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Possiamo allora considerarli semiti sotto il profilo etnico? Per rispondere affe
rmativamente, bisognerebbe essere in grado di ricostruire la genealogia degli Eb
rei e di ricondurla fino a Sem figlio di No. Cosa praticamente impossibile.
Un fatto certo: all'etnogenesi ebraica hanno contribuito elementi razziali di va
ria provenienza, acquisiti attraverso il proselitismo e quei matrimoni misti ("i
matrimoni con le figlie di un dio straniero") contro i quali tuonavano inutilme
nte i profeti d'Israele. "A partire dalle testimonianze e dalle tradizioni bibli
che, - scrive uno studioso ebreo - si deduce che perfino agli esordi della forma
zione delle trib d'Israele queste erano gi composte di elementi razziali diversi (
...). A quell'epoca troviamo in Asia Minore, in Siria e in Palestina molte razze
: gli Amorrei, che erano biondi, dolicocefali e di alta statura; gli Ittiti, una
razza di carnagione scura, probabilmente di tipo mongoloide; i Cusciti, una raz
za negroide; e parecchie altre ancora. Gli antichi Ebrei contrassero matrimoni c
on tutte queste stirpi, come si vede bene in molti passi della Bibbia" (5).
Secondo un autorevole geografo ed etnologo italiano, Renato Biasutti (1878-1965)
, "la questione della posizione antropologica o composizione razziale degli Ebre
i non infatti meno complessa e oscura" (6) di tante altre. "Una delle cause di c
i - egli spiega - sta nella difficolt di raccogliere informazioni adeguate sui car
atteri somatici di un gruppo etnico tanto disperso" (7). Occorre poi distinguere
tra i gruppi ebraici dell'Asia e quelli dell'Europa e dell'Africa e, in partico
lare, tra i Sefarditi (il ramo meridionale della diaspora) e gli Aschenaziti (il
ramo orientale). Se i Sefarditi si sono diffusi dal Nordafrica e dall'Europa me
diterranea fino all'Olanda e all'Inghilterra, gli Aschenaziti hanno popolato vas
te aree della Russia meridionale, della Polonia, della Germania e dei Balcani ed
hanno fornito il contingente pi numeroso al movimento colonialistico che ha dato
nascita all'entit politico-militare sionista.
Se per gran parte dei Sefarditi si pu ipotizzare un'origine parzialmente semitica
, bench non necessariamente ebraica (8), per quanto riguarda gli Ebrei aschenazit
i, che rappresentano i nove decimi dell'ebraismo mondiale, le cose stanno in tut
t'altra maniera, poich la maggioranza di coloro che in et medioevale professavano
il giudaismo erano cazari e "gran parte di questa maggioranza emigr in Polonia, L
ituania, Ungheria e nei Balcani, dove fond quella comunit ebraica orientale che a
sua volta divenne la maggioranza predominante dell'ebraismo mondiale" (9).
L'affermazione di questa verit storica ha conseguenze devastanti sul mito sionist
a del "ritorno" ebraico in Palestina. evidente infatti che, se la maggioranza de
gli Ebrei attuali trae origine dai Cazari, la pretesa sionista viene destituita
del suo fondamento, poich i discendenti slavizzati di un popolo turcico originari
o dell'Asia centrale non possono certamente vantare alcun "diritto storico" su u
na regione del Vicino Oriente.
1. Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Vocabolario illustrato della lingua italiana
, Selezione dal Reader's Digest, Milano 1967, vol. I, p. 146. E' interessante no
tare che, mentre l'antisemita "reo", ossia "colpevole di un reato", secondo lo s
tesso Devoto-Oli non sono affatto rei coloro che nutrono avversione nei confront
i di altri gruppi umani. "Anticristiano" infatti significa semplicemente "ostile
ai cristiani o alle loro dottrine" (op. cit., vol. I, p. 142); "antitedesco", c
hi "storicamente o politicamente avverso ai tedeschi" (op. cit., vol. I, p. 147)
; perfino "antidemocratico" agg. e s. m. che designa, senza esprimere giudizio d
i condanna, ogni "persona, atteggiamento o movimento che ostacola la democrazia,
i suoi principi sociali e politici" (op. cit., vol. I, p. 142).
2. G. Devoto - G. C. Oli, op. cit., p. 146.
3. P. G. J. Pulzer, The rise of political anti-Semitism in Germany and Austria,
Wiley, New York 1964, pp. 49-52.
4. Va detto per che alcuni studiosi contestano la matrice tedesca dello yiddish,