudiziarie.
Altre proteste secondo la
stampa locale dovrebbero
poi continuare fino al 14 e 15
gennaio, date del referendum
sulla Costituzione.

menti. Si tratta, come noto, di principi di diritto internazionale le cui


violazioni si configurano come crimini di guerra.
A giudizio di molti osservatori,
in atto una sorta di corsa dei belligeranti a consolidare le proprie posizioni prima dellapertura, il 22
gennaio, della conferenza internazionale di Ginevra 2. A pagare il
prezzo di questa apparente determinazione ad arrivare al tavolo dei negoziati su posizioni di forza sono le
popolazioni civili, come in ogni

conflitto trasformate in pedine dai


belligeranti.
Sempre ieri, lOsservatorio siriano
per i Diritti umani, unorganizzazione considerata vicina allopposizione
al presidente Bashar Al Assad, ha riferito che dallinizio dellanno sono
morte per fame dodici persone: otto
detenuti nelle prigioni di Aleppo;
tre profughi, compresa una donna
incinta, nel campo di Yarmuk, presso Damasco; una donna a Homs.
La notizia non ha conferme indipendenti.

Ancora senza argini


i combattimenti a Bangui

Case in fiamme a Bossangoa, localit a nord di Bangui (Reuters)

BANGUI, 3. La popolazione della


Repubblica Centroafricana resta
esposta inerme alle violenze delle
milizie contrapposte, quelle degli ex
ribelli della Seleka, autori del colpo
di Stato che lo scorso marzo ha deposto il presidente Franois Boziz,
e quelle rimaste fedeli a questultimo o che, comunque, della Seleka
sono nemiche. Nella capitale Bangui
altre centinaia di civili hanno raggiunto il campo sfollati situato nei
pressi dellaeroporto, per mettersi al
riparo da nuovi attacchi e rappresa-

glie, che ancora due giorni fa hanno


causato un morto e una quindicina
di feriti, compresi tre bambini, ricoverati nella struttura allestita da Medici senza frontiere (Msf). Il giorno
prima, nello stesso presidio medico
improvvisato da Msf, era morto un
neonato raggiunto da un proiettile.
Sempre marted, gli ospiti del campo profughi avevano invaso le piste
dellaeroporto per protestare contro
linsicurezza e le cattive condizioni
di vita, e per chiedere il disarmo
della Seleka

DACCA, 3. La capitale del Bangladesh, Dacca, resta isolata per il


quarto giorno da forze di polizia e
militari, che hanno bloccato le vie
di comunicazione che la collegano
al resto del Paese. Una mossa con
cui la premier, Sheikh Hasina
Waheed, sta cercando di controllare le manifestazioni congiunte di
opposizione politica e movimenti
islamisti per chiedere le dimissioni
del Governo. Le proteste, in un clima di acceso nazionalismo, vanno
avanti ormai da settimane nel tentativo di costringere la premier ad
annullare le elezioni legislative previste per il 5 gennaio. I 1.200 arresti preventivi e il timore di nuove
vittime dopo le 276 registrate lo
scorso anno hanno fatto sostanzialmente fallire le manifestazioni
di piazza, insieme a uno stretto
controllo delle forze di sicurezza.

Mortale imboscata
al capo dellesercito
in Nord Kivu
KINSHASA, 3. Il colonnello Mamadou Ndala, comandante dellunit
di reazione rapida dellesercito congolese dislocata in Nord Kivu,
stato ucciso in unimboscata attribuita alle Forze alleate democratiche - Esercito nazionale per la liberazione dellUganda (Adf-Nalu),
una delle tante formazioni ribelli
straniere presenti nellest della Repubblica democratica del Congo.
Limboscata stata tesa a un convoglio militare nei pressi di Beni,
nellarea dove lesercito congolese e
la Monusco, la missione dellO nu,
sono impegnati appunto contro le
Adf-Nalu. Nel darne conferma, il
portavoce del Governo di Kinshasa, Lambert Mende, ha aggiunto
che almeno altri cinque soldati sono stati feriti. Il convoglio stato
colpito da un razzo al suo ingresso
nel villaggio di Ngadi, situato tra
laeroporto di Mavivi e la citt di
Beni.
Nelle ultime settimane lesercito
congolese e la Monusco sono riusciti a riprendere il controllo delle
localit di Kamango e Kisiki e del
ponte di Semliki. Il giorno di Natale proprio a Kamango, occupata
per alcuni giorni, le Adf-Nalu, guidate dal 2007 da Jamil Mukulu, si
erano rese responsabili delluccisione di quaranta civili.

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LOSSERVATORE ROMANO

sabato 4 gennaio 2014

Cinquantanni fa dal 4 al 6 gennaio 1964

Lidea

sabato 4 gennaio 2014

il pellegrinaggio in Terra Santa di Paolo

Rapido, semplice
e caritatevole

VI

Misterioso anche per me

Alle 21.30 del 5 gennaio 1964 nella Delegazione apostolica di Gerusalemme ha


luogo il primo incontro con il patriarca di Costantinopoli. Il colloquio pubblicato da Daniel Ange (Paul VI, un regard prophtique, 1979) e riproposto recentemente da Alfredo Pizzuto (Paolo VI in Terra Santa, 2012) avrebbe dovuto
essere riservato, ma fu ripreso e registrato dai microfoni della Rai che per un disguido non furono spenti.
PAOLO
Il 21 settembre 1963, in un appunto autografo Paolo VI spiegava il senso del pellegrinaggio che, primo tra i Papi, avrebbe effettuato qualche mese dopo in Terra Santa.
Di questo storico viaggio che aprir una strada proseguita poi dai successori
pubblichiamo stralci di alcuni momenti salienti, tratti da testi scritti dallo stesso
Montini. Lordine cronologico: lomelia alla basilica dellAnnunciazione a Nazaret e
il fuori onda con il patriarca di Costantinopoli (5 gennaio), e tre bilanci che lo stesso
Paolo VI fece del viaggio, due immediatamente dopo il rientro a Roma, il terzo qualche anno dopo.

Paulus P.P.
Nella festa di S. Matteo,
apostolo e evangelista;
dal Vaticano, 21 settembre 1963

VI

Le esprimo tutta la mia gioia, tutta la mia emozione. Veramente penso che questo un momento che viviamo in presenza di Dio.

ATENAGORA: In presenza di Dio. Lo ripeto in presenza di Dio.


PAOLO

VI:

Ed io non ho altro pensiero, mentre parlo con Lei, che quello


di parlare con Dio.

ATENAGORA: Sono profondamente commosso, Santit. Mi vengono le lacrime agli occhi.


PAOLO

Si dovr studiare quanto convenga fare durante il breve soggiorno


del Papa in Palestina: quali autorit
incontrare, quali cerimonie celebrare,
quali istituzioni visitare, quali beneficenze erogare, quale ricordo lasciare. A questultimo proposito da vedere che cosa il Papa debba e possa
fare per il restauro del fatiscente edificio del Santo Sepolcro.

VI:

VI:

Siccome questo un vero momento di Dio, dobbiamo viverlo


con tutta lintensit, tutta la rettitudine e tutto il desiderio...

ATENAGORA: ... di andare avanti...


PAOLO

VI:

... di fare avanzare le vie di Dio. Vostra Santit ha qualche indicazione, qualche desiderio che io posso compiere?

ATENAGORA: Abbiamo lo stesso desiderio. Quando appresi dai giornali che


Lei aveva deciso di visitare questo Paese, mi venne immediatamente lidea di esprimere il desiderio dincontrarLa qui ed ero
sicuro che avrei avuto la risposta di Vostra Santit...
PAOLO

VI:

... positiva...

ATENAGORA: ... positiva, perch ho fiducia in Vostra Santit. Io vedo Lei,


La vedo, senza adularLa, negli Atti degli Apostoli. La vedo
nelle lettere di san Paolo di cui porta il nome; La vedo qui, s,
la vedo in...
PAOLO

VI:

Le parlo da fratello: sappia chio ho la stessa fiducia in Lei.

ATENAGORA: Penso che la Provvidenza ha scelto Vostra Santit per aprire il


cammino dei suo...
PAOLO

VI:

La Provvidenza ci ha scelto per intenderci.

ATENAGORA: I secoli per questo giorno, questo grande giorno... Quale


gioia in questo luogo, quale gioia nel Sepolcro, quale gioia
nel Golgota, quale gioia sulla strada che Lei ieri ha percorso...
PAOLO

VI:

Sono cos ricolmo di impressioni che avr bisogno di molto


tempo per far emergere ed interpretare tutta la ricchezza di
emozioni che ho nellanimo. Voglio, tuttavia, approfittare di
questo momento per assicurarla dellassoluta lealt con la quale tratter sempre con Lei.

ATENAGORA: La stessa cosa da parte mia.


PAOLO

VI:

Non le nasconder mai la verit.

ATENAGORA: Io avr sempre fiducia.


PAOLO

VI:

Non ho alcuna intenzione di deluderla, di approfittare della


sua buona volont. Altro non desidero che percorrere il cammino di Dio.

Labbraccio tra Paolo

PAOLO

VI:

VI:

Mi sforzer sempre di meritarla. Che vostra Santit sappia, fin


da questo momento, chio non cesser mai di pregare, tutti i
giorni, per Vostra Santit e per le comuni intenzioni che abbiamo per il bene della Chiesa.

ATENAGORA: Ci stato fatto il dono di questo grande momento; noi perci


resteremo insieme. Cammineremo insieme. Che Dio... Vostra
Santit, Vostra Santit inviato da Dio... il Papa dal grande
cuore. Sa come la chiamo? O megalcardos, il Papa dal grande
cuore!
PAOLO

VI:

PAOLO

VI:

Mi sforzer sempre...

ATENAGORA: Sar sempre al suo fianco.

VI

e il patriarca Atenagora

ATENAGORA: Lo credo, non ho bisogno di chiederlo, lo credo.


PAOLO

VI:

Pi siamo piccoli e pi siamo strumenti; questo significa che


deve prevalere lazione di Dio, che deve prevalere la norma di
tutte le nostre azioni. Da parte mia rimango docile e desidero
essere il pi obbediente possibile alla volont di Dio e di essere il pi comprensivo possibile verso di Lei, Santit, verso i
suoi fratelli e verso il suo ambiente.

So che questo difficile; so che ci sono delle suscettibilit,


una mentalit...

ATENAGORA: ... che c una psicologia...


PAOLO

VI:

Ma so anche...

ATENAGORA: ... da tutte e due le parti...


PAOLO

VI:

Siamo solo degli umili strumenti.

ATENAGORA: Cos dobbiamo vedere le cose.

ATENAGORA: Ho in vostra Santit una fiducia assoluta.


PAOLO

... che c una grande rettitudine e il desiderio di amare Dio,


di servire la causa di Ges Cristo. su questo che ripongo la
mia fiducia.

ATENAGORA: Su questo che io ripongo la mia fiducia. Insieme, insieme.


PAOLO

VI:

Io non so se questo il momento. Ma vedo quello che si dovrebbe fare, cio studiare insieme o delegare quacuno che...

ATENAGORA: Da tutte e due le parti...


PAOLO

VI:

E desidererei sapere qual il pensiero di Vostra Santit, della


Vostra Chiesa, circa la costituzione della Chiesa. il primo
passo...

ATENAGORA: Seguiremo le sue opinioni.


PAOLO

Nella Grotta dellAnnunciazione a Nazaret

La lezione del silenzio e delle beatitudini


ome vorremmo, vicini a Maria, ricominciare ad
apprendere la vera scienza della vita e la sapienza pi alta delle verit divine. Ma purtroppo qui siamo di passaggio. Non possiamo che
lasciarvi il desiderio di continuare la mai compiuta formazione allintelligenza del Vangelo. Non lasceremo per questo luogo senza aver raccolto rapidamente, quasi
furtivamente, qualche breve tratto della lezione di Nazaret. Una lezione di silenzio. Rinasca in noi la stima del
silenzio, ammirabile e indispensabile atmosfera dello spirito; rinasca in noi, circondati da tanti frastuoni, strepiti
e voci clamorose nella nostra vita moderna rumorosa e
ipersensibilizzata.
O silenzio di Nazaret, insegnaci il raccoglimento, linteriorit, dacci la disposizione ad ascoltare le buone ispirazioni e le parole dei buoni maestri; insegnaci la necessit del lavoro di preparazione, dello studio, della meditazione, della vita interiore personale, della preghiera
che Dio solo vede nel segreto. Una lezione di vita di famiglia. Nazaret insegni che cos la famiglia, la sua comunione damore, la sua austera e semplice bellezza, il
suo carattere sacro e inviolabile; impariamo da Nazaret
come dolce e insostituibile la formazione che essa d;
impariamo come la sua funzione stia allorigine e alla
base della vita sociale.
Una lezione di lavoro. O Nazaret, casa del figlio del
falegname. Vorremmo qui comprendere e di qui celebrare la legge severa e redentrice della fatica umana; qui
ricomporre la coscienza della dignit del lavoro; richiamare qui che non pu il lavoro essere fine a se stesso,

che a garantire la sua libert e nobilt sono, al di sopra


dei valori economici, i valori che lo finalizzano. Come
vorremmo infine qui salutare gli operai del mondo intero e additare loro il grande loro modello, il fratello divino, il profeta delle loro giuste cause, Cristo Signore.
Ecco che il nostro pensiero si allontana da Nazaret e
vaga su questi monti di Galilea che hanno offerto il naturale e magnifico ambiente alla voce del Maestro Signore. Manca il tempo, mancano anche le forze per far
risuonare in questo momento il divino messaggio diretto
a tutto il mondo. Ma non possiamo trattenerci dal rivolgere il nostro sguardo verso il vicino monte delle Beatitudini, sintesi e vertice della predicazione evangelica; e
rinunciare a tendere lorecchio alle eco di queste parole
che sembrano pervenire fino a noi nellatmosfera piena
di mistero di questi luoghi.
la voce di Cristo che promulga il Nuovo Testamento, la legge nuova che completa e sorpassa lantica portando il vivere alle vette della perfezione. Il grande motivo delloperare umano obbligazione che si rivolge alla libert: nellAntico Testamento questo motivo obbligante era il timore; nella prassi di tutti i tempi e nella
nostra listinto e linteresse; per il Cristo, donato dal
Padre al mondo per amore, lamore. Lui in persona ci
ha insegnato ad obbedire per amore: cos ci ha liberati.
Perch, come cinsegna santAgostino: Dio ha dato comandamenti meno perfetti al popolo che era opportuno
tenere ancora sotto il timore; e per mezzo del Figlio Suo
ha dato comandamenti pi perfetti al popolo che aveva

ignor Cardinale Decano e Signori Cardinali, Gli avvenimenti straordinari meritano molta indulgenza e io chiedo
quella di perdonare tutto questo tempo
e questo impegno che stato richiesto
alla loro paziente attesa in ragione del mio arrivo,
del mio ritorno.
davvero straordinario. straordinario proprio
per il punto di arrivo. Io non aspettavo di vedere
Roma in una esaltazione spirituale cos grande,
che davvero non posso dirla comparabile con nessun altro momento della vita romana. Siamo davanti a un fatto, io credo, che gi di per se stesso
un avvenimento.
Roma
ha manifestato,
penso,
come
Pubblichiamo tre stralci tratti da
non
mai
una
altrettanti bilanci che Paolo VI fece
adesione al Padel suo storico viaggio. I primi due
pa,
la
quale
furono pronunciati subito dopo il
non
sembra
esritorno: uno alle 21.30 nella sala
sere giustificata
del Concistoro dove era riunito il
dalla semplicit
Collegio dei cardinali, dopo
dellavvenimenlatterraggio allaeroporto di
to com un
Ciampino avvenuto alle 18.30 del 6
passaggio attragennaio e labbraccio festoso della
verso la citt
folla accorsa sulle strade e in piazza
per larrivo da
San Pietro per salutarlo; laltro
un viaggio. Inpronunciato l8 gennaio, durante
vece lo diranno
ludienza generale. Il terzo, invece,
i documenti, lo
del 1967 ed tratto dai Dialoghi
diranno i testicon Paolo VI di Jean Guitton.
moni, quale ricevimento
sia
stato fatto stasera al Papa dal
popolo di Roma; una cosa che dobbiamo registrare come grande e come significativa.
Non dico poi nulla del mio viaggio perch intanto i Signori Cardinali lavranno visto, lavranno sentito commentare da tutte le voci della stampa, della televisione e della radio.
Ma anche perch meriterebbe grande riflessione, meriterebbe grandi commenti, da me prima di
tutto. Ch lo sento misterioso anche per me. Mi
pare di trovare una misteriosa relazione fra quella
terra, fra Ges Cristo, fra Pietro, fra la sua successione e fra Roma come non mai, e come direi non
si crederebbe possibile realizzare con un avvenimento cos semplice, con un atto di presenza in
un viaggio di pellegrino che non chiede nulla e
non va a far altro che pregare e riflettere e benedire. C stata anche l una accensione tale di entusiasmo tra ortodossi, tra ebrei, tra musulmani,
non diciamo poi tra cattolici, che le loro Eminenze, che mi hanno accompagnato, potranno essere
testimoni di questa serie di esplosioni spirituali
meravigliose.
Ma di questo, ripeto, non parlo, e ora non parlo nemmeno di quello che pi serio, pi profondo, pi grave: poich io mi permetter, Signori
Cardinali, di chiedere a loro di volermi ascoltare
in un altro momento, di prendere atto di alcuni
avvenimenti e di alcune parole che si sono scambiate ieri e questa mattina a Gerusalemme, perch
credo che interessino talmente la vita e la storia
della Chiesa, che meritano davvero di essere a loro riferiti, di essere sottoposti alla loro meditazione, di dare origine a qualche loro commento, a
qualche loro consiglio, di cui io stesso ho bisogno, perch siamo davanti veramente a cose che,
se gli indizi iniziali tengono fede a ci che promettono, sono veramente grandi, e dobbiamo dire
travolgenti le nostre comuni misure umane: siamo
davanti forse a qualche cosa divina, soprannaturale. Il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora, con ben undici metropoliti venuto incontro a me e ha voluto abbracciarmi, come si abbraccia un fratello, ha voluto stringermi la mano e
condurmi lui, la mano nella mano, nel salotto in

Fuorionda
con il patriarca

opo lunga riflessione, e


dopo daver invocato il
lume divino, mediante
lintercessione di Maria
Santissima e dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo, sembra doversi studiare positivamente se e come possibile una visita del Papa ai
Luoghi Santi, nella Palestina.
Tale visita dovrebbe avere per scopo di rendere onore a Ges Cristo,
nostro Signore, nella terra che la sua
venuta al mondo ha reso santa e degna di venerazione e di tutela da
parte dei Cristiani. Ogni altro motivo, anche buono e legittimo, dovrebbe essere escluso da questo pellegrinaggio pontificio, che deve essere ed
apparire eminentemente religioso.
Questo pellegrinaggio sia rapidissimo, abbia carattere di semplicit,
di piet, di penitenza e di carit. Sia
predisposto in silenzio, previsto e
preparato in ogni particolare. Poche
e determinate persone vi prendano
parte. Consista principalmente in atti di culto nei principalissimi posti
santificati dai misteri evangelici di
nostro Signore.
Fine subordinato di simile pellegrinaggio la difesa morale di quei
Santi Luoghi; il risveglio dellinteresse cattolico per la tutela, che la
Chiesa cattolica non pu esimersi
dal desiderare per essi e dallesercitarvi; limplorazione della pace in
quella terra benedetta e travagliata;
il tentativo dun incontro fraterno,
preludio di pi stabile riconciliazione, con le varie denominazioni cristiane separate, ivi presenti; la speranza di trovare qualche conveniente
forma di avvicinamento delle altre
due espressioni religiose monoteistiche, tanto fortemente attestate in Palestina, lebraica e lislamica.

pagina 5

stabilito di liberare ormai per mezzo dell'amore. Il suo


Vangelo il codice della vita.
Nella sua parola la persona umana raggiunge il suo livello pi alto e la societ umana la sua pi congeniale e
forte coesione. Noi crediamo, Signore, nella tua parola.

VI:

cui si dovevano scambiare alcune parole, per dire:


dobbiamo, dobbiamo intenderci, dobbiamo fare
la pace, far vedere al mondo che siamo ritornati
fratelli. E il patriarca soggiungeva a me questa
mattina: Mi dica quello che dobbiamo fare, mi
dica quello che dobbiamo fare. Siamo perci davanti a questa proposta, a questa domanda che
diventa per noi argomento di grande riflessione e
ponderatezza; non dovremo lasciarci prendere
dalle apparenze e dai momentanei entusiasmi; ma
domanda che pu essere davvero un prodromo
per un seguito ben diverso per la Chiesa univer-

Aldo Carpi, Primato di Pietro (1968)

Alle sorgenti della fede


Veramente motivi nuovi, estranei e superiori,
hanno influito nel felice successo del Nostro
viaggio: esso stato come un colpo daratro,
che ha smosso un terreno ormai indurito ed
inerte, e ha sollevato la coscienza di pensieri e
di disegni divini che erano stati sepolti, ma
non spenti da una secolare esperienza storica,
che ora sembra aprirsi a voci profetiche: forse
non mai il passato quello della S. Scrittura
specialmente sembrato cos presente, nella
memoria e nel rispecchiamento di certi semplici, ma splendidi particolari, e cos pieno di presagi, cos teso verso un avvenire, ignoto ancora, ma intuito come pieno di cose buone e
grandi. Anche di questo dobbiamo essere grati
al Signore, e riconoscenti pure a coloro che
hanno concorso alla buona riuscita del Nostro
pellegrinaggio.
Questa riflessione pu essere lunga, e per
chi ne conosce i termini, assai feconda e profonda. A voi, in questo familiare incontro, diremo semplicemente quanto sia doveroso e quanto sia benefico, per chi voglia essere veramente
cristiano, andare alle sorgenti della propria fede, della propria religione; il ritorno al Vangelo
devessere un Nostro continuo esercizio di pensiero, di fervore spirituale, di rinnovamento
morale, di sensibilit religiosa ed umana. Questo ritorno non esige un viaggio vero e proprio
nei luoghi santificati dalla vita del Signore; esige per una sempre premurosa e affettuosa conoscenza della sua epifania, della sua mani-

Le dir quello che credo sia esatto, derivato dal Vangelo, dalla
volont di Dio e dallautentica Tradizione. Lo esprimer. E se
vi saranno dei punti che non coincidono con il suo pensiero
circa la costituzione della Chiesa...

ATENAGORA: Lo stesso far io...


Noi crediamo di seguirla e di viverla. Ora ne ascoltiamo
leco ripercossa nei nostri animi di uomini del XX secolo.
Ecco ci che questa parola sembra insegnarci. Beati
noi se, poveri nello spirito, sappiamo liberarci dalla fallacia fiducia nei beni economici e collocare i nostri primi
desideri nei beni spirituali e religiosi; e abbiamo per i
poveri riverenza ed amore, come fratelli e immagini viventi del Cristo.
Beati noi se, formati alla dolcezza dei forti, sappiamo
rinunciare alla potenza funesta dellodio e della vendetta
ed abbiamo la sapienza di preferire al timore che incutono le armi la generosit del perdono, laccordo nella libert e nel lavoro, la conquista della bont e della pace.
Beati noi se non facciamo dellegoismo il criterio direttivo della vita, e del piacere il suo scopo, ma sappiamo invece scoprire nella temperanza una fonte di energia, nel
dolore uno strumento di redenzione e nel sacrificio la
pi alta grandezza. Beati noi se preferiamo essere oppressi che oppressori, e se abbiamo sempre fame di una
giustizia in continuo progresso. Beati noi, se per il regno
di Dio, sappiamo, nel tempo e oltre il tempo, perdonare
e lottare, operare e servire, soffrire ed amare. Non saremo delusi in eterno.
Cos ci sembra riudire, oggi, la sua voce. Allora era
pi forte, pi dolce, pi tremenda: era divina. Ma mentre cerchiamo di raccogliere qualche risonanza della parola del Maestro, ci sembra di diventare suoi discepoli e
di acquistare, non senza ragione una nuova sapienza e
un nuovo coraggio.

PAOLO

VI:

Si discuter, cercheremo di trovare la verit...

ATENAGORA: La stessa cosa da parte nostra e io sono sicuro che noi saremo
sempre insieme.
PAOLO

VI:

Spero che questo sar probabilmente pi facile di quanto pensiamo.

ATENAGORA: Faremo tutto il possibile.


PAOLO

VI:

Ci sono due o tre punti dottrinali sui quali c stata, da parte


nostra, unevoluzione, dovuta allavanzamento degli studi.
Esporremo il perch di questa evoluzione e lo sottoporremo
alla considerazione Sua e dei vostri teologi. Non vogliamo inserire nulla di artificiale, di accidentale in quello che riteniamo
essere il pensiero autentico.

ATENAGORA: Nellamore di Ges Cristo.


PAOLO

VI:

Unaltra cosa che potrebbe sembrare secondaria, ma che ha


invece la sua importanza: per tutto ci che concerne la disciplina, gli onori, le prerogative, sono talmente disposto ad
ascoltare quello che Vostra Santit crede sia meglio.

ATENAGORA: La stessa cosa da parte mia.


PAOLO

VI:

Nessuna questione di prestigio, di primato, che non sia quello... stabilito da Cristo. Ma assolutamente nulla che tratti di
onori, di privilegi. Vediamo quello che Cristo ci chiede e ciascuno prende la sua posizione; ma senza alcuna umana ambizione di prevalere, daver gloria, vantaggi. Ma di servire.

ATENAGORA: Come Lei mi caro nel profondo del cuore...


PAOLO

VI:

... ma di servire.

sale di domani dalla condizione che oggi ancora


la vede spezzata in tanti frammenti.
Cos sono venuti gli altri patriarchi, sono venuti gli anglicani, sono venuti i protestanti, e tutti
per stringere la mano e per dire come possiamo
ritrovarci in Nostro Signore. Ma vi dir che il
momento in cui io mi sono sentito soffocare dalla
commozione e dal pianto stato quello nella Santa Messa sul Santo Sepolcro, nel proferire le parole nella consacrazione e nell'adorare la presenza
sacramentale di Cristo l dove Cristo consum il
suo sacrificio.

Dopo la messa a Nazaret, alcuni operai arabi cattolici offrono il caff al Papa

festazione al mondo; esige che diventiamo


sempre pi discepoli fedeli, attenti e pronti a
seguire gli insegnamenti vitali che il Maestro ci
ha dati.
E non comporta questo ritorno alle fonti del
Vangelo, sia ben chiaro, una sconfessione di
quanto la Chiesa ha derivato da Cristo, ma
uno sforzo sempre pi intenso di avvicinamento della nostra professione cristiana alla sua
concezione originaria, ma ricerca di maggiore
fedelt essenziale al pensiero del Signore e di
animazione spirituale di quanto lo sviluppo autentico della tradizione ci ha recato, la quale
ha prolungato fino a noi il disegno di Dio, che
facendosi uomo, si degnato di rendere possibile la qualificazione cristiana delle pi varie
manifestazioni umane, purch buone, cio veramente umane.

Possibile, dunque
necessario
Il Santo Padre mi parl allora dei suoi
viaggi. Disse: Da quando sono stati,
da quando hanno preso il colore del
passato, io posso esaminarli, considerarne le analogie, le differenze. Io li
comparo nel mio cuore, come il Vangelo
dice che faceva la Vergine. un buon
metodo. Cos comparandoli nel cuore,
comprendo meglio le grazie di
ognuno.
Gli dissi: Il primo fu a Gerusalemme. Doveva essere il primo, quello che
sarebbe anche potuto bastare. Ricordo
la sorpresa di tutti, allannuncio del
viaggio. Nessuno ci pensava. Nessuno
lavrebbe creduto possibile, concepibile! Eppure, unora dopo la notizia, la
cosa sembrava naturale, meglio: evidente. Lo stesso dicasi per le invenzioni, per la convocazione del Concilio.
Prima nessuno ci pensa. Dopo tutti
hanno limpressione di averlo sempre
pensato. Ma bisognava inventare ancora e partire: come per il progresso.
Se non avessimo mai visto nessuno
muoversi, o parlare, diremmo impossibile, dopo diciamo necessario. Prima
di una complicazione inaudita, dopo
luovo di Colombo!.
Il Papa sorrise e disse: Ma anche
vero che era una cosa molto naturale.
Ho voluto, come ho detto, fare un
pellegrinaggio nei luoghi dove la
Chiesa ha avuto origine, dove Pietro
stato prescelto, dove Ges nato, ha
sofferto. risuscitato. Per molti secoli
non stato possibile, per ragioni politiche. Per la scarsit di mezzi tecnici.
Ma, non appena le condizioni lo hanno permesso, il viaggio si imponeva.
Dal momento che era possibile, era
necessario.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 4 gennaio 2014

Leader cristiani e di altre religioni auspicano la fine delle violenze in Pakistan

Appello del patriarca di Gerusalemme dei Latini, Fouad Twal

Un anno
di riconciliazione e dialogo

Per la pace in Terra Santa

LAHORE, 3. Il 2014 sia un anno di


pace e riconciliazione in Pakistan:
lappello lanciato dai leader cristiani e di altre comunit religiose,
nel corso di un incontro interreligioso che si tenuto a Lahore, promosso dal Consiglio per il dialogo interreligioso. Obiettivo degli organizzatori quello di promuovere un Pakistan pacifico e tollerante,
Leffetto del dialogo tra di noi
ha spiegato allagenzia Fides, monsignor Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore quello di renderci vicini luno allaltro e di eliminare la paura e il sospetto. La nostra terra del Pakistan molto fertile

per il dialogo e crediamo nel Dio


misericordioso che d speranza e
energia per vivere insieme. bello
ha aggiunto larcivescovo vedere e sentire preghiere per la pace alzarsi da chiese, moschee, templi ind e sikh: questo contribuisce a
creare unatmosfera di armonia nel
Paese. Monsignor Shaw ha quindi
lanciato un appello affinch la luce
di Dio illumini loscurit nei cuori,
portando una speranza di pace.
Durante lincontro, il leader religioso Sohail Ahmed Raza, capo
della giovent musulmana dellorganizzazione Minhaj-ul-Quran ha
espresso lauspicio che il 2014 pos-

sa essere lanno di una pace duratura in Pakistan, mentre il mufti


Muhammad Ashiq Hussain, capo
della madrasa (scuola islamica) locale, ha parlato del messaggio di
pace del Natale, affermando che gli
incontri interreligiosi aiutano i pakistani a crescere nel rispetto reciproco e a costruire un Pakistan prospero. Anche il leader sikh, Sardar
Gernail Sing, ha sottolineato che
urge dire a tutti i nostri figli di essere vicini gli uni gli altri e di tenere
accese le piccole luci della pace e
della riconciliazione, perch il nostro Paese sia un posto tranquillo
dove vivere. Dello stesso avviso
anche il responsabile ind, Bhagat
Lal, il quale ha spiegato che
buona tradizione che leader e credenti di tutte le fedi continuino a
incontrarsi spesso. Siamo tutti pakistani e vogliamo la pace nella nostra
patria.
Intanto, migliaia di cittadini hanno marciato il 1 gennaio in tutto il
Paese per ledizione 2014 della Marcia della solidariet indetta dalla rete Aman Ittehad (Uniti per la pace). Attivisti e cittadini comuni hanno sfilato per le vie di Lahore, Karachi, Sialkot, Hyderabad, Peshawar, Abbottabad, Quetta, Mardan.
A Faisalabad, hanno marciato almeno trecento persone, fra cui avvocati, leader religiosi musulmani e cristiani, politici, educatori, giornalisti
e studenti, con lobiettivo comune
di rilanciare programmi di pace, ma
anche in segno di solidariet alle
vittime del terrorismo, un fenomeno
in continua crescita nel Paese in
particolare contro le minoranze religiose.

Protestano le organizzazioni cristiane dopo il sequestro di bibbie in Malesia

Una disputa senza fine


KUALA LUMPUR, 3. Sembra non essersi ancora risolta, in Malaysia, la
spinosa questione nata attorno alla
parola araba Allah, a volte utilizzata
dai cattolici del Paese per invocare,
chiamare o comunque nominare il
loro Dio. Le autorit religiose dello
Stato di Selangor riferisce la
France Presse hanno infatti sequestrato ieri sedici cartoni contenenti
trecentocinquanta bibbie apparte-

nenti alla Bible Society of Malaysia


e fermato il suo presidente, Lee Min
Choon, e un manager della societ,
Sinclair Wong, poi rilasciati su cauzione. Sarebbe stata violata la legge
che proibisce ai non musulmani
luso pubblico del termine Allah e
di altre trentaquattro parole di origine araba. Le bibbie, importate
dallIndonesia, erano scritte in malese e in iban.
Nellottobre scorso la Corte dappello di Kuala Lumpur ha vietato al
settimanale cattolico The Herald
di utilizzare la parola Allah nella
sua edizione in lingua malese; una
decisione apprezzata dai musulmani
pi conservatori ma che ha inquietato la minoranza cristiana. dalla fine del 2009 che i rapporti fra musulmani e cristiani sono tesi, da
quando cio il ministero dellInterno minacci di ritirare la licenza al
giornale cattolico. Per le autorit,
chiamare Dio Allah potrebbe
creare confusione e indurre alcuni
musulmani a convertirsi. Sulla vicenda intervenuto recentemente il
primo ministro in persona, Najib
bin Tun Abdul Razak, assicurando
ai cristiani che i loro diritti saranno
rispettati. Si riferito in particolare
a quanti abitano nel Borneo malaysiano (cio negli Stati di Sabah e
Sarawak), liberi di continuare a usare il termine Allah durante le preghiere. Per il premier la decisione
della Corte dappello non ha alcun
impatto sul culto dei cristiani nei
due Stati, aggiungendo che il suo
Governo intende rispettare il memorandum di intesa redatto nel 2011,
contenente soluzioni pratiche alla
questione. Razak ha inoltre sottolineato limportanza della pace e
dellarmonia, che si costruiscono
attraverso buone relazioni fra tutte
le comunit religiose.
Anche il Governo di Sarawak ha
confermato la legittimit per i cristiani locali di usare la parola Allah
nei riti e nella Bibbia. Lassociazione delle Chiese di Sarawak ha concordato, affermando che un divieto
sarebbe per noi un grave colpo alla
libert religiosa. Negli Stati di Sabah e Sarawak, dove risiedono circa
1.600.000 cristiani autoctoni, la
maggior parte delle chiese e cappelle conduce liturgie e catechesi in
Bahasa Malaysia, la lingua ufficiale
parlata nel Paese.
In Malaysia circa il 60 per cento
della popolazione di religione musulmana (sunnita), il 20 per cento
buddista, il 10 per cento cristiana.

Noi usiamo queste bibbie da quando la societ esiste, cio dal 1985, e
anche da prima, ha dichiarato Lee
Min Choon, ed la prima volta
che subiamo delle perquisizioni. Il
Consiglio delle Chiese della Malaysia riferisce lagenzia Efe che cita
il quotidiano The Star ha ricordato che la Costituzione federale
garantisce alle comunit religiose il
diritto di avere una propria gestione
e ha definito illegale latto di sequestro delle bibbie. Medesime critiche
sono giunte dallorganizzazione che
associa, oltre ai cristiani, buddisti,
induisti, taoisti e sikh.
Com noto, stata la Chiesa cattolica a portare la vicenda davanti
alla giustizia. Il tribunale di Kuala
Lumpur le aveva dato ragione in
prima istanza ma la sentenza stata
cancellata in appello e la censura
confermata perch il termine Allah
non sarebbe essenziale o parte integrante della pratica della fede cristiana. Di tuttaltro avviso larcivescovo di Kuala Lumpur, Murphy
Nicholas Xavier Pakiam, secondo
cui i tre giudici sono stati gravemente disinformati. In una nota
inviata alcune settimane fa allagenzia Fides, il presule ha ricordato
linizio della professione di fede che
recita Credo in un solo Dio, Padre
onnipotente, affermando che un
cristiano non pu modificare in alcun modo la propria professione di
fede,
altrimenti
incorrerebbe
nelleresia. E, per tradurre unico
Dio in lingua malese, non c altra
espressione che Allah. Vietarne
luso, ha spiegato monsignor Pakiam, una grave negazione di un
diritto fondamentale della comunit
cristiana indigena. La Chiesa cattolica ha confermato che sul caso ricorrer alla Corte federale.
Sulla disputa, Frank La Rue, relatore speciale delle Nazioni Unite
sulla libert di espressione, ha detto
che il ministero degli Affari Interni
dovrebbe prendere immediatamente
misure necessarie per garantire il diritto alla libert di opinione e di
espressione dellHerald e recedere
in modo incondizionato dal contenzioso aperto su questo tema. Secondo un comunicato dellAlto
commissariato Onu per i diritti
umani riportato da Fides il caso giudiziario potrebbe avere un
potenziale impatto di vasta portata
sulle minoranze religiose in Malaysia, limitando la libert di espressione e di religione.

GERUSALEMME, 3. La nostra Terra


Santa ha bisogno di fraternit tra i
popoli, tra gli ebrei, i cristiani e i
musulmani. Sappiamo gi che molti
uomini e donne di buona volont
lavorano duramente al servizio di
una terra pi fraterna, per una pace
giusta, duratura, equa e sicura.
quanto ha detto il patriarca di Gerusalemme dei Latino, Fouad Twal,
celebrando nella citt santa la solennit di Maria Santissima Madre di
Dio. La nostra vocazione di cristiani ha sottolineato il patriarca
esige che ci mettiamo al servizio
dei nostri fratelli, dei nostri Paesi,
per contribuire alla loro crescita. Sul
piano sociale e umanitario, molte
associazioni cattoliche lavorano generosamente per venire in aiuto agli
abitanti di Gaza, ai numerosi rifugiati siriani che giungono nella nostra diocesi. Anche perch, il nostro mondo, il nostro Medio Oriente, la nostra Terra Santa non sono
destinati irrimediabilmente al caos.
Grazie alle nostre azioni di sostegno
e di amicizia, per piccole che siano,
dei nuovi cieli e una nuova terra
(Apocalisse, 21, 1) possono sorgere.
Ecco perch vorrei ringraziare tutte
le congregazioni religiose, le comunit laiche, le associazioni e tutti coloro che operano nella preghiera,
nellapostolato, nella solidariet per
vivere il Vangelo nella fede e nelle
opere.
Richiamato le parole di Papa
Francesco contenute nel messaggio
per la Giornata mondiale della pace
sul tema Fraternit, fondamento e
via per la pace, il patriarca ha rimarcato che non c fraternit autentica senza il riconoscimento della
paternit di Dio. Una paternit infinitamente amorevole e giusta, che ci
rende non solo figli, ma anche fratelli, membri di una sola grande famiglia, aventi come vocazione quella di volersi bene. In questo senso,
la pace cui dobbiamo mirare, il
Cristo risorto ci chiama a trasmetterla soprattutto in questa terra devastata dai conflitti ormai da molti
anni, ha aggiunto Twal che ha
esortato i religiosi della Terra Santa,
cristiani e non, a costruire una pace sociale duratura, senza abbandonare la nostra fede, ma avendo un
atteggiamento di apertura nella verit e nellamore, saldi nella nostra fede e nella gioia di condividerla, sapendo tuttavia adattare il nostro discorso, perch possa essere ascoltato
e capito. La nostra fratellanza deve
impregnare la nostra cooperazione

Nel 2013
uccisi nel mondo
ventidue
operatori pastorali
ROMA, 3. Ventidue operatori pastorali (per la maggior parte sacerdoti)
sono stati uccisi nel 2013, quasi il
doppio rispetto allo scorso anno in
cui si erano registrate 13 vittime.
quanto emerge dai dati raccolti
dallagenzia Fides. Lultima vittima
in ordine di tempo stata padre
Eric Freed, parroco a Eureka, in California, ucciso nella notte tra il 31
dicembre 2013 e il 1 gennaio 2014:
la polizia sta indagando per chiarire
le cause e le modalit dellomicidio.
Per il quinto anno consecutivo, il
numero pi elevato di operatori pastorali uccisi si registra in America
Latina, con la Colombia al primo
posto. Nel 2013 sono morti in modo
violento diciannove sacerdoti, una
religiosa e due laici. Secondo la ripartizione continentale, in America
sono stati uccisi quindici sacerdoti
(sette in Colombia, quattro in Messico, uno in Brasile, uno in Venezuela, uno a Panama e uno ad Haiti). In Africa sono stati uccisi un sacerdote in Tanzania, una religiosa in
Madagascar, una laica in Nigeria.
In Asia hanno perso la vita in modo
violento un sacerdote in India, uno
in Siria e un laico nelle Filippine.
In Europa stato ucciso un sacerdote, in Italia. Lelenco di Fides
non riguarda solo i missionari ad
gentes in senso stretto, ma tutti gli
operatori pastorali morti in modo
violento. Desta preoccupazione la
sorte di altri numerosi altri operatori
pastorali che sono stati sequestrati o
che sono scomparsi e di cui non si
hanno pi notizie.

nella missione per il bene comune


al di l delle rivalit e delle gelosie.
Il patriarca si poi soffermato sul
tema della famiglia, definita la prima cellula in cui si forgia la fraternit. Conto su tutti voi nellanno
nuovo, che posto sotto il segno
della famiglia in vista del Sinodo
straordinario di ottobre 2014, consacrato a questo tema. La famiglia,
ha aggiunto, pu partecipare alla
costruzione di un nuovo umanesimo
di fratellanza in contrapposizione
alla globalizzazione dellindifferenza
e la nostra Chiesa deve rilevare le

Bartolomeo
allinaugurazione
del semestre
greco
di presidenza Ue
ISTANBUL, 3. Mercoled 8 gennaio, alla cerimonia che ad Atene
inaugurer ufficialmente il semestre
di
presidenza
greca
dellUnione europea, ci sar
anche
Bartolomeo,
patriarca
ecumenico e arcivescovo di Costantinopoli, invitato dal primo
ministro Antonis Samaras. Ne d
notizia Orthodoxie.com citando
Amen.gr. Il 1 gennaio, durante il
ricevimento nella sala del Trono
seguito
alla
divina
liturgia
patriarcale nella chiesa di San
Giorgio al Fanar, Bartolomeo ha
auspicato il successo dellimpegnativo
compito,
augurando
una presidenza pienamente riuscita, malgrado tutti i problemi
esistenti. Il patriarca ha ringraziato Samaras per linvito, subito accettato: Porteremo gli auguri della Chiesa madre affinch
la Grecia, con i tesori spirituali
che possiede da secoli, possa dare un messaggio e una testimonianza di cultura ortodossa, e
vengano premiati gli sforzi del
suo popolo per uscire presto dalla crisi.

sfide pastorali della famiglia nel


contesto dellevangelizzazione come
ci invita il documento di preparazione al Sinodo. Una sfida che interpella lintera comunit cristiana.

Nomina
episcopale
La nomina di oggi riguarda la
Repubblica
Democratica
del
Congo.

Flicien Mwanama
Galumbulula
vescovo di Luiza
(Repubblica Democratica
del Congo)
Nato il 26 ottobre 1960 a Tshibala, diocesi di Luiza, ha studiato filosofia al seminario maggiore
Christ Roi di Kabwe (1980-1983)
e teologia al seminario maggiore
di Fano, in Italia (1983-1986).
Ordinato sacerdote il 9 agosto
1987, stato direttore spirituale e
professore, prima al seminario
propedeutico Saint Lon di Luiza (1987-1988) poi al seminario
maggiore Jean Paul II di Tschilomba (1988-1992). Trasferitosi in
Italia per dieci anni, nel 1996 ha
conseguito dottorato in missiologia alla Pontificia Universit Gregoriana e nel 2002 quello in diritto canonico alla Lateranense.
Tra il 2000 e il 2001 stato vice
cancelliere della diocesi di Rieti e
vice parroco a SantAgostino nella stessa diocesi. Rientrato in patria, ha lavorato nel campo della
formazione. stato anche professore al seminario maggiore di
Malole-Kananga (2002-2004) e
rettore ad interim dello stesso
(2004-2006);
segretario
della
commissione episcopale per gli
affari giuridici della Conferenza
episcopale nazionale del Congo Cenco (2006-2008). Dal 2002
professore visitatore allUniversit
Cattolica del Congo, dal 2005
professore allIstituto africano di
scienza missionaria a Kinshasa, e
dal 2008 secondo segretario generale aggiunto della Cenco.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 4 gennaio 2014

pagina 7

Nella chiesa del Ges il Papa celebra la messa di ringraziamento per la canonizzazione di Pietro Favre

La compagnia degli inquieti


Un invito a conservare la santa e
bella inquietudine di chi alla
ricerca di Dio stato rivolto dal Papa
ai gesuiti e ai fedeli che venerd
mattina, 3 gennaio, nella chiesa del
Ges, hanno partecipato alla messa di
ringraziamento per la canonizzazione
di Pietro Favre.
San Paolo ci dice, lo abbiamo sentito: Abbiate gli stessi sentimenti di
Cristo Ges: egli pur essendo nella
condizione di Dio, non ritenne un
privilegio lessere come Dio ma
svuot se stesso assumendo una
condizione di servo (Fil 2, 5-7).
Noi, gesuiti, vogliamo essere insigniti del nome di Ges, militare sotto il
vessillo della sua Croce, e questo significa: avere gli stessi sentimenti di
Cristo. Significa pensare come Lui,
voler bene come Lui, vedere come
Lui, camminare come Lui. Significa
fare ci che ha fatto Lui e con i suoi
stessi sentimenti, con i sentimenti
del suo Cuore.
Il cuore di Cristo il cuore di un
Dio che, per amore, si svuotato.
Ognuno di noi, gesuiti, che segue
Ges dovrebbe essere disposto a
svuotare se stesso. Siamo chiamati a
questo abbassamento: essere degli
svuotati. Essere uomini che non
devono vivere centrati su se stessi
perch il centro della Compagnia
Cristo e la sua Chiesa. E Dio il
Deus semper maior, il Dio che ci sorprende sempre. E se il Dio delle sorprese non al centro, la Compagnia
si disorienta. Per questo, essere gesuita significa essere una persona
dal pensiero incompleto, dal pensiero aperto: perch pensa sempre
guardando lorizzonte che la gloria
di Dio sempre maggiore, che ci sorprende senza sosta. E questa linquietudine della nostra voragine.
Questa santa e bella inquietudine!
Ma, perch peccatori, possiamo
chiederci se il nostro cuore ha conservato linquietudine della ricerca o
se invece si atrofizzato; se il nostro
cuore sempre in tensione: un cuore
che non si adagia, non si chiude in
se stesso, ma che batte il ritmo di
un cammino da compiere insieme a
tutto il popolo fedele di Dio. Biso-

gna cercare Dio per trovarlo, e trovarlo per cercarlo ancora e sempre.
Solo questa inquietudine d pace al
cuore di un gesuita, una inquietudine anche apostolica, non ci deve far
stancare di annunciare il kerygma, di
evangelizzare con coraggio. linquietudine che ci prepara a ricevere
il dono della fecondit apostolica.
Senza inquietudine siamo sterili.
questa linquietudine che aveva
Pietro Favre, uomo di grandi desideri, un altro Daniele. Favre era un
uomo modesto, sensibile, di profonda vita interiore e dotato del dono di stringere rapporti di amicizia
con persone di ogni genere (Benedetto XVI, Discorso ai gesuiti, 22 aprile 2006). Tuttavia, era pure uno spirito inquieto, indeciso, mai soddisfatto. Sotto la guida di santIgnazio
ha imparato a unire la sua sensibilit
irrequieta ma anche dolce, direi
squisita, con la capacit di prendere
decisioni. Era un uomo di grandi
desideri; si fatto carico dei suoi
desideri, li ha riconosciuti. Anzi per
Favre, proprio quando si propongono cose difficili che si manifesta il
vero spirito che muove allazione
(cfr. Memoriale, 301). Una fede autentica implica sempre un profondo
desiderio di cambiare il mondo. Ec-

co la domanda che dobbiamo porci:


abbiamo anche noi grandi visioni e
slancio? Siamo anche noi audaci? Il
nostro sogno vola alto? Lo zelo ci
divora (cfr. Sal 69, 10)? Oppure siamo mediocri e ci accontentiamo delle nostre programmazioni apostoliche di laboratorio? Ricordiamolo
sempre: la forza della Chiesa non
abita in se stessa e nella sua capacit
organizzativa, ma si nasconde nelle
acque profonde di Dio. E queste acque agitano i nostri desideri e i desideri allargano il cuore. quello che
dice SantAgostino: pregare per desiderare e desiderare per allargare il
cuore. Proprio nei desideri Favre
poteva discernere la voce di Dio.
Senza desideri non si va da nessuna
parte ed per questo che bisogna
offrire i propri desideri al Signore.
Nelle Costituzioni si dice che si aiuta il prossimo con i desideri presentati a Dio nostro Signore (Costituzioni, 638).
Favre aveva il vero e profondo desiderio di essere dilatato in Dio:
era completamente centrato in Dio,
e per questo poteva andare, in spirito di obbedienza, spesso anche a
piedi, dovunque per lEuropa, a dialogare con tutti con dolcezza, e ad
annunciare il Vangelo. Mi viene da

Il postulatore generale della Compagnia di Ges, padre Anton Witwer, e il vice postulatore, padre
Marc Lindeijer, donano al Papa la riproduzione della formula degli ultimi voti di Pietro Favre

pensare alla tentazione, che forse


possiamo avere noi e che tanti hanno, di collegare lannunzio del Vangelo con bastonate inquisitorie, di
condanna. No, il Vangelo si annunzia con dolcezza, con fraternit, con
amore. La sua familiarit con Dio lo
portava a capire che lesperienza interiore e la vita apostolica vanno
sempre insieme. Scrive nel suo Memoriale che il primo movimento del
cuore deve essere quello di desiderare ci che essenziale e originario,
cio che il primo posto sia lasciato
alla sollecitudine perfetta di trovare
Dio nostro Signore (Memoriale,
63). Favre prova il desiderio di lasciare che Cristo occupi il centro del
cuore (Memoriale, 68). Solo se si
centrati in Dio possibile andare
verso le periferie del mondo! E Favre ha viaggiato senza sosta anche
sulle frontiere geografiche tanto che
si diceva di lui: Pare che sia nato
per non stare fermo da nessuna parte (MI, Epistolae I, 362). Favre era
divorato dallintenso desiderio di comunicare il Signore. Se noi non abbiamo il suo stesso desiderio, allora
abbiamo bisogno di soffermarci in
preghiera e, con fervore silenzioso,
chiedere al Signore, per intercessione del nostro fratello Pietro, che torni ad affascinarci: quel fascino del
Signore che portava Pietro a tutte
queste pazzie apostoliche.
Noi siamo uomini in tensione,
siamo anche uomini contraddittori e
incoerenti, peccatori, tutti. Ma uomini che vogliono camminare sotto
lo sguardo di Ges. Noi siamo piccoli, siamo peccatori, ma vogliamo
militare sotto il vessillo della Croce
nella Compagnia insignita del nome
di Ges. Noi che siamo egoisti, vogliamo tuttavia vivere una vita agitata da grandi desideri. Rinnoviamo
allora la nostra oblazione allEterno
Signore delluniverso perch con
laiuto della sua Madre gloriosa possiamo volere, desiderare e vivere i
sentimenti di Cristo che svuot se
stesso. Come scriveva san Pietro Favre, non cerchiamo mai in questa
vita un nome che non si riallacci a
quello di Ges (Memoriale, 205). E
preghiamo la Madonna di essere
messi con il suo Figlio.

Una festa in famiglia


Ignazio, Francesco Saverio, Roberto Bellarmino, Pietro Canisio, Luigi
Gonzaga, Pietro Claver. I nomi dei
santi della Compagnia di Ges vengono scanditi dal coro, mentre Papa Francesco fa il suo ingresso nella
chiesa del Ges a Roma, venerd
mattina, 3 gennaio. Nomi conosciuti, altri meno noti al grande pubblico dei fedeli, ma familiari a quanti
seguono la spiritualit ignaziana.
Allelenco di questi santi stato aggiunto per la prima volta Pietro Favre, che il Pontefice ha canonizzato
il 17 dicembre scorso.
Tutta la celebrazione, nella solennit del Santissimo Nome di Ges,
titolare della Compagnia, ruota
proprio intorno al primo sacerdote
gesuita e compagno di Ignazio. ,
infatti, in ringraziamento della sua
canonizzazione. Nella chiesa, che
un po il cuore della Compagnia, il
ricordo dei gesuiti ora in cielo si
unisce alle voci di quanti rappresentano la realt ignaziana in 122
Paesi del mondo. A cominciare dal
preposito generale, padre Adolfo
Nicols Pachn, che rivolgendo un
breve saluto al Pontefice non nasconde la propria gioia per la canonizzazione di Favre e usa pi volte
la parola grazie. Il preposito generale ricorda anche che appena
Papa Francesco ha firmato il decre-

Intervista al prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi sulla figura e il messaggio di Angela da Foligno

Non ti ho amata per scherzo


di NICOLA GORI
Il 9 ottobre scorso Papa Francesco
ha esteso alla Chiesa universale il
culto liturgico in onore di Angela
da Foligno (1248-1309). Alla vigilia
della festa liturgica, abbiamo chiesto
al cardinale Angelo Amato, prefetto
della Congregazione delle Cause dei
Santi, di ripercorrere liter che ha
portato alla canonizzazione equipollente della grande mistica umbra e
di riproporre i tratti salienti della
sua santit.
Dopo pi di sette secoli dalla morte,
stata riconosciuta universalmente la
santit di Angela da Foligno. Come si
giunti a questo importante pronunciamento?
Dopo la sua beatificazione equipollente e cio dopo il riconoscimento ufficiale del culto liturgico
avvenuto nel secolo XVIII si sono
accumulate, nel corso degli anni, le
petizioni ai Pontefici per la sua canonizzazione. Ricordiamo solo alcune di quelle giunte a Pio XII negli
anni Quaranta del secolo scorso: dal
vescovo di Moulins, dal vescovo di
Arras (che riporta la grande stima
verso la beata di personalit illustri
come san Francesco di Sales,
santAlfonso Maria de Liguori, Papa Benedetto XIV, Jacques Bnigne
Bossuet), dallarcivescovo di Sens,
dal vescovo di Orlans, dallarcivescovo di Mans, dal vescovo di Nantes. Queste suppliche non ebbero riscontri da parte della Santa Sede.
Tuttavia, negli ultimi decenni, sia
Giovanni Paolo II sia Benedetto XVI
hanno dato lusinghiere attestazioni
di apprezzamento della santit e
della sapienza evangelica di Angela.
In che senso?
Per esempio, la Via crucis al Colosseo del 1983 conteneva meditazioni da testi della beata, cos come nei
tre anni precedenti cerano stati brani della Regola benedettina, di santa Caterina da Siena e di san Bonaventura. Lo stesso Papa Wojtya, nel
suo viaggio a Foligno del 20 giugno
1993, nellomelia della messa designa
Angela maestra dei teologi. Lo
stesso giorno le rivolge una preghie-

ra, davanti allurna seicentesca contenente i suoi resti, chiamandola figlia della pace, figlia della divina sapienza, che dalla divina misericordia
fu guidata sulla via della Croce, fino
alle vette delleroismo e della santit. In seguito a ci, il capitolo generale dei conventuali, il 5 giugno
1995, ha rinnovato al Papa la supplica per la canonizzazione. Ma anche
questa supplica, come le precedenti,
non ha avuto riscontro
Che cosa ha preparato la decisione di
Papa Francesco?
Credo che un momento importante sia stata la catechesi tenuta da
Benedetto XVI in piazza San Pietro
il 13 ottobre 2010, nella quale ha celebrato la figura, lopera, la santit e
lattualit della beata, citandola anche con lappellativo di santa.
Senzaltro incoraggiati da questi apprezzamenti e dalla canonizzazione
equipollente di unaltra grande mistica medievale, santa Ildegarda di
Bingen, avvenuta il 10 maggio 2012,
la Conferenza episcopale dellUmbria e i cinque superiori maggiori
della famiglia francescana questi
ultimi in un documento congiunto
dell8 dicembre 2012 hanno rinnovato a Papa Ratzinger la supplica
per la canonizzazione della beata
Angela. Prendendo in considerazione queste petizioni, il Santo Padre,
nelludienza concessami il 20 dicembre 2012, ha autorizzato la preparazione della Positio per la canonizzazione equipollente.
Qualcuno si domandato se, nel caso
della mistica folignate, si intendesse canonizzare una donna concreta o un Libro, quello delle sue visioni. Che cosa
si pu rispondere?
Rispondiamo dicendo che in questi ultimi decenni ha avuto luogo
una rigorosa rivisitazione della tradizione biografica e letteraria di Angela, anche tenendo conto di questa
obiezione. La conclusione che ci
sono numerose e indubitabili tracce
storiche, che ci permettono di delineare con certezza e precisione gli
elementi fondamentali della sua vita. Ci riferiamo, per esempio, al manoscritto 342 della biblioteca comu-

nale di Assisi, ora custodito nel Sacro Convento, che contiene quasi
tutto il corpus angelano; alle reliquie
dei suoi resti mortali, sin dallinizio
attentamente monitorate dalle autorit civili e religiose, come mostrano
i documenti antichi e recenti; alla
scoperta recente di una lettera di
Angela, anteriore al 1309, indirizzata
a un suo discepolo, la cui copia manoscritta non era ancora nota ai curatori che nel 1985 pubblicarono
ledizione critica del Liber. Inoltre,
nellArbor vitae crucifixae Iesu Christi,
del 1305, Ubertino da Casale, che
non certo un inventore di favole,
parla di Angela, che allora era ancora in vita, e del suo incontro con lei.
In conclusione, la canonizzazione riguarda una donna concreta munita
di eccezionali doti mistiche e sapienziali. Ogni elucubrazione o negazione trova il suo limite nella storia. La ricca tradizione angelana
non si fonda sulle sabbie mobili del
nulla, ma trova nella terraferma della storia il suo fulcro, il suo significato, il suo valore.
Di recente, a proposito di Pietro Favre,
canonizzato da Papa Francesco il 17
dicembre scorso, lei ha gi parlato del
valore della canonizzazione equipollente, che in concreto significa estensione
del culto di un beato alla Chiesa universale. Quali sono i tratti salienti della vita e della figura della nuova santa indicata come modello a tutti i fedeli?
Angela nacque a Foligno nel 1248
da una famiglia benestante. Rimasta
orfana di padre, visse una giovinezza mondana, amante delle gioie effimere e non priva di mancanze anche gravissime. Intorno al 1270 spos un agiato signorotto folignate, da
cui ebbe vari figli. La sua conversione avvenne intorno al 1285. Toccata
dalla grazia, in seguito a unapparizione di san Francesco dAssisi, fece
una confessione generale al francescano Arnaldo da Foligno il nome di Frate A. del Liber che la fece rinascere a una vita intensamente
cristiana. Nel 1288, in seguito alla
morte improvvisa della madre, del
marito e dei figli, vendette tutti i
suoi beni e ne distribu il ricavato ai

poveri. Nel 1291 entr nel TerzO rdine di san Francesco, affidandosi
alla direzione spirituale di fra Arnaldo. Nello stesso anno comp un
pellegrinaggio ad Assisi, durante il
quale, nella basilica superiore di San
Francesco, ebbe una sconvolgente
esperienza mistica, con unestasi davanti alla vetrata istoriata del Cristo
che stringe al petto Francesco: era
limmagine di come il Signore
lavrebbe tenuta stretta a s. Si
spense a Foligno il 4 gennaio 1309.
Come ha avuto origine il suo famoso
Liber?
Nel 1292, presso la chiesa folignate di San Francesco, inizia con fra
Arnaldo il dialogo-rivelazione delle
sue esperienze mistiche. Tutto ci
viene appunto riferito nel Liber,
chiamato anche Libro della beata Angela o Liber Lelle o Memoriale, steso
sotto sua dettatura e messo in latino
piano e limpido da Arnaldo. In
questopera viene raccolta lesperienza spirituale di Angela, a partire dal
momento della sua conversione fino
al 1296, quando il documento fu approvato da otto teologi dellordine
francescano e pi tardi anche dal
cardinale Giacomo Colonna. Dopo
la stesura del Liber, Angela svilupp
una speciale maternit spirituale,
che la render particolarmente nota
nel mondo francescano. Raccolse infatti intorno a s numerosi discepoli
tra i quali Ubertino da Casale
provenienti da varie parti dItalia e
anche dallestero, pronti ad accoglierne gli insegnamenti e i consigli
spirituali. Merita particolare attenzione la sua opera moderatrice atta
a distogliere i frati del libero spirito e i fraticelli dallintransigenza
operativa e dagli estremismi spirituali.
La sua dote mistica ebbe un riscontro
concreto anche nella carit verso i bisognosi?
Abbiamo gi accennato al fatto
che Angela distribu ai poveri tutto
il ricavato della vendita delle case,
dei terreni e dei gioielli, vivendo poi
di elemosina. Ben documentata
anche la sua carit verso gli ammalati. Cito solo la sua coraggiosa assi-

stenza ai lebbrosi nellospedale della


sua citt, sullesempio di san Francesco dAssisi.
In definitiva, qual oggi il messaggio
che viene dalla canonizzazione equipollente di Angela?
Illuminata dalla predicazione
della Parola, purificata dal sacramento della penitenza, tu sei diventata fulgido esempio di virt evangeliche, maestra sapiente di discernimento cristiano, guida sicura nel
cammino della perfezione. Sono
alcune delle espressioni contenute
nella preghiera di Giovanni Paolo II
di fronte alle reliquie di Angela.
Inoltre, Benedetto XVI, nella gi citata catechesi del 13 ottobre 2010, ha
messo in grande evidenza lattualit
del suo esempio e del suo messaggio: Oggi siamo tutti in pericolo di
vivere come se Dio non esistesse:
sembra cos lontano dalla vita odierna. Ma Dio ha mille modi, per ciascuno il suo, di farsi presente
nellanima, di mostrare che esiste e
mi conosce e mi ama. E la beata
Angela vuol farci attenti a questi segni con i quali il Signore ci tocca
lanima, attenti alla presenza di Dio,
per imparare cos la via con Dio e
verso Dio, nella comunione con Cristo Crocifisso. Angela un esempio di totale conversione a Cristo e,
come Francesco dAssisi, una testimone privilegiata del primato di
Dio sugli idoli umani. Per lei Cristo
il maestro, il libro e la scuola per
ritornare santi e immacolati al Padre dal cui soffio creatore siamo
usciti. Ella apprende da Ges che la
via paupertatis in cognitione crucis
lespressione pi alta della via caritatis. Con sensibilit tutta femminile, racconta la sua profonda comunione con Dio Trinit mediante
lamore e la devozione a Ges, figlio
di Dio incarnato, povero, crocifisso,
eucaristico. La sintesi della sua parabola mistica si ha nellesperienza del
mercoled della settimana santa del
1301, quando, meditando sulla morte
del Figlio di Dio incarnato, sent
nella sua anima leco di queste parole divine: Io non ti ho amata per
scherzo.

to di canonizzazione del nuovo


santo, gli ha immediatamente telefonato per informarlo. Padre Nicols Pachn sottolinea poi che ogni
gesuita elevato agli onori degli altari uno stimolo e un invito per gli
altri a vivere pienamente la propria
vocazione.
A rappresentare nella celebrazione i circa diciottomila gesuiti sparsi
nel mondo sono 346 religiosi, dei
quali 98 fratelli. Ci sono i membri
del consiglio generale, gli assistenti
regionali, i direttori delle opere, oltre a padre Daniele Libanori, rettore della chiesa, al postulatore generale Anton Witwer, al vice Marc
Lindeijer e a fratel ngel Salvator
Mura, che stato per quattro anni
lhermano socio di Jorge Mario Bergoglio quando era superiore provinciale a Buenos Aires. Sono presenti
anche i collaboratori laici e alcune
rappresentanti di congregazioni religiose femminili che si ispirano alla
regola di santIgnazio.
Insieme con il Papa hanno concelebrato i cardinali Vallini, vicario
di Roma, e Amato, prefetto della
Congregazione delle Cause dei
Santi, larcivescovo Ladaria Ferrer,
segretario della Congregazione per
la Dottrina della Fede, monsignor
Yves Boivineau, vescovo di Annecy,
nella cui diocesi nato Favre, e sedici gesuiti. Al termine della celebrazione i padri Witwer e Lindeijer
hanno consegnato il fac-simile della
formula degli ultimi voti del 1541 di
san Pietro Favre. Conclusa la messa, il Papa ha salutato ciascuno dei
religiosi presenti, oltre a un nutrito
gruppo di laici e di suore.

Sulla Civilt Cattolica

Il colloquio del Papa


con lUnione
dei superiori generali
Svegliate il mondo!. Lappello di
Papa Francesco ai religiosi di tutto
il mondo fu uno dei passaggi pi
significativi del discorso pronunciato durante ludienza del 29 novembre scorso allUnione dei superiori
generali. Nel pomeriggio di oggi,
venerd 3 gennaio, La Civilt Cattolica pubblica un ampio resoconto del colloquio tra il Pontefice e i
120 superiori generali intervenuti
nella circostanza. Il lungo dialogo
sulle sfide che la vita religiosa e
lintera Chiesa si trovano ad affrontare si pu scaricare dal sito internet www.laciviltacattolica.it in italiano, inglese e spagnolo. Il direttore
della rivista della Compagnia di
Ges, padre Antonio Spadaro, che
era presente allincontro, in quindici
pagine registra il colloquio libero e
spontaneo, facendo una cronaca
commentata dellavvenimento, anche alla luce del recente magistero
di Papa Bergoglio. Tra i tanti temi
trattati: la complessit della vita,
fatta di grazia e di peccato; lessere
profeti nel nostro mondo, la fraternit, la denuncia della tratta delle
novizie e di atteggiamenti quali
ipocrisia e fondamentalismo, lelogio della grande decisione di Benedetto XVI nellaffrontare i casi di
abuso, limportanza dei carismi, le
sfide pi urgenti, il rapporto tra i
religiosi e i vescovi, la necessit della tenerezza, di sapere accarezzare
i conflitti, e di una scossa capace
di svegliare il nostro mondo intorpidito. Bisogna formare il cuore.
Altrimenti formiamo piccoli mostri.
E poi questi piccoli mostri formano
il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle doca, disse il
Papa in uno dei passaggi pi forti
della conversazione.

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