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23/10/2014

Sollecitazione-Deformazione

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Carico applicato-sforzo-deformazione
Lapplicazione di una forza ad una struttura crea uno stato
di sollecitazione che determina una deformazione.
Esistono tre principali stati di sollecitazione: TRAZIONE,
COMPRESSIONE E TAGLIO

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Si definisce SFORZO ( o ) il rapporto tra la forza (F) e la


superficie A [N/m2 o Pa].
= F/A

SFORZO ( )

SFORZO DI TAGLIO ( )

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Deformazione in seguito a sollecitazione


di trazione o compressione:

l0 = lunghezza iniziale
l = lunghezza del
campione in seguito
a sollecitazione

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Deformazione in seguito a sollecitazione di


taglio:

= angolo di taglio
se piccolo: tg

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Sollecitazione di
taglio

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Tipi di deformazione
Deformazione
elastica

Al termine dellapplicazione della


sollecitazione il materiale torna
della dimensione originale

Deformazione
plastica

Al termine dellapplicazione della


sollecitazione il materiale resta
permanentemente deformato

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Deformazione elastica
Dovuta a piccole variazioni delle distanze interatomiche per
effetto della sollecitazione esterna. Quando cessa la sollecitazione
e gli atomi tornano nella loro posizione originale
Es. sollecitazione esterna di trazione quindi stiramento dei legami interatomici
Sollecitazione esterna di compressione quindi riduzione dei legami interatomici

Deformazione plastica
La sollecitazione esterna tale da indurre la rottura dei legami di
atomi vicini, il movimento relativo degli atomi e quindi la
formazione di nuovi legami tra i nuovi atomi adiacenti. Quando
cessa la sollecitazione gli atomi non tornano nella loro posizione
originale

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Deformazione elastica e legge di HOOKE

= E .
Dove:

sforzo

= Sforzo applicato
E = modulo di Young o
modulo elastico
= deformazione
elastica

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Deformazione elastica di taglio

= G .
Dove:
= Sforzo di taglio
applicato
G = modulo di modulo
elastico di taglio o
semplicemente modulo
di taglio
= deformazione
elastica

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Energia elastica
Deformandosi elasticamente, il materiale immagazzina
energia che rilascia quando la sollecitazione che lo ha
deformato viene a cessare

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Modulo di Poisson
quindi

Indica il rapporto esistente tra lallungamento del campione


sollecitato e la riduzione di sezione che ne deriva

Se il solido isotropo x e y
sono uguali

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Un materiale con modulo di Poisson = 0,5: conserva il volume costante


sotto deformazione. La gomma si avvicina a questo valore

Se = 0,5
x = 1/2 ma anche y = 1/2
x + y =
Cio il volume per trazione aumenta tanto lungitudinalmente quanto si riduce
trasversalmente V=0

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Un materiale con un modulo di Poisson <0,5 e >0: aumenta il suo


volume per effetto di trazione. I metalli in genere presentano un modulo di
Poisson intorno a 0.3 (<0.5).

Se < 0,5 ad esempio = 0,25


x = 1/4 ma anche y = 1/4
x + y = 1/2
Cio il volume per trazione aumenta di pi lungitudinalmente di quanto si riduce
trasversalmente V>0

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E' possibile concepire materiali con modulo di Poisson = 0 (il sughero


ad esempio) cio nessuna variazione trasversale
E' possibile concepire materiali con modulo di Poisson < 0 (materiali
con strutture complesse dette euxetiche) cio per trazione la variazione
trasversale positiva.

Non fisicamente possibile avere materiali con modulo di Poisson >


0,5: comporterebbe riduzione di volume con l'allungamento, ovvero il
raggiungimento di volume pari a zero per un determinato allungamento.

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virtlab

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Se il materiale isotropo le costanti elastiche sono


cos correlate tra loro:

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Misura delle costanti elastiche


Misure dinamiche
Misura della velocit di propagazione delle onde sonore nel materiale

IMPULSE EXCITATION TECHNIQUE o SONIC RESONANCE

100Hz-50kHz

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Es. Modulo di Young provino barretta rettangolare

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Es. Modulo di taglio provino barretta rettangolare

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Es. Coefficiente di Poisson

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Deformazione plastica dei reticoli


meccanismo
Scorrimento di piani cristallini

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Reticolo perfetto reticolo reale


Deformazione di un cristallo perfetto: scorrimento di un piano
atomico rispetto all'altro rottura di molti legami forti
La resistenza di un cristallo perfetto dovrebbe essere allincirca da 1.000
a 10.000 volte pi grande di quella osservata (cristallo reale).
Deformazione di un cristallo reale: rottura di un minore numero di
legami forti per la presenza di dislocazioni

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Scorrimento di dislocazioni

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MOVIMENTO SENZA LINTERVENTO DI DISLOCAZIONI (a)


MOVIMENTO CON LINTERVENTO DELLE DISLOCAZIONI (b)

(a)

(b)

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NON TUTTI I PIANI SCORRONO CON LA MEDESIMA


FACILITA (vedi lezione 2)

Gli scorrimenti avvengono preferenzialmente lungo i piani pi


compatti -> sistemi di slittamento. Su questi piani gli atomi sono pi
vicini e quindi lo spostamento di una dislocazione per avanzare di un
passo atomico minore.

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PARAMETRI CARATTERISTICI DEL SISTEMA DI SCORRIMENTO


SONO:
IL PIANO DI SCORRIMENTO
LA DIREZIONE DI SCORRIMENTO
LA DISTANZA DI SCIVOLAMENTO

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Sistemi di scorrimento: CFC

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I metalli con strutture cristalline caratterizzate da un maggior n di piani


di scorrimento sono materiali pi duttili

CFC i metalli pi duttili: 3 direzioni compatte su 4 piani compatti


CCC tipicamente metalli duttili: 2 direzioni compatte su 6 piani non compatti
ES.C metalli piuttosto fragili: 3 direzioni compatte su 1 piano compatto
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A temperature pi elevate si possono attivare anche altri piani di


scorrimento

CFC tutti i sistemi di scorrimento attivi gi a T ambiente


CCC e ES.C alcuni sistemi di scorrimento si attivano solo a T elevata
I materiali ES.C sono difficilmente lavorati a freddo occorrono lavorazioni a
caldo
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Deformazione plastica in un monocristallo


le due F si annullano senza
effetti
F
F

F//

F//

piano di
scorrimento

le due F// generano uno sforzo


di taglio

F
F
scorrimento relativo degli atomi
spostamento netto di materia
da un punto ad un altro
deformazione plastica
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Legge di SCHMID

angolo tra la perpendicolare al piano di scorrimento e la direzione


assiale
angolo tra lo sforzo applicato e la direzione di scorrimento
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Legge di SCHMID

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Formazione delle
linee di scorrimento

Micrografia delle bande


di scorrimento

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= 0 cos = 0 r = 0 (F// = 0)
= 90 cos = 0 r = 0 (F// = 0)

F
F

= 45 cos cos (MAX) r MAX


F//
r

F//

F
F

45

90

I piani di scorrimento pi sollecitati allo


scorrimento sono quelli a 45
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NEI MONOCRISTALLI SI OSSERVA SCORRIMENTO QUANDO LO


SFORZO DI TAGLIO (r) APPLICATO NELLA DIREZIONE DELLO

SCORRIMENTO RAGGIUNGE UN VALORE CRITICO (c) TALE DA


INNESCARE LO SCORRIMENTO

Lo sforzo critico rappresenta lo sforzo di snervamento per un


monocristallo (s ).
Lo sforzo critico
piccolo se:

Il sistema di
scorrimento
efficiente (sistema
principale)
I legami chimici sono
deboli
Il materiale non ha
impurezze
Aumenta la
temperatura

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Le dislocazioni sono presenti in tutti i cristalli -> perch


i metalli sono duttili e i ceramici no???

Materiale metallico tutti


cationi, molto vicini

Materiale ceramico ionico


(cationi e anioni alternati),
sistemi poco compatti

Materiale ceramico
covalente, atomi
fortemente legati da un
legame direzionale
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Deformazione plastica dei materiali


policristallini
separano reticoli a diversa orientazione
Effetto dei
bordi di grano

impediscono il libero scorrimento dei piani


impediscono il movimento delle dislocazioni

Le direzioni e i piani di scorrimento variano da grano a grano


i vari grani tendono a deformarsi in direzioni diverse uno
rispetto allaltro
ciascun grano viene costretto dai grani adiacenti ad assumere
(entro certi limiti) una determinata forma

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I bordi di grano costituiscono degli ostacoli al movimento


delle dislocazioni ostacolano la deformazione plastica.

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I materiali policristallini sono pi resistenti alla


deformazione plastica dei monocristalli (carico di
snervamento maggiore)
Questo dovuto alla costrizione geometrica che viene
imposta sui grani durante la deformazione
Anche se un grano pu essere orientato favorevolmente
con lo sforzo applicato, non pu deformarsi finch anche i
grani adiacenti meno favorevolmente orientati sono in
grado di avere scorrimento

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Aumento della resistenza nei metalli


Livello
MACROSCOPICO
Deformazione
plastica

Livello
MICROSCOPICO

corrisponde a

Aumento resistenza
meccanica

Movimento delle
dislocazioni

Riducendo la mobilit delle


dislocazioni

Limitando o ostacolando il movimento delle dislocazioni si


rende un materiale pi duro e pi resistente ma anche pi
fragile
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Tecniche di rinforzo dei metalli

Riduzione della dimensione (affinamento) del


grano
Formazione di una soluzione solida
Formazione di precipitati
Incrudimento

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Rafforzamento per affinamento del


grano
I bordi di grano costituiscono degli ostacoli al movimento
delle dislocazioni ostacolano la deformazione plastica
Affinare in grano significa avere pi bordi di grano per
unit di volume quindi pi ostacoli alle dislocazioni

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Definizione della dimensione dei grani

TAGLIA MEDIA
UNA NORMA ASTM CODIFICA LA DIMENSIONE DEI GRANI
ATTRAVERSO UN NUMERO n CHE SI RICAVA CON UN ALGORITMO
A PARTIRE DAL NUMERO DI GRANI OSSERVATI IN UNIMMAGINE DI
UN POLLICE QUADRATO PRESA CON INGRANDIMENTO 100X

DOVE: N = NUMERO DI GRANI CONTATI IN UN POLLICE QUADRATO


1 pollice = 25,4 mm
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equazione di Hall-Petch

Dove:
s sforzo di snervamento
0 sforzo di snervamento
del monocristallo
ks costante
d dimensione grani
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Rafforzamento per soluzioni solide


Effetto ostacolante determinato dallinterazione delle dislocazioni
con i campi tensionali generati dagli atomi estranei in soluzione.
Aggiunta di un elemento
soluto da origine ad un
campo di sollecitazioni

Difficolt di
movimento delle
dislocazioni

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Atmosfera di Cottrel
Atomo sostituzionale pi
piccolo -> sollecitazione
locale di trazione

Atomo sostituzionale pi
grande -> sollecitazione
locale di compressione

Attrazione da parte della


zona in compressione
della dislocazione

Attrazione da parte della


zona in trazione della
dislocazione

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Le leghe

Lega
Cu-Ni

aumento degli atomi in


soluzione solida
maggiore resistenza
meccanica, minore
deformabilit
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Le leghe

Dimensione relativa
Interazione coulombiana
Interazione chimica
Interazione configurazionale

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Rafforzamento per precipitazione


Cos un precipitato?

Una concentrazione di soluto

Concentrazione di soluto che


resta sostituzionale o genera col
solvente un composto intermedio
con la stessa struttura cristallina
-> stesso reticolo del solvente

Concentrazione di soluto che si


arrangia secondo i proprio tipico
reticolo o genera col solvente un
composto intermedio con struttura
cristallina differente
-> diverso reticolo dal solvente

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Se un atomo di soluto in grado di rafforzare ostacolando la


dislocazione..a maggior ragione un precipitato!!

fi<fss<fppt
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Soluti e precipitati rallentano il moto disclocativo -> occorre


aumento di sollecitazione per far superare ad una dislocazione
lostacolo

FORMAZIONE DI LINEE CHIUSE DI


DISLOCAZIONI ATTORNO AD UN
PRECIPITATO
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FORMAZIONE DI LINEE CHIUSE DI DISLOCAZIONI


ATTORNO AD UN PRECIPITATO

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In modo simile al rafforzamento per precipitazione si pu avere un


rafforzamento per dispersione

Disperdere piccole particelle di un materiale ad


alta temperatura di fusione in un metallo fuso
intrappolando le particelle nella solidificazione
del fuso
-> Compositi MMC
Es. Al-SiC

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Rafforzamento per incrudimento


Durante la deformazione plastica a freddo le
dislocazioni generano nuove dislocazioni
rallentamento del movimento delle dislocazioni a
causa dellaumento della loro densit durante la
deformazione plastica INCRUDIMENTO
la deformazione plastica
a freddo modifica la
resistenza dei metalli

Effetto di
incrudimento

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Percentuale di lavorazione a freddo

aumento delle dislocazioni per deformazione a freddo


maggiore resistenza meccanica, minore deformabilit
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Lavorazioni che a freddo inducono incrudimento

-Forgiatura (Forging)
force

die
A o blank

-Laminazione (rolling)
roll

Ad

Ao
roll

force

- Trafilatura (Drawing)
die
Ao
die

Ad

tensile
force

Ad

-Estrusione (Extrusion)
Ao
force

container

ram

billet

container

die holder
extrusion

Ad

die

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Ranking fenomeni di rafforzamento

Ottone (Cu-Zn)

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In seguito alle lavorazioni meccaniche a


freddo i materiali accumulano unelevata
resistenza
meccanica
per
via
dellincrudimento ma di conseguenza
perdono di lavorabilit e diventano pi
fragili

Si effettuano
processi di
ricottura

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Trattamento di ricottura
Le strutture deformate a freddo (incrudite) possono ritornare allo
stato antecedente alla lavorazione a freddo mediante un opportuno
trattamento termico (RICOTTURA)
La RICOTTURA il risultato di due differenti processi:
1) RECUPERO o RECOVERY: riorganizzazione delle dislocazioni e
diminuzione del loro numero
2) RICRISTALLIZZAZIONE: formazione di una nuova
configurazione di grani non deformati con bassa densit di
dislocazioni simili a quelli antecedenti alla deformazione a freddo

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Recupero
Rilascio
tensioni interne

delle

Riassetto
dislocazioni
diminuzione

delle
loro

Si alza la temperatura del materiale

Diminuisce poco la
resistenza
Aumenta
duttilit

molto

la

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Come si quantificano le dislocazioni?


La densit delle dislocazioni viene espressa come in
lunghezza di linea di dislocazione per unit di
volume
Es. dell'ordine di 106-108 cm-2 per un metallo ricotto
Es. 1011-1012 cm-2 per un metallo molto deformato

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UN RETICOLO DEFORMATO PLASTICAMENTE PRESENTA


ELEVATA CONCENTRAZIONE DI DIFETTI (DISLOCAZIONI) A
CUI CORRISPONDE UN CONTENUTO ENERGETICO PIU
ELEVATO RISPETTO AD UN CRISTALLO PERFETTO
QUESTO SISTEMA SE RISCALDATO AD UNA TEMPERATURA
ADEGUATA SI MODIFICA IN MODO DA DIMINUIRE LO STATO
DI DISORDINE E DI DIMINUIRE IL SUO CONTENUTO
ENERGETICO
LE DISLOCAZIONI SI RIDISTRIBUISCONO ORGANIZZANDOSI
IN UN SISTEMA ORDINATO TALE PER CUI E COME SE SI
FORMASSERO BORDI DI GRANO A BASSO ANGOLO

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BORDI DI GRANO AD ALTO ANGOLO


SONO ZONE CON STRUTTURA SEMI-AMORFA IN CUI LE
PARTICELLE (ATOMI O IONI) RACCORDANO I RETICOLI DI
DUE GRANI FORTEMENTE RUOTATI LUNO RISPETTO
ALLALTRO

In presenza di bordi di grano ad alto angolo alcune


posizioni reticolari in corrispondenza dei bordi di grano
(ma solo alcune) sono comuni a entrambi i reticoli
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BORDI DI GRANO A BASSO ANGOLO


CORRISPONDONO ALLINSERIMENTO IN UN RETICOLO PERFETTO
DI UNA SERIE DI DISLOCAZIONI A SPIGOLO CON LINEE DI
DISLOCAZIONE POSTE ALLA DISTANZA b/; DOVE b = VETTORE DI
BURGER, = ANGOLO TRA I RETICOLI DEI DUE GRANI
CONFINANTI

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(a) Disposizione disordinata di dislocazioni


(b) Formazione di bordi di grano a basso angolo
a seguito di trattamento termico di recupero

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Ricristallizzazione

Si alza ulteriormente la
temperatura del materiale

Nascono nuovi grani


equiassici simili a
quelli antecedenti alla
deformazione a freddo
crescono via via in
dimensioni

Diminuisce molto la
resistenza
Aumenta
duttilit

molto

la

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In corrispondenza dei bordi di grano si formano nuovi grani


cristallini:
- inizialmente a spese del bordo di grano (c,d)
- successivamente a spese dei grani confinanti (e,f)

c,d

e,f

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necessaria
sufficiente
deformazione iniz.
Maggiore il grado di
deformazione (> del
minimo) pi bassa la
T necessaria.

Aumentando T
diminuisce il tempo
necessario.
Secondi a T pi elevate,
minuti e ore se T pi bassa

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Recupero e ricristallizzazione
Esempio per lega di Al 5657 dopo laminazione a freddo (85%)
Condizione iniziale
materiale incrudito
Dopo parziale
ricristallizzazione
1 h a 300C

Dopo totale
ricristallizzazione
1 h a 315C

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Esempio: ottone (Cu-Zn)

Struttura dei grani


dopo 33% di
lavorazione a freddo

Inizio
ricristallizzazione
3s a 580 C

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Parziale
sostituzione
con grani
ricristallizzati
4s a 580 C

Fine
ricristallizza
zione
8s a 580 C

Crescita del
grano
(T pi alta)
10 min a
700 C

Crescita
del grano
15 min a
580 C

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Lavorazioni che eseguite a caldo possono gi indurre recupero e/o


ricristallizazioni (anche solo parziali)

-Forgiatura (Forging)
force

die
A o blank

-Laminazione (rolling)
roll

Ad

Ao
roll

force

- Trafilatura (Drawing)
die
Ao
die

Ad

tensile
force

Ad

-Estrusione (Extrusion)
Ao
force

container

ram

billet

container

die holder
extrusion

Ad

die

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Lavorazioni che eseguite a caldo possono gi indurre recupero e/o


ricristallizazioni (anche solo parziali)

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