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Generalit
LAnatomia umana: la scienza che studia la forma, larchitettura e la struttura
del corpo umano.
Essa divisa in varie branche:
Istologia (tessuti);
Citologia (cellula);
Anatomia costituzionalistica: studia gli uomini dal punto di vista della loro
costituzione e li distingue in normotipi, longitipi, brevitipi (classificazione
italiana) o in ipermorfi, mesomorfi, isomorfi (classificazione americana).
La seconda legge quella dei Rapporti costanti degli organi fra loro e della loro
disposizione in strati.
-
La terza legge quella delle proporzioni e cio dei Rapporti tra le parti di un
organismo in relazione allet, al sesso, alle caratteristiche etniche. Su questa
legge basata lAnatomia costituzionalistica.
-
Longitipi: soggetti nei quali la lunghezza degli arti supera il volume del
tronco;
Brevitipi: individui nei quali il volume del tronco supera la lunghezza degli
arti (brachitipo = fenomeno consistente);
OSTEOLOGIA
Generalit sullo scheletro
Il tessuto osseo
Lo scheletro umano formato dalle ossa e da cartilagini.
Le ossa sono costituite da un particolare tipo di tessuto connettivo ben differenziato,
il tessuto osseo, costituito da: cellule (osteociti), fibre collagene, sostanza
intercellulare in parte organica, in parte inorganica.
Le cellule ossee sono elementi di forma fusata dotate di molti prolungamenti che si
mettono in contatto fra loro e servono a favorire gli scambi nutritivi fra le cellule.
Le fibre collagene sono piene di sali minerali e, unendosi fra loro, compongono
lamine che si soprappongono in maniera concentrica in modo da formare piccole
colonnette ossee denominate osteomi, sistemi lamellari concentrici o sistemi
haversiani.
Tra le varie lamelle concentriche si dispongono gli osteociti, raccolti ciascuno in
una propria lacuna ossea, denominata osteoplasta.
Tra gli osteomi sinterpongono sistemi di lamelle non concentriche che valgono a
costituire il sistema interstiziale o breccia ossea.
Le ossa, costituite da insiemi di sistemi haversiani e da sistemi interstiziali
regolarmente ordinati secondo un piano, sono definite ossa compatte (corpi o
dialisi delle ossa lunghe ed i tavolati delle ossa piatte e brevi).
Se invece questi sistemi non mostrano regolarit, ma sintrecciano tra loro, losso
detto spugnoso (architettura delle estremit prossimali e distali delle ossa lunghe e
la parte centrale delle ossa piatte o brevi).
Allestremit delle ossa che si articolano tra loro esiste un rivestimento di tessuto
cartilagineo, che costituisce la cartilagine articolare o dincrostazione.
Lo scheletro assiale
Lapparato scheletrico si compone di uno scheletro assiale (tronco) e di uno
scheletro appendicolare (arti superiori e inferiori).
La colonna vertebrale
La colonna vertebrale o rachide formata dalla sovrapposizione di segmenti ossei
denominati vertebre.
Le vertebre, in numero di 33-34, vanno distinte, in rapporto alla regione che
occupano, in vertebre cervicali, vertebre toraciche o dorsali, vertebre lombari,
vertebre sacrali e vertebre coccige. Mentre le vertebre cervicali, le toraciche e le
lombari sono sovrapposte, ma indipendenti luna dallaltra, le vertebre sacrali
risultano nel soggetto adulto saldate fra loro costituendo losso sacro. Le vertebre
coccige o caudali risultano saldate fra loro e atrofiche nella specie umana.
Caratteri generali delle vertebre
Una vertebra tipo formata da un corpo e da un arco, legato al corpo mediante due
peduncoli.
Tra il corpo vertebrale e larco si delimita un foro (foro vertebrale). Dalla
sovrapposizione dei fori delle diverse vertebre si organizza un canale (canale
Vertebre lombari
Coccige
Il coccige costituito dai soli corpi delle vertebre coccigee o caudali, atrofiche nella
specie umana. Si compone di tre quattro vertebre, delle quali solo la prima
conserva ancora qualche carattere che vale a farle riconoscere come tale. In basso il
coccige termina bruscamente
Curve della colonna vertebrale
La colonna vertebrale mostra nel soggetto adulto una serie di curve a concavit
alterne, perci nel complesso, vista di profilo, ricorda la forma di una S italica.
Tali curve possono accentuarsi in particolari condizioni fisiologiche o addirittura
modificarsi in situazioni patologiche.
Curve di lordosi: quelle a convessit anteriore
La gabbia toracica.
La gabbia toracica costituita dorsalmente dai corpi delle dodici vertebre dorsali o
toraciche, sui lati, dalle dodici paia di coste e, in avanti, dalle cartilagini costali,
che a queste fanno seguito, e da un osso impari, lo sterno.
Lo sterno
Lo sterno un osso piatto abbastanza allungato. E costituito da una parte superiore
denominata manubrio, da una parte media, il corpo, e da unestremit inferiore,
processo ensiforme o xifodeo.
Non tutte le coste si articolano direttamente con lo sterno. Per questo motivo le
coste vanno distinte in tre gruppi:
-
coste sternali;
coste asternali;
coste libere.
Le coste sternali sono quelle che si articolano direttamente, ciascuna con la propria
cartilagine
Le coste asternali sono costituite dalla VIII, IX e X costa che si uniscono fra loro
per mezzo delle estremit delle corrispondenti cartilagini.
Le ultime paia di coste sono dette libere o fluttuanti perch non si legano, n
direttamente, n indirettamente allo sterno.
Le coste
Le coste sono ossa nastriformi, sottili e allungate da dietro in avanti e dallalto verso
il basso. Ciascuna di essa risulta costituita:
-
da un breve colletto;
da un tubercolo;
da un corpo.
In ciascuna costa si distingue una faccia laterale, convessa, una faccia mediale,
concava, un margine superiore, smusso e pianeggiante, e un margine inferiore,
tagliente e scavato a doccia per accogliere i vasi arteriosi e venosi ed i nervi
intercostali.
Lo scheletro appendicolare
Scheletro della spalla
Lo scheletro della spalla costituito da due ossa, la clavicola in avanti e la scapola
indietro.
La clavicola si articola medialmente con il manubrio dello sterno e lateralmente con
lestremit acromiale del processo spinoso della scapola.
La scapola si articola, mediante una sua ampia cavit articolare, con la testa
dellomero.
clavicola
scapola
La scapola, di forma appiattita e triangolare, mostra due facce, tre margini e tre
angoli.
Faccia anteriore fossa sottoscapolare
Faccia posteriore fossa sopraspinosa e sottospinosa
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omero
ulna
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Radio
Carpo
Il carpo formato da otto piccole ossa brevi o corte disposte in due file, una
prossimale e laltra distale, ciascuna costituita da quattro ossa. Le ossa carpali della
fila prossimale sono: (dal radio verso lulna) navicolare o scafoide, semilunare,
piramidale e piriforme.
Le altre quattro ossa della fila distale sono: il trapezio, il trapezioide, il capitato o
grande osso e luncinato.
Metacarpo
Falangi
Le falangi sono 14, tre per ogni dito, fatta eccezione del pollice che ne possiede
solo due. Vanno distinte in: I, II e III falange, o falange basale, falange intermedia,
falange distale e ancora con i nomi di falange, falangina e falangetta.
Ossa dellanca
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Femore
Rotula
Tibia
La tibia presenta una diafisi o un corpo e due epifisi, una prossimale ed una
distale.
Fibula o perone
Tarso
Lo scheletro del tarso p costituito da sette ossa che sono: astragalo; calcagno;
scafoide; cuboide; I, II, II cuneiforme.
Lastragalo costituito da un corpo, da un colletto e da una testa.
Il calcagno, di forma quadrilatera, pi o meno allungata, losso su cui poggia
posteriormente lo scheletro umano.
Lo scafoide si articola in avanti con i tre cuneiformi, mentre il cuboide contrae
rapporti atricolari con la base del IV e V metatarsale.
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Metatarso
Falangi
Ciascun dito del piede si compone di tre falangi, distinte in: I, II, III falange
basale, falange intermedia e falange distale. Solo lalluce, come il pollice,
costituito da due sole falangi, la basale e quella distale o ungueale.
Occipitale
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Frontale
Parietale
Etmoide
Letmoide (osso pneumatico), un osso tutto scavato da cellette, che nel vivo si
riempiono daria, ed costituito da una parte orizzontale e da una parte verticale.
Sfenoide
Temporale
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Ossa nasali
Le due ossa nasali sono unite fra loro sulla linea mediana e articolate in alto con il
frontale e lateralmente con il mascellare.
Mascellari
Ossa zigomatiche
Ossa palatine
Ossa lacrimali
Le ossa lacrimali costituiscono due piccole ossa a forma dunghia che delimitano
medialmente la cavit orbitarla e accolgono nel vivente il sacco lacrimale, ove
contengono le lacrime, prodotte dalla ghiandola lacrimale, e da cui parte un sottile
canalino, il canale lacrimo-nasale, che normalmente invia le lacrime nelle fosse
nasali.
I cornetti nasali inferiori sono piccole lamine ossee che vanno a delimitare fra loro
spazi denominati meati: superiore, medio e inferiore.
Vomere
Mandibola
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Osso joide
Losso joide un piccolo osso che ricorda una mandibola in miniatura. Sistemato
davanti la laringe formato di un piccolo corpo dal quale si distaccano 4 processi o
corni.
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ARTROLOGIA
Generalit sulle articolazioni
Le ossa dello scheletro sono unite fra loro mediante articolazioni o giunture. In
rapporto alla morfologia vanno distinte in:
A) Classificazione morfologica:
1) Diartrosi;
2) Sinartrosi;
3) Anfiartrosi.
B) Classificazione funzionale:
1) Articolazioni mobili;
2) Articolazioni immobili;
3) Articolazioni semimobili.
Distinguiamo oggi due soli tipi darticolazioni che denomina anche giunture e
precisamente:
A) Diartrosi o giunture sinoviali (molto mobile);
B) Sinartrosi o giunture fibrose (poco mobili).
E include pertanto le anfiartrosi tra i vari tipi di sinartrosi.
Nelle articolazioni mobili, di tipo diartrosico, possono essere eseguiti:
1) Movimenti di flessione e destensione, assi di due segmenti ossei contigui
angolati fra loro;
2) Movimenti dabduzione e dadduzione, allontanamento o avvicinamento
delle ossa al tronco;
3) Movimento di rotazione, secondo lasse proprio di un segmento osseo;
4) Movimenti di circumduzione, sintesi dei movimenti precedenti.
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Enartrosi o sferoartrosi
Condilartrosi
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Articolazione a sella
Ciascuna superficie articolare si presenta come una sella e cio concava secondo un
asse dellosso e convessa secondo laltro asse (sterno-clavicola, trapezio-primo
metacarpale). Sono concessi tutti i movimenti tranne la rotazione.
Sindesmosi
Le superfici a contatto sono separate da tessuto connettivo denso che poi calcifica.
Secondo la morfologia delle superfici a contatto, vanno distinte in suture dentellate,
suture squamose, quando delle due superfici a contatto luna tagliata a sbieco a
carico del tavolato interno e laltra a spese del tavolato esterno, e strutture
armoniche quando i contorni dei margini si adeguano luno allaltro.
Sincondrosi
Sinelastosi
Gonfosi
Sinfisi
Sono dotate di pochi movimenti, che si accentuano solo in casi particolari. Ne sono
esempi larticolazione fra i corpi delle vertebre e lestremit mediali dei due pubi.
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Le ossa del carpo appartengono al gruppo delle artrodie che consentono solo
movimenti di scivolamento.
Larticolazione metacarpo-falangea una condiloartrosi alla quale sono concessi
movimenti di flessione e destensione, dadduzione e abduzione e di circumduzione
delle dita sui corrispondenti metacarpali.
Le falangi di ciascun dito presentano solo movimenti di flessione e destensione.
Articolazioni della cintura pelvica e dellarto inferiore
La cintura pelvica costituita dalle due ossa dellanca che si articolano fra loro
mediante la sinfisi pubica e, indietro, vanno ad incastrare il sacro con cui si
articolano. Lateralmente, invece, entrano in articolazione con la testa dei rispettivi
femori.
Larticolazione sacro-iliaca poco mobile del tipo delle artroide atipiche, che
consente leggeri movimenti di flessione e destensione.
La sinfesi pubica, articolazione poco mobile.
Larticolazione dellanca molto mobile del tipo delle enartrosi o articolazioni
sferiche. I legamenti che la rinforzano sono: il legamento ileo-femorale e quello
pubico femorale (in avanti); il legamento ischio-femorale e quello ischio-capsulare
(indietro). Allarticolazione dellanca sono concessi tutti i movimenti.
Larticolazione del ginocchio si effettua tra il femore, la tibia e la rotula.
Larticolazione tra tibia e perone duplice: la prossimale una diartrosi piana, la
distale riconosce invece i caratteri delle sinartrosi. Tra la diafisi della tibia e quella
del perone si interpone una membrana interossea.
Larticolazione del piede molto mobile tanto da consentire anche movimenti di
lateralit.
Lastragalo si articola con il sottostante calcagno che, a sua volta, si articola con
losso cuboide per mezzo di unarticolazione a sella.
La testa dei metatarsali formano, con la base delle falangi, articolazioni di tipo
condiloideo.
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Le falangi di ciascun dito si articolano fra loro per mezzo di tipiche trocleoartrosi o
ginglimi angolari.
Nel suo insieme il piede risulta composto da una serie di sette ossa legate fra loro da
articolazioni di tipo diartrosico dal cui giuoco deriva tutta la complessa motilit del
piede.
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MIOLOGIA
Generalit sui muscoli
La Miologia quella parte dellAnatomia che studia i muscoli ed i movimenti a
questi legati che rappresentano gli organi attivi dellapparato locomotore.
Ogni muscolo costituito da una parte carnosa (ventre muscolare), formata da
fasci di fibre muscolari striate, e da due o pi porzioni di connettivo fibroso,
denominate tendini.
Se i tendini partono e si terminano su ossa dello scheletro i muscoli sono denominati
muscoli scheletrici. Se invece uno dei tendini o ambedue terminano nel connettivo
sottocutaneo i muscoli sono denominati muscoli cutanei o pellicciai.
I muscoli sono innervati da fibre del sistema nervoso periferico e sono generalmente
sotto il dominio della nostra volont, che valuta il numero dei muscoli da contrarre e
la forza di contrazione per lesecuzione di un atto motorio.
Per la loro morfologia. i muscoli vanno distinti in: muscoli lunghi, muscoli larghi,
muscoli brevi. A seconda se posseggono uno o pi ventri muscolari in: muscoli
bicipiti, tricipiti e quadricipiti. Se tra i due ventri carnosi si interpone un piccolo
tendine intermedio si parla di muscoli di gastrici.
I muscoli sono costituiti da fibre muscolari striate riunite in piccoli gruppi avvolti da
unesile membranella connettivale (endomisio) e costituenti i cosiddetti fascetti
terziari. Pi fascetti di questo tipo formano i fascetti secondari e questi organizzano
i fasci primari di un muscolo. Ogni muscolo rivestito in superficie da una guaina
di avvolgimento (fascia muscolare propria) e, nel loro insieme, sono avvolti da
una guaina connettivale comune (fascia muscolare comune).
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galea capitis, che separa il muscolo frontale in avanti dal muscolo occipitale
indietro. Sui lati si rilevano ancora le fibre del muscolo temporo-parietale.
Questi fasci muscolari muovono il cuoio capelluto.
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Estende il capo e il collo verso dietro, ruota dal proprio lato le vertebre cervicali
e la testa.
Nella regione della nuca si trovano, inoltre, piccoli muscoli come: il grande
retto posteriore del capo, il piccolo retto posteriore del capo, il retto
laterale del capo ed i muscoli obliquo superiore ed obliquo inferiore del
capo.
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Il piano profondo dei muscoli estensori del dorso costituito dal muscolo
traverso spinale costituito da un insieme di fasci muscolari che prendono il
nome di muscolo semispinale toracico, muscolo semispinale cervicale e
muscolo semispinale del capo.
Abbassa la clavicola.
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Muscolo sopraspinoso.
Muscolo sottospinoso.
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Muscolo sottoscapolare.
Muscolo coraco-brachiale.
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Muscolo braccio-radiale.
Muscolo anconeo.
Muscolo supinatore.
Abduce il pollice.
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Estende lindice.
Regione posteriore
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Muscolo ischio-cavernoso.
Muscolo bulbo-cavernoso.
Piano medio
Piano profondo
Muscolo sartorio.
Flette la gamba sulla coscia e questa sul bacino, abduce la coscia, facendola
ruotare lateralmente, e fa cos assumere alla coscia la tipica posizione dei
sarti mentre lavorano.
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Estende la gamba sulla coscia, flette la coscia sul bacino o il bacino sulla
coscia a seconda di quale capo funge da punto fisso.
Regione mediale
Muscolo pettineo.
Muscolo semitendinoso.
Muscolo semimembranoso.
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Estende le ultime quattro dita, flette dorsalmente il piede ed esercita una lieve
extra-rotazione ed una leggera abduzione.
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Regione plantare
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ANGIOLOGIA
Generalit. La grande e la piccola circolazione
Grande circolazione o circolazione generale: quella costituita dallalbero arterioso
aortico, dai capillari periferici e dal sistema delle vene cave (superiore e inferiore).
Parte dal ventricolo sinistro, dove origina laorta, e termina nellatrio destro dove
sfociano le due vene cave.
Piccola circolazione o circolazione polmonare: quella costituita dal tronco
dellarteria polmonare, dai suoi rami intrapolmonari, dai capillari perialveolari e
dalle vene polmonari. E compresa tra il ventricolo destro, da cui nasce larteria
polmonare, e latrio sinistro dove si aprono le quattro vene polmonari. Essa ha lo
scopo di portare al polmone il sangue refluo dalla grande circolazione, perch a
livello dei capillari polmonari che avviene il fenomeno della ematosi e cio dello
scambio dellossigeno e dellanidride carbonica.
Le due circolazioni si incrociano a livello del cuore.
Le arterie sono canali vascolari che trasportano il sangue del cuore alla periferia.
Le vene riportano al cuore il sangue refluo dalla periferia.
I capillari rappresentano le estreme ramificazioni arteriose che per loro mezzo si
uniscono con le prime radici venose.
La parete dei vasi sanguigni costituita da tre tonache: dallintima (di cui sono
formati i capillari), dalla media (fascetti di fibrocellule muscolari lisce a direzione
circolare pi le fibre elastiche) e dallavventizia (formata da connettivo fascicolate
ricco di piccoli vasi sanguigni e da nervi vegetativi simpatici).
Arterie di tipo elastico: quelle nella cui tonchi media sono molto abbondanti o
addirittura prevalgono le fibre elastiche.
Arterie di tipo muscolare: in cui la tonca media a prevalente costituzione
muscolare.
In genere sono di tipo elastico quelle pi vicine al cuore, mentre quelle periferiche
sono di tipo muscolare.
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Il cuore
Il cuore un muscolo cavo costituito da quattro cavit: due superiori (atri) e due
inferiori (ventricoli).
Gli atri, distinti in destro e sinistro, sono fra loro separati, ma comunicano con i
rispettivi sottostanti ventricoli mediante un ampio orificio (orificio-atrioventricolare), la cui apertura e chiusura regolata da un complesso valvolare
(valvola tricuspide a destra e valvola bicuspide o mitrale a sinistra).
Allatrio destro giungono le vene cave che riportano al cuore il sangue refluo dalla
grande circolazione.
Nellatrio sinistro sboccano invece le quattro vene polmonari che riportano al cuore
il sangue refluo della piccola circolazione.
Dal ventricolo destro parte larteria polmonare, mentre dal ventricolo sinistro si
origina laorta.
Il cuore si presenta di forma conica con la base rivolta verso lalto, sistemato nella
cavit toracica, tra i due polmoni, in quella regione denominata mediastino, di cui
occupa la parte anteriore-inferiore ed racchiuso nel sacco pericardio.
Atrio destro
Latrio destro presenta sei facce, distinte in anteriore, posteriore, mediale, laterale,
superiore e inferiore.
La parte inferiore ampiamente aperta per la presenza del foro atrio-ventricolare,
cui collegata la valvola tricuspide che ne regola la chiusura.
Lo sbocco nellatrio destro della vena cava superiore diretto, quello della vena
cava inferiore limitato dalla valvola dEustachio. Lo sbocco del seno coronario
regolato dalla valvola di Tibesio.
Atrio sinistro
Latrio sinistro riceve dallalto e sui lati lo sbocco delle quattro vene polmonari,
provenienti due dal polmone destro e due dal polmone sinistro.
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Ventricolo destro
Il ventricolo destro presenta una porzione anteriore, una laterale ed una posteriore.
Allinterno il ventricolo destro mostra in alto e lateralmente lorificio atrioventricolare con la valvola tricuspide, e in alto e medialmente presenta il cono
dorigine dellarteria polmonare, dotata nel suo tratto iniziale di un complesso di tre
valvole, denominate valvole semilunari o sigmoidee.
I rilievi muscolari presenti nel ventricolo, sono denominati colonne carnose e
vanno distinti in colonne carnose di I, di II e di III ordine.
Ventricolo sinistro
Il ventricolo sinistro presenta una piccola superficie anteriore, una laterale ed
unampia superficie posteriore.
Alla base del ventricolo si riconoscono lorificio atrio-ventricolare con la valvola
bicuspide o mitrale e lorigine dellarteria aorta, anchessa dotata di un complesso
valvolare costituito dalla tre valvole semilunari o sigmoidee. Il ventricolo sinistro,
come spessore, molto superiore rispetto a quello destro.
Sistemi valvolari
Valvola tricuspide: costituita da tre lembi fibrosi, di forma triangolare, distinti in
anteriore, mediale o settale e posteriore o inferiore.
Delle due facce di ciascun lembo valvolare, si d il nome datriale o assiale a
quella che guarda verso latrio, mentre chiamata parietale o ventricolare
lopposta faccia che rivolta verso la parete del ventricolo.
Valvola bicuspide o mitrale: dotata di due soli lembi, di forma triangolare.
Quando il sangue passa dallatrio al ventricolo (sistole atriale), i lembi dei due
complessi valvolari si abbassano favorendo il passaggio del sangue nel ventricolo.
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Le fibre cardiache sono unite fra loro mediante sistemi di giunzione molto tenaci,
denominati strie scalariformi o desmosomi cardiaci. Le fibre muscolari del cuore si
distinguono in fibre proprie degli atri e fibre proprie dei ventricoli.
Pericardio
Il pericardio il sacco fibroso che avvolge e protegge il cuore ed costituito da
due involucri contenuti luno nellaltro:
Pericardio fibroso: involucro esterno formato di connettivo fibroso denso;
Pericardio sieroso: costituito dalla sierosa pericardica.
Arteria polmonare
Larteria polmonare: arteria della piccola circolazione o circolazione polmonare;
nasce dal ventricolo destro; nel suo primo tratto avvolta dal pericardio presentando
un complesso valvolare costituito da tre lembi tra loro contrapposti, le valvole
semilunari o sigmoidee.
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Si divide in due grossi rami: arteria polmonare destra e arteria polmonare sinistra,
dividendosi in branche principali e successivamente in rami sempre pi piccoli,
terminando in una ricca ed estesa rete capillare attorno agli alveoli polmonari.
A questo livello avviene lo scambio tra lanidride carbonica e lossigeno
atmosferico (ematosi), per cui il sangue si depura e ritorna, ricco dossigeno,
allatrio sinistro per mezzo delle vene polmonari.
E unarteria di tipo elastico, essendo dotata di un notevole contingente di fibre
elastiche a livello della sua tonaca media.
Tra larteria polmonare di sinistra e larco dellaorta si tende, nelladulto, un esile
cordoncino fibroso, che rappresenta il dotto arterioso di Botallo, che nella vita
fetale metteva in comunicazione la polmonare con laorta. Dopo la nascita permane
solo un cordoncino fibroso, denominato legamento di Botallo.
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Larteria carotide comune si dirige verso lalto, nella regione laterale del collo e si
divide nei due rami terminali: esterna e interna.
Larteria carotide esterna risale verso lalto e distribuisce i suoi rami alla regione
del collo e della faccia. Si apre nei suoi due rami terminali: larteria temporale
superficiale e larteria mascellare.
Larteria carotide interna non cede rami nel suo decorso nel collo, ma penetra nel
cranio dove partecipa, insieme con larteria vertebrale, allirrorazione del cervello.
Larteria succlavia
Larteria succlavia, alla base del collo, cede numerosi rami, tra i quali va ricordata
larteria vertebrale. Questarteria penetra nel cranio e si unisce con la
corrispondente dellaltro lato per dare origine allarteria basilare che si termina
con le due arterie celebrali posteriori.
Successivamente larteria succlavia giunge nella regione del cavo ascellare, ove si
continua con larteria ascellare che prosegue, a sua volta, il decorso nella regione
anteriore del braccio con il nome darteria brachiale od omerale.
Le arterie iliache
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tibiale posteriore, che si porta nella regione della pianta del piede, dove termina
con le arcate plantari posteriori; ed il tronco tibio-peroniero, che passa nella
regione anteriore della gamba, e si divide in arteria peronea e tibiale anteriore che
termina nella regione dorsale del piede.
Larteria iliaca interna o ipogastrica, dirigendosi verso lo scavo pelvico, fornisce
rami dei parietali (arteria sacrale laterale, arteria glutea superiore, arteria
otturatoria), e dei rami viscerali (arteria uterina nella donna, vescicolo-deferenziale
nel maschio, arteria ombelicale, etc.).
Sistema venoso
Le vene sono costituite, come le arterie, da tre tonache: lintima, la media e
lavventizia.
Alla periferia degli arti superiori ed inferiori, ad ogni arteria si accompagnano due
vene satelliti, ma nel tronco le arterie pi importanti sono accompagnate da una sola
vena (es. laorta accompagnata dalla vena cava inferiore, la succlavia dalla vena
succlavia ecc.). Il sangue refluo dallarto inferiore e dal bacino, raccolto dalle vene
iliache esterne ed interne, che confluiscono in una vena iliaca comune.
La vena iliaca comune di destra, unendosi con la vena iliaca comune di sinistra,
da origine alla vena cava inferiore; questa raccoglie il sangue refluo delle gonadi,
dal rene, dai surreni e quello proveniente dal fegato, attraversa il diaframma e si
apre nellatrio destro del cuore.
Il sangue refluo dallapparato digerente e quello proveniente dalla milza e dal
pancreas confluisce, invece, in un particolare sistema venoso, la vena porta, che
prima di versarlo nel circolo generale lo conduce al fegato. Essa formata dalla
confluenza di tre vene importanti: la vena splenica o alienale, la vena mesenterica
superiore e la vena mesenterica inferiore.
Il sangue refluo dagli arti superiori raccolto, attraverso le vene radiali e ulnari e
attraverso il circolo venoso superficiale delle vene basilica e cefalica, nella vena
brachiale, che si continua nella vena ascellare.
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Da qui il sangue arriva alla vena succlavia che, a sua volta, unendosi alle vene
giugulari, forma il tronco venoso branchio-cefalico o anonimo.
I tronchi venosi branchio-cefalico di destra e di sinistra unendosi tra loro formano la
vena cava superiore, che si apre nellatrio destro del cuore.
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Dotto toracico
Il grande canale linfatico o dotto toracico si origina a livello della II vertebra
lombare per mezzo di unampia dilatazione sacciforme, cisterna di chili o cisterna
di Pecquet.
Nel suo lungo decorso il dotto toracico riceve i collettori linfatici provenienti dalle
varie regioni e dai visceri del corpo umano.
I vasi linfatici si anastomizzano fra loro in collettori di calibro maggiore, che
raggiungono grosse stazioni linfonodali disposte al davanti dellaorta (linfonodi
premortici), sui lati (linfonodi paraortici) o posteriormente ad essa.
Di qui si dirigono verso la cisterna di Pecquet, che rappresenta lorigine del dotto
toracico.
Alla cisterna giunge attraverso il canale linfatico intestinale la linfa proveniente
dallintestino tenue e crasso.
Una volta confluita nel torrente circolatorio sanguigno la linfa si mescola al sangue
refluo venoso e con questo raggiunge latrio destro del cuore. Da questo momento le
due circolazioni linfatica e sanguigna procedono assieme nei territori di
distribuzione della piccola e della grande circolazione.
Linfonodi
I linfonodi sono piccole formazioni rotondeggianti, ovalari o semilunari, di colore
roseo-grigiastro e di dimensioni variabili.
In alcune regioni si raggruppano per formare veri agglomerati o centri linfonodali,
che raccolgono la linfa proveniente dalle varie regioni del corpo umano.
Ogni linfonodo costituito da una capsula, da un parenchima e da uno srtoma.
Capsula: contiene nel suo spessore il seno periferico o marginale, ove circola la
linfa proveniente dai collettori pre-linfonodali.
Parenchima: costituito da una parte corticale, organizzata a noduli o follicoli
linfoidi, e da una midollare, formata da cellule linfoidi e da macrofagi.
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Milza
La milza un organo linfoide, di forma ovoidale e di colore rosso-bruno, tendente
al grigiastro. Occupa la regione addominale alta e presenta una faccia superolaterale, convessa, ed una infero-mediale concava.
E rivestita in superficie da una capsula di connettivo fibroso, ricca di fibre
elastiche.
Il parenchima splenico costituito da due strutture denominate rispettivamente
polpa bianca, formazioni linfoidi-sferoidali (follicoli splenici del Malpigli), e
polpa rossa, cordoni di cellule linfoidi (cordoni di Biliroth).
La milza, che nella vita embrionale e fetale stata un organo produttore di globuli
rossi (funzione emopoietica), ne diventa, nella vita post-natale, un distruttore
(funzione emocateretica).
I globuli rossi, dopo 3-4 settimane di vita, vanno incontro a distruzione. Dalla loro
disgregazione si libera lemoglobina, che in seguito a trasformazioni chimiche,
entrer successivamente a far parte dei pigmenti bilari, elaborati dalle capsule
epatiche nelle fasi di formazione della bile.
Si attribuiscono alla milza anche funzioni immunitarie e la produzione di particolari
fattori che varrebbero a regolare la funzione della milza in particolari condizioni
ambientali; rappresenta, inoltre, un notevole serbatoio di sangue.
La capsula della milza riccamente innervata da fibre viscero-effettrici a funzione
contrattile e da fibre sensitive terminanti con piccoli recettori nervosi.
Tonsille
Le tonsille sono particolari formazioni linfo-epiteliali costituite da aggregati linfoidi
rivestiti da epitelio.
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Timo
Il timo una particolare formazione linfoepitale situata nel torace, nella regione alta
del mediastino anteriore.
Esso destinato a svilupparsi notevolmente nel neonato e nelladolescente fino alla
pubert, ed a scomparire, gradualmente, a patire da questa epoca, per cui nelladulto
atrofico e ridotto a soli pochi lobuli frammisti a zolle di tessuto adiposo.
Si presenta, nella giovane et, come un organo impari o mediano, formato da due
lobi, di forma prismatico-triangolare.
Di consistenza molle, di colore grigio-roseo, per la vivace vascolarizzazione
sanguigna, rivestiro in superficie da una capsula da cui si originano numerosi
formazioni che valgono a suddividerlo in vari lobuli che presentano una parte
corticale ed una zona centrale o midollare, ove rinvengono, oltre ai timociti e a
cellule epiteliali, anche particolari formazioni (corpuscoli di Hassal), ossia
agglomerati concentrici di cellule epiteliali, contenenti al centro una passerella
formata da detriti cellulari.
Il timo riccamente innervato da rami arteriosi che derivano dallaorta toracica e da
collaterali dellarteria toracica interna o mammaria interna.
Nelladulto scompare per graduale atrofia dei suoi lobuli e al suo posto si trova un
accumulo di tessuto adiposo ricco di corpuscoli timici di Hassal.
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SPLANCNOLOGIA
Apparato respiratorio
Lapparato respiratorio costituito dai seguenti organi: naso, fosse nasali, faringe,
laringe, trachea, bronchi, polmoni.
Tutti questi organi hanno la funzione di trasportare laria dallesterno ai polmoni
(inspirata) e di restituirla allesterno (espirata) nel corso di ciascun atto respiratorio
(ematosi polmonare).
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Faringe
La faringe un lungo canale muscolo-membranoso che distinto in tre porzioni:
Rinofaringe (superiore): comunica, in avanti, con le fossa nasali mediante le coane;
indietro presenta le aperture delle due tube di Eustacchio o trombe uditive, che
fanno comunicare la rinofaringe con lorecchio medio o cassa del timpano.
Nel tessuto della mucosa, rivestita da epitelio cilindrico stratificato, si accumula del
tessuto linfoide che organizza la tonsilla faringea (adenoide).
Orofaringe (media): largamente aperta, in avanti, perch corrisponde alla cavit
buccale, dalla quale si separa mediante un velo muscolo-membranoso, denominato
palato molle. Il palato molle, che fa seguito al palato duro, costituito su ciascun
lato da due pilastri tra i quali si annida la tonsilla palatina. Al centro si prolunga in
un appendice muscolo-membranosa, denominata ugola.
Ipofaringe (inferiore): porzione di faringe che si restringe notevolmente verso il
basso ove si continua, indietro, con lesofago, mentre in avanti avvolge il tratto
iniziale della laringe.
Laringe
La laringe fa seguito in avanti alla faringe e svolge contemporaneamente una
doppia funzione: permette il passaggio dellaria dalla faringe alla trachea e
viceversa; partecipa al meccanismo della fonazione per la presenza delle corde
vocali. E situata anteriormente rispetto allesofago, in basso e indietro rispetto alla
base della lingua, cui legata mediante una delle sue cartilagini (lepiglottide) e si
continua a sua volta inferiormente con la trachea.
Distinguiamo uno scheletro fibro-cartilagineo ed una ricca componente muscolare,
oltre il caratteristico rivestimento interno membranoso.
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Trachea
La trachea un canale muscolo-membranoso che fa seguito alla laringe e si
continua, in basso, dividendosi nei due bronchi.
Nel torace, si situa nello spazio mediastinico, compreso tra i due polmoni e contrae
rapporti, posteriormente, con lesofago, mentre in avanti ricoperta dai grossi vasi
che nascono dal cuore o che si portano ad esso.
E costituita dal succedersi di anelli cartilaginei, in numero di 16-20, che sono
incompleti, perch interrotti posteriormente. Tra un anello e laltro si interpone uno
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Bronchi
I bronchi si originano dalla trachea ad angolo acuto. Dei due bronchi quello di
destra sembra continuare il decorso della trachea, mentre quello di sinistra si stacca
dalla trachea con una certa angolazione.
Sono costituiti da anelli completi di cartilagine jalina e sono dotati di fibrocellule
muscolari lisce.
Sprone tracheale: rilievo che indica la divisione di questa nei due bronchi.
Giunto al livello dellilo del corrispondente polmonare, ciascun bronco si suddivide
in bronchi primari (tre a destra e due a sinistra). A sua volta ciascun bronco
primario ramifica in bronchi secondari e terziari, in rapporto al numero dei lobuli
polmonari. Le divisioni avvengono secondo due modalit: per monopodica e per
dicotomia.
Divisione monopodica: un bronco si origina come un ramo collaterale un altro
bronco minore.
Ramificazione dicotomica: divisione di un bronco in due altri bronchi.
Polmoni e pleure
I polmoni sono gli organi fondamentali della respirazione. Sono sistemati nella
gabbia toracica e sono fra loro separati da uno spazio, detto mediastino.
Ciascun polmone rivestito dalla pleura, che costituita da un doppio sacchetto
sieroso, con una lamina o foglietto parietale che si continua in quello viscerale. Tra
i due foglietti si crea una piccola cavit chiusa, la cavit pleurica, nella quale si
rinviene di norma, solo unesile falda di liquido, che vale a rendere pi scorrevoli
fra loro i due foglietti pleurici.
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Il polmone destro diviso da due solchi profondi o scissure in tre lobi, uno
superiore, uno medio ed uno inferiore.
Il polmone sinistro invece suddiviso da una sola scissura in due lobi, uno
superiore ed uno inferiore.
A destra dei tre lobi sono visibili sulla superficie anteriore. A sinistra si osserva una
profonda fossa, denominata letto del cuore o area cardiaca, perch accoglie il cuore.
Ciascun lobo a sua volta si divide in numerosi lobuli che variano tra il polmone di
destra e quello di sinistra.
Nellinterno del polmone i bronchi si suddividono in bronchi secondari, bronchi
terziari, bronchi interlobulari, bronchi intralobulari, e via via fino ai bronchioli
terminali e a quelli respiratori, che si aprono da ultimo nelle unit infundibuloalveolari.
Man mano che i bronchi ramificano diminuiscono di calibro per ridursi, alla fine a
piccoli sacchetti chiusi (infundibuli), la cui parete costituita da alveoli, il cui
colorito varia dal roseo al grigio scuro, a seconda dellet del soggetto e delle
condizioni di inquinamento dellaria respirata.
Le unit respiratorie sono costituite dagli alveoli polmonari che sono disposti
tuttintorno agli infundibuli o sacchi alveolari, piccoli sacchetti a fondo cieco posti
alla terminazione dei bronchioli respiratori.
La parete degli alveoli, sottilissima costituita da due tipi di cellule, gli pneumoniti
di I tipo, cellule epiteliali appiattite, e gli pneumoniti di II tipo, cellule
rotondeggianti.
Apparato digerente
Lapparato digerente costituito da una serie di canali muscolo-membranosi, la
cui funzione consiste nella ingestione e triturazione degli alimenti, nella loro
digestione e nellassorbimento, con leliminazione delle scorie.
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Si distinguono una porzione ingestiva (cavit buccale, faringe, esofago), una parte
digestiva (stomaco, intestino tenue) e una porzione destinata alla formazione ed
alla eliminazione delle scorie del metabolismo organico.
Bocca
Lapparato digerente ha inizio con la cavit buccale o bocca. E preceduta dal
vestibolo della bocca, delimitato dalle labbra, dalle guance e dalle arcate alveolodentali, dove si osserva la terminazione del condotto di Stesone, canale escretore
della ghiandola parotide.
La cavit buccale comunica con la faringe per mezzo dellistimo delle fauci,
costituito da due arcate che al centro si uniscono a livello dellugola.
La lingua, organo impari, occupa la cavit buccale. Si tratta di una grossa
formazione muscolo-membranosa di forma ovoidale, dotata di notevole mobilit.
Si distinguono nella lingua una base, un corpo, un apice. La sua superficie dorsale
ed i suoi margini sono dotati di numerosissime piccole rilevanze di forma conica o
lamellare, denominate papille linguali. Se ne distinguono diversi tipi, fra loro
differenti per forma, per posizione topografica e per significato funzionale.
Le pi numerose sono le papille filiformi o coroliformi che si estendono lungo
tutta la superficie linguale. Dotate di una ricca innervazione sensitiva, per la
recezione di stimoli tattili, di pressione e di temperatura.
Sui lati, le palille fungiformi, anchesse riccamente innervate e vanno a raccogliere
gli stimoli oltre che tattili e termici, anche gustativi per alcuni sapori (amaro, dolce,
salato); e qualche papilla fogliata, rare nella specie umana, presentano piccole
formazioni bottoniformi denominate calici gustativi.
A livello della base o radice della lingua, le papille vallate o circumvallate, in
numero di 12-14, si sollevano dal fondo di microscopici infossamenti della mucosa
linguale. La loro parete e quella del circostante vallo ricca di calici gusativi.
La uscolatura della lingua si divide in intrinseca (fasci di fibre muscolari striate) ed
estrinseca (fasci di fibre muscolari che terminano nellambito della lingua).
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Faringe ed esofago
La faringe fa seguito alla cavit buccale, al di la dellistimo delle fauci, e si
continua in basso e posteriormente con lesofago.
Lesofago un lungo canale muscolo-membranoso che fa seguito alla faringe e si
continua con lo stomaco, nel quale si apre per mezzo di un sfintere, il cardias.
Si origina nella regione del collo e se ne distingue una porzione cervicale, una
toracica o mediastica ed una breve porzione addominale.
Superato il diaframma, penetra in addome, dove si contunda con lo stomaco. Prende
quindi rapporto a destra con il piccolo lobo o lobo sinistro e a sinistra con la milza.
Lesofago costituito da una tonaca mucosa rivestita in superficie da epitelio
pavimentoso pluristratificato.
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Stomaco
Lo stomaco rappresenta limprovvisa dilatazione sottodiaframmatica del tubo
digerente. Fa seguito allesofago, che in esso si apre mediante il cardias, e si
continua con il duodeno, primo segmento dellintestino tenue, mediante lo sfintere
pilorico.
Con lo stomaco inizia la parte digestiva dellapparato digerente. Si distinguono le
seguenti parti:
fondo; porzione cardiale; corpo o grande tuberosit; porzione pilorica (antro
pilorico o piccola tuberosit) e piloro.
E un organo tutto rivestito di peritoneo. L faccia anteriore prende rapporto a destra
con il lobo sinistro del fegato e a sinistra con larcata costale e con la milza. La
faccia posteriore invece in relazione, mediante la borsa omentale, con il
pancreas, con il rene e con il surrene di sinistra. In alto lo stomaco contrae
rapporti con il diaframma e in basso con il colon traverso. E un organo riccamente
vascolarizzato.
La cavit risulta dotata di pareti percorse longitudinalmente e trasversalmente da
solchi tra i quali si delimitano dei rilievi, le aree gastriche, ciascuna delle quali
presenta al centro un infossamento (fossetta gastrica), in cui si aprono le ghiandole
gastriche, distinte in tre gruppi: ghiandole del corpo e del fondo, ghiandole
cardiali e ghiandole piloriche.
Le tonache dello stomaco sono quattro: la mucosa, la sottomucosa, la muscolare e la
sierosa.
Lo stomaco nel corso del meccanismo della digestione animato da movimenti
della muscolatura a carattere pendolare, inoltre dotato della propriet di
adeguarsi al suo contenuto (peritole gastrica).
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Lintestino tenue diviso, a sua volta, in una parte fissa, il duodeno, ed in una
parte pi estesa, il digiuno e lileo molto mobile.
Lileo si continua con il crasso, distinto in: cieco, cui legata lappendice
vermiforme; colon, diviso in colon ascendente, colon traverso, colon discendente e
colon sigmoideo o pelvico; retto, che si apre allesterno del corpo mediante
lorificio anale.
Duodeno
Il duodeno, lungo circa 12-14 cm, atteggiato a lettera C aperta verso sinistra.
Nella sua concavit accolta la testa del pancreas.
La parete interna ampliata da una serie di ripiegature a direzione trasversale, le
pieghe circolari o valvole conniventi di Kerking.
La mucosa si solleva in piccoli rilievi microscopici, denominati villi intestinali, nel
cui spazio si aprono le ghiandole intestinali. E rivestita da un epitelio formato da
cellule cilindriche, gli eritrociti.
Digiuno e ileo
Lintestino cieco, situato nella fossa iliaca destra, rappresenta il primo tratto o
segmento a fondo cieco dellintestino crasso. Fa seguito allileo e porta a s un
sottile e lungo processo, lappendice vermiforme, lunga in media 7-8 cm, sottile
canale a fondo cieco (appendicite = reazione infiammatoria).
Colon
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Retto
Lintestino retto si apre allesterno del corpo per mezzo dellorificio anale, chiuso
da un doppio sfintere, uno superiore involontario e laltro inferiore o volontario.
Il fegato
Il fegato la ghiandola pi voluminosa del corpo umano. Di colore rosso scuro e di
consistenza duro elastica, ha forma irregolare. Pu essere diviso in due lobi, destro,
pi voluminoso, e sinistro, pi piccolo e sottile, e presenta quattro superfici:
superiore, a contatto con la superficie inferiore del diaframma; inferiore, in
rapporto con il rene destro e la fessura epatica del colon a destra, il fondo dello
stomaco a sinistra; anteriore, in rapporto con il margine del diaframma e con la
parete addominale anteriore; posteriore, in rapporto con laorta, la vena cava
inferiore e la parte terminale dellesofago.
Al centro della faccia inferiore situato lilo o porta del fegato, mentre accanto alla
superficie inferiore del lobo destro la colecisti.
Il fegato costituito da un notevole numero di lobuli che sono formati a loro volta
da colonne di cellule epatiche. Ogni lobulo ha una propria irrorazione ed
attraversato da un sottile condotto biliare che trasporta la bile secreta dalle cellule
epatiche e si riunisce poi con i condotti provenienti dagli altri lobuli per formare alla
fine i principali dotti biliari.
Il sangue portato al fegato attraverso larteria epatica e la vena porta.
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La bile esce dal fegato attraverso due dotti principali provenienti uno dal lobo destro
e uno dal lobo sinistro. Questi due dotti si riuniscono in corrispondenza dellilo
epatico per formare il dotto epatico che si congiunge al dotto cistico formando, con
la vena porta, il dotto unico o coledoco, che si aprir nellampolla di Vater, a
livello della papilla maggiore del duodeno.
La colecisti, o vescicola biliare, funziona da deposito della bile la quale passa nel
dotto cistico e quindi allinterno della colecisti, dove rimane fin tanto che non
richiesta ai fini della digestione.
Le principali funzioni del fegato sono:
-
la secrezione di bile;
il deposito di glicogeno;
la produzione di calore;
Pancreas
Il pancreas si presenta sotto forma di una grossa ghiandola di colore rosa, disposta
al davanti del corpo delle prime vertebre lombari. E formato di tre parti: una testa,
un corpo e una coda.
Presenta una duplice struttura e una duplice funzione (esocrina ed endocrina).
Da un lato, infatti, presenta la struttura di una ghiandola di tipo salivare, i cui acini
elaborano una serie di enzimi. La parte endocrina costituita dai cosiddetti isolotti
di Langerhans, cordoni di cellule epiteliali. Si distinguono due tipi di cellule: le
cellula A o alfa elaboranti un ormone a funzione glicogenolitica, il glucagone, e le
cellule B (o beta) secernenti linsulina, ormone ad azione opposta, facilitante invece
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Apparato urinario
Lapparato urinario costituito dai seguenti organi: reni, calici renali, bacinetti,
ureteri, vescica, uretra.
La sua funzione consiste nella depurazione del sangue dalle scorie del metabolismo
organico e nella loro eliminazione allesterno dellorganismo mediante lurina.
Lurina successivamente convogliata verso la vescica attraverso linsieme delle
vie escretrici (calici renali, bacinetti e ureteri). Dopo aver sostato nel serbatoio
vescicole, eliminata allesterno attraverso il canale uretrale. Questo canale nelle
donne indipendente dallapparato genitale, mentre nelluomo comune anche alle
vie spermatiche, convogliano, infatti, verso lesterno oltre lurina, anche i liquido
seminale (sperma).
Il rene
Il rene, organo pari, una grossa ghiandola a forma di fagiolo destinato ad
elaborare lurina mediante filtrazione e purificazione del plasma sanguigno. Esso
situato nella zona lombare della regione addominale, il rene destro sistemato
leggermente pi in basso del sinistro a causa della pressione esercitata dal fegato
soprastante. Il rene contenuto in una loggia oteo-membranosa, che accoglie anche
la soprastante ghiandola surrenale. Esso di colore rosso mattone e di consistenza
duro elastica. E rivestito in superficie da una capsula, facilmente scollabile
dallorgano, ed inoltre costituito da due porzioni, anatomicamente unite fra loro,
denominate, parte corticale e parte midollare.
La parte corticale, pi periferica, costituita da due porzioni, la zona labirintica
che contiene le strutture primarie delle unit isto-funzionali del rene (nefroni); e la
zona delle piramidi del Ferrein, che sono costituite da tubuli collettori.
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Vescica e uretra
La vescica rappresenta il serbatoio naturale dellurina (300-350 cc in condizioni
fisiologiche 3 litri e pi, in condizioni particolari) e si presenta come una sacca di
forma appiattita e leggermente concava verso lalto, se vuota, e di aspetto
puntiforme od ovalare, se riempita di urina. E in rapporto, in avanti, con la sinfisi
del pube e, indietro, con lintestino retto, nelluomo, e con lutero e la vagina, nella
donna. Poggia in basso, nelluomo, sulla prostata, e, nella donna, sulla vagina e sul
piano muscolare del perineo. E sostenuta da legamenti che la congiungono in alto
allombelico e in dietro con gli organi confinanti.
I calici renali, il bacinetto, luretere, e la vescica sono canali la cui mucosa
rivestita in superficie da un particolare tipo di epitelio, che si adatta al grado di
riempimento degli organi che riveste. Inoltre sono dotati di muscolatura liscia,
involontaria, per far progredire lurina dal rene verso lesterno.
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Testicolo
Il testicolo situato al di fuori della cavit addominale, nella sacca scrotale. Di
forma ovoidale, di consistenza abbastanza dura e di colore bianco-azzurrognolo,
rivestito in superficie da una tonaca fibrosa, lalbuginea, ricoperta da una lamina
lucente.
La borsa scrotale che racchiude i testicoli, una espansione cutanea, di colore
bruniccio, ricca di peli, di ghiandole sebacee e di ghiandole sudoripare.
Il testicolo appare costituito in un insieme di tubuli seminiferi, allinterno dei quali
si osservano due tipi di cellule: le cellule germinali, o spermatognoni, da cui
derivano gli spermatozoi, e le cellule del Sertoli.
Tra i tubuli semiferi si rinvengono particolari raggruppamenti di cellule, le cellule
interstiziali di Leydig, che elaborano lormone sessuale maschile, il testosterone.
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Pene
Il pene o verga o membro virile lorgano copulatore maschile. E costituito da
una parte fissa o radice e da una parte mobile o corpo che termina in avanti con un
ingrossamento emisferico, il glande.
La parte fissa costituita da due porzioni, i corpi penieni e luretra racchiusa tra
essi.
Il corpo del pene misura in media 10 cm di lunghezza e 9 cm di circonferenza, ma
allo stato derezione aumenta notevolmente.
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Ovaie
Le ovaie od ovari, pari e simmetriche, costituiscono le gonadi femminili ove si
maturano ad ogni mese lunare gli ovociti.
Sono situate al limite tra cavit addominale e bacino e sono simili a due mandorle,
di consistenza duro-elastica e di colore variante dal roseo al bianco-grigiastro.
Nella sua struttura distinguiamo due porzioni, una parte corticale, periferica,
costituita dai follicoli ovarici che racchiudono al centro un ovociti, ed una parte
midollare, centrale, costituita dai numerosi rami arteriosi, venosi e linfatici che
fanno parte della circolazione dellorgano.
Ciclo ovario
Lovaio un organo a funzione ciclica. La sua attivit ha inizio allepoca della
pubert (11-12 anni) e termina allepoca della menopausa (45-50 anni). Il ciclo dura
in genere 27-28 giorni ed caratterizzato da una fase daccrescimento di un
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Tuba uterina
La tube uterina, denominata anche tromba di Falloppia o salpinge, un canale
muscolo-membranoso destinato a raccogliere le ovocellule e a trasportarle verso la
cavit uterina.
Si estende bilateralmente da ciascun ovaio allutero e presenta tre tratti o segmenti,
il primo laterale slargato (ampolla) che si apre verso lovario con il padiglione; il
secondo, molto ristretto (istmo); il terzo si svolge nello spessore della tonaca
muscolare dellutero (porzione intrauterina o intramurale).
Utero
Lutero, o matrice, rappresenta lorgano della gestazione, cos come la tuba
costituisce quello della fecondazione. Raccoglie in alto lo sbocco delle due tube e si
continua in basso con la vagina.
E distinto in tre segmenti: il corpo, listmo e il collo.
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Lutero situato nel piccolo bacino tra la vescica e lintestino retto. Sui lati prende
rapporto, in alto con le due tube e con le ovaie.
E costituito da tre tonache concentriche:
-
Vagina
La vagina, organo della copulazione, un canale muscolo-membranoso che mette
in comunicazione lutero con il pudendo muliebre o vulva.
La sua cavit a forma di fessura che si amplia durante laccoppiamento e nel
passaggio del feto al momento del parto.
In basso si apre nel pudendo muliebre o vulva, mediante un orificio dellimene,
che piccolo nelle donne vergini, e si amplia specialmente dopo il parto.
Pudendo muliebre
Il pudendo muliebre o vulva costituito dalle due grandi labbra, pliche cutanee,
pigmentate e ricche di peli, dalle piccole labbra che aderendo fra loro nascondono la
membrana imenale, sottile diaframma di mucosa, dotata al centro di un foro.
Limene lacerato allatto del primo coito e ne restano solo lembi.
In alto le grandi labbra si uniscono e cos pure le piccole labbra che per si
duplicano in due piccoli lembi che vanno a formare una specie di guaina prepuziale
intorno al clitoride, piccolo organo erettile, che corrisponde al pene maschile e che
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riccamente dotato di recettori nervosi della sensibilit genitale, per cui entra in
erezione durante lorgasmo.
Di sotto al clitoride si nota lorificio uretrale esterno, che rappresenta lestremit
anteriore del canale uretrale.
Ghiandole endocrine
Si da il nome di ghiandole endocrine o a secrezione interna a quelle ghiandole,
prive di condotti escretori, che versano il loro prodotto di secrezione, denominato
ormone od incerto, direttamente nel sangue o nella linfa.
Le principali sono: lipofisi, lepifisi, la tiroide, le paratiroidi, il timo, gli isolotti
di Langerhans del pancreas, i surreni e le gonadi (ovaio e testicolo).
Per la derivazione embriologica, le ghiandole endocrine sono distinte in
ectodermali (ipofisi, epifisi, midollare del surrene), mesodermali (parte corticale
del surrene e gonadi) ed endodermali (tiroide, paratiroide, timo, isolotti di
Langerhans).
Si presentano sotto forma di cordoni epiteliali disposti fra loro parallelamente e
intercalati da sinusoidi sanguigni.
Tiroide
La tiroide una ghiandola endocrina situata nella regione del collo al davanti della
laringe e dei primi anelli tracheali.
E avvolta da una spessa capsula che accoglie anche le paratiroidi.
E organizzata a lobuli, ciascuno dei quali si compone dunit ghiandolari
denominate follicoli o vescicolette tiroidee.
Ciascun follicolo limitato da un epitelio cubico e presenta nel lume una particolare
sostanza densa, colloide, sostanza viscosa che accoglie il prodotto di secrezione
dellepitelio follicolare, rappresentato dalla tiroxina e dalla tri-jodotironina, due
ormoni che agiscono validamente nella regolazione del metabolismo organico.
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Alla base dei follicoli tra le cellule cubiche e la membrana basale si annidano altre
cellule, parafollicolari, alle quali si attribuisce oggi la secrezione di un altro
ormone, la calcitonina, che regola il metabolismo del calcio, agendo in
contrapposizione funzionale al paratormone elaborato dalle paratiroidi.
Paratiroidi
Le paratiroidi, in numero di quattro, due per lato, una superiore e laltra inferiore,
sono situate nella loggia tiroidea, nello spessore dei lobi della tiroide.
Sono costituite da cordoni di cellula epiteliali, formati da due tipi di cellule, le
cellule principali e le cellule ossifile.
Lormone elaborato dalle paratiroidi detto paratormone ed agisce regolando la
percentuale del calcio nel sangue, mobilizzandone le riserve dei luoghi di deposito.
Ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali, surreni o corpi surrenali, sono due organi situati nella
regione lombare della cavit addominale. Presentano un colorito giallo-roseo ed una
consistenza duro-elastica.
Sono costituite da due formazioni ghiandolari ben distinte fra loro per morfologia,
per attivit funzionale e per derivazione embriologica.
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NEUROLOGIA
Sistema nervoso
Il sistema nervoso costituito da un insieme dorgani, i quali oltre ad essere
collegati tra loro, sono in stretto rapporto con le varie regioni dellorganismo.
Esso provvede alla funzionalit di tutti gli apparati e gli organi regolando e
coordinando le loro azioni.
Il sistema nervoso svolge funzioni di trasmissione dagli eccitamenti, coordinamento
delle regioni dellorganismo, regolazione di tutte le funzioni organiche, inoltre
rappresenta la sede dattivit superiori: pensiero, intelligenza, ideazione, coscienza,
memoria, volont e parola.
Queste funzioni sono rese possibili dalla struttura delle cellule che lo compongono: i
neuroni, costituiti da un corpo cellulare da cui si diramano dei prolungamenti.
Il primo rappresentato dal neurite che particolarmente sviluppato, il secondo
rappresentato dai dentriti che sono sottili e corti.
Tramite i loro prolungamenti, le cellule sono collegate le une alle altre, tali punti di
collegamento prendono il nome di sinapsi.
I neuriti sono rivestiti dalla guaina mielinica, essa una sorta disolante che
impedisce la dispersione degli impulsi che percorrono le fibre, e ne accelera la
trasmissione.
I neuroni si possono classificare dal punto di vista funzionale: neuroni sensitivi che
conducono lo stimolo dalla periferia al centro, neuroni motori che portano la
risposta motoria dal centro alla periferia e neuroni dassociazione che sono
intercalati tra i primi due, formando lunghe catene di fibre nervose.
Il sistema nervoso pu essere suddiviso in tre grandi parti:
-
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quello anteriore del midollo spinale, ai lati del quale si osservano due rilievi
denominati piramidi del bulbo, che si continuano con altri due rilievi denominati
olive bulbari. Tra le piramidi e le olive si delinea un ulteriore solco, solco
preolivare, mentre al di dietro delloliva si distingue il solco olivare. Il ponte si
distende sopra il bulbo e presenta due grossi rilievi: le piramidi del ponte, separate
da un solco su cui poggia larteria basilare. Lateralmente si collega con le braccia
che lo collegano al cervelletto e superiormente collegato al mesencefalo.
Il mesencefalo lultimo tratto del tronco encefalico ed costituito da due parti: il
peduncolo cerebrale e la lamina quadrigemina. Il tronco mesencefalico si collega
al cervelletto attraverso due peduncoli per ogni parte, ossia il bulbo ponte e
mesencefalo.
Il midollo spinale contenuto nel canale vertebrale, ma nelladulto non lo occupa
per tutta la sua lunghezza, in quanto termina con il cono midollare. La sostanza
bianca situata allesterno, quella grigia allinterno ed costituita da due colonne,
ognuna delle quali presenta due rilievi: corna anteriore, costituite da cellule
nervose di natura motrice (pirenofori); corna posteriore, costituite da cellule
nervose di natura sensitiva, (neuromeri).
71
72
ESTESIOLOGIA
LEstesiologia quella parte dellanatomia che si occupa degli organi dei sensi.
Apparato della visione occhio
Locchio, contenuto nella cavit orbitarla, lorgano deputato alla funzione visiva.
Si compone di tre tonache concentriche: lesterna o sclerotica, la media o coroide e
linterna o retina.
La sclerotica la tonaca fibrosa dellocchio. In avanti, cambiando la sua curvatura,
d origine alla cornea. E rivestita per gran parte dalla mucosa congiuntivele, per cui
appare lucente. E inoltre ben vascolarizzata.
La coroide la tonaca vascolare dellocchio. In avanti, si allontana dalla sclerotica e
va ad organizzare liride, diaframma muscolare che presenta al centro un foro, la
pupilla. Tale foro si dilata (midriasi) o si restringe (miosi) a seconda della
luminosit dellambiente.
La tonaca interna la retina. Formata da recettori sensibili agli stimoli luminosi
ed ai colori (i coni e i bastoncelli) e da una serie di neuroni.
I coni sono deputai alla recezione dei colori e i bastoncelli a quella del bianco e
nero.
Al centro della retina c una piccola area di colore giallastro (macula lutea)
ricchissima di coni, che rappresenta il punto di massima acuit visiva..
Tra la cornea e liride si delimita una piccola cavit (camera anteriore dellocchio)
che contiene un liquido trasparente (lumor acqueo).
Tra liride e la lente cristallina, si organizza la camera posteriore dellocchio, che
comunica con quella della camera anteriore attraverso il foro pupillare.
Locchio si muove in tutte le direzioni per lazione di alcuni muscoli, denominati
muscoli aculo-estrinseci.
Nella cavit orbitarla sono contenuti, oltre allocchio, anche la ghiandola
lacrimale, che secerne le lacrime e linsieme delle prime vie lacrimali. La
ghiandola lacrimale una ghiandola del tipo tubulo-lacinoso situata nella regione
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Vestibolo: strettamente connesso con lorecchio medio, dal quale separato dalla
membrana che ricopre la finestra ovale, e sulla quale collocata la base della staffa.
Coclea: contiene lorgano delludito, ha la forma di una piccola chiocciola, mentre
in sezione assomiglia ad una scala a spirale che gira attorno ad una struttura ossea
centrale, chiamata modaiolo, dal quale partono delle sporgenze che si proiettano
sulla parte esterna. La parte membranosa della coclea contenuta allinterno di
queste pareti ossee ed in essa si trova la parte pi importante di questa struttura,
lorgano dei corti, che rappresenta la parte terminale delludito, formato da cellule
epiteliali speciali (pilastri del corti).
Lorgano del corti una struttura a spirale contenuta nel labirinto membranoso, che
segue la forma della coclea ed immersa nellendolinfa.
Canali semicircolari: sono tre canali situati nella parte posteriore del labirinto
osseo, disposti ad angolo retto luno con laltro, uno superiore, uno posteriore ed
uno laterale. Ciascun canale si dilata ad una delle sue estremit in una ampolla.
Gli stimoli sulle terminazioni nervose dellampolla, sono provocati da movimenti e
cambiamenti di posizione del capo e trasmessi allencefalo attraverso il nervo
vestibolare. Le lesioni di questo nervo provocano vertigini.
Apparato dellolfatto
Lapparato dellolfatto costituito da strutture anatomiche situate a livello della
mucosa olfattiva, dove la mucosa nasale si arricchisce di vere e proprie cellule
nervose, le cellule olfattive di Schultz, presentanti due estremit, luna dotata di
filuzzi olfattivi destinati a raccogliere gli stimoli per lolfatto, e laltra trasporta gli
stimoli raccolti a livello delle fosse nasali, alle vie olfattive e con queste vie alle
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Ipoderma
Di sotto il derma si stratifica lipoderma o connettivo sottocutaneo, costituito
prevalentemente da lobuli di adipe, dotati di caratteristici corpuscoli nervosi
sensitivi, i corpuscoli di Pacini, deputati alla ricezione di stimoli della sensibilit
profonda spaziale.
Annessi cutanei
Annessi cutanei sono le ghiandole sudoripare e le ghiandole serbacee con gli
annessi follicoli piliferi. Anche le unghie e i capelli sono annessi cutanei e cos
pure la mammella con la ghiandola mammaria.
Le ghiandole sudoripare sono piccole ghiandole del tipo tubulare-semplice, che
dalla profondit del derma raggiungono con i loro condottini escretori lapice delle
creste dellepidermide al cui livello terminano.
Il loro prodotto di secrezione, il sudore, un liquido chiaro, di sapore acre e salino
che contiene residui del metabolismo organico da eliminare.
Le ghiandole serbacee sono piccole ghiandole tubulo-alveolari ramificate, che si
originano dai follicoli piliferi in cui versano il loro prodotto di secrezione, il sebo,
liquido chiaro, ricco di lipidi, la cui funzione di assicurare la vitalit dei peli.
Il follicolo pilifero una guaina epitelio-connettivale che protegge il pelo in esso
contenuto.
Il pelo costituito da una radice, da un corpo e da uno stelo emergente
dallestremit superficiale del follicolo e sporgente per una lunghezza che varia da
pochi millimetri per i piccoli peli a pi di un metro per alcuni tipi di capelli.
Mammella
La mammella una formazione ghiandolare e cutanea pari, situata nella regione
anteriore del torace, ai lati dello sterno.
Nei maschi si tratta di una formazione poco sviluppata dal punto di vista
ghiandolare. Nella donna, invece, si sviluppa notevolmente, alla pubert, e
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raggiunge il suo massimo sviluppo durante la gravidanza e dopo il parto, per dare
origine ad una caratteristica secrezione, la secrezione lattea.
La ghiandola mammaria rappresentata da numerosi lobuli di ghiandole di tipo
tubulo-alveolare ramificato composto, i cui condottini escretori, denominati dotti
galattofori, si aprono allapice del capezzolo.
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