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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 150 (46.692)

Citt del Vaticano

venerd 4 luglio 2014

Dopo luccisione di un giovane palestinese

Famiglia e annuncio del Vangelo

Violenze senza tregua


in Cisgiordania e a Gaza

Il dono
della libert
di LUCETTA SCARAFFIA

Appello di Netanyahu per evitare unescalation del terrore


TEL AVIV, 3. lo spettro di una
nuova, terza Intifada quello che si
aggira in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La crisi apertasi tre
giorni fa con il ritrovamento dei cadaveri dei tre studenti di una scuola
rabbinica rischia di esplodere, lasciando sul terreno una lunga scia di
sangue. Questa notte laviazione
dIsraele ha lanciato diversi raid su
Gaza colpendo quindici obiettivi militari in seguito al lancio di venti ordigni contro il territorio israeliano. I
primi bilanci dei raid parlano di almeno dieci feriti, di cui uno grave.
La giornata di ieri stata segnata
dallassassinio di un giovane palestinese a Gerusalemme est e da diversi
episodi di scontri e violenze. Il giovane, Mohammed Abu Khder, sedici
anni, stato sequestrato e ucciso
allalba e il suo cadavere stato rinvenuto in un bosco a Gerusalemme
poco dopo. Gli investigatori sono
ancora cauti, ma tutto lascia pensare
che si tratti di una rappresaglia di
ebrei ultraortodossi.
Appresa la notizia della morte del
giovane, circa duecento palestinesi si
sono scontrati a Gerusalemme con la
polizia israeliana, lanciando pietre.
Gli agenti hanno risposto con granate e proiettili di gomma: arrestate 47
persone. Sempre a Gerusalemme,
quattro adolescenti israeliani sono
stati arrestati nella notte per aver aggredito due palestinesi nel centro
della citt. Altri tre ragazzi sono finiti in manette per aver aggredito il
dipendente, un palestinese, di un
negozio. Infine, un folto gruppo di
coloni ebrei provenienti dal vicino
insediamento ebraico di Itamar hanno attaccato un allevamento vicino a
Nablus gestito da un agricoltore palestinese: la struttura stata quasi
completamente distrutta. Sulle macerie gli aggressori la stampa locale li definisce membri del movimento estremistico Tag Mehir, in ebraico
Prezzo da pagare, noto per le violenze e le intimidazioni contro la popolazione palestinese hanno lasciato scritte che facevano riferimento ai tre studenti rapiti e uccisi.
La politica, intanto, cerca di
smussare i toni ed evitare unescalation del terrore. Non ci sono parole
per porgere adeguatamente le con-

Ambrogio
e il suo ingombrante padre

Silenzio misterioso

y(7HA3J1*QSSKKM( +&!"!_!z!&!

LUIGI F. PIZZOLATO

A PAGINA

doglianze al popolo palestinese ha


detto il segretario di Stato americano, John Kerry. Il premier israeliano,
Benjamin Netanyahu, ha chiesto alla
polizia di individuare i colpevoli.
Netanyahu ha poi lanciato un appello: Non fatevi giustizia da soli,
Israele uno Stato di diritto e tutti
devono rispettare la legge. Il gabi-

netto di sicurezza del Governo israeliano tornato a riunirsi ieri sera per
la terza volta in tre giorni. I palestinesi, dal canto loro, chiedono giustizia per il giovane ucciso e puntano
il dito contro i coloni degli insediamenti in Cisgiordania. Il negoziatore
palestinese, Saeb Erekat, ha fatto sapere che sar chiesto alle Nazioni

Unite di aprire uninchiesta sulla


morte del giovane. Pi dura la risposta di Hamas, il movimento islamico che controlla tutta la Striscia di
Gaza e che fa parte del nuovo Governo di unit palestinese insieme ad
Al Fatah, il partito del presidente
Mahmoud Abbas: Pagherete il
prezzo per questi crimini.

Pi di un milione gli sfollati per il conflitto tra forze regolari e miliziani

LIraq punta a un nuovo Governo

Una bambina irachena nel campo profughi di Tal Afar (Afp)

BAGHDAD, 3. Mentre lOnu comunica che sono oltre un milione gli


sfollati a causa delle violenze scatenatesi con loffensiva dei miliziani,
il primo ministro iracheno, Nouri al
Maliki, annuncia che alla prossima
seduta del Parlamento, marted
prossimo, si far ogni sforzo per
giungere a un accordo sulla formazione di un nuovo Governo. E cos,
mentre le Nazioni Unite sottolineano che sono sempre di pi le famiglie irachene, in fuga dalle violenze,
che hanno bisogno di acqua, cibo e
medicinali, sul piano politico sembra muoversi qualcosa, in funzione
di una risposta efficace alla crisi attuale. La prima seduta del Parlamento, marted, quasi finita in rissa, con la maggioranza di deputati
sciiti contestata dalle formazioni
sunnite e curde. Al Maliki, che era
presente, ha affermato che quanto
accaduto una debolezza che sar superata e, non affrontando il
nodo della sua ricandidatura alla
guida del nuovo Esecutivo, ha riba-

dito che bisogna applicare gli


strumenti istituzionali nella scelta
dei capi di Governo e del Parlamento. Il premier ha poi offerto
unamnistia ai ribelli sunniti che
hanno preso parte alloffensiva nel
nord, a patto per che non si siano
macchiati di fatti di sangue: una
condizione che esclude gran parte
dei miliziani dellIs.
In un discorso alla televisione Al
Maliki ha dichiarato: Annuncio la
concessione di unamnistia a tutte
le trib sunnite e a tutti coloro che
sono stati coinvolti in atti contro lo
Stato iracheno, purch si pentano.
In tal caso saranno i benvenuti, anche se si sono levati in armi. Al
Maliki ha quindi ribadito che la
creazione di una califfato islamico
(annunciata in questi giorni) rappresenta una minaccia non solo per
lIraq ma per lintera regione. Il
primo ministro ha poi respinto
lipotesi che Kirkuk, nellIraq settentrionale, possa restare sotto il
controllo dei peshmerga curdi, che

il 12 giugno sono entrati in citt dopo il ritiro dellesercito causato


dallavanzata dei qaedisti. Nessuno ha il diritto di sfruttare quello
che accaduto per tentare di disattendere la Costituzione e imporre il
fatto compiuto, come successo
per alcune iniziative assunte in
Kurdistan ha detto Al Maliki. Il
riferimento a quanto ha affermato
il 27 giugno il leader del Kurdistan
iracheno, Masoud Barzani, il quale,
ricorda lagenzia Adnkronos, ha
promesso che i curdi manterranno
il controllo della citt di Kirkuk e
delle altre aree difese di fronte alla
progressiva offensiva dei miliziani.

Scontro nel Ppe dopo il discorso


di Matteo Renzi al Parlamento Ue

Pressing tedesco
su Roma e Parigi
PAGINA 2

Instrumentum laboris in preparazione del sinodo si distingue dal passato come


del resto hanno gi rilevato molti
commentatori per unacuta analisi delle difficolt che sta vivendo la
famiglia oggi e per la necessit di
una ricerca, apertamente evocata,
di nuove vie per risolverli, nella
consapevolezza che non sia pi
sufficiente il modello di pastorale
adottato finora.
Dietro la crisi della famiglia infatti sta qualcosa di pi grande ed
essenziale per realizzare un annuncio del Vangelo che agisca in profondit: la questione della libert.
Il cristianesimo ha introdotto la libert nel rapporto fra lessere umano e Dio, la libert di amarlo e di
seguire i suoi comandamenti, una
libert totale, senza minaccia di
punizioni nel corso della vita mortale.
un progetto di libert che ha
animato e fecondato la storia delle
culture di matrice cristiana, ed
diventato libert di pensiero, di religione, libert di scegliere la propria vita. Entro questa cornice di
libert cambiata anche la famiglia, che da istituzione rigida dove ogni trasgressione, soprattutto
se femminile, veniva severamente
punita diventata anchessa il
regno della libera scelta.
Oggi possiamo scegliere quando
e chi sposare, e anche non sposare
nessuno, e quando e quanti figli
avere, o non generarne nessuno,
senza rinunciare a una vita sessuale. In questo quadro di possibilit
che non prevedono sanzioni, che ci
permette di trasformare quella che
era una istituzione costrittiva in
una scelta totalmente libera, la famiglia richiede una pastorale diversa. Richiede soprattutto una matu-

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Fall River (Stati Uniti dAmerica), presentata
da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor George William
Coleman, in conformit al canone 401 1 del Codice di Diritto Canonico.
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Verdun (Francia), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Franois Maupu, in con-

Decine di dispersi e natanti soccorsi nel Mediterraneo

Denunciato dallOnu laumento nel 2013 di reclutamenti forzati e uccisioni

Sconfitte e successi
nello sforzo di salvare vite

La tragedia impunita dei bambini soldato

ROMA, 3. In una tragica alternanza


tra successi e sconfitte nello sforzo
di salvare vite umane in Mediterraneo aumentano di ora in ora le cifre
dei migranti e profughi soccorsi dalle navi italiane impegnate nelloperazione Mare Nostrum, ma anche
quelle delle vittime. I morti nel
mercantile soccorso nel fine settimana e poi trainato a Pozzallo, in Sicila, si sono rivelati 45. E ieri sono arrivate notizie di nuove tragedie. Un
mercantile ha tratto in salvo ieri 27
naufraghi di un gommone affondato, ma i superstiti hanno riferito che

a bordo cerano 101 persone. Ci sarebbero quindi 74 dispersi, sulla cui


sorte non si nutrono speranze. A
Porto Empedocle, sempre in Sicilia,
sono stati condotti 215 naufraghi,
ma anche in questo caso mancano
allappello sei persone. Secondo
lOnu, sono circa cinquecento i
morti nel Mediterraneo dallinizio
del 2014. Sul piano politico, intanto,
la questione migratoria ha avuto ieri
spazio nel dibattito al Parlamento di
Strasburgo per linizio del semestre
di presidenza di turno italiana
dellUnione europea.

Il cardinale Vegli a Lampedusa nellanniversario della visita di Papa Francesco

Per non dimenticare


NICOLA GORI

A PAGINA

GINEVRA, 3. Le Nazioni Unite hanno documentato pi di quattromila casi nel 2013 di bambini reclutati a forza in eserciti e milizie in 23 situazioni
di conflitto nel mondo, gran parte dei quali uccisi
o mutilati, e quasi tutti vittime di violenza sessuale
e di altri gravi abusi. Presentando ieri a Ginevra i
dati al Consiglio dellOnu per i diritti umani, Leila Zerrougui, rappresentante speciale delle Nazioni
Unite per i bambini e i conflitti armati, ha sottolineato che nella maggior parte delle situazioni di
conflitto i diritti dei bambini sono violati in totale impunit. Lanno scorso la situazione peggiorata, nonostante alcuni progressi registrati
dallOnu, per esempio in Ciad, dove cessato il
reclutamento di minori nellesercito nazionale, o
nello Yemen, dove stato varato un piano dazione per porre fine e prevenire il reclutamento. Abbiamo documentato i casi di bambini reclutati e
utilizzati da sette eserciti nazionali e da cinquanta
gruppi armati, ha detto Zerrougui, facendo riferimento in particolare ai conflitti nella Repubblica
Centroafricana, in Sud Sudan e in Siria, ma anche
laumento del numero di bambini uccisi o mutilati
in Afghanistan e Iraq, oltre alla stessa Siria.

razione spirituale che diventa


morale dellessere umano, che
deve crescere per essere allaltezza
della libert ricevuta.
Come cristiani, non possiamo
pensare che esista qualcosa di meglio di una societ che ci permette
di scegliere la nostra vita con totale
libert, cos da trasformare ogni
momento in una risposta libera ai
comandamenti divini. Ma dobbiamo essere allaltezza di questa libert, e non viverla come ci suggerisce il mondo attuale solo come una possibilit di allargare il
nostro individualismo fino a distruggere ogni relazione sociale.
Se il cristianesimo insegna il valore profondo di ogni scelta libera,
di ogni adesione spontanea allinsegnamento di Ges, al tempo stesso, nel proporre il valore di questa
libert, deve anche preparare lessere umano a viverla in modo consapevole e responsabile. E questo
non pu pi essere realizzato solo
con la costruzione di norme a cui
obbedire, ma attraverso una preparazione che renda consapevole
ognuno del valore e della responsabilit di ogni libera scelta.
La modernit, con questa inedita
apertura alla libert di scelta, non
interviene solo a distruggere i legami sociali, come talvolta pu sembrare, ma impone alla Chiesa un
passo in direzione dellevangelizzazione profonda della societ, e
chiede che ladesione al cristianesimo diventi vera e consapevole, affinch ogni scelta sia coerente con
lappartenenza cristiana. Si tratta di
una vera occasione di rinnovamento, di una spinta allapprofondimento della vita del credente, che
pu consentire di vivere con consapevolezza morale e spirituale il dono di libert che il Dio cristiano ha
fatto allessere umano.

formit al canone 401 1 del


Codice di Diritto Canonico.

Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato
Arcivescovo di Kuala Lumpur
(Malaysia) il Reverendo Julian
Leow Beng Kim, del clero di
Kuala Lumpur, attualmente
Decano degli Studi e Formatore nel Seminario Maggiore di
Penang.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Fall River (Stati
Uniti dAmerica) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Edgar M. da Cunha, S.D.V., finora Vescovo titolare di Ucres
ed Ausiliare dellArcidiocesi di
Newark.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Verdun (Francia) il
Reverendo Monsignore JeanPaul Gusching, finora Vicario
generale della Diocesi di
Amiens.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Sekondi-Takoradi
(Ghana) il Reverendo Padre
John
Bonaventure
Kwofie,
C.S.SP., gi Superiore Provinciale dei Padri Spiritani per il
West Africa.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Yoro (Honduras) il
Reverendo Hctor David Garca Osorio, del clero della Diocesi di Choluteca, finora Vice
Rettore del Seminario Maggiore Nuestra Seora de Suyapa
di Tegucigalpa e Segretario Aggiunto della Conferenza Episcopale di Honduras.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

venerd 4 luglio 2014

Scontro nel Ppe dopo il discorso di Matteo Renzi al Parlamento europeo

Intervento della Santa Sede a Nairobi

Pressing tedesco
su Roma e Parigi

Il consumismo incontrollato
deve essere abbandonato

BRUXELLES, 3. Pressing tedesco su


Roma e Parigi. Allindomani dellintervento programmatico del presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
al Parlamento europeo in occasione
dellapertura del semestre di presidenza italiano dellUnione, non accenna a spegnersi il confronto sul
binomio crescita e rigore.
Il messaggio di Renzi stato
chiaro: lEuropa deve ritrovare
anima, coraggio e orgoglio e
puntare decisamente sulla crescita,
perch altrimenti non ha futuro.
In linea con lagenda del presidente
francese, Franois Hollande, parlando a Strasburgo Renzi ha sottolineato la centralit delle riforme:
lItalia non chiede scorciatoie, non
nellUnione europea per rivendicare qualcosa, ma per portare una
storia straordinaria ed un futuro
allaltezza del nostro passato. Perch la vera sfida che abbiamo di
fronte ritrovare lanima europea.
Le principali critiche al discorso
di Renzi non sono arrivate dagli euroscettici comera inizialmente
prevedibile bens dal Partito popolare europeo. Il neoeletto capogruppo, il tedesco Manfred Weber,
astro nascente del partito alleato del
cancelliere tedesco, Angela Merkel,
non ha usato giri di parole: I debiti non creano futuro, lo distruggono, ha detto, e dobbiamo conti-

Pubblichiamo una nostra traduzione


italiana dellintervento pronunciato il
26 giugno dallarcivescovo Charles
Daniel Balvo, Osservatore Permanente
della Santa Sede presso gli Organismi
delle Nazioni Unite per lAmbiente e
gli Insediamenti Umani, nel corso della prima United Nations Environment Assembly (Unea) svoltasi a
Nairobi dal 23 al 27 giugno.

Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi a Strasburgo (Afp)

nuare sulla linea del rigore. Renzi


ha replicato che proprio alla Germania in passato fu concessa non solo
flessibilit, ma anche di violare i limiti ed essere oggi un Paese che
cresce. LItalia un grande Paese
che ha dalla sua parte non solo la
storia, ma anche il futuro e se qual-

Passi avanti
verso una tregua
nellest
dellUcraina
KIEV, 3. La diplomazia ha compiuto
ieri sera un passo decisivo verso un
cessate il fuoco nellest dellUcraina,
che possa essere duraturo e reciprocamente riconosciuto fra Kiev e Mosca. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier,
al termine di un vertice straordinario
a Berlino convocato in poche ore,
nellimminenza di una situazione
giudicata ormai esplosiva nelle regioni orientali ucraine.
Entro sabato prossimo i ministri
degli Esteri del gruppo di contatto
(Ucraina, Russia, Francia e Germania) dovranno incontrarsi ancora
per decidere i termini della nuova
tregua. Per Steinmeier, dal vertice
non comunque uscita la soluzione a tutti i problemi, ma un primo
importante passo verso un cessate il
fuoco duraturo, in un momento in
cui la crisi ha subito unescalation
che potrebbe finire in una situazione fuori controllo. Bisogna usare
ogni possibilit ha continuato il
mediatore del conflitto ucraino
per provare ad allentare la tensione
e tornare al dialogo. Fra i punti su
cui le parti si sono accordate, ci sono la richiesta di consentire allO sce
di lavorare in sicurezza e il rilascio
degli ostaggi. Mosca si sarebbe detta disponibile durante il cessate il
fuoco a fare accedere le guardie
di confine ucraine ai chekpoint di
Gukovo e di Donetsk, in territorio
russo, per controllare il transito alla
frontiera.
Intanto il bollettino degli scontri
si fa sempre piu allarmante: Kiev ha
reso noto che nelle ultime ore sono
stati uccisi quattro militari e si sono
registrati numerosi feriti, anche civili. C' poi il resoconto dei combattimenti in corso da aprile con i separatisti: duecento militari morti e 619
feriti, secondo il consiglio di Sicurezza ucraino. E mentre il primo
ministro russo, Dmitri Medvedev,
prevede per il prossimo autunno
una crisi del gas di ampia portata, il Governo ucraino chieder oggi alla Rada (il Parlamento) di approvare uno stato di emergenza nel
settore energetico, dopo che a met
giugno la Russia ha chiuso i rubinetti del gas per lUcraina a causa
della annosa disputa sul prezzo del
metano russo e sul pagamento del
debito che Kiev ha con Mosca.

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cuno pensa di venire qui a dare lezioni ha sbagliato posto.


Intanto, oggi, il presidente del
Consiglio Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi il leader di Forza Italia,
Silvio Berlusconi, accompagnato da
Gianni Letta: sul tavolo le riforme
costituzionali e la legge elettorale.

Signora Presidente, a nome della


Santa Sede tengo a congratularmi
con lei per aver assunto la responsabilit di dirigere i lavori di questa
importante Assemblea delle Nazioni
Unite per lAmbiente.
Allinizio dello scorso mese di
maggio, la Pontificia Accademia
delle Scienze e la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in un
workshop comune, hanno avuto
lonore di ascoltare il contributo del
signor Achim Steiner, sottosegretario Generale delle Nazioni Unite e
Direttore Esecutivo del Programma
delle Nazioni Unite per lAmbiente.
Signor Steiner, Papa Francesco
stato lieto di averLa incontrata e
averLe assicurato il sostegno della
Santa Sede per la nobile causa
dellambiente.
Signora Presidente, il 25 maggio
scorso a Gerusalemme, il Patriarca
Ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo e Papa Francesco, in una di-

Cameron con i leader unionista e repubblicani

Incontri per rafforzare la pace


in Irlanda del Nord
LONDRA, 3. A partire da oggi si
terranno a Londra e a Belfast una
serie di colloqui per rafforzare lAccordo cosiddetto del Venerd Santo, lintesa di pace in Irlanda del
Nord. Il primo ministro britannico,
David Cameron, incontrer a
Downing Street il leader unionista,
Peter Robinson, e quelli repubblicani, Martin McGuinness e Gerry
Adams.
Nella sede del Parlamento nordirlandese di Stormont si aprono,
invece, negoziati di tre giorni per
risolvere alcune delle questioni irrisolte nel delicato processo di pacificazione. Fra queste, lesposizione
delle bandiere negli edifici pubblici
a Belfast e le parate che si svolgono fra aprile e agosto nelle strade
dellIrlanda del Nord e che sono
motivo di tensione, e talvolta di
scontri, tra le comunit.
L'Accordo del Venerd Santo
conosciuto anche come Belfast
Agreement o Accordo di Stormont
uno dei maggiori sviluppi del
processo di pace in Irlanda del
Nord. stato firmato a Belfast il
10 aprile del 1998 (Venerd Santo)
dai Governi britannico e nordirlandese e approvato dalla maggior
parte dei partiti politici dellIrlanda
del Nord. Il 23 maggio del 1998
l'accordo stato approvato dai votanti nordirlandesi attraverso un referendum.

Una parte dei quartieri nazionalisti a Derry in Irlanda del Nord

Aumento superiore alle attese


dei posti di lavoro negli Stati Uniti
WASHINGTON, 3. Nel mese di giugno i posti di lavoro nel settore
privato negli Stati Uniti sono aumentati di 281.000 unit. Lo riferisce il rapporto sulloccupazione
nazionale stilato dallAutomatic
Data Processing, considerato un
importante anticipatore, nel settore
del lavoro non agricolo, dei dati
forniti dal governativo Bureau of
Labor Statistics, che dovrebbe essere pubblicato oggi. Il dato nettamente migliore delle attese degli
analisti, i pi ottimisti dei quali
ipotizzavano una crescita di duecentomila posti di lavoro.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

La notizia arrivata mentre lattenzione degli operatori finanziari


si concentrava sulle dichiarazioni
rilasciate, sempre ieri, da Janet
Yellen, la presidente della Federal
Reserve, la Banca centrale statunitense. Incontrando Christine Lagarde, la francese che guida il
Fondo monetario internazionale,
Yellen ha escluso almeno nel breve
periodo un rialzo dei tassi dinteresse sul dollaro, oggi molto bassi,
pur ammettendo che lattuale situazione pu spingere a prendere
rischi sui mercati.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

Boss della droga


arrestato
in Messico
CITT DEL MESSICO, 3. Le forze
di sicurezza messicane hanno arrestato ieri Jos Maria Chvez, lultimo boss della Famiglia Michoacana, unorganizzazione di
narcotrafficanti nata nello Stato di
Michoacn e considerata ora in
declino. Il boss stato catturato a
Tejuplico, nello Stato di Messico,
dove aveva trasferito il suo quartier generale dopo loffensiva
lanciata dalle forze di sicurezza
nello Stato di Michoacn.

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va
Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

chiarazione comune, hanno detto:


Siamo profondamente convinti che
il futuro della famiglia umana dipende anche da come sapremo custodire, in modo saggio ed amorevole, con giustizia ed equit, il dono
della creazione affidatoci da Dio.
Riconosciamo dunque pentiti lingiusto sfruttamento del nostro pianeta, che costituisce un peccato davanti agli occhi di Dio. Ribadiamo
la nostra responsabilit e il dovere
di alimentare un senso di umilt e
moderazione, perch tutti sentano la
necessit di rispettare la creazione e
salvaguardarla con cura.
dunque con gioia che salutiamo
questa Assemblea delle Nazioni
Unite per lAmbiente che si riunisce
per la prima volta a livello mondiale
a Nairobi. Oggi tutte le nazioni del
mondo sono unite nel trovare le vie
e i modi per rispettare la creazione,
per salvaguardarla e restaurarla laddove distrutta. La creazione il
dono di Dio ci unisce in un lavoro comune. Ecco gi un risultato
positivo e da incoraggiare.
Una personalit eminente del Kenya Paese che ospita questa Assemblea che ha dedicato la propria vita alla pace e alla salvaguardia dellambiente, Wangari Maathai,
amava dire: Se Dio avesse creato
luomo e la donna il primo giorno
della creazione, non sarebbero sopravvissuti!. Noi facciamo parte
della natura e abbiamo bisogno delle sue risorse per vivere, degli animali e delle piante, comprese le specie a rischio destinzione, degli
oceani e delle profondit marine,
delle montagne e dei ghiacciai, delle
foreste e dei deserti, in breve, di tutta la magnificenza della creazione.
Il nostro lavoro dunque importante.
Voi avete inserito nel programma
di questa Assemblea alcuni obiettivi
da raggiungere affinch lo sviluppo
sia sostenibile nel futuro. La Santa
Sede segue i vostri lavori con attenzione. Cincoraggia in modo particolare la vostra preoccupazione di
controllare i consumi al fine di ridurre la produzione e preservare le
risorse disponibili per le generazioni
future. Consumare meglio per produrre meno certamente una tappa
essenziale e positiva. Vi incoraggiamo per ad andare oltre. Viviamo in
una societ che propone troppo
spesso come modello un consumismo incontrollato, un godimento
smisurato. Questo modello non pu
assicurare un futuro sostenibile per
tutti; deve essere abbandonato.
Signora Presidente, lei conosce la
profonda preoccupazione di Papa
Francesco per i poveri e gli esclusi.
Al centro dellimpegno delle Nazioni Unite c la volont di sradicare
la povert. Per riuscirci, bisogna salvaguardare la natura e creare un
ambiente gradevole in cui vivere, il
che possibile solo con la collaborazione di tutti, senza esclusioni. Le
risorse naturali sono per tutti. Purtroppo il sistema economico mondiale attuale, manipolato dalle potenze del denaro, non favorisce questa integrazione di tutti al servizio
del bene comune. La nostra societ
deve essere riformata e deve considerare le esigenze delletica nelleconomia.

Spronare le imprese e i responsabili finanziari a rispettare lambiente


altamente lodevole. Ma noi vorremmo rivolgere pi attenzione al
terzo pilastro dello sviluppo sostenibile: la dimensione sociale e anche
la dimensione spirituale. Ogni uomo e ogni donna, senza esclusioni,
bambino e anziano, povero e disabile deve potersi sentire nobilitato dalle conclusioni dei vostri dibattiti.
Signora Presidente, lAssemblea
Generale delle Nazioni Unite le ha
dato il mandato di proporre le decisioni buone e coraggiose che la comunit internazionale deve adottare.
Il futuro dellumanit Il Futuro che
vogliamo nelle mani dei responsabili del mondo intero qui riuniti.
Che Dio guidi i nostri lavori!

LOnu ribadisce
il no
alla pena di morte
NEW YORK, 3. Un appello a tutti
gli Stati membri dellOnu affinch appoggino la risoluzione sulla moratoria della pena di morte,
quando sar sottoposta di nuovo
al voto dellAssemblea generale,
stato rivolto ieri dal Segretario
generale, Ban Ki-moon, intervenuto a un incontro sullargomento organizzato dalla rappresentanza allOnu dellItalia, Paese
che si particolarmente impegnato per arrivare alla moratoria
delle esecuzioni capitali votata
nel 2012 da 111 Stati. La pena di
morte non ha posto nel XXI secolo. Insieme possiamo porre fine a
questa pratica inumana e crudele
in tutto il mondo, ha detto Ban
Ki-moon. Da parte sua, dando il
benvenuto ai partecipanti al dibattito, lambasciatore italiano
allOnu, Sebastiano Cardi, ha sostenuto che lobiettivo di un
mondo senza pena di morte non
dev'essere lo sforzo di un gruppo
ristretto o esclusivo, ma un processo globale che un giorno forse
coinvolger ogni Nazione.

I calciatori algerini
devolvono i premi
ai bambini di Gaza
ALGERI, 3. I calciatori della nazionale dellAlgeria hanno deciso
di devolvere il premio in denaro,
in tutto nove milioni di dollari,
assegnato loro per la buona prestazione ai mondiali in corso in
Brasile, dove hanno raggiunto gli
ottavi di finale, ai bambini della
Striscia di Gaza. Ne hanno pi
bisogno di noi, ha spiegato uno
di loro, lattaccante Islam Slimani, annunciando liniziativa sua e
dei compagni di squadra.

Il Brasile disegna
una mappa della violenza
BRASILIA, 3. Nel 2012, 112.709 persone in Brasile sono morte in maniera violenta: di queste, 56.337 sono state vittima di omicidio. Si tratta del tasso pi elevato dal 1980. I
dati sono stati resi noti ieri dalla
nuova edizione della Mappa della
violenza, il rapporto biennale sul
sistema di informazioni di mortalit
del ministero della Sanit. Lo studio cerca di porre in luce anche le
principali cause di questo scenario,
da ricercare anzitutto nel dilagare
della criminalit organizzata.
In base allo studio, il numero di
persone assassinate nel Paese au-

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

mentato del 7,9 per cento nel 2012


rispetto al 2011. Nellarco dello stesso periodo, il tasso di omicidi arrivato a quota ventinove ogni centomila abitanti. Secondo le statistiche, negli ultimi dieci anni lindice
salito del 2,1 per cento. Secondo
il responsabile della ricerca, Julio
Jacobo Waiselfisz, non ancora
possibile sapere se quanto accaduto nel 2012 sia stato un drammatico exploit destinato a terminare
rapidamente o se realmente si stia
aprendo un nuovo ciclo o una nuova tendenza.

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LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 luglio 2014

pagina 3

Impegno del Nord sui rapiti

Dopo laboriose trattative previsto per luned lannuncio dei risultati preliminari sul ballottaggio presidenziale

Tokyo revoca
parte delle sanzioni
a Pyongyang

Spiragli sul voto a Kabul

TOKYO, 3. Il Giappone ha revocato oggi una parte delle sanzioni


imposte alla Corea del nord in
cambio della riapertura di unindagine sui rapimenti di cittadini
nipponici da parte di agenti del
regime comunista durante la guerra fredda. Pyongyang ha infatti
accettato di insediare una nuova
commissione di inchiesta per indagare sui circa dieci cittadini
giapponesi che per sua stessa
ammissione vivono attualmente
in Corea del Nord, alcuni dei
quali sarebbero stati rapiti negli
anni Settanta e Ottanta per addestrare le proprie spie.
Un gesto che per gli osservatori
mostra la volont del Nord di impegnarsi sul serio nel riesame della reale sorte capitata ai cittadini
nipponici, rafforzata dal fatto che
un componente di peso del Ministero della Difesa far parte del
panel investigativo. Non appena
la commissione prender i pieni
poteri con i primi atti di indagine,
Tokyo eliminer le restrizioni ai
viaggi da e per la Corea del Nord
e al trasferimento di fondi, per il
quale non ci sar pi obbligo di
notifica alle autorit.
Liniziativa giapponese segue
lultimo round di colloqui conclusi da poco a Pechino dalle delegazioni di alto livello dei due Paesi e
dedicati proprio allargomento.
Inoltre, le navi nordcoreane potranno fare scalo nei porti giapponesi per motivi umanitari. Anche
se limpatto economico sar minimo, precisano gli analisti, si tratta
comunque di un primo passo verso il miglioramento dei rapporti
bilaterali tra i due Paesi, nonostante le preoccupazioni internazionali per il programma missilistico e nucleare di Pyongyang. Il
Governo di Tokyo ha poi definito
infondate alcune notizie di
stampa che prevedevano nel prossimo autunno una visita ufficiale
in Corea del Nord del primo ministro nipponico Shizno Abe.
iniziata stamane, intanto, la
visita ufficiale in Corea del Sud
del capo dello Stato cinese, Xi
Jinping. Previsto un incontro con
la presidente sudcoreana, Park
Geun-hye, alla guida del Paese
dalla fine del 2012. la prima
volta che un presidente cinese in
visita nella penisola si reca a
Seoul prima che a Pyongyang, a
dimostrazione di un allentamento
dei rapporti diplomatici con il
tradizionale alleato e partner
commerciale della Cina. Lincontro di Xi e Park avr al centro dei
colloqui il programma nucleare
nordcoreano e i timori per un
quarto test atomico di Pyongyang,
dopo quelli del 2006, del 2009 e
del febbraio dello scorso anno, il
primo sotto lattuale leader, Kim
Jong-un.

Afghani in fila per ricevere aiuti umanitari (La Presse/Ap)

KABUL, 3. Ci sono volute trattative assai laboriose


prima di approdare allannuncio, molto atteso dal
popolo afghano, dei risultati preliminari riguardo
al ballottaggio presidenziale: luned prossimo, ha
comunicato ieri la commissione elettorale, verranno resi noti i primi dati, ma certamente molti indicativi, sui consensi che i due candidati alla presidenza hanno ottenuto nel ballottaggio del 14
giugno scorso. Il 24 luglio, ha affermato sempre
la commissione elettorale, sar proclamato il
vincitore.
La partita elettorale tra lex ministro degli
Esteri, Abdullah Abdullah, e lex ministro delle
Finanze, Ashraf Ghani. Lattesa per i risultati
anche motivata dal fatto che al primo turno
Abdullah era arrivato primo potendo vantare un
cospicuo vantaggio sul rivale. Subito dopo il ballottaggio, capillari sondaggi avevano indicato che
Ghani stava compiendo una sorprendente rimonta, tanto da attestarsi su un vantaggio stimato in
otto punti.
Lo scenario, in queste ultime settimane, si andato inasprendo con la denuncia, da parte di
Abdullah, di presunti brogli: lex ministro degli

Esteri ha addirittura minacciato di non riconoscere il verdetto della commissione elettorale da lui
definita illegittima: poi tornato sui suoi passi
allindomani delle dimissioni di un alto funzionario dellorganismo.
Insomma il dopo Karzai non cominciato nel
modo pi sereno. Ed un dato questo, rilevano
gli analisti, da tenere nella dovuta considerazione
perch lAfghanistan un Paese che continua a
trovarsi alle prese con lazione destabilizzante dei
talebani, fatta di attentati suicidi e di attentati. Al
successore di Karzai, dunque, si chiede un impegno diretto a favorire la stabilit del territorio,
anche alla luce dei prossimi sviluppi, che vedranno entro il 2014 il ritiro del contingente internazionale (anche se il presidente statunitense
Barack Obama ha gi annunciato che un robusto
nucleo di militari rimarr per agevolare lassai delicata fase di transizione).
Si segnala intanto che James Dobbins ha lasciato lincarico (che aveva assunto nel maggio
dello scorso anno) di inviato speciale statunitense
in Afghanistan: il vice, Daniel Feldman, prender
il suo posto. Lo ha reso noto ieri, in un comuni-

Ripresi i colloqui
sul nucleare iraniano

Beirut ancora
senza un presidente
BEIRUT, 3. Non ha avuto esito positivo lottava sessione per lelezione
del capo dello Stato in Libano e
gi si profila il pericolo di un prolungato vuoto di potere. Ieri il
presidente del Parlamento libanese,
Nabih Berri, ha aggiornato al 23 luglio prossimo la sessione per lelezione del capo dello Stato dopo
che, per la settima volta consecutiva, mancato il quorum necessario
per procedere al voto. Le forze politiche libanesi non sono riuscite finora a trovare un accordo sul successore di Michel Sleiman, il cui
mandato scaduto il 25 maggio
scorso. Al momento, dunque, il

Gravi violenze
interetniche
in Myanmar
NAYPYIDAW, 3. Riesplode in
Myanmar la violenza settaria che
da alcuni anni rischia di fare saltare la pacifica convivenza tra i
gruppi etnici e religiosi. Gli scontri tra buddisti e musulmani sono
avvenuti ieri a Mandalay, nel centro del Paese: due persone sono
morte.
La causa scatenante delle violenze ancora sconosciuta, ma la
stampa locale ha detto che gli
scontri potrebbero essere nati in
seguito alle voci su un presunto
stupro di una donna buddista a
opera di un musulmano.
Dopo la divulgazione della notizia, folle di uomini di entrambe
le comunit, armate di pietre, bastoni e mattoni, si sono ripetutamente scontrate davanti al negozio gestito dai fratelli del presunto
violentatore. Le forze dellordine
sono intervenute in massa. Numerosi i feriti.
Da quando, nel marzo dello
scorso anno, i violenti scontri tra
la maggioranza buddista e la minoranza musulmana provocarono
a Mandalay la seconda citt del
Myanmar non meno di quaranta vittime e migliaia di sfollati, le
relazioni tra le due comunit sono
rimaste molto tese.

cato, il segretario di Stato americano, John Kerry,


il quale ha ricordato che fu Dobbins a issare la
bandiera a stelle e strisce sullambasciata statunitense a Kabul dopo la caduta dei talebani.
Dobbins stato lartefice del Bsa, ovvero dellaccordo tra Washington e Kabul sulla sicurezza,
inteso a disciplinare e regolamentare la presenza
delle truppe americane in Afghanistan dopo il
rimpatrio dei soldati della Forza internazionale di
assistenza per la sicurezza (Idaf). laccordo che
Karzai si rifiutato di firmare rendendo cos ancor pi ampie le sue divergenze con lAmministrazione statunitense. Ma anche laccordo che
sia Abdullah che Ghani (in qualit di nuovo
capo dello Stato) hanno gi detto che firmeranno. Entrambi i candidati, infatti, hanno dichiarato durante la campagna elettorale di vedere nella
firma di questa intesa un modo concreto per
riavvicinarsi agli Stati Uniti e per rilanciare, in
generale, il ruolo dellAfghanistan sulla scena
internazionale, dopo che alcuni atteggiamenti
intransigenti di Karzai, segnalano gli analisti, avevano finito per isolare Kabul anzitutto dalla politica regionale.

Sforzi intensificati
per contrastare
lepidemia di ebola

Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif (La Presse/Ap)

VIENNA, 3. Prende il via oggi a


Vienna e si protrarr fino al
prossimo 20 luglio il sesto e decisivo round di colloqui tra lIran e i
Paesi del gruppo dei cinque pi
uno (Stati Uniti, Russia, Cina,
Francia, Gran Bretagna e Germania) sul programma nucleare iraniano. Stiamo cercando di raggiungere un accordo; non un buon accordo o un cattivo accordo, ma unintesa realizzabile e duratura ha sottolineato in una nota ufficiale il
ministro degli Esteri iraniano,
Mohammad Javad Zarif. Qualsiasi
accordo, per definizione, lesito di

una comprensione reciproca, non


dellimposizione di una parte o
dellaltra ha precisato. Rispondendo al segretario di Stato americano,
John Kerry, che, ieri, in un editoriale pubblicato sul quotidiano The
Washington Post, aveva scritto
che la comunit internazionale sta
chiedendo allIran di dimostrare
che le proprie attivit nucleari sono
pacifiche come sostiene, Zarif ha
assicurato che Teheran vuole adottare misure concrete per garantire
che il suo programma nucleare rimarr sempre pacifico.

ACCRA, 3. Sforzi intensificati per


contrastare lepidemia di ebola in
atto in Africa occidentale sono stati
annunciati dai ministri della Sanit
di undici Paesi della regione riuniti
ad Accra, la capitale del Ghana, per
un vertice straordinario dedicato
allemergenza. Nelloccasione rappresentanti
dellO rganizzazione
mondiale della sanit (Oms) si sono detti convinti che possa essere
arginata lepidemia della terribile
febbre emorragica, della quale non
si conoscono ancora cure. Il virus si
diffuso finora in Sierra Leone, Liberia e Guinea. Proprio alla vigilia
del vertice ad Accra, lOms aveva
pubblicato lultimo bilancio dal
quale emerge purtroppo una violenta recrudescenza dellepidemia, con
68 decessi nellultima settimana sui
467 finora registrati nei tre Paesi.

seggio di capo dello Stato resta vacante: la scorsa settimana, lesecutivo di Beirut aveva adottato un regolamento interno per poter continuare a governare in assenza del capo dello Stato, affrontando solo le
questioni su cui possibile trovare
il consenso di tutte le forze politiche. Nel frattempo, si avvicina la
data delle elezioni parlamentari e la
situazione continua a essere totalmente bloccata. Michel Aoun, leader del Movimento patriottico libero, ha proposto un emendamento
costituzionale che preveda lelezione diretta del presidente della Repubblica.

Pi potere
allesercito
pakistano
contro i talebani
ISLAMABAD, 3. Il Parlamento pakistano ha approvato ieri una legge
antiterrorismo che ha lobiettivo di
rafforzare la lotta contro i talebani. Il provvedimento concede
maggiori poteri allesercito nelle
operazioni contro i miliziani: in
particolare, permette di condurre
retate senza un ordine di perquisizione della magistratura e di trattenere le persone sospette fino a
sessanta giorni in centri di detenzione segreti. Questi aspetti del
provvedimento tuttavia, segnala
lagenzia Ansa, hanno subito suscitato forti perplessit da parte
delle associazioni di difesa dei diritti umani. La nuova legge ha
una validit di due anni.
La sua entrata in vigore coincide con lintensificarsi delloffensiva che le forze regolari hanno avviato su vasta scala il 15 giugno
nel Nord Waziristan, con il dichiarato obiettivo di sradicare dal
territorio lelemento talebano.
unoffensiva che finora ha portato
alluccisione di circa quattrocento
talebani e che si fa ogni giorno
pi incalzante. Significative, al riguardo, le parole del direttore
dellufficio stampa dellesercito,
generale Asim Baiwa, il quale ha
detto che il Pakistan intende eliminare tutti i miliziani, buoni e
cattivi: in sostanza loffensiva investir anche lala moderata dei
talebani, che in un primo momento non si pensava di colpire.

Il Governo libico
riprende il controllo
di porti
e terminal petroliferi
TRIPOLI, 3. Sono stati riaperti in
Libia i porti orientali di Sidra e
Ras Lanuf e i relativi terminal petroliferi, gli ultimi due che erano
ancora nelle mani dei ribelli autonomisti della Cirenaica. Un accordo in merito stato infatti raggiunto dal Governo di Tripoli con
il gruppo di ribelli che alla fine di
luglio 2013 ha preso il controllo di
quattro dei nove porti libici, bloccando la produzione e lesportazione di greggio, con pesantissime
conseguenze per leconomia del
Paese. La notizia, gi anticipata
nel pomeriggio di ieri dai ribelli
della Cirenaica, stata confermata
in una conferenza stampa congiunta del primo ministro ad interim, Abdullah Al Thani, e del leader dei ribelli, Ibrahim Jodhran,
tenuta a Ras Lanuf. Sembra dunque pervenire ad una soluzione la
crisi petrolifera del Paese.
Laccordo su Sidra e Ras Lanuf,
che hanno una capacit totale di
circa mezzo milione di barili di
greggio al giorno, completa lintesa raggiunta il 6 aprile scorso e
che aveva gi portato alla riconsegna al Governo dei terminal minori di Hariga e Zueitina. Non si
conoscono nei particolari le contropartite ottenute dagli autonomisti.

Saccheggiati ospedali
in Sud Sudan
JUBA, 3. Si susseguono gli allarmi
per le condizioni delle popolazioni
sudanesi, esposte a crescenti pericoli nonostante laccordo di tregua
raggiunto in maggio e i negoziati
in atto per dare una soluzione
politica al conflitto scoppiato a
met dicembre scorso tra i reparti
dellesercito fedeli al presidente
Salva Kiir Mayardit e i ribelli guidati dallex vice presidente Rijek
Machar. Denunce di violenze e di
saccheggi di ospedali sono arrivate
ancora nelle ultime ore, in particolare dallorganizzazione Medici
senza frontiere, mentre allarma
sempre di pi la prospettiva di una
carestia provocata dalla guerra, che
ha infatti reso impossibili in questi
mesi le coltivazioni. Dallinizio degli scontri quanti lavorano nel settore agricolo non hanno potuto seminare n raccogliere, mentre le riserve di cibo si sono pressoch

esaurite. A questo si aggiunge che


pi di un milione di persone sono
state costrette a lasciare le proprie
case.
Secondo quanto ricordato ieri
dal Disasters Emergency Committee (Dec), che riunisce tredici organizzazioni caritatevoli britanniche,
da qui a ottobre quattro milioni di
abitanti, un quarto della popolazione del Paese, patiranno la fame.
Il Dec sottolinea che sono necessari aiuti dei donatori per evitare che
la crisi si trasformi in una catastrofe. In base alle stime dellOnu, servirebbero 194 milioni di dollari per
una risposta anche minimamente
efficace allemergenza, ma ad oggi
disponibile meno della met dei
finanziamenti necessari. Gi nei
giorni scorsi, Salva Kiir Mayardit
aveva avvertito che il Paese rischia
una delle peggiori carestie della
sua storia.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd 4 luglio 2014

La brutalizzazione della politica in Europa dopo la prima guerra mondiale

E la violenza
non risparmi la pace
di GIOVANNI CERRO
n un opuscolo pubblicato in forma semiclandestina nel febbraio
del 1924, Un anno di dominazione
fascista, il deputato socialista
Giacomo Matteotti scrisse che
lItalia era lunico Paese civile dove
una milizia di partito tenuta in armi e
pagata a spese dello Stato contro unaltra parte di cittadini. La denuncia di
Matteotti, che il 10 giugno di quello
stesso anno sarebbe stato ucciso da sicari fascisti, era quanto mai lucida. Il partito nazionale fascista, fondato nel novembre del 1921, si presentava come
quello che lo storico Emilio Gentile ha
definito un partito milizia, cio come il
primo partito di massa dellEuropa contemporanea a identificarsi con il suo apparato paramilitare il militante doveva
essere anche un milite e viceversa e a
istituzionalizzare la militarizzazione della politica non solo nella propria organizzazione, ma anche nei metodi di lotta contro gli avversari.
Lesaltazione della violenza era presente nel movimento fascista fin dalle
origini: da essa deriv quel complesso
di miti, riti e simboli attorno ai quali
venne elaborandosi la sua identit e la
sua cultura politica. Nessuna meraviglia
dunque se, tra i Paesi vincitori della prima guerra mondiale, lItalia fu lunico
in cui la violenza paramilitare assunse
dimensioni simili a quelle dei Paesi
sconfitti, come mostra lo stesso Gentile
nel suo contributo al volume Guerra in
pace. Violenza paramilitare in Europa dopo la Grande Guerra (traduzione italiana
di Ester Borgese, Milano, Bruno Mondadori, 2013, pagine 375, euro 24), curato da Robert Gerwarth e John Horne,
docenti di Storia dellEuropa moderna
rispettivamente allo University College
e al Trinity College di Dublino.
I dodici saggi di cui si compone il libro frutto di due seminari internazionali tenuti nella capitale irlandese nel
2008 e nel 2010 analizzano in unottica comparata le origini, le modalit di
espressione e le conseguenze delle vio-

Mosse scriveva infatti che la Grande


guerra aveva determinato lintroduzione
della violenza nella lotta politica e aveva
provocato una diminuzione della sensibilit per il valore della vita individuale,
unita a una crescente indifferenza verso
la morte di massa. Per Gerwarth e Horne, invece, non fu la guerra
in s a scatenare la brutalizzazione della politica, ma la
Si costitu una serie di milizie paramilitari capacit di mobilitazione della sconfitta: non si spiegheRappresentavano una rete di protezione
rebbe altrimenti perch dopo
dallisolamento sociale
il 1918 la politica si brutalizz solo in alcuni Stati e non
E offrivano la possibilit di sfogare
in altri, come la Francia e la
le proprie frustrazioni per la sconfitta
Gran Bretagna.
Durante la prima guerra
mondiale, sostengono i due
baltici alla Germania, dalla Finlandia ai storici, le nazioni avevano svolto un
Balcani.
ruolo di primo piano nellorganizzare e
Come spiegano i due curatori nellin- sostenere il ricorso alla violenza da parte
troduzione, uno degli intenti del libro di milioni di uomini. Per la stessa ragiomostrare linfondatezza della tesi soste- ne, una volta terminato il conflitto, la
nuta allinizio degli anni Novanta dallo nazione divenne un potente strumento
storico George Lachmann Mosse, e poi di riassorbimento e neutralizzazione di
pi volte ripresa, secondo la quale le quella stessa violenza, almeno nei Paesi
violenze postbelliche sarebbero imputa- vincitori, in cui lintegrit dei confini,
bili alla brutalizzazione della politica lautorit dello Stato e il prestigio
innescata dalla prima guerra mondiale dellesercito si erano rafforzati.
in tutti gli Stati che vi avevano parteciNei Paesi sconfitti, o che parlavano di
pato, soprattutto nei perdenti. Nel libro vittoria mutilata come lItalia, invece, i
Fallen Soldiers, pubblicato nel 1990, Governi abdicarono, in tutto o in parte,
al ruolo tradizionale di detentori
delluso della forza e del mantenimento
dellordine. Ruolo di cui si appropriarono gruppi di volontari che interpretarono la violenza come uno strumento per
vendicare la sconfitta e lumiliazione subte.
Si costituirono cos milizie paramilitari, a cui aderirono sia ex combattenti,
che faticavano a riadattarsi alla vita civile, sia giovani avventurieri, che decisero
di supplire alla mancanza di esperienza
dimostrandosi pi radicali dei veterani.
Le organizzazioni paramilitari rappresentarono una rete di protezione
dallisolamento sociale e offrirono la
possibilit di sfogare le proprie frustrazioni e la propria rabbia per la sconfitta
grazie allattivismo permanente. Partico-

lenze attuate da formazioni paramilitari,


che si aggiunsero e talvolta si sostituirono alle forze militari tradizionali. Tra il
1918 e il 1923 tali gruppi armati sconvolsero la vita politica e sociale di gran
parte
del
continente
europeo,
dallUcraina alla Polonia, dagli Stati

larmente esposti alla violenza postbellica furono i territori coinvolti nel crollo
dellimpero asburgico, russo e ottomano. In Austria e in Ungheria, cos come
in Germania, la creazione di queste organizzazioni, spesso affidata a ufficiali
di basso grado, fu una risposta al pericolo che la rivoluzione bolscevica potesse valicare i confini della Russia, contagiando altri Paesi.

Dopo il 1918
nei Paesi sconfitti
o che parlavano
di vittoria mutilata
come lItalia
i Governi abdicarono
al ruolo di tutori dellordine

George Grosz, Esplosione (1917, particolare)

Allantibolscevismo, che assunse i


tratti di una vera e propria psicosi collettiva, si accompagn spesso lodio per
gli ebrei e per gli slavi. Le zone di frontiera, sottratte al controllo dellautorit
statale, costituirono un terreno ideale
per le rivendicazioni nazionaliste di
bande armate che non di rado fecero ricorso al terrorismo e a vere e proprie
operazioni di pulizia etnica contro nemici interni ed esterni.
Dal 1923 lEuropa conobbe un periodo di relativa stabilit politica ed economica che dur fino alla crisi del 1929.
Dietro la facciata della normalizzazione e della pacificazione, per, la violenza paramilitare rimase una componente fondamentale di molte culture politiche e facilit laffermarsi di regimi
autoritari.

Giacomo Matteotti

Nuovo restauro per la Crocifissione dipinta dal Beato Angelico per la Sala Capitolare del convento di San Marco

Tutti sul Golgota


Ai piedi della croce santi e fondatori dei principali ordini religiosi

di CRISTINA ACIDINI
Loccasione per tornare a considerare un
capolavoro notissimo del Beato Angelico,
la Crocifissione e santi della Sala Capitolare
dellantico convento domenicano, oggi
Museo di San Marco a Firenze, viene offerta dal recente restauro, che si conclu-

so dopo una campagna di indagini diagnostiche dedicate dai massimi esperti


scientifici a un pittura murale che non solo portava i segni di gravi sofferenze nel
passato, ma anche la traccia materiale del
restauro compiuto quarantanni fa da un
maestro del restauro, Dino Dini. E proprio il nipote, Giacomo Dini, ha compiuto il delicato e rispettoso intervento che,
sotto la direzione di Magnolia Scudieri,

ha permesso di tornare ad ammirare un


testo artistico messo in sicurezza dal punto di vista conservativo e pienamente leggibile nelle sue parti integre.
Grande ma non grandissima, la Sala
Capitolare, che si affaccia sul chiostro e ne
riceve una luce indiretta e moderata, letteralmente dominata dallaffresco sulla pa-

rete di fondo, meta di tutti gli sguardi e


ispiratore di profonde riflessioni sul sacrificio di Cristo e sul valore della redenzione. La scena riceve ulteriore significato dagli elementi che la incorniciano. In alto
dalla cornice, dove si aprono formelle esagonali con immagini simboliche o bibliche: il pellicano mistico al centro, i profeti
dellAntico Testamento che si sporgono a
far leggere versetti su filatteri ondeggianti,

nonch una sibilla e lo pseudo Dionigi


Aeropagita, a rappresentare le premonizioni dellavvento di Cristo che avevano percorso il mondo pagano. E sotto dallalbero orizzontale dellordine domenicano,
col fondatore nel medaglione centrale e in
quelli laterali, le effigi di santi e di beati,
di cardinali e di vescovi dellordine. Su
san Domenico pesa visivamente lasse verticale della scena, che allinea il pellicano,
Cristo in croce, il teschio di Adamo sul
Golgota. Cos fra Giovanni da Fiesole,
meglio noto come il Beato Angelico, negli
anni 1441 e 1442 presentava ai frati riuniti
nel Capitolo una pagina pittorica di alto
tenore dottrinario, con la crocifissione posta a cerniera tra lAntico Testamento e la
storia dellordine dei frati predicatori, iniziata nel XIII secolo.
In quegli anni il convento, gi dei silvestrini assegnato ai domenicani osservanti
nel 1435, era un fervido cantiere darchitettura e di pittura sostenuto finanziariamente dal massimo banchiere fiorentino, Cosimo de Medici, che aveva messo a disposizione larchitetto
di fiducia Michelozzo di Bartolomeo. Poco dopo, nel 1443, la chiesa
fu consacrata nella notte dellEpifania dal cardinale arcivescovo di Capua Niccol dAcciapaccio, alla
presenza di Papa Eugenio IV (il
quale, ospite di Firenze quale esule
volontario da Roma, lanno prima
aveva assistito alla chiusura della
straordinaria cupola di Santa Maria del Fiore, capolavoro del Brunelleschi). Ed era priore dal 1439 Antonio
Pierozzi, che sarebbe divenuto vescovo di
Firenze e poi santo (ricordato come
santAntonino), allora anche teologo consultore del concilio iniziato quellanno fra
la Chiesa dOccidente e quella dO riente,
che fece del convento di San Marco un
punto di riferimento per gli incontri preliminari alle discussioni conciliari.
appunto limpronta di questo eccezionale e irripetibile tempo di confronto e di

promessa di unione tra le fedi religiose e


gli orientamenti spirituali, che rende unica
la Crocifissione dellAngelico. Al supplizio
di Cristo e dei due ladroni (composto e fiducioso il buono, urlante e gi dannato il
cattivo) assistono i protagonisti evangelici:
la Madonna, sostenuta nel suo deliquio
dalle due Marie e dalla bionda Maddalena inginocchiata davanti a lei in un abbraccio filiale, e san Giovanni evangelista.
Ma ben pi numerosa e composita la
presenza sul Golgota, poich a destra e a sinistra il pittore raffigura
uninedita rassegna di santi di vari
luoghi e tempi. A sinistra rappresentano Firenze il patrono Giovanni Battista,
il titolare del convento levangelista Marco, il diacono Lorenzo e i guaritori siriani
Cosma e Damiano. Questi ultimi tre fra
i quali di sconvolgente intensit nel suo
umanissimo dolore il giovane santo, che si
distoglie dalla tragica visione nascondendo il volto nella mano testimoniano la
partecipe presenza della famiglia Medici.
Cosma e Damiano, in quanto medici,
furono assunti infatti a protettori della ca-

Leccezionale iconografia rispecchia


un ideale di unit e di concordia
Che sintonava al clima di speranza
per la temporanea riunificazione
delle Chiese doriente e doccidente
sata. San Cosma era il protettore personale di Cosimo e san Lorenzo (al quale era
intitolata la chiesa di famiglia, vicina alle
case dei Medici in Via Larga, oggi Cavour) era il protettore di Lorenzo, fratello
del pi celebre e longevo Cosimo.
A destra, al di l di san Domenico inginocchiato e quasi proteso verso il crocifisso, il vescovo Zanobi impersona la Chiesa
fiorentina. Le sue fattezze forti e precise lo

denotano come ritratto: e se il vescovo di


Firenze al tempo era Bartolomeo Zabarella, va detto che egli non raggiunse mai la
citt e mor nel 1445 mentre vi si recava.
dunque possibile che leffigie rappresenti
il suo successore, appunto Antonino Pierozzi, forse con un aggiornamento del volto dipinto in origine.
Inginocchiati e in piedi, seguono santi
dottori, martiri e fondatori dei principali
ordini religiosi del tempo, che alludono
alla Chiesa militante: san Girolamo col
cappello cardinalizio, san Francesco, san
Bernardo di Chiaravalle, san Giovanni
Gualberto, il domenicano san Pietro martire, santAgostino, san Benedetto, san Romualdo e il teologo domenicano san Tommaso dAquino.
Leccezionale e non pi ripetuta iconografia rispecchia unideale di unit e di
concordia nella cristianit, che certo sintonava al clima di speranza ecumenica
della temporanea riunificazione delle
Chiese dOriente e dOccidente, sancita
dal concilio con il decreto Laetentur coeli
del 6 luglio 1439.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 luglio 2014

pagina 5

Matthias Stomer
SantAmbrogio
(1633-1639)

Commentando lomissione della Sacra Scrittura


sullascendenza di Melchisedec
lesegeta scrive che la stessa cosa deve valere anche per il vescovo
Che deve essere senza genitori
affinch in lui si scelga la bellezza dei costumi e leccellenza delle virt

Ambrogio e il suo ingombrante padre

Silenzio misterioso
di LUIGI F. PIZZOLATO
a storia spesso beffarda.
Sappiamo che il padre di
santAmbrogio di Milano
fu un alto funzionario
dellImpero romano, che
svolgeva le sue mansioni nella prefettura del pretorio di Treviri quando ivi nasceva lillustre figlio
(339/340). Ma le fonti documentarie
ci hanno negato il nome del prefetto
delle Gallie proprio tra il 337 e la
primavera del 341. E n Ambrogio
n le fonti ambrosiane vanno oltre
un solo fugace accenno al padre.
Pura casualit?
A volte sotto il silenzio si pu celare la malignit della sorte, ma, prima di arrendersi, il critico ha il dovere di giudicare con le dovute
cautele perfino il silenzio. Specie
nel caso in cui questo si riveli un po
assordante, dato il rilievo pubblico
politico ed ecclesiastico sia del padre che del figlio. Abbiamo quindi
esaminato con grande attenzione il
caso in un nostro studio (Lenigma
del padre di santAmbrogio), apparso
questanno nella rivista Aevum
dellUniversit Cattolica del Sacro
Cuore (88, 2014, pp. 137-166).
Tra i personaggi, con importanti
ruoli pubblici, che a quel tempo si
muovono tra Roma e la Gallia, troviamo una coppia significativa che
sembra viaggiare di conserva. Uno
Fabio Tiziano, prefetto dellUrbe dal
339 cio nel periodo in cui il padre di Ambrogio prefetto delle
Gallie e poi, dal 341 al 349, prefetto del Pretorio delle Gallie a Treviri,
successore quindi del padre di Ambrogio. Laltro un Marcellino, senza altri nomi documentati, alto funzionario del tesoro sotto Costante, a
Roma nel 349/350, in coincidenza
con la prefettura urbana di Fabio Tiziano.
In seguito li troviamo entrambi
promotori della fronda e della congiura dei cortigiani di Costante contro limperatore, che sfocer nel 350
nellacclamazione ad Autun di Magno Magnenzio ad Augusto. Fabio e
Marcellino escono congiuntamente
di scena lanno successivo con la
battaglia di Mursia, che segna la
sconfitta di Magnenzio.
La figura di Marcellino va presa
in seria considerazione sia per i ruoli
svolti che per ragioni onomastiche.
Ricordiamo infatti che la sorella di
Ambrogio si chiamava Marcellina: si
sa che le figlie ereditavano il nome
del padre.
Questo Marcellino ha una sorte
storiografica singolare. Come abbiamo detto, sostenne uno di quei periodici tyranni i cui seguaci godevano di cattiva stampa presso gli storici imperiali. Chi pi lo detesta
Giuliano lApostata, che ne parla
senza per mai farne espressamente
il nome, per disprezzo: lo accusa di
slealt e crudelt, evocandone con
sacro orrore la morte insepolta a
Mursia.
Ma poi, nelle fonti del IV secolo,
sul nome e sulla figura di Marcellino
cala una coltre di silenzio almeno fino alla morte di Teodosio (e di Ambrogio). E questo soprattutto in area
cristiana, dove i fatti nefandi a lui
ascritti da Giuliano trovano una paternit indefinita o diversa. Nome e
responsabilit di Marcellino ricompaiono quindi in opere storiche successive, che per sono riluttanti ad
accreditargli le azioni pi cruente.
Vi fu, insomma, alle origini una
duplice lettura della figura di Marcellino. Se la corrente di pensiero
paganeggiante lo condann, fino a
Teodosio prevalse invece un filone
interpretativo, pi spiccatamente dipendente dagli imperatori cristiani,
che ne omise del tutto la valenza negativa.
Anche con la ripresa della tradizione colpevolista non cristiana
con Zosimo (V-VI secolo) la condan-

criticit del governo dei figli di Costantino n, per converso, condannano indiscriminatamente il comportamento degli oppositori, compresi
dunque Marcellino e Tiziano, che
sono collocati in ambiente gallico,
dove godevano di entrature particolari.
Anche in Ambrogio ampiamente
documentabile una vicinanza al
mondo degli oppositori della politica antiprovinciale di CoEra un alto funzionario dellImpero
stante e di Costanzo,
che svolgeva le sue mansioni nella prefettura e una vicinanza ai
malumori delle prodel pretorio di Treviri
vincie, gestito da MaMa le fonti documentarie e suo figlio
gno Magnenzio.
La stessa morte intacciono su di lui
sepolta di Marcellino
Si tratta solo di un caso?
pu essere legata alla
posizione di Ambrogio, che far dire a
pur conoscendone benissimo lin- Graziano insepolto: Forse che la
gombrante presenza era consape- sepoltura del corpo che mi stata rivole di avere a che fare con un per- fiutata mi ha levato il posto che mi
spetta del riposo eterno? Io ho la
sonaggio degno di riguardo?
Certo, il silenzio su Marcellino mia dimora nella tenda del Signore
dovette dipendere da un concorso di e riposer nel suo monte santo
fattori. Le fonti, comprese quelle pa- (Explanatio psalmi LXI, 27). Per Amgane, non mancano di sottolineare le brogio, la mancata sepoltura pu esna continuer per a essere sfumata.
Ed altrettanto significativo che la
presenza e il ruolo di Marcellino
scompaiano nuovamente nella Epitome bizantina del cristiano Zonara
(XI-XII secolo). Per farne sparire le
tracce, costui modifica in maniera
grossolana il suo testo-base, Zosimo.
Cui prodest questa reticenza su Marcellino? Non sar perch Zonara

sere addirittura una predilezione divina, dato che affermazione impegnativa e, forse, allusiva il Signore consegna i colpevoli, ma non consegna gli innocenti in potere dei nemici (De Nabuthae historia, 11, 49).
Il silenzio su un padre che fu,
magari, ucciso in battaglia da nemici
e il cui cadavere mai fu rinvenuto
non avrebbe potuto trovare giustificazione pi adeguata. E storicamente pertinente.
Il lealismo civico di Ambrogio,
pi volte professato, difficilmente
avrebbe consentito di rendere esplicito il ricordo di quel Marcellino (o
meglio Ambrogio Marcellino) che
era visto come fautore di uno di
quegli usurpatori falliti che il nostro

Ambrogio avrebbe poi contrastato


(pensiamo a Magno Massimo e a
Eugenio) in sostegno al potere dinastico legittimo: Se qualcuno porta
limmagine di un tiranno, forse che
non soggetto alla damnatio? (De
officiis ministrorum, I, 49, 245).
Damnatio: ecco il termine tecnico,
che pu essere la chiave del suo silenzio.
Le riserve di Ambrogio contro i
Costantinidi, e in particolare contro
Costante e Costanzo, potevano per
in parte giustificare ai suoi occhi la
linea politica del padre. Specie da
quando si era insediata nellImpero
una nuova dinastia (i Pannonici), da
lui appoggiata. La condanna al silenzio non dovette perci essere con-

danna totale o disonore.


Cos nellimpossibilit per Ambrogio
sia di lodare apertamente il proprio padre per via del
proprio lealismo
sia di condannarlo
apertamente per
via duna affinit
non solo parentale,
ma anche politica
restava solo la via di
un silenzio dignitoso
e ininterrotto. Un silenzio che anche altri per timore, per
rispetto o per convinzione avrebbero mantenuto.
Verso la fine della
sua vita, commentando il silenzio della Sacra Scrittura
sulla ascendenza di Melchisedec (tipo di Cristo), Ambrogio affermer
che questo vale anche come esempio per un vescovo (sacerdos), che
deve essere senza padre e senza madre, perch in lui si scelga non la
nobilt della stirpe, ma la bellezza
dei costumi e leccellenza delle virt (Epistulae extra collectionem, 14,
49).
Il silenzio sulla stessa fama
buona o cattiva, o entrambe del
padre trova una sublimazione anche
teologica, al di sopra di tutte le possibili allusioni o rimozioni di carattere morale o politico, che sostanziano
quella che per noi resta comunque
una suggestiva ipotesi.

Bergoglio e una lezione di venticinque anni fa sul compito dei pastori

Agostino e la verit senza sconti


di DIEGO FARES
Nel 1989, padre Jorge Bergoglio, mentre
svolgeva il suo magistero pastorale, dedic molte riflessioni al Sermone 46 di
Agostino, il Discorso dei pastori. Alcuni
compagni di allora hanno conservato gli
appunti di quelle riflessioni, che rilette
oggi fanno un certo effetto, perch sono
le stesse frasi che Papa Francesco condivide con tutto il mondo. Tuttavia ci
che conta non sono tanto gli appunti
ma i ricordi vivi di quelle lezioni, a cui

Magister Hugo, SantAgostino (XII secolo)

noi studenti e novizi partecipavamo e


che commentavamo con entusiasmo,
perch illuminavano il nostro percorso
pastorale nei quartieri dove svolgevamo
la nostra missione. Erano lezioni in cui
si imparava ad amare il lavoro che
ognuno di noi svolgeva nella sua zona
in mezzo al proprio gregge, lezioni grazie alle quali colui che sarebbe diventato Papa Francesco era capace di formare
pastori con la passione per le proprie
pecore. Gli esempi che Bergoglio utilizzava provenivano dalla sua esperienza
nella parrocchia del patriarca San Jos,
della quale fu il primo parroco. Durante

i suoi sei anni di ministero, riport moltitudini di fedeli in quattro grandi chiese: San Jos, San Pedro Claver, Santos
Mrtires Rioplatenses e San Alonso Rodrguez; e con le decine di gesuiti che
entrarono in quegli anni nella Compagnia, riusc a realizzare una feconda attivit pastorale, che ricordiamo con gioia
e che ancora oggi ci conforta.
Lanno seguente la parrocchia conobbe la sua massima affluenza di bambini
e giovani della zona. Gli studenti e i
fratelli gesuiti andavano a cercare, casa
per casa, i bambini, che i genitori erano
lieti di affidare loro affinch partecipassero al catechismo. Per la giornata dedicata al fanciullo arrivavano quasi cinquemila bambini e il
Collegio Massimo diventava una
specie di citt del bimbo con
proiezioni cinematografiche, giochi
sportivi, regali, pranzi, merende,
giocattoli e la santa messa. Noi,
che siamo stati formati da Bergoglio, stiamo sperimentando in questi mesi la stessa gioia di trentanni
fa, adesso moltiplicata a livello
mondiale, e piazza San Pietro sembra la vecchia parrocchia del Patriarca San Jos dove Bergoglio,
tanti anni fa, svolgeva la sua missione pastorale.
Il Discorso dei pastori di Agostino un sermone scomodo. Lo stesso Agostino utilizza questa espressione quando chiede a coloro che
lo stanno ascoltando di pregare per
lui: Vi fo presente tale difficile situazione affinch vogliate compatirci e pregare per noi. Verr infatti
il giorno in cui tutto sar sottoposto a giudizio. Agostino condanna, con un tono da giudizio finale,
i pastori che egoisticamente si curano di se stessi e non delle pecore. Il
suo verdetto senza appello non lascia
via di scampo: Ogni vescovo pertanto
che godesse per il posto che occupa e
cercasse il suo onore e guardasse esclusivamente ai suoi interessi privati, sarebbe
di quelli che pascono se stessi e non le
pecore. Queste parole di Agostino, che
sono un commento a Ezechiele, devono
essere lette senza glossa, come dice Papa
Francesco (cfr. Evangelii gaudium, 271), e
da tutti coloro che hanno una missione,
quella di condurre un gregge di anime,
che sia piccolo come una famiglia o
grande come una Chiesa.

La famosa distinzione, con voi sono


cristiano e per voi sono vescovo, sempre illuminante. Agostino afferma: Noi
siamo insigniti di due dignit che occorre ben distinguere: la dignit di cristiani
e quella di vescovi. La prima, cio lessere cristiani, per noi; laltra, cio lessere vescovi, per voi. Nel fatto di essere cristiani vanno sottolineati i vantaggi
che derivano a noi; nel fatto di essere
vescovi, ci che conta esclusivamente
la vostra utilit. Oltre a essere cristiani,
per cui dovremo render conto a Dio
della nostra vita, siamo anche vescovi, e
quindi dovremo rendergli conto anche
del nostro ministero. Come cristiano si
sente ed uno del gregge, che viene
guidato e accudito da Cristo Buon Pastore, mentre come pastore a sua volta
deve occuparsi degli altri.
Qual quella situazione che si presenta difficile ma che necessario affrontare, e che come pastori non possiamo tralasciare? quella situazione in
cui dobbiamo dire la verit di Cristo
senza sconti, anche se a qualcuno non
piacer, cos come succedeva agli interpreti della legge che si sentivano offesi
da Ges: Maestro, quando affermi
queste cose ci offendi (Luca, 11, 45).
Agostino afferma: Ci aiuter il Signore
a dirvi il vero; e a ci riusciremo se non
presumeremo dirvi cose nostre. Infatti,
se diremo del nostro, saremo pastori che
pasciamo noi stessi, non le pecore; se
invece ci viene dal Signore quel che diciamo, qualunque sia la persona che vi
pasce, sempre il Signore a pascervi.
Secondo Agostino il Buon Pastore

Sul sacerdozio
Pubblichiamo stralci della
prefazione al libro Agostino. Sul
sacerdozio curato da Giancarlo
Ceriotti e inserito nella collana
La biblioteca di Papa
Francesco, diretta da Antonio
Spadaro (edizioni Rcs per il
Corriere della Sera, in
collaborazione con La Civilt
Cattolica). Il libro raccoglie
alcuni Discorsi del vescovo
di Ippona e i Commenti 46 e 123
al Vangelo di Giovanni.

Cristo, e coloro che sono chiamati a


condividere con lui questa sacra missione sono come lampade che illuminano il
popolo con la luce della vera dottrina,
la quale cibo e alimento delle anime.
Agostino combatte le eresie dellepoca,
che inducevano allerrore e portavano i
pastori a intraprendere la strada sbagliata, e a diventare cos un cattivo esempio
di trascuratezza, facendo disperdere il
gregge e lasciandolo alla merc dei lupi.
Ho deciso di prediligere la difficolt
come caratteristica fondamentale del Discorso sui pastori, perch credo che sia il
capo del filo grazie al quale si pu sciogliere tutta la matassa. Non si pu

Chi stato formato da padre Jorge


oggi sperimenta la stessa gioia di un tempo
moltiplicata a livello mondiale
E piazza San Pietro sembra
la vecchia parrocchia di San Jos
esprimere questo concetto con una sola
frase. Quindi prover a spiegarlo con
alcune domande. Avete notato come la
gente in generale pi semplice e meglio si trova con Papa Francesco? un
fatto davvero impressionante. E quando
dico semplice nomino qualcosa che appartiene alla sfera interiore: la non autoreferenzialit. Agostino li chiamerebbe
pecore: persone che si sentono parte
di un gregge e il loro punto di riferimento il pastore.
Avete anche notato chi sono coloro
che si sentono in difficolt con Papa
Francesco? Possiamo dire che sono coloro che cercano di approfittare della lana e del latte, invece di occuparsi delle
pecore? Il buon pastore, ci diceva Bergoglio, non solo colui che fa il bene
ma anche chi resiste al male e prepara le
sue pecore ad affrontare i pericoli e i
conflitti, le rafforza contro le tentazioni
che arriveranno. Francesco lo chiamava
lo spirito bellico del buon pastore,
che sa distinguere la pecora malata da
quella debole e da quella forte. Con
quelle malate dolce e compassionevole, si occupa delle loro ferite, senza tralasciare le piaghe da incidere per non
lasciar progredire linfezione.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 4 luglio 2014

Messaggio di Bartolomeo allAssemblea dellortodossia

Perch si tradisce
il principio dellamore
ISTANBUL, 3. Ci sono molti valori
che possono essere condivisi ma
lunica cosa che ha la capacit di rivoluzionare il mondo si trova nelle
parole di Cristo amerai il signore
Dio tuo e ama il prossimo tuo come te stesso. Abbracciando questi
principi potrebbe cambiare tanto di
ci che turba oggi il nostro mondo. Nel messaggio inviato in occasione della ventunesima Assemblea
interparlamentare
dellortodossia,
svoltasi nei giorni scorsa a Mosca e
dedicata al tema La democrazia
parlamentare. Ortodossia: valori e
significati, il patriarca ecumenico
Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, ha sottolineato limportanza di testimoniare sempre lamore,
la tolleranza, il rispetto, di fronte
alle tensioni etniche e alla persecuzione religiosa.
Se le persone che in Siria hanno rapito i due vescovi ortodossi
lanno scorso avessero scelto di abbracciare i loro vicini nellamore,
avrebbero superato il loro odio verso i cristiani e lamore avrebbe impedito il sequestro. Se ci fosse amore scrive Bartolomeo i cristiani
che sono stati appesi alle croci a
morire nelle ultime settimane non
sarebbero stati martirizzati. Se in
Sudan vedessero una madre cristiana con amore, non lavrebbero condannata a morte per le sue convinzioni. Se in Egitto amassero i loro
vicini cristiani copti, la folla assassina non avrebbe attaccato concittadini egiziani distruggendo vite e
propriet. Se in Nigeria amassero
quelle studentesse musulmane e cristiane come Cristo ci ama tutti, non
avrebbero rapito le giovani donne
costringendole a matrimoni forzati.
E se in Iraq amassero il loro prossimo, non ci sarebbe la tragedia di
musulmani che uccidono altri musulmani.

Purtroppo, osserva il patriarca


ecumenico, il messaggio di amare
Dio e di amare il prossimo non
stato realizzato e in almeno sessanta
nazioni stanno sperimentando un
certo livello di persecuzione. Perch
gli ideali, i valori, i concetti della
democrazia parlamentare sono incapaci di affrontare efficacemente i
problemi del mondo? Forse perch
lumanit non pu impedire con efficacia lemozione del disprezzo,
non pu praticamente legiferare
amore. Deve venire da dentro ogni
persona.
Nel testo letto dal metropolita
di Francia, Emanuele Bartolomeo
affronta anche il tema dellunit:
Lamore unifica le persone di tutte
le nazioni ed la base per una pace
duratura. Questo ci che ci ha
spinto a incontrarci recentemente
con Papa Francesco a Gerusalemme, questo il principio e impegno condiviso.
Davanti alla Duma stato diffuso anche un messaggio videoregistrato del patriarca di Mosca, Cirillo, il quale ha definito lassemblea
un simbolo evidente dellunit dei
popoli ortodossi, la cui base la fede comune. Proprio la fede, secondo il patriarca, spinge ogni cristiano a non essere spettatore passivo degli avvenimenti ma a impegnarsi attivamente per la giustizia e
a essere solidale con chi soffre.
LAssemblea
interparlamentare
dellortodossia stata istituita nel
1993 a Halkidiki, in Grecia. Nella
sua attivit coinvolge rappresentanti
provenienti da ventiquattro Paesi.
Scopo dellorganismo promuovere
il ruolo della cultura ortodossa come forza unificante in Europa
orientale, fungendo da ponte nei
suoi rapporti con le altre culture.

Il cardinale Tauran ha presieduto a Roma una veglia per Iraq e Siria

In preghiera per la pace


Un disarmo effettivo e la valorizzazione del diritto internazionale. E
tanto, tanto amore per il prossimo.
la strada per la conquista della
pace nel mondo indicata dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente
del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, al termine della veglia di preghiera per lIraq e la Siria
svoltasi mercoled sera, 2 luglio, a
Roma nella parrocchia dei Santi XII
apostoli.
Il porporato stato invitato a
presiedere la preghiera della comunit della diocesi del Papa, riunitasi
per impetrare il dono della pace per
le martoriate popolazioni dellIraq e
della Siria. Liniziativa, promossa
dal vescovo ausiliare Matteo Zuppi,
stata organizzata dal Centro per la
cooperazione missionaria tra le
Chiese e dallufficio per la pastorale
delle migrazioni del Vicariato di Roma, in collaborazione con lassociazione Finestra per il Medio
O riente.
Stasera ha esordito il cardinale
Tauran proponendo la sua riflessione il cuore e la mente sono mobilitati dal dramma vissuto dai fratelli
e sorelle della Siria e dellIraq anche se il dramma della guerra sempre in agguato in diversi Paesi del
mondo. Ma proprio in questo
tempo in cui la violenza armata
sconfina spesso nel terrorismo, facendo del nostro mondo un mondo
fragile, che dubita del suo futuro,
noi cristiani ha detto il porporato
abbiamo una missione, quella che
Ges ha affidato alla sua Chiesa dopo la sua risurrezione: essere artefici
di pace, l dove viviamo. Siamo tutti uomini e donne, met buoni e
met cattivi, e quindi la guerra si
annida nel nostro cuore attraverso
tre atteggiamenti: la paura della differenza; il sospetto e la gelosia; la
sete di possesso.
E dunque quando preghiamo
per la pace dobbiamo sempre cominciare con linstaurare la pace in

noi stessi con la conversione personale e ricordare che non c pace


senza verit, non c pace senza libert, non c pace senza giustizia,
non c pace senza solidariet.
Cosa possono fare in concreto i
cristiani? Intanto possono cercare di
elaborare e promuovere una pedagogia della pace, consistente ha
spiegato il cardinale Tauran nel
promuovere il rispetto della persona,
nella tutela della famiglia, cellula
fondamentale della societ, nel camminare con la giustizia, accettare il
pluralismo, non come una minaccia,
ma come una ricchezza, e infine,
collaborare con tutti coloro che rifiutano di usare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti.
pertanto necessario adoperarsi
per incoraggiare tutti quelli che si

Appelli dei rappresentanti caldei

Serve
laiuto di tutti
MOSUL, 3. LIraq ha bisogno
dellaiuto di tutti, in particolare
dallOccidente. Il Paese rischia di
sprofondare nel baratro e la piccola comunit cristiana in serio
pericolo. Dal Vicino oriente si
susseguono gli appelli, ultimi in
ordine di tempo quelli del patriarca di Babilonia dei Caldei,
Louis Raphal I Sako, e dellarcivescovo di Mossul dei Caldei,
Amel Shamon Nona.

Antje Jackeln prima donna a capo della comunit luterana di Svezia

Il futuro il dialogo ecumenico


STO CCOLMA, 3. Con il motto episcopale Dio pi grande, si insediata nei giorni scorsi, come arcivescovo
di Uppsala e primate della comunit
luterana in Svezia, Antje Jackeln.
Nata in Germania nel 1955, la settantesima nel registro degli arcivescovi, prima donna ad assumere que-

In Germania
si dimette la guida
degli evangelici
BERLINO, 3. Il presidente del
Consiglio della chiesa evangelica
in Germania, Nikolaus Schneider,
ha annunciato le sue dimissioni.
A novembre riferisce lAnsa
la guida spirituale per oltre 23 milioni di tedeschi lascer lincarico
per stare vicino alla moglie Anne,
gravemente malata di cancro.
Voglio dedicare tutto il mio tempo al nostro percorso comune
ha scritto e questo desiderio
non compatibile con il mio incarico. Schneider il 23 settembre
2011 incontr Benedetto XVI durante il viaggio apostolico in Germania.

sto ruolo in Svezia. Convinta ecumenista e protagonista del dialogo interreligioso, la Jackeln riferisce
lagenzia Sir membro del Consiglio della Federazione luterana mondiale. Tra le sue priorit, quella di
guidare una comunit che irradia
gioia nelle celebrazioni: se si smette
di celebrare, si smette di essere Chiesa. Inoltre importante rafforzare il
lavoro diaconale, affinch preghiera
e servizio siano una cosa sola. E
poi formazione cristiana per tutte le
et, per condividere fede e vita, e
essere una Chiesa in dialogo, la
quarta priorit: dialogo ecumenico,
ma anche interreligioso, molto importante oggi, con la societ, la politica, la scienza, la cultura.
Antje Jackeln ha ricordato il contributo che la comunit luterana in
Svezia ha offerto in tanti anni al
cammino ecumenico, a partire da
Nathan Sderblom, diventato arcivescovo cento anni fa. Organizz la
Conferenza cristiana Vita e lavoro
a Stoccolma nel 1925, che fu molto
importante per gli sviluppi successivi. In primavera aggiunge abbiamo celebrato il venticinquesimo
anniversario della visita di Giovanni
Paolo II nei Paesi nordici, che ha
avuto un grande afflato ecumenico.
Labbiamo ricordata prosegue
con un vespro ecumenico nella catte-

drale di Lund, con quindici vescovi


cattolici e luterani e un colloquio
con il cardinale Kurt Koch sul ruolo
della religione nella societ. Ci sono
ancora nella nostra tradizione molte
somiglianze con la Chiesa cattolica e
noi ci sentiamo chiesa-ponte.
Nel 2017 ricorrer il cinquecentesimo anniversario della Riforma e i luterani si stanno preparando per affrontare al meglio questa importante
ricorrenza. Il tema scelto dalla Federazione mondiale luterana Liberati dalla grazia di Dio, con i sottotitoli La salvezza non in vendita;
lessere umano non in vendita; il
creato non in vendita. Questi temi sottolinea larcivescovo di Uppsala si legano bene alla tradizione della Riforma, ma sono anche
molto attuali. Lanniversario celebrer una Riforma che ancora in corso
e sar ecumenico. Spero porti un
passo avanti per tutta la cristianit.
Infine, in vista del sinodo straordinario sulla famiglia che si terr il
prossimo ottobre in Vaticano, Jackeln auspica che sarebbe bello se
prendesse in considerazione la realt
delle diverse costellazioni familiari
che esistono nel nostro tempo. In
Svezia tutto il sistema giuridico ruota attorno allo Stato e allindividuo.
Lindividuo deve essere visto anche
in quanto parte di una famiglia.

sforzano di giungere a un effettivo


disarmo e anche per valorizzare il
diritto internazionale. Questi sono
valori che noi cristiani abbiamo il
dovere dincarnare nella nostra vita
quotidiana, in famiglia, a scuola,
nelluniversit, sul posto di lavoro,
nei momenti di distensione. Noi, infatti, costruiamo la pace, l dove viviamo. La costruiamo qui, stasera.
Ma quando e come si costruisce
la pace? Il cardinale ha elencato prima di tutto gli atteggiamenti che
non aiutano a costruire la pace:
quando non apprezzo lo sforzo, la
virt degli altri; quando pretendo
limpossibile, quando sono indifferente al bene e al male degli altri;
quando lavoro per due, per potermi
comprare e mantenere il superfluo,
mentre c chi non trova lavoro e

Nei giorni scorsi i miliziani


dellIsis hanno occupato la sede
dellarcidiocesi di Mossul dei
Caldei, saccheggiandola e distruggendo tutti i simboli della
cristianit. Unazione compiuta
nonostante il richiamo al rispetto
dei luoghi di culto da parte
dellimam della vicina moschea, e
che si ripetuto anche nei confronti della chiesa di santEfrem,
sempre a Mosul, sede dellarcivescovado siriaco-ortodosso. Fonti
locali di Ankawa.com riferiscono
che allappello del leader musulmano, gli islamisti hanno risposto
che non c vescovado o chiesa
nello Stato islamico.
Secondo quanto ha dichiarato
ad AsiaNews monsignor Nona,
sono entrati e hanno piantato la
bandiera sulla sede dellarcivescovado. Se questo il loro atteggiamento e il loro comportamento
verso le minoranze, verso le altre
componenti, un segnale estremamente negativo per tutti.

Se a Qaraqosh e in altri villaggi alcune famiglie hanno potuto


fare rientro, diversa, invece, la
situazione di Mosul, sempre sotto
il controllo dei miliziani: La
realt grave ha avvertito larcivescovo soprattutto per le famiglie che si trovano a sopravvivere con sempre meno risorse,
potendo contare sul nulla. Vorrei
lanciare un appello ai politici e a
tutta la classe dirigente ha aggiunto il presule
che ha partecipato
la scorsa settimana
al Sinodo dei vescovi caldei affinch trovino una
via di uscita da
questa
situazione
molto grave, affinch possano trovare
una via comune di
dialogo e salvino il
Paese dal pericolo
di divisioni. E prego perch i cristiani possano trovare
sostegno e aiuto.
Serve una mano da
tutti in questa situazione difficile.
Sul quadro generale di guerra e devastazione intervenuto anche il patriarca Sako che, la
scorsa
settimana,
ha guidato il Sinodo dei vescovi. La situazione
ha spiegato molto fragile e
nessuno al sicuro. Nel confermare il rischio di una spartizione del Paese ha invitato i cristiani a non disperare, rinnovando la
richiesta di preghiere in questi
tempi di particolare difficolt. Infine, ha rivolto un appello pubblico a coloro che detengono le
due suore e i tre giovani rapiti a
Mossul alcuni giorni fa. Rivolgendosi ai capi religiosi musulmani e ai responsabili delle trib
sunnite di Mosul, ha chiesto loro
di fare tutto il possibile per ottenere il rilascio dei sequestrati.
Nellappello, sua beatitudine Sako ha citato i versetti del Corano
che indicano a tutti i credenti di
trattare bene i monaci e gli orfani, e ha ricordato che i cristiani
furono i primi a ricevere i conquistatori musulmani quattordici
secoli fa e che nellIraq di oggi i
cristiani non si identificano con
alcuno schieramento politico.

manca del necessario; quando non


perdono, non chiedo scusa, quando
non faccio il primo passo per riconciliarmi; quando chiudo la porta del
cuore, quando chiudo le mani, la
bocca e non faccio niente per unire,
riconciliare, scusare; quando penso
solo ai fatti miei, e al mio interesse;
quando rispondo non ho tempo, e
tratto il prossimo come uno scocciatore; quando mi metto volentieri e
di preferenza dalla parte di chi ha
potere e ricchezza, anzich dalla
parte del debole e di colui, il cui
nome non scritto sullagenda di
nessuno; quando non aiuto il colpevole a redimersi; quando taccio di
fronte alla menzogna e allingiustizia, perch non voglio noie; quando
non mi metto in ginocchio per invocarla, per ottenerla, per viverla.
Invece, ha concluso, costruiamo la
pace quando al posto del no,
metto un si; al posto del rancore,
metto il perdono; al posto della
morte, metto la vita; al posto dellio,
metto Dio.
Numerosi i partecipanti alla veglia, svoltasi in un clima di preghiera intensa, prolungata poi con ladorazione eucaristica animata dalla comunit carismatica Ges Ama.
Lanimazione stata curata dalle comunit maronita e melchita di Roma, insieme al coro della parrocchia
Santi Fabiano e Venanzio e dalla
stessa comunit carismatica Ges
Ama. Il vangelo stato letto in italiano da un diacono italiano e in
arabo da un diacono iracheno. Anche il Padre nostro stato pregato
in italiano e in arabo.
Erano presenti tra gli altri il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan,
arcivescovo di Abuja, in Nigeria, il
vescovo Hilarion Capucci, originario
di Aleppo, monsignor Antoine Gebran, cappellano della missione che
si occupa dei fedeli maroniti a Roma, larchimandrita Mtanios Haddad, di rito melchita e rettore della
chiesa di Santa Maria in Cosmedin,
padre Simeone Catsinas, della Chiesa greco-ortodossa a Roma. Inoltre
era presente lAmbasciatore dellIraq
presso la Santa Sede, il signor Habbeb Mohammed Hadi Ali Al-Sadr.

Invito di monsignor Pontier

Solidali
con i cristiani
dOriente
MARSIGLIA, 3. Un invito a tutti i
cattolici a essere solidali e accoglienti verso i cristiani di Oriente stato
rivolto da monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale
francese. Il presule, in unintervista
pubblicata sul sito in rete dei vescovi, ricorda il momento particolare e
doloroso che la parrocchia assirocaldea della citt costretta a vivere,
sottolineando la grande solidariet,
la tradizionale accoglienza di Marsiglia e, pi in generale, il coraggio
delle comunit cristiane. Pontier
esorta i cattolici a pregare, tutte le
domeniche, e a comprendere le difficolt di queste persone in cerca di
aiuto. Il presidente dellepiscopato
francese auspica infine che i politici
si dimostrino sensibili e trovino le
giuste risposte a questa grave crisi.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 luglio 2014

pagina 7

Per un cammino mariano della vocazione cristiana

Arcobaleno di virt
di KRZYSZTOF OLAF CHARAMSA

Unapplicazione per evitare gli sprechi e sostenere la carit

Quel nostro
pane quotidiano
ROMA, 3. Si chiama Breading
(dallinglese bread, pane) ed una
app gratuita che, dal prossimo
autunno, permetter lincontro tra
panifici, bar e catene della grande
distribuzione che a fine giornata si
trovano con grossi avanzi di pane e

In Spagna
basta
un click
VALENCIA, 3. Basta un click sul
telefonino per seguire ed essere
costantemente aggiornati sulle
attivit di culto e di carit della
comunit cristiana. Accade a Benicsim (Valencia), dove la parrocchia di San Tommaso ha messo a punto, prima in tutta la
Spagna, una app gratuita per
tablet e smartphone, con la quale sar possibile ricevere anche i
tweet di Papa Francesco.

le associazioni benefiche che quotidianamente hanno difficolt di approvvigionamento degli stessi beni.
Lo rende noto il sito MissiOnLine
del Pontificio istituto missioni estere, spiegando che il senso delliniziativa quello di mettere in rete
il pane rimasto perch sia a portata
delle strutture caritative. Attraverso un semplice sistema di geolocalizzazione si potr quindi essere costantemente aggiornati sulle giacenze di fine giornata e sulla localizzazione esatta del punto di ritiro pi
vicino. Lidea nata per contrastare
il fenomeno del food waste, lo spreco di cibo ogni anno nel mondo
finiscono in pattumiera 1,3 miliardi
di tonnellate di alimenti, in Italia 6
milioni di tonnellate e aiutare le
associazioni no-profit nellassistere i
pi bisognosi. Breading, che ha
vinto ledizione 2014 della Start
Cup Live, stata realizzata da un
gruppo di giovani under 30 con
competenze accademiche differenti,
ma con un obiettivo comune: ridurre gli sprechi alimentari trasferendo
risorse da chi ne ha in eccesso a chi
ne privo.

Accolti sfollati in una cattedrale della Repubblica Centroafricana

Manca tutto non solo il cibo


BAMBARI, 3. Abbiamo almeno dodicimila persone accolte nella cattedrale di Saint Joseph che sono ancora totalmente prive di assistenza: la drammatica testimonianza,
raccolta dallagenzia Fides, lanciata
da monsignor Edouard Mathos, vescovo di Bambari, nella Repubblica
Centroafricana, dove le violenze dei
miliziani della Seleka hanno costretto alla fuga gran parte degli
abitanti. Alcune ong sono venute
a constatare la situazione, ma finora
nessun aiuto umanitario arrivato.
Manca tutto, non solo il cibo ma
persino i teloni per far stendere le
persone. Solo la Croce Rossa sta
portando lacqua mentre si stanno
scavando delle latrine nel cortile,
prosegue il presule che lancia un
appello affinch si intervenga subito per impedire un disastro umanitario.
Lappello di Mathos si aggiunge
alla testimonianza del missionario carmelitano Aurelio Gazzera, da poco rientrato a Bozoum, dove
parroco, dopo essersi recato in Europa ( stato tra
laltro presso la sede Onu
di Ginevra) per testimoniare sulla situazione nella
Repubblica Centroafricana. Rispetto a qualche
settimana fa, ci sono alcuni timidi miglioramenti,
ma rimane comunque linsicurezza di fondo di un
Paese dove, per esempio,
per andare da Bangui (la
capitale) a Bozoum, si incontrano almeno nove
sbarramenti delle milizie
anti-balaka, oltre a quelli
dellesercito regolare, che
in teoria dovrebbe essere
lunico a detenere il potere

di controllo. I miliziani ai posti di


blocco racconta Gazzera taglieggiano i poveri sventurati che
cercano di passare. Si creano situazioni pericolose perch questi ragazzi sono spesso sotto leffetto di
droghe, marijuana o altro.
Nelle scorse settimane lo stesso
arcivescovo di Bangui, Dieudonn
Nzapalainga, aveva portato personalmente degli aiuti umanitari a circa seicento musulmani in fuga dalle
violenze e accampati a Yalok, una
localit a un centinaio di chilometri
dalla capitale. La fuga dei musulmani dalla Repubblica Centroafricana un problema grave. Se non
vogliamo che assimilino i cristiani a
quelli che hanno fatto loro del male, devono essere aiutati dai cristiani. Occorre agire in fretta se non
vogliamo che la coabitazione tra
noi diventi un pio desiderio, ha
spiegato il presule.

Le virt teologali sono la descrizione di tutta la dinamicit dellesistenza cristiana, nel cammino della piena realizzazione dellimmagine e somiglianza di Dio in vista della vita
eterna. Esse da Dio provengono: da
Dio sono infuse come abiti e facolt
soprannaturali. Da Dio sono causate. Possiedono come proprio oggetto il medesimo Dio e cos dispongono il credente a vivere nellamicizia
del Dio Trinit e ritrovarsi nella comunione eterna dellAltissimo. Le
virt permettono agli uomini e donne, nelle loro proprie facolt, di diventare partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione
che nel mondo a causa della concupiscenza (2 Pietro, 1, 4). La fede
inclina e forma lintelletto e la volont per accogliere e aderire alla
Parola di Dio, mentre la speranza
inclina la volont a confidare senza
esitazione in Dio onnipotente in vista della vita eterna, e la carit inclina il volere ad amare Dio e per Lui
amare anche il prossimo e noi stessi.
Rifletteremo sulla fede, speranza e
carit come virt realizzate nella vita
della Vergine Maria, Madre di Dio,
ritrovandosi cos in mezzo a un
cammino della vita beata, in Lei gi
compiuta, ma che ha conosciuto la
durezza della lotta e della prova
proprie di ogni credente. Alla luce
della santa vita della donna di Nazaret, sorella e compagna nostra, sar pi facile per ogni cristiano corrispondere
allinvito
formulato
dallapostolo Pietro: Cercate di
rendere sempre pi sicura la vostra
vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.
Cos infatti vi sar ampiamente
aperto lingresso nel regno eterno
del Signore nostro e salvatore Ges
Cristo (2 Pietro, 1, 10-11).
Ci accingiamo a dare uno sguardo mariano alle virt teologali del
cristiano e del consacrato in particolare, ritrovando nella stessa vocazione di Maria il paradigma di ogni
vocazione alla scuola della vita di
Cristo. Terremo davanti agli occhi la
vocazione al sacerdozio e alla vita
consacrata, ma non trascurando il
fatto che la chiamata del Signore riguarda in generale ogni battezzato,
come missionario del Vangelo. Nessuno privo della chiamata del Signore, di una Sua vocazione divina
per la propria vita umana. Questa
principalmente la vocazione: realizzare in diversi stati di vita la santit,
formata dalle virt e dai doni
dellOnnipotente. Tutti i battezzati
sono chiamati per nome da Dio a
vivere in comunione di amore e di
santit con Lui e a essere fraternamente uniti nella grande famiglia
dei figli di Dio, mandati a irradiare
la luce di Cristo e a comunicare il

Per una nuova


Repubblica
Democratica
del Congo
KINSHASA, 3. un messaggio di
pace e speranza quello che i vescovi della Repubblica Democratica del Congo hanno rivolto alla
popolazione al termine dellassemblea plenaria riunitasi giorni fa a
Kinshasa. Ricordando il cinquantaquattresimo anniversario dellindipendenza del Paese, i presuli richiamano lattenzione sul processo
elettorale in corso e sul dovere
sacro di proteggere la nazione e
salvaguardare la pace acquisita al
prezzo di mille sacrifici.
Il messaggio intitolato Per
un processo elettorale pacifico e
portatore di un futuro migliore
elenca le cose da fare per proteggere la nazione: lavorare per costruire una nuova Repubblica Democratica del Congo; riportare la
pace nel Paese; difendere e promuovere i diritti, la dignit e il
benessere di tutti i cittadini; valorizzare le risorse naturali, senza
alienarle per egoismo o per brama
di potere; consolidare la democrazia con lorganizzazione di elezioni libere, credibili e trasparenti.

fuoco dello Spirito per mezzo della


loro vita evangelica in tutto il mondo.
La prospettiva mariana come
un prisma, che fa passare i colori
della luce ci permette di toccare il
mistero di Dio incarnato nella vita
umana e coinvolgente questa stessa
vita. Ci permetter come una lente di vedere come Dio coinvolge
se stesso, non a parole soltanto, ma
per mezzo delle opere, che nella virt del Figlio hanno il loro apice e
culmine redentivo. La compagnia di
Maria, raccomandata e consegnata
da Cristo stesso alla sua Chiesa
(Giovanni, 19, 26-27), deve interrogare il cammino personale di ciascun
discepolo. Maria aiuta e sostiene
limpegno efficace di ciascuno
nellaccogliere il dono formante delle virt e nello sforzo di vivere ogni
colore dellarcobaleno delle virt
divine, per non spegnersi nella propria unilateralit e finitudine, esposta pesantemente alle prove del
tempo.
Laccompagnamento mariano
come in unorchestra di suoni e di
melodie, fatta delle opere e dei pensieri pu indicare il ritmo e il tono al cammino quotidiano del cristiano. Lei ha percorso il cammino
di una vita piuttosto ordinaria e nascosta, senza pretese e privilegi, ma
scandita dal dono della fede e pertanto resa straordinaria. Cos il cristiano sar capace a intravedere e vivere nellordinariet di ogni giorno
lo straordinario impegno della propria vocazione. Con Maria si coglie

la via su cui ogni chiamato, per corrispondere a Dio, in primis si nutre


sempre del credere che spera e ama,
dello sperare che crede e ama e
dellamare che crede e non smette
mai di sperare. Guardando alla
struttura del libro, mentre un primo

sare teologico, e sviluppano pertanto, da alcune angolature mariane, lo


sguardo del credente sulla materia
delle virt che costituiscono come
parte integrale ogni cammino cristiano dei discepoli. Fissando le svariate
coloriture delle virt teologali nel
loro rapporto a Maria, la ritroveremo
come compagnia fidata del viaggio dei
credenti.
Guardando invece
al contesto pi ampio del percorso
proposto, ci sia perLesortazione apostolica Evangelii gaudium di
messo richiamare un
Papa Francesco e la spiritualit mariana di
momento di grazia
ecclesiale, che si insantAgostino dIppona sono i motivi ispiratori
serisce nel tessuto
della raccolta di riflessioni del sacerdote
delle pagine che sepolacco segretario aggiunto della Commissione
guono: si pensa alla
teologica internazionale (Virt e vocazione. Un
ormai compiuta tricammino mariano, Roma, Libreria Editrice
logia delle lettere
Rogate, 2014, pagine 183, euro 15). Il libro, che
encicliche sulla fede,
propone una traccia mariana della vocazione e
speranza e carit
della crescita delle virt teologali del discepolo
il disegno stato
di Cristo, arricchito da unappendice sulla
iniziato da Papa Bemariologia agostiniana. Anticipiamo, quasi per
nedetto XVI, con le
intero, lintroduzione dellautore.
lettere sulla carit
(2005) e sulla speranza (2007), e portato a compimento
da Papa Francesco
passo mantenuto in forma di una con la lettera sulla fede (2013), e, in
meditazione, ancorata nel testo bi- un certo senso, idealmente compleblico dellannunciazione della voca- tato e coronato dal pregnante e prozione di Maria, le seguenti riflessio- grammatico annuncio missionario
ni sulla fede, speranza e carit nel
loro rapporto alla Vergine attingono della sua prima esortazione apostolipi da vicino da varie fonti del pen- ca Evangelii gaudium (2013).

Da Agostino
a Papa Francesco

Vescovi peruviani critici sul protocollo relativo allaborto terapeutico

Solo Dio padrone della vita


LIMA, 3. LA Ferma contrariet dei
vescovi peruviani al protocollo di
aborto terapeutico entrato in vigore
domenica scorsa nel Paese stata ribadita in un comunicato nel quale
sottolineano che per la prima volta
nella storia del Per si aprono le
porte allaborto, vale a dire allomicidio di una vita umana innocente.
Questo regolamento ministeriale immorale si afferma anche incostituzionale e illegale. Solo Dio
padrone della vita; a noi spetta
prendercene cura. Per i vescovi, sia
la madre in gravidanza sia il nascituro hanno lo stesso diritto alla vita
e devono essere difesi dallo Stato:
Non necessaria una guida tecnica
nazionale, perch ci sono molte risorse oggi disponibili, grazie alla
tecnologia medica, che possono salvare entrambe le vite.
In Per laborto terapeutico legale dal 1924 ma fino a oggi mancava un protocollo medico per la sua
applicazione negli ospedali. Il Governo ha previsto una serie di requisiti per accedere al trattamento che
non contemplano i casi di violenza
sessuale ma il pericolo di vita per la
madre a causa di patologie o malattie gravi. Laborto terapeutico am-

messo anche quando la gestazione


inferiore a ventidue settimane e solo
qualora ci sia lautorizzazione della
gestante o del suo rappresentante
legale.
Condanna personale al protocollo
giunge dallarcivescovo di Lima,
cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, secondo il quale la decisione lascia aperta la porta alla massificazione di tale pratica nel Paese:
Non posso negoziare con la vita
umana. Questa guida e lapproccio
dazione sono irrealizzabili. una
porta aperta affinch negli ospedali
si inizi a praticare laborto. Dal
canto suo larcivescovo di Trujillo,
Hctor Miguel Cabrejos Vidarte, ha
inviato una lettera al capo dello Stato per ribadire che la guida non
coerente perch, mentre la societ
peruviana lotta con la criminalit e
cerca di fermare gli omicidi, tale risoluzione attenta contro il nascituro:
un essere innocente e indifeso, che
non pu difendersi dai suoi aggressori.
La Chiesa cattolica si era gi mostrata contraria al protocollo ministeriale nellaprile scorso quando
aveva dichiarato che laborto terapeutico non salva, ma uccide.

Inoltre, la Conferenza episcopale


denuncia la sordit delle autorit
governative peruviane nei confronti
della volont della maggioranza dei
cittadini che hanno dimostrato pubblicamente, con manifestazioni e
cortei, la necessit di tutelare la vita
e il rifiuto della pratica dellaborto
terapeutico.

La Segreteria di Stato comunica che


deceduta la

Signora

PENNAMMA
LUKA VADAKARA
Madre del Rev.do Jogy Vadakara Luka, Segretario della Nunziatura Apostolica in Slovacchia.
I Superiori e i Colleghi partecipano
al dolore di Mons. Vadakara Luka e
dei suoi familiari, assicurando la vicinanza nellamicizia e nella preghiera.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd 4 luglio 2014

Papa Francesco getta una corona di fiori


sul grande cimitero sommerso
dinnanzi alle coste di Lampedusa
durante la visita dell8 luglio dello scorso anno

Nomine episcopali
Le nomine di oggi riguardano la
Chiesa in Malaysia, Stati Uniti
dAmerica, Francia, Ghana e Honduras.

Julian Leow Beng Kim


arcivescovo di Kuala
Lumpur (Malaysia)

di NICOLA GORI
Il diritto alla propria dignit i migranti lo hanno pagato e continuano
a pagarlo a caro prezzo. Sono vittime di quella che Papa Francesco
chiama globalizzazione dellindifferenza o peggio ancora della cultura dello scarto. Per evitare che tanti
poveri e disperati continuino a morire inseguendo il sogno di una vita
migliore necessario che luomo
cambi mentalit e si apra alla cultura dellaccoglienza e della solidariet. per ricordare la testimonianza offerta in questo senso dal
Pontefice, a cominciare dalla sua visita di un anno fa a Lampedusa, che
il cardinale Antonio Maria Vegli,
presidente del Pontificio consiglio
della pastorale per i migranti e gli
itineranti, si recher domenica 6 luglio nellisola al largo delle coste siciliane, dove presieder le celebrazioni promosse dallarcidiocesi di
Agrigento proprio per ricordare
quella visita. Il porporato ne parla
in questa intervista al nostro giornale.
Un anno fa, tutto il mondo guardava
alla visita del Santo Padre a Lampedusa. Domenica prossima, nel primo
anniversario di quello storico viaggio,
lei si recher nellisola. Quale significato ha questo suo viaggio?
Sensibilizzare la comunit ecclesiale e lopinione pubblica ai problemi dei migranti e dei rifugiati rientra
nei compiti pastorali del Pontificio
consiglio che presiedo. In questa
prospettiva si pu leggere la mia
prossima presenza sullisola di Lampedusa, in occasione dellanniversario della visita di Papa Francesco,
primo viaggio apostolico del suo
pontificato. Ho subito accolto linvito rivoltomi dallarcivescovo Francesco Montenegro, di Agrigento, a
presiedere la messa nella parrocchia
di San Gerlando, momento culminante di una serie di manifestazioni
promosse per celebrare quellevento
e per ricordare le migliaia di vittime
che hanno perso la vita nel mare antistante allisola, ma anche per riflettere sul ruolo di Lampedusa come
cuore del Mediterraneo. Per questa
circostanza desidero invitare ciascuno a ripensare a cosa, in concreto,
cambiato nella sua vita personale e
in quella della nostra societ, con riferimento a quella globalizzazione
dellindifferenza della quale ci ha
parlato il Santo Padre un anno fa.

Domenica il cardinale Vegli sar a Lampedusa nellanniversario della visita del Papa

Per non dimenticare


Come si manifesta oggi questa globalizzazione dellindifferenza e come la si
pu superare?
La globalizzazione dellindifferenza leffetto doloroso di un modo di
vivere fortemente basato sulla cultura del benessere, insensibile alle grida di aiuto di tanti. Per superare
questa indifferenza, bisogna cambiare il modo di guardare alla migrazione, a livello nazionale e internazionale, cominciando in concreto dalla
propria vita personale. Occorre avere
la capacit di passare da una cultura dello scarto a una cultura
dellincontro e dellaccoglienza

guardando alla migrazione da una


prospettiva umana, cio dal punto di
vista della persona, con i suoi diritti
e doveri. I migranti, che tanto stanno a cuore al Papa e a questo Pontificio consiglio, non possono essere
considerati un elemento marginale
dellattuale periodo della storia umana, ma persone che condividono con
tutti noi lo stesso desiderio legittimo
di conoscere, di avere ma, soprattutto, di essere di pi. Non si tratta di
un fenomeno transitorio, ma di una
realt umana in espansione.
Come chiede Papa Francesco, sempre
viva lattenzione per la sorte dei rifugiati, degli sfollati, delle persone forzatamente sradicate?
Sono quasi di tutti i giorni le immagini drammatiche di barconi carichi di disperazione, di grida umane,
di richiesta di soccorso di tanti migranti e rifugiati. Sovraffollati a bordo, accalcati e perfino bloccati a forza dai trafficanti nelle stive, che diventano delle fosse comuni, dove si
muore per asfissia e per le esalazioni
di ossido di carbonio. Le condizioni
di viaggio sono disumane e le testimonianze dei sopravvissuti sono agghiaccianti. La diffusione delle notizie ci rende testimoni oculari della
sorte di persone provenienti dalla
Somalia, dallEritrea, dallEgitto,
dallAfrica subsahariana, dal Sudan
e, sempre pi numerose, dalla Siria,
che fuggono da guerre, dittature,
condizioni di estrema povert e persecuzioni. Molte di loro non riescono ad accedere alla protezione internazionale, perch muoiono durante i
viaggi della speranza attraverso il
deserto o nel Mare Mediterraneo.
Nei primi sei mesi dellanno, quasi

sessantacinquemila persone hanno


raggiunto le nostre coste. Sono uomini e donne senza scelta alternativa
e lattuale chiusura delle frontiere
europee non una risposta. Con
grande apprensione il dicastero segue le persone rifugiate, sfollate e
attua un monitoraggio sulla questione delle vittime del traffico di esseri
umani, considerate una delle categorie di schiavi dei tempi moderni.
Uno dei problemi pi delicati concerne i bambini che si trovano nei
campi di rifugiati, dove vivono e crescono senza alcuna prospettiva per il
futuro. Un esempio concreto rappresentato dal grandissimo campo di
Dadaab, in Kenya, creato nel 1991 a
seguito della guerra civile in Somalia
per ospitare novantamila persone.
Di fatto oggi ci sono circa cinquecentomila rifugiati, quasi diecimila
dei quali di terza generazione, nati
da genitori rifugiati, anchessi venuti
al mondo nel campo.
Lei ha accennato alla questione della
tratta degli esseri umani, unaltra questione che Papa Francesco ha spesso
sollevato.
Seguiamo il loro dramma con
grande apprensione. In favore delle
giovani donne vittime di tratta e di
prostituzione coatta, questo dicastero
ha dato il patrocinio alla via crucis
di solidariet e preghiera Per le
donne crocifisse, che si svolta nel
centro storico di Roma nel marzo
scorso. Ritengo, infatti, importante
sostenere e promuovere le iniziative
atte a sensibilizzare le istituzioni e
lopinione pubblica per contrastare
la
globalizzazione
dellindifferenza.

I vescovi del Molise preparano il benvenuto al Pontefice

Chiesa viva nellascolto e nella carit


di GAETANO VALLINI
Una sola giornata, tre luoghi, sette
tappe: la visita di Papa Francesco in
Molise, in programma sabato 5 luglio,
sar davvero intensa, ricca di avvenimenti e di segni. Con un itinerario
che seguir la logica e lo stile che caratterizzano il pontificato. Si partir
la mattina da Campobasso, dalla sede
delluniversit dove, oltre al mondo
della cultura, il Pontefice incontrer
quello del lavoro. Quindi labbraccio
della citt con la messa al campo
sportivo e lincontro con gli ammalati
in cattedrale, per passare alla dimensione della carit nella nuova Casa
degli Angeli con il pranzo inaugurale
alla mensa dei poveri. Nel pomeriggio
lappuntamento con i giovani delle
diocesi dellAbruzzo e del Molise nel
santuario mariano di Castelpetroso e
successivamente il trasferimento a
Isernia per lincontro con i detenuti,
poi ancora il mondo della sofferenza
sempre in cattedrale, quindi, in conclusione, il saluto alla citt e lapertura dellAnno celestiniano, in occasione
del sesto centenario della nascita di
san Pietro Celestino. Un programma,
quello messo a punto, che sembra essere in continuit anche con i temi
toccati dallarcivescovo di Campobasso-Boiano, monsignor Giancarlo Bregantini, nei testi scritti per la via crucis al Colosseo: il volto di Dio incontrato nei volti degli uomini di oggi
chiamati a confrontarsi con i drammi
della societ e nei volti di chi soffre, e
in quelli di chi cerca una speranza o
una possibilit di riscatto.

In Molise crescente lattesa per


questa visita, la terza di un Papa in
poco pi di trentanni dopo quelle di
Giovanni Paolo II nel 1983 (Termoli) e
nel 1995 (Campobasso e Agnone), entrambe il 19 aprile. Unattesa ben
espressa dal saluto che i vescovi delle
quattro diocesi della regione hanno rivolto a Papa Francesco dalle pagine
del quindicinale Molisinsieme. La
visita, scrivono, un dono in cui
Dio ha fissato il suo appuntamento di
amore con noi, popolo molisano, che
attende di fare memoria della sua alleanza mediante la comunione con te
che camminerai tra noi.
Una visita, aggiungono monsignor
Bregantini, monsignor Camillo Cibotti (Isernia-Venafro), monsignor Gianfranco De Luca (Termoli-Larino) e
monsignor Domenico Angelo Scotti
(Trivento), che altres un tesoro
immenso e unoccasione di grazia per
tutti. Perch la fede nella misericordia
del Padre celeste spiegano ci sta
aiutando ad affrontare quella crisi etica ed economica, che sta impoverendo i nostri territori e che rischia di rubarci la speranza. E in particolare ci
sentiamo portati per mano dal tuo
esempio di mitezza di fronte agli ostacoli, agli assalti del male che vuole toglierci il sorriso. Da qui la richiesta
rivolta al vescovo di Roma: Aiutaci
ancora una volta a non perdere la
speranza, a non farcela rubare dai
problemi che affliggono la nostra terra, ad affrontare i nemici con la carit
dettata dal Vangelo. Aiutaci a uscire,
a non restare infelici nei nostri calcoli

o nelle nostre paure e a essere Chiesa


viva nellascolto e nella lode. Eleva i
nostri cuori e qui in Molise lancia un
messaggio chiaro, radicato nella luce
redentrice, con fede forte e vera, contro ogni forma di prepotenza, di passivit, di indifferenza, contro il rischio
di chiusure culturali e religiose, contro
la nostra mondanit spirituale.
Alla vigilia della visita a Papa Francesco si sono rivolti anche i lavoratori
di molte delle aziende in crisi del basso Molise con una lettera aperta nella
quale mettono in evidenza la drammaticit della situazione, tra chiusure
di attivit, licenziamenti e cassaintegrazione; un disagio pesante che tocca la vita di diverse migliaia di famiglie. Da qui lappello: Ci aiuti, Santo Padre, a stimolare i nostri amministratori regionali a fare di pi per cercare soluzioni allemergenza lavoro
che sta mettendo in ginocchio il Molise, perch la cosa pi importante ,
come ha detto a Cagliari: Senza lavoro non c dignit.
Al Pontefice, dunque, il Molise,
piccolo ma dalle origini antiche e fiere
dei sanniti, chiede un messaggio di
speranza, una scossa per superare le
difficolt e i problemi. Per sentirsi
meno isolato in un Mezzogiorno piegato dalla crisi economica. E la Chiesa, che di questo rinnovato slancio
vuole essere uno dei motori, chiede
prima di tutto di essere confermata
nella fede, ma anche nel suo impegno
concreto di carit, di accoglienza, che
si realizza attraverso tante attivit di
servizio e di condivisione.

Nato il 3 gennaio 1964 a Seremban, arcidiocesi di Kuala Lumpur,


ha studiato ragioneria civile alla
New South Wales university di
Sydney e lavorato nella metropoli
australiana, a Kuala Lumpur,
Johor e Singapore. Poi entrato
nel seminario maggiore di Penang,
completandovi gli studi filosofici e
teologici. Ordinato sacerdote il 20
aprile 2002 per larcidiocesi di
Kuala Lumpur, fino al 2004 stato
vicario della parrocchia Visitation a
Seremban e poi parroco di Holy
Family a Kajang (fino al 2007).
Dopo tre anni di studi a Roma per
la licenza in storia ecclesiastica
presso lUniversit Gregoriana, nel
2010 tornato in patria come decano degli studi e formatore al seminario maggiore di Penang.

Edgar Moreira da Cunha


vescovo di Fall River
(Stati Uniti dAmerica)
Nato il 21 agosto 1953 a Riacho
do Jacupe Bahia, nella diocesi brasiliana di Serrinha, dopo le scuole
secondarie entrato nei padri vocazionisti,
studiando
filosofia
alluniversit cattolica di Salvador.
Inviato negli Stati Uniti per la formazione teologica presso il seminario dellImmaculate Conception
dellarcidiocesi di Newark, ha pronunciato i voti perpetui l11 febbraio 1979 ed stato ordinato sacerdote il 27 marzo 1982 nella parrocchia Saint Michael the Archangel a Newark. stato direttore per
le vocazioni della sua congregazione (1982-1987), vice-parroco, amministratore e poi parroco di Saint
Nicholas in Palisades Park (19831994), maestro dei novizi e direttore della casa di formazione per la
societ divine vocazioni in Florham
Park (1994-2000), segretario del
consiglio dei delegati vocazionisti
(1998-2000), parroco di Saint Michael a Newark e superiore della
comunit religiosa e delegato per
gli Stati Uniti del superiore generale dei vocazionisti (2000-2003).
Nominato vescovo titolare di Ucres
e ausiliare di Newark il 27 giugno
2003, ha ricevuto lordinazione il 3
settembre successivo, ha svolto il
ministero per due anni nella contea

Presentato il logo
della gmg di Cracovia

di Essex e poi per otto come vicario per levangelizzazione. Dal 2013
era vicario generale. Nella Conferenza episcopale membro dei sottocomitati per la pastorale dei migranti e dei rifugiati e per la Chiesa latinoamericana.

Jean-Paul Gusching
vescovo di Verdun
(Francia)
Nato il 25 giugno 1955 a Neuville Coppegueule, diocesi di Amiens,
ha studiato contabilit e nel 1976
ha iniziato la formazione filosofica
presso il seminario di Saint-Sulpice
di Issy-les-Moulineaux, proseguendo poi gli studi teologici al seminario di Reims. Ordinato sacerdote il
19 giugno 1983, per la diocesi di
Amiens, ha seguito i corsi dellInstitut suprieur de pastorale catchtique dellInstitut catholique di
Paris (1983-1984), e corsi di teologia presso lo stesso Istituto (19841985). stato vicario e parroco di
Corbie (1983-1990); vicario nella
parrocchia della cattedrale, membro dellquipe presbiterale del
centro citt di Amiens (1990-1999);
parroco in solidum nella parrochia
del centro citt (1999-2000); parroco di Saint-Jean-Baptiste di Peronne, moderatore delle parrocchie
Saint-Joseph di Moilains-Combles
e della parrocchia Notre-Dame di
Moyenpont, Roisel (2000-2004).
Dal 2004 vicario generale della
diocesi, e dal 2013 anche parroco
di Amiens-centro. Dal novembre
2013 allaprile 2014 stato amministratore diocesano.

John Bonaventure Kwofie


vescovo di SekondiTakoradi (Ghana)
Nato il 26 aprile 1958 a Powa,
diocesi di Sekondi-Takoradi, dal
1981 al 1983 ha studiato filosofia
presso i padri spiritani a IsienuNsukka, in Nigeria, e nel 1984 ha
completato lanno pastorale presso
la parrocchia Holy Rosary a Suema, nellarcidiocesi ghanese di Kumasi. Poi per quattro anni ha studiato teologia al Saint Pauls seminary a Gbanga in Liberia. Emessi i
voti religiosi il 2 agosto 1987, stato ordinato sacerdote il 23 luglio
1988 a Kumasi. stato collaboratore nella parrocchia Saint Joseph,
(1988-1989) e vicario nella parrocchia Sacred Heart a Bansang
(1989-1991), entrambe nella diocesi
di Banjul in Gambia. Dopo gli studi a Roma, per la licenza in Sacra
scrittura al Biblicum (1991-1995),
stato per due mandati vice presidente della Conferenza dei superiori maggiori per lAfrica (19952004). Nel contempo stato superiore per la Fondazione della sua
congregazione nel West Africa
(1995-2001) e ha svolto servizio pastorale presso le parrocchie di Saint
John a Bohyen-Bamtama e Holy
Spirit nellarcidiocesi di Kumasi
(1995-2002). Superiore provinciale
degli spiritani per il West Africa
(2001-2004), ha contestualmente
svolto il ministero nelle parrocchie
Saint Catherine e Saint Maurice
dellarcidiocesi di Accra (20022004). Eletto coordinatore della
Conferenza continentale dei superiori maggiori per lAfrica (20032005), poi stato primo assistente
del superiore generale della sua
congregazione (2004-2012).

Hctor David Garca


Osorio, vescovo di Yoro
(Honduras)

stato presentato gioved mattina il logo della giornata mondiale


della giovent (gmg) di Cracovia. Lautrice, Monika Rybczyska,
ha voluto simboleggiare
il luogo, i partecipanti e il tema dellincontro che :
Beati i misericordiosi, perch troveranno misericordia. Il luogo
naturalmente Cracovia ed rappresentata da un cerchio giallo,
come i colori dello stemma. I giovani, oltrech dal colore giallo,
si identificano con lo stesso cerchio che simboleggia Cracovia.
Il collegamento con la gmg offerto da quella croce iscritta
nel cuore grafico che raffigura la Polonia e che vuole rappresentare
Ges Cristo, centro dellincontro.
I raggi della Divina misericordia scaturiscono dalla croce, con gli
stessi colori e forme del dipinto Ges confido in te, realizzato
su richiesta dello stesso Ges a santa Faustina Kowalska.
Da notare che il cerchio scelto per simboleggiare i giovani
che si raduneranno nella citt polacca, stato adottato anche altre
volte con lo stesso significato nella realizzazione di loghi delle
passate giornate mondiali della giovent.

Nato a Concepcin de Mara,


diocesi di Choluteca, il 23 settembre 1966, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso il Seminario maggiore Nuestra Seora de
Suyapa a Tegucigalpa e ha conseguito la licenza in teologia spirituale alla Pontificia universit Gregoriana. Ha ricevuto lordinazione sacerdotale l8 novembre 1997, per la
diocesi di Choluteca ed stato: vicario della quasi parrocchia di San
Pablo a Choluteca, coordinatore
diocesano dei delegati per la celebrazione della Parola di Dio, vicario diocesano per la pastorale, cancelliere della curia diocesana, vicario generale della diocesi, rettore
del seminario minore, parroco di
San Jernimo in Goascorn, formatore e, dal 2013, vice rettore del
seminario maggiore a Tegucigalpa
e segretario aggiunto della Conferenza episcopale di Honduras.

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