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I siciliani di Pittsburg da pescatori

a enemy alien
Paolo Battaglia

A FINE '800 arrivarono a Pittsburg, in California, pescatori siciliani dell'Isola delle Femmine che
riuscirono a impiantare la cultura marinaresca del Mediterraneo sulle coste della California e fino
allAlaska. Nel 1941 l'entrata in guerra degli Stati Uniti cambi la sorte di quelle comunit: gli
immigrati delle potenze dellAsse vennero schedati come enemy aliens

Pescatori italiani sui moli del Fisherman's Wharf di San Francisco, INIZIO '900

A Pittsburg, in California, incontriamo i discendenti dei pescatori siciliani arrivati qui alla FINE
dellOttocento, in gran parte provenienti da Isola delle Femmine, in provincia di Palermo.
Gi nel 1909 lambasciatore ITALIANO Edmondo Mayor des
Planches aveva visitato questi luoghi descrivendo cos la comunit del
paese che allora era chiamato Black Diamond, in nome
della PRINCIPALE fonte di ricchezza locale, il carbone:
Nella via principale di Pittsburg si trova The Fisherman, opera di Frank
Vitale dedicata alla prima comunit italiana di pescatori e a Isola delle
Femmine
Gli abitanti [] quasi esclusivamente italiani, sono pescatori, venuti i

pi dallIsola delle Femmine, qualcuno da Ustica. Sono qualche migliaio, in CONDIZIONI assai
prospere. Fanno ogni anno, con battelli loro, due campagne di pesca sulle coste dellAlaska, e, col
ricavo, vivono largamente e depositano danari nelle banche.
Riunione della colonia al Savoia Hall, ove tutta Black Diamond raccolta. Numerosi discorsi
ispirati ad ardente patriottismo. Parlo con molti. Vorrebbero cambiato il nome del paese: taluno
propone il nome di Crispi, altri quello di Sicilia, il quale prevale. Il giudice (che americano) mi dice
il suo ufficio essere una sinecura. Non vi sono contese, non reati. Il carcere rimane costantemente
vuoto,
il
tribunale
in CONTINUA vacanza.
Vo in giro per il paese. Ogni famiglia ha la sua casetta, il suo giardino. Sono tutti contenti e lo
dichiarano altamente, meno un vecchietto, che con voce tremula spiega come si sia ridotto a
venire: Erano partiti tutti i MIEI ; rimanevo solo; sono partito anchio. Ma non questo il mio
paese, non questo il mio paese! Ed ha lagrime pieni gli occhi.

Alcuni discendenti dei primi siciliani emigrati a Pittsburg intervistati durante l'Italian American
Anche a distanza di pi di un secolo, gli italo americani che incontriamo dimostrano una grande
nostalgia per Isola, COME chiamano il loro paese dorigine, dove tornano spesso oggi COME
ieri, unabitudine dimostrata dallo straordinario spezzone di un film amatoriale visto al
museo LOCALE e girato da un abitante di Pittsburg tornato in Sicilia nei primi anni Trenta.
Oggi il mestiere di pescatore completamente scomparso, ma NELLE parole degli intervistati e
nelle sale del museo della Pittsburg Historical Society ancora viva la memoria dei siciliani che
riuscirono a impiantare la millenaria cultura marinaresca del Mediterraneo sulle coste della
California e, ancora pi a Nord, nelle gelide acque dellAlaska.
Proprio mentre l'economia ittica stava iniziando a dare i suoi frutti, l'entrata in guerra degli Stati
Uniti nel 1941 cambi drasticamente la sorte dei pescatori italiani e delle loro famiglie. Non solo i
pescherecci furono requisiti dal governo per essere riconvertiti a usi militari, ma gli immigrati
originari delle potenze dellAsse vennero schedati come enemy aliens, e come tali
trattati:giapponesi, tedeschi e italiani furono discriminati, costretti ad allontanarsi dalla zona
costiera e, in alcuni casi, imprigionati in campi di internamento. L'impossibilit di CONTINUARE a
lavorare e di trovare una nuova sistemazione ridusse in miseria gran parte delle famiglie,
nell'esatto momento in cui i figli, nati in America, venivano chiamati al fronte a combattere nelle
United States Armed Forces.

Alcuni dei 1750 italiani schedati come stranieri di nazionalit nemica costretti ad abbandonare
Pittsburg nel febbraio 1942. QUATTRO dopo fu consentito loro di rientrare. Erano soprattutto
donne e anziani che non avevano ottenuto la cittadinanza

La vicenda raccontata in due mostre: Una storia segreta. When Italian Americans Were Enemy
Aliens, ideata nel 1994 dall'American Italian Historical Association's Western REGIONAL
Chapter, e Enemy Alien FILES : Hidden Stories of WWII (2001), da cui risulta che furono pi di
3.000 gli italiani internati dalle autorit americane durante la guerra. Laspetto tristemente ironico
della vicenda che sulla costa atlantica coloro che venivano internati (ad esempio il tenore Ezio
Pinza e il pugile PRIMO Carnera) erano inviati a Ellis Island: il luogo che per decenni aveva
rappresentato lanticamera di unAmerica accogliente verso lemigrazione divent in QUESTA
fase, certamente drammatica per tutta la nazione, il luogo che negava la libert ai cittadini stranieri
la cui colpa era di essere originari di una nazione nemica.
La testimonianza di Sergio Otino, abitante di Berkeley, in California, chiarisce lo smarrimento
provato dagli italiani sottoposti a queste limitazioni: Vidi i miei amici giapponesi trasferiti dalle loro
case e portati via, ex compagni di SCUOLA e amici dinfanzia. La mia prima reazione fu di
sconcerto. Poco tempo dopo anche noi italo americani e i tedeschi, fummo trattati allo stesso
modo perch facevamo parte della Triplice Alleanza, lasse Berlino-Roma-Tokyo. [...] Chi non
aveva la cittadinanza come mia madre, fu costretto a trasferirsi dalla propria casa verso altre zone,
ma non verso centri di detenzione.
Per gli italiani la classificazione di enemy alien decadde completamente dopo larmistizio firmato l8
settembre 1943, anche se gi nellottobre 1942 la maggior parte delle restrizioni erano state
sospese.

http://www.lavocedinewyork.com/I-siciliani-di-Pittsburg-da-pescatori-a-enemy-alien/d/9468/

A cura del Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine


http://isoladellefemminecittadelladonna.blogspot.it/2015/01/i-siciliani-di-pittsburg-da-pescatori.html

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