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Analisi delle reazioni vincolari, delle caratteristiche della

sollecitazione e degli spostamenti


nei sistemi di Travi Elastiche.
(tipologia d'esame di: Salvatore Sergio Ligar)
Autore: Andrea Albero

Premessa:

i passaggi che verranno illustrati di seguito si riferiscono ad una struttura una sola
volta iperstatica risolta con il Metodo delle Forze.

1_ Computo del grado di iperstaticit.


La struttura data generalmente 1 volta iperstatica, ma bene verificarlo. Tutta questa trattazione si
riferir comunque a sistemi una volta iperstatici.
Il computo pu essere effettuato in maniera molto semplice: si contano le PARTI della struttura
(non le travi), e si moltiplicano per 3, ottenendo i gradi di libert della struttura G.
Successivamente, si contano i vincoli esterni ed interni, tenendo presente che una cerniera interna
deve essere conteggiata n-1 volte, dove n il numero di travi collegate da essa. Inoltre, avendo
conteggiato G per parti, si escludono da questo conteggio gli incastri interni.
Si ottiene quindi il grado di vincolo V con questa formula.
V =3i2cis1 cab

dove

i il numero di incastri esterni.


c il numero di cerniere interne ed esterne
is il numero di incastri scorrevoli (o doppi pendoli) interni ed esterni.
ca il numero di carrelli
b il numero di bielle (o pendoli semplici)

Adesso si fa la differenza
L=V G

dove se

L > 0: la struttura iperstatica e L indica il grado di iperstaticit.


L = 0: la struttura isostatica.
L < 0: il sistema labile, e non una struttura ma un meccanismo.

Nel particolare caso si abbia un meccanismo, esso pu comunque essere in equilibrio (labile
appunto) sotto particolari condizioni.
Generalmente nel testo d'esame viene fornita una struttura 1 sola volta iperstatica.

2_ Scelta del sistema principale 0 e del sistema ausiliario 1.


Essendo la struttura data una volta iperstatica, per risolverla con il metodo delle forze necessario
ovviamente un sistema principale (detto 0) e solo un sistema ausiliario, detto sistema 1.
Risulta opportuno (indispensabile) per svolgere le successive analisi disegnare entrambi i sistemi,
con tutte le varie misure di lunghezza, altezza, angoli, seni e coseni di ogni elemento.
Inoltre, bisogna numerare tutte le travi, tutte le parti (numeri romani per non confondersi) e
nominare tutti i nodi, in maniera seriale da sx verso dx, partendo al basso (sempre per universalit
ed evitare confusione).
Il sistema principale in pratica uno schema resistente isostatico contenuto nel sistema iperstatico:
creare un sistema principale consiste quindi nel rendere la struttura da iperstatica ad isostatica,
togliendo 1 o pi gradi di vincolo V (essendo L=1 generalmente, basta togliere un solo grado di
vincolo).
I gradi di vincolo possono essere tolti sostituendo un vincolo esterno od interno con un vincolo di
grado inferiore (n.b.: ovviamente non si pu sostituire una cerniera interna con un carrello
interno...) oppure introducendo delle sconnessioni nelle travi.
A questo punto, una volta scelto il sistema principale, esso viene caricato con le forze esterne agenti
nel sistema iperstatico.
Il sistema ausiliario 1 invece dal punto di vista resistente uguale al sistema principale, ma
anzich essere caricato dalle forze esterne vi agisce solamente una forza P, detto carico di prova: in
pratica questa forza la reazione vincolare mancante rispetto al sistema iperstatico, tranne che per
l'intensit che variabile a piacere (per semplicit si impone uguale ad 1 di solito).
Esempio: se per rendere isostatica una struttura devo sostituire un incastro con una cerniera,
l'incognita iperstatica sar necessariamente un momento (se ovviamente avessi tolto pi di un grado
di vincolo, avrei altrettante incognite iperstatiche anzich una sola, ma non serve ai fini
dell'esercizio).
Criteri di scelta del sistema principale:

Il sistema principale deve produrre una deformata della struttura (a senso) quanto pi
idealmente vicina a quella della struttura iperstatica (a senso).

Il sistema principale dovrebbe essere scelto in maniera tale che nel sistema 1 ci sia il
minor numero di travi soggette a momento

sconveniente scegliere come incognita iperstatica un momento, ma comunque


possibile farlo senza particolari conseguenze (in certi casi risulta quasi obbligato).

Generalmente opportuno cercare di togliere un vincolo ESTERNO anzich un vincolo


INTERNO.

Se la struttura presenta in globale una simmetria, conveniente cercare di mantenerla.

consigliato sempre degradare/sostituire il vincolo che risente meno direttamente delle


forze esterne.

n.b.: la struttura deve sempre risultare ESTERNAMENTE ALMENO ISOSTATICA. Sempre.


Altrimenti si verrebbe a creare un meccanismo.
3_ Calcolo delle reazioni vincolari e delle caratteristiche della sollecitazione del sistema principale
0 e del sistema ausiliario 1.
Tutti i passaggi descritti successivamente vanno fatti separatamente sia per il sistema 0 che per il
sistema 1.
Il primo passo da effettuare quando si analizza un sistema scrivere le condizioni di equilibrio
globale:
Fx=0

- equilibrio alla traslazione orizzontale.

Fy=0

- equilibrio alla traslazione verticale.

M a =0

- equilibrio alla rotazione rispetto al punto A (arbitrario*)

Se possibile risolvere questo sistema bene farlo subito, per avere la conoscenza di tutte le forze
che agiscono sulla struttura, altrimenti verr completato calcolando le c.d.s..
Il calcolo delle C.d.S.:
Per il calcolo delle c.d.s. si scompone la struttura in parti, e si analizza l'equilibrio di ciascuna parte
separatamente dalla struttura.
I vincoli interni possono tuttavia produrre delle forze sulle travi, che devono essere tenuti di conto
nel calcolo dell'equilibrio delle varie parti. In particolare, deve essere sempre garantito l'equilibrio
interno del nodo (quindi ad esempio, una cerniera che collega due travi, su una trave potr far
agire una forza F={Xa,Ya}, mentre sull'altra trave agir una forza F={-Xa,-Ya}).
Le cerniere possono trasmettere solamente forze di traslazione. In particolare, una trave
incernierata ad entrambe le sue estremit soggetta solamente a sforzo normale. Sempre (vengono
infatti definite aste).
Gli incastri possono trasmettere anche i momenti. Una parte quindi, che non altro che un insieme
di travi incastrate, pu avere le sue travi soggette a Momento, Taglio e Sforzo Normale.
Per il calcolo delle c.d.s. conviene inoltre:

Iniziare l'analisi dalle parti pi semplici, per avere maggiori informazioni sulle forze
agenti sulle parti pi complesse.

Riferirsi (quando possibile) a schemi isostatici gi conosciuti: ad esempio, una trave


orizzontale incernierata ad entrambe le sue estremit e caricata con un carico verticale P
uniformemente distribuito, ciascuna estremit assorbir necessariamente PL/2 , cio met
del carico totale distribuito sulla trave. Per altre considerazioni, ad esempio per lo sforzo N,
bisogna valutare caso per caso e le varie interazioni risultanti dall'equilibrio delle altre parti.

* : generalmente conviene scegliere A coincidente con un punto di appoggio della struttura a terra.

Ricordarsi che

dM
=T e
dZ

d2M
=p e
2
dZ

dT
=p
dZ

Deve essere sempre garantito l'equilibrio interno di ogni trave.


Per il calcolo delle c.d.s. nel sistema 1, il carico di prova P generalmente viene posto uguale ad 1,
ma occasionalmente si pu variare con un valore qualunque per comodit dei calcoli nelle c.d.s.,
l'unica cosa cui necessario fare attenzione conteggiare questo fatto quando si calcola l'incognita
iperstatica.
Per comodit di utilizzo, sempre necessario fare la seguente tabella, scrivendo le c.d.s. in funzione
di Z (l'ascissa interna della trave).
Trave

N0

T0

M0

N1

T1

M1

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

n.b.: nei nodi le forze agenti sono di segno OPPOSTO rispetto a quelle interne alle travi.
Inoltre:

N negativo quando di compressione, positivo quando di trazione.


T positivo o negativo in base alla regola della mattonella.
M positivo quando tende le fibre del perimetro scelto inizialmente (in sostanza, si
sceglie un perimetro, generalmente quello interno, congruente con tutte le travi. Se questo
perimetro viene teso in una data trave allora M positivo, altrimenti negativo).

3_ Calcolo dell'incognita iperstatica X.


Il calcolo dell'incognita iperstatica avviene in automatico, secondo la formula derivante dalle
equazioni di Mller-Breslau:
PX =

10

11

ovviamente, se si posto P = 1
X =

10

11

Definiamo il numeratore ed il denominatore:

10=

numero di Travi

1
1
M0M1 dZ
N0N1dZ
EJ Trave
numero di Travi EA Trave

11=

numero diTravi

1
1
2
2
M1 dZ
N1 dZ
EJ Trave
numero di Travi EA Trave

In queste espressioni non compare il contributo del taglio perch viene trascurato: infatti
ipotizziamo che la trave segua il modello cinematico di Eulero-Bernoulli, anzich quello di
Timoshenko che, sebbene pi accurato, aggiunge un notevole grado di complicanza (il numero
totale degli integrali da calcolare sale della met).
n.b.: come indica il simbolo di sommatoria, gli integrali sopra descritti vanno fatti trave per trave,
con i vari momenti e sforzi appartenenti solo ed unicamente a quella trave (ad esempio, in un
sistema di sei travi, per calcolare 10 e 11 si dovranno calcolare al pi 24 integrali in totale)
Una volta ricavati 10 e 11 si effettua la divisione di cui sopra (attenzione al segno negativo) e si
ricava l'incognita iperstatica X.
ATTENZIONE: I CEDIMENTI VINCOLARI!
Se sono previsti dei cedimenti vincolari, essi vanno conteggiati nel calcolo dell'incognita iperstatica:
infatti ogni cedimento vincolare deve essere sommato a 10 :
10 ' ' =10 ic

con
ic=Xaiua

dove

Xai la reazione vincolare nel sistema 1 interessata dal cedimento


ua il cedimento vincolare

4_ Calcolo delle reazioni vincolari e delle c.d.s. effettive.


Il calcolo delle c.d.s. e delle reazioni vincolari effettive molto semplice: infatti, vale la relazione
Sistema Effettivo=Sistema Principale 0 XSistema Ausiliario 1

e basta applicarla a ci che viene richiesto.


Dobbiamo quindi ricalcolare:

LE REAZIONI VINCOLARI

LO SFORZO NORMALE

IL TAGLIO

IL MOMENTO FLETTENTE

A tal fine, conveniente riscrivere la tabella con le caratteristiche della sollecitazione completa:
TRAVE

N effettivo

T effettivo

M effettivo

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

importante anche scrivere i valori massimi delle caratteristiche della sollecitazione:

Lo sforzo normale rimane costante in tutta la trave


Lo sforzo di taglio assume il massimo in uno o in entrambi gli estremi
Il momento flettente assume il massimo dove si ANNULLA il taglio

--IMPORTANTE: VANNO RISCRITTE ANCHE LE REAZIONI


VINCOLARI EFFETTIVE!!!--

4_ Calcolo degli spostamenti.


Il calcolo degli spostamenti ricalca in un certo senso quanto fatto per le reazioni vincolari e c.d.s.
effettive: si prende infatti il sistema effettivo e si crea un sistema ausiliario 2, formato unicamente
dalla trave dove richiesto lo spostamento ed i vincoli esterni (ovviamente anche tutta la struttura
che serve a collegare il punto dove richiesto lo spostamento ed i vincoli esterni).
A questo punto si ipotizza un carico esplorativo P applicato nel punto dove richiesto lo
spostamento, nella direzione richiesta.
Si continua risolvendo l'equazione
PSpostamento Richiesto=

numero di Travi del Sistema Ausiliario2

1
Mef M2 dZ
EJ Trave

dove

Mef il momento flettente effettivo


M2 il momento flettente del sistema 2

n.b.: vengono trascurati tutti i contributi di taglio e di sforzo normale.

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