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Il pensiero politico in pratica

Grecia antica(secoli VII a.C. - II d.C.)


Paul Cartledge
Introduzione
Non si occupa delle idee dei gruppi dominanti, ma della rilevanza pratica delle idee della massa, del cittadino greco
medio sull'azione collettiva, soprattutto di carattere rivoluzionario.

1-Il significato nel suo contesto: come scrivere una storia del pensiero politico
Il problema della fonti: non esiste letteratura in prosa prima del 550, ma poeti greci arcaici da Omero a Pindaro sono i
legislatori riconosciuti del mondo, Solone ha unito in modo molto concreto poesia e politica, targedia aveva scopo
didattica e commentava la politica contemporanea.
Prosa scritta inventata solo dal 550(Anassimene, Anassimandro di Mileto), ma influente solo alla fine del V secolo:
Storie di Erodoto e pamphlet sulla politeia democratica contemporanea di Atene del Vecchio Oligarca. I sofisti lezioni
individuali, opere con circolazione limitata, difficile usare i loro scarsi frammenti, ma chiaramente hanno influenzato
Erodoto, Vecchio Oligarca e Tucidide. Platone(ma per Cartledge non ha inventato la teoria politica), Aristotele,
successiva tradizione discontinua fino a Cicerone e Plutarco, Polibio emula Tucidide, storicamente consapevole, ma
troppo duro nel criticare predecessori come Filarco, iii a.C., importante per utopismo pratico spartano dello stesso
secolo. Documenti epigrafici che mostrano ideologia politica che li ha prodotti: per es. ad Atene relazione tra
documenti ufficiali su pietra o bronzo e la prassi della democrazia, per es. iscrizioni onorifiche del iv incoraggiano la
philotimia, e qualit dell'uomo degno di ammirazione. Testimonianza silenziosa dell'archeologia: grandi monumenti
pubblici(Partenone), la statuaria pubblica(statue dei Tirannicidi, il gruppo scolpito da Cefisodoto raffigurante la dea
Eirene che tiene in braccio il bambino Pluto, ceramica dipinta, rilievi funerari e votivi), l'urbanistica(scacchiera
schema egualitario attribuito a Ippodamo, teorico milesio del v, la struttura disuguale di una casa privata, l'inclusivit o
esclusivit di un cimitero).
Tre problematiche:
1. Rapporto tra teoria e pratica. Theoria ha alla base la nozione di vista, ampliato di significato di turismo
culturale e pellegrinaggio religioso. Praxis, partecipare a ta pragmata significa essere politicamente attivo, neotera
pragmata recepite negativamente. Hegel cinico sull'impatto di filosofie sull'agire politico. Rivoluzione pu far
nescere la democrazia? In che senso? In che modo causata da pensiero politico, filosofia, teoria?
2. La rilevanza della classe/status nella spiegazione di un comportamento politico. In cultura greca abitudine
alla polarizzazione binaria: ogni fenomeno sociale ridotto a due componenti, reciprocamente esclusive ed
esaurienti. Aristotele ritenne utile la contrapposizione ricchi/poveri, pochi/molti, dicotomie fondate sulle forme di
governo dell'esperienza reale, sul possesso e l'uso della propriet, che includeva terre e schiavi. Modello archetipico
del pensiero greco basato sulla contrapposizione libert/schiavit e l'antitesi relativa espressa come
contrapposizione di ricchi e poveri per lo pi. Per Cicerone, De officiis,compito della politica difesa della
propriet privata, in virt di questo nascono gli Stati, per i Greci invece ci era causa di stasis, stato di opposizione,
conflitto, divisione.

3. Invenzione, sviluppo, diffusione, estinzione delle democrazie(dopo Aristotele non esiter pi nel mondo
greco). Processo a Socrate risonanza nel pensiero politico liberale occidentale. Per Cicerone e Romani democrazia
spiacevole ricordo.
L'uguaglianza. Raymond Aron, il vangelo democratico dell'uguaglianza predicato oggi con insistenza massima.
Uguaglianza e libert sono binomio concettuale che la democrazia deve attentamente risolvere nell'azione politica:
teoria e azione politica in costante tensione. Quali tipi di uguaglianza in quali sistemi di valore? Non vi concezione
liberale dei diritti dei cittadini contrapposti allo Stato, Stato non ancora oggettualizzato come da Hobbes in poi,
rivendicazione di uguaglianza come richiamo ai diritti nella misura in cui noi li intendiamo. Due significati di
uguaglianza in discussione: il primo, uguaglianza politica, di condizione e rispetto all'interno del sistema sociopolitico
normativo di gerarchia polarizzata, qualche idea di uguaglianza di opportunit, anche se anche Aristotele si rendeva
conto del ruolo escludente delle disuguaglianze di nascita; il secondo, uguaglianza nell'ambito di una eudaimonia
generalizzata, uguaglianza economica rigorosa non era un problema serio, apparteneva al surrealismo comico, e agli
schemi teorici astratti, ma la felicit intesa su un piano non prettamente materiale era un obbiettivo sociale possibile e
praticabile. Grecia si adeguava alla regola per cui l'uguaglianza era concetto ideale sollecitato in virt di una forte
disuguaglianza percepita. Nel 427 a Corcira si chiede con insistenza isonomia politike, qualcosa come governo
costituzionale con uguale partecipazione di tutti al potere, era considerata vaga a tal punto da risultare insulsa. Isonomia
era concetto usato da oligarchi, democratici e Aristotele e non solo proponevano teoria ad uguaglianza geometrica per
cui alcuni cittadini erano pi uguali di altri. D'altronde i Greci hanno vocabolario di uguaglianza molto fornito: isotes/
to ison, uguale matematico; isonomia, uguaglianza politica; isokratia e isegoria, esiti democratico e oligarchico
dell'isonomia; isomoria, uguale distribuzione di alcuni beni pubblici. Ma uguaglianza in s non corretta e giusta in tutte
le occasioni, isotes completato con homoiotes, criterio operativo per attuare l'uguaglianza non l'uguaglianza effettiva
ma la somiglianza, polis costituita da individui homoioi kai isoi, individui simili e uguali. Ad Atene tutti i cittadini
ufficialmente uguali come cittadini dal 460, uguaglianza civica fondata sulla concezione della libert come essenza
della democrazia, essendo gli Ateniesi nati tutti liberi, risultavano essere tutti uguali, ma nei fatti non fu naturalmente
cos, infatti elezioni per le cariche politiche pi importanti e non sorteggio. Le circa mille comunit greche autonome
erano facilmente classificabili come democratiche o oligarchiche, Sparta invece problematica dal punto di vista della
definizione: gli spartani si identificavano come homoioi, il sistema educativo era universale e pubblicamente imposto,
come la partecipazione ai pasti in comune(elementi ritenuti democratici dagli stranieri), ma non c'era uguaglianza al di
fuori di uno sttile di vita esattamente uguale, uguaglianza come eudaimonia quindi. Agli esterni volto omogeneo ed
escludente, all'interno differenze per nascita, ricchezza, et e coraggio. Anche nelle votazioni per acclamazione si nega
il principio un uomo un voto. Principale differenze tra Atene democratica e Sparta oligarchica la presenza degli iloti,
Greci indigeni resi schiavi e vincolati al territorio che i loro antenati avevano posseduto, politicamente motivati e molto
pi numerosi dei loro padroni. Gli spartani non praticavano il vero egualitarismo.

2-L'invenzione greca della polis, della politica e del politico


Il primato della politica? Dibattito sulla questione se l'organizzazione politica della cultura e della civilt greca fosse
fondamentale, determinante e direzionale. S se politica spazio pubblico, civico in cui si prendono decisioni. Spazio
civico collocato es meson(accusativo di moto a luogo) nel cuore fisico e metaforico della citt, agora civica e akropolis
sono nodi della vita politica greca. Ma primato da limitare in molti modi:

intrusione di interessi economici e di classe

la politica si realizza anche in decisioni che riguardano la sfera privata(come unioni matrimoniali, eredit).

Primato della politica indubbio in senso intellettuale: politica greca presuppone la polis, e l'invenzione della teoria

politica presuppone la politica pratica e soprattutto la polica democratica. Altre forme statali, ethnos, e superamento
polis prima e soprattutto dopo Alessandro.
Polis: citt o Stato? Sia entit fisica e geografica che astrazione metafisica. Nostro concetto di Stato assai ristretto:
astrazione, potere pubblico che si esercita su chi comanda e su chi comandato, necessario un governo sovrano che
abbia piena sovranit nell'esercizio delle relazioni esterne.

La polis era pi una comunit senza Stato, ma non acefala, di cittadini dotati di autorit politica, uno Stato
di cittadini.

Non esistono diritti opposti ai poteri e ai doveri reciproci, non esistono diritti da difendere in
contrapposizione al potere dello Stato(diritti liberali).

La stessa parola governo fuorviante, ufficiali eletti in diversi modi ma molto differenti dai magistrati
romani, governo a turno e per mezzo del nomos, sia legge positiva che costume. In Grecia la politica era sia
istituzionale che culturale.

Esattezza terminologica. Terminologia attuale di origine greca: monarchia, politica etc. Solo repubblica, cittadino e
Stato hanno origine latina. Greci sono considerati gli inventori della politica in senso forte, come deliberazione comune
nella sfera pubblica sulla base di una discussione sostanziale sulla base di questioni di principio o su materie operative.

Politica greca non la nostra n su piano teorico n su piano pratico, soprattutto perch integravano la
politica con l'etica. Per es. Aristotele, ta politika definisce le questioni che riguardano la polis, attivit politica
definita come filosofica, morale, mescolanza di praxis e theoria dalla teleologia ben definita.

Moderna scienza politica un'analisi tecnica, teorica e oggettiva del funzionamento dello Stato, il pensiero
greco cerca di rendere i cittadini capaci di belle azioni. Per i Greci la politica fenomeno naturale di
altissimo livello. Diverse caratterizzazioni nelle diverse scuole di pensiero: Arendt, Sheldon Wolin, politico
non utilitaristico, escluso ogni basso materialismo, punto di vista formalistico-platonico;

altri negano

separazione netta tra economia e politica. Per es Aristotele loda Traci per separazione fisica tra agora
commerciale e agora libera, ma lamenta l'eccezionalit della disposizione.

Teoria politica moderna usa linguaggio delle macchine e dell'ingegneria, politica antica parla in termini
organici, methexis(partecipazione), comando(arkhe), sovranit o potere(bia, kratos, ananke). Ruolo della
religione, ogni cosa piena di dei, ma polis impone anche i limiti nel tributare devozione, la proposta
utopistica di Platone di una teocrazia perfetta mossa anticonvenzionale nel mondo greco.

La politica repubblicana degli antichi e dei moderni. Repubblicanesimo crede nel bene pubblico, ma a seconda dei
sistemi indica cose assai differenti. Lamentela per cui i governi tentano di sopprimere la politica estensibile a tutte le
tipologie di repubblicanesimo, governi sono parte dello Stato, che la Grecia ignora. Due differenze:

in primis la politica greca partecipativa, diretta, priva di mediazioni;

in secundis la porzione di popolazione che partecipava alla politica era molto ristretta.

Enfasi sull'autocontrollo, sulla necessit di fare da s contrapposta all'intervento dello Stato. La capacit di controllare
se stessi consente di avere il diritto di controllare gli altri, incapacit di controllarsi porta al trapasso del comportamento
appropriato, se accompagnato dalla violenza, hybris, crimine civico pi grave. Conosci te stesso e Nulla di
troppo, iscrizioni al tempio di Apollo a Delfi, sono precetti politici nel vero senso della parola, invito a una forma di
autocontrollo decentralizzata e personale, autocontrollo pratico risultato della parziale assenza di organi destinati
all'applicazione della legge. Per e. ad Atene solo strutture elementari dell'applicazione della legge per l'esecuzione dei

verdetti del tribunale popolare. Debolezza istituzionale compensata dall'insistenza sul valore intrinseco
dell'autonomia personale e civile.
Da un punto di vista negativo, assenza dello Stato in polis si manifesta attraverso paragone con Stato liberale moderno:

societ civile indistinta dal governo e dalle sue strutture;

assenza di tolleranza pubblica verso le forme di dissenso(per es. processo a Socrate);

assenza di diritti.

Assenza dello Stato come idealtipo weberiano confermata dall'eccezione parziale di Sparta nella prassi politica, e dalle
eccezioni totali delle teoria ideale della Repubblica e delle Leggi. Gli ideali del liberalismo e il pluralismo
presuppongono lo Stato forte, centralizzato e differenziato. Il liberalismo pi antico, origine nelle lotte degli
umanisti contro la dottrina assolutista, tentativo di liberare lo Stato dall'applicazione delle virt. Pluralismo ritiene che
la libert politica nasca da una mescolanza di gruppi autonomi in competizione e dal fiorire di associazioni
relativamente indipendenti in modo reciproco e dallo Stato, origine all'inizio del secolo scorso per rimostranze contro
Stato sempre pi potente. Due differenze nel confronto tra antico e pi o meno moderno.
Pubblico e privato. Confronto Grecia vs Roma. Romani oppongono res publica e res privata. Res publica = ta
pragmata, non to demosion n to koinon. Res privata = to idion, come contrari to koinon e to demosion. Spazi
sovrapponibili ma semanticamente differenti, in Grecia non vi opposizione netta tra pubblico e privato.
Controcultura angloamericana afferma rivoluzionariamente che il personale politico, per i Greci ovviet, per es. ad
Atene l'accusatore volontario, ho boulomenos, affermava di agire nell'interesse del koinon pur agendo per motivazioni
private. Assenza della nozione di impersonalit burocratica e di anonimato, non ambito di moralit privata
escluso dagli interessi delle leggi, la societ il loro referente primario, non l'individuo, assenza di una parola per
individuo nell'accezione antisociale moderna, idiotes afferma cittadino nella sua capacit privata, passaggio semantico
ad idiota in italiano comincia dalla predilezione associata allo spazio pubblico.
Genere. Sesso femminile non gode di status politico pieno, guerra maschile, coraggio andreia, per motivi
economici e culturali il privato oikos pi rappresentabile come spazio femminile che maschile, oikos spazio privato
opposto alla polis, anche inestricabilmente connessi tra loro, per es nella religione. Dei e dee, quindi relazione con il
divino implica partecipazione pubblica di donne e uomini, anche riti esclusivamente femminili. Matrimonio accordo
privato tra due oikoi, tra i capi, rituali bench visibili pubblicamente erano piuttosto informali, ma da esso dipende la
continuit della cittadinanza. Ad Atene i figli dei caduti in battaglia, allevati a spese della comunit politica, sfilavano
armati nelle cerimonie di apertura delle Grandi Dionisie, feste in cui avvenivano rappresentazioni tragiche. Tragedia
attica sottopone a esame critico i valori fondanti della comunit, la preminenza di figure femminili e il ruolo centrale
assunto da questioni di famiglia, parentela, identit sessuale dimostra l'impossbilit di separare oikos e politica.
Libert e schiavit. Aspetto della filosofia politica aristotelica: gli schiavi sono incarnazione vivente della negazione
della libert, difende la schiavit e la colloca al centro del progetto sociopolitico di descrizione, analisi e miglioramento,
difende dottrina di schiavit per natura. Secondo Aristotele gli schiavi sono indispensabili non per il ruolo economico,
non servono per la poiesis ma per la praxis, sono la base perch la citt possa viver bene, perch consente ai cittadini
di conseguire la propria libert pienamente. In realt non solo il valore strumentale degli schiavi, per un Greco essere
libero significa essere non schiavo.
Costituzioni. La teoria politica greca non riguarda solo il potere, la parola politeia usata anche per indicare l'insieme

dei cittadini, ambito di applicazione pi ampio di costituzione o cittadinanza. Polis concepita come comunit morale
di cittadini politicamente attivi e non come astrazione politica. Politeia indica cittadinanza politica ma anche anima e
vita della polis. Gi in Erodoto classificazione a sei delle forme di comando, sviluppata in Platone: forma buona e
forma deviata/corrotta. Platone poco interessato poco interessato a tale classificazione(?). Per Aristotele l'argomento
principale della sua politica, analisi di pi di 150 costituzioni ma compona Etica Nicomachea come introduzione alla
politica, non molto differente da A theory of justice di Rawl, non semplice trattato morale. Prende le mosse e torna ai
phainomena e agli endoxa, le opinioni dei phronimoi, la cui capacit di mettere in pratica le proprie credenze dipendeva
dall'esperienza politica effettiva. Non distingue solo forme buone e deviate del governo dei pochi e dei molti,
aristocrazia e politia vs oligarchia e democrazia, ma introduce anche quattro specie di democrazia e oligarchia.
Definizione del cittadino teorica, adatta pi a uomo democratico che oligarchico. Invece di tabula rasa idealistica
platonica, propone strumenti pratici per perfezionare ordinamenti imperfetti, sezione centrale dedicata infatti a prevenire
la stasis, malattia endemica della citt.
Discordia interna. Dario erodoteto nel cosiddetto dibattito persiano preannuncia le feroci e sanguinare staseis cui
erano soggette le oligarchie, Erodoto lamenta l'orrore delle guerre intestine, Tucidide analizza fenomeno della stasis:
inghiotte tutto il mondo greco negli anni della guerra del Peloponneso. Per Aristotele stasis uno dei perni della teoria
della citt. Una delle principali cause:

contraddizione tra uguaglianza/isonomia teorica e stratificazione socioeconomica estrema. Poveri sempre


esistiti in Grecia, tutti poveri eccetto i molto ricchi e gli indigenti, alcuni pensatori ammettono un gruppo poco
numeroso di benestanti, mesoi. Criterio di distinzione il tempo libero.

Un altro fattore la presenza di individui particolarmente carismatici, per es Alcibiade, che ritenevano di
essere stati privati dell'onore e riconoscimento, time, dovutigli. Per Aristotele acquisizione dell'onore il fine
della vita politica. Atene visse lungo periodo senza stasis perch il demos non era escluso dall'lite della giusta
parte di onore, l'lite riteneva il proprio onore compromesso, da qui le rivoluzioni oligarchiche del 411 e del
404.

Dal punto di vista negativo:

assenza di divisione dei poteri esplicita e fissa,

sovranit come idea sfocata, assenza di sovranit della legge, del concetto di opposizione.

Soluzioni proposte al problema della stasis: mikte politeia, costituzione mista, per mitigare lotte fra cittadini ricchi e
poveri. Tucidide loda la costituzione oligarchica dei Cinquemila perch si fonde oligarchia e democrazia mitigata.
Aristotele fu il principale interprete della mikte. Polibio in et ellenistica abbozza un sistema teorico di contrappesi
istituzionali, la teoria dell'altalena, nell'analisi della costituzione di Roma repubblicana, sviluppato da Machiavelli e
Montesquieu.
Non tutti i Greci rifiutarono ogni forma di stasis: Solone emana legge per cui in caso di stasis i cittadini devono
schierarsi da una parte o dall'altra, presa di posizione, stasis appunto. Un altro senso, stasis come forma estrema di
divisione che teneva insieme qualsiasi corpo cittadino quando assumeva una decisione es meson. Qui il paradosso
della stasis, fenomeno esecrabile ma inevitabile in quella struttura sociale. Di conseguenza per non scadere nella guerra
civile si preferiva l'homonoia, identit di pensiero in senso forte, totale unanimit.

Contesto 1. Il mondo greco preistorico e protostorico(1300 a.C. ca.-750 a.C.)


Abisso tra mondo preistorico dei palazzi Micenei e mondo della polis. Mondo Grecia micenea, tarda et del bronzo,
1600-1100, protostorico in quanto possiede una forma di scrittura, lineare B, per conservazione dei dati, di tipo
speciale e ristretto, praticata dagli scribi, duecento segni e pittogrammi. Governatori solitari, si facevano chiamare re

supremi, regni di forme, dimensioni e capacit differenti: Tessaglia del Nord, isola di Creta. Micene, nel nord-est del
Peloponneso, il sito pi ricco e difeso, nell'Iliade primato di Agamennone. Troia dei Greci ad Hissarlik, xiii sec, in
contatto a est con l'impero ittita, o ovest con mondo greco. Verso fine del xiii sec qualche grande catastrofe colpisce il
mondo greco e del mediterraneo orientale, crolla anche impero ittita, vuoto in cui si inseriscono i popoli del mare. Con i
palazzi scompaiono anche societ e politica palaziali, inclusa ogni forma di scrittura, con l'eccezione di scrittura
sillabica che sopravvive a Cipro su cui migrano in xii e xi popoli greci dalla terra ferma. Intanto sulla costa occidentale
della penisola anatolica migrano popoli di lingua greca. Atene rivendica il merito della migrazione ionica ma in realt
no, tuttavia Atene continuamente abitata dal xiii sec in poi.
Altrove et buia, Oliver Dickinson identifica nell'instabilit generale del vicino oriente il fattore forse pi importante
della depressione e arretratezza di questa et. Ad esclusione di Atene, due centri di precoce crescita, Eubea e Creta.
Eubea, costruzione grande del x, attribuita a un signorotto locale, seppellito con una certa pompa. Nella regione
meridionale del Peloponneso tenebre ancora nell'viii, ma alla met di tale secolo rinascimento per combinazione di
sovrappopolazione relativa e sviluppo tecnologico connesso all'impiego regolare del ferro.
Tra i primi mercanti che percorsero lunghe distanze, uomini dall'Eubea, in origine verso est, Egitto e Cipro, in seguito
verso ovest e attraverso lo stretto di Messina, intorno al 775, raggiungono il golfo di Napoli, al limite meridionale del
punto di massima espansione etrusco, Pitechoussae(Ischia, abbandonata un secolo dopo la fondazione), Cuma, e altre
colonie sul continente.
Oggetto proveniente da un sepolcrale ischitano: coppa da vino comune da Rodi, tre versi incisi
Nestore possiede una coppa piacevole a bersi,
ma chiunque beva da questa coppa
subito lo prender desiderio di Afrodite dalla bella corona!

Uso di alfabeto fonetico completo, significativo apporto al modello consonantico fenicio: scrittura molto pi adatta
alla loro lingua rispetto al lineare B. La causa della riscoperta non chiara, sicuramente motivi commerciali. Alfabeto
usato per scrivere versi basati su un metro, alfabeto scoperto proprio per mettere per iscritto un particolare tipo di
metro, gli esametri epico-eroici di Omero?
Nestore della tazza sicuramente omerico, lo scrittore dei versi mostra di conoscere il poema omerico, cos bene da
poter riutilizzare in modo originale e divertito quella tradizione. Gli aristocratici coltivavano la sofisticaggine letteraria
come segno di distinzione sociale, che un aristocratico abbia scritto sulla coppa da ubriaco?.

3-Il governo di uno solo: la politica di Omero(750 a.C.)


Monarchia filo rosso in storia e pensiero politico greci, ma mai concepita come uno stato normale. Erodoto
disprezza Egiziani per incapacit di vivere senza un re. Lo stesso vale per gli Spartani. Monarchia ritenuta inconciliabile
con i principi fondamentali della polisi, libert e uguaglianza.
Wanax di epoca micenea, monarchia greca in Omero, pur essendo fonte storica non attendibile. Esisteva un'unica
societ omerica, qual era la sua politica, dove si trovava la polis di Omero, qual era la dimensione politica in essa
espressa? Omero sta per Iliade e Odissea, nella forma giunta a noi per opera di diversi autori attivi tra il 700-650, sei
secoli distanti dalle imprese che narrano. Storicit dei poemi omerici verificata su archeologia dei secoli xiii e
viii(societ ed economie palaziali sul continente dalla Tessaglia al Peloponneso meridionale e su Creta, Micene il centro
pi ricco, Agamennone), e per testimonianze scritte su tavolette in lineare B(scrittura sillabica come prima forma di
greco, confermata esistenza di regni simili a quelli di cui si parla in Omero, ma certo i re omerici non sono signori
miceneri perch i loro regni sono molto pi piccoli e meno complessi di qualsiasi originale dell'et del bronzo).
Eratostene di Cirene, iii a.C., pone il problema della storicit dei poemi omerici, crede all'Odissea se gli si mostra il
calzolaio che ha cucito la borsa in cui sono contenuti tutti i venti di Eolo. Schliemann part per scavare siti credendo che
Omero fosse uno storico, attuale posizione dominante non in completo disaccordo, ma colloca la storia di cui tratta

nell'viii secolo. Snodgrass: mescolanza confusa di tecniche meccaniche e strutture sociali(bronzo con ferro, prezzo
della sposa e dote) tale che impossibile sia effettivamente esistita in un'unica societ reale in un certo periodo.
Moses Finley: sbaglia nel collocare era omerica nel x, ix, ma giustamente afferma che i re e le corti sono versione
ampliata ed eroicizzata di insignificanti capitrib locali che guidavano una Grecia poverissima e divisa durante
l'et buia, xi-ix, che segue la Tarda et del bronzo e precede il rinascimento dell'viii. La creazione della saga
presuppone l'esistenza di rovine e l'intenso ricordo di un passato mitico, ma anche certo il prodotto della ripresa della
civilt greca dall'800 e soprattutto dal 750, mercanti greci iniziano a dirigersi in Siria per metalli e schiavi(commercio
dei soli Fenici per Omero) e a colonizzare Occidente(Italia, Sicilia, Africa, Francia, Spagna) e area nordoccidentale(Mar Nero). Rilfettono societ ed economia dell'viii, vii, ma alludono solo all'inizio dello sviluppo, la nascita
della polis.
Polis e termini simili(poliethron) compaiono spesso nei poemi omerici, ma non esistono politai n a Troia n a Itaca, le
descrizioni che pi si avvicinano alla politica reale, pur restandone lontane, compaiono solo in contesti fantastici: libro
xviii, comunit umana in pace e in guerra sullo scudo di Achille, e nel mondo fantastico dell'isola dei Feaci. In Itaca
per venti anni nessuna assemblea, una convocata solo per crisi straordinaria dell'assenza del sovrano, ma il popolo non
vi esprime alcuna opinione. Haubold cerca di individuare ruolo significativo per il laos in Omero, ma la massa umile e
mite tende a rimanere sullo sfondo della vicenda. Hammer tenta di leggere Iliade come performance di pensiero
politico, autorit ed obbedienza sono certo elementi importanti per la comunit e presenti nell'arena pubblica ma sul
piano istituzionale il mondo iliadico prepolitico, anzi pre-polis. Nei poemi epici nel complesso sono menzionate
una ventina di assemblee, ma nessuna veramente legislativa, sono i re e i loro rappresentanti a prendere le decisioni,
in primis Agamennone e poi gli altri. Agamennone il solo ad avere il diritto di consultare l'esercito, ma solo per
verificarne lo stato d'animo non certo per consentirli di prendere decisioni, quindi non sono decisioni le reazioni
dell'esercito all'assemblea convocata da Agamennone dopo nove anni di assedio infruttuoso, per mezzo del voto
espresso con i piedi(e non formale computo dei voti), si allude alla realt del viii, le masse cominciano a far sentire le
proprie voci. Odisseo, illustre dal passato illustre, rappresentante del mondo aristocratico-monarchico, opposto a
Tersite, nullit di una localit non definita, rappresentante arrogante ed autopropostosi del demos, il cui ruolo
militare costantemente trascurato dal poema. Assemblea sconvolta, intervento divino motiva la reazione di Odisseo,
che prende possesso dello scettro di Agamennone simbolo del capo, del potere e arma in senso figurale e letterale, con
esso arresta il flusso della ritirata, usando atteggiamento differente verso le due classi sociali riconosciute: verso i
principi, con parole dolci e persuasive, non da te che io ti minaccio come fossi un vigliacco(vigliacco indica
appartenenza a classe sociale inferiore),fermati, fa' fermare anche gli altri soldati; se coglie a urlare uno del popolo
lo colpisce con lo scettro, e solo dopo gli parlava, ma con parole di aspro rimprovero e violento disprezzo e sarcasmo.
L'ideale di Odisseo monarchia tradizionale, re che discende il proprio potere dagli dei, sostenuto dal consiglio degli
aristocratici ma non dividendo il potere con essi. Dopo il ristabilimento dell'ordine, tutti di nuovo fermi ai loro
posti(hanno ripreso e accettato il loro ruolo), Tersite urla senza ritegno, aspetto esteriore correlato alla turpitudine
morale e alla malformazione sociale, esatto contrario dell'lite che si arroga le qualit riassumibili nel concetto di
kalokagathia, parole di odio rivolte contro Agamennone che cercano di aizzare le masse per opporsi alle decisioni dei
signori. Odisseo parla e maltratta Tersite, dimostrazione di pubblica vergogna, il demos reagisce in una dimostrazione di
esemplare complicit, dispiaciuti per la sofferenza di Tersite, ridono e legittimano l'azione di Odisseo. Il discorso di
Odisseo citato certo il passo pi importante per politica applicata, la minaccia della polykoirania da parte di Tersite,
la pi antica traccia di quella di astrazione di pensiero e di vocabolario necessarie per l'invenzione della teoria politica
greca, trasformazione mentale e simbolica analizzata da Jean-Pierre Vernant e altri, che include anche una razionalit
nuova e secolarizzata, l'interpretazione allegorica del mito, la nascita della riflessione storica, quindi la crisi delle forme

tradizionali di comunicazione e dei valori in esse espressi. Dal mito al logos, dall'interpretazione divina a quella umana,
dallo scambio di doni allo scambio politico, dal ragionamento concreto a quello astratto, dalla legge non scritta a quella
scritta, dalla citt degli dei a quella della ragione.
Iliade, libri iii-xii, la guerra continua, gravi sconfitte per i Greci, ambasceria ad Achille, postulato per cui solo un grande
guerriero pu portare una battaglia alla vittoria, le masse sono solo supporto, esemplare lo scambio di battute tra
Sarpedone e Glauco, originari della Licia e alleati dei Troiani, giustificazione del ruolo aristocratico fondata sul
compimento del dovere di stare in prima linea in guerra, per cui possono mangiare carne e tracannare vino.
Achille rifiuta ogni supplica. Libro xiv come diversivo leggero dei travagli dei Troiani, la scena di seduzione di Era che
distrae il marito con giochi amorosi. Achille si lamenta di essere stato disonorato da Agamennone ma commosso dalla
difficile situazione dei Greci tanto da consentire a Patroclo di combattere in suo nome, principale trama secondaria della
terza parte dell'Iliade sono le imprese di Patroclo e la sua morte, cui segue libro xxiii dedicato ai giochi funebri
organizzati per lui da Achille, tra la morte di Ettore, xxii, e la riconsegna del cadavere a Priamo, xxiv.
Politicamente l'ultima parte dell'Iliade solleva due questioni fondamentali: il patriottismo e lo status delle due
citt intagliate nello scudo. Non ci sono n cittadini n polis direttamente attestata.

Il patriottismo posto in bocca ad Ettore, riguarda i Troiani e non i Greci, esempio del trattamento equo e non
etnocentrico di Omero verso Greci e Troiani, ma forse se Micene fosse stata assediata dai Troiani Omero
avrebbe invertito le posizioni, infatti quando Odisseo camuffato ascolta il cantore Demodoco cantare l'inganno
del cavallo piange come una donna, per dovere patriottico verso la comunit.

Il nuovo scudo di Achille fabbricato da Efesto, xviii, due citt di uomini, polarizzazione binaria, una citt in
pace l'altra in guerra, omicidio affrontato in maniera pacifica secondo procedura legale, disaccordo
sull'ammenda di un morto, il danneggiato non ha voluto accettare il prezzo offerto dall'uccisore, procedura di
arbitrato pubblico, gruppo di anziani seduti assistiti da araldi che mantengono ordini nella folla eccitata degli
spettatori, litiganti difendono rispettive posizioni con argomenti, due talenti nel mezzo da dare alla sentenza
pi giusta tra gli anziani, somma enorme posta nel mezzo per uno dei giudici, perch non darla alla vittima?,
sistema giuridico inegualitario, nessuna informazione sulla soluzione della disputa.

Tracce di esistenza della polis solo in contesto non epico nel modo di combattere organizzato dei soldati semplici, e
dichiarazioni di patriottismo attribuite ad Ettore, ma non a un capo greco, nella citt in pace dove descritto il processo
legale. Esiste politica? S ma non in senso forte, nella difesa della monarchia ereditaria legittima fatta da Odisseo con la
presunta minaccia di Tersite costituita dalla polykoirania, ma certo non vi teoria politica. Dobbiamo aspettare Solone,
e neppure la tappa fondamentale.
Opere i giorni di Esiodo, prima testimonianza letterale diretta che mostra l'emergere della polis, la sezione principale
un calendario agricolo inframezzato da una ricca predica morale, la cornice del poema, la sua motivazione apparente
primo esempio di politica pratica greca in un contesto realmente poleico: Esiodo, di Ascra, nel terrotoria della polis
Tespie, in Boezia, 700, decisione pubblica in favore del fratello del poeta, Perse, in disputa sull'eredit paterna, padre di
Esiodo grande fortuna in Beozia, dopo essere emigrato dall'Asia Minore, Perse ottiene parte maggiore e convince le
autorit delle sue pretese. Esiodo rimprovera i signori di Ascra, racconto ammonitore dello sparviero e dell'usignolo,
governanti ingiusti portano in rovina la comunit oltre che se stessi. Un vero cambiamento necessitava di modificazioni
politiche economiche e sociali pi grandi.

Contesto 2. Il mondo greco dell'et arcaica(750-500 a.C.)


Nessun uomo pu ricoprire la carica di kosmos per pi di dieci anni[etc...], seconda met vii, probabilmente la pi
antica legge scritta e conservata di provenienza greca, antica quasi quanto le disposizioni attribuite ai primi legislatori

ed attestati dalle fonti letterarie(molto pi tarde). Uno dei legislatori originario di Creta, numerose leggi antiche
conservate su pietra derivano dall'isola, testo trovato a Drero, zona occidentale dell'isola. Presenza nel testo di parole:
kosmos, polis e damioi, da damos, popolo. Dal momento che il centro non particolarmente importante, sviluppo della
pratica politica greca diffuso e inculcato nella coscienza greca.
Kosmos, il mondo intero, l'universo, significato originario ordine, poich ordine fu ritenuto seducente arriv a
significare ornamento, Creta del vii designa il magistrato con funzioni esecutive e giudiziarie di Drero, che stabilisca
l'ordine appunto, ruolo preciso: stabilire e mantenere l'ordine politico. Drero una polis, ma quando nasce la polis?
Epoche diverse nelle diverse parti del mondo greco, non ancora emersa del tutto all'epoca dei poemi omerici. Alcuni
fattori che hanno accelerato lo sviluppo della polis.

Diffusione accelerata dalla colonizzazione. Pochi dei 230 insediamenti stabiliti sul Mediterraneo e sul Mar
Nero tra il 750 e il 500 erano colonie, entit politiche autonome e presto di tipo poleico. Instabilit politica
della Grecia continentale ha fornito impulso originario per colonizzazione, come mostrano i differenti miti di
fondazione di Taranto: i coloni hanno un egista, Falanto, fondatore designato, e sono sostenuti da un responso
dato dall'oracolo di Apollo delfico. Oracolo non menzionava Taranto ma Satyrion, un po' pi in basso lungo la
linea costiera, secondo una versione della storia Falanto assassinato, e per testimonianza unanime convivenza
difficile con i vicini Italici, fondazione non autorizzata da Sparta, poi riconosciuta come metropolis, anzi
gruppo di ribelli spartani privati dello status e del riconoscimento politico e sociale.

Guerra tra 750 e 650 assume forma regolare ed uniforme, altro fattore per sviluppo polis, per es Taranto fu
conseguenza della prima guerra messenica. Tirtep, poeta elegiaco vii sec, richiama guerra di vent'anni contro i
vicini Messeni, segna l'ascesa di Sparta a superpotenza greca, ruolo di met vi secolo. Patto costituzionale
realizzato da Sparta, legislatore mitico, Licurgo, gli attribuita una Grande rhetra(affermazione, decreto), e
altre minori, ratificata da divinit per responso di Apollo delfico: afferma e tutela il potere aristocratico e
dispotico della doppia monarchia ereditaria e degli altri discendenti di Eracle, incarnato dalla gerousia, trenta
membri eletti e i re; riconosce formalmente il damos, corpo cittadino di opliti, come dotato di autorit politica,
dotata per es del diritto di veto su questioni di guerra e di pace. Sopravvive tale accordo per trecento anni, fino
al iii secolo. Stretta combinazione fra religione e politica, tutta greca e tipicamente spartana, ma Sparta non
tipica polis greca:

territorio quasi doppio rispetto alla diretta antagonista Siracusa, e nei suoi 8000 km quadrati, 2/5 del
Peloponneso,

altri due gruppi di popolazione distinti, i perieci(peri oikos, che abitano intorno), liberi e con diritti
civili nella stessa Sparta, e gli iloti, di stirpe greca ma quasi servi, status dei quali non privo di paralleli,
per es i penesti in Tessaglia per la Grecia e tra i non Greci i bitini/mariandini a ovest del mar Nero o i
cilliri in Sicilia; ma politicamente sono un elemento unico perch sono la base economica di uno Stato che
si organizz come una macchina bellica.

Conseguenze peculiari della situazione spartana:

mantenimento e creazione di una monarchia collegiale ed ereditaria,

la capacit di elusione della tirannide.

La stessa parola tyrannis forse di origine non greca, primo uso in testo greco concernente un dinasta lidio della prima
met del vii, a Sardi. Archiloco, colono da Paro a Taso, afferma che non gli importa di ricoprire una tyrannis come
quella di Gige. Al contrario del poeta dalla met del vii secolo molti Greci della madrepatria scelsero di essere tiranni, e
la forma di dittatura individuale ed extraterritoriale uno degli stimoli pi potenti ai cambiamenti tra il 650 e il 500.
Tiranni furono utili per lacerare il potere delle vecchie classi aristocratiche, i basilesi omerici ed esioidei. Dopo la

tirannide poche poleis greche rimasero aristocrazie, la ricchezza, come lamenta Teognide di Megara, fondata ancora
spesso sul possesso di terre, ma ora anche con commercio, confonde e soppianta la nobilt di nascita come unico
criterio politico. Ma i tiranni dovettero cercare appoggio anche nella massa, che iniziava a identificarsi come demos,
sorta di ideologia media associata alla ricerca dell'appoggio fuori dall'elite.
Quanto fosse diffusa tale ideologia difficile dirlo, ma vi un esempio molto specifico e concreto: Atene non pat
tirannide intorno al 600, nonostante una grave crisi economica e politica, poich una figura antica e carismatica propose
riforme che furono avanzate ed approvate proprio come alternativa alla tirannide: Solone, uno dei padri fondatori della
democrazia.

4-Il governo di pochi: la politica di Solone(600 a.C.)


Solo alla nascita la democrazia veramente dolce, metafora comune presso gli stessi Greci, ma quando datiamo la sua
creazione? Nessun problema sul dove: Atene. Ma gli Ateniesi sostengono due ricostruzioni storiche differenti:
1.

Ateniesi conservatori del vi sec, fondatore Solone e democrazia loro costituzione ancestrale.

2.

Per Erodoto, e per le fonti che segue, il fondatore delle trib e della democrazia fu Clistene.

Tendenza greca a personalizzare il processo storico, attaccamento alla mitologia e alla figura mitostorica del protos
heuretes. Ma Solone e Clistene rivestono importanza al di l della ideologia.
Solone di Atene, nato nel 640 e all'apice nel 600, giustifica la propria politica in versi elegiaci, ma le appropriazioni
retrospettive della sua impresa cos come le ragioni le intenzioni e persino i dettagli verbali sono andati perduti
nonostante al pi tardi alla morte di Aristotele, 322, il testo della legislazione fosse accessibile a chiunque. Possediamo
alcuni degli ipsissima verba di Solone, compresi alcuni di autogiustificazione, interpretazione privilegiata della crisi
economica e politica di Atene nel 594/593, e che egli fu chiamato a risolvere come arbitro, diaitetes e, per il futuro,
come legislatore, nomosthetes. Comprende la necessit di equilibrio in potere politico e privilegi tra i due gruppi
socioeconomici in competizione
Al popolo, demos, ho dato i privilegi che bastano,
senza togliere onore ma anche senza elargizioni.
Quelli che invece avevano potere ed erano in vista per ricchezze,
anche per loro provvidi che non subissero sconvenienza alcuna.

Visione dicotomica della cittadinanza, servendosi di mescolanza tipicamente arcaica di termini morali e sociali:
Ho scritto le leggi, thesmoi, ugualmente per l'umile e il nobile.

Per leggi usa thesmoi, non nomoi, non per ragioni tecniche, era il vocabolo ricorrente all'epoca, sopravvive nel nome
collettivo dei sei tesmoteti, che formavano il grosso dei nove arconti incaricati di funzioni esecutive.
Essenza della politica soloniana un movimento in due direzioni:
1.

sottrarre il monopolio del potere politico agli aristoi;

2.

permettere l'accesso alle magistrature pi importanti ai cittadini ateniesi pi ricchi;

3.

inoltre vuole dar voce attraverso la registrazione formale dei voti decisivi, ai cittadini comuni su questioni di
pubblica importanza.

Quindi progresso nello status e nei diritti alla maggior parte degli Ateniesi, ma non concessione alla massa di un ruolo
politico determinante.
Tre secoli dopo, l'autore di una Athenaion Politeia esamina il progresso Politico di Atene dall'epoca di Teseo alla fine
del v, attribuito ad Aristotele ma probabilmente di un suo allievo, composto alla fine del iv, Atene democrazia da pi di
cento anni, Solone era considerato il padre fondatore della democrazia, quindi osserviamo anacronismi come
l'attribuzione a Solone di: uno, la proibizione di prestare sulle persone; due, la facolt data a chiunque di
vendicare gli offesi; tre, il diritto di appello al tribunale: se arbitro del voto, il popolo diviene arbitro dello Stato.
1.

Interessante che l'autore collochi per prima la riforma economica. Atene soffriva di crisi economica per

debito rurale e agricolo, la conseguenza del debito era una forma di servaggio, forma di semi schiavit. La
seichtheia, lo scuotimento dei pesi attuato da Solone consisteva in cancellazione dei debiti esistenti, unita alla
proibizione di fornire la propria persona come garanzia di un prestito. Nessuno Ateniese pot essere reso
schiavo legalmente ad Atene, cittadinanza uguale a libert personale. Solone usa parola libert in senso
metaforico(ha reso libera la terra nera dai cippi neri che indicavano che il proprietario non poteva pi disporne
come voleva), ma il significato letterale assume molta pi importanza su piano reale e simbolico, conseguenze
socioeconomiche fondamentali: L'lite ateniese doveva cercare altri umani come base economica della loro
ricchezza, veri e propri schiavi, stranieri in condizione servile dalla nascita, costretti a lavorare anche grazie a
legge, quindi si volgono a barbari di stirpe non greca, in seguito chiamati argyronetoi, comprati con l'argento,
mercato degli schiavi in crescita, in particolare Chio, schiavi personali privi di personalit.
2.

Tardo v, iv, principio del volontarismo esplicitamente stabilito, ogni cittadino che lo voleva era invitato a
rivolgersi all'assemblea, a leggere i decreti e le altre decisioni, scritte su blocchi di pietra o tavolette di bronzo,
a presentare una causa su questioni ritenute importanti per la comunit, tecnicamente chiamata graphe per
distinguerla da dike, che presentavano le parti coinvolte in un crimine. Dik al tempo di Solone indicava la
giustizia come concetto generale, ma certo vi qualche misura nella seconda misura pi favorevole al demos
nell'Athenaion Politeia.

3.

La terza misura del tutto anacronistica, il demos ateniese con Solone non era certo divenuto arbitro dello
Stato, ma la creazione della eliea, tribunale di appello, l'anticipazione di un sistema di tribunali e processi
tipicamente democratico, esemplificato per la prima volta il principio democratico ed egualitario dell' un
cittadino un voto. I membri della corte d'appello dovevano dirimere la questione, dare un voto
individuale, su un piano di parit. Non si capisce a chi fosse consentito di far parte dell'eliea, probabilmente
non al di l dei membri della classe oplitica, al pi un terzo della cittadinanza, certo per una
rappresentazione del demos, e un elemento al di sopra dell'lite nell'attivit giudiziaria.

Demotikotata, pi favorevole al demos, pu significare anche elementi pi democratici, probabilmente l'autore del iv
intende in tal senso il superlativo, volksfreundlichsten, ben lontano da democrazia piena o parziale secondo il modo
greco di intendere e corrisponde alla costruzione retrospettiva che Solone stesso affermava di aver compiuto: al popolo
ho dato i privilegi che bastano. Pi di quelli che l'lite avrebbe voluto, ma molti meno dell'lite stessa e che erano
richiesti con forza dal basso.
Leggi non solo scritte, ma anche esposte pubblicamente nel centro della polis. Solona ha dato ad Atene una forma
protodemocratica.
Si oppose all'antico governo irresponsabile di nobili per nascita, nobilt era certo accompagnata da ricchezza, che
significava non solo Blut ma anche Boden, e ci che ne consegue, per es allevamento di cavalli in un paese con
pochissimi pascoli. Pi si ampliava il numero dei ricchi estranei alla aristocrazia, pi i nobili insistevano sui
privilegi della eugeneia, nobili spesero molto nel coltivare tale ideologia, soprattutto attraverso la collocazione di
statue di marmo del tipo kouros proliferanti nel 600.
Fino al v aristocrazia non priva di sostenitori al di fuori di Atene(Alceo, Ibico, Stesicoro, Simonide, Pindaro lodavano
l'eugeneia), sostenitori moderni come Chester Starr affermano che le garanzie costituzionali di giustizia degli
aristocratici sono state la base spirituale della polis, ma per es a Corinto, ben prima di Solone, la propaganda politica
antiaristocratica aveva la forma della rivendicazione dell'istituzione di diritti per i cittadini, giustizia quindi assente sotto
il governo ereditario dei Bacchiadi, Cipselo rivendicava, aristocratico, intorno al 650, primo tyrannus riconosciuto,
governante unico extracostituzionale, autorit dipendeva dalla forza degli opliti ma potere non necessariamente
dispotico, certo i tiranni dell'et dei tiranni, 650-480, potevano a buon diritto dichiarare di essere campioni del

popolo. Per Solone ci non era sufficiente, e si rifiut di assumere questo titolo n il potere da ci derivante, mise in
guardia i cittadini sul pericolo della tirannide. Atene conobbe la tirannide appena una generazione dopo Solone, dinastia
di Pisistrato e del figlio Ippia, 545-510, ma all'inizio i Pisistratidi conservano il sistema di governo introdotto da
Solone, intervennero nell'elezione degli arconti ma il resto fu conservato, inoltre introdussero riforme che unificarono
l'ampio territorio di Atene.
Solone tent di difendere da monarchia, propose oligarchia, come un precursore della via di mezzo, si descrive in
piedi nel mezzo tra due forze politiche, ricchi e nobili vs poveri. In modo anacronistico visto come esponente del ceto
medio, difensore dei medi attraverso costituzione media, in effetti il diffuso e contemporaneo discorso sulla mediet
andava in direzione antiaristocratica per privilegiare i ricchi di nascita non nobile. Focilide di Mileto, in Ionia, met del
vi, molte cose sono migliori per chi sta nel mezzo, nel mezzo voglio stare nella polis. Erodoto, sempre su Mileto,
scrive che il dissenso politico era tale che i milesi ricorsero ad un arbitro esterno, uomini ricchi e importanti dell'isola di
Paro, che diedero potere politico alle persone i cui campi erano meglio organizzati e coltivati. Dopo il 500 nessun
centro in Grecia ad eccezione di Egina, fu sede di un aristocrazia, oligarchie moderate fondate sulla ricchezza
costituivano la norma, tempo dovette passare prima della teorizzazione del termine oligarchia(Erodoto lo usa
variamente, discepolo di Aristotele Teofrasto di Lesbo fa caricatura del carattere oligarchico).
Non mancarono neppure i rappresentanti dell'ideologia oligarchica non moderata, giuramento segreto per provocare
maggior danno possibile all'odiato demos. Dynasteia, forma collegiale di oligarchia visceralmente antidemocratica:
Trenta Tiranni ateniesi, 404/3, guida teorica e pratica il filospartano Crizia, la cui tomba rappresentava una donna dar
fuoco ad un'altra figura femminile, Oligarchia vs Democrazia, sulla lunga distanza oligarchia trionf, ma Plutarco, nei
Consigli ai politici, ricorda alle oligarchie che dominano le citt greche il potere proconsolare di Roma che incombeva
sul loro capo.

5-Il governo di tutti: la rivoluzione ateniese(500a.C.)


Riforme di Clistene, 508/507, dibattito su eventuale ellenocentrismo fondato o meno nella derivazione della nostra
democrazie dall'antichit. Sorte di Clistene opposta a quella di Solone, scomparso senza lasciare tracce, nessuna
reputazione di innovazione politica, anche tra i moderni non riconosciuto. Eppure Erodoto scrive isitu per gli
Ateniesi le trib e la democrazia.
Due considerazioni preliminari:

la democrazia greca era un fenomeno sociale complessivo, una forma culturale, non semplicemente un
sistema politico istituzionalizzato;

tutte le democrazie antiche si differenziano dalle moderne in sei aspetti fondamentali:


1.

sono dirette, non rappresentative

2.

il demos aveva il kratos

3.

non esiste divisione dei poteri n in teoria n in pratica

4.

la cittadinanza concepita e costruita come partecipazione

5.

distinguono tra ambito pubblico e privato, ma i diritto da promuovere o difendere sono civili, non liberali

6.

non vi preoccupazione della tutela dell'individuo da parte dello Stato.

L'invenzione della demokratia: il fatto. Prima fonte, Erodoto scrive isitu per gli Ateniesi le trib e la democrazia,
fonti successive confermano ma poi attribuiscono comunque l'origine della democrazia a Solone, ma neppure Aristotele
ha classificato la politeia soloniana demokratia, protodemocrazia, peraltro affermatasi anche nelle coscienze ateniesi
solo grazie alla conservazione della legislazione soloniana operata dai Pisitratidi.
Altro principale candidato per invenzione della demokratia Efialte, sostenuto da Pericle, 462/1, riforme rimuovono
l'ultimo residuo aristocratico, il diritto di veto dell'Aeropago, consiglio degli exarconti, eletti per sorteggio dal 487,

sostituito con la piena autorit del tribunale popolare, Eliea; inoltre ruolo del popolo riunito in assemblea fu
rafforzato per consolidamento del ruolo amministrativo del consiglio dei Cinquecento, introdotto da Clistene, negli
anni 50 del v si aggiunge paga giornaliera per i membri delle giurie popolari alla pratica del sorteggio per la
selezione degli arconti e della maggior parte dei magistrati che si occupavano di questioni interne allo Stato: principio
realmente democratico dell'uguaglianza di opportunit e partecipazione. La democrazia dopo il 462 una forma di
democrazia differente, ma non la prima forma democratica di Atene, ma comunque difficile difendere l'affermazione
erodotea, per cui fu Clistene a istituire la democrazia, per due ragioni:

non analizza in modo eccellente le istituzioni politiche e non uno storico politico . Alcuni hanno
affermato l'esistenza di un pensiero politico erodoteo, ma anche se politicizzato, per es nel confrontare i
Greci delle poleis con i popoli non greci e prepolitici e nel fatto di conservare il primo esempio di teoria
politica a noi nota.

La testimonianza di Erodoto piena di pregiudizi derivanti dalla sua fonte antidemocratica. Erodoto
descrive i mezzi con cui Clistene raggiunge la posizione che gli consente di introdurre la demokratia,
proshetairizetai il demos, aggiungere il popolo alla propria heitaria formalmente affermazione
contraddittoria, heitaria un gruppo ristretto di heitairoi, solidariet tra aristocratici che si riconoscono pari.
Erodoto lo usa in senso metaforico il termine deriva probabilmente dall'informatore di Erodoto, il quale non
approva n i mezzi n l'obbiettivo di Clistene, l'informatore di Erodoto era forse un aristocratico se non un
membro degli Alcmeonidi(alcuni dei quali erano certo tra le fonti dello storico), Erodoto usa lo stesso
atteggiamento nei confronti di Pericle, membro degli Alcmeonidi, per ragioni simili. Quindi proheitairizetai
sarebbe vocabolo impreciso e ambiguo derivante da una fonte aristocratica che aveva l'intenzione di ridurre la
trasformazione rivoluzionaria attuata da Clistene a un fatto comune tra aristocratici, Erodoto lo usa in quanto
neppure lui pare approvare le istituzioni democratiche clistenee, possibile che abbia approvato l'isegoria come
sineddoche per democrazia, per la forte trasformazione che produsse sul valore militare ateniese, ma afferma
con disprezzo che pi facile ingannare trentamila ateniesi piuttosto che un solo re spartano.

Clistene cambia la natura della politica ateniese, superamento del modello aristocratico basato sulla divisione in fazioni,
fa appello alla maggioranza non aristocratica del popolo, le offre qualche forma decisionali, assegna un ruolo centrale al
processo politico, certo l'appello al popolo pu essere interpretato come una manovra politica per conseguire il potere,
ma indubbio che introduce un nuovo attore nella prassi politica. Ober va oltre: ritiene che Clistene non agisca
dall'alto per propria iniziativa, ma che sia obbligato ad agire in tal modo dalla pressione popolare proveniente dal
basso. Dubbio o problematico determinare il grado di autocoscienza popolare o populista nel 508, ma certo una qualche
forma di precoscienza di che cosa fosse la democrazia prerequisito necessario per azione di massa del 5008.
Clistene introduce una qualche forma di democrazia: due motivi

motivo interno: l'invenzione del demo, comunit, circosrizione, distretto locale, che rimase nel corso del tempo
la base della democrazia ateniese. Ateniese diveniva cittadino per l'inclusione del suo nome nel registro di uno
dei 140 demi. Sono la base delle dieci nuove trib, che a loro volta costituivano la base per il consiglio dei
Cinquecento e per l'organizzazione riformata dell'esercito oplitico. Fa parte di un sitema politico complesso e
pervaso di teoretica.

Motivo esterno: il modo in cui decide sulla pace e sulla guerra, il modo per stabilire la politica estera: nel
508(richieste di aiuto a Persia contro Sparta), nel 500(aiutare gli Ioni ribellatisi al Gran Re), nel 490(opporsi ai
Persiani in battaglia campale oplitica), gli Ateniesi riuniti in assemblea prendono decisioni propriamente
democratiche.

Certo vi sono dei limiti alla sua riforma democratica: il demo attivo composto per li pi da membri della classe

oplitica, molto differente dal demos dopo Salamina in cui i rematori detenevano la maggioranza, e inizialmente il
consiglio dei Cinquecento composto da demoti benestanti e possessori di terre, gli arconti dell'Aeropago eletti e non
sorteggiati e l'Aeropago conserva il diritto di veto. In ogni caso la cittadinanza determinata dal demo, istituzione
basata sul confronto diretto trai i cittadini, cos come il consiglio dei Cinquecento, la carica di stratego, votato
apertamente in assemblea, si impone sulla carica di arconte polemarco, il popolo vincitore sul piano militare. Il demos
post-clistenico ebbe nelle sua mani una qualche forma di kratos, e quindi questa visione di Clistene ci che
sottoscriviamo come origine della democrazia, poich, a prescindere dalle intenzioni originarie cui impossibile
risalire, si nota uno spirito guida organizzatore dell'innovazione.
In Grecia antica il politico, lo spazio politico, situato in meson, il discorso funebre di Pericle non semplice inno
alla democrazia, distorto sul piano ideologico e sovradeterminato in ogni modo sul piano retorico, ma quando
afferma che la politeia di Atene democratica perch il governo esercitato nell'interesse dei molti piuttosto che
dei pochi afferma un fatto; ed verit fondamentale la proposizione Noi siamo i soli a considerare coloro che non se
ne curano, non persone tranquille, ma buoni a nulla.
L'invenzione della parola demokratia. Il discorso di Otane nel dibattito persiano di Erodoto: isonomia, non
demokratia. Primi esempi di demokratia in Erodoto, e il Vecchio Oligarca(Costituzione degli Ateniesi dello
Pseudosenofonte, 430/410), demou kratousa kheir, Supplicii di Eschilo, 463, si serve di un gioco di parole che
presuppone l'esistenza del vocabolo astratto. Introduzione del nome databile nel secondo quarto del v. Isonomia fu
prima parola per indicare l'ordine postclistenico, Otane erodoteo: sorta di eguaglianza di fronte alla legge dei cittadini
politicamente attivi unita a uguaglianza di considerazione nelle relazioni interpersonali, se Erodoto giustamente
individua una connessione tra il valore militare e l'ordine e la percezione politici, le battaglie di Maratona, di
Salamina, gli ostracismi degli anni 80 del v, stimolarono il cambiamento linguistico e istituzionale. Certo isonomia non
semplicemente sostituito da demokratia, che in origine doveva essere inteso negativamente, probabilmente l'inventore
fu antidemocratico, come spiegare la mobilit del nome verso l'altro? Probabilmente nel momento in cui gli aristoi
decisero di unirsi al popolo per diventarne prostatai, campioni autoproclamatisi, demos indic in prima battuta il popolo
nel suo insieme, ma con essa gli esponenti progressisti dell'aristocrazia tentarono di sottoscrivere un sistema
istituzionale per cui le masse godevano di un peso politico preponderante. Manca una teoria propriamente democratica,
anche nel iv, ma il conio o il rimodellamento del termine dovette implicare una riflessione articolata sulle
differenze o sulla presunta superiorit di tale forma di governo sulle precedenti.

Contesto 3. Il mondo greco di et classica, parte 1(500-400 ca.)


Atene fu la prima demokratia greca e la prima in assoluto, ma il mondo greco fu lento nel percepire i benefici di questa
forma di governo, nel primo quarto del v ripresa della tirannide nel Mediterraneo orientale, minaccia dell'impero
persiano che preferiva trattare con pochi sostenitori leali e non con folla mutevole, anche in Sicilia, Gela e Siracusa
ebbero tirannide dinastica, a Siracusa spalleggiata dai successi militari, sotto Gelone di Siracusa respingono i Fenici,
che avevano gi colonizzato Cartagine, 480, successo coincidente con quello di alcune poleis greche contro la Persia di
Serse.
Atene: guerre persiane danno impulso alle classi pi basse, che fornirono i rematori durante le naumachie di Salamina e
Micale, l'istituzione di un regime

pi democratico dopo Clistene, 508, 483, fu conseguenza di ci. Temistocle

ostracizzato nel 470, i Persiani di Eschilo lo inscenano come eroe ateniese, che fin per vivere alla corte di Serse.
Ulteriori aggiustamenti democratici, l'uso del sorteggio per la nomina degli arconti dal 487, riforma complessiva negli
anni sessanta ad opera di Efialte e Pericle, il primo fu assassinato, si consolida in anni 50 con Pericle, 451 nuova
legge sulla cittadinanza che restringeva l'accesso ai privilegi politici per criteri di legittimit matrimoniale e di nascita.
Sparta, vittoria in guerre persiane conferma bont della situazione politica, tuttavia Pausania, vincitore di Platea, fu

accusato di insubordinazione politica per aver tentato di corrompere gli iloti. Una decina di anni dopo Platea, un paio di
alleati di Sparta all'interno della lega militare mostra tendenze in favore del demos, ad Argo strada populista, il sostegno
di Sparta all'oligarchia argiva forn impulso alla sua democraticizzazione, 460 alleanza tra Argo e Atene, approvata da
Eschilo, Orestea del 458.
Tragedia eschilea ambientata in Tebe, descritta come sorta di anti-Atene, polis decisamente oligarchica, giustificano
tendenze filopersiane durante invasione persiana per la presenza di una dynastia, sottintendendo che dal 480 posizione
pi filellenica se avesse potuto scegliere.
Espansione di Atene democratica produce cambiamenti in Beozia, nel 447 Stato federale unitario moderatamente
oligarchico sotto leadership di Tebe e Orcomeno, Platea per preferisce restare alleata di Atene, per cui nel 427
completa distruzione fisica e politica.
Tra il 460 e il 445 tra alleati di Atene e Sparta guerra del Peloponneso, trilogia eschilea dell'Orestea, in cui
celebrazione della legge e del governo di Atene, sette anni dopo Pericle propone nuova legge sulla cittadinanza,
conduce Atene nella guerra del Peloponneso, tra il 431 e il 401 con una pausa.
Tucidide registra in questo periodo una crescita del fenomeno della stasis, per es Corcira nel 427. Erodoto di
Alicarnasso ma per stasis si trasferisce a Turi, guerra civile sta a guerra come nemico esterno, come guerra sta a pace.
Tale guerra costrinse Atene a misurarsi contro un'altra polis di successo e di grandi dimensioni, Siracusa, democrazia
insediatasi in seguito a tirannide, 50 anni dura fino a tirannide di Dionisio I, 405-367, fu proprio regime democratiche a
consentire flessibilit necessaria a respingere l'imponente attacco ateniese sferrato tra il 415 e il 413. la Guerra del
Peloponneso fu anche causa del processo a Socrate del 399.
Nonostante il periodo di guerra, fu questo il momento dell'invenzione della vera e propria teoria politica.

6-L'uomo come misura di tutte le cose: i Greci inventano la teoria politica(500-400 a.C.)
Teoria politica considerata nel senso di McIntyre: versioni articolate, sistematiche ed esplicite di modi di pensare
indistinti e impliciti di cui uomini e donne comuni si servono per comprendere il comportamento altrui e reagirvi.
Difficile separare il momento di sistemazione teorica dall'interpretazione pratica implicita, ma vi un sicuro terminus
post quem: l'innovativa attivit intellettuale rappresentata dalla scuola milesia della prima met del vi, historia, Talete,
Anassimente, Anassimandro. In Omero qualche sorta di pensiero politico, ma non una polis che ne costituisca il
contesto, in Esiodo sia polis che forma sviluppata di pensiero politico, forse inizio transizione dal pensiero politico alla
teoria politica in Solone, 600, ma la trasformazione pi significativa certamente l'illuminismo ionico.
Interrogazione sul costituente ultimo del cosmo naturale, Ecateo, 500, applica pensiero e metodo milesi al tema delle
storie raccontate sul passato del genere umano. Profonde trasformazioni di valori: una razionalit nuova e secolarizzata,
l'interpretazione allegorica del mito, la nascita della riflessione storica, quindi la crisi delle forme tradizionali di
comunicazione e dei valori in esse espressi. Dal mito al logos, dall'interpretazione divina a quella umana, dallo scambio
di doni allo scambio politico, dal ragionamento concreto a quello astratto, dalla legge non scritta a quella scritta, dalla
citt degli dei a quella della ragione(Vernant, 1975).
Dopo il 500 gli antichi paradigmi per interpretare il mondo degli dei non sono pi validi, rivoluzione intellettuale che
anticipa e accelera rivoluzione politica della isonomia: il primo segno di questo scambio nella metafora di
derivazione politica dell'isonomia di Alcmeone da Crotone(salute democrazia, i vari organi in equilibrio tra loro,
monarchia malattia, un organo prevale sugli altri), Crotone significa diffusione gi ampia della rivoluzione
intellettuale.
Centrale il momento tragico ateniese(Vernant), la rilettura degli antichi miti ispirata dal regime democratico, tragedia
attestata gi nel terzo quarto del vi, citt governata da dinastia di tiranni, ma la festa delle Grandi Dionisie fu
reinventata come festa teatrale democratica intorno al 500, poco dopo rivoluzione di Clistene. Sistematizzazione

della democrazia con Pericle ed Efiale negli anni 80 e 60 del iv.


Tramite Eschilo correlazione tra sviluppo delle istituzioni democratiche e pensiero politico sulla scena tragica.

I Persiani, primavera del 472, sostegno economico di un giovane Pericle non ancora coinvolto nella politica,
riflessione sulle differenze tra autocrazia e governo repubblicano, Re persiani rappresentato vistosamente
come un tiranno, non responsabile n sul piano formale n su quello informale di coloro su cui esercita il
proprio potere dispotico.

Dieci anni dopo, e Supplici, 463, riflette sulla monarchia dal punto di vista greco, Pelasgo, mitico re di Argo, si
trasforma in re cittadino, che prima di prendere una decisione politica importante aspetta che l'assemblea si sia
riunita e abbia espresso la propria opinione per mezzo di voto conteggiato, demou kratousa kheir, si avvicina
alla parola democrazia poich nel periodo della rappresentazione i Greci esprimevano il voto alzando la mano
destra.

Orestea, 458, giustizia umana opposta alla giustizia divina, temporale opposta a eterna, istituzione
dell'Aeropago come tribunale per l'omicidio intenzionale, trasferimento della vendetta dei delitti di sangue
dalla famiglia alla comunit. Dal 450 in avanti quindi documentabile una analisi politica consapevole, intensa
e pubblica.

Eschilo poeta tragico, non teorico politico, ancor meno di lui il poeta Tebano Pindaro, muore in 447, tratta in un
componimento della tripartizione dell'autorit di governo. Politicizzazione delle poesia e della filosofia mostra come
teoria politica iniziasse a ritagliarsi la possibilit di una sottosezione indipendente delll'historia. Passo finale e decisivo
fu Erodoto, che pubblica le Storie nel 425, il terminus ante quem per la comparsa della teoria politica il dibattito
persiano erodoteo.
Ippodamo, non a caso di Mileto, mise in pratica la teoria ugualitaria predicata sul piano teorico, il primo autore noto di
una utopia politica, ma anche concretamente incaricato di ristrutturare il Pireo, 450. Protagora di Abdera, attratto da
Atene, forza centripeta di Atene, riceve il compito di redigere la legislazione di Turi, colonia sponsorizzata da Atene nel
444. Sophistes in origine indica il sapiente, Solone tale per Erodoto, ma gi con Platone, 428-347, subisce slittamento
semantico, e proprio per Platone prevale il senso negativo. Atene conta su molte tribune riservate al pubblico dibattito di
tipo agonistico, il teatro di Dioniso, l'assemblea(ca.

6000 frequentatori), i tribunali(giurie di cittadini comuni

sorteggiati). Se crediamo al Cleone tucidideo del dibattito di Mitilene del 427, l'Ateniese comune amava ascoltare
le discussioni pubbliche informali tra i sofisti, il cui esito non in azione pubblica decisiva ma solo in apprendimento
personale, tema di spicco la discussione sulla miglior forma di governo, le leggi migliori, l'uomo pi adatto a
governare.
La pi antica versione di questo genere di dibattito in Erodoto, dietro il dibattito persiano possibile che si celi
Protagora, per ragioni formali e contenutistiche. Protagora scrisse antilogiai(esempio anonimo e tenuto in scarsa
considerazione nei dissoi logoi), il testo erodoteo un discorso a tre, ma ognuno diretto per lo pi contro un altro e
non contro entrambi, quindi assume comunque la forma dell'antilogios. Erodoto chiede agli ascoltatori di credere che
riporta la registrazione di un discorso reale tenuto nel 522 tra tre nobili persiani a Susa, impossibile, l'originale che
Erodoteo riporterebbe presuppone la nascita della democrazia come terza forma che segue il governo di uno solo e
quello di molti, termine post quem 500 o poco prima, data pienamente compatibile con l'uso condiviso del termine
isonomia.
Idea incredibile e falsamente semplice, tutte le costituzioni rientrano sotto una di queste macrocategorie:
monarchia, oligarchia, democrazia. Si raggiunge il piano della teoria, certo non si raggiunge l'ideale della scienza
politica in senso weberiano, wertfrei.
Il dibattito persiano erodoteo.

Otane, primo interlocutore, difende la democrazia, ma non usa termine demokratia, ma isonomia, la parola demokratia
conserv sempre il potenziale etimologico per una interpretazione negativa. Demos, dunque, non significa solo popolo,
la cittadinanza nel suo complesso, ma anche la massa, i poveri, la maggioranza dei cittadini delle classi inferiori, unita a
kratos pare presa di possesso fisico del potere. Otane usa quindi una parola connotata in modo interamente positivo, il
fatto che usi questo termine indica che la terminologia fondamentale della politica era gi fortemente orientata.
Un altro aspetto importante del discorso: la raffinatezza dell'argomentazione pro e contro un tema, che riesce ad
anticipare la filosofia nell'analisi delle sei forme costituzionali, comprendenti le forme degenerate, facendo in modo che
ciascuno degli interlocutori difenda la migliore e si opponga alla peggiore. Otane si oppone al dispotismo, la tirannide
irresponsabile, e difende; Megabizio e Dario si oppongono entrambi al governo dei molti, Megabizio difende
l'aristocrazia, Dario la monarchia legittima, e Dario vince il dibattito, anche perch nel 522 re di Persia, mettendo fine a
crisi in Persia.

7-Il processo a Socrate(399 a.C.)


Stone afferma che con il processo a Socrate i democratici ateniesi hanno peccato contro la propria libert di parola.
Stone sostiene la democrazia ateniese, non gli intellettuali che vissero dall'epoca di Socrate in avanti, si pensi solo a
Platone e Aristotele. Si vede sempre il processo a Socrate come una vergognosa censura di una democrazia
intollerante, anche John Stuart Mill la consider un esempio di tirannide della maggioranza, nel trattato sulla libert.
Le testimonianze retrospettive sono completamente distorte, difficile un giudizio univoco, Socrate 469-399, difficile
decidere quali fossero le sue stesse opinioni, passo precedente alla possibilit dell'interpretazione.
Cartledge vuole sostene che la giuria ateniese del 399, composta da 501 cittadini, si comport giustamente nel
condannare Socrate per empiet. L'azione condotta contro Socrate era formalmente una graphe asebeias, una
citazione per empiet che doveva essere discussa dall'assemblea presieduta dall'arconte basileus. La maggior parte dei
difensori di Socrate ha sostenuto che la vera accusa non riguardava la relazione tra uomini e dei, ma quella tra uomini e
uomini, quindi il motivo della condanna sarebbe stato politico, ma Cartledge ritiene diversamente. Ad Atene la religione
non era politicizzata ma politica. Difesa del demos ateniese con la presentazione di quattro articoli che riguardano il
ruolo della religione nella citt antica in generale.

Articolo 1. Citt greca citt di dei oltre che di uomini, essere un vero uomo greco significa riconoscere il
proprio posto nell'economia del mondo, non divino e inferiore agli dei. La citt era posta sotto la protezione
degli dei, che la difendevano a meno di atti di empiet. Quindi ogni aspetto della vita della citt era intriso di
religione, che produceva comportamenti umani sempre aventi come sfondo il mondo del divino.

Articolo 2. La religione greca non era un monoteismo spirituale, rivelato, dogmatico, non una questione di
fede o di libri sacri, il mondo esisteva prima degli dei e delle dee.

Articolo 3. Inseparabilit della religione dalla politica nel senso di governo pubblico, molto separata da
essa nel senso di scontro tra fazioni. Per es. complotto politico rivoluzionario era chiamato synomosia, unione
fondata su giuramento comune, e i giuramenti erano atti religiosi. L'accusa di Meleto verso Socrate un
antomosia, giuramento contro qualcuno.

Articolo 4. La religione della polis greca era per lo pi una faccenda pubblica, un'azione rituale intrapresa
per iniziativa della citt. Feste o celebrazioni, heortai, era il cuore pulsante della religione, calendario
metorologico, la fede non un processo intellettuale o emotivo, si afferma implicitamente attraverso l'azione.

Sotto questi aspetti Atene era una citt normale, ma la crisi si rivela nelle seguenti quattro proposizioni che riguardano
la posizione specifica di Atene all'epoca del processo.

Proposizione 1. Atene nel 399 una democrazia, a differenza di molte altre citt greche(periodo d'oro della
democrazia 380-350), una democrazia radicale, ma cinque anni prima per la seconda volta in dieci anni

aveva subito l'oligarchia dei Trenta Tiranni per un'azione magistrale di Sparta che aveva appoggiato
esponenti antidemocratici. Quindi, due lezioni ne erano state tratte:
1.

in primo luogo, Atene affidava il potere alla massa dei cittadini pi di ogni altra citt, e il kratos
includeva il potere religioso.

2.

In secondo luogo la democrazia era un'istituzione fragile e andava vigilata continuamente.

Proposizione 2. Il popolo esercitava democrazia in assemblea ma anche nei tribunali. Definizione di


Aristotele: essere cittadino significa partecipare ad attivit deliberativa e giudiziaria. Atene era democrazia
diretta e partecipativa in pi di un senso: il cittadino che presenta un'accusa nei confronti di un altro lo fa
in modo aperto e nell'interesse della comunit, sostiene di avere il nomos dietro di s e di difenderlo con la
propria accusa. Tutto ci avviene per il bene della citt, su cui grava il rischio di una contaminazione in caso
una contesa non sia risolta in modo giusto, e questo anche nel caso di accuse non religiose.

Proposizione 3. La funzione sociale dei processi particolarmente rilevante in un periodo critico di Atene,
crisi economica, politica, sociale e ideologica. Sconfitta dopo la lunga guerra del Peloponneso, due accessi di
stasis in meno di dieci anni, oltre alle catastrofi militari, siciliana del 413 e alle Egospotami nel 405, anche la
peste nel 430. Le catastrofi naturali erano per i Greci atti divini, persino il razionale Pericle defin la peste
daimonion. Inoltre altri due eventi umani che avevano turbato la relazione con gli dei: nel 415 molte erme
vennero mutilate, coincise con l'invio della spedizione in Sicilia; la profanazione dei misteri eleusini da parte di
Alcibiade, la celebrazione priva di autorizzazione di riti segreti in case private senza il controllo del sacerdozio
ereditario eleusino e del popolo ateniese, in cui vi erano molti cittadini iniziati.

Proposizione 4. Nel contesto pubblico e politico di Atene la speculazione poteva essere portati ai suoi limiti
ma non oltrepassarli. Non sappiamo quando il delitto della graphe asebeias fu introdotto n che cosa
comprendesse, in quanto il sistema giudiziario ateniese evit sempre la presenza di giureconsulti e avvocati di
professione. Dalla Vita di Pericle di Plutarco sappiamo che un mantis di nome Diopite aveva proposto con
successo in assemblea un decreto per cui fossero deferiti a giudizio coloro che non credevano negli dei o che
insegnavano fenomeni celesti. La storicit dei processi riguardanti questa accusa di cui ci stato tramandato
qualcosa molto dubbio, per es Anassagora di Clazomene, ma su quello di Socrate non vi alcun dubbio.
Obbiettivo principale di Diopite mettere tutti insieme sotto la dicitura di sophistai, ma fu Platone il principale
artefice della dicitura negativa, che pur difendeva Socrate dall'etichetta di sofista, ma cos lo aveva
rappresentato Aristofane nelle Nuvole del 423, privilegiando la dimensione religiosa della sua presunta
sofosticheria. La difesa di Socrate ebbe molto meno successo dell'attacco complessivo portato contro i sofisti:
un secolo dopo il politico Eschine richiam cos l'avvenimento, voi cittadini di Atene mandaste a morte Socrate
il sofista, maestro di uno dei trenta tiranni, anche vero che all'epoca di Socrate non tutti condividevano il
giudizio negativo verso i sofisti, per certo l'Atene del 399 era sospettosa, conservatrice, superstiziosa e
irrazionale, non era pi l'Atene di Pericle, nel 399 almeno sei grandi processi pubblici, legati tutti agli
eventi disastrosi degli ultimi anni, solo due(Socrate e Andocide, per misteri eleusini ed erme) direttamente
connessi con la sfera religiosa. Reazione popolare e antisofistica, una vera e propria vendetta contro la
contaminazione religiosa in cui gli Ateniesi era incorsi, nello spirito i processi violarono l'amnistia giurata nel
403, la prima amnistia generale della storia.

Di Meleto sappiamo poco, la serie delle imputazioni conservata da Diogene Laerzio, iii d.C.: l'accusa una duplice
imputazione, ciascuna delle quali divisa in due parti(per un'altra testimonianza fu accusato di far sembrare l'argomento
migliore il peggiore, discussione sofistica, forse l'altra faccia dell'accusa di corruzione dei giovani):
Socrate commette ingiustizia,

1.
2.

in quanto
1. non ritiene tali gli dei che la citt riconosce,
2. ne introduce di nuovi,
corrompe i giovani.

Apologia di Senofonte: Socrate non si difeso in modo convenzionale, si basato della consueta tecnica di domande e
risposte, Senofonte non presenta tale forma di difesa, ma molto pi convenzionalmente un discorso in cui Socrate
dichiara di aver sempre riconosciuto gli dei compiendo tutti gli hiera, sacrifici, che la citt comanda. Sacrificio era
attivit sia religiosa che pubblica, si mostrava comunione con gli dei e lontananza da essi. Platone ci d un indizio del
perch tale difesa non bastasse ad Atene: Socrate richiedeva che si andasse al sacrificio con un'adeguata
disposizione mentale, tesi che derivava dalla sua concezione del divino, per cui un dio deve essere moralmente buono,
certo stupore in un pubblico cresciuto sulle opere di Omero.
Forse a Meleto bastava solo dimostrare che Socrate era troppo anticonvenzionale e che avesse messo in dubbio
attivit che gli Ateniesi ritenevano pie, ci spiegherebbe l'efficacia dell'accusa e perch nell'apologia platonica Socrate
richiami le Nuvole di Aristofane, 423, in cui voleva sostituire Zeus come governatore divino del cosmo con un dio di
propria invenzione, Dinos.
Questo ci porta al capo di imputazione secondo cui avrebbe introdotto hetera kaina daimonia. Heteron nel senso di
altri tra due(divinit buone e cattive), secondo polarizzazione buono/cattivo tipica del mondo greco. Per il concetto di
nuovo molte parole, kainon significa nuovo di zecca, senza precedenti, novit nel senso di pericoloso opposto a patrion.
Daimonia, poteri soprannaturali, suffisso diminutivo indica divinit inferiore rispetto a daimon, condizione a sua volta
inferiore a theos, forse Meleto suggeriva poteri indistinti, invisibili e potenzialmente nocivi, probabilmente induceva i
giudici a pensare al daimonion personale di Socrate, sorta di via preferenziale nel contatto col divino, che gli intimava
di non fare alcune cose, presuppone l'esistenza di un potere esterno al controllo regolatore del popolo. Socrate li
introduceva, eishegoumenos in citt, nulla di empio in ci, ma non era stata seguita la via ufficiale che necessitava
dell'approvazione delle autorit.
L'imputazione riguardante la corruzione dei giovani fu aggiunta per convincere i votanti incerti , pi tolleranti nei
confronti delle deviazioni religiose, probabilmente Meleto fu consigliato in ci dai uno dei due aiutanti accusatori,
synegoroi, Meleto. Imputazione politica in senso stretto, violava l'amnistia del 403, poich lo si accusava di
comportamenti antidemocratici durante il regime dei Trenta Tiranni, maestro di giovani corrotti, Crizia e Alcibiade.
Nonostante i difensori di Socrate abbiano sostenuto che l'accusa politica fosse la vera accusa, bisogna essere cauti
in questa tesi: i processi non stabilivano la colpevolezza dell'imputato per ragioni tecniche, ma sceglievano la
soluzione migliore per il bene della comunit, da una prospettiva religiosa si trattava di un rito di purificazione:
purificazione attraverso l'espulsione del traditore e reintegratore del corpo cittadino su badi democratiche rinnovate.
Sembra che 280 su 501 abbiano votato a favore della colpevolezza. Il tipo di processo comportava procedura in due
parti, colpevolezza/innocenza e decisione della pena, time, da infliggere. Meleto sostenne con forza la pena di morte,
empiet era crimine politico terribile, Socrate present un'obiezione, per cui chiede di essere trattato come un
benefattore pubblico e di essere festeggiato con pasti gratuiti e pritaneo per il resto della vita, tale atteggiamento non fu
ben accolto, n la probabile offerta finale di pagare una multa sostanziosa per il male commesso, probabilmente
suggerito in questo dagli amici. Ora 340 su 500 votarono per la pena di morte. Sceglie di non andare in esilio,
debitore verso le leggi della citt in cui cresciuto, eroe intellettuale, ma solo in circostanze politiche differenti e
retrospettivamente e da punti di vista differenti la causa della sua morte pass agli Ateniesi: la democrazia pens di
essersi rafforzata attraverso la condanna e la morte di un tale individuo.

Contesto 4. Il mondo greco di et classica, parte 2(500-400 ca.)


Dal processo di Socrate, Platone trassero l'insegnamento che la democrazia una realt malvagia non migliorabile, ma

proprio il periodo successivo alla morte di Socrate fu il periodo di massima diffusione della democrazie, sebbene si
trattasse di regimi molto moderati con elementi oligarchici, come il censo minimo per accedere alle cariche, e l'elezione
al posto del sorteggio.
Chio e Tebe, membri della seconda lega navale ateniese, istituita un secolo dopo la prima, 378. Erano salde oligarchie,
la prima lodata da Tucidide, la seconda rifiut di aderire al patto empio con Argo perch era democratica. Causa di
questo processo fu la politica imperialista degli Spartani, tra il 404 e il 386, molto pi dura di quanto Atene non fosse
mai stata.
Seconda lega ateniese, 378, alleanza in funzione antispartana, ufficialmente creata allo scopo di far rispettare accordo
internazionale tra Spartani ere di Persia Artaserse II, la Pace del Re, 386. in quanto Sparta non avrebbe rispettato
l'autonomia delle altre poleis. Vi era il sogno di una pace comune, ma in realt era una continua tensione rivolta alla
guerra, quindi necessit del rinnovo dei patti democratici, 375,371,362. 382-379 Sparta occupa Tebe, imponendole
guarnigione, nel 371 Tebe democratica sbaraglia Spartani sul campo di Leuttra, che porta a una pace in funzione
antitebana tra Sparta e Atene, che tentano invano di ridimensionare Tebe a Mantinea in Arcadia, nel 362. Tebe
guidata da Epaminonda e Pelopida, il primo muore, Tebe non riesce a conservare egemonia continentale. Per
Senofonte situazione ancora pi confusa, in quanto nessuna polis greca riusciva a creare un dominio stabile, e ci era
deplorevole in quanto Sparta aveva consentito di vivere in pace a lungo sostenendo oligarchie.
Atene rimane democrazia sostanziale per altri quarantanni, il resto della storia greca storia di uomini forti e di
tiranni: Sicilia, Siracusa, cade sotto Dionisio I, 405-367, Platone credette di convertire alla filosofia sia il padre che il
figlio, ma stasis fino al 330 con Timoleonte, Corinzio che restaura ordine. In Asia minore si riafferma oligarchia per
l'ordine introdotto dalla Pace del Re, rafforzata dal despota locale Maussolo di Caria, proclama grecit di adozione
trasferendo dominio da Mylasa ad Alicarnasso, artefice della rivolta contro Atene del 357-355, che pose fine alle pretese
ateniesi di essere superpotenza sul Mar Egeo e riduce la capacit greca di opporre resistenza a qualsiasi nemico.
Ascesa a supremazia politica del regno di Macedonia, Filippo II, 359-336, Alessandro III, 336-323, a seconda del
punto di vista, trionfo di Stato a base etnica o rinascita della monarchia. Stato etnico era fondato su un qualche
principio comune di appartenenza etnica, nel caso dei Tessali comprendeva delle poleis, nel caso dell'Arcadia oltre a
comprendere delle poleis vi era Stato federale con capitale federale, Megalopoli, nel 368 fondata. Stato etnico in
Beozia forma federalismo oligarchico, dal 447, lo trasforma in forma democratica di governo federale, nel ii quarto del
iv sec spinta federale molto accentuata ad opera di Epaminonda. Ma l'epoca d'oro degli stati federali un secolo dopo,
strumenti pi efficaci di resistenza contro il regno macedone e il dominio romano.
Il regno di Macedonia non conosceva polis all'interno dei propri confini, dispotismo fortificato dall'uso dell'assassinio,
fino alla fine del v era pi una sorta di regionalismo baronale, Archelao, 413-399, Aminta III, 393-369, iniziano
processo di unificazione e centralizzazione. Nel 338 Filippo II controlla a tal punto la Grecia continentale da progettare
spedizione di conquista e liberazione dei territori asiatici, alleanza, Lega di Corinto, che comprende tutti i Greci, si fa
votare comandante ed fa deliberare una spedizione di conquista e liberazione in Asia, nel 336 pugnale di un assassino lo
colpisce.
Alessandro dovette sistemare situazione in Grecia continentale e in Macedonia settentrionale, per due anni, rade al
suole Tebe nel 335, sia perch Tebe si era ribellata alla Lega di Corinto, sia lezione esemplare per i dissidenti greci,
distruzione di Tebe inserita in propaganda di panellenismo. Distruzione di Persepoli nel 330, nelle fiamme per
vendicare il saccheggio e l'incendio di Atene nel v, anche se ci significava distruggere una delle proprie capitali. La
genialit del personaggio era l'ambizione a divenire un nuovo genere di monarca greco-orientale. Muore nel 323. La
sua parabola suscita scritti a raffica pi o meno teorici sulla monarchia.

8-Il governo di uno solo rivisto: la politica di Senofonte, Platone, Isocrate e Aristotele e Alessandro

Magno(400-300 a.C.)
La tirannide del demos. Parola demos ambigua, pu indicare sia l'insieme dei cittadini che la massa povera, quindi
demokratia poteva significare anche dominio di una moltitudine disordinata. Luogo comune del demos tiranno
compare spesso in teoria del v, iv: Platone esagera l'uguaglianza fino a comprendere come cittadini gli asini, ma
l'esempio pi intelligente viene da Senofonte. Costituzione degli ateniesi, il pi antico esempio di prosa ateniese
conservato, attribuzione falsa a Senofonte, la vera teoria politica oligarchica senofontea va cercata nei Memorabili, in
cui trae argomenti da alcuni e li mette in bocca a Socrate, e nella Ciropedia.
I Memorabili sono dialoghi immaginari in cui Socrate conversa con gli Ateniesi realmente esistiti su questioni pratiche
e pilastri etici della politica ateniese contemporanea. In una conversazione Senofonte fornisce la propria versione di un
dialogo all'interno di un altro dialogo, conversazione originale negli anni 30 del v, Pericle e Alcibiade si confrontano, il
tema la validit delle leggi: il succo che se violenza e illegalit sono la prescrizione con forza e senza persuasione
di leggi da parte del pi forte contro il pi debole, allora si ha illegalit anche nella democrazia dove la massa
certo pi forte dei ricchi. Dalla fine del v qualsiasi forma di dispotismo era considerato cosa malvagia, ma il governo
di uno solo nella forma del regno non era screditato: da Isocrate fino ad Alessandro di Macedonia per Socrate platonico,
Senofonte, Aristotetele, corrente di pensiero politico monarchico.
Isocrate, 436,338. Isokratia, oligarchia moderata, apre attivit e pubblicizza le sue idee con uno spettacolo epidittico,
scontro su argomenti con pensatori rivali, raggruppati sotto il titolo di sofisti. A suo agio con il concetto e la pratica di
rhetor, cos inizia la sua professione, pubblica opuscoli politici, in forma di arringhe giudiziarie o lettere inviate a
sovrani greci e non. Crea la prima scuola professionale di retorica in Grecia, pi interessato alla persuasione politica che
al contenuto della filosofia politica e morale.
A Nicocle, tiranno di Cipro, rischio di dire il vero a un sovrano. Antidosi, appello alla democrazia vera per impartire
insegnamenti antidemocratici. Consigli epistolari a Filippo di Macedonia, rivela di essere pensatore monarchico, se il
sovrano macedone avesse concluso il progetto di conquista dell'Asia, non gli sarebbe rimasto altri da fare che diventare
un dio. Ma non si capisce bene quale posizione avesse nei suoi confronti, Filippo dopo Cheronea, 338, pose agli ateniesi
notevoli limitazioni.
I re filosofi di Platone. Impegno sul piano intellettuale contro i sofisti. Scrisse e parl libero, ma poco efficace sul
piano politico, carriera del tiranno Clearco di Eraclea Pontica pu essere segno del fatto che Platone volesse cambiare le
cose, scuola filosofica come sorta di Rand Corporation. Interpretazione tradizionale vuole vedere gli scritti di Platone
come un complesso per pensare piuttosto che per agire, prassi educativa dei governanti mostra questo, ma la menzione
di filosofi re indica certamente la via filomonarchica.
Senofonte, 428-355. Inclinazioni monarchiche, partecipazione entusiastica al regime dei Trenta Tiranni, dopo la
restaurazione della democrazia fugge in Mesopotamia per prestare servizio sotto un pretendente al trono persiano
sostenuto da Sparta, e sotto re spartano Agesilao combatte a Coronea in Beozia contro Atene. Viene condannato
all'esilio, segue il benefattore spartano fino alla sua caduta a Olimpia nel 371. Elleniche, indica simpatie politiche del
personaggio, Sparta aveva favorito regimi oligarchici nella lega peloponnesiaca, ma un membro poteva abbracciare
simpatie democratiche, come aveva fatto Mantinea in Arcadia. In Asia Minore l'oligarchia si riafferm per la Pace del re
nel 386. Sparta interviene con la forza su Mantinea, abbatte le mura, divide l'insediamento urbano, Senofonte nota come
i cittadini comuni non avessero gradito l'intervento, ma i possidenti terrieri fossero deliziati perch a Sparta erano retti
da un governo aristocratico e liberi dall'arroganza dei demagoghi. Prima forma di Tendenzroman, Ciropedia, sviluppa
ideale di dispotismo democratico attraverso la figura di Ciro il Grande, morto nel 529. Ciro caratterizzato come un
uomo di kharis, grazia, capo in grado di distribuire in maniera adeguata, di attrarre favori e doni personali, ne fa

l'incarnazione della legge, blepon nomos, legge dotata di vista.


Aristotele, 384,322. Scelse di fondare le proprie tesi sulle opinioni comuni dei phronimoi, confermate dall'esperienza, e
non da postulati metafisici. Giusto mezzo tra l'ultima forma di democrazia e l'autoritarismo antidemocratico di Platone. .
L'uomo di Stato era figura idealizzata e non riproducibile, ma presto il pragmatismo prende il sopravvento, procedendo
dai phainomena e dagli endoxa, le opinioni della maggioranza nel complesso peggiori della minoranza ricca, sostiene
che tutti i democratici privilegiano a tal punto la propria concezione libertaria della libert da credere che non ci siano
limiti all'azione politica, quindi maggiore predisposizione all'illegalit, predilezione di decreti temporanei al posto di
leggi, democrazia estrema demos non vincolato da leggi. Da prediligere una forma di aristograzia in cui il potere sia
nelle mani di pochi ricchi moralmente ammirabili, chiama la forma di governo politeia, la maggior parte del poter
politico nelle mani della classe oplitica. Forse proprio Alessandro lo indusse a rifiutare il modello del monarca virtuoso.
Alessandro e le teorizzazioni sulla sua figura. In Asia minore nel 334, difesa della democrazia per incoraggiare
disaffezione dei Greci d'Asia contro il dominio imperiale persiano, che appoggiava oligarchia e tirannide. Attenzione
nei confronti dei sentimenti antidemocratici di Atene, almeno all'inizio del suo regno, invia 300 armature come trofeo
dopo la prima vittoria contro i Persiani sul fiume Granico. In Asia dovette presentarsi come re, come un dio vivente,
passo decisivo per lo storico Callistene di Olinto che lo accompagnava nella spedizione, e l'opposizione di costui verso
l'orientalismo tirannico gli cost la vita. Anassarco di Abdera, filosofo dell'entourage, non si oppose alla divinizzazione,
vide in ci ideale della monarchia divina, come molti altri. Famoso incontro tra Diogene e Alessandro, forse tramandato
ad Arriano da Onesicrito di Astipalea. Costui cerc di dipingere Alessandro come un filosofo in armi, e anche come un
filosofo cinico, che governa in accordo con la natura. Politeia di Zenone stoico non consider Alessandro in nessun
modo come un modello, che infatti non era certo un saggio stoico.
Il sovrano e le masse. Le opinioni erano chiaramente espressione dell'elite greca, per capire le opinioni delle masse
necessario considerare le manifestazioni pubbliche di carattere religioso, soprattutto il culto del sovrano del primo
ellenismo. Lisandro il primo personaggio storico cui fu accordato un culto quando era ancora in vita, elevato a
condizioni semidivina dai sostenitori oligarchici a Samo, 400. Nella stessa direzione Filippo e Alessandro, i re
successori lo ritennero un utile strumento per legittimare i futuri regimi dinastici. Ad Atene Democrito Poliorcete eguale
alla dea Demetra, rispetto a lei fisicamente presente.

Contesto 5. Il mondo greco di et ellenistica(300-30 a.C.)


Ellenismo, guerre per la successione di Alessandro fino alla battaglia di Ipso, 301, o a quella di Corupedio, 281. Mondo
greco molto ampliato. Seleucidi, Siria, Tolemei, Egitto, scissione alla fine del iii tra i Seleucidi, quindi Attalidi in
Atalolia nord-occidentale, Attalo III lascia Pergamo in eredit a Roma, ricca provincia d'Asia romana. Antigonidi,
discendenti di Alessandro, avevano base in Macedonia, e rimanevano superiori a ogni singola polis greca o Stato
federale. Teorie politiche moderne che vedono Alessandro come campione di idee di fratellanza o fusione di razze non
sono storiche. Guerra Cremonidea, anni 60 del iii, Atene e Sparta contro Antigono II Gonata di Macedonia. 210,
Seleucidi, membro insoddisfatto della famiglia reale si impossessa del potere senza diritto. Anche in Egitto tolemaico
sicurezza interna endemica, persino in massima prosperit e cio alla fine del iii secolo. Il fenomeno politico pi
importante a Sparta, negli anni 40 e 20 del iii, rivoluzione promossa dai due re, tradizioni antichissime si scontrano con
innovazione, vitalit della polis e delle nozioni di libert e autonomia.

9-(E)Utopia intenzionale: la rivoluzione spartana(244-221 a.C.)


Utopia antica e moderna.
Reazione alla politica assume una di queste due forme in Grecia:
1.

rinuncia a favore di un'esistenza in disparte. Testimonianze della sindrome della rinuncia sono ateniesi per
lo pi, perch democrazia antica era aperta al dibattito infinito e perch la democrazia radicale aveva suscitato

decisa opposizione dei critici antidemocratici. Contrari al polypramosyne difeso da Pericle, eccessivo
attivismo, difendono a-pragmosyne, natura privata di tale fuga.
2.

elaborazione di utopie politiche alternative. Utopia termine inventato da Thomas More in 1516, ou o eu
come prefisso, ambiguit. Differenti tipi di utopie:

Distinzione di Lyman Tower Sargent tra utopie prodottesi senza la partecipazione dell'uomo(vita
automatica, et dell'oro) vs ad opera dell'uomo(alcune parti dell'Antico Testamento, il cittadino eloquente
dell'antico Egitto, Solone, Licurgo di Plutarco, Ciropedia di Senofonte, Aristofane e Platone),

tra utopie e distopie,

tra utopie di evasione e di ricostruzione(Giannini),

utopie di ricostruzione suddivisibili tra alte(la Repubblica, le Leggi entrambe ispirate dall'ideale
comunistico della leggenda di Sparta) e basse(che mirano a migliorare le forme politiche esistenti,
esempio classico la krasis, la costituzione mista, per bloccare le lotte politiche e reali tra le masse e
l'lite).

Sparta divenne probabilmente l'origine di tutta la letteratura utopistica greca.


La rivoluzione spartana: teoria e prassi?
Nel iii secolo Sparta debole all'interno e all'esterno. Il termine rivoluzione per una volta pare appropriato. Teoria
utopistica greca si scontra con il tentativo di realizzarla nella prassi, sovrani Agide iv e Cleomene iii. La teoria politica
aveva gi almeno duecento anni di vita, Licurgo non aveva avuto questo retroterra, in questo periodo persino Sparta
produceva pensatori e scrittori, contrariamente all'epoca preellenistica, le fonti antiche li vogliono analfabeti(Isocrate),
poco dediti alle lettere(Aristotele), ma alfabetismo di base probabilmente era diffuso, e Pausania e Tribone hanno forse
scritto un paio di trattati.
Guru filosofico di Sparta rivoluzionaria sicuramente Sfero di Boristene, sul Mar Nero, assenza di testimonianze
contemporanee, stoico. Plutarco, Vite parallele, Tiberio e Gaio Gracco, puniti perch volevano introdurre riforme in
un sistema repubblicano dominato da un Senato conservatore e compatto, paragonati appunto ad Agide e Cleomene
di Sparta. Parallelo non corretto, non erano fratelli, non erano rappresentanti ufficiali del popolo di Sparta, furono re per
diritto ereditario ma somiglianze: programma sociale radicale e rivoluzionario, furono uccisi durante accesi scontri
civili. Fonte di Plutarco fu Filarco di Atene, citato da Polibio come esempio di come non scrivere una storia, in quanto
confondeva storiografia pragmatica con il genere tragico, ma anche perch Polibio giudicava giustificabile scrivere una
storia di parte, dal momento che Cleomene III fu un avversario della Lega Achea, nel 223 aveva anche saccheggiato
Megalopoli citt natale di Polibio. Il ruolo svolto dalle donne politicamente decisivo, nella Politica, Aristotele aveva
scritto che molti affari sono amministrati dalle donne in egemonia spartana, Agiatide, dopo morte di Agide, avrebbe
convertito Cleomene alla causa riformista che gli era costata la vita, anche Agesistrata e Archidamia, madre e nonna di
Agide, i pi ricchi fra gli spartani, diedero il loro contributo alla causa. La madre di Cleomene, Cratesiclea, precedette
il figlio nell'esilio come ostaggio presso la corte di Tolemeo iii e l fu uccisa durante una stasis.
Sparta, prima famosa per eunomia e homonoia, diviene vittima della stasis come altre poleis. Perch? Ineguaglianza
estrema e crescente nella distribuzione e propriet della terra, situazione esasperata dal mito secondo cui in origine la
terra era equamente divisa tra tutti i cittadini, ma era un mito. Se uno spartano diventava cos povero da non poter
contribuire ai pasti comuni con un syskanio/syssition, perdeva la condizione di piena cittadinanza divenendo
membro della sottoclasse degli hypomeiones. Non conosciamo con certezza la ragione della concentrazione della
propriet terriera, ma quest'ultima fu certo la causa della oliganthropia spartana, la riduzione del numero dei cittadini
da 3000 a 700 tra il 400 e il 250, di cui solo un centinaio deteneva una quota sostanziale della terra.
Agide iv tenta rimedio tramite cancellazione dei debiti e ridistribuzione della terra: esclusi pochi ricchi, gli altri si

coalizzarono per opporsi e si rivolsero a Leonida II, l'altro re, perch li difendesse. Leonida fu esiliato, i debiti
cancellati, gli atti di ipoteca messi per iscritti, klaria, bruciati pubblicamente. Prima che potesse ridistribuire la
terra, umiliante sconfitta presso l'istmo di Corinto, e al ritorno venne ucciso.
Riforma fu recuperata dal figlio di Leonida, Cleomene, sul trono nel 235, che si rese conto che la politica estera
importava quanto le questioni interne, di cui prepar il terreno tramite successi militari, contro la Lega Achea guidata
da Arato di Sicione, presa di Megalopoli del 223 fu l'apice. Agide aveva proposto ridistribuzione, 4500 lotti per
spartani, 15000 per i perieci. Cleomene dal 227 la attu, liberando inoltre 6000 iloti superstiti, in cambio di una tassa
di affrancamento, nella riforma erano inclusi anche i mercenari che lo avevano accompagnato. Elimin gli avversari
politici, assunse il controllo delle istituzioni, uccide gli efori, rende la gerousia inoffensiva tramite la carica del
patronomos, monarchia a due praticamente abolita quando Cleomene pose sul trono euripontide il fratello Euclida, pose
la propria immagine sulle monete(primo sovrano spartano), reintroduce il regime licurgheo di educazione pubblica,
pasti comuni, allenamento continuo. Sfero e Perseo, due filosofi stoici, hanno scritto su Sparta nel iii, forse influenza
stoica diretta? Forse Sfero, forse portato al coinvolgimento con Cleomene dall'utopia di Zenone chiaramente ispirata a
Sparta, non si pu sapere.
Tuttavia le riforme ebbero brevissima durata, Cleomene nel 222 sconfitto da Antigono III di Macedonia a Sellasia,
riforme rovesciate, morte tre anni dopo in esilio.

Contesto 6. Graecia capta(146 a.C. 120 d.C.)


Polibio, 200-120, principale storico greco del medio ellenismo, cittadino di Megalopoli, che cerc invano di rendere
indipendente dalla lega Achea, condotto a Roma come ostaggio per il comportamento degli Achei. Vittoria dei romani
a Pidna nel 168 sull'ultimo Antigonide, dal 146 la Grecia continentale sotto la Macedonia diviene un protettorato
romano, provincia in tutto fuorch nel nome.
Polibio fornisce una versione greca come spiegazione dell'ascesa di Roma al dominio di Gran parte del Mediterraneo,
tra il 220 e il 145: la politeia dei romani. Una costituzione mista, i consoli in carica per un anno, il governo di uno
solo, il senato, di pochi, e i comizi, di tutti. Sesto libro interamente dedicato alla descrizione e all'analisi di tale
costituzione, collocata nel contesto della grave disfatta romana del 216, a Cannes contro Annibale, neppure tale
sconfitta aveva rovesciato il sistema politico romano. Interpret come democratico l'elemento popolare della politeia
attribuendogli ruolo potente nello sviluppo della tarda repubblica(prima repubblica, 509-287, media repubblica 287146). In realt improprio parlare di democrazia, come fece Polibio, piuttosto una oligarchia aristocratica con
alcuni componenti popolari al suo interno.
Il sistema smette di funzionare tra il 133, tribunato di Tiberio Gracco, e il 49, passaggio del Rubicone. Elaborata
finzione di legittimit nel regno di Augusto, 27aC-14dC, lui era soltanto il primo, princeps.
Solo sotto Vespasiano sancito in un documento ufficiale che l'imperatore al di sopra del senato . Tacito, lo
storico della cancellazione della Repubblica ad opera del principato, solo dal regno di Nerva, 96-98, afferma che la
libert e il principato alla fine si unirono, il massimo che si poteva sperare era che il princeps osservasse le leggi.
Plutarco di Cheronea, punto di vista esterno di un provinciale greco, trattato politico sull'arte del possibile, prospettiva
dal basso sul primo governo imperiale, e retrospettiva illuminante sul pensiero politico greco dai tempi di Omero.

10-La fine della politica? Il mondo di Plutarco(100 d.C. ca.)


Dopo gli stoici del iii secolo il pensiero politico antico non morto, dopo Panezio di Rodi, ii, e Posidonio di Apamea, i,
il testimone passa a Roma, Cicerone, solo il De republica ci giunto a frammenti. Cicerone traduce gli Economici di
Senofonte, in una lettera all'amico ed editore Tito Pomponio, Attico, allusione ironica a Catone l'Uticense, che si
comporta come se vivesse nello Stato ideale platonico quando in realt vive nella citt della feccia di Romolo.
Identifica gli interessi della propria classe con quelli del mondo romano, interpreta la Stato come una struttura

fondata sulla legge per il controllo dell'elemento turbolento e per il progresso della umanit. Nel De officiis
afferma che lo Stato fu creato per preservare la propriet privata, in particolare quella immobiliare.
Lo stoicismo romani piega i precetti dei fondatori greci della scuola per accogliere gli interessi materiali di una
classe aristocratica che possedeva beni enormi come terra come beni mobili, la ricchezza si trasforma a Roma in un
bene, mentre per gli stoici era indifferente sula piano morale, anche se Aristotele aveva affermato la necessit di
possedere una certa ricchezza per esercitare la magelophrosyne.
Plutarco visse tra il mondo greco antico e il nuovo mondo romano, nel 46 d.C., a Cheronea, piccola citt della Grecia
centrale, fu cittadino romani, erede sia di tradizione greca che romana.
Sulla magnanimit di Erodoto, critica lo storico per errori ed omissioni, l'ingiusto atteggiamento sprezzante verso i
Tebani che avevano contribuito alle termopili come patrioti e non come ostaggi riluttanti, lo accusa di essere un
filobarbaros, sottovalutando i vizi dei persiani e sovrastimando virt, Erodoto in realt non nasconde le divisioni per
nulla panelleniche delle citt lealiste guidate da Sparta.
Un'altra operetta giovanile, esercizio letterario e retorico, discorsi modello che discutono il tema della tyche di
Alessandro Magno, momento di crisi nella storia del mondo greco, prova di forza tra Oriente e Occidente in cui era in
gioco la sopravvivenza del mondo ellenico, difende il Magno dall'accusa di essere solo un fortunato, utile per mettere a
fuoco i pregi e i difetti della monarchia, quando la figura di Alessandro era diventata leggendaria e la discussione era
se lo si potesse considerare o meno un filosofo in armi.
Scritti maggiori si dividono in due gruppi: la serie delle vite parallele, e i numerosi saggi filosofici, Moralia, tra cui
i Politika parangelmata, Praecepta rei publicae gerendae. La repubblica romana non fu mai una democrazia, che
poi nel mondo greco mor durante il ii, morte che coincise con l'ascesa di Roma. Il potere del popolo era solo uno
spettacolo esteriore, la stessa esistenza di una folla romana di proletari urbani indica l'indebolimento del demos. Dopo il
Rubicone dittatura travestita dalle forme della repubblica. L'incarnazione pi recente della monarchia del mondo greco
aveva assunto un ruolo faraonico, per le nozze tra Cleopatra e Marco Antonio, nell'ultima monarchia ellenistica ancora
in essere, l'Egitto dei Tolemei. Nel gergo politico romano il titolo di rex era qualcosa di detestabile, Augusto sfrutt le
simpatie mostrate da Antonio nei confronti della monarchia, usa il nome di principatus.
Plutarco fa onore alla seconda sofistica, dalla met del i al iii, sulla scia dell'et della prima sofistica, si tiene distante
dai socratici greco-romani che dominavano la riflessione di tipo etico che avevano come interesse l'io interiore e non
una qualsiasi realt esterna come il cittadino. Pensava che i Romani fossero molto disponibili a sostenere gli amici
negli affari politici, era nell'interesse dei Romani sapere che cosa pretendevano da loro.
Tiranno spartano Nabide, 195, disse al proconsole Tito Quinzio Flaminio che il desiderio dei Romani era che pochi
eccellano per potenza, che la plebe sia loro soggetta. I Praecepta sono indirizzati a giovane amico della lidia Sardi,
scritti da un cittadino romano disperatamente orgoglioso della propria origine greca e della condizione di cittadino.
Come Tacito aveva lamentato che non aveva alcun senso scrivere le grandi imprese pubbliche compiute un tempo dalla
repubblica romana, Plutarco si domanda a quale scopo avere una brillante carriera, se l'amministrazione della
citt non offre possibilit di comdandi di guerra, n di imprese con alleati. Rimangono, per, i processi pubblici,
le ambascerie all'imperatore, molti modi per aiutare gli amici, si comanda ma si anche comandati, in quanto
soggetti a proconsoli, l'amico di Sardi deve vedere sopra il capo lo stivale del proconsole romano, e deve recitare
come un attore sulla scena, non bisogna oltrepassare i limiti: evitare la demagogia, l'imitazione inappropriata delle
imprese del passato, l'incoraggiamento all'imitazione. Inoltre deve ingraziarsi superiori romani che possano
aiutarlo, ma non a scapito degli interessi della comunit, non eccessiva deferenza, altrimenti i Greci diventerebbero
totalmente degli schiavi, avendo gi rinunciato ad ogni forma di autonomia. Successiva sezione, torna sulla necessit di
evitare la demagogia, non permettere al popolo la confisca dei beni altrui, la ridistribuzione delle terre, ammonimento

per evitare la stasis, suggerisce di cercare la concordia, homonoia, e l'amicizia reciproca, philia, nulla di nuovo,
forse solo l'insistenza sulla mitezza, praotes, ideale politico del prudente. Assoluta impotenza dei Greci sotto i
Romani, la fortuna non ha lasciato in palio alcun premio.
Publio Elio Aristide, combinazione di nome Greco e romano, 150 d.C., di Adrianotera in Misia, generazione
successiva a Plutarco, capolavoro di discorso ambiguo: il sistema imperiale romano una perfetta democrazia
dominata da un sol uomo.
Nel 330 divisione dell'impero in due parti, uno a est di lingua greca, uno a ovest di lingua latina, dominate
dall'imperatore Costantino il Grande, 312-337, che era a Bisanzio. Con Giustiniano, 527-565, la parola democrazia
poteva anche significare sommossa.

11-L'eredit greca e la democrazia attuale


Qualsiasi tentativo di scoprire un temperamento liberale sbagliato. E poi un sacco di vaccate, brevissima ricostruzione
storica del pensiero politico da dopo Roma al xix secolo, i problemi della democrazia oggi, etc...

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